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Ict in sanit: il vissuto dei diversi attori

29 maggio 2012 - Le evidenze del V Osservatorio Ict e le opportunit abilitate dallimpiego dellinformation & communication technology e nello specifico dal progetto Sanit on line (www.progetto-sole.it) della Regione Emilia-Romagna, sono state commentate da Mariella Martini, direttore generale sanit e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, Renzo Le Pera, segretario regionale della FIMMG (la Federazione italiana medici di medicina generale) dellEmilia-Romagna, Luca Baldino, direttore amministrativo dellAusl Bologna, Beatrice Cavallucci, chief information officer dellAusl di Cesena, e Claudio Caccia, presidente Aisis (lAssociazione italiana sistemi informativi in sanit) e direttore del sistema informativo aziendale del gruppo Multimedia, ospiti della tavola rotonda del convegno Ict in sanit: costo od opportunit del 17 maggio scorso a Exposanit-Bologna. I contorni del progetto Sole Il progetto Sole, ha detto Martini, ha introdotto una visione di sistema. per un progetto molto complesso, che ha comportato interfacciare 3.800 Mmg, con 11 Ausl e 172 aziende ospedaliere e Irccs, ricorrendo a 55 fornitori terzi. Tanto che, a distanza di anni, lo scambio informatizzato dinformazioni tuttora molto variegato. Complessit nella complessit, il progetto Sole partito dal territorio per arrivare allospedale. La sua implementazione rimane quindi fortemente vincolata dal grado dinformatizzazione delle strutture ospedaliere, che tuttora eterogeneo.Pur essendo 7,5 milioni, per esempio, i referti di laboratorio immessi in rete a livello regionale lo scorso anno, abbiamo alcune aziende che ne hanno informatizzati meno di 200 mila e altre, come quelle di Modena, Bologna o Rimini, che hanno superato il milione ciascuna. Lo stesso dicasi dei referti di pronto soccorso (815 mila), radiologici (1,9 milioni) e di medicina specialistica (2,5 milioni). Sussistono inoltre difficolt, ha ammesso Martini, nel coinvolgimento e nella motivazione alluso degli strumenti informatici disponibili da parte dei clinici, ma talvolta addirittura degli operatori degli sportelli dei centri di prenotazione. La sensazione che informatizzare la refertazione o le prenotazioni comporti un allungamento dei tempi, nella fase iniziale molto diffusa. Senza privati Sole pi debole Sebbene i Mmg siano stati fin dallinizio parte attiva nello sviluppo del progetto Sole, il segretario regionale della federazione degli Mmg ne ha evidenziato anche alcuni aspetti critici. Il progetto, ha affermato Le Pera, fu preceduto da una fase di progettazione scientifica piuttosto lunga che cerc un compromesso tra due esigenze diverse: quella di parte pubblica di una cooperazione con i Mmg e di un monitoraggio della loro attivit al fine di controllare i flussi di spesa, e quella dei medici di migliorare laspetto assistenziale del governo clinico. Ora, laspetto di controllo burocratico sullattivit del medico ci pare stia prendendo il sopravvento. E al contempo alcune disfunzioni stanno indebolendo il governo clinico. Le Pera lamenta, per esempio, il fatto che i Mmg siano gli unici a emettere certificazioni di malattia in formato elettronico in Regione. N i medici specialistici, n gli ospedali, n i pronto soccorso lo fanno, ha detto Le Pera. Ne deriva il mancato aggiornamento degli Fse. Mancato aggiornamento che ampliato anche dalla scelta della Regione daffidarsi al privato accreditato, che non rientra nel progetto Sole, per gran parte delle prestazioni di secondo livello (le visite specialistiche). Le Pera lamenta altres linutile spesa, stimabile in 1,5-2 milioni di euro lanno in Emilia-Romagna, per lacquisto di blocchetti di ricette del Ssn (quelle rosse per intenderci), quando ci si potrebbe limitare a emetterle in formato elettronico considerato che il progetto Sole le identifica gi in maniera univoca. I ritorni dellIct Affrontando pi in generale il potenziale dinnovazione che lIct abilita, il direttore amministrativo dellAusl Bologna ha individuato due grosse criticit. Siamo molto indietro, ha ammesso Baldino, nelle valutazioni ex post. Mancano in altre parole professionalit in grado di calcolare il reale ritorno economico deglinvestimenti informatici effettuati. Ma una criticit ancora maggiore forse quella di superare la logica della sperimentazione continua nelle direzioni strategiche delle aziende sanitarie a tutti i livelli.

Baldino sente insomma lassenza di una cabina di regia emersa come un limite nellOsservatorio Ict del Politecnico. Lo sforzo che stiamo cercando di fare in questi anni, ha sottolineato Baldino, di non lesinare le risorse per le sperimentazioni di punta e, al contempo, di ripartirle i fondi in modo da rendere omogeneo il livello dinformatizzazione delle diverse aziende sanitarie. Quanto alle aree dinvestimento prioritarie per lAusl Bologna, Baldino indica da un lato soluzioni Ict che consentano linteroperabilit dei differenti sistemi informativi adottati dalle diverse strutture sanitarie coordinate. E dallaltro strumenti che incrementino le prenotazioni on line delle prestazioni. Nel momento in cui la ricetta elettronica di prescrizione di una prestazione gi presente nel sistema informatico dellAusl, ha detto Baldino, ed gi di fatto preaccettata, non sussistono ostacoli alla finalizzazione della prenotazione senza lintervento di un addetto del Cup o del farmacista. Intervento che oggi invece la realt nel 90% dei casi. Lintegrazione abilitata dallIct Sulla stessa linea donda del direttore amministrativo dellAusl Bologna la Cio dellAusl Cesena. La parola dordine degli informatici del sistema sanitario, ha detto Cavallucci, , a mio parere, lintegrazione su vari livelli del progetto Sole. Per unAusl fortemente impegnata sia sul fronte dei progetti darea vasta che su quello della collaborazione con le altre amministrazioni locali, far s che i sistemi informativi delle diverse aziende sanitarie possano colloquiare sia fra loro sia, per esempio, con i sistemi dei servizi sociali dei Comuni che seguono le fasce deboli a domicilio, un obiettivo che comporta superare gli ostacoli del digital divide e pianificare gli investimenti in Ict. I punti deboli dellIct sul lato offerta Il presidente dellAisis, per parte sua, ha introdotto il tema delle carenze delle soluzioni Ict in sanit. I nostri Cio, ha detto Caccia, hanno come interlocutori provider di sistemi informativi per lo pi di piccole dimensioni e superspecializzati. Ci dipende in gran parte dalla regionalizzazione e aziendalizzazione della sanit. La parcellizzazione della domanda non stimola i provider a lavorare in unottica di medio termine su tecnologie che risolvano problmeatiche dordine generale, bens li induce a focalizzarsi sulla risoluzione di specifici e contingenti problemi di singole aziende sanitarie. Non dimentichiamo poi che il fatto di operare in un mercato di ridotte dimensioni, mai veramente decollato, e con tempi di pagamento mediamente lunghi non favorisce la crescita dimensionale dei provider del settore. Caccia ha concluso il suo intervento e la tavola rotonda annunciando uniniziativa dellAisis intesa a risolvere una carenza pi volte emersa durante il convegno: quella della mancanza di linee guida. Stiamo attivando un tavolo di lavoro tecnico sul tema della cartella clinica elettronica, ha detto Caccia, cui partecipano i Cio della sanit a diversi livelli, i fornitori, le direzioni regionali e ricercatori di alcune universit. Se riusciremo a condividere una serie di linee guida, siamo convinti che chi avr contribuito a crearle ne diverr anche il promotore sul territorio. Di linee guida calate dallalto e rimaste nel cassetti il mondo della sanit ne ha gi viste troppe. A cura di Luisa Contri

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