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Lettera aperta ai cittadini di Bisignano

Cara concittadina, caro concittadino, sono consapevole di scriverTi in un periodo in cui la politica suscita pi che altro sentimenti di sfiducia, disaffezione ed antipatia, e gli esponenti politici, locali e nazionali, sono concepiti come persone che non disdegnano di imbonire gli altri per garantirsi, sempre e comunque, il proprio esclusivo tornaconto. Questo a mio avviso successo e succede perch alla intensa stagione ideologica che ha visto protagonisti i grandi partiti di massa ed i suoi rappresentanti della prima repubblica (il Partito Comunista, la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista, il Movimento Sociale, eccetera) per laffermazione di precisi modelli di societ, subentrata, pi o meno dagli anni novanta in poi, una stagione di frammentazione e confusione sociale, durante la quale la politica, perdendo sostanzialmente la capacit di progettare ed incoraggiare missioni collettive, ha finito con lavvitarsi su se stessa, smarrendo la sua funzione principale, diventando autoreferenziale e presentandosi agli occhi della societ pi che altro come teatro di affarismi ed egoismi di potere. Un settore, quello politico, in cui il principale interesse di molti di quelli che vi hanno operato sembrato essere non il perseguimento del bene comune per garantire il bene individuale, quanto piuttosto il conseguimento del bene individuale a scapito del bene comune.Situazione che ha scoraggiato e fatto soffrire i politici pi onesti ed ha favorito e fatto proliferare i faccendieri e gli arrivisti, come purtroppo le cronache nazionali ci testimoniano ogni giorno. Siamo cio passati da un periodo in cui la politica ci ha fatto sognare e ci ha permesso di progredire, di conquistare diritti e libert, ad un periodo in cui la politica ha sostanzialmente smesso di interessarsi di noi e noi abbiamo smesso di interessarci alla politica. Questa una delle ragioni per le quali ci troviamo in questo stato di crisi. Di questa situazione attuale ne soffro insieme a Te e (pur non avendola mai vissuta) penso alla bella politica con nostalgia, perch lho sentita raccontare molte volte da chi lha vissuta direttamente e dalla televisione, lho inoltre studiata per anni, e ne ho ammirato le conquiste sociali che sono state realizzate per il bene della nostra democrazia e di cui, anche se messe oggi in discussione, ancora per fortuna godiamo. Sono consapevole inoltre che la crisi attuale non sia solo politica o culturale; anche, e forse soprattutto, economica. Siamo allinterno di una delle pi grandi e profonde depressioni economiche mai vissute dai Paesi industriali (la terza in ordine di tempo dopo quella del 1873 e quella del 1929).

Una crisi finanziaria dovuta a diversi motivi, tra cui levoluzione degli scenari internazionali e lemergere di nuove potenze nazionali (la Cina, lIndia, il Brasile, ecc) che sta interessando buona parte del mondo industrializzato e che sta inducendo il nostro Paese a ripensare i suoi modelli di sviluppo e di organizzazione sociale. Questo comporta naturalmente innumerevoli rischi (per l'arginamento dei quali stato nominato un governo tecnico nazionale) ma anche infinite opportunit, la prima delle quali quella di costringere il sistema Italia ad investire nello sviluppo delle regioni del sud, finora relegate ad un ruolo di utilit passiva alla produzione di ricchezza e benessere nazionale. E questa una delle vie obbligate che il nostro Paese ha dinanzi a s per non perdere i livelli di benessere e di competitivit raggiunti finora. Questa crisi indurr dunque i futuri governi nazionali ad investire per davvero nella produttivit delle regioni del Mezzogiorno, pi di quanto sia stato fatto finora, permettendo cos di invertire una tendenza quella che ha dominato dalla fondazione della nostra Repubblica ad oggi che ha voluto le popolazioni meridionali servire lo sviluppo industriale del centro nord, sia fornendo capitale umano alle imprese settentrionali che garantendo ad esse un enorme bacino di consumatori della merce prodotta. Basti ricordare, a tal proposito, che lItalia stato lunico Paese industrializzato europeo a non necessitare di manodopera straniera per il suo processo di industrializzazione (avendo a disposizione i lavoratori meridionali) e che pi di un terzo della merce prodotta al nord viene acquistata e consumata dagli italiani del sud. Questa crisi ci sta offrendo, in altre parole, lopportunit di annullare finalmente il dualismo economico e sociale tra il nord e il sud del Paese, avviare la questione meridionale alla sua definitiva soluzione, risolvere i problemi che ci affliggono ed attanagliano da anni (disoccupazione, criminalit mafiosa, povert, corruzione, disorganizzazione sociale) e dunque rendere il nostro Paese realmente pi democratico ed unito, e dunque pi civile e pi forte. Un sogno che pu diventare incredibilmente realt: quello di permettere a noi cittadini italiani meridionali di poter vivere dignitosamente e liberamente nei nostri territori, e di realizzarci umanamente e professionalmente in essi, senza essere costretti ad emigrare o essere soggiogati al potere mafioso e clientelare. Tutto ci, per, pur essendo realistico, non avverr automaticamente o come dincanto. In questo scenario, noi comunit del sud possiamo, anzi dobbiamo, aspirare ad un nuovo, giusto e meritato protagonismo che pu, anzi deve, avere nelle Amministrazioni e negli Enti locali il nostro principale riferimento e strumento di azione.

Le Amministrazioni locali infatti (Regioni, Province, Comunit Montane ed in particolare i Comuni) avendo diretto contatto con i cittadini rappresentano, come sappiamo, le aspirazioni pi intime delle comunit, sono chiamate ad interpretarne le vocazioni, a risolverne le difficolt e a incentivarne le potenzialit e, per queste ragioni, costituiscono da sempre (oggi pi che mai, visti i poteri che ad esse sono stati conferiti negli ultimi anni dallo Stato) il vero motore di sviluppo di un territorio e della sua gente! Sono le Amministrazioni locali che esercitano poteri e funzioni amministrative in grado di valorizzare le risorse umane, culturali e naturali dei luoghi, promuovere uno sviluppo economico sostenibile, rispettoso delle persone e dellambiente, favorendo cos la coesione e la sicurezza sociale. Costituendo lultimo stadio del processo decisionale politico, sono di fatto le Amministrazioni locali (in particolare i Comuni) a dover tradurre le leggi in modo che queste possano migliorare concretamente la vita delle persone, garantendone i livelli essenziali di dignit e di libert, contribuendo ad affermare una legalit dei diritti prima che dei doveri, e quindi assicurare una regolazione armoniosa ed efficace della vita sociale che stimoli noi stessi cittadini a predisporci a nuove e pi civili forme di comportamento. Tutto questo gli Enti locali possono concretamente farlo favorendo lautonoma iniziativa di noi cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attivit di interesse generale (cos come disciplinato dalla nostra Costituzione), formulando politiche pubbliche concertate con i soggetti economici e sociali interessati, esprimendo progettualit in grado di essere finanziata ai diversi livelli politico-istituzionali (Provincia, Regione, Stato, Unione Europea), partecipando ai progetti di collaborazione intercomunali ed interistituzionali nuovi e gi esistenti che hanno come obiettivo la sinergia istituzionale e la risoluzione di problemi pi grandi che interessano pi municipalit e travalicano i loro confini, quali: la salvaguardia e la valorizzazione dellambiente, lapprovvigionamento idrico, la gestione del sistema di collegamenti e trasporti, la promozione del turismo culturale, artistico e religioso, la creazione di posti di lavoro. Il loro ruolo , dunque, fondamentale, prezioso ed insostituibile. Limitato vero, ma fondamentale, prezioso ed insostituibile. E per tutte queste ragioni che ho sentito forte il desiderio di prendere parte attiva alla politica della nostra Citt, candidandomi a divenirne pubblico amministratore e accettando la responsabilit di poterne divenire il Sindaco. Ho accettato di farlo perch credo nella politica e nella sua insostituibile funzione per il benessere di tutti. Ho scelto di farlo perch, attraverso lazione amministrativa, vorrei contribuire a far diventare reale il sogno che ci accomuna: quello di valorizzare noi stessi e il nostro territorio, valorizzare la nostra citt per renderla un luogo

vivibile e accogliente da condividere con gli altri, dove poterci realizzare umanamente e professionalmente senza essere pi costretti ad andare via. Il sogno di costruire un luogo dove sia bello vivere. Ho scelto di farlo perch la nostra Citt ne ha bisogno. Ne abbiamo bisogno soprattutto noi giovani! C infatti, come sai, unintera generazione, quella alla quale appartengo, che sta pagando il prezzo pi caro di questa difficile situazione, che fa fatica ad accedere al mercato del lavoro dopo anni e anni di investimento nello studio e nella formazione, che fa fatica a fare famiglia e a prendere casa. E nella nostra Citt i giovani sono anche privati di luoghi di formazione culturale, di aggregazione sociale e di svago. Una situazione non pi tollerabile, a cui ho scelto di dedicarmi, superando quel senso di inadeguatezza di cui, mi sembra, noi giovani di oggi soffriamo nei confronti della vita politica e pubblica. Non credo sia infatti astenendosi dal partecipare o dal votare che si possa ridare funzionalit e dignit alla politica. Ho scelto cio di mettermi in gioco e partecipare e lho fatto insieme agli amici del Partito Democratico, a cui mi onoro appartenere, agli amici del partito Alleanza per lItalia e ad altri amici appassionati di politica e volenterosi di dare il loro contribuito, con cui abbiamo deciso di comporre la lista Alleanza Democratica. Alleanza Democratica un progetto politico elettorale che rappresenta, senza dubbio, la giusta coniugazione tra lentusiasmo, laudacia, lenergia rinnovatrice di chi giovane come me o si candida per la prima volta e lesperienza, la saggezza e la competenza amministrativa di tipo pratico di chi ha gi avuto, in passato, responsabilit politiche ed amministrative. Un connubio necessario per poter vincere le elezioni ed avviare insieme una stagione di buon governo locale, data la difficile situazione finanziaria e sociale del nostro Comune e data la complessit della politica calabrese. Una compagine che rappresenta, pi delle altre, il rinnovamento, in quanto ha un candidato a Sindaco, il sottoscritto, di trentuno anni, (rispettivamente quindici e ventuno anni pi giovane degli altri due candidati alla stessa carica), circa la met (sei su diciassette) di candidati alla prima esperienza, e il numero pi alto (ben quattro) di donne candidate in lista, (doppio rispetto alle altre due liste che registrano solo due presenze femminili ciascuna). Pur essendo cresciuto in una famiglia politica e pur avendo studiato la politica e la pubblica amministrazione per circa nove anni (tra laurea in scienze politiche e dottorato di ricerca in sociologia politica) posso immaginare la difficolt del compito che spetta al prossimo Sindaco e alla prossima Giunta comunale.

Una situazione simile ad un labirinto, dove luscita c ma difficile da trovare. Improntando per lazione amministrativa al rispetto delle regole, al coraggio di scelte giuste per tutti e alla trasparenza decisionale, le cose potranno andare, anche se con difficolt, nel verso giusto. Sono dunque fiducioso! Anche perch ho come il presentimento che sia gi in atto un processo di ritorno ad una politica pi organizzata e sana, dove i partiti fungeranno da fucina e controllo delle scelte della nuova Giunta, innescando cos il ritorno della collaborazione tra la buona amministrazione e la buona politica, che la nostra Citt ha sperimentato brillantemente per decenni. Ma non c un attimo da perdere, questa rivoluzione deve partire subito dalla nostra Citt, perch meritiamo unAmministrazione diversa ed un futuro migliore! Ti invito quindi a sostenere la mia/nostra impresa politica ed il mio/nostro progetto elettorale. Non Ti deluderemo, non Ti deluder! Un caro saluto e auguri per tutto! Bisignano, l 15 aprile 2012 Francesco Lo Giudice

Vieni a trovarmi nel mio sito internet personale www.francescologiudice.it

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