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Praia a Mare, 8 giugno 2012

Al sig. Presidente Provincia di Cosenza

della

Al sig. Sindaco della Citt di Praia a Mare Al sig. Sindaco della Citt di Trebisacce Ai sigg. Sindaci dei Comuni ricadenti nel territorio dellAlto Tirreno Cosentino e dellAlto Jonio Cosentino. LORO SEDI

Oggetto: avvio fase consultiva per lindizione del referendum abrogativo, in toto o per una sua parte, del DPGR 18/2010 della Regione Calabria.

Egregi,

come anticipato durante il mio intervento, nel corso del consiglio comunale comprensoriale tenutosi a Scalea il 14 Maggio ultimo scorso, durante il quale ho espresso la necessit di continuare con delle azioni concrete volte a modificare lattuale riordino della rete ospedaliera calabrese e del servizio di emergenza-urgenza, vi informo che il movimento civico politico LAlternativa da avvio, con la presente nota, alla fase consultiva per lindizione del referendum abrogativo, in toto o per una sua parte, del DPGR 18/2010 della Regione Calabria con il quale si provveduto a dare corso a tale riordino. Lindizione di tale referendum perseguibile in quanto espressamente previsto dallarticolo 11 comma 1 dello Statuto della stessa Regione Calabria. Tale articolo, infatti, cos recita: E' indetto referendum popolare per l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un regolamento regionale quando ne facciano richiesta almeno (omissis) ovvero due o pi Consigli provinciali o dieci Consigli comunali che rappresentino almeno centomila elettori iscritti nelle proprie liste elettorali. Il movimento civico politico LAlternativa ritiene infatti

che nella predisposizione del piano di rientro e dei susseguenti atti la Regione Calabria non abbia tenuto neanche in considerazione la disciplina europea per come invece dichiarato, sempre nello Statuto, allarticolo 1 comma 2 che recita appunto: La Calabria fa propria la carta dei diritti dellUnione Europea. Tale carta allarticolo 35 dispone che: Ogni individuo ha il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche ed attivit dell'Unione garantito un livello elevato di protezione della salute umana. Tale elevato livello di protezione della salute umana, con i provvedimenti adottati dalla Regione Calabria in merito alla chiusura o riconversione degli ospedali, non viene di fatto garantito con particolarmente riferimento per quelle zone come Praia a Mare, Trebisacce ed altri Comuni dove per conformazione orografica, assenza di adeguate infrastrutture viarie, alti tempi di percorrenza per il raggiungimento dellospedale spoke o hub pi vicino, alto flusso turistico con incremento notevole della popolazione residente, baricentricit rispetto ai confini regionali, inadeguatezza o carenza del servizio di emergenza-urgenza SUEM 118, si sarebbe dovuto provvedere al mantenimento delle strutture stesse se non, addirittura ad un ampliamento. Proprio su questultimo punto relativo allampliamento ed alla non riconversione, il movimento civico politico LAlternativa, sottolinea che allinterno del DPGR 18/2010 la Regione Calabria definisce che (omissis) previsto uno spoke in ogni ambito territoriale corrispondente ad un bacino di utenza di almeno 150.000-300.000 abitanti, o inferiore qualora il tempo di accesso da un ospedale alla pi vicina sede di spoke superi i 60 minuti, considerando che il centro hub funge anche da spoke per il bacino di competenza. Orbene i tempi di percorrenza da taluni ospedali come ad esempio quelli di Praia a Mare e Trebisacce risultano molto spesso superiori ai 60 minuti (la cosiddetta Golden Hour richiamata anche sul sito internet dell' Adams Cowley Shock Trauma Center, sezione del Centro Universitario Medico del Maryland. Su tale sito viene infatti riportato che: "Vi una golden hour tra la vita e la morte. Se si stati traumatizzati in modo critico si hanno meno di 60 minuti per sopravvivere. Forse si potr non morire in quel momento, l'evento mortale potrebbe verificarsi da due-tre giorni fino a due settimane pi tardi ma qualcosa successo nel delicato equilibrio dell'organismo che ormai irreparabile"). Se il legislatore avesse adottato dunque il sancito principio legislativo del buon padre di famiglia la conseguenza logica a tutto ci sarebbe dovuta essere la diminuzione del bacino di utenza sotto i 100.000 abitanti e listituzione dei centri spoke presso gli ospedali di confine, periferici e di montagna e non la loro riconversione in centri di prima assistenza territoriale o la totale chiusura. A sostegno di tale osservazione il movimento civico politico LAlternativa evidenzia come gi lOn. Leoluca Orlando, presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo

sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, nella relazione sullo stato della sanit della Regione Calabria, i cui atti sono reperibili presso la Camera dei Deputati, aveva ribadito come la Commissione stessa abbia sempre espresso lorientamento unanime a considerare prioritaria, nellinvarianza dei costi, lattenzione per la tutela del diritto alla salute dei cittadini, e quindi a finalizzare gli interventi del Piano di rientro, oltre che al doveroso recupero del disavanzo e al contenimento delle spese, anche al migliore utilizzo possibile delle strutture sanitarie esistenti. In questo senso la Commissione prendeva atto che stato richiesto di valutare leffettiva esigenza della chiusura di ospedali quali quelli di Scilla e di Rogliano, nonch di alcuni ospedali di confine e situati in zone isolate e di montagna. Sostanzialmente tali annotazioni fatte pervenire alla Regione Calabria da parte della Commissione presieduta dallOn. Orlando non sono state mai debitamente valutate e prese in considerazione. Il movimento civico politico LAlternativa, anche sulla base della sentenza del 30 maggio 2012, emessa dal Consiglio di Stato a favore dei ricorrenti i quali invocavano, ottenendolo, lannullamento dei disposti regionali inerenti la riconversione dellospedale di Bracciano e nella quale si ritrovano motivazioni e casistiche strettamente analoghe alle problematiche scaturenti dallattuale riassetto della rete ospedaliera calabrese, confida nel pieno sostegno di tutti richiedendo espressamente sia al sig. Presidente della Provincia di Cosenza che ai sigg. Sindaci della Citt di Praia a Mare e di Trebisacce di farsi portavoce istituzionali della presente iniziativa attraverso lindizione, nellimmediato, di un incontro tra le parti per la formulazione di tale referendum.

Il responsabile della commissione sanit del movimento civico politico LAlternativa Domenico Pecora

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