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La persistenza e la continuit temporale dei disturbi alimentari in et evolutiva rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di: Disturbi della crescita Problematiche comportamentali Disturbi della personalit Le cause che stanno allorigine dei disturbi alimentari sono classificate in 2 categorie: 1. Fattori personali: a. Fattori biologici b. Fattori psicologici c. Fattori comportamentali 2. Fattori ambientali: a. Influenze socio-culturali b. Influenze relazionali Le cause di un disturbo alimentare nel bambino vanno sempre ricercate allinterno della relazione tra il bambino e le sue figure di attaccamento. Il neonato nasce con dei programmi di sviluppo che si esplicano attraverso principi motivazionali di base che sono: - capacit di interagire con lesterno - predisposizione alla socializzazione - capacit di autoregolazione - monitoraggio affettivo (percepisce lo stato affettivo della persona di accudimento)
Allattamento (0-7).
Durante lallattamento assume grande importanza la capacit della madre di saper distinguere i bisogni fisiologici e le esigenze del bambino (sintonizzazione affettiva). Il bambino mette dentro di s il nutrimento fisico, ma anche le sensazioni di benessere legate al sentimento di amore che la madre ha per lui (per questo molto importante lincontro dei corpi e lintreccio degli sguardi: il bambino si specchia attraverso gli occhi della madre. I ritmi di alimentazione avvengono attraverso una modalit innata (suzione) e sono interamente gestiti e regolati dal bambino. Possibili problematiche: Difficolt di sintonizzazione della madre nei confronti del bambino in quanto le sue esigenze sono di difficile comprensione. Mancata accettazione e contenimento degli impulsi aggressivi del bambino che si manifestano durante lallattamento.
La Giocoterapia Focale.
La GF una tecnica psicoterapeutica basata su una sequenza di partenza definita (un pupazzo che svolge le sequenze fisiologiche fondamentali) che permette al bambino di poter parlare del suo problema ed esprimere il proprio disagio attraverso il canale non verbale. Lo scopo della GF la riattivazione della motivazione a fare da solo da parte del bambino.
Procedimento:
1. Il terapeuta forma un pupazzetto. 2. Viene proposta la preparazione di un cibo per il pupazzetto. 3. Il pupazzetto mangia il cibo, presentato come qualcosa di molto gradevole, anche perch il pupazzetto ha fame. 4. Il pupazzetto dopo che ha la pancia piena va ad evacuare in bagno, dopodich sar pronto per proseguire la giornata. Successivamente la sequenza viene ri-proposta e fatta dal bambino, che la arricchisce come crede in partecipazione con i genitori.
Obesit.
Difficolt delle madri a riconoscere, gestire e tollerare i bisogni e gli stati emozionali del bambino. Il cibo diventa mezzo per placare ogni disagio del bambino (aggressivit, depressione, ecc). Spesso collegata a: Madri iperprotettive che limitano le esperienze di autonomia del bambino. Genitori autoritari e non propositivi. Il bambino sfogher la propria aggressivit e il proprio senso di vuoto interiore attraverso il comportamento iperfagico.
Il Colloquio con il Paziente Adulto come fare con quella persona in quella situazione?
Il Colloquio rappresenta lo strumento elitario per la costruzione di una buona relazione tra il paziente e il terapeuta. In particolare la comunicazione pu essere: Verbale: si struttura dopo i 6-7 anni Non verbale: o Intonazione o Paralinguaggio (riso, pianto, sospiri) o Cinesica (movimenti) o Postura o Tatto o Olfatto o Aspetto esteriore
Stati danimo.
Durante il colloquio si sperimentano degli stati danimo (che possono essere la solidariet, la vicinanza affettiva o invece lirritazione e la mancanza di coinvolgimento) che non sono il risultato di una riflessione ragionata, ma che sono pi che altro di origine istintuale. Quando si avvia una relazione con unaltra persona si attiva un meccanismo difensivo universale della nostra psiche che si chiama identificazione proiettiva e che fonda il transfert.
Transfert. Attribuzione da parte del paziente sullo specialista di aspettative, emozioni che non dipendono solo dallo specialista ma che derivano dalla storia psichica del paziente in contesti simili. Controtrasnfert. Attribuzione da parte dello specialista sul paziente di aspettative, emozioni che non dipendono solo dal paziente, ma ???