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Corso di Idrogeologia Applicata alla Geoingegneria Docenti: Geol. Maria Teresa Fagioli Geol. Michele Ambrosio Dr.

r.ssa Chiara Curcio Studente: Federico Forchione federico_forchione@yahoo.it 1) La differenza fondamentale legata al fattore tempo: un flusso si definisce stazionario quando la velocit del deflusso si mantiene costante nel tempo, mentre un flusso si definisce non stazionario quando soggetto ad influenze esterne che variano la velocit in ogni suo punto. Inoltre generalmente si pu parlare di flusso in regime laminare quando la velocit si mantiene costantemente parallela ad una direzione fissa ed i diversi strati del fluido si mantengono separati senza mescolarsi. Si parla, invece, di flusso in regime turbolento quando il moto delle particelle avviene in maniera caotica. Grazie al numero di Reynolds possibile distinguere i due regimi di moto: Re = ve d10 p/ dove: Re = numero di Reynolds ve = velocit effettiva d10 = diametro del setaccio che lascia passare il 10% dei granuli p = densit del fluido = viscosit dinamica 2) La legge di Darcy valida per distanze esigue da un pozzo in emungimento, in quanto man mano che ci si allontana dal pozzo il flusso assume carattere turbolento. 3) In generale il coefficiente di immagazzinamento una grandezza adimensionale che esprime il volume di acqua immagazzinata allinterno di una sezione unitaria dellacquifero. Nello specifico si parla di Specific yield per gli acquiferi freatici ed indica la portata specifica che un acquifero pu cedere per gravit e di Specific storage per gli acquiferi confinati, che sta ad indicare il volume di acqua gravifica estraibile, per unit di volume, attraverso il pompaggio. 4) Per definire la portata critica di un pozzo necessario eseguire delle prove di pompaggio a gradini di carico via via crescenti cos da poter raggiungere e definire quella che la portata critica del pozzo in esame, oltre la quale il regime di flusso diventa turbolento. Per definire il coefficiente di immagazzinamento si esegue un altro tipo di prova dal momento che si indaga lintero acquifero. In questo caso si esegue laquifer test che consiste in un unico lungo gradino di carico (fino a 72 ore) durante il quale viene tenuto attentamente sotto controllo il cono di depressione generato. 5) Essenzialmente per poter calcolare un buon dreno artificiale inteso come materiale di drenaggio da collocare al fondo foro (e conseguentemente altezza della finestratura etc.), in modo tale da rendere il quanto pi possibile efficiente il pozzo, necessario inevitabilmente conoscere in maniera accurata la granulometria dellacquifero espressa come coefficiente di uniformit U = d60/d10. 6) In molti casi lintrusione marina causata proprio dalluomo. Le bonifiche meccaniche rientrano in questo quadro favorendo la risalita di acqua salata e spostando cos la zona di transizione pi in superficie, tanto pi velocemente quanto pi alta la permeabilit del materiale. 7) Utilizzare un modello numerico ad elementi finiti piuttosto di uno a differenze finite pu rivelarsi utile in campo ambientale dove si ha a che fare con contaminanti e quantaltro. Il vantaggio di questo modello sta nel fatto che permette di gestire situazioni complesse (eterogeneit e anisotropia del mezzo, trasporto di contaminanti etc.) grazie alla complessit della teoria di calcolo

che sta alla base di esso, caratteristiche che un modello alle differenze finite non possiede visto che ha una teoria di calcolo molto pi snella e che di conseguenza fornisce risultati pi grossolani. 8) Calibrare un modello idrogeologico numerico significa adottare una procedura per validare il modello (sia essa manuale che semiautomatica), cio verificare la bont del modello realizzato. In altre parole significa confrontare i risultati prodotti dal modello con i dati misurati direttamente in loco. I parametri di calibrazione pi comuni, intesi come propriet idrauliche e condizioni al contorno si riassumono per modelli di flusso: conducibilit idraulica, coefficiente di immagazzinamento, porosit, ricarica, evapotraspirazione etc; per modelli di trasporto: porosit, coefficiente di adsorbimento, storia della contaminazione posizione della sorgente etc. 9) Nei modelli numerici i valori di conducibilit vengono considerati di default sempre uguali nelle due direzioni X e Y; possibile per implementare lanisotropia attribuendo un valore allasse Z. VISUAL MODFLOW permette tramite il comando Properties > Conductivity di poter assegnare un valore di conducibilit allasse Z. 10) Gli elementi che generalmente vengono rappresentati come dei costant head, ovvero elementi la cui superficie si considera a carico costante, sono i mari ed i laghi, in quanto per questi elementi si considera nulla la variazione di carico derivante da flussi in ingresso o in uscita.

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