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Valentina Anzoise
recentemente. Fino a un secolo fa erano molto pochi coloro che potevano permettersi viaggi in luoghi esotici e lontani; e in questo senso fin dallinizio nella seconda met dell800 le fotografie hanno offerto nuovi strumenti per lacquisizione e lorganizzazione di informazioni geografiche, storiche, artistiche, ma anche sociologiche e antropologiche.
Limmagine turistica
da una parte si riferisce allimmagine proposta dai professionisti del turismo, che tentano di produrre sempre nuovi oggetti da veicolare attraverso diversi media per catturare lattenzione del turista;
dallaltra parte si riferisce allimmagine che si formano (e mettono a loro volta in circolo reinterpretandola) i turisti stessi, sia nel corso dellesperienza turistica, sia una volta ritornati ai loro luoghi di residenza. La produzione dellimmagine turistica entra cos in un ciclo allinterno del quale il cliente finale diventa una parte attiva nella costruzione della sintassi del consumo turistico. Infatti, le immagini dei turisti vengono veicolate da loro stessi tramite racconti, diari di viaggio e altri materiali informativi (quali brochure, fotografie, mappe, video, cartoline, contatti, siti-web ecc.) condivisi con parenti, amici, colleghi e attraverso internet. HALL 1997; JENKINS 2003.URRY 1990)
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
(soprattutto quando non sia un esperto di grafica o fotografia) percepir quella proiezione come vera (pensiamo solo a quanto pu apparire diverso un luogo ripreso con un grandangolare piuttosto che con un obiettivo normale, come un 50 mm) ed probabile che in qualche modo, anche lui, a sua volta cercher di riprodurre, e quindi anche di perpetuare, quella particolare visione ( si veda articolo di O.Jenkins)
3. Raccolta dati
1) Fase Teorica Definizione degli obiettivi, delle tecniche e degli strumenti e delle regole metodologiche 2) Fase Empirica Esplorazione dei contesti di ricerca Analisi documentaria, Sviluppo delle condizioni (Reclutamento, test delle tecniche) Field e Ricerca sul campo Elaborazione dei risultati
Questi due momenti del disegno della ricerca si richiamano costantemente, NON sono due momenti indipendenti ma strettamente connessi (vedi: ciclo della ricerca)
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(FONTE: http://www.fotochepassione.com/Storia/primo-dagherrotipo.htm)
Limiti: la tecnica fotografica inizialmente non era ancora in grado di catturare scene rapide*. Ma da subito fu considerata una tecnica di registrazione adatta e apprezzata per indagare un gran numero di fenomeni scientifici e naturali.
(*) Nel 1861 Nadar dovette usare 18 minuti di esposizione per documentare alcuni lavori nei sotterranei di Parigi
Gi nella seconda met del XIX secolo la maggior parte delle scienze naturali faceva un vasto uso della tecnica fotografica
L'attivit di una sorgente termale nel parco di Yellowstone. Le fotografie di William Henry Jackson, scattate perlopi nella selvaggia regione nordoccidentale del Wyoming, diedero un forte impulso al processo che port il governo degli Stati Uniti a istituire il Parco nazionale di Yellowstone, nel 1872.
(FONTE: http://it.encarta.msn.com/media_461551432/Jackson_Yellowstone.html
Il fotografo statunitense Carleton Watkins famoso per i numerosi scatti dedicati al paesaggio del selvaggio Ovest americano. Il taglio compositivo delle sue immagini, improntato a suggestivi rimandi tra luci e ombre, terra e cielo, concorre a suggerire la grandiosit del paesaggio ripreso, il silenzio e la magnificenza della sua natura incontaminata. Dalle campagne nella Yosemite Valley in California, condotte a partire dal 1861, Watkins trasse le splendide foto poi raccolte nel volume omonimo nel 1863. Il suo lavoro ebbe un ruolo fondamentale nel portare a conoscenza dei cittadini americani le bellezze naturali dell'Ovest, stimolando al contempo il processo che condusse alla creazione dello Yosemite National Park (istituito nel 1890).
(FONTE: http://it.encarta.msn.com/media_461539682_7 61575598_-1_1/Watkins_Yosemite_Valley.html)
Dopo il 1870, non appena la tecnica divenne matura, la fotografia si svilupp sempre pi come uno strumento per lesplorazione della societ{ nella sua complessit:emerse un filone di ricerca di ispirazione etno-antropologico e uno interessato allanalisi dei problemi nelle societ industriali.
FONTE: Photometropolis
FONTE: Photometropolis
MA Nel 1914 Albion Small viene nominato direttore dellAmerican Journal of Sociology e a partire dal 1916 luso della fotografia viene completamente abbandonato da parte della rivista.
Motivi principali: 1. paura che le immagini potessero minacciare lo statuto scientifico e teorico della sociologia 2. imposizione di un nuovo modo di pensare alla sociologia basato sullanalisi causale, le statistiche e un elevato livello di generalizzazione 3. ambizione della fotografia di diventare unArte 4. costi elevati delle riproduzioni fotografiche
Mentre per la nuova metodologia quantitativa lo strumento fotografico non era abbastanza accurato, ed era ritenuto di scarso valore scientifico, i geografi e gli antropologi, invece, continuarono a utilizzare la fotografia come una valida tecnica di registrazione; questi ultimi per sempre come strumento secondario allinterno della ricerca sul campo.
A partire dagli anni 60 alcuni sociologi, generalmente alloscuro dei lavori degli antropologi, si sentirono invece ispirati dai lavori di alcuni fotografi documentaristi e fotogiornalisti che lavoravano su temi quali povert,droghe, razzismo, movimenti sociali, disastri ambientali, etc.
Es. FARM SECURITY ADMINISTRATION: Negli USA prende avvio il programma della FSA con lobiettivo di documentare gli effetti della Grande depressione seguita alla crisi del 1929. E forse il primo caso di uso organico della fotografia in una grande campagna di propaganda con fini politico-sociali.
D. Lange, 1935 L. Hine, costruzione dellEmpire State Building, New York 1930-1931
FONTE: Photometropolis FONTE: http://digilander.libero.it/davis2/lezioni/walker%20evans/la_farm_security_a dministration.htm
Primo tentativo sistematico di definire la Sociologia Visuale Howard Becker in Photography and Sociology (1974) in Studies in the Anthropology of Visual Communication (n. 1, pp.3-26): spiega le ragioni storiche che hanno prodotto una separazione tra sociologia e fotografia, e i motivi per i quali la collaborazione e la comunicazione tra le due possibile e desiderabile.
La fotografia fornisce una DESCRIZIONE DENSA della realt (Geertz 1973), e una delle principali peculiarit d'analisi della sociologia visuale sta proprio nel fatto che le immagini forniscono alla ricerca informazioni non ottenibili diversamente (Mattioli 1991)
Le fotografie, i video, dipinti e murales etc. sono socialmente costruiti e socialmente, storicamente, culturalmente interpretati e interpretabili. (N.B. al pari di qualunque prodotto culturale e di qualunque teoria, e quindi anche di qualunque modo di fare ricerca!)
La citt ideale Piero della Francesca (attribuita), fine 400
Questi quadri possono essere considerati un documento visuale (oltre che un bene artistico e culturale) poich rispecchiano e rappresentano il senso dellArmonia, secondo i canoni estetici e scientifici del Rinascimento italiano
La Sociologia Visuale si basa sullidea che fotografie, video, quadri, brochure e qualunque altra rappresentazione iconica e audiovisuale del mondo e della realt sociale possano essere utilizzati allinterno della ricerca come OGGETTI ma anche come STRUMENTI
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Dati visuali
Emmison e Smith (Researching the Visual, 2000) propongono una interessante classificazione analitica dei dati visuali: visual data should be thought not in terms of what the camera can record but of what the eye can see(2000, p.4) 1) dati a due dimensioni, quali le immagini, i segni e le rappresentazioni (pubblicit, quadri, fotografie, mappe, prodotti veicolati dai media in genere) 2) Dati tridimensionali: set, oggetti, tracce della cultura materiale in genere, da statue e monumenti che rappresentano il discorso pubblico ai graffiti come prodotto di una determinata cultura urbana) 3) dati visuali vissuti: vale a dire i luoghi e gli ambienti costruiti in cui le persone vivono e si muovono quotidianamente: spazi domestici, giardini, spazi pubblici, negozi, istituzioni, traffico urbano. Il focus dellanalisi sar{ allora l'uso di tali spazi da parte delle persone e le interazioni sociali che in esse avvengono. 4) dati visuali viventi: vale a dire il corpo, le identit e le interazioni sociali.
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Curry e Clarke (1977) sostengono che la sociologia visuale consiste in methods e in means che arricchiscono la ricerca; Per Henny (1978) la sociologia visuale una tecnica di ricerca privilegiata, perch consente la negoziazione di codici interpretativi della realt sociale, e realizza pienamente il rapporto transazionale fra i diversi attori della ricerca. Wagner (1979a) definisce la sociologia visuale un metodo e un veicolo per losservazione sistematica dei fenomeni sociali.
Dov Shrinar (1984) insiste sulla necessit{ di umanizzazione della ricerca, e vede la sociologia visuale non gi come semplice mezzo, ma come processo che mobilita la partecipazione sociale dei soggetti e della comunit cui la ricerca si rivolge.
paradigma conoscitivo?
Unaltra ipotesi avanzata che limmagine costituisca, oggi, il canale privilegiato per costruire e negoziare significati, identit e appartenenze culturali, e che la sociologia visuale costituisca, in ragione di ci, un punto di osservazione privilegiato; ma aggiunge, non solo dal punto di vista metodologico, al quale fino ad ora rimasta confinata, ma in quanto vero e proprio paradigma conoscitivo dotato di una propria logica e un proprio approccio teorico ben definito (Faccioli e Losacco, 2003).
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Jon Wagner in Images of Information (1979) individua alcuni metodi propri della sociologia visuale 1. 2. 3. 4. 5. Le interviste foto-stimolo La registrazione sistematica delle interazioni sociali Lanalisi del contenuto delle fotografie prodotte dai soggetti dellindagine La produzione soggettiva di immagini La ricerca video-fotografica sul campo
Nel 1988, Douglas Harper, in Visual Sociology: Expanding Sociological Vision, identifica due branche principali della sociologia Visuale, che potremmo chiamare:
1. Sociologia SULLE immagini: i ricercatori analizzano le immagini prodotte allinterno di una cultura Sociologia CON le immagini: i ricercatori stessi producono le immagini, ovvero costruiscono dei dati visuali ai fini della ricerca sociale
2.
John Grady(1996;1999) sostiene che si sono tre aspetti (o tre aree principali di studio) che definiscono e legittimano la Sociologia Visuale:
Il vedere (seeing), cio il ruolo dello sguardo e della vista nel processo di costruzione dellorganizzazione sociale e dei significati La comunicazione attraverso immagini, intenzionali o meno (communicating with icons), tra persone, gruppi, culture, istituzioni e nazioni
Le tecniche di produzione e decodifica dei messaggi visuali, che possono essere usate per linvestigazione empirica dei processi sociali e psicologici (doing sociology visually).
Questultima area articolata in diverse sub-aree: visualizing (mappe, grafici, etc), reserching, producing (fotografie, video, composizioni, etc) , teaching (come mezzo per testare idee e e scoperte, oltre che come fonte di ispirazione), interpreting (significato simbolico di immagini prodotte allinterno di unattivit) and explicating ( identificare e spiegare i significati simbolici di immmagini prodotte per raccontare una storia)
Harper, 1993
equipment-oriented
Coloro che sono pi orientati ad usare fotografie e film come strumenti di ricerca
Henny, 1986
Indicatori visuali
Dal momento che non possiamo osservare un concetto direttamente. Lunica cosa che possiamo fare trovare degli indicatori, che sono concetti pi semplici e specifici. Gli indicatori ci consentono di portare avanti unosservazione perch stanno in una relazione indicale (o semantica) con i concetti pi generali (Corbetta 1999) che rappresentano. Ma sono pur sempre reppresentazioni della realt, e non una sua diretta codifica.
Gli indicatori visuali, oltre a caratteristiche quali validit, attendibilit, comparabilit e rilevanza considerano un altro aspetto, ovvero il grado di iconicit (Mattioli, 1986). In effetti, il grado di iconicit strettamente collegato alla validit di contenuto, ovvero la misura della capacit di riprodurre la realt.
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Intervista qualitativa
Lintervista qualitativa pu essere definita come una conversazione con uno scopo.
Rappresenta un ottimo strumento per accedere
alle percezioni e alle opinioni degli individui, per comprendere i modi in cui vengono definite le situazioni, e indagare i modi in cui gli attori costruiscono la realt che li circonda.
Intervista qualitativa | 2
Si distinguono diversi tipi di intervista qualitativa, per semplicit: intervista strutturata, e intervista semi-strutturata o non strutturata, che fanno riferimento a:
a. Grado di strutturazione e formalizzazione del processo di intervista (domande aperte/chiuse; modalit di somministrazione, etc.) b. Ruolo dellintervistato e dellintervistatore (ruoli entrambi attivi e non neutri nessuna pretesa/scopo di oggettivit)
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Intervista qualitativa | 3
Interviste semi-strutturate: Traccia che riporta un elenco di argomenti questioni, talvolta senza un ordine prestabilito Basso grado di direttivit{ (ruolo dellintervistatore contenuto) Alta flessibilit (adattamento al livello di comprensione dellintervistato, etc) Interviste non strutturate Intervista priva di traccia Enfasi sul racconto, esperienza, opinioni, valutazioni (senza introdurre proprie categorie di interpretazione) Alcune domande follow up, e molti probe
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Intervista qualitativa | 4
Quante? Dipende, le interviste autobiografiche possono essere anche una dipende dagli obiettivi conoscitivi
Chi intervistare? Campionamento obiettivo, scelta ragionata testimoni privilegiati, a valanga, etc.
Come di conducono? Bisogna cercare di creare un rapporto di fiducia e mettere a proprio agio lintervistato, chiarire gli obiettivi della ricerca, luso che verr{ fatto delle interviste, chiedere il permesso di registrare e poi iniziare con domande semplici/contestuali, e scendere pian piano in profondit{, e verso la conclusione riportare lintervistato sul piano della quotidianit Tipi di domande: dati socio-demografici/contesto iniziali; domande principali (aree tematiche indispensabili); follow up (reazione a un commento dellintervistato); probe (tecnica per garantire la continuazione)
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vissuto
Intervista foto-stimolo | 2
NATURA POLISEMICA DELLIMMAGINE Comunicazione verbale (codice linguistico) Codice forte Comunicazione visuale Codice debole/assente IMMAGINI POLISEMICHE, ovvero capaci di generare molti significati ed interpretazioni nel processo di osservazlone.
IMMAGINE
INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA
SCOPO del ricercatore quello di COGLIERE la soggettivit dellintervistato, la sua percezione e interpretazione, il suo background, etc.
INTERVISTA IN PROFONDITA
Nel caso si utilizzino immagini non direttamente prodotte dal ricercatore bisogna fare attenzione a non fare entrare il proprio punto di vista nel processo di INTERPRETAZIONE, ma pervenire ad una co-produzione di significato, che sia frutto di un processo negoziale e reciprocamente arricchente che avviene all'interno della relazione con l'altro N.B. molto spesso se ne fa uso negli studi di marketing, tramite questionari e focus group interessa la REAZIONE o lINTERAZIONE PRODOTTA DA UN DETERMINATO STIMOLO (es. una marca, un tipo di packaging)
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Intervista foto-stimolo | 3
Test di Appercezione Tematica (TAT) TECNICHE PROIETTIVE in psicologia
Albero (Reattivo o Test dell') Blacky Pictures CAT - Test di Appercezione Tematica per Bambini Disegno (Reattivo di) Favole della Dss Frasi da Completare (Reattivo delle) IRF - Indicatore dei Rapporti Familiari MRO - Modello delle Relazioni d'Oggetto ORT - Tecnica delle Relazioni Oggettuali Patte-Noire (Test) PFS - Picture-Frustration Study Principessa degli Specchi Rorschach (Test di) SAT - Senior Apperception Technique SCENO TEST SIS - Somatic Inkblot Series
Proiezione: processo mentale descritto da Sigmund Freud come la tendenza ad attribuire ad altri sentimenti o caratteristiche personali, che sono troppo dolorose per essere riconosciute come proprie. Le tecniche proiettive tendono a far emergere contenuti personali significativi, proprio perch basati su materiale poco 'strutturato'
TAT - Test di Appercezione Tematica Il TAT, messo a punto dallo psicologo statunitense Henry Murray, costituito da venti immagini pi o meno strutturate. In questo test il soggetto deve interpretare unimmagine inventando una storia, cercando di immaginare che cosa successo prima e che cosa accadr in seguito; le risposte sono causate dai costrutti mentali, dalle esperienze passate, da conflitti e desideri; essenzialmente la persona proietta se stessa nella situazione raffigurata nellimmagine, identificandosi con uno dei personaggi rappresentati.
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
TIPE - Test di Induzione Psico-Erotica Villaggio (Test del) Z-Test
Intervista foto-stimolo | 4
Osservatore e osservato si confrontano sulle immagini che il primo (eventualmente) ha scattato e che rappresentano, ad esempio, lambiente in cui il secondo vive. Si accorciano le distanze (culturali, linguistiche, di ruolo) Avviene un confronto tra i vissuti soggettivi/convenzioni culturali/norme (ricercatore/ricercato) E possibile risalire dal concreto (il catalogare gli oggetti nella foto) allastratto (il significato che tali oggetti hanno per lintervistato. Dal momento che le immagini possono non avere per il ricercatore lo stesso significato che hanno per il soggetto, questi realizza che la sua visione del mondo diversa da quella di colui che ha posto la domanda e che il suo dato per scontato non dato per scontato per il ricercatore, mentre il ricercatore riesce a vedere le cose dal punto di vista del soggetto.
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
3) LA DOMANDA E ACCOMPAGNATA DA UNIMMAGINE: Limmagine rafforza/o mette in crisi una particolare interpretazione espressa con una domanda es. indagine su luoghi comuni, icone contemporanee, etc.
Identit tra globale e locale attraverso il sistema dei media: unanalisi visuale
Centralit assunta dalla visione nella societ contemporanea, soprattutto occidentale [BERGER 1988, JAY 1988, 1993]. Jay, in particolare, sostiene che la vista sia the master sense of the contemporary era[1988] e la definisce Era of ocularcentrism[1993]
Le fasi
1. Ricerca fotografica sul campo: il gruppo di ricerca si impegnato nella
produzione/raccolta di immagini in grado di tradurre i concetti di globale, locale e glocale nelle dimensioni visuali del mondo sociale in cui gli individui vivono, interagiscono e costruiscono significati. 2. analisi del contenuto delle immagini raccolte che le collegasse alle ipotesi (cio ai processi di costruzione dellidentit{) e si sono quindi selezionate le immagini legate alle variabili che fanno parte degli elementi costitutivi dellidentit{. Il materiale visuale (globale, locale e glocale) stato quindi ulteriormente suddiviso in base alle variabili:
3. Selezione delle immagini che rappresentano gli indicatori visuali da utilizzare nella traccia di intervista.
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Duomo di Milano
Sabrina, 16 anni, italiana Allora questa fotografia rappresenta il Duomo di Milano, il posto molto grande al centro dellimmagine... con molta gente intorno, come sempre in piazza Duomo, e... boh potrebbe un po rappresentare la grandezza di Milano, il simbolo di Milano... mi sento legata perch San Donato molto vicino, e poi.... quando vai in Duomo hai la sensazione di essere al centro, che non c niente di superiore come luogo... sei proprio al centro di una delle citt pi importanti.... poi un sacco di gente... cos.... Atika, 17 anni, marocchina Questa piazza Duomo. La chiesa. un luogo di ritrovo per le persone...sopratutto per me, se devo andare a vedere qualcuno il posto quello. Perch raggiungibile da tutta la citt, conosciuto da tutti, anche, ed sempre pieno di gente. Sempre. Ad ogni momento in cui vai, anche di mattina...quelli che non vanno a scuola. B comunque un bel posto, ci sono i negozi, dove andare a girare. C il cinema, c dove mangiare, c tutto l, tutto concentrato. Quindi qualunque cosa ti serva basta andare l. E secondo te per i milanesi cosa rappresenta? Eeee...che comunque una chiesa, che per le persone credenti importante, che ha un valore...
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Annamaria, 19 anni, italiana Questo il Duomo di Milano, diciamo il monumento pi noto della citt di Milano, non so stile gotico, gotico lombardobho mi piacciono un sacco le gugliema ti devo proprio spiegare? No Posso dirti quello che mi suggerisce? S quello che ti suggerisce vedere questa immagine B diciamo che negli ultimi anni ho avuto poco tempo per vedere la facciata cos pulita, cio nel senso che ci sono sempre le impalcature delle restaurazioni, poi se penso al Duomo mi vengono in mente i giapponesi che spendono migliaia di soldi e poi arrivano e non vedono neanche il Duomo bene, e poi mi viene in mente anche il cartellone pubblicitario alla sinistra del Duomo, che c sempre ormaiprima non era cos E che cosa c sul cartellone? Bho di solito ci sono le pubblicit di Armani, Cavalli e companypoi cosa vuoi che? Non lo so, per esempio tu ci vai spesso? Mah, ci andavo quando ero piccolaci andavo verso la terza media, prima superiore, cio adesso un po il luogo degli zarritipo, non so i ragazzini che vogliono conquistare le bellezze di Milano vanno in Duomo, persinceramente non mi interessa, anche perch ci sono un sacco di negozi ma tanto impossibile comprare qualcosacio se vai l proprio devi vedere e basta Ma tu ti senti legata a questo posto? Certo! Io Milano ladoroanche il Duomo alla fine. Per bho, alla fine mi dispiace anche vederlo adesso cos, poi anche sugli scalini ci sonochess, gli extracomunitari che stanno l seduti, magari lo sporcanopoi, non so c troppa brutta gente ormai in sta piazza, non mi piace pi come una volta per qualche volta prendo la bici e ci passo Ma quinditu hai detto io adoro Milano quindi tu lassoci direttamente a Milano? Certo, s ssicuro ciopenso tutti se vedono il Duomo lassociano a Milano, tranne che tu non abbia mai sentito parlare di Milanoe quindi
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Io andrei in tutto il mondo! Studio turismo, le lingue e viaggiare mi piacciono... E questo il mondo. Sono gli stati che devo visitare. Tutti proprio. Ok, e in quali paesi andresti? Dove andrei? Allora io visiterei lAustralia, perch mi ispira, poi l isolata, separata dallEuropa, dal mondo...cos...mi piace. diversa dal resto....poi non so...potrei andare anche in Francia, in Inghilterra dove ci sono cose belle da vedere, anche monumenti...cose che magari alle volte possono anche non interessare, cio vederle pu essere una cosa bella, se ne sente sempre parlare...ho visto questo, ho visto quello...e alla fine viene anche a te voglia di andare a vederli. Ok ho capito, quindi da un punto di vista culturale... Si, anche quello...e poi per la lingua, provare a parlarla...vedere la gente del posto...cio sarebbe una bella esperienza, ma anche negli Stati Uniti...un po ovunque
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Gaia, 16 anni, italiana A te dove piacerebbe andare? Dapertutto. Non c un paese in particolare? S, b assolutamente Stati Uniti e Canada, assolutamente. Ma da visitare come turista? S, ma anche andarci a vivere E dove andresti a vivere? A Toronto. A Toronto o a New York E invece quali sono i posti dove non andresti mai? Bh dove non andrei mai non c mi piacerebbe vedere tutto per se proprio dovessi scegliere bh non andrei in Arabia Saudita giusto per non correre rischi Rischi rispetto a cosa, agli attentati? Ehs Magari sicuramente le citt hanno qualcosa di bello da vedere, per l pi che il deserto con i cammelli non credo ci sia, ecco Poi anche il deserto e i cammelli sono da visitare, ci mancherebbe altro e da vedere le oasi, piuttosto che cio per carit io ci vorrei andare, per magari un domani, quando, diciamo, il clima si sar un po calmato.
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Eh... questa bella... allora... tutto il mondo... Che cosa rappresenta? Per prima cosa noto che abito lontanissimo da qui, difatti sedici ore di volo non sono poche... Poi in confronto all'Europa tutta un'altra cosa: molte cose, a parte alla televisione, non si vedono. Molti, appunto, non viaggiando neanche non sanno molte cose... qui c' l'America, potenza mondiale... dall'altra parte l'Inghilterra, Stato che assolutamente odio con tutto il cuore...
Come mai? Perch peggio dell'America, mi sa... Non lo so se si possa dire, ma lo dico comunque perch non mi interessa... Perch loro in molti casi... cio lo fanno vedere anche attraverso le conferenze stampa... Cio... c' una guerra civile in Sri Lanka da oltre ventidue anni, e loro attraverso mille cose, anche la pubblicit, fanno vedere che aiutano lo Sri Lanka per calmare questa tensione che c' tra i Tamil che sono provenienti dall'India e gli Srilankesi, cio noi. () E hai viaggiato in altri paesi oltre lo Sri Lanka? Sono andato in India, in Germania, una volta, Austria e basta. E ti piacerebbe viaggiare di pi? S... A me piace tantissimo viaggiare... E dove andresti? Voglio andare in Africa... Voglio andare a visitare posti pi lontani possibili dalla tecnologia... Voglio vedere... perch anche in Sri Lanka ci sono posti ancora, diciamo, tecnologicamente non avanzati e per, pi o meno, la corrente, l'acqua, tutte le cose normali... che per noi, qua, sono normali, ci sono, no? Cio la televisione ormai penso che anche in una famiglia dove lavora una sola persona o comunque povera c'... Invece so che in altri posti del mondo non c', ma non solo... non hanno da mangiare, non hanno veramente niente... Ma cos' che ti spinge? Perch vuoi andare in questi posti? Guarda... Voglio vedere... perch so che c' tanta sofferenza... L'ho vista anche in Sri Lanka andando... perch al Nord non si pu, in teoria, andare perch ci sono i Tamil, per a tuo rischio e pericolo puoi andare e io sono andato con mio zio, perch lui era un militare, e quindi sono andato con lui a visitare... E degli ospedali non ne parliamo... mine anti-uomo, c' di tutto e di pi... persone che non hanno gambe, tutto un macello, guarda, bruttissimo... solo che in altri posti ancora peggio e io li voglio visitare comunque...
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
LINTERVISTA A FOTOSTIMOLO
Seloua, 17 anni
vedi questi negozietti qua sono pienissimi di ragazzi, che stanno l fuori a mangiare, a parlare, ragazzi per lo pi stranieri...arabi...questi qua sono locali comunque arabi, che vendono queste cose qui...che sentono nostalgia della cucina della loro mammina...di cose che non sanno fare loro e allora vanno l a mangiare...ed bello, perch i ragazzi non...o meglio i genitori non gli hanno insegnato a cucinare, non li hanno abituati a mantenersi...e quindi devono cucinare, e quello che hanno imparato l'hanno imparato qui, vivendo da soli...e non sono granch come cuochi...eh s...(ride) Quindi secondo te vanno i ragazzi giovani, stranieri, che non sanno cucinare? No, magari sanno anche cucinare, ma vanno l anche per il piacere di stare l, in compagnia, con altra gente a chiacchierare nella loro lingua, cos... E a te mai capitato di andare a mangiare in questi posti? Oddio no, perch sono tutti ragazzi...quindi preferisco di no...magari non nelle ore di punta quando c' tanta gente, comunque s...ci sono andata...nelle macellerie ci vado. E hai visto che fanno anche la pizza? S, l'avevo visto... che cercano di italianizzare...anche questo qui magari una specie di invito..che possono Anzoise Valentina | gli arabi ma anche gli altri... venire non solo Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
LINTERVISTA A FOTOSTIMOLO
Ricerca Cofin 2005-2007 Identit tra globale e locale attraverso il sistema dei media: unanalisi visuale
Beatrice, 17 anni
in questi negozi in genere non ci entro, quando ci entro comunque mi d fastidio solo lodore, e ci entro soltanto per accompagnare altre persone e non prendo mai niente, anche perch cose normali tipo focacce e panini non sono buone come quelle che puoi trovare in un ristorante italianogiustamente, perch non sono le loro cosee quindi io non ci prendo niente da queste parti qui Infatti vedi che qua hanno provato a fare la pizza con il falafella pizza con il kebab E infatti Va b, e ti capitato di notare un po chi entra in questi posti?Chi sono? Giovani? Tutti gli arabi, tuttiproprio si ritrovano dove ci sono queste vie, che poi comprano tutta la via e ci fanno anche le mega risse ed per quello che mio pap non mi lascia andare gi alle 9, anche se c la luce, da sola in quelle vie lper va bE poi s, giovani, perch questi qui stanno aperti fino alle 2, e alle 2 quando esci| magari Comunicare ilche hai fame, entri | 2012/2013 Anzoise Valentina Master dal locale o Turismo sostenibile in questi posti qui
Sperimentazione metodologica, a cavallo tra strumenti della Geografia politica e della Sociologia visuale Analisi del discorso attraverso linterazione con gli attori che lo producono
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2.
Attraverso i segni
materiali
POLITICI
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Paesaggi di confine
Valli Giudicarie
Il metodo
Prima ipotesi (Grounded Theory)
Il paesaggio di confine del Trentino non solo un insieme di segni del passato, parte della geografia culturale del presente
CONFINE RELITTO Ricognizione dei segni del paesaggio di confine Seconda ipotesi (o articolazione della prima) Paesaggio di confine come elemento portante del patrimonio culturale (Heritage)
Repertazione fotografica
Articolazione del paesaggio di confine in diverse dimensioni concettuali, corrispondenza tra le dimensioni e gli indicatori
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Operativizzazione
Concetto
Paesaggio di confine
Dimensioni
Conseguenze degli eventi storici
Indicatori
Relitti bellici , cimiteri militari (1), toponomastica (2)
Celebrazione politica Cimiteri monumentali, steli commemorative, etc (3) Marcare il confine Segni materiali del passaggio di confine (4) Valorizzazione del patrimonio storicoculturale Materiali promozionali (5) Artefatti riconvertiti (6)
Toponymy in Praso, in the River Chiese Valley Toponymy in Luzern, Altopiano di Folgara e Lavarone
Cinitero di Bondo, Valle del Chiese Ciimitero di Folgara, Altopiano di Folgara e Lavarone
Segnaletica di confine, Valle del Chiese Segnaletica di confine, Altopiano di Folgara e Lavarone
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Eventi culturali, Valle del Chiese Mostra fotografica, Altopiano di Folgara e Lavarone
dellimmagine territoriale/regionale
Abitanti, turisti
Alcune narrazioni
Valore materiale e visivo dei segni legati al confine
Forza della dimensione visuale di questi segni che vengono associati
...a venire da Nord magari no, ma quelli che salgono e vengono a Madonna di Campiglio dovrebbero vederlo tutti! E troppo imponente per non chiedersi cosa sia e magari la seconda volta tornano e si fermano a dare unocchiata (Operatore culturale, Valli Giudicarie, indicatore 3). Il Forte Belvedere il monumento pi significativo della cintura fortificata, perch il meglio conservato, abbiamo sette fortezze perch siamo, eravamo, terra di confine (Operatore turistico, Altopiano, indicatore 1).
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Alcune narrazioni
I segni legati al confine vengono considerati il primo passo per la trasmissione dellampia gamma di valori culturali e paesaggistici legati alla storia locale luoghi simbolici
posizione centrale occupata dal confine in quanto istituzione resistente sul territorio Questa linea fortificata e quindi divisoria particolarmente eloquente, del resto direi che lidentit della valle del Chiese proprio al confine tra il mondo italiano, cos come veniva definito in tempi passati, e quello propriamente alpino e austro-ungarico (Amministratore locale, Valli Giudicarie, indicatore 1).
Il Forte Belvedere il monumento pi significativo della cintura fortificata, perch il meglio conservato, abbiamo sette fortezze perch siamo, eravamo, terra di confine (Operatore turistico, Altopiano, indicatore 1).
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Alcune narrazioni
Il paesaggio di confine associabile in misura prevalente alla Grande Guerra Forza che il confine esercita ancora oggi, in quanto istituzione politica e oggetto geografico
Rimane lorgoglio di essere una Provincia un po speciale. Quando si mette sul proprio confine con una terra che non straniera, come il Veneto, dei vessilli e delle bandiere vuol dire che si vuole marcare una differenza, io ho sempre pensato questo. Non hanno molta ragione di essere altrimenti. Nel senso la bandiera italiana, la bandiera europea e quella della Provincia, lhanno messa quelli della Provincia ai confini con il Veneto insomma. Siamo una Provincia autonoma a Statuto speciale e abbiamo una storia diversa dal Veneto naturalmente. Rimane sotto-sotto lorgoglio di appartenere ad unaltra storia questo senzaltro (Operatore turistico, Altopiano, indicatore 4 ); Ah, LodroneTrentino-Alto Adige, casaquando vado in Lombardia, solo qualche volta allanno mi sento come ET [] Questa foto rappresenta il ritorno a casa, siamo molto attaccati alla nostra terra... (Operatore turistico, Lardaro, indicatore 4)
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Alcune narrazioni
Legame tra i segni del confine e la promozione territoriale (turismo)
Forte Belvedere, noi lo promuoviamo nel senso che abbiamo tutta una serie di depliant e documentazione che distribuiamo, quando parliamo di forti e Grande Guerra abbiamo sempre in copertina il Forte Belvedere, perch noi abbiamo puntato su di lui come immagine. (Operatore turistico, Altopiano, indicatore 1). Questa la classica valenza turistica, qui inevitabilmente a livello turistico gli Altopiani sono conosciuti per i forti e i forti vuol dire biciclettata dei forti, 100 km dei forti e cos via. Questa ha una valenza un po pi turistica, volendo creare un percorso del trekking, lAltopiano non ha altro che i segni della prima guerra mondiale, non abbiamo n basiliche n piazze (Operatore turistico, Altopiano, indicatore 6).
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www.trentinograndeguerra.it
www.visittrentino.it www.trentinocultura.net Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
Artefatti riconvertiti (in questo caso: Dati visuali a 2 e 3 dimensioni Ma anche dati visuali vissuti E viventi)
Efficacia ed efficienza
L immagini usate hanno realmente soddisfatto le aspettative del gruppo di ricerca? Sono state efficaci per raccogliere le informazione necessarie alla ricerca, ovvero hanno stimolato la comunicazione (recorded words) , possiamo anche dire che siano state altrettanto efficienti , ovvero le parole codificate siano state realmente rilevanti rispetto agli obiettivi per cui la foto stata scelta (in-topic words)?
Per saperlo bisogna confrontare le aspettative con i risultati ottenuti.
In tal modo potremo rispondere a questa importante domanda (determinabili sulla base del tipo di argomentazione che, secondo i ricercatori, ogni foto avrebbe dovuto stimolare nellintervistato, mentre le letture sono determinabili sulla base del riconoscimento delle situazioni rappresentate dalle immagini)
Quindi, per determinare lefficienza dellimmagine, non ci
riferiamo allattribuzione di senso che ogni intervistato ha dato alle foto in termini contenutistici, ma bens in termini denotativi.
Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013
While some limitations exist (including ethical, privacy, sampling and validity issues raised by authors such as Becker 1978, Templin 1982, Blyton 1987, Fang and Elwein 1990, Wang 2001), we have seen that photo-interviewing in its various forms can be a particularly powerful tool for the researcher. It can challenge participants, provide nuances, trigger memories, lead to new perspectives and explanations, and help to avoid researcher misinterpretation. In addition, the technique can:
be used at any stage of the research provide a means of 'getting inside' a program and its context bridge psychological and physical realities allow the combination of visual and verbal language assist with building trust and rapport produce unpredictable information promote longer, more detailed interviews in comparison with verbal interviews provide a component of multi-methods triangulation to improve rigour form a core technique to enhance collaborative/participatory research and needs assessments Anzoise Valentina | Master Comunicare il Turismo sostenibile | 2012/2013 be preferable to conventional interviews for many participants.
Integrazione e triangolazione
VISUAL
* NATIVE IMAGE MAKING * VIDEO/PHOTOGRAPHIC OBSERVATION ON THE FIELD * REPHOTOGRAPHIC SURVEY
SOCIOLOGICAL
PARTICIPANT AUTHORED AUDIOVISUAL STORIES
* QUALITATIVE
PHOTO-VIDEO ELICITATION
* QUESTIONNAIRE