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Di
Elisa Magnani
Ambiente ed Ecosistema
Ambiente: 2 componenti, biotici e abiotici:
elementi solidi (Litosfera e Pedosfera), gassosi
(Atmosfera), liquidi (Idrosfera).
Ecosistema: insieme degli organismi viventi e dei
fattori abiotici presenti in un dato ambiente, e
delle relazioni che legano tali elementi, come
flussi di energia e di materia.
La biodiversit
Differenza nel numero di ecosistemi, specie e geni presenti
tra le popolazioni animali e vegetali di tutto il pianeta.
Frutto di milioni di anni di evoluzione, influenzata da processi
naturali e antropici:
Distruzione habitat (deforestazione e inquinamento)
Sfruttamento insostenibile di specie vegetali
Caccia illegale (commercio internazionale specie protette)
Mancate politiche di tutela
Quante specie di organismi viventi ci sono? Non lo sappiamo e non
siamo neppure in grado di indicarne il numero con
lapprossimazione dellordine di grandezza. Il totale complessivo di
tutte le specie viventi si colloca tra i 10 e i 100 milioni di specie.
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Ostacoli:
Politici
Istituzionali e tecnici
Informazione
Cooperazione
Politiche economiche e
risorse finanziarie
Fattori socioeconomici
Fenomeni naturali
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La deforestazione
Cause:
Uso commerciale del legname
Uso del legname come combustibile e fonte
energetica
Aprire nuovi spazi per agricoltura nei PVS: tecnica
agricola del Ladang, o Taglia e brucia
Aprire nuovi spazi per allevamento del bestiame su
larga scala
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La deforestazione
Effetti:
Perdita di biodiversit e del valore potenziale delle
risorse forestali
Immissione in atmosfera di grosse quantit di CO2, in
seguito agli incendi appiccati per eliminare foresta e
sottobosco
Destabilizzazione degli ecosistemi
Perdita di culture associate agli ecosistemi forestali
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La desertificazione
Degrado del suolo in aree aride, semi aride e aridesemi umide, causato da attivit umane e da variazioni
climatiche (Convenzione per combattere la Desertificazione , 1994).
Povert, instabilit politica, deforestazione, pascolo
eccessivo e scarsa irrigazione causano labbassamento
della produttivit del suolo, provocando la
desertificazione.
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La desertificazione
ALCUNI DATI
LE AREE PI COLPITE
Linquinamento atmosferico
Presenza nell'atmosfera di sostanze che causano un effetto misurabile
sullessere umano, sugli animali, sulla vegetazione o sui diversi materiali.
Inquinanti antropici o naturali:
Primari, liberati nell'ambiente come tali (biossido di zolfo, monossido di
azoto)
Secondari, si formano successivamente in atmosfera attraverso reazioni
chimico-fisiche (acido solforico).
Fonti di inquinamento di origine antropogenica:
grandi sorgenti fisse (industrie, impianti per la produzione di energia
elettrica ed inceneritori)
da piccole sorgenti fisse (impianti per il riscaldamento domestico)
sorgenti mobili (il traffico veicolare).
Molte di queste sorgenti sono strettamente legate alla produzione ed al
consumo di energia, specialmente combustibili fossili.
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Le piogge acide
Processo di ricaduta dallatmosfera di particelle, gas e
precipitazioni acide.
Causa: ossidi di zolfo (SO) e ossidi d'azoto (NO) presenti
in atmosfera sia per cause naturali che antropiche;
legandosi allacqua atmosferica si originano gli acidi: da
SO acido solforico, da NO acido nitrico.
Persistenza in atmosfera di OS: 2-4 giorni deposizione
nei luoghi di emissione; NO: restano pi a lungo
nell'atmosfera inquinamento in zone lontane dal luogo
di emissione.
Effetti: acidificazione di laghi e corsi dacqua, danni alla
vegetazione e suoli forestali, decadimento di materiali da
costruzione e vernici.
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Il buco nellozono
Ozono: gas costituito da tre atomi di ossigeno che rappresenta
uno schermo nei confronti delle radiazioni ultraviolette (raggi
UV) provenienti dal sole.
Il buco si trova sopra lAntartide e si ripresenta naturalmente
allinizio della primavera per un paio di mesi; da alcuni decenni
il buco non si richiude totalmente ed ogni anno aumenta.
Cause: presenza in atmosfera di un composti chimici in grado di
attaccare lozono (ODS, Ozone Depleting Substances):
Clorofluorocarburi, Idroclorofluorocarburi, Bromofluorocarburi.
Protocollo di Montreal (1987): restrizioni su produzione e uso di
diversi CFC. Emendato nel 1997 (Montreal) e nel 1999
(Beijing): misure di controllo su idrofluorocarburi e
bromofluorometani.
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Leffetto serra
Presenza in atmosfera di gas serra (anidride carbonica, vapor
acqueo, metano, ecc..) che ostacolano il passaggio verso lo spazio
di parte delle radiazioni infrarosse provenienti dalla superficie
della Terra (calore riemesso): si comportano come i vetri di una
serra.
Fenomeno naturale che regola la temperatura della Terra: senza i
gas serrra sarebbe di 33C pi fredda.
Laumento di concentrazione di questi gas sta portando la
temperatura del pianeta ad innalzarsi (global warming)
determinando profondi mutamenti sul clima sia a livello
planetario che locale.
Prima della Rivoluzione Industriale luomo rilasciava pochi gas in
atmosfera; oggi tali gas sono aumentati in seguito a: crescita della
popolazione, utilizzo di combustibili fossili e deforestazione.
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Il Protocollo e i PVS
I PVS contribuiscono meno ai cambiamenti del clima, ma
verosimilmente subiranno la maggior parte dei suoi effetti.
Molti PVS hanno firmato l'accordo per hanno specifici
obiettivi, ma devono rendere noti i loro livelli di
emissione e dare avvio a programmi nazionali per la
riduzione delle alterazioni del clima.
Cina ed India, tra i pi grossi inquinatori potenziali con
enormi popolazioni ed economie in crescita, hanno
entrambi sottoscritto l'accordo, ma essendo comprese fra I
PVS, non saranno legate a rispettarlo fino a quando non
usciranno da questa condizione.
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Critiche al Protocollo
Impatto irrilevante: necessarie riduzioni molto maggiori
(fino 70%) Kyoto=mezzo per sensibilizzare sul global
warming.
Se i PS limitassero i consumi di combustibili fossili, il
loro prezzo diminuirebbe e sarebbero pi accessibili ai
PVS.
Efficacia dubbia: nel breve-medio periodo 2/3 delle
nuove emissioni proverr da PVS che non hanno firmato
o che, pur avendo firmato, non sono ancora sottoposti alle
riduzioni (Cina, India, Indonesia, Brasile): le previsioni
AEA (Agenzia Europea dellAmbiente) indicano che
dopo il 2030 le emissioni di questi paesi raggiungeranno
il 50% del totale.
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Paesi
CO2/ann
o
%
mondo
USA
5410
24
Cina
2893
13
Russia
1416
Giappone
1128
Germania
857
India
908
Regno Unito
550
Canada
477
Italia
426
Francia
376
Sud Africa
353
Brasile
295
Arabia Saudita
270
Iran
259
Indonesia
208
di
CO2
milioni
Emissioni
2002
Quote
vendib
ili
1876
- 1163
Ucraina
919
483
-435
Repub. Ceca
176
143
-33
Ungheria
106
78
-28
Gran Bretagna
657
634
-27
Slovacchia
66
51
-14
Federazione
Russa
Allocazio
ne
annuale
20082012
3040
di
Canada
572
731
159
Italia
475
553
78
Spagna
327
399
72
Germania
990
1014
23
Belgio
135
150
15
27
28
Lo stato dellUnione
Francia: NO obiettivi di riduzione 78% di energia
nucleare
Germania: ha ridotto del 19% le propire emissioni
(obiettivo: 21 %) chiusura vecchi impianti della
Germania Orientale e alle energie alternative.
G.Bretagna: ha ridotto del 13,4% (obiettivo: 12,5%),
trasformazione di vecchie centrali a carbone in nuove
centrali a gas.
Italia: maggiore scostamento in Europa rispetto agli
obiettivi di riduzione: ben 77,8 milioni di tonnellate in pi
(obiettivo: 6,5 % entro il 2012) NON sar facile
rispettare gli obiettivi.
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Deforestazione
Dichiarazione sulle foreste,
Rio de Janeiro, 1992
Desertificazione
Convention to Combat
Desertification, 1994
Inquinamento atmosferico
Piogge acide
Buco nellozono Protocollo
di Montreal, 1997
Effetto serra Protocollo di
Kyoto, 1997
Inquinamento acustico
Inquinamento idrico
Fluviale
Marino
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