Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
ALLORGANO GIUDICANTE, AD ESEMPIO I RILIEVI FOTOGRAFICI PRODOTTI IN SEDE DI ILLECITO PENALE AMBIENTALE, MOLTO IMPORTANTI AL FINE DI PROVARE LA COLPEVOLEZZA DELLIMPUTATO, MA SOLTANTO SE CONTENGONO UN TIPO DI ACCERTAMENTO CHE NON E POSSIBILE COMPIERE NUOVAMENTE NEL DIBATTIMENTO.
La Suprema Corte, a Sezioni Unite, con sentenza n. 41281 del 18 dicembre 2006, ha stabilito che le relazioni di servizio effettuate ad iniziativa dalla P.G. sono atti irripetibili soltanto se contengono la descrizione di unattivit materiale ulteriore rispetto a quella investigativa e non riproducibile, ovvero la descrizione dei luoghi, cose o persone, gli accertamenti fotografici, soggetti a modificazioni. La Corte aggiunge che le relazioni di servizio, se pure documentano atti non ripetibili, sono acquisite al fascicolo per il dibattimento a condizione che siano redatte nella forma del verbale o, bench redatte nella forma dellannotazione, rechino la sottoscrizione del pubblico ufficiale redigente e non lascino incertezza assoluta sulle persone intervenute. Nella pratica le Sezioni Unite precisano che latto irripetibile in ragione del suo contenuto di consacrazione di un risultato ulteriore rispetto alla mera attivit investigativa, che non lo rende riproducibile in dibattimento per la necessit di non disperdere linformazione probatoria e di non farne venire meno genuinit ed affidabilit. Esaminiamo ora gli atti non ripetibili in generale, e nello specifico le relazioni si servizio. Su questo problema c stato contrasto nella giurisprudenza. Premesso che la comunicazione di notizia di reato un atto importantissimo, in materia ambientale altrettanto importante la redazione di tutti quegli atti che divengono irripetibili, ovverosia vengono inseriti, a cura del Pubblico Ministero, direttamente nel fascicolo del giudice, il quale ha la possibilit di venire a conoscenza di parte dellopera svolta dalla Polizia giudiziaria prima ancora dellapertura del dibattimento. La singola relazione di servizio della P.G. , in certi casi, costituisce un momento processuale altamente importante, previa conferma, ovviamente, del rispettivo contenuto, tramite la testimonianza, quale mezzo di prova, ad opera della stessa P.G. In questo senso la Cassazione Penale, con sentenza 28 ottobre 1998, n. 4 , aveva affermato la possibilit di inserimento nel fascicolo per il dibattimento dei verbali di sopralluogo e di osservazione e delle riprese fotografiche connesse. Successivamente, nel 26 gennaio 2005, aveva riconosciuto la Relazione di servizio ad opera della P.G. quale atti irripetibili, mentre, nellanno successivo, 2006,
la stessa Cassazione, ha stabilito che le relazioni di servizio e le informative ad opera della Polizia Giudiziaria non possono qualificarsi come atti irripetibili (Cass.Pen. 23 maggio 2006). Ad oggi , con la sentenza in oggetto analizzata Sentenza n. 41281 del 18.12.2006 le relazioni di servizio sono da considerarsi atti irripetibili solo se contengono delle procedure improrogabili in momenti successivi. Dopo aver fatto per otto anni il Pubblico Ministero, ritengo che linserimento del verbale di un atto di Polizia Giudiziaria nel fascicolo per il dibattimento, al di fuori dei casi previsti, costituisce una deroga non solo al principio di oralit ( che, pur caratterizzando il sistema accusatorio, non ha peraltro copertura costituzionale) ma in particolare al principio del contradditorio nella formazione della prova perch consente che latto, formato nella fase procedimentale, venga utilizzato,previa lettura del giudice prima ancora dellapertura del dibattimento, per la decisione. Nella pratica il giudice ipotizza, gi nella sua mente, la fattispecie delittuosa prima ancora di procedere allapertura del dibattimento. Fatto altamente positivo per la Polizia Giudiziaria.
appartenere alla categoria degli atti non ripetibili consente invece di affermare che questi atti sono caratterizzati dallesistenza di un risultato ulteriore rispetto alla mera attivit investigativa della polizia giudiziaria e dallacquisizione di informazioni ulteriori derivate da questa attivit: ma deve trattarsi di casi in cui questo risultato ulteriore non sia pi riconducibile in dibattimento se non con la perdita dellinformazione probatoria e della sua genuinit. Ci appare evidente nel caso delle riproduzioni fotografiche. Chi le ha materialmente eseguite potrebbe, in astratto, descrivere in dibattimento le attivit svolte ed anche riferire il contenuto delle foto, ma non potrebbe certo riprodurre le singole immagini , oggetto di scempio ambientale. Per quanto riguarda altri casi di atti tipici comunemente ritenuti irripetibili (perquisizioni, sequestri, arresti, ecc.) la costruzione di minor immediata evidenza ma il concetto analogo. Qualunque attivit svolta dagli appartenenti alla polizia giudiziaria pu essere ridescritta in forma narrativa nel contradditorio delle parti ma se questa attivit si cristallizzata in un atto o in un fatto estrinsecantesi alla mera attivit investigativa il risultato dellattivit pu essere descritto ma non riprodotto. Cos lapprensione materiale in cui si concretizza il sequestro, la ricerca materiale del corpo di reato che si svolge nel corso della perquisizione, la concreta privazione della libert personale nei casi di arresto o fermo: tutte attivit ulteriori, diverse ed estrinseche rispetto a quelle investigative, che vengono cristallizzate in un verbale il cui contenuto non sarebbe riproducibile in dibattimento o lo sarebbe ma con il risultato della perdita della genuinit e immediatezza che caratterizza la redazione del verbale che riproduce queste attivit diverse ed ulteriori, non sarebbero da ricondurre agli atti irripetibili. In parte diversa la nozione di non ripetibilit riguardante la descrizione di luoghi, cose o persone di interesse per lo sviluppo delle indagini, o per la celebrazione del processo, che assume carattere di irripetibilit quando si tratti di situazioni modificabili per il decorso del tempo (carattere peraltro presente anche negli atti tipici non ripetibili). In questi casi la non ripetibilit deriva non da unassoluta impossibilit di descrizione delle situazioni modificabili ma dalla perdita di informazioni che deriva dalla possibilit di mutamento dello stato dei luoghi, cose o persone che non renderebbe possibile, in caso di necessit, la ripetizione dellatto.