Sei sulla pagina 1di 32

Supplemento al n. 6 - giugno-luglio 2011 - di Missione Oggi - Poste Italiane SpA - Sped. D.L. 353/03 (conv. L. 27/02/04 n 46) art.

1, comma 1, DCB Brescia

Missionari Saveriani Missionarie Saveriane Laici Saveriani

Qualcosa, di ben piu grande

som mario
03 04 09 14 19 24 29 30
Editoriale Volto umano Famiglia Cristocentrismo Consacrazione Missione Intervista al card. Dionigi Tettamanzi Lettera ai giovani

Le RIVISTE Saveriane in Italia

Missione Giovani - Foglio di collegamento giovani per vivere la missione dei Missionari saveriani, delle missionarie saveriane e dei laici saveriani Supplemento a Missione Oggi n. 6/2011 Registrato al Tribunale di Parma n. 399 del 7-3-1967 Direttore: Mario Menin | Direzione, amministrazione: via Piamarta 9 - 25121 Brescia Editore: Centro Saveriano Animazione Missionaria - CSAM - Soc. Coop. ARL via Piamarta 9 - 25121 Brescia - n. 50127 in data 19-2-1993 Direttore responsabile: Marcello Storgato Missione Giovani viale San Martino 8 - 43100 Parma - tel. 0521.920502 - fax 0521.920502 e-mail: info@missionegiovani.it - www.missionegiovani.it Grafica e impaginazione: Orione. Cultura, lavoro e comunicazione srl, Brescia Stampa: Tipografia Camuna SpA, Brescia

CSAM - Centro Saveriano Animazione Missionaria


Via Piamarta 9 - 25121 Brescia Tel. 030.3772780 - Fax 030.3772781 abbonamenti@saveriani.bs.it www.saverianibrescia.com - www.saveriani.it

di p. Alex Brai sx

Conforti e quel Qualcosa di ben piu, grande!


oglio di pi, non mi basta quello che ho e che faccio, cerco pienezza: queste sono solo alcune delle tante espressioni dei giovani che esprimono il desiderio di dare di pi, di essere diversi, di dare un senso pi profondo alla loro vita. Forse anche voi vi trovate in alcune di queste espressioni o comunque vi capita di non essere sempre soddisfatti e pienamente felici e di voler cercare qualche cosa di pi di quello che gi avete. A me capitato tante volte e sono sicuro che anche il Conforti, il nostro giovane santo, si trovato in questa situazione. Alla ricerca di qualcosa di pi grande, del progetto di Dio nella sua vita, nel suo cammino fatto di incontri, di sguardi, di sensazioni, di emozioni; con Cristo che lo interrogava, lo interpellava e lo chiamava, il Conforti arrivato a trovare qualcosa di ben pi grande che ha stravolto la sua vita, quella di coloro che gli stavano attorno e quella di tante persone che ancora oggi hanno modo di accostarsi ai suoi scritti e alle sue opere. Non si tratta di qualcosa di materiale, nemmeno di una felicit passeggera, ma di quella che lui stesso definisce la personificazione pi bella e sublime della vita ideale: essere missionario, mettere a disposizione di Dio tutto se stessi, lasciando la propria patria e andando dove ancora Cristo non conosciuto. Conforti aveva questo sogno fin da piccolo e il Signore gli ha permesso di realizzarlo nella creazione di una famiglia missionaria, quella saveriana, oggi composta da padri, suore, laici, che portano avanti lopera da lui iniziata. Non so se in questo numero riusciremo a cogliere effettivamente la grandezza e la santit del Conforti e lattualit del suo messaggio, ma ci auguriamo che la lettura dei vari articoli, e soprattutto delle testimonianze, ci aiuti a scoprire - o riscoprire - nella nostra vita lurgenza della missione e linvito sempre attuale di Cristo ad andare ad annunciarlo nel mondo intero. Chiss che anche per noi la missione non diventi quel qualcosa di ben pi grande che tutti, in particolare i giovani, cercano nella loro vita. Buona lettura a tutte e a tutti, ciaociao.

03

volto come fratelli, rispettatevi come principi umano... Amatevi

LMons. Conforti ` umanita di


a vescovo fu vicino alla sua gente cercando di essere deciso ma anche attento soprattutto nei confronti di quei sacerdoti che si trovavano in situazioni difficili. Ma lumanit di Guido emerge nel suo bisogno di costruire amicizie vere, su cui poter contare , a cui chiedere consiglio. Le prove che Guido ha dovuto affrontare la salute cagionevole, la rinuncia dopo un anno di episcopato alla diocesi di Ravenna, gli ostacoli per lapprovazione della sua Congregazione, lespulsione dei suoi missionari dalla Cina dei Boxers, la morte del primo Diego Pirani sx e Alessio Crippa sx

Quelli che lhanno conosciuto, hanno descritto Guido come un uomo con il dono di una personalit armonica: dignit e affabilit, fortezza e vulnerabilit, capacit di decidere e di aspettare.

saveriano Caio Rastelli hanno donato al suo carattere il coraggio di chi nelle cadute della vita sa spingere lo sguardo oltre per poter scrutare le vie per rialzarsi e affrontare le nuove sfide che appaiono allorizzonte. Ma anche la capacit di rileggere con audacia il proprio passato, senza paure e sapendo rischiare. I suggerimenti che aveva dato ai formatori per lo stile dei suoi missionari esprimono chiaramente il suo sentire e il suo essere. Egli prendeva come riferimento Filippesi 4,8: Tutto quello che vero, tutto quello che onesto, tutto quello che giusto, tutto quello che santo, tutto quello che rende amabile a queste cose pensate. Guido inoltre consigliava di sviluppare linteresse per la cultura e la creativit, favorendo diverse possibili iniziative a sostegno della diffusione dellideale missionario (stampa e altro): in questo spirito diniziativa ha avuto un punto di vista molto ampio.

04

buono, bello, bene e vero


Annalisa Cosseddu indubbiamente questa, una delle cose pi toccanti del mio cammino nella famiglia saveriana: aver sentito che qualcosa si era mosso in me grazie al volto di chi avevo ritrovato Luminoso, radioso, accogliente, felice, emozionato, fiero, consolante, fiducioso, coraggioso, determinato, sincero, paziente, generoso, stato ed oggi il volto dei missionari, delle missionarie e dei laici saveriani incontrati in questi anni. Incontrati quando avevo undici anni, incontrati quando sono tornata in

punta di piedi nella loro casa, incontrati nellultimo incontro al Tabor, incontrati nellesperienza in Africa e rincontrati qua in Italia dopo il loro rientro dalla missione. Mi vengono in mente i volti della coppia di laici che hanno detto s nellaiutare noi giovani nel discernimento, i loro occhi desiderosi di trasmetterci tutto il loro bene condividendo con noi anche le situazioni pi difficili della loro vita. Penso al sorriso, allenorme capacit di ascoltare e consolare di chi solitamente sta nella portineria della casa saveriana del mio paese ed ha una parola sempre accogliente per tutti. Penso al volto di quelle saveriane incontrate in Africa e che ogni giorno spendono la loro vita al dispensario, tra vaccini, malaria e tifo, ma che ogni giorno hanno il sorriso per essere l! Penso al volto di chi, pur ammalato, persiste nella voglia di sorriderti e donarti un abbraccio Con la grazia di questi volti riesco veramente a capire come il progetto di Dio sia dare un volto e come il miglior dono che possiamo fare a qualcuno sia il nostro volto, nato unicamente da una CHIAMATA DIVINA: volto di un uomo che, come tale, quel composto meraviglioso di anima e corpo, opera per eccellenza come ha detto il Conforti e certamente sempre BUONO, BELLO, BENE E VERO!!!

05

volto come fratelli, rispettatevi come principi umano... Amatevi

Esperto
di relazione
Serge Arthur Tchatche sx

Il missionario deve essere un esperto di relazione! Pienamente cosciente di questo, Guido Maria Conforti ne delinea il volto con questa espressione: amatevi come fratelli e rispettatevi come principi. Per fare grandi uomini e donne dediti all'annuncio, il Signore ha bisogno di persone con una grande apertura di orizzonti e una grande capacit di adattamento che sia sostenuta da una umanit ricca ed equilibrata. ll volto umano che egli sogna un volto dentro il quale possiamo riconoscere quello di Cristo e, cos facendo, quello del Padre. Infatti per lui se si colpisce l'uomo si attenta a Dio nell'opera sua, poich Dio presente nell'uomo come l'artista presente nella tela che egli stesso ha dipinto. E cos tutto ci che pu togliere all'uomo lo splendore della bellezza divina riflesso in lui, ferisce e disonora Dio.

Il volto umano, riflesso del volto di Cristo, per Guido caratterizzato dal dono della libert. libero solo chi capace di assumersi un impegno e di portarlo a termine con fedelt, chi capace di giocarsi la vita all'interno di un progetto con l'altro, con l'altra, con l'Altro e per gli altri PER SEMPRE. Significa essere DISPONIBILE per gli altri, avere lealt, creativit, discrezione e senso dei limiti, volont di crescere, di apprendere, di migliorarsi; significa scegliere di aprirsi al rischio della relazione.

La capacit di entrare in relazione la seconda caratteristica del volto umano che Guido desidera condividere con chi segue Cristo da vicino e che propone a chi lo vuole seguire nella vita di ogni giorno. il volto di chi vede, cerca ed ama Dio in tutti; di chi pienamente uomo o donna e cos realizza il sogno di Dio su di s. Creandoci, Dio fa un sogno che una promessa: promette al mondo che, attraverso ognuno di noi, migliorer la vita degli altri e li render pi felici. Per Guido Maria Conforti questo avverr dove saremo capaci di generosit, di serenit, del senso dell'altro, di capacit di ascolto, di attenzione agli altri, di accoglienza e condivisione, di solidariet, di amore per la giustizia e di schiettezza. Il volto umano che egli propone a noi giovani quello di chi ha coscienza che il cuore gli dato per amare, ed il bene, unicamente il bene, lobiettivo a cui naturalmente tende (); il volto di chi cerca di essere felice, di chi cercando di essere felice scopre - come Alexander Supertramp (Into the wild) - che the happyness only real when shared (la felicit vera solo quando viene condivisa).

06

dallAfrica | Romeo Kengne sx

Il Signore ha bisbigliato qualcosa alla rosa: ed ecco la rosa si apre al sorriso. Ha mormorato qualcosa al sasso ed ecco che ne ha fatto una gemma. Ma che cosa avr mai bisbigliato il Signore allorecchio delluomo? Gli ha bisbigliato in quel giorno lontano, in quellalba remota, una sola parola: amore. Ed per questo che luomo capace di amare e di essere amato.
Gial Ad-Din Rumi

esperti di umanita `
Rendo grazie al Signore per i valori umani fondamentali che ho trovato nelle persone, che hanno forgiato in me una grande apertura di spirito e mi hanno fatto capire il valore dell'uomo agli occhi di Dio. Certi valori intimamente legati alla fede in Dio, senza che ce ne accorgiamo, portano il colore e il sapore del Vangelo; soprattutto quando mi impegno a dare agli altri il meglio di me, dono gratuito, generoso, aperto e attento: in questa circostanza la gioia pu solo invadermi e rimanere in me. Mons. Guido Maria Conforti, di cui ammiro il senso della realizzazione gioiosa della propria vocazione, raccomanda di avere il senso dell'altro; perch il missionario secondo l'esempio di Cristo, uomo perfetto deve cercare di condividere il cammino degli uomini e delle donne di qualunque convinzione e identit religiosa. Personalmente, penso che siamo chiamati a diventare degli esperti in umanit. Una delle caratteristiche distintive ed essenziali del nostro essere saveriani si fonda, giustamente, sul fatto che se la fede in Dio non si attualizza mediante un amore concreto, un farsi dono, il rispetto, rimane una fede morta. In questo senso non possiamo parlare del volto umano come di un trattato di teologia, ma come una capacit di relazione prodigiosa e di incontro armonica. Se la nostra vocazione adorare e servire Dio nella Chiesa e testimoniarlo nel mondo, essa deve essere una vocazione umana. Parlo della chiamata e della capacit ad essere umani, cio a vivere nel mondo come uomini riscattati che compiono ogni giorno il sogno iniziale di Dio; uomini che sappiano testimoniare l'amore, provare gioia e dare all'altro condizioni migliori di vita che oltrepassino di molto le solite condizioni di vita. Questo volto umano, senza esagerare in nulla e senza abbellirlo pi del necessario, porta il volto umano di Dio come fonte di vita, sorgente d'amore e fondamento dell'essere. Questo volto umano pi un'attitudine che una parola; pi che uno slogan, una chiamata a fare nostre l'accoglienza e la condivisione, l'apertura e la speranza e a cambiare le nostre mentalit cos vecchie.

07

volto come fratelli, rispettatevi come principi umano... Amatevi


dallAmerica Latina | Miguel Taboada sx che gridano nei corridoi degli ospedali pubblici aspettando un intervento chirurgico. Penso al volto piangente delladultera, dove Ges continua a scrivere per terra (in Brasile, ogni due ore una donna morta vittima di violenza ). Il volto dei lebbrosi, ragazzi di strada di nove anni che si prostituiscono per due euro, quando non vengono rapiti per traffico di organi. Il volto giovane di Ges ucciso a causa di droga. Ci sono anche i volti risorti di Ges: negli ultimi 30 anni: circa 80 popoli indigeni considerati estinti ma sono tornati ad essere riconosciuti. Milioni di famiglie si sono rialzate dalla miseria che li schiacciava e nessun brasiliano muore pi di fame. Quasi tutte le famiglie brasiliane hanno almeno una bibbia in casa. Le liturgie sono una festa in molte comunit, con riti che a volte risentono delle culture afro-indigene, europee e, la partecipazione dei laici molto pi attiva. Finalmente, Ges risorge oggi quando vediamo che ogni anno aumenta il numero di missionari brasiliani che valicano le frontiere della patria amata per annunciare a chi ancora non conosce la bellezza di Dio Padre e Madre di tutti! Una frase che pu definire il popolo brasiliano potrebbe essere: sou brasileiro, no desisto nunca (sono brasiliano, ma non mi arrendo mai!) ed allora limmagine potrebbe essere quella di Ges che indur il suo volto perch in cammino verso Gerusalemme.

i volti del brasile


uando penso a due volti che si incontrano, il mio cuore pensa a Ges di Nazaret, agli incontri marcanti che ho avuto con Lui in questi anni di Brasile. Penso al volto di tante samaritane, discendenti di africani, povere, che sopravvivono senza marito con meno di 200 euro al mese. Penso anche al volto di tanti indemoniati di nome legione, nelle carceri straripanti e miserabili, dove le donne che vogliono visitarli devono spogliarsi per essere perquisite. Penso al volto di milioni di Bartimei

Isabella Orsi

i volti del carcere


ifficile pensare ad una missione fra le celle di un carcere e, in aggiunta, un carcere di massima sicurezza come quello della mia citt; anche perch si pensa che la missione sembra realizzarsi solo pienamente nellandare lontano, fra gente che non conosci ma soprattutto che non stata ancora raggiunta dalla bella notizia di Ges. Invece il Signore mi ha chiamato a vivere, quasi quotidianamente, la mia missione di battezzata fra le sbarre. meraviglioso lincontro con questi fratelli che vivono questa, pi o meno lunga, parentesi della loro vita nel carcere. Ed ecco che i cuori si aprono in un accoglienza dolce e piena damore, sorge sempre pi il bisogno di ascoltare e

08

conoscere la Parola di Dio, di essere aiutati a capirla e, specialmente a viverla quando molto radicalmente ti chiede di perdonare a chi ti ha fatto del male e di amare i nostri nemici. Ma quello Spirito che aleggiava sulle acque alla creazione, aleggia e in modo potente fra quelle sbarre, entra nelle celle, d forza, conforto e speranza. Scorrono davanti a me, come in una pellicola di un film, i tanti volti segnati dal dolore, dalla rabbia, dal pentimento, dal profondo desiderio di giustizia e di dignit; volti gioiosi e contenti per un colloquio ottenuto, per una visita inattesa; volti inquieti e ansiosi che attendono un permesso premio tanto sospirato; volti malinconici e rassegnati per fine pena mai!! che continua come un martello a rimbombare nella testa. E ti senti come una piccola goccia in quel mare di dolore, ma strumento nelle mani di Dio per far sapere loro che c un Padre che li ama nonostante tutto, e che nella sua grande misericordia l che li aspetta come figli i pi amati. E quando alla fine della celebrazione eucaristica cantiamo insieme a Maria, bello sentire come lanelito alla libert venga affidato ad un canto e ad una preghiera alla nostra madre comune e... allora il cuor si riempie di gioia e sgorga spontaneo un grazie per questa missione fra gli ultimi.

famiglia

fare del mondo una sola famiglia

Una comunita ` di fratelli per una Chiesa Famiglia


Diego Pirani sx e Alessio Crippa sx

es laveva voluta cos la sua comunit: uno solo il vostro Padre e voi siete tutti fratelli(Mt 23,8.9). Senza strutture piramidali. Ma i costumi dei tempi resistono e anche le tendenze a strutturarsi secondo lo statuto socialetalvolta logiche di potere si inseriscono anche nella Chiesa. Guido in questo ci teneva molto a sottolineare la differenza cristiana. Infatti nel suo seminario volle, fin dallinizio, delle relazioni diverse, pi evangeliche. Come segno, volle che tutti sedessero alla stessa mensa: padri, rettori, giovani e ragazzi in formazione. Non fece mai pesare la sua autorit di vescovo, n in casa dei missionari n tra i sacerdoti della diocesi. Nelle situazioni conflittuali non prese mai posizioni autoritarie: sempre, quando non erano in gioco valori necessari, cedeva per il bene della fraternit. Si comport sempre da padre e da fratello. Tutti quelli che gli furono vicino testimoniarono di questo. Guido amava ripetere Chi ama Dio ami anche il proprio fratello(1Gv 4,8) affinch tutta lumanit e in modo particolare i suoi missionari potessero essere un cuor solo e unanima sola.

09

famiglia

fare del mondo una sola famiglia

spirito di famiglia
Da quando ho conosciuto i saveriani i miei occhi guardano in modo diverso non solo il lontano, di cui loro danno ogni volta testimonianza, ma soprattutto il vicino molto spesso trattato con superficialit. Vorrei che i saveriani non perdessero mai la forza per testimoniare l'Amore e non si stancassero mai di essere piccole matite nelle mani di Dio per disegnare un casa dove quel fare del mondo una sola famiglia non sia solo un motto ma una semplice realta! FRANCESCO CAPORASO Fare del mondo una sola famiglia, questo il motto, estrapolato dagli scritti del Conforti, che potreste sentire o leggere sui muri, vivendo un po di vita saveriana. Parole belle, parole di speranza, parole che ci fanno sognare un mondo diverso. Il carisma saveriano della missione sembra prendere vita proprio da questo atteggiamento di accoglienza, di apertura allaltro, nella scelta dellAnnuncio della Buona Notizia ai lontani e nella consapevolezza che c un Dio da riscoprire ogni giorno in chi ci di fronte. Ed dalla percezione di questo abbraccio caloroso che il fare del mondo una sola famiglia ha il sapore di una promessa mantenuta e la concretezza di un sogno che si realizza semplicemente nella quotidianit. MARIANNA AFRICOLA

Il poter frequentare un ambiente come quello saveriano mi permette di attualizzare sempre pi il mio essere cristiana nei posti dove vivo e con le persone che frequento. Fare del mondo una sola famiglia il motto che spinge ognuno di noi a cercare la concordia e larmonia con il prossimo, con la libert di poter dire che si tutti fratelli perch figli di uno stesso Dio Padre, senza differenza di appartenenza a movimenti specifici. ALESSANDRA DE SIMONE I saveriani sono una grande famiglia, anzi un vero esempio di famiglia allargata. Con il loro impegno e attraverso mille iniziative si spronati a fare e dare il meglio di s. Non mancano momenti di condivisione per conoscere nuove persone e migliorare se stessi. un gruppo aperto a tutti dove non si giudicati, dove si cresce e si affronta il mondo insieme; come una famiglia ideale. In loro riscontro una gioia di vivere fuori dal comune, cosi dopo tutte le brutte cose che possono succedere in una giornata quando sono con loro mi sento a casa. MICHELE LA ROCCA

famiglia
Oltre i legami di sangue
Lidia Vermi mmx

fare del mondo una sola famiglia

Saveriani, nati da una intuizione di fede del Conforti, non ne portano il nome, ma cercano di vivere ci che di lui hanno ricevuto come dono: lo spirito di famiglia. Ne facciamo esperienza ogni volta che ci rechiamo in una comunit saveriana: laccoglienza, la semplicit e una fraternit fatta di stima e di schiettezza, ce lo testimoniano concretamente. Fare del mondo una sola famiglia: nella Lettera Testamento Guido esprime

questo sogno auspicando la formazione di una sola famiglia cristiana che abbracci l'umanit'', la famiglia che Cristo venuto a realizzare nel mondo. una frase ispirata alle parole di s. Paolo Non siete pi stranieri n ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2,19) ma da quale fonte pi prossima l'abbia attinta il Conforti non lo saprei dire. Forse stata una sua espressione personale, dal momento che solo nel Concilio Vaticano II che la Chiesa viene ripetutamente chiamata famiglia di Dio. (GS 92) Lo spirito di una famiglia pi a livello esperienziale che descrittivo. Della nostra famiglia naturale ricordiamo ci che abbiamo vissuto, ci che ha inciso sulla nostra vita e costituisce parte di noi stessi, della nostra individualit ed unicit. Guido, fin dalla fanciullezza pro-

babilmente, intu i significati pi veri di questa esperienza e si applic via via ad assumerla come valore per s e da proporre ai suoi figli. Egli desider che il vivere insieme dei saveriani reincarnasse il modello familiare e fosse modellato su di esso. A detta di un testimone: E tanto insist su questo concetto e tanto si adoper per attuarlo che ottenne il miracoloso intento. Lo spirito di famiglia anche una caratteristica delle missionarie di MariaSaveriane che mons. Conforti ha desiderato, pur non avendo potuto fondarle direttamente ma tramite un suo figlio, p. Giacomo Spagnolo; ed pure la caratteristica dei laici saveriani, che danno completezza alla Famiglia Saveriana. E per noi oggi, chiamati a formare questa famiglia di figli, non legati da vincoli di sangue o di etnia, ma dallo Spirito di Dio che ci mette in comunione tra noi, non potrebbe essere una provocazione del Conforti essere artefici di unit in questo nostro mondo?

11

famiglia

fare del mondo una sola famiglia

dallAfrica | Paolo e Giovanna Volta Laici saveriani

giorno per giorno


uesta sera, leggendo con calma i brevi articoletti che inviavamo tutte le settimane al giornale della nostra diocesi a Parma durante gli anni in cui siamo rimasti a Goma nella R.d.C., ho rivissuto tanti ricordi. La rubrica si chiamava siku kua siku che nella lingua swahili significa giorno per giorno e in essa raccontavamo la vita di ogni giorno, appunto; e cos mi sono tornati alla mente tanti episodi, storie vissute con i padri Saveriani, le suore della Congregazione delle piccole Figlie e la gente della Parrocchia. Siamo arrivati a Goma il 19 settembre del 2007: ad accoglierci alla frontiera con il Rwanda c'era p. Giuseppe Dovigo, missionario saveriano, parroco di S. Francesco Saverio nel quartiere Ndosho alla periferia della citt. A lui ci siamo affidati per i primi mesi della nostra vita a Goma; si era preoccupato di trovarci una casa in affitto dove siamo rimasti i primi sei mesi in attesa di costruire, nel terreno della parrocchia, la casa dei laici

Vivere in Africa, a fianco dei Padri e ` stata una Grazia, quella di poter camminare insieme ad una grande Famiglia con la quale abbiamo tanto desiderato creare uno spirito di vera Fraternita `
saveriani a fianco della casa dei padri. Nei primi giorni ci ha accompagnato al mercato ad acquistare piatti, bicchieri, pentole, ecc.; ci ha fatto conoscere Isidor, il nostro insegnante di lingua swahili e ci ha piano piano inserito nella vita della parrocchia e del quartiere. Nel febbraio del 2004 poi morto p. Simone Vavassori, a causa di un ictus, dopo 32 anni vissuti in Congo di cui 15 come superiore regionale: lui aveva accompagnato la nascita della prima missione a Goma della famiglia del laicato saveriano. Ricordo anche p. Humbero Alejos, giovane missionario saveriano messicano, arrivato a Goma solo poche settimane prima di noi: con lui abbiamo creato davvero una bella amicizia.Altri padri si sono susseguiti negli anni in cui siamo rimasti a Goma: p. Sisto, p. Antonio Belardelli, p. Piero Mazzochin e, non ultimo, p. Giuseppe Galli che solo da poco ci ha lasciato: morto nel lago Tanganika per un malore. Vivere in Africa, a fianco dei padri stata una Grazia, quella di poter camminare insieme ad una grande Famiglia con la quale abbiamo tanto desiderato creare uno spirito di vera Fraternit.

12

dal Giappone | Maria De Giorgi mmx

fare del mondo una sola famiglia


i volte in questi venticinque anni di attivit missionaria presso il Centro di spiritualit e di dialogo interreligioso Shinmeizan le parole di mons. Conforti: Fare del mondo una sola famiglia mi sono risuonate nel cuore e nella mente rafforzando in me la gioia di essere saveriana. Shinmeizan, che in giapponese significa Montagna della vera vita, stato fondato nel 1987 da p. Franco Sottocornola, sx. Il Centro che sorge nella provincia di Kumamoto, sullisola meridionale di Kyushu, nella cittadina di Nagomi, aperto a persone di tutte le religioni e accoglie chiunque desideri condividere la nostra vita per una pausa d silenzio e di preghiera, per consiglio e aiuto, per un cammino di ricerca e di confronto, per momenti di studio, di approfondimento e di dialogo. In questi 25 anni, la media annuale dei visitatori provenienti dalle varie parti del Giappone e dallestero, si mantenuta sul migliaio e ci ha arricchito della presenza di persone giunte dai cinque continenti e da trentadue Paesi. Capita spesso che ospiti di diverse nazionalit si trovino insieme a condividere la nostra vita, la preghiera e la tavola, in un clima di fraternit che va al di l delle differenze nazionali, culturali, religiose e linguistiche. in quei momenti che ho capito e gustato pi profondamente la bellezza e lattualit del carisma saveriano e della consegna di mons. Conforti: fare del mondo una sola famiglia. Una consegna che dovrebbe essere il distintivo che caratterizza il servizio saveriano alla missione, soprattutto nel momento storico attuale in cui la famiglia umana sempre pi lacerata da lotte e divisioni. Una consegna che fa eco a quanto il Vaticano II ha autorevolmente ribadito nella Dichiarazione Nostra Aeate: I vari popoli costituiscono una sola famiglia. Essi hanno una sola origine, poich Dio ha fatto abitare lintero genere umano su tutta la faccia della terra; hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bont e il disegno di salvezza si estendono a tutti (NA 1)

Alessandro Andreoli laico saveriano

fare missione insieme


are missione insieme, religiosi, religiose e laici ciascuno con la propria specifica vocazione, ma tutti uniti dallo stesso desiderio di missione e da uno stesso carisma che vuol fare del mondo una sola famiglia. C bisogno di testimoni credibili, di esperienze vitali, capaci di parlare con leloquenza dei fatti e della vita piuttosto che con le parole. E cosa c di pi credibile e coinvolgente che unesperienza di missione fatta insieme: consacrati, consacrate e laici?

Alessandra ed io abbiamo avuto il privilegio, ma soprattutto la grazia, di vivere questa esperienza in prima persona avendo fatto parte per alcuni anni dellequipe che ha elaborato il progetto Tabor. Tale progetto offre un percorso di discernimento promosso dalla famiglia saveriana e rivolto ai giovani in ricerca, per offrire loro la possibilit di vivere un tempo intenso e personale di riflessione sulla propria vita, aperto ad ogni tipo di vocazione cristiana, alla luce della fede e della missione. Nei quattro anni di attivit sono stati veramente tanti i doni ricevuti e tanti i ricordi che ci portiamo dentro. Certamente la vita dei giovani di cui abbiamo incrociato la strada: una vita fatta di domande, attese,

sogni, dubbi, paure, ma anche colma del desiderio di incontrare Lui... e di vivere la missione. Ma il ricordo pi bello che ci portiamo dentro senza dubbio la consapevolezza di unesperienza vera di missione fatta insieme, nella quale abbiamo sperimentato la bellezza del fare comunione, la fatica e la gioia dellascolto, lo stupore nel trovare spesso soluzioni inedite mettendo insieme ciascuno i propri carismi, la bellezza dellaiutarsi reciprocamente... insomma, in una parola: fare famiglia e annunciare che la missione possibile proprio a partire da questo, perch non c forma pi credibile di annuncio se non quello del fare famiglia e perch, come ci ha detto anche Ges: da come vi amerete sapranno che siete miei discepoli.

13

cristocentrismo

io guardavo lui e lui guardava me

Gesu Cristo `
Diego Pirani sx e Alessio Crippa sx

al centro della sua vita

14

cristo, la forza della missione


Marianna Africola

15

cristocentrismo

io guardavo lui e lui guardava me

Il Cristocentrismo
nel Beato Guido Maria Conforti
Mirella Giannattasio laica saveriana

16

Tra i se e i ma
Maria Laura Corti mmx Missionaria di Maria - Saveriana

Se la missione solo partire, basta acquistare il biglietto. Se la missione solo solidariet, si attua dando qualcosa. Se la missione solo rispondere a situazioni di disagio, emergenza passeggera. Se la missione solo allargare gli orizzonti, questi finiscono per chiudersi. Ma ecco: la missione Qualcuno: Ges, il Figlio di Dio. Lui che passato e passa facendo del bene a tutti. Lui, che ci ha amati fino allestremo della croce. Lui, che ha promesso di restare Accanto a coloro che invia. Lui che conosce il nome, il volto, il cuore di ogni uomo e donna che vuole salvare. La missione allora vita per tutti, vicini e lontani, soli o insieme, oggi e sempre, fino a quando Dio che Amore sar tutto in tutti.

17

cristocentrismo
Pagina biblica
Non possiamo vivere senza di lui
Giovanni Matteazzi sx

io guardavo lui e lui guardava me

Noi non possiamo pi vivere senza Ges Cristo, perch senza di Lui la nostra vita e lesistenza dellintero universo non hanno pi senso

18

Una vita donata


Diego Pirani sx e Alessio Crippa sx

consacrazione

vedere, cercare, amare Dio in tutto

20

21

Teresina Caffi mmx

Testo biblico

22

Come una danza allamore

Alessandra Franz, Lsx Serge Arthur Tchatche, sx

23

missione

caritas Christi urget nos

Lorientamento deciso

verso la missione

Diego Pirani sx e Alessio Crippa sx

uido colpito al cuore dallamore senza fine di Ges Crocifisso che dona la sua vita per la salvezza dellumanit. Diventa cos molto sensibile alle risposte pi radicali allamore di Dio. Durante gli anni di seminario leggeva con attenzione le riviste missionarie del tempo. Notava gli esempi coraggiosi dei missionari. In seguito fu attirato dalla lettura della vita di s. Francesco Saverio. Decide cos di essere missionario, per rispondere alla pienezza di amore ricevuto: una chiamata forte che percepiva in profondit. Tuttavia una malattia grave gli imped di realizzare questo desiderio Guido continu la sua vita in seminario non dimenticando per il suo sogno: esso gli rest dentro, profondamente ancorato. Addirittura pi forte di prima. Gi alla fine del corso teologico infatti, non ancora ordinato prete, sullesempio di altri sacerdoti in altre regioni dItalia, cominci a pensare alla possibilit di fondare un seminario missionario Riusc a realizzare il suo progetto e

24

consacr ad esso tutte le sue energie. Una volta divenuto vescovo continu, nonostante le molteplici occupazioni, a far crescere la sua famiglia missionaria: i missionari saveriani. Guido vive la tensione di Ges per la costruzione di un mondo che sia una sola famiglia: un solo gregge e un solo Pastore (Gv 10,16). Per lui la missione unintuizione carica di utopia ma anche di concretezza: ebbe sempre i piedi per terra. Lutopia lha portato, nonostante la sua salute e i disagi del tempo, a visitare i suoi missionari in Cina; un viaggio che sar motore per riflettere sulla missione e sulla ricchezza della cultura di altri popoli (dir: si allargano le idee e si acquista un modo di sentire e di giudicare che meglio risponde a realt). Ma piedi per terra anche da vescovo di Parma: fu, infatti, missionario nella sua terra, spingendosi negli anni della Grande Guerra e dellepidemia di febbre spagnola a visitare di continuo la diocesi per stare vicino alla gente, soprattutto ai pi poveri, sostenendo i circoli giovanili, visitando gli ospedali, dando fiducia al laicato e promuovendo lanimazione missionaria del clero (creando lUnione Missionaria del Clero, collaborando con il p. Manna)

Un sogno

Colombia
Mirko Sessa

chiamato

Lincontro con i missionari presenti sul territorio mi ha stupito. Cio che mi ha colpito in ` misura maggiore sono state due caratteristiche che ho riscontrato in ognuno di loro: la gioia e la semplicita `.

25

missione

caritas Christi urget nos

Missione:
Pietro Pierobon sx

tra crocevia e strade parallele

I santi sono per definizione, e non solo, persone moderne, cioe ` pienamente immerse nel loro tempo! Ogni tanto mi fermo a chiedermi come il Conforti avrebbe pensato e definito la missione oggi.

e la missione, e non poteva essere altrimenti, una delle cinque costanti intorno a cui si articola la vita dei Saveriani, compresi quelli che per i motivi pi diversi e per i servizi loro richiesti non sono mai partiti in missione, e tra questi lo stesso Guido Maria Conforti, normale chiedersi come declinare oggi il verbo missione in un contesto dove, si dice, tutta la Chiesa missionaria e dove, allo stesso tempo, la maggior parte dei cristiani in missione (nel senso classico) non ci andr mai! Non sono per questo missionari? o addirittura non sono Chiesa? se vero che non c Chiesa senza missione! questo il groviglio di pensieri e domande che mi frullano in testa mentre cerco di dare forma ai miei pensieri, e non so se riuscir a trovare una risposta esaustiva. Cos, mentre riflettevo, sono andato a rileggermi le Lettere ad un prete e ad un giovane italiano scritte alla fine del Convegno di Foligno dellestate 2010. Tra laltro c scritto: noi giovani

26

esprimiamo il bisogno di essere aiutati ad assumere la nostra missione nella Chiesa per il mondo e abbiamo capito che la missione condividere, testimoniare e mettersi in gioco. Ripensavo anche al titolo del Convegno, al crocevia, soprattutto perch lavorando in Italia ho limpressione che a volte, come Chiesa, pi che al crocevia camminiamo su strade parallele alla vita della societ, dei giovani, della politica, delleconomia, della giustizia Per questo mi chiedo come il Conforti avrebbe declinato la missione oggi per andare oltre queste frontiere cos poco visibili ma molto reali! Come avrebbe, con la sua genialit, creativit ed energia (strana vista la sua fragile costituzione) avvicinato il nostro mondo in continua evoluzione e che con tanta naturalezza fa a meno di Dio, di Cristo e della sua

Buona Notizia? Certo una missione molto diversa da quella di fine 1800 e inizi 1900. Non so se questa realt un nuovo ad extra; per dopo 12 anni di Africa e altrettanti in Italia mi chiedo davvero se questa non sia una moderna frontiera della missione? Credo anche che oggi pi facile fare missione tra i poveri che tra i ricchi, pieni di s, e che non hanno bisogno di Dio. In questo contesto, soprattutto per chi in missione non partir mai, credo che la sfida consista nella capacit di dialogo; e non penso solo al dialogo interreligioso ma allincontro con la gente in questo Occidente caratterizzato dal relativo. Disponibili a vivere questa dimensione della missione non ci saranno pi problemi in qualsiasi situazione, luogo o condizione la vita ci conduca a testimoniare Ges Cristo. Gli artisti hanno sempre una marcia in pi; e allora chiudo prendendo a prestito due testi di cantautori italiani: il viaggio pi coraggioso sempre lincontro e viaggiare non solamente partire, partire e tornare, ma imparare le lingue degli altri, imparare ad amare.

Buona missione!

Un vescovo

per il mondo
don Gianni Cesena

27

missione

caritas Christi urget nos

, Missione e
Fermarsi per vedere che esiste un'altra umanit... Pensare al mondo come al paese dei tuoi fratelli e delle tue sorelle. Fare il tifo per l'Uomo e non per le religioni. Fratellanza e non gemellaggio... Partire insieme verso il mondo, la vita, il significato, la gioia! Abbattere le frontiere e sognare insieme Testimoniare il miracolo di vivere insieme.

Smettere di girare intorno a se stessi... Passare dallaiuto al dono di s. Servire la vita donandola e non servirsi della vita. Avere qualcosa da condividere: fede, cultura, valori e...

...anche la propria povert per imparare a ricevere. sfidarsi a vivere con il necessario. Accorgersi che un vicino - o lontano - ha bisogno di te. Camminare con gli altri alla ricerca della verit. Andare controcorrente.

Usare il cuore e non le armi Credere nell'umanit che crede nell'amore.

28

NARRARE Ges, Camminare nella notte con Lui per poter vedere sorgere l'aurora. Lasciarsi spingere dal suo Amore FARE DEL MONDO UNA SOLA FAMIGLIA.

intervista

card. Dionigi tettamanzi


La canonizzazione di Guido Maria Conforti
intervista a cura di p. Rosario Giannattasio sx rare il rinnovamento delle nostre comunit. Non si tratta solo di collaborare alle iniziative di promozione umana che i missionari e i loro amici sostengono con generosit e non raramente con eroismo. Si tratta piuttosto di condividere la fede: il Credo dei fratelli lontani ci sostiene, ci istruisce, ci invita alla perseveranza. Da loro riceviamo una testimonianza di cui abbiamo bisogno: lannuncio cristiano non si ferma davanti a nessuna difficolt, anzi si rafforza nelle sfide poste dallincontro con le altre religioni e con le gravi povert di tanti paesi del mondo. Continuiamo a pensarci a fianco di quanti non vivono in condizioni favorevoli per le situazioni di miseria, per loppressione della violenza, della mancanza dei diritti, fino alla stessa persecuzione. Non si tratta solo di dare del nostro superfluo, ma di accogliere le persone, la loro fede, le loro giuste aspirazioni, come certamente ci ha insegnato il Conforti. Un consiglio da dare ai giovani italiani. So che molti giovani viaggiano nei paesi di missione sia come turisti, sia per visitare i missionari e le Chiese locali. Altri si impegnano per qualche tempo nel Servizio Civile allestero o addirittura in tempi prolungati di servizio missionario. Educarsi in generale a uno sguardo che esca da s, che non tenga conto solo dei propri problemi, studiare le lingue e le culture, aiuta a diventare cittadini del mondo come lattuale momento della storia richiede specialmente ai giovani. A loro, in Europa, richiesto un supplemento di responsabilit verso i popoli poveri: laccoglienza e la disponibilit verso i giovani migranti, che spesso proprio i giovani vivono con maggiore naturalezza, pu essere segno di speranza e metodo di lavoro per il futuro.

Vescovo per la Chiesa e per il mondo. Conforti viene presentato spesso in questo modo. Oggi, un vescovo, in che modo pu vivere il suo servizio allinterno della sua diocesi, ma con unapertura al mondo? Il ministero del Vescovo non solo per i credenti e per chi viene in parrocchia: lui il primo evangelizzatore. Quando sono venuto a Milano, nella prima Veglia missionaria in piazza Duomo, anchio ho sentito di ricevere un mandato missionario insieme a coloro che hanno ricevuto il Crocifisso per partire verso terre lontane. A suo tempo la cura del Conforti stata soprattutto per i sacerdoti: ho avuto la fortuna di incontrare i fidei donum ambrosiani oggi si tratta di preti ma anche di laici nelle mie visite in Zambia e Per e di conversare con loro in occasione dei loro rientri in Italia. Mi sono convinto che il Signore chiama alla missione ancora tante persone, con diverse vocazioni, e che queste partenze sono una ricchezza per la nostra Chiesa. Servire il mondo non solo pensare ai popoli lontani, ma anche a quanti vengono tra noi per cercare lavoro e qualit di vita e a quanti, italiani di nascita, vedono la loro dignit messa in pericolo dalla disoccupazione, dalla malattia, da situazioni estreme come quelle della povert o dei campi nomadi. Un Vescovo pensa spesso e interviene per queste situazioni, come abbiamo fatto con il Fondo per le famiglie. Infine vorrei dire che il Vescovo si sente fratello di chi ha dato la vita per il Vangelo: ricordiamo il Vescovo Romero di San Salvador e molti altri, ma per noi milanesi importante ricordare mons. Luigi Padovese, ucciso in Turchia lanno scorso. In che modo la missione pu aiutare il cammino di una diocesi come quella di Milano? Ho avuto talvolta occasione di dire che noi abbiamo bisogno della missione, perch da essa possiamo spe-

ai dilettissimi giovani
Carissimi,
o invito, non facesse sentire nel cuore lamoros scortese rifiuto, e non volga le risponda con uno one, che gi ne e per mire per assecondare uninterna ispirazi spalle al Maestro per ragioni uma to, ontenti di un senso di sterile po a questo mi sollecita Ges Cris da tem terrene. Non si acc esimo, gelo, ma dopo diciannove secoli di Cristian ammirazione per gli araldi del van va e oggi ripetere ancora quanto dice io degli apostoli, risponda potrebb seguendo lesemp ate i vostri ore; ti mestamente ai suoi apostoli: "Alz senza esitare: eccomi pronto, o Sign e guardate le campagne che gi tu vada, andr ovunque tu occhi, seguir ovunque se biancheggiano per le messi... la mes voglia. sono pochi. o pi sublime; veramente copiosa, ma gli operai Si tratta della vocazione allo stat messe che a conquista Pregate dunque il padrone della si tratta della causa pi santa, dell 4 - Mt 9). riservato un mandi operai per la raccolta" (Gv pi gloriosa e legittima, alla quale lano lamore i premio e a Queste accorate parole, che rive premio e una gloria superiore a ogn ini, e che ecitare il immenso del Salvatore per gli uom ogni gloria Io non vengo ora a soll , da tanti non lcosa di ben risuonano come un invito amoroso vostro obolo. Vengo a proporvi qua ora state comprese pienamente e Signore lo vuole, se vi sentite sono anc pi grande. Se il Dio, a meditate come converrebbe. capaci di tanto, vengo in nome di i ei che di preferenza le meditassero rificio delle vostre giovinezze, E io vorr domandarvi il sac degli slanci rgie e degli giovani, perch la giovent let del vostro ingegno, delle vostre ene sacrifici eroici e grande generosi, dei propositi virili, dei affetti pi legittimi e pi cari. un oli. che vi propongo, ma ve lo dedizioni senza limiti e senza calc delle sacrificio quello Saverio, il dato prima Ben le aveva meditate Francesco domando in nome di Colui, che ha ssandro dell'era o di grande apostolo delle Indie, l'Ale tutto se stesso per noi e ha promess a, il quale in un momento di sublime e suoi fratelli coloro che in cristian riconoscere com ere Padre suo. entusiasmo scriveva: "Io vorrei corr questo compiranno la volont del t d'Europa per a di amore attraverso le scuole e le universi Chi sapr dare questa suprema prov serbano per ineffabili dire a tanti studenti e dottori, che godr, anche in questa vita, gioie oni do, preludio di quelle che gli si la loro scienza, che vi sono mili se stes sconosciute al mon i se non a e nessuna d'infedeli, che si farebbero cristian sono riservate in cielo. Nessuna gioi loro che se che coopera mancassero gli operai. Per dire gloria supera quella dellapostolo, i spirituali la e, che cercassero nel ritiro degli eserciz con Cristo alla salvezza delle anim are: e alla civilt cristiana una di Dio, non tarderebbero a esclam volont conquista alla fede oci pronti, intero, che Signore che cosa vuoi da noi? Ecc schiera, una trib, forse un popolo he i dove vuoi, e se cos a te piace, anc sempre al suo nome.Vi mandac benediranno pur queste parole voi invoco dal fra gli indiani". Io pure vorrei che benedico con tutto l'affetto e per della nostra ile cuore di sante trovassero eco nel cuore Signore tutto il bene il vostro nob e sue file Giovent cattolica italiana e dall giovani cattolici pu desiderare. Guido Maria Conforti e un maggior numero di apostoli sorgess e anzi altre generosi da emulare, da superar su di noi il o 1925 nazioni, che oggi, in questo, hanno Parma, dal Palazzo vescovile, 8 marz alcuno di voi, ato del numero Se mai ad prim gi fatto, o giovani carissimi, il Signore avesse

30

zione missionaria giovanile anima


Cammini di formazione
Giovanissimi (13-17 anni): Missione nel cuore. Attraverso testimonianze, incontri, dinamiche e confronti, aiutiamo i o giovanissimi a fare i primi passi vers e e ad affezionarsi ad essa. la mission Giovani (18-25 anni): Missione Giovani. Tematiche, dibattiti e incontri spirituali sono alcune delle tante proposte che facciamo ai giovani. Ognuna di queste proposte ha un denominatore comune: la missione. Sono soprattutto i testimoni attuali che aiutano a crescere nello spirito missionario. Giovani (20- 35 anni): ComproMissione. Per ogni giovane c un momento in cui si sente di pi il bisogno di fermarsi, meditare e fare discernimento. Questo gruppo d questa opportunit, arricchita dalla dimensione missionaria. un cammino spirituale e interiore. Giovani (dai 24 anni in su): A servizio della missione. a Anche chi resta in Italia chiamato fare missione. Mostre missionarie, incontri interculturali nelle scuole e nelle parrocchie, testimonianze e attivit con gli stranieri: sono tutte e attivit che proponiamo ai giovani ano - noi e loro - a vivere la che aiut missione anche stando in Italia.

Progetti di formazione
Tabor
osti dei forte. Durante lanno vengono prop una proposta di spiritualit molto un po pi nel periodo di Pasqua e uno ritiri (uno nel periodo di Natale, uno momenti di silenzio, di preghiera, di lungo durante lestate), in cui vivere mento. La sede presso la Casa condivisione e soprattutto di discerni ae ata da padri saveriani, una saverian saveriana di Ancona. Lequipe form una coppia di laici saveriani.

Esperienze in missione

nte il tre tappe: un anno di formazione - dura Lesperienza in missione comprende ni erienza in missione di circa 20 gior quale ci si prepara per la partenza - lesp ette vamente, lanno di formazione che perm (Africa, Asia, America latina) e, successi sione e orientarsi verso scelte future. di rileggere quanto si vissuto in mis

Esperienze di vita comune

e imana, massimo 10 giorni. Ha com Lesperienza dura minimo una sett confrontarsi, di organizzare insieme, di obiettivo quello di imparare a vivere nalieri: scuola, lavoro, , portando avanti i propri impegni gior insieme le giornate fare questa esperienza la comunit attivit varie. La casa in cui si pu vi abitano, si vivono dei i padri che saveriana pi vicina nella quale, con . momenti in comune

ier Pellegrinaggio Loyola-Jav

di pa propongono una nuova modalit I missionari saveriani presenti in Euro . un pellegrinaggio gio missionario formazione missionaria: il pellegrinag ad arrivare ai dai luoghi di s. Ignazio di Loyola fino particolare perch parte . Dal 2012, ogni anno, Francesco Saverio luoghi del patrono delle missioni: s. idera, di fare ci sar la possibilit, per chi lo des nei primi giorni di Agosto questo pellegrinaggio.

Campi estivi

o e presenti in Italia, ogni estate ci son Regolarmente, in varie case saverian per i giovani. per i giovanissimi che delle proposte di attivit estive, sia

riani.it; saveriani.com case in Italia sui siti: save Le

a voi giovani chiedo qualcosa di pi grande: il sacrificio della vostra giovinezza per Ges Cristo
PARMA

vescovo e missionario per il mondo

1865 1931

Potrebbero piacerti anche