Sei sulla pagina 1di 12

Un campo attivo di ricerca della fisica dello stato solido è lo studio dei superconduttori,

cioè di quei materiali che, a temperature estremamente basse, ovvero di pochi gradi al di
sopra dello zero assoluto, manifestano improvvise variazioni delle proprietà elettriche e
magnetiche, associate alla scomparsa della resistenza elettrica. In assenza di
resistenza, una corrente lanciata in un anello superconduttore circola indefinitamente,
senza richiedere alimentazione e senza dissipazione di energia. In pratica sono stati
realizzati anelli superconduttori capaci di sostenere correnti elettriche per mesi, senza
un'apprezzabile diminuzione di intensità.

Superconduttori ad alta temperatura


Per la maggior parte del XX secolo i fenomeni di superconduzione furono osservati solo
alla temperatura dell'elio liquido (-268,9 °C). Il raggiungimento e il mantenimento di simili
temperature ha costi rilevanti, tali da rendere svantaggioso dal punto di vista economico
l'utilizzo di materiali superconduttori; negli anni Ottanta, la scoperta di una classe di
materiali ceramici che diventano superconduttori a temperature notevolmente maggiori
di quella di liquefazione dell'aria (di circa -200 °C) ha aperto nuove possibilità di
applicazione della superconduttività, nella realizzazione di dispositivi elettronici ad alta
velocità e di più efficienti linee di trasporto dell'energia elettrica.
Come funziona?
• La superconduttività è dovuta a un accoppiamento di
origine quantomeccanica fra gli elettroni di un reticolo
cristallino, che avviene attraverso un’interazione degli
elettroni con il reticolo stesso. Come mostrato nella
figura B, un elettrone, nel suo moto casuale, deforma
leggermente il reticolo, creando una zona di carica
positiva netta: un secondo elettrone viene attratto da
questa carica e inizia a muoversi sulla scia del primo,
formando con esso un coppia di Cooper. I due elettroni
accoppiati non debbono essere necessariamente
vicini: fra di essi possono trovarsi centinaia di migliaia
di altri elettroni, tutti appaiati in coppie di Cooper, con
elettroni eventualemente distanti: la caratteristica della
superconduttività è appunto che tutti gli elettroni del
reticolo, in una simile condizione, si spostano con un
moto coerente, senza subire urti fra loro e con gli ioni,
e dunque senza perdite di energia. Questa situazione
microscopica si traduce in un annullamento della
resistenza del metallo alla conduzione di corrente
elettrica, proprietà che caratterizza i materiali
superconduttori.
Cenni storici…
La superconduttività fu scoperta nel 1911
dal fisico olandese Heike Kamerlingh
Onnes. Nel 1933 i fisici Karl W. Meissner
e R. Ochsenfeld riscontrarono un forte
diamagnetismo in un superconduttore. La
spiegazione teorica della superconduttività
si ebbe nel 1957, quando i fisici
statunitensi John Bardeen, Leon N.
Cooper e John R. Schrieffer specificarono
la natura quantistica del fenomeno. La
transizione allo stato superconduttivo è da
ricondurre alla formazione di coppie di
elettroni (coppie di Cooper) che, in qualità
di bosoni, si muovono liberamente nel
volume del conduttore. Nel 1962 il fisico
britannico Brian Josephson, sulla base
dell'interpretazione quantistica della
superconduttività, ipotizzò l'esistenza di
oscillazioni della corrente elettrica che
scorre tra due superconduttori, separati da Karl Alexander Müller
un sottile strato isolante, e posti in un Il fisico svizzero Karl Alexander
campo magnetico o elettrico. L'effetto, Müller vinse il premio Nobel nel 1987
noto come effetto Josephson, fu
per gli studi compiuti sul fenomeno
successivamente confermato
sperimentalmente. della superconduttività a 30K
Applicazioni nel LHC
Cavità superconduttrice
Una delle cavità a radiofrequenza in materiale
superconduttore realizzate per l'acceleratore di
particelle LHC del Cern di Ginevra. Il
funzionamento di una cavità a radiofrequenza si
basa sull'intenso campo elettromagnetico che si
stabilisce al suo interno per accelerare le
particelle. La cavità qui mostrata è realizzata in
rame, ricoperta di un sottile strato di niobio,
materiale che diventa superconduttore a basse
temperature: la bassa resistività del materiale
permette, a parità di potenza fornita alla cavità, di
raggiungere valori di campo elettrico molto più
alti di quelli ottenibili con cavità tradizionali, e
dunque di fornire più energia alle particelle, con il
medesimo costo di funzionamento
dell'acceleratore in termini di energia elettrica.
Magnete superconduttore per l'acceleratore LHC
Per ottenere intensi campi magnetici, la tecnologia va nella direzione di utlizzare
materiali superconduttori. Il Large Hadron Collider del CERN di Ginevra sarà
interamente costruito con magneti superconduttori: nella foto, la prima metà di un
prototipo. Le dimensioni del magnete vero e proprio sono di poche decine di
centimetri: intorno, una complessa struttura di raffreddamento criogenico,
essenziale al funzionametno di un elemento superconduttore, oltre agli usuali
sistemi di alimentazione, controllo, allineamento e protezione dalle radiazioni.
Esperimento CMS
Disegno schematico dell’esperimento CMS (acronimo di Compact Muon Solenoid) che verrà
installato in una delle aree sperimentali di LHC. Il pezzo cruciale di questo apparato è il
solenoide superconduttore, che genera al suo interno un campo magnetico di 4 Tesla: questo
intenso campo permette di ottenere un esperimento di dimensioni contenute, pur garantendo
un’ottima risoluzione sulle misure di energia, momento e posizione delle particelle. All’interno
del solenoide, oltre al rivelatore di tracce al silicio, si colloca l’altro rivelatore molto particolare
di CMS, il calorimetro elettromagnetico costituito da cristalli di tungstenato di piombo.
Esperimento ALICE
ALICE (acronimo di A Large Ion Collider Experiment) è un esperimento che sfrutterà il modo di
funzionamento di LHC (accelerazione attraverso magneti superconduttori) con fasci di ioni
pesanti. Negli scontri fra nuclei di Pb accelerati ad altissima energia si dovrebbe formare uno
stato di materia finora mai osservato, chiamato Quark Gluon Plasma (QGP), fatto di particelle
fortemente addensate, simile alla condizione in cui venne a trovarsi la materia pochi istanti dopo
il Big Bang. Lo studio del QGP sarà una chiave importante per comprendere i meccanismi che
regolano le forze fra quark e gluoni e che hanno determinato l’evoluzione dell’universo fino
all’aspetto a noi oggi noto.
Esperimento LHC-B
L’esperimento LHC-B (Large Hadron Collider - Beauty Experiment) sarà integrato all’acceleratore
LHC per indagare le violazioni della simmetria di carica e parità (CP) e i decadimenti rari di
particelle. La violazione di CP è un meccanismo cruciale per spiegare il prevalere della materia
sull’antimateria nell’universo primordiale, ma le teorie di fisica non riescono ancora a comprenderne
le cause. Ciò si propone di fare l’esperimento LHC-B, i cui costituenti essenziali sono un rivelatore
di vertice al silicio, per catturare le tracce delle particelle cariche, e il rivelatore RICH (Ring-Imaging
Cherenkov), basato sull’effetto Cherenkov, per distinguere fra i diversi tipi di particelle.
Il “nostro” contributo…

Altre
foto

Magnete Ansaldo per LHC


Test di misure magnetiche su di un magnete superconduttore realizzato da Ansaldo per l'acceleratore
LHC, in costruzione al CERN (Laboratorio europeo per la fisica delle particelle). All'azienda italiana
Ansaldo, che da circa una decina d'anni svolge attività di ricerca in collaborazione con il CERN sui
magneti superconduttori per LHC, è stato affidato l'incarico di realizzare tutti i magneti dipolari,
ciascuno lungo 15 m. Nella foto, il magnete è visibile nel tubo che lo racchiude per mantenere il
materiale superconduttore a temperatura criogenica. Una volta raggiunto il laboratorio, ciascun
magnete verrà nuovamente controllato e misurato, per garantire che siano state soddisfatte le
specifiche richieste; i magneti dovrebbero generare un campo di circa 10 Tesla.
Recenti applicazioni
La prima applicazione che viene in
mente è sicuramente quella della
trasmissione di energia senza
perdite. Grazie alla
superconduttività, infatti, è possibile
trasportare una enorme quantità di
energia con dimensioni del mezzo
trasportatore relativamente piccole.
Un esempio di questa applicazione è
stata realizzata recentemente dalla
Pirelli. Questa nota società italiana
ha iniziato nel luglio 2001
l'installazione dei primi cavi elettrici
a superconduttore in una stazione
della metropolitana di Detroit negli
USA. I tre cavi, lunghi oltre 100 m,
rimpiazziano ben nove cavi normali
di rame e, una volta alimentati,
porteranno 100 MW a 14000 utenti
di Detroit. I cavi hanno una Tc di
93K, sono avvolti su un tubo che
trasporta azoto liquido a 77 K che
ne assicura il raffreddamento, e
sono isolati termicamente ed
elettricamente dall'esterno con un
opportuno rivestimento.
La levitazione magnetica
è una delle grandi possibilità offerte dai superconduttori: i treni, ad esempio, possono essere
fatti levitare su potenti magneti a superconduttore, riducendo così i problemi di attrito e
raggiungendo velocità elevate con bassissimo dispendio di energia.
In Giappone nel 1997 venne conclusa la realizzazione di un treno a levitazione magnetica che
nel 1999 raggiunse una velocità superiore ai 500 Km/h. In un tunnel a bassa pressione,
tuttavia, un treno a levitazione magnetica potrebbe senza problemi, e silenziosamente,
raggiungere velocità di oltre 3000 Km/h e trasportare un passeggero da New York a Los
Angeles in un'ora e un quarto, consumando meno di 4 litri di gasolio.

Potrebbero piacerti anche