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Secondo il pensiero di Carl Gustav Jung, invece, in qualsiasi nevrosi (come la depressione) si cela una parte molto importante della personalit, un prezioso frammento della psiche da cui pu scaturire, attraverso un lavoro su se stessi, una rinascita psichica. La singola ed individuale personalit di ognuno, infatti, associata ad una societ veloce come la nostra, porta molte persone lontane dalla loro pi profonda natura. La nostra coscienza, in tal modo, ha difficolt ad entrare nella giusta sintonia con il nostro sentire pi profondo, il cui contatto permetterebbe di vivere pi pienamente la nostra individualit in tutti i suoi aspetti e bisogni. La depressione, allora, sotto questo punto di vista pu essere considerata come una fondamentale occasione per provare ad aprirsi ad una trasformazione psicologica in grado di recuperare quegli aspetti della personalit trascurati e poco sviluppati, ed integrarli armoniosamente con la coscienza. Come scrive Jung: Non dobbiamo cercare di liberarci di una nevrosi [come lo la depressione], ma piuttosto di fare esperienza di quello che significa per noi e di quello che ci insegna. Dobbiamo addirittura imparare ad esserle riconoscenti. Senza di lei avremmo potuto perdere loccasione di apprendere chi siamo in realt: non siamo noi a guarirla, lei che ci guarisce . In ambito terapeutico, allora, per arrivare a quanto appena detto assumono unimportanza particolare tutti quei prodotti psichici come i sogni, i disegni, le fantasie, che nel loro complesso esprimono sia quella parte di noi che stata dimenticata e non vissuta, sia quelle risorse interne utili ai fini di un nuovo e migliore equilibrio psicologico.