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OGGETTO DELLECONOMIA INTERNAZIONALE - Commercio internazionale: scambio internazionale di prodotti, servizi, fattori produttivi scambio reale, transazioni che

e comportano un movimento fisico di beni o un utilizzo tangibile di risorse economiche; - Economia monetaria internazionale: scambi internazionali di moneta scambio virtuale, transazioni finanziarie internazionali NB linea di demarcazione netta tra i due ambiti nella realt i due ambiti sono strettamente legati luno allaltro ambito di interesse delleconomia internazionale = questioni che nascono dallinterazione tra stati sovrani relazioni strategiche tra stati sovrani indipendenti (politiche commerciali e di integrazione) e questioni che nascono da questa interazione: a) vantaggi derivanti dallo scambio b) struttura dei flussi commerciali c) protezionismo d) bilancia dei pagamenti e) determinazione del tasso di cambio f) coordinamento internazionale delle politiche economiche g) mercato internazionale dei capitali = studiare leconomia internazionale ci serve per comprendere alcune dinamiche fondamentali della crescita economica prevedere (per quanto possibile) landamento di un sistema economico decifrare alcuni aspetti delle decisioni individuali di consumo e di investimento LA TEORIA TRIANGOLARE DI KENNETH BOULDING (1962)

a) Relazioni di scambio: relazione bilaterale diretta (denaro in cambio di un bene o, nella sua forma pi pura, scambio contestuale di beni baratto) ogni transazione mediata dal sistema dei prezzi NB lo scambio reciprocamente vantaggioso b) Relazioni di minaccia: una parte A in grado di esercitare un potere su unaltra parte B per mezzo di una minaccia B deve modificare le sue scelte e il suo comportamento in virt della minaccia di A (es. sistema fiscale) c) Relazioni di integrazione: vi una dazione unilaterale da parte di A nei confronti di B NB le relazioni di integrazione non sono esclusivamente atti di gratuit il beneficio che gli attori ottengono pu essere di natura indiretta

NB ogni interazione economica pu contenere tutti gli elementi ( relazioni pure) In particolare, alcune relazioni strategiche non sono comprensibili se non alla luce dei rapporti di minaccia, poich il commercio e lo scambio internazionale avvengono tra paesi indipendenti - diverse monete - diversi interessi (e possibilit di perseguirli) I SISTEMI DI SCAMBIO: IL MERCATO Mercato = rete sociale fondata su norme e regole di comportamento condivise = insieme di attori collegati tramite un tessuto di legami formali e informali di diversa intensit Caratterizzato su diversi piani: Luogo dincontro = sono mercati le citt e il crescente processo di urbanizzazione rispecchia la crescita del ruolo del mercato e delleconomia dei servizi nella societ Luogo di opportunit = luogo di opportunit dove domanda e offerta si incontrano i compratori sono in grado di operare una scelta tra diversi venditori e i venditori sono in grado di effettuare le loro proposte a un numero elevato di compratori linsieme di scambi effettivamente conclusi non altro un sottoinsieme del numero totale di opportunit che si manifestano in un mercato Luogo di comunicazione = caratterizzato dallo scambio di informazioni tra compratori e venditori in merito a prezzi e qualit NB negli ultimi anni i tradizionali luoghi di comunicazione si sono trasformati in luoghi virtuali per effetto della diffusione pervasiva delle nuove tecnologie (es. mercati finanziari) dato distintivo del fenomeno della globalizzazione Rete di infrastrutture tecniche e di comunicazione (es. ferrovie, linee telefoniche, ) = il mercato pu essere considerato un bene pubblico che deve essere a disposizione di tutti gli operatori economici il mercato globale una sorta di rete delle reti, in cui le reti pi piccole (mercati di dimensione ed estensione minore) si interconnettono con altre reti nel formare una rete pi grande questo rappresentabile utilizzando la teoria dei grafi e delle reti = nodi (trading post) collegati tra loro da archi (flussi di scambi) NB la rete del commercio internazionale deve essere rappresentata attraverso grafi pesati (= grafi ai cui archi collegata uninformazione), in quanto i legami hanno necessariamente un diverso peso in linea generale, le teorie del commercio internazionale contribuiscono a spiegarci lorigine del peso dei diversi legami ! peso attribuibile al legame tra due nodi dipendente solo dagli scambi anche altri fattori sanzioni conflitti processi integrativi Scale-free networks (reti a invarianza di scala) = si evolvono secondo una legge di potenza (= in maniera esponenziale) rapporti preferenziali: un nodo quando deve stabilire un nuoco collegamento preferisce farlo con un nodo che ne ha gi molti i collegamenti di un singolo nodo possono crescere in maniera esponenziale (hubs) il mercato si evolve verso la concentrazione (ricchi sempre pi ricchi)

Piccolo Mondo = concetto legato allidea di evoluzione delle reti a dispetto della grande dimensione nella maggior parte delle reti la distanza tra due nodi relativamente breve le reti caratterizzate da fenomeni piccolo mondo sono caratterizzate da: una tendenza al clustering tra nodi vicini teoria dei 6 gradi di separazione: esistono degli hub che consentono il collegamento tra nodi apparentemente lontani (il passaggio tra due nodi al massimo uguale a 6 passaggi) i trading post non sono altro che hub che collegano tanti altri nodi di una rete FORME DI MERCATO 1. Concorrenza perfetta - moltissimi produttori - libert di ingresso e uscita ( barriere economiche o tecnologiche) - prodotti omogenei - prezzi parametrici le imprese sono price taker, interpretano i prezzi come parametri dati e non hanno alcun potere sulla loro determinazione NB situazione realmente esistente 2. Monopolio - esistenza di un unico venditore - discriminazione dei prezzi il venditore pu fissare i prezzi per massimizzare i suoi profitti le aziende sono price setter e fissano i prezzi sulla base del costo medio (e non marginale) - produzione minore e prezzo pi elevato rispetto alla concorrenza perfetta (inefficienza) NB concetto di mercati contendibili: la minaccia di ingresso sul mercato di un potenziale concorrente costringe il monopolista a comportarsi come se il potenziale concorrente fosse in realt un concorrente effettivo 3. Oligopolio = esistenza di pochi venditori le imprese adottano comportamenti di carattere strategico (vale a dire in funzione delle scelte delle altre imprese) interdipendenza delle scelte delle imprese NB Duopolio: caso limite di oligopolio, in cui esistono due soli venditori 4. Concorrenza monopolistica - numerosi produttori - beni differenziati: in regime di concorrenza monopolistica ogni prodotto viene venduto perch diverso dagli altri (people love variety) la differenziazione del prodotto il metodo per combattere la concorrenza soggettiva (pubblicit) oggettiva - le imprese godono di un certo potere di mercato e sono in grado di fissare il prezzo In un regime di concorrenza monopolistica lapertura al commercio internazionale determina: a) un mercato pi grande = consente alla singola impresa di produrre di pi sostenere costi medi inferiori NB questo possibile grazie alle economie di scala b) una scala di produzione pi grande c) prezzi inferiori = in seguito allabbassamento dei costi, si ridurranno anche i prezzi d) maggiore scelta per i consumatori

NB ogni paese tender a specializzarsi nella produzione di pochi beni e li produrr in maniera pi efficiente (grazie alle economie di scala) rispetto a quando produceva tutti i tipi di beni TIPI DI BENI = i beni possono essere distinti sulla base di: 1) Rivalit: una caratteristica tecnologica del bene il consumo da parte di un soggetto preclude il consumo di un altro soggetto 2) Esclusione: dipende sia dalle caratteristiche tecnologiche del bene che dal sistema legale il potere di esclusione il fondamento del processo di formazione del prezzo e del diritto di propriet (essere proprietari di qualcosa significa escludere per gli altri la possibilit di esserlo a loro volta) es. software e licenza di copyright Bene privato puro: caratterizzato da perfetta rivalit ed esclusione (es. piatto di pasta) Bene pubblico puro: lesatto opposto del bene privato puro non-rivale e non-escludibile (es. illuminazione della citt) NB problema: free-riding esistenza di coloro che non intendono contribuire alla produzione del bene pubblico = necessit di intervento statale per trasformare i contributi volontari in obbligatori attraverso il proprio potere impositivo Beni di club: beni escludibili ma (parzialmente) non-rivali nel consumo (es. autostrade, lezioni universitarie, spettacolo teatrale) associazione volontaria di un numero limitato (pi o meno elevato) di soci che possiede i mezzi per controllare laccesso ai servizi comuni = regolare i problemi di congestione e affollamento NB la distinzione si basa esclusivamente sulle caratteristiche del bene, non del suo fornitore DOMANDA E OFFERTA La legge della domanda e dellofferta afferma che se il mercato di concorrenza perfetta e si scambiano solo beni privati puri, allora: domanda > offerta: eccesso di domanda, i prezzi salgono offerta > domanda: eccesso di offerta, i prezzi scendono domanda = offerta: equilibrio di mercato, i prezzi non variano NB la legge scarsamente confermata: breve periodo: fenomeni di razionamento della domanda e code NB i prezzi sono rigidi perch sono fissati in listini lungo periodo (nel lungo periodo lofferta diventa anchessa variabile es. aumento costante degli spettatori del cinema apertura di nuovi cinema) ma esistono dei casi in cui la legge appare rispettata (es. mercati internazionali delle materie prime) Eccezioni alla legge della domanda e dellofferta a) Beni di Giffen: allaumentare del prezzo la domanda aumenta perch il consumatore non disporr comunque di un reddito adeguato per acquistare un altro bene (es. patate durante la carestia in Irlanda) b) Beni di Veblen: allaumentare del prezzo aumenta la domanda perch i consumatori guardano allo status che deriva dal possedere quel determinato bene (beni di lusso, es. orologi svizzeri)

c) Beni di network: la domanda dipende dal numero di consumatori che acquista quel tipo di bene il valore di questo tipo di beni o servizi direttamente proporzionale al numero dei fruitori (es. cellulare)

I FATTORI DI PRODUZIONE Fattori produttivi = tutte le risorse (input) che possono essere utilizzate nella produzione di altri beni e servizi (output) si dividono tradizionalmente in: terra lavoro capitale LA FRONTIERA DELLE POSSIBILIT PRODUTTIVE (FPP) = luogo dei punti che mostra le combinazioni di beni che possibile ottenere nel sistema economico considerato dato e costante il vincolo di - risorse produttive (es. terra) - tecnologia (es. macchinari agricoli) rappresenta la quantit massima ottenibile di un bene (es. vino) per ogni data quantit degli altri beni (es. peperoni) permette di individuare il trade-off tra differenti allocazioni di risorse = tutti i punti della frontiera identificano tutte le possibili combinazioni possibili di produzione in cui le risorse a disposizione sono completamente sfruttate RENDIMENTI DI SCALA = identificazione di una relazione tra variazione dellinput e variazione delloutput Rendimenti di scala costanti: loutput varia con la stessa proporzione dellinput Rendimenti di scala decrescenti: loutput varia in misura meno che proporzionale rispetto allinput NB se si calcola la FPP a rendimenti decrescenti, si nota che linclinazione delle curve negativa la produzione di un bene (vino) pu essere aumentata solo riducendo lammontare di un altro prodotto (peperoni) linclinazione delle curve in ciascun punto viene definita saggio marginale di trasformazione (o costo opportunit) = misura del tasso a cui possibile trasformare un bene in un altro imposto dalla tecnologia disponibile concetto analogo: saggio marginale di sostituzione = rapporto tra la quantit di un bene a cui il consumatore disposto a rinunciare e la quantit dellaltro bene che intende ricevere in cambio NB se il saggio marginale di sostituzione di venditore e compratore sono differenti, deve allora esistere necessariamente uno scambio reciprocamente vantaggioso Il costo opportunit Il tasso marginale di sostituzione misura quindi il valore che il consumatore attribuisce a un'unit in pi di un bene il costo opportunit quantificato dalla quantit del bene al quale si rinuncia = valore di un bene espresso nel valore del bene a cui si rinuncia una volta operata una scelta - termini monetari: sono disposto a pagare tot per questo - termini di sacrificio: sono disposto a non spendere tot per qualcosaltro Rendimenti di scala crescenti: loutput varia in misura pi che proporzionale rispetto allinput economie caratterizzate da rendimenti di scala crescenti = economia di scala: possono dipendere da (1) tecnologia e (2) dimensione: interne: dimensione della singola impresa

questo tipo di economie allontana dalla concorrenza perfetta e favorisce la concorrenza monopolistica = le piccole imprese sono svantaggiate rispetto alle grandi il costo unitario dipende dallampiezza dellimpresa (risorse, organizzazione, efficienza amministrativa) esterne: dimensione del settore (ma non necessariamente a quella dellimpresa) avvicinano alla concorrenza perfetta, in quanto il settore caratterizzato da tante piccole imprese e dallo sviluppo generale dellindustria LE ECONOMIE DI SCALA ESTERNE = origine nellanalisi delleconomista Alfred Marshall (Principles of Economics, 1890) riguardante i distretti industriali concentrazione di imprese operanti nello stesso settore in un dato territorio che contribuisce allemergere di economie di scala esterne a livello di settore le imprese possono mantenere una dimensione piccola e comunque diminuire i propri costi Fattori che favoriscono il formarsi di economie di scala esterne: a) Fornitori specializzati Lesistenza di unalta concentrazione di imprese del medesimo settore in un territorio spinge potenziali fornitori a investire in quel particolare settore e in quel particolare territorio accesso diretto a fornitori specializzati = vantaggio per le imprese del distretto rispetto a potenziali competitors esterni b) Concentrazione del mercato del lavoro Un distretto induce una concentrazione del mercato del lavoro con qualifiche altamente specializzate NB pu essere incentivata tramite politiche pubbliche c) Spillover di conoscenza La conoscenza ormai considerata un input produttivo a tutti gli effetti (specie in settori innovativi) le imprese incrementano la loro conoscenza attraverso attivit interne di ricerca e sviluppo ma anche attraverso relazioni (formali e informali) con gli altri attori presenti = la conoscenza diviene un bene pubblico (o quantomeno di club) Risultati della presenza di uneconomia di scala esterna - bassi costi di produzione nel settore - specializzazione territoriale nella produzione - maggiore produttivit e competitivit - tendenza a produrre beni complementi beni per cui un aumento/decremento nella produzione di uno di essi genera un decremento/aumento nella quantit domandata dellaltro NB nel caso in cui non vi siano imperfezioni nel mercato, il settore presenta una curva di offerta inclinata negativamente il prezzo diminuisce allaumentare della quantit offerta

LA TEORIA DEI VANTAGGI COMPARATI DI DAVID RICARDO (1817) = un paese A ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene rispetto a un paese B se il costo opportunit nella produzione di quel bene in termini di altri beni minore in quel paese A rispetto al paese B il commercio internazionale tra due paesi vantaggioso se ciascun paese esporta i beni nei quali ha un vantaggio comparato nella produzione NB se consideriamo un modello in cui esista un solo fattore di produzione (il lavoro), le differenze dei costi opportunit dei due paesi si basano unicamente sulle differenze di produttivit del lavoro Effetti dellesistenza di un vantaggio comparato 1. i due paesi si specializzeranno ciascuno nella produzione di uno solo dei due beni 2. i due paesi si scambieranno i due beni 3. la quantit prodotta dei due beni aumenta rispetto alla situazione di autarchia Se il lavoro fosse lunico fattore di produzione, il vantaggio comparato si determinerebbe solo per effetto delle differenze internazionali nella produttivit del lavoro ma i vantaggi comparati possono presentarsi in presenza di differenze nelle dotazioni di risorse esistenti tra i diversi paesi LA TEORIA DELLE DOTAZIONI FATTORIALI DI HECKSCHER-OHLIN (a) un paese tende ad esportare quei beni per i quali maggiore lintensit di utilizzo dei fattori relativamente pi abbondanti (b) esiste una tendenziale uguaglianza nel prezzo dei fattori produttivi (c) possibile fornire unindicazione teorica sulla distribuzione del reddito che consegue allo scambio i proprietari dei fattori di cui il paese ha abbondanza relativa traggono beneficio dallapertura al commercio internazionale (proprietari di un fattore scarso danneggiati) NB Heckscher e Ohlin fissano come ipotesi di base che: - i paesi considerati hanno tecnologie simili - esiste libero movimento tra i fattori - esistono strutture istituzionali simili la principale differenza con il modello ricardiano che entrambi i paesi possono produrre entrambi i beni, esportando quello per la cui produzione dispongono di un fattore di produzione pi abbondante CRITICHE E STUDI A FAVORE Paradosso di Leontieff (1953) Gli USA (tradizionalmente ricchi di capitale) dovrebbero esportare beni intensivi di capitale e importare beni intensivi di lavoro ma nel 1953 esportavano beni a minor intensit di capitale di quelli che importavano in realt solo apparentemente un paradosso (gli USA tendono ad esportare beni ad elevato contenuto tecnologico beni in cui il grado di intensit di lavoro qualificato superiore = alta intensit di capitale umano) rimuovendo lipotesi di fondo della tecnologia omogenea il paradosso si spiega Commercio mancante di Trefler (1995) Se i lavoratori di un paese sono pi efficienti rispetto allaltro, la quantit di lavoro incorporata in un bene maggiore il volume di scambi tra i due paesi ad alto contenuto di lavoro sar minore

ORourke e Williamson (1999) Studiando la prima globalizzazione 1830-1940 si nota che vi stata una convergenza dei salari, ma anche una convergenza delle rendite fondiarie la teoria di HO sarebbe confermata ma bisogna anche tenere conto che nel periodo in esame le condizioni reali rispecchiavano esattamente le ipotesi di fondo della teoria HO La teoria HO e il commercio Nord-Sud del mondo = la teoria appare valida nellanalisi dei rapporti tra il Nord e il Sud del mondo i PVS esportano beni ad alta intensit di lavoro non qualificato ed importano beni ad alta intensit di capitale dai paesi industrializzati la teoria HO ha il merito di valutare limportanza della dotazione di risorse come base di vantaggio comparato ma non sarebbe ulteriormente spiegabile se non alla luce delle differenze tecnologiche tra paesi

COMMERCIO INTRASETTORIALE (IIT) = determinato dalla presenza di economie di scala rendimenti di scala concorrenza monopolistica insieme degli scambi (import e export) di beni classificati negli stessi settori merceologici NB questi scambi avvengono in due direzioni ( commercio inter-settoriale) Il commercio IIT avviene tra paesi con strutture produttive simili (es. economie occidentali) esistenza di tecnologia simile e pervasiva disponibilit di capitale e lavoro qualificato rapporti capitale/lavoro molto simili di conseguenza: lintensit di commercio IIT si riduce spostandosi verso partner commerciali con livelli di sviluppo distanti lintensit di commercio IIT per i beni agricoli simile tra USA e Africa lintensit di commercio IIT europea per i beni ad alta intensit di lavoro non molto diversa per le diverse aree geografiche probabilmente esistono differenze nella qualit di lavoro incorporato nei beni scambiati NB unalta percentuale del commercio IIT si svolge in seno alla rete dei gruppi multinazionali Vantaggi: 1) ampliamento della dimensione del mercato 2) limitazione degli effetti sulla distribuzione del reddito

LA DIMENSIONE GEOGRAFICA DELLECONOMIA = nellanalisi portata avanti finora quel che mancato stata la considerazione degli aspetti geografici del commercio internazionale specialmente per quanto riguarda i costi di trasporto invece un aspetto che non pu essere ignorato nella spiegazione dei flussi commerciali Allo stesso modo, anche la dimensione (economica) di un paese conta questa pu essere approssimata al PIL del paese misura dei risultati economici di un paese: generalmente definito come il valore di mercato del flusso di beni e servizi finali prodotti sul territorio di uno stato in un dato periodo NB il valore assoluto del PIL misura limportanza economica di un paese il rapporto PIL/popolazione (PIL pro-capite) misura del tenore di vita di uno stato

Componenti del PIL componenti dellidentit fondamentale di contabilit nazionale in uneconomia aperta: 1) consumi 2) investimenti 3) spesa pubblica 4) esportazioni 5) importazioni La differenza tra import ed export di definisce saldo del conto corrente Il modello gravitazionale di Walter Isaard (1954) = traspone la legge di gravitazione universale di Newton in economia le masse sono la dimensione economica dei paesi

I risultati del modello gravitazionale ci indicano il flusso commerciale potenziale tra due paesi e permettono agli economisti di prevedere la dimensione dello scambio tra due paesi ma spesso gli studi dimostrano che esistono importanti scostamenti dai flussi previsti 1) Home Market Effect: i paesi grandi consumano molti pi beni prodotti internamente rispetto ai beni importati 2) Errori dovuti ad unerrata interpretazione del concetto di distanza: la distanza va intesa come - distanza geografica - differenze linguistiche - barriere commerciali - linee di comunicazione e infrastrutture - conflitti internazionali - storia e fattori istituzionali - insicurezza interna queste riflessioni in merito al concetto di distanza dimostrano con chiarezza che le relazioni economiche internazionali non possono essere predette esclusivamente da teorie economiche che spiegano lorigine dello scambio

LA LEGGE DEL PREZZO UNICO = in mercati competitivi, in assenza di costi di trasporto e di altre barriere commerciali, beni identici venduti in paesi differenti devono avere lo stesso prezzo espresso in ununica valuta quando si dovesse verificare un aumento del prezzo del bene nel paese 1, allora caler la domanda di quel bene e il suo prezzo scender fino a quando non andr ad eguagliare, in equilibrio, il prezzo del bene all'interno del paese 2 (sempre riportando i prezzi nei termini di una stessa valuta) NB palesemente non valida, in quanto pone condizioni di esistenza pressoch impossibili ma ha il pregio di introdurre un legame tra prezzo dei beni e tasso di cambio TEORIA DELLA PARIT DEI POTERI DACQUISTO (PPP) = il tasso di cambio tra valute uguale al rapporto tra i livelli dei prezzi ( singoli prezzi) nei due paesi NB la legge del prezzo unico vale per i singoli beni, mentre la PPP riguarda i panieri di beni in uneconomia variante assoluta: livelli di prezzi e dei tassi di cambio variante relativa: variazione dei livelli di prezzi e dei tassi di cambio i prezzi e i tassi di cambio variano in modo tale da mantenere costante il rapporto tra i poteri dacquisto della moneta di un paese allinterno e allestero es. se negli USA i prezzi salgono del 10% mentre in Europa del 5%, allora la PPP relativa prevede un deprezzamento del dollaro nei confronti delleuro pari al 5% la variazione dei tassi di cambio uguale al differenziale dei tassi di inflazione tra i 2 paesi NB questa variante pu valere anche se la PPP in termini assoluti non vale Tasso di cambio reale e nominale Tasso di cambio nominale: prezzo relativo di due monete Tasso di cambio reale: prezzo relativo di due panieri di prodotti dipende dai poteri dacquisto = fornisce una misura di quanto la PPP non rispettata NB se il tasso di cambio reale $/ aumenta deprezzamento reale del dollaro sulleuro se il tasso di cambio reale $/ diminuisce apprezzamento reale del dollaro sulleuro aumenti/diminuzioni dei prezzi relativi dei prodotti dei due paesi Perch la PPP non rispettata? 1. esistenza di barriere al commercio 2. esistenza di beni non commerciali = beni impossibili da commerciare con lestero 3. comportamento del pricing to market 4. differenze nei modelli di consumo

Paesi grandi e paesi piccoli piccoli: non sono in grado di modificare i prezzi mondiali grandi: sono in grado di influenzare i prezzi mondiali Ragioni di scambio rapporto tra il prezzo delle esportazioni e il prezzo delle importazioni Surplus del consumatore = guadagno che il consumatore realizza dallacquisto del bene, come differenza tra ci che sarebbe stato disposto a pagare e ci che effettivamente paga - il prezzo che sarebbe disposto a pagare determinato dalla curva di domanda - quando il prezzo aumenta, la quantit domandata si riduce cos come il SDC Surplus del produttore = guadagno che il produttore realizza dalla vendita del bene, come differenza tra il prezzo a cui sarebbe stato disposto a vendere e quello a cui ha effettivamente venduto - il prezzo a cui sarebbe disposto a vendere determinato dalla curva di offerta - quando il prezzo aumenta, la quantit offerta aumenta cos come il SDP GLI STRUMENTI DELLA POLITICA COMMERCIALE Dazi = tassa sullimportazione di un bene specifico: consiste in un ammontare monetario (fisso) ad valorem: viene fissato in percentuale al valore del bene fanno aumentare il prezzo del nel paese in cui il dazio stato imposto ( stessa misura del dazio) Un dazio comporta: 1) perdita del surplus del consumatore 2) aumento del surplus del produttore 3) distorsioni nella produzione e nel consumo 4) aumento dellintroito del governo 5) miglioramento delle ragioni di scambio 6) diminuzione del prezzo allesterno

ma solo se il paese in cui il dazi viene imposto sufficientemente grande in tal caso, se il guadagno supera le perdite di efficienza, il dazio aumenta il benessere del paese, a spese dei paesi esteri Quote sulle importazioni = restrizione diretta sulla quantit di un certo bene importato da un altro paese ha sempre leffetto di innalzare i prezzi interni dei beni importati = i guadagni che con un dazio vanno allo stato, vanno ai titolari delle licenze (rendite da contingentamento) NB se i produttori del paese A riescono a soddisfare la domanda interna, i prezzi dovrebbero mantenersi a un livello desiderabile Limitazioni volontarie delle esportazioni (VER) = contingentamenti dei flussi commerciali imposti dal paese esportatore anzich dallimportatore limportatore subisce gli effetti della scelta dellesportatore e ne paga i costi principali Sussidi alle esportazioni (specifici o ad valorem) = pagamenti effettuati a unimpresa che esporta determinati beni allestero NB le imprese finanziate saranno in grado di fissare un prezzo decurtato del sussidio peggioramento delle ragioni di scambio

LE ATTIVIT IMPRODUTTIVE La vita economica e sociale caratterizzata da due tipi di attivit: - attivit produttive (attivit imprenditoriale, innovazione, scambio) - attivit improduttive (appropriazione, guerra, sicurezza, risoluzione dei conflitti) la cui esistenza collegata allesistenza di relazioni di minaccia e di integrazione non necessariamente attivit non desiderabili NB lesistenza stessa dello stato cos come lo intendiamo si basa sullorganizzazione monopolistica delle attivit improduttive la scelta di una determinata politica commerciale non altro che il risultato di una competizione tra gruppi di interesse (attivit improduttiva) lobbying e rent seeking impiegano risorse (legali e illegali), che vengono sottratte alle attivit produttive costituendo una perdita netta per la societ NB un sussidio pu apportare dei benefici solo nel caso in cui la perdita sociale derivante dallespansione delle attivit improduttive non ecceda i benefici (benefici che ricadono, come gi detto, solo sui produttori) ESEMPI Il commercio di armi = ottimo esempio di impostazione di politica commerciale strategica e competizione tra gruppi i paesi sostengono le industrie militari per mezzo di sussidi e partecipazioni NB industria militare = concorrenza monopolistica Agricoltura = uno dei mercati storicamente pi protetti e pi sussidiati La PAC 1. incrementare la produzione 2. salvaguardare il reddito degli agricoltori 3. stabilizzare i mercati 4. garantire gli approvvigionamenti 5. assicurare prezzi ragionevoli per i consumatori nata per sostenere la domanda e la produzione interna, si poi trasformata in un potente sistema di protezione delle imprese europee dalla competizione internazionale grazie ad un articolato sistema di sussidi prezzo elevato dei beni agricoli diminuzione del prezzo mondiale spiazzamento nei confronti di paesi produttori di beni agricoli NB gli effetti della PAC hanno cominciato a farsi sentire anche sui nuovi entrati nellEuropa a 27

INVESTIMENTI DIRETTI ALLESTERO (IDE) = flussi di capitale volti a creare o ad espandere lattivit di unimpresa in un altro paese NB questa definizione implica non solo un trasferimento di risorse, ma anche un controllo a partire dagli anni 80 si verificata una fortissima crescita dei flussi IDE la gran parte degli IDE si presenta tra e nei paesi a reddito pi elevato gli IDE costituiscono una percentuale importante della produzione gli IDE contribuiscono in maniera importante alla formazione del capitale a) Investimenti orizzontali tendono a diminuire la distanza tra due mercati Investimenti che duplicano nel paese ospite attivit che vengono mantenute anche nel paese dorigine (es. apertura allestero di un nuovo stabilimento di produzione del medesimo prodotto) prossimit ai mercati di sbocco (taglio dei costi di trasporto) superamento di barriere tariffarie al commercio quota pi elevata di profitti (agevolazioni fiscali in paesi che mirano ad attrarre IDE) inserimento in altri mercati ma - duplicazione dei costi fissi economie di scala interne - aumento dei costi di transazione b) Investimenti verticali La produzione frammentata a livello internazionale si parla di integrazione verticale di unimpresa quando unimpresa a monte produce un bene che viene utilizzato come input da unaltra impresa a valle Gli IDE verticali sono interpretabili alla luce dei vantaggi comparati i. disponibilit di materie prime ii. fattore lavoro abbondante e meno costoso iii. presenza di capitale umano con conoscenze specializzate NB perch siano possibili investimenti di carattere verticale necessario che limpresa disponga della tecnologia adatta il processo produttivo deve essere scomponibile in diversi momenti c) Investimenti misti (o complessi) = investimenti che presentano sia i caratteri dellinvestimento verticale che di quello orizzontale

WORLD TRADE E WORLD INCOME La WTO stata fondata nel 1995 sulla base del GATT e si basa sui suoi stessi principi: a) liberalizzazione dei mercati b) principio della MFN (most-favored-nation) = non-discrimination = treating everyone equally (every nation is the most-favored-nation) La novit pi importante del WTO rispetto al GATT lintroduzione del Sistema di risoluzione delle controversie (DSS, Dispute Settlement System) controversie dovute alla violazione degli accordi di base dellorganizzazione NB la WTO manca della capacit di enforcement = necessario che gli stati cooperino e che decidano di rispettare le decisioni di un arbitro (quale definibile il DSS) stabilisce regole ben precise per la risoluzione delle controversie e d una forma stabile allo sforzo di cooperazione presenta un meccanismo di reputazione multilaterale svolgendo unazione informativa e di monitoring emette sentenze per mezzo di un Panel di esperti internazionali non legati a governi particolari credibilit allorgano STRUMENTI ECONOMICI DELLA CONFLITTUALIT: LE SANZIONI ECONOMICHE INTERNAZIONALI In base al numero di partecipanti si distinguono in: - bilaterali - multilaterali Obiettivi: primari: indurre un cambiamento nelle politiche del paese target secondari: motivi politici interni terzi: motivi di status e strategie pi generali da perseguire a livello internazionale a) creano rendite per pochi b) colpiscono primariamente le popolazioni e non i governanti uneventuale efficacia politica non dimostrata c) rally around the flag d) preludio a conflitti armati interni/internazionali impatto sulla crescita economica: diminuzione generale del benessere impoverimento generale del sistema economico solo chi detiene le licenze ottiene benefici Tipi di sanzioni: 1) Boicottaggio = blocco delle importazioni di uno o pi beni esportati dal paese target 2) Embargo = blocco delle esportazioni verso il paese target 3) Sanzioni finanziarie = interruzioni di linee di credito

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