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IX Capo I - D.Lgs.81/08)
Premessa
In alternativa alla misurazione dellagente chimico possibile, e largamente praticato, luso di sistemi di valutazione del rischio basati su relazioni matematiche (o su modelli grafici) denominati algoritmi (letteralmente: procedure di calcolo). Gli algoritmi (o i modelli) sono procedure che assegnano un valore numerico ad una serie di fattori o parametri che intervengono nella determinazione del rischio pesando, per ognuno di essi in modo diverso, limportanza assoluta e reciproca sul risultato valutativo finale. Ovviamente un algoritmo (o un modello) risulta tanto pi efficiente quanto pi i fattori individuati e il loro peso sono pertinenti alla tipologia di rischio trattato. I fattori individuati vengono quindi inseriti in una relazione matematica semplice (o in un modello grafico) la quale fornisce un indice numerico che assegna, non tanto un valore assoluto del rischio, quanto permette di inserire il valore trovato in una "scala numerica del rischio" individuando, per la situazione analizzata una graduazione dellimportanza del valore dellindice calcolato. Assume quindi importanza nella costruzione di un algoritmo: lindividuazione puntuale dei parametri che determinano il rischio; lindividuazione del peso dei fattori di compensazione nei confronti del rischio; lindividuazione della relazione numerica che lega i parametri fra di loro (fattori additivi, moltiplicativi, esponenziali, ); lindividuazione della scala dei valori dellindice in relazione al rischio (per esempio: molto basso, basso, medio, medio-alto, alto . ). Il modello proposto una modalit di analisi che consente di effettuare la valutazione del rischio secondo quanto previsto dallarticolo 223 comma 1. del D.Lgs. 81/08 (Titolo IX Capo I Protezione da agenti chimici): nel modello infatti prevista lidentificazione e il peso da assegnare ai parametri indicati dallarticolo di legge e dai quali non possibile prescindere. Il modello individua un percorso semplice, il pi semplice possibile, per effettuare la valutazione del rischio da parte delle piccole imprese Artigiane, Industriali, del Commercio e dei Servizi senza dover accedere, almeno in questa fase, a valutazioni con misurazione dellagente chimico. Infine, il modello va inteso come un percorso di facilitazione atto a consentire, alle piccole e medie imprese, la classificazione al di sopra o al di sotto della soglia del rischio IRRILEVANTE PER SALUTE. Occorre ribadire che le misure di prevenzione e protezione di carattere generale, quali quelle previste dallAllegato IV D.Lgs.81/08 Punti 2. (Presenza nei luoghi di lavoro di agenti nocivi), 3. (Vasche, Canalizzazioni, Tubazioni, Serbatoi, Recipienti, Silos) e 4. (Misure contro lincendio e lesplosione) e dallarticolo 224 comma 1. del D.Lgs.81/08, devono essere adottate prima di eseguire la valutazione del rischio.
Il modello per la valutazione del rischio derivante da esposizione ad agenti chimici pericolosi
Il rischio R per le valutazioni del rischio derivanti dallesposizione ad agenti chimici pericolosi il prodotto del pericolo P per lesposizione E (Hazard x Exposure).
R=PxE
Il pericolo P rappresenta lindice di pericolosit intrinseca di una sostanza o di un preparato che nellapplicazione di questo modello viene identificato con le frasi di rischio R che sono utilizzate nella classificazione secondo la Direttiva Europea 67/ 548/CEE e successive modifiche. Ad ogni frase R stato assegnato un punteggio (score) tenendo conto dei criteri di classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi, indicati nel Decreto Legislativo 28 luglio 2008, n.145 (D.Lgs. 52/97 e succ. mod.). Il pericolo P rappresenta quindi la potenziale pericolosit di una sostanza indipendentemente dai livelli a cui le persone sono esposte (pericolosit intrinseca). Lesposizione E rappresenta il livello di esposizione dei soggetti nella specifica attivit lavorativa. Il rischio R, determinato secondo questo modello, tiene conto dei parametri di cui allarticolo 223 comma 1 del D.Lgs. 81/08:
Per il pericolo P sono tenuti in considerazione le propriet pericolose e lassegnazione di un valore limite professionale, mediante il punteggio assegnato; Per lesposizione E si sono presi in considerazione: tipo, durata dellesposizione, le modalit con cui avviene lesposizione, le quantit in uso, gli effetti delle misure preventive e protettive adottate.
Il rischio R, in questo modello, pu essere calcolato separatamente per esposizioni inalatorie e per esposizioni cutanee:
Rcum =
Gli intervalli di variazione di R sono:
Rinal2 + Rcute2
0,1 < Rinal < 100 1 < Rcute < 100 1 < Rcum < 141
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di manutenzione adeguate; la riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti; la riduzione al minimo della durata e dell'intensit dell'esposizione; le misure igieniche adeguate; la riduzione al minimo della quantit di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessit della lavorazione; metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell'immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonch dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.
Da questa considerazione di carattere tecnico-giuridico ne consegue che il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08 non pu in alcun modo provocare unattenuazione delle misure generali di tutela dei lavoratori durante il lavoro, n prescindere dallapplicazione della Normativa previgente e pertanto le misure di prevenzione e protezione di carattere generale richiamate sopra devono essere applicate ancor prima di valutare il rischio da agenti chimici. In altre parole qualsiasi modello/algoritmo applicato per la valutazione approfondita del rischio chimico non pu prescindere dallattuazione preliminare e prioritaria dei principi e delle misure generali di tutela dei lavoratori. Risulta inoltre utile ribadire che nel caso del rischio da agenti chimici, la tutela della salute dei lavoratori dallesposizione ad agenti chimici sempre pi legata alla ricerca ed allo sviluppo di prodotti meno pericolosi per prevenire, ridurre ed eliminare, per quanto possibile, il pericolo in via prioritaria alla fonte. La politica comunitaria in materia tesa ad agevolare questo fondamentale processo per la salvaguardia della salute umana ed in tale contesto va inserito il Titolo IX Capo I D.Lgs.81/08, laddove prescrive al datore di lavoro di valutare il rischio chimico per la salute e la sicurezza dei lavoratori al momento della scelta delle sostanze e dei preparati da utilizzare nel processo produttivo, e di sostituire, se esiste unalternativa, ci che pericoloso con ci che non lo o meno pericoloso. Non dimentichiamo che anche nelluso degli agenti cancerogeni e/o mutageni, in cui ovviamente non si applica il concetto di RISCHIO IRRILEVANTE PER LA SALUTE ed in presenza di rischio da agenti chimici pericolosi per la salute dei lavoratori esposti al di sopra della soglia del RISCHIO IRRILEVANTE PER LA SALUTE, la possibile sostituzione una misura di tutela cogente, la cui inosservanza (artt. 225 commi 1. e 235 D.Lgs.81/08) rappresenta uninadempienza sanzionata precisamente con lammenda (4000-12000 Euro) alternativa allarresto (4-8 mesi) dallart. 262 comma 1. lettera a) D.Lgs.81/08.
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Luso di modelli/algoritmi per la valutazione del rischio chimico risulta anche utile come strumento che, a partire da informazioni ugualmente disponibili per tutti, consenta di operare delle scelte tra agenti chimici in possesso di diversa pericolosit che, aventi uguale funzione duso e destinati a scopi analoghi, sono utilizzabili in modo equivalente. Riuscire a discriminare tra agenti chimici con identica funzione duso, ma diversa pericolosit significa essere in grado di sostituire ci che pericoloso, con ci che non lo o lo meno e quindi adempiere alla misura di tutela generale di cui allart. 15 comma 1. lett. f) D.Lgs. 81/08.
Modalit per la valutazione della pericolosit intrinseca per la salute di un agente chimico. Criteri per lidentificazione dellindice P
Il metodo per lindividuazione di un indice di pericolo P si basa sulla classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi stabilita dalla normativa italiana vigente che, com noto, proviene da direttive e regolamenti della CEE (Direttiva 67/548/CEE e successive integrazioni e modifiche). Attualmente lultimo recepimento nel nostro ordinamento legislativo nazionale dei requisiti generali per la classificazione delle sostanze e dei preparati pericolosi rappresentato dal Decreto Legislativo 28 luglio 2008, n.145 (modifica del D.Lgs. 52/97) pubblicato nel supplemento ordinario N.221/L alla Gazzetta Ufficiale n.219 del 18 settembre 2008, che di fatto adatta la normativa nazionale in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose al Regolamento (CE) n.1907/2006, denominato con lacronimo REACH, concernente la registrazione, la valutazione, lautorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche. La Commissione Europea ha emanato la direttiva 2008/58/CE del 21 agosto 2008, pubblicata sulla G.U.U.E. L 246 del 15 settembre 2008, recante il trentesimo adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/CEE del Consiglio concernente il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla classificazione, all'imballaggio e all'etichettatura delle sostanze pericolose classificate ufficialmente con la rispettiva etichettatura che sintetizza tutte le propriet pericolose (tossicologiche, chimico-fisiche ed ecotossicologiche). Anche il decreto legislativo 14 marzo 2003, n.65 recepimento della direttiva 1999/45/CE del 31 maggio 1999 del Parlamento Europeo e del Consiglio, detta un metodo convenzionale per la valutazione dei pericoli per la salute dei preparati di estrema rilevanza al fine di attribuire una corretta graduazione del pericolo La classificazione per la salute, sia essa ufficiale che provvisoria, tende ad identificare tutte le propriet tossicologiche delle sostanze e dei preparati che possono presentare un pericolo allatto della normale manipolazione o utilizzazione. I rischi intrinseci delle sostanze e dei preparati pericolosi sono segnalati in frasi tipo (Frasi R). Queste frasi sono riportate nelletichettatura di pericolo e sulla scheda informativa in materia di sicurezza, questultima, compilata attualmente secondo i dettati del decreto ministeriale 7 settembre 2002 e Allegato II del REACH. Mediante lassegnazione di un valore alla frase di rischio (Frase R) singola o combinata attribuito alla propriet pi pericolosa e di conseguenza alla classificazione pi pericolosa possibile avere a disposizione un indice numerico (score) di pericolo per ogni agente chimico pericoloso impiegato.
La scelta dello score pi elevato dellagente chimico pericoloso impiegato moltiplicato per lindice desposizione fornisce la possibilit di valutare il rischio chimico per ogni lavoratore esposto ad agenti chimici pericolosi in qualsiasi circostanza lavorativa. E evidente che il risultato dellapplicazione risente dei limiti propri dei criteri di classificazione. La determinazione dello score di pericolo effettuata in maniera pesata in funzione della graduatoria di pericolosit assegnata alle singole categorie di pericolo ed ai criteri per la scelta dei simboli, dellindicazione del pericolo e della scelta delle frasi indicanti i rischi relativi alle propriet tossicologiche degli agenti chimici pericolosi in relazione alle vie desposizioni pi rilevanti per il lavoratore sul luogo di lavoro (Via dassorbimento per via inalatoria > Via dassorbimento per via cutanea/mucose > Via dassorbimento per via ingestiva). Pertanto il modello nel suo complesso fa riferimento sia alle caratteristiche intrinseche di pericolosit degli agenti chimici che alle concrete situazioni duso, in quanto lobiettivo del metodo quello di valutare il rischio chimico per la salute. La pericolosit intrinseca di unagente chimico pericoloso una sua caratteristica invariabile, indipendente dalle condizioni in cui viene utilizzata; le condizioni duso vengono infatti a determinare il rischio reale, esprimibile come il prodotto tra pericolosit intrinseca e grado di esposizione dei lavoratori. Si ribadisce che il grado desposizione dipende da molti fattori quali la quantit dellagente chimico impiegato o prodotto, dalle modalit dimpiego e dalla frequenza dellesposizione, cio dal tipo di impianto di processo, dalle misure di prevenzione e protezione adottate, dalla mansione, ecc... La pericolosit intrinseca degli agenti chimici si pu esprimere solo in una scala di valori relativi e pertanto per valutare la pericolosit degli agenti chimici immessi sul mercato o presenti nel luogo di lavoro ci si deve dotare innanzitutto di un metro di misura. Lordinamento dei vari agenti chimici in funzione della loro pericolosit intrinseca, secondo una scala almeno semiquantitativa, di evidente utilit pratica; una tale scala pu essere creata attribuendo a certe propriet delle sostanze degli opportuni coefficienti. Nella scelta delle propriet da indicizzare e nella ponderazione dei relativi coefficienti si introduce un inevitabile grado di arbitrariet, ma applicando lo stesso sistema ai diversi agenti chimici, si ottiene una graduazione comparativa uniforme. Il risultato numerico ottenuto applicando un metodo indicizzato pu essere considerato solo per lordine di grandezza che esprime. Inoltre opportuno precisare che i metodi di questo tipo non si prestano per apprezzare modeste differenze di rischio e pertanto un certo grado dincertezza sempre accompagnato dalluso di questi metodi di valutazione. Nel presente caso tali incertezze vengono evidenziate maggiormente qualora si sia in prossimit della soglia che viene stabilita dallestensore relativa al rischio chimico IRRILEVANTE PER SALUTE.
Un altro aspetto di estrema rilevanza per una corretta graduazione del pericolo relativo al fatto che i criteri di classificazione ed etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi secondo la direttiva 67/548/CEE e successive modifiche ed integrazioni si basano sul principio che gli effetti a lungo termine (ad es. categoria di pericolo del Tossico per il ciclo riproduttivo), allergenici subacuti o cronici (ad es. categoria di pericolo dei Sensibilizzanti) siano pi rigorosi ed importanti rispetto agli effetti acuti. Lindice numerico che stabilisce la graduazione del pericolo deve tenere conto di questo principio di carattere generale. Non si deve dimenticare che questo principio di priorit tossicologica degli effetti a lungo termine rispetto a quelli acuti alla base dellapplicazione del metodo convenzionale per la valutazione di pericolosit e conseguente classificazione ed etichettatura dei preparati. Tuttavia la graduazione del pericolo dovr tenere conto anche del significato delle diverse categorie di pericolo in relazione ai metodi utilizzati per la determinazione delle propriet tossicologiche e delleffettiva pericolosit dellagente chimico per il lavoratore. E per questo motivo che le sostanze molto tossiche e tossiche solo per gli effetti acuti con simbolo di pericolo del teschio con tibie incrociate nero su campo gialloarancione e indicazioni di pericolo del Molto Tossico e Tossico vengono considerate comunque, anche se di poco, pi pericolose rispetto alle sostanze sensibilizzanti per via inalatoria esemplificate dal simbolo della croce di S.Andrea nera su sfondo giallo-arancione con indicazione di pericolo del Nocivo. Un altro esempio di graduazione del pericolo si pu fare considerando solo gli effetti acuti: la categoria del Molto Tossico risulta pi pericolosa rispetto a quella del Tossico, la quale risulta pi pericolosa rispetto a quella del Nocivo sulla base dei risultati di tossicit acuta espressa attraverso le DL50 per via orale e cutanea e CL50 per via inalatoria.
I coefficienti (score) attribuiti alle propriet intrinseche degli agenti chimici sono riportati nelle Tabella allegata. Nellattribuzione dei punteggi alle frasi di rischio riferite alle propriet tossicologiche si valutato essenzialmente lentit delle manifestazioni cliniche indicate come criteri nel D.Lgs.145/2008. In considerazione della bassa probabilit di accadimento, si scelto di dare un punteggio abbastanza basso, ma non nullo, nei riguardi della valutazione della pericolosit intrinseca nel caso di effetti dovuti ad ingestione. Se un agente chimico esplica la sua pericolosit esclusivamente per ingestione si ritiene che negli ambienti di lavoro il rischio legato a questa via di assorbimento possa essere eliminato alla radice, adottando corrette misure igieniche e comportamentali; quindi si ritenuto di non considerare in questo modello il rischio per ingestione, pur mantenendo i relativi valori degli score allinterno della tabella. Si poi assunto una disuguaglianza tra le altre vie di introduzione (cutanea e inalatoria) attribuendo un peso maggiore alla via inalatoria e si fatto in modo che per ciascun effetto (nocivo, tossico o molto tossico) il punteggio attribuito ad ogni singola via di introduzione fosse rispettivamente superiore a quello attribuito alla categoria precedente per tutte le vie, ma inferiore a quello attribuito alla categoria propria per tutte le vie (es. Tossico per via inalatoria superiore rispetto al Nocivo per tutte le vie, ma inferiore al valore del Tossico per tutte le vie). Alle frasi di rischio R39 (pericolo di effetti irreversibili molto gravi a seguito di unica esposizione), R68 (possibilit di effetti irreversibili a seguito di una singola esposizione per sostanze classificate nocive) e R48 (pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata) si ritenuto opportuno attribuire uno stesso peso, comunque in relazione alle diverse categorie di pericolo, in quanto risulta molto complesso diversificare e scegliere il peso di un effetto tossicologico irreversibile dopo ununica esposizione o dopo unesposizione prolungata. Inoltre vi da sottolineare che tali frasi di rischio sono relative ad un effetto irreversibile comunque diverso rispetto agli effetti canonici a lungo termine. Nella tabella allegata stato attribuito un punteggio anche ai preparati non classificati pericolosi per la salute, ma che contengono almeno una sostanza pericolosa in concentrazione individuale > all1% in peso rispetto al peso del preparato non gassoso, o > allo 0,2 % in volume rispetto al volume del preparato gassoso o contenenti una sostanza per la quale esistono limiti di espressione comunitari sul luogo di lavoro, cio in riferimento a quei preparati di cui possibile accedere alla scheda informativa in materia di sicurezza ai sensi del D.M. 07/09/2002 per la conoscenza della composizione degli ingredienti del preparato. E stato attribuito un punteggio anche per quelle sostanze non classificate ufficialmente come pericolose per via inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione, ma alle quali stato assegnato un valore limite desposizione professionale (ad esempio letere dimetilico, il clorodifluorometano, l1-metossi-2-propanolo, 1,2,3 trimetilbenzene, acetato di 1-metilbutile, acetato di 3-amile, seleniuro di idrogeno, 2-metossimetiletossipropanolo, acetato di terz-amile ecc). E stato inoltre attribuito un punteggio minore a quelle sostanze non classificabili come pericolose per via inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per
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ingestione, ma in possesso di un valore limite desposizione professionale (ad esempio biossido di carbonio). Infine, stato attribuito un punteggio anche per le sostanze e i preparati non classificati come pericolosi, ma che nel processo di lavorazione si trasformano o si decompongono emettendo tipicamente degli agenti chimici pericolosi (ad es. nelle lavorazioni metalmeccaniche, nelle saldature, nelle lavorazioni con materie plastiche, ecc). Questa modalit di attribuzione di un punteggio a sostanze o preparati inseriti in un processo risulta chiaramente pi complessa ed indeterminata. Questo un caso in cui non possibile dare un peso certo alle propriet tossicologiche di queste sostanze e preparati, (polimeri, elastomeri, leghe, ecc..) i quali non presentano un pericolo allatto della normale manipolazione o utilizzazione. La difficolt di attribuzione di un punteggio a questi impieghi dovuto allimpossibilit di prevedere con certezza quali agenti chimici pericolosi si sviluppino durante il processo, per il fatto che la termodinamica e le cinetiche di reazione relative alla trasformazione siano poco conosciute o le reazioni non siano facilmente controllabili. Tuttavia stato deciso di attribuire comunque un punteggio anche in questa fattispecie, diversificandolo in funzione della conoscenza degli agenti chimici che si prevede possano svilupparsi nel processo, dando ovviamente un punteggio pi elevato per quelli pericolosi per via inalatoria rispetto alle altre vie dassorbimento. E stato fornito un punteggio maggiore per i processi ad elevata emissione di agenti chimici rispetto a quelli a bassa emissione. Infatti la saldatura caratterizzata da una emissione di agenti chimici pericolosi presenti nei fumi molto pi elevata rispetto allo stampaggio delle materie plastiche; a sua volta lo stampaggio delle materie plastiche pu avvenire sia ad alte temperature (260 C) che a basse temperature (80C) con diverse velocit demissione. Il punteggio minimo non nullo stato attribuito alle sostanze e ai preparati non classificati e non classificabili in alcun modo come pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa neanche come impurezza.
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20 20/21 20/21/22 20/22 21 21/22 22 23 23/24 23/24/25 23/25 24 24/25 25 26 26/27 26/27/28 26/28 27 27/28 28 29 31 32 33 34 35 36 36/37 36/37/38 36/38 37 37/38 38 39 39/23
Score 4,00 4,35 4,50 4,15 3,25 3,40 1,75 7,00 7,75 8,00 7,25 6,00 6,25 2,50 8,50 9,25 9,50 8,75 7,00 7,25 3,00 3,00 3,00 3,50 4,75 4,85 5,85 2,50 3,30 3,40 2,75 3,00 3,20 2,25 8,00 7,35 8,00 8,25 7,50 6,25 6,50 2,75 11
testo Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalaziinalazione 39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a conta contatto con la pelle 39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione 39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle 39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione 39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione 40 Possibilit di effetti cancerogeni - prove insufficienti 41 Rischio di gravi lesioni oculari 42 Pu provocare sensibilizzazione per inalazione 42/43 Pu provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle 43 Pu provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle 48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata 48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione 48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione 48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle 48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione 48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione 48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle 48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed ingestione 48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle 48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione 48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione 60 Pu ridurre la fertilit 61 Pu danneggiare i bambini non ancora nati 62 Possibile rischio di ridotta fertilit
FRASI R
Score 9,35 9,50 9,75 9,00 7,25 7,50 3,25 7,00 3,40 6,50 6,90 4,00 6,50 4,35 4,60 4,75 4,40 3,50 3,60 2,00 7,35 8,00 8,25 7,50 6,25 6,50 2,75 10,00 10,00 6,90
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testo Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati Possibile rischio per i bambini allattati al seno Nocivo: pu causare danni ai polmoni in caso di ingestione L'esposizione ripetuta pu provocare secchezza e screpolature della pelle 67 L'inalazione dei vapori pu provocare sonnolenza e vertigini 68 Possibilit di effetti irreversibili 68/20 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione 68/20/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle 68/20/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione 68/20/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per inalazione e ingestione 68/21 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle 68/21/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione 68/22 Nocivo: possibilit di effetti irreversibili per ingestione Preparati non classificabili come pericolosi ma contenenti almeno una sostanza pericolosa per via inalatoria appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo diversa dallirritante Preparati non classificabili come pericolosi ma contenenti almeno una sostanza pericolosa solo per via cutanea e/o solo per ingestione appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo e/o contenenti almeno una sostanza classificata irritante Preparati non classificabili come pericolosi ma contenenti almeno una sostanza non pericolosa alla quale stato assegnato un valore limite desposizione professionale Sostanza non classificata ufficialmente come pericolosa per via inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale stato assegnato un valore limite desposizione professionale Sostanza non classificabile come pericolosa per via inalatoria e/o per contatto con la pelle/mucose e/o per ingestione appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo, ma alla quale stato assegnato un valore limite desposizione professionale Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score > a 6,50. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,00. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 3,00 e > a 2,10. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score > a 6,50. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 6,50 e > a 4,50.
FRASI R
63 64 65 66
Score 6,90 5,00 3,50 2,10 3,50 7,00 4,35 4,60 4,75 4,40 3,50 3,60 2,00 3,00
2,10
3,00
4,00
2,10
5,00
3,00
2,10
1,50
3,00
2,10
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FRASI R
testo Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 4,50 e > a 3,00. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta unelevata emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via cutanea e/o per ingestione con score < a 3,00 e > a 2,10. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score > a 6,50. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 6,50 e > a 4,50. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 4,50 e > a 3,00. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via inalatoria con score < a 3,00 e > a 2,10. Sostanze e preparati non classificati pericolosi il cui impiego e tecnologia comporta una bassa emissione di almeno un agente chimico pericoloso per via cutanea e/o per ingestione appartenente ad una qualsiasi categoria di pericolo Sostanze e preparati non classificati pericolosi e non contenenti nessuna sostanza pericolosa
Score 1,75
1,50
2,10
1,75
1,50
1,25
1,25
1,00
14
Einal = I x d
a) Determinazione del Sub-indice I dellintensit di esposizione Il calcolo del Sub-indice I comporta luso delle seguenti 5 variabili : 1. 2. 3. 4. 5. Propriet chimico-fisiche Quantit in uso Tipologia duso Tipologia di controllo Tempo di esposizione
1. Propriet chimico-fisiche. Vengono individuati quattro livelli, in ordine crescente relativamente alla possibilit della sostanza di rendersi disponibile in aria, in funzione della volatilit del liquido e della ipotizzabile o conosciuta granulometria delle polveri: stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico), liquidi a bassa volatilit [bassa tensione di vapore] liquidi a alta e media volatilit [alta tensione di vapore] o polveri fini, stato gassoso. Per assegnare alle sostanze il corrispondente livello si pu utilizzare il criterio individuato in: S.C: Maidment Occupational Hygiene Considerations in the Devolepment of a Structured Approach to Select Chemical Control Strategies Ann. Occup. Hyg. Vol. 42, No 6 pp. 391-400, 1998 che viene di seguito riassunto.
LIVELLI DI DISPONIBILIT - POLVERI - Stato solido / nebbie - largo spettro granulometrico Basso : pellet e similari, solidi non friabili, bassa evidenza di polverosit osservata durante luso. Per esempio: pellets di PVC cere e paraffine. solidi granulari o cristallini. Durante limpiego la polverosit e visibile, ma la polvere si deposita rapidamente. Dopo luso la polvere visibile sulle superfici. Per esempio:sapone in polvere, zucchero granulare.
Medio
- Polveri fini Alto : polvere fine e leggera. Durante limpiego si pu vedere formarsi una nuvola di polvere che rimane aerosospesa per diversi minuti. Per esempio: cemento, Diossido di Titanio, toner di fotocopiatrice.
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350
Bassa volatilit
[1]
300
Temperatura di ebollizione
[2]
Media volatilit
Alta volatilit
60
80
100
120
140
Temperatura operativa Equazione della retta [1] Temperatura ebollizione = 5 x temperatura operativa + 50 [2] Temperatura ebollizione = 2 x temperatura operativa + 10
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2. Quantit in uso. Per quantit in uso si intende la quantit di agente chimico o del preparato effettivamente presente e destinato, con qualunque modalit, alluso nellambiente di lavoro su base giornaliera. Vengono identificate 5 classi come di seguito distinte:
3. Tipologia duso. Vengono individuati quattro livelli, sempre in ordine crescente relativamente alla possibilit di dispersione in aria, della tipologia duso della sostanza, che identificano la sorgente della esposizione. Uso in sistema chiuso: la sostanza usata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore allaltro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non pu essere applicata a situazioni in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possano aversi rilasci nellambiente. In altre parole il sistema chiuso deve essere tale in tutte le sue parti. Uso in inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui impedita o limitata la dispersione nellambiente. Questa categoria include luso di materiali in pellet, la dispersione di solidi in acqua con limitazione del rilascio di polveri e in genere linglobamento della sostanza in esame in matrici che tendano a trattenerla. Uso controllato e non dispersivo: questa categoria include le lavorazioni in cui sono coinvolti solo limitati gruppi selezionati di lavoratori, adeguatamente esperti dello specifico processo, e in cui sono disponibili sistemi di controllo adeguati a controllare e contenere lesposizione. Uso con dispersione significativa: questa categoria include lavorazioni ed attivit che possono comportare unesposizione sostanzialmente incontrollata non solo degli addetti, ma anche di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione generale. Possono essere classificati in questa categoria processi come lirrorazione di prodotti fitosanitari, luso di vernici ed altre analoghe attivit. 4. Tipologia di controllo. Vengono individuate, per grandi categorie, le misure che possono essere previste e predisposte per evitare che il lavoratore sia esposto alla sostanza; lordine decrescente per efficacia di controllo. Contenimento completo: corrisponde ad una situazione a ciclo chiuso. Dovrebbe, almeno teoricamente, rendere trascurabile lesposizione, ove si escluda il caso di anomalie, incidenti, errori. Ventilazione - aspirazione locale degli scarichi e delle emissioni (LEV): questo sistema rimuove il contaminante alla sua sorgente di rilascio, impedendone la dispersione nelle aree con presenza umana, dove potrebbe essere inalato. Segregazione - separazione: il lavoratore separato dalla sorgente di rilascio del contaminante da un appropriato spazio di sicurezza, o vi sono adeguati intervalli di tempo fra la presenza del contaminante nellambiente e la presenza del personale nella stessa area. Questa procedura si riferisce soprattutto alladozione di metodi e comportamenti appropriati, controllati in modo adeguato, piuttosto
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che ad una separazione fisica effettiva (come nel caso del contenimento completo). Il fattore dominante diviene quindi il comportamento finalizzato alla prevenzione dellesposizione. Ladeguato controllo di questo comportamento di primaria importanza. Diluizione - ventilazione: questa pu essere naturale o meccanica. Questo metodo applicabile nei casi in cui esso consenta di minimizzare lesposizione e renderla trascurabile in rapporto alla pericolosit intrinseca del fattore di rischio. Richiede generalmente un adeguato monitoraggio continuativo. Manipolazione diretta (con sistemi di protezione individuale): in questo caso il lavoratore opera a diretto contatto con il materiale pericoloso, adottando unicamente maschera, guanti o altre analoghe attrezzature. Si pu assumere che in queste condizioni le esposizioni possano essere anche relativamente elevate. 5. Tempo di esposizione. Vengono individuati cinque intervalli per definire il tempo di esposizione alla sostanza o al preparato: Inferiore a 15 minuti, tra 15 minuti e le due ore, tra le due ore e le quattro ore, tra le quattro ore e le sei ore, pi di sei ore. Lidentificazione del tempo di esposizione deve essere effettuata su base giornaliera, indipendentemente dalla frequenza duso dellagente su basi temporali pi ampie, quali la settimana, il mese o lanno. Se la lavorazione interessa luso di diversi agenti chimici pericolosi al fine dellindividuazione del tempo desposizione dei lavoratori si considera il tempo che complessivamente espone a tutti gli agenti chimici pericolosi. Le cinque variabili individuate permettono la determinazione del sub-indice I attraverso un sistema di matrici a punteggio secondo la seguente procedura:
attraverso lidentificazione delle propriet chimico-fisiche della sostanza o del preparato e delle quantit in uso, inserite nella matrice 1, viene stabilito un primo indicatore D su quattro livelli di crescente potenziale disponibilit all aerodispersione; ottenuto lindicatore D ed identificata la tipologia duso, secondo la definizione di cui al punto 3, possibile attraverso la matrice 2 ottenere il successivo indicatore U su tre livelli di crescente effettiva disponibilit allaerodispersione;
Ottenuto lindicatore U ed identificata la Tipologia di controllo, secondo la definizione di cui al punto 4, attraverso la matrice 3 possibile ricavare un successivo indicatore C che tiene conto dei fattori di compensazione, relativi alle misure di prevenzione o protezione adottate nellambiente di lavoro; Infine dallindicatore C ottenuto e dal tempo di effettiva esposizione del lavoratore/i possibile attribuire, attraverso la matrice 4, il valore del sub-indice I, distribuito su quattro diversi gradi, che corrispondono a diverse intensit di esposizione, indipendentemente dalla distanza dalla sorgente dei lavoratori esposti.
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di avere il quadro complessivo di tutte le variabili che concorrono allesposizione inalatoria; di individuare, per ognuna delle variabili, lopzione scelta barrando lapposita casella; di individuare, attraverso il sistema delle quattro matrici, gli indicatori D, U, C ed I; di calcolare, attraverso il valore della distanza dalla sorgente d, il valore di Einal .
Lo schema debitamente compilato con: lassegnazione delle variabili, gli indicatori D, U, C, I, ricavati, la distanza d e il calcolo di Einal ,va applicato per ogni posto di lavoro e per ogni sostanza o preparato pericoloso. Lo schema, con la data di compilazione, pu essere direttamente inserito nel documento di valutazione del rischio per lassegnazione del livello delle esposizioni.
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Matrice 1
Propriet chimicofisiche
< 0,1 Kg
Solido/nebbia
Quantit in uso
0,1 1 Kg 1 - 10 Kg 10 100 Kg > 100 Kg
Bassa
Bassa
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Bassa
Bassa volatilit
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Medio/ Alta
Alta
Bassa
Medio/ Alta
Medio/ Alta
Alta
Alta
Stato gassoso
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Alta
Alta
Alta
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Matrice 2
Tipologia duso
Sistema chiuso
Inclusione in matrice
Uso controllato
Uso dispersivo
D1
Basso
Basso
Basso
Medio
D2
Basso
Medio
Medio
Alto
D3
Basso
Medio
Alto
Alto
D4
Medio
Alto
Alto
Alto
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Matrice 3
Tipologia di controllo
Contenimento completo Aspirazione localizzata Segregazione/ Separazione Ventilazione generale Manipolazione diretta
U1
Basso
Basso
Basso
Medio
Medio
U2
Basso
Medio
Medio
Alto
Alto
U3
Basso
Medio
Alto
Alto
Alto
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Matrice 4
Tempo di esposizione esposizione < 15 minuti 15 minuti 2 ore 4 ore 4 ore 6 ore 2 ore > 6 ore
C1
Bassa
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
C2
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Medio/ Alta
Alta
C3
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Alta
Alta
Alta
Valori del Sub-Indice di Intensit (I) Bassa Medio/Bassa Medio/Alta Alta I=1 I=3 I=7 I = 10
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Propriet chimico-fisiche
Solido-nebbie Bassa volatilit Media e alta volatilit e Polveri fini Stato gassoso
Quantit in uso
Valori di d
Inferiore a 1 metro = 1 Da 1 a inferiore a 3 metri = 0,75
Tipologia duso
1 U 2 3
Da 3 a inferiore a 5 metri = 0,50 Da 5 a inferiore a 10 metri = 0,25 Maggiore o uguale a 10 metri= 0,1
Tipologia di controllo
1 C 2 3
Tempo di esposizione
< 15 minuti 15 min 2 ore 2 ore - 4 ore 4 ore 6 ore > 6 ore
1 I 3 7 10
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Einal = I x d
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Nessun contatto
Contatto accidentale
Contatto discontinuo
Contatto esteso
Sistema chiuso
Basso
Basso
Medio
Alto
Inclusione in matrice
Basso
Medio
Medio
Alto
Uso controllato
Basso
Medio
Alto
Molto Alto
Uso dispersivo
Basso
Alto
Alto
Molto Alto
Valori da assegnare ad Ecute Basso Medio Alto Molto Alto Ecute = 1 Ecute = 3 Ecute = 7 Ecute = 10
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Modello per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi derivanti da attivit lavorative
Il modello pu essere applicato anche alle esposizione di agenti chimici pericolosi che derivano da unattivit lavorativa. In tal caso occorre una grande cautela nel utilizzare lalgoritmo sia per la scelta del punteggio P sia nel calcolo dellesposizione E, inoltre bisogna anche tenere in considerazione che non sempre il modello pu essere specifico per tutte le attivit in cui si possono sviluppare agenti chimici. In particolare, nellapplicazione del modello per poter scegliere il punteggio P assolutamente importante conoscere se lentit dello sviluppo degli inquinanti dallattivit lavorativa sia elevato o basso e quale classificazione possa essere attribuita agli agenti chimici che si sviluppano. Per esempio, in linea generale le saldatura ad arco sono attivit lavorative ad elevata emissione, mentre la saldatura TIG o alcuni tipi di saldobrasatura possono essere considerati a bassa emissione, invece nel caso delle materie plastiche risulta molto importante valutare la temperatura operativa a cui queste sono sottoposte durante la lavorazione. Dopo aver scelto lentit dellemissione, per attribuire il punteggio P necessario identificare gli agenti chimici che si sviluppano, assegnare la rispettiva classificazione (molto tossico, tossico, nocivo, irritante per linalazione) ed utilizzare, per il calcolo di R, il valore di P pi elevato. Per lattribuzione del valore di Einal occorre utilizzare un sistema di matrici modificato:
nella matrice 1/bis si utilizzano le quantit in uso, giornaliera e complessiva, del materiale di partenza dal quale si possono sviluppare gli agenti chimici pericolosi, per esempio: Kg di materia plastica utilizzata, Kg di materiale utilizzato per la saldatura (elettrodo, filo continuo od altro), materiale in uso in cui avvenga una degradazione termica; laltra variabile che si utilizza nella matrice costituita dalla tipologia di controllo , precedentemente definita ma con lesclusione della manipolazione diretta. Nella matrice 2/bis viene utilizzato il valore dellindice ricavato dalla matrice 1/bis e il tempo di esposizione, secondo i criteri precedentemente definiti, ricavando il valore del sub-indice di intensit I da moltiplicare per la distanza d che ,come nel modello precedente, segnala la distanza del lavoratore esposto dalla sorgente di emissione.
Il rischio R per inalazione di agenti chimici pericolosi sviluppatesi da attivit lavorative da considerarsi ancora una volta una valutazione conservativa e si calcola :
R = P x Einal
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Matrice 1/bis
Tipologia di controllo
Quantit in uso
Contenimento completo
Aspirazione localizzata
Segregazione/ Separazione
Ventilazione generale
< 10 Kg
Basso
Basso
Basso
Medio
10-100 Kg
Basso
Medio
Medio
Alto
> 100 Kg
Basso
Medio
Alto
Alto
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Matrice 2/bis
Tempo di esposizione esposizione < 15 minuti 15 minuti 2 ore 4 ore 4 ore 6 ore 2 ore > 6 ore
C1
Bassa
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
C2
Bassa
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Medio/ Alta
Alta
C3
Medio/ Bassa
Medio/ Alta
Alta
Alta
Alta
Valori del Sub-Indice di Intensit (I) Bassa Medio/Bassa Medio/Alta Alta I=1 I=3 I=7 I = 10
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15 < R < 21
Intervallo di incertezza.
E necessario, prima della classificazione in rischio irrilevante per la salute, rivedere con scrupolo lassegnazione dei vari punteggi, rivedere le misure di prevenzione e protezione adottate e consultare il medico competente
21 < R < 40
Rischio superiore al rischio chimico irrilevante per la salute. Applicare gli articoli 225, 226, 229 e 230 D.Lgs.81/08
40 < R < 80
R > 80
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2. La classificazione in rischio moderato ovvero in superiore a moderato deve essere effettuata tramite il valore del rischio R che risultato pi elevato. 3. Quando una sostanza o preparato presentano pi frasi R per lindividuazione del punteggio P da introdurre nella formula deve essere utilizzato il valore pi elevato fra quelli identificati. 4. Per esempio per un posto di lavoro di verniciatura vengono usati pi prodotti vernicianti (Preparati) per ognuno di essi deve essere applicato il modello di calcolo individuando quantit utilizzate e tempi di esposizione relativi. Ad ognuno dei prodotti vernicianti deve essere assegnato il proprio maggior punteggio di P e quindi calcolato il rischio R per ognuno dei prodotti vernicianti. La classificazione del posto di lavoro avverr mediante il confronto del rischio R risultato pi alto, con il criterio proposto da questo modello, se questo supera la soglia del rischio irrilevante per la salute. 5. Tuttavia nel caso di attivit lavorative che comportano lesposizione a pi agenti chimici pericolosi, il rischio R per ogni lavoratore esposto ai singoli agenti chimici pericolosi comunque valutato in base al rischio che comporta la combinazione di tutti gli agenti chimici secondo il criterio proposto dal modello e nel rispetto dellart.223 comma 3. D.Lgs.81/08. 6. La valutazione dellesposizione cutanea obbligatoria quando:
La frase R prevede espressamente un pericolo per la via di assorbimento cutaneo, La scheda di sicurezza della sostanza o del preparato indica il pericolo di assorbimento
per via cutanea, Una sostanza contenuta nel preparato presenti, congiuntamente ad un valore limite di esposizione professionale, la nota che possibile lassorbimento cutaneo, Sia individuata nellattivit lavorativa, la possibilit di contatto diretto con la sostanza o il preparato. Il modello nel caso di contemporanea presenza della possibilit di assorbimento per le vie inalatoria e cutanea prevede una penalizzazione del calcolo del rischio R. 7. Nella valutazione del sub-indice esposizione E implicito che nella valutazione delle variabili deve essere usata una accurata analisi del ciclo tecnologico e dellattivit lavorativa, in particolare:
Nella variabile tipologia di controllo evidente che lesistenza di unaspirazione
localizzata non di per se sufficiente ad identificare quella casella, ma necessario che tale presidio obbedisca alle caratteristiche tecniche che ne garantiscano efficienza ed efficacia,
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presuppone che lanalisi relativa alle misure di prevenzione e protezione sia stata compiuta e che non esistono altre possibilit che non la manipolazione diretta della sostanza con le opportune protezioni individuali e misure procedurali ( per es. certe lavorazioni in edilizia o in agricoltura),
Nelle variabili quantitative, quali la quantit in uso e i tempi di esposizione
indispensabile compiere unattenta analisi dellattivit lavorativa per individuare le reali quantit su base giornaliera e gli effettivi tempi in cui i lavoratori risultano esposti alla sostanza o al preparato: in ogni caso deve guidare unanalisi di tipo cosiddetto conservativo, che nellincertezza del dato privilegia le condizioni che portano alla situazione peggiore per lesposizione dei lavoratori.
Nel caso specifico dellattibuzione del tempo di esposizione, questo indipendente dalla
frequenza duso, con ci si intende che anche per agenti chimici utilizzati per periodi temporali limitati nel corso dellanno (per esempio due mesi allanno o un giorno alla settimana) devono essere prese in considerazione, relativamente al periodo temporale pari ad una giornata lavorativa (otto ore), le condizioni di maggiore esposizione. Con queste modalit luso dellalgoritmo valuta il rischio nella situazione peggiore, in analogia con la misurazione dellagente chimico per la determinazione dellesposizione giornaliera e confronto con il relativo valore limite, calcolato sullesposizione giornaliera (convenzionalmente di otto ore).
Il sub-indice d consente di valutare le esposizioni anche per lavoratori che pur non
essendo direttamente a contatto con la sostanza o preparato permangono nello stesso ambiente di lavoro e possono risultare potenzialmente esposti. In ogni caso oltre i 10 metri di distanza il valore di d uguale a 0,1 classifica il lavoratore nel rischio moderato ( Rmax = 100 x 0,1 = 10 ),
Qualora il lavoratore svolga la sua attivit alla distanza d da una sorgente, in cui vengono
utilizzati agenti chimici pericolosi, che contemporaneamente, a sua volta, utilizzi una sostanza o preparato pericoloso nella valutazione del rischio attinente a quel posto di lavoro si dovr tenere conto, in termini additivi, del rischio derivante da entrambe le sorgenti. In altri termini, per il lavoratore sottoposto durante la propria attivit lavorativa allinfluenza di una esposizione diretta e di unesposizione di una sorgente ad una distanza d si dovr, nella valutazione del rischio, sommare i due risultati R ottenuti. 8. Una raccomandazione generale per lutilizzo del modello riguarda la sua facilit di applicazione: lo sforzo compiuto per semplificare il processo di valutazione consente di calcolare velocemente il rischio R per un numero anche alto di posti di lavoro e di sostanze e preparati. Questa possibilit non deve far cadere in unapplicazione meccanica del modello, ma si devono sempre e comunque, dietro al calcolo del rischio R, effettuare unattenta analisi dei cicli e delle attivit lavorative, una valutazione dei tempi di esposizione legati alle attivit svolte dagli esposti, alluso e alla classificazione di pericolo delle sostanze, in modo tale da far corrispondere, ad ogni rischio R calcolato, un preciso ed effettivo processo di valutazione del rischio.
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