Cartesio Geometrie non euclidee La crisi dei fondamenti e il problema della conoscenza in matematica
La storia nella didattica delle scienze. Perch matematica, fisica (e altro ancora) non si insegnano per via storica? E possibile farlo?
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a chi rivolgersi .
Ultima classe di Liceo Scientifico e Classico Trattazione interdisciplinare (Filosofia, Informatica, Linguistica). I tempi. Occorre pianificare un intero anno per tutto il percorso. Per la sola geometria non euclidee sufficienti tre mesi
Ren Descartes (1596-1650) conosciuto anche in un ambito pi vasto della matematica, fra le poche figure interdisciplinari dei curricoli delle scuole medie superiori (lui, Talete e Pitagora sono trattati anche nei corsi di filosofia). In fisica le sue idee sono quasi tutte sbagliate: Horror Vacui, atomista, confonde grandezze fisiche ed in questo non si distingue da altri pensatori coevi In filosofia distingue il mondo in Res Cogitans e Res Extensa richiamando una dicotomia che pu farsi risalire almeno a Platone e che fornisce pi problemi che soluzioni nello studio della filosofia della mente (CFR per esempio J. R. Searle LA MENTE Raffaello Cortina editore Milano 2005). La sua opera principale IL DISCORSO SUL METODO che deve considerarsi da prefazione ai tre saggi sulla DIOTTRICA, LE METEORE, LA GEOMETRIA (1637).
In matematica i suoi lavori si innestano su una tradizione che pu farsi risalire ai Greci. Didatticamente e rispettando la cronologia tale avventura del pensiero umano pu dividersi nelle seguenti tappe: 1) Costruzioni riga e compasso dei Greci. Occorre segnalare che tali strutture erano considerate ed usate come strumento di calcolo (cfr. Lucio Russo LA RIVOLUZIONE DIMENTICATA. Feltrinelli Milano 1996). 2) Tale eredit diffusa in periodo ellenistico adottata dai matematici arabi: si consideri ad esempio il metodo di Al Kayyam per il calcolo delle soluzioni di equazioni di terzo grado come sistema di due coniche. Tale attivit proponibile in classe con luso dellapplicazione CABRI. Mediante il teorema di Talete sulle rette parallele ed il secondo teorema di Euclide per la costruzione di medi proporzionali si possono ricavare le coniche come luoghi geometrici.
x3 = b2x + b2c coniche b y = x2 e y2 = x (x + c) x3 + b2c = b2x coniche b y = x2 e y2 = x (x - c) x3 + c3 = ax2 coniche x y = c2 e y2 = c (a - x) x3 + ax2 = c3 coniche x y = c2 e y2 = c (a + x) x3 + ax2 + b2x = b2c coniche x y = b c e (y - b)2 = (a + x)(c - x) x3 + ax2 + b2c = b2x coniche x y = b (x - c) e y2 = (a + x) (x - c) x3 + b2x + b2c = ax2 coniche x y = b (x + c) e y2 = (x-a) (x + c)
(con Cabr)
3) Nel XIII secolo il sistema di numerazione arabo viene diffuso in Europa (Leonardo Pisano detto Fibonacci 11801250 le esporta in Italia con il Liber Abaci). Nel XVI secolo Raffaele Bombelli riprende il metodo di Al Kayyam da un punto di vista algebrico e utilizzando la formala per la risoluzione delle equazioni di terzo grado si imbatte nelle assurdit di quelli che saranno poi denominati numeri immaginari. 4) Cartesio sistematizza le operazioni aritmetiche di somma, differenza, prodotto elevamento al quadrato, radice quadrata come operazioni su segmenti. IL suo contributo originale sta nel rendere adimensionali le grandezze. Dora in poi il valore di unarea pu essere numericamente uguale ad una lunghezza lineare o ad un volume. Stranamente a lui si fa risalire la prima formulazione del concetto di luogo geometrico. Nei libri di storia della matematica vengono riportati anche la figura del Folium di Cartesio (la sua figura risulter sbagliata)
Kant
Il fondamento: gli Elementi di Euclide (300 a.C.) Un piccolo neo: il V Postulato Tentativi di dimostrazione Saccheri, Klgel, Lambert,
La sistematizzazione
che la necessit[fisica] della nostra geometria [ euclidea ] non pu essere dimostrata, perlomeno non dalla ragione umana[].La geometria non deve essere classificata insieme all aritmetica, che puramente a priori, ma insieme alla meccanica
LA SITUAZIONE
Fine Ottocento: geometrie non euclidee introdotte e studiate intensamente (?) rimaneva problema fondamentale della loro coerenza L'unica geometria ritenuta coerente quella euclidea
DUE OBIETTIVI
mostrare non contraddittoriet relativa della particolare geometria non euclidea rispetto alla geometria euclidea
LA STRADA
risolvere il problema creando dei modelli euclidei di geometrie non euclidee mettere in corrispondenza i loro enti, relazioni fra enti e relazioni logiche con quelli della geometria euclidea.
I termini
Si dimostra che per due punti del piano di Poincar passa una e una sola retta. presa una retta del piano e scelto un punto non appartenente ad essa, esistono infinite rette passanti per quel punto e parallele alla retta data (le rette che si intersecano sui punti della circonferenza in realt non hanno alcuna intersezione perch i punti sul bordo non fanno parte del modello, quindi sono parallele). SPUNTI ULTERIORI - Le trasformazioni del piano ed in particolare linversione circolare - Il birapporto
I termini
Per due punti non antipodali passa una sola retta, in quanto i punti sulla sfera individuano col centro di essa un unico piano che taglia sulla sfera un cerchio massimo passante per i due punti Due rette si incontrano sempre, poich due cerchi massimi sono individuati da due piani entrambi passanti per il centro della sfera, che hanno quindi come intersezione una retta che taglia la sfera in due punti antipodali comuni alle due rette SPUNTI ULTERIORI coordinate sferiche
Nesso interdisciplinare
UN ESEMPIO TRATTO DALLA TEORIA DELLA RELATIVITA GENERALE
Prerequisito: trattazione elementare della relativit speciale A. Einstein, 1916 I fondamenti della Teoria della relativita generale paragrafo 2 In uno spazio privo di campi gravitazionali introduciamo un riferimento galileiano K (x, y, z, t) e un sistema di coordinate K' (x, y', z, t') in moto rotatorio uniforme rispetto a K. Supponiamo che siano coincidenti le origini di entrambi i sistemi, e che l'asse z coincida sempre con z'. Mostreremo che, per una misura dello spazio-tempo riferita al sistema K', la concezione, sopra richiamata, del significato fisico delle lunghezze e dei tempi non pu venir mantenuta. Per ragioni di simmetria chiaro che una circonferenza giacente sul piano XY di K e con il centro nell'origine pu contemporaneamente venir considerata come circonferenza sul piano X'Y di K'. Supponiamo che la circonferenza e il diametro della stessa siano stati misurati con un'unit di misura (infinitamente piccola rispetto al raggio), e calcoliamo il rapporto delle due misure. Qualora si assuma come unit di misura un campione di lunghezza a riposo rispetto al sistema galileiano X, il rapporto che ne risulta sar pi greco. Qualora si assuma invece come unit di misura un campione di lunghezza a riposo rispetto a X', il risultato sar maggiore di pi greco. Ci si comprende immediatamente se si riflette sull'intero processo di misurazione del sistema stazionario X, e si considera che l'unit di misura riportata sulla periferia subisce una contrazione lorentziana, quella riportata lungo il raggio no. Di conseguenza la geometria euclidea non vale per X'; la nozione di coordinata sopra ricordata, che presuppone la validit della geometria euclidea, cade, in riferimento al sistema K'.[]
Il pricipio di Frege: Ogni propriet definisce l insieme degli elementi che la verificano (la sua estensione). Analogia col concetto di luogo in geometria
ho incontrato una difficolt R := {x : x non appartiene ad x} E allora chiediamoci: R R ? Versioni linguistiche (il paradosso del mentitore, il paradosso del barbiere di Russell, l onnipotenza di Dio e l indistruttibilit di oggetti creati ecc )
Kurt Gdel
1931- Sulle proposizioni formalmente indecidibili. Primo teorema: Se P non contraddittorio
allora sintatticamente incompleto (cio esiste una proposizione G di P tale che tanto G quanto G sono indimostrabili)
Secondo teorema:
Se P non contraddittorio allora la sua non contraddittoriet non dimostrabile all interno di P stesso
Bibliografia
I. Kant Critica della Ragione Pura Morris Kline Matematica, la perdita della certezza, Arnoldo Mondadori editore, 1985 Marco Borga, Dario Palladino Oltre il mito della crisi Editrice la Scuola, 1997 BOYER Carl, Storia della matematica, Arnoldo Mondadori, Milano, 1980