70° 60° 50° 40° 30° 20° 10° 0° 10° 20° 30° 40° 50° 60°
Nord Sud
Latitudine
da Hermes (1955)
Il ruolo della temperatura
Secondo una teoria proposta la temperatura non agisce in
modo diretto limitando la capacità fotosintetica della pianta,
ma in modo indiretto riducendo il metabolismo di rami, fusto
e radici.
Massa destinata a foglie e radici al variare della quota in Pinus uncinata
30
30
20
20
10
10
0
0
2200
La stima della massa persa non varia
2000 molto lungo il gradiente altitudinale a
1500
discapito della varietà e quantità di
problemi incontrati durante lo scavo.
Massa rimanente
Massa campionata
Massa stimata
Localizzazione
Si è scelto il versante che da
Cortina sale alla Croda dall’ago
passando dai 1.300 m di quota
fino ai 2.300 m.
Variabilità dei dati di partenza
1 ,0 R . F lo Qr isu ot i tc ao
Fattore 2
0 ,4 T ip o s u o lo
M o r f o lo g i a D ir . P ia n t a R a d ic e p iù lu nD gi aa m e t r o
E s p o s i z io n e
M. Rami
M M. R. Ta od tica ile
M . C h io m a
M . F u s to
R a m o p iù lu n g o
-0 ,2 A lt e z z a
1 ,0 R . F lo Qr isu ot i tc ao
Fattore 2
0 ,4 T ip o s u o lo
M o r f o lo g i a D ir . P ia n t a R a d ic e p iù lu nD gi aa m e t r o
E s p o s i z io n e
M. Rami
M M. R. Ta od tica ile
M . C h io m a
M . F u s to
R a m o p iù lu n g o
-0 ,2 A lt e z z a
Diametro
quota piante della stessa età 1
per far variare l’allocazione della massa nei vari comparti con la
quota, far variare congiuntamente masse e lunghezze con il
diametro alla base. A questa si somma una variazione delle
relazioni tra variabili dipendenti e diametro con la quota. Perciò si
è rimosso solo la variabilità dai dati di masse e lunghezze dovuta
all’età.
Variazione della massa totale con la
quota
Massa totale prodotta (g)
A parità d’età con la quota
diminuisce la massa totale 3000
2500
m e convesso a quote 5
0
superiori. In pratica le piante
1
2
3
4
5
6
7
8
9
11
13
15
17
19
21
10
12
14
16
18
20
22
giovani crescono più Anni
Indice massa
con la quota, specialmente 1,2
1
significative.
Variazione degli incrementi di altezza
con la quota
Incrementi in altezza
L’incremento in altezza è 8
Incremento in altezza
pesantemente condizionato 7
6
1500
dalla quota, in alta quota si
5
(cm)
4 2000
3
vede come rapidamente gli
2200
2
1
incrementi diminuiscano con 0
13
15
17
19
21
11
l’età. Anni
Incrementi diametrici
L’incremento in diametro è
2,5
elevato in alta quota nei primi 3
Incremento diametrico
1,5
1500 – 4 anni a poi si riduce
(cm)
2000
1
2200 drasticamente, in modo analogo
0,5
0
alla massa totale.
1
9
11
13
21
15
17
19
Anni
Variazione dei rapporti allometrici con
l’età
Con la quota si ha un 2%
aumento significativo della 1%
*
percentuale di massa 0%
destinata agli aghi ed una
Indice m assa
-1%
riduzione di quella investita
-2%
nel fusto.
In pratica rispetto ai 2.000 m Radici
-3%
radicale e nemmeno la
Massa (g)
3
2,5
lunghezza della radice più 2
1,5
lunga. Cambia invece la 1
1500
2000
0
radice e massa della parte a 0 2 4 6 8 10
Diametro radice (mm)
valle dello stesso.
Unendo queste tre considerazioni si può dire che con la quota la
pianta tende ad avere un minor numero di radici ma queste sono
più grosse e con lunghezza massima analoga.
Perché a 2.000 vi è la massima vitalità
dei semenzali di larice.
A 2.000 m sembra realizzarsi per il larice un equilibrio ottimale tra
competizione con le piante adulte e limitazione dello sviluppo
legata all’altezza critica oltre la quale la pianta è disaccoppiata dal
microclima caratteristico a ridosso del terreno.
A questa quota gli incrementi in diametro sono elevati ed non si
avverte la riduzione dell’altezza presente a quote superiori.
Perciò intorno ai 2.000 m si verificano le condizioni ottimali di
sviluppo per i semenzali di larice.
Perché le variazioni attese riguardano
solo le quote elevate?
L’aumento di massa destinata alle foglie, il drastico calo di quella
investita nel fusto ed il cambio di struttura dell’apparato radicale si
hanno solo alle quote più elevate.
Questo concorda con l’ipotesi della sink limitation, il limite
superiore del bosco non interessa un elevato intervallo di quote ma
si verifica nell’arco di 50 – 100 metri di dislivello.
Variazione dell’allocazione delle
biomasse al limite del bosco.
Rispetto al lavoro precedentemente citato, che non evidenziava
alcuna variazione di allocazione della massa al limite superiore del
bosco nel larice, nel nostro caso si ha un aumento di massa
fogliare non accompagnatoProporzione
ad una diriduzione
massa
di quella radicale.
50%
30% Radici
20% Chioma
y = 0,0001x - 0,1379
10%
0%
1800 1900 2000 2100 2200 2300 2400
Quota (m)
Conclusioni
I dati raccolti nel larice sono coerenti con l’ipotesi della sink
limitation, il limite ed il punto di forza del lavoro svolto è l’elevato
intervallo altitudinale osservato.
È un limite poiché se le 46 piante fossero state raccolte tutte al
limite superiore del bosco le variazioni osservate avrebbero una
base statistica più solida dell’attuale.
È un punto di forza in quanto si è dimostrato che queste variazioni
riguardano solo le quote più elevate.
Ora l’idea è di estendere le osservazioni al pino cembro nella
prossima annata su un analogo intervallo altitudinale.