Sei sulla pagina 1di 9

N. 03242/2012REG.PROV.COLL. N. 01008/2012 REG.RIC.

Impossibile visualizzare l'immagine collegata. possibile che il le sia stato spostato, rinominato o eliminato. Vericare che il collegamento rimandi al le e al percorso corretti.

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza) ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1008 del 2012, proposto da: Comune di Bracciano, Comune di Anguillara Sabazia, Comune di Trevignano Romano, Comune di Ladispoli, Comune di Canale Monterano, Comune di Cerveteri, rappresentati e difesi dagli avv. Costanzo Dal Pozzo e Michele Damiani, con domicilio eletto presso il secondo in Roma, via Mordini n. 14; contro Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro e Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentati e difesi dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata per legge in Roma, via dei Portoghesi, 12; Regione Lazio, rappresentata e difesa dall'avv. Rosa Maria Privitera e domiciliata in Roma, via Marcantonio Colonna n. 27; nei confronti di Agenzia di Sanit Pubblica del Lazio; per la riforma della sentenza del T.A.R. LAZIO - ROMA: SEZIONE III QUA n. 09949/2011, resa tra le parti, concernente la RIORGANIZZAZIONE RETE OSPEDALIERA disposta con Decreto Commissariale 30 settembre 2010 n. 80 , nella parte in cui prevede la riconversione dellOSPEDALE di BRACCIANO in Ospedale distrettuale di II livello (tipo B), nonch gli atti presupposti e conseguenti Visti il ricorso in appello e i relativi allegati; Visti gli atti di costituzione in giudizio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Regione Lazio; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 13 aprile 2012 il Cons. Alessandro Botto e uditi per le parti gli avvocati Dal Pozzo, Damiani, Privitera e lavvocato dello Stato Stigliano Messuti; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue. FATTO I Comuni di Bracciano, Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Ladispoli, Canale Monterano e

Cerveteri propongono appello avverso la sentenza del TAR Lazio citata in epigrafe, che ha respinto il ricorso proposto per lannullamento del decreto del Commissario ad acta n. 80 del 30 settembre 2010, avente ad oggetto la riorganizzazione della rete ospedaliera, e il decreto del Commissario ad acta n. 113 del 31 dicembre 2010, con cui sono stati approvati i programmi operativi per lanno 2011/2012, nonch il piano di rientro dai disavanzi regionali nel settore sanitario, il patto per la salute sancito in conferenza stato-regioni del 3 dicembre 2009 e il piano sanitario regionale. Il tutto limitatamente alla riconversione dellospedale Padre Pio di Bracciano in ospedale distrettuale di II livello. Affermano gli appellanti che limpugnata riconversione stata decisa per i seguenti motivi: -una stretta interdipendenza tra lattivit complessiva dellospedale e quella del pronto soccorso, soprattutto in funzione della scarsa capacit di filtro al ricovero (altissima percentuale di ricoveri da pronto soccorso e alta percentuale di ricoveri da pronto soccorso a rischio di inappropriatezza), nonostante una propensione da parte degli assistiti a rifiutare il ricovero presso il nosocomio; -una casistica di ricovero a bassa complessit e con alta percentuale di dimissioni volontarie; -una scarsa capacit di contenimento della domanda del proprio territorio di riferimento (basso indice di contenimento) ed una forte mobilit in uscita (alto indice di fuga interaziendale). I Comuni appellanti hanno censurato tali determinazioni con ricorso al TAR del Lazio, denunciando i seguenti vizi di legittimit: 1. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. Eccesso di potere per illogicit e contraddittoriet interna, difetto di istruttoria, travisamento dei fatti, nonch per difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione: infatti, risulterebbe illogica la decisione di non utilizzare le sale operatorie, il pronto soccorso e i posti di terapia intensiva, costruiti negli ultimi tre anni per un costo di circa cinque milioni di euro ed inaugurati solo nel 2010. 2. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e segg. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18, sotto un diverso profilo. Eccesso di potere per assenza e/o erroneit dei presupposti, difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o erroneit) di motivazione: non corrisponderebbe al vero, infatti, che esiste una bassa complessit della casistica, se non altro perch lospedale di Bracciano una delle poche strutture regionali che effettua il cosiddetto rimodellamento osseo; 3. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18 sotto un diverso profilo. Eccesso di potere per assenza e/o erroneit dei presupposti, difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o erroneit) di motivazione: non sarebbe vero che gli assistititi rifiuterebbero il ricovero presso lo stesso ospedale di Bracciano, poich la percentuale di pazienti che nel 2009 ha rifiutato il ricovero sarebbe pari all8,4% (prevalentemente alcolisti, tossicodipendenti e pazienti affetti da patologie minori); 4. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e /o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18, sotto diverso ed ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione: nessuna struttura dotata di pronto soccorso sarebbe infatti raggiungibile in meno di 45 minuti dal comune di Bracciano; 5. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e /o falsa

applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18, sotto ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione: errata sarebbe la quantificazione del bacino di utenza dellospedale di Bracciano; 6. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e /o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18, sotto ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione: infatti, il tempo medio di permanenza presso il pronto soccorso risentirebbe di tante variabili, tra cui il numero di posti letto per abitanti, pari a circa 0,0/1000, mentre il fabbisogno accertato pari a 3,3,/1000; 7. violazione di legge: violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e /o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione: il commissario ad acta non si sarebbe infatti accorto che lospedale di Bracciano sede, sin dal 2005, di taluni corsi universitari, frequentati attualmente da oltre 200 studenti. Il TAR ha respinto il ricorso, ritenendo che dalla documentazione versata in atti si evinca che il tempo di percorrenza dai comuni limitrofi sia in media al di sotto della cosiddetta golden hour e che il sistema ospedaliero si organizzato per garantire laccesso alle prestazioni di qualit con la creazione di centri hub, consistenti in ospedali in grado di affrontare le maggiori emergenze con tecnologia avanzata e pi alta professionalit. I comuni ricorrenti in primo ritengono che tale sentenza sia meritevole di riforma per i seguenti motivi: 1. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost., sotto un diverso ed ulteriore profilo; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18, sotto ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Ed invero, affermano gli enti appellanti che lospedale di Bracciano attualmente dispone di una dotazione di ottanta posti letto, di cui 65 attivati e distribuiti su sei specialit, oltre ad avere un pronto soccorso che, con oltre 20.000 accesso annuali, svolge un servizio di massima soddisfazione per lutenza. In mancanza del pronto soccorso di Bracciano, i pazienti dovrebbero rivolgersi al pronto soccorso di ospedali distanti quale il San Filippo, a circa 35 km, il S.Andrea, a circa 38 km e il San Paolo di Civitavecchia, che dista circa 45 km, oltretutto raggiungibili con strade molto trafficate e notoriamente inidonee a garantire rapidi spostamenti. Ebbene, il commissario ad acta sarebbe incorso nel vizio di legittimit sopra indicato, poich ha ritenuto che sia la distanza tra Bracciano e Civitavecchia, cos come quella tra Bracciano e il S. Andrea e quella tra Bracciano e Civitacastellana, sia inferiore alla cosiddetta golden hour. Comunque, aggiungono gli enti appellanti, nessuna di tali strutture sarebbe raggiungibile in un periodo di tempo inferiore ai 45 minuti, n dal centro del Comune di Bracciano, n dallospedale Padre Pio, specialmente nelle ore di traffico intenso. Ci denoterebbe la violazione di quanto previsto nellallegato A dellimpugnato decreto commissariale n. 80/2010, secondo cui, in caso di situazioni territoriali disagiate, che comportino tempi di percorrenza mediamente superiori ai 45 minuti, sarebbe stato attivato un modulo di emergenza di tipo C e non di tipo B (ossia ove previsto solo un medico di guardia, ma non medici anestesisti, rianimatori e specialisti), come invece avvenuto nel caso di specie. Sottolineano, inoltre, gli enti appellanti che per le gravi patologie traumatiche e cardiovascolari molto importante la cosiddetta golden hour, poich nella prima ora avviene il 50% dei decessi. Che, poi, i tempi concreti di percorrenza siano superiori ai 45 minuti sarebbe reso evidente dalla

documentazione versata in atti: attestazioni dellACI, della Polizia di Stato e dallAgenzia di sanit pubblica del Lazio. 2. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost., sotto un diverso ed ulteriore profilo; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18 sotto ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Ad avviso degli appellanti, il giudice di primo grado non si sarebbe accorto che lelisoccorso non pu fronteggiare lesigenza di un pronto soccorso in un territorio cos ampio e caratterizzato da infrastrutture stradali inadeguate per garantire tempestivi spostamenti dei malati. Aggiungono gli enti appellanti che nella regione Lazio sono presenti solo due (o forse tre) elicotteri destinati alle attivit di soccorso e che ogni elicottero pu trasportare solo un malato grave. Da ci consegue che, in caso di grave incidente stradale con tre o quattro feriti, alcuni pazienti resterebbero certamente senza cure nellambito della cosiddetta golden hour. Inoltre, in caso di avverse condizioni meteorologiche, lelicottero non si pu alzare in volo. 3. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e falsa applicazione della legge re. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. eccesso di potere per illogicit e contraddittoriet interna, difetto di istruttoria, disparit di trattamento, travisamento dei fatti, nonch per difetto (carenza e/o insufficienza) ed erroneit della motivazione. Ed invero, il giudice di primo grado non avrebbe esaminato il motivo di censura formulato dagli enti ricorrenti, secondo cui il commissario ad acta non avrebbe potuto derogare ai criteri di riconversione degli ospedali pubblici dallo stesso predeterminati. La scelta di non utilizzare le sale operatorie appena costruite, cos come il reparto di terapia intensiva, si sarebbe posta, infatti, in aperta contraddizione con i criteri generali predeterminati dallo stesso commissario ad acta, in forza dei quali il piano avrebbe dovuto tenere conto degli investimenti effettuati o in corso con finanziamenti pubblici. 4. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18 sotto un diverso profilo. Eccesso di potere per assenza e/o erroneit dei presupposti, difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Ad avviso degli appellanti il giudice di primo grado avrebbe, altres, errato nellavallare quanto ritenuto dal commissario ad acta in ordine alla percentuale di pazienti che hanno rifiutato il ricovero presso lospedale di Bracciano; infatti, stato depositato un documento, proveniente dallo stesso pronto soccorso di Bracciano, dal quale si evincerebbe che solo l8,4% di pazienti (prevalentemente alcolisti, tossicodipendenti e pazienti affetti da patologie minori) ha rifiutato il ricovero presso lo stesso nosocomio. Aggiungono gli enti appellanti che, alla luce delle difficolt concrete (per insufficiente personale medico e infermieristico) che presenta lospedale di Bracciano relativamente alla domanda di ricovero, molti pazienti avrebbero preferito rifiutare il ricovero, per recarsi autonomamente presso altri ospedali regionali. Pertanto, il rifiuto di ricovero non sarebbe imputabile a sfiducia da parte dellutenza, ma alla concreta impossibilit di accedere ai posti letto e ci risulterebbe corroborato anche dal fatto che numerose sono le richieste di disponibilit di posti letto indirizzate allospedale di Bracciano e provenienti da altri ospedali della regione Lazio.. Oltretutto, il reparto di medicina dellospedale Padre Pio presenta un alto indice di occupazione dei posti letto, vicino al 100%, sin dal 2002 e fino a tutto il 2009, mentre il reparto di ortopedia arrivato ad occupare, nel 2009, oltre il 90% dei posti letto. Nella sala operatoria (disponibile solo due giorni alla settimana) nel 2009 sono stati effettuati 488 interventi chirurgici e il pronto soccorso

ha trattato patologie ad alta complessit, pari circa al 15% degli accessi totali (pari ad oltre 20.000 nel 2009). 5. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18 sotto ulteriore profilo. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione sotto diverso profilo. Il commissario ad acta, infatti, avrebbe altres errato, ed il giudice di primo grado avallato, la quantificazione del bacino di utenza dellospedale Padre Pio di Bracciano. In particolare, non si sarebbe avveduto che i comuni afferenti hanno subito negli ultimi anni una notevole immigrazione dal comune di Roma, con conseguente incremento della popolazione residente di circa il 32%. Inoltre, il numero totale dei cittadini residenti, pari a 131.664 abitanti, aumenterebbe di molto durante il periodo estivo, arrivando ad oltre 250.00 abitanti. 6. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Ad avviso degli appellanti i tempi medi di attesa presso il pronto soccorso sarebbero imputabili alla ricerca di posti letto e ad altri fattori, come gi evidenziato in precedenza, tra i quali occorre considerare anche il fatto che i locali del pronto soccorso dellospedale di Bracciano sono stati interessati da importanti lavori di ristrutturazione, che hanno sicuramente ostacolato lordinaria attivit sanitaria. Quanto, poi, alla percentuale di inappropriatezza dei ricoveri, osservano gli enti appellanti che trattasi in prevalenza di ricoveri in day hospital, che avvenivano per prassi attraverso il pronto soccorso, non essendo attivo un servizio di accettazione diretta dei pazienti. 7. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Infatti, il TAR non avrebbe esaminato il denunciato vizio consistente nella mancata considerazione del fatto che presso lospedale di Bracciano si tengono, sin dal 2005, alcuni corsi universitari, quali quello di Scienze infermieristiche e quello di Scienze fisioterapiche. 8. illegittimit della sentenza impugnata per violazione e/o falsa applicazione dellart. 97 Cost.; violazione e/o falsa applicazione degli artt. 8 e ss. della legge 30 dicembre 1992 n. 502; violazione e/o falsa applicazione della legge reg. Lazio 16 giugno 1994 n. 18. Eccesso di potere per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e difetto (carenza e/o insufficienza) di motivazione. Affermano, infine, gli appellanti che il TAR non avrebbe correttamente inteso il vizio con cui essi avevano censurato loperato del commissario ad acta sotto il profilo della mancata considerazione della proposta formulata dalla Conferenza locale per la sanit, che aveva proposto di mantenere in vita il reparto di ortopedia, con i suoi dodici posti letto, senza aumentare corrispondentemente la dotazione del San Paolo di Civitavecchia. Con decreto monocratico del 15 febbraio 2012 stata accolta la domanda cautelare, successivamente confermata in sede collegiale alludienza camerale del 9 marzo 2012. Si costituita la regione Lazio che, dopo avere riassunto i dati della complessa istruttoria che ha condotto alla riconversione dellospedale di Bracciano, afferma che dallanalisi storica dei dati del 2010 (depositata in atti in esecuzione dellordinanza istruttoria adottata dal TAR) si evincerebbe che il tempo di percorrenza per raggiungere i nosocomi limitrofi si attesterebbe ben al di sotto della golden hour (e, per lesattezza, intorno ai 35/40 minuti di media).

Aggiunge la Regione che nessuna omogeneit sussisterebbe con il caso, citato dagli appellanti, dellospedale di Guardiagrele, atteso che questultimo polo ospedaliero sorge su una collina a circa 600 metri dal livello del mare, nellambito di un comune montano caratterizzato da sbalzi altimetrici molto forti, con conseguente difficolt per il traffico veicolare nei periodi invernali. Inoltre, lelisuperficie a servizio dellospedale di Bracciano sarebbe pienamente affidabile in caso di necessit. Nessuna omogeneit, poi, sussisterebbe pure con il caso dellospedale di Frascati, atteso che nel caso in esame non si discute dellopportunit di trasferire il pronto soccorso da un ospedale ad un altro, ma della riconversione dellospedale in struttura ospedaliera di secondo livello: questultima, quindi, rimarrebbe operativa e funzionante, ancorch per altre tipologie di prestazioni sanitarie. Nel resto, la Regione ribadisce le tesi esposte in primo grado, con particolare riferimento alla propensione degli assistiti del comune di Bracciano a preferire altri presidi sanitari. Si costituita in giudizio, per resistere allappello proposto, anche la presidenza del consiglio dei ministri. Con memoria gli enti appellanti insistono nelle proprie argomentazioni, evidenziando come la documentazione prodotta dimostri lutilit/indispensabilit del presidio ospedaliero di Bracciano. Con successive memorie sia la Regione che gli enti appellanti ribadiscono le proprie tesi difensive. Allodierna udienza, la causa stata trattenuta in decisione dal Collegio. DIRITTO Ritiene il Collegio che lappello sia fondato sotto vari profili denunciati e, pertanto, debba essere accolto, con conseguente annullamento, in parte qua, del decreto commissariale n. 80 del 30 settembre 2010 e correlato obbligo, per lautorit emanante, di procedere al riesame della presente fattispecie alla luce delle argomentazioni svolte in questa sede. Ed invero, lallegato A alla delibera commissariale impugnata prevede che sia attivabile il modello emergenza di tipo C (ben pi attrezzato rispetto al modello di tipo B, adottato nel caso di specie) in situazioni territoriali particolarmente disagiate in termini di viabilit e accessibilit ed una distanza da presidi ospedalieri pi vicini che comporti tempi di percorrenza mediamente superiori ai 45 minuti. Ci significa che lo stesso commissario ad acta ha preso in considerazione quelle situazioni di particolare disagio territoriale in cui, nella impossibilit di interventi di emergenza nellarco della cosiddetta golden hour, potrebbero vedersi definitivamente compromesse le condizioni dei pazienti colpiti da patologie acute. Orbene, in base alla documentazione versata in atti (anche allesito di apposita ordinanza istruttoria disposta dal giudice di primo grado) si evince che i tempi medi di percorrenza dal comune di Bracciano ai nosocomi pi vicini superano tutti il limite di 45 minuti indicato dallo stesso commissario ad acta quale indice, per cos dire, di disagio territoriale legittimante lattivazione di un differente modulo emergenziale. Infatti, la nota del servizio di polizia provinciale della provincia di Roma del 5 aprile 2011 afferma che i tempi medi di raggiungimento dellospedale S. Andrea sono circa di 45/50 minuti (con punte di 60), mentre quelli relativi al S. Filippo Neri raggiungono mediamente i 50/55 minuti. La Polizia di Stato, dal canto suo, con nota in pari data ha affermato di non potersi pronunciare in ordine ai tempi medi di percorrenza presso gli ospedali vicini, tenuto conto che troppe sono le variabili che incidono al riguardo: ci conferma quanto noto al Collegio in virt di massima desperienza, ossia che le strade di collegamento del comune di Bracciano con Roma e Civitavecchia (ove esistono gli ospedali di possibile utilizzo da parte dei pazienti dei comuni di Bracciano e limitrofi) risultano di non facile percorrenza essenzialmente a causa del forte traffico che le caratterizza, specialmente in alcune fasce orarie o in alcuni periodi dellanno, quale quello estivo (caratterizzato da una forte presenza turistico-residenziale). A ci si aggiunga che la nota dellAgenzia di sanit pubblica regionale del 18 marzo 2011, redatta sulla base dei dati contenuti nel Sistema informativo dellemergenza sanitaria (SIES) relativo

allanno 2010, conferma che nessuna destinazione verso ospedali limitrofi (Civita Castellana,. Tarquinia, San Paolo di Civitavecchia, Belcolle di Viterbo, San Filippo Neri di Roma e A. Gemelli di Roma) registra tempi di percorrenza pari o inferiori ai 45 minuti. N pu ritenersi utile in proposito, come invece affermato dalla Regione e avallato dal giudice di primo grado, la rilevazione elaborata da ISED spa (societ che gestisce i sistemi informativi di ARES 118) e comunicata con nota del 29 settembre 2011, tenuto conto che trattasi di mera rilevazione previsionale, non basata sulla diretta rilevazione in situ. N, ancora, pu ritenersi sufficiente a risolvere il problema il servizio di elisoccorso attivato presso lospedale di Bracciano, atteso che trattasi di servizio meramente integrativo e non certo sostitutivo del trasporto via terra dei pazienti in situazione di emergenza, se non altro per la limitatezza dei posti disponibili e della necessaria verifica di compatibilit delle condizioni atmosferiche. Da ci si evince, pertanto, che appaiono fondati i primi due motivi di appello, con cui viene denunciato il difetto di istruttoria sul punto ricavabile dal decreto commissariale impugnato, nella parte in cui viene disposta lattivazione di un modello emergenziale di tipo B, anzich uno di tipo C. Ritiene, poi, il Collegio che sia fondato anche il terzo motivo di censura dedotto, atteso che anche in questo caso il commissario ad acta non risulta avere tenuto conto di un criterio direttivo dal medesimo organo adottato e contemplato dallallegato E, punto 3, al decreto impugnato. Infatti, il piano di riorganizzazione sanitaria avrebbe dovuto tenere conto degli investimenti effettuati di recente o ancora in corso, mentre non risulta che il commissario ad acta abbia adeguatamente valutato il fatto che di recente nellospedale di Bracciano erano stati investiti circa cinque milioni di euro per realizzare nuovi locali presso il pronto soccorso, quattro posti nel reparto di terapia intensiva e due nuove sale operatorie (inaugurate nel marzo 2010). Nessuna considerazione di tali investimenti risulta effettuata nel provvedimento impugnato, neppure nellambito di una valutazione complessiva finalizzata ad ottenere comunque una riduzione di spesa nonostante il mancato utilizzo delle strutture oggetto di investimenti recenti. Da ci la fondatezza della censura proposta dagli enti appellanti, con conseguente necessit che lautorit emanante, in sede di riesame, prenda in considerazione anche tale elemento nellambito della complessiva valutazione di opportunit che sicuramente caratterizza la decisione in esame. Il Collegio ritiene fondato, altres, il quinto motivo di appello, con il quale viene denunciata lerrata quantificazione del bacino di utenza. Ed invero, nel provvedimento impugnato si fa riferimento espressamente alla sola popolazione del comune di Bracciano (quantificata in 18.159 unit), senza alcun riferimento ai comuni limitrofi, alcuni molto popolosi, che gravitano nello stesso bacino di utenza. Il riferimento, poi, al distretto di riferimento nel suo complesso, annovera 52.731 abitanti alla data del 1 gennaio 2009, mentre il solo comune di Ladispoli, come si evince dalla certificazione in atti, nello stesso periodo contava 39.376 abitanti, cui vanno aggiunti i 35.355 di Cerveteri e quelli degli altri comuni interessati e senza prendere in alcuna considerazione il fatto che durante il periodo estivo (e, plausibilmente, anche durante i fine settimana, nonch durante i periodi di vacanza negli altri periodi dellanno) il numero della popolazione ivi stanziata cresce di molto. Ne discende che, in effetti, non appare idoneamente rappresentato il presupposto istruttorio relativo al bacino di utenza, con conseguente necessit che il commissario ad acta, previa eventuale nuova verifica sul punto, riesamini la propria determinazione alla luce del fatto che il distretto di riferimento per lospedale di Bracciano notevolmente pi popoloso di quanto ritenuto nel provvedimento impugnato. Ritiene, invece, il Collegio che siano infondati il quarto e il sesto motivo di appello, con il quale gli enti appellanti censurano la valutazione relativa allalta percentuale di rifiuto dei ricoveri presso lospedale di Bracciano. Infatti, dalla tabella stilata dallo stesso pronto soccorso di Bracciano e relativa allano 2009 si evince che il numero dei pazienti che hanno rifiutato il ricovero pari

all8,4% solo se si fa riferimento al numero complessivo di utenti del pronto soccorso, mentre notevolmente pi alta (ed questo il dato significativo correttamente preso in esame dalla Regione) se raffrontata con il numero dei pazienti cui stato proposto il ricovero ospedaliero. La valutazione, poi, delle ragioni del rifiuto ospedaliero sicuramente rientra in un ambito di valutazione tecnico discrezionale che sfugge allesame del giudice ove non si evidenzino particolari motivi di manifesta irragionevolezza o di palese illogicit, elementi non riscontrabili nel caso di specie e ci anche alla luce della evidenziata copertura pressoch totale dei posti letto di degenza ordinaria presso il reparto di medicina interna o del buon numero di interventi chirurgici eseguiti in loco, nei quali sarebbero compresi anche gli interventi di rimodellamento osseo. La valutazione effettuata dal commissario ad acta, infatti, risulta corroborata da numerosi indici di criticit presi in esame nel loro complesso, nellambito di una valutazione caratterizzata da un forte tasso di discrezionalit tecnica, immune da evidenti distorsioni logico argomentative. Altres infondato il settimo motivo di appello, poich deve ritenersi ultronea, rispetto alle esigenze complessive di riorganizzazione dellintera offerta sanitaria sul territorio regionale, la valutazione della esistenza di corsi universitari presso il nosocomio in questione, cos come infondato risulta essere lottavo motivo di appello, atteso che il parere della Conferenza locale per la sanit risulta espresso al di fuori del procedimento che ha portato alladozione del decreto commissariale impugnato ed anzi successivamente allo stesso. Alla luce delle suesposte argomentazioni occorre, quindi, accogliere lappello in esame nei limiti sopra esposti e conseguentemente, in riforma della sentenza di primo grado, deve essere annullato (in parte qua) il decreto commissariale impugnato. Giustificati motivi, tenuto conto della peculiarit e complessit della presente controversia, consentono di compensare tra le parti le spese dei due gradi di giudizio. P.Q.M. Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sull'appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, in riforma della sentenza di primo grado, annulla (nei limiti dellinteresse dei ricorrenti) il provvedimento impugnato. Spese compensate dei due gradi di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa. Cos deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 13 aprile 2012 con l'intervento dei magistrati: Pier Giorgio Lignani, Presidente Alessandro Botto, Consigliere, Estensore Bruno Rosario Polito, Consigliere Angelica Dell'Utri, Consigliere Hadrian Simonetti, Consigliere

L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA Il 30/05/2012 IL SEGRETARIO (Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

Potrebbero piacerti anche