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Presentazioni Multimediali
Fare STORIA: Strumenti editoriali e tools didattici Presentazioni multimediali Introduzione Un mondo di slide Ormai sotto gli occhi di tutti noi occidentali-aziendali-comunicatoritecnologici, e non servir a nulla nasconderci la verit: siamo circondati. Siamo assediati. Forse irrimediabilmente vinti. Il fenomeno, un tempo confinato ad altisonanti convention e chilometriche riunioni di alto livello, si diffuso come un virus, fino a raggiungere i pi remoti angoli dei nostri uffici e delle nostre aule. Ovunque sulle nostre scrivanie, nelle nostre borse, nei casi peggiori sul divano della nostra casa, occhieggiano, con il loro carico di grafici, ellissi, piramidi e frasi a effetto. Nei viaggi in treno ripassiamo i loro punti-elenco come un mantra, le dimentichiamo nella fotocopiatrice, le consultiamo come un oracolo capriccioso, recitiamo i loro freccioni come un rosario. Stiamo al telefono delle mezzore decifrandone gli ambigui e oscuri contenuti. Ce le rimpalliamo lun laltro via e-mail intasando il server. E infine, le creiamo. Dando il nostro tributo al nuovo esperanto grafico-testuale.
Marianna Baldi
Ci avreste creduto? Le modeste e, tutto sommato, circoscritte ambizioni degli ideatori dei programmi per la creazione di slide, come Microsoft PowerPoint, per fare un esempio di software noto a tutti, sono state ampiamente smentite e superate dai fatti. Oggi, non solo le slide rappresentano un veicolo pressoch unico per comunicare progetti, idee, avanzamenti, report, ma sono diventate un vero e proprio format di comunicazione.
Noi ragioniamo per slide, trasformando un semplice strumento di comunicazione (anzi di ausilio alla comunicazione) in una specie di koin del pensiero. Dicono che il via labbiano dato i consulenti. Ma forse questa rivoluzione era solo nellaria ed bastata loccasione giusta per trasformarci tutti in creatori, fruitori, utilizzatori di slide. Questo uso egemone, questa piccola rivoluzione nei nostri standard di comunicazione, ha portato con s numerose conseguenze, non sempre positive.
Informatica per le scienze storiche aa 2005-6
Marianna Baldi
Fare STORIA: Strumenti editoriali e tools didattici Presentazioni multimediali Introduzione La prima stata, in certi casi, lo spostamento dellattenzione di tutti dal progetto alla presentazione, quasi che una presentazione ben fatta avesse la capacit taumaturgica di migliorare le nostre idee, di renderle credibili. Forse di predire il futuro, certamente di dire la verit. La seconda, non meno inquietante conseguenza, stata che abbiamo cominciato tutti a ragionare per fogli orizzontali, a usare e trasmetterci questi fogli come se fossero libri illustrati.
Marianna Baldi
Fare STORIA: Strumenti editoriali e tools didattici Presentazioni multimediali Introduzione Fine dei lunghi discorsi, fine dellarticolazione dei concetti, inizio della rivoluzione del punto-elenco. Ci che doveva aiutare a parlare si sostituito alla parola stessa.
Infine, questo utilizzo debordante ha provocato uneccessiva concentrazione di tutti sugli aspetti grafici e la scenografia che i programmi come PowerPoint permettono, sacrificando, complice una certa inesperienza e una immotivata euforia grafica, la leggibilit che apparteneva ai classici supporti precedenti.
Il risultato di tutto questo stato un diluvio di presentazioni patetiche, indecenti e ridicole, delle vere e proprie excusatio non petita, forme difensive che, dietro animazioni mascherano idee che spesso di innovativo non hanno proprio nulla.
Marianna Baldi
Marianna Baldi
Introduzione
Molti di noi lavorano con le slide quotidianamente e ciascuno di noi si lascia guidare, pi o meno consciamente, da alcuni principi-guida che, spesso a nostra insaputa, agiscono come schemi mentali allinterno dei quali creiamo il nostro prodotto. Si tratta di immagini mentali e di vincoli che ci autoimponiamo, i quali, senza rendercene conto, pregiudicano la buona riuscita del prodotto, a volte in modo sostanziale. Magari cerchiamo di essere pi consulenziali, vogliamo stupire il pubblico con effetti speciali, oppure non teniamo conto delle pi banali regole della buona comunicazione, che imporrebbero unaccurata selezione delle cose da comunicare e una strutturazione accurata dei dati.
Marianna Baldi
Cosa non fare... Introduzione Poi, riguardando la presentazione, ci sembra che qualcosa non torni, che manchino alcuni concetti o che il prodotto finale non sia efficace. Abbiamo fatto tutto per benino, ma il risultato non ci convince comunque. Perch? Forse perch abbiamo applicato, senza rendercene conto, qualche principio sballato. Proviamo allora a vedere, prima di entrare in concreto nelle modalit di costruzione, alcuni di questi abbagli che spesso ci accompagnano nella costruzione, minando a volte la possibilit di fare un buon lavoro.
Marianna Baldi
Piena come un uovo. Se inseriamo troppi dati in una slide, o affianchiamo concetti diversi, non riusciremo a essere pi veloci e semplici, ma solo pi confusi. Ogni slide dovrebbe contenere, se possibile, un solo concetto.
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Marianna Baldi
Il numero delle slide assolutamente inessenziale in questo caso. Ovviamente useremo tutte e sole le slide che ci serviranno. Non una di pi, non una di meno. Quando sento parlare di vincoli al numero delle slide (tutto in tre slide, mi raccomando!), mi chiedo: perch? Vogliamo essere pi sintetici?
Certamente non lo saremo infilando tutto in una slide come in uno zaino. Riusciremo, semmai, a essere solo pi confusi.
Quello del tutto-in-poche-slide solo un mito: meglio qualche slide in pi, ma con la certezza che i contenuti saranno letti, capiti, apprezzati. Senza contare che spesso uno spazio bianco pu favorire la concentrazione dellattenzione sui dati.
Marianna Baldi
Secondo abbaglio: tutto importante Avete mai visto slide con tabelle piene di numeri, magari scritti con un font microscopico, apparire enigmaticamente sui vostri schermi? Quelle sono slide prodotte da qualcuno che non ha preso una decisione.
Marianna Baldi
Quando decidiamo di comunicare qualcosa facciamo sempre delle scelte: questo s, quello no, questo in primo piano, quello sullo sfondo, questo per primo, quello per ultimo. Ci non avviene solo a livello strategico, delle scelte di fondo, ma anche a livello, per cos dire, tattico, nei piccoli elementi che compongono una presentazione.
Marianna Baldi
Una tabella piena di numeri pu essere importante per voi, ma per coloro che vi ascoltano importante capire subito lessenziale.
Non sto dicendo di non usare tabelle di dati, anche complesse se il caso, ma di applicare anche alle tabelle una sana selezione di ci che veramente importante e di ci che marginale.
Marianna Baldi
Affogati dai dati. Allinterno di tabelle molto dense di numeri necessario introdurre evidenze ed elementi di discontinuit. Selezionate, tra i vostri dati quelli che ritenete pi importanti, e portateli in evidenza. Probabilmente quello che volete comunicare con una tabella di questo tipo un particolare fenomeno, una certa tendenza, un determinato risultato. Oppure volete corroborare alcune vostre tesi. Bene: esibite allora la vostra tabella, ma abbiate cura di evidenziare, allinterno di essa, quali sono i numeri che davvero contano. Se i dati sono realmente importanti, fate in modo che si leggano bene. Rompetene luniformit. Evidenziate innanzitutto le cifre pi importanti con formattazioni o elementi grafici. Fate delle scelte.
Marianna Baldi
Marianna Baldi
La forma conta, eccome. La forma non un accessorio anzi, lunica maniera per farsi leggere. Forse c un fraintendimento sulla nozione di forma. Dare forma non significa mettere un fiocco ai contenuti e renderli pi belli o piacevoli. S ignifica, letteralmente dare loro forma, ovvero farli passare dallo stato di materia prima a quella di manufatto. Nessuno nega che il marmo di Carrara sia ottimo, ma ci si mette in casa delle piastrelle, non dei blocchi estratti direttamente dalla cava.
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Marianna Baldi
Quando abbiamo a che fare con la comunicazione, i dati grezzi non bastano (siano essi testi, numeri, analisi, progetti), con buona pace dei contenutisti. La forma, ovvero la disposizione dei contenuti in maniera opportuna, lelemento che traghetta il dato verso linformazione e linformazione verso la conoscenza. E non un lavoro banale. In seguito analizzeremo alcune tecniche per dare forma ai nostri contenuti grezzi.
Marianna Baldi
Ma questo non significa che si debba per forza replicarne anche lo stile, diciamo cos, sistematico. Tanto pi che questo stile spesso lesatto contrario della comunicazione: improbabili schemi onnicomprensivi, line evolutive che si proiettano allinfinito, parole roboanti, inglesismi ovunque.
Tutto sembra perfettamente ordinato, ogni particolare trova una sua collocazione nel sistema. E il tutto sembra fatto da marziani. E, forse, proprio a loro dedicato.
Marianna Baldi
La slide modello astronave. Si ha limpressione che da un momento allaltro si metter in moto verso lo spazio. Non conosco il motivo per il quale, a volte, si creano questi assurdi schemi cosmici. I quali, peraltro, costano ore di lavoro nel tentativo di rendere ogni elemento una specie di hegeliano tassello nel grande sistema chiamato progetto xyz. Quello che so che ho sempre capito ben poco di questi piccoli sistemi filosofici in miniatura, quando mi venivano proiettati addosso.
Marianna Baldi
Nella comunicazione, tanto pi in quella effettuata con un supporto tecnologico, la semplicit vince sempre.
Semplicit significa esibire le cose essenziali, lasciando alloratore il compito di arricchirle e sistematizzarle.
Noi vogliamo che le persone che ci ascoltano assimilino alcuni concetti, siano messe al corrente di alcune azioni, decidano di acquistare un nostro prodotto, ma soprattutto comprendano il messaggio che stiamo trasmettendo.
Marianna Baldi
Quinto abbaglio: colore e animazione Quando vi suggeriscono di dare pi colore e animazione, in realt vi sta chiedendo qualcosaltro: inserire qualche slogan, frase a effetto, clip art. Insomma dare forma nel senso deteriore che abbiamo visto prima. In questo caso mi schiero totalmente dalla parte dei contenutisti: ci a cui dobbiamo pensare alle cose che dobbiamo comunicare, non ad arricchire direi infiocchettare - la presentazione con elementi gratuiti. In una presentazione tutto ha un significato preciso, e non c spazio per elementi oziosi e poco funzionali. Slide come la successiva non hanno, ovviamente, alcun senso nelleconomia di una presentazione nella quale, pi o meno, dovremmo avere qualcosa da dire.
Marianna Baldi
A dare colore e animazione dovrebbero essere i nostri contenuti, organizzati razionalmente e collocati in maniera adeguata sulle slide. Pazienza, se poi non si muove niente e tutto appare poco appealing. Queste cose servono a chi le presentazioni non le deve subire.
Marianna Baldi
Pochi contenuti, tanti slogan. Questa tipo di slides non dicono praticamente nulla. Slogan, immagini didascaliche, concetti abusati e scontati. E non basta un po di colore a darle un senso. Voi lavorate per la vostra platea, non per soddisfare velleitarie aspirazioni moderniste. Sono quindi assolutamente da evitare: slogan e frasi fatte; immagini sciatte e didascaliche; animazioni oziose e gratuite. Come a dire: i contenuti vanno messi nella giusta forma, questo s, ma i contenuti ci devono essere!
Marianna Baldi
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E allora perch usare caratteri cos grandi? Non esiste una risposta sensata, se non quella che bisognava riempire la slide con qualcosa (ma questa, a ben vedere, non una ragione valida).
Leffetto, a ogni modo, di un enorme urlo nel silenzio.
Marianna Baldi
A tutti gli effetti, lutilizzo di caratteri di dimensione media (da 12 a 18 punti) sufficiente a soddisfare la maggior parte delle esigenze, senza alcun bisogno di esagerare.
Utilizzando, per esempio uno schermo a larghezza media (2,5 metri) e con una distanza della platea di circa 5 metri, la dimensione di 16 punti gi sufficiente a garantire la leggibilit. Nel caso di contesti pi ristretti (distanza di 2-3 metri) questa dimensione pu essere ulteriormente ridotta con tutta tranquillit.
Marianna Baldi
Tanto vale urlare. La dimensione enorme del font lascia pensare a un effetto urlato, come un piazzista al mercato che voglia attirare lattenzione della gente.
Marianna Baldi
Tuttavia bene sottolineare che le dimensione del carattere devono essere commisurate alla situazione quindi non costituiscono una regola.
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In sintesi
Per creare una buona presentazione bisogna innanzitutto liberarsi da alcuni luoghi comuni e alcune cattive abitudini che maturano subdolamente allinterno delle comunit fino a diventare, a volte, dei veri e propri standard. I principali errori o pregiudizi da cui guardarsi si possono riassumere cos: credere che una presentazione fatta con poche slide sia meglio di una pi lunga. In realt ci vogliono tutte e sole le slide che ci servono. Non una di pi n una di meno;
Marianna Baldi
credere che tutti i dati che presenteremo saranno letti dal primo allultimo. In realt saranno letti i dati che sapremmo portare in evidenza. Gli altri rimarranno sullo sfondo;
credere che i contenuti bastino, da soli, ad assicurare la buona riuscita di una presentazione. In realt i contenuti vanno adeguatamente formattati per trasformarli in informazione e, poi, in conoscenza;
Marianna Baldi
credere che una slide consulenziale, ovvero molto complicata e sistematica, sia di per s un valore. In realt nelle slide vince la semplicit; le cose troppo complesse ed elaborate risultano incomprensibili e poco efficaci; credere nella virt taumaturgica degli effetti speciali e degli slogan. Queste cose non surrogano la povert dei contenuti. Meglio sempre una tranquilla sobriet dei vuoti slogan a effetto;
Marianna Baldi
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Presentazioni multimediali
Cosa fare...
Il codice per comunicare
Un colore particolare pu significare particolare importanza, un testo pi o meno grande piazzato al centro pu avere il senso di un avviso, una freccia pi o meno spessa pu significare unevoluzione o unindicazione a guardare pi a fondo.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Il codice per comunicare
Ogni elemento pu avere, in un certo contesto, un particolare significato. Allo stesso tempo, allinterno di una presentazione, non abbiamo mai una visione dinsieme: guardiamo una slide per volta ed molto facile, se non si sono date precise indicazioni di contesto, perdersi allinterno dei vari rami di ragionamento. Inoltre le slide, prese isolatamente e senza la presenza di un oratore che le illustri, hanno un valore semantico molto basso.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Il codice per comunicare
Se teniamo conto da una parte dellintrinseca polisemia dei vari elementi, e dallaltra dellintrinseca asemia delle slide nel loro complesso, ci rendiamo conto che necessaria una doppia operazione preliminare di riduzione della prima (per evitare che il lettore si disorienti e sia costretto a reimparare ogni volta il significato dei nostri elementi)
e di riduzione della seconda (fornendo precise indicazioni semiotiche che aiutino il lettore a qualificare correttamente il messaggio nel suo contesto preciso).
Marianna Baldi
Cosa fare...
Il codice per comunicare
La strategia migliore, dunque, darsi preliminarmente uno standard in modo che, durante la presentazione, sia sempre chiaro quali sono gli elementi in gioco: che cosa importante e che cosa marginale, quali sono elementi di testo e quali quelli di contesto. Lidea base quella di non introdurre mai stress cognitivo allutente, a meno che non sia un effetto voluto per trasmettere messaggi chiave.
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Cosa fare...
Il codice per comunicare
Si introduce stress cognitivo ogni volta che si modificano degli elementi standard (per esempio il colore dei testi, la grandezza dei font eccetera) al fine di attirare lattenzione.
Nella restante parte dei casi il codice deve rimanere sullo sfondo e permettere al messaggio di emergere. Abbiamo introdotto stress cognitivo ogni volta che il codice che abbiamo stabilito prende il sopravvento sul messaggio.
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Cosa fare...
Il codice per comunicare
Lidea quindi di: fornire sempre indicazioni di contesto che aiutino a qualificare il testo; stabilire un codice per linterpretazione univoca degli elementi della presentazione; introdurre stress cognitivo solo nel caso di messaggi chiave per cui serve la massima attenzione.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Titolatura, indici, didascalie Uno degli aspetti pi fastidiosi di una presentazione la mancanza di punti di riferimento allinterno delle slide. Oppure, ancora peggio, la mancanza di coerenza: presentazioni che partono bene e finiscono male, con un buon apparato di titoli e sottotitoli iniziale che si perde via via che la presentazione prosegue. L dove prima, magari, cera il titolo del capitolo ora troviamo il titolo della slide. Una serie di slide con la precisa indicazione del sottocapitolo viene seguita da una sequenza senza alcun titolo.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Titolatura coerente Nelle slide, come in tutti gli strumenti di comunicazione mediati dal computer (Web, e-mail eccetera) il contesto importante almeno quanto il testo stesso, poich sul video non abbiamo un contesto fisico che ci guida e ci aiuta a circoscrivere i messaggi. Ed per questo che, in ogni slide, dovrebbero essere presenti, collocati in maniera opportuna: titolo della presentazione; titolo del capitolo; titolo delleventuale sottocapitolo; titolo della slide; didascalie autore, data, numero slide ecc.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Elementi di contesto. Lelemento che risalta di pi sempre il titolo della specifica slide. Vicino deve collocarsi, pi in piccolo, il titolo del capitolo e, eventualmente, il titolo del sottocapitolo. Pi discretamente, in genere in basso in ogni pagina, il titolo della presentazione. A fianco le didascalie autore, data, numero slide. Questi elementi sono presenti in tutte le slide e non cambiano mai posizione in tutta la presentazione.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Il titolo della presentazione, che in genere occupa tutta la parte centrale della slide iniziale (o copertina), dovrebbe, per il resto della presentazione, stare discretamente in disparte, silenzioso ma presente, a indicarci la cornice generale.
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Titolo del capitolo e titolo del sottocapitolo dovrebbero stare in alto, un po pi visibili, a dare ulteriori indicazioni sullandamento del discorso. Infine, con una evidenza sicuramente maggiore, il titolo della singola slide.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Titoli, indici, didascalie
Sui titoli delle slide, elemento informativo essenziale, vanno segnalate alcune accortezze: innanzitutto il titolo non un elemento accessorio, ma una componente informativa essenziale e come tale dovrebbe sempre essere presente; il titolo ha una funzione informativa e di riassunto dei concetti espressi nella slide, pertanto necessario un certo lavoro redazionale per renderlo adeguato. Inserire titoli troppo generici o criptici non giova certo alla leggibilit; infine, il titolo deve essere accattivante, ma senza esagerare. Troppe fioriture o giochi di prestigio rischiano di non essere afferrati da una platea che cerca modestamente di capire ci che viene detto.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Indici ricchi e trasparenti
Il secondo elemento di contesto essenziale, oltre allapparato paratestuale che troviamo allinterno delle singole slide, costituito dai separatori dellagenda,
ovvero le slide-indice di passaggio tra un capitolo e laltro. Se avete costruito le slide secondo il principio piramidale che abbiamo visto nella prima parte, la creazione di questi indici non dovrebbe creare particolari problemi:
Cosa fare...
Indici ricchi e trasparenti
Slide di indice. Allinizio di ogni capitolo della presentazione posta una slide di indice che riporta il titolo del capitolo e i titoli dei sottocapitoli o degli argomenti pi importanti esposti allinterno.
In questo modo la vostra platea non sar colta di sorpresa e avr sempre
delle milestone, pietre miliari sulle quali orientarsi per capire il percorso fatto o quello da fare.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Indici ricchi e trasparenti
Ogni slide indice pu contenere solo il singolo capitolo e i paragrafi, oppure tutta lagenda, cambiando colore al capitolo che si sta per affrontare. Ricordatevi sempre, per, che dovete lasciare un po di spazio per elencare anche i paragrafi.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Ognuno di questi elementi rappresenta un segno e linsieme delle combinazioni di questi segni stabilisce un codice interno alla presentazione. A patto per che vi siano delle invarianze e delle ricorrenze, ovvero che si possa stabilire, nel corso della presentazione, una familiarit con i diversi segni espressi:
se ogni volta usiamo frecce di diverso colore per lo stesso scopo il codice si far pi confuso, e si introdurr indebitamente del rumore di fondo.
Un codice si stabilisce solo quando stabiliamo degli standard, assegniamo un significato univoco ai nostri segni e questo significato diventa patrimonio comune di tutta la comunit.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
La scelta migliore, quindi, quella di individuare, almeno mentalmente, i vostri elementi-segno di base e cominciare a costruire un codice della presentazione che userete in tutte le slide.
Potete decidere, per esempio, che le freccette 0,75 punti azzurre saranno quelle che indicheranno i passaggi di fase e tutte le relazioni e che i rettangoli con la riga azzurra indicheranno, invece, sempre le fasi di un processo e cos via.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Gli elementi con cui avete a che fare sono tanti, ma non sono infiniti. Si tratta di individuarli e di usarli coerentemente lungo tutta la
presentazione. Per comodit ne elenco alcuni: freccia che indica passaggi di fase; freccia che indica relazioni; freccia che indica guarda qui!; rettangolo che indica una fase; rettangolo che indica un elemento in un sistema; punto-elenco; righe di separazione; righe di abbellimento; ovale per evidenziare una parte.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Limportante che, una volta stabiliti, rimangano costanti in tutte le vostre slide. Sottolineo ancora un aspetto: gli elementi-segno non fanno parte, in senso stretto, dei contenuti della presentazione: stabiliscono solo il terreno comune che rende possibile a questi contenuti di manifestarsi. Sono come la nostra personale grammatica, che ci permette di articolare un discorso ma che non oggetto del discorso stesso.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Una volta stabiliti gli elementi segno delle vostra presentazione potrete usarli ogni volta che sar necessario, in modo omogeneo e coerente. per questo che certi incomprensibili accanimenti sulle forme, le frecce e i colori sono, in definitiva, controproducenti, poich portano in primo piano il codice a discapito dei contenuti che da questo dovrebbero essere veicolati. La platea, in questo caso, comincerebbe a chiedersi se non state usando dei nuovi segni che debba re-imparare a decifrare. Se volete essere veramente creativi agite sui contenuti, non sul codice; quello di agire sulla lingua, invece che sulle parole, come noto, un privilegio riservato agli artisti e agli scrittori, e noi siamo solo dei modesti produttori di presentazioni.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Per questo motivo, la doppia regola da seguire e che potremmo chiamare principio di biunivocit semiotica : che ogni elemento-segno significhi una cosa sola;
Marianna Baldi
Cosa fare...
Frecce, blocchi, colori
Tra laltro questo procedimento di normalizzazione, allapparenza faticoso e un po gratuito, in realt facilita le cose sia al creatore che al lettore.
Non dovremo pi preoccuparci di essere accattivanti a ogni slide e i nostri contenuti, allapparenza imprigionati dentro un rigida griglia semiotica, verranno in realt liberati dalle inutili zavorre degli elementi accessori. Senza contare che un buon apparato semiotico di base pu essere riutilizzato in moltissime presentazioni.
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Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Spesso i colori, nella presentazione, sono usati a dir poco a sproposito, spesso si utilizzano diversi colori abbinandoli senza senso solo perch leffetto ci sembra carino! In realt tutto ci non molto carino: quei colori non avendo alcuna funzione rendono la presentazione pi confusa.
Bisogna scegliere un numero ragionevole di colori (quattro o al massimo cinque).
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Molto meglio usare colori tenui, e non forti (arancione leggero, azzurro, blu cobalto). Ma, soprattutto, ogni colore dovrebbe, se possibile, essere utilizzato per uno scopo solo, definito preliminarmente. Un colore per lo sfondo, un colore per le evidenze, un colore per le frecce, un colore per i testi. In questo modo riuscirete a utilizzare al meglio uno degli elementi pi vistosi e pericolosi al tempo stesso, sfruttando al meglio le potenzialit del cromatismo offerto dai programmi di creazione di slide. Non importa, alla fin fine, quali colori utilizziate (anche se, come si detto, meglio non eccedere nei contrasti): limportante che stabiliate dei codici-colore e una strategia per utilizzarli coerentemente.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Un esempio di standard assegnati ai cinque colori della presentazione. Ad ogni colore corrisponde un tipo di elemento. Il colore dello sfondo dovrebbe essere il pi neutro possibile. Per marcatori di rilevanza intendo tutti gli elementi che servono a mettere in risalto un particolare testo, una particolare serie di dati o qualsivoglia elemento di una presentazione.
Anche in questo caso, spesso, la fantasia e le possibilit tecniche non hanno limite, ma proprio per questo, il rischio di generare confusione, con risultati opposti allo scopo desiderato, molto alto.
Creare uno standard semiotico anche per questi marcatori certamente la scelta pi azzeccata: non ci saranno fuochi dartificio nelle slide, certo, ma saremo capiti al volo.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Nei testi, i marcatori di rilevanza sono tipicamente tre: grassetto; cambio di colore; aumento della dimensione dei font.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Una parola in grassetto, una parola con un colore diverso, una parola con un font pi grande.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
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Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Spesso, applicare il grassetto o cambiare colore alle parole rilevanti sufficiente a stabilire una discontinuit e a mettere in risalto il testo. Allinterno dei gruppi di dati, o per mettere in risalto alcune parti della slide, oltre agli elementi che abbiamo visto per i testi ne esiste un altro, certamente efficace, ovvero la cornice.
Marianna Baldi
Cosa fare...
Colori e indicatori di rilevanza
Incorniciare un gruppo di dati permette una gestione pulita delle tabelle, senza sovraccaricarle di colori allinterno delle celle.
In genere, per essere considerate tali, le cornici dovrebbero essere: trasparenti allinterno; con una linea spessa allesterno (almeno 2 punti); con un colore che appartenga comunque al set della presentazione, usando possibilmente lo stesso che si usa per le evidenze nei testi.
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Cosa fare...
Colpi di scena
Frasi a effetto e colpi di scena Ogni interfaccia crea i suoi elementi di stress cognitivo: il pulsante Esegui del Bancomat generalmente diverso da quelli precedenti, il pulsante on/off dei telecomandi , in genere, particolarmente evidente e separato dagli altri.
Tutte le operazioni importanti sono segnalate, nelle interfacce, da elementi fuori contesto che ci spingono a pensare, ovvero a capire nuovamente il codice per decodificare il messaggio.
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Cosa fare...
Colpi di scena
Succede anche sul Web e succede, pi raramente, allinterno di una presentazione. Anche in questo caso abbiamo talvolta bisogno e possiamo programmare, nel corso dello svolgimento, la presenza di elementi fuori contesto che attraggano lo sguardo e concentrino lattenzione, risvegliando un po la platea.
Marianna Baldi
Cosa fare...
E frasi ad effetto
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Cosa fare...
E frasi ad effetto
Una frase a effetto costruita con un font molto pi grande un elemento comunicativo che spezza il ritmo della presentazione, riattiva lattenzione, riapre il discorso. Va usato in maniera strategica e una tantum.
Marianna Baldi
Cosa fare...
E frasi ad effetto
Pu essere: una frase inserita in una slide con un font molto pi grande, una fotografia, una vignetta.
Limportante che questi elementi, siano utilizzati una tantum, strategicamente allinterno di una presentazione che, per il resto, sar costruita secondo gli standard e i metodi che stiamo descrivendo.
Ancora, importante che questi elementi siano collocati in modo strategico, pianificando accuratamente la loro presenza, per esempio alla fine o allinizio di un
capitolo, o per segnalare una qualche svolta allinterno del discorso (per esempio, la fine della pars destruens e linizio della parte di proposta e soluzione).
Marianna Baldi
Cosa fare...
E frasi ad effetto
Ricordate: elementi standard ed elementi fuori contesto si tengono la mano; nessuno dei due potrebbe vivere senza la presenza dellaltro. Una costruzione fatta a met strada ovvero con standard traballanti e la presenza massiccia, invece che sporadica, di elementi di stress cognitivo avrebbe il solo effetto di perdere i vantaggi sia dei primi sia dei secondi, spostando continuamente lattenzione e richiedendo implicitamente alla platea un continuo sforzo di interpretazione.
Marianna Baldi
Cosa fare...
In sintesi
In sintesi
Una presentazione un insieme di elementi proiettati su uno schermo, con POCHI punti di riferimento cognitivi che aiutino a qualificare i messaggi. Affinch sia efficace necessario costruire un contesto adeguato di interpretazione dei contenuti,
stabilire un codice che permetta di dare un senso univoco agli elementi ricorrenti.
Cosa fare...
In sintesi
costruire un corretto apparato di titolatura presente in tutte le slide, che identifichi il titolo della presentazione, il titolo dei capitoli e sottocapitoli, il titolo della slide, gli elementi didascalici (data, numero di slide eccetera); creare delle slide-indice che scandiscano i capitoli, il titolo del capitolo i titoli dei sottocapitoli o degli argomenti pi rilevanti;
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Cosa fare...
In sintesi
stabilire un apparato di significati univoci per tutti gli elementi della presentazione (frecce, figure, linee, ); identificare i colori della presentazione, stabilendo dei codici-colore per gli elementi pi rilevanti. bene non superare il numero di cinque colori per tutta la presentazione;
Cosa fare...
In sintesi
realizzare gli adeguati marcatori di rilevanza, ovvero gli elementi che servono a concentrare lattenzione su una singola parola o un singolo gruppo di dati; collocare in modo strategico alcuni elementi di stress cognitivo (attraverso lintroduzione di elementi fuori contesto) per sottolineare particolare passaggi allinterno della presentazione.
Fare STORIA: Strumenti editoriali e tools didattici Presentazioni multimediali Per questa presentazione ci siamo ispirati alla pubblicazione citata di seguito.
Giacomo Mason, Come si presenta con le slide, Milano (MI), Tecniche Nuove, 2005
Marianna Baldi
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