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Biosintesi dei Lipidi complessi e Inizio Metabolismo dell'eme

Nella sintesi dei lipidi bisogna tenere presente la presenza di forme coenzimatiche in cui intervengono i nucleotidi ciclici. I coenzimi sono molecole in genere di natura vitaminica, ma anche dei nucleotidi. Un intermedio comune sia alla sintesi dei trigliceridi sia dei fosfolipidi l'acido fosfatidico. L'acido fosfatidico pu derivare direttamente dal diacilglicerolo o dal CDP-diacilglicerolo e in quest'ultimo caso intervengono forme coenzimatiche particolari. Il CDP-diacilglicerolo una forma coenzimatica che trasporta il glicerolo. Le altre forme coenzimatiche che entrano in gioco (specie nella sintesi dei fosfolipidi) sono la CDP-colina e la CDP-etanolammina.

Sintesi dell'acido fosfatidico


A livello del fegato il glicerolo pu essere fosforilato dalla glicerolo cinasi per formare i glicerolfosfati. Nel tessuto adiposo avvengono le seguenti tappe: glucosio>glicolisi> diidrossiacetonefosfato >(reduttasi)>glicerolfosfato>(2aciltransferasi)>monoacilglicerolfos>diacilglicerolfosfato>acid o fosfatidico. Sull'acido fosfatidico agisce una fosfatasi, un enzima di regolazione, che idrolizza il radicale fosforico e porta alla formazione del diacilglicerolo che ad opera di un'ulteriore aciltransferasi porta alla formazione del triacilglicerolo o trigliceride. A questo punto si hanno destini diversi: Nel fegato, i trigliceridi si associano al colesterolo, agli esteri del colesterolo, ai fosfolipidi e alle proteine per formare le VLDL. Nel tessuto adiposo si depositano come gocce di grasso. o E' possibile che dal diossiacetonfosfato non si arrivi direttamente al glicerofosfato ma che venga esterificato con una molecola di acido grasso e si formi l'1acilidrossiacetonfosfato. Quindi si ha subito l'esterificazione e si ha ancora il gruppo chetonico che successivamente viene ridotto ad opera di una acilidrossiacetonfosfato reduttasi (NADPH dipendente) e si forma il diacilglicerofosfato. Nei tessuti dove opera questa via si ha un 50% di produzione di diacilglicerolo a partire dalle tappe descritte prima e un 50% attraverso il processo appena descritto. Una volta ottenuto il monoacilglicerofosfato si aggiunge un acido grasso e si forma l'acido fosfatidico>(fosfatasi)>diacilglicerolo>trigliceride. Nella formazione del trigliceride non interviene alcuna forma coenzimatica, perch si tratta soltanto di esterificare i gruppi alcolici.

fegato

adipe

Per fare la sintesi dei fosfolipidi


(fosfatidilcolina, fosfoditiletanolammina, fosfotidilserina, fosfotidilinositolo, cardiolipina e fosfotidilglicerolo) si seguono vie diverse. Per giungere alla fosfatidilcolina, fosfatidiletanolammina, fosfatidilserina: 1. l'acido fosfatidico diventa diacilglicerolo e reagisce con la CDPcolina e si forma CDPcolina+pirofosfato. 2. Si libera il CMP e si forma il glicerofosfolipide legato alla colina, all'etanolammina o alla serina. 3. Per sintetizzare gli altri fosfolipidi l'acido fosfatidico reagisce con il CTP eliminando del pirofosfato e forma il CDP-diacilglicerolo. 4. Quest'ultimo reagisce con un gruppo polare liberando il CMP, per esempio reagisce con l'inositolo formando fosfatidilinositolo. Queste sono una serie di reazioni che intervengono nella digestione dei trigliceridi della dieta da cui dalle lipasi si ottiene il monogliceride>(aciltransferasi)>digliceride e per esterificazione di questo si ottiene il trigliceride; ci avviene nella sintesi dei chilomicroni. Per quanto riguarda la serie di trasformazioni della CDP etanolammina e della CDP colina possibile una serie di interconversioni: Una volta ottenuta la fosfatidiletanolammina, questa pu interconvertirsi con la serina. La fosfatidiletanolammina pu reagire con la serina eliminando l'etanolammina e producendo la fosfaditilserina. Dalla fosfaditilserina per decarbossilazione si pu riottenere la fosfatidiletanolammina e per successive 3 metilazioni ad opera della solfoadenosilmetionina si ottiene la fosfatidilcolina. Queste reazioni avvengono perch la colina e l'etanolammina non sono degli intermedi molto comuni. La via di sintesi diretta attraverso CDPetanolammina e la CDP-colina una via di recupero, nel senso che dal catabolismo dei fosfolipidi si libera colina ed etanolammina e vengono recuperate nelle vie di biosintesi di questi fosfolipidi. Per quanto riguarda il fosfatidilinotisolo, questo parte: 1. dall'acido fosfatidico+CTP che forma il CDP-diacilglicerolo 2. il quale reagisce direttamente con l'inositolo e porta alla formazione del fosfatidilinositolo 3. che per successive fosforilazioni dar origine al fosfatidilinositolodifosfato (intermedio nell'azione degli ormoni). Per la sintesi della cardiolipina a partire da CDPdiacilglicerolo+fosfatidilglicerolo si libera il CMP e si forma la cardiolipina, lipide tipico dei mitocondri di tutte le cellule.

Sintesi dei Plasmalogeni

Il punto di partenza il diossiacetonfosfato. 1. Viene esterificato e l'acido grasso viene sostituito con un alcol formando un legame etereo (alcol+alcol). 2. Successivamente si ha la riduzione del corpo chetonico, interviene come donatore di etanolammina la CDP-etanolammina. 3. Si introduce un legame insaturo nella struttura dell'acido grasso che era diventato alcol nelle prime fasi della reazioni e si ha la formazione di un legame insaturo nella catena. Sintesi del Plasmalogeno dell'etanolammina: Biossiacetonfosfato 1. Introduzione di un acile 2. poi ad opera di un aciltransferasi formazione di legame estereo. 3. Un acido grasso viene ridotto a formare un alcol e avviene una reazione di scambio che elimina l'acile che era presente nel legame estereo con l'alcol e si forma un etere. 4. Successivamente si ha la riduzione di questo gruppo chetonico a gruppo alcolico e la sua esterificazione con un altro acile 5. Infine si ha l'introduzione della CDPetanolammina ad introdurre la testa polare. 6. L'ultima tappa la desaturazione della catena dell'alchile con una desaturasi. 7. Si forma il plasmalogeno dell'etanolammina. L'unica differenza tra i vari tipi dei plasmalogeni consiste nel fatto che in posizione 2 invece di avere un acido grasso vi una molecola di acido acetico.

Catabolismo dei fosfolipidi


Il catabolismo dei fosfolipidi prevede l'intervento di varie fosfolipasi indicate con fosfolipasi A1, fosfolipasi A2, fosfolipasi C e fosfolipasi D. 1. La fosfolipasiA1 idrolizza il legame estereo in posizione 1 tra gruppo alcolico e acido grasso, 2. la fosfolipasiA2 rompe il legame estereo in posizione 2 tra gruppo alcolico e acido grasso, 3. la fosfolipasi C rompe il legame tra il gruppo alcolico e il gruppo acido del fosfato, 4. la fosfolipasi D libera la testa polare, cio la colina, l'etanolammina, la serina etc. La fosfolipasi A2 libera l'acile in posizione 2, che in genere rappresentato dall'acido arachidonico, importante in quanto via di partenza della sintesi di prostaglandine, trombossani e leucotrieni. Il residuo che si ottiene l'acido lisofosfatidico. E' un composto che deve essere rimosso molto velocemente perch ha un azione emolitica.

Biosintesi degli sfingolipidi


Si trovano in grandissime quantit nel SNC. Il punto di partenza per queste classi di composti la serina e il palmitil Coenzima A. L'enzima che interviene una sintasi, chetosfinganina sintasi, enzima piridossalfosfato dipendente. La reazione consiste nella decarbossilazione del gruppo carbossilico della serina. Il piridosalfosfato un coenzima derivato dalla vitamina B6, ed il coenzima del metabolismo non ossidativo degli aminoacidi. Il chetone che si ottiene dalla condensazione dell'acido palmitico e il residuo della serina viene ridotto ad opera del NADPH, questo crea la molecola dell'alcol, sfingosina. Successivamente si ha l'acilazione ad opera di un acido grasso con la formazione di un legame amidico e successivamente l'introduzione di un legame insaturo ottenendo cos la ceramide, precursore di altre classi di sfingolipidi. 1. Nella prima reazione si ha 1molecola di serina+1molecola di palmitil Coenzima A. La condensazione avviene con la successiva eliminazione dell'anidride carbonica, il Coenzima A si libera in quanto fornisce l'energia per la formazione del legame C-C. La CO2 deriva per decarbossilazione del gruppo carbossilico della serina, motivo per cui interviene come coenzima il piridossalfosfato. 2. Successivamente questo gruppo chetonico viene ridotto con l'intervento del NADPH per formare la diidrosfingosina, 3. viene aggiunto un acile a lunga catena, in genere l'acido lignocerico 4. il quale viene aggiunto con la formazione di un legame carbamidico 5. ed infine nell'ultima tappa si introduce un legame insaturo nella porzione della molecola derivante dall'acido palmitico. 6. Si ottiene quindi la ceramide, in cui si ha una porzione che deriva dall'acido palmitico, una dalla serina e una dall'acido lignocerico. La ceramide il precursore della sfingosina e dei gruppo dei cerebrosidi, quella classe di lipidi presenti nel SNC. La ceramide per unione sul gruppo alcolico derivante dalla serina di un residuo di fosfocolina d origine alla sfingomielina. Questa aggiunta della fosfocolina non avviene per esempio a partire dalla CDP-colina. Per introdurre questo residuo di colina occorre una molecola di fosfatidilcolina dalla quale viene staccato il residuo della fosfocolina e viene aggiunto a questo gruppo OH formando la sfingomielina.

Pu avvenire anche a partire dalla CDP-colina ma incide in maniera molto modesta, contribuendo circa al 5-10%. Aggiungendo sempre sullo stesso gruppo OH un residuo di galattosio (trasportato dall'UDP) si ottiene il galattocerebroside, cio una ceramide con il galattosio attaccato. Su questo possibile per trasferimento di un residuo di acido solforico che si formi il solfatide, un altro lipide del SNC. Sempre dalla ceramide+l'UDP-glucosio ottieniamo il glucocerebroside, il quale pu legare un'ulteriore molecola di galattosio e otteniamo il globoside. Dal glucocerebroside per l'aggiunta di ulteriori residui di glucidi e dell'acido N-acetilNeuraminico si ottiene la ceramide, glucosio, galattosio con attaccato l'N-acetilNeuroaminnico, Galattosamina che un ganglioside. Si formano 3 tipi di gangliosidi, GM1 GM2 GM3 che si ottengono con ulteriori complicazioni della catena per aggiunta di altri costituenti. L'assenza di enzimi lisosomiali nel sistema nervoso determina l'accumulo di questi composti o intermedi ed alla base di diverse malattie metaboliche ed ereditarie conosciute come neurolipidosi.

Sintesi di Eicosanoidi
Insieme di composti contenenti prostaglandine, trombossani e leucotrieni. Qui interviene la fosfolipasi A2 e libera l'acido arachidonico dal fosfolipide in genere di membrana. Nella membrana si trova circa il 5-15% di questo acido. Questi composti sono ormoni locali, l'enzima chiave di questo processo l'endoparossido sintasi. L'innesco di queste reazioni sono un danno tissutale o l'infiammazione che determina il rilascio dell'acido arachidonico e quindi la sintesi di questi composti. Uno stimolo di qualsiasi tipo determina l'attivazione della fosfolipasi A2 che determina la scissione del fosfolipide in diacilglicerolo e IP3 oppure il rilascio dell'acido arachidonico da cui per azione dell'endoparossido sintasi si formano questi composti. L'aspirina e altri agenti non steroidei inibiscono la ciclossigenasi che un enzima chiave coinvolto nella sintesi di questi composti.

Metabolismo dell'Eme
L'eme la parte prostetica di cromoproteine, cromo perch il gruppo prostetico d origine ad una soluzione colorata. Trattando l'emoglobina con un acido forte precipita la proteina come una sostanza incolore, resta in sospensione il gruppo prostetico che generalmente colorato. Le cromoproteine porfiriniche possono essere respiratorie e quindi le emoglobine (quindi anche la mioglobina), i citocromi, gli enzimi eminici, come la catalasi e la perossidasi. I citocromi sono una classe di composti in cui c' ancora l'eme ma a differenza delle emoglobine dove il ferro rimane allo stato +2 e l'ossigeno si lega come molecola (si parla di ossigenazione e non ossidazione). nei citocromi il ferro passa alternativamente dallo stato +3 allo stato +2 trasferendo elettroni. Quindi funzione diversa, ma sempre respiratoria. La sequenza degli eventi parte dal polmone dove arriva l'ossigeno, si carica la emoglobina, arriva ai tessuti dove cede l'ossigeno alla mioglobina. La mioglobina porta l'ossigeno fino all'interno del mitocondrio. L'ossigeno rappresenta l'accettore terminale degli elettroni traferiti dall'ossidazione del substrato. Quindi si ha una respirazione polmonare e una respirazione cellulare. Questo l'esito finale, quello della sintesi dell'ATP. Gli enzimi eminici sono direttamente coinvolti nel metabolismo in quanto intervengono nella detossificazione dei radicali liberi. La grande presenza di ossigeno pu far si che invece di traferire una coppia di elettroni venga traferito un solo elettrone e da qui nasce tutta la successione di radicali liberi. Si possono avere anche delle cromoproteine non porfiriniche distinte in respiratorie e non respiratorie. o Tra le respiratorie ci sono proteine come l'emeretrine e l'emocianine diffuse nelle alghe. o Molto importanti invece sono le cromoproteine non porfiriniche non respiratorie del tipo delle flavoproteine il FAD e l'FMN, la ferritina, coinvolta nel trasporto del ferro la celluloplasmina, anch'essa coinvolta nel metabolismo del ferro la rodopsina, legata al meccanismo della visione Si tratta di cromoproteine che non hanno come gruppo prostetico il residuo dell'eme, ma hanno sempre dei gruppi colorati. La struttura dell'eme viene sintetizzata a partire da precursori molto semplici. Questi precursori, che costruiscono l'anello tetrapirrolico della porfirina sono l'acido succinico e la glicina. Il succinin-Coenzima A (intermedio del ciclo di Krebs) il precursore per costruire l'anello tetrapirrolico. Questo processo avviene in tutte le cellule che sintetizzano citocromi, sia quelli della catena respiratoria sia quelli della frazione microsomiale.

Degradazione dell'Eme
E' una degradazione che porta alla formazione dei pigmenti biliari, la bilirubina. I pigmenti biliari sono sostanze potenzialmente tossiche che l'organismo tende ad eliminare. La struttura dell'eme consiste nell'unione di 4 anelli pirrolici legati tra di loro con dei ponti metilici. Questa struttura tetrapirrolica deriva da un precursore unico che l'acido -aminolevulinico che si ottiene dalla coniugazione dei due precursori che sono la glicina e il succinin-Coenzima A. Il pool dell'eme controllato con i 3 meccanismi fondamentali: la regolazione della sua sintesi la regolazione della sua attivit e con meccanismi di fosforilazione del sistema che coinvolto nel controllare questo meccanismo.

La sintesi dell'eme avviene quotidianamente nell'organismo. Infatti, a differenza di altri composti che vengono riutilizzati all'interno dell'organismo (circa 300 g di aminoacidi derivano dal catabolismo delle proteine, il ferro anche viene riutilizzato) l'eme non pu essere riutilizzato e quindi deve essere sintetizzato. Modificazioni del metabolismo dell'eme determinano patologie quali le porfirie. Dal catabolismo dell'eme si ottengono componenti importanti nel ruolo metabolico. Lo stesso ossido di carbonio, in genere considerato un gas tossico, pu agire nell'organismo come secondo messaggero, come l'ossido nitrico. Agisce da secondo messaggero nel cervello, dove esiste un enzima che catabolizza le strutture che contengono l'eme per ricavarne ossido di carbonio. Alcuni dei prodotti della degradazione dell'eme che vengono considerati tossici, in condizioni fisiologiche posso agire da antiossidanti (come la bilirubina). Considerando i ponti metilici dell'eme, se vengono sostituiti gli idrogeni nelle posizioni esterne si pu dare origine a diverse isomerie in funzione della natura di questi sostituenti e in funzione della posizione degli stessi. Le sostituzioni possono essere simmetriche (isomeri della serie prima), o sostituzioni asimmetriche (della serie terza, che sono quelli che intervengono nella sintesi delleme nella sua configurazione finale dell'eme). Si hanno diverse forme di isomeria in funzione dei doppi legami coniugati e in funzione dei sostituenti che variano tra di loro per la natura del sostituente e per la posizione che assumono. Le serie prima e terza che si trovano nell'organismo sono la uroporfirina I che 1,3,5,7-tetracetil-2,4,6,8-tetrapropil porfirina (simmetria dei sostituenti). Gli stessi sostituenti collocati in posizioni diverse danno origine alla uroporfirina III che 1,3,5,8-tetracetil-2,4,6,7-tetrapropil porfirina (asimmetria dei sostituenti). A noi interessa lasimmetrica che utilizzabile dallorganismo. Caratteristica dell'organismo che quando parte una serie non possibile passare ad un'altra serie, fattore che sta alla base delle porfirie, malattie metaboliche ereditarie. Modificando questi residui, che sono acetilici e propilici, per decarbossilazione, per esempio 1,3,5,7-tetrametil-2,4,6,8-tetrapropil porfirina abbiamo la coproporfirina della serie prima o della serie terza. Se si modificano i sostituenti nelle altre posizioni si ha la sintesi della protoporfirina IX, 1,3,5,8-tetrametil-2,4,-divinile-6,7-dipropil porfirina. Incorporando il ferro quest'ultima dar origine all'eme. Quotidianamente vengono sintetizzati circa 800-900 g al giorno, 35 g di eme vanno a finire nell'emoglobina. In totale 250-300 mg di eme sono sintetizzati giornalmente, di cui 70% circa prodotti nel midollo osseo. Un secondo sito di sintesi dell'eme il fegato che sintetizza citocromo P450 e tutti gli altri tessuti che posseggono i citocromi determineranno una sintesi locali dell'eme(eccezione sono i globuli rossi). La degradazione avviene normalmente a livello della milza. La prima tappa prevede la formazione dell'anello pirrolico, a partire da glicina e succinil CoA Questi anelli pirrolici si condensano formando una catena lineare che poi si ciclizza,ed nel momento della ciclizzazione che avviene un'asimmetria nell'anello D Una volta chiusa la struttura si hanno le modificazione dei sostituenti esterni gi descritte.

1. 1 Tappa(Avviene nel Mitocondrio): Condensazione tra succinil Coenzima A e Glicina ad opera dell'ALA-sintasi. La condensazione avviene tra il gruppo carbonilico del carbossile del succinil Coenzima A con il carbonio metilico e la decarbossilazione a carico del carbossile proveniente dalla glicina. Il coenzima il piridossalfosfato, forma attiva della vitamina B6. Si forma l'acido -aminolevulinico (ALA), questa reazione avviene nel mitocondrio. Questa reazione l'enzima chiave del processo. Su questo enzima si esercitano meccanismi di regolazione. 2. 2 Tappa(Avviene nel Citosol): Reazione di due molecole di ALA ad opera dell'ALA-deidrasi e porta alla formazione della prima struttura eterociclica, il primo anello della porfirina, il porfobilinogeno (PBG). La ciclizzazione avviene eliminando due molecole di acqua e lascia come residui esterni un residuo di acetile e uno di propile e una coda CH2NH2 che rappresenter l'aggancio per successive molecole di PBG determinando prima la struttura lineare e poi la ciclizzazione. L'eliminazione dell'acqua avviene tra gli ossigeni e gli NH2 e si formano due legami insaturi. L'ALA deidrasi pu essere un enzima di regolazione. E' molto sensibile al piombo e le attivit di intossicazioni si esercitano su questo enzima. 3. La sintesi dell'eme dal PBG determina una ciclizzazione dei quattro anelli con sostituzione asimmetriche nell'anello D. Se agisce la urogensintasi da sola si ottiene la serie I e da questa tutti gli isomeri successivi che per non portano alla formazione della protoporfirina IX. Se insieme all'urogensintasi agisce la cosintasi(una proteina) questo procura la posizione corretta dei sostituenti nell'anello D determinando la serie III da cui si ottengono i derivati successivi che portano alla formazione della protoporfirina IX. 4. Schematicamente si ha la formazione dell'urogen III che ha determinato la ciclizzazionea questo segue la decarbossilazione dei 4 anelli acetilici che portano alla formazione di gruppi metilici dando origine alla formazione del coprogen III. 5. Sempre nel citosol avviene la decarbossilazione dei due residui propilici in posizione 2,4 dando origine a due residui vinilici, quindi al protogen IX. 6. Per deidrogenazione di questo si ha la protoporfirina IX. La deidrogenazione riguarda gli azoti dei 4 anelli pirrolici 7. e infine si ha la chelazione del ferro nei quattro anelli pirrolici ad opera di una ferrochelatasi che determina la formazione dell'eme. In essa il ferro ha 6 legami di coordinazione, 4 impegnati con gli azoti dei 4 anelli pirrolici, 1 legato con il residuo di istidina della proteina e l'altro che libero per legare l'ossigeno.

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