Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
CM
MY
CY
CMY
Morfologia dellimmaginario
Le prime forme darte visiva create dalluomo nella profondit delle grotte e
nei ripari sotto roccia presentano, accanto a un bestiario naturalistico di
straordinaria bellezza, immagini enigmatiche che non trovano riscontro nella
percezione della realt sensibile. Esseri ibridi e segni geometrizzanti
convivono con i grandi animali dipinti, spezzando lincanto del loro
linguaggio figurativo. Queste presenze irreali costituiscono la sfida maggiore
alla nostra capacit di comprensione delle culture preistoriche, il punto pi
buio dell'universo oscuro della nostra spiritualit nascente. Le diverse ipotesi
che, dalla fine dellOttocento a oggi, sono state avanzate sul loro significato
non hanno mai trovato un consenso unanime. Si potrebbe per tentare
l'azzardo di procedere obscurum per obscurius, cercando di capire se non
siano proprio queste emergenze visionarie a offrire un ponte insperato per
una maggiore comprensione delle pi antiche espressioni della creativit e,
insieme a queste, delle strutture antropologiche profonde dell'immaginario.
Morfologia
dellimmaginario
Larte delle origini fra linguistica e neuroscienze
20,00
9 788876 954016
A RCIPELAGO EDIZIONI
Gabriella Brusa-Zappellini
MoRfoLoGIA
DeLLIMMAGINARIo
Larte delle origini
fra linguistica e neuroscienze
Indice
Capitolo I
ALLe oRIGINI DeLLARte
1. figure dellimmaginario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Creature ibride . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. forme aniconiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7
13
39
Capitolo II
eMPAtIA e AStRAZIoNe
1. Imitazione e schematizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Excursus etnologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. I grandi segni della preistoria . . . . . . . . . . . . . . . . .
57
69
79
Capitolo III
ICoNoGRAfIA DeLLINvISIBILe
1. Lipotesi fosfenica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Sciamanismo e preistoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Percezione e visione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
93
101
109
Capitolo Iv
MetAfoRe vISIve
1. Immaginario versus fantastico. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Linguaggio e creativit . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Strategie figurative del linguaggio . . . . . . . . . . . . . . .
115
124
138
Capitolo v
ANtRoPoLoGIA DeLLIMMAGINARIo
ANIMALIStICo
1. frammenti di etomitologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2. Il paradigma emozionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3. Nellaldil del segno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
161
169
174
Note . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Indice delle illustrazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
183
197
207
Capitolo i
alle origini dellarte
Morfologia dellimmaginario
tica pare suggerire una stretta correlazione fra lattivit immaginifica del pensiero e la capacit della mano di produrre forme
capaci di durare nel tempo, cio di offrirsi allo sguardo anche
quando il gesto creativo ha esaurito la sua funzione. in questo
dialogo fra la mano e la mente che si colloca la genesi del fare
artistico, unorigine che dilata a dismisura i confini della storia
dellarte spalancando alla analisi delle forme simboliche un
orizzonte temporale straordinariamente vasto. ma quanto
vasto? in quale momento della nostra storia evolutiva la capacit di astrazione della mente e la padronanza della mano si
sono incontrate per la prima volta dando vita a quella attivit
straordinaria, del tutto specifica delluomo, che chiamiamo
arte? nel 1952 esce a parigi un libro di Jacques mauduit dal titolo Quarante mille ans dart moderne.1 una provocazione
efficace: luomo del tardo pleistocene un individuo moderno a tutti gli effetti e la storia della sua creativit figurativa
non va misurata in centinaia danni, ma in decine di millenni.
da dove vengono le sue immagini? Certamente da una mano
abile, capace di calibrare il tocco delle dita, di tracciare una
linea continua con un carbone di legna o di sfumare il colore
con un gessetto docra su una parete rugosa. non cosa da
poco. per giungere a questo risultato dovuto trascorrere un
tempo infinito la temporalit quasi immobile della evoluzione
naturale attraverso il quale una nuova specie nascente ha visto
progressivamente un arto rigido, funzionale per lo pi agli spostamenti della vita arboricola, trasformarsi in uno straordinario
strumento di raccordo fra il mondo circostante e i progetti della
mente. Questo, per, non basta. dietro le immagini urgono motivazioni profonde che restano per lo pi ignote allo stesso soggetto che le elabora e che ne determinano in modo preponderante la fisionomia. nel lungo e paziente dialogo tra luomo e
la materia scrive denis Vialou la mano ha ben presto compiuto il suo apprendistato, acquisito la sua prodigiosa abilit a
padroneggiare le forme tecnologiche. il cervello non ha ancora
cessato indubbiamente la propria evoluzione, ma quando si apre
alluomo il campo dellimmaginario, larte si fa subito creazione di forme sensibili, lo spirito popola luniverso dei suoi
pensieri e dei suoi sogni, limmagine sottrae alla materia la sostanza della propria universalit.2
larte non nasce con la storia. le pi antiche civilt urbane
hanno alle spalle decine di millenni in cui societ senza scrittura
hanno prodotto un patrimonio figurativo di straordinario valore.
il paleolitico superiore dellarea franco-cantabrica, con le sue
grotte ornate, i suoi ripari sotto roccia istoriati e i suoi reperti
di arte mobiliare, ha una durata di almeno 25.000 anni. probabilmente in africa e in australia vi sono estensioni temporali
ancora pi ampie. in ogni regione del mondo in cui giunta, la
nostra specie ha portato con s, fin dai primordi, un bagaglio
di immagini che nessun altro vivente possiede. Si tratta, per lo
pi, di figure zoomorfe, dipinte e graffite con una maturit
espressiva che pare uscita dal nulla. per decine di millenni le
evidenze preistoriche offrono allindagine archeologica le esili
tracce dei siti abitativi degli ominidi e i loro manufatti litici,
reperti che testimoniano di una notevole maestria, ma che non
recano traccia alcuna di intenzionalit figurativa. poi, allimprovviso, uri, bisonti, cavalli selvaggi, renne, mammut e rinoceronti lanosi subiscono, come per incanto, un inaspettato sdoppiamento: pascolano nelle tundre e nelle steppe sotto la volta
del cielo e si animano alla luce delle torce nelle stanze interne
delle caverne, intrappolati nelle morfologie cristalline sotterranee. cos che le forme grafiche e plastiche scaturirono da
una sorta di subitaneit, come unesplosione di luce che si irradia nelle tenebre senza forma(d.Vialou).3 Se gli ominidi
fabbricavano formidabili strumenti per lavorare, lHomo sapiens sapiens fabbrica formidabili strumenti per fantasticare.
gli ominidi si sono estinti; lHomo sapiens sapiens ha colonizzato il mondo. non solo il mondo delle terre emerse, ma
anche quello sommerso dellimmaginario. Seguendo le direttrici dei suoi flussi migratori, prendono corpo, nello scorrere
delle generazioni, immagini potenti, figure che nessuna mano
aveva tracciato prima e nessuno sguardo aveva precedentemente osservato. il paleolitico superiore conosce unesplosione
figurativa senza precedenti. davvero difficile leggere come
alcuni hanno tentato di fare nel frammento di costola di bo-
10
Morfologia dellimmaginario
vide rinvenuto a Pech de lAz (Francia), in uno strato acheuleano del Paleolitico inferiore (200.000 anni fa circa), la presenza di interventi intenzionali, tanto meno figurativi. Diversamente vanno le cose nel Paleolitico medio. Non si pu infatti
escludere che in questa fase gi il Neanderthal un individuo
che seppellisce in modo rituale i propri morti e che produce
unindustria litica su scheggia estremamente funzionale dipingesse con locra rossa o con lossido di manganese cortecce,
pelli o il proprio corpo. I rinvenimenti di queste tinture con
tracce duso negli strati musteriani sono abbondanti. Non vi
sono per, allo stato attuale delle ricerche, testimonianze di
unattivit figurativa (n probabilmente potremmo averne per
la deteriorabilit dei supporti). Tutto resta ipotetico. Ci che il
Neanderthal ci ha lasciato sono sequenze di aste incise, segni a
zig-zag e coppelle che esprimono lemergenza di un senso ritmico pi che grafico o semmai la presenza di un grafismo incipiente. Si pu affermare scrive Emmanuel Anati che
luomo di Neandertal ha lasciato qualche frammento osseo con
delle tacche incise. Si pu parlare anche di uso dei coloranti.
Che farebbe pensare allesistenza di un gusto estetico. Ma non
si hanno per ora elementi sufficienti per parlare di linguaggio
visuale e quindi di arte visuale.4
La creativit iconografica , invece, un fenomeno specificamente connesso alla nostra presenza. Potremmo quasi dire che
la produzione di immagini, da un certo punto in avanti, cos
generalizzata da poter essere considerata, come lacqua e il
cibo, una necessit per la nostra specie. Ma per soddisfare quale
bisogno? Se il sesso, il cibo e il territorio costituiscono le spinte
vitali di tutti i viventi, le immagini dipinte quali esigenze possono soddisfare? Le prime raffigurazioni naturalistiche a noi
note risalgono agli inizi del Paleolitico superiore, intorno a
35.000-32.000 anni fa (con qualche esile anticipazione dalla
datazione ancora piuttosto incerta). Dai pi recenti studi sul
DNA mitocondriale apprendiamo che la nostra emergenza la
cosiddetta Eva mitocondriale potrebbe collocarsi in Africa
intorno a 143.000 anni fa, con un margine di errore piuttosto
limitato (pi recente lindividuazione dellAdamo Y-cromoso-
11
male 75.000 anni fa circa).5 una datazione, scandita dallorologio molecolare, che si avvicina alle evidenze paleo-antropologiche, tenendo conto che le analisi al radiocarbonio dei reperti
scheletrici sono attualmente in grado di superare il limite dei
40.000 anni, ma non di spingersi oltre i 60.000. la sottospecie
a cui appartengono tutti gli uomini anatomicamente moderni
chiamata Homo sapiens sapiens; secondo parecchi paleoantropologi, le sue origini pi remote risalgono a poco prima di
100.000 anni fa, nellafrica orientale e meridionale. essa presenta differenze assai nette da tutti i precedenti esseri umani,
incluso il loro ultimo rappresentante estinto, il neandertal.6
le prime migrazioni dallafrica sarebbero iniziate intorno a
70.000-60.000 anni fa (con un primo tentativo fra 100.000 e
95.000 Bp (Qafzeh-israele) probabilmente fallito per il sopraggiungere dellultima glaciazione) e il nostro arrivo in europa
risalirebbe a 40.000 anni fa circa, uneuropa gi abitata dal neanderthal col quale abbiamo convissuto per alcuni millenni. Se
escludiamo leccezionale rinvenimento della grotta di Blombos
in Sud africa (77.000-70.000 Bp) di due parallelepipedi di ocra
incisi con linee astratte, uno iato di quasi 100.000 anni separa
la nostra presenza nel mondo dalle prime forme grafiche. Questo potrebbe significare che intorno a 35.000-32.000 anni fa,
per qualche ragione a noi ignota, si verificato un salto qualitativo eccezionale che ha proiettato la nostra specie in un universo simbolico prima sconosciuto, oppure che le espressioni
figurative precedenti, affidate a materiale deteriorabile o collocate in zone particolarmente sfavorevoli alla conservazione,
sono andate perdute. o forse che il futuro pu ancora riservarci
sorprese. in archeologia un colpo di vanga pu modificare
molte cose. in ogni caso, con la conquista del campo figurativo,
lazione creatrice delluomo si colloca in una dimensione nuova
che travalica gli orizzonti della realt empirica. la capacit di
astrazione si fa concreta, prende corpo.
una concreta testimonianza di crescente autocoscienza scrivono giancarlo ligabue e gabriele rossi-osmida compare
solo in unepoca relativamente tarda della preistoria, nel paleolitico superiore, quando si evidenziano le prime tracce di una
12
Morfologia dellimmaginario
13
25.000 anni, da modalit figurative naturalistiche, un patrimonio di cui il tempo ha restituito solo una minima parte, due sono
le espressioni che non trovano una riconoscibilit immediata
nel mondo sensibile: le figure ibride e irreali e i segni geometrizzanti e aniconici. Si tratta di presenze inquietanti che convivono con le immagini realistiche, mescolandosi e sovrapponendosi alle forme iconiche. numerose sono le ipotesi interpretative che sono state avanzate dalla fine dellottocento a
oggi per comprenderne il significato. ipotesi che non hanno
mai trovato fra gli studiosi un consenso unanime. potremmo
dire che queste figure strane, che questi segni enigmatici costituiscono la sfida maggiore alla nostra capacit di comprensione
dellarte preistorica: il punto pi buio delluniverso oscuro della
nostra spiritualit nascente. Si potrebbe per tentare lazzardo
di procedere obscurum per obscurius, capovolgendo il problema e cercando di capire se non siano proprio queste presenze
ibride e aniconiche a offrire un ponte insperato verso una maggiore comprensione delle prime forme darte e, insieme con
queste, delle strutture antropologiche fondative dellimmaginario in generale.
14
Figura 1
Morfologia dellimmaginario
15
Figura 3
16
Figura 4
Morfologia dellimmaginario
17
pretazioni.15 il discorso pu ripetersi per un frammento rinvenuto a enlne (arige) dove, sotto il tracciato splendido e austero di un bisonte dallo sguardo intenso, fluttuano due antropomorfi rozzi e caricaturali (Fig. 5). un rinvenimento emblematico. una costante dellarte paleolitica la straordinaria maturit espressiva delle figure animalistiche e la approssimativa
esecuzione delle figure umane. anche nella grotta di marsoulas
(Haute-garonne), gli antropomorfi sono sconcertanti nella loro
ingenuit figurativa.
Figura 5
18
Figura 6
Morfologia dellimmaginario
19
20
Figura 8
Morfologia dellimmaginario
21
Figura 9
22
Figura 10
Figura 11
Figura 12
Morfologia dellimmaginario
sodi di caccia potrebbe rinviare a un rituale sciamanico di dissoluzione e rigenerazione della vita. a met del secolo scorso,
Horst Kirchner ha riconosciuto nella scena una operazione sciamanica: luomo non sarebbe morto, ma in trance dinanzi al bisonte sacrificato.19
Soltanto nella grotta di les Combarelles (dordogna), la caverna dello splendido felino inciso, labate Breuil ha identificato una quarantina di antropo-zoomorfi dont une partie semble reprsenter des figures masques (Fig. 10).
una parte. e gli altri? umani sul punto di trasformarsi in animali? o strane visioni oniriche, come nel caso delluomo dont
la tte affecte la forme dun mammouth (H.Breuil) (Fig. 11).
difficile dire. dalle giaciture magdaleniane di mas dazil
(arige), di lourdes (Hautes-pyrnes) e di laugerie Basse
(dordogna) provengono strani antropomorfi con la coda e il
volto deformato. Su un osso di gourdan (Haute-garonne) una
creatura un po scimmiesca dalla erezione vigorosa alza una
grande mano dalle dita incredibilmente affusolate. Sulle due
facce di un ciottolo di la madelaine (dordogna), una figura
maschile e una femminile hanno un volto deforme e teriomorfo.
nel riparo di mge teyjat (dordogna), tre folletti cornigeri
procedono su un bastone forato come sospesi nellaria
(Fig. 12). Secondo Breuil, si tratterebbe di tre piccoli stregoni
mascherati con teste di camoscio, intenti a danzare.
una particolare attenzione meritano quelle rare figure delle
grotte che sono state identificate come uomini uccisi. potrebbero essere individui trafitti da zagaglie, a dimostrazione che
anche nel paleolitico laggressivit intraspecifica mieteva le
sue vittime. pensiamo, ad esempio, allantropomorfo inciso
nella grotta Cosquer (marseille) (Fase ii / 18.500-19.200 circa
Bp), in posizione obliqua (uomo-foca?), con le braccia e le
gambe sollevate e attraversato da lunghe linee profonde. nella
grotta Cougnac (lot), una caverna particolarmente scenografica, ricca di stalagmiti e di drappeggi, un umano sembra trafitto
(Fig. 13).
23
Figura 13
Figura 14
24
Morfologia dellimmaginario
Figura 15
Figura 16
25
26
Figura 18
Morfologia dellimmaginario
Figura 19
Figura 21
Figura 20
o delle creature vagamente equine incise allentrata della galleria dei bisonti dargilla di tuc daudoubert (arige) (Fig.
21).
alcuni animali di specie diverse paiono intrattenere tra loro
rapporti del tutto innaturali, come nel caso dellorso e della
renna che sovrastano un piccolo
mammut allentrata della grotta
di pair-non-pair (Fig. 22). troviamo anche posture inusuali
o irreali. a rebires (dordogna), su una pietra incisa, un
equide ha la strana posizione
di un umano o di un urside.
Figura 22
27
Figura 24
Figura 25
28
Figura 26
Figura 27
Morfologia dellimmaginario
29
Figura 30
30
Morfologia dellimmaginario
Figura 31
Figura 32
Figura 33
Si tratta di apparizioni strane, nascoste fra le pieghe dellimmaginario dellarte delle origini, che si insinuano fra gli animali
affastellati, mettendo in crisi leffetto di realt del loro insieme.
Se lasciamo la Francia per larea cantabrica, il Paleolitico superiore presenta qui caratteristiche analoghe a quello francese.
Anche in questo caso, nellarte visiva e mobiliare fanno la loro
comparsa, accanto a zoomorfi realistici, creature ibride antropozoomorfe. Nella Grotta di Hornos de la Pea (Spagna) una figura semiumana, con un portamento da scimmia e con una
coda posticcia si protende in avanti con le braccia alzate. Breuil
ha dichiarato di aver omesso, nel rilievo, il sesso in erezione
ntant pas sr quil lui appartienne.
Nella Grotta di Ekain (Gipuzkoa) due strane figure dal contorno
nero paiono orsi acefali (Fig. 31).
Ad Altamira (Magdaleniano medio) (Santander) alcune incisioni profonde e decise sembrano antropo-zoomorfi col muso
da uccello e le zampe dorso (Fig. 32). Altre ricordano strani
vampiri (Fig. 33).
31
Figura 35
Figura 36
32
Figura 37
Morfologia dellimmaginario
33
Figura 38
le stratificazioni rocciose, erose per millenni dagli agenti naturali, hanno formato fiabesche citt morte con le vie squadrate,
i colonnati minerali e gli archi di pietra battuti dal vento e dalla
luna. aujourdhui scrive Henri lhote tout cela est vide et
il y rgne un silence oppressant. autrefois, par contre, ces couloirs taient autant de rues habites, car la plupart des falaises
sont rodes la base et prsentent dassez profondes excavations qui offraient des abris naturels aux populations primitives.
Celles-ci ont disparu mais elles ont laiss leur trace sur les parois de leurs anciennes demeures, couvertes de centaines de
peintures.24
immerso in questa scenografia onirica, anche il mondo animale
conosce strane metamorfosi. a strapiombo su Jabbaren, lhote
ha rilevato una splendida antilope (105 x 130 cm.), dipinta in
34
Morfologia dellimmaginario
rosso e bianco, con il corpo possente di elefante e dalla postura vagamente antropomorfa (Fig. 39).
A Timenzouzine figure sospese tra lumano
e il teriomorfo (Bovidiano 6.000-4.000 BP)
si confondono con animali decisamente realistici. Nel Messak (Fezzn libico) fanno la
loro comparsa, accanto agli zoomorfi, ibridi
orrorifici, con il corpo umano e la testa di animale25 (Fig. 40).
LAfrica australe probabilmente la regione
del mondo pi ricca di arte rupestre. La maggiore concentrazione si trova seguendo la
Valle del Rift, sulle montagne, in ripari sotto
roccia collocati spesso ad alta quota. La Tanzania (distretto di Kondoa e di Singida) e la
Namibia hanno restituito un patrimonio ingente di pitture, spesso con sovrapposizioni
Figura 39
che rilevano unestensione temporale molto
ampia. In Sud Africa, larte dei Boscimani
del Drakensberg rivela aspetti di particolare interesse, soprattutto alla luce dei raffronti che possibile fare tra le pitture che
Figura 40
35
Figura 41
Figura 42
Figura 43
36
Figura 44
Morfologia dellimmaginario
Figura 45
37
38
Morfologia dellimmaginario
produzione di choppers anteriore a 30.000 Bp. (r.S. macneish). Si tratta di attribuzioni molto alte e non unanimemente
condivise. presenze pi attendibili si trovano, invece, in argentina, in Cile e in patagonia dove numerosi accampamenti di
cacciatori preistorici risalirebbero a 20.000 e 12.000 Bp. Se il
popolamento dellamerica avvenuto da nord a Sud, questo
farebbe, in ogni caso, pensare alla presenza di insediamenti settentrionali pi antichi. larte rupestre americana, pur differenziandosi da regione a regione, anche in maniera marcata, caratterizzata, nel complesso, da tratti fortemente visionari e allucinati. ancora oggi, per numerose popolazioni indigene del
continente, i graffiti e le pitture sulle rocce non rappresentano
solo il patrimonio fossile di un passato remoto, ma una presenza
viva, legata a tradizioni che continuano a conservare un significato rituale e cerimoniale (Fig. 47).
Serpenti con le corna di antilope e di cervo, grandi antropomorfi cornigeri con le braccia alari e spiriti orrorifici popolano
i massi erratici e i ripari sotto roccia, spesso mescolati a unesuberante proliferazione di segni aniconici, quei segni che, insieme alle figure ibride, costituiscono una delle presenze pi
enigmatiche e generalizzate dellarte rupestre di tutti i continenti (Fig. 48).
Figura 48
39
40
Morfologia dellimmaginario
41
42
Figura 52
Figura 53
Figura 54
Morfologia dellimmaginario
43
Figura 55b
Figura 55a
44
Morfologia dellimmaginario
Figura 56a
Figura 56b
vita al profilo di un cavallo, un tratto pi ampio alla linea cervico-dorsale di un bovide. Fra i tracciati digitali del soffitto argilloso di pech-merle si possono scorgere figure femminili (le
donne-bisonte di Leroi-Gourhan) e il profilo di un mammut
(Fig. 56a) (Fig. 56b).
Secondo h.Breuil e L.Berger-Kirchner, le origini dellarte figurativa vanno ricercate nelle linee tracciate con pi dita o
con spatole dentate nellargilla delle grotte. Queste linee chiamate maccaronis, inizialmente del tutto caotiche, rappresentano in molti luoghi sulle pareti delle grotte la pi antica scrittura ideografica e debbono anche risalire anche cronologicamente allAurignaziano medio. probabilmente trattavasi inizialmente per luomo aurignaziano di un puro atto di imitazione, che pi tardi si trasform in forme sempre pi complicate
sinch si defin una determinata immagine intenzionale; allinizio solo inabile e goffa, limmagine dellanimale nel corso di
lunghi esercizi diventa semplice e chiara. Ben presto le dita furono sostituite da uno strumento atto ad incidere, con laiuto
45
del quale luomo impar anche a tracciare linee sulla dura roccia. Begli esempi si trovano ad Altamira e Gargas, dove allimprovviso dallintrico delle linee tracciate nellargilla sorgono i
contorni ben riconoscibili della testa di un animale.35 in realt,
questi tracciati sono presenti nelle grotte pi antiche come nelle
pi recenti e pi che precedere lattivit istoriativa sembrano
accompagnarla per tutto il paleolitico. h. Breuil scrive henri
Delporte pensait plus anciennes et primitives les oeuvres les
moins labores; cest ainsi quil attribuait lAurignacien les
tracs digitaux du plafond des hiroglyphes de pech-merle
(Lot), tracs qui sont en fait bien plus rcents.36
Una presenza altrettanto generalizzata costituita da segni dalla
fisionomia geometrizzante pi decisa e squadrata (angolari, a
Figura 57
reticolo, a nastro, a griglia, a scala e a scacchiera) che compaiono in molte grotte sia francesi che cantabriche.
A Lascaux griglie forcute, poste accanto agli animali, paiono
trappole per impigliarne la corsa (Fig. 57). Una griglia puntuta
compare anche a Gabillou accanto al corpo flessuoso di una
donna. (Fig. 58). Difficile pensare che si tratti di una trappola.
nella lunga galleria di una zona profonda della grotta spagnola
di el castillo (Santander), punteggiature e linee docra rossa si
Figura 58
sviluppano a cascata, combinandosi in forme strutturate, si affiancano a motivi quadrangolari, si replicano intorno alle fenditure delle pareti o ne seguono le protuberanze naturali
(Fig. 59).
Figura 59
46
Figura 60
Morfologia dellimmaginario
Figura 61
Figura 62
Figura 63
47
Figura 64
48
Morfologia dellimmaginario
Un discorso a parte meritano le bacchette di osso (magdaleniano iV) profondamente incise sulla parte concava, rinvenute
numerose in alcune grotte pirenaiche: isturitz e Arudy (Bassespyrnes), Lespugne (haute-Garonne), Lourdes (hautes-pyrnes).
Queste bacchette affusolate del tardo magdaleniano, a sezione
semicircolare (bacchette semitonde), presentano motivi ornamentali curvilinei molto complessi (spirali semplici, spirali
doppie inverse, cerchi concentrici e raggiati) di oscura decifrazione (Fig. 68). interessante rilevare che il motivo a spirale
fa la sua comparsa solo in questa fase finale del magdaleniano che vede in tutta europa un grande sviluppo delle decorazioni aniconiche senza alcuna anticipazione nelle culture
precedenti.
Di notevole interesse il rinvenimento di tre pietre dipinte del
riparo di Villabruna nelle Dolomiti venete (italia), scavato e
studiato da Alberto Broglio.38 il riparo ha restituito la sepoltura
(12.000 Bp circa) di un giovane adagiato in una fossa con un
Figura 68
corredo funebre di strumenti litici e di osso. Sullinterramento
sono state rinvenute numerose pietre di riporto. Due presentano
motivi dipinti di colore rosso: uno a bande, laltro iperantropico avvicinabile ai decori pi tardi (neolitici) dellarea iberica
(Fig. 69). Scrive Antonio Beltrn el estilo linear-geomtrico
que se extiende por todo el territorio donde despus apareci
el levantino, que se pint sobre aqul y aprovech los espacios y sacralizaciones anteriores presenta esencialmente trazos
en forma de espina de pescado, zig-zags, angulitos, lneas paralelas, con ausencia total de elementos figurativos, cronlogicamente anteriores al mundo levantino y sin el menor parentesco con el arte paleoltico ni posibilidad de conexin con l
desde un punto de vista estilstico, siendo impresionante el paralelismo con los esquemas sombre cantos rodados del epigravetiense final italiano que se denuncia en el riparo Villabruna
A, de los Dolomitas.39
La terza pietra, rinvenuta nel deposito antropico al di fuori
Figura 69
dellarea di sepoltura, presenta motivi alberiformi.
Sempre allitalia, ma a una fase successiva (10.000 Bp circa),
49
Figura 70b
Figura 70a
appartiene la pietra dipinta con segni a pettine della Grotta romanelli sulla costa orientale della penisola salentina (Lecce)
(Fig. 70a) (Fig. 70b).
Anche a mas dAzil, nei pirenei francesi, sono stati rinvenuti
alcuni piccoli ciottoli dipinti con motivi geometrici datati intorno a 11.000-9.500 Bp (Fig. 71). La loro tipologia molto
simile ai ciottoli, assai pi recenti, della Grotta della madonna
e della Grotta della Serratura in puglia attribuibili allViii-Vii
millennio (Fig. 72).
Sui ciottoli di mas dAzil la ricorrenza del numero tre, del quat- Figura 71
tro e della loro somma pare, di nuovo, un invito a contare. negli
anni sessanta, marie Knig ne ha dato una lettura in chiave
astrale, ponendo in relazione questi segni con una concezione
cosmica superiore legata alle fasi lunari.
en europe, lhomme msolithique tait aussi chasseur; mais
il nexprimait plus sa croyance laide dimages (). Avec la
peinture rouge, il dessinait ces idogrammes anciens sur des
galets quil dposait dans les cavernes du culte palolithiques dans la grotte de mas dAzil (Arige) par exemple.(). Le statut de lespace et du temps se retrouve sur ces
Figura 72
50
Figura 73
Figura 74
Morfologia dellimmaginario
galets et est marqu par des points ou des traits: ainsi nous y
voyons trios points, quatre lignes parallles et des
lignes croises; ou bien la simultanit de ces deux
concepts, cest--dire laddition de trois et de quatre sexprimant par sept traits parallles.40
Questo strano linguaggio dei segni presente
nellarte rupestre di tutti i continenti.
Se torniamo in Africa, le prime testimonianze
pre-neolitiche a noi note sono costituite dalle incisioni geometrizzanti dei gusci di uova di
struzzo attribuibili al capsiano (12.000-8.000
Bp) (Fig. 73).
nellarte rupestre del malawi un particolare interesse costituito dal cosiddetto complesso
rosso-schematico di numerose grotticelle che
presentano motivi esclusivamente astratti: linee,
spirali, circoli concentrici o raggiati, grate, probabile opera di
una popolazione pigmea stanziata nel territorio prima dellarrivo dei Bantu (Fig. 74).
51
Figura 75
52
Morfologia dellimmaginario
Linee flessuose e a zig-zag circondano gli animali o si sostituiscono agli arti degli antropomorfi.
in Australia, il sito probabilmente pi antico, la grotta calcarea
di Koonalda (Australia meridionale) presenta, a circa 300 metri
dallentrata, numerosi tracciati digitali di carattere serpentiforme e a cerchi concentrici, molto simili a quelli delle grotte
franco-cantabriche (datati indirettamente dai focolari 23.00015.000 Bp). nel complesso, i diversi insiemi stilistici del subcontinente australiano che testimoniano di una creativit che
dalla preistoria giunta fino ai giorni nostri, comprendono sia
segni aniconici che figure realistiche e bizzarre.41 in alcune
zone, prevalgono gli stili naturalistici (anche se con marcati
tratti fantastici), come nelle regioni settentrionali (Kimberley,
Terra di Arnheim, Queensland) e nelle regioni sud-orientali, in
altre zone domina uno stile lineare e geometrico, come nelle
regioni sud occidentali e centrali, in altre ancora gli stili si fondono o convivono (regioni centro-occidentali). Dove prevale
larte aniconica, in molti ripari sotto roccia sono ricorrenti impronte di animali e cerchi concentrici da cui si dipartono linee
rette, ma anche motivi spiraliformi apparentemente caotici
Figura 77 (Fig. 77). Un esame generale dellarte australiana scrive
Andrea Lommel ci porta ad alcune conclusioni istruttive. Vediamo dapprima che accanto ai gruppi delle opere rupestri con
raffigurazioni naturalistiche antropomorfe o zoomorfe, se ne
pu porre un altro, caratterizzato da figure geometriche, come
se ne trovano nelle regioni occidentali, meridionali e centrali
e, sporadicamente, anche in quelle orientali. naturalmente fra
i due gruppi sono avvenute comunicazioni e per questo motivo
non possono essere geograficamente divise in modo assoluto.
Appare tuttavia che lo stile geometrico delle opere rupestri del
meridione e delloccidente concentrico e forse rappresenta la
forma pi antica dello stile rupestre australiano.43 con il progressivo sopraggiungere nelle diverse zone del mondo, delle
culture a economia mista, le scene dipinte o incise si fanno pi
complesse. Anche la presenza dei segni subisce un analogo processo di moltiplicazione, dando vita a una sorta di esplosione
53
Figura 78
grafica (Fig. 78). Le linee, i cerchi, gli zig-zag, le grate si dispongono intorno alle figure fino a costituire uno sfondo surreale in cui strane creature ibride si trovano totalmente immerse
(Fig. 79).
Figura 79
54
Figura 80
Figura 81
Morfologia dellimmaginario
55
cascate di punti, linee percorse da un perpetuo moto ondulatorio, forme geometriche e girandole dai contorni irregolari popolano la creativit visionaria dellarte rupestre di tutto il continente americano (Fig. 80) (Fig. 81).
in generale, nellarte delle origini e nellarte tribale segni aniconici, enigmatici e ricorrenti, accompagnano la creativit
anche degli stili pi realistici. Grandi cerchioni spezzati, dischi
concentrici, motivi scutiformi, puntiformi, a vortice e a spirale
si affiancano e si sovrappongono alle immagini naturalistiche
contaminando i percorsi della visione (Fig. 82).
Sono stelle? Sono corsi dacqua? Sono fulmini? o sono piuttosto trappole magiche per la nostra capacit di decifrare un
mondo che non ci ha lasciato, per comprenderne il senso, altre Figura 82
forme di scrittura?
capitolo II
emPatIa e astRazIone
58
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
59
60
Morfologia dellimmaginario
studiosi del tempo, larcheologo mile de cartailhac ammetteva le sue gravi responsabilit nellaver negato per ventanni
lautenticit dei dipinti della grotta di altamira in cantabria,
scoperti nel 1879 da un nobiluomo spagnolo, marcelino de
sautuola. Uningiustizia che devessere riconosciuta e per cui
necessario fare pubblica ammenda. Questo fraintendimento
aveva portato i suoi colleghi (che pure non potevano non conoscere il centinaio di reperti preistorici raccolti nel muse des
antiquites nationales di st.germain-en-laye) non solo a rifiutarsi di prendere in considerazione la grotta spagnola, ma
anche di visionarne i dipinti. anche Worringer tende a escludere
dal proprio orizzonte indagativo il Paleolitico, considerato un
unicum ancora al di l della emergenza dellimpulso artistico e
irretito in uno stadio pre-estetico, estraneo allo sviluppo degli
stili e sostanzialmente dominato dalla abilit manuale. nel
giro, per, di pochi decenni la situazione muta radicalmente,
mentre i rinvenimenti si susseguono a ritmo serrato. a centanni
dalla pubblicazione di Abstraktion und Einfhlung, anche alla
luce di scoperte recenti del tutto straordinarie pensiamo soltanto alle pitture e ai graffiti aurignaziani della grotta chauvet
si pu affermare che astrattismo e naturalismo non sono momenti separati e antitetici della sensibilit creativa delle origini,
ma modalit espressive compresenti nellarte preistorica fin
dalle sue prime manifestazioni. almeno fin dalle prime manifestazioni a noi note. se effettivamente nelluniverso artistico
il pendolo dellastrazione e dellempatia ha conosciuto oscillazioni a favore delluno o dellaltro polo, la stilizzazione e il realismo non vanno intesi come attitudini espressive opposte e antitetiche, ma come momenti complementari. Potremmo dire che
il complesso meccanismo della genesi della creativit unitario
anche se i suoi ingranaggi non girano sempre alla stessa velocit. gi nel 1927, con una notevole intuizione, olivier leroy
aveva colto questo carattere unitario dellimpulso artistico dei
primordi. I disegni dei selvaggi appartengono per lo pi al tipo
stilizzato. anche nei prodotti preistorici considerati per convenzione realistici, come le pitture di altamira, non si copiato
pedissequamente il modello; non c naturalismo, ma deforma-
empatia e astrazione
61
zione astrattiva, semplificazione audace della complessit vivente. migliaia di anni prima di goethe, lartista magdaleniano
ha capito che doveva essere padrone e schiavo della natura. Il
problema dellastrazione nellarte primitiva non si pone in termini alternativi: rappresentazione diretta da un lato, forma geometrica dallaltro. le figurazioni realistiche, anche se superano
in quantit le figurazioni geometriche, non dovrebbero essere
affatto considerate in contrapposizione a quelle astrattive.7
Worringer riconosceva questi caratteri unitari dellimpulso artistico sia allarte greca classica, come eccezionale risultato di
una felice sintesi fra la tendenza naturalistica micenea e il geometrismo astratto dello stile dipylon, sia allarte orientale medioevale come perfetto esempio di integrazione fra astrazione
ed empatia. non per allarte delle origini. la seconda sezione
del suo saggio, dedicata alle forme ornamentali, presenta elementi di maggiore attualit. I motivi decorativi non sarebbero
progressive schematizzazioni di modelli naturalistici preesistenti n, tanto meno, risoluzioni grafiche riconducibili a esigenze tecnico-pratiche, ma forme di sviluppo di precedenti
espressioni astratte.
si tratta di una posizione innovativa e, in una certa misura, di
rottura. a met dellottocento, in un testo destinato a una grande
fortuna, Der Stil in den technischen und tektonischen Knsten
(1860-1863), larchitetto tedesco gottfried semper aveva formulato, partendo da considerazioni mutuate dalle tecniche edificative, una teoria sulla genesi dei motivi geometrico-decorativi destinata a egemonizzare il campo della critica darte e ad avere un
largo seguito anche fra gli studiosi di arte preistorica e tribale.8
secondo semper, il decoro ornamentale era il risultato di tre diverse esigenze, una connessa alle finalit duso e alla destinazione degli oggetti (Zweckfunktion), una dovuta alla scelta e alla
natura dei materiali impiegati e una in molti casi prevalente
subordinata ai processi di lavorazione e alle specifiche tecniche
di realizzazione dei manufatti (Verfahrensweise).
acquisizioni legate a particolari esigenze produttive possono
giungere a influenzare anche ambiti artistici diversi, apparentemente lontani ed estranei, come nel caso dei disegni e degli
62
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
63
64
Morfologia dellimmaginario
nabile. la genesi delle forme simboliche sembra trovare in questa riflessione sullarte nordica, la sua giustificazione in una
sorta di determinismo ambientale curvato in senso psicologico.
In effetti, un curioso determinismo che distingue la sensibilit
nordica da quella mediterranea, sembra percorrere tutto il dibattito artistico fra fine ottocento e inizi novecento. Il groviglio
di linee che, in una sorta di delirio grafico, caratterizza le
espressioni artistiche del medioevo nordico esprime, secondo
Worringer, il pthos dei popoli settentrionali, un pthos che penetra e anima linorganico in un sortilegio estetico teso ad affermare un vitalismo che stenta a riconoscersi nel mondo.
una inquietudine interiore a spingere luomo del nord costretto a vivere fra le nebbie aurorali che precedono il dispiegarsi della solarit a vitalizzare linanimato, come se il suo
sguardo, offuscato dallasprezza delle condizioni ambientali,
non riuscisse a scorgere nel mondo alcun afflato in grado di
consonare con le sue esigenze di spiritualit. Il bisogno di empatia di questi popoli inquieti non sceglie la via pi ovvia che
conduce allorganico, perch per esso il moto armonico dellorganico non sufficientemente espressivo, ha bisogno invece di
quel pthos misterioso che proprio dellanimazione dellinorganico.12 se nelle analisi delle prime forme artistiche, le riflessioni di Worringer presentano dei limiti riconducibili, almeno in parte, alle pionieristiche acquisizioni archeologiche
del tempo queste hanno avuto, il merito di porre al centro del
dibattito dei primi del novecento tre considerazioni rilevanti
sullorigine dellarte:
1) la radice della creativit artistica, cio la volont di dare
forma, rinvia a esigenze psichiche che rispecchiano i conflitti
dellanima. larte riflette il Weltgefhl, cio lo stato psichico
in cui si trova lumanit, nei diversi momenti storici, nei confronti del cosmo e dei fenomeni del mondo esterno.
2) limpulso artistico originario espressione di una grande
inquietudine interiore (limmensa agorafobia spirituale),
di unangoscia esistenziale che tende al suo auto-superamento scaricandosi nelle forme.
empatia e astrazione
65
3) la tendenza allastrazione una risposta istintiva e irrazionale a una forte ansia di carattere spirituale.
Un influsso indubbio delle concezioni worringeriane si pu ravvisare in Italia, pur in un contesto e con intendimenti profondamente mutati, in un saggio del 1956 di Bianchi-Bandinelli
che riprende, fin dal titolo, Organicit e astrazione, gli interessi
tematici dello storico dellarte tedesco.13 secondo Bianchi-Bandinelli, larte realistica e larte geometrizzante, organica la
prima, inorganica e astratta la seconda, non sono pure opzioni
stilistiche, ma forme diverse della sensibilit creativa che corrispondono a differenti visioni del mondo. mentre il realismo
espressione di una societ razionale, capace di accogliere al
proprio interno la ricchezza e la complessit della vita, lastrattismo indice di un pensiero irrazionale e metafisico che tende
a irrigidirsi e a chiudersi alle istanze di rinnovamento.
lesempio pi significativo a sostegno di questa tesi affidato
al raffronto fra la monetazione greca del IV secolo a.c. e la monetazione barbarica della tarda antichit. In particolare, osservando una piccola moneta greca uno statre di tre centimetri
di diametro coniato da Filippo il macedone fra il 359 e il 336
a.c. che reca sul recto il profilo di apollo coronato di alloro
e sul verso una biga, Bianchi-Bandinelli rileva il carattere pla- Figura 84a
stico della composizione e la perfetta organicit delle immagini
(Fig. 84a). avvicinando questa moneta doro a una dargento
del I secolo a.c dei nervii, popolazione gallica degli atrebati,
possibile, invece, notare una dissoluzione delle forme organiche e un irrigidimento dei motivi decorativi (Fig. 84b). Questa tendenza allastrazione una caratteristica di molte monete
barbariche, soprattutto celtiche, rinvenute con particolare abbondanza sulle sponde del Reno e del meno; quelle che gli specialisti chiamano scodelline dellarcobaleno. secondo larcheologo, si pu dimostrare come limmagine del recto della
moneta dei nervii derivi direttamente da quella greca attraverso Figura 84b
una serie successiva di trasposizioni. In effetti, le popolazioni
barbariche erano giunte in contatto con le monete greche attraverso gli stanziamenti commerciali di massalia (marsiglia) gi
nella prima met del III secolo a.c. e avevano iniziato a imi-
66
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
67
68
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
69
2. ExCuRSuS
del secolo scorso si interroga sulla genesi delle forme ani- etnologIco
coniche, indagando i processi mentali che strutturano la creativit e la concettualit umana, su un piano diverso sembra muoversi, nello stesso arco di tempo, la ricerca etnologica e paletnologica. Fra gli studiosi di arte preistorica e tribale tende a
prevalere una metodologia indagativa saldamente ancorata allanalisi dei manufatti e alle loro relazioni con le culture materiali di appartenenza. In realt, anche in questo quadro pi particolaristico e attento alla specificit delle singole espressioni
della creativit, va affermandosi un paradigma universale che
tende a ricondurre i segni astratti e i decori alla semplificazione
di modelli naturali di partenza. I triangoli, gli zig-zag, le losanghe e i circoli che ornano i cesti, i tessuti e le ceramiche dei po-
70
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
71
72
Morfologia dellimmaginario
Figura 88
empatia e astrazione
73
Figura 90
Figura 91
74
Morfologia dellimmaginario
(b)
(c)
La stessa schematizzazione presente, in forma ancora pi accentuata, negli ornamenti dei Karaja presi in esame da Paul
Ehrenreich che, alla fine dellOttocento, avvia una lettura in
chiave simbolica dei motivi decorativi provenienti sia dallAmerica settentrionale che meridionale. Anche in questo caso,
saremmo dinanzi a piccole api (a), a pipistrelli (b) e a pelli
di serpente (c-d-e-f)28 (Fig. 93).
Figura 93
Figura 95
Figura 96
empatia e astrazione
75
(a)
(b)
(c)
Figura 97
76
Figura 98
Figura 99
Figura 100
Morfologia dellimmaginario
quisizioni etnologiche e sviluppata in un orizzonte interpretativo pi articolato e ampio. secondo Boas, le forme naturali, di
per s, non sono modelli in grado di sostenere un processo di
rielaborazione formale se non quando diventano oggetto dellintervento tecnico-artigianale. se c nelluomo primitivo una
sensibilit intuitiva per la forma, in parte innata e in parte connessa allosservazione della natura, questa si sviluppa e si affina
solo attraverso le capacit manipolative, quando loggetto naturale viene piegato alle esigenze pratiche. Il fatto stesso che
in qualsiasi parte del mondo scrive Boas le produzioni
delluomo abbiano stili particolari e marcati dimostra che insieme alle attivit tecniche si sviluppa anche una sensibilit per
la forma; ma nulla dimostra che la sola contemplazione della
natura o di oggetti naturali faccia nascere un senso della forma
definito, e nemmeno abbiamo prove che questa forma stilistica
ben definita si sviluppi esclusivamente come prodotto della
forza di immaginazione dellartigiano, senza la guida dellesperienza tecnica che porta la forma al livello di coscienza.31 tecnica e sensibilit per la perfezione formale si coniugano in un
processo creativo che educa progressivamente il senso estetico.
lo stanno a dimostrare le decorazioni geometriche regolari
degli intrecci dei cesti indiani (Fig. 98) (Fig. 99) (Fig. 100).
empatia e astrazione
77
Figura 101
78
Figura 102
Figura 103
Morfologia dellimmaginario
giustificare la presenza di determinate forme decorative di carattere regolare e seriale. In altri casi, la schematizzazione geometrica dovuta alladattamento della figura ai materiali. In
particolare, il passaggio da rappresentazioni realistiche a schematizzazioni sempre pi convenzionali di un medesimo tema,
denso di implicazioni simboliche, deriverebbe o dai processi di
riproduzione o dalla imposizione di tecniche particolari nella
trasposizione dei disegni o ancora dalladattamento al campo
decorativo.
Un esempio di geometrizzazione, dovuta
alladattamento della figura al campo decorativo, ravvisabile, ad esempio, nella
stilizzazione del serpente a sonagli presente sui dischi di conchiglia del tennessee (Fig. 102).
le esigenze di simmetria allinterno del campo
decorativo richiedono adattamenti che possono
modificare considerevolmente la forma figurativa.33
non tutti i processi di schematizzazione hanno, per, la stessa
origine.
a questo punto scrive Boas sorge limportante problema
se, come spesso stato affermato, tutte queste forme siano da
considerarsi evoluzioni dal realismo al convenzionalismo, o se
non possa essersi verificato anche il procedimento opposto, che
cio da un disegno geometrico esistente si sia andata gradualmente affermando una forma realistica, che nel motivo geometrico si leggesse un significato e che in questo modo si siano
originate le forme significative.34 Boas tende a pensare che
possano prodursi entrambe le possibilit. Un esempio della seconda ipotesi offerto dal modo convenzionale degli Indiani
delle Pianure di rappresentare il bisonte con una sagoma rettangolare simile a una pelle stesa con le zampe, la testa e la
coda (Fig. 103). ma anche un rettangolo tout court pu venir
identificato come bisonte. a questo punto, possibile che la
pelle sia stata schematizzata con la sottrazione di alcuni elementi (zampe-testa-coda) fino ad apparire semplicemente come
rettangolo o, al contrario, che il rettangolo sia stato letto (e
empatia e astrazione
79
80
Figura 104
Morfologiadellimmaginario
empatia e astrazione
81
82
Figura 105
Morfologia dellimmaginario
Empatia e astrazione
83
Figura 106
84
Morfologia dellimmaginario
sere frecce impennate. Impossibile, invece, dare uninterpretazione alle punteggiature, spesso disposte in bande, che si inseguono sulle pareti delle grotte, in file semplici o multiple, anche
se taluni hanno ravvisato in queste sequenze degli indicatori di
percorso. oggi sappiamo che, mentre i segni tettiformi e claviformi hanno un carattere piuttosto particolaristico e regionalistico, le punteggiature, le asticciole e le linee sono una presenza
universale dellarte parietale e rupestre che travalica di gran
lunga i confini dellarea franco-cantabrica.
a una decina danni dalla pubblicazione dellArte della antica
et della pietra, esce in Francia uno studio assai corposo di
andr leroi-gourhan, Prhistoire de lart occidental (1965),
destinato, come il volume di graziosi, a divenire una pietra miliare degli studi successivi.49 In un pi generale orizzonte di
analisi evolutiva dei paradigmi stilistici, frutto di una accurata
ricerca condotta in sessantasei grotte e ispirato a una metodologia strutturalista, leroi-gourhan sottolinea come nellarte parietale paleolitica la successione degli stili sia alla base della
successione cronologica. Questo vale sia per le forme figurative
come per i segni, ma secondo un criterio evolutivo rovesciato.
mentre per le figure animalistiche lo sviluppo va da forme semplici e primitive a forme sempre pi naturalistiche, per i segni
il processo inverso: da forme mimetico-rappresentative (stile
I) a forme sempre pi schematiche (stile II-III), fino a giungere
a una completa astrazione di carattere geometrizzante (stile IV).
dunque, anche i segni sono sufficientemente caratterizzati nei
diversi periodi da poter assumere un ruolo di controllo cronologico. ma qual il loro significato? Fondandosi su vaghe
somiglianze formali e su coincidenze etnografiche essi sono interpretati come trappole, capanne, trappole-capanne per gli spiriti, armi, blasoni. la statistica topografica e cronologica ci
hanno fatto preferire una spiegazione totalmente diversa.50
I segni, secondo leroi-gourhan, hanno una valenza simbolica
e possono essere suddivisi in due grandi gruppi: i segni allungati (linee, bastoncini, file di punti) e i segni pieni (ovali, triangoli, rettangoli). mentre i primi sono schematizzazioni dellorgano genitale maschile, i secondi sostituiscono la rappresentazione naturalistica dellorgano genitale femminile (Fig. 107).
empatia e astrazione
85
saremmo, quindi, dinanzi a progressive semplificazioni grafiche di elementi anatomici radicati in quel dimorfismo sessuale
che lo studioso francese pone come criterio interpretativo dominante della sua lettura simbolica dellarte delle origini. si
tratterebbe di una sorta di deriva plastica che, attraverso tappe
successive, ha portato le pi antiche raffigurazioni degli organi
sessuali maschili e femminili a discostarsi progressivamente
dalle forme anatomiche di partenza per approdare a un simbolismo astratto. Questa semplificazione formale implica un
processo non molto diverso da quello che ha spinto Picasso a
disegnare le metamorfosi del toro (Fig. 108). secondo leroigourhan, i segni maschili, ricorrenti allentrata e nel fondo
delle grotte, sembrano intrattenere un legame costante con il
cavallo, mentre i segni femminili sono, per lo pi, associati al
Figura 107
bisonte.
Figura 108
86
Figura 109
Figura 110
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
87
o incisi sia nelle grotte che sui reperti darte mobiliare (atto
individuale di partecipazione) potrebbero essere ricondotti, almeno in alcuni casi, al simbolismo dellacqua.
Pi complessa e articolata la posizione di emmanuel anati
che integra le analisi strutturali di leroi-gourhan con apporti
mutuati dalle pi recenti acquisizioni della linguistica e della
psicologia dellarte, fondando un nuovo paradigma interpretativo delle forme elementari del linguaggio preistorico e tribale.
Il concetto di astrattismo , in ogni caso, da considerarsi improprio per larte delle origini. Probabilmente il concetto di
astratto per luomo preistorico, non esisteva. daltro canto,
larte grafica, anche la pi naturalista, sempre unastrazione,
perch costituisce la rappresentazione, lidea o la figurazione,
e quindi comunque la trasfigurazione, di una realt della quale
si sceglie una parte, sia essa visuale, simbolica o concettuale.
ci che noi definiamo come astrattismo spesso il risultato
di un livello superiore di sintesi, la cui corretta lettura dipende
dalla nostra capacit o incapacit di individuarne il meccanismo
associativo.53 anati classifica il repertorio non figurativo dei
popoli senza scrittura in due grandi categorie: gli ideogrammi
e gli psicogrammi che, accanto ai pittogrammi cio alle rappresentazioni figurative identificabili vengono a costituire la
base grammaticale del linguaggio grafico-elementare delle origini.54 mentre i pittogrammi sono rappresentazioni di antropomorfi, zoomorfi, strutture e oggetti, reali o immaginari (la flora
e i paesaggi sono assolute eccezioni), gli ideogrammi e gli psicogrammi hanno un carattere pi sintetico e ripetitivo. gli ideogrammi sono segni dalla forte valenza simbolica che riflettono
processi mentali connessi a elementi anatomici (il corpo
umano), concettuali (materializzazione di idee) e numerici
(quantificazioni del reale o dellimmaginario). tra le forme
pi comuni vi sono il punto, la serie di punti, la linea, il disco,
il disco con il punto centrale, la linea e il punto, il segno a V,
il segno a t, il segno a s, il quadrato, il rettangolo, il triangolo, il dardo, il ramo, la croce, la stella, il serpentiforme, lo
zigzag, il segno fallico, quello vulvare, quello a labbra, le cinque dita di una mano, il reticolato.55 si tratta di grafemi che,
in alcuni casi, come i segni anatomici, evidenziano il processo
88
Figura 111
Figura 112
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
89
Figura 113
Figura 114a
Figura 114b
Figura 115
90
Figura 116
Morfologia dellimmaginario
empatia e astrazione
91
CM
MY
CY
CMY
Morfologia dellimmaginario
Le prime forme darte visiva create dalluomo nella profondit delle grotte e
nei ripari sotto roccia presentano, accanto a un bestiario naturalistico di
straordinaria bellezza, immagini enigmatiche che non trovano riscontro nella
percezione della realt sensibile. Esseri ibridi e segni geometrizzanti
convivono con i grandi animali dipinti, spezzando lincanto del loro
linguaggio figurativo. Queste presenze irreali costituiscono la sfida maggiore
alla nostra capacit di comprensione delle culture preistoriche, il punto pi
buio dell'universo oscuro della nostra spiritualit nascente. Le diverse ipotesi
che, dalla fine dellOttocento a oggi, sono state avanzate sul loro significato
non hanno mai trovato un consenso unanime. Si potrebbe per tentare
l'azzardo di procedere obscurum per obscurius, cercando di capire se non
siano proprio queste emergenze visionarie a offrire un ponte insperato per
una maggiore comprensione delle pi antiche espressioni della creativit e,
insieme a queste, delle strutture antropologiche profonde dell'immaginario.
Morfologia
dellimmaginario
Larte delle origini fra linguistica e neuroscienze
20,00
9 788876 954016
A RCIPELAGO EDIZIONI