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N 1 FEBBRAIO MARZO 1995 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE 50% MI

Per le vittime della guerra civili


K
AFGANISTAN: ogni mese diecimila civili sono feriti in una delle tante guerre dimenticate. Ogni anno, milioni di innocenti soffrono le conseguenze di guerre di cui ignorano le ragioni, a volte lesistenza. Non hanno voce n diritti, volti anonimi di donne e bambini la cui vita viene segnata per sempre dalla follia dei signori della guerra, alle soglie del Duemila. Emergency nasce per occuparsi di loro, le vittime, anzi le vittime civili dei conflitti, perch crediamo che chi fa le guerre abbia, in ogni caso, pesanti responsabilit. Come si spiegherebbe altrimenti che i civili inermi rappresentino oggi pi del novanta per cento delle vittime di ogni conflitto? Emergency non si occupa di cooperazione n di aiuto allo sviluppo, ma di stabilire interventi di emergenza, di supporto alla vita, in favore dei civili vittime della guerra. Emergency una organizzazione laica, privata e politicamente indipendente. Abbiamo visto pi volte i danni derivanti dalla commistione tra politica e aiuti, tra aiuti e affari. In Italia, la Cooperazione gestita dal Ministero degli Esteri lesempio pi macroscopico di questo modo politico di intendere gli aiuti. Si apre cos la strada al clientelismo e alla corruzione. Emergency ritiene che i progetti di intervento debbano essere decisi esclusivamente in base a considerazioni di tipo tecnico e umanitario, perci
ABUL,

Nella foto una famiglia Cecena in fuga verso Gudermes, a sud di Grozny

QUESTI FOGLI nascono anzitutto da un obbligo verso i molti che in forme diverse si sono sentiti coinvolti dalle iniziative di EMERGENCY. Oltre a informare e dar conto, si vorrebbe anche riflettere: mettere in luce e in discussione il senso, gli scopi, i modi di uniniziativa di pace e umanitaria. Perci questi fogli voglion essere uno spazio aperto a chiunque intenda fornire un proprio apporto. Nellattesa, questo primo numero risulta di necessit espressione di chi in qualche modo addentro lattivit. Le poche persone che se fossero prive dironia si definirebbero redazione han notato che chiunque di loro scrivesse manifestava opinioni gi maturate come comuni. Una ragione questa per sollecitare contributi diversi; ma, insieme, una gradevole constatazione: tra assilli finanziari e urgenze organizzative s vissuta anche unesperienza di cultura. Per questo gli articoli prodotti dalla redazione non sono firmati: che dei pensieri, financo delle parole, non si riesca tra noi a stabilire quali siano di chi, ci par bello, soprattutto perch vero.

rifiuta finanziamenti governativi. I nostri fondi vengono direttamente dalla solidariet della gente, cui rendiamo conto, anche attraverso questo giornale. Gli interventi umanitari debbono essere gestiti da professionisti. Non solo questione di evitare i cosiddetti viaggi-spettacolo, quelli che di volta in volta regalano barre di cioccolato a bambini malnutriti, o si concludono con lo sbarco di qualche politico allaeroporto di Fiumicino, con due negretti in braccio per la gioia dei fotografi. C bisogno urgente di intervenire, da esperti, in modo efficace, con metodi di lavoro e tecnologie appropriate. C bisogno, in altre parole, di andare al di l del voler rendersi utili per essere utili davvero. Le pillole anoressizzanti (quelle che tolgono lappetito!) distribuite agli affamati del Corno dAfrica per alleviarne le sofferenze, o i sofisticati monitors regalati a ospedali africani dove manca lelettricit, son l a testimoniarlo. Portare aiuto a chi soffre le conseguenze dei conflitti. Senza dimenticare, per, che dietro i razzi, le bombe e i mitra c chi tira il grilletto, chi le armi le ha prodotte o vendute, e c infine chi alimenta la logica dellodio e delle guerre. Promuovere una cultura di pace e di solidariet allora un altro modo concreto di aiutare le vittime delle guerre. E quel che possiamo, anzi dobbiamo fare nei cosiddetti Paesi sviluppati.

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MINE

La nuova strategia militare offre un mondo deserto inabitabile anche per i sopravvissuti

La fine dopoguerra
del

RA LE VITTIME DELLA GUERRA MODERNA IL 90% NON SONO COMBATTENTI. QUESTE VITTIME CIVILI NON SONO COLPITE PER TRAGICI ERRORI O FATALITA. I NON COMBATTENTI E LE STRUTTURE DELLA VITA CIVILE SONO I VERI OBIETTIVI E I DESTINATARI DELLE DISTRUZIONI COMPIUTE DALLA GUERRA MODERNA. IL SOLDATINO, IL FANTACCINO SON FIGURE
scomparse o in estinzione. Il militare odierno tende a somigliare sempre di pi a un ingegnere elettronico che ai contadini strappati ai campi e alle stalle per morire intorno al Piave o nella ritirata di Russia. Il nuovo soldato non pi la carne da macello che si diceva: un bene da considerare prezioso per quanto costa addestrarlo, specializzarlo, aggiornarlo. Il nuovo soldato un notevole investimento: questo il suo valore, di qui la necessit di farlo rendere, non sprecarlo, conservarlo. SOFISTICATI E BRUTALI La guerra tecnologicamente avanzata, del resto, sempre meno richiede masse sterminate di fanti. Molte armi, spesso le pi efficaci e terribili, agiscono da s o comandate a distanza. Per soldato moderno si pensa, ovviamente, al professionista del primo mondo. Altra cosa sono i combattenti locali del mondo che chiamiamo terzo. Quando alle armi moderne, rese disponibilissime da interessi commerciali, vengono applicate le tradizioni dellarco o del machete, ne derivano una violenza inspiegabile e unincredibile brutalit. Chi davvero vinca una guerra o chi la perda non risulta da qualche documento internazionale; la sconfitta sta nelle impossibili condizioni di vita cui una delle parti o molto spesso entrambe le parti sono condannate per dieci, cinquanta, centanni.

profughi, rifugiati, mutilati, nella necessit di rispondere anche ai bisogni dei molti che la guerra ha reso incapaci di esistenza autonoma. Per le popolazioni civili il dopoguerra stato abolito. Un decisivo alimento per la vita eterna della guerra sono le mine antiuomo. Queste armi non soltanto uccidono o mutilano 15.000 persone lanno. Tanto il loro brillare quanto il loro semplice restare sul terreno rendono la guerra indefinitamente presente: non nel ricordo o in simbolo, ma nella realt, imprimendo segni definitivi e indelebili.

DURATA DELLA GUERRA E TEMPO DEGLI AFFARI Quando cinque, dieci, ventanni dopo la cessazione ufficiale delle ostilit resta uccisa una donna mentre raccoglie legna, un bambino viene mutilato mentre gioca, o un contadino si ritrova improvvisamente cieco, non successa una disgrazia; s compiuto un processo in corso ed giunDOPOGUERRA ABOLITO to ad attuazione un piano. Dopoguerra parola da conversazioE in verit arrivato a conclusione ni al circolo ufficiali: i militari che fan- anche un ottimo affare: il costo di una no, conducono la guerra possono an- mina antiuomo risibile a fronte del danche tra loro raccontarsi che un certo gior- no che ne deriva al nemico (15.000 lire no finita. circa, di fronte a una spesa media di Per chi deve invece limitarsi a subirla, 1.000.000 per disinnescarla). la guerra continua a tempo indeterminaQuestarma mantiene la sua funzionato: nellaver perso tutto, nel trovarsi esuli, lit per parecchi anni e nellessere collocata sul terreno ha gi raggiunto il suo scopo, garantito il suo rendimento. UNARMA CHE COLPISCE Quando esplode, se non uccide produce un invalido, creando cos un handicap anche per la societ che dovr accollarseEMIGRANTI E RIFUGIATI ne le difficolt, limproduttivit. ININTERROTTAMENTE A seguito delle guerre, in zone del terzo Ma le mine antiuomo inesplose agisco(o quarto) mondo, popolazioni intere no a loro volta, e agiscono ininterrottaspinte dal terrore e dalla disperazione mente: sono una costante minaccia tercompiono spostamenti di centinaia di roristica, rendono i campi non coltivabili, chilometri. Queste migrazioni non posso- ANCHE SENZA ESPLODERE impraticabili i sentieri, inutilizzabili interi no avere il carattere di veloce andata e territori. ritorno. Il fenomeno dei rifugiati, per sua Le mine antiuomo non soltanto hanno natura, dura fin che durano le ostilit e i motivi delle ostilit. la possibilit di colpire; colpiscono gi, e continuativamente, Spesso per chi ha compiuto quel cammino una volta non in per il fatto di essere una possibilit. grado di ripercorrerlo. La permanenza provvisoria del rifugiaDella guerra moderna si pu decidere linizio; ma per come to si protrae e si converte in una situazione di fatto definitiva. combattuta continua a tempo indeterminato, sottraendo queUn territorio viene abbandonato mentre un altro si ritrova sto suo durare a qualsiasi volont o decisione. sovraffollato: con danno di entrambi; con la possibilit che Laspirazione illuministica alla pace perpetua non stata la nuova situazione sia fonte di nuovi attriti o scontri; con la solamente trascurata o disprezzata. Lirrisione di quel sogno ha certezza di un presente e un futuro comunque pi difficili e prodotto il suo simmetrico contrario: lutopia negativa della disagiati del passato. guerra senza fine. La guerra moderna facile da pubblicizzare: combatti per un anno in un paese e ne rovini due per un secolo. Non secondaria, tra le virt della guerra moderna, questa sua vita ultraterrena, al di l cio degli scontri sul terreno: un durare eterno oltre s stessa.

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MINE
I
N EVIDENTE CONNESSIONE CON LA SUA SPECIFICA AZIONE UMANITARIA PROPRIAMENTE MEDICOsanitaria, EMERGENCY si impegnata per la messa al bando delle mine antiuomo. La campagna con questobiettivo stata promossa e condotta da organizzazioni umanitarie e pacifiste, laiche e cattoliche, in diverse forme. Cos la produzione e la diffusione didee come anche la promozione di iniziative al riguardo avevano il problema di raggiungere il cosiddetto grande pubblico. EMERGENCY ha costituito loccasione per avere questo contatto. Un chirurgo che da anni interviene in contesti di guerra pu narrare mille episodi: non peraltro come soltanto conosciuti ma come vissuti. Son casi che riguardano vecchi, bambini, Si sono invece svolte considerazioni militari, donne, guerriglieri... E tutti i tipi allapparenza realistiche, ipotizzando di ferite, di mutilazioni, di sofferenze, che il tutto si riducesse alla cessione di venuti fisicamente a contatto con la quote di mercato. persona fisica che ne sta parlando e che te li fa, cos, quasi toccare con mano. LA CONVENZIONE ONU Questa situazione comunicativa ha Il Senato (27 settembre 1994) e la Cafornito a EMERGENCY loccasione di mera (6 dicembre 1994) hanno votato un contribuire in modo decisivo alla campa- disegno di legge di ratifica della Convengna sulle mine antiuomo. zione ONU del 10 ottobre 1980 sulle armi ad effetti indiscriminati, che comLOPINIONE PUBBLICA prende il protocollo sulle mine. LapproIl contatto con il grande pubblico vazione avvenuta quasi allunanimit. avvenuto attraverso il programma Nella discussione si sono sottolineate le Maurizio Costanzo Show. Che questo necessit di interventi di sminamento e contatto abbia poi conseguito una note- di riconversione produttiva e di controlli vole continuit, si deve indubbiamente sul rispetto delle decisioni politiche da anche al coinvolgimento personale e alla parte delle industrie, sia per la produziosensibilit di Maurizio Costanzo e dei ne, sia per la commercializzazione. suoi collaboratori. Non ha invece trovato spazio il tema, Grazie allattivarsi di una catena dini- proprio e specifico di EMERGENCY, ziative che ha coinvolto diverse migliaia dellaiuto sanitario alle numerosissime di persone, si sono ottenuti lattenzione vittime delle mine antiuomo. Vi ha soldella stampa nonch lascolto del parla- tanto fatto cenno un deputato che recenmento e del governo. temente ha visitato il Mozambico, rifeOspite di Maurizio Costanzo nel conte- rendo di una constatazione diretta di un sto di questa campagna, il ministro della difesa ha anticipato che il governo italiano avrebbe sollevato largomento nellincontro del G-7 a Napoli, nel luglio 1994. Ci che in effetti avvenuto.

Dopo la campagna in Italia, appuntamento a Ginevra in autunno


LAVORO ANCHE SENZA MINE

LE MINE DEL FUTURO: INTELLIGENTI

numero impressionante di mutilati e di invalidi. NEGLI ALTRI PAESI La Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi indiscriminate stata ratificata da 46 Paesi. Sono 19 i Paesi che hanno adottato una moratoria sulla esportazione delle mine antiuomo: Argentina, Belgio, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Israele, Italia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Russia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera. I diversi Paesi hanno adottato iniziative tra loro diverse: la Svizzera, ad esempio, ha bloccato le esportazioni limitatamente agli Stati che non hanno ratificato la Convenzione ONU. 1995: REVISIONE DEL PROTOCOLLO Dal 23 settembre al 15 ottobre 1995 si svolger una conferenza di revisione della convenzione del 1980. LItalia vi parteciper a pieno titolo, non da semplice osservatore come sarebbe accaduto in assenza di ratifica. Lavori preparatori sono gi in corso. Le organizzazioni umanitarie internazionali che sul problema delle mine compiono interventi e dispongono di una notevole esperienza chiedono di potere partecipare in forme attive a questi lavori. Su questa scadenza occorre mantenere viva lattenzione dellopinione pubblica, con una campagna dinformazione e sensibilizzazione simile a quella che nel corso del 94 ha indotto il parlamento e il governo ad assumere iniziative e decisioni rinviate ed eluse per oltre un decennio.

l Consiglio di fabbrica della Valsella e il sindacato bresciano denunciano che nessun disegno di legge stato approntato per dare seguito alle indicazioni parlamentari. Le inerzie attendiste della Valsella e del governo alimentano la preoccupazione che si miri soltanto a lasciar trascorrere del tempo per tornare poi a una produzione bellica: eventualmente di mine della terza generazione, dotate dun dispositivo di autodistruzione. Denunciando i rifiuti della Valsella a iniziative congiunte di studio e progettazione per la produzione alternativa, il sindacato annuncia che intende comunque elaborare al riguardo unautonoma proposta.

PARLAMENTO E GOVERNO Il senatore Edo Ronchi, che fin dallinizio ha condiviso e appoggiato questa iniziativa, si assunto limpegno di promuovere iniziative parlamentari al riguardo. Ed Ronchi il primo dei 166 senatori, appartenenti a tutti i gruppi politici, firmatari e presentatori di una mozione sullargomento. Questo documento sottolinea in primo luogo la necessit che lItalia ratifichi la convenzione ONU del 1980 che impone limitazioni in tema di mine. Il 2 agosto 1994 questa mozione stata votata ed approvata quasi allunanimit dal senato. Pochissimi i voti non favorevoli, non motivati peraltro da una diversa valutazione sulla natura delle mine antiuomo.

La Valmara 69, modello di punta


della Valsella, una delle pi micidiali mine antiuomo. Ferisce e mutila anche a 300 metri. Nella pagina a fianco: la PFM-1 di produzione sovietica, detta anche mina farfalla. Decine di migliaia di bambini afgani hanno perso le mani o la vista per aver giocato con questo oggetto.

LItalia del boom


UNAZIONE UMANITARIA DISINNESCARE TRAFFICANTI E GENERALI

militari fanno il loro mestiere, i fabbricanti di armi sono imprenditori, e chi le vende semplice mercante. Tutti insieme, con leventuale aggiunta di qualche politico a far da portavoce, sono per capaci di infamie straordinarie. Tutti insieme sono capaci di escogitazioni incredibili per la conservazione e levoluzione della loro specie. Cos nasce lidea delle mine intelligenti, armi dolci, umane, che si autodistruggono o che diventano inoffensive dopo un certo tempo. Cos potranno vendere prodotti pi sofisticati e quindi pi costosi; ne venderanno anche di pi, visto che le mine intelligenti bisogner pur rimpiazzarle, una volta fuori uso. Lidea geniale. Perch funzioni e consegua i suoi scopi filantropici baster impartire istruzioni alle nuove mine ad autodistruzione, che del resto sono intelligenti e impareranno presto. Dovranno accertarsi, prima di esplodere, che intorno non ci sia nessuno. Le mine a inattivazione, invece, che non esplodono da sole, se ne stanno l, inerti pezzi di plastica, a far da natura morta. I bambini potranno giocare tranquilli. Certo, per maggior sicurezza, dovranno prima controllare che le mine siano ormai innocue, come si fa con la data di scadenza del latte fresco. Se poi, calpestandone una, qualcuno di loro verr fatto a pezzi, si sar comunque ottenuto qualcosa di utile: linformazione che il luogo non era ancora adatto a diventare un campo di calcio. Sarebbe bastato rinviare la partita... Come si vede, lidea, potrebbe funzionare: resta solo da risolvere qualche problema. Tutti insieme, i promotori delle mine intelligenti potrebbero compiere un primo passo, per garantire la qualit del prodotto che vogliono commercializzare: svolgere una rigorosa sperimentazione nei campi da golf o nei parchi delle loro ville, al riparo dagli occhi indiscreti della concorrenza.

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AFRICA

I giorni, i problemi, i risultati dellintervento a Kigali, conversazione con Gino Strada

Ruanda dopo il machete


non mi consentiva certo di avere idee chiare. Qualche giorno prima di partire, avevo incontrato a Bruxelles esponenti del FPR, rappresentanti del governo in carica. In carica, sintende, nel solo senso possibile in quelle condizioni: una pura e semplice situazione di fatto, diciamo pure di forza. Non che con questi rappresentanti in Europa del FPR si sia concluso granch. Qualche chiarimento su Emergency, sul suo scopo di aiuto alle vittime civili. Domandano come ci saremmo comportati di fronte a militari feriti e rispondo che li avremmo evidentemente curati, con totale, dichiarato disinteresse per la loro appartenenza alluna o allaltra delle parti in conflitto. Tutto qui.
Il risultato sostanziale di quellincontro stato comunque un consenso del FPR allo svolgimento della missione in Ruanda.

IGALI CI APPARSA, COME SI DICE, UNA CITT FANTASMA, STRADE QUASI DESERTE, CASE VUOTE. PARTENDO, IL 18 LUGLIO, SAPEVAMO SOLTANTO CHE AVREMMO TROVATO MALATI DA CURARE. SUL RESTO AVEVAMO UNOPINIONE VAGA DALLA STAMPA, DALLE TELEVISIONI. LA RAPIDA INCURSIONE DI GIUGNO
IMBOSCATI CHI, QUANTI, DOVE li imboscati sono popolazioni. Prima dei massacri, gli abitanti del Ruanda erano circa 7 milioni e mezzo. Circa 1 milione sono i morti. I rifugiati, soprattutto in Zaire, Tanzania e Burundi, sono stimati in oltre 2 milioni. Dei restanti 4 milioni circa, almeno 1 milione (c chi dice 1 e mezzo) se ne stanno nascosti nel territorio che era stato occupato dai francesi, ripartiti il 21 agosto: la cosiddetta area tourquoise. Dopo i francesi il controllo stato affidato dallONU a rie, lenzuola insanguinate, tutto il pensabile e altro ancora (abtruppe africane. biamo trovato anche ossa umane). Abbiamo ingaggiato alcuni Scelta forse non molto locali, le prime persone incontrate (qualcuno di questi in illuminata. precedenza aveva lavorato allospedale), offrendo in cambio ci una zona vasta, cobo e qualche soldo: in pochi giorni eravamo una trentina. E duperta da foreste, e tutti rata una settimana, questa prima ripulitura: molto approssimasi guardano bene tiva, in assenza dacqua corrente e di elettricit, nellimpossibidallapprofondire che lit di lavorare oltre le 17.30 per mancanza di luce. cosa vi succeda. Malati ci saranno stati anche mentre voi provvedevate alle puQuesti imboscati sono lizie... Hutu, appartengono Gi dai primi giorni, appena s visto qualche movimento atcio alla parte maggiori- torno allospedale, la voce della riapertura corsa e abbiamo ritaria dei ruandesi, accucevuto richieste alle quali decisamente sata anche dallONU di aver dato lavvio ai massacri ancora non potevamo rispondere. Dirotdopo averli programmati. Questa fino a oggi la tavamo le persone ferite alla Croce Rossa. parte sconfitta. Si ritiene che si stiano riorganizzanAddirittura un gruppo di ragazzini (rado militarmente. La loro ricomparsa sulla scena gazzini soldati) ci ha portato un vecchio potrebbe determinare una ripresa degli eventi. ferito direttamente in casa. Perch nel frattempo avevate trovato casa: un problema che a Kigali si risolve pi in fretta che a Milano o a Roma, pare.

E con il governo, allarrivo, abbiamo preso contatto. I ministri della sanit e dellintegrazione sociale ci hanno chiesto di riaprire la chirurgia del Centre Hospitalier.
igali una capitale. Era fornita un po di tutto, quando sono cominciati gli eventi (les vnements: sul posto si dice cos; si preferisce non parlare di guerra o di massacri). Se qualcuno cerca qualcosa, basta che lo faccia sapere, lasciando che si sparga la voce. Qualcuno intenzionato a venderla si far sicuramente vivo. I magazzini si alimentano con quel che stato abbandonato dalla gente che, volontariamente o no, sparita. La moneta il franco ruandese: quattrocento per un dollaro a met luglio. Poi, al progressivo ricomparire degli stranieri, il cambio salito fino a raddoppiare: duecento franchi per un dollaro a novembre.

MERCI EUFEMISMI MONETA

Una soluzione ai problemi logistici, in qualche modo.

Potevamo pensarlo prima di vedere lospedale. Era completamente abbandonato e in condizioni, se possibile, anche peggiori del resto della citt. Allinterno serano svolti massacri. Era servito da rifugio per una delle parti in conflitto - la milizia hutu, probabilmente - e per questo era stato luogo di combattimenti, colpito da obici e mortai. Non un vetro alle finestre, danni alle pareti, sfondata buona parte del tetto. Anche di l, naturalmente, erano passati professionisti e dilettanti del saccheggio.
Stai dicendo che il saccheggio una pratica diffusa, quasi ufficializzata.

Nella pagina a lato, il reparto maternit dellospedale di Kigali, riaperto dal team di EMERGENCY.

Chi manca dalla capitale potrebbe non essere pi in nessun luogo frequentato dai vivi; chi lha abbandonata e sta da qualche parte potrebbe anche non tornare per usare quello che ha lasciato. Chi rimasto, spesso, non ha nulla: avesse disposto di mezzi, avrebbe provveduto a mettersi al sicuro con la fuga. Se parlare di saccheggio ti pare eccessivo, diciamo che si assiste a un proficuo incontro tra beni senza consumatori e consumatori senza beni. Attorno a questi beni prelevati s anche sviluppato un commercio fiorente e in varie forme vivace. Cos, potresti affittare unautomobile e poi incontrare per strada un signore un po perplesso che con molta cortesia ti domanda che ci fai con la sua macchina.
Saccheggiato o prelevato, vi si chiedeva di riattivare un ospedale da ogni punto di vista malridotto.

Si trattava, per cominciare, di far le pulizie, rimuovere mace-

Anche ossa umane tra i rifiuti

In questo momento s. Ti ho detto che la citt semideserta. Moltissimi sono fuggiti. Le stragi hanno spesso distrutto intere famiglie, gruppi parentali al com-

pleto. Di molte case, come in generale di molti beni, mai nessuno potr pi rivendicare la propriet. Il governo stesso ci aveva suggerito di guardarci intorno: quando avessimo scelto una casa vuota per abitarci, avrebbe ratificato la nostra situazione. Nel corso di questa ricerca, per strada, mi son sentito chiamare da un tale, con ogni evidenza un italiano, che mi avrebbe poi comunicato di chiamarsi Giancarlo Davite. Aveva in Ruanda una farmacia, e tornava per vedere che cosa ne fosse stato dopo essere fuggito allinizio dei massacri. Mi riconosceva per avermi visto al Maurizio Costanzo Show e ci proponeva di essere ospiti in casa sua mentre cercavamo una soluzione pi stabile. Siamo suoi ospiti per qualche giorno, finch incontriamo un belga, un avvocato, che aveva a sua volta lasciato Kigali quando si sono profilati gli scontri e a sua volta tornava per rendersi conto della situazione. Non intendeva rimanere, per. Ci siamo cos accordati con lui, che ci ha affittato la sua casa e quella, l accanto, di suo fratello, a canoni di vera affezione. Sono a pochi minuti di macchina dallospedale (abbiamo affittato una berlinetta e un pulmino, che poi hanno circolato con gli stemmi di Emergency). Una curiosit che serve a capire lambiente. Nel giardino di casa dellavvocato belga, abbiamo individuato una bomba a mano, che poi stata asportata dai militari, e una mina antiuomo, rimasta dovera, accuratamente isolata da una recinzione: farla brillare creava molti inconvenienti; disinnescarla e rimuoverla

l governo attuale si insediato promettendo sicurezza ed escludendo rese di conti e discriminazioni tra etnie, cercando di avere al suo interno rappresentanti degli hutu. S impegnato a instaurare tribunali per giudicare i fatti avvenuti e a chiedere la presenza di osservatori internazionali. Ha moltiplicato gli appelli per il rientro dei ruandesi rifugiati nei paesi vicini. LONU gli ha dato molto credito. Questi messaggi non hanno raggiunto i destinatari. Ci sono anche difficolt banali forse, ma determinanti. Al confine con lo Zaire, ad esempio, non arriva la radio governativa e quella che si pu ascoltare diffonde notizie e inviti del tutto opposti, diffidenti verso il governo e contrari alla pacificazione.

LA PACE: PROPOSITI DIFFICOLTA

era troppo complesso e rischioso.


Questo insediamento, con stemmi, bandiere e tanto di monumento alla mina, vi avr resi pi visibili, quasi ufficializzati.

Le sollecitazioni e le richieste di intervento si sono fatte sempre pi pressanti e ci hanno costretto a considerare chiusa la fase di pulizia e di preparazione prima del previsto. Anche prima del ragionevole, devo dire. Un reparto di chirurgia si trovato di fatto aperto per la semplice ma decisiva ragione che non si poteva farne a meno. Il numero e la condizione dei malati che ci venivano portati non consentiva pi di dirottarli, sia pur provvisoriamente. Il primo agosto, poi, lospedale della Croce Rossa ha deciso di trasferire da noi i suoi feriti di guerra.
Se capisco le abitudini e i tab dellambiente, in questo vostro mondo un fatto del genere del tutto inconsueto, forse unico. Quasi un riconoscimento internazionale. Questo comportamento della Croce Rossa si spiega anche con la conoscenza personale?

Un ospedale senzacqua corrente

Indubbiamente, ci si conosce da anni e si sono affrontate insieme situazioni veramente difficili. Ma quel che si fa non ha di prima intenzione un valore simbolico. Le decisioni nascono da valutazioni concrete, da uno stato di necessit. La Croce Rossa ha trasferito da noi alcuni malati perch da noi appariva pi elevata la probabilit di una cura adeguata.
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AFRICA
DUBBI E DIFFIDENZE

Anche i medici militari scoprono che le vittime di guerra sono le donne, i vecchi, i bambini
Distrribuzione di cibo in un campo di profughi ruandesi a Goma, in Zaire.

ualcuno, a Kigali, sostiene che i pochi rientrati non sono rifugiati di questultimo anno, ma profughi di dieci o quindici anni fa: non sconfitti di adesso, ma antichi amici dei vincitori odierni. Di difficolt nel rientro, addirittura di scontri o di nuovi massacri, parla sempre pi spesso la stampa internazionale. A Kigali circolano voci poco SEGUE DALLA PAGINA PRECEDENTE rassicuranti. Ci sono notevoli perplessit anche Sta di fatto che ci troviamo subito con una trentina di malati. tra i rappresentanti dellONU. Le istituzioni interSi cucina allaperto con pentoloni sul fuoco a legna, e non che nazionali hanno ridimensionato le loro aspettative e la loro disponibilit verso il governo di Kigali si possa andare troppo oltre il riso e i fagioli secchi bolliti. Abbiamo percorso le pi svariate vie dapprovvigionamento, che ha accentuato il proprio isolamento. Verso le sia per i generi alimentari, sia per i mezzi necessari allattivit organizzazioni umanitarie - verso tutte - latmedico-chirurgica. Qualcosa ovviamente avevamo con noi fin teggiamento governativo cambiato: a una sodallinizio; qualcosa si potuto acquistare. Qualcosa abbiamo stanziale apertura alla collaborazione, pare subentri una generalizzata diffidenza. Lestraneit chiesto alla Croce Rossa e ad altre orgadelle organizzazioni umanitarie alle vicende politiche interne del paese nel nizzazioni umanitarie. Dici abbiamo chiesto come se fosse quale intervengono assoluta: si tratta di un impegno sempre rispettato in forma rigorosissima. La diffidenza verso le organizzazioni umanitarie prelututtuno con lottenere. Dire che l si sperimenta un mondo de o si affianca non a qualche iniziativa ufficiale politica o militare, ma a ideale sarebbe unidiozia senza pari, per qualche situazione discutibile proprio dal punto di vista dei diritti umani. la non banale circostanza che il posto di Questo rinchiudersi in s del governo non prepara certo la pacificazione. una guerra spaventosa. E vero per che Denota piuttosto insofferenza verso possibili testimoni di ci che si prepara.

ste persone hanno una connessione sostanziale operativa con noi e hanno una connessione formale e burocratica con direttore e amministratore dellospedale. Nei fatti - intuibile - questa situazione chiara produce difficolt e disfunzioni. Accade ad esempio che noi siamo obbligati per disposizioni ministeriali ad assumere gli ex dipendenti dellospedale. Se qualcuno di questi non fa nulla, nemmeno atto di presenza, lautorit esclusivamente burocratica non ha occasione di avvertire la cosa come un inconveniente. Accade ad esempio che gli ex dipendenti dellospedale siano considerati per principio personale specializzato: anche chi - ti giuro che capitato -, dovendo rilevare la temperatura a una malata, le ha piazzato sotto lascella una provetta per gli esami del sangue.
Queste "finezze" comunque sono successive. Stavamo ancora varando un primo padiglione di chirurgia.

si naturalmente impegnati a collaborare, a capire e rispettare ognuno lattivit degli altri in maniere assolutamente sconosciute alla vita normale, accorta, calcolatrice, conflittuale, spesso ordinariamente meschina di qui.
Torniamo allospedale, con i primi malati.

Nelle prime settimane lattivit medico-chirurgica s sovrapposta ai lavori di pulizia per aprire un secondo padiglione. I posti-letto disponibili sono cos saliti a 120. Abbiamo immediatamente avuto il tutto esaurito, con quel po di indotto che ti dicevo.
Nel frattempo c stato larrivano i nostri.

I malati, s, ma non quelli soltanto. Un malato non mai solo. Per un posto-letto occupato, una famiglia - quella del malato - si piazza a vivere nei dintorni dellospedale o negli ambienti tuttora inutilizzati delledificio. Questa corte dei miracoli ovviamente a carico nostro per il cibo, che da unaltra parte non troverebbe.
A questo punto lattivit medico-chirurgica comincia ad assumere una certa regolarit.

Bisognerebbe considerare regolare la mancanza dacqua corrente, regolare che si operi senza elettricit, senza potere cio utilizzare la strumentazione che pure esiste; o senza poter determinare il gruppo sanguigno del malato; senza sangue per le trasfusioni, senza globuline antitetaniche (due dei sette morti che abbiamo avuto son morti di tetano; un altro di shock emorragico). Questa situazione durata circa un mese, tutto agosto. E difficile anche considerare normale che malati in trazione, che dunque non si possono troppo agevolmente spostare, se ne stiano nel letto con lombrello in mano quando piove, perch il tetto sfondato. In ogni caso, vero che si comincia a dare un qualche ordine allattivit dellospedale, alla nostra maniera di affrontare i problemi. Abbiamo dei feriti nuovi, colpiti da ordigni ed esplosioni di varia natura e subito ricoverati. Elevato il numero di feriti da mine antiuomo: mediamente pi di due al giorno. E la citt semideserta: questa media inferiore a quella ipotizzabile per il tempo di pace, con la citt ripopolata. I feriti vecchi, colpiti allincirca dalle stesse armi di quelli nuovi, sono per rimasti a lungo nascosti nella foresta o altrove: per qualche motivo a loro noto non ritenevano opportuno di rendersi troppo presto reperibili. Alcuni di questi malati si sono trascinati per settimane

Malati a letto con lombrello sotto la pioggia e un tetto sfondato


con fratture esposte senza essere medicati o curati. Puoi immaginare le infezioni. In questa categoria rientrano i casi di altri due morti: un anziano arrivato allospedale con una peritonite duna decina di giorni e una donna paraplegica di guerra rimasta probabilmente molto a lungo senza aiuto, completamente stremata quando arrivata da noi.

attuale governo ha proGENOCIDIO clamato con insistenza e CRIMINI DI GUERRA con grande enfasi limpeELEZIONI gno a svolgere i processi per genocidio alla presenza di osservatori internazionali, eventualmente anche davanti a tribunali internazionali. E tuttaltro latteggiamento per quel che concerne i crimini di guerra: si rifiuta decisamente che vengano giudicati da un tribunale internazionale. Il governo intende cos sottoporre a giudizio fatti che hanno avuto come protagonisti principali (si vorrebbe esclusivi) gli sconfitti. Intende per sottrarre ad analogo giudizio il comportamento nella guerra civile di chi a oggi risulta vincitore. Il governo inoltre del tutto elusivo di fronte alla richiesta di fissare una data per elezioni da svolgere con il controllo di organismi internazionali. Prendere e mantenere il potere sembra un obiettivo di valore superiore a quello di creare un sistema di garanzie e condizioni di convivenza tra le diverse etnie. In riferimento a questassenza di prospettiva, la Banca Mondiale rifiuta crediti e finanziamenti.

La parte dei nostri spetta al contingente medico-militare australiano, che aveva il compito specifico di approntare un ospedale per le truppe ONU. Efficientissimi e dotati di grandi mezzi, simpossessano di una parte dellospedale non utilizzata da noi e la rimettono rapidamente in sesto. Nel contesto di questi loro lavori, risolvono anche nostri problemi vitali. Si aggiusta il tetto, abbiamo finalmente elettricit e acqua corrente. Si attiva la lavanderia: una necessit assoluta, perch i teli monouso si esauriscono rapidamente. Cominciamo a funzionare davvero a pieno regime, anche perch le due quipes chirurgiche australiane non hanno granch da fare e vengono spesso a lavorare con noi, che ne abbiamo bisogno. Oltretutto, chi non ha girato un po con la Croce Rossa tra i dannati della Terra non ha idee tanto chiare sulla chirurgia di guerra. Gli australiani vogliono fare esperienza, imparare; noi abbiamo bisogno di aiuto. Ci intendiamo a meraviglia. Oltre al lavoro, ci offrono materiale sanitario. Ci offrono anche rispetto e amicizia. Adesso, questi medici parlano di fondare Emergency in Australia.
Gli australiani attorno allospedale non sono soltanto militari-medici. Sono anche militari-militari.

Il governo vi dice riapritemi il Centre Hospitalier. E va bene. Ma per parte sua che cosa fa di concreto?

Se sia concreto, e quanto, non saprei. Posso solo dire di quel che ho visto. Gli interventi mirano soprattutto a una riorganizzazione che, in mancanza di risorse, si limita a un incasellamento burocratico di quel che succede per iniziativa daltri, indipendentemente dal governo stesso. Sono stati tempestivamente nominati un direttore e un amministratore dellospedale. Da loro formalmente dipendeva quel centinaio di persone (servizi tecnici, cucina, lavanderia, personale del reparto chirurgia e del blocco operatorio) che Emergency ha stipendiato per tutta la durata della missione. Tutto allapparenza chiaro: que-

La parte non medica del contingente australiano garantisce, come si dice, la sicurezza intorno allospedale. Per come e quanto sono armati questi protettori, lospedale probabilmente inespugnabile per ciascuna delle parti in lotta; nessuna delle due lo sceglier come campo di battaglia o di provocazione. Ho capito, comunque, a che cosa pensi quando parli di militari-militari. Certo, unorganizzazione umanitaria che in qualche modo si affida alla protezione delle armi una stranezza, unincongruenza. E facile intuire il nostro disagio. Ma non voglio mentire e posso dirti sinceramente, a nome di tutti quanti eravamo l, che sarebbe stato molto pi difficile e disagevole lavorare senza questa sicurezza alle spalle.
In ogni caso, anche questombrello contribuisce a fornire un

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AFRICA

Venti neonati ogni giorno nel nuovo reparto maternit sono la sola traccia di futuro
Kigali, sulla strada verso laeroporto. Anche in Ruanda decine di migliaia di mine antiuomo;

no muoversi liberamente, addirittura visitare carceri e intrattenersi con i prigionieri. Oggi un giornalista deve ottenere sempre pi complicati permessi e spesso deve muoversi con visite guidate.
Si pu levare un proiettile da un polmone o suturare una ferita anche senza essere circondati da affetti governativi o simpatie ministeriali.

Un clima di collaborazione pu non essere indispensabile per gli interventi di emergenza, ma lo per formulare e attuare progetti pi articolati e duraturi. Tra governo e organizzazioni internazionali, umanitarie e non, venuto a mancare ben pi che una corrispondenza damorosi sensi. La permanenza a Kigali, a quel punto e in quelle condizioni, non soltanto sarebbe stata sempre meno sicura; sarebbe anche risultata sempre meno utile. Il ritorno ha avuto i suoi momenti di colore, ma tutto sommato stato tranquillo. Ha fornito anche loccasione di uno scambio didee con rappresentanti dellUnicef in vista di prossime missioni.
Qui comunque ci occupiamo di un bilancio delloperazione-Ruanda. Puoi fornire, almeno in generale, le dimensioni dellattivit?

ONU ha una norma rigidamente rispettata: considera certo e comunica solo ci che le risulta per constatazione e accertamento diretti. E le carte dellONU dicono di almeno 200 uccisi la settimana. Amnesty International denuncia diverse migliaia di uccisioni. La stampa internazionale sostiene che si sono verificati massacri di profughi Non che si concluda una missione o sulla via del rientro. Per quanto elastici e relativi si considerino i concetti per scelta o per necessit: delle due luna. di legalit e di diritti umani, non possibile impiegarli nel descrivere il Dopotutto questi interventi sono scelte in Ruanda di oggi. Un esempio piccolo ma coinvolgente. Al Centre Hospitalier riaperto da Emergency lavoravano risposta a necessit. Non ci sono ovviamente regole o paradigmi: ci si deve assumere la responsabilit due medici ruandesi che da un certo giorno non si sono pi visti. La Croce Rossa Internadi decidere nella situazione. Nel caso concreto del Ruanda, avevamo pensato a tre mesi e zionale li ha trovati in carcere. Nessuno sa dire ci siamo rimasti qualcosa di pi. Ci avevano chiesto di riattivare di che cosa precisamente siano accusati. Che lospedale ed stato fatto. La condizione di emergenza, imme- la pacificazione sia difficile evidente. Ma non diatamente a ridosso degli eventi, superata (in ottobre i feriti pare che qualcuna delle parti davvero la cerchi. Che la persegua lazione del governo di guerra sono progressivamente diminuiti). Il guaio che molti segni suggeriscono di aspettarsi una ri- sempre pi difficile da credere: nemmeno il presa dellemergenza. Uno di questi segni, indubbiamente, la formalismo necessariamente un po ipocrita diminuita ospitalit per gli stranieri in genere (dunque anche delle diplomazie finge pi di pensarlo. La maggioranza hutu mira con ogni evidenza a una per le organizzazioni umanitarie). I corrispondenti di giornali e televisioni questestate poteva- non impossibile rivalsa.

contesto stabilizzato dellattivit sanitaria. Diciamo che si ormai a regime. E cos si continua sino a fine ottobre, quando la missione si avvia a conclusione. Come e perch si stabilisce, un giorno, che la missione finita?

CHE COSA SUCCEDE OGGI

Abbiamo ripristinato lospedale: dapprima in senso fisico, con opere di muratura. Sotto il profilo medico-chirurgico abbiamo riaperto due padiglioni di chirurgia, le sale operatorie e attivato il reparto di maternit. Nel clima e nellambiente di una chirurgia che deve rimediare a distruzioni compiute su esseri umani, assistere a quindici-venti parti ogni giorno stata una delle esperienze pi belle. E delle pi preoccupanti, per: le donne, anche nella maternit, sono destinatarie privilegiate delle sofferenze della guerra. Tra linizio dagosto, quando abbiamo cominciato a operare, e linizio di novembre, gli interventi sono stati pi di 600. Una media giornaliera ricavata da questi dati non avrebbe granch senso: le condizioni e le possibilit si sono troppo modificate in questo arco di tempo che include i primissimi giorni. I morti, ti ho gi detto, sono stati sette.
Nei dintorni dell1%. Parliamo di chirurgia di guerra, esercitata in una fase iniziale con mezzi di fortuna, su malati, quelli che hai chiamato vecchi, curabili solo in ritardo...

Questi calcoli e ragionamenti si fanno solo a distanza di spazio e di tempo. Sul momento e sul posto non ti viene in mente davvero di dire non ho sbagliato, ho fatto il possibile, non colpa mia. Quando la scheggia di una mina uccide un bambino devastandogli il cervello, non ti resta niente da precisare. Se guardi poi in faccia sua sorella, una ragazza di diciottanni, puoi s pensare che senza il tuo lavoro non sarebbe viva: ma non puoi dimenticare che vivr senza gambe. Tutto quello che succede in guerra, se lo guardi dal punto di vista principale, sempre orrendo. Cercare consolazioni in aspetti umanamente ricchi, momenti emotivamente intensi... si pu; puoi anche trovarne, senzaltro. Ma soffermarti su questo ti sembrerebbe indecente: come se usassi la sofferenza che incontri per costruirti intorno uno scenario, un teatrino, per giocare.

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Afganistan eterna guerra santa


In primo luogo vi tutta la storia dellAfganistan come stato feudale creato dalla dinastia dei durrani dalla met del XVIII secolo ad oggi. Si tratta di uno stato non nazionale, ma plurietnico, fondato sulla prevalenza dellelemento etnico pashtu, in perenne instabile equilibrio tra le varie confederazioni tribali e locali facenti capo ai durrani e ai ghilazay. Questo fattore attraversa tutta la storia dellAfganistan, stato-cuscinetto tra impero zarista e impero britannico delle Indie, fino ed oltre la definizione della linea Durand nel 1893. Le stesse rivalit tribali che hanno condotto al rovesciamento del regno di Mohammed Zahir Sh e allinstaurazione della re1. RIVOLUZIONE INVASIONE pubblica del principe Mohammed Daud Khan hanno attraverGUERRIGLIA sato anche le lotte di fazione del Pdpa (comunista). voluzione, dominato dal PartiProprio la terribile guerra di liberazione tra il 1979 e il 1989 con to democratico popolare (Pdp) e sostenuto dalle truppe LEREDITA DELLINVASIONE tutte le sue vittime e pulizie etniche ha determinato profondi sovietiche che nel dicembre 79 invadono e occupano il squilibri etnici e tribali tra le componenti afgane. territorio afgano. Ad oltre cinque anni dal ritiro sovie- Sono state le popolazioni pashtu le principali vittime delle deSpontaneamente o con il sostegno dallestero, numerosi tico, milioni di profughi restano portazioni e delle migrazioni. Tali eventi hanno lasciato dei gruppi islamici, tra loro molto diversi e potenzialmente ri- allestero mentre campagne e pa- vuoti che sono stati colmati, particolarmente a Kabul, ma non vali, si ritrovano insieme a combattere contro linvasione scoli afgani restano devastati. solo, dagli elementi etnici tajiki, di lingua persiana, facenti capo dei sovietici e contro il governo del Pdp. Questi combat- Ancora oggi, anche laddove infuria principalmente alla Jamiat-e-Islami e a quelli uzbeki, di lingua timenti conoscono una progressione di intensit e un la guerra civile tra fazioni islamiche, turca, facenti capo alle milizie del generale Dustam, sicuramensempre maggiore coinvolgimento internazionale, che si- migliaia di persone e di bambini ri- te foraggiato dal regime del vicino Uzbekistan ex sovietico. gnifica una sempre pi abbondante disponibilit di armi. mangono vittime o finiscono stor- Le tortuose vicende dellindipendenza delle repubbliche In definitiva un numero sempre maggiore di vittime. piati dai milioni di mine antiuomo ex sovietiche dellAsia Centrale e la sanguinosa guerra civile in gentilmente disseminate ovunque Tajikistan (non ancora conclusa) non sono certo estranee ai conflitti interafgani. dai sovietici durante un decennio. Proprio luso indiscriminato delle mine in Afganistan, con la Da oltre due anni lo scontro tra pashtu da un lato con alterne guerra Iraq-Iran, stato levento che ha sensibilizzato settori alleanze con uzbeki e con gli sciiti di Hezb e Wahdat contro la importanti dellopinione pubblica a questa tragedia di una componente tajika sta avendo come epicentro la capitale Kabul. guerra che si vendica, soprattutto sui pi deboli e inermi, anche Relativamente risparmiati dalla guerra, hanno preso piede a Kabul gli sciiti e gli ismailiti che rivaleggiano in potenza militare a distanza di anni e decenni. Ambienti non tradizionalmente pacifisti hanno cominciato a con i sunniti di varia denominazione etnica. Le avverse fazioni si affrontano a suon di capire che le mine, proprio perch arma cannonate e gragnuole di missili tra un relativamente semplice e a buon mercaETNIE E IDEOLOGIE quartiere e laltro della capitale. to, sono assai pi pericolose di altri Recenti testimonianze affermano che strumenti sofisticati di morte. Perch gran parte di Kabul stata rasa al suolo e nellaprile 1992, quando fu rovesciato che centinaia di migliaia di abitanti sono quanto restava del regime comunista di IN LOTTA PERENNE Nella pagina a lato, ridotti alla disperazione, mentre la vita Sayyed Mohammed Najibullah, la guerun mujaheddin quotidiana, gi non florida, regredita a ra civile proseguita con particolare acafgano a Kabul: livelli da et della pietra. Altre centinaia di canimento tra le fazioni islamiche? il figlio in braccio, migliaia hanno dovuto abbandonare la Anche a questo interrogativo le risposte PER IL PREDOMINIO il kalashnikov a tracolla. capitale e trovare rifugio in altre regioni. sono pi duna.

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Dieci anni di guerriglia contro i sovietici e il governo poi, alla fine, tutti contro tutti

del Partito democratico del popolo afgano (comunista) capeggiate rispettivamente da Nur Mohammed Taraki con Hafizullah Amin e da Babrak Karmal con Najibullah. Il progressivo successo delle forze della resistenza islamica afgana combinato con la lotta fratricida allinterno del movimento comunista aveva indotto lUnione Sovietica di Breznev e Gromyko a imbarcarsi in unavventura che nel giro di qualche anno si sarebbe dimostrata fatale per lintero impero di Mosca. Perch lUrss fece questo madornale errore? Le spiegazioni sono molteplici. Indubbiamente lultimo periodo del regno di Breznev fu caratterizzato da una tendenza espansionistica che copriva malamente le crescenti crepe sociali, politiche ed economiche dellimpero comunista. Daltro canto i sovietici temevano, non senza fondamento, che il collasso del fragile regime comunista da loro incoraggiato avrebbe finito per tracimare pericolosamente dalle montagne dellAfganistan nelle contrade dellAsia Centrale Sovietica. Se Mosca ha finito per perdere un impero fra le terre dellHindu Kush, non meno salato, anzi tragico, stato il prezzo pagato dai popoli afgani in un decennio di resistenza antisovietica. Le cifre non sono tuttora chiare. Ma si ritiene che circa un milione di persone abbiano perso la vita tra il 1979 e il febbraio 1989. Oltre cinque milioni di esseri umani ra il 1978 e il 1979, un colpo sono stati costretti a trovare un predi stato militare ha affidato il cario rifugio allestero, per circa tre potere a un Consiglio della ri- quinti in Pakistan e i restanti in Iran.

ONO PASSATI QUINDICI ANNI DALLINVASIONE SOVIETICA DELLAFGANISTAN NEGLI ULTIMI GIORNI DEL 1979, QUANDO DA NOI SI CELEBRAVA IL VEGLIONE DI SAN SILVESTRO. LA GUERRA CIVILE AVEVA PRESO IL VIA A FINE APRILE 1978, CON IL COLPO DI STATO GUIDATO DALLE FAZIONI KALQ E PARCHAM
Anzitutto vi una evidente rivalit politico-ideologica tra le pi importanti fazioni partitico-militari afgane, acuita dalle sfrenate ambizioni di leadership tra i capi a livello centrale e locale. Basti pensare per questo aspetto alla competizione tra forze quali la Jemiat-e-Islami che fa capo al moderato Buranhuddin Rabbani e la Hezb-e-Islami che ha nellestremista Gulbuddin Hekmatyar il proprio tragico corifeo. Ma oggi, come ieri, non si tratta pi di una guerra ideologico-religiosa per il potere tra fazioni fondamentaliste pi o meno rivali. La risposta principale va cercata a pi livelli. DALLIMPERO ZARISTA ALLINFLUENZA SOVIETICA
2. GLI OSPEDALI AL DI QUA DEI CONFINI asprezza della contrapposizione non consente unintesa tra le parti, nemmeno a fini strettamente umanitari. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) non riesce ad aprire ospedali in territorio afgano. Le citt pakistane di Peshawar e di Quetta sono le sedi di ospedali per i feriti della guerra provenienti dalla zona settentrionale (Kabul, Jalalabad...) e dal sud (Kandahar...). L assistenza alle vittime si svolge al di qua dei confini afgani. A quei confini i malati arrivano come possono. Ed intuibile la differenza di possibilit. Un soldato regolare ferito pu arrivare al confine coi mezzi di trasporto dellesercito. Un guerrigliero dispone di minori mezzi, ma pu contare sui componenti del suo gruppo e di unorganizzazione che con il tempo si viene perfezionando e arricchendo. I feriti civili sono accompagnati alla frontiera da parenti o amici, su un carretto, se un parente c e un carretto disponibile... Risultano cos esclusi dallassistenza i malati meno raggiungibili o meno strategici, o meno interessanti dal punto di vista della guerra, che anche qui infierisce maggiormente su chi non combatte.

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3. NASCE UN OSPEDALE A KABUL el 1987 una nuova Costituzione e un nuovo presidente della Repubblica (Najibullah), nel 1988 nuove elezioni danno un assetto stabile al governo. Il processo per la formazione di un governo provvisorio in esilio (sar costituito nel febbraio 89) conferisce unanaloga stabilit ai ribelli combattenti. Si configurano cos interlocutori visibili e sensibili alla propria immagine internazionale, con i quali la Croce Rossa pu stabilire intese e regole. Le attivit del CICR si trasferiscono in territorio afgano. Kabul diventa il centro degli interventi medici rivolti alle vittime della guerra. Tuttintorno alla capitale, posti di primo soccorso per i feriti combattenti e civili. Lospedale gode della extraterritorialit, anche gli appartenenti alle forze governative vi entrano solo disarmati. I malati arrivano coi mezzi del CICR, i guariti sono riaccompagnati ai luoghi di provenienza: le intese raggiunte garantiscono che le operazioni di attraversamento dei confini si svolgano pacificamente.

Kabul 1995: gli abitanti trascorrono il terzo inverno senza elettricit, viveri e medicine

4. LA PRESA DELLA CAPITALE

l 25 aprile 1992 Kabul presa dai mujaheddin. Con leccezione delle truppe di Massud, tutti gli altri raggruppamenti di armati sono molto casuali, disorganizzati e sottratti a qualsiasi codice o disciplina. Sono spesso di combattenti che avevano conosciuto soltanto la loro montagna, e di quella un solo versante. Improvvisamente si trovano in citt. Per la prima volta vedono donne che se ne vanno da sole per strada, che non vestono il tradizionale burkha che nasconde completamente il volto. Per la prima volta vivono situazioni nelle quali la proibizione dellalcool conosce qualche eccezione. Lo sconvolgimento di fronte alle novit forte. Il fanatismo ha condotto persino a gettare vetriolo in viso alle donne non velate o a distruggere in ospedale le bottiglie di disinfettanti alcolici.

5. CATASTROFE UMANITARIA IRREVERSIBILE ei giorni assurdamente, crudelmente felici della presa di Kabul, il fuoco reale che uccide stato quel che altrove sarebbero i fuochi dartificio; la vittoria s festeggiata con sacrifici umani. Dallautunno 92 portare soccorso alla popolazione di Kabul divenuto pressoch impossibile. Con un allarmato appello, il CICR vede imminente una catastrofe umanitaria irreversibile e riferisce di 17.000 feriti a Kabul nel settembre 94. In ottobre 24.000. La politica dei grandi stati interviene solo per difendere interessi rilevanti. Probabilmente mediocre linteresse per decine di migliaia di feriti. Le marsine dei diplomatici tendono per loro natura a non sciuparsi, e di fronte ai mercanti darmi restano inerti. Senza un invasore da demonizzare, senza petrolio da comprare e da vendere, stampa e televisioni non trovano interessante quel che accade, in una citt ridotta a macerie da una guerra santa, a un popolo che muore, indifferente ormai anche allindifferenza.

JON ERA UN INFERMIERE ISLANDESE CHE LAVORAVA IN AFGANISTAN, IN ZONA DI GUERRA, PER LA CROCE ROSSA INTERNAZIONALE.
Ogni giorno unuscita per raccogliere i feriti, prestare se necessario le prime cure, accompagnarli allospedale. Un lavoro di sempre, nei posti di sempre (in guerra tutto tanto precario che una regolarit di qualche mese merita di chiamarsi sempre). Per compiere gli stessi interventi, con la stessa ambulanza, con le stesse insegne della Croce Rossa Internazionale, Jon partito anche il 22 aprile 1992: il giorno che non tornato, perch stato ucciso. Non per errore o disgrazia. Jon stato ucciso senza nemmeno il rispetto che si accorda a un nemico che si odia. E stato ucciso con una raffica di kalashnikov sparata a bruciapelo mentre stava ripartendo per condurre i feriti in ospedale. Il responsabile, un giovane mujaheddin, ha poi spiegato: Il mio mullah mi ha ordinato di uccidere gli infedeli.

SINGOLARE PRODOTTO DELLA GUERRA

Nella fase attuale, semplicemente, non assai pi redditizia del grano o delle altre esiste pi nemmeno quel simulacro derrate alimentari. IL PAPAVERO DOPPIO afgano che era sopravvissuto alla guerra. Dopo il ritiro delle truppe sovietiche e Non si pu chiamare governo la finzione dopo la fine della guerra fredda e del formale di Rabbani n il potere dei vari signori della guerra nei bipolarismo il mondo ha cessato di interessarsi allAfganistan. quartieri di Kabul o in altre regioni meno sfortunate. Con il ritiro di tutte le ambasciate da Kabul si sono rarefatti, per Non stupisce quindi che dopo tre lustri di conflitto civile la non dire quasi annullati, anche i programmi di aiuto umanitario guerra sia diventata, come altrove nel Terzo e Quarto mondo, ed economico. essa stessa un mestiere e una fonte di lavoro. Il finanziamento allo sminamento delle campagne potrebbe E infatti in questa situazione di anarchia che in Afganistan rappresentare un sostegno alloccupazione e una risorsa per ritornata a prosperare, anzi si geometricamente moltiplicata una popolazione immiserita e potrebbe accompagnarsi allaiula coltivazione del papavero da oppio e la produzione di eroina. to alle coltivazioni di derrate alternative al papavero da oppio. Secondo le valutazioni dello Un Drug Control Programme Mentre prosperano sulla guerra e sul contrabbando mafie di (Undcp) le regioni afgane confinanti con il Pakistan stanno di- ogni tipo a base etnica, tribale o politica a cavallo tra ex Urss, ventando il grande polo esportatore di eroina alternativo al fa- Afganistan e Pakistan sar estremamente difficile richiamare moso Triangolo dOro tra Thailandia e Birmania. lattenzione internazionale sul dramma che le popolazioni afgaI papaveri forniscono non solo oppio, ma anche foraggio per il ne continuano a vivere alle soglie del Duemila. bestiame, sapone e olio per cottura e rappresentano una coltura Pietro Somaini

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AFRICA

Nelle citt di Luanda e Kuito tra parole dordine e paura macerie di case e duomini

Angola guerra e pace e guerra...

ceder. Luanda un formicaio, pi di 3 milioni di persone si ammassano in una citt che solo due anni fa non passava il mezzo milione. Tutto intorno, sono cresciute le bidonvilles, baracche di legno, cartone e fogli di alluminio arrugginito, senza servizi n acqua n elettricit. Non c lavoro, molti sono i bambini rimasti senza famiglia, gli street children che affollano ormai molte grandi metropoli del Terzo Mondo vivendo, si fa per dire, di espedienti. Negli ospedali si muore molto pi di prima, non c assistenza. I medici guadagnano venti dollari al mese, e un chilo di zucchero ne costa cinque. Cos cercano anche loro altre fonti di guadagno, nella cosiddetta libera professione: non possono permettersi di stare a curar la gente. Negli ospedali della capitale, tre donne su cento muoiono di parto, e in provincia la situazione ancora peggiore. ercanti di schiavi dorigiLAngola un paese ricco, o almeno 1. CINQUE MILIONI ne iberica furono i primi potrebbe esserlo. Ma il petrolio di CabinDI SCHIAVI europei a conoscere da o le miniere di diamanti non sembraquesto territorio sul finire no certo servire a ridurre la mortalit indel Quattrocento, nellepoca delle grandi scoper- fantile. Un bambino su tre muore prima te geografiche. In molte forme, e ripetutamente, di arrivare ai cinque anni.

UNIONE FA LA PACE SI LEGGE SU MOLTI STRISCIONI SPARSI PER LA CAPITALE LUANDA, E QUALCHE POLITICO ANGOLANO INCOMINCIA A CREDERCI, DOPO VENTI ANNI DI GUERRA. LA GENTE INVECE NON NE PARLA MOLTO: TROPPO OCCUPATA A CERCAR DI SOPRAVVIVERE, ASPETTA DI VEDERE CHE COSA SUC2. COLONIALISMO INDIPENDENZA NAZIONALISMO

il Portogallo cerc di prendere possesso dapprima della zona litoranea, in seguito anche di un pi ampio territorio interno. Il controllo dei portoghesi raggiunse una certa stabilit solo a met del Seicento. Una vera dominazione coloniale si stabilizz solo agli inizi dellOttocento, dopo una serie di rivolte antiportoghesi durate pi di tre secoli. Particolarmente brutali i sistemi di conquista impiegati dai coloni europei: saccheggio, razzia, sterminio dintere popolazioni. Dallinizio del Seicento ebbero avvio prelevamento ed esportazione di schiavi. Quando, nel 1836, la tratta fu ufficialmente abolita, si calcol che gli schiavi forniti al Brasile da questo territorio africano fossero stati almeno cinque milioni. E comunque documentato che di fatto la tratta si protrasse per tutto lOttocento. La colonizzazione vera e propria si svilupp nel secolo scorso e nella prima parte del Novecento, con un qualche sviluppo nellagricoltura (cotone, caff e zucchero) e nellindustria mineraria (diamanti).

SI VIVE NELLE STRADE. MINATE

Kuito, nel centro dellAngola, una citt tra le pi colpite dalle devastazioni di un conflitto ventennale.

Forse solo ora i disastri della guerra iniziano a rendersi evidenti, e si possono apprezzare le proporzioni della catastrofe. Viaggiare per il Paese molto problematico, in molti casi impossibile. In alcuni luoghi vi sono ancora scontri a fuoco, le strade sono insicure, non si sa chi le controlla, e il rischio di finire su una mina sempre in agguato. Ve ne sono quindici milioni inesplose, sparse per lAngola. Si potr mai parlare davvero di dopoguerra? Le organizzazioni umanitarie hanno iniziato il lavoro di sminamento. Se la pace durer - ci dice Mike, uno sminatore inglese che lavora con Halo Trust - finiremo il nostro lavoro nel 5.007.... Lo dice scuotendo la testa, lui sa benissimo che lAngola senza mine rester un sogno. Arriviamo a Kuito, nella provincia di Bie, trasportati da un aereo delle Nazioni Unite. Dallalto lo spettacolo impressionante, non pi di dieci case hanno conservato il tetto, ci vengono in mente le riprese aeree di citt europee dopo i bombardamenti dellultimo conflitto mondiale. I muri rimasti in piedi hanno un aspetto grottesco, crivellati da migliaia di fori di proiettile, e la gente vive l, tra quelle macerie, risultato di una delle pi violente battaglie tra le forze dellMPLA e quelle dellUNITA. Kuito ora una citt fantasma, e i villaggi intorno sono costellati di bianche tendopoli installate dallUnicef per accogliere i rifugiati, gente che ha cercato di scappare dai luoghi di combattimento.

Si ricominciato a lavorare nei campi, in una provincia tra le pi minate del mondo. Lo si pu ben capire osservando il numero di mutilati che si incontrano per le strade, che in molti casi camminano appoggiandosi a bastoni o a rudimentali stampelle. Lospedale, cos come il centro ortopedico, che era stato costruito dalla Croce Rossa Internazionale, sono distrutti. Non c un chirurgo, a Kuito. I feriti vengono operati da un volonteroso infermiere locale, e le complicanze postoperatorie sono naturalmente tante e gravi. Ezio Calosso

egli anni 50 e 60, il Portogallo di Salazar prese atto della fine dellepoca coloniale con molto ritardo rispetto a Gran Bretagna, Francia e Belgio. Nel 56 venne fondato il Movimento Popolare di Liberazione dellAngola (MPLA). Agostino Neto ne fu il leader sino alla morte (1979). Movimento effettivamente unitario, il MPLA fu accusato di essere troppo di sinistra: di qui la rottura della sua unit. Ne nasce il Fronte Nazionale di Liberazione dellAngola (FNLA): a carattere nazionalista, ha come primo esponente Holden Roberto. Nel 66, dallinterno del FNLA, Roberto accusato di eccessivo asservimento allimperialismo americano. Jonas Savimbi promuove una scissione, e d vita allUnione Nazionale per lIndipendenza Totale dellAngola (UNITA), mossa da un certo populismo nazionalista. Alle ideologie si sovrappongono le differenze etniche di ciascuna formazione. Nella seconda met degli anni 50, in seguito ai massacri portoghesi, il MPLA passa alla guerriglia. Il regime di Salazar cade il 25 aprile 1974. Lindipendenza proclamata l11 novembre 1975.

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AFRICA
3. LAVVIO DELLA GUERRA CIVILE i nel 1975 i tre movimenti di liberazione entrano in conflitto tra loro, rompendo il patto che allinizio dellanno li aveva condotti a formare insieme un governo provvisorio e a fondere le forze militari. I movimenti cercano e ricevono appoggi internazionali. Gli USA sostengono il FNLA sin dalla fondazione; URSS e Cuba appoggiano il MPLA; lUNITA ha lappoggio del Sudafrica. In favore di FNLA e UNITA intervengono militarmente anche Zaire e Sudafrica, che intraprende linvasione dellAngola. Lo scontro militare si risolve a favore del MPLA, col sostegno di truppe cubane. Lappoggio del Sudafrica ad UNITA e FNLA una ragione non trascurabile della vittoria anche politica del MPLA, il cui governo della Repubblica Popolare dellAngola viene riconosciuto da moltissimi Paesi, ma non dagli USA. Il FNLA progressivamente scompare o viene riassorbito dallUNITA, che dal 1976, apertamente appoggiato dal Sudafrica, il solo avversario interno del MPLA. Si costituisce, nellesercito sudafricano, il 32 battaglione Buffalo, composto da soldati angolani. In questo contesto, il MPLA appoggia la SWAPO (Organizzazione dei popoli africani del Sud-Est), impegnata contro loccupazione della Namibia da parte del Sudafrica. La guerra si protrae fino a tutto il 1983, con tre tentativi, negli anni 80, dinvasione dellAngola da parte del Sudafrica, respinti grazie anche alla presenza, accanto al MPLA, delle forze cubane.

Dopo ventanni di terrore oggi il sogno della pace somiglia ancora a un incubo

DALLA GUERRA
4. TREGUE FIRMATE E VIOLATE
lla fine del 1983 lONU chiede al Sudafrica di ritirarsi dallAngola. Con i successivi Accordi di Lusaka il Sudafrica si ritira a condizione che lAngola cessi gli aiuti alla SWAPO. Il ritiro dei soldati per molto lento e nel 1985 c un nuovo tentativo sudafricano di invasione, pi determinato dei precedenti, anche per lappoggio militare che gli USA forniscono allUNITA, mettendole a disposizione molti armamenti, tra i quali anche missili antiaerei. Questa fase della guerra dura fino al 1988. Nel novembre 87, il presidente sudafricano Botha (futuro premio Nobel per la Pace) passa in rassegna le sue truppe in territorio angolano. Con laiuto determinante dei cubani, lAngola pone termine a questa fase della guerra nel 1988, sconfiggendo Sudafrica e UNITA. I successivi colloqui di pace prevedono il ritiro di sudafricani e cubani, mentre la Namibia si fa garante dellindipendenza dellAngola. Esclusa da questi colloqui perch rifiutata dal MPLA, lUNITA riprende - grazie di nuovo allappoggio Usa - azioni di guerriglia contro lesercito angolano. In-

DI LIBERAZIONE ALLA LIBERAZIONE DALLA GUERRA


tanto, lURSS fa sapere di non essere disposta a fornire armi e aiuti allinfinito. Il 22 giugno 1989, in Zaire, il presidente angolano Dos Santos e il capo dellUNITA Savimbi sincontrano, in seguito a una proposta di pace avanzata da Dos Santos. Gli accordi riservati, pare prevedessero lesilio di Savimbi e, a questa condizione, lassociazione dellUNITA al governo con il MPLA. La decisione di un immediato cessate il fuoco viene contestata poco dopo da Savimbi: a luglio riprendono combattimenti e azioni di guerriglia.

l presidente dello Zaire, Mobutu, che aveva favorito lincontro di giugno, viene accusato da Savimbi di non essere un mediatore imparziale: protesta bizzarra, dal momento che lo Zaire aveva sempre fornito aiuto militare e sostegno logistico precisamente allUNITA e che da sempre, in particolare, grazie ai buoni uffici di Mobutu e dello Zaire venivano inoltrate allUNITA le armi clandestinamente fornite dagli Usa. Di fronte allaccusa, Mobutu pone termine alla collaborazione, il che per lUNITA costituisce una grave difficolt. l presidente Bush incon6. PRESSIONI tra Savimbi per indurlo AMERICANE ad accettare i colloqui di E SOVIETICHE pace. Nel frattempo, spinto dallURSS, il MPLA annuncia la creazione di un sistema multipartitico. I ministri degli Esteri USA e URSS Baker e Shevardnadze decidono di cooperare per unintesa. E designato mediatore il governo Portoghese. Si scatenano gli ultimi fuochi di guerriglia, per rafforzare le posizioni sul territorio nellimminenza di un cessate il fuoco.

5. ROTTURA TRA UNITA E ZAIRE

I I

7. STIPULATA LA PACE A LISBONA isbona, 31 maggio 1991. Dos Santos e Savimbi firmano laccordo che formalmente pone fine alla guerra civile. Si prevedono elezioni multipartitiche sotto controllo Onu e un governo in base ai risultati elettorali; congedo di gran parte dei militari (circa 300.000) e integrazione dei due eserciti. La commissione congiunta per lattuazione degli accordi dovr coordinare anche le operazioni di sminamento.

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E M E R G E N C Y

PROGETTI

T
CECENIA ANGOLA

differenza di quanto avvenuto in Somalia, si cercato

AFGANISTAN

di trattare il problema ceceno come una

Stiamo lavorando questione davvero interna. anche per essere intervento umanitario in Afganistan. Non si tratta solo di ottenere il consenso Il tipo stesso di conflitto, inoltre, combatpresto in condizione delle fazioni belligeranti prima di poter inviare un team medico-chirurgico. Il tuto con armi pesanti e strategie militari di rispondere con la problema vero che, purtroppo, queste garanzie politiche valgono solo nel convenzionali, non favorisce certo la massima immediatezza momento in cui vengono fornite, e diventano poi lettera morta quando si possiblit di movimento delle organizzaalle necessit urgenti allinterno del Paese. Troppo spesso, infatti, i ragazzini armati di kalashnikov zioni di aiuto. che potrebbero verifinon sanno neppure per chi stanno combattendo: figurarsi se conoscono patti Un team chirurgico di EMERGENCY carsi nel corso di questanno. da rispettare e li rispettano. Ci riproponiamo di installare una presenza chirurpronto a partire per recarsi a circa 50 I problemi da risolvere sono gica, piazzando un ospedale da campo o riadattando un edificio esistente, il chilometri da Grozny, dove migliaia sono tanti, a cominciare da quello pi vicino possibile ai luoghi dove pi intensi sono i combattimenti, Kabul o i feriti civili. finanziario. zone limitrofe. Abbiamo gi preso contatti in tal senso, ma ci vuole tempo. Il solo ostacolo allavvio dellintervento Occorre poi risolvere problemi logistici La tragedia del popolo curdo Un progetto sanitario costituito dalle difficolt nellottenere sembra destinata a non finire. durgenza viene a costare in complessi, predisporre i collegamenti e i autorizzazioni e visti dalle autorit russe. rifornimenti di materiali per il team chirurSottoposti a continue rappresamedia 100 milioni al mese. glie da parte delle forze armate E visto che abbiamo fatto la gico. Difficolt non indifferenti, che spedi Saddam Hussein, che con le Un team di EMERGENCY si scelta di rifiutare i soldi della riamo di superare quanto prima, perch armi hanno costretto al ritiro recato in Angola nel dicembre politica, limpegno risulta lAfganistan resta la nostra priorit di anche molte organizzazioni scorso, per effettuare una ricogni- intervento numero uno. ancora pi gravoso. umanitarie, i curdi si ritrovano zione dei bisogni pi urgenti, e Dobbiamo approntare da soli, in quel territorio semina- strategie diverse per reperire definire possibili progetti di interE difficile to di milioni di mine - moltissime i fondi necessari alla gestione vento. Abbiamo identificato due anche solo udire le voci italiane - e di ordigni inesplosi di ogni programmi possibili, gi discussi e di molti progetti simultaneache chiedono tipo. Lintervento di EMERGENCY in concordati con le autorit locali. Il primo mente, e accantonare anche aiuto di tipo ostetrico-ginecologico, da svolgersi Kurdistan dovrebbe iniziare in primavera, quella riserva che consenta E anche pi difficile nella Maternidad Lucrezia Paim, il pi grancon linvio di un team specializzato nel di lanciare, se necessario, rispondere trattamento dei feriti da mina. Ci si de reparto ostetrico di Luanda, ove si assiinterventi demergenza. Stiamo inoltre lavorando per ste a circa 10mila parti lanno. Attualmente avvarrebbe del supporto logistico del MAG [Mines Advisory la mortalit materna in quellospedale tra Group], organizzazione umanitaria inglese da tempo impegnamettere a punto una logistica le pi elevate al mondo. Vi muore il 3,5% ta nello sminamento di quelle regioni. Per definire gli aspetti efficace, una rete di contatti delle partorienti. Le cause sono molte. tecnici del progetto chirurgico prossima una missione di vainternazionali per favorire Tante sono le donne rifugiatesi a Luanda a lutazione in Kurdistan. la rapidit degli interventi, causa della guerra, in condizioni di salute precarie e che non hanno potuto avere alcun controllo medico duranun sistema di reclutamento del personale te la gravidanza. Lospedale sovraffollato, mancano mezzi e personale per far fronte a un gran numero di paesperto e di progressivo training di nuovi zienti in condizioni critiche. EMERGENCY invier a Luanda un team di medici e infermieri esperti in ostetricia operatori dellemergenza.
La questione della sicurezza il principale fattore limitante ogni possibilit di

KURDISTAN

e ginecologia, con lobiettivo ambizioso di dimezzare la mortalit da parto entro 6 mesi dallinizio dellintervento. Anche quelle donne sono vittime di guerra.Il secondo progetto chirurgico, e avr luogo a Kuito, nel centro dellAngola. Un team per curare i nuovi feriti da mina e addestrare il personale locale a questa difficile chirurgia, e per rioperare i vecchi feriti in modo da renderli idonei alla riabilitazione.

Questo e altro bolle nella pentola di EMERGENCY per il 95. Abbiamo davvero bisogno dellaiuto, dellintelligenza e della disponibilit di tutti.

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E ANCHE...

erminata la missione in Ruanda, stiamo preparando altri progetti umanitari. Abbiamo discusso tra di noi per definire le priorit di intervento, cercando soprattutto di prendere in considerazione i Paesi difficili, quelli dove pi scarsi sono gli aiuti in rapporto ai bisogni. Sono tante, in questi giorni, le tragedie umane che continuano nel silenzio o nellindifferenza. Vi sono Paesi in conflitto isolati, dove gli aiuti sono quasi inesistenti, dove difficile entrare, in primo luogo perch non esiste alcuna garanzia di sicurezza. Vogliamo trovare il modo di arrivarci, per la parte pi negletta e soffe- Tra disponibilit rente di questa grande umanit dimen- limitate Lultima tragedia umanitaria in una regione, quella e urgenza caucasica, che gi una polveriera. Il conflitto, dopo ticata che sono i civili vittime delle degli interventi Grozny, si esteso ad altre zone della Repubblica guerre. Per dare, nei limiti delle nostre una guerra Cecena e di quelle confinanti. da vincere E gli aiuti umanitari sono stati molto limitati, per ragiopossibilit, un contributo di speranza. ni diverse. Innanzitutto la zona, gi geograficamente difficile, stata resa quasi impenetrabile agli aiuti. A Questi sono i programmi per il 1995.

E M E R G E N C Y

RENDICONTO AL 31 DICEMBRE 1994


ENTRATE

844milioni 168.609
MISSIONE RUANDA [LUGLIO - NOVEMBRE 1994] RETRIBUZIONE PERSONALE LOCALE [126 PERSONE] ED ESPATRIATO [8 PERSONE] ..................................220.320.000 OPERE DI RIPARAZIONE DELLOSPEDALE ....................21.060.000 APPARECCHIATURE E MATERIALI SANITARI ................64.358.145 TRASPORTI ................................................................19.440.000 LOGISTICA ................................................................17.820.000 TOTALE................................................342.998.145

USCITE

410milioni 711.375

SOPRALLUOGO IN ANGOLA ........9.600.000 CAMPAGNA CONTRO MINE ANTIUOMO ....................19.724.000 * TESSERE, MANIFESTI, MOSTRE DIFFUSI A LIVELLO NAZIONALE [A] ........................6.700.000

* FAX, SPESE POSTALI, MATERIALE FOTOGRAFICO, CANCELLERIA [B] ..5.411.230 * SEGRETERIA, AMMINISTRAZIONE, SPESE GENERALI [C] ........................2.359.000 * STIPENDI [D] ..23.919.000

TOTALE 410.711.375 * SPESE DORGANIZZAZIONE: [A]+[B]+[C]+[D] = 38.389.230 [9,35% DEL TOTALE USCITE]

SALDO/DISPONIBILITA: 433.457.234 PREVISIONI


PROGETTO CECENIA [BUDGET PER SEI MESI] STRUMENTI E APPARECCHIATURE CHIRURGICHE, MATERIALI DI CONSUMO SANITARI ............................................................315.000.000 RETRIBUZIONI PERSONALE LOCALE ED ESPATRIATO ....................................240.000.000 FARMACI ....................................................................................................76.000.000 TRASPORTI ..................................................................................................55.000.000 LOGISTICA ..................................................................................................48.000.000 TOTALE ................................................................................734.000.000

SEMESTRE
STRUMENTI E APPARECCHIATURE CHIRURGICHE,

1995

PROGETTO KURDISTAN NORD IRAQ [BUDGET PER SEI MESI] MATERIALI DI CONSUMO SANITARI ............................................................235.000.000 RETRIBUZIONI PERSONALE LOCALE ED ESPATRIATO ....................................180.000.000 FARMACI......................................................................................................28.000.000 TRASPORTI ..................................................................................................36.000.000 LOGISTICA ..................................................................................................30.000.000 TOTALE..................................................................................509.000.000

FABBISOGNO TOTALE

DEFICIENZE DI CASSA

1miliardo 243.000.000

809milioni 542.766

E M E R G E N C Y

COMPAGNI DI VIAGGIO

A GIORNALISTA che era venuta ad intervistarci, in una Milano ancora addormentata nelle senza volto, che ha mandato sul palcoferie, ci stava chiedendo: Ma come fate a farvi conoscere, insomma quali sono i vostri scenico del Teatro Parioli, il 7 giugno canali pubblicitari?. Impossibile risponderle, perch il telefono suonava ininterrotta1994, le prime 200.000 lire per un bambimente. Dopo mezzora, la giornalista aveva risolto da s il quesito, e si stava appassiono mutilato dalle mine, scatenando una nando alla vicenda ben oltre il suo obiettivo professionale. Perch il popolo di EMER- gara di solidariet che non finisce. Ma GENCY, che stava allaltro capo del filo, era il pi vario, colorito e generoso che si poanche la Nin, una meravigliosa signora tesse immaginare. che abita in una piccola citt della LomelAbbiamo ricevuto centinaia di lettere che chiedevano fatemi fare qualcosa, ma ab- lina, che quando esce a far la spesa si porbiamo anche semplicemente registrato il risultato finale di iniziative gi fatte. Le cauta i depliants di EMERGENCY, quelli con sali dei versamenti sul conto corrente postale dicevano, ad esempio: Abbiamo orgagli sguardi dei bambini che son diventati nizzato la I Festa del Gelato a Servignano, queste sono le 800.000 lire raccolte, oppure il nostro simbolo, dice andiamo bambini, e va a sensibilizzare i negozianti e gli siamo le Scaffe di Urbania, abbiamo amici. In fondo, Costanzo e la Nin hanno promosso liniziativa artisti per la pace, svolto a modo loro la stessa funzione, sovi mandiamo il ricavato e vogliamo contilo con mezzi diversi e una audience nuare a lavorare con voi, Ho 91 anni, diversa. posso mandarvi questo contributo e vi O ancora. Il sorridente impiegato del ringrazio. Libraccio dice alla signora che sta paPoi arrivata Alice, 7 anni e pungenti gando lacquisto dei libri: Ha preso il occhi curiosi, che voluta venire da depliant?. La signora legge, rilegge, poi Padova a Milano per consegnare direttachiede E l che va messo il contributo?, mente un porcellino giallo pesante di e indica la struttura in plexiglass che dice monete per i bambini del Ruanda. La noEMERGENCY ti chiede la cosa che i suoi stra socia pi giovane si chiama Virginia, medici sentono urlare ogni giorno. Aiu appena nata: i suoi genitori hanno chieto. Bravi, i ragazzi del Libraccio, come i sto ai parenti di manifestare la propria fetanti pubblicitari che hanno messo a dilicit con una donazione a EMERGENCY, sposizione la loro professionalit, come i che servisse a bambini che hanno nel loro miti del mondo dello sport che scendofuturo langoscia della guerra. Benvenuta Virginia, che fortuna nascere con genitori no in campo con la fascia di EMERGENCY, come gli studenti che nelle giornate di auche ti insegnano la solidariet come valo- togestione espongono la mostra contro le mine antiuomo e la discutono, o come le ere primario. Quali sono i nostri canali ducatrici degli asili nido o le insegnanti delle scuole di danza che hanno organizzato i pubblicitari, come chiedeva la giornalisaggi di fine anno raccogliendo fondi per bambini che non possono danzare e che non sta? Sono stati il Maurizio Costanzo possono festeggiare. Compagni di viaggio, che non speravamo di incontrare cos Show, ad esempio. Costanzo e suoi colnumerosi ed entusiasti, che vanno in posta a effettuare versamenti, che sono disposti laboratori, con grande coraggio e impea partire o che si organizzano qui perch altri possano avere il privilegio di partire. gno civile, hanno rotto il muro di omert Compagni di viaggio, semplicemente. Alcuni li abbiamo nominati, solo per fare degli che circondava da anni la strage pianifiesempi. Gli altri mille e mille sanno di essere con noi, a giocare questa scommessa cata prodotta dalle mine antiuomo. E la contro la barbarie della guerra e per una cultura di pace che vogliamo preparare per signora, purtroppo rimasta senza nome e Virginia e Alice, e Kahlil e Mubarak che avranno 10 anni nel Duemila.

Non occorreva persuadere, bastato informare. I mille volti e le voci della solidariet

EMERGENCY via Bagutta 12, 20121 Milano Tel. 02 76001104-76001093 Fax 02 76003719

c/c postale n. 28426203 intestato a EMERGENCY c/c bancario 19700 della Banca Popolare di Bergamo, via Manzoni 7, Milano c/c bancario 15423 F della Banca Antoniana, via S. Maria Segreta 5, Milano

Non possibile ringraziare i moltissimi che in diverse forme sostengono EMERGENCY. E forse non sarebbe rispettoso: sarebbe come separare un noi, soggetti aperti alle necessit e ai bisogni, da un voi, marginali, complementari anche nellavvertire lurgenza di sensibilit e attivit umanitarie. Chi pi direttamente agisce sul campo questo soltanto avverte con chiarezza: daver ricevuto un incarico fiduciario e dover rendere conto di come lo adempie. Anche per questo crediamo giusto informare che allo svolgimento delle attivit di EMERGENCY hanno contribuito alcune associazioni, societ o loro titolari. Ricordiamo in particolare: NITAL, NEW REVERSAL SERVICE, KODAK, CLUB DEGLI EDITORI, IL LIBRACCIO, GIORGIO FANTONI, LEGAMBIENTE, LA FABBRICA, LIBRERIE FELTRINELLI.

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E M E R G E N C Y

IL SI E IL NO

A
Bambini ruandesi in un campo di Goma, un pugno di farina per sopravvivere.

IUTI E POLITICA: UN RAPPORTO DIFFICILE, PER ALCUNI (NOI SIAMO TRA QUESTI) IMPOSSIBILE. In ogni caso un problema che non si pone solo qui, nei cosiddetti Paesi sviluppati. In Ruanda, dalla fine di settembre, il nuovo governo ha chiesto che venissero pagati 152 dollari USA di tassa per ogni automezzo che entrava nel Paese per portare aiuti. Non si tratta, sia chiaro, di un episodio isolato: avviene cos un po dovunque, specie in Africa. Qualche anno fa, il governo di Gibuti chiese che fossero pagate le tasse su una dozzina di automobili, dono del governo tedesco. Si trattava di lussuose Mercedes ad uso dei ministri, non di farina per gli affamati. Il capitano della nave rifiut di pagare sottolineando che si trattava di un regalo, ma le autorit locali furono irremovibili. Risultato: la nave ripart come era arrivata, scaric in mare le Mercedes a poca distanza dal porto e prosegu il suo viaggio verso Sud. In Ruanda, ci sono state proteste da parte di molte agenzie di aiuto, e dopo qualche discussione le autorit ruandesi hanno convenuto che tassare gli aiuti non era il massimo del fair play. Cos le colonne di camions piene di cibo, ferme alla frontiera con lUganda, hanno ripreso fiduciose il loro cammino. La sorpresa lhanno avuta alla dogana, di fronte alla richiesta di sborsare esattamente... 152 dollari. No, c un equivoco, del problema se ne discusso e il vo- vino, comunque, perch questo serve stro governo si dichiarato daccordo alle popolazioni bisognose. Certo, ne sul non tassare gli aiuti, chiedete a Kigapotrebbero arrivare molti di pi, se non li. Straordinaria la risposta. Nessun eci fosse questa sorta di taglieggiamento, quivoco, la tassa non sugli aiuti, ci ma in ogni caso si riesce a far qualcosa mancherebbe altro, sui veicoli!. di utile. E poi, si potrebbe aggiungere, Che fare? Ce lo siamo chiesto anche qual lalternativa? Scaricare la farina noi. Anche se non direttamente coinalla frontiera, come fosse una fiammanvolti in questa vicenda, visto che te Mercedes, e fare inversione di marcia? EMERGENCY non si occupava, in Daltra parte, se si guarda al problema Ruanda, di trasporto degli aiuti alimen- in termini pi generali, esiste in ogni catari, ci siamo per trovati di fronte a so una enorme sproporzione tra lentit problemi analoghi. degli aiuti (di quelli reali, se non di quelli Una prima considerazione, che merita possibili) e la dimensione dei bisogni. rispetto: limportante che gli aiuti arriTutte le organizzazioni umanitarie, in-

Lintervento umanitario deve assecondare pretese e avidit dei governanti?

sieme, riescono a coprire una percentuale molto modesta delle necessit dei Paesi del Terzo mondo, prostrati dalle guerre e dalla povert. Non forse il caso, allora, di intervenire dove gli aiuti possono essere pi efficaci, senza doverne sperperare una parte consistente in tasse o altro? Certo, cos facendo si finirebbe col penalizzare alcuni popoli solo perch i loro governanti sono pi corrotti di altri. Ma, anche qui, esiste davvero una alternativa? Occorrerebbe forse una sorta di codice di comportamento delle organizzazioni umanitarie, per migliorare la qualit dellintervento di ognuna. E sarebbe utile che le regole del gioco fossero decise prima, senza possibilit di cambiarle a partita incominciata. Ma ci presupporrebbe che il mondo degli aiuti fosse davvero governato da spirito umanitario, senza interrelazioni con la politica e gli affari. E si torna daccapo. I soldi di EMERGENCY provengono direttamente e solo dalla solidariet della gente. Non crediamo ci sia permesso, in nessun caso, spenderli nel pagare tasse ad un Governo, specie quando quei soldi si trasformeranno, con ogni probabilit, in armi. Per la cronaca: molte agenzie di aiuto in Ruanda hanno accettato di pagare. Una riflessione, per concludere, che proponiamo alla vostra attenzione. Quando si interviene in un Paese, e viene il giorno in cui non si ha pi a che fare con la gente e i suoi bisogni, ma con le avidit dei governanti o con i soli interessi della politica, forse il momento di andarsene. Il problema esiste e la discussione aperta.

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EMERGENCY

Attenti all uomo!


dellesistenza di queste mine giocattolo destinate perlopi a nostri coetanei. Siamo giovani, non stupidi. Riusciamo a distinguere il bene dal male e questo male. Abbiamo voluto far nostre le considerazioni che una ragazza di prima media ci ha inviato dopo aver visto la mostra di Emergency. Le parole, gli sguardi, le riflessioni di molti giovani che come Susanna hanno visto, accompagnati dai loro insegnanti, i nostri cartelloni ci hanno fatto riflettere.
COMINCIARE DALLA SCUOLA

SCUOLA

Un allarme che anche invito nella parola dordine di Lupo Alberto agli studenti

ONO POPOLARISSIME IN AFGANISTAN, KURDISTAN, CAMBOGIA... DA NOI NON SE NE SENTE PARLARE ANCHE SE SIAMO SECONDI NELLA PRODUZIONE MONDIALE... NOI VOGLIAMO SAPERNE DI PIU. PERCHE IL PROBLEMA DELLE GUERRE, DELLE ARMI E DELLE MINE NON CI VIENE SPIEGATO COME LA STORIA E LA GEOGRAFIA?... NESSUNO CI INFORMA, PER ESEMPIO,
Alcuni segnali stradali di Francesco Garbelli e la copertina di Guido Silver per liniziativa di EMERGENCY rivolta alle scuole.

so, da dilettanti e dal vero, nei teatri reali di guerra, dove la gente soffre le conseguenze dei conflitti, spesso senza neanche sapere perch tuttintorno si spara e si uccide. Quindici minuti di cassetta in VHS da usare per informare e per riflettere. Volti di bambini e donne, di gente comune che vive una tragedia quotidiana, un modo diretto per far capire il primo problema della politica internazionale, quello della pace e della guerra, da cui dipende innanzitutto la possibilit di vita e sviluppo delluomo.
SAPERE PER AGIRE

Abbiamo capito che il cambiamento, la sensibilizzazione, la presa di coscienza possono, forse devono, partire proprio dalla scuola. Abbiamo capito anche che i giovani vogliono prima di tutto sapere: importante fornire dati, informazioni, testimonianze, piuttosto che proporre soluzioni gi definite. Educare i ragazzi a conoscere i problemi e a comprendere gli altri certamente un modo di stimolare limpegno civile, unarma per disinnescare laggressivit del mondo. Cos nata lidea di Attenti alluomo!, una proposta di cultura che abbiamo elaborato insieme con un delizioso compagno di viaggio, Lupo Alberto. Gli strumenti delliniziativa, una specie di kit, saranno disponibili da febbraio. Ve li presentiamo.
GUERRA ALLA GUERRA

LE SCHEDE DIDATTICHE

Attenti alluomo! il libro di testo, che d anche il nome alla campagna. Un opuscolo tascabile, che sar disponibile per tutti i ragazzi, realizzato da Guido Silver e dalla redazione di Macchia Nera. Una introduzione al problema dei conflitti moderni: come cambiata la guerra, chi ne vittima, e altro ancora. Ma anche cosa fare per remare contro questa ondata di barbarie. Una guida per stimolare a conoscere, a capire e ad agire, naturalmente con lo stile, e i disegni, di Lupo Alberto.

Le schede riguardano aspetti generali di alcuni dei pi importanti conflitti odierni. Dati geografici, storici, economici sullarea presa in esame, e sulle radici del conflitto. Mappe per identificare la posizione geografica del Paese e conoscerne le caratteristiche. Vi si trovano poi alcuni indicatori essenziali per inquadrare il Paese e i suoi problemi: dal tasso di mortalit infantile e materna al debito estero, dal prodotto interno pro capite alla percentuale di analfabetismo. Ogni scheda presenta inoltre un bilancio del conflitto in corso: da quando si combatte, quanti morti, quante mine inesplose. E una serie di testimonianze di chi ha vissuto il conflitto come vittima, come medico di guerra, come giornalista. Sono poi riportate le ragioni dei belligeranti, le risoluzioni dellONU, i commenti di esperti.

Tante suggestioni e proposte per meglio analizzare e comprendere il problema, e per stimolare un impegno.
NEL CUORE DEI CONFLITTI

Non allarmatevi, solo una mostra dedicata alle guerre di oggi. Lha realizzata Francesco Garbelli. Un viaggio guidato da segnali stradali che conducono nei principali Paesi in conflitto. Foto, pannelli e segnali sorretti da sacchi di sabbia che informano visivamente su alcune delle guerre dimenticate: una mostra a forma di cuore che si pu facilmente montare nella scuola, o usare per iniziative sul territorio. Un modo immediato per informare e costringere a riflettere su realt spesso ignorate o censurate.
LE GUERRE DAL VIVO

Alcune proposte di solidariet rispetto alle situazioni pi disastrate. Perch informarsi e conoscere non sufficiente, bisogna abituarsi e abituare ad agire, ad assumerci, tutti, le nostre responsabilit, piccole o grandi. Cos abbiamo pensato di sottoporre ai ragazzi i nostri progetti umanitari, di farli conoscere e di attivare la loro partecipazione. E abbiamo voluto proporre loro anche il nostro modo di intendere gli aiuti e gli interventi umanitari. Un depliant che illustra principi, obiettivi e metodi di lavoro di Emergency, che propone una organizzazione aperta e indipendente, per aiutare al di fuori della politica e degli affari. Attenti alluomo! una proposta di lavoro molto flessibile destinata alle scuole medie inferiori e superiori. Noi ci siamo limitati a fornire alcune istruzioni per luso, semplici suggerimenti di percorsi didattici che ogni insegnante definir sulla base della propria esperienza. Un lavoro di ricerca e insieme una proposta di solidariet che troveranno ampio spazio su questo giornale.
Per ricevere il kit con tutti i materiali di questa iniziativa, richiederli a EMERGENCY

Niente immagini da Rambo, ma un filmato sulla guerra per sensibilizzare alla pace. Sono immagini che abbiamo ripre-

Rivista trimestrale dellassociazione Emergency. Redazione: via Bagutta 12 - 20121 Milano; telefono 02/76001104 - 76001093 - fax 02/76003719. Direttore responsabile: ROBERTO SATOLLI. Direttore: CARLO GARBAGNATI. Hanno collaborato a questo numero: KETTY AGNESANI, EZIO CALOSSO, TERE SARTI, ROSSELLA SOBRERO, PIETRO SOMAINI, GINO STRADA. Progetto grafico e impaginazione: VINCENZO SCARPELLINI, GUIDO SCARABOTTOLO. Foto: ARCHIVIO EMERGENCY, GRAZIA NERI, LIDERNO SALVADOR. Fotolito: .TOP COLOR . Stampa: LITOGRAFICA CUGGIONO; Registr. al Tribunale di Milano al n 701 del 31.12.1994.

Tel. [02] 76.001.104 76.001.093

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