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Vincenzo Recupero
Dipartimento di Matematica, Politecnico di Torino
14 giugno 2012
Appunti per il corso di Metodi matematici per lingegneria, a.a. 2011/12
Corsi di laurea in:
Ingegneria del Cinema, Ingegneria Fisica ed Ingegneria delle Telecomunicazioni
1 Premessa
Queste note sono intese esclusivamente come supporto alle lezioni sulla trasformata
di Fourier. Diversamente da quanto fatto in aula, si provano qui la maggior parte
dei risultati, quindi le dimostrazioni ed i teoremi non svolti in classe sono contras-
segnati dal simbolo !. Lo studente deve comunque fare riferimento agli argomenti
svolti durante le lezioni. Si faccia attenzione che sono stati omessi diversi esercizi
svolti a lezione, mentre, viceversa, compaiono alcuni esempi ed esercizi nuovi. Al
termine vi `e unappendice su alcuni teoremi (senza dimostrazioni) riguardanti la
teoria dellintegrazione: questa appendice non `e inclusa nel programma desame.
Eventuali aggiornamenti e correzioni di questo documento saranno deducibili dalla
data presente nellintestazione.
2 Trasformata di Fourier: prime propriet`a
Denizione 2.1. Sia g : R C sommabile, cio`e
_
+
f(t) dt e
_
+
[f(t)[ dt
sono convergenti. Si dice trasformata di Fourier di g la funzione T(g) : R C
denita da
T(g)() :=
_
+
g(t)e
2it
dt, R. (2.1)
Si usa anche la notazione g := T(g).
Si osservi che la denizione ha senso perche per ssato si ha [g(t)e
2it
[ =
[g(t)[ per ogni t, quindi g(t)e
2it
`e integrabile per ogni grazie al criterio del
confronto per gli integrali impropri.
`
E il caso di tenere presente che lintegrale in (2.1)
potrebbe convergere anche se g non `e sommabile, per cui la trasformata di Fourier
pu`o essere denita anche per alcune funzioni non sommabili. Al momento non
consideriamo questa eventualit`a perche rientrer`a nella teoria pi` u generale nellambito
delle distribuzioni. Spesso scriveremo
_
R
invece che
_
+
a
_
per ogni R.
(v) T(g(t))() = T(g(t))() per ogni R.
(vi) T(g(t))() = T(g(t))() per ogni R.
Dimostrazione. !(tuttavia queste dimostrazioni sono facili e utili per ricavare le formule)
(i) Segue subito dalla linearit`a dellintegrale.
(ii) T(e
2i0t
g(t))() =
_
R
e
2i0t
g(t)e
2it
dt =
_
R
g(t)e
2i(0)t
dt = T(g(t))(
0
).
(iii) Grazie al cambio di variabile s = tt
0
si ha che T(g(tt
0
))() =
_
R
g(tt
0
)e
2it
dt =
_
R
g(s)e
2i(s+t0)
ds = e
2it0
_
R
g(s)e
2is
ds = e
2it0
T(g)().
(iv) Eettuando il cambio di variabile s = at si trova
T(g(at))() =
_
+
g(at)e
2it
dt =
_
_
+
g(s)e
(2is)/a 1
a
ds se a > 0
_
+
g(s)e
(2is)/a 1
a
ds se a < 0
=
1
[a[
_
+
g(s)e
[2i(/a)s]
ds =
1
[a[
T(g(s))
_
a
_
.
(v) Segue dal punto precedente prendendo a = 1.
(vi) T(g(t))() =
_
R
g(t)e
2it
dt =
_
R
g(t)e
2it
dt =
_
R
g(t)e
2it
dt = T(g(t))().
Osserviamo che e
2it
= cos(2t) + i sin(2t) = cos(2t) i sin(2t),
perche cos `e pari e sin `e dispari. Quindi
T(g)() =
_
R
g(t) cos(2t) dt i
_
R
g(t) sin(2t) dt. (2.2)
Si osservi anche che il primo integrale `e una funzione pari di , mentre il secondo `e
una funzione dispari. Se g `e pari, si ha che g(t) sin(2t) `e dispari (in t), per cui il
secondo integrale `e nullo. Se g `e dispari, si ha che g(t) cos(2t) `e dispari (in t), per
cui il primo integrale `e nullo. Abbiamo quindi provato la seguente
2
2 Trasformata di Fourier: prime propriet`a
Proposizione 2.2. Sia g : R C sommabile. Allora
(i) g pari = T(g)() =
_
R
g(t) cos(2t) dt e T(g) `e pari.
(ii) g dispari = T(g)() = i
_
R
g(t) sin(2t) dt e T(g) `e dispari.
Esempio 2.1. Sia a > 0 e sia g(t) := H(t)e
at
, t R. La funzione g `e sommabile in R e si ha
g() =
_
+
0
e
(a+2i)t
dt =
_
e
(a+2i)t
(a + 2i)
_t+
t=0
.
Osserviamo che, essendo a > 0, si ha
|e
(a+2)t
| = e
Re(a2i)t
= e
at
0 per t +,
quindi
F(H(t)e
at
)() =
1
a + 2i
R (a > 0). (2.3)
2
.
Perci` o
F(e
a|t|
)() =
2a
a
2
+ 4
2
2
R (a > 0). (2.4)
.
Quindi
F(pa)() =
sin(a)
Esempio 2.4. Siano a > 0 e g(t) := (a |t|)p2a(t), t R. Osserviamo che g `e pari, per cui dalla
Proposizione 2.2 segue che
g() =
_
a
a
(a |t|) cos(2t) dt = 2
_
a
0
(a t) cos(2t) dt,
dove nel secondo passaggio si `e usato il fatto che la funzione integranda `e pari in t e lintervallo di
integrazione `e simmetrico rispetto a t = 0. Allora, utilizzando anche unintegrazione per parti, si
3
2 Trasformata di Fourier: prime propriet`a
ha
g() = 2a
_
a
0
cos(2t) dt 2
_
a
0
t cos(2t) dt
=
sin(2a)
2
_
_
t sin(2t)
2
_
t=a
t=0
_
a
0
sin(2t)
2
dt
_
= 2
_
cos(2t)
(2)
2
_
t=a
t=0
=
1
2
2
2
(1 cos(2a)) =
sin
2
(a)
2
(2.6)
Quindi
F
_
p2a(t)(a |t|)
_
() =
sin
2
(a)
2
R (a > 0). (2.7)
a
e
2
a
R, a > 0. (2.8)
Si osservi che nel caso particolare a = si trova
F(e
at
2
)() = e
2
R (a > 0). (2.9)
|g|
1
:=
_
R
[g(t)[ dt.
Dimostrazione.
(i) ! Fissato
0
R arbitrario, mostriamo che g `e continua in
0
, equivalentemente
che per ogni successione
n
0
si ha lim
n
g(
n
) = g(
0
). Grazie al Teorema di
convergenza dominata 9.1 dellAppendice passiamo al limite sotto il segno di integrale
e otteniamo lim
n
g(
n
) = lim
n
_
R
g(t)e
2int
dt =
_
R
lim
n
g(t)e
2int
dt
=
_
R
g(t)e
2i0t
dt = g(
0
).
(ii) Si ha
| g|
:= sup
R
_
R
g(t)e
2it
dt
_
R
[g(t)[[e
2it
[ dt =
_
R
[g(t)[ dt.
Oltre alle propriet`a della Proposizione precedente `e possibile dimostrare il Lemma
di Riemann-Lebesgue, che aerma che lim
g() = 0. La dimostrazione di
questo fatto richiede per`o strumenti avanzati di teoria dellintegrazione.
4
3 Trasformata di funzioni rapidamente decrescenti
3 Trasformata di funzioni rapidamente decrescenti
La trasformata di Fourier `e un utile strumento per analizzare segnali non periodici,
per`o la sua applicabilit`a `e limitata dal fatto che la formula (2.1) non ha senso, ad
esempio, per segnali non sommabili come g(t) = H(t). Lidea `e allora quella di
passare alle distribuzioni, formulando unopportuna denizione di trasformata delle
distribuzioni che conservi le buone propriet`a della trasformata (2.1). Osserviamo
che, grazie al Teorema di Fubini 9.3 (cfr. Appendice) sugli integrali iterati, si ha
T
g
, =
_
R
g()() d =
_
R
_
R
g(t)e
2it
dt() d
=
_
R
g(t)
_
R
()e
2it
d dt =
_
R
g(t) (t) dt = T
g
, ,
quindi un tentativo molto naturale potrebbe essere quello di denire la trasformata
di Fourier di una distribuzione T ponendo T(T), := T, T(). Purtroppo T()
non ha supporto compatto, quindi questa denizione `e priva di signicato, almeno
che non sia compatto supp(T): `e infatti possibile dimostrare che T() C
(R)
e sappiamo come valutare una distribuzione a supporto compatto in una funzione
C
R.
Ci`o non risolve tuttavia il problema che ci eravamo posti, perche la denizione ap-
pena data vale solo per distribuzioni a supporto compatto, come ad esempio
x
0
e
p
1
, ma non per H(t). La soluzione consiste nel trovare un nuovo tipo di distribu-
zioni che operino su un nuovo spazio di funzioni test S che sia stabile rispetto alla
trasformata di Fourier, cio`e per cui S = T() S. In questo modo
la formula T(T), := T, T() avrebbe senso. Passiamo allora alle denizioni
precise illustrando questo nuovo spazio di funzioni test.
Denizione 3.1. Una funzione : R C si dice rapidamente decrescente
allinnito se C
(R) e
lim
t
t
p
(q)
(t) = 0 p, q N.
Linsieme di tali funzioni si denota con S(R), o pi` u semplicamente con S.
Date
n
, S(R) si dice che
n
in S(R) se
t
p
(q)
n
(t) t
p
(q)
(t) uniformemente in R p, q N.
5
3 Trasformata di funzioni rapidamente decrescenti
Un tipico esempio di funzione rapidamente decrescente ad innito `e (t) = e
t
2
. Un
altro esempio `e dato dalle funzioni C
p
T()() per ogni p N.
(iii) T() S(R).
(iv)
n
in S(R) = T(
n
) T() per n .
Dimostrazione.
(i)
`
E possibile derivare sotto il segno di integrale (cfr. Teorema 9.2), quindi
[T()]
() =
d
d
_
R
(t)e
2it
dt =
_
R
(t)e
2it
(2it) dt
= (2i)
_
R
t(t)e
2it
dt = T(t(t))(),
per cui abbiamo dimostrato (i) nel caso p = 1. Il caso p > 1 si ottiene iterando la
formula appena trovata.
(ii) Integrando per parti otteniamo che
[T(
)]() =
_
R
(t)e
2it
dt =
_
(t)e
2it
t=+
t=
_
R
(t)e
2it
(2i) dt.
Si osservi ora che
lim
t
(t)e
2it
= 0
perche (t) tende a zero e e
2it
`e limitato. Quindi
[T(
)]() =
_
R
(t)e
2it
(2i) dt = (2i)T()()
e la (ii) `e dimostrata per p = 1. Il caso p > 1 si ottiene iterando la formula appena
trovata.
6
3 Trasformata di funzioni rapidamente decrescenti
(iii) !Grazie a (i) abbiamo che T() C
p
T(t
q
(t))()[
= [(2i)
qp
[T((t
q
(t))
(p)
)]()[ (per il punto (ii))
= [2[
qp
_
R
(t
q
(t))
(p)
e
2it
dt
[2[
qp
_
R
[(t
q
(t))
(p)
[ dt := C
p,q
.
Quindi
[
p+1
[T()]
(q)
()[ C
p+1,q
da cui segue che
[
p
[T()]
(q)
()[
C
p+1,q
[[
0 per .
(iv) ! Supponiamo che
n
in S(R), cio`e x
p
(
(q)
n
(q)
) 0 uniformemen-
te per ogni p, q N. Vogliamo provare che
p
_
[T(
n
)]
(q)
() [T()]
(q)
()
_
0
uniformemente per ogni p, q N. Si osservi che [T(
n
)]
(q)
() [T()]
(q)
() =
[T(
n
) T()]
(q)
() = [T(
n
)]
(q)
(), quindi ponendo
n
:=
n
, si tratta di
dimostrare che
p
[T(
n
)]
(q)
0 uniformemente. Allora grazie a (ii) e (i)
p
[T(
n
)]
(q)
= [
p
(2i)
q
T(t
q
(
n
(t)))()[ (per il punto (i))
= [(2i)
qp
[T((t
q
(
n
(t)))
(p)
)]()[ (per il punto (ii))
(2)
qp
_
R
[(t
q
n
(t))
(p)
[ dt
= (2)
qp
_
R
(1 + t
2
)[(t
q
n
(t))
(q)
[
1
1 + t
2
dt
(2)
qp
|(1 + t
2
)(t
q
n
(t))
(q)
|
_
R
1
1 + t
2
dt.
Ora lultimo termine tende a zero per n , perche
n
=
n
tende a zero in
S(R) e quindi |(1 + t
2
)(t
q
n
(t))
(q)
|
|(t
q
n
(t))
(q)
|
+ |t
2
(t
q
n
(t))
(q)
|
0.
Allora
|
p
[T(
n
)]
(q)
|
(2)
qp
|(1 + t
2
)(t
q
n
(t))
(q)
|
_
R
1
1 + t
2
dt 0
per n ed abbiamo concluso.
Le propriet`a (i) e (ii) valgono anche per funzioni pi` u generali di S, ma `e un po
laborioso scrivere le ipotesi precise. Sar`a pi` u semplice enunciare le propriet`a corri-
spondenti nellambito pi` u generale delle distribuzioni. Passiamo ora allimportante
nozione di antitrasformata di Fourier.
7
3 Trasformata di funzioni rapidamente decrescenti
Denizione 3.2. Sia g : R C sommabile. Si dice antitrasformata di Fourier
di g la funzione g : R C denita da
g() :=
_
R
g(t)e
2it
dt, R. (3.1)
In altri termini
g() := g(), R. (3.2)
Si usa anche la notazione T
1
(g) := g, in quanto, come vedremo, in S essa `e
eettivamente la trasformazione inversa di T.
Esattamente come per la trasformata di Fourier si dimostra la seguente
Proposizione 3.2. Se g : R C `e sommabile, allora
(i) g C(R).
(ii) | g|
|g|
1
.
Il prossimo teorema mostra che in S lantitrasformata `e la trasformazione inversa
di T.
Teorema 3.1 (Formula di inversione in S). Se S(R) allora
= =
,
cio`e
T
1
(T)() = = T(T
1
)(). (3.3)
Usando (3.2) si pu`o riscrivere la formula come
T(T())(t) = (t) t R. (3.4)
Dimostrazione. ! Se fosse possibile applicare il Teorema di Fubini (cfr. Teorema 9.3)
avremmo:
() =
_
R
(t)e
2it
dt =
_
R
__
R
(s)e
2its
ds
_
e
2it
dt
=
_
R
(s)
__
R
e
2i(s)t
dt
_
ds
=
_
R
(s)
1(s ) ds = (
1)().
Per`o i conti precedenti non sono leciti perche la funzione (s)e
2i(s)t
non `e integrabile
in R
2
. Quindi la approssimiamo moltiplicando per la funzione a decrescenza rapida in t
f
(t) := e
(t)
2
, t R,
dove > 0 `e molto piccolo. Ricordiamo che
f
f = f, (3.7)
8
4 Distribuzioni temperate
da cui segue che
(t) =
_
R
f(s)e
2its
ds =
1
_
R
f()e
2i
t
ds =
1
f
_
t
_
=
1
f
_
t
_
.
Allora adesso possiamo applicare il Teorema di Fubini e dedurre che
_
R
(t)f
(t)e
2it
dt =
_
R
__
R
(s)e
2its
ds
_
f
(t)e
2it
dt
=
_
R
(s)
__
R
f
(t)e
2i(s)t
dt
_
ds
=
_
R
(s)
f
(s ) ds
=
1
_
R
(s)f
_
s
_
ds
=
1
_
R
(s)e
(s)
2
/
2
ds
=
_
R
( + )e
2
d
_
=
(s )
_
.
Allora, poiche lim
0+
f
() =
_
R
(t)e
2it
dt =
_
R
lim
0
(t)f
(t)e
2it
dt = lim
0
_
R
(t)f
(t)e
2it
dt
= lim
0+
_
R
( + )e
2
d =
_
R
lim
0+
( + )e
2
d = ()
_
R
e
2
d = ().
Abbiamo mostrato perci`o che T
1
(T()) = . Laltra uguaglianza segue subito da questa
osservando che grazie alla Proposizione 2.1-(v)
T(T
1
()(t))() = T(T()(t))() = T(T()(t))() = T
1
(T()(t))() = ().
4 Distribuzioni temperate
Introduciamo in questo paragrafo la classe di distribuzioni per la quale `e possibile
denire la trasformata di Fourier.
Denizione 4.1. Un funzionale T : S(R) C si dice distribuzione temperata
`e lineare e continuo, cio`e
T, + = T, + T, , , S(R), , C, (4.1)
n
in S(R) = T,
n
T, . (4.2)
Linsieme delle distribuzioni temperate si denota con S
(R).
Spesso `e utile inserire una variabile indipendente nella notazione T, e scrivere
invece
T(t), (t)
9
4 Distribuzioni temperate
che pur non essendo una notazione del tutto corretta (in generale T non `e una
funzione di t), non `e ambigua e in alcuni contesti permette di capire chiaramente
quale `e la variabile indipendente di .
Non `e dicile vericare che S
(R), , C = T + S S
(R).
Come nel caso delle distribuzioni di D
n
0 in S(R) = T,
n
0.
Dimostrazione. !Supponiamo che
n
in S(R). Allora
n
:=
n
0 in S(R),
infatti sup
tR
[t
p
(q)
n
(t)[ = sup
tR
[t
p
(
(q)
n
(t)
(q)
n
(t))[ = sup
tR
[t
p
(q)
n
(t) t
p
(q)
n
(t)[ 0
per n . Quindi [T,
n
T, [ = [T,
n
[ 0 cio`e T,
n
T, .
Consideriamo una distribuzione temperata T S
, cio`e un funzionale T :
S C lineare e continuo. Poiche D S ha senso considerare la restrizio-
ne di T a D, cio`e considerare T : D C. Evidentemente T `e ancora lineare.
Meno ovvio `e che T `e continuo nel senso di D
: infatti se
n
0 in D, allora
lim
n
|
(q)
n
|
= lim
n
sup
tR
[
(q)
n
(t)[ = 0 per ogni q N ed esiste R 0 tale
che supp
n
[R, R] per ogni n N, quindi |t
p
(q)
n
(t)|
= sup
tR
[t
p
(q)
n
(t)[
sup
tR
[R[
p
[
(q)
n
(t)[ 0 per n , cio`e
n
0 in S(R). Abbiamo quindi mo-
strato che un elemento T S
(R) e T
1
,= T
2
, allora T
1
e T
2
ristrette a D(R)
sono due diverse distribuzioni di D
(R).
Dimostrazione. ! Abbiamo gi`a vericato che T
k
, k = 1, 2, ristrette a D(R) sono distri-
buzioni. Rimane da vedere che T
1
e T
2
non sono lo stesso elemento di D
(R). Essendo
diverse in S
= sup
tR
[(t)
n
(t)[ = sup
tR
[(t) (t)
n
(t)[
= sup
tR
[(t)[[1
n
(t)[ = sup
|t|n
[(t)[[1
n
(t)[ sup
|t|n
[(t)[ 0
per n perche (t) 0 per t . Ora se q N, q 1, grazie alla formula di
Leibniz si ha
[
(q)
n
(t)
(q)
(t)[ = [[(t)(
n
(t) 1)]
(q)
[ = [[(t)(
1
(t/n) 1)]
(q)
[
k=0
_
q
k
_
[
(qk)
(t)[[(
1
(t/n) 1)
(k)
[
= [
(q)
(t)[[
1
(t/n) 1[ +
q
k=1
_
q
k
_
[
(qk)
(t)[[
(k)
1
(t/n)[1/n
k
quindi
|
(q)
n
|
sup
|t|n
[
(q)
(t)[[
1
(t/n) 1[ +
q
k=1
_
q
k
_
|
(qk)
|
|
(k)
1
|
1/n
k
sup
|t|n
[
(q)
(t)[ +
q
k=1
_
q
k
_
|
(qk)
|
|
(k)
1
|
1/n
k
0 (4.3)
per n . Allora se p N
|t
p
(q)
n
(t) t
p
(q)
n
(t)|
sup
|t|n
[t
p
[[
(q)
(t)[ +
q
k=1
_
q
k
_
|t
p
(qk)
(t)|
|
(k)
1
|
1/n
k
(4.4)
che tende a zero per n perche lim
t
[t
p
[[
(q)
(t)[ = 0. Il lemma `e quindi dimostrato.
Le considerazioni precedenti permettonno di identicare lo spazio delle distri-
buzioni temperate con un sottospazio delle distribuzioni, per cui `e lecito scrivere
linclusione
S
(R) D
(R).
`
E utile quindi sapere se una data distribuzione T D
(R).
La condizione (4.6) dice in il modulo di f `e pi` u piccolo del modulo di un polinomio. Si osservi
che un caso particolare di funzioni a crescita lenta `e fornito dalle funzioni limitate e dai polinomi.
Vediamo la dimostrazione. !Se n 0 in S(R)
|T
f
, n| =
_
R
f(t)n(t) dt
A
_
R
(1 +|t|)
p
|n| dt
= A
_
R
(1 +|t|)
p+2
|n(t)|
(1 +|t|)
p
(1 +|t|)
p+2
dx
A(1 +|t|)
p+2
n(t)
_
R
(1 +|t|)
p
(1 +|t|)
p+2
dt 0.
Esempio 4.3. Se T D
(R).
Per vederlo !consideriamo n 0 in S(R) e supponiamo che il supporto di T sia contenuto in
[R, R]. Se D(R) vale 1 in [R, R] allora
T, n = T, n 0 (4.7)
perche n 0 in D(R), infatti supp(n) [R, R] e usando la formula di Leibniz per la
derivata di un prodotto
D
p
(n)
p
q=0
_
p
q
_
(q)
(pq)
n
0.
k=
k
, che sulle funzioni S(R) `e denita da
_
k=
k
,
_
:=
k=
(k).
Infatti abbiamo la seguente
Proposizione 4.3. Il treno di impulsi `e una distribuzione temperata.
Dimostrazione. !Osserviamo innanzitutto che la serie
k=
(k) `e convergente, perche
[(k)[ 1/[k[
2
per k sucientemente grande, essendo a decrescenza rapida. La linearit`a
di T `e facile. Per vedere la continut`a di T sia
n
0 in S. Allora abbiamo che [
n
(k)[ =
[(1 + k
2
)
n
(k)[/(1 + k
2
) per ogni k, quindi
[T,
n
[ =
k=
n
(k)
k=
[
n
(k)[ =
k=
[(1 + k
2
)
n
(k)[
1 + k
2
|(1 + x
2
)
n
(x)|
k=
1
1 + k
2
_
0 (4.8)
per n perche
n
0 in S.
12
5 Trasformata di Fourier di distribuzioni temperate
5 Trasformata di Fourier di distribuzioni temperate
Denizione 5.1. Se T S
T, := T, per ogni S.
Proposizione 5.1. Se T S
(R).
Dimostrazione. La linearit`a `e evidente. Per mostrare la continuit`a supponiamo che
n
in S(R). Allora grazie alla Proposizione 3.1-(iv) si ha che T(
n
) T() per n per
cui
T(T),
n
= T, T(
n
) T, T() = T(T),
per n ed abbiamo concluso.
Proposizione 5.2. Se g : R C `e sommabile allora
T(T
g
) = T
F(g)
,
in altri termini la distribuzione T(T
g
) `e regolare ed `e associata alla funzione
T(g)() =
_
R
g(t)e
2it
dt, R.
Dimostrazione. Dal Teorema 2.3(i) si ha che g `e continua, quindi localmente sommabile.
Quindi per ogni S si ha, grazie al Teorema di Fubini,
T(T
g
), = T
g
, T() =
_
R
g()T()() d =
_
R
g()
_
R
(t)e
2it
dt d
=
_
R
_
R
g()e
2it
d(t) dt =
_
R
T(g)(t)(t) dt = T(g), .
Proposizione 5.3. Se T S
(R) allora
(i) [T(T(t))]
(p)
= (2i)
p
T(t
p
T(t)) per ogni p N.
(ii) T(T
(p)
)() = (2i)
p
p
T(T)() per ogni p N.
Le derivate sono intese nel senso delle distribuzioni.
Dimostrazione.
13
5 Trasformata di Fourier di distribuzioni temperate
(i) Per ogni D(R) si ha che
[T(T)]
(p)
, = (1)
p
T(T),
(p)
(denizione di derivata in D
)
= (1)
p
T, T(
(p)
) (denizione di trasformata in S
)
= (1)
p
T, (2i)
p
p
T() (Proposizione 3.1-(ii))
= (1)
p
(2i)
p
T,
p
T() (linearit`a di T)
= (1)
p
(2i)
p
p
T, T() (moltiplicazione per funzioni C
)
= (1)
p
(2i)
p
T(
p
T), (denizione di trasformata in S
)
= (2i)
p
T(
p
T),
(ii)
[T(T
(p)
)], = T
(p)
, T() (denizione di trasformata in S
)
= (1)
p
T, (T())
(p)
(denizione di derivata in D
)
= (1)
p
T, (2i)
p
T(t
p
) (Proposizione 3.1-(i))
= (1)
p
(2i)
p
T, T(t
p
) (linearit`a di T)
= (2i)
p
T(T), t
p
(denizione di trasformata in S
)
= (2i)
p
t
p
T(T), (moltiplicazione per funzioni C
)
= (2i)
p
t
p
T(T),
Allo stesso modo, cio`e scaricando la trasformata sulla funzione test ed utilizzando
le analoghe propriet`a in S, si prova la seguente
Proposizione 5.4. Siano T, S S
(R), , C,
0
, t
0
, a R, a ,= 0. Allora
(i) T(T + S) = T(T) + T(S).
(ii) T(e
2i
0
t
T(t))() = T(T(t))(
0
).
(iii) T(T(t t
0
))() = e
2it
0
T(T(t))().
(iv) T(T(at))() =
1
[a[
T(T(t))
_
a
_
.
(v) T(T(t))() = T(T(t))().
Passiamo ora alla nozione di antitrasformata in ambito distribuzionale.
Denizione 5.2. Se T S
(R) denita da
T, = T, , S(R). (5.2)
Unaltra notazione usata `e T
1
(T) :=
T, perche, come vedremo, in S
(R) essa `e
eettivamente la trasformazione inversa di T. Allora T
1
(T), := T, T
1
()
per ogni S(R).
14
5 Trasformata di Fourier di distribuzioni temperate
Si osservi che se S allora
T, = T, (denizione di
T)
= T(t), (t) (inseriamo una variabile indipendente)
= T(t), (t) (denizione di )
= T(t), (t) (denizione di T(t))
= T(t),
=
T(t), (denizione di
T(t))
=
T(t) =
T(t), (5.4)
oppure, usando la notazione con la T,
T
1
(T)(t) = T(T)(t). (5.5)
Vediamo ora che luso del simbolo T
1
`e giusticato dal fatto che lantitrasformata
`e eettivamente la trasformazione inversa della trasformata in S
.
Teorema 5.1 (Formula di inversione in S
). La trasformata di Fourier T :
S
T = T =
T, o in altri termini
T
1
(T(T)) = T
1
(T(T)) T S
(R). (5.6)
Usando (5.5) si pu`o riscrivere la formula come
T(T(T))(t) = T(t). (5.7)
Dimostrazione. Per ogni si ha
T, =
T, (denizione di antitrasformata in S
)
= T,
(denizione di trasformata in S
)
= T, (formula di inversione in S).
La verica che T =
segue che T
g
=
T
g
, quindi, utilizzando
anche il Teorema di Fubini, si deduce che
T
g
, =
T
g
, =
T
g
, =
_
R
g() () d
=
_
R
g()
_
R
(t)e
2it
dt d
=
_
R
_
R
g()e
2it
d(t) dt =
_
T
R
g()e
2it
d
, (t)
_
.
Quindi T
g
= T
R
g()e
2it
d
, ma per la Proposizione 3.2(i) la funzione (di t)
_
R
g()e
2it
d `e
continua, quindi f =
_
R
g()e
2it
d, che `e la tesi del Teorema (si ricordi che se f
1
, f
2
C(R)
e T
f1
= T
f2
, allora f
1
= f
2
).
Si pu`o quindi dire che la trasformata di Fourier `e una versione continua della
serie di Fourier, dove la serie `e sostituita dallintegrale, mentre i coecienti di Fourier
sono sostituiti da g().
Esistono altre versioni della formula di inversione puntuale (5.8). Ad esempio `e
possibile dimostrare la seguente implicazione:
_
g : R C sommabile, C
0
a tratti
_
R
g()e
2it
d convergente
=
g(t+) + g(t)
2
=
_
R
g()e
2it
d.
(5.9)
Si osservi che non `e richiesta la sommabilit`a di g, ma soltanto la convergenza del-
lintegrale improprio
_
R
g()e
2it
d. Se si rinuncia a chiedere anche la convergenza
di tale integrale, allora si deve esigere pi` u regolarit`a dalla g e si ottiene comunque
una formula un po pi` u debole, infatti si pu`o provare che se g `e sommabile, continua
a tratti e con derivata continua a tratti, allora vale la formula
g(t+) + g(t)
2
= lim
R+
_
R
R
g()e
2it
d. (5.10)
Ricordiamo che il limite a secondo membro dellequazione precedente pu`o esistere
anche quando lintegrale improprio `e divergente (ripassare la denizione).
Concludiamo questo paragrafo con qualche cenno alla trasformata della convo-
luzione.
`
E possibile provare che
T, S S
(R)
T(T S) = T(T)T(S)
(5.11)
La scrittura T(T) C
R. (6.1)
Applicando F ad ambo i membri di (6.1) ed usando la formula di inversione (5.7), si ottiene
F(e
2ix
0
)(t) = F(F(x
0
))(t) = x
0
(t) = x
0
(t),
cio`e
F(e
2ix
0
t
) = x
0
(6.2)
con x0 R. Per x0 = 0 otteniamo le formule
F(0)() = 1, F(1) = 0. (6.3)
2
R.
Allora applicando F ad ambo i membri ed utilizzando la formula di inversione
F
_
2b
b
2
+ 4
2
2
_
(t) = F(F(e
b|t|
))(t) = e
b|t|
= e
b|t|
,
quindi, scambiando t con ,
F
_
2b
b
2
+ 4
2
t
2
_
() = e
b||
R (6.4)
Allora per ottenere la trasformata della funzione g(t) scriviamo
F
_
1
a
2
+ t
2
_
() = F
_
a
2(2a)
(2a)
2
+ 4
2
t
2
_
() =
a
F
_
2(2a)
(2a)
2
+ 4
2
t
2
_
() =
a
e
2a||
dove abbiamo applicato la formula (6.4) con b = 2a. Riassumendo
F
_
1
a
2
+ t
2
_
() =
a
e
2a||
R (a > 0). (6.5)
R.
Allora utilizzando la formula di inversione
F
_
sin(b)
_
(t) = F(F(p
b
(t)))(t) = p
b
(t) = p
b
(t),
17
6 Calcolo di trasformate
quindi, scambiando t con ,
F
_
sin(bt)
t
_
() = p
b
() R. (6.6)
Allora per ottenere la trasformata della funzione g(t) scriviamo
F
_
sin(at)
t
_
() = F
_
sin(
a
t)
t
_
() = F
_
sin(
a
t)
t
_
() = p
a/
()
dove abbiamo applicato la formula (6.4) con b = a/. Riassumendo
F
_
sin(at)
t
_
() = p a
(n)
0
.
1
2i
_
F(H(t)e
t
)() =
_
1
2i
_
d
d
_
1
1 + 2i
_
=
_
1
2i
_
2i
(1 + 2i)
2
=
1
(1 + 2i)
2
.
3
e
2(
3/2)||
=
2
3
e
(i
3||)
.
2
_
+
1
2
F(H(t)e
t
)
_
2
_
=
1
2
F(H(t)e
t
)
_
2
_
+
1
2
F(H(t)e
t
)
_
2
_
=
1
1 + i
+
1
1 i
=
2
1 +
2
2
.
18
6 Calcolo di trasformate
1
8
d
dt
1
(9 + 4t
2
)
_
() =
1
8
2iF
_
1
(9 + 4t
2
)
_
()
=
i
4
F
_
1
(9 + (2t)
2
)
_
() =
i
4
1
2
F
_
1
(9 + t
2
)
_
_
2
_
=
i
8
3
e
23|/2|
=
2
24i
e
3||
.
(t)
t
dt +
_
+
(t)
t
dt
= lim
0+
_
+
(s)
s
ds
_
(s)
s
ds = v.p.
1
t
(t), (t).
e. Se T `e dispari, allora F(T) `e dispari. Ci` o segue subito dalla Proposizione 5.4(v).
f. Se T `e pari, allora F(T) `e pari. Ci` o segue subito dalla Proposizione 5.4(v).
Come per le funzioni di una variabile reale, si ha la seguente relazione tra parit`a
e derivata che ci `e tornata utile nello svolgimento degli esercizi.
Proposizione 6.1.
(i) Se T D
`e pari.
(ii) Se T D
`e dispari.
19
6 Calcolo di trasformate
Dimostrazione. Dimostriamo laermazione (i) e lasciamo per esercizio la (ii). Per ogni
funzione test si ha
T
(t), (t) = T
(t) = T(t),
(t)
= T(t),
(t) = T(t),
t(t)
t
dt +
_
+
t(t)
t
dt
=
_
R
(t) dt = 1, .
Allora calcolando la trasformata di Fourier di ambo i membri di (6.8) si ha
T
_
t
_
v.p.
1
t
__
=
0
quindi per la Proposizione 5.3(i) si trova
_
1
2i
__
T
_
v.p.
1
t
__
=
0
cio`e, poiche 2
0
= sign
,
_
i sign +T
_
v.p.
1
t
__
= 0
e quindi esiste una costante C R tale che
i sign +T
_
v.p.
1
t
_
= C
Poiche v.p.
1
t
`e dispari, la sua trasformata `e dispari. Anche sign `e dispari, quindi la
distribuzione nel primo membro dellequazione precedente `e dispari, e ci`o `e possibile
solo se C = 0. Abbiamo allora trovato che
T
_
v.p.
1
t
_
() = i sign(). (6.9)
Applichiamo allora la formula di inversione: troviamo che
iT(sign())(t) =
_
v.p.
1
t
_
(t) =
_
v.p.
1
t
_
(t)
20
6 Calcolo di trasformate
oppure, scambiando con t,
T(sign(t))() =
1
i
v.p.
1
. (6.10)
Ora, poiche H(t) =
1
2
sign(t) +
1
2
si trova anche che
T(H(t))() =
1
2i
_
v.p.
1
_
+
1
2
0
. (6.11)
Vogliamo ora calcolare la trasformata del treno dimpulsi. A tale scopo utiliz-
ziamo il prossimo risultato, noto come formula di sommazione di Poisson.
Teorema 6.1. ! Per ogni S(R) si ha
n=
(n) =
n=
(n) (6.12)
Dimostrazione. ! Sia f(t) :=
n=
(t n), che `e ottenuta sommando ad ogni passo
n N la traslata di n di . poiche `e a decrescenza rapida, non `e dicile vedere che f(t) `e
convergente per ogni t. Inoltre f `e C
k=
c
k
e
2ikt
dove i coecienti di Fourier c
k
sono dati da
c
k
=
_
1/2
1/2
f(s)e
2iks
ds =
n=
_
1/2
1/2
(s n)e
2iks
ds
=
n=
_
1/2n
1/2n
()e
2ik
d =
_
+
()e
2ik
d = (k), (6.13)
quindi
n=
(t n) =
k=
(k)e
2ikt
e la tesi segue prendendo t = 0.
Consideriamo allora il treno di impulsi T =
n=
n
e dimostriamo che
T
_
n=
n
_
=
n=
n
. (6.14)
Infatti !grazie alla formula di sommazione di Poisson, si ha che per ogni funzione
test
T, =
n=
(n) =
n=
(n) =
n=
n
, =
n=
n
, =
n=
e
2in
,
21
6 Calcolo di trasformate
cio`e
T =
n=
e
2in
.
Applicando ad ambo i membri la trasformata di Fourier otteniamo allora che
T(T) =
n=
T(e
2in
) =
n=
n
che `e la tesi. Si osservi che si `e usata la continuit`a della trasformata in S
, cio`e il
seguente lemma, la cui semplice dimostrazione `e lasciata per esercizio.
Lemma 6.1. Supponiamo che T
n
, T S
(R) e che T
n
T in S
, che signica
che
lim
n
T
n
, = T, S(R).
Allora T(T
n
) T(T) , cio`e lim
n
T(T
n
), = T(T), per ogni .
Concludiamo con un breve cenno alla cosiddetta teoria quadratica della trasfor-
mata di Fourier. Una funzione g : R C localmente sommabile in R si dice
a quadrato sommabile (in R) se [g[
2
: R R `e sommabile. Denotiamo con
L
2
(R) le funzioni a quadrato sommabile. Si pu`o dimostrare il seguente risultato.
Se g : R C `e sia sommabile sia a quadrato sommabile, allora g `e a quadrato
sommabile e
|g|
2
= | g|
2
dove |f|
2
:=
__
R
[f(t)[
2
dt
_
1/2
. La relazione precedente `e nota col nome di ugua-
glianza di Parseval.
`
E anche possibile dimostrare che ogni funzione g a quadrato sommabile (non ne-
cessariamente sommabile) `e una distribuzione temperata (pi` u precisamente T
g
S
se g L
2
). Allora ha senso farne la trasformata di Fourier nel senso delle di-
stribuzioni. Utilizzando unestensione dellintegrale di Riemann, chiamato integrale
di Lebesgue, `e possibile mostrare che T(g) `e ancora una funzione `e soddisfa an-
cora luguaglianza di Parseval e la formula di inversione in un opportuno senso
generalizzato.
22
7 Tabelle
7 Tabelle
Propriet`a
T(e
2i
0
t
T(t))() = T(T(t))(
0
) (
0
R)
T(T(t t
0
))() = e
2it
0
T(T(t))() (t
0
R)
T(T(at))() =
1
[a[
T(T(t))
_
a
_
(a R0)
T(T(t))() = T(T(t))()
[T(T(t))]
(p)
= (2i)
p
T(t
p
T(t)) (p N)
T(T
(p)
)() = (2i)
p
p
T(T)() (p N)
Trasformate (a > 0)
T(t) T(T(t))()
H(t)e
at
1
a + 2i
e
a|t|
2a
a
2
+ 4
2
2
p
a
(t)
sin(a)
e
at
2
_
a
e
2
/a
1
a
2
+ t
2
a
e
2a||
T(t) T(T(t))()
sin(at)
t
p
a
()
x
0
e
2ix
0
e
2ix
0
x
0
v.p.
1
t
i sign()
sign(t)
1
i
v.p.
1
H(t)
1
2i
v.p.
1
+
0
2
23
8 Esercizi
8 Esercizi
Calcolare la trasformata di Fourier delle seguenti funzioni e distribuzioni.
1. g(t) = te
t
2
2. g(t) = e
2t
2
+4t
3. g(t) = cos t
4. g(t) = cos(2t + 1)
5. g(t) = cos t e
3t
H(t)
6. g(t) =
t
2
1 + t
2
7. g(t) = [t[e
|t|
8. g(t) = p
T
(t t
0
) (dove t
0
R e T > 0)
9. g(t) = 1
[a,b]
(dove a, b R e a < b)
10. g(t) =
_
_
2 se 1 < t < 0
1 se 0 t < 2
0 altrimenti
(suggerimento: scrivere g come somma di opportune funzioni porta).
11. g(t) = te
|t+2|/2
12. g(t) =
t sin(2t)
(t
2
+ 4)
2
(suggerimento: procedere come nellesempio 6.9)
13. g(t) = tH(t)
14. g(t) = [t[ (procedere come fatto a lezione oppure osservando che [t[ = t sign t)
15. g(t) = H(t 2)e
2t
16. g(t) = p
2
(t) sin t
17. g(t) = e
5t
sin tH(t)
18. g(t) = p
(t) cos t
19. g(t) = 1
[1,2]
(t) sin t (per abbreviare il conto si pu`o utilizzare lesercizio 9)
20.* g(t) = arctan t
21.* g(t) = log(t
2
+ 1) 2 log [t[
Risposte:
1. i
2
24
8 Esercizi
2.
_
2
e
2
e
(2i/2)
3.
1
2
(
1/2
+
1/2
)
4.
1
2
(e
i
1/
+ e
i
1/
)
5.
3 + 2i
(3 + 2i)
2
+ 1
6. e
2||
+
0
7.
8i
(1 + 4
2
2
)
2
8. e
2it
0
sin(T)
9. e
i(a+b)
sin((ba))
10.
1
(2e
i
sin() e
2i
sin(2))
11. 8ie
4i
i(1 + 16
2
2
) 8
(1 + 16
2
2
)
2
12.
4
_
(1 )e
4|1/|
+ (1 + )e
4|+1/|
.
13.
1
4
_
1
_
v.p.
1
+ i
0
_
14.
1
2
2
_
v.p.
1
15.
e
4(1+i)
2 + 2i
16.
1
2i
_
sin(2
2
( 1/2))
( 1/2)
sin(2
2
( + 1/2))
( + 1/2)
_
17.
1
2i
_
1
5 + 2i( 1/2)
1
5 + 2i( + 1/2)
_
18.
1
2
_
sin(
2
( 1/2))
( 1/2)
+
sin(
2
( + 1/2))
( + 1/2)
_
19.
1
2i
_
e
3i(1/2)
sin(( 1/2))
( 1/2)
e
3i(+1/2)
sin(( + 1/2))
( + 1/2)
_
20. Poiche g
(t) =
1
1+t
2
si ha
g
() = T(1/(1 + t
2
))() = e
2||
. Ma
g
() =
2i g(), quindi 2i g() = e
2||
. Non possiamo dividere per perch`e g
`e una distribuzione, quindi ricordando che v.p.
1
= 1, scriviamo 2i g() =
e
2||
v.p.
1
= c
0
. Ora abbiamo che e
2||
`e pari e v.p.
1
, che
per`o `e uguale a c
0
che `e pari, quindi c = 0. In denitiva abbiamo g() =
1
2i
e
2||
v.p.
1
.
21. La funzione g(t) risulta sommabile su R, infatti per t 0 g(t) 2 log [t[, men-
tre per t g(t) = log(1+1/t
2
) 1/t
2
. Si ha g
(t) =
2t
1+t
2
2 v.p.(
1
t
), quin-
di trasformando ambo i membri otteniamo che
g
() = 2
_
1
2i
_
_
T(
1
1+t
2
)
_
()+
2i sign() =
i
d
d
(e
2||
)+2i sign() =
i
(2)e
2||
sign()+2i sign() =
2i sign()(1
e
2||
). Daltra parte
g
) e quindi
g() =
sign()
(1
e
2||
) =
1
||
(1
e
2||
(x) =
_
R
d
dx
f(x, t) dt.
26
9 Appendice: teoremi sullintegrazione
Teorema 9.3 (Fubini). Sia F : R
2
C una funzione integrabile su R
2
. Allora
_
R
_
R
F(x, y) dxdy =
_
R
_
R
F(x, y) dy dx, (9.1)
dove si suppone che i due membri hanno senso.
Per quanto riguarda il Teorema di Fubini, `e possibile dimostrare che non `e ne-
cessario supporre che i due membri di (9.1) abbiano senso: lintegrabilit`a di F su R
2
implica lesistenza dei due integrali iterati, purche F sia modicata in un opportuno
insieme piccolo, cio`e che non altera il valore di tali integrali.
27