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Damodaran Cap.1
La funzione obiettivo dellimpresa : MASSIMIZZARE IL V ALORE* *il valore di unimpresa il valore attuale dei flussi di cassa attesi, attualizzati ad un tasso che rifletta la rischiosit dei progetti e della struttura finanziaria usata per finanziarie i Per fare ci si pu agire sulle politiche di: 1. INVESTIMENTO investire solo nei progetti con rendimento atteso* superiore alla soglia minima di rendimento accettabile** *il rendimento atteso deve essere misurato con i flussi di cassa incrementali e attualizzati calcolando anche gli effetti collaterali positivi e negativi **la soglia minima di rendimento atteso riflette la rischiosit dellinvestimento e della struttura finanziaria usata per finanziarla 2. FINANZIAMENTO scegliere una struttura finanziaria che massimizzi il valore dei progetti intrapresi e che sia in linea con il tipo dinvestimenti da effettuare. Ci include la scelta del mix tra capitale proprio e di terzi che ha un impatto sia sulla soglia minima di rendimento, sia sui flussi di cassa attesi. 3. DIVIDENDO qualora non vi siano opportunit di investimento con rendimento atteso superiore alla soglia minima limpresa restituisce la liquidit in eccesso agli azionisti sotto forma di dividendo o con altre tipologie di redistribuzione. La preferenza per un metodo o per un alto dipender esclusivamente dalle preferenze degli azionisti . Hp (concernenti la scelta degli investimenti) [x]investitori razionali [x] risorse limitate [x] scelta tra progetti alternativi effettuata da soggetti razionali . Alcune caratteristiche della Finanza: Unica funzione obiettivo (Massimizzazione valore), il rischio deve essere remunerato, contano i flussi di cassa non le misure contabili, ogni decisione aziendale ha impatto sul valore dimpresa e che non facile ingannare i mercati.
Cap. 2
Obiettivo principale la massimizzazione del valore. Ma quale valore? Valore del capitale netto (stockholder wealth) Valore di mercato (stock price) Valore dellimpresa nel suo insieme (Firm value) Xch stock price (che tra le tre la teoria pi restrittiva)? Ecco alcune Hp: [1] parametro immediatamente controllabile [2] i prezzi azionari riflettono gli effetti sul lungo termine [3] un obiettivo molto chiaro.
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Cap. 3
RISCHIO: possibilit che gli eventi abbiano un evoluzione diversa da quella programmata. Uno degli elementi chiave della Finanza quello di stabilire se un rischio e remunerato con un rendimento adeguato. +Rischio +Ho rendimenti alti. Il rischio entra in gioco nel momento in cui sostengo un investimento con un determinato rendimento atteso ed un certo orizzonte temporale, infatti fmo alla fine del periodo considerato (quindi ex-post) non posso verificare se e quale differenza si verificher tra il rendimento atteso e il rendimento effettivo. Ricordiamo a questo proposito che il rendimento atteso la media dei possibili rendimenti e il rendimento effettivo verificabile solo ex-post. Misurazione del rischio: Legata alla varianza dei risultati attorno al rendimento Legata alla asimmetria della distribuzione dei Legata allampiezza delle code atteso rendimenti
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Varianza = misura la dispersione della distribuzione intorno alla media; quindi la varianza di un investimento misura lo scostamento tra il rendimento atteso e tutti i possibili rendimenti generati da un investimento. Maggiore la varianza>maggiore il rischio e viceversa Maggiore l asimmetria verso rendimenti maggiori di quello atteso>maggiore il rischio di avere un rendimento effettivo positivo e viceversa Maggiore la curtosi( code + lunghe maggiore il rischio Nei modelli di Rischio/Rendimento che analizzeremo, si considera esclusivamente la varianza ignorando l asimmetria e la curtosi. Per quanto riguarda la varianza da sottolineare che verr stimata sulla base non dei rendimenti attesi futuri, ma sulla base dei rendimenti storici assumendo che questi rappresentino una buona stima dei primi.
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Matteo Gelli Universit degli Studi di Firenze Siamo arrivati a stabilire che il rischio deriva dal fatto che il rendimento effettivo si discosti dal rendimento atteso in modo pi o meno ampio. Questa differenza tuttavia pu essere dovuta a vari fattori, alcuni specifici di quellinvestimento ed altri comuni a tutti gli investimenti.
[#] Tra i rischi specifici si possono annoverare: .:. Il rischio progetto .:. Il rischio concorrenza .:. Il rischio settore .:. Il rischio internazionale La cosa da sottolineare che tutti questi rischi sono abbatti bili mediante il ricorso alla diversificazione infatti se diversifico il portafoglio ogni singolo investimento rappresenta solo una piccola percentuale dellintero quindi le varie oscillazioni riguardanti i singoli progetti avranno un impatto non rilevante sul portafoglio. Lo studio dei modelli rischio-rendimento ha come prima Hp che linvestitore in quanto razionale sia diversificato quindi lunico rischio remunerato il rischio sistematico. Qualit di un modello rischio-rendimento
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Varianza = misura la dispersione della distribuzione intorno alla media; quindi la varianza di un investimento misura lo scostamento tra il rendimento atteso e tutti i possibili rendimenti generati da un investimento. Maggiore la varianza>maggiore il rischio e viceversa Maggiore l asimmetria verso rendimenti maggiori di quello atteso>maggiore il rischio di avere un rendimento effettivo positivo e viceversa Maggiore la curtosi( code + lunghe maggiore il rischio Nei modelli di Rischio/Rendimento che analizzeremo, si considera esclusivamente la varianza ignorando lasimmetria e la curtosi. Per quanto riguarda la varianza da sottolineare che verr stimata sulla base non dei rendimenti attesi futuri, ma sulla base dei rendimenti storici assumendo che questi rappresentino una buona stima dei primi. Siamo arrivati a stabilire che il rischio deriva dal fatto che il rendimento effettivo si discosti dal rendimento atteso in modo pi o meno ampio. Questa differenza tuttavia pu essere dovuta a vari fattori, alcuni specifici di quellinvestimento ed altri comuni a tutti gli investimenti. [#] Tra i rischi specifici si possono annoverare: .:. Il rischio progetto .:. Il rischio concorrenza .:. Il rischio settore .:. Il rischio internazionale La cosa da sottolineare che tutti questi rischi sono abbattibili mediante il ricorso alla diversificazione infatti se diversifico il portafoglio ogni singolo investimento rappresenta solo
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E il modello della frontiera efficiente dei portafogli Analizza tutti i portafogli (intesi come mix di azioni) pi efficienti che massimizzano il risultato tenendo conto del vicolo di bilancio. Secondo Markovitz linvestitore razionale cercher la massimizzazione del rendimento dato un determinato livello di rischio oppure cercher di minimizzare il rischio dato un determinato livello di rendimento. I portafogli efficienti si dispongono su di una curva che costituisce la frontiera efficiente. [A] non ottimale perch [B] a parit di rischio rende di pi Oppure [e] ha lo stesso rendimento ma con minor rischio. [D] sarebbe un punto ottimale tuttavia per ragioni di Domanda/offerta i rendimenti di [D] caleranno fino a Posizionarsi sulla frontiera efficiente. ~ Deve riuscire a predire i rendimenti futuri. Primo Modello: MARKOVITZ
Linvestitore tender a fermarsi al livello del rischio del Portafoglio di mercato dato il rischio pari al rischio Di mercato il portafoglio di mercato si identifica con linsieme Delle attivit che massimizzeranno il rendimento. In tale punto c il miglior portafoglio scelto in base al rischio E lo sottopone tramite diversificazione solo al RISCHIO SISTEMATICO Limiti di questa teoria: 1) Si considera omogenea la propensione al rischio degli investitori.
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Hp: 1 )gli investitori possono trarre vantaggio dall arbitraggio 2)sono presenti sia il rischio specifico e quello sistematico R = E + m + e = E + (~lFl+~2F2+ ... +~nFn)
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Mentre il CAPM considera che il rischio mercato sia riassunto dal portafoglio di mercato, l APM considera molteplici variabili, e considera la sensibilit degli investimenti alle variazioni di questi fattori ognuno con un proprio ~. Il ~ di un portafoglio rispetto a ciascun fattore la media ponderata dei ~, relativi allo stesso fattore, di tutte le attivit. I modelli Multifattoriali hanno un funzionamento analogo a quello dell APM tuttavia i fattori (che nell APM avevano natura astratta) identificano i fattori macroeconomici che determinano il rischio mercato. Si calcola quindi la sensibilit dellattivit alla variazione di ogni singolo fattore macroeconomico.
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Cap. 4
IL COSTO DEL CAPITALE NETTO Il costo del capitale netto il tasso di rendimento che gli azionisti richiedono per assumersi un rischio. Per calcolare il rendimento connesso ai vari livelli di rischio si utilizzano i modelli rischio/rendimento visti in precedenza. Per utilizzare quei modelli (specialmente il CAPM)dovremo analizzare i vari parametri:
v
Il tasso privo di rischio non altro che il rendimento per la rinuncia al consumo. Esso ricavabile da un investimento privo di rischio (rendimento atteso = rendimento effettivo) che si pu considerare tale quando sussistono due condizioni [1] non esiste il rischio dinsolvenza [2] non deve esserci incertezza circa i tassi di reinvestimento dei flussi di cassa intermedi. Un investimento che soddisfa queste due condizioni un titolo emesso da uno stato sovrano che non ha flussi cedolari intermedi (zero-coupon bond). Tuttavia sono necessari alcuni accorgimenti: La scadenza deve essere simile a quella dellinvestimento da effettuare. Utilizzer cos i tassi di un titolo a lungo termine se il mio investimento ha una scadenza lunga, utilizzer un tasso di un titolo a breve se intraprender un progetto a breve scadenza. Il tasso deve sempre essere definito negli stessi termini dei flussi di cassa analizzati. Se in termini reali(nominali, il tasso deve essere in termini reali(nominali) Devo considerare il titolo privo di rischio nella valuta in cui effettuer il progetto.
Il Premio Per il rischio
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8 (parametri di rischio)
**Derivare il P da dati storici di mercato (regression P) ** Il P di unattivit pu essere stimato come coefficiente di una regressione dei rendimenti azionari (Rj) sui rendimenti di mercato (Rm). Misura la sensibilit di Rj alle L\Rm. Il f3 (covarianza x covarianza m/varianza m) non altro che il coefficiente angolare della retta che minimizza il quadrato della distanza tra i punti e la retta stessa.
Ottengo formula: Rj = a +
quindi
la
seguente
f?(1TP
t,,,t.t
etS(;j(C(;5IDfif
p Rm
Una volta analizzata lequazione ottenuta tramite La regressione (che verifica la relazione. tra i Rendimenti del mercato e del titolo per il passato) La confronto con il CAPM che misura la relazione attesa (quindi per il futuro) tra rendimento del titolo e del mercato. Rj = Rf + f3(Rm-Rf) = Rf + f3 Rm - f3 Rf = Rf(1-f3) + f3 Rm Quindi applico il metodo della regressione e il CAPM ad uno stesso arco temporale, considero il fattore p Rm come variabile indipendente quindi un confronto tra lintercetta della regressione (a) e Rf (l-P) fornisce una misura della performance effettiva del titolo rispetto alle previsioni del CAPM Il fattore a - Rf (l-P) si chiama Alfa di Jensen l
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Cap. 5
Adesso passiamo alla analisi degli investimenti (Capital Budgeting Analysis) . Per la finanza aziendale un investimento un esborso di risorse monetarie al quale sono generalmente legati flussi monetari in entrata il tipico investimento considerato con lanalisi di capital budgeting un progetto con un cospicuo investimento iniziale, flussi di cassa distribuiti lungo un certo arco di tempo e un valore di recupero finale. Da ci si capisce che i parametri fondamentali da analizzare sono: Flussi in entrata Flussi in uscita Distribuzione temporale Tasso dinteresse a cui attualizzare i flussi Prima di passare allo studio dei vari metodi di capital budgeting si devono compiere tre scelte di fondo: 1. Devo utilizzare misure contabili di rendimento oppure flussi di cassa? 2. Considero i flussi di cassa incrementali o i flussi di cassa totali? 3. devo considerare il valore temporale della distribuzione dei vari flussi? 1) Se considero le misure contabili queste seguono il principio della competenza cio sono imputate allesercizio cui fanno riferimento temporale. Inoltre le spese sono contabilizzate solo se sono associate ai relativi ricavi e le spese che danno utilit in pi esercizi danno luogo a piani di ammortamento che portano alla creazione di una voce contabile di spesa alla quale
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FCFE = Utile desercizio + ammortamento - variazione del capitale circolante non cash spese in conto capitale - pagamenti quota capitale sui debiti + nuove emissioni di debito
Free cash flow to firrn (per tutti gli investitori)
FCFF = EBIT + ammortamenti - spese in conto capitale - variazioni non cash del capitale circolante
N.B. variazioni non cash del capitale circolante = variazioni nel magazzino + variazione dei crediti vs clientivariazioni nei debiti vs fomitori - variazioni nei debiti vs il fisco
Due motivi per utilizzare i flussi di cassa: in primis gli utili possono ssere manipolati attraverso creative strategie contabili; in secondo luogo una considerazione banale (ma non troppo) che le imprese richiedono liquidit per essere pagate e non quote di utili. 2) Lo scopo di un analisi di capital budgeting quello di individuare i progetti che aumentano il valore dellimpresa; di conseguenza si capisce che i flussi di cassa da considerare sono quelli incrementali (quelli che aggiungeranno valore allimpresa) e non quelli totali. Questi possono differire essenzialmente per lesistenza di vari fattori. Costi sommersi sono le spese sostenute prima che venga effettuata lanalisi di progetto (spese per ricerca e sviluppo). Queste spese non verranno recuperate se il progetto non verr intrapreso quindi non sono incrementali. Costi generali questi costi sono quei costi che non vengono direttamente correlati ai ricavi e quindi vengono ripartiti ed allocati a ciascuna area di attivit. Un costo ripartito che esiste indipendentemente dal progetto in esame non dovr essere considerato nellanalisi di questo progetto. Cannibalizzazione dei prodotti indica il fenomeno per cui un nuovo prodotto introdotto sul mercato dallimpresa, compete con gli altri prodotti gi esistenti dellimpresa stessa. A prima vista potrebbe sembrare un costo incrementale, ma il prodotto potrebbe essere stato creato per occupare un segmento potenzialmente occupabile da un concorrente quindi la decisione se incorporare o meno nellanalisi di un progetto la cannibalizzazione di altri prodotti dipender dalla probabilit che un concorrente introduca un prodotto simile a quello considerato. Se il settore in cui opera limpresa fortemente competitivo e non ci sono barriere allentrata, ragionevole aspettarsi che la cannibalizzazione si verificher in ogni caso quindi i costi ad essa associati non saranno considerati incrementali. Se unimpresa concorrente non pu introdurre un prodotto simile a causa dell esistenza di varie barriere, i costi della cannibalizzazione devono essere considerati nellanalisi dei costi incrementali. 3) Ci sono tre motivi perch un flusso di cassa futuro vale meno di un flusso di cassa attuale di pari valore: a) Gli individui preferiscono consumare oggi piuttosto che domani; b) In presenza dinflazione monetaria il valore della moneta diminuisce nel corso del tempo; c) Ogni forma dincertezza (rischio) relativa ai flussi di cassa ne riduce il valore. Il procedimento con cui i flussi di cassa vengono corretti per riflettere tali valori viene definito attualizzazione e si utilizza il tasso di attualizzazione 1/(1 +rl. Quindi riepilogando si utilizzano
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Il V AN pu essere calcolato sia dal punto di vista si tutti gli investitori, utilizzando i FCFF e il W ACC come tasso di attualizzazione, sia dal punto di vista dei soli azionisti, utilizzando i FCFE e il costo del capitale netto come tasso di attualizzazione. Una volta calcolato il V AN, essendo gi la soglia minima di rendimento inclusa nella formula, basta verificare se maggiore o minore di zero. Se V AN > O accettare il progetto Se V AN < O rifiutare il progetto Propriet del V AN : ./ Additivit. IV AN possono essere sommati; il valore di unimpresa potr essere ottenuto sommando algebricamente i V AN dei singoli progetti ./ I flussi di cassa vengono reinvestiti alla soglia minima di rendimento . ./ I calcoli del V AN tengono conto della variazione dei tassi dinteresse nel tempo infatti: il tasso di attualizzazione pu variare per effetto della variazione dei tassi dinteresse, del rischio del progetto e del mix delle fonti di finanziamento Aspetti problematici del V AN : .:. Il V AN viene espresso in termini assoluti piuttosto che relativi quindi non tiene conto della dimensione dei progetti .:. Il criterio del V AN non tiene conto della durata del progetto tendendo, in caso di progetti alternativi, a preferire quello con durata maggiore. Per ovviare a questo difetto si utilizza come metodo secondario il criterio del payback scegliendo, in caso di progetti con lo stesso V AN, linvestimento che mi permette di recuperare prima la cifra sborsata inizialmente TIR Il TIR il tasso interno di rendimento (InternaI Rate ofRetum) e pu essere definito come il tasso di attualizzazione che fa si che il V AN di un progetto sia pari a zero. In pratica il TIR costituisce il massimo costo del capitale che un impresa pu sostenere per investire; graficamente il TIR il punto dove la retta del V AN interseca lasse orizzontale.
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S e T I R
Matteo Gelli Universit degli Studi di Firenze to Se TIR < costo del capitale netto rifiutare il progetto
Dovendo scegliere tra progetti di pari rischiosit (con lo stesso costo del capitale) sceglier quello con il TIR pi alto. Caratteristiche negative del TIR:
>
c o s t o d e l c a p i t a l e n e t t o a c c e t t a r e i l
.:. Essendo il TIR un misura espressa in percentuale, favorisce la scelta di progetti di minore dimensione .:. Ci sono delle situazioni in cui il TIR non pu essere calcolato C o non ha senso oppure esiste pi di un TIR) Se il W ACC a sx considerando il TIR sceglierei B mentre il progetto A mi crea pi valore perch ha un V AN pi elevato Se il W ACC a dx scelgo B perch TIR B > TIR A ed inoltre V AN B > VANA V AN vs. TIR Differenze nella dimensione dei progetti. Dovendo scegliere tra progetti di varia dimensione, i risultati possono differire di molto a seconda che utilizzi il V AN o il TIR. Per ovviare a questo problema accanto al V AN utilizzo anzich il TIR lindice di redditivit che uguale a V AN/Investimento Iniziale Differenze nene ipotesi di reinvestimento dei flussi di cassa intermedi. Il V AN ipotizza che i flussi intermedi siano reinvestiti alla soglia minima di rendimento del capitale, mentre il TIR considera come tasso di reinvestimento per i flussi intermedi il TIR stesso. Presupporre che i flussi di cassa siano reinvestiti al TIR, significa ipotizzare che limpresa ha ed avr progetti in cui investire con rendimenti uguali o superiori a quello considerato, ci pu risultare difficile da assumere specialmente per progetti con TIR elevato e di lunga durata. TIRM Il Tasso Interno di Rendimento Modificato non altro che una soluzione al problema del reinvestimento dei flussi di cassa. Se TIR > W ACC il valore attuale attualizzato al TIR sar maggiore del valore attuale attualizzato al W ACC. Per ovviare a possibili sopravvalutazioni utilizzo questo metodo che consiste nel considerare che i flussi di cassa siano reinvestiti al W ACC e poi attualizzati al TIR. In poche parole capitalizzo al W ACC e attualizzo utilizzando il TIR. Ottengo cos il TIRM che quindi pi prudenziale del TIR. Nota V ANM = FCCI +W ACC)t/(I + TIR) t Quindi V ANM < V AN
p r o g e t
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C a p .
6
Matteo Gelli Universit degli Studi di Firenze a il costo della rinuncia ad un investimento alternativo per investire nel progetto. La risorsa utilizzata potrebbe essere utilizzata diversamente e il costo opportunit rappresentato dal maggiore dei rendimenti a cui si rinuncia.
SINERGIE Benefici collaterali in termini di flussi di cassa creati da un progetto per gli altri progetti in essere. Quando calcolo il V AN per pi di un progetto, devo calcolare il V AN dellinsieme dei progetti, anzich tanti V AN separati, in quanto la somma di questi ultimi risulter inferiore al V AN complessivo perch non terr conto degli effetti collaterali positivi. Le sinergie richiamano particolare attenzione durante le acquisizioni; esse infatti sono usate per spiegare al mercato i motivi dellacquisto. Le fonti delle sinergie nelle acquisizioni sono da ricercarsi nel: Conseguimento di economie di scala e incremento del potere di mercato, per quanto riguarda gli Horizontal Mergers Maggior controllo della catena del valore, per ci che concerne i Vertical Mergers Per valutare correttamente le sinergie devo individuare sia quale forma assumeranno e quando si verificheranno effetti sui flussi di cassa. LE OPZIONI Finora quando abbiamo parlato del V AN abbiamo condotto essenzialmente un analisi di tipo statico che considerava il calcolo in un determinato istante non considerando la varianza dei flussi di cassa attesi; dovevano essere intrapresi solo i progetti con V AN positivo. Per eliminare la limitazione di questo approccio, che non prevede lesistenza di opportunit di rinviare, ampliare o abbandonare un progetto, considero le opzioni reali. Opzioni reali perch fatte su progetti reali ma assimilabili ad opzioni finanziarie. Opzione di rinvio Questa opzione assimilabile ad un opzione di tipo hall (dacquisto). Le variazioni nel valore di un progetto nel tempo conferiscono al progetto stesso le caratteristiche di un opzione call dove : il sottostante rappresentato dal progetto stesso, lo strike price linvestimento iniziale. V ANjo + opzione = V ANj Ci possibile solo nelloccasione in cui solo limpresa presa in considerazione pu intraprendere il progetto, quindi solo se si in settori protetti da barriere allentrata oppure legali. Opzione di espansione Sempre assimilabile a un opzione hall. Intraprender degli investimenti iniziali quando questi mi permetteranno di intraprenderne altri in futuro; posso cio investire in un progetto con V AN negativo se questo mi dar in futuro la possibilit di avere elevati V AN positivi su altri progetti. Alla scadenza limpresa decider di entrare nel nuovo mercato se il valore attuale dei flussi di cassa attesi sar superiore ai costi dellingresso nel mercato stesso.
C O S T O O P P O R T U N I T A Q u e s t o c o s t o r a p p r e s e n t
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Cap. 7
La struttura finanziaria linsieme delle fonti di finanziamento volte alla copertura degli investimenti; include la scelta del rapporto tra mezzi propri e mezzi di terzi ed inoltre ha impatto sia sui flussi di cassa sia sulla soglia minima di rendimento. Varie teorie riguardo le implicazioni nella scelta della struttura finanziaria : Scelta della struttura per natura ed adeguatezza delle scadenze con le politiche dinvestimento mirante allottenimento di un equilibrio finanziario (Zappa 1938) Miller&Modigliani. Paradigma teorico dellindifferenza della struttura finanziaria. ~ limpresa vale per le attivit che svolge. Teoria dellordine di scelta. Studia quali sono le preferenze degli imprenditori e su quali basi effettuano tali scelte.
STRUMENTI FINANZIARI
CAPITALE NETTO
Le principali caratteristiche dei titoli azionari sono: Danno il diritto di ricevere i flussi di cassa residuali Conferiscono il potere di controllo Non ha vantaggi fiscali Ha scadenza indeterminata Non ha diritto di priorit in caso di liquidazione Pu assumere diverse forme : Capitale Proprio E il capitale fornito dai soci fondatori dellimpresa Venture Capital E il capitale fornito da terzi a titolo di capitale netto. Finanziano limpresa acquisendone una quota Azioni Ordinarie Le azioni ordinarie costituiscono il modo pi comune per procurarsi capitale netto da parte delle imprese quotate. Il prezzo dipende da quanto il mercato disposto a pagare. Warrant
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IL DEBITO
Le principali caratteristiche del debito sono: Conferisce diritti contrattualmente prefissati Genera pagamenti fiscalmente deducibili Ha una scadenza determinata Ha diritto di priorit sia in fase di normale funzionamento sia in fase di liquidazione Non ha il potere di controllo Pu assumere diverse forme: Debito Bancario Costituisce la principale fonte di finanziamento delle imprese non quotate e di molte imprese quotate. Il tasso dinteresse fissato dalla banca in base a un analisi della rischiosit dellimpresa; esso permette di ridurre al minimo le informazioni da rendere pubbliche. Obbligazioni Sono utilizzate specialmente da imprese quotate e rispetto al debito sono indicate per fabbisogni maggiori e offrono condizioni pi favorevoli. Le imprese possono scegliere vari parametri dei titoli emessi: .
Durata temporale (breve/media/lunga scadenza) Se i pagamenti devono essere fissi (fixed rate) oppure variabili in funzione dellandamento dei tassi (floating rate)
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Azioni privilegiate
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Pur essendo pi simili al capitale netto hanno anche caratteristiche del debito: Non hanno il diritto di controllo (tranne le assemblee straordinarie) Hanno un rendimento privilegiato (maggiore) rispetto alle ordinarie
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Gli indici di indebitamento di entit che sono sottoposti ad un aliquota maggiore saranno
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maggiori e Viceversa 11. Le imprese con scudi fiscali alternativi al debito (ammortamento) dovrebbero avere livelli dindebitamento pi bassi lll. Se nel corso del tempo le aliquote tendono a crescere, cresceranno anche gli indici
dindebitamento IV. Le imprese appartenenti a paesi con una aliquota maggiore avranno un struttura finanziaria con un livello dindebitamento maggiore Il debito come meccanismo disciplinare 1. 2. la presenza del debito spinge le imprese ad un pi attento utilizzo dei flussi di cassa riducendo gli sprechi il rischio collegato al debito aumenta lattenzione alla redditivit dei progetti, anche se ci pu costituire un limite allo sviluppo lll. ad il livello dindebitamento di imprese dove il potere degli azionisti limitato tenderanno
avere pi bassi livelli dindebitamento cos che il management si crei un livello di protezione contro i suoi errori e i suoi sprechi I COSTI DEL DEBITO Il costo del fallimento Allaumentare del livello dindebitamento, aumenta anche il rischio di fallimento dellimpresa. La probabilit di fallimento rappresenta la possibilit che i flussi di cassa dellimpresa non siano sufficienti a soddisfare tutti gli obblighi connessi al debito. Esistono costi diretti e costi indiretti; i primi sono rappresentati dalle uscite di cassa per costi legati alle spese legali ed amministrative. I secondi, di entit ben pi maggiori, sono i costi che derivano essenzialmente dalla percezione dei mercati che limpresa sia in difficolt finanziaria e si concretano in una sfiducia dei clienti, termini pi onerosi richiesti dai fornitori e maggiore difficolt a reperire capitali. I costi indiretti del fallimento saranno maggiori per : ~ le imprese che vendono beni durevoli che richiedono pezzi di ricambio e servizi postvendita ~ le imprese per le quali la qualit essenziale ma non si pu determinare a priori ~ le imprese che realizzano prodotti il cui valore dipende da servizi e prodotti complementari forniti da altre imprese indipendenti www.uniappunti.com
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MILLER&MODIGLIANI
Hp: assenza di tasse assenza di costi di transazione assenza rischio insolvenza assenza di costi dagenzia assenza di asimmetrie informative assenza di crescita in questo ambiente la struttura finanziaria utilizzata irrilevante per il valore dellimpresa.
Esistono due imprese identiche, differenziate solo per la struttura finanziaria. La prima finanziata solo da capitale proprio, laltra anche dal debito. Un ulteriore hp consiste nel fatto che un investitore possa investire nellimpresa levered comprando pari quota di capitale e di debito.
Im presaVu=E VI=E+D
VA
levered
VA
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Cap. 8
METODI PER OTTIMALE LA DETERMINAZIONE DELLA STRUTTURA FINANZIARIA
MINIMIZZAZIONE DEL COSTO DEL CAPITALE Questo metodo consiste nel calcolare lindice di indebitamento ottimale, quello che mi minimizza il costo del capitale, che quindi mi massimizza il valore dellimpresa. Si calcola il costo del capitale ai vari livelli dindebitamento; per fare ci devo stimare il costo del netto e del debito ai vari livelli d indebitamento. COSTO DEL CAPITALE NETTO Per calcolare il costo del netto utilizzo il CAPM, in quanto mi esprime un rendimento che sar pari al costo del capitale, in quanto misura il rischio (non diversificabile) che un investitore corre investendo nellimpresa. Stimo il ~ attuale del capitale netto (con la regressione o con il bottom-up) Stimo il ~ unlevered ~u = ~ attuale / [1 +(1-t)D/E] (dove D/E il rapporto dindebitamento medio nel periodo della regressione. Stimo il ~ levered = ~u [1 +(1-t)D/E] per ciascun livello dindebitamento; quindi otterr vari levered Stimo il CAPM utilizzando i vari ~ relativi ai vari livelli dindebitamento COSTO DEL DEBITO
Calcolo il valore di mercato dellimpresa Calcolo il valore del debito per ciascun livello dindebitamento .. 2- .14 J iPer ciascun livello dindebitamento calcolo la somma che verr pagata come interesse IV \) Per ciascun livello dindebitamento stimo quale sar il rating dellimpresa ed il conseguente costo del debito Il costo del debito al netto dimposta = costo del debito al lordo dimposta (1- aliquota) Una volta ottenuti i costi del capitale netto e del debito per ogni livello dindebitamento, possibile calcolare il costo del capitale. Lindice dindebitamento ottimale sar quello che minimizza il costo del capitale. Hp alla base di questo modello ;
i.
si suppone che variazioni della struttura finanziaria abbiano effetto solo sulle passivit www.uniappunti.com
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111. si suppone che laliquota fiscale rimanga invariata allaumentare dellindice dindebitamento iv. sia possibile attraverso lanalisi di indici finanziari, calcolare il rating obbligazionario che sar assegnato dalle agenzie v. a ciascun livello di debito si suppone che tutto il vecchio debito venga rifinanziato al nuovo tasso Per calcolare il livello ottimale della struttura finanziaria per alcuni tipi dimprese si apportano delle modifiche al metodo : si utilizza il reddito operativo normalizzato per le imprese che stanno attraversando un periodo particolare per le imprese non quotate, anzich il rating si pu utilizzare un sistema di stima del costo del capitale basato su tecniche di credit scoring Altre considerazioni : difficolt di applicabilit di questo metodo alle banche i costi del fallimento sono maggiori per le piccole imprese nelle piccole imprese viene meno il benefico del debito in termini di meccanismo disciplinare nelle piccole imprese laumento del debito fa aumentare anche i costi dagenzia METODO DEL VALORE ATTUALE NETTO MODIFICATO Partendo dal valore unlevered dellimpresa calcolo il valore dellimpresa sommando i benefici del debito e sottraendo i costi del debito. VA levered = VA unlevered + benefici del debito - costi del debito. Calcolo del valore unlevered dellimpresa: Va unlevered = (con crescita costante g) Va unlevered =
Calcolo i benefici del debito. VA beneficio fiscale = t r D/r = t D Calcolo i costi del debito (quelli dinsolvenza) per ogni livello dindebitamento. Questa componente del metodo del valore attuale modificato pone i maggiori problemi per limpossibilit della stima diretta. Si prendono in considerazione i costi legati al fallimento e si ponderano per la probabilit che si verifichino per ogni livello dindebitamento. Vantaggi e limiti di questo metodo : ./ Si scompone gli effetti del debito in varie componenti con la possibilit di utilizzare pi di un tasso di attualizzazione
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./ Non ipotizza (come il metodo del costo del capitale) che lindice dindebitamento rimanga invariato nel tempo .:. Difficolt di stimare la probabilit dinsolvenza e il costo del fallimento METODO DELLANALISI COMPARATA Il metodo pi comune per analizzare lindice dindebitamento di un impresa quello di confronto con altre imprese simili o con il settore dove limpresa opera. Questo metodo pu essere distorsivo poich non detto che lindebitamento medio sia il livello ottimale. Una volta trovato il livello medio, considero le varie variabili che differenziano la mia impresa dal settore come aliquota dimposta, capacit di generare flussi di cassa, etc.etc.
LA CARTOLARIZZAZIONE
Alcuni cambiamenti nel panorama finanziario italiano, in primis lintroduzione delleuro e levoluzione tecnologico/informatica, hanno favorito lintroduzione di nuovi strumenti per il finanziamento dellimpresa. Tra questi negli ultimi anni ha trovato notevole diffusione la cartolarizzazione degli assets (securitization). Un concetto importante da sottolineare che il valore delle attivit cedute non legato alle caratteristiche dellimpresa bens alle caratteristiche del portafoglio stesso; quindi questo strumento offre uninteressante opportunit di diversificazione dei finanziamenti con effetti sulla struttura finanziaria e sul costo del capitale. La nascita di questo tipo di operazioni si pu fare risalire intorno al 1970 negli Stati Uniti sottoforma di MBS (mortgage backed securities), mentre lintroduzione nel mercato europeo pi recente. In Italia questo strumento ha inizialmente trovato difficolt per il fatto che le imprese, a causa di limitazioni giuridiche) dovevano fare ricorso a banche straniere; infatti la cartolarizzazione stata introdotta nel nostro ordinamento solo nel 1999 e si sviluppata in un mercato finanziario poco efficiente. Il mercato delle cartolarizzazione in Italia inizialmente vede particolarmente attive gli istituti pubblici come INPS e INAIL tuttavia si sta progredendo verso un aumento di queste operazioni da parte dei privati come testimonia la riduzione del taglio medio, aspetto che potrebbe coinvolgere soggetti pi numerosi. Ci sono ancora molti limiti legali e non che limitano un po lo sviluppo delle cartolarizzazioni come la ristrettezza delle fattispecie esplicitamente disciplinate dalla legge, linadeguatezza del segmento di mercato dove sono collocate (EuroMot) e la disparit di trattamento dei collocamenti pubblici e privati. La securitization lo strumento attraverso il quale si realizza la conversione di attivit a liquidit differita non negoziabili in titoli negoziabili e liquidabili sul mercato utilizzando un soggetto diverso dal titolare originario degli assets; alcune caratteristiche: ./ La valutazione del mercato in termini di rischio rendimento incentrata sulla composizione del portafoglio oggetto di cartolarizzazione e prescinde dal merito creditizio dellimpresa ./ La gestione delloperazione affidata a un soggetto diverso, giuridicamente distinto
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dallimpresa cedente ./ Gli assets oggetto di cartolarizzazione devono possedere requisiti comuni: devono essere idonei a generare cash flow e omogenei (standardizzati) rispetto alla durata e al rischio Le operazioni di cartolarizzazione sul panorama internazionale sono distinte in : Pay-throught : il modello adottato in Italia e consiste nella emissione di titoli da parte di un soggetto giuridicamente autonomo dalloriginator (definito SPV special purpose vehicle) il cui cash flow destinato ad acquisire gli assets cartolarizzati Pass-throught : questo modello caratterizzato dallemissione di titoli che attribuiscono allinvestitore la propriet di una parte del portafoglio di assets cartolarizzati (pass-throught certificates) Fasi di un operazione di cartolarizzazione:
Selezione da parte dell originator degli assets da cartolarizzare. Limpresa deve tenere conto del valore di realizzo dei titoli e non del valore nominale. Il credit rating dei titoli emessi dipende infatti dalla qualit del Collateral Costituzione dello Special Purpose Vehicle. Societ di scopo costituita sotto forma di societ di capitali, autonoma rispetto all originator, che deve acquisire da questultimo gli assets, finanziando loperazione con lemissione di titoli sul mercato Cessione alI SPV degli assets individuati dall originator
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Gli obiettivi della valutazione, i valutatori ed i promotori La valutazione influenzata dal fatto che il valutatore sia un valutatore interno (insider) www.uniappunti.com
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METODI DIRETTI
I metodi diretti sono quelli che si basano sui dati fondamentali dell impresa; si pu trattare di grandezze stock come gli assets, oppure di grandezze flusso come i flussi reddituali o finanziari. Comunque sia ci si parte sempre da caratteristiche intrinseche.
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I I
Wequity =
K -) r, f{
Questo metodo, detto del patrimonio semplice, ha molti limiti (non considera in pieno gli intangibile assets e riduce limpresa a un contenitore di beni) che lo portano ad essere utilizzato soltanto come metodo di controllo. 1.2) Complesso Il metodo patrimoniale complesso si ottiene dalla somma del patrimonio netto rettificato e del valore dei beni immateriali non iscritti in bilancio.
Wequity = K + BI
La valutazione con questo metodo applicabile soprattutto per quelle imprese (finanziarie ed immobiliari) in cui le attivit immateriali iscritte in bilancio rappresentano la www.uniappunti.com
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Si determina un reddito medio normalizzato e si ipotizza uno scenario di crescita dellimpresa, qualora non sia possibile stimare con precisione i costi e i ricavi che si verificheranno in futuro. Il metodo reddituali, sebbene si basi sulla capacit di produrre ricchezza, ha notevoli limiti in quanto sia il reddito operativo, sia lutile netto sono misure contabili che soffrono di sua natura dellinfluenza delle varie politiche di bilancio; a causa di ci questo metodo non utilizzato frequentemente. 2.2) Finanziari Le tecniche di misurazione del valore basate sui flussi finanziari sono molto articolate e vanno sotto il nome di Discount Cash Slow methods DCF; come i metodi reddituali anche i metodi finanziari si propongono di stimare il valore tramite la misurazione della capacit di produzione di ricchezza da parte dellimpresa. Questi per non partono dallanalisi dei dati contabili, bens dallanalisi dei flussi finanziari prospetti ci in entrata e in uscita e il documento necessario per effettuare la valutazione il rendiconto finanziario. Partendo dal valore composto (analitico+sintetico) si ha che W = L FC/CI +r) + VT/ (1 +r) dove VT il valore attuale del valore terminale. Il primo membro stimato analiticamente attraverso lanalisi dei flussi di cassa prospetti ci stimabili, mentre il secondo stima il valore residuo per i flussi che limpresa generer 4I futuro. Il valore VT sar determinato sulla base di rendite perpetue con o senza fattore di crescita; ci permette di stabilire la parte dei flussi di cassa prevedibili (pi vicini nel tempo) e la parte per i quali possibile solo una stima sintetica (flussi pi lontani). Naturalmente se faccio una valutazione assets side considero i FCFF ed attualizzo al W ACC, mentre se considero la prospettiva equity side considero i FCFE ed attualizzo alla soglia minima di rendimento per gli azionisti re oppure utilizzo i flussi di dividendo attualizzando sempre a re C dividend discount model). Il metodo finanziario costituisce il principale metodo di valutazione delle imprese coinvolte in operazioni di finanza straordinaria W bidder+target = W bidder + W target W sinergie. Il valore delle sinergie spesso attribuito in gran parte allimpresa target.
3) Misti
3.1) Media algebrica E il pi immediato dei metodi misti e consiste nella media algebrica del valore patrimoniale e di quello reddituale sintetico Wassets = 12 CIN + 12 L Ro/W ACC netto. dove CIN = capitale investito
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