Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Struttura di principio
Struttura dei primi radioricevitori:
Per realizzare le necessaria selettivit sui canali si ponevano in cascata vari stadi selettivi che
dovevano tutti essere accordati simultaneamente sulla stessa frequenza. Questo accordo
presentava notevoli difficolt:
Pi condensatori variabili con un unico comando
Difficolt ad ottenere amplificazione e selettivit uniformi sui vari canali
Schema amplificatore selettivo:
La rete R1 R2 costituisce la rete di polarizzazione che ha lo
scopo di fissare il punto di riposo.
La presenza della resistenza RS ha lo scopo di costituire
una reazione alla possibili modificazioni della posizione
del punto di riposo.
Il condensatore CS con valore tale da costituire una
impedenza nulla alla frequenze di interesse cortocircuita la
resistenza di reazione RS la quale in assenza del
condensatore avrebbe leffetto indesiderato di abbassare il
guadagno come si pu desumere dallanalisi seguente:
Amplificatore
selettivo ad alta
frequenza
Demodulatore
Amplificatore a
bassa frequenza
R1
R2
Q
RS
C
CS
L
Con lapplicazione delle consuete regole dellanalisi circuitale si pu ottenere:
L j C j G
v g
v
gs m
u
+
Applicando quindi le considerazioni sviluppate per i circuiti risonanti si ha che siamo in
presenza di un circuito risonante parallelo in cui la presenza del JFET ha il solo effetto di
produrre un amplificazione del segnale in ingresso. La frequenza di risonanza comunque
rimane fissata da
LC
1
0
con la ben nnota risposta in frequenza a campana.
Per ovviare ai problemi elencati sopra si sviluppata la tecnica supereterodina
schematizzata nel diagramma a blocchi segunte:
La frequenza portante del segnale in ingresso viene convertita con lintervento
delloscillatore locale e il mixer nella frequenza intermedia fissa il cui valore sta nel range
kHz 500 450 . Il mixer fornisce il prodotto fra la frequenza proveniente dallantenna
e quella delloscillatore locale costituito dalle componenti a frequenza
a L
f f e
a L
f f + . Con un appropriato filtro viene selezionata la prima. La frequenza intermedia
R C L
2 1
R || R
gs m
v g
Stadio
preselettore
Mixer
Amp a
frequenza
intermedia
Demod
Amp a
B.F.
Local
Oscillator
CAG
viene ottenuta facendo in maniera che il comando di sintonia (preselettore) vari
laccordo dello stadio a radiofrequenza che preleva il segnale dallantenna e la frequenza
delloscillatore locale in maniera che la differenza
a L
f f sia sempre la stessa
denominata freuenza intermedia (F.I.). In questo modo possibile costruire un
amplificatore detto a F.I. che avendo i circuiti risonanti ad accordo fisso su una frequenza
sufficientemente bassa pu essere costruito con adeguata selettivit.
CAG
I segnali che giungono allantenna hanno energia diverse. Possono essere molto deboli a
causa di affievolimenti casuali che energici per la vicinanza della stazione trasmittente. Il
CAG basandosi sul valor medio del segnale in uscita dal rivelatore quale indice di
intensit dello stesso controlla lamplificazione dellamplificatore a F.I.
CONVERTITORE DI FREQUENZA
Un mixer un dispositio non lineare nel quale un segnale viene un segnale viene
combinato con una tensione sinusoidale prodotta da un oscillatore locale per ottenere in
uscita un segnale avente la stessa modulazione di quello in ma una frequenza portante
diversa e uguale alla differenza della frequenza portante del segnale originario e della
frequenza delloscillatore locale : frequenza intermedia.
Un metodo per eseguire la conversione di frequenza consiste nellapplicare ad un
dispositivo non lineare un segnale ottenuto dalla somma del segnale originario e
delloscillatore locale di frequenza
0
f e ottenere il segnale di uscita a frequenza
intermedia su un carico selettivo.
Supponendo il segnale da convertire di ampieza
s
V e frequenza
s
f in ingresso al mixer si
ha: ( ) ( ) t V t V v
s s i 0 0
cos cos + . Questo segnale entra nel dispositio non lineare
la cui uscita espressa in serie di potenze
...
3
3 3
2
2 2 1 1 0
+ + + + v a v a v a a v
u
. Un
dispositivo non lineare pu essere un diodo o un qualsiasi dispositivo attivo ovvero un
BJT, FET, Tubo a vuoto. Per piccoli segnali la tensione di uscita pu essere
approssimata da
2
2 2 1 1 0
v a v a a v
u
+ +
.
Particolarizzando al nostro caso:
Mixer FILTRO
Local
Oscillator
( ) ( ) [ ] ( ) ( ) [ ]
( ) ( )
( ) ( ) ( ) ( ) [ ]
( ) ( ) [ ]
( ) ( )
( ) [ ] ( ) [ ] { } t t V V
t
V
t
V
t V t V a a
t t V V t V t V a
t V a t V a a
t V t V a t V t V a a v
s s s
s
s
s s
s s s s
s s
s s s s u
0 0 0 2
0
2
0
2
2
0 0 1 0
2
0 0 0
2 2
0
2 2
2
0 0 1 1 0
2
0 0 2 0 0 1 0
cos cos a
2
2 cos 1
2
2 cos 1
a
cos cos si prostafere e
2
cos 1
2
cos
cos cos 2 cos cos
cos cos
cos cos cos cos
+ + +
+
1
]
1
+
+
+
+
+ + +
+
,
_
+ +
+ + +
+ + + +
Tenendo presente che la modulazione contenuta in
s
V un filtro selettivo elimina tutte le
frequenze fuorch la banda che comprende la banda laterale inferiore , la portante e la
banda laterale superiore ottenendo in uscita un segnale che rappresenta la modulazione in
ampiezza del segnale in banda base. Questultimo pu essere ricostruito con una normale
tecnica di demodulazione AM.