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Petizione Popolare

NO AL PETROLIO nel Marmo- Melandro


Ai sensi dellArt. 64 dello Statuto Regionale approvato dal Consiglio Regionale della Basilicata ai sensi dellarticolo 123, comma 2, della Costituzione della Repubblica Italiana, con due deliberazioni successive adottate nelle sedute consiliari del 12 giugno 2008 e del 20 febbraio 2009.

[Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni al Consiglio regionale per chiedere provvedimenti o esporre
comuni necessit. I Consigli comunali, provinciali e gli altri enti territoriali, le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti ed autonomi e le altre formazioni ed organizzazioni sociali possono sottoporre all'esame del Consiglio regionale voti che chiedano provvedimenti o prospettino esigenze. Il Consiglio regionale esamina i voti, le istanze e le petizioni con le modalit indicate dal Regolamento.]

Al Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata Al Presidente della Giunta Regionale della Basilicata AllAssessore all'Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilit della Regione Basilicata Al Presidente della Provincia di Potenza Al Presidente dellArea Programma Marmo-Melandro E p.c. Presidente della Repubblica Italiana Presidente del Senato Presidente della Camera dei Deputati Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio Presidenza della Commissione Ambiente della Comunit Europea
-Con la presente petizione, noi associazioni, comitati e singoli cittadini del Marmo- Melandro e Marmo- Platano affermiamo il nostro assoluto ed incondizionato NO alle prospezioni, alle perforazioni ed alle estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi nellarea denominata MONTE LI FOI. -Rifiutiamo in maniera forte e chiara lidea stessa che gli interessi dellENI (cos come di qualsivoglia altra compagnia interessata alle prospezioni ed alla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi) possano prevalere sugli immediati interessi alla tutela delle acque, dellaria, del territorio e della salute degli abitanti delle nostre comunit, in linea con quanto gi deliberato dalle giunte (ed in seguito dai rispettivi consigli) dei Comuni di Baragiano, Picerno, Ruoti, Savoia di Lucania, Tito, lo scorso 11 Gennaio 2012. -Esprimiamo il nostro totale dissenso nei confronti di quanto prospettato dallart. 16 della legge del 24 marzo 2012/n. 27, reputandolo un malcelato espediente per rendere la nostra regione nientaltro che un hub energetico al servizio delle multinazionali del petrolio e dei loro interessi economici. -Affermiamo fin da ora che nel caso in cui questo piano dovesse andare avanti, ci attiveremo in ogni modo per opporci alle attivit di ricerca, prospezione, sfruttamento, cercando di bloccarle con tutti i mezzi a nostra disposizione. -Chiediamo che sia rispettato il su richiamato parere SFAVOREVOLE espresso dai sindaci e dalle amministrazioni della zona, ricordando che il mancato rispetto di tali legittime espressioni democratiche rappresenterebbe una palese quanto grave violazione degli articoli 2,5,9,32,41 (secondo capoverso), 117 (in particolare c.3) della Carta Costituzionale italiana. -Il nostro NO motivato da ragioni: a) Ambientali ed idrogeologiche: Le prospezioni e le eventuali estrazioni conseguenti hanno un forte impatto sul territorio. Luso di micro cariche esplosive durante le prospezioni potrebbe fortemente minare un sottosuolo delicato come quello del Marmo Platano Melandro, geologicamente ad alto

rischio sismico nonch denso di falde acquifere. I sistemi di sfruttamento dei giacimenti prevedono lutilizzo di centinaia di componenti chimiche pericolose. b) Sanitarie e di Sicurezza: In Basilicata, dopo 20 anni di attivit estrattive, si registra un vertiginoso aumento di malattie respiratorie, di allergie, di leucemie, di tumori (prescindendo dal non comprovabile rapporto di causalit petrolio/malattie, dovuto soprattutto alla mancanza di controlli e di programmazione). Anche importanti invasi destinati allirrigazione ed alla potabilizzazione di vaste aree della regione e della Puglia sono a rischio contaminazione, cos come crescono i depositi di rifiuti speciali di lavorazione, senza nemmeno rispettare gli stessi parchi naturali. Tra le pi aggressive componenti immesse in atmosfera con ricaduta diretta nel ciclo alimentare la produzione di H2S, legata al processo di desolforizzazione del petrolio. c) Economiche e di Sviluppo territoriale: Larea del Marmo Platano Melandro da sempre rinomata per la sua vocazione enogastronomica, legata alla pastorizia, alla zootecnia, allagricoltura. Negli ultimi anni a queste attivit si sono aggiunti un turismo in continua crescita ed esperienze sempre pi diffuse di agricoltura biologica. Le prospezioni e le estrazioni petrolifere intaccherebbero inevitabilmente le consolidate attivit produttive e commerciali della zona, sostituendole con una filiera unidirezionale tra laltro non in grado di creare occupazione stabile e significativa. Le poche ricadute da royalties che resterebbero nel nostro territorio non solo non potrebbero suscitare meccanismi di produzione auto centrata di ricchezza, ma al contrario non sarebbero sufficienti a coprire nemmeno i costi legati alla bonifica ambientale ed alla salute dei cittadini. d) Storiche: Il Mondo sta attraversando una forte crisi sistemica, che nel giro di qualche anno porter ad una nuova rivoluzione industriale. La Terza Rivoluzione industriale, gi in atto, si baser fondamentalmente sulle energie rinnovabili e sul potenziamento della ricerca scientifica, del risparmio, delluso delle reti, secondo una logica di valorizzazione virtuosa dei rapporti territoriali locali. Non possiamo, quindi, avere alcun interesse e guadagno ad estrarre leventuale petrolio presente nel nostro sottosuolo in quanto si tratta, ormai, di una fonte di energia in via di estinzione e di superamento, che presto ceder il posto a nuove forme di energia. Ripartiamo da J. Rifkin, teorico della Terza Rivoluzione Industriale, che pare essere molto stimato, fra laltro, dalle autorit provinciali e regionali! e) Socio-culturali: La Basilicata una delle regioni maggiormente martoriate dallemigrazione interna ed estera, soprattutto di giovani. Il petrolio non risolverebbe questo dramma, ma finirebbe con lacutizzarlo. La Val dAgri, come tutte le altre esperienze in Italia e nel Mondo, insegnano che per i giovani, laureati o meno che siano, non ci sono sbocchi di lavoro nelle attivit che le compagnie petrolifere svolgono sul territorio. Viceversa, spesso diviene interesse delle stesse compagnie petrolifere favorire lemigrazione, trasformando cos di fatto vaste aree antropizzate da millenni in colonie da poter controllare e gestire a loro piacimento, a discapito della pianificazione economica e della volont politica democraticamente espressa dalle amministrazioni locali.

CHIEDIAMO
Che la Regione Basilicata si opponga alle estrazioni nellarea MONTE LI FOI, seguendo il volere espresso dai sindaci per via deliberativa; Che la Regione Basilicata assuma una posizione meno accondiscendente verso le multinazionali petrolifere, secondo il volere dei cittadini su cui listituzione stessa si fonda;

Che venga elaborato un piano energetico locale che parta dalla consapevolezza che non solo non possiamo continuare ad essere di fatto un hub energetico funzionale allesportazione a basso costo verso il Nord del Paese, ma che ogni cittadino ha il diritto di sapere quanta e quale energia sia necessaria alla soddisfazione dei consumi privati ed alla produzione industriale; Che lo Stato Italiano rispetti la sovranit popolare sui territori, come sancito dallarticolo 1 della nostra Costituzione; Che le competenti Autorit cui la presente petizione indirizzata sospendano liter deliberativo previsto nellart 16, CAPO IV, della Legge n 27 del 24 Marzo 2012 al fine di restituire alle popolazioni della Basilicata e di tutte le regioni italiane interessate da richieste di prospezioni in terraferma e/o marine il diritto di poter decidere su scelte di grande rilevanza strategica come in precedenza gi argomentato. Picerno, 19.05.2012

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