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30/04/12

PLATONE

Andrea Frigau

PLATONE
Indice Vita e opere di Platone La dottrina delle idee Lo stato e il compito del filosofo Lultimo Platone

1.La vita di Platone e il periodo in cui ha vissuto


Platone nacque ad Atene nel 428 a.C. Fu discepolo di Socrate da quando aveva ventanni fino alla morte del maestro. Platone avrebbe voluto dedicarsi alla vita politica ma con la morte di Socrate lo colp tanto da vederla come una condanna ti tutta la politica del periodo. Cos si rese conto cera bisogno di una rivoluzione politica che avrebbe trovato nella filosofia che fu per Platone la sola via che potesse condurre la comunit verso la giustizia. Fece una serie di viaggi ma fu venduto come schiavo da Dione per il sospetto per i progetti della riforma politica. Fu riscattato da Anniceride di Cirene e i soldi vennero usati per la fondazione dell Accademia. In seguito Platone fu chiamato a Siracusa da Dione alla corte del nuovo tiranno Dionigi il giovane, per dare il suo consiglio alla riforma dello stato. Alcuni anni dopo fu lo stesso Dionigi a chiamare ripetutamente Platone, con cui per non riusc a trovare nessun accordo e torn ad Atene. Qui rimase fino alla sua morte nel 347 allet di 81 anni. Il periodo in cui visse Platone caratterizzato da un periodo di crisi in cui vengono attribuite varie cause: la sconfitta di Atene contro Sparta, la dittatura dei 30 tiranni, la morte di Socrate. La morte di Socrate levento simbolo della crisi attraversata da Atene: come possibile che luomo pi giusto venga condannato e ucciso? Per Platone questo significa che la crisi morale e politica ha raggiunto un punto limite. Da ci nasce la necessit di una forma globale per arrivare ad avere una societ giusta. Ci sono diverse cause che hanno portato a questa crisi morale: -il relativismo dei sofisti -una crisi intellettuale dove non ci sono regole e valori per tutti -lanarchia e il caos politico dove non c convivenza sociale comune e dove il potere ha il sopravvento sulla giustizia. Per superare questo momento occorre: -superare il relativismo; -riformare la filosofia trovando dei valori universali; -una riforma della politica e della morale; -arrivare a una societ giusta con valori e regole comuni.

2.Le opere
Di Platone troviamo tutte le opere che comprende 34 dialoghi e 13 lettere: 1) Eutifrone, Apologia, Critone, Fedone; 2) Cratilo, Teeteto, Sofista, Politico; 3) Parmenide, Filebo, Convito, Fedro; 4) Alcibiade I, Alcibiade II, Ipparco, Amanti; 5) Teagete, Carmide, Lachete, Liside;
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6) Eutidemo; Protagora, Gorgia, Menone; 7) Ippia maggiore, Ippia minore, Ione, Menesseno; 8) Clitofonte, Repubblica, Timeo, Crizia; 9) Minosse, Leggi, Epinomide, Lettere. Molti di questi vengono considerati non autentici in base soprattutto alle testimonianze, al contenuto, al valore artistico e alla forma linguistica. Per arrivare alla cronologia degli scritti si usano i rinvii dei dialoghi e si pu determinare tre periodi della vita di Platone: - Primo periodo: scritti giovanili; Secondo periodo: scritti della maturit; Terzo periodo: scritti della vecchiaia.

3.Socrate e Platone
Da Socrate, Platone riprende lidea che la filosofia riflessione che si sviluppa attraverso il dialogo. Alcuni aspetti della filosofia Platonica: -la filosofia una continua ricerca che non ha mai fine; -Platone accetta e non accetta lo scritto: il filosofo non accetta la filosofia perch convinto che solo attraverso il dialogo possa svilupparsi la filosofia; per accetta la scrittura perch senza di essa non potrebbe comunicare i suoi pensieri a tutti. Platone arriva cos a una soluzione: scrivere i dialoghi. La filosofia quindi una continua ricerca di verit assolute, che non ha mai fine in quanto pone continuamente in discussione le premesse e le conclusioni a cui arriva, uno sforzo continuo di una verit che non si raggiunger mai. Una delle caratteristiche delle opere di Platone lutilizzo dei miti, racconti fantastici dove vengono esposti concetti e dottrine. Il mito, in Platone, presenta due significati: -il mito uno Strumento che Platone utilizza per comunicare le sue dottrine; -il mito un Mezzo che il filosofi usa per cercare di trovare una realt che vada aldil dei limiti della ragione.

4.La difesa di Socrate e la polemica contro i sofisti


Nei primi due periodi della sua vita Platone illustra gli insegnamenti di Socrate e la polemica contro i sofisti. NellApologia e nel Critone vengono chiariti gli atteggiamenti di Socrate di fronte allaccusa. LApologia sostanzialmente lesaltazione della vita consacrata alla ricerca filosofica. In questo testo Platone fa della figura di Socrate una ricerca alla quale egli stesso doveva dedicare tutta la sua vita. Il Critone parla invece del dilemma di Socrate: o accettare la morte rispettando tutto ci per cui aveva vissuto, o scappare dal carcere e smentire i suoi insegnamenti: Socrate decide di non tradire i suoi ideali. Con questi due scritti Platone spiega gli atteggiamenti che fanno di Socrate luomo pi saggio e pi giusto di tutti. In diversi dialoghi Platone illustra invece i capisaldi degli insegnamenti di Socrate, che per il filosofo sono fondamentalmente tre: 1) la virt una sola e si identifica con la scienza; 2) solo come scienza la virt insegnabile; 3) nella virt come scienza consiste la felicit delluomo. Nei dialoghi minori si ammette la tesi opposta a quella di Socrate e si fa vedere che essa non conduce a nulla o conduce a delle conseguenza assurde. Socrate suppone che la virt sia una sola e alcuni dialoghi fanno vedere limpossibilit che esistano diverse virt. Per Socrate lunico valore che pu comprendere tutti gli altri il bene.
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Platone scrive tre testi fondamentali: -il Protagora, in cui nega allinsegnamento sofistico ogni valore educativo e alla sofistica stessa ogni contenuto umano; - lEutidemo, che va contro leristica ovvero larte del battagliare a parole e di contraddire tutto ci che si dice, falso o vero che sia; -il Gorgia, che va contro la retorica ovvero larte di persuadere attraverso luso delle parole.

LA DOTTRINA DELLE IDEE E LA TEORIA DELLO STATO 1. La dottrina delle idee e la sua importanza
Platone giunge a formulare la cosiddetta Teoria delle idee durante la battaglia antisofistica che supera le dottrine di Socrate elaborando uno specifico pensiero originale. Questa rappresenta largomento principale del platonismo. La genesi della dottrina delle idee si ha col tentativo di approfondire il concetto di scienza, che Platone ritiene perfetta. Egli vuole trovare loggetto che rappresenti la scienza ma esclude le cose del mondo poich sono mutevoli e imperfette. Per Platone l idea indica un entit perfetta e immutabile che costituisce un una zona dessere diversa dalla nostra chiamata Iperuranio. Questo per non significa che non ci sia un rapporto con gli oggetti: infatti Platone definisce gli oggetti come copie imperfette delle idee. Quindi lidea platonica il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette terrene. Quindi esistono due gradi di conoscenza, opinione o dxa, e scienza o epistme (dualismo gnoseologico); queste corrispondono a due tipi di esseri, cose e idee (dualismo ontologico).

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Per Platone ci sono due tipi diversi di idee: 1) IDEE-VALORI: supremi principi etici, estetici, politici che corrispondono al bene, alla bellezza, alla giustizia; 2) IDEE-MATEMATICHE: corrispondenti alla matematica e alla geometria: i principi di uguaglianza, il quadrato ecc. Platone afferma dei legami tra idee e cose: -CRITERIO DI GIUDIZIO DELLE COSE: per giudicare le cose dobbiamo riferirci a esse: per es. due cose sono uguali in base al principio di eguaglianza. CAUSA DELLE COSE: gli individui sono in quanto partecipano o imitano delle idee. Ma nonostante il filosofo parli di mimesi (le cose imitano le idee), metessi (partecipano delle idee), parusia (presenza delle idee alle cose) rimane comunque incerto sul rapporto idee-cose. Ci sono dei dubbi sullesistenza delle idee: o sono sostanze reali, o si trovano oltre la mente e oltre le cose. Non possibile stabilire quale sia giusta o quale sia sbagliata. Ci che si pu affermare che le idee sono un essere diverso dalle cose. Le idee sono la visione intellettuale che non si sa da dove provenga. Platone sostiene che la nostra anima sia vissuta nel mondo delle idee dove ha visto gli esemplari perfetti delle cose. Arrivata nel nostro mondo lanima conserva ci ha visto in un ricordo sopito e per tirarlo fuori c bisogno dellesperienza delle cose. Platone afferma cos che la conoscenza derivi dal giudizio gi esistente nel nostro intelletto. Platone certo nel affermare che le idee costituiscono una zona dessere diversa dalle cose, ma spiegarne lesistenza pi problematico. Le idee non possono essere apprese dai sensi perci potrebbero essere conosciute attraverso una visione intellettuale. Platone trova la soluzione nella reminescenza, ovvero nel ricordo che lanima avrebbe delle idee avendo vissuto in precedenza nelliperuranio. Per questo Platone afferma conoscere ricordare in quando portiamo le idee dentro di noi. Perci la gnoseologia platonica rappresenta una forma di innatismo in quanto non deriva dallesperienza bens da metri di giudizio preesistenti nellintelletto. Per Platone apprende non significa partire da zero, bens ricordare ci che si era obliato. Quindi luomo possiede gi la verit, ma la possiede sotto forma di ricordo, in una sorta di preconoscenza .La reminescenza postula da s limmortalit dellanima che Platone spiega con tre argomenti: -contrari, ovvero che ogni cosa si genera dal suo contrario (vita morte); -somiglianza, ovvero che lanima simile alle idee perci eterna; -vitalit, ovvero che lanima partecipa allidea di vita, quindi non pu partecipare al suo opposto. Nel Fedone, Platone spiega che il filosofare la preparazione dellanima per poter unirsi beata mente con le idee. Inoltre Platone, attraverso la reminescenza, chiarisce il problema del destino in quanto, con il mito di Er , spiega che luomo dipende da una scelta presa dallanima in precedenza, perci ogni uomo artefice del suo destino. Per poter arrivare alla salvezza dal relativismo platonico non devessere luomo a misurare la verit, ma la verit, ovvero le idee, a misurare luomo e a fornirgli le regole del pensare e del vivere. Per Platone il relativismo pu produrre solo disordine e violenza. Di conseguenza, vede nella dottrina delle idee, lunico strumento per uscire dal caos del relativismo dei sofisti. Con questa Platone offrirebbe agli uomini la liberazione dalle lotte e dalle violenze.
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La dottrina dellamore e dellanima


Il sapere stabilisce tra luomo e le idee un rapporto che Platone definisce come amore a cui sono dedicati due dialoghi: il simposio, che considera prevalentemente la bellezza, e il fedro che considera lamore come aspirazione dellanima al mondo delle idee. Nel Simposio, gli interlocutori evidenziano le varie caratteristiche dellros: Pausania distingue lros volgare (corpo) dallros celeste (anima);Erissimaco lo definisce come una forza cosmica che determina proporzioni e armonia di tutti i fenomeni; Aristofane racconta il mito degli androgini, esseri composti da uomo e donna, diviso dagli dei invidiosi della loro felicit; le parti divise vanno in cerca dellaltra met per riunirsi, e questo esprime uno dei caratteri fondamentali dellamore: linsufficienza. Socrate, da ci, spiega che lamore il desiderio di ci che non si ha, quindi della mancanza. infatti figlio di Pena (povert) e Pros (abbondanza), perci non un dio, bens un demone che aspira alla sapienza, e in questo senso filosofo. Inoltre lamore non ha la bellezza e la desidera in quanto essa il bene che rende felici. La bellezza ha gradi diversi: la bellezza corporea nel singolo e nella totalit, la bellezza delle anime, la bellezza delle leggi, la bellezza delle scienze e la bellezza in s, eterna e perfetta che corrisponde allamore filosofico. Nel Fedro Platone spiega come si percorrono questi gradi fino alla bellezza suprema attraverso il mito dellauriga, che guida due cavalli, uno bianco (eccellente) e uno nero (pessimo). Lauriga tenta di raggiungere liperuranio, per contemplare la totalit delle idee. Per non potr poich il cavallo nero lo spinger verso il basso. Perci lanima che avr visto pi a lungo il mondo delle idee sar un uomo destinato al culto dellamore, mentre chi avr visto meno, sar un uomo alieno dalla ricerca della bellezza. Nellanima incarnata il ricordo delle idee viene risvegliato dalla bellezza attraverso la vista; quando la bellezza viene realizzata nella sua autentica natura, si fa guida nella ricerca dellessere in s e dellidea. Lros diventa cos dialettica, procedimento razionale che sia ricerca dellessere sia unione amorosa delle anime nellapprendere e nellinsegnare. Ed anche vera retorica, ovvero scienza dellidea e dellanima

2. Lo stato e il compito del filosofo


La Repubblica, massima opera di Platone, riassume tutti i dialoghi precedenti. In questa opera presenta il concetto di comunit perfetta. La comunit politica governata da filosofi secondo Platone presenta due problemi: -Chi sono in realt i filosofi? -Qual lo scopo e il fondamento di questa comunit?

La giustizia
Lo scopo e il fondamento di questa comunit la giustizia. Nessuna comunit pu avere esistenza senza la giustizia. La nascita di uno Stato dipenda dalla sua esistenza. Lo stato deve essere costituito da tre classi: i governanti, che devono possedere la saggezza affinch tutto lo stato sia saggio; i guerrieri, che devono possedere il coraggio; i cittadini, che devono avere la temperanza, comune tra governanti e governati. Tutti devono scegliere qualcosa per cui sono adatti a dedicarsi. Platone distingue l'anima in tre parti: razionale, per cui lanima ragiona e domina gli impulsi; concuscibile, che principio di tutti gli impulsi; irascibile, che lotta per ci che la ragione ritiene giusto.
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Per Platone lo stato deve essere per forza diviso in classi poich ognuno deve compiere ruoli diversi. Platone afferma che la classe sociale non viene scelta dalla nascita, ma viene decisa in base alle qualit di una persona.

Il comunismo platonico
Platone suggerisce inoltre la comunanza dei beni e leliminazione della propriet privata: i custodi avranno case piccole e cibo semplice; loro e largento saranno banditi; anche le donne saranno comuni a molti uomini; inoltre queste avranno stessi diritti degli uomini e i bambini non dovranno mai sapere chi sia il vero padre affinch si formi tutta una grande famiglia.

I guardiani sono felici?


La felicit risiede nella giustizia, in vista dellarmonia e della felicit complessiva dello Stato. I filosofi hanno pi alta beatitudine che la conoscenza quindi sono felici di per se poich non necessitano dei beni materiali.

La degenerazione dello stato


Platone sa che uno stato del genere difficilmente potr esistere a causa di alcune degenerazioni: -Timocrazia: governo fondato sullonore, dove i governanti si appropriano dei beni altrui; -Oligarchia: governo comandato dai ricchi; -Democrazia: i cittadini sono liberi di fare ci che vogliono; -Tirannide: eccessiva libert della democrazia.

La democrazia
Platone contro la democrazia poich il suo concetto nasce in antitesi alla sua degenerazione. Platone non accusa solo i sofisti ma anche gli uomini politici che avevano attuato delle riforme nella citt. L a p r o p o s t a d e l c a m b i a m e n t o e s p r e s s o d a P l a t o n e v a c o l l e g a t o n e l s u o periodo storico ,s e g n a t o d a l l o s c o n t r o t r a g l i r i s t o i ( n o b i l i ) e i l d m o s ( i l p o p o l o ) , e d a l l a g u e r r a n e l Peloponneso. Lo scontro tra le classi sociali indica la contrapposizione di interessi e lantitesi tra due opposte concezioni della vita associata e della giustizia. Le sorti della repubblica devono essere guidate dai nobili, non solo per denaro ma anche per virt. I l g o v e r n o d e l l a p l i s d e v e e s s e r e a f f a r e d e l popolo.

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Leducazione nella citt platonica


Come possiamo essere sicuri che i governanti realizzeranno davvero il bene comune della citt e non il loro personale torna conto? Platone afferma che i custodi, prima di costudire il prossimo devono custodirsi. Naturalmente questo uno dei concetti base delleducazione, vi un chiaro esempio nella Repubblica, dove p o l i t i c a e e d u c a z i o n e s o n o s t r e t t a m e n t e c o l l e g a t i . L o s t a t o v i e n e p a r a g o n a t o a d u n a Accademia, dove luomo sin dalla giovinezza istruito per il bene comune. Solo i superiori avranno la conoscenza del sapere.

I gradi della conoscenza


La conoscenza rappresentata da una linea suddivisa in segmenti che rappresentano i suoi diversi gradi. La linea inizialmente divisa in due parti che stanno ad indicare rispettivamente la conoscenza sensibile, e la conoscenza intelligibile o scienza . A sua volta l o p i n i o n e suddivisa in: immaginazione e credenza (o fede). La scienza divisa in: pensiero discorsivo e in intellezione. Questi costituiscono i gradi della conoscenza. I primi due si fondano sulla sensazione e non danno un sapere certo ma unopinione relativa e variabile; i secondi gradi, derivano da un sapere intimo dellanima, e assicurano una conoscenza vera, universale e permanente. Questi gradi conoscitivi sono poi distinti in base ai loro oggetti corrispondenti. Loggetto dellimmaginazione sono le immagini sensibili che Platone raggruppa in: immagini, ombre, riflessi sullacqua o sui solidi, sulle sostanze lisce o luminose; loggetto della credenza tutta la realt che percepiamo con i sensi: gli animali, lintero mondo della natura e dellarte. Platone insiste ancora nel chiamare questo grado fede o credenza anzi che conoscenza perch chi si trova in questo stadio non pu essere veramente certo, ma crede solo che la realt sensibile sia la sola realt esistente. La conoscenza razionale, che rispecchia il mondo immutabile delle idee , comprende: -ragione matematica che ha per oggetto le idee matematiche; -intelligenza filosofica che ha per oggetto le idee-valori. Platone ritiene inoltre che la filosofia sia superiore alla ragione matematica, sebbene la esalti egli stesso, perch ritiene che essa goda ancora di un appoggio nel mondo sensibile, poich le nozioni primitive siano ipotesi indimostrate, mentre la filosofia parte s da ipotesi , ma le usa come punto di partenza. Inoltre la filosofia si occupa anche dei problemi delluomo e della citt. Tuttavia la Matematica per Platone fondamentale, infatti con essa raggiungiamo conoscenze oggettive e stabili. Le discipline fondamentali sono: aritmetica, arte del calcolo; geometria, scienza degli enti immutabili; astronomia, scienza del movimento pi ordinato e perfetto; musica, scienza dellarmonia.

Il mito della caverna


La teoria della conoscenza trova un esemplificazione nel mito della caverna che mostra i gradi della conoscenza stessa. Alcuni schiavi sono incatenati in una caverna e guardano una parete davanti a loro. Su di esso si vedono ombre di statuette mosse da portatori dietro un muro e proiettate nella parete da un fuoco. Ma uno degli schiavi si libera e vede le statuette che riproducono le ombre, che ormai non sono pi la realt. Camminando ancora scopre i portatori di statuette e il fuoco. Uscendo dalla caverna, viene abbagliato dal sole e riesce a guardare le cose solo attraverso i riflessi nelle pozze dacqua. Solo in seguito riesce a vedere il sole in tutto il suo splendore. Stupito da tutto ci, decide di ritornare nella caverna per raccontare tutto agli altri schiavi che, infastiditi e accusandolo di avere gli occhi guasti, lo uccidono. Questo mito racconta i
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vari gradi del sapere mostrati in precedenza, il dualismo gnoseologico e ontologico compreso nella teoria delle idee ma soprattutto la finalit politica della filosofia, ovvero il tentativo di fondare una comunit giusta e felice attraverso le conoscenze acquisite (il ritorno nella caverna). Tuttavia Platone condanna larte a causa di due motivi: o metafisico - gnoseologico, perch larte sarebbe limitazione delle cose, a loro volta imitazione delle idee, portandola cos al valore conoscitivo pi basso; o pedagogico politico, perch larte incatena lanimo delle passioni rappresentate, mentre i re-filosofi dovrebbero essere distaccati dalle emozioni; inoltre larte nella tragedia mostra un mondo dominato dal fato, escludendo ogni iniziativa umana.

LULTIMO PLATONE 1. I problemi dellultimo Platone


Platone nellultima parte della sua vita impone due problemi fondamentali al vecchio Platone: -come deve essere pensato il mondo delle idee? -come viene concepito il rapporto tra idee e realt naturali? Alla prima domanda pu dare risposta il Sofista; alla seconda il Timeo. Il Sofista preparato dal Parmenide e dal Teeteto. Nel Parmenide Platone si interroga sulla teoria delle idee rendendola pi complessa: considerando lUNO come idea e i MOLTI gli oggetti di cui lidea unit, non si capisce come lidea possa esistere in pi oggetti senza essere moltiplicata e quindi non essendo pi unica. Il significato di idea viene visto cos in due significati: -idea come molteplicit: per es. idea di insieme di uomini; -idea come totalit: per es. idea di uomo unico. Per questo si dovr raggiungere una via di mezzo dei due significati dando vita a una terza idea che, considerando a sua volta la molteplicit e la totalit dar luogo a una quarta idea, e cos allinfinito. Il problema quindi il confronto-scontro della logica di Parmenide. Platone non pu inoltre accettare lidea dellessere e del non essere di Parmenide perch se le molteplici cose fossero il non essere, allora anche le idee sarebbero il non essere perch luna non pu essere laltra quindi implicherebbe il non essere. Anche perch Parmenide sostiene che lessere unico. Nonostante questo Platone non rinuncia alla teoria delle idee e infatti nel Teeteto dimostra come sia impossibile raggiungere una risposta sulla scienza senza riferirsi alle idee. Platone decide cos di rinunciare al principio eleatico proprio nel Sofista. Per spiegare come esistano pi idee Platone elabora le teoria dei generi sommi che per il filosofo sono cinque: -lidea o esiste: quindi essere; -lidea identica: quindi uguale a se stessa;
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-lidea diversa: quindi diversa a se stessa; -lidea quiete: quindi sta in se stessa; -lidea movimento: quindi entra in rapporto di comunicazione con le altre. Non bisogna per confondere il non essere con il nulla perch dire che A diverso da B non significa che non esistano ma che anche essendo diversi fanno parte dellessere.

2. La dialettica
Per Platone la dialettica stabilire quali idee hanno una connessione e quali no. Nella Repubblica la dialettica viene definita come la scienza delle idee. Nel Fedro presenta la tecnica del discorso filosofico e si svolge in due momenti: -determinazione e definizione di una certa idea; -divisione dellidea in varie articolazioni. Larte dialettica dovrebbe essere la possibile comunicazione fra le idee: se tutte le idee comunicassero tra loro ogni discorso sarebbe vero; se non comunicassero tra loro non sarebbe possibile nessun discorso. Tra queste due tesi ce n un altra che afferma che alcune idee sono combinabili tra loro e altre no, ovvero che la dialettica consiste nel definire un idea attraverso altre identificazioni successive, dividendo per due un idea e arrivando a un idea indivisibile.

3. Il Filebo
Nel Filebo invece tenta di stabilire cosa sia il bene per luomo. Il bene per luomo una forma di vita n animale n divina, quindi un misto tra piacere (animale) e razionalit (divino). Tuttavia il problema nasce nel misurare la giusta proporzione tra le due cose. Il piacere illimitato, poich non quantificabile, mentre lintelligenza il limite che viene imposto per mettere ordine e limitare il piacere. La gerarchia dei valori viene cos modificata: ordine, proporzione, intelligenza, scienza e opinione, piaceri puri.

4. Il Timeo
Nel Timeo, Platone approfondisce il problema cosmologico dellorigine delluniverso attraverso un mito in cui introduce un terzo elemento nel rapporto tra idee e cose: il
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demiurgo, sorta di divino artefice. Allinizio il mondo era solo un caos informe di materia priva di vita. Il demiurgo, ricco di buoni propositi, ordina la materia a immagine e somiglianza del mondo delle idee e fornisce le cose di un anima del mondo, che vivifica e ordina la materia. Inoltre il demiurgo ha generato il tempo, misurato dal movimento degli astri. Nonostante le buone intenzioni del demiurgo, la materia ribelle ha provocato tutte le imperfezioni e i mali del mondo. La struttura del cosmo del Demiurgo di tipo matematico: le cose sono ridotte ai quattro elementi, terra, aria, acqua e fuoco, ridotti a figure geometriche, ridotte anchesse a numeri. Di conseguenza la matematica linterpretazione di tutto ci che esiste.

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