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Esatta-Mente

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Esatta-MEntE
Scopri che i numeri sono amici divertendoti con il calcolo mentale

Gianni Golfera
a cura di Vladimiro Martini

Alessio Roberti Editore

Titolo dellopera Esatta-Mente Sottotitolo ??? Prima edizione: settembre 2008 Pubblicata da Alessio Roberti Editore Srl Via Conti Albani, 342 Urgnano (BG) Italy Copyright 2008 Alessio Roberti Editore Srl ISBN 978-88-88612-47-8 Direttore di collana Alessio Roberti Coordinamento di redazione e impaginazione Lorenzo Locatelli Progetto grafico della copertina zeronovecomunicazione Fabio Rizzoli Nlp Italy un marchio registrato in Italia da Nlp Italy Srl, utilizzato su licenza del titolare. Tutti i diritti riservati. vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo.

A mio padre, che mi ha insegnato ad amare i numeri insegnandomi a volare

IndIcE

Premessa

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PartE PrIMa
Le biografie dei pi grandi calcolatori mentali
Introduzione 1. Jedediah Buxton 2. Thomas Fuller 3. Zerah Colburn 4. Frederica Murray 5. George Parker Bidder 6. Johann Martin Zacharias Dase 7. Henri Mondeux 15 17 26 28

8. Truman Henry Safford 9. Giacomo Inaudi 10. Pericles Diamanti 11. Frank D. Mitchell 12. Gottfried Rckle 13. Louis Fleury 14. Alexander Craig Aitken 15. Arthur Griffith 16. Salo Finkelstein 17. Wim Klein 18. Maurice Dagbert 19. Mademoiselle Osaka 20. Shakuntala Devi 21. Hans Eberstark 22. Shyam Marathe 23. Arthur Benjamin

PartE SECONDa
La Mate-magica
Introduzione 1. La cifra perduta 2. 1089 3. Calcoli prodigiosi 4. Doppia fatica 5. Numeri amici 6. Numero fortunato 7. Divisioni aggiustate 8. Spiccioli 9. Conteggio sulle dita 10. Tabelline sulle dita 11. Giorno della settimana 12. Quadrati magici 13. Lultimo colpo

PartE tErZa
Le operazioni
Introduzione 1. Addizioni 2. Verifiche 3. Sottrazioni 4. Moltiplicazioni 5. Divisioni 6. Potenze 7. Radici 8. Soluzioni Bibliografia

PrEMEssa

Che utilit pu avere un libro che illustra le biografie dei pi grandi calcolatori e i metodi per eseguire calcoli mentali e giochi numerici? Certamente lobiettivo non pu essere solo quello di presentare delle storie di uomini dalle particolari caratteristiche o eliminare lutilizzo di calcolatrici e personal computer, che ormai fanno pienamente parte delle nostre vite. Ci che stato fatto in questo libro estrarre quegli schemi che rendono alcune personalit geniali. Lestrazione dei metodi e delle strategie di grandi calcolatori e matematici ci permettono di muoverci continuamente verso lo sviluppo e laccrescimento del nostro potenziale. Tutti noi, nella vita, ci affidiamo a strategie e programmi che, in stretta analogia con il software di un computer, ci consentono di ottenere dei risultati specifici. Comprendendo le strategie di personalit che

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hanno ottenuto risultati eccellenti possiamo scegliere se continuare a fare sempre le stesse cose o, piuttosto, migliorare i nostri talenti individuali. A questo punto pu sorgere nel lettore unaltra domanda. Qual lutilit di prendere a modello proprio dei matematici e proporre i loro metodi? Il messaggio che vogliamo diffondere che i numeri non sono lo spauracchio che molti si immaginano fin dalle scuole elementari; con loro ci si pu divertire, a tutte le et! In questo libro, infatti, i neofiti e i pi giovani scopriranno metodologie che consentiranno loro di eseguire calcoli mentali prima nemmeno immaginabili, mentre gli appassionati di numeri troveranno molte curiosit e nuovi stimoli con cui misurarsi. Il recente interesse di riviste e programmi verso giochi numerici e di brain-training sono il risultato di studi scientifici che hanno dimostrato che attivit come calcolare, memorizzare e creare collegamenti logici stimolano in modo costruttivo le nostre funzioni cognitive, permettendo al cervello in primis di svilupparsi e, in secondo luogo, di mantenersi attivo negli anni, rallentando il progredire inesorabile dellet celebrale. A questo punto possiamo andare a scomodare il vecchio adagio popolare, secondo cui bene unire lutile al dilettevole, quindi conoscere le vite dei migliori, imparare le loro strategie divertendosi, nutrire il proprio spirito e mantenere il cervello in salute.

PartE PrIMa LE bIografIE dEI PI


grandI caLcoLatorI MEntaLI
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IntroduzIonE

In questa prima parte verranno illustrati alcuni aspetti, sia biologici che sociali, che hanno caratterizzato e ancora caratterizzano la figura del calcolatore prodigio. Per molto tempo, questi personaggi sono stati considerati dei fenomeni da spettacolo, in grado di stupire con le loro esibizioni e di incuriosire studiosi e appassionati per le loro capacit al di sopra della media. In realt non si pu fare una classificazione precisa dei tratti caratteristici degli uomini e delle donne di cui abbiamo inserito le biografie. Alcuni di questi aspetti, per, sono decisamente frequenti e vale la pena di dar loro rilievo. Cominciamo con il dire che ci sono due tipologie di calcolatori prodigio, quelli a cui basta vedere i numeri che dovranno manipolare e quelli che preferiscono sentirli pronunciare da qualcun altro e/o ripeterli

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per conto proprio. Al primo tipo si possono attribuire caratteristiche come: una spiccata gestualit durante lattivit di calcolo, lessere autodidatti e riportare le soluzioni da sinistra a destra, laver cominciato a calcolare ancora prima di aver imparato a leggere e scrivere. Con il secondo tipo, invece, possibile eseguire un tipo di associazione diversa, individuando due sottogruppi: chi, dopo averli sentiti o ripetuti, visualizza i numeri come se li avesse scritti lui stesso davanti a s e chi se li immagina associandoli a colori, immagini, sensazioni. Analizziamo ora schematicamente le caratteristiche (curiose e, magari, poco conosciute) di questi calcolatori prodigio: proprio vero che hanno qualcosa in pi rispetto agli altri o sono cos bravi perch hanno un dono dalla nascita che li ha favoriti? Calcoli: attivit concia o inconscia? Normalmente, quando una persona esegue dei calcoli, lo fa consciamente sfruttando criteri e metodi imparati in precedenza. Differentemente, parlare la lingua madre, un processo inconscio. Possiamo paragonare leseguire i calcoli a mente al parlare una lingua non familiare. Cos come avviene per lapprendimento della propria lingua, si pensa che per molti calcolatori prodigio alcune regole di calcolo siano, in qualche modo, inconsciamente applicate; per alcuni sembra,

addirittura, ci sia anche la presenza di un controllo inconscio che impedisce loro di commettere errori, una sorta quindi di routine di verifica che evita le risposte errate. Il paragone con le lingue ci permette di fare unaltra considerazione: inizialmente, quando ci apprestiamo a parlare una lingua straniera, eseguiamo consciamente un processo di traduzione dalla nostra lingua madre tentando di rispettare per la grammatica e la sintassi dellaltra lingua; poi, con la pratica, c unacquisizione inconscia che, progressivamente, elimina questo processo e ci permette di esprimerci direttamente nella seconda lingua senza il passo intermedio della nostra. Similmente con i metodi di calcolo: in primo luogo si imparano delle metodologie che vengono applicate consciamente; queste, poi, diventano via via inconsce grazie alla pratica. Et, scolarit e sesso cosa nota che i bambini imparino pi facilmente di un adulto grazie alla loro possibilit di assorbire informazioni che pressoch illimitata. cos che alcuni di loro, precocissimi, riescono a suonare uno strumento, a parlare pi lingue o a calcolare in modo non comune. Gli specialisti della materia tendono a identificare una certa et critica durante la quale i bambini hanno un potenziale enorme nellacquisire delle informazioni.

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Anche la capacit di calcolo ha una sua et critica, e se andiamo a controllare le et di inizio attivit dei maggiori calcolatori della storia troviamo che sono tutte comprese tra 3 e 9 anni (vedi Colburn, Safford, Bidder, Inaudi, Mondeux, Dase). In questi casi, dato che spesso i bambini piccoli non sanno leggere e scrivere, si parla di calcolatori auditivi, che riescono cio a calcolare sentendo i numeri da manipolare e non hanno necessariamente bisogno di vedere le cifre scritte, come gi accennato a inizio capitolo. vero anche che molti calcolatori visivi hanno cominciato relativamente tardi (tra i 16 e i 30 anni) ad affermare le loro capacit (vedi Diamanti, Finkelstein, Osaka, Eberstark e Dagbert). La capacit di calcolo mentale non dipende dal grado di istruzione, infatti ci sono esempi lampanti per entrambi i casi: sia illetterati completi che laureati hanno raggiunto risultati strabilianti. In passato si cercato di dimostrare che se una persona poteva eseguire mentalmente quei calcoli cos complessi, allora poteva imparare a fare qualunque altra cosa; in realt gli esempi di Dase, Colburn e Mondeux hanno dimostrato lesatto contrario. Daltro canto, stato anche sostenuto che i grandi calcolatori mentali sono deficitari in molte altre aree, dato che investono tutte le loro risorse nel calcolo. In realt le capacit dei calcolatori prodigio non sono segno n di deficienza negli altri campi n di superio-

rit intellettuale, ma dipendono semplicemente da un grande interesse per la materia e da una robusta pratica. Inoltre, la capacit di calcolo non ha niente a che vedere con il sesso: lo scarso numero di donne nellalbo doro dei grandi calcolatori dipende solo dal fatto che, storicamente, stata data loro minor possibilit di sviluppare le capacit a disposizione: socialmente la pratica di calcolo sempre stata ad appannaggio degli uomini. Non mancano per figure come la Devi, la figlia della Contessa di Mansfield, e come Mademoiselle Osaka. Quanto dura la capacit di calcolo per un calcolatore prodigio? Alcuni calcolatori prodigio sono riusciti a mantenere le loro capacit fino a tarda et (alcuni fino alla morte), come dimostrano gli esempi di Buxton, Fuller, Bidder, Inaudi, Aitken, Dagbert e Klein, mentre altri hanno perso tali capacit completamente, come successo a Colburn a circa 20 anni, o comunque in modo sostanziale, come Safford, con lavanzare dellet. Indubbiamente, quando una qualunque capacit non viene esercitata a sufficienza, questa diviene inevitabilmente pi debole fino a spegnersi: tanto pi brillante si era manifestata tanto pi velocemente si perde.

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Calcoli e memoria numerica Riguardo alla capacit dei grandi calcolatori prodigio di memorizzare numeri, sono state spese molte parole e proposte varie congetture. Di certo, la pratica continua di certi argomenti porta inevitabilmente una sviluppata familiarit con essi. La memoria va allenata e, per usare le parole di Cicerone, Questa [la memoria] come un muscolo, se non esercitata si indebolisce. Ovviamente ci sono informazioni pi istintive da ricordare (immagini, profumi, sensazioni) e altre meno ma, con lesercizio, tutto diventa fattibile. Della capacit di Inaudi di memorizzare i numeri fu detto che era una combinazione di facolt mentale, attenzione, volont e perseveranza, ma soprattutto un appassionato gusto per materie connesse con la memoria (Binet). Due emisferi per tante attivit Il nostro cervello, o meglio la materia grigia di cui esso formato, diviso in due emisferi che gestiscono funzioni specifiche e peculiari. Ad esempio, lemisfero sinistro responsabile dellattivit del parlare, del riconoscere e gestire determinati aspetti grammaticali e sintattici, del sentire il ritmo e di altre funzionalit chiamate, dagli specialisti del settore, lineari. Quello destro, invece, responsabile delle attivit inerenti compiti visivo-spaziali (come la con-

sapevolezza di s e il riconoscere la propria immagine, il variare delle forme, dei colori e dei suoni) dette non lineari. Quanto esposto sopra confermato dal fatto che, quando il lato sinistro del cervello risulta danneggiato, si ha nel paziente un conseguente blocco della capacit di parlare (cfr. Area di Broca). La funzione del calcolo tipicamente unattivit dellemisfero sinistro, anche se alcuni esperimenti dimostrano che quello destro non ne completamente incapace. Questa situazione vera anche per alcuni mancini, mentre esattamente rovesciata negli altri. Inoltre il lato sinistro del cervello governa il movimento del lato destro del corpo e viceversa per laltro emisfero. Ereditariet delle capacit di calcolo Gli studi eseguiti sulle possibilit di ereditariet delle facolt di calcolo hanno mostrato che non ci sono legami tra le capacit dei genitori, o dei parenti stretti, e quelle dei figli: infatti, anche quando un calcolatore prodigio ha avuto dei figli abili nel calcolo, questi sono stati al massimo dei bravi emuli ma non hanno mai raggiunto il livello del padre (vedi G.P. Bidder padre e figlio). A proposito delle abilit di calcolo si preferisce parlare di condizionamento ambientale piuttosto che ereditariet.

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Questo argomento rientra in una ricerca molto pi ampia, che ha cercato di stabilire quanto, tra le capacit di un individuo, sia da attribuire alla sua genetica ereditata e quanto, invece, allambiente in cui cresce e vive. A tale riguardo va detto che in passato si sono scontrate, con alterni successi, due teorie contrapposte di cui una, detta innatismo, sostiene che ci che un individuo pu fare dipende esclusivamente dal suo bagaglio genetico mentre laltra, detta culturalismo, afferma che lambiente in cui viviamo condiziona a tal punto le nostre facolt, da essere direttamente responsabile delle reali possibilit e capacit di ciascun individuo. Le due posizioni, cos nettamente distinte, hanno portato gli studiosi a una situazione di stallo. Oggi, quindi, si sostiene che alcune capacit (come il linguaggio) siano condizionate dalla genetica mentre lambiente di vita sia responsabile di altre e della evidente differenza tra individuo e individuo con le stesse caratteristiche genetiche. Di conseguenza, recentemente si affermata una terza corrente, che approssimativamente si colloca tra le due precedenti; essa sostiene che ogni individuo avrebbe a disposizione, per genetica, una certa gamma di possibilit o facolt che, per, lambiente in cui vive amplifica o meno ma che non pu modificare: il fondamento su cui poggia questa ultima teoria si chiama principio di selezione.

Di seguito verranno riportate le biografie dei maggiori calcolatori prodigio del passato, remoto e pi recente, e del presente. Queste non hanno la pretesa di essere esaustive di tutti gli aspetti, sia storici che umani, ma serviranno allo scopo di far conoscere al maggior numero di lettori possibile alcuni personaggi che, diversamente, non avrebbero la giusta considerazione, e a far comprendere quanto indietro affondi le sue radici lantica pratica di calcolare a mente.

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JEdEdIah buxton
Nacque in Inghilterra nel 1702, come ci perviene da fonti storiche dellepoca, e sappiamo che non ricevette alcun tipo di istruzione, sebbene il nonno paterno fosse stato il vicario del villaggio di Elmton, luogo in cui venne alla luce, e il padre il maestro dellunica scuola. Il motivo per cui gli manc listruzione ci ignoto, ma gli storici riportano che Buxton era considerato un ritardato mentale, tanto da non saper scrivere neppure il proprio nome; questo, per, non gli imped di sposarsi e di avere una figlia. Buxton era un grande appassionato di numeri e riusciva a eseguire mentalmente dei calcoli sorprendenti, sia perch, appunto, illetterato, sia perch essi erano oggettivamente complessi; una rivista dellepoca, il Gentlemans Magazine, riporta alcune lettere di un giornalista, un certo Saxe, che avendo

sentito delle capacit di Buxton volle incontrarlo per proporgli alcuni quesiti di cui abbiamo una traccia: Quanto misura larea di un terreno di dimensioni 423 yard per 383 yard?. Buxton rispose dopo 2 minuti: 33 acri, 1 rood (unit di misura pari a circa un ettaro), 35 pertiche pi 20 yard e un quarto esatte!. Unaltra caratteristica straordinaria era la capacit di Buxton di bere pinte di birra (in media 5 o 6 al giorno) e ricordarsi chi gliele aveva offerte e dove le aveva bevute: sono rimaste famose le 72 pinte, pari a circa 9 galloni, bevute per dimenticare la morte della sua mucca.

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thoMas fuLLEr
Nato in Africa circa nel 1710, fu portato negli Stati Uniti come schiavo. Della sua vita sappiamo ben poco se non che aveva manifestato una spiccata attitudine a eseguire calcoli mentalmente e che la sua padrona non voleva disfarsene per nessun motivo. Ci pervenuta unintervista che fu fatta a Fuller quando aveva gi 80 anni da alcuni esponenti della Societ per labolizione della schiavit nello Stato della Pennsyilvania, durante la quale gli fu anche chiesto: Quanti secondi ci sono in un anno e mezzo?. E lui, dopo un paio di minuti, rispose: 47.304.000. Poi: Quanti secondi ha vissuto un uomo dellet di 70 anni, 17 giorni e 12 ore? E lui, dopo i soliti due minuti scarsi, rispose: 2.210.500.800. A questo punto i vari esperti, che si erano gi fatti i conti, gli fecero notare che la ri-

sposta non era esatta; dopo una brevissima riflessione Fuller fece notare che la loro, piuttosto, non era esatta, perch non avevano tenuto conto degli anni bisestili. Come ultimo test gli chiesero di calcolare il prodotto 78*6, che lui esegu in 10 minuti e che trov essere, correttamente, 34.588.806. Mor due anni dopo, sempre al servizio della sua affezionata padrona.

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zErah coLburn
Allinizio del XIX secolo, per un breve periodo, Colburn fu probabilmente tra le persone pi famose degli Stati Uniti e dEuropa, bench avesse solo 10 anni! Nacque nel 1804 nello stato del Vermont, quinto di sette figli di un allevatore. Abbiamo la fortuna di sapere molte cose sulla sua vita, dato che ci ha lasciato unautobiografia dettagliata dei suoi primi 28 anni durante i quali pass dalla fama intercontinentale alloblio pi assoluto. Che fosse un bambino particolare lo si evince anche dal fatto che avesse sei dita in entrambe le mani e in entrambi i piedi: allepoca si credeva che gli servissero per contare meglio. Quando il padre si accorse delle straordinarie capacit di calcolo del figlio, questultimo non aveva ancora 6 anni e non aveva nemmeno cominciato la scolarizza-

zione. Per questo motivo fu deciso di portarlo in giro per farlo conoscere e per trovare il modo migliore per provvedere alla sua istruzione. Il piccolo Zerah dava spettacoli pubblici delle sue abilit di calcolo mentale moltiplicando numeri a 2 o 3 cifre, dando le risposte cos velocemente che i suoi verificatori non riuscivano a tenere il suo passo, pur eseguendo i conti sulla carta. E anche lestrazione di radici quadrate o cubiche veniva eseguita rapidamente e senza sforzo apparente. Uno dei pezzi forti del repertorio di Colburn era la fattorizzazione di numeri interi e il riconoscimento dei numeri primi, oltre naturalmente alla risoluzione dei classici quesiti dellepoca, gi visti nelle biografie di Buxton e Fuller, basati sul calcolo dei secondi presenti in determinati archi di tempo o dei pollici quadrati in aree di terreno dalle misure pi disparate. Dopo un anno e mezzo di esibizioni, il padre di Colburn cap che in quella parte degli Stati Uniti suo figlio aveva gi dimostrato a sufficienza le sue capacit e decise che era giunto il momento di portarlo a Londra. Il bambino ancora non era riuscito a iniziare ufficialmente liter scolastico. Le esibizioni continuarono con grande successo anche in Gran Bretagna: in una di cui abbiamo traccia Colburn calcol che 816 era uguale a 281.474.976.710.656 in pochi minuti e che, se la base da elevare era composta da due cifre, i tempi si allungavano di poco.

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Nella miniera di informazioni che la sua autobiografia, troviamo un estratto in cui Colburn descrive il suo personale metodo di esecuzione delle moltiplicazioni tra numeri a 3 e 4 cifre: non le eseguiva direttamente, ma passando attraverso la fattorizzazione. Una volta trovati i fattori, eseguiva le varie moltiplicazioni intermedie, che erano pi semplici, fino al raggiungimento del risultato finale. Come successo a molti altri calcolatori prodigio, anche Colburn fu oggetto di studi medici per capire da dove venisse tutta quellabilit di calcolo. Fu cos che nel 1814, pi o meno nel periodo in cui Napoleone torn dallisola dElba, Colburn fu visitato da un dottore esperto di craniologia e colse loccasione per farsi togliere tutte le dita in soprannumero, dato che quelle dei piedi gli impedivano di ballare con disinvoltura; adesso aveva 10 anni e gli fu possibile iniziare a prendere lezioni in una famosa scuola in Francia. Purtroppo la scuola costava molto e il padre riusc a mantenere il figlio solo per un anno, quindi decise di riportarlo in Inghilterra cercando altre soluzioni che per non gli consentirono unistruzione completa. A un certo punto della sua vita, a Colburn padre venne in mente che il figlio era abbastanza famoso da poter fare lattore e lo mand in una scuola darte; Zerah apparve, in effetti, in alcune rappresentazioni teatrali di basso profilo. Nel 1824 Colburn padre mor e Zerah decise che era

giunto il momento di tornare in Vermont dalla sua famiglia; quando arriv alla casa paterna trov la madre e i fratelli in condizioni di semi-povert. Rinvi cos i suoi progetti di lavoro per aiutarli. Grazie allamicizia con il conte di Bristol, che gli procur finanziamenti e contatti con le autorit del luogo, Colburn riusc ad aprire una piccola scuola dove insegnava francese. In patria, per, era rimasto senza riferimenti ed era molto giovane. Fu cos che si avvicin alla religione cristiana, che divenne la sua ragione di vita. Dopo un lungo periodo di studi e difficolt riusc perfino a diventare reverendo ma dopo poco, a 35 anni, mor. Dopo la sua scomparsa stato detto di lui che va indubbiamente riconosciuto come prodigio dellaritmetica e che era senzaltro un genio dei calcoli, ma anche che eccetto che per i calcoli, era negato per tutto il resto. Indubbiamente fu il pi giovane prodigio a manifestarsi nel campo aritmetico che lasci traccia di s e dei suoi metodi di calcolo; un peccato che il suo indiscutibile talento non sia stato messo a frutto in nessuna branca dellaritmetica n in nessunaltra disciplina. Alcuni storici riportano che a 20 anni, cio quando torn dalla sua famiglia dopo la morte del padre, aveva gi perso gran parte delle sue straordinarie capacit.

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frEdErIca Murray
Era la figlia della Contessa di Mansfield ed era coetanea di Zerah Colburn. Allet di 8 anni circa riusc a incontrare il famoso calcolatore che di lei ebbe a dire: Ha una grande prontezza mentale, non comune per la sua et e per il suo sesso!. Si dice che a 13 anni fosse capace di estrarre radici quadrate e cubiche, di numeri a 9 cifre, con grande facilit.

gEorgE ParkEr bIddEr


Nato nella regione del Devonshire nellanno 1806, a differenza di Colburn, ebbe la fortuna di ricevere unottima istruzione, fino a laurearsi in Ingegneria. Si dice che abbia imparato a contare dal fratello maggiore, ma a scuola non dimostr di essere un gran talento. Dopo qualche tempo, per, il padre si accorse della sua precoce abilit nel far di conto e cominci a portarlo in giro per i salotti buoni dellaristocrazia britannica per farlo esibire, trascurando completamente la sua educazione scolastica. Fu soltanto molto pi tardi, nel 1821, che Bidder riusc ad avere un tutore personale che laiut a farsi ammettere allUniversit di Edimburgo; in questo ateneo pot

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dimostrare il suo talento, al punto da vincere vari premi nel campo dellaritmetica. A noi pervenuta una raccolta di esercizi eseguiti da Bidder nel periodo 1816-19, cio quando aveva 10-13 anni, corredata anche dai tempi di risposta; proviamo a immaginarci la scena. Capo commissione: Allora, piccolo, prova a calcolare linteresse composto di 4444 sterline per 4444 giorni con un tasso del 4% annuo. Bidder, dopo un paio di minuti: Fa 2434 sterline, 16 scellini e 5 pence e un quarto. In realt i pence sono pi vicini a 6 che a 5,25, ma da un bambino di 10 anni che volete di pi? Capo commissione: Una cisterna di 1 miglio cubo quanto pu essere riempita da un fiume che versa 120 galloni al minuto?. Bidder, dopo i soliti 2 minuti: 14.300 anni, 285 giorni, 12 ore e 46 minuti. La risposta naturalmente esatta, ma per capire quanto possa essere complessa diamo questa chiave di lettura: a differenza delle misure di capacit del Sistema Internazionale, che sono tutte in base 10 (1 km = 1000 m, 1 kg = 1000g, 1 hl = 100 litri), quelle usate ancora oggi nei paesi anglosassoni sono drammaticamente diverse: 1 gallone = 282 pollici cubi. Come gi detto, Bidder si laure in Ingegneria e riusc ad applicare le sue doti in situazioni di vita quotidiana: contribu, in collaborazione con lingegner Stephenson, alla costruzione della prima ferrovia

in Norvegia, fece costruire i famosi ponti Vittoria a Londra, si occup anche di problemi navali e fond la Compagnia dei Telegrafi Elettrici; fu addirittura eletto parlamentare con importanti incarichi nel settore ferroviario. Testimonianze dellepoca riportano che Bidder avesse ancora grande abilit di calcolo anche poco prima di morire, nel 1878, a 72 anni.

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Johann MartIn zacharIas dasE


Molte informazioni sulla sua personalit e la sua bravura ci giungono direttamente dalla corrispondenza di due eminenti matematici tedeschi della met dellOttocento: Gauss e Schumacher. Anchegli tedesco, essendo nato ad Amburgo nel 1824, cominci prestissimo a farsi notare per la sua abilit nel calcolo, e gi a 15 anni si esibiva come professionista. A questo periodo risale il suo iniziale sforzo, durato quasi 2 mesi, per determinare le prime 205 cifre dei decimali di , migliorando il precedente record di ben 47 cifre. La sua perizia nellestrazione di radici di ordine superiore al secondo lo port direttamente al cospetto di Schumacher, che a Gauss scrisse di lui: Questo ragazzo riesce a calcolare le radici quinte, anche di numeri a molte cifre, con estrema facilit. Purtroppo, al primo incontro con Schumacher, Dase fece una pessima esibizione a causa di un terribile mal di testa, ma le frequentazioni continuarono e le performance successive furono decisamente migliori: moltiplic mentalmente 2 numeri di 20 cifre in 6 minuti, 2 numeri di 48 cifre in 40 minuti e 2 numeri

di 100 cifre in 8 ore e 45 minuti; inoltre, estrasse la radice quadrata di un numero di 60 cifre in pochi minuti. Dase voleva conoscere il grande matematico Gauss ma, nonostante lintercessione di Schumacher, il vecchio maestro non era granch interessato a incontrare il ragazzo, perch riteneva che fosse solo un bravo calcolatore e non un buon matematico. Dase si mise quindi a calcolare i logaritmi naturali, fino a 7 decimali, dei numeri interi fino a 1.500.000, nella speranza che qualche editore pubblicasse il suo lavoro: voleva riscattarsi dello smacco ricevuto da Gauss e lasciare una traccia di s nel mondo dellaritmetica. Alla fine di tanti sforzi e difficolt, Dase riusc a farsi pubblicare almeno una parte del suo lavoro che, per, al giorno doggi non viene mai utilizzata, dato che quel tipo di conteggi viene svolto egregiamente dai moderni computer. Forse il grande Gauss non aveva tutti i torti. Mor prematuramente allet di 37 anni.

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hEnrI MondEux
Nacque nel 1826 in un paesino delle campagna francese. Fonti storiche dicono che cresceva bello e in carne finch, a 4 anni, si ammal seriamente. Da quel momento la sua infanzia fu un susseguirsi di peripezie. Le sue attivit erano sostanzialmente legate alla pastorizia, molto diffusa nella sua zona, e come spesso accade nello svolgimento di queste mansioni, per combattere la noia, cominci a giocare con alcuni sassolini che furono i suoi primi strumenti di calcolo. Avendo molto tempo a disposizione e grazie a una mente molto ricettiva, il bambino svilupp rapidamente una spiccata attitudine al calcolo che, nel suo caso, non poteva che essere mentale. Quando si diffuse la notizia di questa sua abilit fu avvicinato da alcune personalit dellambiente scolastico locale, che si accorsero immediatamente che non sapeva n leggere n scrivere. Quando gli proposero di prendere lezioni, il piccolo Mondeux rifiut. Alla morte della madre i suoi problemi di salute furono aggravati da quelli familiari: fu mandato a vivere da uno zio che, per non tenerlo a casa, lo faceva lavo-

rare a servizio da un signorotto locale. I risultati per furono pessimi: il carattere del giovane era ribelle a qualunque tipo di regola. Dopo questo insuccesso, Mondeux fu rispedito dallo zio alla casa paterna. Nel frattempo il padre si era risposato con una donna che aveva dei figli gi grandi che misero il fratellastro in condizione di scappare di casa. Dopo un lungo periodo di vagabondaggio, durante il quale visse di espedienti, Mondeux si decise a presentarsi a scuola e dal parroco: sia i maestri che il religioso furono felici della sua scelta, ma la loro gioia si spense di l a poco. Mondeux era un ragazzo dal carattere molto difficile e lo dimostr anche in quella situazione. Un giorno, mentre si trovava in un campo, incontr delle donne e per fare una bella impressione su di loro si offr di calcolare il numero di secondi vissuti da colei che gli avesse detto let. Una di queste ragazze era la sorella di mile Jacoby, insegnante nel pi importante istituto di Tours, e raccont al fratello lincontro con Mondeux e il risultato del calcolo. Jacoby si accorse che era corretto e decise di andare a cercare il giovane calcolatore. Quando riusc a trovarlo, fece del suo meglio per convincerlo a trasferirsi a Tours e a studiare presso il suo istituto. Alla fine Mondeux accett la proposta. Quando Mondeux padre fu informato del trasferi-

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mento del figlio, avvert il maestro cos: un piccolo selvaggio, faccia molta attenzione!. Jacoby scopr presto che queste parole non erano un avvertimento esagerato. Escluso il calcolo puro e semplice, il ragazzo non era in grado di applicarsi a niente per pi di un quarto dora; ricominci a esercitarsi nel calcolo mentale e recuper velocemente la brillantezza degli anni dellinfanzia: adesso aveva 14 anni ed era in grado di esibirsi in pubblico. I suoi pezzi di bravura erano i quadrati di numeri a tre o quattro cifre e le differenze tra potenze. Immaginiamo un esempio dei suoi: Mondeux: Datemi un numero a 4 cifre: ne calcoler mentalmente il quadrato!. Pubblico: 1204. Dopo pochi secondi: 1.449.616. Oppure, alla domanda: Quali sono i due quadrati la cui differenza 133?. Mondeux, dopo alcuni secondi, avrebbe risposto: 66 e 67. Si fa presente che il giovane Mondeux si era costruito autonomamente il metodo per eseguire questi calcoli: nel primo caso utilizzava la famosa formula algebrica (a+b)2 = a2+2ab+b2 che, nel caso proposto, diventava (1200+4)2 = 12002+2*1200*4+42 = 1440000+9600+16. Nel secondo si pone a-b = d quindi a = b+d; nel caso in esame, c = 133 e se supponiamo d = 1, allora a = b+1 e quindi b = (c-1)/2, ovvero b = (133-1)/2 = 66, perci a = 67.

Ripreso lallenamento grazie alla protezione di Jacoby, Mondeux si esib frequentemente e collabor con lo stesso Jacoby alla produzione di un trattato sui criteri di divisibilit di un numero qualsiasi per un altro numero (intero) compreso tra 1 e 50. Anche lui, come Dase, si spense allet di 37 anni, nel 1861. opinione diffusa che le notevoli capacit di calcolo di Mondeux siano state molto condizionate dalle limitate conoscenze matematiche di Jacoby. I criteri e i metodi sui quali Mondeux lavorava erano gi tutti noti nellambiente matematico, ma egli era particolarmente abile nel maneggiarli mentalmente. Se, invece, avesse potuto avere un altro tipo di supporto, probabilmente avrebbe potuto dare un contributo migliore al mondo dellaritmetica.

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truMan hEnry safford


Nacque nel 1836 nello stato del Vermont, 30 anni dopo Colburn. Cominci ad appassionarsi ai calcoli allet di 6 anni con le misure di lunghezza e i vari sottomultipli, non appartenenti al Sistema Internazionale, come gi prima di lui avevano fatto Buxton, Fuller e Colburn. Ad aiutarlo furono i genitori, entrambi insegnanti. Il piccolo Safford era molto affascinato dai libri in generale: ne possedeva molti di algebra (in particolare sui logaritmi), di chimica e di astronomia. La sua passione fu cos forte e costante, che riusc a laurearsi allUniversit di Harvard. Divenne professore alla Chicago University e direttore del Deaborn Observatory. La sua carriera fu molto longeva e si concluse al Williams College praticamente con la sua morte, avvenuta allet di 65 anni.

Viene riportato uno dei suoi pi mirabolanti conteggi, eseguito in una performance giovanile, durante la quale gli fu chiesto: Quanto fa 365.365.365.365. 365*365.365.365.365.365.365?. E lui, dopo poco pi di un minuto, rispose: 133.491.850.206.566. 925.016.658.299.941.583.225. Aveva 10 anni e aveva eseguito lintero calcolo mentalmente. Va detto che, purtroppo, queste sue strabilianti capacit andarono via via spegnendosi fino a scomparire totalmente dopo qualche anno.

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gIacoMo InaudI
Nacque in Piemonte nel 1867, figlio di una famiglia di italiani emigrati in Francia. Durante linfanzia si ritrov a fare il pastore e, come gi visto per Mondeux, si ingegn a trovare un metodo per combattere la noia: lo trov nel contare le pecore, mentalmente; va detto che Inaudi impar a leggere e scrivere solo allet di 20 anni. La lotta alla noia nelle lunghe giornate pastorali lo port a raggiungere una precoce abilit nei calcoli mentali, tanto che a 7 anni riusciva a moltiplicare tra loro due numeri di 5 cifre. Non sopportando pi il genere di vita condotto fino a quel momento, si accord col fratello maggiore e scapp di casa per andare in Provenza: per sopravvivere, il fratello suonava lorganetto e lui si esibiva nei calcoli mentali. A 10 anni tenne unesibizione a Parigi, dove fu notato da due famosi antropo-

logi che lo convinsero a farsi istruire e studiare da loro. Gli studi su Inaudi durarono per anni: dai diari dei due professori sappiamo che egli aveva una testa sproporzionata rispetto al corpo piccolo e magro; la sua altezza era di poco superiore al metro e mezzo. Era riservato, intelligente e, come gi accaduto in passato per personaggi di questo tipo, tanto era brillante nei calcoli quanto incapace di gestirsi in tutto il resto: dimenticava gli appuntamenti presi, le citt in cui si era esibito etc.. Normalmente le sue performance consistevano in sottrazioni di due numeri di 21 cifre, somme di cinque numeri di 6 cifre ciascuno, estrazione di radici quadrate di numeri di 4 cifre, di radici cubiche di numeri a 9 cifre e radici quinte di numeri a 12 cifre. Durante gli spettacoli, Inaudi non guardava mai la lavagna: teneva lo sguardo fisso sulla platea che gli diceva i numeri su cui eseguire le varie operazioni. Si ripeteva tali numeri due o tre volte e poi, mentalmente e rapidissimamente, annunciava il risultato: tutto quello che stato elencato sopra, Inaudi lo eseguiva in un tempo massimo di 12 minuti. Un altro pezzo di bravura del suo repertorio, che a quei tempi riscuoteva grande successo, era il calcolo del giorno della settimana di una data proposta dal pubblico: la risposta era pressoch immediata. Dato che eseguiva tutto a mente, dalla memorizzazione dei numeri alla loro manipolazione, stato sti-

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mato che, per ogni performance, Inaudi si ricordava circa 230 cifre ed egli era in grado di ripeterle tutte in sequenza, anche a distanza di qualche giorno. La sua attivit continu fino al 1934 allargandosi a tutte le maggiori citt dEuropa e degli Stati Uniti. Purtroppo la sua sbalorditiva abilit nei calcoli, che continu imperterrito a esercitare fino allultimo, non fu ben sfruttata: mor in povert allet di 83 anni.

PErIcLEs dIaMantI
Nato in una piccola isola greca dello Ionio (Pylanos) nel 1868, era figlio di commercianti. Nella sua carriera scolastica fu sempre il primo della classe. Conosceva cinque lingue e si dimostr bravissimo nei calcoli mentali, tanto da presentarsi allAccademia delle Scienze di Francia poco pi che ventenne. A Parigi seppe di una performance di Inaudi, che allepoca era considerato il miglior calcolatore mentale, e decise di prepararsi per sfidare il grande maestro; lauspicato testa-a-testa, tuttavia, non avvenne mai. Chi conosceva bene Diamanti riporta che egli vedeva i numeri e associava loro un colore; questa connessione gli permetteva di memorizzare centinaia di numeri apparentemente senza grande sforzo. Per questa abilit fu fatto oggetto di studi per testare quanti numeri poteva memorizzare, sia solamente sentendoli, sia vedendoli scritti: pur dimostrando capacit non comuni, non arriv mai alle quantit e alle tempistiche (necessarie alla memorizzazione) di Inaudi.

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frank d. MItchELL
Non sappiamo granch sul suo conto; ci pervengono informazioni da un articolo di una rivista specializzata in cui si parla di un ragazzo che ha imparato a contare molto presto, allet di 3 o 4 anni, e da subito rimasto affascinato dalle serie di potenze delle prime nove cifre. Nellaffinamento di queste successioni si accorto che le ultime due cifre di tali potenze sono in stretta correlazione con la loro radice e ha cercato di sistematizzare tale relazione, un po come soleva fare Colburn molti anni prima. Ci significa che, determinate le ultime due cifre del moltiplicatore e del moltiplicando, Mitchell sapeva esattamente quali erano le ultime due cifre del loro prodotto. Questo, per, non si traduce nel saper eseguire mentalmente calcoli di una certa difficolt. Infatti, labilit di

calcolo di Mitchell non ha prodotto risultati rilevanti dopo la sua infanzia. Questo tipo di procedimento era sfruttato da Colburn nel modo inverso: dovendo eseguire la divisione di grandi numeri, preferiva individuare gli eventuali fattori e quindi procedere con le divisioni. In questottica, la relazione tra le ultime cifre di un numero e quelle degli eventuali divisori ha uneffettiva valenza pratica.

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gottfrIEd rckLE
Questo personaggio, pi che un brillante calcolatore mentale, fu un formidabile memorizzatore di numeri, migliore anche di Inaudi e Diamanti, ma non di Finkelstein. Anchegli era dotato di unottima memoria visiva: a 12 anni aveva gi memorizzato tutti i numeri primi e le fattorizzazioni dei numeri composti fino a 1000. Per questo motivo aveva una predilezione per i numeri dispari e, tra questi, per quelli primi. A detta degli storici, era molto abile in somme e sottrazioni, che riusciva a eseguire bene quasi quanto Inaudi, ma non altrettanto nelle moltiplicazioni e nelle divisioni.

LouIs fLEury
Nato in Francia nel 1893 gi cieco, si dice sia stato abbandonato dai genitori allet di un anno e mezzo e quindi adottato da una famiglia di contadini. A 10 anni non era ancora capace di lavarsi e vestirsi. Fu mandato alla scuola per ciechi di Arras ma senza grandi risultati, specialmente in matematica, materia in cui aveva le difficolt maggiori. A 15 anni i suoi precettori decisero che non era educabile e fu inviato in un istituto. In quellambiente ebbe unesperienza drammatica: il suo vicino di posto a tavola fu colpito da un attacco epilettico. Essendo cieco e incapace di comprendere cosa gli succedesse intorno, Fleury rimase fortemente impressionato. Per reazione si rifugi in se stesso e, per sfuggire a quellorrore, si dedic a quanto di pi difficile conoscesse: laritmetica. Fu cos che scopr che poteva studiare qualunque cosa e chiese di essere rimandato alla scuola di Arras, ma gli fu negato. Finse quindi di aver perso la ragione e fu mandato in un ospedale psichiatrico, dove scoprirono le sue capacit di calcolo mentale. A 21 anni riusc a uscire dallospedale e tenne di-

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mostrazioni pubbliche in Francia, Gran Bretagna e Stati uniti, durante le quali eseguiva in pochi secondi calcoli mentali come: 20.700/48 = 431 e resto 12 52872 = 27.952.369 220 = 1.048.576 3456.609 = 77 e resto 7 La data della sua morte ci sconosciuta, cos come il luogo e le circostanze.

aLExandEr craIg aItkEn


Nacque in Nuova Zelanda nel 1895. Fu un grande matematico e diede grandi contributi allalgebra, allanalisi matematica e alla statistica; fu violinista autodidatta di considerevole livello. Fino allet di 13 anni, epoca in cui and alle scuole secondarie, era sempre stato il primo della classe, ma non aveva mai dimostrato le sue incredibili doti. Ad appassionarlo erano, pi che altro, le lingue e la letteratura. Durante la prima Guerra Mondiale si arruol nellesercito e combatt con gli alleati inglesi in India e, in Europa, specialmente in Francia, dove fu ferito due volte. Tornato in patria, ricominci a studiare, ma la matematica ancora non era entrata nella sua vita; le sue preferenze erano il latino e il francese. Allet di 25 anni, Aitken si ritrov laureato, sposato, reduce di guerra

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e decorato. Trov un impiego come insegnante di lingue alle scuole superiori e contemporaneamente gareggiava in salto in alto e con lasta, fino a vincere perfino i campionati della sua regione nel 1923. Due anni dopo vinse un dottorato alluniversit di Edimburgo, dove conobbe il famoso professor Whittaker, che lo indirizz ai calcoli e allanalisi matematica. La novit lo conquist istantaneamente, tanto che fu ammesso alla facolt di Ingegneria (come Bidder molti anni prima), proprio per la sua abilit nei calcoli mentali. Le sue specialit erano le radici quadrate, fino a 5 decimali, di numeri a 3 o 4 cifre (eseguite in pochi secondi) e la classificazione, tramite fattorizzazione, di numeri di 3 o 4 cifre in numeri primi o composti (anche questa eseguita in tempi brevissimi). Aitken va ricordato, inoltre, per il calcolo dei decimali di , arrivando fino a 1000 cifre che, naturalmente, teneva a mente.

arthur grIffIth
Nacque nello stato dellIndiana nel 1880 e cominci a contare pi o meno nello stesso periodo in cui pronunci le sue prime parole. La madre, per tenerlo buono, gli dava da contare vari oggetti. Buxton ricordava le pinte di birra che gli erano state offerte; Fuller cont i peli della coda di una vacca e il piccolo Griffith ricordava la quantit di chicchi di grano data alle galline: in tre anni arriv a 42.173, dicendo di ricordarsi perfino i parziali di ciascun giorno. Allet di 12 anni cominci a sviluppare un proprio metodo per calcolare mentalmente. Negli anni si appassion talmente allo studio, che riusc a entrare alluniversit

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dellIndiana. Qui il professor Lindley lo not e decise di eseguire un test sul nuovo arrivato: lo tenne sotto osservazione per cinque mesi, durante i quali gli fece eseguire varie performance di calcolo mentale per registrarle. Queste consistevano in 10 addizioni di numeri a 1, 2, 3 e 4 cifre (la pi complessa terminata in un tempo massimo di 50 secondi); 10 sottrazioni di numeri a 1, 2, 3 e 4 cifre (anche in questo caso la pi complessa terminata in un massimo di 50 secondi); 10 divisioni di numeri a 1, 2, 3 e 4 cifre (la pi complessa eseguita in un massimo di 78 secondi); moltiplicazioni tra numeri di 3 e 4 cifre, in modalit sia visiva che auditiva (tempo massimo di esecuzione 9 secondi); fattorizzazione di numeri a 3 e 4 cifre in 5 secondi; radici cubiche di numeri a 9 cifre (tempo massimo di esecuzione 45 secondi) e radici quadrate di numeri a 6 e 7 cifre (tempo massimo di esecuzione 35 secondi). Secondo i suoi supervisori, Griffith era leggermente inferiore a Inaudi in rapidit di calcolo, ma migliore di Diamanti. C da dire che le prove a cui egli fu sottoposto furono abbastanza facili, specialmente rispetto agli standard dei calcolatori mentali progigio citati in precedenza. Un infarto spense prematuramente Griffith nel 1911, allet di 31 anni.

fInkELstEIn
Nacque nel 1896 a Lodz, oggi in territorio polacco, ma allepoca appartenente alla Russia. Fin da bambino si dimostr abile nel contare tanto che, terminati gli studi, trov un impiego come contabile per il governo polacco. Nel 1927 sent parlare di un uomo che dava esibizioni di calcolo e memorizzazione di numeri, e cos anche lui volle dimostrare di poter fare altrettanto; aveva lavorato per 11 anni per il governo del suo paese come revisore del budget del Tesoro, e in tutto quel periodo non era mai stato trovato un suo errore. Si sa poco altro di lui; nel 1932 decise di andare a New York per farsi assumere in una delle famose banche della Grande Mela. L misero subito alla prova le sue capacit con test di grande difficolt e il risultato fu che, pur non essendo particolarmente abile nelle moltiplicazioni n come velocit n come accuratezza, era velocissimo e preciso nel sommare i numeri mentalmente: riusciva a sommare 4 cifre al secondo. Il suo maggior talento consisteva, comunque, nel memorizzare i numeri: gli bastava un secondo tra luno

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e laltro. Poteva memorizzare, dopo un solo secondo di visione, numeri da 20 a 25 cifre e ripeterli anche a ritroso; questa sbalorditiva capacit per diminuiva sensibilmente se i numeri non erano rappresentati in linea orizzontale, ma gli venivano proposti in colonne verticali. Sembra che associasse sequenze numeriche a date o situazioni a lui familiari, nello spazio temporale di 1 o 2 secondi al massimo. Le notizie sulla sua vita, una volta ripartito da New York, sono poco chiare.

WIM kLEIn
Nacque ad Amsterdam nel 1912. Cominci a interessarsi di calcolo allet di 8 anni, quando scopr la fattorizzazione. Ripetendo tante volte certe operazioni, riusc a memorizzare tutte le fattorizzazioni per i numeri interi fino a 25.000, i quadrati degli interi fino a 1000, i cubi degli interi fino a 100, i numeri primi fino a 10.000 e i logaritmi a 5 cifre dei primi 150 interi. Il suo interesse contagi il fratello Leo, che divenne anchegli un ottimo calcolatore mentale; secondo il parere dello stesso Wim, il fratello Leo era pi visivo, mentre lui pi uditivo. Per capire le differenze di metodo tra i due, Wim era solito fare questo tipo di esempi: prendiamo i numeri 426 e 843; il loro prodotto 359.118. Leo lo calcolerebbe cos: ci sono 12,78$ e 170,10$ e anche 3408,00$ che sommati

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danno 3591,18 quindi ho 359.118. Wim, invece, procederebbe cos: 426/6 = 71 e 843*6 = 5058 da suddividere in 5000+58; poi 5(000)*71 = 355(000) e 58*71 = 4118 quindi 355.000+4118 = 359.118. Leo mor durante la seconda Guerra Mondiale in un campo di concentramento. Wim, invece, sopravvisse, e al termine del conflitto, dato che tutti i beni di famiglia gli erano stati espropriati, fu costretto, per guadagnarsi da vivere, a esibirsi come calcolatore prodigio con lo pseudonimo di Pascal. Solo nel 1952 riusc a trovare lavoro come insegnante di matematica ad Amsterdam. Inviato a Parigi dal suo istituto per partecipare a un convegno, vi rimase per due anni e l, nel 1954, incontr Aitken. Nel 1954, dopo molte difficolt, riusc a entrare in contatto con il CERN e a farsi assumere rimanendoci fino al 1975, anno in cui decise che era tempo di ritornare ad Amsterdam. Lanno prima, nel 1974, alcune riviste specialistiche del settore avevano riportato la notizia che un certo de Grote di Mexico City era riuscito a estrarre la radice tredicesima di un numero a 100 cifre in 23 minuti: la cosa colp a tal punto Klein che decise di provarci anche lui. E cos cominci la sua personale sfida contro tutto e tutti nellestrazione di radici di ordine elevatissimo in tempi sempre pi brevi. Sempre nel 1974 riusc a

estrarre la radice ventitreesima di un numero di 200 cifre in 18 minuti e 7 secondi, e nel 1975 ridusse il tempo a 10 minuti e 32 secondi, entrando di diritto nel Guinness dei primati. Klein ha dichiarato in unintervista che il suo un processo di calcolo semimentale, in quanto mano a mano scrive parti della risposta finale prima che sia completamente definita. Quando gli chiesero se credeva di essere il pi grande calcolatore di sempre ha risposto: Non il pi grande, ma il pi rapido!. Si spento nel 1986 allet di 74 anni.

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MaurIcE dagbErt
Nacque nel 1913 a Calais. Sembra che da piccolo abbia avuto qualche problema a scuola perch risolveva gli esercizi di calcolo da sinistra a destra e non nel metodo scolastico classico. Non chiaro quando abbia cominciato a interessarsi di calcolo mentale, ma pare che la molla sia stata unesibizione di Inaudi che ebbe luogo nel 1927 o al massimo nel 1930. Comunque sia, ebbe la possibilit di affinare i suoi metodi di calcolo in drammatiche circostanze capitate anche ad altri: durante la prigionia in Germania negli anni della seconda Guerra Mondiale. Alcune riviste specialistiche, parlando di lui, riportano che nel 1939 un ragazzo di 25 anni di Calais aveva estratto la radice

settima di 31.068.554.553.807.275.169, pari a 609; mancano, tuttavia, le notizie sul tempo occorso a Dagbert per arrivare al risultato. Lincontro di Dagbert con Inaudi non fu isolato: dopo la guerra ne avvenne un altro nel quale Inaudi aveva 76 anni e si dice che si ricordasse che quel ragazzino, circa 20 anni prima, gli aveva chiesto la radice cubica di 700.227.072 (che 888). Dagbert risolveva rapidissimamente le radici dispari di numeri di 15 e 17 cifre e anche moltiplicazioni tra numeri di 3 e 4 cifre. Uno storico dellepoca riporta che durante le esibizioni in teatro suonava addirittura il violino. Unaltra particolarit di tali spettacoli era la seguente: presa una lavagna con sopra una griglia di 7 righe e 3 colonne, a mo di battaglia navale, Dagbert chiedeva al pubblico di assegnare, in ordine sparso, una coppia di numeri alle caselle vuote (tipo C4 = 41, B1 = 18 etc.) mentre lui voltava le spalle alla lavagna; quindi ripeteva mentalmente tutti i numeri in ordine corretto e infine ne calcolava la somma totale.

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MadEMoIsELLE osaka
Non sappiamo quasi niente dei suoi dati anagrafici, tranne che dovrebbe essere nata tra il 1920 e il 1925. Una fonte storica ci riporta che ebbe gravi problemi di varia natura fin da bambina, tanto che non fu in grado di parlare fino allet di quattro anni e mezzo. Impar a leggere e a scrivere soltanto a 26 anni, e a quellet riusciva a eseguire solo le addizioni. Poco dopo successe qualcosa (non sappiamo che cosa) e cominci a dimostrare spiccate abilit nel calcolo mentale. Diceva: I numeri mi appaiono in mente come scritti su una lavagna e pi chiari e nitidi di quelli reali. Cominci quindi a tenere esibizioni di calcolo mentale, durante le quali calcolava le potenze di numeri a una e due cifre fino al decimo grado e le potenze di numeri a 3 cifre fino allottavo grado. Inoltre memorizzava lunghe sequenze numeriche in poco tempo ed era in grado di ripeterle in ordine di apparizione, a ritroso e in ordine sparso.

shakuntaLa dEvI
Shakuntala Devi nacque in India nel 1932 o nel 1940; le fonti sono discordanti in merito. Sappiamo che da bambina il padre la faceva esibire nei circhi finch lei decise di continuare da sola le sue performance in giro per lIndia. La sua fama crebbe notevolmente negli Stati Uniti, soprattutto quando alla Dallas University estrasse la radice ventitreesima di un numero a 201 cifre in 50 secondi. La soluzione ha ben 9 cifre. Oltre che a lei, il calcolo fu sottoposto anche al computer delluniversit ma non ci fu risposta. Apparve chiaro, quindi, che la signora Devi era pi potente del computer della Dallas University. In unintervista rilasciata a una rivista scientifica, Devi afferm che le sue ca-

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pacit sarebbero state favorite dalla sua preparazione sugli antichi testi religiosi scritti in sanscrito: probabilmente la difficolt della lingua e la complessit e la vastit dei testi avevano fatto s che si sviluppassero in lei le attitudini al calcolo mentale, generalmente non comuni, ma a suo giudizio trasmissibili anche ad altri.

EbErstark
Nato a Vienna nel 1929, non fu un bambino calcolatore prodigio, perch il suo interesse principale erano le lingue. Al momento dellannessione dellAustria al Terzo Reich da parte della Germania nel 1939, la famiglia di Eberstark si trasfer a Shanghai e vi rimase fino alla fine del conflitto. Quando ritorn in patria, Hans si iscrisse alluniversit al corso di lingue e non di chimica, come avrebbe desiderato suo padre. Eberstark stato uno dei pochi traduttori simultanei in grado di tradurre pi di 10 lingue, dalle europee pi diffuse (tedesco, inglese, francese e spagnolo) al creolo e allhaitiano, dal cinese al giapponese (anche se non sempre fluentemente). Il suo interesse per il calcolo mentale cominci dopo una dimostrazione di Shakuntala Devi a Vienna. Letto larticolo con la descrizione dei calcoli da lei eseguiti, Eberstark scrisse al giornale che la radice quinta di un qualsiasi numero abbastanza facile da calcolare. Ne nacque un problema diplomatico con il consolato indiano ed Eberstark dovette dimostrare di essere un calcolatore mentale, per sostenere le sue tesi di fronte a Devi.

hans

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Fu cos che si allen sulle moltiplicazioni e sullestrazione di radici, sebbene la sua specialit fosse la memorizzazione dei numeri, in avanti e allindietro, impiegando meno di 2 secondi per fissarne nella mente uno. Grazie a questa capacit, Eberstark memorizz 11.944 cifre dei decimali di , stabilendo un record per quegli anni; adesso il record gi oltre le 20.000 cifre. Quando gli chiesero perch non provava ad andare ancora oltre, rispose che non cera pi nessuno disposto ad ascoltarlo elencare tutti quei numeri.

shyaM MarathE
Nacque in India nel 1936. Il padre insegn allEngineering College della citt di Poona fino al 1946; fin da piccolo ebbe contatti con il mondo della matematica e dei calcoli. Nella cultura ind la lingua usata negli antichi testi tradizionali il sanscrito; in questa lingua la parola numeri si dice Sankya, nome che Marathe diede alla propria figlia, sperando che continuasse la tradizione di famiglia. Dallet di 15 anni Marathe si interessato anche alla magia, oltre che alla matematica. Nelle sue esibizioni era solito risolvere problemi come: 3704.969 = 89 3491.169069 = 789 3160.288.833.718.161 = 54.321 633 = 250.047 la radice ventitreesima di un numero di 35 cifre Unaltra specialit di Marathe erano i reciproci, ovvero i calcoli del tipo 1/96 = 0,01041666 o 1/63 = 0,015873. Inoltre, era in grado di calcolare il giorno

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della settimana di una qualunque data, anche di secoli passati. Ma la sua vera specialit era lelevazione di un numero a una cifra fino alla ventesima potenza. Un esempio: 814 = 4.398.046.511.104, oppure 914 = 22.876.992.454.961. Per quanto riguarda laspetto mate-magico di Marathe, ovvero i suoi quadrati magici, si rimanda alla Seconda Parte di questo libro. Va poi sottolineata la sua capacit di memorizzare con grande facilit, oltre ai numeri, anche nomi, facce e oggetti: caratteristica non cos comune. Cos come gi visto nella biografia di Devi, anche Marathe riconobbe che linfluenza della filosofia ind ebbe grande impatto sulla sua mente e sulle sue capacit di manipolare i numeri.

arthur bEnJaMIn
Nacque a Cleveland, Ohio, nel 1961. Da bambino aveva un carattere difficile, sia con i coetanei che con gli insegnanti: aveva infatti la tendenza a riprenderli e correggerli continuamente al punto che questi chiesero ai suoi genitori di non insegnargli pi niente a casa o di mandarlo in una scuola privata. Benjamin ha dichiarato di essersi interessato ai numeri fin da quando ha ricordi: sapeva leggere gi dai tempi dellasilo e riusciva a eseguire mentalmente moltiplicazioni tra numeri di due cifre gi alla scuola elementare. Solo qualche tempo pi tardi cominci a imparare lalgebra e la famosa formula con cui Aitken era solito calcolare i quadrati, a2 = (a+b)*(a-b)+b2, egli se la ricostru da solo. Anche Benjamin,

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come Marathe, era affascinato dalla magia e durante il periodo delluniversit si ciment in spettacoli per i bambini, nei quali dava prova di abilit nei calcoli mentali. Quando si trov a fare spettacoli anche davanti agli adulti fu costretto a riconoscere che il suo abituale programma non era pi adatto e svilupp la parte dei calcoli mentali, che facevano molta pi presa, tralasciando i numeri di magia. Nel periodo delluniversit Benjamin si esibiva in alcuni locali notturni eseguendo solo calcoli mentali; per puro caso fu visto da un professore del suo istituto che lo propose per un esperimento di psicologia. In seguito Benjamin si specializzato sia nei numeri di magia sia nel calcolo mentale, attivit che tuttora pratica.

PartE SECONDa La MatE-MagIca

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IntroduzIonE

La mate-magica o matematica magica consiste in una serie di operazioni o numeri particolari, basati su principi matematici. Eccetto il nome e leffetto che pu suscitare, essa non ha niente a che fare con trucchi eseguiti con le carte, i dadi o con altri strumenti. Gran parte dei procedimenti qui esposti veniva utilizzata dai calcolatori descritti nella Prima Parte di questo libro, specialmente durante le loro esibizioni pubbliche. Infatti, conoscendo come funzionano certe propriet dei numeri potevano, senza svolgere veramente dei calcoli, dare limpressione di essere in possesso di abilit superiori alla media. Normalmente si tratta di far scegliere uno o pi numeri (intesi come gruppi di cifre) a una persona, di combinarli con altri, speciali, e quindi dichiarare il risultato finale dopo aver simulato un breve ma

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intenso momento di profonda concentrazione, durante il quale il calcolatore dovrebbe aver svolto mirabolanti calcoli mentali! Per il lettore pu essere interessante apprendere questi metodi e divertente nel caso in cui volesse sperimentarli con gli amici.

La cIfra
PErduta

Questo trucco il punto di partenza della vostra pratica e pu essere collegato a molti di quelli che seguiranno, dato che il principio che ne sta alla base praticissimo e immediato. La sua esecuzione si basa sulluso di una caratteristica dei numeri con Somma Interna pari a 9. La Somma Interna (SI) la somma delle varie cifre, componenti un dato numero, ridotta a ununica cifra. Ad esempio, dato 843.759 la sua SI sar data da 8+4+3+7+5+9 = 36 quindi 3+6 = 9. Sapendo che un dato numero ha la Somma Interna pari a 9 o 0, possiamo chiedere a una persona del pubblico di estrapolare da esso un numero a 6 cifre e di cambiare lordine di tali cifre, al suo interno, quanto e come vuole; dopodich dovr scegliere una cifra delle sei ed enunciare le altre cinque: a noi non rester altro da fare che tenere il conto e indovinare lultima, quella perduta. A prima vista sembra tutto molto facile e in realt lo , ma c una cosa che va chiarita: come facciamo a far credere allo spettatore che il numero con cui stiamo lavorando veramente un numero casuale e come

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facciamo noi a essere certi che questo numero sia certamente un numero con Somma Interna pari a 9? Esistono molti metodi per forzare contemporaneamente queste due condizioni. Vediamone alcune. Dato il primo numero di 6 cifre, chiediamo di mescolare le sue cifre finch lo spettatore ne sar soddisfatto; a questo punto faremo eseguire la sottrazione del minore dal maggiore e avremo ottenuto ci che vogliamo: fiducia dello spettatore e Somma Interna pari a 9, sempre. Dato il numero di 6 cifre, facciamo fare la somma delle cifre che lo compongono e le sottraiamo dal numero stesso abbastanza casuale cos? Lo sar. E anche in questo caso siamo pronti per svolgere il nostro trucco. Dato il numero di 4 o 5 cifre, chiediamo di moltiplicarlo per un multiplo di 9 (36, 54, 63, 72, ) e anche cos avremo Somma Interna pari a 9 e numero reso casuale davanti a tutti.

anche chiedere di cambiare lordine delle cifre che lo compongono o di sottrargli la somma delle sue cifre (3.287.718-18 = 3.287.700, che ha ancora una Somma Interna pari a 9). Quando il pubblico sar sufficientemente sicuro che il numero casuale, sceglier una cifra e chiamer le altre; sar quindi un gioco da ragazzi calcolare il valore di quella mancante. Attenzione: specificate bene di non scegliere uno 0 (perch non saprete se un 9 o uno 0) dicendo che altrimenti sarebbe troppo facile. Con uno di questi accorgimenti, o con una loro combinazione, sarete certamente in grado di stupire tutti con la vostra abilit!

Riportiamo qui un esempio completo: sia dato il numero 52.186 (che non ha Somma Interna pari a 9), chiediamo che venga moltiplicato per 63 dato che troppo piccolo; si ottiene 3.287.718 (che ha ovviamente Somma Interna pari a 9); adesso possiamo

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1089
Questo trucco numerico basato su un concetto molto semplice: dato un numero composto da tre cifre tutte diverse, se lo invertiamo specularmente e sottraiamo il numero minore dal maggiore, otterremo sempre un risultato con un 9 centrale; a questo punto invertiamo specularmente anche questo risultato e giungeremo inevitabilmente al numero magico 1089. Proponiamo un esempio: sia dato il numero 428, lo invertiamo ottenendo 824; sottraiamo quindi il minore dal maggiore (824-428 = 396), invertiamo questo risultato (396 d 693) e sommiamoli insieme: 396+693 = 1089. Proviamone un altro: dato 671, invertiamolo (176) e facciamo la differenza (671-176 = 495); adesso invertiamo il risultato e sommiamo tutto insieme (495+594) ottenendo, guarda un po, 1089. Come possiamo utilizzare a nostro vantaggio questa propriet dei numeri a tre cifre? Unapplicazione particolarmente efficace potrebbe essere la seguente: dato che il numero iniziale fornito dal pubblico, voi non potete sapere quale sar il risultato finale (ma noi sappiamo che non cos).

Una volta ottenuto il famoso 1089, chiedete alla persona del pubblico che vi ha fornito il numero di trovare una pagina particolare (la 108) di un libro a voi noto (lelenco telefonico della nostra provincia, la Bibbia o quello che volete) e di leggere solo per s la nona parola (o se preferite la ottantanovesima a pagina 10). Con un acutissimo sforzo di concentrazione potrete dimostrare di poter leggere nel pensiero della persona che vi ha dato il numero iniziale dicendo pubblicamente cosa ha letto! Attenzione: qualora si volesse ripetere lesperimento si deve provvedere a un accorgimento; non potendo far ritornare il risultato finale pari a 1089, basta aggiungere una o pi operazioni supplementari per forzare il risultato finale voluto. Per spiegarci meglio facciamo un esempio: supponiamo che voi sappiate che in una certa pagina (la 231) c la parola cappello al posto 4; sar sufficiente che chiediate di sommare, al termine dei passaggi precedenti, il numero (2314-1089 = 1325). Quanto abbiamo visto funziona sempre, senza alcun dubbio, nel 99% dei casi; il rimanente 1% si verifica con numeri che hanno la seguente composizione: 465 e 564, 354 e 453 etc. In questi casi il risultato della sottrazione sar solo 99; nessuna paura: basta raddoppiarlo per ottenere 198 e tutto rientrato nei canoni che gi conosciamo.

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caLcoLI
ProdIgIosI

In questo trucco simuleremo una capacit fulminante di addizionare numeri composti da 4 cifre sfruttando la caratteristica del numero 9999. Supponiamo di chiedere un numero di 4 cifre e che ci venga risposto 3862; su un pezzo di carta scriveremo un risultato finale, noto solo a noi, che sar 13861. Come abbiamo fatto? Facilissimo: abbiamo sommato 9999. In realt abbiamo fatto molto meno: abbiamo tolto un 1 alla cifra pi a destra e lo abbiamo posto prima della cifra pi a sinistra; il risultato lo stesso che troveremmo se facessimo laddizione ma lo sforzo decisamente inferiore. Per continuare il trucco chiediamo un altro numero di 4 cifre (sia 5369) e lo scriviamo sopra (o sotto) il primo; adesso diciamo che ne aggiungeremo uno noi e velocemente scriviamo sotto (o sopra) il primo il complemento a 9999 del secondo (4630) di modo che appaia una sequenza del tipo: 5369 3862 4630 o 4630 3862 5369

Abbiamo svelato il nostro trucco; a questo punto possiamo chiedere alla persona del pubblico che ci ha fornito i due numeri, di calcolare il totale della somma dei tre numeri e confrontarla con quello che ci eravamo scritti sul pezzetto di carta, senza dirci quanto ; il risultato dar, inevitabilmente, 13.861. Per rendere ancora pi enfatico leffetto finale possiamo scrivere questo risultato in forma speculare (invertendo lordine delle cifre) e, quando ci faranno notare che quel risultato completamente sbagliato, dire: Che strano Ah, ma certo! Devo immaginarlo e riportare le cifre in sequenza corretta. Per rendere il trucco pi interessante e vario possibile espandere il concetto appena visto: invece di lavorare su 9999 faremo gli stessi conteggi su 99.999 anche su due coppie di numeri. Cosa cambia, chiederete voi? Cambia solo il fatto che essendoci due coppie di numeri che daranno 99.999, il risultato finale sar dato da 2abcd(e-2) invece che 1abc(d-1) come prima, dove abcde sono le cifre del numero proposto. Buio completo? Bene, vediamo un esempio pratico. Chiediamo al pubblico un numero composto da 5 cifre (siano abcde pari a 23.584) e mentalmente ci calcoliamo il nostro totalone (223.582) prevedendo un risultato; poi ne chiediamo un altro (sia 54.812) e un altro ancora (62.117), magari a persone diverse; a questo punto ci scriviamo sotto i nostri

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complementari a 99.999 degli ultimi due numeri (45.187 e 37.882) e chiudiamo facendo calcolare alla persona del pubblico il totale: ovviamente, sar proprio quello che avevate previsto. Questo trucco possibile farlo anche presentandolo in modo sensibilmente diverso: invece che come una predizione di calcolo, come una dimostrazione di abilit nelladdizionare numeri a 5 cifre. Facciamo scegliere al pubblico tre numeri da 5 cifre e, pi velocemente possibile, aggiungiamo altri due numeri da 5 cifre, uno sopra e uno sotto, che siano i complementari a 99.999 ed eseguiamo il conteggio in modo fulmineo e scrivendo il risultato da sinistra a destra! Il bello che potrete scegliere quale dei tre numeri eleggere a guida. Ci significa che sui tre numeri dati possiamo calcolare i due complementari a 99.999 sui due che vogliamo, quindi possibile far tornare tre totali diversi. Vediamo un altro esempio; siano i tre numeri forniti dal pubblico i seguenti: 64.187, 24.513 e 91.742. Siamo in grado di forzare il risultato finale su uno qualunque dei tre: dal primo avremo 264.185 con i due complementari 75.486 e 8257; dal secondo avremo 224.511 con i due complementari 35.912 e il solito 8257; dal terzo avremo 291.740 e i due complementari 35.912 e 75.486.

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Adesso andiamo a vedere come sfruttare le propriet dei numeri nel campo delle moltiplicazioni. Supponiamo di chiedere al pubblico un qualunque numero a 3 cifre e che ci venga proposto il 527; lo scriviamo da una parte del foglio o della lavagna e lo ripetiamo dalla parte opposta, cos da averlo scritto due volte su due colonne immaginarie. Poi ne chiediamo un altro, ammettiamo sia il 715, e lo scriviamo sotto la prima colonna; sotto la seconda invece ci mettiamo il complementare a 999 dellultimo numero dato, il 715, che 284. Adesso la situazione grafica sar la seguente: 527 715 527 284

La nostra performance sar ora quella di eseguire entrambe le moltiplicazioni e di sommarle tra loro dando direttamente il risultato finale. Questo numero cos ardito sar composto sempre da 6 cifre, delle quali le prime tre saranno date dal numero iniziale -1 (nel caso in oggetto 527-1 = 526) e le seconde tre dal complemento a 999 delle prime tre

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(in questo caso 473); in definitiva il risultato finale 526.473. Per dimostrare che tutto vero possiamo eseguire i due prodotti parziali e sommarli: 527*715 = 376.805 e 527*284 = 149.668 e 376.805+149668 = 526.473. In realt non abbiamo fatto altro che moltiplicare 527*999, che immediato eseguire come 527*(1000-1) = 527.000-527 = 526.473. La presentazione del trucco potrebbe essere la seguente: una volta dato il primo numero casuale di tre cifre, affermiamo di voler eseguire mentalmente una doppia moltiplicazione e di sommare insieme i due prodotti; a questo punto ne chiediamo un altro, sempre di tre cifre, e quando verr fornito un numero piccolo (cio che cominci con le cifre 2, 3 o 4) diremo che ne useremo uno un po pi grande (cio, che cominci con le cifre 7, 6 o 5) per rendere lesercizio pi complesso; viceversa, se ne verr proposto uno grande potremo dire di volerne usare uno un po pi piccolo per non rendere i calcoli troppo onerosi, dato che saranno eseguiti mentalmente. Va sottolineato che lo stesso principio funziona anche con i numeri a due cifre e con il complemento a 99, senza cambiare neanche una virgola. Per concludere alla grande questo trucco, potrete collegarci direttamente quello della cifra perduta, dato che sicuramente il risultato finale sar un numero con Somma Interna pari a 9.

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aMIcI

Adesso ci occuperemo di un gruppo di numeri che hanno la particolarit di rendere le moltiplicazioni estremamente semplici da risolvere; prendere confidenza con loro vi consentir di eseguire dei calcoli apparentemente complessi con grande disinvoltura, dimostrando alla vostra platea che siete proprio dei calcolatori eccezionali! 3367 Questo numero moltiplicato per un altro numero qualunque a due cifre, ci d la possibilit di predire istantaneamente il risultato finale grazie a un semplice stratagemma: in questo caso non c un vero e proprio trucco, si tratta di eseguire effettivamente dei calcoli. Vediamo un esempio chiarificatore: supponiamo che si debba moltiplicare 3367 per 38; invece di eseguire loperazione richiesta, che comporta dei calcoli di una certa difficolt, mentalmente triplichiamo graficamente il moltiplicatore (il 38 nel nostro esempio), trasformandolo in un numero a 6 cifre e ottenendo 383.838, quindi lo dividiamo per 3. Questa divisione deve essere fatta mentalmente e

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in modo rapido cos da creare un effetto scenico dirompente. Infatti, il risultato finale sar da voi scritto da sinistra a destra, diversamente dal comune metodo di risoluzione delle moltiplicazioni. Quindi 383.838/3 = 127.946, e magicamente si riscontra anche che 3367*38 = 127.946, come potete verificare da soli. La preparazione del trucco pu essere fatta in due modi, a vostra scelta: nella prima versione potete scrivere direttamente su un foglio (o sulla lavagna) il numero 3367 e poi chiedere un numero a due cifre per eseguire mentalmente la moltiplicazione; a questo punto dovrete solo immaginarvi il numero dato trasformato in 6 cifre e dividerlo per 3: solo questione di provare un po, ma leffetto finale assicurato. Nella seconda versione, invece, potete operare in modo inverso: chiedete a una persona del pubblico di inserire in una calcolatrice un numero a due cifre e poi glielo fate ripetere altre due volte, cos da avere il famoso numero a 6 cifre; a questo punto vi fate dire quale era il numero a due cifre iniziale (nellesempio precedente era 38), fate finta di concentrarvi un po, e scrivete da una parte il nostro amico 3367 e lo comunicate riservatamente a unaltra persona. Quindi, mentalmente, calcolate il prodotto del numero iniziale per 3 (38*3 = 114) e chiedete a chi ha la calcolatrice di dividere il numero che ha sul display

(383.838) per il risultato della moltiplicazione che avete appena eseguito mentalmente (114): naturalmente, il risultato sar 383.838/114 = 3367 e potrete rendere noto a tutti che era proprio quello che doveva uscire, dando prova di grande abilit anche nelle divisioni di numeri a 6 cifre. 143 Dato che non possibile ripetere due volte allo stesso pubblico il trucco appena visto per non farne scoprire il principio funzionante, potrete sfruttare questaltra possibilit nelle stesse modalit con un paio di aggiustamenti. Il 143 funziona con i numeri di 3 cifre raddoppiati e trasformati mentalmente in numeri a 6 cifre; invece di operare la moltiplicazione tra 143 e il numero a 3 cifre fornito dal pubblico, eseguirete mentalmente la divisione per 7 del numero a 3 cifre raddoppiato. Ci significa che, dato il numero 732, mentalmente calcolerete 732.732/7 = 104.676, che ovviamente corrisponde a fare 732*143 = 104.676. 142.857 Questo numero ha la particolarit che, se moltiplicato per un numero compreso tra 1 e 6 inclusi, mantiene le 6 cifre che lo compongono nello stesso ordine, soltanto spostate a destra di qualche posizione:

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142.857*1 = 142.857 142.857*2 = 285.714 142.857*3 = 428.571 142.857*4 = 571.428 142.857*5 = 714.285 142.857*6 = 857.142 Forse non ci avete fatto caso, ma ciascuna di queste permutazioni ha una Somma Interna pari a 9. Quindi possiamo giocare su questo e farci dare dal pubblico un numero a due o tre cifre, farne calcolare il prodotto e proseguire con il trucco della cifra perduta. 12.345.679 Non lasciatevi impressionare dalla lunghezza di questo numero, soltanto la sequenza dei numeri da 1 a 9 senza l8. Questo numero vi consentir di stupire il vostro pubblico, dato che pu trasformarsi in un altro numero, interamente composto da una cifra richiesta: sar sufficiente scegliere un corretto multiplo di 9. Supponiamo, infatti, che tra chi volete stupire ci sia una bella ragazza (o un bel ragazzo, a voi la scelta) il cui numero preferito il 7; fate digitare su una calcolatrice 12.345.679 mentre mentalmente calcolate 7*9 = 63. A questo punto chiedetele (o chiedetegli) di moltiplicare per 63 il numero appena digitato: il risultato sar un numero a 9 cifre tutte uguali a 7,

guarda caso proprio il numero richiesto! Se il numero preferito fosse proprio il 9, siete in grado di soddisfare la richiesta in due modi: il primo ovviamente moltiplicare 12.345.679 per 81 oppure appoggiarsi alla recente amicizia del 142.857 e chiedere che venga eseguito il prodotto tra questultimo e 7; in entrambi i casi avremo un numero composto esclusivamente da 9, il primo a 9 cifre e il secondo a 6. 37.037 Il presente numero il frutto del prodotto 7*11*13*37 (infatti 7*11*13 = 1001) e ha la caratteristica di trasformarsi in un altro numero di 6 cifre tutte uguali; in realt funziona un po come il precedente, con la differenza che invece di sfruttare un multiplo di 9 ne usiamo uno di 3. Infatti, per trasformarsi, diciamo, in 777.777, gli basta essere moltiplicato per 21 (3*7): questo perch 37.037*3 = 111.111. La presentazione di questo trucco pu anche essere allungata moltiplicando il nostro 21 per 7, per 11, per 13 e per 37 (nellordine che preferite) ottenendo quindi il numero cercato. La combinazione con il nostro cavallo di battaglia, il trucco della cifra perduta, pu essere sempre fatta controllando che la Somma Interna presente sia pari a 9. Se non lo fosse, potete sempre rendere il numero divisibile per 9 con il sistema gi visto in precedenza e poi procedere come sappiamo. Il principio che sta alla base del trucco lo possiamo

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usare anche al rovescio, cio nel campo delle divisioni; senza renderlo troppo pesante, potreste chiedere tra i presenti del pubblico di scegliere un numero di 3 cifre, senza renderlo palese, e quindi di digitarlo in una calcolatrice due volte, ottenendo cos un numero di 6 cifre che non altro che quello di partenza moltiplicato per 1001. Adesso non resta che farlo dividere per 7, per 11 e per 13 (nellordine che vogliamo) per ritrovare il numero di partenza. Per rendere la cosa non scontata e far credere che stiamo eseguendo tutti i passaggi mentalmente possiamo chiedere, ai vari passaggi intermedi, quel la prima o lultima cifra, se un numero pari o dispari. Lunico limite di questo trucco che non ripetibile due volte davanti allo stesso pubblico.

nuMEro
fortunato

Qual il vostro numero fortunato? Normalmente ognuno di noi si sente pi attratto da un numero piuttosto cha da un altro a seconda delle esperienze avute nel passato: il numero dellautobus giornaliero, il numero di maglia nella squadra del quartiere, una vincita al super enalotto, il numero di matricola universitaria etc. Anche io ho un numero prediletto a cui sono legato sentimentalmente, ma per il fine perseguito da questa parte del libro ve ne presenter un altro e mi auguro che questo diventi fortunato anche per voi: il 37. Sapete che ogni numero di 3 cifre composto da cifre tutte uguali tra loro, tipo 777, se viene diviso per la somma delle sue cifre d sempre 37? Proviamo: 7+7+7 = 21 e 777/21 d? 37! Forse un caso fortunato, proviamone un altro: prendiamo 555; 5+5+5 = 15 e 555/15 d? 37! Il trucco da imparare un altro: viene richiesto al pubblico un numero a 3 cifre e ci impegniamo a trasformarlo in un altro, ma a 6 cifre, che sia divisibile per 37. Per esempio, prendiamo il numero 529; una volta che ci hanno proposto questo numero non dob-

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biamo fare altro che portarlo al pi vicino numero di 3 cifre con le tre cifre tutte uguali, in questo caso 666 o 777 o quello che preferite, e porre tale differenza proprio accanto a 529: 777-529 = 248, quindi il nostro numero 529.248. Questo numero a 6 cifre divisibile per 37, infatti 529.248/ 37 = 14.304. Ma attenzione: avreste potuto mettere il 248 anche davanti al 529; infatti, anche 248.529 divisibile per 37: se provate a farlo troverete che d 6717. Notevole, non c che dire. Ma le sorprese non sono tutte qua. Riprendiamo lesempio precedente: abbiamo visto che, dato il numero iniziale 529, possiamo ricavarci un altro numero che ci consente di ottenerne un altro a 6 cifre che sia divisibile per 37; adesso vi far vedere come sia possibile crearsene uno anche di 9 cifre e con grande facilit. Se prendiamo il 777 come riferimento abbiamo visto che il complementare che ci serve 248; se avessimo scelto 888, sarebbe stato 888-529 = 359 etc. Se adesso prendiamo il 248 e lo spezziamo in due parti qualunque di tre cifre ciascuna, tipo 135 e 113, possiamo prendere queste due parti e costruirci il numero a 9 cifre che ci far fare un vero figurone con i nostri amici: infatti, il numero 135.529.113 divisibile per 37! Se non ci credete, provate e otterrete 3.662.949. Ora, provate da soli a costruirvi il vostro numero a 9 cifre utilizzando il complementare a 888.

aggIustatE
Questo trucco servir a dimostrare la vostra abilit nelle divisioni per 9 di numeri a 6 o pi cifre. Per riuscirci sufficiente chiedere al pubblico un numero di 6 cifre; supponiamo che sia 653.914, ci facciamo rapidamente il conto della sua Somma Interna (semplificando 9 e tutto quello che somma 9 otteniamo 1) e calcoliamo quanto manca a renderlo a Somma Interna pari a 9 (in questo caso 9-1 = 8). A questo punto possiamo annunciare che semplicemente aggiungendo una cifra al numero che ci hanno fornito lo renderemo divisibile per 9. Questo numero ovviamente un 8 e possiamo sbilanciarci dicendo che possiamo inserirlo ovunque desideri la persona del pubblico che ci ha fornito il numero iniziale: allinizio, in coda o nel mezzo! Ma c dellaltro: quando avrete fatto sufficiente pratica, potrete andare oltre promettendo di inserire due cifre per rendere il numero divisibile per 9! Naturalmente la loro somma dovr essere pari alla distanza da 9 della Somma Interna del numero fornito dal pubblico e la posizione in cui inserirete questi due numeri non avr alcuna influenza sul risultato finale.

dIvIsIonI

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Attenzione: questo esercizio molto semplice perch si promette di trasformare un numero qualunque in uno divisibile per 9, ma non diremo mai quanto il risultato di questa divisione. A noi basta che, dopo linserimento di una o due cifre, il risultato della divisione, eseguita su una calcolatrice dal pubblico, sia un numero intero. Riprendiamo lesempio iniziale e concludiamolo: abbiamo visto che il numero iniziale, 653.914, ha Somma Interna pari a 1 e che, quindi, dobbiamo inserire un 8 in un posto qualunque; facciamo scegliere al pubblico dove inserirlo e otteniamo, per esempio, 6.538.914 che, diviso 9, d 726.546: la divisione senza resto, come previsto. Se avessimo voluto inserire due cifre sarebbe cambiato poco per noi: la loro somma deve dare comunque 8; supponiamo di voler inserire 5 e 3. Costruiamo quindi il numero 56.539.143, piazzando le due cifre in testa e in coda, e la divisione per 9 dar 6.282.127, altro risultato senza resto. Va detto, anche se sembra scontato, che se il numero dato fosse gi a Somma Interna pari a 9, sar sufficiente aggiungere un altro 9 oppure uno 0 per poter procedere con il trucco.

sPIccIoLI
Quello che andremo a spiegare non un trucco numerico; esso funziona su un principio che non neanche matematico ed stato inserito per diversificare un po il vostro repertorio di mate-maghi. Si tratta di fare una scommessa con un amico o con una persona del pubblico e largomento sono gli spiccioli che normalmente ognuno si porta in tasca; prima vediamo come funziona il gioco e poi prepariamo la presentazione. Dunque, alla persona che vogliamo impressionare dichiariamo: Scommetto che in tasca ho tanti spiccioli quanti ne hai tu, pi (per esempio) 50 centesimi di extra, pi quanto serve per portare i tuoi spiccioli a (per esempio) 2,35 Euro. Per essere sicuri che tutti abbiano capito bene dobbiamo ripetere la scommessa scandendo bene le parole. Facciamo dunque mettere sul tavolo gli spiccioli della persona che accetta la scommessa e li contiamo: supponiamo che abbia 1,42 Euro composti da 2 monete da 50 centesimi, 2 da venti centesimi e una da 2 centesimi. A questo punto, tiriamo fuori i nostri e li teniamo ben separati dai suoi. Ora mettiamo da parte 2 monete da 50 centesimi, 2

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da 20 centesimi e una da 2 centesimi (cos da pareggiare i suoi 1,42 Euro), pi unaltra da 50 centesimi di extra come promesso (e siamo a 1,92 Euro), pi altre 2 da 20, una da 2 e una da 1 centesimo per arrivare ai 2,35 Euro della scommessa (0,43+1,92 = 2,35). Abbiamo vinto la scommessa! Ma dove sta il trucco, direte voi? Il trucco sta nel modo in cui ponete la scommessa e nel fatto che in tasca voi avete una cifra, che dovete conoscere, e da cui potete togliere la quantit extra per la scommessa. Supponiamo che in tasca voi abbiate 3,20 Euro; potete allora esporre la scommessa cos: Scommetto che in tasca ho tanti spiccioli quanti ne hai tu, pi 20 centesimi di extra, pi quanto serve per portare i tuoi spiccioli a 3,00 Euro. Le uniche condizioni necessarie e sufficienti affinch il trucco funzioni sono: avere questi spiccioli composti da varie monete (per muoversi bene nei conteggi della scommessa) e trovare una persona con meno spiccioli di voi; sulla prima condizione non ci sono grandi difficolt, dato che potete prepararvi il set di spiccioli in anticipo e con comodit, e sulla seconda baster esordire chiedendo a qualcuno se, per caso, si trova in tasca pi di 3 Euro di spiccioli (generalmente non succede), e se risponde affermativamente gli direte di prenderne solo un po. Da qua in poi sapete come funziona il gioco. Mi raccomando: scegliete bene la posta in gioco e non mischiate i vostri spiccioli con i suoi!

contEggIo
suLLE dIta

Il prossimo trucco si basa su un principio logico e non esclusivamente numerico. Per quanti di voi non hanno mai avuto esperienze con la logica, pu essere una maniera divertente per cominciare. Ma non preoccupatevi, non ci sar niente di difficile da apprendere: il trucco viene bene anche senza sapere assolutamente niente di logica e sar sufficiente saper contare sulle dita fino a 3 per stupire il vostro pubblico! Per eseguire il numero servono 3 oggetti di piccole dimensioni, di quelli che si trovano comunemente nei salotti di tutti, come un fermacarte o un taccuino o un accendino o un qualunque soprammobile facilmente maneggiabile. Una volta reperiti i 3 oggetti in questione, li mettiamo su un tavolo, ben allineati come se ci fossero delle posizioni numerate; in effetti, la loro disposizione ci sar fondamentale per la buona riuscita del trucco. A questo punto invitiamo una persona del pubblico a sedersi al tavolo e a concentrarsi su uno degli oggetti mostrati mentre noi le volteremo le spalle; quando avr deciso quale preferisce, lo comunicher soltanto al pubblico in sala e potr cambiare la po-

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sizione degli altri 2 oggetti senza dirci alcunch. Da questo momento in poi, potr continuare a scambiare le posizioni di 2 oggetti alla volta, quante volte vorr, con lunico vincolo di dirci quali posizioni sta scambiando. Facciamo subito un esempio: ammettiamo che il fermacarte sia in posizione 1, il taccuino in posizione 2 e laccendino in posizione 3 e che loggetto scelto sia il taccuino. In questo caso, al primo scambio verranno invertite le posizioni 1-3, ma non ci verr detto niente. Dal secondo scambio in poi ci deve essere comunicata ogni doppia variazione, per esempio 2-3 o 1-2 etc. Quando sar stato effettuato lultimo scambio, ci verr detto stop, noi ci gireremo e con un rapido colpo docchio sapremo dire esattamente quale era loggetto scelto dalla persona del pubblico. Se tutto chiaro riguardo a come si deve svolgere il numero, possiamo andare a mostrare come funziona. Dopo aver spiegato cosa fare alla persona del pubblico, gireremo le spalle al tavolo, memorizzeremo loggetto in posizione 1 (che abbiamo supposto essere il fermacarte) e metteremo lindice destro sul pollice destro senza farci notare. Dal secondo scambio in poi dovremmo prestare attenzione a quali posizioni vengono coinvolte: se sentiremo chiamare 1-2 cambieremo lindice col medio e ci concentreremo sulla

posizione 2, se sentiremo 1-3 cambieremo lindice con lanulare e aspetteremo il prossimo spostamento della posizione 3. In questo modo seguiremo i vari passaggi del nostro oggetto prescelto cambiando le dita sul pollice. Quando ci daranno lo stop andremo a vedere quale dito sul pollice: supponiamo sia lindice. Guarderemo la tavola e ci troveremo di fronte a due possibili situazioni soltanto: nella posizione 1 (ricordate che sul pollice abbiamo trovato lindice) c il fermacarte come allinizio, oppure c un altro oggetto; nel primo caso potremo dire senza indugio che il fermacarte proprio loggetto scelto dalla persona del pubblico. Nel secondo caso sapremo per certo che n il fermacarte n loggetto attualmente in posizione 1 sono loggetto prescelto, ma laltro. In altre parole, se al posto del fermacarte in posizione 1 c il taccuino, significa che era stato scelto laccendino. Spiegare esattamente il principio su cui si basa questo trucco sarebbe un po lungo e per alcuni neanche molto interessante; vi basti sapere che la cosa che fa funzionare il tutto il fatto che al primo passo si cambiano le posizioni degli altri due oggetti; il resto viene da s. Quando sarete in grado di eseguire il trucco con disinvoltura, potrete misurarvi con una piccola variante: al momento dello stop non vi girerete nemmeno a guardare, chiederete la posizione attuale degli oggetti

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e, in base a quella di partenza che avrete memorizzato, saprete dire ugualmente qual loggetto prescelto. Prima di concludere, voglio darvi un ultimo consiglio: spiegate bene alla persona del pubblico come effettuare i cambi di posizione, magari facendolo direttamente voi, e come chiamare le posizioni coinvolte, altrimenti non sarete in grado di seguire correttamente gli spostamenti.

tabELLInE
suLLE dIta

Quanto andremo a illustrare pu essere sfruttato solamente per numeri dedicati ai bambini o a chi non ha assolutamente confidenza con la matematica. Infatti si tratta di costruirsi (o ricostruirsi) le tabelline, da quella del 6 a quella del 9 comprese, sulle dita delle due mani. La condizione necessaria e sufficiente per riuscire nellapplicazione di questi due metodi la conoscenza delle tabelline dall1 al 5 oltre, naturalmente, ad avere tutte e 10 le dita disponibili; il resto viene di conseguenza. Partiamo con le dita di entrambe le mani distese e i palmi rivolti verso il basso (verso lalto funziona lo stesso, dipende dalla mobilit articolare delle dita); ammettiamo di voler sapere quanto fa 6*8: rappresentiamo il primo fattore (6) sulla mano di sinistra, abbassando tante dita quanti sono i passi per arrivare da 5 a questo fattore (in questo caso abbasseremo un solo dito), e il secondo fattore (8) sulla mano destra con lo stesso procedimento visto sopra (abbasseremo quindi 3 dita). A questo punto moltiplicheremo le dita rimaste drit-

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te sulla sinistra per quelle rimaste dritte sulla destra (in questo caso 4*2 = 8) ottenendo la cifra delle unit della soluzione finale, mentre ci servir la somma delle dita abbassate per sapere qual la cifra delle decine (in questo caso 1+3 = 4); dunque, ora, sappiamo tutto quello che ci serve: il risultato finale 48. Qualora il prodotto delle dita rimaste dritte nelle due mani sia maggiore o uguale a 10, terremo presente la cifra delle unit e riporteremo 1 nella somma delle dita abbassate, come faremmo in una operazione classica di moltiplicazione. Facciamo un esempio: per calcolare 7*6, abbassiamo 2 dita nella sinistra e 1 nella destra, perci il prodotto delle dita dritte sar 3*4 = 12 (tengo il 2 e riporto 1), mentre la somma delle dita abbassate 2+1 = 3, ma c il precedente riporto, quindi il risultato finale 3+1 = 4, ovvero 42. Vediamo unultima applicazione: 9*8; in questo caso abbassiamo 4 dita nella sinistra e 3 nella destra, perci avremo 1*2 = 2 e 4+3 = 7, ottenendo il necessario 72. Per la sola tabellina del 9 abbiamo anche la possibilit di visualizzare il risultato, usando sempre le dita di entrambe le mani. In questa applicazione, per, si devono identificare sulle dita della sinistra i fattori da 1 a 5 (dal mignolo al pollice o viceversa) e su quelle della destra i fattori da 6 a 10 (sempre dal mignolo al pollice o viceversa). Fatto questo, dovremo semplicemente abbassare il dito corrispondente al fatto-

re coinvolto e leggere il risultato con la cifra delle decine sulla sinistra e quella delle unit sulla destra separate del vuoto del dito abbassato. Facciamo un esempio che sicuramente spazzer via tutte le perplessit: con il prodotto 9*6: abbassiamo il pollice destro (o il mignolo, se avete girato i palmi verso lalto) e guardiamo le dita rimaste dritte; avremo le 5 della mano sinistra (cifra delle decine) e le 4 della destra (cifra delle unit) divise dallo spazio lasciato dal dito abbassato. Quindi il risultato finale sar 54. Se volessimo sapere, invece, quanto fa 9*3, abbasseremo il medio della sinistra e leggeremo 2 dita nella sinistra, lo spazio del medio, le altre 2 dita della sinistra pi le 5 della destra (stanno dallo stesso lato dello spazio vuoto), ovvero 27. Ultimo esempio: per sapere quanto fa 9*9, dovremo abbassare lanulare della destra (o lindice, se avete i palmi verso lalto) formando una sequenza di 8 dita (5 della sinistra pi 3 della destra), uno spazio e un dito della destra (il mignolo o il pollice), quindi avremo ottenuto 81. Questa s che matematica applicata! Unapplicazione diversa, non da spettacolo ma pi didattica, di questi due metodi visti sopra pu essere proprio linsegnamento delle tabelline ai pi piccoli, filtrato dallelemento giocoso e agevolato dalla realt del risultato che si materializza davanti ai propri occhi: la naturale curiosit dei bambini far il resto!

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gIorno dELLa
sEttIMana

Uno dei numeri che non possono mancare nel repertorio di un calcolatore mentale quello della determinazione del giorno della settimana di una data precisa. Questo non perch sia un calcolo molto difficile, anzi, ma perch genera sempre un grande fascino. Una data classica che viene richiesto di calcolare quella della propria nascita. Ci sono vari metodi per ricavare il nome del giorno della settimana. Quello che andremo a spiegare uno dei pi facili, in quanto non si deve memorizzare granch oltre alla formula base. Infatti la determinazione del giorno della settimana dipende dal contributo di 4 parti: le ultime 2 cifre dellanno, il numero degli anni bisestili, il numero corrispettivo del mese (che non quello cronologico temporale) e il numero del giorno. Il primo contributo pressoch immediato, dato che lanno base di riferimento il 1900; il secondo contributo si ricava facilmente dalla divisione per 4 delle due cifre del primo; il quarto contributo la data del giorno, mentre il terzo contributo quello leggermente pi complesso, dato che ad ogni mese viene

assegnato un valore, apparentemente slegato da tutto il resto, che deve essere memorizzato. In questottica il mese di riferimento Gennaio, a cui assegnato il valore 0, come pure a Ottobre; al mese di Maggio si attribuisce il valore 1, mentre ad Agosto il 2; ai mesi di Febbraio, Marzo e Novembre si d il valore 3; al mese di Giugno spetta il valore 4; ai mesi di Settembre e Dicembre si assegna il valore 5 (o -2), mentre ai mesi di Aprile e Luglio il 6 (o -1). Per riassumere quanto esposto e chiarire eventuali dubbi riportiamo la seguente tabella: Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Valore 0 3 3 6 (o -1) 1 4 6 (o -1) 2 5 (o -2) 0 3 5 (o -2)

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Detto questo, possiamo fare un esempio di calcolo. Mio cugino nato l 8 marzo 1978; che giorno della settimana era? Vediamo subito: 1. 2. 3. 4. primo contributo: 78; secondo contributo: 78/4 = 19 (il resto non si considera); terzo contributo: 3 (vedi tabella precedente) quarto contributo: 8.

Adesso facciamo la somma dei contributi, che d 78+19+3+8 = 108, e la dividiamo per 7: 108/7 = 15 e resto 3. In questo caso, il resto non solo va considerato, ma quello che ci dar la soluzione: assunto che 0 si riferisce alla Domenica, semplice verificare che 3 significa Mercoled. Se mio cugino fosse qua, non potrebbe fare altro che confermare. Facciamo un altro esempio per fissare le idee: determiniamo il giorno della settimana del famoso attacco giapponese alla flotta americana a Pearl Harbour avvenne il 7 Dicembre 1941. Si devono quindi sommare i contributi 41, 41/4 = 10, 5 (o -2) e 7 che danno un totale di 63 o 56; eseguendo la divisione otteniamo 63/7 = 9 oppure 56/7 = 8, entrambi con resto 0 (ovviamente) che significa Domenica. Qualora vi fosse richiesto di calcolare il giorno della settimana di un secolo diverso dal XX, necessario ap-

portare qualche piccolo aggiustamento al metodo: per date del XXI secolo (tipo il famigerato 11 Settembre 2001) si deve aggiungere un 6 prima di dividere per 7; per eventuali previsioni nel XXII secolo dovrete aggiungere 4, sempre prima della divisione finale per 7. Per secoli precedenti il XX, invece, diverso: per date del XIX secolo necessario aggiungere 2 prima della divisione per 7, mentre occorre aggiungere 4 e 6 (o sottrarre 1) per date rispettivamente del XVIII e del XVII secolo. Vi suggerisco di non farvi coinvolgere in calcoli che vadano oltre, perch prima delladozione del Calendario Gregoriano (adottato per ordine di Papa Gregorio XIII nel 1582) era in vigore quello Giuliano fin dal lontano 46 a.C., anno in cui venne promulgato da Giulio Cesare, e ci potrebbero essere notevoli difficolt dovute alle innumerevoli correzioni apportate per correggere lo slittamento in anticipo (meglio detto precessione) dellequinozio di primavera. Statisticamente comunque alquanto improbabile che qualcuno sappia ricavare con esattezza il corrispondente giorno della settimana di date cos antiche. In ogni caso, dovreste aggiungere 1 per ogni secolo precedente il 1100 e sottrarre 1 per ciascuno di quelli successivi al 1100. E quindi, in quale giorno della settimana avvenuto lattacco alle Torri Gemelle di New York? Pensateci bene e contate con calma: avete trovato Marted? Allora, avete capito come funziona il metodo.

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QuadratI
MagIcI

I quadrati magici sono conosciuti da secoli e sono stati ampiamente studiati e spiegati; resta comunque il fatto che, pur a distanza di moltissimi anni, mantengono ancora un certo fascino, sia per chi li vede costruire o gestire, sia per chi li crea per il pubblico. Lintento di questo capitolo non quello di rivelare chiss quale verit sul tema, quanto piuttosto di completare una trattazione di giochi e trucchi matematici che comprendono necessariamente anche largomento in oggetto; inoltre c da supporre che, sebbene molti avranno sentito parlare dei quadrati magici e ne abbiano visto qualcuno, non tutti sappiano come costruirne uno, n per s ne per altri. Cominciamo con il dare alcune informazioni di carattere generale: che cos un quadrato e quand che si pu parlare di quadrato magico? Nellaccezione che ci riguarda, un quadrato un reticolato formato da uno stesso numero di celle sia per le colonne che per le righe, al cui interno sono inseriti dei numeri; perch sia anche magico necessario che il quadrato soddisfi le seguenti condizioni:

la somma dei numeri di ogni riga deve essere pari a una costante K; la somma dei numeri di ogni colonna deve essere pari alla stessa costante K; la somma dei numeri delle due diagonali deve essere pari alla stessa costante K.

La costante K varier da quadrato a quadrato a seconda del numero delle righe e delle colonne e del valore dei numeri allinterno delle celle: infatti si assume che allinterno delle celle componenti il quadrato vi siano dei numeri positivi, in sequenza crescente continua (cio senza salti) e senza ripetizioni. Ci significa che ci sar una costante K di valore minimo, che corrisponde alla sequenza di numeri che inizia con 1, che viene detta Base; e ci saranno infinite altre costanti, maggiori della Base, caratterizzate da un numero di partenza diverso da 1. Un altro parametro che caratterizza un quadrato il numero delle sue celle, detto anche Ordine: si parla dunque di quadrati pari e dispari. Quadrati 3x3 Con queste premesse possiamo affermare che il pi piccolo quadrato magico che si possa costruire quello di dimensioni 3x3 con costante Base pari a 15; questo argomento ci porta automaticamente nel dominio dei quadrati dispari. Vediamo come si compila:

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8 3 4

1 5 9
Figura 1

6 7 2

Si comincia sempre dalla cella centrale in alto, dove posizioneremo il numero di partenza, in questo caso 1; poi si immagina di tracciare una diagonale, allinterno della cella, che esce verso lo spigolo in alto a destra: dato che si esce dal quadrato sopra la cella superiore della terza colonna, dobbiamo rientrare nella stessa colonna ma dal lato opposto (vedi numero 2 in Figura 1); con lo stesso concetto di diagonale visto sopra, usciamo a destra dellultima cella della riga centrale, perci dobbiamo rientrare nella stessa riga, ma dal lato opposto (vedi numero 3 in Figura 1). A questo punto, la nostra diagonale ci porterebbe nella cella gi occupata dal numero 1, quindi dobbiamo scendere al piano di sotto (vedi numero 4 in Figura 1); adesso la strada libera e 5 e 6 sono presto sistemati. Ma ora la diagonale ci indica proprio lo spigolo, e perci dobbiamo comportarci come nel caso della cella gi occupata: scendere al piano di sotto (vedi 7 in Figura 1). Per posizionare il numero 8 faremo come con il 3, e per il 9 come con il 2.

Adesso abbiamo completato il quadrato magico 3x3 e possiamo confermare che la sua costante Base 15, come ci dicono tutte le righe, tutte le colonne e le due diagonali. Conoscere come compilare il quadrato ci permetter di confezionarne uno ad hoc per una persona del pubblico, alla quale chiederemo un numero compreso tra 15 e 100 che sia anche divisibile per 3; supponiamo ci dica 51: questa sar la nuova costante. La formula per calcolarsi la cifra minima di partenza la seguente: (N-15)/3+1 = n dove N il numero fornito dal pubblico e n il numero di partenza. Nel nostro esempio avremo: (51-15)/3+1 = 13 Il quadrato magico dedicato sar il seguente: 20 15 16 13 17 21
Figura 2

18 19 14

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Se il numero proposto non fosse divisibile per 3, non dovete allarmarvi: con le stesse modalit troveremo la cifra minima che, in questo caso, avr dei decimali; tali decimali si ripeteranno allinterno di ogni cella. Vediamo un esempio di quanto detto: se la nuova costante deve essere 53, otterremo una cifra di partenza pari a 13 e quindi il quadrato sar come segue: 20 15 16 13 17 21
Figura 3

pari a 65, che verr rispettata ovviamente da tutte le righe, tutte le colonne e le due diagonali. Inoltre, anche la strategia per il riempimento delle celle identica a quella descritta nel paragrafo precedente. Mostriamo dunque come si dispongono i numeri in un quadrato 5x5, nella configurazione base, per renderlo magico: 17 23 4 10 11 24 5 6 12 18 1 7 13 19 25
Figura 4

18 19 14

8 14 20 21 2

15 16 22 3 9

Attenzione: dato che, per determinare la cifra di partenza, eseguiamo una divisione per 3, i resti possibili saranno solo e , perci non dovrete affannarvi molto a trovare la soluzione! Quadrati 5x5 Subito sopra i quadrati 3x3 ci sono quelli di dimensioni 5x5, anchessi appartenenti alla tipologia dispari. Concettualmente non cambia niente: anche in questo caso avremo una costante di Base, stavolta

Come avrete notato abbiamo cominciato nella casella centrale in alto e abbiamo seguito limmaginaria diagonale che esce dalle celle verso langolo in alto a destra, con i criteri gi esposti al paragrafo precedente. Di nuovo o, semplicemente, di diverso abbiamo soltanto la formula per calcolare il numero minimo di partenza per compilare una quadrato magico 5x5

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con una costante richiesta dal pubblico: andiamo dunque avanti con un esempio. Si richiede al pubblico una costante compresa tra 65 e 200: ammettiamo che ce ne venga proposta una pari a 85 (se vogliamo che i numeri allinterno delle celle siano interi, il numero proposto deve essere divisibile per 5); a questo punto utilizziamo la formula (N-65)/5+1 = n dove N sempre il numero fornito dal pubblico e n il numero di partenza. Nel nostro esempio avremo: (85-65)/5+1 = 5 Il quadrato risulter cos completato: 21 27 8 14 15 28 9 10 16 22 5 11 17 23 29
Figura 5

12 18 24 25 6

19 20 26 7 13

Come nel caso del quadrato 3x3, cominciare la serie dei numeri da un numero maggiore di 1 equivale a sommare a ciascun numero della configurazione la differenza tra il nuovo numero di partenza e 1: in questo caso 5-1 = 4, dunque tutti i numeri sono stati aumentati di 4, nel caso 3x3 laumento era stato di 12; ci significa che se avete ben in mente la disposizione dei numeri della configurazione standard, potete anche compilare il quadrato non in modo sequenziale, come abbiamo fatto adesso, ma in modo casuale, magari facendo chiamare al pubblico la cella da riempire come in una sorta di battaglia navale: questo modo di procedere ha un grandissimo impatto sulle persone! Per completezza di trattazione, andiamo a vedere cosa succede se il numero proposto dal pubblico non divisibile per 5; anche in questo caso non c alcun motivo di allarmarsi: la formula da utilizzare la medesima, e ovviamente si otterranno numeri con decimali. Per valutare correttamente questi decimali sar sufficiente osservare che una divisione per 5 pu dare resto pari soltanto a 1, 2, 3 o 4, e quindi i decimali di ciascuna cella saranno 0,2, 0,4, 0,6 o 0,8. Per questo motivo, se ci venisse proposta una costante pari a 89 sapremmo gi che la cifra iniziale 13,8 e lultima 29,8. Quanto esposto fino ad ora sui quadrati magici di dimensioni 3x3 e 5x5 ritenuto sufficiente e procedere con quelli di dimensioni 7x7 sarebbe soltanto una ri-

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petizione di quanto gi visto; pertanto continueremo con la trattazione dei quadrati pari. Quadrati 4x4 Rispetto ai quadrati magici dispari visti in precedenza, quelli pari hanno molti pi aspetti straordinari e vengono considerati, a buon diritto, decisamente pi interessanti. Probabilmente ci dovuto alla loro struttura, esattamente sezionabile nel centro e quindi speculare, che consente di costruire relazioni magiche allinterno del quadrato impossibili da ricreare in un quadrato dispari, dove la simmetria realizzata rispetto alla colonna o alla riga centrale. Come descritto nei casi precedenti, andiamo a vedere come si compila un quadrato magico 4x4 nella sua configurazione base. Sono necessari 4 passaggi, che illustreremo con altrettante figure.

Passaggio 3

Passaggio 4

Nel passaggio 1 indicato il tracciato che dovremo seguire per piazzare i numeri da 1 a 4, nel passaggio 2 quello per i numeri da 5 a 8, nel passaggio 3 quello per i numeri da 9 a 12 e nel passaggio 4 quello per i numeri da 13 a 16. Questi 4 momenti successivi danno luogo al quadrato completo qui di seguito: 1 12 8 13 14 7 11 2 15 6 10 3 4 9 5 16

Figura 6 Passaggio 1 Passaggio 2

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Come facilmente constatabile, in questo quadrato la costante Base 34 ma, a differenza dei quadrati dispari, questa costante non data solo dalla somma dei numeri di ciascuna riga, colonna e diagonale, ma anche da una serie di sotto-insiemi del quadrato stesso che sono: i quattro angoli (1+4+13+16 = 34); il quadrato 2x2 centrale (7+6+11+10 = 34); i quattro quadrati 2x2, che suddividono il quadrato 4x4: in alto a sinistra (1+14+12+7 = 34), in alto a destra (15+4+6+9 = 34), in basso a sinistra (8+11+13+2 = 34) e in basso a destra (10+5+3+16 = 34); le quattro celle esterne delle colonne centrali a specchio: 14+15+2+3 = 34; le quattro celle esterne delle righe centrali a specchio: 12+8+9+5 = 34; i quattro vertici dei 4 quadrati 3x3 interni al quadrato 4x4: in alto a sinistra (1+15+8+10 = 34), in alto a destra (14+4+11+5 = 34), in basso a sinistra (12+6+13+3 = 34) e in basso a destra (7+9+2+16 = 34); le due piccole diagonali a specchio verso destra: 12+14+3+5 = 34; le due piccole diagonali a specchio verso sinistra: 15+9+2+8 = 34.

Credo che possa bastare. Naturalmente possibile costruire un quadrato magico 4x4 con una costante richiesta dal pubblico: la formula simile a quelle gi viste in precedenza. (N-34)/4+1 = n dove N il numero fornito dal pubblico e n il numero di partenza della sequenza del quadrato. Richiediamo un numero compreso tra 35 e 100 e ammettiamo che venga proposto 86. Dalla formula abbiamo che (86-34)/4+1 = 14 quindi, rispetto a quanto mostrato nel quadrato con la configurazione Base, avremo una sequenza che comincia da 14 e termina con 29: 14 25 21 26 27 20 24 15 28 19 23 16 17 22 18 29

Figura 7

Anche in questo caso, la disposizione quella di base con i numeri aumentati di 14-1 = 13.

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Un consiglio che vale la pena prendere in considerazione il seguente: se scegliete di costruire per il pubblico un quadrato 4x4, non illustrate subito tutte le combinazioni che danno la costante: in prima battuta date soltanto quelle ovvie e soltanto dopo svelate una per una le altre. Le sorprese riscuotono un successo decisamente maggiore! Se il numero proposto (diminuito di 34) non fosse divisibile per 4, a differenza dei quadrati dispari nei quali bastava aggiungere i decimali in tutte le celle, occorrer apportare una correzione sia alla formula che ad alcune celle particolari. Tale correzione toglie il (+1) dalla formula e deve tener conto del resto della divisione (che potr essere solo 1, 2 o 3) sommandogli 4 e inserendo il risultato ottenuto come protesi alle quattro celle indicate pi avanti in grassetto. Supponiamo che il numero proposto sia 88. Stavolta avremo come cifra minima 13, ma con resto di 2; aggiungiamoci 4 e inseriamo il 6 cos ottenuto nelle ultime due celle del terzo passaggio e nelle ultime due del quarto, come mostra la tabella seguente: tutto quello che serve.

13 30 20 25

26 19 29 14

33 18 22 15

16 21 17 34

Figura 8

Nella biografia di Shyam Marathe (vedi pagina ???) abbiamo fatto cenno alle sue esibizioni di calcolo mentale, durante le quali fa uso anche di un quadrato e di una stella magici. In particolare il suo quadrato un po diverso da un tipico quadrato magico 4x4: infatti i numeri allinterno delle sue celle, sebbene appaiano ununica volta, non sono tutti in sequenza. Onestamente non abbiamo indagato su quale sia la strategia per scegliere i numeri da inserire anche se, con le informazioni che abbiamo fornito, ci possiamo fare delle idee abbastanza precise. Normalmente Marathe chiede al pubblico un numero compreso tra 40 e 100 divisibile per 2 ma non per 4. Se ipotizziamo la scelta del numero 90 otteniamo un quadrato come il seguente:

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37 6 43 4

44 3 38 5

2 41 8 39

7 40 1 42

magica. In questo caso viene chiesto un numero pari maggiore o uguale a 26 e non divisibile per 4. Se, per facilit, conserviamo il precedente 90, avremo una stella, come mostrato nella figura successiva. 26 20 24 17 27 28 23 25 21 18 22

Figura 9

Si pu facilmente notare che in ogni riga e colonna ci sono due numeri la cui somma 9 e altri due la cui somma 81, mentre sulle due diagonali abbiamo due numeri che danno 11 e altri due che danno 79. Come anticipato sopra, questo non un vero e proprio quadrato magico nel senso che abbiamo descritto a inizio paragrafo, ma ha comunque la caratteristica di sommare 90 su ogni riga, colonna, diagonale e nelle altre combinazioni illustrate precedentemente e in pi le seguenti. Le diagonali spezzate: 2+3+43+42 = 90 e 40+8+5+37 = 90. La somma delle cifre di ogni quadrato 2x2 interno (ce ne sono 9).

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Figura 10

Concludiamo il riferimento a Marathe e ai suoi strumenti di lavoro con un esempio della Stella

3 49 17 5 8

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LuLtIMo
coLPo

Eccoci arrivati al termine della nostra trattazione: il titolo emblematico. Vorremmo concludere largomento dei quadrati magici con un numero che in qualche modo sta a met strada tra questi e il calcolo puro e semplice. Il principio su cui si basa il seguente trucco puramente matematico, ma sfrutta lambientazione del quadrato magico, anche se questo risulter tale per altri motivi. Prendiamo un quadrato 5x5, vuoto, e chiediamo al pubblico un numero compreso tra 50 e 100. Ammettiamo che ci venga proposto il 78: in questo trucco ogni numero va bene, non ci saranno divisioni che possono creare eventuali resti. Cominciamo a riempire la prima riga dallalto con i numeri da 0 a 4: questa riga sar sempre uguale, qualunque sia il numero proposto da pubblico; la seconda, invece, andr riempita partendo dalla cifra delle decine del numero fornito diminuita di 1 (in questo esempio, 7-1 = 6): questo valore sar il nostro riferimento. Quindi nella seconda riga compariranno i numeri da 6 a 10. Nella terza riga inizieremo con il valore di riferimen-

to moltiplicato per 2: quindi in questo caso saranno i numeri da 12 a 16; nella quarta riga inizieremo con il valore di riferimento moltiplicato per 3 (numeri da 18 a 22) e nellultima riga inizieremo con il valore di riferimento moltiplicato per 4 pi il valore delle unit del numero fornito (6*4 = 24 pi 8 d 32): quindi i numeri da 32 a 36. Il quadrato cos costruito avr la seguente configurazione: 0 6 12 18 32 1 7 13 19 33 2 8 14 20 34
Figura 11

3 9 15 21 35

4 10 16 22 36

Ricordiamo che il pubblico ci ha chiesto il numero 78: lo scriveremo bene in vista vicino al quadrato. Adesso chiamiamo la persona che ci ha fornito il numero e chiediamole di scegliere un numero a caso allinterno del quadrato: supponiamo che scelga 13. Sbarriamo tutti i numeri sulla stessa riga e sulla

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stessa colonna e segniamo il 13 da una parte. Ne facciamo scegliere un secondo, ammettiamo che sia 20; ci comportiamo come detto sopra. Ancora un altro numero, supponiamo il 4; procediamo come sopra. Un altro numero, il 32; e infine rimarr solo il 9. Il concetto fondamentale che non deve poter scegliere due numeri sulla stessa colonna o sulla stessa riga. Se adesso facciamo la somma dei numeri, che sono stati scelti liberamente, otteniamo 13+20+4+32+9 = 78! Quindi, riassumendo: il numero ci stato fornito dal pubblico, i numeri del quadrato sono stati scelti casualmente da qualcun altro e nonostante ci noi siamo stati in grado di far tornare tutti i conti. Si deve ammettere che il quadrato che abbiamo costruito proprio magico!

PartE tErZa LE oPErazIonI

n *

IntroduzIonE

Quanti di noi si sono trovati di fronte a una lista di numeri da sommare (o su cui eseguire una qualsiasi operazione) e si sono istantaneamente preoccupati di sbagliare? Magari non la prima colonna ma quella seguente? Inevitabilmente la paura di commettere errori fa aumentare sensibilmente il numero di conteggi sbagliati. Questo tipo di atteggiamento, privandoci di serenit ed entusiasmo pu impedirci non solo di poter ottenere un risultato corretto, che gi alla nostra portata, ma anche di migliorare le nostre capacit. Naturalmente c un ingrediente, che fondamentale in ogni campo applicativo, per ottenere successo: la volont. Grazie a questa, il minimo di pratica necessario per destreggiarsi nei semplici conti che seguiranno, sar una sfida e una crescita che ci far sentire pi sicuri di noi e delle nostre capacit.

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LE opErazioni

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Vedrete che dopo aver finito di leggere questo libro, dedicando un po di tempo alla pratica, non solo non sentirete pi la necessit di affidarvi alla calcolatrice elettronica, ma troverete gusto nel dimostrare a voi stessi quanto bene e rapidamente possa funzionare la vostra mente. Infatti, oltre a descrivere alcune tecniche di calcolo rapido sulle quattro operazioni di base, lelevazione al quadrato e lestrazione di radici varie, verranno presentate anche alcune affascinanti applicazioni dei principi esposti. Inoltre la descrizione del profilo dei maggiori calcolatori prodigio del passato e del presente vi aiuter a capire quali sono le caratteristiche che li hanno portati a eccellere. Allinterno di ogni capitolo troverete una breve lista di operazioni, collegate allargomento trattato, con le quali potete cimentarvi sia prima di leggere il testo che dopo: siamo convinti che vi meraviglierete di quanto la vostra abilit possa aumentare. Gli argomenti trattati sono rivolti a tutti coloro che vogliono mettersi alla prova, che si avvicinano per la prima volta alluniverso dei numeri e anche agli esperti che cercano sempre qualcosa di nuovo da inserire nel loro background: in generale abbiamo cercato di dare a tutta la trattazione un sapore di freschezza e novit, stravolgendo sistematicamente gli schemi dellinsegnamento ortodosso (ricevuto da

tutti noi durante gli anni della scuola) e ambientando ogni esempio in unatmosfera di divertimento e avventurosa scoperta. Per gli esperti abbiamo previsto dei paragrafi particolarmente insidiosi che saranno seganlati con un asterisco iniziale (*): ci non significa che gli altri lettori devono saltarli! Detto questo, non mi resta che invitarvi a munirvi di carta e penna e a iniziare la lettura; e non dimenticate di chiudere la calcolatrice in un cassetto!

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addIzIonI
Il primo argomento che andremo a sviluppare non pu che essere laddizione. Anche agli albori della nostra educazione scolastica siamo stati iniziati prima di tutto alle somme e poi al resto. Pur mantenendo l impianto strutturale che ci gi noto vogliamo riscoprire il valore di questa operazione e il gusto di poterla eseguire in totale scioltezza, indipendentemente dalla quantit e dalla lunghezza dei numeri interessati. Provate ora a risolvere le seguenti operazioni cercando di essere rapidi e precisi. Ricordatevi che gareggiate contro voi stessi: barare non vi servir! Il totale dei punti in palio 10, ma se riuscite a finire tutto entro 4 minuti potete raddoppiarli. Controllate poi i risultati alla fine della Terza Parte. 1) 88+67 (2 punti) 2) 648+851+904 (3 punti) 3) 477632+26276+120983+56890 (5 punti) Adesso che abbiamo tolto un po di ruggine dagli ingranaggi del nostro calcolatore, vediamo di aiutarlo a sviluppare le sue performance.

Prendiamo una serie di numeri da addizionare: 155+ 78+ 65+ 854+ 993+ 820+ 819+ 57= Come tutti sanno dai trascorsi scolastici, la somma avviene, passo dopo passo, aggiungendo una dopo laltra le cifre della colonna delle unit (5 e 8: 13; pi 5: 18; pi 4: 22; ), poi in quella delle decine e in tutte quelle che possono seguire, fino a giungere al totale che, nel nostro caso, pari a 3841. Questo sistema porta certamente al risultato corretto ma ci costringe a spendere molte energie nellaccertarci di non aver tralasciato qualche cifra o (peggio ancora) qualche riporto, specialmente se abbiamo poco tempo a disposizione. Per ovviare al problema descritto sopra, cominciamo a imparare qualche trucco.

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Decine (e multipli) In generale non ci si dovrebbe mai buttare sul primo numero della lista e sommare ad esso il secondo (poi il terzo e cos via) ma piuttosto dare unocchiata globale a tutta la colonna e vedere se sia possibile formare dei pacchetti di 10 che ci semplificano il conteggio. Nellesempio precedente si possono facilmente individuare due di questi pacchetti: 5+5 e 7+3. Con questo accorgimento dovremo sommare soltanto 3 elementi al posto di 7 gi al primo passo: il miglioramento senza dubbio netto in termini sia di alleggerimento di calcolo, sia di sicurezza del risultato finale. Gli insegnanti, o chi semplicemente volesse trasmettere questi accorgimenti ai propri bambini, devono tenere presente che c anche lelemento giocoso della caccia alla decina che far risultare il tutto pi stimolante e divertente; stupefacente vedere quanto pi facilmente e velocemente si impara giocando. Chi invece gi un esperto di calcolo sapr riconoscere pacchetti composti anche da 3 o 4 cifre, tipo (4, 1, 5) o (1, 2, 3, 4) che sommati danno 10 o anche (6, 6, 8), (2, 5, 6, 7) per 20 e cos via. Nel prossimo esempio si pu vedere come i pacchetti aiutino il nostro calcolo anche a un livello pi ampio, cio non solo nello specifico di una colonna:

24+ 38+ 35+ 36+ 15+ 22= Dopo la prima occhiata generale si possono facilmente individuare i pacchi 24+36 = 60, 38+22 = 60 e 15+35 = 50. Quindi il risultato 170. Giova comunque ricordare che il procedimento dei pacchetti a livello di singola colonna continua a essere valido. Calcolo interiore Non stiamo ancora parlando di calcolo mentale, ma ci manca poco. Il consiglio che si vuole dare quello di non recitare tutti i passaggi delloperazione (3 e 5 fa 8, pi 4 fa 12), ma solo i risultati parziali che ci condurranno alla somma finale; quindi, riprendendo il primo esempio proposto prenderemo i seguenti numeri: 10, 18, 25, 34, 41 (dallalto verso il basso usando i pacchetti da 10). Concettualmente come se noi leggessimo una parola. Quando incontriamo le lettere c, a, s e a non facciamo tutti i passaggi intermedi, ma elaboriamo direttamente c+a+s+a = casa; nello stesso modo

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dobbiamo allenarci a fare con le operazioni. Inserire il sonoro nello svolgersi del calcolo rallenta la mente e favorisce linsorgenza degli errori. Un altro accorgimento che dobbiamo tener presente il seguente: separare le cifre da sommare con un apice al loro interno e poi procedere con laddizione. 35+ 24= Questa somma mostra immediatamente il totale: 59, letto 5 e 9, ossia 59. Se la somma delle unit superiore a 10, non c alcun problema. Dando, come suggerito in precedenza, uno sguardo iniziale dinsieme alla somma, balza subito agli occhi la necessit del riporto. Quindi lo teniamo gi in mente e potremmo eseguire il conteggio anche da sinistra verso destra. Facciamo un altro esempio: scriviamo la somma 173+44 come detto sopra. 173+ 44= La soluzione 217 (letta sempre 21 e 7), cio 217. Stiamo insistendo molto sul concetto di vedere e pensa-

re i numeri, perch il passo successivo sar quello di non scrivere pi niente ed eseguire tutti i passaggi mentalmente. Si tratta solo di provarci per un po di tempo In effetti, suddividere internamente i numeri ci aiuta a non dover ricordare troppe cose: una volta separati essi ci rimarranno in testa pi facilmente. Questo sistema tanto pi potente quante pi cifre hanno i numeri che dobbiamo sommare. Con la pratica sar facile imparare a suddividere le cifre, sempre partendo da destra, in coppie di numeri e poi in terne; cos anche addizionare numeri di 6 o 7 cifre sar ridotto in somme di numeri di 2 o 3 cifre. Ad esempio: 74.245.258+ 5.866.517= meglio suddividerlo in 7424 52 58+ 5 86 65 17= 79 45 17 75 Ogni metodo di calcolo si compone di due processi mentali: calcolo e conservazione dei risultati gi ottenuti; spesso pi difficile tenere a mente i conteggi parziali che eseguire i calcoli.

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Metodo dellascensore Il sistema di suddividere i numeri visto sopra ci aiuta anche nel metodo di calcolo che andremo a illustrare, almeno concettualmente. Supponiamo di dover sommare una lunga lista di numeri, non lunghissimi, magari di tre cifre ciascuno, e di non avere a disposizione n carta, n penna, n nientaltro che ci possa essere daiuto per il nostro calcolo. Come ottenere il totale giusto? Ecco rapidamente dimostrato: prendiamo i seguenti numeri e addizioniamoli. 625+ 724+ 313+ 212+ 523= Lascensore ci porta dal piano basso a sinistra in alto, poi scende e quindi risale; sommiamo direttamente, senza passaggi intermedi, ottenendo dunque: 5, 7, 10, 17, 23. A questo punto siamo in cima alla prima colonna di sinistra; scendiamo posizionando la prima cifra, il 2, alla destra del parziale trovato, pensando 232 (come sopra!) e continuando a sommare scendendo. Otteniamo 232, 233, 234, 236, 238. E siamo giunti ai piedi della colonna centrale. Ades-

so risaliamo posizionando la prima cifra dellultima colonna, il 3, ancora a destra del parziale ottenuto e suddividiamo: 2383. E terminiamo con 2383, 2385, 2388, 2392 e 2397. Il nostro totale dunque 2397. Come avrete notato, abbiamo cominciato da sinistra e finito a destra, disinteressandoci completamente dei riporti. Possiamo espandere il concetto a somme di numeri a 4, 5 o pi cifre. Basta procedere come visto sopra: a ogni colonna si aggiunge una cifra a destra del parziale ottenuto. Il segreto sta nel fatto che si somma sempre una cifra per volta. Ripetendo il numero per intero (ma suddiviso) ad ogni passo, si evitano vuoti di memoria e la risposta esatta non tarder a saltare fuori. Giova ricordare che, anche in queste somme, lindividuazione dei pacchetti da 10 (o multipli) velocizza i conteggi. Quanto detto fino ad ora stato esemplificato con numeri interi, cio senza andare a scomodare i decimali. Naturalmente la presenza di numeri dopo la virgola non invalida il procedimento. Per questo motivo, facciamo un ultimo esempio con i decimali. Sommiamo tra loro:

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457,81+ 4805,03+ 1466,249= C da notare che non tutti i numeri hanno la stessa quantit di cifre decimali dopo la virgola; questo facilmente risolvibile aggiungendo uno 0 (o pi, dipende dai casi) allestrema destra dei numeri pi corti, cos da pareggiare i conti. Perci riscriviamo la somma cos: 457,810+ 4805,030+ 1466,249 = A questo punto come sommare tra loro numeri qualunque di 3 cifre. Se la soluzione della parte decimale ha pi di 3 cifre come in questo caso (la parte decimale d la somma di 1089), dobbiamo tenere solo le ultime 3 e la quarta (la pi a sinistra) la portiamo nella zona a sinistra della virgola come un riporto qualunque. Le due sezioni possono quindi essere trattate con il metodo dellascensore e/o con la separazione delle cifre, o come meglio si crede. Il risultato sar 6729,089.

addizione a forma di L (*) Andiamo a conoscere un altro sistema di addizione, particolarmente potente ed efficace in presenza di lunghe liste di addendi o di numeri a molte cifre. Sia data la seguente lista di numeri da sommare: 3759+ 688+ 9664+ 6067+ 1448+ 795+ 9888+ 5697+ 7918+ 8689+ 9745= Il metodo tradizionale prescrive di sommare le cifre della colonna pi a destra dallalto verso il basso (o viceversa) tenendo presente gli eventuali riporti quando ci spostiamo nelle colonne pi a sinistra. Il metodo che vogliamo mostrare, invece, non ha nessuna restrizione del genere; per questo motivo continueremo lesempio dalla colonna pi a sinistra. Sommando dallalto verso il basso, riprenderemo a contare ogni volta che giungeremo o supereremo

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11, sottraendolo al numero a cui eravamo arrivati, e segneremo un puntino dove abbiamo azzerato il conteggio. Arrivati in fondo avremo una cifra, tra 0 e 10, che rappresenter il nostro totale (da scrivere sotto la nostra colonna analizzata), pi una serie di puntini, la cui somma andr scritta sotto il totale precedente. In realt molto pi difficile da spiegare a parole che a fare realmente. Procediamo praticamente: 3+9 = 12 1+6 = 7 7+1 = 8 8+9 = 17 6+5 = 11 0+7 = 7 7+8 = 15 4+9 = 13 sottraggo mentalmente 11; ottengo 1 e segno il puntino sottraggo mentalmente 11; ottengo 6 e segno il puntino sottraggo mentalmente 11; ottengo 0 e segno il puntino sottraggo mentalmente 11; ottengo 4 e segno il puntino sottraggo mentalmente 11; ottengo 2 e segno il puntino

che saranno rispettivamente (2, 3, 10, 1) e i puntini totalizzeranno (5, 6, 5, 7). La situazione sar dunque come quella mostrata di seguito: 3759 688 9664 6067 1448 795 9888 5967 7918 8689 9745 23101 5657 64628 Lultimo passo richiede la somma da destra a sinistra e dallalto in basso delle due cifre di ciascuna colonna pi il vicino in basso a destra (quando c). Cio:

Adesso la nuova situazione vedr un 2 scritto sotto alla prima colonna di sinistra e un 5 (totale dei puntini segnati) sotto questo 2. Procedendo allo stesso modo per le altre colonne troveremo i quattro totali,

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1+7+0 = 8 10+5+7 = 22 3+6+5+2 = 16 2+5+6+1 = 14 0+0+5+1 = 6

scrivo 8 (a destra della colonna dellunit non c niente) scrivo 2 e riporto 2 scrivo 6 e riporto 1 scrivo 4 e riporto 1 scrivo 6 (a sinistra della colonna delle migliaia non c niente)

Quindi il risultato finale 64.628. Osservazione Come semplice notare, con il sistema descritto non si raggiungono mai addizioni superiori a 9+9 = 18 e la sottrazione di 11 una falsa sottrazione, in quanto basta tralasciare la decina, concentrarsi sullunit del conteggio ottenuto e scendere di uno: se siamo arrivati a 15 sar (1)5-(1)1 = 4, oppure 13 dar (1)3-(1)1 = 2. Questo potrebbe sembrare banale, ma il modo in cui si pensano i calcoli pu renderli due volte pi facili o due volte pi difficili! Questo sistema di conteggio chiamato anche LShape adding (somma a forma di L) e ci permetter in seguito di eseguire la verifica del nostro risultato pi facilmente. Possiamo assicurare che questo sistema rimane valido anche con numeri decimali, basta incolonnare correttamente le eventuali cifre dopo la virgola e il procedimento pu essere applicato senza ulteriori accorgimenti.

Velocit e accuratezza Quante volte ci stato detto che Presto e bene non vanno insieme! o La gatta frettolosa fece i gattini ciechi! o qualche altro proverbio simile? Il senso di questi moniti immediato: quando facciamo unoperazione, rischiamo di commettere tanti pi errori quanto pi rapidamente tentiamo di terminarla. In questo libro cercheremo di insegnare un metodo di calcolo veloce abbinato a un sistema di verifica del risultato altrettanto celere e sicuro. Il metodo di Addizione a forma di L ha gli indubbi pregi di: evitarci di ripercorrere i passi gi fatti alla ricerca delleventuale errore (risparmiando tempo); permettere di localizzare leventuale errore (qualora effettivamente ce ne fosse uno) nella colonna a cui appartiene; consentire di trovare subito lerrore (cosa non garantita quando rifacciamo i conti una seconda volta).

Questultimo punto pu sembrare a molti un eccesso di pignoleria, ma in realt non cos: se per qualche motivo, durante i miei calcoli, commetto un errore (come credere che 7 per 8 faccia 54, e non 56, magari

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per la fretta) sicuramente quando ripeter le operazioni per cercare lerrore ripeter anche lo sbaglio, proprio perch sto utilizzando nella mia verifica, la stessa modalit di calcolo. Per questo motivo ci si deve sempre servire di un sistema di controllo diverso dal semplice ripetere i calcoli. La dimostrazione pratica un po pi impegnativa di quanto visto finora. La verifica prevede 3 passi. 1. Per ogni colonna ridurre a singola cifra (detta Somma Interna; vedi il prossimo capitolo sulle verifiche) la somma dei numeri semplificando gi in partenza quelli che danno come somma 9 (ad esempio 0, 9, 8+1, 3+6 nella colonna pi a sinistra); nellesempio 5 avremo 3 6 2 6 rispettivamente per le quattro colonne. 2. Sommare la riga dei totali dei numeri e due volte la riga dei totali dei puntini, riducendo a singola cifra (vedi nota di sopra) con semplificazione delle somme di 9; dai calcoletti risulta ancora 3 6 2 6. 3. Ridurre a singola cifra (vedi nota di sopra) e semplificare, come consigliato sopra, il risultato ottenuto; da 64.628 si ottiene 8. A questo punto abbiamo ottenuto 3 numeri che dovranno essere uguali nel modo seguente: il primo con il secondo (entrambi pari a 3626) e la Somma

Interna del primo col terzo (3+6+2+6 = 17 quindi 1+7 = 8). Tutto questo ci garantisce che abbiamo svolto bene la nostra somma! Per coloro che non si fidano, non hanno voglia di farsi i conti per proprio conto o non hanno ancora chiaro il sistema, di seguito c il procedimento passo per passo. Semplificazioni da eseguire per colonne (NON per righe): 3759 688 9664 6067 1448 795 9888 5967 7918 8689 9745 Il totale della prima colonna 5+7 = 12, quindi 1+2 = 3. Il totale della seconda colonna 7+6+6+4+7+8+6+7 = 51, quindi 5+1 = 6. Il totale della terza colonna 8+6+6+8+6+4 = 38 quindi, 3+8 = 11 e 1+1 = 2.

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Il totale della quarta colonna 8+7+8+5+8+7+8 = 51 quindi 5+1 = 6. Finito il passo 1. Sommare e ridurre: 23101 5657 5657 La prima colonna d 2+5+5 = 12, quindi 3. La seconda d 6. La terza d 10+5+5 = 20, quindi 2. La quarta d 1+7+7 = 15, quindi 6. Finito passo 2. Il risultato trovato 64.628, quindi 6+4+6+2+8 = 26, quindi 2+6 = 8 e 3626 d (tolto 3+6 = 9) 2+6 = 8. Probabilmente non molti sono arrivati a leggere fino a qesto punto. A loro vanno i miei pi sinceri complimenti per la pazienza e labnegazione dimostrata finora: la vostra curiosit e la vostra dedizione saranno ripagate. Infatti qua che nasce la verifica: supponiamo che i primi due numeri, visti al punto 1, non fossero uguali; ammettiamo, cio, che il primo fosse 3676 invece che 3626. Questo significava che cera un errore nella terza colonna e solo l; quindi bastava controllare quella.

Collaudo finale Prima di cimentarsi con la sfida finale, eseguite i seguenti esercizi. 1. Scrivete il risultato da sinistra a destra delle seguenti somme: a) 48+86; b) 429+168; c) 14,78+32,56. 2. Sommate: 21214+9529+36910. 3. Sommate a L: 469+742+325+962+527+623+213. 4. Usate il metodo dellascensore con: 529+831+562+784+921. 5. Divertitevi a trovare esempi pratici nella vita quotidiana. Adesso avete ampliato il vostro bagaglio tecnico e potete affrontare la sfida iniziale con maggiore efficacia. Vediamo come ve la cavate con i seguenti esercizi: adesso i 4 minuti dovrebbero avanzare. 1) Sommare 16667+4025+31651 (3 punti) 2) Addizionare 830,31+5961,1+8912,777 (3 punti) 3) Addizionare 724+364+291+803+652 (metodo a piacere) (4 punti) 4) Usare il metodo dellascensore con: 604+848+954 (mentale!) (5 punti)

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vErIfIchE
Una volta che si eseguito un calcolo, di qualunque tipo esso sia, buona norma accertarsi che si sia ottenuto il risultato corretto. Ci possono essere tre modi per eseguire questa verifica: 1. Ripetendo il calcolo; forse varrebbe la pena almeno di invertire i termini, ma rimane comunque un lavoro noioso, inadatto sia per i grandi che per i piccoli. 2. Facendo una stima, cercando di valutare se grosso modo, come ordine di grandezza, ci siamo (caso tipico delle moltiplicazioni con grandi numeri, vedi esempio sotto); questo un sistema spesso sottovalutato che, tuttavia, ci pu dire istantaneamente se un risultato sbagliato. 3. Eseguendo un test; particolarmente efficace con le moltiplicazioni e le divisioni, comunque ottimo in ogni situazione di calcolo. Di seguito verranno mostrati i due test che ci risolveranno il problema di conoscere lesatta risposta, ma prima spendiamo un po di attenzione sulla stima.

La stima: perch farla e come Eseguire una stima, prima di cominciare a calcolare, una precauzione che non andrebbe sottovalutata n dagli appassionati di matematica, n dagli esperti di calcolo, n tantomeno da chi non ha tanta confidenza con il mondo delle operazioni. La stima delimita il campo entro cui troveremo la nostra soluzione, ovvero ce ne d lordine di grandezza. Molto spesso, nella vita quotidiana, tutto quello di cui abbiamo bisogno. Ecco perch si consiglia sempre di stimare prima e testare dopo. Le stime possono essere grossolane o pi raffinate; anche se le prime ci daranno soltanto lordine di grandezza del risultato, vale la pena di apprezzarne la funzione. Come vedremo nelle prossime pagine (ad esempio nel test per la moltiplicazione), per una stima utile occorrono dei numeri pi vicini possibile a quelli dati e contemporaneamente facili da manipolare nei calcoli; se dovessi eseguire 437*617 sarei un po pi impacciato rispetto a eseguire il pi semplice 400*700 = 280.000. La stima utile perch il risultato corretto 269.629. Se avete fatto attenzione, avrete notato come siano stati presi i numeri della stima: uno maggiore e uno minore di quelli originali. In una divisione, viceversa, dovete prenderli entrambi maggiori o entrambi minori; ovvero, se dovreste eseguire 42.364/238 scegliereste 45.000/300 = 150 op-

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pure 40.000/200 = 200; sicuramente la soluzione star allinterno di questa forbice di valori (infatti 178). Gli abbagli peggiori si riscontrano, per, in presenza dei numeri decimali; in questo caso necessario fare delle distinzioni tra moltiplicazione e divisione. Nella moltiplicazione tra due numeri decimali basta ignorare le virgole, eseguire il calcolo e poi porre la virgola lasciando a destra di questa tante cifre quanto, la somma dei decimali iniziali. Ci significa che con 0,7*0,04 far 7*4 = 28 con 3 posti dopo la virgola, ovvero 0,028. Anche stavolta la pratica molto pi facile della teoria scritta, vero? Nella divisione, invece, dobbiamo portarci nella condizione di non avere pi decimali nel divisore allargando di tanti 0 (significa moltiplicare per 10) il dividendo quante sono le cifre dopo la virgola del divisore, quindi eseguire la divisione. Ci vuol dire che se abbiamo 0,16/0,02 allargheremo di due posti il divisore e il dividendo, ottenendo cos 16/2 = 8; se vi sembra che lesempio sia troppo facile, vediamo il seguente: 18/0,6 dar 180/6 = 30. Una stima pi raffinata pu essere fatta conoscendo alcune efficaci approssimazioni. Tra 0 e 100 ci sono alcuni numeri che danno dei rapporti facilmente manipolabili nella stima: 50, che 100/2 33, che circa 100/3

25, che 100/4 20, che 100/5 17, che circa 100/6 14, che circa 100/7 12, che circa 100/8 11, che circa 100/9 Cos, se ci fosse da stimare 138*14 potremmo gi vedere che il risultato sar vicino a 140*14 ovvero a (140/7)*100 cio 2000; il risultato esatto 1932. Gli esperti di calcolo sanno gi che esistono rapporti efficaci anche per 1000; per coloro che ancora non hanno tutta questa confidenza, li riportiamo di sotto: 111 circa 1000/9 125 1000/8 143 circa 1000/7 166 circa 1000/6 200 1000/5 250 1000/4 333 circa 1000/3 500 1000/2 Quindi, 84*182 lo possiamo stimare come 84*166, ovvero (84/6)*1000, cio 14.000; il risultato esatto 15.288.

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Primo metodo di verifica: la prova del 9 La famosa prova del 9 ci accompagna fin dalle elementari, ma noi ci siamo completamente dimenticati di lei (che brutta cosa lirriconoscenza!); non usandola mai, labbiamo riposta in un lontano cassetto della nostra memoria. Adesso arrivato il momento di renderle giustizia e di rincontrarla. Se normalmente questo test poco usato con la moltiplicazione e la divisione, meno ancora (per non dire mai) sfruttato dopo unaddizione. Procediamo dunque con la spiegazione, dando una definizione che ci aiuter nel prosieguo:
chiamiamo Somma Interna (SI) la somma delle varie cifre, componenti un dato numero, ridotta a ununica cifra.

48+ 52+ 67+ 73= 240 Quindi la SI dei numeri in lista , rispettivamente, 12 = 3, 7, 13 = 4, 10 = 1 per cui la loro SI data da 3+7+4+1 = 15; 1+5 = 6. Questa deve essere uguale a quelle della risposta, che da 240 , guarda caso, proprio 6. Il nostro calcolo era esatto. Quindi possiamo riassumere che la Somma Interna delle Somme Interne dei numeri da sommare e la Somma Interna della soluzione devono essere uguali. Se non lo sono, il risultato della nostra operazione sicuramente sbagliato. inutile rifare i conti, non torneranno mai. Questo il grande aiuto che ci d la prova del 9. Allora, direte voi, se sono uguali il risultato giusto? Sfortunatamente non posso rispondervi S. Lo sar quasi sempre. Infatti, ci sono delle tipologie di errori che non vengono evidenziate dealla prova del 9, tipo gli errori di posizionamento dei decimali o i multipli di 9; ecco perch sempre buona norma eseguire prima una stima. In ogni modo, facendo la prova del 9 sappiamo che, se questa non torna, il nostro calcolo certamente sbagliato e, se invece torna, ci possono essere dei casi in cui comunque errato; ma quanti sono questi

Esempio: dato 6437, la sua SI sar data da 6+4+3+7 = 20 quindi 2+0 = 2. Test per laddizione Data una lista di numeri da sommare, dobbiamo eseguire la Somma Interna di ciascun numero, trovare il totale di queste Somme Interne e calcolare la Somma Interna di questo totale; questa dovr essere uguale alla Somma Interna della risposta. Facciamo un esempio chiarificatore. Sommiamo i seguenti numeri:

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casi? Sono in proporzione di 1 su 9, cio l11%. Significa che su 100 test falsi ne smaschereremo 89 e 11 li prenderemo per buoni erroneamente. Il consiglio di eseguire sempre il test rimane pi motivato che mai. Per coloro che vogliono essere pi sicuri della correttezza del loro risultato viene proposta una verifica aggiuntiva: la prova del numero 11 (vedi il paragrafo seguente). Test per la sottrazione Data una serie di numeri da sottrarre, dobbiamo eseguire la SI di ciascun numero e farne la differenza: questa deve essere uguale alla SI della risposta. Anche qua un esempio daiuto. Prendiamo i numeri 794027= Il risultato finale 12, quindi la sua SI 3. Le altre SI sono, rispettivamente, 16 = 7 4 9. Questa ultima SI ci permette di evidenziare una propriet della prova del 9: nelle Somme Interne, 9 da considerarsi 0. Quindi la Somma Interna della differenza sar 7-4-0 = 3. Il discorso fatto precedentemente sullattendibilit del test per laddizione resta ovviamente valido.

Test per la moltiplicazione Stavolta invertiamo lordine dei fattori: tanto, nella moltiplicazione il risultato non cambia. Partiamo quindi dallesempio. Supponiamo di dover eseguire 348*54; secondo una prima stima, il risultato dovrebbe essere qualcosa come 400*50 = 20.000; questo il mio punto di partenza, e adesso vado ad affinare i miei conti: 348*54 = 18.792 Per adesso non sappiamo ancora farlo velocemente come vorremmo, ma il risultato labbiamo ottenuto. quello giusto? Controlliamo: segniamo una grande X sul foglio di carta; questa individua quattro zone. Mettiamo nella parte sinistra la SI del primo numero (3+4+8 = 15; 1+5 = 6), in quella destra la SI del secondo numero (5+4 = 9), nella parte alta la solita SI del prodotto di questi due numeri trovati (6*9 = 54; 5+4 = 9); e in quella bassa? La SI del risultato della nostra operazione, ovvero 1+8+7+9+2 = 27 cio 2+7 = 9. Quindi la regola sar: la cifra nella parte alta e quella della parte bassa devono essere uguali. Graficamente lo rappresentiamo cos:

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SI(a)

SI(b)

SI(a) = 12 = 3 SI(b) = 4 SI(a)*SI(b) = 12 = 3 SI(a*b) = 21 = 3 Le due cifre corrispondono, quindi molto probabile che il risultato della moltiplicazione e, dunque, la mia prima divisione siano esatti. Vediamo un ultimo esempio: dividiamo 867/25; la nostra abilit ci dice che il risultato 34, ma con il resto di 17! E adesso? Che facciamo? Nessun problema. Facciamo ugualmente 34*25 = 850 e aggiungiamo il resto (17), ottenendo 867; adesso SI(a) 7, SI(b) 7 e SI(a*b) 3, come abbiamo fatto sopra; il quarto numero, invece, dato da SI(a)*SI(b)+SI(resto) e cio 49+8 = 57 = 3. dunque possibile completare il test con risultato positivo anche in presenza di un resto. Per concludere vorrei illustrare, per quanti sono interessati, perch il test si chiama Prova del 9 e su quale principio si basa. La ragione che la SI di un qualsiasi numero rappresenta il suo resto quando diviso per 9. Infatti i numeri da 1 a 9 (escluso) divisi per 9 danno risultato 0 e resto il numero stesso; il numero 9 diviso 9 d 1 ma resto 0 (confronta lesempio descritto nel test

SI(a*b) dove SI(a) = Somma Interna del primo numero SI(b) = Somma Interna del secondo numero SI (a)*SI(b) = prodotto delle due SI SI (a*b) = Somma Interna del risultato Test per la divisione In questo caso non dovremo imparare una nuova formula, perch la divisione non altro che linverso della moltiplicazione; perci baster eseguire la moltiplicazione inversa della nostra divisione ed eseguire il test descritto sopra. Come al solito sono riuscito, con le parole, a rendere la questione pi difficile di quanto non sia. Riportiamo un esempio chiarificatore. Dividiamo 4278/31; il risultato ci torna 138. Sar giusto? Vediamo subito. Eseguiamo la moltiplicazione inversa: 138*31, che ci d proprio 4278. Sospetta la cosa? Allora eseguiamo il test.

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della sottrazione); 10 d resto 1; 20 d resto 2; 485 d 8 etc. Ecco perch quando si fanno le Somme Interne nei test si possono semplificare direttamente i 9 in 0 e i pacchetti di numeri che danno somma 9. Secondo metodo di verifica: la prova dell11 Il concetto che sta alla base di questo test il medesimo del precedente; cambia soltanto la modalit con cui si calcola la Somma Interna. Infatti, la sola differenza che intercorre tra le due metodologie la seguente: mentre prima calcolavamo la Somma Interna addizionando le varie cifre fino a ridurle a una sola, adesso dobbiamo separare le cifre di posto dispari e di posto pari (i posti dispari e pari si individuano cominciando da destra) e sottrarle tra di loro con questo accorgimento:
cifre di posto dispari meno cifre di posto pari.

mainder), cio resto di 11. Anche in questo caso il significato del valore di ER corrisponde al resto della divisione del numero dato per 11. Detto questo certamente chiaro che: 1 ha ovviamente ER = 1 100 ha ER = 1 (100/11 d 9 e resto 1) 10.000 ha ER = 1 (10.000/11 d 9999 e resto 1) 10 invece d ER = -1 (10/11 d 0 e resto 10 = 11-1) 1000 d ER = -1 (1000/11 d 990+10 e va come sopra) Attenzione a questi casi particolari: Se ER fosse minore di 0 (cio un numero negativo) dobbiamo aggiungere tante volte 11 finch non diventa positivo (ad esempio: ER(185) = 6-8 = -2 quindi -2+11 = 9). Due numeri consecutivi uguali possono essere ignorati (ad esempio: ER(88) = 0). Se ER di un numero 0, allora significa che divisibile per 11.

Prendiamo il numero 431, i posti dispari sono 4 e 1, i pari sono rappresentati dal solo 3. Sommiamo le cifre di posto dispari: 4+1 = 5; sottraiamo quelle di posto pari: 5-3 = 2. Ecco fatto: abbiamo trovato la nuova Somma Interna che ci serve. Se invece proviamo con 35, avremo solamente 5-3 = 2. Per evitare confusione con la prova del 9, chiameremo questo tipo di procedura come ER (Eleven Re-

Adesso possiamo applicare quanto abbiamo visto e, per dimostrare la somiglianza stretta tra i due test, eseguiremo questultimo sui numeri dellesempio precedente della moltiplicazione.

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Era 348*54 = 18.792 quindi, rispettando la stessa regola del test precedente, avremo ER(a) = 11-4 = 7, ER(b) = -4+5 = -1 (oppure -1+11 = 10), ER(a)*ER(b) = 7*-1 = -7 (oppure 7*10 = 70, quindi -7+0 = -7 cio -7+11 = 4) e ER(a*b) = 10-17 = -7. Anche in questo caso la riuscita del test ci dice che il risultato che abbiamo trovato molto probabilmente giusto. Ma allora, direte voi, non siamo ancora sicuri al 100% del nostro risultato, neanche dopo la prova dell11?. La risposta , naturalmente, ancora No. Ma in questo caso siamo un po pi sicuri di prima: mentre con la prova del 9 abbiamo una probabilit di errore dell11% (su 100 risultati considerati giusti ma errati, 1/9 non viene riconosciuto), adesso tale probabilit scende al 9%. Il consiglio che mi sento di dare a tutti i lettori volonterosi quello di eseguire entrambi i test: in questo modo saremo sicuri al 99% del nostro risultato. S, avete letto bene: al 99%. Purtroppo per avere la certezza matematica necessario fare altri controlli che, per, appesantirebbero troppo la situazione, perci il doppio test ritenuto un ottimo compromesso. Suggerimento generale: quando si calcolano le Somme Interne o gli Eleven Remainder esiste una scorciatoia che permette di velocizzare i conti. Nel primo caso si possono semplificare tutti i 9 e i pacchetti

di numeri che danno 9; nel secondo, si pu fare lo stesso con gli 11 e i pacchetti di 11. Non solo: quando contate per ottenere la cifra finale dellER, ogni volta che arrivate a 11 potete azzerare il conteggio e ripartire (ad esempio: 7+4+6+ 7+4 fa 11, quindi li ignoro e il conteggio riparte da 6); ci sar un sensibile guadagno di tempo. Collaudo finale Adesso proviamo a fare un bel ripasso della verifica in tutte le operazioni. Quali tra le seguenti sono sbagliate e quali giuste? 1) 42+57+68+73+62+54+27+50+89+92+78 = 662 2) 785733-39572 = 746.161 3) 411123456*789 = 98.406.784 4) 13057*897 = 11.734.113 5) 4008/13 = 308 (resto 4) 6) 2,75/15 = 0,18 (resto 0,05)

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sottrazIonI
Per trattare le sottrazioni, partiamo dal presupposto che il lettore abbia gi letto (e praticato) quanto descritto nel capitolo sulladdizione e ne abbia fatto tesoro. Questo perch le tecniche di calcolo riguardanti la sottrazione non sono altro che delle vere e proprie addizioni. Adesso il momento di cimentarvi nelle sottrazioni. Avete 5 minuti. 1) 4677-2968 (2 punti) 2) 72.682-33.359 (3 punti) 3) 62.185,082-35.882,009 (5 punti) Supponiamo di dover fare la seguente sottrazione: 63054289 = Abbiamo imparato che si procede da destra a sinistra, togliendo ciascuna cifra dal sottraendo (il numero che sta sotto) da quella che le sta immediatamente sopra (nel minuendo). Nella situazione qui proposta, 9 maggiore di 5 e quindi si deve prendere in pre-

stito una decina dalla cifra subito a sinistra e cos via finch non troviamo una cifra di sopra che almeno pari a quella di sotto da sottrarre. Questo sistema ci porta a operare con un numero che scritto 6305, ma che in realt nella nostra testa si trasformato in 6295. Questo rappresenta, in termini di cose da tenere a mente, un grosso quantitativo di informazioni fondamentalmente non necessarie. Per ovviare a tale inconveniente dobbiamo cominciare a intendere la sottrazione come una vera e propria addizione! E vediamo come. Ragioniamo sullesempio: invece di pensare che 5 meno 9 non possibile sostituiamo il 5 con il 15 ( il numero terminante con 5 pi vicino). Da 9 a 15 c 6 (e riporto 1); 8+1 (riporto) fa 9; e da questo a 10? 1 (e riporto 1); 2+1 (riporto) 3, e a 3 manca 0; da 4 a 6 2. Perci il risultato 2016. Naturalmente tutta questa procedura non deve essere detta e neanche pensata. Si dovr procedere con la sola sequenza dei numeri: 9 e 6 (scrivo 6) 15 (riporto 1 subito dopo); 1, (1+8 a mente =) 9 e 1 (scrivo 1) 10 (riporto 1 subito dopo); 1, (1+2 a mente =) 3 e 0 (scrivo 0) 3; 4 e 2 (scrivo 2) 6. Cos, mentre elaboriamo, abbiamo gi scritto la soluzione. In questo modo il numero 6305 sar rimasto tale nella nostra mente come sulla carta e non avremo avuto bisogno di ricordare nientaltro che i riporti, e solo per il tempo strettamente necessario.

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Questo metodo applicabile anche se dobbiamo sottrarre pi numeri da una cifra iniziale: basta fare la somma di tutto ci che si sottrae e alla fine eseguire la pseudo-sottrazione dal totale. Vediamolo praticamente. Dalla cifra iniziale di 635,72 Euro, vogliamo sottrarre le successive spese di 49,85; 72,50; 9,15 e 14,45 Euro. Graficamente sar: 635,72 -49,85 -72,50 - 9,15 -14,45 Usando tutto ci che stato spiegato nel capitolo delladdizione, otteniamo la somma delle spese e possiamo gi pseudo-sottrarla dal totale di partenza: 15 e 7 (scrivo 7) 22 (riporto 2); 2, 20 e 7 (scrivo 7) 27 (riporto 2); 2, 26 e 9 (scrivo 9) 35 (riporto 3); 3, 15 e 8 (scrivo 8) 23 (riporto 2); 2 e 4 (scrivo 4) 6. A questo punto avr scritto 489,77 che la differenza cercata. Scorciatoie per la mente Anche nella sottrazione di grande aiuto suddividere i numeri in sottogruppi di cifre per aiutare locchio

(e quindi la mente) a calcolare. Possiamo dunque operare cos: 13278= 56 Con una rapida occhiata mi rendo conto se per le unit ho bisogno di una decina (non sar mai di pi con 2 soli numeri) e, in questo caso, tolgo 1 alle decine e posso scrivere direttamente il risultato da sinistra. Un altro aiuto che possiamo dare alla nostra mente e quello dei Complementi a 100 per i numeri a 2 cifre (o a 1000 per quelli a 3, etc.). Con questo sistema possiamo rapidamente trovarci il risultato di una sottrazione, tipo 315-176, semplicemente sottraendo 200 prima e sommando il complemento a 100 poi: quindi far 315-200 (115) e 115 + 24 (dato da 200-176 ovvero 100-76) = 139. Quando i complementi a 100 saranno entrati a far parte del nostro bagaglio tecnico, potremo anche sommare prima il complemento a 100 (il precedente 24) a 315 (cio 339) e poi sottrarre 200: il risultato sar ovviamente lo stesso, 139. Il consiglio quello di divertirsi a imparare tutti i complementi a 100 dei numeri a 2 cifre con i vostri amici, i vostri figli o i vostri alunni, cos da assimi-

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larli e non dover ogni volta pensarci sopra quando ci occorrono. Caso particolare Se ci trovassimo nella fortunata situazione di dover sottrarre un qualsiasi numero da una cifra tonda (tipo 100, 1000 etc.) il calcolo sarebbe semplice. Sia 10.000-7.345: sottraggo da sinistra a destra ogni cifra del sottraendo da 9 e lultima da 10 e ottengo, quindi, 2655. Non proprio divertente? Collaudo finale Anche stavolta, prima di affrontare la sfida finale vi consiglio i seguenti esercizi: 1. Eseguite 676-349. 2. Usando i complementi a 100, calcolate 423-67 e 8472-786. 3. Divertitevi a trovare esempi pratici nella vita quotidiana. Adesso cimentatevi nelle sottrazioni che seguono: avete 5 minuti di tempo per risolverle! 1) 194.019-108.059 (3 punti) 2) 10.000-6789 (3 punti) 3) 1649,247-1106,87 (4 punti) 4) 1000-605,89 (5 punti)

MoLtIPLIcazIonI
La parte relativa ai metodi di moltiplicazione rapida ricopre un ruolo fondamentale in questo libro. Infatti, quando si chiede a qualcuno di mostrare la sua abilit di calcolatore mentale, difficilmente gli viene proposta unaddizione o una sottrazione: la maggior parte delle volte gli viene chiesto di fare una moltiplicazione o una divisione o una radice (quadrata o anche di ordine superiore). Inoltre, nel corso degli anni, sono stati sviluppati molti pi metodi e stratagemmi per facilitare e velocizzare le moltiplicazioni che non per le addizioni o le sottrazioni; ovviamente nei capitoli precedenti abbiamo dedicato lo spazio ritenuto necessario per illustrare al meglio anche queste due operazioni. In questo capitolo abbiamo ritenuto opportuno suddividere la trattazione in due parti per facilitare sia la comprensione che lapprendimento: moltiplicazioni per numeri con una cifra e con due (o pi) cifre. Anche se nella prima parte del capitolo alcune osservazioni potranno risultare scontate, ci parso utile rivisitare certe conoscenze, sicuramente acquisite nel corso dellapprendimento scolastico, sotto unottica diversa, che ci torner daiuto nella seconda parte.

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Moltiplicazioni con numeri a una cifra (e alcuni casi speciali) Se prendiamo in considerazione le cifre da 0 a 9, moltiplicare un qualsiasi numero N per una qualunque di queste cifre non dovrebbe essere un problema. Certamente lo studio delle tabelline avr lasciato, nella vostra mente, una banca dati da cui attingere nelle poche eventualit in cui ci sia da moltiplicare per un numero tra 0 e 9. Adesso, per, vediamo come eseguire queste operazioni senza doverci rivolgere alla memoria: a volte sar meglio ricordare la tabellina, altre sar pi divertente provare a usare una nuova strada. Ecco le vostre nuove opportunit. Moltiplicare un numero N per 0 d sempre 0. Moltiplicare un numero N per 1 d sempre il numero N, perci il risultato immediato. Moltiplicare un numero N per 2 la cosa pi facile che ci possa capitare: basta raddoppiare il numero N. Moltiplicare un numero N per 3 pi stimolante: supponiamo che il numero dato sia 2564. Per la cifra pi a destra del prodotto finale, dovremo sottrarre da 10 la cifra pi a destra di N, raddoppiare il risultato trovato (cio 10-4 = 6, 6*2 = 12, si scrive 2 con ripor-

to 1) e aggiungere 5 se il numero dispari; per le cifre centrali, invece, dovremo sottrarre da 9 e raddoppiare il risultato, aggiungere 5 se il numero dispari e aggiungere la met del numero vicino alla sua destra (9-6 = 3, 3*2 = 6, il numero pari, la met del vicino a destra 2, quindi 6+2 = 8 per la seconda cifra; 9-5 = 4, 4*2 = 8, +5 perch dispari fa 13, + 3 d 16, scriviamo 6 con riporto 1 per la terza cifra; 9-2 = 7, 7*2 = 14, 14+1 = 15 + met vicino d 17, si scrive 7 e riporto 1); per lultima cifra del risultato dobbiamo dimezzare la cifra pi a sinistra del numero dato, aggiungere leventuale riporto e togliere 2 (cio 2/2 = 1, 1+1 = 2 e 2-2 = 0). Perci 2534*3 d risultato 7682. Moltiplicare un numero N per 4 altrettanto entusiasmante: in questo caso dovremo sottrarre da 10 la prima cifra e aggiungere 5 se il numero dispari per la cifra pi a destra; dovremo sottrarre da 9, aggiungere 5 se il numero dispari e aggiungere la met del numero vicino alla sua destra per le cifre centrali; per lultima cifra del risultato dovremo dimezzare la cifra pi a sinistra del numero dato, aggiungere leventuale riporto e togliere 1. Provate da soli a fare 684*4; se vi esce 2736, significa che avete capito tutto. Moltiplicare un numero N per 5 veramente facile. Prendiamo 647*5. Indifferentemente dalla posizione della cifra, dovremo dimezzare il vicino a destra e

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aggiungere 5 se la cifra in questione dispari. Vediamolo praticamente; partendo da destra sar: 7 non ha vicino ed dispari, quindi la prima cifra del totale 5; 4 pari e la met di 7 3,5, quindi prendiamo 3; 6 pari e la met di 4 2; immaginando uno 0 davanti al 6, possiamo dire che 0 pari e la met di 6 3. Risultato: 3235. Se invece siete un po pi pigri, potete usare questo trucco: moltiplicate il numero N per 10 e dividete per 2 o viceversa (dividete N per 2 e moltiplicate il risultato per 10). Moltiplicare un numero N per 6 divertente; anche in questo caso la posizione della cifra non ha nessuna influenza sulloperativit: dobbiamo aggiungere, alla cifra in oggetto, met del vicino di destra pi altri 5 se la cifra in questione dispari, pi eventuali riporti. Tutto qua! Proviamo con 2534*6; 4+0 (non c vicino) fa 4; 3+5 ( dispari) +2 (met vicino) fa 10, quindi 0 e riporto 1; 5+5+1 (riporto) +1 (met intera di 3) fa 12, si scrive 2 e riporto 1; 2+2 (met intera di 5) +1 (riporto) fa 5 e 0 (vedi sopra) +1 (met di 2) fa 1. Quindi il risultato sar 15.204. Moltiplicare un numero N per 7 molto simile a quanto fatto sopra; lunica differenza che dovremo raddoppiare il numero dato e poi sommare met del vicino di destra pi 5 se dispari e pi leventuale riporto. Volete provare da soli a dare 1542*7?

Moltiplicare un numero N per 8 simile a quanto abbiamo visto per le moltiplicazioni per 3 e per 4. Proviamo con 879*8; per la cifra pi a destra del risultato dovr sottrarre da 10 la cifra pi a destra di N e raddoppiare il risultato trovato (10-9 = 1, 1*2 = 2); per le cifre centrali, invece, dovr sottrarre da 9, raddoppiare il risultato e sommarci il vicino di destra (9-7 = 2, 2*2 = 4 4+9 = 13 si scrive 3 e si riporta 1; 9-8 = 1, 1*2 = 2, 2+7+1 (riporto) = 10 si scrive 0 e si riporta 1); per lultima cifra del risultato dobbiamo sottrarre 2 alla cifra pi a sinistra del numero dato pi eventuali riporti (8-2+1 = 7). Il risultato dunque 7032. Moltiplicare un numero N per 9 quasi uguale a moltiplicarlo per 8; sia 706*9, il risultato sar ottenuto sottraendo da 10 la cifra pi a destra di N (10-6 = 4); per le cifre centrali, invece, dovremo sottrarre da 9 e sommarci il vicino di destra (9-0 = 9, 9+6 = 15 si scrive 5 e si riporta 1; 9-7 = 2, 2+1 (rip) +0 = 3); per lultima cifra del risultato, si sottrae 1 alla cifra pi a sinistra del numero dato pi eventuali riporti (7-1 = 6). Abbiamo ottenuto 6354. Il numero 9 Per questo numero, in realt, andrebbe scritto un capitolo a parte. Per non annoiarvi troppo, illustrer soltanto un paio di situazioni pratiche e curiose in cui applicare alcune scorciatoie.

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In generale, per moltiplicare per 9 basta moltiplicare per 10 e sottrarre il numero dato: nel caso precedente avremmo avuto 805*10 = 8050 e poi 8050-805 = 7245. Questa strategia estendibile anche ai multipli di 9, quindi 18, 27, etc. In questi casi si moltiplica non per 10, ma per la decina pi vicina (20, 30, ) e poi si sottrae un decimo del risultato (17*27 sar 17*30 = 510 e 510-51 = 459). C unapplicazione molto carina che non posso fare a meno di proporvi. Se volessimo sapere a che velocit vola, in km/h, un aereo che va a 380 m/s, dovremmo fare semplicemente il seguente calcolo: 380*60*60 = 380*3600 = 380* 3,6 km, quindi (380*4)-10% = 1520-136 = 1284 km/h. Perci, data la velocit X in m/s, il risultato sar dato sempre dalla relazione (4X-10%) km/h. Concludiamo con un caso speciale: qualora si debba moltiplicare per 9 un qualunque numero formato da 2 o pi cifre uguali (tipo 33, 444, 2222, ) il risultato gi pronto. Basta moltiplicare la cifra che si ripete per 9, e in mezzo al risultato mettere tanti 9 quante sono le altre cifre che compongono il numero di partenza; ovvero, da 33*9 avremo 3*9 = 27; avendo ununica altra cifra da considerare, otteniamo 297. Per 444*9 otterremo 3996 etc. Moltiplicazioni con numeri a due cifre In questo paragrafo parleremo soltanto di moltipli-

cazioni di numeri generici per numeri a due cifre particolari, ossia quei numeri a due cifre che ci permettono di eseguire moltiplicazioni con una certa fluidit grazie ad una loro caratteristica peculiare. Per non appesantire la trattazione, passiamo subito agli esempi. Il primo numero con due cifre che incontriamo 10; moltiplicare per 10 semplice, perch basta aggiungere uno 0 a destra del numero dato e il risultato gi pronto. Il secondo numero in ordine di apparizione 11. Questo s che un numero interessante: infatti, oltre a essere un numero primo ha la caratteristica di semplificare molto le moltiplicazioni che lo coinvolgono; se dobbiamo eseguire 528*11 possiamo scrivere la soluzione mentre ci ripetono il numero da moltiplicare: troviamo 5808. Come si fa? Basta addizionare a ciascun numero il suo vicino di destra tenendo conto degli eventuali riporti. Infatti 8 non ha vicino e resta invariato; 2+8 = 10 si scrive 0 e si riporta 1; 5+2+1 (riporto) = 8; e 5 resta tale perch il vicino destro di un immaginario 0. Naturalmente, se dovessimo moltiplicare per multipli di 11 (33, 55, 88, ) possiamo moltiplicare il numero dato per 3, 5 o 8 e poi per 11 usando il sistema visto sopra. Cio 24*33 posso vederlo come 24*3 = 72 e 72*11 che d 792, soluzione che possiamo tranquillamente scrivere anche da sinistra a destra.

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Per i pi esperti e curiosi vale la pena di notare che anche se 11 solamente parte del moltiplicatore, possiamo comunque utilizzare quanto detto sopra. Infatti se prendiamo 86*115 possiamo fare intanto 86*11 che fa 946, poi eseguire 86*5 = 430 e quindi sommare i due numeri. Attenzione per: in realt nel primo pezzo di conteggio avremmo dovuto moltiplicare per 110 e non solo per 11. Quindi dobbiamo considerare non 946 ma 9460, e a questo numero sommare 430; alla fine di tutto avremo il totale corretto che 9890. Il terzo numero il 12; anche con questo abbiamo preparato un metodo simpaticissimo per manipolare le moltiplicazioni: sar sufficiente raddoppiare ciascuna cifra del numero dato e aggiungervi il vicino di destra tenendo conto degli eventuali riporti. Quindi 514*12 = 6168, dato da 4*2 = 8 (non c vicino); 1*2 = 2, 2+4 = 6; 5*2 = 10, 10+1 = 11 (si scrive 1 e si riporta 1) e infine il 5, che il vicino dellimmaginario 0 iniziale, pi il riporto di 1 che d 6. Un altro numero molto utile il 15 e non solo perch divisibile per 3 e per 5; per velocizzare questo tipo di moltiplicazioni possiamo scegliere tra due metodi. Preso un numero da moltiplicare, sommategli la sua met (con i dispari considerate la parte intera soltanto) e moltiplicate il tutto per 10; se il numero dispa-

ri, aggiungete 5. Con 486*15 avremo (486+243)*10 = 7290. Se invece abbiamo 627*15, il procedimento sar (627+313)*10+5 = 9405. Laltro sistema quello di moltiplicare per 30 la met del numero dato (anche qua solo la parte intera per i dispari) e aggiungere 15 se il numero dispari; cio 34*15 = 17*30 = 510 e anche 27*15 = (13*30)+15 = 405. comunque possibile stabilire un principio generale per moltiplicare un numero, di qualunque lunghezza, per un altro numero compreso tra 12 e 19. Vediamo come: supponiamo di dover moltiplicare 4.826*16. Recuperando quanto visto inizialmente nellapproccio verticale, li scriviamo (o li immaginiamo) uno sopra laltro e iniziamo la moltiplicazione come nel metodo scolastico: 6*6 = 36, si scrive 6 e si riporta 3; poi facciamo 6*2 = 12, pi 3 (riporto), pi il 6 sulla destra d 21, si scrive 1 e si riporta 2; 6*8 = 48 pi 2 (riporto) pi il 2 sulla destra d 52, si scrive 2 e si riporta 5; 6*4 = 24 pi 5 (riporto) pi l8 di destra d 37, si scrive 7 e si riporta 3; a questo punto non rimane che recuperare il 4 iniziale (1*4 = 4) pi 3 (riporto) che d 7. Il risultato finale quindi 77.216. Facciamo un esempio: 23.189*17. Dunque 7*9 = 63, si scrive 3 e si riporta 6; 7*8 = 56 pi 6 (riporto) pi 9 d 71, si scrive 1 e si riporta 7; 7*1 = 7 pi 7 (riporto) pi 8 d 22, si scrive 2 e si riporta 2; 7*3 = 21 pi 2 (riporto) pi 1 d 24, si scrive 4 e si riporta

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2; 7*2 = 14 pi 2 (riporto) pi 3 d 19, si scrive 9 e si riporta 1; quindi recupero il 2 pi 1 che d 3. Risultato finale: 394.213. Procediamo con un altro numero: il 25. Dato che un quarto di 100, quando moltiplichiamo per 25 basta dividere il numero dato per 4 e moltiplicare per 100 con laccorgimento di aggiungere tante volte 25 quanto sar leventuale resto. Sembra difficile? In realt non lo , perch una divisione per 4 pu lasciare resto solamente pari a 1, 2 o 3, il che significa che aggiungeremo soltanto quantit pari a 25; 50 o 75. Praticamente avremo 38*25 = (38/4)*100 = (9*100)+2*25 = 950; vista cos appare forse macchinosa, ma in realt, una volta trovato il quoziente della divisione per 4, baster attaccare alla sua destra il risultato delleventuale resto: 38/4 = 9 (resto 2), quindi 9 e (25*2 =) 50 cio 950. Questo tipo di approccio pu essere utilizzato anche per il 75. Infatti tutto ci che stato detto sopra pu essere tranquillamente riportato in questa nuova situazione con lunica attenzione di moltiplicare per 300 dopo aver diviso per 4 e poi aggiungere tante volte 75 quanto sar leventuale resto. Anche in questo caso i resti possibili saranno solo 1, 2 o 3 e quindi aggiungeremo solo 75; 150 o 225.

Nel caso ci trovassimo di fronte a 46*75, baster fare 46/4 = 11 (resto 2) e 11*300 = 3300 pi 75*2 = 150 quindi il risultato 3450. Lultimo numero di questa serie il 125. Essendo questo in ottimo rapporto con il numero 1000 ( esattamente un suo ottavo), possiamo sfruttare la situazione a nostro vantaggio quando ci troveremo a moltiplicare per 125: infatti dovremo soltanto dividere il numero dato per 8 e moltiplicare poi per 1000, aggiungendo tante volte 125 quanto sar leventuale resto. La differenza rispetto a prima che, come si saranno gi accorti i pi smaliziati, i resti possibili adesso sono 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7, che ci portano dei rispettivi valori da aggiungere pari a 125, 250, 325, 500, 625, 750 e 875, i quali sono anche facilmente memorizzabili perch ricordano molto da vicino le cilindrate delle motociclette. Quindi prendiamo 956*125 = 119*1000 (con resto 4) = 119.000, pi 4*125 = 500 quindi 119.500, oppure 437*125 = 54 (con resto 5) quindi sar 54.625. Lultimo personaggio che vorrei presentarvi, prima di lasciare spazio alle vostre riflessioni e applicazioni sugli esempi da noi consigliati a fine capitolo, il numero 111. Come appare evidente anche dalla grafia, un numero molto simile all11, con il quale ha delle affinit.

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Se dovessimo moltiplicare per 111 un numero a 2 cifre potremmo farlo facilmente separando le due cifre del numero dato e inserendo in mezzo la somma delle due cifre moltiplicata per 11, ovvero 87*111 = 8_(8+7)*11_7 = 8_(165)_7 = (8+1)_65_7 = 9657. Unutile applicazione pu essere quella della conversione dei gradi di longitudine in chilometri: dato che 1 corrisponde circa a 111 km, la distanza di volo pi breve tra due citt che distano tra loro di 55 sar 5 (10)*11 5 = 6.105 km. Esiste una procedura anche per i numeri con pi di due cifre, ma la riserviamo ai pi accaniti: sia 34.723*111; in questo caso la procedura pi simile alla moltiplicazione per 11, con la differenza che invece di sommare a ciascuna cifra del numero dato solo il vicino di destra, dobbiamo addizionarle i due vicini di destra, considerando gli eventuali riporti. Ci significa che nel caso in questione sar, da destra a sinistra, 3 (non ha vicini); 2+3 = 5; 7+2+3 = 12 si scrive 2 e si riporta 1; 4+7+2+1 (riporto) = 14 si scrive 4 e si riporta 1; 3+4+7+1 (riporto) = 15 si scrive 5 e si riporta 1; 3+4+1(riporto) = 8; 3+0 = 3. Quindi il risultato 3.854.253. A questo punto la trattazione pu prendersi un momento di pausa, lasciare le piccole moltiplicazioni e prepararsi alle medie.

In conclusione, abbiamo fatto un excursus su come sia possibile moltiplicare un qualunque numero per ciascuna delle nove cifre di base con laggiunta di una ristretta cerchia di numeri a due cifre che potranno agevolare i nostri calcoli. Il passo successivo sar quello di imparare a moltiplicare per un qualunque numero a due cifre in modo veloce e sicuro, tanto da strabiliare chi vi sta intorno: sar emozionante e pi facile di quanto non sembri. Adesso sono sicuro che non vedete lora di mettere subito in pratica le abilit che abbiamo presentato nel corso del presente capitolo. Potete iniziare a farlo svolgendo i seguenti esercizi. Moltiplicate per 3, per 4, per 8 e per 9: 73; 98; 3669; 7777; 8586 Moltiplicate per 5: 428; 142857; 256413 Moltiplicate per 6 e per 7: 2004; 3865; 4748 Moltiplicate per 11 e per 12: 4232; 47492 Moltiplicate per 25: 56; 123; 327 Moltiplicate per 75: 68; 92; 244

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Moltiplicate per 125: 33; 84; 245 Moltiplicate per 15: 53; 87; 317 Moltiplicate per 111: 43; 78; 347; 4835 Dopo aver visto come sia possibile gestire le moltiplicazioni tra una delle nove cifre di base e un qualunque altro numero e aver appreso qualche scorciatoia, arrivato il momento di rendere la cosa pi complicata, affrontando moltiplicazioni come 14*18 o 206*571. Moltiplicazioni medie Per prima cosa impariamo un modo facilissimo di eseguire moltiplicazioni tra numeri compresi tra 11 e 19. Prendiamo proprio 14*18: per iniziare, potremmo scriverli uno sotto laltro, ma poi sar quasi istintivo non scrivere pi niente ed eseguire tutto a mente. Adesso sommiamo le unit di uno dei due numeri allaltro (ad esempio 4+18 = 22) e il risultato lo moltiplichiamo per 10 (22*10 = 220), quindi moltiplichiamo il valore delle due unit tra loro (4*8 = 32) e questo valore lo aggiungiamo a quello trovato prima ottenendo 220+32 = 252. Se avessimo scelto i numeri nellaltro modo, avrei avuto 8+14 = 22 e 22*10 = 220 con 220+32 = 252.

Vi consiglio di applicarvi con i seguenti esempi: 13*18, 14*19, 16*15 e 18*19. Dopo un minimo di pratica vi accorgerete che i passaggi avvengano via via sempre pi in automatico e la risposta salter fuori quasi da sola. C un caso particolare che vedremo pi avanti (vedi il paragrafo Trucchi e scorciatoie al punto 3) che vale la pena di esporre adesso: se la somma delle unit d 10 (tipo 7+3, 6+4, 2+8, ) possiamo utilizzare un procedimento ancora pi stupefacente! Si moltiplicano le decine tra loro con una aumentata di 1 (in questo caso le decine sono sempre uguali a 1) e quindi vi si attacca immediatamente a fianco il risultato del prodotto delle unit. Ovvero, 13*17 dar: 1* (1+1) = 2_(3*7 =) 21 cio 221. Questa regola ci porta direttamente a unaltra situazione favorevole: in caso di moltiplicazioni con la decina uguale, possiamo sfruttare unestensione di quanto visto sopra. Sia data la moltiplicazione 54*59; eseguiremo sempre la somma di un numero con le unit del secondo (ad esempio 59+4 = 63), ma prima di moltiplicare per 10 e aggiungere il prodotto delle due unit dobbiamo moltiplicare il risultato ottenuto per la cifra delle decine, in questo caso 5 (63*5 = 315); a questo

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punto avremo i passi intermedi 3150, 9*4 = 36 e quindi il risultato dato da 3150+36 = 3186. Anche di questa estensione consiglio la pratica con i seguenti esempi: 25*29, 34*37, 51*56 e 72*78. Moltiplicazioni a due cifre Fino ad ora abbiamo visto alcuni casi particolari di moltiplicazioni a due cifre: con numeri specifici (per 11, per 12, per 15, per 25 etc.) o con situazioni specifiche (operazioni comprese tra 11*11 e 19*19 oppure moltiplicazioni tra numeri con la stessa decina). Passiamo adesso a una trattazione pi generica su come sia possibile eseguire la moltiplicazione tra due numeri qualunque di due cifre ciascuno. Ci possono essere pi approcci e la miglior riuscita dipender solo dalle caratteristiche di ciascuno di noi; alla base, per, c sempre lo stesso principio quindi non resta che andare avanti e provare le varie opportunit. Partiamo prendendo due numeri, diciamo 43*58, e scriviamoli uno sopra laltro cos come ci viene insegnato a scuola. Il metodo tradizionale ci dice di scrivere sotto il contributo del primo numero moltiplicato per le unit del secondo e poi di sommarci il contributo del primo numero per le decine del secondo, spostato di un posto rispetto allaltro (che significa moltiplicare per 10):

43* 58 344+ 215_ 2494 In questo modo abbiamo dovuto scrivere tutti i passaggi intermedi e poi sommarli tra loro. Nel metodo che andremo a illustrare, invece, questi due passaggi non verranno scritti e si proceder direttamente alla soluzione finale considerando tre soli contributi, guadagnando in rapidit e accuratezza. approccio verticale Tornando allesempio sopra, avremo: Il primo contributo, dato dal prodotto incrociato delle cifre dei due numeri pi il solo riporto del prodotto delle unit. Il secondo contributo, dato dal prodotto delle decine dei due numeri pi il solo riporto del prodotto incrociato. Il terzo contributo, dato dalle unit del prodotto delle unit dei due numeri (infatti le decine sono state gi conteggiate nel primo contributo).

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Dal nostro esempio avremo dunque: Primo contributo: 3*5 = 15 pi 4*8 = 32 che danno 47, pi 2 (riporto di 3*8 = 24) d 49, possiamo gi scrivere 9 e riportare 4. Secondo contributo: 5*4 = 20 e 4 d 24, si scrive 24 e gli aggiungo il 9 trovato prima; ho 249_ e manca solo lultima cifra. Terzo e ultimo contributo: 4 da 3*8 = 24; perci il risultato 2494.

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Attenzione: la sequenza pu sembrare irrilevante, ma non lo ; i passi sono stati indicati per impostare la mente a lavorare in un modo corretto che ci torner utile anche nel prosieguo. Praticare i seguenti esercizi sar di grande aiuto: 26*47, 32*51, 42*88, 56*46, 67*92. approccio orizzontale (Metodo diretto) Con questo altro tipo di approccio i due numeri si mantengono scritti in linea cos come vengono proposti e la risposta verr ricavata, almeno in un primo momento, direttamente sotto le cifre del primo numero, poi sempre pi mentalmente. Riprendendo lesempio di sopra 43*58, si potr recuperare il risultato finale da destra a sinistra senza passaggi intermedi, utilizzando per gli stessi principi. Primo passo: prodotto delle unit, cifra delle unit (2)4. Secondo passo: prodotto incrociato delle cifre 4-3 e 5-8, 32+15 = 47 e 2 di riporto d 49.

Sembrer forse di averci messo pi tempo di prima col vecchio metodo, ma dobbiamo tenere presente che mentalmente si devono saltare tutti i passaggi intermedi delle operazioni e che sar sicuramente pi veloce farlo che descriverlo su carta; inoltre, come gi detto nei capitoli precedenti, la mente va allenata a procedere soltanto con i risultati parziali delle operazioni: inizialmente 15, 32, 47, 49, 9 (4); 20, 24; 4, 2494 e poi solo i parziali significativi 15, 49, 9; 24, 4, 2494. Con la pratica i vantaggi di questo metodo rispetto al vecchio saranno ancora pi evidenti. Quindi, riassumendo, possiamo dire che la regola per questo metodo sar: Prima la croce e poi i sostegni, come si vede graficamente:

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Terzo passo: prodotto delle decine, 20 pi 4 di riporto d 24, ottenendo 2494.

Il risultato stato ottenuto spostandosi gradualmente da destra a sinistra come nel metodo tradizionale, ma con molti meno passaggi. Osservazione: conoscendo il risultato della moltiplicazione 43*58 = 2494, quale sar il risultato di 4.300*580? La risposta immediata: 2.494.000. In casi come questo si devono raccogliere tutti gli 0 al termine dei due numeri e metterli automaticamente alla fine della soluzione. Questo tipo di approccio pu essere facilmente esteso a moltiplicazioni di un numero di qualunque lunghezza (3 cifre, 4 cifre, 8 cifre, , n cifre) per un numero a due cifre: il primo e il terzo passo saranno identici e il secondo verr ripetuto n-1 volte sempre come prodotto incrociato tra due cifre del moltiplicando e le due del moltiplicatore. Vediamo un esempio chiarificatore. Sia 6217*36. Il risultato sar ottenuto come segue: Primo passo: prodotto delle unit, cifra delle unit (4)2. Secondo passo: prodotto incrociato delle cifre 1-7 e 3-6, 6+21 = 27 e 4 di riporto

(3)1; prodotto incrociato delle cifre 2-1 e 3-6, 12+3 = 15 e 3 di riporto (1)8; prodotto incrociato delle cifre 6-2 e 3-6, 36+6 = 42 e 1 di riporto (4)3. Terzo passo: prodotto delle decine, 18 pi 4 di riporto d 22.

Il risultato dunque 223.812. approccio orizzontale (Metodo rapido) Questo nuovo punto di vista pu essere presentato come uno sviluppo del metodo precedente mantenendo, ovviamente, il vantaggio di poter scrivere direttamente la risposta finale senza riportare i famigerati passaggi intermedi. Praticando il Metodo diretto potr capitarvi di dover gestire numeri con cifre comprese tra 6 e 9 e vi accorgerete che la mente dovr lavorare un po di pi per sommare numeri e riporti relativi leggermente pi ingombranti (rispetto alle cifre fino al 5). Il passo ulteriore che questo altro metodo vuole introdurre servir a eliminare questo inconveniente dal nostro lavoro mentale. La novit sta nel considerare i numeri in gioco non come composti da semplici cifre, ma come unione di cifre, alcune che rappresentano la parte delle decine e altre la parte delle unit, col numero 0 compreso! E questa assunzione vale sia per il numero moltiplicando che per il moltiplicatore.

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Per chiarire questa nuova situazione prendiamo un esempio facile: 48*7. Il risultato finale dato dalla combinazione di due prodotti: 4*7 = 28 e 8*7 = 56. Le unit di 28 vanno sommate alle decine di 56, ottenendo 13, ovvero 3 e riporto di 1. Questo tipo di prodotto, per differenziarlo dallincrociato di prima, lo chiameremo prodotto accoppiato perch accoppia concettualmente i due prodotti nel modo che abbiamo illustrato sopra. Probabilmente quanto detto suoner poco naturale e per questo motivo sarebbe bene praticare la nuova procedura con qualche esempio: 38*4, 52*7, 26*6, 741*5, 8356*9. Nel caso in cui ci sia da moltiplicare tra loro due numeri con due cifre ciascuno, il discorso non cambia; si tratta solo di accoppiare correttamente le varie componenti: la cosa importante da capire che ogni prodotto accoppiato dar una cifra della soluzione finale. La pratica degli esempi con una sola cifra a moltiplicare propedeutica per ci che segue. Come ci comporteremo, dunque, di fronte a 48*72? Lapproccio quello visto in precedenza: la soluzione viene trovata, da destra a sinistra come nel metodo tradizionale, mediante prodotti accoppiati successivi. Vediamolo con un esempio. Per facilitare lapprendimento, almeno inizialmente, immaginiamo di moltiplicare 48 per 72 seguendo i

passi riportati: 2*8 = 16 pi 0 (non ci sono altri numeri a destra del numero 8), quindi scriviamo direttamente 6 senza alcun riporto; 2*4 = 08 e 2*8 = 16 con 8*7 = 56 e 0 (vedi motivazione precedente); dobbiamo sommare le cifre sottolineate e otteniamo 8+1+6 = 15, si scrive 5 e si riporta 1; 0 (non ci sono altri numeri a sinistra del 4) e 2*4 = 08 con 7*4 = 28 e 7*8 = 56 e il riporto di 1 danno una somma di 0+8+5+1 = 14, si scrive 4 e si riporta 1; 7*4 = 28 e il riporto di 1 d 2+1 = 3, quindi il risultato finale 3456. Riassumendo, possiamo dire che abbiamo scomposto 48*72 in vari prodotti accoppiati di cui abbiamo sempre preso, nellordine, la cifra delle unit e quella delle decine sia dei primi due prodotti che dei secondi due e le abbiamo sommate tenendo conto degli eventuali riporti. Probabilmente il procedimento non stato cos lampante perch con soltanto due cifre al moltiplicando molti prodotti erano pari a 0 (nessuna cifra a destra del numero 8 e nessuna cifra a sinistra del numero 4). Quindi, per maggiore chiarezza, andiamo a vedere un esempio un po pi articolato. Prendiamo 2873*39; secondo quanto abbiamo detto sopra, potrebbe essere daiuto immaginare questo prodotto scritto come 00287300*39. La prima cifra della soluzione, quella pi a destra, sar data da 3*9 = 27 cio 7, perch tutti gli altri contributi del primo prodotto accoppiato dipendono da moltiplicazioni

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per 0; poi abbiamo 9*7 = 63, 9*3 = 27 e 3*3 = 09 pi 3*0 = 0, quindi la somma delle cifre sottolineate d 14, si scrive 4 e si riporta 1; la terza cifra data da 9*8 = 72, 9*7 = 63 e 3*7 = 21 pi 3*3 = 09 ovvero 9 pi il riporto 10, quindi si scrive 0 e si riporta 1; poi sar 9*2 = 18, 9*8 = 72 e 3*8 = 24 pi 3*7 = 21, cio 21 pi il riporto 22, si scrive 2 e si riporta 2; procediamo ancora con 9*0 = 0, 9*2 = 18 e 3*2 = 06 pi 3*8 = 24 che d 9 pi il riporto 11, si scrive 1 e si riporta 1; finiamo con 9*0 = 0 e 3*0 = 0 pi 3*2 = 06 cio 0 pi il riporto 1. Il risultato quindi 112.037. Come avete potuto notare, per facilitare la comprensione, abbiamo inserito, sia in testa che in coda al moltiplicando, tanti zeri quante sono le cifre del moltiplicatore. Questa procedura andrebbe fatta finch i vari passi del metodo non sono ben chiari e istintivi. Con questo sistema la pratica vi porter a focalizzare la mente solo sulle cifre che vi servono in quel preciso momento, e sommarle sar un gioco da ragazzi. Mi auguro che, seppur poco istintivo perch sostanzialmente nuovo, questo modo di procedere sia apparso in tutto il suo potenziale: infatti possibile adoperarlo con successo per moltiplicare un numero di due cifre per un altro di lunghezza a piacere. A questo punto consiglio di eseguire gli esercizi inseriti al termine dellapproccio verticale con questultimo approccio nelle due forme, diretto e rapido.

trucchi e scorciatoie Prima di passare alla trattazione delle moltiplicazioni tra numeri di tre cifre, vediamo qualche situazione tale da permetterci di accelerare i tempi nel calcolo. 1. Supponiamo di dover eseguire moltiplicazioni con due cifre uguali come nei seguenti casi: a) 22*53 b) 37*44 c) 72*76 d) 68*28 Come abbiamo visto nellapproccio verticale, il primo contributo dato dal prodotto incrociato delle cifre dei due numeri; per questo preciso aspetto possiamo sfruttare le semplificazioni; gli altri contributi resteranno invariati. Nel caso a) possiamo fare direttamente la somma delle cifre del secondo numero e moltiplicarla per la cifra del primo (5+3)*2 = 16, che sar il nostro primo contributo. Nel caso b) possiamo fare lesatto contrario: (3+7)*4 = 40. Nei casi c) e d) il primo contributo sar dato dalla somma delle cifre delle unit per la cifra delle decine (6+2)*7 = 56 e, viceversa, la somma delle cifre delle decine per la cifra delle unit (2+6)*8 = 64.

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2. Supponiamo ora di dover eseguire moltiplicazioni tra due numeri con due cifre uguali e con due cifre che danno somma 10, tipo: a) 42*48 b) 33*82 c) 87*27 d) 91*66 In questi casi, la risposta finale pu essere data immediatamente e scrivendola da sinistra a destra, semplicemente calcolando il prodotto delle decine pi la cifra doppia e quindi giustapponendovi il prodotto delle unit. Nel caso a) avremo 4*4 = 16, 16+4 = 20 e 2*8 = 16, perci il risultato 2016. Nel caso b) avremo 24+3 = 27 e 06, quindi 2706. Nel caso c) 16+7 = 23 e 49, quindi 2349. Infine nel caso d) avremo 54+1 = 55 e 06, qundi 5506. 3. Moltiplicazioni tra due numeri che hanno la stessa decina e la somma delle unit pari a 10: cos come stato preannunciato nel paragrafo delle Moltiplicazioni medie, possiamo sfruttare queste situazioni con grande efficacia. Si tratta di moltiplicare la cifra delle decine per quella

immediatamente maggiore e poi giustapporvi il prodotto delle unit. Ad esempio 68*62 sar immediatamente risolto cos: 6*(6+1) = 42 e 8*2 = 16, cio 4216. 4. Moltiplicazioni tra due numeri che hanno la stessa decina e la somma delle unit diversa da 10: si procede esattamente come sopra, cio come se le unit dessero somma 10. Poi, a seconda di quanto differisce da 10 la somma delle unit, si sommer (se maggiore) o sottrarr (se minore) tante volte la cifra delle decine quante tale differenza. In pratica avremo: 57*54 d (5*6) e 28, cio 5628, se le unit dessero somma 10; ma 7+4 = 11, quindi +1 rispetto a 10, allora dovremo sommare 6 decine ovvero 5628+60 = 5688. Viceversa, con 87*81, avremo (8*9) e 07 cio 7207, ma 7+1 = 8, perci siamo a -2 da 10, quindi sottrarremo (2*8 =)16 decine ottenendo 7207-160 = 7047. 5. Moltiplicazioni tra due numeri vicini a uno stesso riferimento (confine): questo tipo di stratagemma ha 3 possibili sottocasi, cio con i due numeri entrambi minori del riferimento, entrambi maggiori o uno minore e laltro maggiore. Analizziamo il primo sottocaso: supponiamo che il riferimento sia 100 e che i due numeri siano 93 e 96, quindi i loro complementi a 100 sono ri-

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spettivamente 7 e 4; sottraiamo a uno dei numeri il complemento a 100 dellaltro (96-7 o 93-4 d comunque 89) e vi giustapponiamo il risultato del prodotto dei complementi (7*4 = 28), ottenendo 8928. Naturalmente quanto detto vale per numeri interi, numeri decimali e per numeri anche a pi cifre (il confine sar 1000, 10.000, 0,1). Il secondo sottocaso funziona in modo analogo: si aggiunge a uno dei numeri leccesso a 100 dellaltro e poi si appende direttamente il risultato del prodotto degli eccessi; vale a dire che da 104*111 si trova (104+11 = 111+4 =) 115 e 11*4 = 44, quindi 11.544. Il terzo sottocaso leggermente differente: essendo un numero sopra e laltro sotto, il riferimento ci saranno rispettivamente un eccesso e un complemento; sommiamo il complemento allaltro (o leccesso alluno), moltiplichiamo per il riferimento e sottraiamo il risultato del prodotto del complemento per leccesso facendo attenzione ai segni. Ci significa che, se dobbiamo calcolare 104*92, avremo un +4 e un -8 che danno 104-8 = 92+4 = 96 e quindi 96*100 = 9600, 4*(-8) = -32 che porta ad una soluzione finale pari a 9600-32 = 9568. Questo tipo di situazione presenta un caso molto curioso che si riscontra quando i due numeri hanno la stessa distanza dal riferimento, tipo 103 e 97: questi vengono detti numeri speculari. In que-

sto caso, quanto detto sopra si semplifica ancora di pi: potete rendervi conto da soli che si giunge alla immediata differenza del quadrato del riferimento meno il quadrato della distanza, ovvero con 103*97 avremo 1002-32 = 10.000-9 = 9991. Gli esperti di algebra avranno certamente riconosciuto il prodotto notevole (a-b)*(a+b) = a2-b2. A questo punto, alcuni potrebbero obiettare che nella descrizione dei casi al punto precedente abbiamo scelto un riferimento molto comodo, il numero 100. E se invece dovessimo trovarci a moltiplicare 63*54, come faremmo? Il nostro riferimento non pu pi essere 100. E quindi il complemento e leccesso che fine fanno? Il punto 6 la generalizzazione di quanto visto al punto 5. Posso per assicurare che quanto appreso precedentemente rimarr valido, fatta salva qualche necessaria precisazione. 6. Moltiplicazioni tra due numeri vicini a un qualunque riferimento: i tre sottocasi al punto precedente continuano a essere verificabili e le regole per trovare la soluzione finale restano esattamente le stesse; la cosa che ancora resta da chiarire che prima, avendo scelto il numero 100 come riferimento, quando giustapponevamo direttamente il risultato del prodotto delle distanze avevamo con disinvoltura gi moltiplicato per 100 le pri-

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me due cifre trovate. Questa precisazione stata omessa per brevit. Riporto ora il procedimento completo per trovare il risultato corretto di moltiplicazioni tipo 63*54. In generale i riferimenti possibili sono sempre due, ovvero uno maggiore e uno minore; in questo caso sono 60 e 50. Prendiamo 60; secondo quanto visto nel terzo sottocaso, faremo 63-6 = 54+3 = 57, ma prima di procedere col prodotto di 3*(-6) = -18, dovremmo moltiplicare per il riferimento (60) ottenendo 57*60 = 3420 e quindi sommare -18 ottenendo 3402. Se avessimo scelto 50, saremmo rientrati nel secondo sottocaso e non sarebbe cambiato granch: 54+13 = 63+4 = 67, 67*50 = 3.350 e 13*4 = 52 quindi 3350+52 = 3402. Collaudo finale 1 Sicuramente potrete fare meraviglie con i seguenti esercizi: adesso 8 minuti dovrebbero avanzare! 1) 43*47 (2 punti) 2) 38*78 (2 punti) 3) 56*64 (3 punti) 4) 46*87 (3 punti) 5) 224*36 (5 punti) 6) 4.413*67 (5 punti)

Moltiplicazioni ampie (*) Affronteremo ora i metodi che ci permetteranno di eseguire calcoli con moltiplicatori a tre (e pi) cifre. La base di partenza sono ovviamente le conoscenze sulle moltiplicazioni esposte nelle pagine precedenti, in cui abbiamo analizzato come moltiplicare un numero di n cifre per un moltiplicatore a due cifre. Devo avvertire i lettori che adesso il gioco si fa decisamente pi duro (come conferma lasterisco). Anche ora verranno proposti vari approcci che usano sostanzialmente gli stessi concetti, ma da punti di vista leggermente diversi. Il nostro compito quello di presentarli e illustrarli nel miglior modo possibile, quello del lettore scegliere quello che sente pi vicino a s. Cos come non volevamo essere legati ai passaggi intermedi nelle moltiplicazioni tra numeri a due cifre anche adesso, volendo essere coerenti, faremo a meno di tutto ci che non sia direttamente collegato con il risultato finale. approccio verticale Con questo tipo di approccio possiamo scrivere i numeri da moltiplicare luno sotto laltro, cos da facilitare locchio nei calcoli da eseguire. Nel relativo paragrafo al capitolo precedente abbiamo visto che, in sintesi, la formula magica con due numeri a due cifre, era: prodotto incrociato (pi riporto del prodotto delle

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unit), prodotto delle decine e prodotto delle unit (con la sola cifra delle unit). In questo caso ci saranno, naturalmente, due contributi in pi: vediamoli. Sia da eseguire 347*523. Mettiamo i numeri uno sotto laltro e ricaviamo la soluzione finale con i seguenti passi. 1. Prodotto delle unit (3*7 = 21, si scrive 1 e si riporta 2). 2. Prodotto incrociato tra decine e unit (4*3 = 12 pi 2*7 = 14, che d 26 pi il riporto 28; si scrive 8 e si riporta 2). 3. Prodotto a stella, dato dal prodotto incrociato tra centinaia e unit pi il prodotto delle decine (3*3 = 9 pi 5*7 = 35 pi 4*2 = 8 d 52 pi il riporto 54, si scrive 4 e si riporta 5). 4. Prodotto incrociato tra centinaia e decine (3*6 = 6 pi 4*5 = 20 d 26 pi il riporto 31, si scrive 1 e si riporta 3). 5. Prodotto delle centinaia (3*5 = 15 pi il riporto 18). Il risultato finale 181.481. Possiamo dunque riassumere il tutto con unaltra formula magica data da: Sostegno-Croce-StellaCroce-Sostegno.

La generalizzazione di questo metodo prevede che si moltiplichino tra loro numeri di uguale numero di cifre; se cos non fosse, possiamo sempre aggiungere tanti 0 al pi corto dei due fino alla parit delle cifre. Abbiamo visto in dettaglio, sopra, come fare nel caso di due numeri a tre cifre; concludiamo questo argomento con il caso di due numeri di quattro cifre; nel caso di 4693*5879, dovremo fare 7 passi. 1. Prodotto delle unit: 3*9 = 27, si scrive 7 e si riporta 2. 2. Prodotto incrociato tra 93 e 79, ovvero 9*9 = 81 pi 3*7 = 21 pi il riporto che d 104, si scrive 4 e si riporta 10. 3. Prodotto a stella tra 693 e 879, ovvero 6*9 = 54 pi 9*7 = 63 pi 3*8 = 24 pi il riporto che d 151, si scrive 1 e si riporta 15. 4. Prodotto totale delle quattro cifre: 4*9 = 36 pi 6*7 = 42 pi 9*8 = 72 pi 3*5 = 15 pi il riporto d 180, si scrive 0 e si riporta 18. 5. Prodotto a stella tra 469 e 587, ovvero 4*7 = 28 pi 6*8 = 48 pi 9*5 = 45 pi il riporto d 139, si scrive 9 e si riporta 13. 6. Prodotto incrociato tra 46 e 58, ovvero 4*8 = 32 pi 6*5 = 30 pi il riporto 75, si scrive 5 e si riporta 7. 7. Prodotto delle migliaia: 4*5 = 20 pi il riporto 27.

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Il risultato finale, quindi, sar 27.590.147. I pi curiosi potranno sviluppare per proprio conto i casi con numeri a 5 e pi cifre. Lapproccio appena illustrato di grande praticit, dato che usa solo moltiplicazioni a una cifra e ne somma i risultati, ma pu presentare qualche aspetto di complessit nel prodotto a stella, quando compaiono numeri dal 6 al 9 che possono dare luogo a un risultato superiore a 100. Comunque, anche in questo caso, il metodo non perde di efficacia: basta scrivere la cifra delle unit e riportare il numero delle decine (10, 11, ) sul prodotto incrociato seguente. Per eliminare anche questo piccolo inconveniente possiamo utilizzare uno sviluppo dellapproccio verticale: il Metodo a Scorrimento. Con questo sistema dovremo semplicemente invertire il moltiplicando e poi eseguire facili moltiplicazioni in colonna, come nel metodo tradizionale, sommando eventuali riporti. Supponiamo di avere 578*347; dobbiamo in realt moltiplicare 875*347 facendo scorrere il numero 875 un passo alla volta sul numero 347 e moltiplicando verticalmente i numeri che in quel momento si sovrappongono, come illustrato di seguito.

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Ad ogni passo avremo una cifra della soluzione, da destra a sinistra; con lesempio dato avremo: 8*7 = 56, si scrive 6 e si riporta 5; 7*7 = 49 pi 8*4 = 32 d 81 pi il riporto 86, si scrive 6 e si riporta 8; 5*7 = 35 pi 7*4 = 28 pi 8*3 = 24 d 87 pi il riporto 95, si scrive 5 e si riporta 9; 5*4 = 20 pi 7*3 = 21 d 41 pi il riporto 50, si scrive 0 e si riporta 5; 5*3 = 15 pi il riporto 20. Il risultato dunque 200.566. Un altro sviluppo dellapproccio verticale il cosiddetto Metodo a imbuto, molto pi immediato da comprendere e da eseguire, ma un po meno semplice da realizzare mentalmente. Vediamolo ugualmente. Riprendendo 578*347, dobbiamo procedere come segue: calcolare il prodotto di ciascuna coppia di cifre verticali (5*3 = 15, 7*4 = 28, 8*7 = 56) e segnarlo sotto uno di fianco allaltro; calcolare il prodotto incrociato di due cifre alla volta (5*4 = 20 pi 7*3 = 21 d 41, 7*7 = 49 pi 4*8 = 32 d 81); calcolare il prodotto incrociato degli estremi (5*7 = 35 pi 8*3 = 24 d 59). Qualora i prodotti diano luogo a un numero inferiore a 10, scrivere sempre il risultato a due cifre, ovvero 0. Tutto questo espresso graficamente pi in basso:

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5 7 8* 347 152856 4181 59__ 200566 Il risultato ovviamente lo stesso: 200.566. Nel caso ci trovassimo di fronte alla presenza di numeri decimali non dobbiamo spaventarci: il metodo funziona egregiamente anche con questi! Prendiamo 631*1,37; seguendo i passi indicati sopra otterremo: 6 3 1, 0 0* 1, 3 7 0000010000 00030300 060907 1821 42 86447 Dunque il risultato 864,46 avendo mantenuto le due cifre decimali. Il procedimento identico a quello dellesempio precedente, con laccortezza di

eseguire i prodotti incrociati allargando le cifre coinvolte sempre di un posto, fino a raggiungere gli estremi. approccio orizzontale (Metodo diretto) Questo tipo di approccio non altro che unestensione di quanto abbiamo gi trattato precedentemente riguardo alle moltiplicazioni tra numeri di due cifre ciascuno. Avendo adesso due numeri a tre cifre, cambia soltanto il fatto che la soluzione finale avr il contributo di ogni cifra; ma procediamo con ordine. Lesempio considerato era 43*58; prendiamo adesso 243*158. Il risultato di questa moltiplicazione ci sar dato attraverso una serie di passi, ognuno dei quali fornir una cifra della soluzione finale: fino a questo punto non dovrebbe esserci niente di nuovo. Procediamo praticamente. Iniziamo con 3*8 = 24, si scrive 4 e si riporta 2; poi avremo 8*4 = 32 pi 5*3 = 15 che d 47 pi il riporto 49, si scrive 9 e si riporta 4. Fino ad ora abbiamo fatto esattamente gli stessi passi visti nella moltiplicazione 43*58; adesso, per, cominciano le differenze. Da questo terzo passo in poi avremo bisogno di tre contributi per determinare la prossima cifra della soluzione: 8*2 = 16 pi 5*4 = 20 pi 1*3 = 3 che d 39 pi il riporto 43, si scrive 3 e si riporta 4. Per

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proseguire dobbiamo tener presente il suggerimento di porre davanti al moltiplicando tanti 0 quante sono le cifre del moltiplicatore: in questo caso, tre. Quindi avremo 8*0 = 0 pi 5*2 = 10 pi 1*4 = 4 che d 14 pi il riporto 18, si scrive 8 e si riporta 1; poi avremo 8*0 = 0 pi 5*0 = 0 pi 1*2 = 2 che d 2 pi il riporto 3. Il risultato finale dunque 38.394. Dovrebbe essere abbastanza intuitivo che si possa estendere il principio di funzionamento di questo metodo anche a moltiplicatori a quattro o pi cifre: il procedimento dar a ogni passo una cifra della soluzione finale, ricavata dalla somma di quattro (o pi) contributi dati dal prodotto di due cifre per volta. Per maggiore chiarezza facciamo un esempio: 7461*3895. La soluzione sar data da: 5*1 = 5; 5*6 = 30 pi 9*1 = 9 che d 39, si scrive 9 e si riporta 3; 5*4 = 20 pi 9*6 = 54 pi 8*1 = 8 che d 82 pi il riporto 85, si scrive 5 e si riporta 8; 5*7 = 35 pi 9*4 = 36 pi 8*6 = 48 pi 3*1 = 3 che d 122 pi il riporto 130, si scrive 0 e si riporta 13; 5*0 = 0 pi 9*7 = 63 pi 8*4 = 32 pi 3*6 = 18 che d 113 pi il riporto 126, si scrive 6 e si riporta 12; 5*0 = 0 pi 9*0 = 0 pi 8*7 = 56 pi 3*4 = 12 che d 68 pi il riporto 80, si scrive 0 e si riporta 8; 3*7 = 21 pi il riporto 29. Quindi abbiamo 29.060.595.

Come avete potuto sperimentare in diretta, incontrando numeri compresi tra 6 e 9 i conteggi scorrono meno fluidamente a causa degli ingenti riporti. per questo motivo che si consiglia di prendere confidenza anche con il Metodo rapido dellApproccio orizzontale. approccio orizzontale (Metodo rapido) Anche in questo caso trattiamo unestensione di quanto detto precedentemente nel relativo paragrafo; intuitivamente la differenza sta nel fatto che ciascuna cifra del risultato finale si ricava dal contributo di tre o n (nel caso di moltiplicatori a tre o n cifre) parti invece che due. Calcoliamo dunque 477*158; avremo: 8*7 = 56, si scrive 6; 8*7 = 56 e 8*7 = 56 pi 5*7 = 35 pi 0 (non ci sono altre cifre a destra dellultimo 7) danno 16, si scrive 6 e si riporta 1; 8*4 = 32 e 8*7 = 56, 5*7 = 35 e 5*7 = 35 pi 1*7 = 07 danno 22 pi il riporto 23, si scrive 3 e si riporta 2; 8*0 = 00 e 8*4 = 32, 5*4 = 20 e 5*7 = 35 pi 1*7 = 07 e 1*1 = 07 danno 13 pi il riporto 15, si scrive 5 e si riporta 1; 8 non d pi contributo, 5*0 = 00 e 5*4 = 20 pi 1*4 = 04 e 1*7 = 07 danno 6 pi il riporto 7; 8 e 5 non danno contributo, pi 1*0 = 00 e 1*4 = 04 che d 0 dato che non ci sono neanche riporti. Il risultato quindi 75.366. La validit di questi metodi consiste nel fatto che, oltre ad essere rapidi e precisi, possono essere appli-

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cati a moltiplicazioni tra numeri di qualunque lunghezza; basta avere laccortezza di ricordarsi tutti i contributi che concorrono alla formazione delle cifre della risposta finale. Collaudo finale 2 Con i seguenti esercizi avrete la possibilit di misurare il vostro grado di apprendimento di tutti i metodi esposti in questo capitolo. 1) 543*147 (4 punti) 2) 638*278 (4 punti) 3) 756*364 (4 punti) 4) 8.646*287 (5 punti) 5) 95.224*436 (5 punti) 6) 24.413*6967 (8 punti)

dIvIsIonI
Cimentatevi con le seguenti divisioni; 10 minuti saranno pi che sufficienti: 1) 6405/15 (4 punti) 2) 8575/25 (4 punti) 3) 12350/38 (5 punti) 4) 50526/802 (8 punti) Generalmente la divisione , tra la varie operazioni, quella che suscita minori favori sia fra gli alunni che nellambiente degli esperti di calcolo; questo perch effettivamente richiede una padronanza della materia e un allenamento maggiori per ottenere risultati precisi e veloci. Per questo motivo abbiamo scelto un approccio soft, iniziando la trattazione dalle divisioni per numeri particolari che agevoleranno sensibilmente i calcoli. Numeri particolari Dividere per 10, per 100 o per 1000 immediato; dato che il nostro sistema numerico in base 10 basta scalare tanti posti al dividendo (magari introducendo i numeri decimali) quanti sono gli 0 del divisore.

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Per dividere per 5 basta raddoppiare le decine e dividere le unit per 5 sommando i risultati. Ad esempio 77/5 = 14 (7*2) pi 7/5 = 1 con resto 2, perci il risultato finale 15 (14+1) con resto 2. Sia ora 138/5; il risultato si ottiene dunque da 13*2 = 26 pi 8/5 = 1 con resto 3 ovvero 27 con resto 3. Se il numero da dividere per 5 compreso tra 0 e 10, il risultato immediato: sar 0 o 1 (dipende se maggiore o minore di 5) con resto da 1 a 4; questo per completezza di analisi. Qualora volessimo esprimere il risultato in forma decimale senza chiamare in causa gli eventuali resti, il procedimento ancora pi facile: basta scalare un posto al dividendo e raddoppiarlo; ci significa che 346/5 = 34,6+2 = 69,2. Dividere per 25 ancora molto semplice. Infatti, dato che 25 presente 4 volte in 100, 8 volte in 200 etc., sfruttiamo questa caratteristica e moltiplichiamo per 4 le centinaia, quindi dividiamo le due cifre rimanenti (decine e unit) per 25, ottenendo come risultati possibili solo 1, 2 o 3 e resto un numero compreso tra 1 e 24, sommando i risultati. Vediamo un esempio di quanto abbiamo detto: 671/25 = 6*4 = 24 pi 71/25 = 2 e resto 21, quindi il risultato finale 26 e resto 21. Anche in questo caso abbiamo assunto che il numero da dividere per 25 fosse almeno a tre cifre; diversamente, avremo un risultato di 0,1, 2 o 3 e resto tra 1 e 24 se il numero compreso

tra 0 e 99. Anche in questo caso possiamo riportare il risultato finale come numero decimale: basta moltiplicare per 4 leventuale resto e posizionarlo alla destra della virgola. Nellesempio precedente avremo 21*4 = 84, per cui il risultato 26,84. Dividere per 125 molto simile a quanto visto per 25, infatti sfrutteremo il fatto che 125 presente 8 volte in 1000 (16 volte in 2000, etc.); quindi potete gi immaginare cosa potr succedere: moltiplichiamo le migliaia per 8, dividiamo le restanti 3 cifre (centinaia,decine e unit) per 125 e sommiamo i risultati. Anche in questo caso i risultati possibili sono solo numeri tra 1 e 7 con resto da 1 a 124. Per numeri compresi tra 0 e 999 avremo un risultato tra 0 e 7 con resto compreso tra 1 e 124; ricordiamo che i multipli di 125 sono: 250, 375, 500, 625, 750 e 875. Vediamo allora un esempio chiarificatore: 76541/125 = 76*8 = 608 pi 541/125 = 4 e resto 41, quindi il risultato finale sar 612 e resto 41. Naturalmente possiamo esprimere questo stesso risultato in forma decimale moltiplicando il resto per 8 e posizionando il risultato di tre cifre alla destra della virgola. Nel caso in esame avremo dunque 41*8 = 328, quindi otterremo infine 612,328. Dividere per 15 leggermente pi lungo di quanto facciamo con i precedenti divisori, in quanto dobbiamo raddoppiare il dividendo e poi dividere per

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3 e scalare di una posizione, o viceversa dividere per 3 e raddoppiare scalando di una posizione. Ci ci porta a dire che 569/15 far 569/3 = 189,67, il tutto moltiplicato per 2 d 359,34 ma dobbiamo scalare di una posizione, quindi il risultato finale 35,934. Come molti avranno notato, abbiamo sostituito in tutto e per tutto la divisione con una moltiplicazione, operazione molto pi facile in generale e in particolare grazie a questi numeri. Come al solito, proponiamo una serie di esercizi per impadronirci delle nuove conoscenze: dividere per 5, 25 e 125 i seguenti numeri 1378, 4259, 76.250, 637.426 e 89.240.558. Divisioni generiche Sfortunatamente i nostri amici numeri nellambiente della divisione non sono cos diffusi come in quello della moltiplicazione; per questo motivo dobbiamo ricorrere a soluzioni alternative, a tecniche di calcolo. Pi avanti vedremo due metodi di risoluzione delle divisioni che in molti casi ci permetteranno di risolvere presto e bene i nostri conti. Il primo di questi metodi il cosiddetto Metodo fattoriale, grazie a cui possibile scomporre il divisore in fattori e quindi sfruttare questi ultimi nella divisione. Un altro metodo il Metodo del riferimento (o confine), in cui si preferisce dividere per un numero

di comodo, molto vicino al reale divisore, ma pi facilmente maneggiabile. In mezzo, concettualmente parlando, sta il Metodo del resto complementare, che sfrutta il concetto di semplificare il divisore, ma in modo leggermente differente. In tutti i metodi, dunque, la divisione per un numero a due cifre rimpiazzata da una divisione per un numero pi piccolo e, generalmente, a una sola cifra, che render molto pi facile loperazione. Prima di procedere, vorrei dare qualche informazione di massima. Quante cifre dobbiamo aspettarci per il risultato di una generica divisione? Si tratta di fare una valutazione simile: sottraiamo il numero di cifre del divisore da quello del dividendo, ottenendo cos una quantit di cifre di base; poi prendiamo tante cifre allinizio del dividendo quante sono quelle del divisore, e se le prime sono maggiori delle seconde, aumentiamo di una cifra la quantit di cifre di base. Facciamo un esempio pratico: se abbiamo 758.462/4578 facciamo 6-4 (cifre dividendo meno cifre divisore) = 2 perci ci aspettiamo un quoziente a due cifre, poi controlliamo che 7584 sia minore di 4578; se lo teniamo per buone le due cifre, altrimenti, come in questo caso, considereremo un quoziente di tre cifre.

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Fattorizzare un numero significa individuare due o pi numeri interi che lo dividano senza lasciare resto; i numeri primi hanno soltanto se stessi e il numero 1, detti fattori negativi, ma gli altri, detti numeri composti, oltre ai fattori negativi, ne hanno almeno altri due positivi. Fin dal III secolo a.C. Eratostene cerc di trovare un sistema che discriminasse se un numero casuale fosse primo o composto, e ad oggi non stata ancora trovata una formula che ci permetta di farlo. Ci sono dei metodi per ovviare a questa carenza che verranno illustrati quando vedremo la fattorizzazione. Metodo fattoriale Come abbiamo anticipato sopra, in questa situazione possiamo scomporre il divisore in fattori ed effettuare poi la divisione per uno dei fattori, quindi dividere il risultato parziale per un altro fattore continuando finch abbiamo fattori, uno per volta. Per quanti fossero scettici rispetto allidea di base, consigliamo di eseguire la divisione 73395/35 con il metodo tradizionale e poi con due brevi divisioni per 7 e per 5. La prima (73395/7) d 10485, la seconda invece (10485/5) d 1048*2 = 2096 pi 5/5 = 1 ovvero 2097 (confrontate subito il paragrafo sopra corrispondente); viceversa, potevamo fare prima 73395/5 ottenendo 14679 e poi 14679/7, che d proprio 2097. Se qualcuno obiettasse che il caso in esame era facile perch non cera resto, possiamo garantire che il me-

todo funziona anche con eventuali resti. Ad esempio, 187/35 ci dar le due divisioni in sequenza 187/5 che d 37,4 e poi 37,4 /7 che d 5,38. Adesso siamo pronti ad affrontare divisori che hanno pi di due fattori. Prendiamo, ad esempio, il divisore 40: possiamo scomporlo nei divisori 2,4 e 5. Quindi, se dovessimo dividere 378/40, potremmo cominciare con 378/4 = 94,5, poi continuare con 94/5 = 18,8 e terminare con 18,8/2 = 9,1. Provate ad applicare quanto appena visto alle seguenti divisioni: 178.227 diviso 27, 33, 45 e 56. A questo punto pu sorgere un dubbio: se un dato divisore sia scomponibile per un certo divisore o meno. Infatti, se non riusciamo a individuare gli eventuali fattori del nostro divisore, difficilmente potremo impiegare questo metodo. Per facilitare questo tipo di compito, di seguito vengono riepilogate le pi semplici regole per riconoscere la divisibilit (o meno) per i divisori pi comuni. Per 2, 4, 8: se un numero ha lultima cifra o le ultime due cifre o le ultime tre divisibili rispettivamente per 2, 4 o 8. Per 3 o 9: se la Somma Interna (vedi il capitolo sulle verifiche) del numero dato divisibile rispettivamente per 3 o 9. Per 5: se il numero dato termina con 5 o 0.

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Per 25: se il numero dato termina con 25, 50, 75 o 00. Per 15: se il numero dato divisibile contemporaneamente per 3 e per 5. Per 24: se il numero dato divisibile contemporaneamente per 3 e per 8.

con un esempio pratico e poi trarne delle indicazioni teoriche generali. Prendiamo il numero 3213; possiamo dire che divisibile per 7? Per rispondere a questa domanda possiamo procedere come segue. Raddoppiare le unit (2*3 = 6) e sottrarle dalle decine (321-6 = 315). Ripetere quanto fatto al punto sopra (2*5 = 10 e 31-10 = 21); il resto finale 21 divisibile per 7? S; dunque, anche il numero iniziale lo sar.

Naturalmente questo metodo si deve fermare davanti ai numeri primi (che ovviamente non sono ulteriormente scomponibili) o a numeri molto grandi di cui non riconosciamo velocemente i divisori; lobiettivo principale della fattorizzazione, per, permetterci di dividere per un numero pi facile di quello di partenza. Con le precedenti regole di divisibilit illustrate sopra, riusciamo a gestire tutti i numeri pari e quelli dispari che terminano con la cifra 5, ma restano fuori i dispari che terminano con 1, 3, 7 e 9. In questi casi pu essere molto utile conoscere qualche metodologia in pi. A questo proposito, ci sono degli stratagemmi che consentono di valutare se un dato numero sia divisibile per un divisore che non rientra in quanto detto sopra; il primo strumento che proponiamo il Metodo D+nU, dove D sta per decine, U per unit e n per numero ausiliario. Personalmente ritengo che cercare di spiegare a parole il principio che sta alla base di questo metodo sia un po difficile; per questo motivo preferisco iniziare

In questo caso il numero ausiliario stato -2, infatti abbiamo moltiplicato per 2 e poi sottratto; la fortuna che abbiamo che ogni volta che vorremmo sapere se un numero divisibile per 7 il nostro numero ausiliario sar sempre uguale a -2. Ma la cosa veramente interessante la seguente: infatti, possiamo individuare un numero ausiliario non solo per determinare la divisibilit per 7, ma anche per altri numeri terminanti con _7, tipo 17, 37 etc. Il numero in questione si determina con lespressione -(3d+2), dove d rappresenta la cifra delle decine. Per i pi increduli propedeutico lesempio seguente: il numero precedentemente utilizzato, 3213, divisibile per 37? Dalla formula generale ricaviamo il numero ausiliario: in 37, d = 3, per cui il nostro n sar

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pari a -(2*3+2) = -8. A questo punto possiamo procedere con i passi descritti sopra, sostituendo 8 a 2. Quindi il prodotto delle unit per 8 d 3*8 = 24 e 321-24 = 297. Passiamo ora al secondo punto: continuiamo con 7*8 = 56 e 279-56 = 223. Possiamo continuare ancora e troviamo 3*8 = 24 e 223-24 = 199; a questo punto ci accorgiamo che non troveremo un numero intero che divida esattamente 199 per 37, e quindi il numero di partenza non divisibile per 37 anche se lo per 7. Osservazione: perch nel primo esempio abbiamo moltiplicato per 2 e sottratto dalle decine? Perch dalla formula generale troviamo che n = -(3*0+2) = -2 e quindi abbiamo raddoppiato prima e sottratto poi. La bella notizia che anche per le altre cifre finali (_1, _3 e _9) esiste una formula generale che ci permette di determinare il numero ausiliario per scovare gli eventuali altri fattori. Avendo gi visto la formula generale per i numeri terminanti in _7, le altre sono molto simili: per _1 semplicissima: -d; per _3 : (3d+1); per 9 molto semplice: (d+1).

Facciamo alcuni esempi. Se volessimo sapere se un dato numero divisibile per 63, come faremmo? Dalla formula otteniamo (3*6+1) = 19 e quindi moltiplicheremo le unit del numero dato per 19, le sommeremo alle decine etc. Se invece volessimo sapere se un numero divisibile per 19? Il numero ausiliario dato da (1+1) = 2 e quindi il calcolo pu essere fatto istantaneamente. Metodo del resto complementare In questo metodo assumono una decisiva importanza tre elementi: il divisore iniziale, la sua distanza da un certo divisore di comodo e, infine, il divisore di comodo stesso. Anche in questo caso inizieremo con un esempio per velocizzare la spiegazione. Vogliamo sapere se il numero 38.423 divisibile per 7. Si potrebbe dire che abbiamo a disposizione il Metodo D+nU precedentemente illustrato, ma abbiamo varie e valide alternative. Cominciamo con il suddividere il numero dato in sottogruppi, diciamo di 2 cifre, partendo da destra; otterremo quindi 38423. Moltiplichiamo il sottogruppo pi a sinistra per 2 e lo sommiamo al sottogruppo immediatamente pi a destra: nel nostro esempio 3*2 = 6 e 84+6 = 90; ripetiamo queste due operazioni partendo dal 90 ricavato or ora e otteniamo 90*2 = 180 e 180 +23 = 203. Attenzione: adesso possiamo ancora suddividere il

Dove d, ricordiamo, la cifra delle decine delleventuale divisore.

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numero in sottogruppi come fatto allinizio; avremo dunque 203, per cui i passaggi seguenti daranno 2*2 = 4 e 3+4 = 7. Quindi possiamo dire che il numero iniziale divisibile per 7. Ma come abbiamo fatto a determinare il parametro 2 iniziale? presto detto: in realt noi non abbiamo diviso per 7 come avremmo dovuto; la verit che abbiamo diviso per 100. Infatti, 7*14 = 98 e 2 la sua distanza dal divisore di comodo (che nel nostro caso proprio 100) di cui parlavamo a inizio paragrafo. Qualora il divisore sia a pi cifre, dovremo trovare un divisore di comodo con un numero di cifre adeguato (tipo il numero 1000); in quel caso dovremo suddividere il numero iniziale in sottogruppi di tre cifre e il procedimento pu essere ripetuto senza problemi. Vediamo un altro esempio. Possiamo sapere se 96.126 divisibile per 111? Basta scegliere il numero 1000 come divisore di comodo; in questo caso avremo che 111*9 = 999 e quindi 1 la distanza da 1000 per cui otteniamo che 96*1 = 96 e 126+96 = 222, quindi divisibile per 111. La determinazione dei divisori di comodo e delle relative distanze cosa facile ma non istantanea: serve un minimo di pratica e poi facilmente tutto balzer allocchio. Un trucco che spesso aiuta nei calcoli quello di sottrarre dai grandi numeri i multipli del divisore iniziale,

sia allinizio che durante i vari passaggi: questo permetter di semplificare i conti e di guadagnare tempo. Nel primo esempio, infatti, potevamo scomporre il numero iniziale anche in modo diverso, ovvero 38423, e sottrarre a 38 il numero 35 = 7*5 e a 42 proprio 42 = 7*6; in questo caso il numero da analizzare sarebbe stato 03003, che avremmo scomposto in 3003, e i passaggi sarebbero quindi stati 30*2 = 60 e 03+60 = 63, che divisibile per 7. Per comodit proponiamo alcuni utili valori per i parametri dei divisori pi comuni: Divisore di comodo 100 Gruppi di 2 cifre 1000 Gruppi di 3 cifre Distanza 1 2 -2 1 -1 Divisore iniziale 3, 9, 11, 33, 99 7, 14, 49, 98 17, 34, 51, 102 27, 37, 111, 333, 999 7, 11, 13, 77, 91, 143

Per divisori di comodo con pi di tre cifre le difficolt di valutare la divisibilit o meno di un certo numero aumentano sensibilmente; questo, per, niente toglie alla validit del metodo appena descritto.

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Riassumendo, possiamo evidenziare quindi i seguenti passaggi. Scelta del divisore di comodo e della relativa distanza. Semplificazione degli eventuali multipli del divisore iniziale. Suddivisione in sottogruppi del dividendo. Applicazione delle due operazioni descritte in precedenza tante volte quante necessario a determinare il resto complementare finale.

902.088/34 78.672/33 1125/49 Metodo del riferimento Questo altro modo di approcciare le divisioni si basa su un concetto gi visto nei capitoli precedenti che riguardano la moltiplicazione tra numeri vicini a un dato confine o riferimento (vedi il capitolo sulle moltiplicazioni, paragrafo Trucchi e scorciatoie al punto 5). In quel caso avevamo distinto tre sottocasi possibili: entrambi i numeri sotto il riferimento, entrambi sopra e uno sopra e uno sotto. In questo caso sufficiente proporvene solo due: il divisore reale sotto o sopra il riferimento. Intuitivamente, nella prima situazione si tratter di complementare la distanza dal riferimento, mentre nella seconda opereremo per decrementarla. Come dabitudine, ci serviremo di un esempio per agevolare la spiegazione. Sia da eseguire 9157/29; anche in questo caso possiamo sottoscomporre il dividendo in due coppie di numeri, 9157, e scegliere come riferimento 30, che immediatamente prossimo a 29 e ci facilita il conteggio. Quindi procediamo con la prima parte della divisione: 91/30 = 3 con resto 1; ma se avessimo diviso effettivamente per 29 che risultato avrei ottenuto? Il risultato sarebbe stato ancora 3, ma il resto reale 4.

Da questo si potr determinare se il dividendo divisibile o meno per il divisore iniziale. A questo metodo manca una cosa fondamentale, ovvero la capacit di determinare non solo se un certo numero sia divisibile per un ipotizzato divisore, ma anche quante volte sia in esso contenuto, insomma qual il risultato finale; purtroppo, per, non stiamo dividendo per quello che crediamo. Come ho anticipato prima, in realt stiamo dividendo per un divisore di comodo e quindi il legame tra la divisibilit e il risultato finale non pu essere palese; ci deve quindi bastare conoscere un componente di base del dividendo che, altrimenti, sarebbe ignoto. Sarebbe molto utile verificare se tutto stato compreso con i seguenti esercizi:

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Come facciamo in generale a sapere quanto il vero resto? Dobbiamo moltiplicare il risultato della divisione (qui pari a 3) per la distanza dal riferimento (qui 1) e aggiungere il risultato ottenuto (3*1 = 3) al resto falso, ovvero 1+3 = 4. Questa quantit, qua pari a 3, la chiameremo correzione. A questo punto consideriamo a fianco di questo vero resto la terza cifra, 5, ed eseguiamo 45/30 che d 1 e resto 15; ma quant il vero resto? Procedendo come detto poco sopra, otteniamo 1*1 = 1 e 1+15 = 16. Infine, consideriamo lultima cifra e terminiamo con 167/30 che d 5, quindi il risultato finale 315 con resto reale 22. Nel caso in cui si volesse determinare il risultato con i decimali, basta procedere come insegnato dal metodo tradizionale: si mette la virgola e si pone uno 0 vicino allultima cifra rimasta, continuando la divisione fin quando serve. Nel caso in esame potremmo procedere e trovare che 220/30 d 7 e resto reale 17, poi 170/30 d 5 e resto 25 etc. Quindi la nostra divisione 9157/29 = 315,75. Attenzione: a volte capita che il resto finale termini uguale al divisore; questo succede perch stiamo dividendo per qualcosa di maggiore del reale, che poi correggiamo mediante il resto. In queste situazioni basta correggere lultima cifra del risultato ottenuto maggiorandola di ununit.

Il lato divertente di questo metodo che ognuno di noi pu scegliersi il riferimento che vuole, basta che abbia laccortezza di calcolarsi la distanza e di valutare correttamente i resti. Infatti, se dovessi calcolare 254.793/6983, io sceglierei ovviamente come riferimento 7000, e quindi la distanza sar 17; la divisione sar quindi 25.479/7000 = 3 e resto 4479 pi 3*17 = 51, quindi 4530; adesso 45.309/7000 = 6 e resto 3309 pi 102, quindi 3411; possiamo continuare con i decimali e trovare 34110/7000 = 4 e resto 6110 pi 68, quindi 6178; ma 61.780/7000 = 8 e resto 5780 pi 136 quindi 5916 etc. Dunque, 254.793/ 6983 = 36,48. La potenza di questo metodo vi apparir ancora pi chiara tra poco, cio quando vi mostrer che se il divisore sopra il riferimento, basta sottrarre la correzione dal resto falso. Attenzione: qualora la correzione porti a un risultato di resto negativo, significa che dobbiamo rivedere il parziale della divisione e abbassarlo di una unit. Vediamo quindi un ultimo esempio esplicativo. Sia da eseguire 5694/83; scelgo il riferimento a 80 e la distanza sar dunque -3. Operiamo come visto sopra e otteniamo 569/80 = 7 e resto 9 meno 3*7 = 21, quindi -12. Il resto negativo, quindi la cifra 7 troppo alta; prendiamo allora 569/80 = 6 e resto 89 meno 3*6 = 18 d 71; adesso consideriamo 714/80 = 8 e resto 74 meno 24 ovvero 50; se vogliamo con-

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siderare i decimali, otteniamo 500/80 = 6 e resto 20 meno 18, quindi 2. Dunque il risultato di 5694/83 68,6. Statisticamente questo secondo caso meno frequente in quanto la precedente divisione poteva tranquillamente essere eseguita come 5694/90 e distanza 7; per completezza di trattazione abbiamo ritenuto utile mostrare entrambe le possibilit. Prima del collaudo finale vi propongo i seguenti esercizi per ferrarvi sullultimo metodo: 278.492 diviso 28 e 49 338.953 diviso 796 e 2.997 Collaudo finale A questo punto potrete meravigliare voi stessi e gli altri con i seguenti esercizi: adesso 10 minuti dovrebbero avanzare. 1) 2436/15 (4 punti) 2) 9037/37 (4 punti) 3) 226647/59 (5 punti) 4) 36548/64 (5 punti) 5) 745218/254 (8 punti) 6) 204957/914 (8 punti)

PotEnzE
Come abbiamo sempre fatto, vorremmo affrontare questo argomento partendo dalle potenze pi semplici per poi salire di difficolt. Ci significa che, preso un numero generico, inizieremo dallelevazione al quadrato per poi complicarci la vita piano piano. Ma prima vi propongo il consueto test iniziale: avete 5 minuti! 1) 21*21 (2 punti) 2) 35*35 (2 punti) 3) 68*68 (3 punti) 4) 92*92 (3 punti) 5) 147*147 (4 punti) Il quadrato dei numeri da 1 a 10 non deve essere un problema e mi aspetto che ciascuno li sappia a memoria, senza indugio, dallesperienza scolastica precedente (in caso contrario vi invito a leggere poco pi sotto). Elevare al quadrato numeri a due cifre Per i numeri da 11 a 25 dovr diventare lo stesso con un minimo di pratica; per facilitare lapprendimen-

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to, possiamo richiamare quanto detto al capitolo sulle moltiplicazioni a due cifre e applicare le semplici formule esposte (vedi il paragrafo Moltiplicazioni medie): sommare le unit di uno dei due numeri allaltro e moltiplicare il risultato per 10, quindi moltiplichiamo il valore delle due unit tra loro e questo valore lo aggiungiamo a quello trovato prima. Ci significa che: 11*11 sar 12*10 = 120 pi 1*1 = 1 d 121 12*12 sar 14*10 = 140 pi 2*2 = 4 d 144 13*13 sar 16*10 = 160 pi 3*3 = 9 d 169 14*14 sar 18*10 = 180 pi 4*4 = 16 d 196 15*15 sar 20*10 = 200 pi 5*5 = 25 d 225 16*16 sar 22*10 = 220 pi 6*6 = 36 d 256 17*17 sar 24*10 = 240 pi 7*7 = 49 d 269 18*18 sar 26*10 = 260 pi 8*8 = 64 d 324 19*19 sar 28*10 = 280 pi 9*9 = 81 d 361 20*20 2*2*10*10 = 4*100 = 400 Da questo punto in poi dobbiamo utilizzare un altro sistema, quello cio illustrato per le moltiplicazioni tra numeri a due cifre con una delle cifre in comune (vedi il paragrafo Prodotto incrociato e scorciatoie): nel prodotto incrociato possiamo fare direttamente la somma delle unit per la cifra delle decine; gli altri due contributi restano invariati. Questo significa che:

21*21 sar 2*(1+1) = 4, 2*2 = 4 e 1*1 = 1 quindi 441 22*22 sar 2*(2+2) = 8, 2*2 = 4 e 2*2 = 4 quindi 484 23*23 sar 2*(3+3) = 12 si scrive 2 e si riporta 1, 2*2 = 4 e 3*3 = 9 quindi 529 24*24 sar 2*(4+4) = 16 si scrive 6 e si riporta 1, 2*2 = 4 e 4*4 = 16 si scrive 6 e si riporta 1 quindi 576 25*25 sar 2*(5+5) = 20 si scrive 0 e si riporta 2, 2*2 = 4 e 5*5 = 25 si scrive 5 e si riporta 2 quindi 625 Vediamo ora come si formano i quadrati dei numeri tra 25 e 75: calcolata la distanza dal riferimento, aggiungerla (se il numero maggiore di 50) o sottrarla (se il numero minore di 50) a 25 e giustapporre il quadrato di tale distanza come numero a 2 cifre. Questo significa che, dato 50 come riferimento: 26*26 sar 25-(50-26) = 25-24 = 1 e 242 = 576 si scrive 76 e si riporta 5, quindi (1+5 =) 6_76 ovvero 676 27*27 sar 25-(50-27) = 25-23 = 2 e 232 = 529 si scrive 29 e si riporta 5, quindi (2+5 =) 7_29 ovvero 729 70*70 sar 25+(70-50) = 25+20 = 45 e 202 = 400 si scrive 00 e si riporta 4, quindi (45+4) = 49_00 cio 4900 Possiamo continuare cos fino a 75 che sar: 25+(75-50) = 25+25 = 50 e 252 = 625 si scrive_25 e si riporta 6, quindi 5625

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Detto questo per rigore formale, posso gi assicurarvi che, in generale, potremmo anche sottrarre direttamente 25 al numero dato per trovare le prime due cifre del quadrato, pi leventuale riporto del quadrato della distanza da 50: 75-25 = 50 e 25*25 = 625 d 5.625 70-25 = 45 e 20*20 = 400 d 4.900 27-25 = 2 e 23*23 = 529 d 729 26-25 = 1 e 24*24 = 576 d 676 Per i numeri tra 75 e 100 (e oltre) possiamo tranquillamente utilizzare quanto detto nel capitolo sulla moltiplicazione per i numeri vicini a un certo riferimento (vedi i punti 5 e 6), prendendo 100 come riferimento e il relativo complemento del numero da elevare al quadrato: baster sottrarre al numero dato il suo complemento a 100 ed elevare al quadrato tale complemento, giustapponendolo come numero di due cifre. 76*76 sar 76-(100-76) = 76-24 = 52 e 24*24 = 576, si scrive 76 e si riporta 5 ottenendo 5776 81*81 sar 81-19 = 62 e 19*19 = 361, si scrive 61 e si riporta 3 ottenendo 6561 100*100 = 10.000

Questa stessa procedura pu essere utilizzata per andare anche oltre, serve solo un piccolo aggiustamento: sommare il complemento a 100 invece di sottrarlo. 118*118 = 118+18 = 136 e 18*18 = 324, si scrive 24 e si riporta 3 ottenendo 13.924 Ci rimettiamo alla buona volont del lettore riguardo allo sviluppo di altre quadrature di numeri maggiori di 118: la procedura sempre la stessa. Rimanendo nel campo dellelevazione al quadrato di un numero a due cifre, possiamo anche utilizzare il concetto sfruttato per la regola dei numeri speculari vista nel capitolo sulle moltiplicazoni: posto il numero dato come specchio, ci troviamo una decina di riferimento e la moltiplichiamo per il numero speculare nellaltra direzione, sommandoci il quadrato della distanza. Tutto ci si esemplifica come segue: sia da calcolare il quadrato di 64, faremo 70*58 (entrambi distano 6 da 64) pi 6*6 = 36, ovvero 4060+36 = 4096. Questo non significa che per numeri a tre cifre questo sistema non funzioni altrettanto bene: significa solo che i nostri neuroni dovranno lavorare un po di pi. Consiglio i seguenti esercizi: 96*96; 64*64; 75*75; 245*245; 31*31; 104*104; 557*557; 1012*12012; 72*72.

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Casi particolari Come in tutte le situazioni viste precedentemente, anche in questo caso abbiamo dei numeri che ci facilitano il compito per la loro elevazione al quadrato. Numeri terminanti in _5: basta moltiplicare la cifra delle decine per quella immediatamente maggiore e attaccarci il quadrato delle unit (che sar 25); preso 35, avremo 3*4 = 12, quindi 35*35 = 1225. La regola vale anche per numeri a tre cifre: preso 145, avremo 14*15 = 210 quindi 145*145 = 21.025. Numeri terminanti in _1: basta porre il doppio del valore della cifra delle decine tra il quadrato delle decine e quello delle unit (che sar 1) sommando i riporti; preso 41, avremo 16 (4*2 =) 8 1, cio 41*41 = 681. Anche in questo caso la regola vale anche per numeri a tre cifre: preso 261, avremo 676 52 1 cio, riportando il 5 sul 676, 68.121. Numeri terminanti in _25: basta elevare al quadrato le centinaia, sommarci la met del valore iniziale, moltiplicare per 10 e attaccarci il numero 625; preso 425, avremo 16+2 = 18 18*10 = 180 e quindi 180.625 sar il nostro risultato. Altro esempio: preso 3625, avremo 1296+18 = 13.14 1.314*10 = 13.140 e quindi 13.140.625.

Numeri vicini a un riferimento tipo 1000 o 10.000: come abbiamo visto nelle moltiplicazioni tra numeri a due cifre (vedi capitolo sulle moltiplicazioni), possiamo avere numeri sotto o sopra il riferimento; nel primo caso sottraiamo il valore della distanza dal riferimento e attacchiamo il quadrato di tale distanza come numeri a tante cifre quanti sono gli 0 del riferimento, nel secondo sommiamo tale distanza e il procedimento resta invariato. Preso 993, avremo 993-7 = 986 e (7*7 =) 049 quindi 986.049 sar il nostro risultato finale; preso 1016, avremo 1016+16 = 1032 e (16*16 =) 256 quindi 1.032.256 sar il nostro risultato. Numeri composti solo da 9 o solo da 3: da quanto detto sopra si evince facilmente che 99 avr un quadrato pari a 9801; 999 invece dar 998.001; 9.999 avr 99.980.001. La regola potete ricavarvela da soli. Viceversa, il quadrato di 33 sar dato da (vedi paragrafi precedenti) 30*36 +9 ovvero 1089, 333 invece dar 110.889 e 3.333 avr 11.108.889. Anche in questi casi la regola evidente. Numeri speculari rispetto allo 0: preso 606, avremo 36 (6*6) 72 (2*6*6) 36 (6*6) quindi 367.236, ovvero il quadrato della prima cifra, della terza e in mezzo la loro somma. Vediamo un altro esempio: 13.013*13.013 dar 169 338 169 quindi 169.338.169. Attenzione

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ai riporti quando calcolate il doppio del quadrato: leventuale cifra delle migliaia va riportata sulla terza cifra del quadrato del primo numero. Numeri della porta accanto: chiamiamo cos quei numeri che stanno vicini ad altri di cui conosciamo gi il quadrato o possiamo ricavarcelo rapidamente, tipo 46 o 44 rispetto a 45. In questi casi possiamo utilizzare anche un altro concetto: prendere il quadrato del numero che conosciamo e sommarvi (o sottrarvi) la somma dei due numeri moltiplicata per la distanza da tale quadrato. Vale a dire che, nel caso di 47, possiamo sfruttare 45*45 = 2025 e sommarvi (45+47)*2 = 184 quindi 2209. In questo caso abbiamo sommato il secondo contributo perch il quadrato noto di un numero minore di quello dato, in caso contrario avremmo sottratto, come evidenzia il prossimo esempio. Dato sempre 47, useremo il quadrato di 50 con distanza pari a 3, quindi 50*50 = 2500 meno (50+47)*3 = 291, quindi 2500-291 = 2209. Questa situazione sfrutta un noto prodotto notevole dellalgebra esprimibile come (a+d)2 = a2+d2+2ad, dove a il numero di cui conosciamo il quadrato e d la distanza di a dal numero da elevare al quadrato, dunque a+d = n e n2 dato dalla precedente formula.

Numeri appartenenti alla fascia dei 50: in questo caso basta eseguire il quadrato delle unit, che ci dar le ultime due cifre, e sottrarre 25 dal numero dato che ci dar le prime due cifre. Con un esempio diventer chiarissimo quanto appena esposto: preso 57, avremo 7*7 = 49 per le ultime due cifre e 57-25 = 32 per le prime due, ovvero 3249. Il discorso si pu allargare a numeri compresi tra 40 e 60; infatti, basta sapere a mente i quadrati dei numeri fino a 20 e tutto diventa velocissimo. Preso 63, avremo 3*3 = 09 e 63-25 = 38, quindi 3809 il nostro risultato finale. La strategia ancora valida se aumentiamo le cifre e passiamo allintervallo tra 400 e 600 (o tra 4000 e 6000 etc.): basta sottrarre 250 (o 2500, ) e scrivere il quadrato delle unit con tante cifre quanti sono gli 0 del riferimento; preso 489, avremo 489-250 = 239 e 9*9 = 81, perci la soluzione sar 23.981. Elevare al quadrato numeri a tre o pi cifre Per la quadratura di numeri a tre cifre e oltre possiamo consigliare due approcci: il primo e quello di considerare le decine e le unit, operando come se virtualmente avessimo dei numeri a due cifre; il secondo invece prevede degli accorgimenti leggermente diversi che saranno analizzati in seguito. Vediamo quindi come si possa considerare il quadrato di un numero come 452; se lo scomponiamo

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come 453, possiamo sfruttare quanto detto prima sui numeri a due cifre, tenendo presente che stavolta, al posto della semplice cifra, ne abbiamo due: in questo caso avremo il quadrato di 45, il quadrato di 3 e il doppio prodotto dei due gruppi, vale a dire 2025, 270 e 09, ma considerando per i riporti 2025+27 e 0+09, la soluzione finale sar 205.209, perch 27 stato sommato a 25. Se invece avessimo scomposto il numero iniziale diversamente, cio 453, avremmo avuto 16, 424, 2809 che con i riporti diventa 16+4 e 2809+2400, ovvero 205.209. Naturalmente lesatta valutazione dei riporti ha unimportanza decisiva: scambiare gli ordini di grandezza porta inesorabilmente fuori strada. Questa strategia pu essere applicata anche a numeri a quattro e pi cifre, basta suddividere ed eseguire i quadrati sommando il doppio prodotto con i dovuti riporti. Vediamo un ultimo esempio: preso 2689, avremo 2689 e quindi 676,4628, 7921, quindi 676+46 = 722 e 7921+2800 = 10721, si scrive 0721 e si riporta 1 cio 7.230.721. Chiaramente, pi crescono le cifre dei numeri, pi crescono i loro quadrati. Un altro criterio il seguente: supponiamo di voler elevare al quadrato 762; trascuriamo per un attimo il 7 ed eleviamo al quadrato le altre due cifre: 62 al quadrato d 3844 (37 e 144); vi sommiamo il doppio

prodotto della prima e dellultima cifra del numero di partenza (2*7*2 = 28) e lo aggiungiamo alle centinaia, ottenendo quindi 6644 (38+28 = 66). Adesso, invece, trascuriamo il 2 e consideriamo il numero 76: eleviamo al quadrato il 7 e aggiungiamo il doppio prodotto delle due cifre, ottenendo 5740, che va giustapposto al numero trovato prima con lattenzione ai riporti: 580.644 (40+66 = 106, si scrive 06 e si riporta 1 sul 7). Questi tre passaggi sono tutto quanto ci serve per elevare al quadrato un numero a tre cifre. Vediamo un altro esempio: preso 396, avremo 96 al quadrato che d 9216; il secondo contributo dato da 2*3*6 = 36, che aggiunto al numero precedente come centinaia d 12816, si scrive 2816 e si riporta 1; infine consideriamo 39 e avremo 09 e 2*3*9 = 54, cio 144, che messo vicino a quanto trovato prima d 156.816. Potenze di ordine superiore Per questo tipo di operazioni purtroppo non ci sono espedienti che ci permettano di velocizzare i calcoli, salvo il moltiplicare il quadrato di un numero per il numero stesso (per trovare il cubo) o per se stesso (per la quarta potenza) e via dicendo. Alcuni calcolatori del passato (in particolare Griffith) avevano utilizzato alcune formule derivate dai polinomi notevoli di grado terzo, quarto e quinto, ma i procedimenti risultano decisamente pi complicati. Per

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completezza di trattazione li riportiamo di seguito: oppure a3 = (a+1)*[a (a-1)+1]-1 493 = 50*(49*48+1)-1 = 117.649 a3 = (a-1)*[a (a+1)+1]+1 313 = 30*(31*32+1)+1 = 29.791 (a+2)4 = (a*[(a+1)+1]*[a+2]+a)*23+a4 424 = ([40*41+1]*42+40)*8+2.560.000 = 3.111.696 (a+1)5 = [a*(a+1)+1]*[a*(a+1)*5]+1+a5 315 = (30*31+1)*(30*31*5)+1+24.300.000 = 28.629.151

radIcI
Dopo aver visto e appreso come sia possibile elevare al quadrato un numero a due, tre o quattro cifre, giunto il momento di affrontare la funzione inversa, ovvero la radice quadrata. In effetti, come la moltiplicazione linverso della divisione (e viceversa), cos lelevamento al quadrato linverso della radice quadrata (e viceversa). Per questo motivo, come abbiamo fatto riferimento ai metodi di moltiplicazione quando dovevamo elevare al quadrato un numero, cos potremo riferirci ai metodi di divisione con i dovuti aggiustamenti. Dato che si suppone che abbiate fatto pratica a sufficienza con le potenze, possiamo cominciare dal metodo di risoluzione delle radici quadrate, che presuppone la conoscenza dei quadrati almeno dei primi 20 o 30 numeri. Se ammettiamo questa condizione di partenza, possiamo affrontare in maniera disinvolta le seguenti operazioni, altrimenti dobbiamo praticare un altro po il capitolo dellelevazione al quadrato.

Collaudo finale Adesso i 5 minuti dovrebbero avanzare: 1) 25*25 (1 punto) 2) 41*41 (2 punti) 3) 59*59 (2 punti) 4) 164*164 (3 punti) 5) 854*854 (3 punti) 6) 2049*2049 (4 punti)

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Metodo rapido Prendiamo un numero di n cifre e dividiamole in coppie partendo da destra; se n pari (ad esempio 6) avremo n/2 coppie (cio 3) ciascuna delle quali simboleggia una cifra della soluzione che, quindi, avr n/2 cifre (sempre 3); se invece n dispari (ad esempio 7) avremo (n-1)/2 coppie (cio 3) pi una cifra singola e la soluzione avr (n-1)/2 +1 cifre (quindi 3+1 = 4). Detto questo, passiamo ad un esempio pratico per vedere da vicino come si affronta una radice quadrata. Preso 6239, dividiamolo in coppie e otteniamo 6239, che significa che con due coppie avremo una soluzione con due cifre; consideriamo 62: compreso tra i quadrati 7*7 = 49 e 8*8 = 64, quindi la prima cifra 7; ma 62-49 = 13, quindi questo resto di 13 devo considerarlo davanti al 39 e lavorare sul numero 1332. Adesso raddoppiamo 7 ottenendo 14: dobbiamo trovare un numero d tale che d*14d si avvicini al massimo a 1339. E quale sar il valore di d? Deve essere minore di 9 perch 149*9 = 1481 quindi proviamo 8: 148*8 = 1184; lo sottraiamo da 1332 ottenendo 155. Adesso abbiamo le due cifre della soluzione: 78, ma c anche un resto di 155; tale valore accettabile perch, in generale, il resto non deve mai essere maggiore del doppio del risultato: in questo caso, 155<78*2 = 156. Se vogliamo continuare lesercizio e trovare i decima-

li, possiamo andare avanti raddoppiando il risultato fin qui ottenuto (78*2 = 156) e cercando un altro d tale che d*156d si avvicini il pi possibile a 15.500 (aggiungo una coppia di cifre) e che pu essere solo 9: 9*1569 = 14.121 e 15.500-14.121 = 1379. Ripetendo i ragionamenti fatti finora otteniamo 789*2 = 1578 e d sar tale che d*1578d verr molto vicino a 137.900, ovvero 8: infatti 8*15.788 = 126.304. Il risultato 78,98. Con questo metodo dunque possibile ricavare la radice quadrata di numeri di qualunque lunghezza: si tratta solo di reiterare le due operazioni viste sopra, raddoppiare il risultato parziale e trovare il numero d per poi sottrarre. Vediamo un altro esempio: prendiamo 54.276.138. Dividiamolo in coppie partendo da destra: 54276138, perci avremo una soluzione con 4 cifre. Da 54 ricaviamo 7 e quindi 54-49 = 5, che poniamo davanti al 27: 527. Adesso 7*2 = 14 e 143*3 = 429, quindi la seconda cifra 3; 527-429 = 98 e dunque lavoreremo con 9861: 73*2 = 146 e 1466* = 8796, quindi la terza cifra 6; 9861-8796 = 1065, che andr messo davanti al 38. Abbiamo cos 106.538 e 736*2 = 1472, perci 14.727*7 = 103.089, quindi 106.538-103.089 = 3449 e 7 la nostra quarta e ultima cifra. Se vogliamo ancora un paio di decimali possiamo proseguire con 344.900 e 7367*2 = 14.734 e 147.342*2 = 294.684 e 344.900-294.684 = 50.216, quindi la prima cifra

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decimale 2; 73.672*2 = 147.344 e 1.473.443*3 = 4.420.329. Possiamo fermarci e dire che la nostra soluzione 7367,23. Come avete potuto notare, la difficolt maggiore non stata quella di ricordarsi i quadrati a memoria, quanto eseguire tutti i calcoli di raddoppiamento e determinazione del numero d. In compenso, con questo tipo di approccio non abbiamo niente da temere da nessun numero, di qualunque lunghezza esso sia. radici di ordine superiore al secondo (*) Adesso largomento si fa decisamente pi affascinante e complesso. Infatti questo tipo di operazioni raramente d una soluzione precisa e per questo motivo dobbiamo far ricorso a calcoli pi spinti. Per delineare largomento ci servono alcune nozioni di partenza: genericamente si pu descrivere un qualunque numero (da cui estrarre una radice) come n = arb, dove n il numero di partenza, a il coefficiente, r la radice e b lesponente o indice della radice. Normalmente si esegue una prima stima del valore di r e la si sostituisce nella formula di prima; dopo aver valutato se soddisfacente o meno, dovremo moltiplicare a*b e successivamente ridurre b di 1 (reinserendoli nella formula) per capire quanto velocemente vari la soluzione reale. Ma facciamo un esempio: troviamo la radice quarta

di 15.580. Procedendo per approssimazioni successive si evince che il numero elevato alla quarta che pi si avvicina al numero di partenza 11; infatti, 114 = 14.641, mentre 124 = 20.736. Quindi 11 una stima che va aumentata. Per sapere di quanto dobbiamo aumentarla chiamiamo in causa la formula di prima, dove attualmente a = 1 e b = 4; eseguiamo a*b = 1*4 = 4 che sar il nuovo coefficiente e b-1 = 4-1 = 3 che ci d il nuovo indice. A questo punto avremo n = 4*113 = 4*11*11*11 = 5324; adesso occorre eseguire 15.580-14.641 = 939 e 939/5324 = 0,17 questo ci dice di quanto deve essere aumentata la stima iniziale. Quindi, con due decimali, la radice quarta di 15.580 11,17. Vediamo un altro esempio: estrarre la radice cubica di 28.575. Procedendo come sopra, troviamo che 303 = 27.000 e 313 = 29.791 quindi 30 la nostra prima stima e va evidentemente aumentata. In questa situazione, a = 1 e b = 3, quindi i nuovi valori saranno a*b = 1*3 = 3 e b-1 = 2, il che ci porta alla nuova situazione n = 3*302 = 3*30*30 = 2700; adesso calcoliamo 28.575-27.000 = 1575 e 1575/2700 = 0,58 perci la nuova stima ci porta a dire che la radice cubica di 28575 30,58. In realt per affinare la stima ottenuta dovremo andare a disturbare anche il tasso di variazione e il gradiente medio tra la prima e la seconda stima, ma credo che il nostro intento sia gi stato ampiamente

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soddisfatto: fornire cio un metodo rapido ed efficace per estrarre radici di ordine maggiore del secondo. Introducendo gli affinamenti di cui sopra si migliora, vero, la stima da noi indicata nel testo, ma i benefici si riscontrano tra il terzo e il quarto decimale; non me ne vorrete, se ci accontentiamo di questa piccola precisione nella determinazione del risultato finale. radici perfette Qualora il risultato cercato sia una radice perfetta, cio un numero intero, esistono una serie di facilitazioni che ci permettono di estrarre tali radici con uno sforzo veramente minimo. In particolare, vedremo che molto pi facile estrarre radici cubiche che quadrate. Infatti, questo tipo di operazione, sebbene coinvolga numeri pi elevati, sfrutta una propriet comune a tutte le radici di tipo 4n+3 (dove n pu essere un qualunque numero intero da 0 a infinito) che ci assicura che c un rapporto preciso tra lultima cifra del numero da cui estrarre la radice e lultima cifra della radice stessa. Questo tipo di rapporto evidenziato nella tabella seguente.

Numero da cui estrarre la radice 0 1 8 7 4 5 6 3 2 9

Radice 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9

La tabella va letta in questo modo: se la cifra finale di un numero (supposto che questo sia una cubo perfetto) , ad esempio, 6, allora lultima cifra della radice sar anche essa un 6; se fosse un 2, allora lultima della radice sarebbe sicuramente un 8 etc. La sequenza delle corrispondenze anche facile da ricordare: per i numeri 0,1,4,5,6 e 9 la corrispettiva cifra rimane identica; per 2,3,7 e 8, invece, il corrispettivo complemento a 10. Vediamo un esempio: nel caso di 493.039, possiamo gi dire che lultima cifra certamente un 9 e,

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dato che siamo sotto il 1.000.000, la soluzione avr solo due cifre; quale sar la prima cifra? facilissimo: basta ricordarsi i cubi dei primi 9 numeri e vedere quello che si avvicina di pi alle prime cifre del cubo dato, senza superarlo. Tali cubi sono mostrati nella tabella seguente. Numeri di base 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Cubi 1 8 27 64 125 216 343 512 729

Il cubo che pi si avvicina a 493.039 343; perci la prima cifra della soluzione 7. Quindi la soluzione sar 79. Tale facilitazione, purtroppo, non possibile con le radici quadrate poich non c questa relazione sicura tra le ultime cifre della radice e del quadrato, anche se perfetto; infatti possiamo avere la seguente

situazione: per tutti i numeri terminanti in _5 avremo certamente un quadrato che termina in _25, ma le radici terminanti in _5, _45, _55 e _95 avranno un quadrato terminante in _025; le radici terminanti in _15, _35, _65 e _85 avranno un quadrato terminante in _225 e le radici terminanti in _25 e _75 ne avranno uno terminante in _625. Vediamo una radice cubica un po pi difficile: se prendiamo un numero un po pi grande, la soluzione avr tre cifre! La prima e lultima si determinano come visto prima ma la terza ha bisogno di qualcosa in pi. Nel caso di 712.121.957, avremo che lultima cifra un 3 e la prima un 8, quindi la soluzione sar del tipo 8_3. Per trovare la cifra centrale (o le cifre centrali) basta usare il concetto del resto a 11 usato nella prova dell11 esaminata nel capitolo sulle verifiche: sommiamo tra loro le cifre di posto dispari (partendo da destra) e sottraiamo da queste quelle di posto pari, ottenendo 7+9+2+2+7-5-1-1-1 = 19 che d 9-1 = 8. Per sapere quale cifra della radice corrisponde a tale cifra del cubo dobbiamo osservare la seguente tabella.

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Resto a 11 del cubo 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Resto a 11 della radice 0 1 7 9 5 3 8 6 2 4 10

Normalmente non conta molto quanto grande lindice della radice da estrarre, ma piuttosto quante cifre ha il radicando e quindi la sua radice: di solito se la radice ha pi di 7 cifre, ci sono difficolt anche per i campioni e gli specialisti. radici non intere Dato che non sono radici di quadrati o cubi perfetti, tali numeri vengono rappresentati con una certa quantit di cifre decimali; questo perch si accetta il fatto che ci si accontenta di una approssimazione, magari frutto di passaggi successivi. Esistono varie strade per giungere a una determinazione di tale approssimazione pi vicina possibile alla realt; una di queste trattata negli scritti di un grandissimo calcolatore mentale del passato, Alexander Craig Aitken. Egli ci dice che: Supposto di dover trovare la radice quadrata di 51, si capisce subito che sar qualcosa di molto vicino a 7, che sar dunque la nostra prima approssimazione, ma qualcosa in meno di 51/7. Quindi moltiplico entrambi per 7, ottenendo 49 e 51; la media di questi due valori 50 [ = (51+49)/2], perci 50/7 = 7,1428571 sar unapprossimazione ancora migliore. Ma avr un risultato ancora migliore se divido 51, il mio numero iniziale, per 50/7, ottenendo 7,14 e la media tra questo valore e 50/7 7,1414285, mentre il valore reale della radice quadrata di 51 7,1414284.

Quindi a un 8 corrisponde un 2; ma per la radice abbiamo gi che 3+8 = 11, quindi per far tornare il famoso 2 la cifra centrale deve per forza essere un 9! E infatti, la soluzione giusta 893. Quanto detto sullultima cifra, dunque, valido per tutte quelle radici del tipo 4n+3 e quindi, oltre che per le radici cubiche, anche per quelle di ordine 7, 11, etc.; per le radici di tipo 4n+1, invece, la regola ancora pi immediata: lultima cifra del numero dato proprio uguale allultima della sua radice quinta (o nona o tredicesima etc.).

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Non straordinario quanto facesse Aitken, in pochissimo tempo e tutto rigorosamente a mente? Potremmo riassumere che: detti x il numero dato in partenza (51 nellesempio precedente) e y lapprossimazione scelta (7 nel nostro caso) la successiva approssimazione z viene determinata dalla formula:

x+y2 = z 2y
Quindi, in sostanza, meglio scegliamo y e meglio verr la nostra approssimazione. Un approccio leggermente diverso quello di un altro grandissimo calcolatore mentale, a noi storicamente pi vicino, che risponde al nome di Wim Klein: egli ha descritto il suo modo di calcolare radici non intere nel passo seguente: Supponiamo di dover calcolare la radice quadrata di 38; sicuramente qualcosa di molto vicino a 6, quindi faccio 38/6 = 6,333. La media tra 6 e 6,333 6,1666 che, elevata al quadrato, d 36,0269. Adesso prendo questa eccedenza e la divido per il doppio della precedente media 6,1666 quindi 0,0269/(2*6,1666) = 0,0022 [eseguendo tutti i calcoli a mente Klein ha sicuramente adottato una serie di piccoli arrotondamenti] e la sottraggo

alla media stessa: 6,1666-0,0022 = 6,1644 che elevato al quadrato 37,999. Questo valore dista da 38 una quantit di 0,000172 che posso ancora dividere per (2*6,1644) ottenendo 0,000014, che aggiunto a 6,1644 d 6,164414; elevare al quadrato questo nuovo valore d 37,99999999 che unottima approssimazione di 38. Anche in questo caso non possiamo che toglierci tanto di cappello di fronte alla capacit strabiliante di calcolo mentale di personaggi come Wim Klein. Riassumendo possiamo dire che, con la simbologia vista nella precedente formula, adesso la relazione tra approssimazioni successive e numero iniziale :

x-y2 = z 2y
Collaudo finale Nel caso di radici cubiche non intere, devo avvertirvi che si tratta di unattivit complessa: necessario conoscere e utilizzare i valori dei logaritmi in base 10 dei primi 100 numeri e combinarli tra loro. Ritengo tuttavia che le conoscenze fornite fino a questo punto siano sufficienti per soddisfare la curiosit degli appassionati pi agguerriti. Ecco, infine, il test finale per misurare quanto avete appreso:

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1) 3551.368 (5 punti) 2) 3171.879.616 (5 punti) 3) 3712.121.957 (5 punti) 4) 60.516 (6 punti) addizioni

soLuzIonI

Soluzioni del test iniziale 1) 155; 2) 2406; 3) 682.231 Collaudo finale 1) 52.343; 2) 15.704,187; 3) 2834; 4) 5844 Verifiche Collaudo finale 1) Sbagliata; 2) Esatta; 3) Sbagliata; 4) Sbagliata; 5) Esatta; 6) Esatta Sottrazioni Soluzioni del test iniziale 1) 1709; 2) 39.323; 3) 26.303,073 Collaudo finale 1) 91.804; 2) 3211; 3) 542,377; 4) 394,11 Moltiplicazioni Collaudo finale 1 1) 2021; 2) 2964; 3) 3584; 4) 4002; 5) 8064; 6) 295.671

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Collaudo finale 2 1) 79.821; 2) 177.364; 3) 275.184; 4) 2.481.402; 5) 41.517.664; 6) 170.085.371 Divisioni Soluzioni del test iniziale 1) 427; 2) 343; 3) 325; 4) 63 Collaudo finale 1) 162,4; 2) 92,081; 3) 3841,47; 4) 571,06; 5) 2933,92; 6) 224,24 Potenze Soluzioni del test iniziale 1) 441; 2) 1225; 3) 4624; 4) 8464; 5) 21.609 Collaudo finale 1) 625; 2) 1681; 3) 3481; 4) 26.896; 5) 729.316; 6) 4.198.401 radici Collaudo finale 1) 82; 2) 556; 3) 893; 4) 246

I test di ingresso delle varie sezioni fruttano 75 punti, da conquistare rispettando le tempistiche indicate. Controllate quanti punti avete totalizzato e a quale categoria corrispondono. Da 50 a 75: ottimo. La lettura di questo libro vi servir come approfondimento e motivo di svago. Da 25 a 50: buono. Nel corso della lettura scoprirete che potete migliorare sensibilmente le vostre capacit. Da 0 a 25: c da lavorare! Questo libro quello che ti serve per colmare qualche lacuna riguardo ai numeri e alla matematica.

I collaudi finali, invece, mettono a disposizione 150 punti, anche questi vincolati a determinate tempistiche che spero riuscirete a rispettare. Ora potete valutare quanto siete migliorati. Da 100 a 150: ottimo. Oltre a imparare nuovi metodi sicuramente vi siete anche divertiti. Da 50 a 100: buono. Il risultato soddisfacente, il consiglio di continuare a praticare in modo da fare vostri i vari argomenti. Da 0 a 50: che successo? Vi siete emozionati? Tranquilli, rileggete il libro con calma e riprovate.

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bIbLIografIa

Trachtenberg, Jakow, The Trachtenberg speed system of basic mathematics, Souvenir Press Ltd, 1960. La Scienza, Biblioteca di Repubblica, La mente e il cervello, vol. 10, De Agostini, 2005.

Golfera, Gianni, Pi memoria, Alessio Roberti Editore (NLP Italy), 2006. Lane, George, Come diventare Campioni di Matematica, Vallardi, 2004. Lorayne, Harry, Mathematical Wizardry, Lorayne Inc., 2006. Lee, Wallace, Math Miracles, Micky Hades Publication, 1976. Menninger, Karl, Calculators Cunning, Basic Books Inc., 1961. Smith, Steve B., The Great Mental Calculators, Columbia University Press, 1983.

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