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PROGRAMMA AMMINISTRATIVO
UN IMPEGNO CHE VIENE DA LONTANO
Gi nel 2007 un gruppo di paolani cominciava ad aggregarsi attorno ad una comune esigenza:
imprimere alla vita della citt un netto cambiamento di marcia. Il candidato a sindaco, Alessandro
Pagliaro, si mise alla guida della Paola giovane, della Paola che lavora; una schiera di cittadini
indipendenti e Rifondazione Comunista furono protagonisti insieme a lui di questa battaglia,
formando una lista aperta e dinamica che solo il meccanismo di assegnazione dei seggi tenne fuori
dal Consiglio Comunale.
I cinque anni appena trascorsi ci dicono che quella battaglia era giusta. La casta paolana,
infatti, ha prodotto solo immobilismo, stagnazione e sprechi di tempo e di risorse. Oggi pi che
mai rimane in vigore la parola dordine di quellavventura: occorre cambiare.
Per questa ragione quella battaglia si oggi arricchita di contenuti e di energie nuove.
Lobiettivo quello di creare un raggruppamento di liste aperto ai settori pi democratici e
progressisti della citt, ai giovani, alle donne, al mondo dellassociazionismo, del volontariato, dei
comitati popolari, che possano dare voce e respiro a questa volont maggioritaria di
cambiamento.
Proponiamo di ripartire dal progetto del 2007 perch ancora attuale. Ed anche pi forte.
Partiti e movimenti della galassia progressista si sono unite a livello nazionale diventando
Federazione della Sinistra. Il processo in corso anche a Paola e oggi nuove associazioni, nuovi
raggruppamenti e nuove personalit indipendenti sostengono lesigenza di un radicale
rinnovamento della classe politica.
Lo straordinario successo dei referendum sullacqua, il nucleare e il legittimo impedimento,
lesaltante esperienza dei sindaci di Napoli, Milano, Cagliari e Lamezia Terme, ci dicono che
finalmente possibile battere i blocchi di potere artificialmente imposti da una classe politica
nazionale corrotta, irresponsabile, autoreferenziale, improduttiva, razzista e classista, che per
difendere i propri privilegi non esita ad aggredire i pi deboli e gettare il Paese nel baratro della
precariet e del bisogno, cancellando, come se niente fosse, quei diritti che fanno la differenza fra
unesistenza libera e dignitosa e la povert: lavoro stabile, autonomia sindacale, casa, buon cibo,
pensioni, sanit e scuola pubbliche, beni comuni.
CAMBIARE METODO, CAMBIARE FACCE
La citt deve essere guidata fuori dal guado. La difficolt dimostrata dai partiti tradizionali nel
trovare un punto di svolta in vista delle prossime elezioni il chiaro segnale di una totale assenza
di idee sul futuro dei paolani.

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Basta con le alchimie politiche concepite nel chiuso di laboratori in cui la citt non entra; basta
con le promesse blindate e preconfezionate che soffocano la partecipazione e mortificano i
bisogni. Da settimane i giornali raccontano di coalizioni che si fanno e si disfano solo in funzione
del nome di chi dovr gestire il potere per garantire gli interessi della casta locale. Ma nessuno si
preoccupa degli interessi dei cittadini.
E per questo che riteniamo che il popolo paolano debba smettere di delegare ogni decisione a
lobby poco trasparenti che non lo tengono in nessuna considerazione, destarsi finalmente dal
torpore in cui lattuale classe politica lha gettata e riconquistare la propria sovranit.
E giunto il momento di far capire ai caporioni nazionali e locali che non siamo pi disposti ad
accettare supinamente i diktat dei grandi gruppi economici e finanziari, abituati a considerare i
cittadini alla stregua di animali domestici da attaccare dove fa pi comodo, che non siamo pi
disposti ad accettare sacrifici imposti solo agli strati pi deboli della popolazione.
Occorre dimostrare ai figuranti incapaci, buoni solo a gestire interessi privati e clientele, che la
societ civile paolana in grado di tornare a bordo della nave e di guidarla fuori dalle secche del
malaffare. Le forze rispettabili della citt hanno oggi la possibilit di cogliere unoccasione storica:
diventare protagoniste del proprio presente per la ricostruzione del proprio futuro.
Questo possibile solo adottando un metodo nuovo, che parte dal basso e valorizza le
persone, il loro talento, la loro sensibilit. Vogliamo che siano i cittadini in prima persona a
indicare le priorit, scegliendo come deve essere la Paola di tutti. Vogliamo che non siano i
candidati scelti dallalto a chiedere il voto pretendendo una delega in bianco ma che siano gli stessi
cittadini e i loro comitati a proporre nomi e cose da fare, realizzando finalmente quella democrazia
partecipata che lunico modo per restituire ai paolani il controllo delle proprie scelte.
Anche noi possiamo essere protagonisti di una nuova primavera. Per una Paola che cambia il
nostro progetto quello di una citt pi giovane, pi giusta, pi libera.
CAMBIARE PAOLA
Paola citt giovane, affinch nessuno sia costretto ad andare altrove inseguendo un lavoro
precario. Vogliamo una citt in cui si rimane per scelta. In cui si possano vivere serenamente gli
impegni familiari e conciliarli con il tempo libero, in cui le politiche per l'infanzia siano centrali nel
perseguimento di una nuova qualit della vita per le famiglie e per i loro figli. Scuole, spazi per il
gioco e la socializzazione saranno fruibili per tutto l'anno; i servizi di assistenza saranno pubblici e
all'altezza del futuro che vogliamo per i nostri bambini.
Paola citt giusta, che riconosce e si avvale della ricchezza e della competenza delle donne; che
afferma i diritti fondamentali, civili e sociali; i cui servizi non lasciano emarginate le persone
anziane, quelle a basso reddito e quelle con gravi disagi; che non dimentica di favorire
l'integrazione delle comunit di migranti (extracomunitari e non) fra loro e con il resto della citt;
che realizza politiche fiscali di inclusione sociale; che assicura alle categorie produttive ed alle
principali componenti sociali un proficuo diritto di tribuna in consiglio comunale. Che non
consentir laccesso agli appalti ed agli affidamenti ai privati che non rispettano i contratti
collettivi di lavoro.
Paola citt libera, in cui si possa scegliere la propria vita e costruire il proprio futuro, vivere
relazioni di amicizia, di amore, di coppia senza temere discriminazioni o pregiudizi; una citt che fa
tesoro della lezione dei referendum e propone come pubblici cio come ricchezza collettiva che
produce valore e lavoro i servizi a rete: acqua, energia, trasporto, wi-fi; libera da cricche e
clientele che comprimono diritti, meriti e professionalit.

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Paola citt generosa, sana e vitale, che riscopre la propria identit produttiva e ricostruisce la
filiera corta dei prodotti agro-alimentari locali, pi sani e pi convenienti; che riapre i consultori,
protegge e potenzia le proprie strutture sanitarie e assistenziali; che rinnova labbraccio fra le
generazioni riaprendo i centri di aggregazione per la terza et che siano connessi con la citt e
valorizzino la memoria storica e le esperienze dei pi anziani favorendone la trasmissione ai pi
giovani
Paola citt sicura, che afferma i valori della legalit contro le prevaricazioni ed i soprusi dei poteri
mafiosi e criminali; che premia il coraggio e la civilt di imprenditori e cittadini che si oppongono al
pizzo e al ricatto; che entra in rete con enti e associazioni come presidio antimafia e capofila di
progetti di sviluppo e legalit; in cui la polizia locale non abbia lunico scopo di fare cassa con le
multe per divieto di sosta ma contribuisca a vigilare sui quartieri; in cui sia possibile vivere la citt
giorno e notte senza timore; in cui il sindaco istituzionalizzi la conferenza di servizi sulla sicurezza e
losservatorio sulla legalit e pianifichi con autorevolezza le priorit in materia di controllo sul
territorio. Le aree degradate saranno ripulite e riorganizzate.
Paola citt produttiva, colta, aperta e ospitale, che riconsegna ai cittadini, agli operatori
economici e ai turisti gli spazi pubblici, i monumenti, le bellezze naturali, le scuole, i teatri, i
cinema, le biblioteche, i negozi, le botteghe, gli alloggi; che mette a disposizione dei cittadini spazi
pubblici di aggregazione e di libera espressione artistica e culturale; che protegge e valorizza il suo
mare; saremo aperti ai contributi ed ai suggerimenti delle organizzazioni degli imprenditori, per un
Comune amico, agile e competente, che smetta di essere un labirinto burocratico accessibile solo a
pochi eletti ma che promuova con trasparenza liniziativa economica e valorizzi le buone
pratiche.
Paola citt sostenibile, bella e verde, che recupera, trasforma e riutilizza gli spazi esistenti senza
costruire una nuova citt per la quale non ci sono gli abitanti; che potenzia la raccolta
differenziata; che promuove le energie rinnovabili (sole e vento); che ripudia le discariche e
trasforma i rifiuti in ricchezza per il territorio; che restituisce ai paolani spazi verdi ed alberati in
ogni quartiere; che sceglie di realizzare le opere pubbliche in modo che siano ai cittadini e ripensa
gli spazi comuni per restituire ai paolani la propria identit. Il complesso del SantAgostino dovr
ritornare a simboleggiare la testa della citt e dovr essere riconsegnato alla musica, alla
cultura, allartigianato. Il porto potr essere una finestra sul Mediterraneo, non un pretesto per
costruire a terra migliaia di metri cubi che, dopo aver riempito le tasche di palazzinari improvvisati,
andranno ad allungare la lista dei locali sfitti e improduttivi.
Paola citt che funziona, in cui lente pubblico trasparente e vicino al cittadino, i cui funzionari
sono parte attiva della trasformazione e sono premiati in ragione del loro impegno, che ha un
progetto per usare bene le risorse pubbliche e mobilitare quelle private; che vuole il controllo dei
cittadini sul funzionamento dei servizi, che difende i presidi strutturali sul territorio (ospedale,
tribunale, ferrovia). Il web 2.0 attribuisce nuovi significati alle parole trasparenza ed efficienza:
servizi al cittadino, informazioni e atti comunali saranno sempre disponibili in tempo reale sul
nuovo portale interattivo della citta. La nuova rete intranet del Comune consentir finalmente a
tutti gli uffici di dialogare fra loro per aumentare efficienza e agilit, ridurre i tempi di lavoro e lo
spreco di carta. Il Comune non si chiuder nel suo palazzo, ma cercher i cittadini per ottenere
consigli, proposte e indicazioni sulle cose da fare. Il bilancio sar condiviso con i cittadini. Le
assunzioni clientelari cesseranno di gravare sulle casse comunali e le esternalizzazioni saranno

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ridotte al minimo indispensabile per la funzionalit dei servizi. Lunione di Comuni per i servizi in
rete dovr diventare una realt
Queste sono le idee principali del nostro progetto. Esse vengono oggi proposte ai cittadini, alle
parti sociali, ai comitati di quartiere, alle associazioni, ai partiti politici che siano interessati a
renderla una concreta e condivisa piattaforma elettorale. E una proposta a maglie larghe,
appositamente concepita per arricchirsi del contributo di ciascuno. Ciascuno nel proprio lavoro,
nel proprio quartiere conosce meglio di chiunque altro i problemi veri ed in grado di indicare le
soluzioni pi efficaci.
CAMBIA PAOLA!

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IL SOGNO
suggestioni del maestro Pino Mainieri
I paolani hanno smarrito la propria identit. Nel tentativo di imitare modelli commerciali imposti
dai mass media hanno cominciato a correre, correre, correre, distanziandosi sempre pi gli uni
dagli altri. Ora sono sfiniti. E sono soli. Nella loro corsa forsennata verso un traguardo che non
arriva mai hanno dimenticato chi sono e da dove vengono. Soprattutto non sanno pi dove
andare. Hanno riempito i loro sacchi di cose belle e costose, ma ora non hanno pi fiato, hanno
fame e sete, hanno sonno.
Paola e i paolani hanno dimenticato quali sono i loro bisogni primari: respirare, mangiare (bene),
dormire (al caldo); vi hanno rinunciato perdendo di vista il pi essenziale degli obiettivi per ogni
uomo: liberarsi dal bisogno. Anzich alleggerire la propria situazione, lhanno appesantita,
sprecando risorse per accaparrarsi beni futili e deperibili. Anzich dare valore allUOMO lo hanno
deprezzato, ponendosi in prima persona come moneta di scambio. Luomo, nato libero, si
offerto come schiavo a chi prima gli ha fatto dimenticare come produrre il cibo (buono) e ora
glielo vende (pessimo) a caro prezzo. Le terre prima produttive ora non danno frutti. Dai posti pi
remoti giungono derrate insipide che viaggiano sui fiumi di petrolio necessari a muovere gli
autotreni che li trasportano. Il denaro usato per acquistarle riparte velocissimamente per tasche
ancora pi remote. E noi, correndo, di tutto questo non ci siamo accorti: come un corpo
mostruoso con un enorme stomaco e senza testa abbiamo trangugiato di tutto senza saziarci mai
e (essendo senza testa) senza capire perch avevamo ancora fame.
E ora di tornare liberi! liberi di respirare aria pulita, liberi di mangiare e bere alimenti sani e
controllati, liberi di tornare a casa e riposarsi. Liberi e in salute. E ora di rivendicare il primo dei
nostri diritti: il diritto di VIVERE BENE. Per conseguirlo, necessario ritrovare la propria identit,
riscoprire di essere una comunit di uguali, con gli stessi bisogni primari e le stesse esigenze vitali.
Un nuovo patto fra la comunit e listituzione pu far si che sia di nuovo possibile sodisfare
serenamente quei bisogni e quelle esigenze, e pu far si che sia anche piacevole e conveniente.
Paola deve vivere secondo la propria identit!

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Allegato 1
Urbanistica e Paesaggio

Alla luce della presa di coscienza sulla necessit di un nuovo approccio alla gestione del territorio,
si impone una radicale revisione dello strumento urbanistico appena approvato dalla
amministrazione uscente. Questa va fatta secondo parametri che mirano alla salvaguardia
ambientale e allo sviluppo sostenibile come giusto che sia in un momento in cui potenzialmente
si dispone delle tecnologie necessarie a soddisfare questa esigenza. Bisogna partire dal principio
che il paesaggio bene di tutti. Non siamo i primi a dirlo. Ogni cittadino ne trae beneficio e
ognuno ha il dovere di prendersene cura, anche opponendosi (come normale che accada in un
paese democratico) alle scelte non sempre ponderate che arrivano dallalto.
Sviluppo sostenibile significa anche ritorno ad una dimensione pi umana delle strutture.
Da qui nasce la necessit di una revisione allo strumento urbanistico in vigore. Paola non un
centro metropolitano e non ha la necessit di sacrificare enormi quantit di territorio a macro
strutture di tipo commerciale o alberghiero che oltretutto attirerebbero sul territorio quantit di
speculatori dimportazione con ricadute di profitti solo marginali sulla popolazione locale.
Lo stato di salute del territorio.
Si parla tanto negli ultimi tempi di dissesto idrogeologico e si invocano fondi per fronteggiarlo,
ma contemporaneamente si approvano strumenti urbanistici che prevedono lurbanizzazione
anche in zone collinari e in prossimit di corsi dacqua. E chiaro che qualcosa non torna. Ridurre la
quantit di suolo edificabile come gi detto una priorit imprescindibile del nostro progetto.
La cura.
Fondamentale sar la ricostituzione delle aree agricole nelle zone periferiche, con conseguente
risparmio di suolo e salvaguardia del verde anche di tipo agricolo. E ancora comune la presenza di
orti privati, che con lo strumento appena approvato verrebbero di fatto a scomparire per far posto
ad una edificazione superflua e incontrollabile dal punto di vista qualitativo. In un paese con
crescita demografica pari a zero, o meglio in fase decrescente, superfluo oltre che dannoso
destinare ancora suoli allurbanizzazione. In tal modo, oltre a tartassare i proprietari di fondi
prevalentemente a valenza agricola, non si fa altro che incentivare la pura speculazione edilizia.
Una drastica riduzione delle zone urbanizzabili imporrebbe un attento recupero del patrimonio
edilizio esistente, il quale gi pi che sufficiente o addirittura in eccesso. Permettendo
ledificazione di nuovi suoli, viceversa, si otterr solo unancora pi accentuata dispersione dei
nuclei abitativi, con risultati di abbassamento della qualit della vita sociale, e costi elevati dei
servizi che il Comune avr in questo modo difficolt a fornire.
Lo sviluppo passa attraverso la riqualificazione dei quartieri gi consolidati dal punto di vista
abitativo, non limitatamente al centro storico, ma anche i rimanenti (SantAgata, Colonne, Marina,
Rione Giacontesi, Piano Torre ecc.),luoghi che possiedono ormai una memoria storica definita,
anche se pi recente, e con una valenza sociale di rilievo. Sulle modalit di riqualificazione ci
sarebbe da approfondire il discorso in una sede pi opportuna, per, cos su due piedi, mi
verrebbe da pensare che, ad esempio, in rione Giacontesi, una riorganizzazione della viabilit e dei
parcheggi potrebbe permettere di fatto la chiusura di alcune traverse e la creazione di isole verdi
come accade nel resto dEuropa. Un quartiere con spazi verdi magari si presta meglio alla
residenza rispetto ad ora dove le case sono soffocate da strade con file di parcheggi da ambo i lati.
Non ci facciamo adulare dai finti o presunti profitti della speculazione. La nostra ricchezza il
territorio, il paesaggio, che nonostante le ferite inferte nellultimo mezzo secolo dallabusivismo
edilizio e dalla totale mancanza di valide strategie urbanistiche, mantiene ancora in alcuni tratti
quella forza e quella bellezza che incantarono i protagonisti dei gran tour di altri tempi che lo

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resero celebre attraverso i loro racconti. Spetta a noi il compito di salvaguardare questo prezioso
bene, che a differenza di altri, non si rigenera, ma una volta compromesso, lo si perso per
sempre. Il futuro del nostro territorio deve essere legato a strumenti urbanistici a volume edilizio
zero. Non solo per quanto riguarda le residenze ma anche sotto il profilo turistico. Per la zona
litoranea (fino al confine con Fuscaldo) il nostro comune prevede la possibilit di costruire edifici a
5 piani fuori terra pi la copertura (in poche parole dei veri casermoni) da destinare ad hotel ed
esercizi commerciali. Insomma un concetto di turismo di massa con strutture tipo riviera
romagnola, solo che mezzo secolo dopoe non in riviera!
Infrastrutture.
E nella tutela del paesaggio gioca un ruolo predominante non solo ledilizia, ma anche e
soprattutto la rete infrastrutturale.
Noi non siamo contrari alla nascita di un porto turistico. E ldea di porto propagandata
dallamministrazione uscente e dai nostri avversari che ci lascia perplessi: unidea di porto in cui la
struttura a mare appare poco presente a differenza delle migliaia di metri cubi che si intendono
edificare a terra! A causa di una gestione a dir poco negligente, quello di Paola ormai diventato il
porto delle illusioni. Uno strano intreccio di commistioni ha caratterizzato le gestioni precedenti.
Nei diversi consigli di amministrazione si sono accomodati, rappresentanti degli attuali
schieramenti di centrodestra e di centrosinistra. Ma dellopera ancora non si vede neanche una
minima struttura realizzata. Non si conosce ne la data di inizio e ne quella di ultimazione dei
lavori. In compenso si sono avvicendate per la gestione diverse societ, finite poi in liquidazione.
Sono convinto che si pu puntare ancora su questopera, a patto che si rispetti lambiente e il
mare. In altre parole, Non crediamo nelle potenzialit che ci vengono prospettate senza aver
fornito degli studi approfonditi in merito. Un porto per quanto turistico, ha bisogno di una serie di
infrastrutture di contorno (non esiste una sola strada che permetta laccesso allarea di cantiere di
mezzi con carichi eccezionali), oltre ad una certa quantit di investimenti pubblici e privati, cosa
che in tempi odierni appare quantomeno illogica e desta pi di qualche perplessit. Non
vorremmo trovarci di fronte allennesima incompiuta, o ancora peggio, opera terminata alla
buona come gi successo con lintervento alle 7 fontane, dove ad una buona idea di partenza
seguito poi un pessimo sviluppo con i risultati che oggi sono visibili a tutti.
Ancora assolutamente impensabile voler antropizzare unarea verde come la Fiumarella nella
maniera che stiamo vedendo da un po di tempo a questa parte. E il bello ancora celato.
Circolano indiscrezioni su mega interventi residenziali in quella zona, altro che verde! La scalinata
in pietra s un elemento di pregio, ma per valorizzarla bisognava studiare come preservare il
verde che cera attorno, magari pensando ad unalternativa per collegarla alla marina e al mare,
ma di certo la cosa da non fare era la terribile colata di cemento che stanno realizzando ora con
tanto di inutile anfiteatro al termine. La storia ci ha insegnato che queste strutture vengono
usate (nella migliore delle ipotesi) per pochi giorni allanno, e nei rimanenti diventano pattumiere
a cielo aperto o comunque sempre e soltanto cose inutili. Con quello che costano, per pochi giorni
allanno, si fa prima a chiamare una ditta specializzata che in due ore ti monta una tribuna e un
palco (a norma) di volta in volta adeguato alluso. Ben altro pregio avrebbe la realizzazione di un
anfiteatro nella zona delle 7 fontane, che il centro geografico e storico della citt ed avrebbe
lindubbio vantaggio di riportare i cittadini dentro le mura di un centro storico che una delle
perle del Tirreno.
Il SantAgostino deve ritornare alla sua iniziale funzione duso per ospitare attivit culturali e di
evasione. Gi per troppo tempo si protratta loccupazione abusiva degli uffici comunali. Invece
importante che il complesso monumentale diventi la sede di mostre darte, concerti,
appuntamenti cinematografici e incontri letterari. E anche mia intenzione istituire, il museo della

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memoria e dellidentit storica della citt, dove vengano raccolti documenti, libri, opere,
fotografie e audiovisivi che testimoniano le vicende di Paola.
Puntiamo poi alla riqualificazione delle opere esistenti. Per quanto riguarda i provvedimenti
adottati da chi ci ha preceduto, sicuramente la prima cosa da fare quella della risistemazione
dellarea interessata dal tanto discusso cavalcavia, un vero e proprio scempio ambientale in
pieno centro storico. Un altro proposito quello della riapertura completa di Corso Roma
eliminando quellangusta area pedonale, al fine di rivitalizzare la villa comunale.
Obiettivo trasparenza e condivisione.
Ogni opera pubblica, qualora fosse necessaria la sua realizzazione, verr condivisa in tutto il suo
iter con la popolazione gi dalla fase iniziale, perch non si pu continuare a vedere cantieri per la
citt senza sapere cosa si nasconde dietro le recinzioni metalliche, o peggio, dietro i polveroni del
viavai dei camion. Ogni progetto (eventuale) sar sviluppato con la partecipazione della
popolazione, che ha il diritto di sapere che volto avr la propria citt dopo gli eventuali lavori, oltre
che vedere che fine fanno i soldi della collettivit.
Aree ricreative.
E facile inoltre pensare a come tutti vorremmo una citt con pi verde, e aree sportive o di gioco.
Certo che varia per, nelle nostre intenzioni, lapproccio al tema rispetto a quanto visto finora. La
creazione di percorsi naturalistici sulle nostre belle colline, o anche culturali attraverso il centro
storico non una cosa che richiede investimenti notevoli ne quantomeno la creazione di cantieri
eterni e polverosi, ma solo un minimo di inventiva e di organizzazione. E questo il turismo a cui
vorremmo puntare, non quello dei grandi alberghi-casermone in riva al mare collegati alle spiagge
private.
E nostro obiettivo primario anche lincremento del verde pubblico, ponendo come punto di
partenza una maggior tutela di quello esistente, con particolare cura alle aree gioco per i bambini.
Obiettivo la collocazione di aree ricreative in pi punti della citt e con impianti a norma e
collocati a distanza da fonti di inquinamento, e non improvvisati come quelli presenti attualmente
sul territorio.
In conclusione lobiettivo comune a tutti i punti quello della qualit e della trasparenza, nonch
della partecipazione e tutto orientato verso il rispetto dellambiente. Obiettivi difficili ma non
irraggiungibili.

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Allegato 2
Programmazione economica, finanze e bilancio

Dopo un lungo periodo di decrescita economica e demografica, arrivato il momento di


riprogettare il futuro della nostra comunit, reimpostando la sua economia e dando slancio alle
nuove generazioni.
Paola ha unantica tradizione di citt di servizi. La ferrovia, lospedale, le scuole, il
Tribunale, le Poste sono state, in passato, risorse formidabili: nellassicurare un benessere
economico molto diffuso, hanno anche favorito lo sviluppo di una comunit stabile e libera. Negli
ultimi anni le scelte politiche, anche nazionali, hanno determinato una forte contrazione della
presenza della Pubblica Amministrazione sul nostro territorio e, di conseguenza, un preoccupante
abbattimento dei livelli occupazionali.
A fronte di tutto ci, la classe politica locale, negli ultimi 15 anni, non mai stata in grado
di immaginare o di favorire un sistema economico in grado di fare a meno delle opportunit
offerte direttamente dallo Stato. Al contrario, ha maldestramente tentato di tamponare
lemorragia di posti di lavoro provocata da governi nazionali di destra, scellerati e insensibili,
facendosi promotore di iniziative pseudo-imprenditoriali che hanno avuto come risultato la
creazione di lavoro precario sottopagato e dequalificato. I costi sociali sono stati elevatissimi. Il
reddito medio si abbattuto, mandando cos in sofferenza anche il commercio e la piccola
impresa; il bisogno di un lavoro diventato strumento di ricatto nelle mani di politicanti senza
scrupoli che sulle lacerazioni delle famiglie hanno costruito le proprie fortune; lemigrazione ha
raggiunto proporzioni mai viste prima. Paola va incontro ad un calo della popolazione dovuto
senzaltro alla stagnazione economica ma anche al clima asfissiante che toglie qualunque
prospettiva a chi voglia metter su famiglia e vivere la propria vita da cittadino libero e dignitoso.
Tornare al benessere diffuso significa invertire questa pericolosa tendenza. E raccogliere
con coraggio e determinazione le sfide che la storia ci presenta.
E ora di scrollarsi di dosso lillusione che il settore pubblico possa continuare a generare la
ricchezza di un tempo. Occorre dare spazio e respiro a una mentalit nuova, che sappia dare sfogo
alla creativit, al coraggio, alla laboriosit: in una parola, alla libera impresa.
Nel resto dItalia sostenibilit la parola dordine del nuovo corso. Basta con la
cementificazione che consuma il suolo e degrada la citt: disseminare di nuove costruzioni il
nostro territorio non ha senso. In primo luogo perch sono sempre meno le famiglie
potenzialmente interessate a nuovi investimenti immobiliari. E poi perch soffocare la nostra terra
col cemento significa soffocare altre e pi interessanti opportunit di sviluppo.
Il nuovo comune guarder oltre il presente e imposter il futuro restituendo valore al
territorio e al mare, rivitalizzando lagricoltura di prossimit, ridando vita agli spazi storici rimasti
vuoti e inanimati, riconsegnando ai cittadini il patrimonio pubblico abbandonato.
Le strategie:
- i terreni incolti e inutilizzati di propriet comunale verranno consegnati alle imprese
agricole, per dare impulso alla produzione e vendita di prodotti sani e a chilometro zero;

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- la depurazione del mare deve tornare nelle mani del Comune che deve farsene carico
direttamente, per garantire la salute dei cittadini e per creare le condizioni ottimali per lo sviluppo
del turismo balneare;
- il centro storico deve essere interamente recuperato, attraverso una saggia e determinata
fruizione deglingenti stanziamenti europei, e rivitalizzato mediante unequa politica fiscale. Grazie
al sistema dei fitti concordati, le case del centro storico torneranno a essere interessanti per le
giovani coppie e per i commercianti che vogliano investire nel borgo antico;
- gli edifici pubblici oggi inutilizzati verranno messi a disposizione dei comitati di quartiere e
delle associazioni culturali e di volontariato, che sono il cuore pulsante della nostra citt;
- la gestione dei beni comuni e dei servizi di interesse pubblico (in primis acqua, rifiuti e
depurazione), torneranno a essere gestite in prima persona dal comune, con tutte le garanzie per
gli attuali lavoratori.

Politiche fiscali.
Il fisco non un sistema per rastrellare i risparmi dei cittadini, strozzando le famiglie e
mettendo in crisi liniziativa economica privata. Esso, adeguatamente gestito, pu essere la chiave
attraverso cui il comune potr rimuovere ostacoli allo sviluppo e generare circoli virtuosi.
- La revisione dellattuale piano urbanistico, con la reintroduzione di aree riservate
allagricoltura, significher non solo salvaguardia del territorio e maggior sicurezza contro il
dissesto idrogeologico, ma anche e soprattutto sollievo per le casse di quei proprietari di
appezzamenti di terreno che non vogliono cedere alle lusinghe della cementificazione e che
hanno, invece, intenzione di investire nellagricoltura biologica e/o nellagriturismo;
- una politica di sgravi per i proprietari che concedano in affitto concordato i propri
magazzini o i propri appartamenti fin qui lasciati vuoti, significher nuove opportunit per le
giovani coppie a basso reddito di avere una casa per le loro famiglie e possibilit di espansione per
il commercio, per lartigianato e in generale per le iniziative imprenditoriali che possono trovare
spazio nel centro urbano;
- politiche di incentivo mediante sgravio fiscale ai cittadini che useranno le loro propriet
per produrre ricchezza: le terre, gli edifici che abbandonati a se stessi costituiscono solo un costo
per i proprietari e un peso per la comunit devono tornare a essere la linfa vitale della citt.

Il bilancio.
Che Paola anneghi in un mare di debiti di dominio pubblico. La condotta dissennata
tenuta dalla classe politica che ha governato negli ultimi 15 anni, ha prodotto una situazione
contabile ai limiti del collasso. Ogni anno, in occasione della redazione dei bilanci preventivi, la
fantasia degli uomini della coalizione di governo cittadino si scatena nellinventare poste in entrata
campate in aria che hanno il solo scopo di giustificare spese inutili e sprechi di ogni genere.
I guasti tuttavia sono rimediabili attraverso una politica seria e trasparente di
contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica.
- Basta con le opere pubbliche inutili. Le opere pubbliche hanno un senso se sono inserite
in un piano strategico rivolto allintera comunit. Le opere fini a se stesse costituiscono un danno
per lambiente e per le casse comunali mentre costituiscono un vantaggio solo per gli imprenditori
del cemento, gli unici che continuano ad arricchirsi a discapito della citt e del nostro futuro;

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- nuovi e pi rigidi meccanismi di controllo del patrimonio del comune: le risorse pubbliche
non sono un pozzo senza fondo per cui luso dei mezzi e degli strumenti di propriet della citt
(dagli strumenti di lavoro alle spese di cancelleria, passando per il carburante e le polizze RC per i
mezzi di trasporto, solo per fare qualche banale esempio) dovr essere improntato alla massima
seriet, con la consapevolezza che ogni singolo centesimo speso appartiene di diritto ai
contribuenti;
- il contenzioso con i privati diventato una vera e propria emorragia di denaro. Il nuovo
comune stipuler polizze assicurative per i danni a terzi e verr data priorit assoluta alla soluzione
delle eventuali controversie in via stragiudiziale. Questo valorizzer il lavoro dellUfficio legale e
consentir un consistente abbattimento delle spese.
- il nuovo comune dar sempre la preferenza al lavoro dei propri dipendenti, per i quali
metter in atto investimenti per la formazione e qualificazione. Qualora, tuttavia, dovesse rendersi
necessario, si avvarr del contributo di professionisti o imprese private scelti secondo rigorosi
criteri di merito e affidabilit assumendosi, con onest e trasparenza, gli oneri finanziari che
saranno liquidati con tempestivit e, in ogni caso seguendo lordine (stabilito dalla Legge) di
presentazione della fattura: troppi fornitori, in questi anni, sono entrati in sofferenza economica a
causa della prassi, adottata dallamministrazione uscente, di non pagare i debiti assunti o di pagarli
dopo anni e magari al prezzo di lunghi, sfibranti e costosi processi civili.




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