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Labc della Grappa altoatesina

Grappa

Indice
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Bolzano Bozen

Unica Grappa il distillato italiano per antonomasia La patria della Grappa Grappa antica fonte di salute e piacere La storia della distillazione Distillerie e imbottigliatori Uneccellente materia prima Grappa di monovitigno La distillazione Moderni metodi di distillazione Affinamento e invecchiamento La classificazione della Grappa Il corretto consumo della Grappa Puro piacere La Grappa altoatesina Qualit inconfondibile Grappa dellAlto Adige con marchio di qualit Produttori Informazioni

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Unica

La Grappa un distillato singolare. Nessun altro distillato al mondo, ottenuto dalle bucce degli acini duva, pu fregiarsi della denominazione Grappa, se non stato prodotto in Italia.

Kapitel 5

Grappa il distillato italiano per antonomasia


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Le bucce duva, ossia le vinacce, sono un derivato della produzione del vino. Il termine grappa deriva dal lombardo grapa o graspa, raspo o graspo, cio grappolo. Vinacce fresche, profumate, imbevute di vino ottenuto da uva matura sono il presupposto per la produzione di una buona Grappa. La conoscenza e lesperienza del mastro distillatore, spesso abbinate a una grande sensibilit e una caldaia ben funzionante, permettono al prodotto finale di conservare i piacevoli aromi delluva.

La Grappa unacquavite tutta italiana per cultura e tradizione, ma non solo. Il regolamento CE 1576/89 definisce le caratteristiche tipiche del distillato riservando la denominazione grappa allItalia. Con il decreto 297/97 della Repubblica Italiana, vengono introdotte delle norme precise per la produzione e letichettatura di questo distillato. La legge stabilisce, in generale, che la Grappa pu essere ottenuta esclusivamente da vinacce provenienti da uve prodotte e vinificate in Italia. Inoltre la distillazione deve essere circoscritta al territorio nazionale.

Da 100 chilogrammi di vinacce umide e fresche si ricavano mediamente da nove a dodici litri di Grappa.

Oggi, in Italia, 130 distillerie producono oltre 40 milioni di bottiglie di Grappa lanno. La ricchezza della Grappa costituita dalla sua grande variet. Ogni Grappa unica, rappresenta una regione diversa e interpreta le uve, dalle quali viene ottenuta. Il segreto sta nel singolare connubio tra il metodo di distillazione e la qualit delle vinacce. Cesare Mazzetti, Presidente dellIstituto Nazionale Grappa

Dietro linvolucro dellacino duva si nasconde un tesoro prezioso: profumi e sapori incomparabili.

La patria della Grappa


La patria della Grappa lodierna Italia settentrionale o meglio le regioni meridionali dellex impero austroungarico: Alto Adige, Trentino, Friuli, Veneto, Lombardia e Piemonte. da qui che, grazie ai monaci dei conventi locali, si diffusa tra il XVII e XVIII secolo larte della distillazione. Tuttavia, il distillato prodotto allora, spesso definito con disprezzo acquavite dei poveri, ha ben poco in comune con il nobile superalcolico, universalmente noto come Grappa, che oggi tornato di gran moda. I contadini del Tardo Medioevo erano poveri e dovevano consegnare ai proprietari terrieri la maggior parte del loro raccolto. Si dovevano accontentare degli avanzi, che nel caso delle uve erano le vinacce, dalle quali iniziarono presto a distillare la Grappa. Ai tempi di Maria Teresa dAustria la distillazione di acquavite era un monopolio dellImpero. I Tirolesi furono trattati con particolare benevolenza dallimperatrice che concesse loro il cosiddetto diritto dei 3 ettolitri, ancora oggi in vigore nel nostro paese.

Grappa antica fonte di salute e piacere


Nelle zone rurali dellItalia settentrionale ogni famiglia, ricca o povera che fosse, conservava alcune bottiglie di questa preziosa bevanda. Se ne facevano gli usi pi svariati. Una sorsata nella stagione fredda e soprattutto dopo un lauto pasto per favorire la digestione, era sempre gradita. Una miscela di erbe e Grappa, sia per uso interno che esterno, era un ottimo rimedio per numerosi disturbi degli uomini e perfino degli animali. Ancora oggi i contadini bevono volentieri il famoso bicchierino di Grappa prima del riposo notturno, ben consapevoli che il consumo deve essere moderato. Spesso la Grappa (lacqua vitae ossia lacqua della vita) viene anche servita come drink di benvenuto. Infatti, in una tradizionale Stube tirolese (salotto) non manca mai il tipico Schnapskastl (cassa di legno contenente la Grappa), dove il delizioso Trpfl (goccino) attende pazientemente lospite.

La storia della distillazione


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Le prime annotazioni sulla distillazione delle vinacce in Italia risalgono allanno Mille quando la cosiddetta Scuola Salernitana ne codific alcune regole. Nel XV secolo abbiamo un primo riferimento scritto sulla Grappa, nel quale le viene attribuito un valore economico. Nel XVII secolo troviamo le prime testimonianze scritte dello studio sulla distillazione delle vinacce. I Gesuiti, tra i quali spicca in particolar modo il bresciano Francesco Terzi Lana, perfezionarono la tecnica con grande dedizione. Successivamente apparvero i primi grappaioli professionisti, che con i loro carri e il loro distillatore girarono per le campagne vendendo la Grappa porta a porta. Furono chiamati Strbrenner, un termine altoatesino usato per questa tipologia di distillatori. Gli impianti e la conoscenza degli Strbrenner erano di gran lunga superiori a quelli dei contadini, per i quali la produzione della Grappa rappresentava soltanto un hobby. Non cera paragone tra i loro distillati raffinati e le Grappe grezze e corroboranti dei contadini.

La peste e lacquavite...
Sembra un paradosso ma i produttori di acquavite o distillatori, partiti da modeste origini, devono la loro fortuna a una delle pi terrificanti catastrofi che il Medioevo abbia mai conosciuto, ossia alla grande peste del 1348/49, passata alla storia con il nome di morte nera. Centinaia di trattati dedicati alla peste, apparsi frettolosamente, ne hanno illustrato i sintomi, la cura e la prevenzione. Uno dei rimedi pi indicati contro la peste era proprio laqua vitae, ossia lacqua della vita. Se il distillato abbia effettivamente contribuito a salvare numerose vite umane grazie alle sue propriet antisettiche e antibatteriche rimane ancora oggi un mistero. Certo che i medici applicavano lalcool sui fazzoletti e sulle mascherine per proteggersi dal contagio dellepidemia. Cera inoltre labitudine di farsi il bagno letteralmente immersi in acquavite abbondantemente diluita e si credeva che, bevendola, si potesse contribuire a rafforzare lorganismo. Fu proprio grazie a questa elevata domanda di acquavite che vennero introdotte ulteriori novit in campo tecnologico nei successivi 150 anni, come dimostrano gli stessi apparecchi e impianti per la distillazione, che in questo periodo vennero notevolmente migliorati. Gi nel XIV secolo, in moltissime citt medioevali i medici e i farmacisti detenevano il monopolio della produzione dellacquavite; ben presto nacquero tuttavia le corporazioni di distillatori (i cosiddetti Branntweiner). Questi produttori di acquavite, per, non si limitavano pi a produrre soltanto un medicinale o una bevanda dalle propriet terapeutiche bens una vera e propria bevanda voluttuaria. Lutilizzo di questo medicinale, che contribu a migliorare in modo considerevole la qualit della vita (basti pensare agli effetti benefici sulle belle donne e sulle coppie innamorate...), non rimase a lungo confinato ai soli malati. Prova ne sono le ordinanze e le disposizioni emanate dalle autorit religiose e laiche a partire dal 1330. Allinterno di tali documenti compaiono continui ammonimenti contro labuso dellaqua vitae. Questi rischi vennero tuttavia minimizzati in considerazione del fatto che nel Medioevo la dose giornaliera consigliata dai medici era davvero piccola. Da: Hans Gerold Kugler, Elementares bers Fnfte Element, www.world-spirits.com

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La distillazione il processo di separazione di due sostanze volatili (alcool e acqua) che avviene, tramite ebollizione e successiva condensazione. La distillazione sfrutta, quindi, i differenti punti di ebollizione dellalcool etilico (78,3 C) e dellacqua (100 C).

Distillerie e imbottigliatori
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Nel XIX secolo lItalia contava oltre 2000 distillerie. Oggi ne esistono circa 130 di diverse dimensioni, che non usano soltanto la denominazione distilleria per dare pregio alla loro azienda, ma che hanno impianti di distillazione funzionanti. Inoltre, esistono circa 500 imbottigliatori, i quali acquistano la Grappa sfusa dalle distillerie, la miscelano secondo ricette proprie e la immettono sul mercato. La legge italiana permette allimbottigliatore di figurare anche come produttore, pur non essendo un distillatore, per cui il consumatore finale, purtroppo, non in grado di riconoscere la qualit di una Grappa. Infine, numerose aziende vitivinicole, per completare la gamma dei vini, commercializzano una o pi Grappe con il loro logo aziendale.

Uneccellente materia prima


La ricetta per una buona Grappa semplice: lingrediente determinante una vinaccia di qualit. essenziale che derivi da uve mature e sane e che sia distillata quando ancora fresca e umida. lunico modo per conservare i profumi e gli aromi unici che vorremmo poi ritrovare nel distillato. Normalmente per le uve bianche si effettua la cosiddetta diraspatura (separazione dei raspi dallacino) prima della fermentazione, seguita da una pigiatura soffice. Per il distillatore ci significa che deve ritirare la vinaccia presso la cantina immediatamente dopo la pigiatura, trasferirla rapidamente in distilleria per inviarla quanto prima alla fermentazione controllata, che durer circa 14 giorni in ambiente anaerobico. La vinaccia vergine un bene altamente deperibile e perci la permanenza presso la cantina deve essere breve. La qualit diminuisce rapidamene a causa di fenomeni di ossidazione, acetificazione, ammuffimento e di altri processi microbiologici.

Le vinacce di uve rosse invece arrivano usualmente gi fermentate alla distilleria e quindi opportuno procedere immediatamente alla distillazione. Le vinacce fresche, umide e ricche in alcool sono particolarmente apprezzate dai produttori di Grappa. Da loro si ottengono, infatti, Grappe rotonde e morbide con meravigliosi aromi floreali e di frutta. Pi del vino, le vinacce umide ci regalano un ampio bouquet di aromi che comprende il ribes, i frutti di bosco, le ciliegie, le prugne, i fiori e il fieno fino alleucalipto e alla liquirizia. Gli aromi pi piacevoli delluva si trovano allinterno della buccia. Essi dipendono dalle condizioni climatiche e dal tipo di suolo, ma anche la tipologia delluva incide molto. La Grappa distillata esclusivamente dalle bucce degli acini, presenta una variet di aromi e una complessit insuperabili. Nessun altro distillato prodotto con uve (come per esempio il Brandy duva o il Brandy di vino) dimostra un profilo organolettico simile. La vinaccia contiene alcool (quella di uve bianche contiene fruttosio), olii, sostanze aromatiche, tartaro, minerali, polifenoli, sostanze attive e materiale organico.

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Grappa di monovitigno
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La distillazione
I metodi di distillazione, originariamente basati su apparecchi piuttosto primitivi, semplici e spesso costruiti artigianalmente dai distillatori stessi, oggi sono si evoluti notevolmente avvalendosi delle tecnologie pi sofisticate. La vinaccia fresca e umida viene caricata nelle apposite caldaie e portata ad ebollizione. Il vapore che ne deriva viene deviato, raffreddato e raccolto in forma liquida in un collettore. Questo processo si ripete a varie temperature permettendo di eliminare tutte le impurit che si formano durante la fermentazione. Si tratta di sostanze estremamente volatili, il cui basso punto di ebollizione ne facilita leliminazione. Questa prima fase della distillazione detta testa. I composti che hanno un punto di ebollizione compreso tra i 78,4 C e i 100 C, formano il cosiddetto cuore del distillato. considerata la parte migliore, ricca di alcool etilico puro, alcoli superiori e sostanze tipiche della vinaccia di provenienza. Soltanto il cuore destinato alla produzione della Grappa. La fase finale della distillazione si chiama coda ed composta da acqua, sostanze grasse e oleose e impurit che finirebbero per nuocere al prodotto finale.
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Con la distillazione separata per singole variet di vitigno, la Grappa ha iniziato la sua ascesa inarrestabile nel mondo dei distillati nobili, aggiudicandosi ormai una posizione incontestabile nellalta gastronomia. La Grappa ottenuta da una sola variet duva stata battezzata monovitigno. In base alle norme per la produzione del vino, la legge italiana prevede che una Grappa di monovitigno debba contenere almeno l85% di vinacce provenienti dal vitigno riportato in etichetta. Generalmente le uve bianche sono considerate pi delicate e il loro profilo organolettico senza dubbio pi ricco e complesso. I vitigni aromatici con unaccentuata acidit, come il Moscato (comprese le varianti Moscato Giallo e Moscato Rosa), il Traminer, il Sauvignon, il Riesling oppure il MllerThurgau sono particolarmente amati. Grappe ottenute da vitigni rossi come il Cabernet, il Merlot o il Lagrein hanno un bouquet piuttosto tenue e delicato, rivelando a volte delle spiccate note varietali, mentre al palato mettono in mostra tutta la loro complessit, pienezza e finezza.

Che gioia trovarsi di fronte a una Grappa fatta come Dio comanda: pulita, con la tipica nota di vinacce, pi o meno intensa, ma mai invadente, accompagnata dagli aromi varietali, al palato esigente, ma in nessun caso pungente, aromatica e tuttal pi attenuata da un velo di dolcezza. Stefan Keller, Vinum

Un affare di cuore
Larte del mastro distillatore consiste soprattutto nellabilit di separare accuratamente la testa e la coda dal cuore. Se lesperto taglia troppo, la Grappa perde una parte del suo bagaglio organolettico, se invece taglia troppo poco, il prodotto finale viene danneggiato presentando al palato uno sgradevole sapore. La qualit di una Grappa dipende da unabile separazione. Pi il processo di distillazione pulito, delicato e lento, meglio verranno alla luce le differenze tra i singoli vitigni di provenienza.

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Moderni metodi di distillazione


Nella produzione della Grappa si distinguono due fondamentali metodi di distillazione: il tradizionale metodo discontinuo ossia a cotte (bagnomaria) e il metodo continuo. Nel primo caso la distillazione avviene a vapore indiretto mentre nel secondo nelle tipiche caldaiette a vapore diretto. In entrambi i casi, il processo di distillazione si conclude con lo scarico e la pulizia. Per procedere alla cotta successiva, necessario caricare nuovamente la caldaia, nota anche come cucurbita. Il metodo continuo prevede un caricamento e uno scaricamento continuo della vinaccia, cio la caldaia viene alimentata senza interruzioni. Per ottenere Grappa della miglior qualit sono indispensabili impianti di distillazione a metodo discontinuo, sia a bagnomaria (tipico metodo di distillazione per acquavite di frutta) che a vapore. Quale dei due sia il sistema migliore per lestrazione, rimane una questione controversa tra i sapienti mastri distillatori. Entrambe sono lavorazioni discontinue e artigianali. Sta di fatto che oggi i grappaioli altoatesini producono Grappe di primissima qualit con entrambi i sistemi. In Alto Adige pi diffuso il sistema a bagnomaria e viene spesso evidenziato in etichetta come caratteristica di qualit con la dicitura distillazione a bagnomaria.

Metodi discontinui
> Nella distillazione a vapore la vinaccia secca viene caricata nella caldaietta senza aggiunta di liquidi. Dopo averla sigillata, dallestremit inferiore viene immesso il vapore che va ad incontrare direttamente la vinaccia estraendo cos gran parte dellalcool e di aromi. Il ricavato viene successivamente trasferito nella cosiddetta colonna di rettifica e ridistillato dalla stessa. > Nella distillazione a bagnomaria viene invece utilizzata una miscela di vinaccia umida e una quantit equivalente di acqua che viene lentamente portata ad ebollizione in appositi alambicchi con camicia esterna. Anche qui segue una seconda distillazione tramite la colonna di rettifica. Questo sistema era gi in uso prima dellinvenzione della distillazione a vapore ed sicuramente pi oneroso in termini economici e di tempo.

Metodi continui
Si tratta di metodi in cui gli alambicchi lavorano ininterrottamente. La vinaccia viene caricata e scaricata in continuazione. Ci permette di lavorare una quantit consistente di vinaccia in breve tempo. Dal punto di vista tecnico questi metodi sono assolutamente affidabili e danno delle grappe pulite dal gusto neutro; non sono purtroppo indicati per la produzione di grappe di qualit.


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Affinamento e invecchiamento
laffinamento che permette alla Grappa di evolvere ulteriormente le sue caratteristiche organolettiche. Generalmente dopo la distillazione il prodotto si presenta incolore. Laffinamento in recipienti di vetro o di acciaio non comporta variazioni di colore. Laffinamento o linvecchiamento in botti di legno piccole o grandi d, invece, una decisiva impronta al profilo organolettico della Grappa. La Grappa affinata in botti di legno particolarmente apprezzata dagli esperti e dagli appassionati di questo pregiato distillato. Durante questo lasso di tempo necessario creare una perfetta armonia tra gli aromi fruttati derivati dal vitigno e dalla fermentazione e gli aromi ceduti dal legno. Perci assolutamente indispensabile effettuare continui assaggi durante il processo di invecchiamento. Una Grappa fresca e giovane raggiunge una gradazione alcolica compresa tra i 70 e gli 85 gradi. Per permetterne la consumazione, prima dellimbottigliamento, necessario abbassare il grado alcolico tramite diluizione. La diluizione quella fase che prevede laggiunta di acqua demineralizzata, al fine di portare la Grappa ad un grado alcolico compreso tra il 38% e il 50% Vol.
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La distillazione illegale e clandestina fior laddove venne coltivata la vite. Tale pratica non fu soltanto una tradizione: infatti, nei tempi di penuria, lacquavite distillata in casa costituiva unottima merce di scambio e di contrabbando. I soldati a cavallo, i carbonai, i filosofi, i medici, i farmacisti, gli alchimisti, i profumieri, i monaci, gli scienziati e gli esattori delle imposte: tutti ebbero a modo loro una parte nella storia dellacquavite. Si racconta che in Val Venosta chi riusciva a trasportare lacquavite oltre il confine, in Svizzera, poteva comprarsi un bue in cambio del distillato. Chiaramente si trattava di unimpresa audace, pericolosa e difficile, che non sempre giungeva a buon fine.

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La classificazione della Grappa


Le etichette forniscono indicazioni sulla denominazione geografica di origine (Alto Adige, Trentino, Friuli, Veneto, Lombardia, Piemonte, Barolo), i vitigni e il metodo di distillazione. In base alle caratteristiche organolettiche del distillato si possono distinguere le seguenti tipologie di grappa: > Grappa giovane: vestita solo degli aromi derivati dal vitigno, dal tipo di fermentazione e dal metodo di distillazione. Quindi la denominazione grappa giovane non ha niente a che fare con la durata dellaffinamento. > Grappa giovane aromatica: anche questo tipo di grappa giovane ma ottenuta da un vitigno aromatico o semiaromatico come per esempio il Moscato, il Traminer o il Sauvignon Blanc. Le note varietali spiccano marcatamente e sono facilmente riconoscibili. > Grappa affinata in legno: la permanenza in botte le conferisce un tenue colore dorato o ambrato. Al palato si avverte una delicata nota di legno. > Grappa affinata in legno aromatica: anche in questo caso la permanenza in botte le dona un colore che va da giallo dorato ad ambrato intenso. Al palato le note tenui del legno non dovrebbero predominare sulle componenti aromatiche delluva. > Grappa invecchiata: per legge pu distinguersi con il termine vecchia o invecchiata se viene mantenuta in botti di legno per un periodo non inferiore a 12 mesi. Le denominazioni Riserva o Stravecchia si riferiscono alla Grappa maturata in botte per almeno 18 mesi. > Grappa aromatizzata: il suo profilo organolettico stato arricchito con principi vegetali aromatizzanti ricavati da frutta o piante, come per esempio la ruta o il mirtillo.

Il corretto consumo della Grappa


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Puro piacere
La marcia trionfale della cucina italiana a livello mondiale ha coinvolto anche la Grappa elevandola al ceto nobiliare della cultura enogastronomica. Oggi la Grappa considerata un distillato pregiato ed sinonimo di stile di vita, ospitalit e socievolezza. Tuttavia, la Grappa non soltanto un ottimo digestivo servito dopo un lauto pasto. Il caff arricchito da un buon goccino di Grappa, anche noto come caff corretto, ormai una bevanda nazionale in Italia. La Grappa si presta anche come aperitivo annaffiata con uno spumeggiante prosecco oppure per la preparazione di dissetanti long drink come Grappa Sour o Grappa Highball; perfino i grandi chef non rinunciano pi alla Grappa per dare un tocco finale ai loro piatti prelibati.
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Conservare in posizione verticale e in luogo fresco La conservazione della Grappa e di altri alcolici di per s semplice, se rispettiamo due regole fondamentali: 1. consigliabile conservare la Grappa e gli altri distillati in verticale, onde evitare un prolungato contatto con il tappo di sughero e quindi il rischio che eventuali particelle coloranti o altri componenti del tappo si dissolvano nella bevanda. 2. preferibile conservare la Grappa ed altri alcolici in luogo fresco al riparo dalla luce solare e da fonti di calore, poich le sostanze aromatiche potrebbero volatilizzarsi in caso di un riscaldamento della bevanda. La temperatura Una vecchia regola doro dice che i distillati chiari, come la Grappa bianca, devono essere serviti a temperatura di frigorifero e cio tra i 6 e 7 C, mentre gli altri vanno gustati a temperatura ambiente. Comunque vale la pena assaggiare a varie temperature e scoprire le proprie preferenze. Le Grappe ed altri distillati di qualit, soprattutto quelli invecchiati, vanno serviti attorno ai 17 C. Temperature pi elevate andrebbero evitate: lalcool potrebbe assumere un tono pungente e coprire i delicati aromi del distillato. Gustare la Grappa Infine, ancora una considerazione riguardo al consumo: la Grappa un antico rimedio naturale e popolare, aiuta la digestione ed la bevanda ideale per finire in bellezza qualsiasi serata. Ma non dimentichiamoci mai la regola principale: gustare con moderazione e con criterio.

Come si riconosce una buona Grappa?


La Grappa colpisce anzitutto per il suo inconfondibile bouquet aromatico, che tutti noi ben conosciamo. Allolfatto non deve, tuttavia, presentare note verdi o pungenti e tanto meno difetti olfattivi come per esempio un sentore di muffa o di aceto. Laggressivit non ha niente a che vedere con la tipicit. I profumi e la loro intensit dipendono fortemente dai vitigni. Una Grappa dovrebbe essere forte, ma mai pungente al palato. Calore, morbidezza e sentori di frutta pronunciati sono le sensazioni che caratterizzano una buona Grappa. Andreas Mrz, Merum

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La Grappa altoatesina

stato un cammino lungo e arduo per trasformare la tradizionale acquavite del passato nella nobile Grappa altoatesina di oggi. Mentre fino a pochi decenni fa molti contadini distillavano ancora artigianalmente lacquavite, oggi ci pu avvenire soltanto con una licenza di distillazione e sotto la vigilanza della Guardia di Finanza.

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Qualit inconfondibile
Nel 1989 stato approvato dal Parlamento europeo il nuovo regolamento n. 1576/89 che fissa la definizione, letichettatura, la designazione e la presentazione delle bevande alcoliche. In base al suddetto regolamento, la denominazione acquavite di vinaccia o marc pu essere sostituita con la denominazione Grappa e utilizzata per indicare unicamente la bevanda superalcolica prodotta in Italia. Dal 1990 allAlto Adige stata riconosciuta la denominazione Grappa dellAlto Adige, che va a sostituire la dicitura precedente di Acquavite dellAlto Adige. Per la produzione della Grappa altoatesina vengono utilizzate esclusivamente vinacce selezionate dellAlto Adige. La Grappa altoatesina deve essere distillata e imbottigliata esclusivamente in Alto Adige, priva di additivi e sostanze arricchenti e deve corrispondere alle caratteristiche di alta qualit che vengono verificate e controllate regolarmente da una commissione di controllo. La Grappa dellAlto Adige garanzia di purezza e qualit, cristallina e unica nel suo genere. Lautentica Grappa dellAlto Adige riconoscibile dal marchio di qualit. Questo marchio a tutela del consumatore garantisce un distillato altoatesino prodotto assolutamente migliore delle qualit prescritte dalla legge. Le distillerie altoatesine, che nel 1990 hanno costituito lAssociazione Produttori Grappa dellAlto Adige, hanno attualmente il diritto esclusivo di produrre Grappa altoatesina con il marchio di qualit. La Grappa dellAlto Adige con il marchio di qualit garantisce il massimo piacere. La qualit rappresenta la colonna portante della produzione altoatesina. Sono circa 70 i viticoltori altoatesini che ancora oggi possiedono la vecchia licenza di distillazione, anche nota come quota giornaliera. Questa licenza autorizza il contadino a produrre la propria acquavite dietro pagamento di una tassa forfettaria sullalcool. La quantit limitata a 300 litri di alcool puro che devono essere distillati entro 24 ore. Oltre 40 piccoli distillatori artigianali, si sono uniti per fondare lassociazione Sdtiroler Hofbrennereien, letteralmente le distillerie del maso.

Grappa dellAlto Adige con marchio di qualit


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Nel 1990, in base alle norme nazionali ed europee di tutela, stata introdotta la denominazione Grappa dellAlto Adige che reca il marchio di qualit. La Grappa dellAlto Adige prodotta esclusivamente con vinacce provenienti dallAlto Adige e distillate in Alto Adige. La Grappa dellAlto Adige sottoposta ad analisi e controlli almeno due volte lanno. La Grappa dellAlto Adige ottiene il prestigioso marchio Qualit Sdtirol soltanto dopo il superamento dellesame sensoriale effettuato dallA.N.A.G. (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappa e Acquaviti) con attribuzione di un punteggio pari ad almeno 75/100 punti.

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Grappa

Produttori
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Cantina Sociale Lagundo Portici 218 39012 Merano (BZ) Tel. 0473 237 147 Fax 0473 275 892 kellerei.algund@rolmail.it www.burggraefler.it Hofbrennerei Fischerhof Colterenzio 42 39050 Cornaiano (BZ) Tel. 0471 660 627 Fax 0471 673 756 info@fischerhof-mauracher.it www.fischerhof-mauracher.it Distilleria L. Psenner Strada del Vino 10 39040 Termeno (BZ) Tel. 0471 860 178 Fax 0471 860 616 info@psenner.com www.psenner.com Distilleria Unterthurner Via Anselm Pattis 14 39020 Marlengo (BZ) Tel. 0473 4471 86 Fax 0473 447 001 info-dist@unterthurner.it www.unterthurner.it Distilleria Alfons Walcher Via Pillhof 99 39057 Appiano/Frangarto Tel. +39 0471 6311 45 Fax +39 0471 633 630 info@walcher.eu www.walcher.eu Hofbrennerei Zu Plun Via Alpe di Siusi 19 39040 Castelrotto (BZ) Tel. 0471 706 137 Fax 0471 707 505 info@pamkofel-florian.com

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Informazioni
Provincia Autonoma di Bolzano Ripartizione artigianato, industria e commercio Via Raiffeisen 5 39100 Bolzano Tel. 0471 413 740 Fax 0471 413 798 marchiodiqualita@provincia.bz.it EOS - Organizzazione export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano Via Alto Adige 60 39100 Bolzano Tel. 0471 945 750 Fax 0471 945 770 grappa@suedtirol.info www.suedtirol.info/grappa

Plars

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S. Giorgio Maia Alta

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S. Genesio Chiusa Settequerce

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Santa Giustina S. Maddalena Rencio Coste Auna di Sotto Campiglio

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Cantina Sociale Lagundo Hofbrennerei Fischerhof Distilleria L. Psenner Distilleria Unterthurner Distilleria Alfons Walcher Hofbrennerei Zu Plun

S. Giuseppe Lago di Castelvecchio Sll

Caldaro

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Villa Pinzano

Montagna Trodena

Cortaccia

Egna

Editore EOS - Organizzazione export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano Testo: Herbert Taschler Traduzione: Elvira Ackermann, Bruno Ciola Foto: Frieder Blickle, Archivio Camera di commercio di Bolzano (pag. 19) Grafica: F&P, Bz Stampa: La Commerciale - Borgogno, Bolzano Fonti bibliografiche ODELLO, Luigi: Grappa: tra assaggi e alambicchi, Centro studi e formazione assaggiatori, 2002 MRZ, Andreas: Merum Dossier Grappa, 2/2006 LIPPMANN, O.v./SUDHOFF, K.: Thaddaeus Florentinus (Taddeo Alderotti) ber den Weingeist, 1914 MAURIZIO, Adam: Geschichte der gegorenen Getrnke, 1933 RAU, Erich J.: rztliche Gutachten und Polizeivorschriften ber den Branntwein im Mittelalter, 1914 SUDHOFF, Karl: Weiteres zur Geschichte der Destillationstechnik, 1915 In: Archiv f. Geschichte d. naturwiss. Technik 5 (pag. 282288) WASSON, Gordon R.: Distilled Alcohol Dissemination, 1984 In: Drinking and Drug Practices Surveyor 19 (pag. 6) Regolamento per la tutela della Grappa dellAlto Adige, 1990 Disciplinare per il settore produttivo della Grappa a marchio Qualit Alto Adige, 2006 Bibliografia della grappa, Brescia, Centro studi e formazione assaggiatori, 1993

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EOS - Organizzazione export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano Via Alto Adige 60 39100 Bolzano Tel. +39 0471 945 750 Fax +39 0471 945 770 grappa@suedtirol.info www.suedtirol.info/grappa

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