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Vivere in tempi di crisi

La notizia che fa riflettere


reddito e alla ricchezza relativi. Le operazioni di salvataggio invariabilmente scatenano aspre polemiche perch aiutano qualcuno, ma non altri. Intervenire in soccorso delle case automobilistiche sembra una cosa buona per i dipendenti e i fornitori di queste societ. Ma i costi li devono sostenere tutti, comprese quelle aziende che non sono state aiutate - probabilmente perch gestite in modo pi efficiente - e che si ritrovano pertanto in una situazione di svantaggio competitivo. Questi salvataggi sembrano mirati alle grandi aziende con dirigenti incapaci. Le piccole imprese si lamenteranno sempre di non avere il peso organizzativo per convincere i governi a destinare loro fondi pubblici. E i salvataggi delle banche, che comportano un impiego diretto di denaro pubblico per ricapitalizzare istituti di credito sull'orlo del fallimento, sono ancora pi costosi e politicamente impopolari. [... ] L'analogia resa celebre dal grande economista monetarista Milton Friedman era che la Banca centrale poteva sempre risolvere i problemi di deflazone" scaricando soldi da un elicottero. Ma nel mondo reale, quando l'elicottero scarica denari, sotto non c' l'intera popolazione. Anzi, probabile che il pilota dell'elicottero faccia in modo di scaricare il denaro quando sotto ci sono parenti e amici, E anche se il pilota incorruttibile, la folla a terra dar sempre per scontato che dietro ci sia qualche piano oscuro e fazioso. proprio quello che successo con l'aggressiva iniezione di liquidit, le po-

momento peggiore l ziaria passare, eppuIcresceglobale sta perdella crisi finanre la frustrazione politica perch il tracollo economico sembra offrire un'ultima opportunit per promuovere cambiamenti ambiziosi, e quell'opportunit rischia di andare perduta. Lo scorso anno, il capo di gabinetto del presidente Obama, Rahm Emanuel, ha osservato che una buona crisi non andrebbe mai sprecata. il disastro un'opportunit per ragionare sui modi per mutare radicalmente il pianeta, e anche per prevenire future crisi. Tutti si mettono a pensare, ma a volte pensano talmente tanto che escono fuori risposte contraddittorie. Quello che rende veramente profonda una crisi l'ampia variet di diagnosi e rimedi diversi. Le passioni politiche suscitate dalle diverse inter60

pretazioni spesso rendono la crisi apparentemente insolubile. Furono questi conflitti, pi che qualche difetto tecnico nella gestione dell'economia, a rendere la Grande Depressione! degli anni Trenta un evento tanto drammatico e distruttivo. Le risposte a una crisi rientrano in due categorie. La prima punta a una riorganizzazione istituzionale, rimuovendo le inefficienze e gli incentivi perversi e garantendo un funzionamento pi spedito ed efficiente dell'economia. Il secondo approccio, pi radicale, cerca di intervenire non sull'economia, ma sul modo stesso di condurre l'esistenza da parte delle persone. Nessuna soluzione istituzionale assolutamente neutrale quanto a effetti sul reddito relativo, e di solito il dibattito politico ruota proprio intorno al

litiche di espansione quantitativa e la riduzione dei tassi d'interesse" da parte delle Banche centrali, per affrontare la crisi in corso. Nella stretta credtziaodierna, come nella Grande Depressione, le Banche centrali concedono tassi d'interesse praticamente prossimi allo zero. I correntisti non guadagnano quasi nulla dai loro depositi. Ma quando le imprese e i consumatori cercano di ottenere soldi in prestito, scoprono che molto costoso, se non proprio impossibile. Coloro che prestano il denaro sono diffidenti e preoccupati per la solvibilit ed esigono premi di rischio elevati. La conseguenza che nella maggior parte dei paesi il credito continua a calare. [... ] in tempi di crisi che fioriscono le teorie utopistiche, che spesso rivendicano basi scientifiche, sui metodi per garantire la felicit umana. Ad esempio, gi ben prima del tracollo finanziario, gli economisti sperimentali provavano, insieme agli psicologi, a misurare le diverse propensioni all'avidit. Alcuni dati suggeriscono l'esistenza di un collegamento tra il livello di dopamine, la dipendenza e il comportamento avido. Partendo dal fatto che una diagnosi diffusa dei problemi che si sono creati nei servizi finanziari ne attribuisce la colpa all'avidit umana, un istituto di ricerca tedesco ha suggerito che le persone con tendenza genetica a livelli alti di dopamine dovrebbero essere escluse dalle posizioni di comando nelle societ finanziarie. Per quanto possano sembrare interessanti, strategie come queste, che

puntano a migliorare le persone, finiscono col diventare selettive (e sulla base di test piuttosto arbitrari). Se la proposta tedesca venisse applicata, probabilmente finirebbe per escludere quei comportamenti che implicano un'assunzione di rischio accettabile, oltre a quelle persone che prendono decisioni insensate e inappropriate. Sia la risposta istituzionale che la risposta comportamentale presentano problemi di fondo. La ricerca di soluzioni tecniche conduce a una polarizzazione politica" e pu produrre una situazione di stallo. La ricerca delle radici umane profonde della crisi, invece, porta a tentativi di modificare la natura umana, tentativi futili e anche intrinsecamente molto pi pericolosi.

Harold James, <<11 801e-24 Ore, 21 agosto 2009, traduzione di Fabio Galimberti.

1. Grande Depressione: crisi economica che colp gli Stati Uniti dopo il crollo di Wall Street nel 1929. 2. deflazione: diminuzione dei prezzi; il contrario dell'inflazione che porta a un aumento esagerato dei prezzi. In Germania, per esempio, nel 1923 un chilo di pane costava un milione di marchi. 3. tasso di interesse: prezzo pagato, in un determinato periodo di tempo (di solito un anno) quando riceviamo in prestito del denaro. Per esempio, se l'ammontare della cifra sono lO 000 euro e il tasso di interesse del 10% all'anno, pagheremo 1000 euro di interesse. 4. stretta creditizia: avviene quando le banche cercano di ridurre i finanziamenti alle aziende, aumentando contemporaneamente i tassi di interesse. 5. polarizzazione politica: contrapposizione tra i diversi partiti o gruppi politici. 61

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lare a un mondo multipolare. [... ] La fiaccola della storia sembra passare da ovest a est. Ma anche l'Europa davanti a una crisi d'identit: il nazionalismo l'ostacolo principale che deve fronteggiare. In Russia, invece, continua l'economista francese, la crisi finanziaria: ha dimostrato il divario tra il desiderio di recuperare lo status di superpotenza e quello di un paese la cui ricchezza basata esclusivamente sull'energia. Al contrario, grazie alla diversit delle sue risorse, il Brasile sar in grado di uscire rafforzato dal pantano attuale. [... ] e riguardo alla situazione africana: solo i paesi con maggior disponibilit di risorse potranno uscire dalla crisi, mentre gli altri rischiano di decadere sempre di pi. Quando i ricchi diventano meno ricchi, i poveri tendono a diventare ancora pi poveri. Riguardo la crisi del 1929 Morsi precisa: La crisi del 1929 del mercato azionario ha portato alla Seconda guerra mondiale. Se non riusciremo a uscirne, la crisi finanziaria del 2008 accelerer il declino del'Occidente come futuro modello per il resto del mondo.

A cosa andiamo incontro?


La crisi che il 6 ottobre 2008 ha colpito le Borse di tutto il mondo una conseguenza l'ha avuta: finita l'era dei grandi profitti, del libero mercato senza regole e forse entreremo in un'altra che richiede una riforma del mercato finanziario e nuove regole. La globalizzazione selvaggia, rappresentata dalla derequlations, forse finita. Ma che cosa succede nel mondo? Secondo un articolo di Dominique Moisi, consulente dell'IFRI (Institut Franais de Relations Internationales, Istituto francese per le relazioni internazionali) sul Fnancial Times del 5 ottobre 2008, la crisi mondiale si presenta in questo modo: in primo luogo, la crisi conferma il relativo declino degli Stati Uniti e il passaggio da un mondo unipoLe potenze nella crisi

9. deregulation: deregolamentazione. Termine usato per la prima volta negli Stati Uniti, verso la met degli anni Settanta. Con la deregulation abbiamo una minor presenza di vincoli economici e legislativi, per aumentare, cos, la concorrenza e la produttivit dei mercati industriali e finanziari. Il fenomeno ha avuto il suo massimo sviluppo durante la presidenzaReagan (1981-1989).

TRENO DELLE POTENZE

Ascesa
Diminuzione

02 .~
50FT
POWER

....

3-Federazione
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Russa

Stabile

2.260.907 V38.000.000

_Alto _Medi;
Minimo

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Uniti

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Negativo.\.

1 Classifica dei paesi


per potenza
PAESE M~:D~:'LE;

J /
-s-Brasile

Cina India Stati Uniti Brasile Fed. Russa Giappone Germania Iran Turchia Francia Gran Bretagna Sudafrica Arabia S. Australia Israele

19,65% 17,23% 4,53% 2,83% 2,09% 1,88% 1,21% 1,09% 1,05% 0,96% 0,91% 0,73% 0,38% 0,35% 0,11%

1.981.207 67.510.400
15-Sudafrica

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La carta ipotizza una classifica delle potenze mondiali, considerando il PIL (Prodotto Interno Lordo), la popolazione, il numero di utenti Internet, le medaglie olimpiche di Pechino 2008, una valutazione del soft power (indice che valuta la capacit attrattiva di un paese rispetto alla sua cultura, agli ideali e alle politiche proposte) e del trend economico di questi anni. Carta tratta dal Quaderno Speciale di Limes 2/2009 La Cina spacca l'Occidente.

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~usciremo da questa crisi, che non solo finanziaria, ma olge il lavoro, i risparmi, la vita di miliardi di persone? ~ arrivato il momento di cambiare il nostro modo di vidovremo ritrovare un'etica sociale che abbiamo pere cercare di avere pi attenzione verso i diritti e i doveri i riguardano, come, per esempio, il diritto alla sicurezza; are le tasse in proporzione ai propri guadagni; ritrovando e regole del vivere insieme. l globalizzazione ha gi cambiato il mondo delle comuioni, i commerci, la mobilit delle persone, forse ha anttutito gli effetti di questa crisi, ma ha pure acuito la difza tra chi ha il potere e chi no. rali potrebbero essere, quindi, gli aspetti positivi di cita, lenta ma costante dalla crisi? Il compito pi arduo rda i governi e le loro politiche economiche e finanzia--".....'" coinvolge organizzazioni mondiali come la Banca mone l'FMI (Fondo Mondiale Internazionale). Dalla crisi non iir da soli, ma sar probabilmente necessario un ac) mondiale tra i governi per una nuova regolamentadi tutti gli aspetti che riguardano i rapporti con i paesi .di sviluppo, la finanza, la politica, l'economia.

In questi ultimi anni si sono sviluppati nuovi mestieri (soprattutto legati a Internet) e nuovi mercati (per esempio, quello equo e solidale), nuovi modi di comprare e vendere (per esempio, mercati rionali, fiere, ricorso a produttori locali). Tutti aspetti, come la cooperazione e la condivisione, che potranno portarci a un ritorno alle cose essenziali, verso un'etica del bisogno contro i danni del consumismo e forse, in futuro, a consumare meno e meglio.

termia globale

STATI UNITI ---lf----

G.BRETAGNA -4, l % FRANCIA -3% ITALIA -4,4% SPAGNA -3% TURCHIA -5, l % ISRAElE -1,7% MAROCCO 4,4% ALGERIA 2, l % TUNISIA 3,3% SUOAN 4%

-2,8%

1----

CINA 6,5%

ANDAMENTO PREZZI AL CONSUMO (Inflazione)


-1%0%0% 3%
ARGENTINA

-1,5%

3%-10% >10%

Pii delle principali economie e di alcuni paesi emergenti (2009)


-3% Pii negativi 3% Pii positivi
AUSTRALIA

Variazione % luglio 2009 su luglio 2008

J
-1 ,4% ~

~arappresenta una mappatura della crisi mondiale attraverso l'indicazione dell'andamento stat], Carta tratta dal Quaderno Speciale di Lmes 2/2009 La Cina spacca l'Occidente.

dei prezzi al consumo e dei PIL negativi o positivi dei prn-

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Un passo indietro per andare avanti


Negli ann Venti, i cosiddetti arU1ruggenti, descritti meravigliosamente dallo scrittore americano Francis Scott Fitzgerald nel Grande Gatsby, una piccola parte del mondo viveva allegramente e si godeva il proprio denaro senza pensare al futuro. Tutto ci riguardava, per, solo una piccola parte della popolazione: negli anni Trenta, infatti, lo 0,1 % degli americani possedeva il 40% della ricchezza. A una crescita della produzione dovuta all'introduzione della catena di montaggio, inventata da enry Ford per i suoi stabilimenti automobilistici nel 1910, corrispondeva la disumanizzazione del lavoro, ben descritta da

Charlie Chaplin in Tempi moderni, un film del 1936. Iniziano cos a formarsi le grandi concentrazioni industriali e spariscono le piccole imprese; aumentano i profitti e i salari operai crescono ma molto lentamente, perdendo il loro potere d'acquisto. Nel 1929 la produzione industriale negli Stati Uniti inizia a calare; gioved 24 ottobre crolla la Borsa di Wall Street, a New York: in un giorno vengono distrutte immense ricchezze. La crisi fu mondiale, coinvolse anche le banche europee, indebolite dai prestiti di guerra. Milioni di persone si ritrovarono senza lavoro, senza assistenza sanitaria, senza casa. Alla riso-

1915-1919 Prima guerra mondiale, da cui l'Europa esce ndebolita dal punto di vista economico. Gli Stati Uniti espandono loro influenza economica soprattutto verso l'Europa. Nel 1919 il dito degli Stati Uniti verso il resto del mondo ammonta a 3,7 iliardi di dollari.

1925 Per ovviare alla scarsa produzione, Mussolini lancia la battaglia del grano. 1929 24 ottobre, crolla la Borsa a Wall Street. Inizia la Grande Depressione, milioni di lavoratori perdono il posto di lavoro.

1933 Inizia il New Deal, il nuovo corso, voluto dal presidente americano Franklin Delano Roosevelt, eletto nel 1932. un periodo di lenta ripresa economica, favorita anche dallo slancio dato alla cultura e alla scienza e da interventi pubblici; la piena occupazione verr raggiunta solo nel 1941. 1933-1939 La produzione europea aumenta, la disoccupazione viene riassorbita. In Italia la ripresa economica avviene nel biennio 1937-38.

1945 Il mondo viene diviso in due blocchi, uno sotto l'influenza sovietica, l'altro degli USA. Inizia la guerra fredda, che terminer solo con la caduta del Muro di Berlino. 1945 Nasce l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

1920 A Parigi nasce la Societ delle Nazioni, con sede a Ginevra.

.. 1919-1924 Sono anni controversi; a crescite economiche e industriali si contrappongono crisi economiche e un grande aumento delle esportazioni (Italia).

1922-1929 Gli anni ruggenti. Gli Stati Uniti raggiungono un livello di euforia consumistica e prosperit.

1929-1933 La crisi parte dagli Stati Uniti per espandersi in seguito in tutto il mondo. In Italia, per ovviare alla disoccupazione, (1,3 milioni di disoccupati nel 1933) , si introducono la giornata lavorativa di 8 ore e la settimana di 48 ore. Nel 1933 viene creato l'I RI (Istituto di Ricostruzione Industriale), che aveva il compito di salvare imprese e banche in crisi.

1939-1945 La Germania invade la Polonia, l'Inghilterra dichiara guerra alla Germania, inizia la Seconda guerra mondiale. 1944 Conferenza di Bretton Woods, organizzata dalle Nazioni Unite, cui partecipano 730 delegati di 44 nazioni. Viene regolato il sistema dei cambi, che rimane quasi invariato dal 1948 al 1967. Viene istituito l'FM I (Fondo Monetario Internazionale), che aveva il compito di regolare il sistema dei cambi, ed creata la Banca Mondiale, di cui sono azionisti i diversi Paesi che partecipanno alla Conferenza, in base alla loro importanza economica.

1945 Viene sganciata, il 6 agosto, una prima bomba atomica su Hiroshima; il 9 agosto una seconda bomba esplode sulla citt di Nagasaki. Il Giappone firma la resa con gli Stati Uniti, termina cos la seconda guerra mondiale.

luzione della crisi, che si protrasse fino alla fine degli anni Trenta, contribu il presidente Roosveelt, eletto nel 1932, con l'adozione di un nuovo corso, il New Deal. Oggi ci troviamo di fronte a una crisi che presenta alcune analogie con quella appena descritta: coinvolge anch'essa i mercati finanziari, a volte sopravvalutati; siamo di fronte a un forte calo della produzione industriale; come allora la crisi si sta diffondendo a macchia di leopardo in tutto il continente. La situazione politica per molto pi complessa rispetto a ottant'anni fa e possiamo notare alcune importanti differenze: la situazione economica internaziale pi frammentata; agli Usa e all'Europa r: si aggiungono Brasile e Russia e altre economie emergenti

come India e Cina; la globalizzazione ha portato a comunicazioni in tempo reale e a un controllo esterno al mercato che allora non c'era; le Banche Centrali sono intervenute direttamente per impedire la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro; alcuni Paesi (come l'Italia) hanno adottato una politica monetaria prudente. Nel tentativo di risolvere le crisi finanziarie dei maggiori istituti di credito del mondo i governi hanno speso miliardi di dollari. La crisi non quindi solo economica, ma anche politica perch colpisce, attraverso l'indebitamento degli Stati, il modo elivivere di intere popolazioni, sottraendo anche aiuti ai paesi in via di sviluppo.

1947 Piano Marshall. A questo piano di aiuti per la ricostruzione economica dell'Europa (European Recovery Program ERP), ideato dal segretario di Stato statunitense George Catlett Marshall, aderiscono sedici paesi europei.

1957 I Paesi appartenenti alla CECA fondano la Comunit Economica Europea, che entrer in vigore nel 1958. 1960 Viene creata a Bagdad, da cinque paesi, Arabia Saudita, Irak, Iran, Kuwait e Venezuela, l'OPEP (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, in inglese OPEC).

1971 Nasce il primo indice di quotazione del mercato informatico, il NASOAQ, con lo scopo di migliorare la trasparenza del mercato. Con gli anni diventato il secondo mercato borsistico mondiale dopo Wall Street e si occupa principalmente del settore delle nuove tecnologie. 1973 Crisi dovuta all'aumento del prezzo del petrolio, deciso dall'OPEC.

1992 Milano, con l'inchiesta Mani pulite nasce lo scandalo di "Tangentopoli", che travolger la maggior parte dei partiti dell'epoca. 2007 runione europea conta 27 Paesi membri. Con 495 milioni di persone al terzo posto dopo Cina e India.

1948 I sedici Paesi che fanno parte del piano Marshall fondano l'OCSE (Organizzazione europea di cooperazione economica). 1949 l'llrss crea il Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica) con i paesi del blocco orientale (Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania e Ungheria). 1951 Firma del trattato di Parigi, nasce la CECA (Comunit Europea per il Carbone e l'acciaio). 1955 malia entra a far parte dell'O NU.

1959-1962 Sono gli anni del boom economico italiano. la produzione cresce in media del 34%; la televisione modifica lo stile di vita e la pubblicit aumenta i consumi. 1971 Il sistema dei cambi di Bretton Woods, che prevedeva la convertibilit dei dollari in oro, viene abbandonato. Il dollaro viene svalutato e inizia la fluttuazione dei cambi.

198719 ottobre, luned nero a Wall Street. ~indice Dow Jones perde il 22,6% del suo valore. Di conseguenza le azioni, nelle Borse di quasi tutti i paesi del mondo, perdono dal 10 al 20 %.delloro . valore.

1995 Nasce l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o WTO, World Trade Organization). 2001 Le Torri gemelle (World Trade Center) sono distrutte da un attacco terroristico.

2008 Crac finanziario negli Stati Uniti che coinvolge le altre economie mondiali.

1989 9 novembre, caduta del Muro di Berlino. 1990 Unificazione della Germania.

1992 Con il Trattato di Maastricht nasce l'Unione europea.


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Quadro storico
Il grande crac delle banche nel XIII secolo
La crisifinanziaria che scosse l'Europa afine Duecento aveva sorprendenti analogie con quella di oggi. Avvenne nel 1294, e in Italia, il primo grande crac bancario della storia: si tratt di una crisi economica profonda che ha incredibili similitudini con quella che oggi sta interessando l'economia mondiale. "Il tardo Medioevo italiano rappresent l'infanzia del capitalismo europeo, una sorta di precapitalismo", spiega Ignazio Del Punta, ricercatore al Dipartimento di Studi Storici dell'Universit di Pisa e autore di numerosi saggi sulla storia dei mercanti toscani del XIIIe XIVsecolo, tra cui Mercanti e Banchieri Lucchesi nel Duecento (editore Plus - Universit di Pisa). Non bisogna infatti pensare a quel periodo come a dei "secoli bui" sul fronte economico-finanziario: le compagnie italiane, per certi versi erano sorprendentemente all'avanguardia per l'epoca, dice Del Punta. La compagnia lucchese dei Ricciardi fu nella seconda met del Duecento la pi potente societ finanziaria operante in Europa insieme con la senese Gran Taula di Orlando Buonsgnori. Poi si aggiunsero i Bardi e i Peruzzi di Firenze.
Una rete finanziaria capillare

l'Inghilterra ha sempre avuto, storicamente, una forte produzione (qualcosa di simileai contratti "futures" di oggi). E grazie al gran numero dei loro distaccamenti, le compagnie finanziarie italiane erano in grado di far arrivare il denaro da un capo all'altro dell'Europa senza muovere fisicamente neanche una moneta. Pur usando soltanto l'abaco e i numerali romani, erano in grado di eseguire complessi calcoli finanziari di interessi. Le banche toscane infatti vantavano tra i loro principali clienti la Corona d'Inghilterra e altre istituzioni sovrane europee. il bisogno di liquidit era tale che neppure gli alti interessi, che talvolta

raggiungevano anche il 45-50 per cento, rappresentava un deterrente. Tuttavia, spesso i grandi debitori venivano meno agli accordi stabiliti e il loro indebitamento saliva alle stelle mettendo a rischio la sopravvivenza dei loro creditori. Gi il re inglese Edoardo 1 (12391307), per finanziare la conquista del Galles, aveva ottenuto ingenti prestiti dalla compagnia dei Ricciardi. Ma questi ultimi, per soddisfare le continue richieste di denaro del monarca britannico, avevano a loro volta contratto debiti con altre societ mercantili di tutta Europa, una vera e propria transazione interbancaria. Di conseguenza, dice Del Punta, in primo luogo si verific una mancanza di liquidit generale seguita da una perdita di fiducia da parte dei mer- canti, che non erano pi disposti a prestare denaro non avendo la certezza di rientrare dell'investimento fatto. La si-

Si trattava di banche molto simili a quelle moderne, con filialiindipendenti in tutto il mondo conosciuto, da Costantinopoli ad Avignone, da Parigi a Barcellonae naturalmente in Italia. Svolgevano la doppia funzione di istituti di credito e di compagnie mercantili. Per esempio, concedevano alla Corona britannica, o ai monasteri inglesi, prestiti che sarebbero poi stati ripagati nell'anno successivo in lana, bene di cui
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tuazione si aggrav con lo scoppio della guerra tra Francia e Inghilterra per il possesso della Guascogna. Un attacco di panico colp i creditori, che si precipitarono a chiedere il rimborso degli investimenti, con i relativi interessi. Questo port al fallimento dei Ricciardi nel 1294. Come riportano alcune fonti, sembra che proprio uno dei Ricciardi avesse esclamato in questo frangente: Sembra proprio che il denaro contante sia scomparso dal mercato. Debitori insolvibili Pochi decenni pi tardi, la situazione si ripet con il nipote di Edoardo I, il re inglese Edoardo li (1312-1377) che aveva contratto ingenti debiti per pagare le spese del riarmo in seguito al coinvolgimento della Corona britannica nella Guerra dei Cent'anni. Secondo alcune fonti storiche il debito contratto dal monarca ammontava a 600.000 fiorini d'oro (vedi figura alato) con i Peruzzi e altri 900.000 con i Bardi. La mancata solvenza di questo debito port al fallimento di entrambe le compagnie italiane che, sottolinea lo storico, per certi versi erano sorprendentemente all'avanguardia per l'epoca, per altri ancora soggetti a limiti sociali e culturali difficilmente aggirabili. Infatti i clienti privilegiati, il re e i grandi aristocratici, pur essendo clienti

"ad alto rischio" potevano contare su rapporti di forza davanti ai quali i banchieri restavano inermi. In pratica, nonostante gli spropositati guadagni, provenienti principalmente dal commercio, in particolare quello di prodotti tessili molto fiorente all'epoca, le compagnie finanziarie italiane non riuscirono a evitare il tracollo.

Quando Wall street era in Italia Nel '200 e nel '300 i protagonisti della finanza europea furono i banchieri italiani dell'Italia centro-settentrionale, chiamati genericamente Lombard (a Londra una strada della City fu battezzata da Edoardo I, e si chiama ancora oggi, Lombard Street per questo motivo). Avevanosede a Lucca (Ricciardi), Siena, Genova, Milano e Firenze (Bardi, Peruzzi). Ebbero successo anche grazie alll'invenzione della partita doppia, uno strumento fondamentale nella tenuta dei conti che nell'ambito dell'economia stato definito come l'equivalente dell'introduzione della prospettiva nella pittura. Il successo dei banchieri italiani fu dovuto anche alla possibilit di aggirare la proibizione della Chiesa di prestare denaro per non incorrere nel peccato di usura. Tanto che nel periodo precedente le attivit finanziarie erano praticate soprattutto dagli ebrei. Per superare il problema, i banchieri italiani ascrivevano gli interessi in bilancio come "libere donazioni" del debitore o "premi per ricompensare dei rischi" assunti dal creditore. In realt una tacita norma considerava "usura" soltanto i prestiti con tassi di interesse superiori al 20 per cento, per cui mantenendosi al di sotto di quella cifra non si incorreva nella proibizione ecclesiastica.
Flavia Fiocchi, "Storica, n. l marzo 2009.

Moneta genove __ se~I!'!II"~:->o (1225). ~

All'inizio del Trecento, dopo aver instaurato un indiscusso dominio, fallirono proprio a causa dell'eccessiva insolvenza di debitori privilegiati, precisa Del Punta. E se nel mondo moderno davanti a una profonda crisi finanziaria sono spesso gli Stati a intervenire in soccorso dei mercati, i banchieri del '200-300 non poterono contare su un fattivo aiuto dalle istituzioni, conclude il ricercatore.
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