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contempor
anee
sanno
educare
i figli?
1. Globalizzazione
2. Democraticizzazione
3. Individualizzazione
4. Pluralizzazione dei modelli familiari
5. Rapporti tra generi (nuovi padri e
madri)
Globalizzazione e famiglie
Precariet, insicurezza, assorbimento di energie
dal mercato del lavoro, invasione mediatica, ecc;
Bassa natalit, difficolt di emancipazione dal
nucleo di origine (famiglia lunga); difficolt a
progettare a lunga scadenza;
accentuati dalla crisi economica, alle famiglie si
chiede sempre di pi, alle famiglie si offre
sempre di meno e, contemporaneamente, alle
famiglie si attribuiscono responsabilit che,
invece, andrebbero condivise pi ad ampio
spettro;
Processo di
democraticizzazione
Riduzione della logica gerarchica nella concezione dei rapporti genitorifigli, oggi maggiormente centrati su coordinate di affettivit, di dialogo, di
maggiore simmetria relazionale.
Tendenza a impostare le relazioni tra genitori e figli sulla negoziazione e
sul confronto piuttosto che sullimposizione. Questo cambiamento,
indubbiamente positivo sul piano formativo, specchio di una concezione
delleducazione come processo che, rispetto al passato, maggiormente
finalizzato a facilitare lespressione delle potenzialit dei soggetti.
Questo un cambiamento cruciale perch richiede ai genitori di:
1. coniugare cura, ascolto, stili democratici, con le funzioni di
contenimento, ossia dare regole e farle rispettare,
2. educare alla responsabilit
3. salvaguardare la natura sostanzialmente asimmetrica della relazione
educativa.
Pluralizzazione
1. proliferare
di
forme
familiari
innovative rispetto al passato (come
ad esempio le ricomposte, i nuclei
monoparentali o omogenitoriali);
2. la pluralit intesa anche come non
omogeneit della famiglia nucleare
tradizionale.
Ciascun
nucleo
interpreta a suo modo lessere
famiglia
Nuovi padri
Il comportamento dei padri gioca, pertanto, un ruolo di primaria
importanza: sui giovani genitori di sesso maschile incombe un ulteriore
richiamo alla responsabilit.
Certamente, nella definizione del ruolo dei giovani padri italiani
intervengono anche fattori esterni:
il lavoro della moglie,
la disponibilit di tempo sottratto al lavoro,
avere o meno un impiego garantito e laccesso ai congedi parentali,
vivere in un contesto sociale che non giudica negativo limpegno
familiare.
Si possono ipotizzare, tuttavia, al di l di dati statistici non confortanti,
nuovi atteggiamenti di sensibilit educativa e di piacere ad esercitare
pienamente il ruolo paterno: innegabile, soprattutto presso le giovani
generazioni, una cresciuta vicinanza fisica ed emotiva tra padri e figli e si
profila, per molti ma non per tutti, la percezione che i ruoli materno e
paterno, tradizionalmente intesi, possano essere intercambiabili.