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RISONANZA MAGNETICA
Fra tutte le metodiche di Imaging fino ad ora sviluppate, la Risonanza Magnetica (RM) quella pi versatile, in quanto in grado di fornire informazioni morfologiche, cinetiche, funzionali (RM funzionale) e biochimiche (Spettroscopia) dei diversi distretti corporei. La RM ha inoltre limportante vantaggio di non impiegare radiazioni ionizzanti, caratteristica che la rende ampiamente utilizzabile in et pediatrica.
RISONANZA MAGNETICA
Tecnica tomografica- analogamente alla TC ed allEcografia- che fornisce immagini corrispondenti a sezioni delle strutture corporee esaminate utilizzando campi magnetici e radiofrequenze (RF).
RISONANZA MAGNETICA
Limaging RM si fonda sul segnale ricavato dalla applicazione di radiofrequenze (RF) su nuclei di idrogeno (H) immersi in un campo magnetico statico (CMS).
RISONANZA MAGNETICA
Nella genesi del segnale RM si distinguono 3 momenti fondamentali: -inserimento del sistema dei nuclei di H in un CMS di forte intensit; -invio dellimpulso RF; -cessazione dellimpulso.
Fasi di un esame RM
- il paziente posto in un campo magnetico statico (CMS)
SEGNALE
z
IMPULSO RF
y x x
CESSAZIONE DELLIMPULSO RF
x
RILASSAMENTO T1
x
RILASSAMENTO T2
Le caratteristiche del segnale RM dipendono da vari fattori tra cui la numerosit dei nuclei per unit di volume, lentit e lefficacia degli scambi termodinamici che intervengono tra il sistema degli spin e lambiente molecolare che li circonda (definito reticolo) e dal numero di interazioni allinterno del sistema di nuclei.
SEQUENZE
Il segnale ottenuto troppo debole e precoce per poter essere utilizzato per la creazione di unimmagine, pertanto necessario generare uneco del segnale originario, utilizzando non un unico impulso di RF, ma una serie di impulsi opportunamente prestabiliti: le sequenze consistono nellordinato invio di onde di RF.
Le sequenze sono caratterizzate dal tempo di ripetizione (TR) che il tempo che intercorre tra un impulso RF e quello successivo e dal tempo di eco (TE), che il tempo che intercorre tra limpulso RF e la generazione delleco.
SEQUENZE
Variando opportunamente il TR e il TE possibile ottenere sequenze differenti di impulsi in grado di esaltare le caratteristiche di T1, T2 e DP dei distretti esaminati. Si definiscono T1-pesate le sequenze caratterizzate da TR e TE brevi; si definiscono T2-pesate le sequenze caratterizzate da TR e TE lunghi; si definiscono infine DP-pesate le sequenze caratterizzate da TR lunghi e TE brevi.
SEQUENZE
CONTRASTO T1 (SEQUENZE T1 PESATE)
Le tonalit di grigio con cui sono rappresentate le varie strutture anatomiche dipendono dal loro T1. Pi lungo il T1, meno luminoso il segnale. Le strutture caratterizzate da un T1 breve (es. il tessuto adiposo) recuperano totalmente la MML prima dellimpulso RF successivo e rispondono con un segnale elevato (IPERINTENSE); le strutture caratterizzate da un T1 lungo( es. lacqua od il tessuto osseo compatto), non avendo ancora recuperato totalmente la MML, rispondono solo parzialmente allimpulso RF successivo e forniscono un segnale meno intenso (IPOINTENSE)
SEQUENZE
CONTRASTO T2 (SEQUENZE T2 PESATE)
Le tonalit di grigio con cui sono rappresentate le varie strutture anatomiche dipendono dal loro T2. Pi lungo il T2, pi luminoso il segnale. Le strutture caratterizzate da un T2 breve (es. il tessuto osseo compatto) perdono totalmente la MMT prima dellimpulso RF successivo e rispondono con un basso segnale (IPOINTENSE); le strutture caratterizzate da un T2 lungo( es. lacqua), avendo ancora conservato parzialmente la MMT, rispondono allimpulso RF successivo con un segnale elevato (IPERINTENSE)
SEQUENZE
I vari tessuti e fluidi che costituiscono lorganismo umano sono dotati di tempi di rilassamento T1 e T2 specifici che spiegano la loro diversa intensit di segnale nelle immagini RM. Es.: lacqua libera caratterizzata da un T1 lungo (impiega molto tempo per recuperare la MML) che si traduce in una sequenza T1 pesata in un segnale IPOINTENSO; daltra parte dotata di un T2 lungo (mantiene a lungo la MMT) e risulta IPERINTENSA nelle sequenze T2 pesate. Per contro il tessuto fibro-cicatriziale e losso compatto, che hanno un lungo tempo di rilassamento T1 ed un breve tempo di rilassamento T2, sono ipointensi sia in T1 che in T2.
SEQUENZE
SEQUENZA T1
SEQUENZA T2
- E PROIBITO INTRODURRE MATERIALI MAGNETIZZABILI ALLINTERNO DELLA SALA MAGNETE (bombole di gas, estintori, carrelli, barelle, monete, pinze, forbici, ecc); - LE PERSONE CON IMPIANTI MAGNETIZZABILI NON DEVONO ENTRARE NEL LOCALE MAGNETE (schegge metalliche, pace-maker, ecc).
Effetto proiettile: - Gli oggetti in zona 1 subiscono una torsione cio una forza
ENERGIA ELETTROMAGNETICA A RF Linterazione delle radiazioni non ionizzanti con la materia vivente pu comportare alterazioni ultrastrutturali delle cellule a livello dei vari organi ed apparati, che si traduce in uno scambio di energia.
In condizioni ambientali adeguate (temperatura ambientale < 22 c , umidit relativa < 50%) il rispetto di tale soglia assicurato se per il SAR (rateo di assorbimento specifico medio: potenza assorbita per unit di massa espressa in Watt per Kg) al corpo intero (mediato su 15 min) vengono rispettati i seguenti limiti:
Esposizione < 15 min: SAR < 2 W/Kg
Dispositivi con valvola analogica, motori elettrici, trasformatori, ecc. Presidi che utilizzano la magnetizzazione per rimanere attaccate ad un paziente (alcuni dispositivi dentali), alcuni impianti che sono attivati elettronicamente, magneticamente o meccanicamente. I pacemaker possono risultare malfunzionanti, stimolando al momento sbagliato o con una frequenza troppo elevata. Il tracciato ECG pu risultare distorto con alterazioni delle onde T. In letteratura sono riportati almeno dieci decessi dovuti ad introduzione nella sala rm di pazienti con pacemaker.
Eventuale stato di gravidanza: ad oggi non sono noti effetti deleteri sul feto in relazione allesposizione RM. -donne in gravidanza possono essere sottoposte in qualsiasi momento ad indagine RM previa valutazione dei rischi/benefici, se non esistono indagini alternative, se le informazioni RM possono essere vitali per la madre o il feto, se non possibile aspettare il termine della gravidanza.
tutore;
3) Eventuale stato di gravidanza; 4) E assolutamente vietato introdurre pz portatori di pace-maker ecc 5) Prima dellesame il medico responsabile dovr accertarsi delle eventuali controindicazioni (modulo da compilare)
NORME OPERATIVE DI SICUREZZA DA OSSERVARE NEI CONFRONTI DEI PZ, VOLONATRI E VISITATORI: 7) Precludere ogni possibile accesso accidentale da parte di persone non autorizzate e con controindicazioni
somministrare mdc al paziente se non in presenza del medico responsabile dellindagine. Il paziente deve essere informato e deve
Meccanismo dazione I mezzi di contrasto paramagnetici per risonanza magnetica sono costituiti da uno ione di gadolinio (GdO3+), elemento di transizione delle terre rare dei lantanidi, dotato di suscettibilit magnetica per l elevato numero di elettroni spaiati (7 per il gadolinio). I composti di Gadolinio sono in grado di modificare la propria condizione magnetica in presenza di un campo esterno ed influenzare positivamente il campo magnetico locale e pertanto i tempi di rilassamento. In particolare essi determinano l accorciamento del T1 con enhancement positivo dei tessuti nei quali diffondono.
Meccanismo dazione Lo ione gadolinio libero altamente tossico e per annullare tale effetto, senza modificarne sostanzialmente le propriet paramagnetiche, per gli scambi energetici alla base delle modificazioni dei tempi di rilassamento T1 e T2, vengono utilizzati chelanti in grado di legare lo ione di gadolinio e garantire la stabilit della molecola evitando il rilascio nellorganismo di GdO3+ liberi. In base alla struttura del chelante i composti di Gadolinio vengono classificati in due categorie: a struttura ciclica ed a struttura lineare.
La relassivit molecolare descrive lefficacia della molecola nel determinare una alterazione locale dei tempi di rilassamento T1 e T2 e, dunque, lefficacia come mezzo di contrasto. Tale aspetto pu influenzare la scelta di dosaggi pi bassi per ottenere un analogo effetto di ehancement.
Le costanti termodinamiche (costante condizionale K e costante di stabilit cinetica) descrivono laffinit del chelante per il gadolinio, in sostanza la capacit del chelante a tenere legato lo ione gadolinio. . Eliminazione del mezzo di contrasto: gli agenti di gadolinio, analogamente ai mdc iodati, sono mdc extracellulari che, dopo una velocissima fase intravascolare, diffondono nello spazio extracellulare per essere successivamente eliminati dallorganismo attraverso lemuntorio renale.
Indicazioni dei mezzi di contrasto paramagnetici Le indicazioni principali per lutilizzo dei mezzi di contrasto paramagnetici, utilizzati per l imaging del sistema nervoso centrale e del corpo sono indirizzate a migliorare la: identificazione di alterazioni vascolari, identificazione di lesione in virt dellincremento di contrasto che si viene a determinare tra tessuto normale/patologico, caratterizzazione di lesione mediante studio della perfusione parenchimale.
FATTORI DI RISCHIO: - Insuff. renale La maggior parte dei casi si sono manifestati in pz dializzati o in pz con disfunzione renale in fase terminale, con GFR < 15 mL/min.
-Dose di mdc Maggior rischio nellutilizzo di alte dosi e con mdc lineari nonionici. -Eventi che favoriscono stati infiammatori es recenti interventi chirurgici, infezioni ecc. -Et Picco di incidenza 5060 anni
Conclusioni: la NSF stata virtualmente eliminata utilizzando cautela nella somministrazione di gadolinio nel pz con grave IR: -pz con GFR < 30 mL/min -Limitare la dose -Dialisi immediatamente dopo lndagine RM per favorire la rapida eliminazione del gadolinio