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APPUNTI PER IL CORSO DI MICROECONOMIA (Dispensa n.

1)

Elementi di teoria della produzione


(Materiale didattico per i corsi di Microeconomia redatto dai Proff.: R. Ciccone S. M. Fratini, A. Trezzini)

Universit degli Studi Roma Tre Facolt di Economia Gennaio 2008

PARTE I - PRODUZIONE E IMPIEGHI NEL SINGOLO PROCESSO PRODUTTIVO.......1 1. METODO DI PRODUZIONE ..............................................................................................................1 2. CICLO PRODUTTIVO ......................................................................................................................2 3. COEFFICIENTI UNITARI DI PRODUZIONE .........................................................................................2 4. METODI PRODUTTIVI ALTERNATIVI ...............................................................................................3 5. CAPITALE FISSO E CAPITALE CIRCOLANTE.....................................................................................4 6. PRODUZIONE CONGIUNTA: NOZIONE .............................................................................................4 7. PRODUZIONE CONGIUNTA: IL CASO DEL CAPITALE FISSO...............................................................4 PARTE II - IL PROCESSO PRODUTTIVO SOCIALE ..............................................................6 8. ECONOMIA DI SOLA SUSSISTENZA .................................................................................................6 9. LE PROPORZIONI TRA LE INDUSTRIE IN UN'ECONOMIA DI SUSSISTENZA .........................................8 10. ECONOMIA DI SUSSISTENZA E SCALA DELLA PRODUZIONE ........................................................10 11. ECONOMIA CON SOVRAPPI ......................................................................................................11 13. MERCI-BASE E MERCI NON-BASE ...............................................................................................14

Si ritiene opportuno iniziare questo corso di "microeconomia" con alcuni elementi fondamentali di teoria della produzione, intesa come analisi delle relazioni tra prodotti ed elementi impiegati nel processo produttivo. Le nozioni e le relazioni che verranno esposte hanno carattere del tutto generale, nel senso che non sono esclusive di una particolare impostazione teorica piuttosto che di un'altra.

Parte I - Produzione e impieghi nel singolo processo produttivo


1. Metodo di produzione La produzione di una data quantit di una merce richiede determinati impieghi, e cio l'uso di determinate quantit di lavoro, di risorse naturali, come la terra, e di merci che sono esse stesse dei prodotti. Tralasciando per semplicit le risorse naturali, rappresentiamo nel modo che segue la produzione della quantit X della merce D: Ld + Ad + Bd + Cd ----------> Xd I simboli Ld, Ad, Bd e Cd rappresentano, rispettivamente, gli impieghi di lavoro e delle merci A, B e C necessari per produrre la quantit X della merce D, con il segno + che assume qui un significato associativo, e non algebrico. Nel seguito le merci impiegate nel processo produttivo saranno anche indicate come mezzi di produzione. Le quantit di lavoro e di mezzi di produzione richieste per produrre la quantit Xd definiscono un metodo di produzione, e dipendono in primo luogo da circostanze di natura tecnica. Ferme restando queste circostanze, i valori numerici delle quantit in questione e della quantit Xd risulteranno diversi a seconda delle unit di misura adottate. Supponiamo, ad esempio, che il metodo produttivo di una data quantit della merce D sia il seguente: 240 ore-uomo di lavoro + 0,5 tonn. di A + 250 kg. di B + 80 lt. di C 360 pezzi di D Si noti, in particolare, come l'unit di misura del tempo di lavoro sia qui l'ora-uomo, e cio un'ora di lavoro di un lavoratore. Le medesime quantit verrebbero espresse da differenti valori numerici se, ad esempio, l'unit di misura del lavoro fosse una giornatauomo (composta di 8 ore) anzich un'ora-uomo, se per la merce A l'unit di misura fosse il quintale anzich la tonnellata, per la merce B il quintale anzich il chilogrammo, per la

2 merce C il centilitro anzich il litro, per la merce D una "scatola" (che supponiamo composta di 12 pezzi) anzich il singolo pezzo. Si avrebbe allora: 30 giornate-uomo di lavoro + 5 q.li di A + 2,5 q.li di B + 8000 cl. di C 30 scat. di D 2. Ciclo produttivo L'intervallo di tempo tra l'applicazione iniziale di mezzi di produzione e lavoro e l'ottenimento del prodotto detto ciclo produttivo. Beni diversi possono naturalmente richiedere processi produttivi di durata diversa. Inoltre il momento iniziale di un particolare processo produttivo non necessariamente segnato dall'applicazione di tutte le quantit di mezzi di produzione e lavoro il cui impiego necessario all'ottenimento del prodotto: alcune di queste quantit potranno essere immesse in momenti successivi e diversi del ciclo produttivo. 3. Coefficienti unitari di produzione Abbiamo visto in precedenza che un metodo di produzione rappresentato dalle quantit di lavoro e di mezzi di produzione necessarie per l'ottenimento di una data quantit di prodotto. In taluni casi pu essere utile descrivere lo stesso metodo con riferimento alle quantit di lavoro e mezzi di produzione necessarie alla produzione di 1 unit di prodotto. Queste quantit unitarie vengono denominate coefficienti unitari di produzione, e ovviamente si ottengono dividendo le quantit impiegate del lavoro e dei mezzi di produzione per la quantit prodotta. I coefficienti unitari di produzione sono solitamente indicati con lettere minuscole proprio per distinguerli dalle quantit complessive, usualmente indicate con lettere maiuscole. Utilizzando i coefficienti di produzione il metodo di produzione della merce D sar ad esempio rappresentato nel seguente modo: ld + ad + bd + cd 1 di D Il numero 1 alla destra della freccia sta naturalmente ad indicare che la quantit prodotta della merce D appunto unitaria. Anche i valori numerici dei coefficienti di produzione dipendono dalle unit di misura adottate per il lavoro, per i mezzi di produzione e per il prodotto. Cos, le due diverse serie di unit di misura cui si faceva riferimento nell'esempio riportato in

3 precedenza darebbero luogo alle due seguenti serie di valori numerici dei coefficienti di produzione: 0,6667 ore-uomo di lavoro + 0,0014 tonn. di A + 0,6944 kg. di B + 0,2222 lt. di C 1 pezzo di D 1 giornata-uomo di lavoro + 0,1667 q.li di A + 0,0833 q.li di B + 266,6667 cl.. di C 1 scatola di D A questa regola fa eccezione per la quantit di una merce che entra nella produzione di una unit di quella stessa merce. Essendo un rapporto tra quantit omogenee, il valore di questo coefficiente unitario infatti indipendente dalla unit di misura adottata per la merce in questione. In altri termini nel caso di questo coefficiente unitario le variazioni dell'unit di misura modificano nella stessa proporzione il valore numerico della quantit impiegata di quella merce e il valore numerico della quantit prodotta della merce stessa. Ad esempio, se per produrre 1 kg. di grano necessario impiegare, oltre a lavoro e altri mezzi di produzione, 0,2 kg. di grano, il coefficiente unitario rimarrebbe pari a 0,2 anche qualora si adottasse il quintale quale unit di misura del grano. 4. Metodi produttivi alternativi Per la produzione di una merce possono essere disponibili metodi alternativi. In generale metodi alternativi impiegano almeno in parte mezzi di produzione fisicamente diversi. Ad esempio, due metodi e per la produzione della merce D potrebbero essere cos caratterizzati: ) 1,2 L + 0,5 A + 2 B + 4 C )

1D 2,3 L + 0,8 A + 3 F + 1,6 G 1 D

In questo caso i due metodi avrebbero in comune un solo tipo di mezzo di produzione, la merce A, mentre i restanti mezzi di produzione sarebbero costituiti da merci diverse nei due metodi. Naturalmente i due metodi potrebbero anche non avere alcun mezzo di produzione in comune. La scelta tra il metodo e il metodo sar determinata, come pu intuirsi, dalla maggiore convenienza per il produttore a impiegare l'uno o l'altro. Essa dipender perci dai prezzi del prodotto e dei mezzi di produzione, come anche dal prezzo del lavoro (salario). Pur senza entrare, al momento, nell'analisi di questo problema opportuno

4 tuttavia precisare che la maggiore convenienza di uno dei due metodi rispetto all'altro non necessariamente assoluta: se, ad esempio, per dati prezzi il metodo risulta pi conveniente del metodo , per prezzi diversi potrebbe essere invece il metodo a risultare pi conveniente del metodo . 5. Capitale fisso e capitale circolante Si definisce capitale linsieme degli elementi necessari alla produzione il cui costo deve essere sostenuto anticipatamente rispetto alla realizzazione del prodotto. Il capitale investito nel processo produttivo si distingue in fisso e circolante. Il capitale fisso costituito da quei mezzi di produzione la cui durata si estende sopra pi cicli produttivi (come macchinari, automezzi, edifici, ecc.), mentre il capitale circolante costituito da mezzi di produzione che vengono interamente consumati in un singolo ciclo produttivo (come materie prime, combustibili, ecc.). Il capitale circolante definito come tale in quanto esso ritorna in forma monetaria, tramite la vendita del prodotto, alla fine del singolo ciclo produttivo, e pu quindi essere reinvestito nella forma giudicata pi opportuna per il ciclo successivo. In contrapposizione alla rapidit con cui il capitale circolante compie appunto il "circuito" che da ammontare di moneta lo trasforma in mezzi di produzione e lo restituisce poi di nuovo alla forma monetaria, il capitale fisso cos denominato proprio perch esso non torna nella sua intierezza in forma monetaria nell'arco del singolo ciclo produttivo, ma solo come risultato di un certo numero di cicli. Rispetto al singolo ciclo produttivo il capitale fisso quindi immobilizzato nella forma fisica dei mezzi di produzione in cui esso stato investito. 6. Produzione congiunta: nozione Fin qui abbiamo assunto che dall'impiego di mezzi di produzione e di lavoro risultasse un unico prodotto. Nella realt si possono per incontrare casi in cui dal medesimo processo produttivo emerge pi di un prodotto. Ad esempio dall'allevamento di ovini si ottengono lana e latte; dalla lavorazione del petrolio si ottengono benzina e nafta, e cos via. Con riferimento a casi di questo genere si parla di produzione congiunta, oppure di industrie a prodotto multiplo, mentre nei casi in cui si ottiene un unico prodotto si parla di produzione singola, o di industrie a prodotto singolo. 7. Produzione congiunta: il caso del capitale fisso Per l'analisi di certi problemi la teoria economica ha interpretato in termini di produzione congiunta il processo di "invecchiamento" del capitale fisso. Ad esempio, la

5 produzione annua di 10 unit della merce A con l'uso di macchine di tipo M della durata di 5 anni pu essere cos rappresentata: 2 M0 + 4 B + 5 C + 5 L 10 A + 2 M1 2 M1 + 4 B + 5 C + 5 L 10 A + 2 M2 2 M2 + 4 B + 5 C + 5 L 10 A + 2 M3 2 M3 + 4 B + 5 C + 5 L 10 A + 2 M4 2 M4 + 4 B + 5 C + 5 L 10 A La prima riga descrive il processo produttivo che ha luogo nel primo anno, in cui si impiegano 2 macchine nuove, e cio di et 0, indicate con M0, insieme a capitale circolante costituito da quantit delle merci B e C e a lavoro. In questa rappresentazione le 2 macchine nuove si considerano come interamente consumate nel corso del processo produttivo del primo anno, alla stessa stregua del capitale circolante. Il prodotto che si ottiene alla fine dell'anno, per, si considera costituito non soltanto dalle 10 unit della merce A, ma anche da 2 macchine vecchie di 1 anno, e cio di et 1, indicate con M1. In altri termini il processo produttivo del primo anno distrugge le 2 macchine di et 0 e produce, congiuntamente alle 10 unit di A, 2 macchine di et 1. Queste ultime vengono impiegate e interamente consumate nel processo produttivo del secondo anno, dal quale emergono congiuntamente 10 unit di A e 2 macchine di et 2 (M2); e cos via fino al processo produttivo che avviene durante il quinto anno, nel quale vengono consumate 2 macchine di et 4 (M4) e dal quale emergono come prodotto soltanto le 10 unit di A. Quest'ultimo risultato deriva dall'assunzione che le macchine abbiano una durata di 5 anni, e che perci alla fine del quinto periodo di produzione le 2 macchine non siano ulteriormente utilizzabili. Quel che ne resta a quella data perci economicamente irrilevante, e non contribuisce al prodotto del quinto anno. Nell'esempio sopra riportato si assunto che il capitale fisso avesse efficienza costante, e cio che l'impiego di macchine di et via via crescente non determinasse cambiamenti nelle quantit delle stesse macchine e degli altri impieghi necessarie per ottenere una data quantit della merce A. Sotto questa ipotesi il progressivo invecchiamento del capitale fisso non ha quindi alcun effetto sui coefficienti unitari, e la sua sola implicazione la riduzione nella vita residua del capitale fisso. Naturalmente l'ipotesi in questione adottata a scopo puramente semplificativo, e si pu anzi ritenere che per sua natura l'invecchiamento delle macchine si manifesti in perdite di efficienza, e

6 quindi in aumenti dei coefficienti unitari di produzione. Deve tuttavia notarsi che per effetto del progresso tecnico la vita utile di macchine di ogni dato tipo pu essere sensibilmente pi breve della loro potenziale durata fisica. Quanto pi rapido questo fenomeno di obsolescenza, tanto pi "giovani" sono, dal punto di vista fisico, le macchine nel momento in cui vengono rimpiazzate da macchine di tipo diverso, e quindi tanto minori le perdite di efficienza che esse possono aver subito durante la loro vita utile. Sempre nell'esempio precedentemente esposto si supposto che nel primo anno si impiegassero macchine nuove, nel secondo anno macchine vecchie di 1 anno, e cos via. Tuttavia i cinque processi produttivi, ciascuno caratterizzato da una diversa et delle macchine impiegate, potrebbero anche concepirsi come processi simultanei, dai quali emerge una produzione annua complessiva di 50 unit di A. Si avrebbe allora che alla fine di ogni anno 2 macchine delle 10 complessivamente impiegate raggiungono i 5 anni di et, e terminano quindi la loro vita utile, e 2 macchine nuove vengono immesse nel processo produttivo. Se queste condizioni restassero invariate nel tempo, la distribuzione per et delle macchine si manterrebbe quindi uniforme, in quanto in ciascun periodo si impiegherebbero 2 macchine di et 1, 2 macchine di et 2, 2 macchine di et 3, ecc..

Parte II - Il processo produttivo sociale


Fin qui le relazioni tra quantit prodotte da un lato e lavoro e mezzi di produzione dall'altro sono state considerate all'interno di un singolo processo produttivo. Questo genere di relazioni verr ora preso in esame dal punto di vista dell'economia nel suo complesso. 8. Economia di sola sussistenza Immaginiamo un'economia in cui si producono due merci, grano e ferro. Le quantit prodotte delle due merci sono appena sufficienti per il sostentamento dei lavoratori e per la reintegrazione delle quantit di esse consumate come mezzi di produzione. Considerando le quantit necessarie ai lavoratori come parte dei mezzi di produzione, lo schema seguente costituisce un esempio di un'economia di questo tipo:

280 q. grano + 12 t. ferro 400 q. grano 120 q. grano + 8 t. ferro 20 t. ferro 20 t. ferro

400 q. grano

Come si pu vedere, l'economia qui descritta produce appena quanto necessario per poter ripetere il processo produttivo su scala invariata, vale a dire nelle stesse quantit assolute. Questa economia viene definita economia di sussistenza. In termini generali, se le merci prodotte sono in numero di k (ciascuna prodotta da una diversa industria), le varie produzioni possono essere cos rappresentate: Aa + Ba + ... + Ka A Ab + Bb + ... + Kb B ....................................... Ak + Bk + ... + Kk K Il significato dei simboli evidente: Aa la quantit della merce A impiegata (come mezzo di produzione e/o sostentamento dei lavoratori) nella produzione della stessa merce A, Ba la quantit della merce B impiegata nella produzione della merce A, e cos via. A, B, ..., K indicano le quantit prodotte delle diverse merci. La condizione che stabilisce che si tratta di una economia di sola sussistenza la seguente: Aa + Ab + ... + Ak = A Ba + Bb + ... + Bk = B .................................. Ka + Kb + ... + Kk = K Ciascuna condizione di eguaglianza stabilisce che la quantit prodotta di ciascuna merce pari alla somma delle quantit di essa impiegate nell'economia come mezzi di produzione. Naturalmente in ciascuna industria alcune delle quantit che costituiscono i mezzi di produzione possono essere nulle; in altri termini, non necessario che ciascuna merce entri direttamente nella produzione di ogni altra. D'altra parte in questa economia di sussistenza non pu esserci alcuna merce che figuri tra i prodotti e non anche tra i mezzi di produzione (tra i quali, si ricordi, stiamo includendo i beni necessari alla sussistenza dei lavoratori).

8 Con riferimento all'esempio del grano e del ferro sopra riportato, esplicitiamo ora le quantit di lavoro impiegate nelle due industrie e le quantit delle due merci necessarie alla sussistenza di ciascun lavoratore. Supponiamo che nell'industria del grano siano impiegati 60 lavoratori, e nell'industria del ferro 40 lavoratori. Supponiamo inoltre che le sussistenze per lavoratore siano costituite da 2 q. di grano e 0,1 t. di ferro. La rappresentazione dei due processi produttivi pu allora essere cos riformulata: 160 q. G + 6 t. F + 60 L
(0,4) (0,015) (0,15)

400 q. G
20 t. F

40 q. G + 4 t. F + 40 L
(2,0) (0,2) (2,0)

200 q. G 10 t. F 200 q. G 10 t. F dove i simboli G, F e L stanno per grano, ferro e lavoro, e i valori tra parentesi rappresentano i coefficienti unitari di produzione rispettivamente del grano, del ferro e del lavoro nelle due industrie. 9. Le proporzioni tra le industrie in un'economia di sussistenza Chiediamoci ora se, fermi restando i metodi produttivi, la distribuzione dei 100 lavoratori tra le due industrie potrebbe cambiare senza alterare le condizioni di sussistenza dell'economia. Immaginando che 6 lavoratori si spostino dall'industria del grano all'industria del ferro con le conseguenti variazioni degli impieghi di ciascuna delle due industrie, la nuova situazione sarebbe la seguente1:

Per costruire lo schema di uneconomia in cui si siano spostati 6 lavoratori dal settore della produzione del grano al settore della produzione del ferro si pu procedere nel modo seguente: poich immaginiamo che nullaltro sia cambiato nella nostra economia, le tecniche e, dunque, i coefficienti tecnici saranno gli stessi. 54 lavoratori nel settore del grano produrranno dunque 54/0,15=360 q di grano, mentre 46 lavoratori nel settore del ferro produrranno 46/2,0 = 23 t. di ferro. Calcolate queste quantit totali prodotte, possiamo procedere a calcolare i mezzi di produzione, sempre utilizzando i coefficienti tecnici. Nel settore del grano 0,4x360 = 144 q. di G saranno usati come mezzo di produzione assieme a 0,015x360= 5,4 t. di F e assieme ai 54 lavoratori che avevamo ipotizzato. Analogamente 2,0x23= 46 q. di G e 0,2x23 = 4,6 t. di F saranno i mezzi di produzione usati assieme ai 46 lavoratori nel settore del ferro. In modo del tutto analogo pu essere studiata qualunque altra distribuzione dei 100 lavoratori tra i due settori come ad esempio quella dellesempio successivo.

9 144 q. G + 5,4 t. F + 54 L
(0,4) (0,015) (0,15)

360 q. G
23 t. F

46 q. G + 4,6 t. F + 46 L
(2,0) (0,2) (2,0)

190 q. G 10,0 t. F 200 q. G 10 t. F In questo caso il grano prodotto (360 q.) non sarebbe sufficiente a reintegrare il grano consumato come mezzo di produzione e sussistenza dei lavoratori (390 q.), mentre il ferro prodotto (23 t.) eccederebbe quello consumato (20 t.) Se, tornando alla situazione iniziale, spostassimo invece 6 lavoratori dall'industria del ferro all'industria del grano, la situazione sarebbe la seguente: 176 q. G + 6,6 t. F + 66 L
(0,4) (0,015) (0,15)

440 q. G
17 t. F

34 q. G + 3,4 t. F + 34 L
(2,0) (0,2) (2,0)

210 q. G 10,0 t. F 200 q. G 10 t. F facile vedere che in questo caso la produzione di ferro (17 t.) sarebbe inferiore al consumo (20 t.), mentre per il grano si avrebbe un'eccedenza della produzione (440 q.) sul consumo (410 q.). Possiamo cos concludere che in un'economia di sussistenza le proporzioni tra le diverse produzioni non possono cambiare senza determinare il venir meno della condizione di reintegrazione per alcune merci; in altri termini in un'economia di questo genere esiste una sola serie di proporzioni che garantisce la reintegrazione della quantit di ciascuna merce consumata come mezzo di produzione e per la sussistenza dei lavoratori. Questa unica serie di proporzioni determinata, in ultima analisi, dalla composizione delle sussistenze per lavoratore. Poich l'economia in questione si limita a produrre le sussistenze e a riprodurre i mezzi di produzione a ci necessari, la composizione delle sussistenze regola anche le proporzioni in cui le merci devono essere prodotte ai fini della reintegrazione dei mezzi di produzione.

10 10. Economia di sussistenza e scala della produzione Ci si pu ora domandare che cosa succederebbe se, a parit di ogni altra condizione, gli impieghi di lavoro e mezzi di produzione aumentassero, e in particolare se per questo solo fatto si passerebbe ad un'economia in grado di produrre pi di quanto sia necessario per le sussistenze e la reintegrazione dei mezzi di produzione. Sempre con riferimento all'esempio dell'economia in cui si producono grano e ferro, immaginiamo che, dati gli stessi metodi produttivi e la stessa proporzione tra le due industrie, le quantit di lavoro e mezzi di produzione raddoppino: 320 q. G + 12 t. F + 120 L
(0,4) (0,015) (0,15)

800 q. G
40 t. F

80 q. G +
(2,0)

8 t. F +
(0,2)

80 L
(2,0)

400 q. G

20 t. F

400 q. G 20 t. F

Si pu vedere che le quantit prodotte delle due merci continuerebbero ad essere pari alle quantit che il sistema richiede per la sussistenza e la reintegrazione. Dunque un aumento nella sola scala della produzione non pu farci passare ad un'economia che vada oltre lo stato puramente reintegrativo (cos come di per s diminuzioni nella scala di produzione non determinerebbero il passaggio ad un'economia che non riesce a riprodursi). vero che in termini assoluti si produce ora di pi; ma si occupa un numero maggiore di lavoratori, e si consumano quantit maggiori di mezzi di produzione, in misura esattamente proporzionale. Il fatto che, date le quantit necessarie alla sussistenza, in questa economia ciascun lavoratore impiegato produce, in media, soltanto le proprie sussistenze e i mezzi di produzione a ci necessari. Considerando le due produzioni come un tutto nel nostro esempio si ha infatti: prodotto per lavoratore = 4 q. G + 0,2 t. F --------------------------------------------------------------------------sussistenze per lavoratore = 2 q. G + 0,1 t. F mezzi di produzione per lavoratore = 2 q. G + 0,1 t. F chiaro allora che affinch l'economia possa produrre pi dello stretto necessario alla sussistenza e alla reintegrazione, i metodi produttivi devono essere tali da consentire un prodotto per lavoratore maggiore.

11 11. Economia con sovrappi Consideriamo ora un'economia che produce pi di quanto sia necessario alla sussistenza e alla reintegrazione. Partendo dalla nostra economia di sussistenza, per ottenere questo risultato sufficiente che, a parit di ogni altra condizione, aumenti anche una sola delle due produzioni. Supponiamo allora che la quantit di grano prodotta dai 60 lavoratori impiegati in questa industria e assistiti da quantit invariate di mezzi di produzione aumenti a 480 q.: 160 q. G + 6 t. F + 60 L 480 q. G
(0,333) (2,0) (0,0125) (0,2) (0,125)

40 q. G + 4 t. F + 40 L 20 t. F
(2,0)

200 q. G

10 t. F 200 q. G 10 t. F

Si noti come nella produzione del grano i coefficienti unitari siano diminuiti, in quanto alle stesse quantit di mezzi di produzione e di lavoro corrisponde ora una quantit prodotta maggiore. Mentre il ferro prodotto continua ad essere appena sufficiente a coprire le sussistenze e la reintegrazione, il grano prodotto eccede ora di 80 q. quello impiegato. Questa eccedenza di prodotto viene definita sovrappi. Il fatto che l'economia sia in grado di produrre un sovrappi implica che per la produzione delle sussistenze di 1 lavoratore e dei mezzi di produzione a ci necessari richiesto l'impiego di meno di 1 unit di lavoro. Nel nostro esempio si ha infatti che per produrre, al netto della reintegrazione dei mezzi di produzione, le sussistenze di 1 lavoratore, costituite da 2 q. di grano e 0,1 t. di ferro, sufficiente l'impiego di 0,803 unit di lavoro:2

Per calcolare la quantit di lavoro necessaria a produrre la sussistenza di un lavoratore e i mezzi di produzione necessari a tale produzione dobbiamo costruire il cosiddetto Settore Integrato dei Beni Salario di dimensione unitaria ovvero una ipotetica economia che, con le tecniche esistenti, produce la sussistenza netta di un lavoratore. Per sussistenza netta si intende linsieme dei beni che costituiscono la sussistenza di un lavoratore pi i mezzi diproduzione necessari alla produzione di tale insieme di beni. A questo fine procediamo in questo modo. Le quantit prodotte dalla nostra ipotetica economia saranno G* e F* saranno per noi le incognite da calcolare. Per determinarle possiamo impostare un semplice sistema di due equazioni simultanee. Ciascuna di esse ci rappresenta le condizioni che determinano la produzione netta della sussistenza di ciascuna merce. Cominciamo con lequazione della produzione del grano. La produzione lorda di grano, G*, di questa ipotetica piccola economia deve essere pari alla somma del grano che entra nella sussistenza del lavoratore, 2 q, pi il grano utilizzato come mezzo di produzione nel settore che produce grano di questa piccola ipotetica economia, gg G*, pi il grano utilizzato come mezzo di produzione nel settore del ferro di questa piccola economia, fg F*. La produzione lorda di ferro di questa ipotetica piccola economia, F*, deve essere pari alla somma del ferro che entra nella sussistenza del lavoratore, 0,1 t, pi il ferro utilizzato come mezzo di produzione nel settore che produce grano di questa piccola ipotetica

12 1,180 q. G + 0,044 t. F + 0,443 L 3,540 q. G 0,360 q. G + 0,036 t. F + 0,360 L 0,180 t. F 1,540 q. G 0,080 t. F 0,803 L

(Si noti come sottraendo dalle due produzioni lorde di grano e ferro, indicate alla destra delle frecce, le quantit delle due merci consumate come mezzi di produzione si ottengono appunto quantit nette pari a 2 q. di grano e 0,1 t. di ferro, e cio le sussistenze per 1 lavoratore.) Ciascun lavoratore impiegato nella produzione netta delle sussistenze produce quindi le sussistenze per 1:0,803 = 1,25 lavoratori, e cio le sussistenze per se stesso e per altri 0,25 lavoratori. Per ogni quattro lavoratori impiegati nella produzione netta delle sussistenze il sistema quindi in grado di impiegare 1 lavoratore nella produzione di merci non destinate alla sussistenza dei lavoratori. Questo implica, tra l'altro, che la composizione fisica del sovrappi sar diversa a seconda delle produzioni in cui sono impiegati i lavoratori non necessari alla produzione netta delle sussistenze.

12. La composizione del sovrappi Nel caso considerato nel paragrafo precedente il sovrappi consisteva esclusivamente di grano, e cio del prodotto nella cui industria si verificato il

economia, fgG*, pi il ferro utilizzato come mezzo di produzione nel settore del ferro di questa piccola economia, ffF*. Sostituendo ai simboli i valori numerici assunti per i coefficienti tecnici unitari del nostro esempio abbiamo: G* = 2 + 0,3333 G* + 2 F* F* = 0,1 + 0,0125 G* + 0,2 F* Questo sistema essendo di due equazioni pu essere facilmente risolto per sostituzione, determinando cos le due incognite. Dalla prima equazione otteniamo: G* - 0,3333G* = 2 + 2F* e riordinando G* (1-0,333) = 2 + 2F* G* = 2/0,666 +(2/0,6666) F* G* = 2,9985 + 2,9985 F* Sostituendo questa espressione nella seconda equazione otteniamo: F* = 0,1 + 0,0125 [2,9985 + 2,9985 F*]+ 0,2 F* F* = 0,1 + 0,0374813 + 0,0374813 F* + 0,2 F* da cui: F* = 0,1374813 + 0,2374813 F* F* (0,7625187) = 0,1374813 F* = 0,1374813/(0,7625187) = 0,1802 Sostituendo questo valore di F* in G* = 2,9985 + 2,9985 F* otteniamo G* = 2,9985 + 2,9985(0,1802) = 3,540 F* = 0,1802 e G* = 3,540 sono quindi le quantit lorde da produrre per ottenere la produzione netta di 2 q di grano e 0,1 t di ferro.

13 cambiamento nel metodo produttivo. Pur continuando a supporre che il metodo produttivo del ferro sia rimasto invariato, il sovrappi potrebbe tuttavia essere costituito anche di questa merce, o addirittura esclusivamente di essa, ove la distribuzione del lavoro tra le due industrie venisse opportunamente modificata. Cos, dati gli stessi metodi produttivi, nella situazione seguente il sovrappi consisterebbe esclusivamente di ferro: 126,32 q. G + 4,74 t. F + 47,37 L
(0,333) (2,0) (0,0125) (0,2) (0,125) (2,0)

378,94 q. G
26,31 t. F

52,62 q. G + 5,26 t. F + 52,62 L 178,94 q. G 10,00 t. F 200 q. G 10 t. F

Si vede come il grano prodotto sia appena sufficiente per le sussistenze e la reintegrazione, mentre vi un sovrappi di ferro pari a 6,31 t.3 Oltre ai due casi estremi, in cui il sovrappi costituito interamente di grano o interamente di ferro, si pu evidentemente verificare qualsiasi situazione intermedia, in cui il sovrappi costituito di entrambe le merci. Ciascuna di queste situazioni corrisponder naturalmente ad una diversa distribuzione del lavoro tra le due industrie. Fin qui si immaginato che i lavoratori impiegati in produzioni diverse dalla produzione netta delle sussistenze per i lavoratori stessi fossero comunque occupati a produrre grano e/o ferro, e cio merci del medesimo tipo di quelle che costituiscono le sussistenze dei lavoratori, e che potrebbero ad esempio essere destinate al mantenimento di persone che non partecipano al processo produttivo, come pensionati e disoccupati. Ma la possibilit di impiegare lavoratori in produzioni diverse dalla produzione netta delle sussistenze consente evidentemente anche di produrre merci distinte da quelle che costituiscono le sussistenze. Ad esempio, se nella nostra economia si producesse una terza merce, il velluto (indicato con V), si potrebbe avere una situazione come la seguente:
3

I valori numerici della situazione che si ora rappresentata nel testo sono stati ottenuti ponendo le condizioni seguenti: G = 200 + 0,333 G + 2 F F = (100 - 0,125 G) 0,5 La prima equazione esclude il grano dal sovrappi, imponendo che la quantit di grano prodotta G sia uguale alla somma della quantit di grano necessaria alla sussistenza dei 100 lavoratori impiegati nell'economia e delle quantit di grano impiegate come mezzi di produzione nelle due industrie. La seconda equazione impone che la quantit prodotta del ferro sia quella che risulta dall'impiego in questa industria dell'intero residuo dei 100 lavoratori che non impiegato nell'industria del grano: il termine tra parentesi esprime infatti questo residuo, e il coefficiente 0,5 che lo moltiplica il prodotto per lavoratore nell'industria del ferro, dato dal reciproco del coefficiente unitario di lavoro in questa industria (pari a 2,0). Le due

14 12,80 q. G + 3,20 t. F + 6,40 L 6400,00 m. V


(0,002) (0,333) (2,0) (0,0005) (0,001)

128,80 q. G + 4,84 t. F + 48,40 L 386,80 q. G


(0,0125) (0,2) (0,125) (2,0)

45,20 q. G + 4,52 t. F + 45,20 L 22,60 t. F 186,80 q. G 12,56 t. F 200 q. G 10 t. F Si pu vedere che in questa economia il sovrappi consiste interamente dei 6400 m. di velluto, in quanto sia la produzione del grano che quella del ferro sono pari alle quantit richieste come sussistenze e reintegrazione. Il sovrappi potrebbe dunque essere costituito di beni, come il velluto dell'esempio, destinati al consumo ma diversi dalle sussistenze, e che potremmo intuitivamente indicare come "beni di lusso" (gioielli, imbarcazioni da diporto, ecc.). I lavoratori non impiegati nella produzione netta delle sussistenze potranno inoltre essere occupati in attivit che non danno luogo a produzioni materiali, come nel caso di soldati, domestici, attori, ecc.. Nella misura in cui questo si verifica il sovrappi sarebbe corrispondentemente costituito dei servizi prestati da costoro. I lavoratori occupati al di fuori della produzione netta delle sussistenze possono infine essere impiegati nella produzione di quantit di mezzi di produzione che vanno ad aggiungersi a quelle che reintegrano i mezzi di produzione consumati, e che perci costituiscono investimenti netti. Parte del sovrappi pu quindi consistere di investimenti netti, e d'altra parte questi ultimi possono evidentemente esistere solo come parte del sovrappi. Tuttavia deve sottolinearsi che la capacit del sistema di produrre un sovrappi certo condizione necessaria affinch possano realizzarsi investimenti netti, ma niente affatto sufficiente. Un'economia in grado di produrre un sovrappi non perci necessariamente un'economia in cui si verifica una accumulazione netta di mezzi di produzione. 13. Merci-base e merci non-base In relazione ad una economia che produca un sovrappi diventa rilevante la distinzione tra merci-base e merci non-base. Le merci-base sono quelle che entrano,

equazioni consentono di determinare le due incognite G e F, e sulla base dei dati coefficienti unitari di produzione si trovano poi le quantit dei mezzi di produzione e di lavoro impiegate nelle due industrie.

15 direttamente o indirettamente, nella produzione di tutte le merci; le merci non-base sono quelle che non soddisfano questa condizione. Si pu anzitutto affermare che in generale i beni che costituiscono le sussistenze dei lavoratori sono merci-base. evidente infatti che se ciascuna merce richiede del lavoro per essere prodotta, le sussistenze entrano nella produzione di tutte le merci. Questo rimarrebbe vero anche nell'ideale caso in cui nell'economia venisse prodotta una merce che non richiede alcuna quantit di lavoro diretto - il caso, cio di una produzione interamente "robotizzata": se per produrre almeno uno dei mezzi di produzione impiegati in tale produzione, o un mezzo di produzione di un mezzo di produzione, e cos via, fosse comunque richiesto del lavoro, le sussistenze entrerebbero nella produzione di quella merce. insomma sufficiente che la produzione di ciascuna merce richieda direttamente o anche solo indirettamente del lavoro - condizione questa che sar in generale verificata perch le sussistenze entrino nella produzione di tutte le merci, e costituiscano quindi delle merci-base. Oltre alle sussistenze, tra le merci-base figureranno anche mezzi di produzione. Nel nostro esempio sia il grano che il ferro sono merci-base, perch entrambe entrano direttamente nella produzione del grano, del ferro e del velluto sia come sussistenze che come mezzi di produzione. Supponiamo ora che il ferro non sia parte delle sussistenze, che di conseguenza consistono solo di grano, e che esso non entri direttamente neanche nella produzione di se stesso. I processi produttivi delle tre merci sarebbero allora di questo tipo: Gg + Fg + Lg G

F Gv + Fv + Lv V
Gf + Lf Ci si pu chiedere se il ferro sia in questo caso una merce-base. La risposta affermativa, perch vero che il ferro non entra direttamente nella produzione di se stesso, ma vi entra indirettamente. Il ferro infatti richiesto nella produzione del grano, il quale entra sia come mezzo di produzione che come sussistenza nella produzione del ferro. Immaginiamo ora che il grano non entri direttamente nella produzione di se stesso, cosicch si abbia: Fg + Lg

Gf + Lf Gv + Fv + Lv

G F V

16 Sia il grano che il ferro continuerebbero a costituire merci-base, sebbene ciascuna di queste due merci entri nella produzione di se stessa solo indirettamente. Naturalmente grano e ferro resterebbero merci-base anche qualora solo una delle due entrasse direttamente nella produzione del velluto (poich l'altra vi entrerebbe comunque in via indiretta). Consideriamo ora quali specie di merci rientrano tra le merci non-base. Un primo sotto-gruppo costituito da merci che non sono impiegate n come mezzi di produzione n come sussistenze, come il velluto del nostro esempio. Ogni altra merce esclusivamente destinata al consumo ma non necessaria alla sussistenza farebbe evidentemente parte di questo gruppo. Un secondo sotto-gruppo sar poi costituito da merci impiegate come mezzi di produzione esclusivamente nella produzione di merci del primo sotto-gruppo. Ad esempio, se nel nostro esempio la produzione del velluto richiedesse, oltre al grano e al ferro, anche carbone, quest'ultimo costituirebbe una merce non-base: esso infatti non entrerebbe n direttamente n indirettamente nella produzione del grano n in quella del ferro. I mezzi di produzione che entrano esclusivamente nella produzione delle merci del secondo sotto-gruppo sono poi a loro volta delle merci non-base, e cos via. Ora che la distinzione tra merci-base e merci non-base stata resa pi afferrabile possiamo vedere che se tutte le merci richiedono direttamente o indirettamente del lavoro per essere prodotte, per individuare le merci-base sufficiente guardare alla produzione delle sussistenze. Sono infatti necessariamente ed esclusivamente merci-base quelle che costituiscono le sussistenze e i loro mezzi di produzione diretti e indiretti. Come si gi osservato, in ragione del fatto che la produzione di tutte le merci richiede direttamente o indirettamente l'impiego di lavoro, le merci che costituiscono le sussistenze sono mercibase; e merci-base sono quindi tutte le merci che direttamente o indirettamente entrano nella loro produzione. Dunque le sussistenze ed i loro mezzi di produzione diretti e indiretti sono necessariamente merci-base; resta da chiarire se queste merci esauriscano il complesso delle merci-base, vale a dire se possano esistere merci-base che non fanno gi parte di questo gruppo. La risposta ovviamente negativa: poich le merci-base, per essere tali, devono entrare direttamente o indirettamente nella produzione di tutte le merci, non pu esservi alcuna merce-base che non entri anche nella produzione delle sussistenze. e che quindi non sia gi stata considerata. evidente che la possibilit di limitarsi a considerare la produzione diretta e indiretta delle sussistenze esiste fintanto che la composizione fisica di queste ultime sia

17 esplicitamente assunta come nota. Quando per qualche ragione ci non fosse possibile o opportuno, questo semplice criterio non sarebbe pi accessibile. Sarebbe allora necessario considerare tutti i processi produttivi, e individuare le merci che direttamente o indirettamente entrano in ognuno di essi. Si noti che a differenza di quanto pu accadere se le sussistenze sono fisicamente specificate, e sono quindi parte delle merci-base, nel caso in considerazione il gruppo delle merci-base non potr includere beni esclusivamente destinati al consumo, e sar costituito soltanto da merci che almeno in alcuni loro impieghi sono utilizzate come mezzi di produzione.

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