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BARATTO e SWAP ECONOMY: ASPETTI FISCALI E CONTRATTUALI

BARATTO: CONTRATTO DI SCAMBIO DI FLUSSI RECIPROCI DI BENI E/O DI SERVIZI IN SOSTANZIALE ASSENZA DI REGOLAZIONE MONETARIA PLURALITA DI SCHEMI NEGOZIALI - ELEMENTI DISTINTIVI: parti del rapporto oggetto dello scambio ambito territoriale di riferimento settori di esplicazione regolamentazione contrattuale In relazione agli operatori coinvolti: c2c b2b b2c b2gov In relazione alloggetto dello scambio Scambi di beni contro beni Scambi di beni con prestazioni di servizi Scambi di servizi con servizi
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In relazione ai settori di esplicazione Settore immobiliare Settori produttivi Settori di utilit sociale Settore agricolo

In relazione agli ambiti territoriali Commercio nazionale e locale Commercio internazionale (countertrade)

In relazione alla regolamentazione contrattuale Schemi riconducibili a negozi tipici unitari (permuta) Schemi di natura negoziale mista o complessa (permuta con appalto, contratti di buy back) Schemi in cui sussistono negozi distinti, funzionalmente collegati, con compensazione (vendita con vendita in compensazione; contratti internazionali di counterpurchase) 3

ASPETTI CONTRATTUALI E FISCALI I. ASPETTI CIVILISTICI INDIVIDUAZIONE DELLA DISCIPLINA CIVILISTICA APPLICABILE AL CONTRATTO DI SCAMBIO: 1. Contratto riconducibile ad uno schema negoziale unitario tipico 2. Contratto in cui sono individuabili elementi propri di diversi tipi contrattuali 1.a. Permuta (articoli 1552 e seguenti, C.C.) 2.a. Contratti misti o complessi 2.b. Contratti plurimi con collegamento funzionale
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1. PERMUTA:

SCAMBIO DI BENI

art. 1552 c.c. La permuta il contratto che ha per oggetto il reciproco trasferimento della propriet di cose, o di altri diritti, da un contraente all'altro. Contratto: Tipico: specificamente individuato e disciplinato dallordinamento Consensuale: i cui effetti si producono al momento della conclusione del contratto, per effetto del consenso delle parti Con effetti reali: ha per oggetto il trasferimento della propriet di beni o di altri diritti (solo raramente pu avere effetti obbligatori, nei casi in cui abbia per oggetto beni futuri)

Esempi di prassi comune: c2c: immobili, beni di consumo, beni durevoli b2c: immobili, autoveicoli b2b:aziende, immobili, partecipazioni, tecnologie, materie prime, eccedenze di magazzino, contratti internazionali di barter, scambi transfrontalieri fra paesi industrializzati e PVS di tecnologia vs.materie prime

Disciplina codicistica Art.1553. Evizione. Il permutante, se ha sofferto l'evizione e non intende riavere la cosa data, ha diritto al valore della cosa evitta, secondo le norme stabilite per la vendita, salvo in ogni caso il risarcimento del danno. Art.1554. Spese della permuta. Salvo patto contrario, le spese della permuta e le altre accessorie sono a carico di entrambi i contraenti in parti uguali. Art.1555. Applicabilit delle norme sulla vendita. Le norme stabilite per la vendita si applicano alla permuta, in quanto siano con questa compatibili.

Aspetti particolari: La permuta va tenuta distinta da altre figure contrattuali che, pur affini, si identificano tuttavia in fattispecie diverse. Permuta con conguaglio in denaro In particolare, nei casi in cui stato pattuito un conguaglio monetario, occorre distinguere se si sia in presenza di permuta ovvero di due contratti di vendita funzionalmente collegati. Sotto tale profilo, la dottrina si alternativamente orientata su un criterio ermeneutico oggettivo, piuttosto che soggettivo. Nel primo caso, la distinzione viene determinata dal valore del conguaglio, talch verr identificata una vendita laddove il conguaglio, sommato alla dazione, superi il valore del bene trasferito. Nel secondo, invece, viene invece dato rilievo preminente alla volont delle parti di attuare comunque una permuta, anche in presenza di conguagli monetari di importo non irrilevante. La giurisprudenza della Suprema Corte, sul punto, ha affermato la necessit di avere riguardo alla volont delle parti, verificando se esse hanno voluto cedere un bene contro una somma di denaro, commutando una parte di esso, per ragioni di opportunit, con un altro bene, ovvero hanno concordato lo scambio di beni in natura, ricorrendo allintegrazione in denaro soltanto per colmare la differenza di valore fra di essi (Cass. 16.4.2007, n.9088)

Permuta tra bene esistente e bene futuro / negozi plurimi di compravendita Il contratto con cui una parte cede allaltra la propriet di unarea edificabile, in cambio di un appartamento sito nel fabbricato che sar realizzato sulla stessa a cura e con mezzi del cessionario, integra gli estremi del contratto di permuta tra un bene presente e un bene futuro, qualora il sinallagma negoziale consista nel trasferimento della propriet attuale in cambio della cosa futura. (Cass. 22.12.2005, n.28479). Laddove invece linterpretazione della volont contrattuale delle parti porti a concludere che sussistano due distinti negozi, una vendita immediata del terreno e una mera promessa di vendita di appartamento, non si potr qualificare la fattispecie come contratto unitario di permuta.

Permuta tra bene esistente e bene futuro / appalto (causa prevalente) Il contratto avente ad oggetto il trasferimento della propriet di un'area in cambio di un fabbricato o di alcune sue parti da costruire sull'area stessa, a cura e con mezzi del cessionario, integra il contratto di permuta di un bene esistente con un bene futuro se il sinallagma negoziale sia consistito nel trasferimento reciproco, con effetto immediato sulla propriet dell'area e differito della cosa futura, e l'assunzione dell'obbligo di erigere l'edificio sia restata su di un piano accessorio e strumentale, ma non quando le due parti si obbligano l'una a costruire un edificio e l'altra - il proprietario del suolo - a cederlo, in tutto o in parte, quale compenso, poich, in tale ultimo caso, il contratto ha effetti obbligatori e si qualifica come innominato del genere "do ut facias", analogo al contratto d'appalto, dal quale differisce per la mancanza di un corrispettivo in denaro. (Nel caso di specie la S.C. ha ritenuto che il contratto avente ad oggetto la promessa di vendita di un appezzamento di terreno, ai fini della costruzione di un edificio con coevo affidamento in appalto all'altro contraente della costruzione delle unit abitative, non sia qualificabile permuta avuto riguardo al rilievo teleologicamente essenziale che nella volont delle parti ha assunto la costruzione del fabbricato). (Cass. 12.4.2001, n.5494)

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SCAMBIO DI BENI VS.BENI, DI SERVIZI VS. SERVIZI, O DI BENI VS. SERVIZI MEDIANTE SCHEMI CONTRATTUALI CARATTERIZZATI DA UNA PLURALITA DI DISPOSIZIONI NEGOZIALI. Per stabilire la disciplina civilistica applicabile necessario stabilire se le parti, pur avendo espresso pi manifestazioni di volont nel medesimo contesto contrattuale, abbiano inteso dare vita a un unico negozio giuridico composto, ovvero a pi negozi collegati:
a. b.

2.

contratto misto o complesso, riconducibile ad una causa contrattuale prevalente o unica contratti collegati funzionalmente, in cui ciascun negozio mantiene la propria individualit.
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2.a. contratti misti/complessi: causa prevalente o unica misti: gli elementi distintivi di ciascun negozio vengono assunti quali elementi di un negozio unico, soggetto alla regola della causa prevalente (Cass. 21.12.1999, n.14372). complessi: lunica causa si riflette sul nesso intercorrente fra le varie prestazioni con intensit tale da precludere che ciascuna delle predette prestazioni possa essere rapportata ad una causa tipica e fa s che le prestazioni si presentino come organicamente interdipendenti e tendenti al raggiungimento di un intento negoziale oggettivamente unico (Cass. 21.12.1999, n.14372)

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2.b. contratti collegati: le cause negoziali sono plurime ancorch funzionalmente collegate: i distinti negozi, pur conservando lindividualit propria di ciascun tipo negoziale, vengono concepiti e voluti come avvinti teleologicamente da un nesso di reciproca interdipendenza, per cui le vicende delluno debbano ripercuotersi sullaltro, condizionandone la validit ed efficacia. (Cass. 5.7.1991, n.7415, Cass.19.6.2001, n.8333).

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La riconduzione dei vari schemi negoziali a tali categorie riveste un interesse concreto di individuazione delle norme applicabili sia nel corso del normale svolgimento dei rapporti sia in caso di irregolarit nelladempimento in caso sopravvengano cause di risoluzione in genere. In tali ultimi casi, infatti, risulta determinante stabilire se lefficacia di ciascuna obbligazione negoziale dipende dallaltra. La questione, inoltre, presenta rilevanza per la qualificazione delle varie fattispecie ai fini tributari.

Criterio ermeneutico:

il criterio distintivo tra contratto unico e contratto collegato non pu


essere identificato in base a elementi formali quali lunit o la pluralit di documenti contrattuali o la mera contestualit delle stipulazioni, ma dallelemento sostanziale consistente nellunicit o pluralit degli interessi conseguiti (Cass. 27.4.1995, n.4645, Cass. 21.12.1999, n.14372).
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Esempi: Contratto misto con causa prevalente: Contratto misto con elementi di vendita e appalto, ove lappalto si pone come causa prevalente la costruzione delledificio ad opera di un contraente sul terreno ceduto dallaltra parte, alla quale verr attribuita una porzione del fabbricato erigendo, assume interesse prevalente nella volont delle parti. (Cass.8630/1995) Contratti collegati: Contratto fra imprese vs enti pubblici: prestazioni di utilit sociale in cambio di evidenza pubblicitaria Contratti internazionali di Countertrade: contratti collegati: counterpurchase (scambi di beni merceologicamente diversi senza scambio monetario dei corrispettivi) contratto composto con unica causa: buy-back (tecnologie vs. prodotti) - permuta o appalto

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II. ASPETTI TRIBUTARI IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO


NORMATIVA APPLICABILE

ART.11 DPR 633/1972: Operazioni permutative e dazioni in pagamento. 1.Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate in corrispettivo di altre cessioni di beni o prestazioni di servizi, o per estinguere precedenti obbligazioni, sono servizi soggette all'imposta separatamente da quelle in corrispondenza delle quali sono effettuate. 2.omissis

ART.13 DPR 633/1972 Base imponibile 1.La base imponibile delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi costituita dall'ammontare complessivo dei corrispettivi dovuti al cedente o prestatore secondo le condizioni contrattuali, compresi gli oneri e le spese inerenti all'esecuzione e i debiti o altr oneri verso terzi accollati al cessionario o al committente, aumentato delle integrazion direttamente connesse con i corrispettivi dovuti da altri soggetti. 2.Agli effetti del comma 1 i corrispettivi sono costituiti: omissis d) per le cessioni e le prestazioni di servizi di cui all'articolo 11, dal valore normale dei de beni e dei servizi che formano oggetto di ciascuna di esse; esse omissis

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ART.14 DPR 633/1972 Determinazione del valore normale 1.Per valore normale si intende l'intero importo che il cessionario o il committente, al medesimo stadio di commercializzazione di quello in cui avviene la cessione di beni o la prestazione di servizi, dovrebbe pagare, in condizioni di libera concorrenza, ad un cedente o prestatore <indipendente per ottenere i beni o servizi in questione nel tempo e nel luogo di tale cessione o prestazione. 2.Qualora non siano accertabili cessioni di beni o prestazioni di servizi analoghe, per valore normale si intende: a) per le cessioni di beni, il prezzo di acquisto dei beni o di beni simili o, in mancanza, il prezzo di costo, determinati nel momento in cui si effettuano tali operazioni; b) per le prestazioni di servizi, le spese sostenute dal soggetto passivo per l'esecuzione dei servizi medesimi. 3. omissis

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La normativa Iva disciplina con sufficiente chiarezza e in modo unitario lintero ambito dei negozi di scambio in compensazione. Le operazioni permutative di cui allart.11 travalicano lambito del contratto civilistico di permuta e includono anche le fattispecie di scambio con contratti misti, o complessi, o anche con pluralit di negozi funzionalmente collegati. Sotto altre profilo, rientrano fra le operazioni permutative Iva sia gli scambi che hanno per oggetto beni, sia le operazioni in cui vengono scambiati beni con prestazioni di servizi, o servizi con servizi. La norma prevede che, in ogni caso, le operazioni di cessione di beni o di prestazione di servizi che le parti reciprocamente si scambiano vadano assoggettate allIva separatamente.

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Esempi: Permuta: comporta la sussistenza di due autonome operazioni di cessione Contratto misto di vendita di terreno con appalto per la costruzione sul terreno ceduto (causa prevalente appalto): la cessione e lappalto vengono separatamente considerati Cessione di diritto di sfruttamento dellimmagine a fronte di costituzione di rendita vitalizia (negozi collegati con cause autonome): ciascuna delle parti effettua una prestazione di servizio che va trattata autonomamente

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Ciascuna operazione viene autonomamente considerata e disciplinata. In relazione alle singole cessioni o prestazioni scambiate va verificata la sussistenza dei presupposti Iva (oggettivo, soggettivo, territorialit), e vanno altres individuate le norme che disciplinano la singola fattispecie, quanto a momento impositivo, base imponibile e aliquota. A seconda della qualit soggettiva delle parti, della natura oggettiva delle prestazioni scambiate, o della territorialit delle operazioni, nel campo di applicazione dellimposta potranno rientrare entrambe le prestazioni scambiate, o una sola di esse, o nessuna delle due.

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Requisito soggettivo Negli scambi fra due soggetti passivi dimposta, ciascuna parte emette fattura per la cessione o la prestazione eseguita, ciascuno debitore delliva addebitatagli a titolo di rivalsa, e viene assicurata ad entrambi, in assenza di limitazioni oggettive o soggettive, il diritto alla detrazione dellIva assolta per lacquisizione del bene o del servizio ottenuto. Negli scambi fra privati non soggetti passivi dimposta le prestazioni scambiate sono entrambe fuori dal campo di applicazione dellIva Nel caso in cui una sola delle due parti sia soggetto passivo dimposta, solo questultima emetter fattura, con addebito dellIva di rivalsa e con obbligo di versamento allErario della corrispondente imposta.

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Esempi: Permuta di immobili fra privati: nessuna delle due cessioni non c imposizione Iva su

Permuta di terreno edificabile di propriet di un privato in cambio di appartamento futuro da parte dellimpresa di costruzione: la cessione del terreno non rileva ai fini dellIva, mentre la cessione dellappartamento rileva. Cessione fra imprese di know-how di produzione a fronte di beni prodotti con la tecnologia ceduta: entrambe le prestazioni, in presenza dei requisiti di territorialit, rientrano nel campo di applicazione dellIva

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Territorialit Come chiarito dalla Risoluzione Agenzia delle Entrate 1.8.2008 n. 339/E, nelle operazioni permutative intercorse tra soggetti residenti e non, in virt del principio dell'autonoma tassazione delle operazioni (di cui all'art. 11 del DPR 633/72), occorre verificare se il presupposto territoriale risulta soddisfatto per ciascuna delle rispettive operazioni.

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Applicazione dellimposta In caso di operazioni imponibili, laliquota propria delloperazione (individuata a norma dellart.16) viene applicata alla base imponibile determinata ai sensi degli articoli 13 e 14. La base imponibile pari al valore normale delloperazione, come definito dallart.14, citato. Tale norma, nella sua attuale formulazione, deriva dal recepimento della Legge Comunitaria 2008, ad opera della L. 88 del 7 luglio 2009, ed entrata in vigore, per le novit relative alla base imponibile ed al valore normale, dal 27 settembre 2009. Il concetto di valore normale, richiamato dalla nuova disciplina prevista normale nell'articolo 14, deriva dalla nozione comunitaria contenuta nell'articolo 72 della direttiva di rifusione n. 2006/ 112/CE, secondo il quale per valore normale si intende l'intero importo che l'acquirente o il destinatario, al medesimo stadio di commercializzazione di quello in cui avviene la cessione di beni o la prestazione di servizi, dovrebbe pagare, in condizioni di libera concorrenza, ad un cedente o prestatore indipendente nel territorio dello concorrenza Stato membro in cui l'operazione imponibile per ottenere i beni o servizi in questione al momento di tale cessione o prestazione.

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Il nuovo concetto, abbandonando il riferimento a listini e mercuriali, individua il valore normale come il prezzo o il corrispettivo mediamente praticato per i beni o servizi della stessa specie e che, contemporaneamente, siano: in condizioni di libera concorrenza, in quanto il valore non deve essere influenzato da altri elementi, come ad esempio cessioni tra casa madre e filiali o tra societ controllata e controllante; al medesimo stadio di commercializzazione. Infatti il valore diverso se la cessione viene effettuata da un produttore o da un commerciante all'ingrosso o da un dettagliante; nel tempo e nel luogo in cui effettuata l'operazione, o, in mancanza, nel tempo e nel luogo pi prossimi. Il comma 2 dellart.14, in ogni caso, onde evitare che l'utilizzazione quale base imponibile di un ammontare oggetto di stima possa comportare difficolt di tipo operativo, precisa che se non sono accertabili cessioni di beni o prestazioni di servizi analoghe per valore normale si intende: intende a) per le cessioni di beni, il prezzo di acquisto dei beni o di beni simili o, in mancanza, il prezzo di costo, determinati nel momento in cui si effettuano tali operazioni; b) per le prestazioni di servizi, le spese sostenute dal soggetto passivo per l'esecuzione dei servizi medesimi.

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Lindividuazione del valore normale pu ovviamente comportare difficolt e soggettivit di valutazione, soprattutto nei casi in cui oggetto della cessione siano beni immateriali o prestazioni di servizi di una certa complessit. Fra i casi recentemente esaminati dalla prassi ministeriale, si ricorda, al riguardo, la risoluzione Agenzia delle Entrate 2.10.2009 n. 255/E, che ha esaminato il caso di cessione dello sfruttamento economico del diritto d'immagine in cambio della costituzione di una rendita vitalizia. In tal caso, la base imponibile, per l'artista, coincide con il "valore normale" che nel mercato assume il diritto di sfruttamento dell'immagine di un artista avente la medesima notoriet. LAgenzia ha affermato che la relativa valutazione, di tipo economico, pu essere effettuata, in assenza di un riferimento riscontrabile sul mercato, in relazione all'importo totale del premio assicurativo corrisposto dal cessionario

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Valore normale e prestazioni accessorie Nella generalit dei casi, la normativa Iva prevede, allart.12, che le cosiddette cessioni e prestazioni accessorie (trasporto, posa in opera, imballaggio, confezionamento, ecc.), ove effettuate dal prestatore, o a sue spese, non vengano autonomamente assoggettate a imposta nei rapporti fra le parti delloperazione principale. I corrispettivi di tali operazioni accessorie concorrono, piuttosto, a formare la base imponibile della cessione o prestazione principale. Nellambito delle operazioni permutative, stata riconosciuta, per la determinazione del valore normale, anche la rilevanza di tali operazioni. La Corte di Giustizia UE, al riguardo, ha statuito che nelle operazioni permutative, il corrispettivo in natura costituito non soltanto dal "valore normale" dei beni ceduti, ma anche dalle spese di spedizione sostenute dal cedente, in quanto accessorie alla fornitura dei beni (Corte di Giustizia UE. 3.7.2001 causa C-380/99 ).

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Momento di effettuazione delle operazioni: operazioni Il principio della tassazione separata comporta che ciascuna operazione reciprocamente effettuata debba essere considerata autonomamente anche ai fini della determinazione del momento impositivo, da individuarsi secondo le regole di cui all'art. 6 del DPR 633/72. Alla luce di tale norma, occorre pertanto individuare se le operazioni scambiate integrino, ove autonomamente considerate, cessioni di beni e/o prestazioni di servizi, come definite dalla normativa iva. Secondo i principi generali dellart.6, il momento di effettuazione delle operazioni si verifica: per le cessioni di beni, al momento della stipulazione se riguardano beni immobili e al momento della consegna o spedizione se riguardano beni mobili (art.6, c.1, DPR 633/72); per le prestazioni di servizi, all'atto del pagamento del corrispettivo (art.6, c.3, DPR 633/72). Si noti che, per le prestazioni di servizi, il criterio di effettuazione ha carattere unitario, nel senso che l'operazione si considera effettuata all'atto del pagamento del corrispettivo; irrilevante sia la data di conclusione del contratto, sia la data dell'ultimazione della prestazione.
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I principi sopra enunciati soffrono di deroghe in relazione a particolari operazioni, per le quali si determina unanticipazione, ovvero una posticipazione del momento di effettuazione rispetto alla regola generale. In particolare, per le cessioni di beni ad effetti differiti, lart. 6, c.1, del DPR 633/72 dispone, al secondo periodo, che "le cessioni i cui effettivi traslativi o costitutivi si producono posteriormente, tranne quelle indicate ai nn. 1) e 2) dell'art. 2, si considerano effettuate nel momento in cui si producono tali effetti e comunque, se riguardano beni mobili, dopo il decorso di un anno dalla consegna o spedizione ". Dunque, per le cessioni (di beni mobili o immobili) i cui effetti traslativi o costitutivi siano differiti (es. vendita di cosa futura, vendita di cosa altrui, ecc.), il momento impositivo si verifica solo quando tali effetti si produrranno. Per i beni mobili, tuttavia, l'operazione imponibile si considera effettuata decorso un anno dalla loro consegna o spedizione. Si determina, invece, unanticipazione del momento di effettuazione nelle ipotesi previste dal co. 4 dell'art. 6 del DPR 633/72, ossia in relazione: alla preventiva emissione della fattura; al preventivo pagamento del corrispettivo, anche solo in parte (acconto). In sostanza, se - anteriormente alla consegna del bene o al pagamento del servizio - viene emessa la fattura o viene pagata una quota del corrispettivo, l'operazione si considera effettuata limitatamente all'importo fatturato o corrisposto.

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Alla luce di tali principi generali, dunque possibile individuare il momento di effettuazione delle operazioni nel caso di operazioni permutative: Permute di beni In caso di permuta di un bene con un altro bene, va considerato che il corrispettivo della cessione di un bene dato dalla cessione dell'altro bene. Pertanto, il momento impositivo si realizza, per entrambe le cessioni, alla data in cui viene perfezionata per prima una delle due. Scambio di beni mobili La prima cessione si perfeziona, secondo i criteri ordinari, al momento in cui stata effettuata la consegna. La seconda cessione si perfeziona contemporaneamente alla prima in quanto, anche se il secondo cedente non ha ancora effettuato la propria consegna, lottenimento del bene di cui alla prima cessione integra percezione anticipata del proprio corrispettivo.

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Scambio di beni immobili Entrambe le cessioni risultino effettuate allatto della stipula dellatto pubblico (art. 6 co. 1 del DPR 633/72), qualora sia stipulato un unico atto, ovvero alla prima stipula, qualora gli atti di trasferimento siano autonomi. La medesima situazione si verifica anche qualora gli effetti traslativi o costitutivi di una delle due cessioni siano destinati a prodursi posteriormente. Ad esempio, stante che il corrispettivo della cessione di un bene dato dalla cessione dell'altro bene, in caso di permuta di un terreno edificabile con un immobile ancora da costruire, la cessione di quest'ultimo si considera gi effettuata al momento della cessione del terreno (Cass. 13.2.2002 n. 2057 ; Id. 17.10.91 n. 10510 ; Id. 7.9.82 n. 4842 ; C.T.C. 14.5.84 n. 5197 ). In altri termini, la cessione del terreno edificabile (bene presente), rappresentando il corrispettivo pagato per la futura cessione dell'edificio (bene futuro), costituisce il pagamento anticipato del corrispettivo, di cui all'art. 6, c. 4, del DPR 633/72 (R.M. 8.6.89 n. 460210).

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Scambi di prestazioni di servizi Tenuto conto che, ai sensi dell'art.6, c.3, del DPR 633/72, il momento impositivo per le prestazioni di servizi costituito dal pagamento del corrispettivo, nello scambio di servizi, il ricevimento da parte di uno dei due contraenti del servizio reso dalla controparte equivale al "pagamento del corrispettivo". A tale momento, pertanto, la seconda prestazione (ancorch non svolta) si considera effettuata ai fini IVA e, conseguentemente, sorge l'obbligo di emissione della fattura in capo a chi riceve per primo il servizio. Il soggetto che rende il servizio per primo, invece, non obbligato ad emettere fattura fintantoch non ricever la controprestazione da parte dell'altro contraente. Solo a tale momento la prestazione potr considerarsi pagata e dovr essere fatturata, anche se anteriormente prestata. Ovviamente, nulla impedisce che tale soggetto emetta fattura anticipatamente e che, pertanto, anticipi il momento di effettuazione della propria prestazione. (in senso conforme, norma di comportamento n.150, ADC di Milano)

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Esempi In caso di cessione dello sfruttamento economico del diritto d'immagine in cambi della costituzione di una rendita vitalizia, il momento di effettuazione dell prestazione, rappresentata dalla cessione del diritto d'immagine, va individuato ne momento in cui il diritto alla rendita entra nella disponibilit giuridica dell'artista risulta preclusa alla societ contraente la possibilit di indicare un divers beneficiario della prestazione assicurativa (ris. Agenzia delle Entrate 2.10.2009 n 255/E). Laddove il compenso del professionista sia rappresentato dallassegnazione di u alloggio da parte della cooperativa committente, lobbligo di fatturazione sorge co la stipula del rogito di trasferimento dellimmobile (Cass.24.10.2005,n. 20591). L'Agenzia delle Entrate si occupata di prestazioni ad esecuzione differita con l R.M. 31.7.2008 n. 331 e R.M. 26.5.2000 n. 75, le quali peraltro vanno esaminat con specifico riferimento alle peculiari fattispecie per cui sono state emanat (scambio di prestazioni pubblicitarie contro pacchetti di viaggio di agenzie turistich / sub concessione del servizio di parcheggio in aeroporto contro devoluzion dellimpianto di parcheggio al termine della concessione). In entrambi i cas l'obbligo di fatturazione sorge, per entrambe le prestazioni pattuite, al moment della conclusione della prestazione ad esecuzione non immediata.

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Ravvedimento operoso per omessa fatturazione delle operazioni permutative La R.M. 14.7.2000 n. 113/E ha fornito chiarimenti in ordine all'esperibilit del ravvedimento operoso (di cui all'art. 13 del DLgs. 18.12.97 n. 472) nell'ipotesi di omessa fatturazione delle prestazioni di servizi rese, in funzione sinallagmatica tra di loro, nell'ambito di un'operazione permutativa. Il Ministero delle Finanze ha rigettato la tesi secondo cui la violazione in oggetto sarebbe soltanto "formale", non comportando, per la peculiarit della fattispecie, alcun danno erariale. (Tale tesi sostiene che sarebbe assente un vero e proprio debito d'imposta a carico delle controparti, soprattutto in funzione del meccanismo che consente ad entrambe di detrarre nella stessa misura l'IVA versata in via di rivalsa).

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Operazioni permutative particolari


Contratto misto di pubblicit e di cessione dei diritti radiotelevisivi :configura un'operazione permutativa, soggetta al regime di cui all'art. 11 del DPR 633/72, lo scambio della pubblicit indirettamente ricevuta, nell'ambito di una trasmissione televisiva, da un'impresa operante nel settore della moda in cambio del vantaggio, per l'emittente radiotelevisivo, di trasmettere la sfilata di moda (Cass. 23.12.2000 n. 16173 ). Prestito d'uso (o di consumo): configura un'operazione permutativa, ai sensi dell'art. 11 del DPR 633/72, il prestito d'uso che si articoli in una cessione di una determinata materia prima, passata in propriet del cessionario, a fronte di un corrispettivo consistente in una successiva cessione uguale e contraria (C.T.C. 21.11.84 n. 10025). Sponsorizzazioni a favore della pubblica amministrazione ex art. 43 della L. 27.12.97 n. 449 (Agenzia delle Entrate, lettera 23.9.2002 prot. n. 2002/150657). Lart.43 della L. 449/97 prevede, al co. 1, che, "al fine di favorire l'innovazione dell'organizzazione amministrativa e di realizzare maggiori economie, nonch una migliore qualit dei servizi prestati, le pubbliche amministrazioni possono stipulare contratti di sponsorizzazione ed accordi di collaborazione con soggetti privati ed associazioni, senza fini di lucro, costituite con atto notarile ".

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Il co. 2 prosegue stabilendo che "le iniziative di cui al comma 1 devono essere dirette al perseguimento di interessi pubblici, devono escludere forme di conflitto di interesse tra l'attivit pubblica e quella privata e devono comportare risparmi di spesa rispetto agli stanziamenti disposti (...)". Nell'ambito di tali disposizioni si collocano le operazioni di sponsorizzazione a favore delle Pubbliche amministrazioni, la cui caratteristica essenziale data dalla duplicit/reciprocit delle prestazioni, poste rispettivamente a carico dello sponsor e dell'ente pubblico (sponsorizzato). Fermo restando che le operazioni in oggetto devono soddisfare le condizioni espressamente individuate dalla norma test richiamata (ossia: l'iniziativa sponsorizzata deve essere collegata ad un preciso stanziamento di bilancio; la sponsorizzazione deve determinare un risparmio rispetto allo stanziamento; le spese sostenute dallo sponsor devono essere inserite all'interno di programmi di spesa ordinari), nelle sponsorizzazioni c.d. "ordinarie", lo sponsor fornisce gratuitamente all'ente pubblico uno o pi beni o servizi in cambio dell'attivazione di un'iniziativa promozionale o di immagine, che pu concretizzarsi ad esempio mediante l'utilizzazione di cartelloni pubblicitari dello sponsor . Le sponsorizzazioni in esame, essendo caratterizzate dalla reciprocit delle prestazioni poste rispettivamente a carico dello sponsor e dell'ente pubblico, si sostanziano quindi in operazioni permutative "atipiche"; l'attivazione di iniziative promozionali o pubblicitarie, consentita dal soggetto sponsorizzato, integra, infatti, una prestazione di servizi, resa quale corrispettivo (in natura) della fornitura di beni o servizi da parte dello sponsor .

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IMPOSTA DI REGISTRO
Norme del T.U.R., DPR 26.4.1986, n.131, applicabili ai contratti di n.131 scambio reciproco di beni e/o servizi:
ART. 20 Interpretazione degli atti 1.L'imposta applicata secondo la intrinseca natura e gli effetti giuridici degli atti presentati alla registrazione, anche se non vi corrisponda il titolo o la forma apparente ART.21 Atti che contengono pi disposizioni 1.Se un atto contiene pi disposizioni che non derivano necessariamente, per la loro intrinseca natura, le une dalle altre, ciascuna di esse soggetta ad imposta come se fosse un atto distinto. 2.Se le disposizioni contenute nell'atto derivano necessariamente, per la loro intrinseca natura, le une dalle altre, l' imposta si applica come se l' atto contenesse la sola disposizione che d luogo alla imposizione pi onerosa. 3.omissis
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ART.43 Base imponibile 1.La base imponibile, salvo quanto disposto negli articoli seguenti, costituita: a) per i contratti a titolo oneroso traslativi o costitutivi di diritti reali, dal valore del bene o del diritto alla data dell'atto ovvero, per gli atti sottoposti a condizione sospensiva, ad approvazione o ad omologazione, alla data in cui si producono i relativi effetti traslativi o costitutivi; b) per le permute, salvo il disposto del comma 2 dell' art. 40 , dal valore del bene che d luogo all'applicazione della maggiore imposta; c) per i contratti che importano l'assunzione di una obbligazione di fare in corrispettivo della cessione di un bene o dell'assunzione di altra obbligazione di fare, dal valore del bene ceduto o della prestazione fare che d luogo all'applicazione della maggiore imposta, salvo il disposto del comma 2 dell' art. 40 ; omissis. i) per i contratti relativi ad operazioni soggette e ad operazioni non soggette all'imposta sul valore aggiunto, dal valore delle cessioni e delle prestazioni non soggette a tale imposta.omissis

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ART. 40 Atti relativi ad operazioni soggette all' imposta sul valore aggiunto 1. Per gli atti relativi a cessioni di beni e prestazioni di servizi soggetti all'imposta sul valore aggiunto, l'imposta si applica in misura fissa. Si considerano soggette all'imposta sul valore aggiunto anche le cessioni e le prestazioni per le quali l' imposta non dovuta a norma dell' art. 7 del D.P.R. 26-10-1972, n. 633 e quelle di cui al sesto comma del successivo art. 21, ad eccezione delle operazioni esenti ai sensi dell' articolo 10, numeri 8) e 8-bis) e 27-quinquies), dello stesso decreto, nonch delle locazioni di immobili esenti ai sensi dell' articolo 6 della legge 13 maggio 1999, n. 133 e dell' articolo 10 , secondo comma, del medesimo decreto n. 633 del 1972. 1-bis. omissis 2. Per le operazioni indicate nell' art. 11 del D.P.R. 26-10-1972, n. 633 l' imposta si applica sulla cessione o prestazione non soggetta all' imposta sul valore aggiunto.

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PERMUTA E SCHEMI NEGOZIALI COMPLESSI O MISTI Lanalisi deve necessariamente partire dallart.21 del TUR, che disciplina i contratti contenenti pi disposizioni negoziali. A tale categoria di atti, infatti, appartengono sicuramente tutti i contratti nei quali le reciproche prestazioni delle parti sono costituite da atti negoziali differenti. Secondo tale norma, lassoggettamento ad imposta di registro richiede lesame delle disposizioni negoziali contenute nel contratto, al fine di individuare se si sia in presenza di : disposizioni che, per la loro intrinseca natura, necessariamente derivino le une dalle altre, costituendo un unicum, seppure complesso, caratterizzato da ununica causa negoziale (Cass.7.6.2004, n.10789). In tale caso, si manifesta una connessione oggettiva tra le singole disposizioni, che si presentano logicamente e inestricabilmente concatenate; disposizioni che, pur essendo funzionalmente collegate nellunico atto, per la loro intrinseca natura, non necessariamente derivino le une dalle altre. In tal caso, le prestazioni sono autonomamente inquadrabili in distinti schemi causali (Cass. 6.9.1996, n.8142).

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Da tale distinzione consegue lapplicazione dellimposta: nel primo caso, di unicit della causa contrattuale, limposta su applica sull prestazione che comporta limposizione pi onerosa; nel secondo caso, le singole disposizioni, in quanto rette da cause distinte, son soggette ciascuna ad autonoma tassazione.

Nel valutare limposta applicabile alle singole disposizioni negoziali, dovr inoltre tenersi conto dellart.40 che, al comma 1, sancisce il principio di alternativit fra Iva e Registro, disponendo che per gli atti relativi a cessioni di beni e prestazioni di servizi soggetti all'imposta sul valore aggiunto, l'imposta di registro si applica in misura fissa. Tale norma, inoltre, al comma 2 si occupa in modo esplicito delle operazioni permutative di cui allart.11 della legge Iva, gi ampiamente esaminate, e qui di specifico interesse, e prevede che per tali operazioni l'imposta si applichi sulla cessione o prestazione non soggetta all' imposta sul valore aggiunto. Pertanto, in tutti i casi di negozi di reciproco scambio di beni e/o servizi, laddove una di esse sia soggetta a Iva e laltra sia soggetta a imposta proporzionale di registro, si deve ritenere che rilevi ai fini dellimposta di registro solo la seconda, non risultando dovuta limposta fissa sulla prima, che rimane assorbita.

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Si pone dunque la seguente casistica: scambio di cessioni e/o prestazioni riconducibili ad ununica causa negoziale imposta di registro sulla disposizione che consente la tassazione pi onerosa (fissa o proporzionale) scambio di cessioni e/o prestazioni solo funzionalmente collegate, in cui: entrambe sono soggette a imposta proporzionale di registro: sono entrambe tassate proporzionalmente una soggetta a Iva e laltra a Registro: si applica solo limposta proporzionale di registro entrambe sono soggette a Iva: si applica una sola volta limposta fissa di registro (se latto viene sottoposto a registrazione, obbligatoria solo in caso duso)

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Applicazione dellimposta Lapplicazione dellimposta avviene secondo i criteri ordinari, applicando le aliquote ordinariamente indicate nella Tariffa alla base imponibile, determinata a norma dellart.43. Sia nel caso di permuta vera e propria, sia per le altre operazioni permutative, il TUR fornisce una previsione specifica allart.43, in ordine alla determinazione della base imponibile. Permuta (lett.b): la base imponibile pari al valore del bene cui corrisponde la maggiore imposta (come prodotto di aliquota e base imponibile) Altre operazioni permutative (lett.c): la base imponibile pari al valore del bene ceduto o della prestazione che d luogo alla maggiore imposta Viene, in ogni caso, fatta salva la situazione in cui fra le operazioni oggetto di scambio siano ravvisabili anche operazioni soggette a Iva, nel qual caso limposta si applica sulla cessione o prestazione non soggetta a Iva e la base imponibile costituita dal valore delle cessioni o prestazioni non soggette a Iva.

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PERMUTA IMMOBILIARE La fattispecie, largamente utilizzata nel settore, sia fra privati, sia fra imprese, comporta alcune peculiarit. In particolare, opportuno evidenziare anche le modalit di applicazione delle imposte ipotecarie e catastali. Permuta di immobili fra privati: Loperazione comporta unicamente lapplicazione dellimposta di registro proporzionale sul valore del bene cui corrisponde la maggiore imposta. Leventuale conguaglio in denaro, semprech esso rivesta natura secondaria e accidentale e non snaturi lunicit della causa contrattuale di scambio dei beni, non comporta ulteriori tassazioni. Limposta ipotecaria (art.2 D.Lgs.347/90), che viene corrisposta a fronte delle formalit di trascrizione nei registri immobiliari, viene applicata una sola volta, secondo lo stesso criterio dellimposta di registro, mediante commisurazione al valore del bene che comporta la tassazione pi onerosa. Limposta catastale (art.10, D.Lgs.347/90), che viene corrisposta a fronte delle formalit di voltura catastale, dovuta in relazione a ciascuno dei trasferimenti oggetto della permuta, poich duplice la formalit eseguita dagli Uffici. (C.M. 8/E del 13 febbraio 2007)

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Permuta di immobili fra un privato e un imprenditore Il caso pi ricorrente quello del privato proprietario di unarea edificabile, che la d in permuta in cambio di uno o pi appartamenti di futura costruzione sullarea medesima. (occorre peraltro che la costruzione non assuma il ruolo di causa prevalente del contratto che, in tal caso, perderebbe la natura di permuta per assumere invece la qualificazione di contratto di vendita contro appalto). Nel caso in oggetto, che contempla un atto dispositivo fuori dal campo di applicazione dellIva (il trasferimento del terreno) e un atto dispositivo futuro (il trasferimento degli appartamenti) soggetto a Iva, limposta di registro proporzionale verr applicata solo sul primo trasferimento.

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IMPOSTE SUI REDDITI


Sotto il profilo della rilevanza reddituale delle operazioni di scambio qui in esame, occorre innanzitutto effettuare opportune distinzioni in relazione ai presupposti impositivi e alla classificazione degli eventuali redditi. In ogni caso, va premesso che, di norma, gli effetti reddituali delle diverse disposizioni negoziali che caratterizzano lo scambio vanno osservati separatamente con riguardo a ciascuna delle parti. Soggetti Persone fisiche non esercenti attivit dimpresa / Societ semplici / Enti non commerciali nellesercizio dellattivit istituzionale Persone fisiche nellesercizio di attivit dimpresa / Societ di persone commerciali (sas-snc) / Societ di capitali / Enti non commerciali nellesercizio di attivit commerciali

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1. Operazioni estranee alla sfera imprenditoriale Nel primo caso, gli effetti reddituali delle operazioni in oggetto vanno valutati con riferimento alle categorie reddituali tipiche contemplate dal TUIR (con esclusione del reddito da lavoro dipendente, che pare qui irrilevante), e precisamente: Redditi di lavoro autonomo Redditi diversi Redditi di capitale Redditi da terreni e fabbricati 2. Operazioni relative alla sfera imprenditoriale Nel secondo caso, si tratter di esaminare gli effetti reddituali delle operazioni di scambio alla luce delle disposizioni sul reddito dei soggetti Ires, nonch sul reddito dimpresa dei soggetti Irpef.

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Poich, in ogni caso, la determinazione di un reddito in capo alle controparti risulta legata al corrispettivo di scambio, risulta di fondamentale rilevanza la scambio determinazione del valore delle prestazioni o cessioni scambiate. Art. 9 TUIR - Determinazione dei redditi e delle perdite 1. I redditi e le perdite che concorrono a formare il reddito complessivo sono determinati distintamente per ciascuna categoria, secondo le disposizioni dei successivi capi, in base al risultato complessivo netto di tutti i cespiti che rientrano nella stessa categoria. 2. Per la determinazione dei redditi e delle perdite i corrispettivi, i proventi, le spese e gli oneri in valuta estera sono valutati secondo il cambio del giorno in cui sono stati percepiti o sostenuti o del giorno antecedente pi prossimo e, in mancanza, secondo il cambio del mese in cui sono stati percepiti o sostenuti; quelli in natura sono valutati in base al valore normale dei beni e dei servizi da cui sono costituiti. In caso di conferimenti o apporti in societ o in altri enti si considera corrispettivo conseguito il valore normale dei beni e dei crediti conferiti. Se le azioni o i titoli ricevuti sono negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri e il conferimento o l'apporto proporzionale, il corrispettivo non pu essere inferiore al valore normale determinato a norma del successivo comma 4, lettera a).

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3. Per valore normale, salvo quanto stabilito nel comma 4 per i beni ivi considerati, si intende il prezzo o corrispettivo mediamente praticato per i beni e i servizi della stessa specie o similari, in condizioni di libera concorrenza e al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e commercializzazione nel luogo in cui i beni o servizi sono stati acquisiti o prestati, e, in mancanza, nel tempo e nel luogo pi prossimi. Per la determinazione del valore normale si fa riferimento, in quanto possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle mercuriali e ai listini delle camere di commercio e alle tariffe professionali, tenendo conto degli sconti d'uso. Per i beni e i servizi soggetti a disciplina dei prezzi si fa riferimento ai provvedimenti in vigore.

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Imprese commerciali e societ Fattispecie oggetto di scambio: 1. Beni o Servizi costituenti oggetto dellattivit dellimpresa 2. Beni strumentali: Immobili Mobili Aziende Partecipazioni

1. Permuta di beni e/o servizi alla cui produzione o al cui scambio diretta lattivit dimpresa: impresa La permuta di beni, o lo scambio di servizi e/o beni oggetto dellattivit dellimpresa d origine, per ciascuna delle parti, a ricavi, ai sens dellart. 85 TUIR, in misura pari al corrispettivo della cessione prestazione effettuata. Ai sensi dellart.9, commi 2 e 3, citati, il corrispettivo che costituisc ricavo pari al valore normale del bene o del servizio ricevuto i cambio.
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nalogamente, si esprime anche il principio contabile internazionale IAS n.18, a norma del quale: n.18 9.I ricavi devono essere valutati al fair value (valore equo) del corrispettivo ricevuto o spettante. 0.L'ammontare dei ricavi che deriva da un'operazione determinato, di solito, da un accordo tra l'entit e l'acquirente o l'utilizzatore del bene. Esso viene determinato in base al fair value (valore equo) del corrispettivo ricevuto o spettante tenendo conto del valore di eventuali sconti commerciali e riduzioni legate alla quantit concessi dall'entit. 1.Nella maggior parte dei casi, il corrispettivo costituito da disponibilit liquide o mezzi equivalenti e l'ammontare dei ricavi l'importo di disponibilit liquide o mezzi equivalenti ricevuto o spettante. omissis 2.Quando merci o servizi sono scambiati o barattati con merci o servizi che hanno natura e valore simili, lo scambio non considerato come un'operazione che produce ricavi. Questo il caso, spesso, di beni di prima necessit, quali petrolio o latte, quando i fornitori scambiano o barattano rimanenze diversamente localizzate per far fronte tempestivamente alla domanda in un particolare luogo. Quando si vendono merci o si prestano servizi in cambio di merci o servizi di diversa natura, lo scambio considerato un'operazione che produce ricavi. Il ricavo determinato dal fair value (valore equo) delle merci o dei servizi ricevuti, rettificato dall'importo di eventuali pagamenti in disponibilit liquide o mezzi equivalenti. Quando il fair value (valore equo) delle merci o dei servizi ricevuti non pu essere determinato attendibilmente, il ricavo calcolato sulla base del fair value (valore equo) delle merci o dei servizi forniti, rettificato dell'importo di eventuali pagamenti in disponibilit liquide o mezzi equivalenti. 8.7 Il fair value (valore equo) il corrispettivo al quale un'attivit potrebbe essere scambiata, o una passivit estinta, in una libera transazione fra parti consapevoli e disponibili

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2. Permuta di beni strumentali e di cespiti patrimoniali La cessione a titolo oneroso di beni strumentali d ordinariamente luogo, a norma dellart.86 del TUIR, allemersione di plusvalenze (o, a norma dellart.101 TUIR, di minusvalenze) patrimoniali. Tali componenti reddituali sono determinate in misura pari alla differenza fra il corrispettivo di cessione e il costo fiscalmente riconosciuto del bene ceduto. Nel caso di permuta, il corrispettivo costituito, a norma del pi volte permuta citato art.9 TUIR, dal valore normale dei beni o dei servizi ricevuti in cambio. A tale valore verr dunque fatto riferimento per il computo del differenziale patrimoniale relativo al bene ceduto. Per quanto riguarda il bene ottenuto, esso verr iscritto in bilancio a tale valore normale. Nel caso, peraltro, in cui il valore normale risulti di difficile determinazione, secondo i criteri di cui allart.9 citato, il bene potr essere iscritto al costo non ammortizzato del bene ceduto.

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Principi contabili nazionali e internazionali. Il documento nazionale OIC n.16, Immobilizzazioni materiali, al paragrafo D.II.c, dispone che: 1. Come regola generale, la permuta di un'immobilizzazione materiale con un'altra, qualora nell'aspetto sostanziale rappresenti un'operazione di acquisto-vendita, va effettuata sulla base dei valori di mercato dei beni permutati. Il valore di mercato del bene ricevuto in permuta rappresenta il valore da iscrivere in bilancio per il bene ricevuto. Il valore di mercato del bene dato in permuta rappresenta il valore con cui si determina l'utile o la perdita sul bene dato in permuta. 2. Vi sono dei casi in cui la permuta di un'immobilizzazione non rappresenta nell'aspetto sostanziale una compravendita, ma costituisce un mezzo per procurare la disponibilit di un bene simile, cio avente analoghe caratteristiche funzionali, senza l'obiettivo del conseguimento di un ricavo. In tali casi, il valore originario dell'immobilizzazione acquisita deve essere tenuto pari al valore contabile dell'immobilizzazione ceduta, Tale tipo di permuta solitamente non costituisce un vero e proprio procedimento di compravendita .
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Principio contabile internazionale IAS-IFRS n. 16: 24. Uno o pi elementi di immobili, impianti e macchinari possono essere acquistati in cambio di una o pi attivit non monetarie, o di una combinazione di attivit monetarie e non monetarie. La seguente considerazione fa riferimento semplicemente a uno scambio di un'attivit non monetaria con un'altra, ma si applica anche a tutti gli scambi descritti nella frase precedente. Il costo di tale elemento di immobili, impianti e macchinari valutato al fair value (valore equo) a meno che a) la permuta abbia sostanza non commerciale, ovvero b) n il fair value (valore equo) dell'attivit ricevuta, n quello dell'attivit scambiata ceduta, possa essere valutato attendibilmente. L'elemento acquistato valutato in questo modo anche se l'entit non pu immediatamente eliminare contabilmente l'attivit ceduta. Se l'elemento acquistato non valutato al fair value (valore equo), il suo costo misurato al valore contabile dell'attivit ceduta.

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25. L'entit determina se un'operazione di scambio ha sostanza commerciale considerando la misura in cui si suppone che i suoi flussi finanziari futuri cambino a seguito dell'operazione. Un'operazione di permuta ha sostanza commerciale se: a) la configurazione (rischio, tempistica e importi) dei flussi finanziari dell'attivit ricevuta differisce dalla configurazione dei flussi finanziari dell'attivit trasferita; o b) il valore specifico dell'entit, relativo alla porzione delle attivit dell'entit interessata dall'operazione, si modifica a seguito dello scambio; c) la differenza di cui in a) o b) significativa rispetto al fair value (valore equo) delle attivit scambiate. Al fine di determinare se un'operazione di scambio ha sostanza commerciale, il valore per l'entit della parte delle sue operazioni interessata dalla transazione deve riflettere i flussi finanziari al netto degli effetti fiscali. Il risultato di queste analisi pu essere evidente anche senza che l'entit debba svolgere calcoli dettagliati

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26. Il fair value (valore equo) di un'attivit per la quale non esistano operazioni confrontabili di mercato pu essere valutato attendibilmente se a) non significativa la variabilit nella gamma di stime ragionevoli di fair value (valore equo) per tale attivit, o b) le probabilit delle varie stime rientranti nella gamma possono essere ragionevolmente valutate e utilizzate nella stima del fair value (valore equo). Se l'entit in grado di determinare attendibilmente il fair value (valore equo) di un'attivit ricevuta o ceduta, allora il fair value (valore equo) dell'attivit ceduta utilizzato per valutare il costo dell'attivit ricevuta, a meno che il fair value (valore equo) dell'attivit ricevuta sia pi chiaramente evidente.

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Disposizioni particolari del TUIR per i seguenti casi di permuta 1. permuta di beni ammortizzabili e/o di complessi aziendali (art.86) 2. permuta di partecipazioni (art.177, c.1 e art.178, c.1, lett.e) 1. Permuta di beni ammortizzabili Lart.86 TUIR, c.2, terzo periodo, prevede che se il corrispettivo della cessione costituito esclusivamente da beni ammortizzabili, anche se costituenti un complesso o ramo aziendale, e questi vengono complessivamente iscritti in bilancio allo stesso valore al quale vi erano iscritti i beni ceduti, si considera plusvalenza soltanto il conguaglio in denaro eventualmente pattuito. Nella norma, la dottrina ravvisa un carattere di neutralit fiscale della permuta, pur evidenziando possibili impieghi "distorsivi" della disposizione in commento. Loperazione, infatti, potrebbe consentire decisioni di allocazione sui cespiti di maggiori o minori valori fiscalmente riconosciuti, a seconda delle prospettive di utilizzo o di cessione.

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2. Scambio di partecipazioni Lo scambio di partecipazioni ispirato, nei suoi profili tributari, ad un principio di neutralit tale per cui esso non viene considerato una operazione di natura realizzativa, con conseguente emersione di componenti reddituali rilevanti, ma piuttosto come una operazione permutativa volta alla riorganizzazione del gruppo societario di appartenenza e la cui disciplina fiscale , quindi, ispirata al principio della "rimozione degli ostacoli di carattere tributario all'assunzione, da parte dei comparti produttivi nazionali, della struttura aziendale e giuridica pi soddisfacente in relazione agli obiettivi imprenditoriali da conseguire". La norma citata si riferisce all'ipotesi per cui, mediante l'operazione di "scambio" si realizza il trasferimento di partecipazioni che consentono al soggetto "acquirente" l'acquisizione di partecipazioni di controllo o collegamento nella societ scambiata. Infatti, ai sensi del comma 1 dell'art. 177 del Tuir, disciplinata l'operazione di permuta mediante la quale un soggetto residente acquista o integra una partecipazione di controllo in un altro soggetto residente ai sensi dell'art. 2359, comma 1, n. 1), del codice civile. Ugualmente, a dirsi della norma di cui al comma 1, lettera e), dell'art. 178 del Tuir, la quale prende, per, in considerazione anche l'ipotesi per cui alcune delle parti dell'operazione non sono residenti in Italia ma appartengono all'ordinamento di altri Paesi dell'Unione europea.

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Dal punto di vista impositivo, la normativa de qua prevede che, qualora lo scambio di partecipazioni assuma la forma della permuta e venga acquistata o integrata una partecipazione di controllo, non si d luogo all'emersione di componenti positivi o negativi del reddito imponibile a condizione che il costo delle azioni date in permuta sia attribuito alle azioni o quote ricevute in cambio, salvo l'eventuale conguaglio in denaro. Al di l dei profili di indagine che listituto merita sicuramente, pare opportuno notare come la norma di favore sia ravvisabile esclusivamente per quelle operazioni che trasferiscono pacchetti azionari qualificati per realizzare le ipotesi di collegamento o controllo di cui all'art. 2359 del codice civile, mentre le altre ipotesi di scambio di partecipazioni sono da ricondurre alla disciplina ordinaria delle operazioni realizzative mediante cessione di beni in natura.

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