N. 5 ANNO
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Massimo Alessi Viviana Beccalossi Giuliano Campana Ariberto Faustini Antonio Galoforo Enrico Mattinzoli
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Bettinsoli: nuovo progetto per Montichiari
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IN QUESTO NUMERO
Editoriale Pi cultura della legalit e senso civico Prodotto & mercato Andrea Mutti: tutti i segreti del canyoning Viviana Beccalossi: Brescia, Pdl, casa comune cercasi Vigilio Bettinsoli: il nostro aeroporto decoller La Chimera: a Brescia una realt Strategia dimpresa Enrico Mattinzoli: dibattere per fare squadra Giuliano Campana: costruire subito costruire bene Antonio Galoforo: limpegno e le idee che aiutano il mondo Massimo Alessi: quel pentagramma... Ariberto Faustini: luomo dietro la macchina da presa La trilogia del gran seminatore 5 7 9 10 12 16 18 21 22 24 27 29 31 35 40 42 43 47 51 64 67 71 72 74 77 80 83 86 89 91 92 95 96 Fabio Mandelli: dallo sport al volontariato Tu e il fisco Strade e quartieri: Via Ducco, Viale Europa Strade e quartieri: Fornaci Fuga dal centro storico Essere italiani Il caso Feltri-Boffo Gentile Farmacista Pelo e contropelo Una Tv pronta a rinascere dalle sue ceneri I soldi sognati non fanno la felicit Centodieci e lode Estate sul lago dIdro Qui e l Videoteca Avatar: lultima frontiera della fantascienza RisiKo!: il mio miglior nemico Specchio delle mie brame successo
Ottobre 2009 Anno I - Numero 5 Rivista mensile - 1,00 Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 e-mail: redazione@dodicimesi.com Direttore Responsabile Roberto Barucco e-mail: direzione@dodicimesi.com Editore Sales Solutions srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 - 25124 Brescia Registrazione Tribunale di Brescia n. 52 del 24/11/2008 Poste Italiane SpA Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Brescia
DODICI MESI
MESI
Impaginazione Wave Communication Srl Fotografie Archivio Sales Solutions, Rolando Giambelli Il Fotogramma, Agenzia Reporter, Patrick Merighi Brescia in Vetrina, Cristina Minini Stampa Mediagraf Spa - Padova Pubblicit
Hanno collaborato Eva Alessandri, Pietro Balbo, Roberto Barucco, Nicola Bendinelli, Livio Benassi, Esterino Benatti, Elizabeth Bertoli, Silvio Bettini, Paoloemilio Bonzio, Donatella Car, Alessandra Cascio, Lodovico Cherubini, Alessandro Cheula, Alessandro Chizzoni, Mario Conserva, Enrico Filippini, Rolando Giambelli, Viola Ladi, Riccardo Maffei, Ferdinando Magnino, Sergio Masini, Cristina Minini, Giorgio Olla, Antonio Panigalli, Francesco Rastrelli, Emanuele Salvi, Salvatore Scandurra, Alessandra Tonizzo, Silvia Valentini, Lella Vanetti.
Sales Solutions Srl Viale Duca degli Abruzzi, 163 25124 - Brescia tel 030.3758435 - fax 030.3758444 segreteria@salesolutions.it
E
di ROBERTO BARUCCO
DITORIALE
E MADONNINE
a Bellagio alla Madonna del Ghisallo, in bicicletta. Ben prima dellestate del 2009 e di quel sole implacabile che ha scaldato gli animi nelle redazioni dei quotidiani, alla faccia dei condizionatori. Erano i tempi di Coppi e Bartali. Metafora, ennesima, ciclistica, della sfida che finiva a colpi democratici di pedale e sudore, altrettanto uguale e democratico, sullerta che moriva davanti alleffige oggi sacra agli sportivi, a due ruote e a due gambe. Nove chilometri in tutto, che decidevano lesito, a quota 754, davanti al santuario dove la Madonnina dolcemente sorrideva a vincitori e vinti. La chiesetta era, , del 1623, venne consacrata agli sportivi proprio dopo la guerra, su proposta del custode, don Ermelindo Vigan, che chiese lautorizzazione allallora Papa Pio XII, concessa con gioia. Anzi, il 13 ottobre del 1948, anno elettorale drammatico e terribile in Italia, proprio Papa Pacelli accese in piazza San Pietro la fiaccola sacra. Fu un trionfo. Attravers lItalia, quella luce, tutto lo Stivale democratico ritrovato nella coesione postbellica e postelettorale. Sed gli animi, ancora accalorati dal sole dellestate rovente, anche allora, nel 1948,
mentre Giuseppe Dossetti su Cronache Sociali scriveva commentando la fresca vittoria della Dc, ha influito listinto di conservazione e di difesa degli interessi e dei beni pi diversi nella quantit materiale e nel valore spirituale; ha influito soprattutto la paura, nel senso pi letterale di emozione e di reazione irriflessa a una minaccia di conquista del potere da parte del Pci. La fiaccola saliva verso il Nord, mentre gli italiani guardavano alla ritrovata passione sportiva, contagiati dalla popolanit travolgente del ciclismo. La primavera delle urne era gi lontana. Sal, la luce accesa dal Papa, fino alla cima del Ghisallo, da dove si vede un bel ramo del lago di Como, pedalata dopo pedalata, portata a turno da due campioni, rivali da sempre, affratellati nello missione sportiva ormai benedetta, appunto Coppi e Bartali. E allarrivo fu gran festa per tutti, compreso don Ermelindo e i suoi parrocchiani, senza distinzione di classe, appartenenza politica, abitudini pubbliche e private, sopra e sotto le lenzuola e paure reciproche. E inizi una vicenda nuova per lo sport proprio mentre finiva anche quella storia dinizio autunno, che ormai compie sessantanni ed gi vecchia come il cucco, e racconta di sport, avversari e questioni, mass, anche morali, daltri tempi. E galantuomini, anche quelli daltri tempi.
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di ANTONIO PANIGALLI
PINIONI
osa sono legalit e senso civico? A sentirle cos, sembrano parole difficili da comprendere, ma poi, approfondendo la riflessione, ci si rende conto che sono funzioni e valori che si concretizzano, forse non sempre consapevolmente, nellagire quotidiano, in qualsiasi luogo ove ci si relazioni con gli altri perch con gli altri che dobbiamo, per cos dire, fare i conti. Siamo animali sociali e, in quanto tali, dobbiamo avere regole di convivenza da rispettare perch senza regole condivise e osservate non ci pu essere libert, n tantomeno giustizia. Il tutto, passando attraverso i molteplici possibili strumenti e ambienti di formazione culturale, con lacquisizione della propria identit di persona che porta, di conseguenza, alla consapevolezza di appartenere a un ambito pi vasto, a un contesto sociale con cui si condivide la memoria storica e i propri valori di riferimento; a un tessuto connettivo di rapporti umani e istituzionali, che da un lato garantisce
sul territorio. Sentirsicittadini implica, perci, assumersi responsabilit concrete che si traducono in precisi atti di tutela nei confronti di noi stessi e degli altri, attraverso lassunzione di comportamenti corretti e responsabili nelle varie situazioni di vita: quando si a tavola, quando si per strada, quando ci si relaziona con gli altri; nei confronti dellambiente, adottando tutte le misure che possono contribuire a preservarlo e a salvaguardarlo; nei confronti delle istituzioni. Promuovere una cultura della legalit e del senso civico significa, pertanto, favorire comportamenti positivi a tutti i livelli. In un momento in cui le manifestazioni di violenza si moltiplicano e la tenuta delle istituzioni, a partire dalla famiglia, sembra essere messa a dura prova, dovere della societ nel suo insieme favorire e potenziare comportamenti civilmente responsabili anche attraverso occasioni, che permettano un contatto diretto con i poteri istituzionali e una conoscenza pi approfondita della loro opera.
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R
di SILVIO BETTINI
UBRICA
CAPITOLO QUINTO
verso il basso. Il calo dei consumi risale le filiere produttive soffocando gli ordinativi a fornitori e subfornitori, il sistema si involve su stesso. Interessante lanalisi dei prodotti pi venduti comparata con quella dei meno venduti. Qualche spunto di riflessione: - nel settore abbigliamento e calzature colpiscono le inaspettate maggiori vendite di abbigliamento bambino, calzature invernali (in agosto!) e valigeria; le minori vendite di accessori da donna, scarpe da uomo, giacche e pantaloni; - nuovi stili di vita, viaggiamo, quanto viaggiamo!, si combinano evidentemente con lacquisto del necessario (i bambini crescono, linverno alle porte) e lattenzione al risparmio; - tra gli alimentari e le bevande si vendono ortofrutta e gelati, crollano le vendite di carni e crostacei (mai stati a buon mercato!); - al supermercato vanno alla grande le vendite di: acqua, gastronomia, decoder per il digitale terrestre, insetticidi, prodotti tipici, prodotti del comparto freschissimo (mozzarelle, prosciutto verdure ecc.); male le vendite di: alcolici, carne, dolci vari (non il gelato), formaggi stagionati, merendine e surgelati; In sintesi: grande attenzione ai prezzi e alla salute, qualche piccolo premio per se stessi, rinuncia generalizzata ai prodotti pi costosi e ricercati. Concludo? Un antico adagio racconta che gli economisti fanno previsioni per permettere ai meteorologici di fare bella figura. Lungi da me lidea di ritenermi un economista (vorrei aver sbagliato in pieno), spero non si consideri tale nemmeno Bernanke (vorrei tanto non si fosse sbagliato affatto!).
MESI 12OTTOBRE 2009
n anno dopo Lehman, VENDITE Bernanke1 dichiara: Re- Ad agosto registriamo un ulteriore ancessione finita, Draghi: che se modesto calo delle vendite effetI mercati vanno verso la tive su base mensile che si protrae per il normalit2. Accingendomi a scrivere il quindicesimo mese consecutivo, il setquarto capitolo di questa mia presenza tore delle vendite al dettaglio in crisi su Dodici Mesi ho molto sperato di po- e dimostra il ridotto potere (o la ridotta ter dare al lettore segnali diversi rispetto propensione) dacquisto delle famiglie. a quelli a tinte fosche dei precedenti, La contrazione stata marginale in lanalisi dei dati sullandamento dei con- Francia e Germania, marcata in Italia sumi al dettaglio in Italia e nelle princi- dove ha toccato il punto di massimo su pali economie dellarea euro ha purtrop- base mensile. Nessuna delle tre econopo smorzato ogni mio, seppur timido, mie stata in grado di rispettare i proentusiasmo. Temo che la sindrome di grammi di vendita. Ancora una volta tocca a noi la maglia nera; pi virtuosi i Cassandra mi colga. Prima dellestate si temeva che la riapertura post ferragostana potesse Eurozona vendite effettive rivelarsi una Caporetto economica: rispetto al mese precedente tra gli operatori circolava il timore (terrore?) che molte piccole e medie imprese non avrebbero riaperto, vittime (colpevoli?) di tensioni finanziarie insostenibili e crolli generalizzati degli ordinativi, cos non stato. Alcune vittime ci sono state, gli esempi non mancano neppure in 2007 2008 2009 citt, ma le tanto celebrate doti del- 2006 Fonte: Ufficio studi BexB spa limprenditore nostrano hanno probabilmente prevalso sulle difficolt; non nego per che negli occhi di molti tedeschi; il pessimismo sulle proiezioni leggo incredulit e smarrimento, quasi future dilaga. non si capacitino di quanto stia accadendo alle loro amate creature, certo sono PREZZI, MARGINI, OCCUPAZIONE E GIACENZE solo sensazioni personali. Veniamo agli indicatori, sono per loro Linflazione rimane debole, determinata stessa natura asettici e inanimati non da unacerrima competizione tra i forniaiutano quindi vanno interpretati: pur- tori che si traduce in forti sconti al dettroppo anche questo mese lasciano poco taglio; gli sconti erodono i margini. La spazio alla fantasia; di seguito a sintesi forza lavoro continua a scendere, vendite fiacche e margini in calo si traducono europea. nello snellimento degli organici. Lindice sulle scorte di magazzino non pu 1 Presidente della Federal Reserve che adeguarsi, appiattendosi anchesso 2 Il Sole 24 Ore mercoled 16 settembre 09
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ERSONAGGI
CANYONINg:
ADRENALINA BLU
di SALVATORE SCANDURRA
Andrea Mutti, guida alpina e maestro di alpinismo, svela i segreti di unattivit fuori dal comune, ma se affrontata consapevolmente, adatta a tutti.
mare lacqua, la roccia e tutto quello che ci circonda. Appoggiarsi a persone preparate (in Italia le uniche figure professioniste abilitate allaccompagnamento sono le Guide alpine con la specializzazione in canyon). Essere consapevoli di essere in un ambiente naturale e quindi potenzialmente pericoloso. Non smettere mai di imparare e non sottovalutare niente. Andrea, cos il canyoning? Semplicemente la discesa di torrenti
di montagna che nel corso di millenni di erosione hanno scavato canyon pi o meno profondi. una vera e propria immersione nella natura, uno sport che racchiude tante discipline molto differenti tra loro, come il nuoto, lalpinismo, e la speleologia. Insomma, uno sport molto completo. Vivi di questo sport? S. Di professione faccio la guida alpina e il canyoning una specializzazione e una parte integrante di tutte le attivit classiche del mio lavoro: arrampicata, alpinismo, sci.
Lo pratichi a livello agonistico? Ci sono stati piccoli accenni di gare, pi per goliardia che per competizione vera e propria, e spero che cos resti. Ogni volta che negli sport outdoor ci si addentra nella competizione le cose cambiano. Si tende a banalizzare, omologare e a intaccare quella parte avventurosa, naturale e ambientale che per me resta fondamentale. Come nata questa passione? Il mio approccio stato abbastanza avventuroso: con un amico avevo sentito parlare della discesa di un canyon in particolare e un bel giorno, senza nessuna conoscenza e materiali adatti, ci siamo buttati in questa avventura. Da quel lontano settembre del 1989 mi si aperto un mondo nuovo e non sono stato pi capace di stare lontano dallacqua. Dove si pratica? In Italia un po dappertutto: larco alpino, data la sua ricchezza di acqua, possiede svariati percorsi adatti ad essere scesi con tecniche torrentistiche (nome
Ogni volta che negli sport outdoor ci si addentra nella competizione si tende a banalizzare quella parte avventurosa, naturale e ambientale che per me resta fondamentale.
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Bisogna sempre tener presente che ogni ambiente naturale pu diventare ostico e cambiare nel giro di poche ore.
italiano per indicare il canyoning). Poi di percorsi in giro per il mondo ce ne sono veramente tanti e molti ancora da scoprire. Anche sui monti di casa nostra sono stati scoperti canyon meravigliosi. Lequipaggiamento per iniziare? Muta e calzari in neoprene, imbragatura, corde, casco, attrezzatura tecnica da alpinismo e speleo, scarpe da canyoning o in alternativa scarpe da ginnastica. Da chi stato inventato? Diciamo che i torrenti e i canyon sono da sempre stati oggetto di storie fantastiche e di esplorazioni, se dobbiamo parlare del canyoning moderno, un grosso contributo lhanno dato i gruppi speleologici che nel corso delle loro esplorazioni hanno scoperto luoghi magici. Negli anni 80, partendo dalla Francia, si via via delineato un aspetto tecnico e sportivo che quello che potremmo definire canyoning moderno. Il panorama italiano? In Italia lambiente canyonistico molto vivo e in fermento e sta aumentando il numero dei frequentatori su tutto il territorio, grazie alle guide alpine che accompagnano in torrente e a gruppi torrentistici sparsi ormai dalla Valle dAosta alla Sicilia. Negli ultimi dieci anni poi lambiente bresciano stato particolarmente importante per lo sviluppo di questa attivit, in particolare grazie al Ceffo (Compagnia Esplorazioni forre, fosse e orridi), un gruppo di amici che ha contribuito a rivoluzionare in maniera determinante il modo di percorrere canyon, dando il via a una nuova filosofia ormai riconosciuta da tutto il panorama italiano ed europeo. Ottimizzazione delle tecniche alpinistiche, utilizzo del tuffo come progressione, meno utilizzo della corda possibile le loro peculiarit. Quanto dura la stagione? In Italia un po tutto lanno, visto che si trovano percorsi dal Friuli alla Sicilia. In ogni caso sulle alpi il periodo migliore va da maggio a ottobre, anche se c chi
WWW.LIBERAVVENTURA.IT temporale anche breve pu trasformare un innocuo torrente in un vorticoso fiume colmo di insidie. necessario approcciarsi con la dovuta calma, e sapersi affidare a persone preparate. Le guide alpine specializzate in canyoning possono dare un contributo fondamentale per far conoscere tutti gli aspetti del procedere in sicurezza. A Brescia, in particolare, da diversi anni esiste Liberavventura, unassociazione di guide alpine che con la loro professionalit vi potranno accompagnare nelle prime esperienze. La tua professione ti ha portato a gira re il mondo. Il luogo che ti ha dato di pi? Nessun viaggio mi ha deluso. Ogni avventura mi ha lasciato sensazioni uniche. Rispondo: la prossima meta in cui decider di andare.
non disdegna di cimentarsi anche nella stagione pi fredda. A chi adatto? un attivit aperta a tutti, dai bambini ai pi anziani. Esistono veramente tantissime tipologie di percorsi che possono soddisfare le esigenze e le capacit di ognuno. Lacqua come divertimento e svago del resto un elemento che ha sempre fatto da calamita per luomo. Cosa consigli a chi desidera avvicinarsi per la prima volta al canyoning? unattivit fantastica, ma sempre pi persone si cimentano senza nessuna preparazione, sia fisica che tecnica. Bisogna sempre tener presente che ogni ambiente naturale pu diventare ostico e cambiare drasticamente nel giro di poche ore: un
.LA SCHEDA
ANDREA MUTTI
Luogo e data di nascita: Brescia, 24 dicembre1965 Professione: Guida alpina e maestro di alpinismo Storia alpinistica e sportiva: Inizia le attivit alpinistiche a soli 13 anni, a 15 raggiunge le vette del Cervino ed effettua salite da capo cordata nei gruppi Adamello e Brenta. Nel 1980 inizia a cimentarsi nella salita di cascate di ghiaccio, e poco dopo consegue i brevetti di lancio e di istruttore di alpinismo nel corpo dei paracadutisti alpini. Negli anni successivi intraprende altre attivit riguardanti gli sport davventura, come il volo in parapendio e il kayak. Dal 1989 iniziano le avventure fuori dalle Alpi: Stati Uniti (89), Canada (96), Ecuador e Per (97), Cile (98). Dal 2000 in poi si succedono velocemente esperienze in Giordania, Norvegia, Nepal, Grecia, Isole Svalbard, Corsica, Marocco e Kashmir. Nel 1994 con altre guide alpine inizia ad organizzare corsi di arrampicataalpinismo su roccia e di ghiaccio-escursionismo-trekking in Italia e allestero. Primi in Lombardia ad accompagnare in Canyon, nel 1996 nasce un progetto autonomo: Liberavventura, che oltre a sviluppare le attivit di guida alpina lo coinvolge in collaborazioni e consulenze con alcune aziende del settore tecnico di montagna e non. Lattivit a livello amatoriale cessa nel 1994, quando la guida alpina diviene un lavoro a tempo pieno.
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ERSONAGGI
BRESCIA, PDL:
Viviana Beccalossi e il futuro del nuovo partito.
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.LA SCHEDA
VIVIANA BEccAlossI Diplomata in lingue, ader al Movimento Sociale Italiano per il quale fu consigliere circoscrizionale di Brescia dal 1989 al 1991. Dal 1991 al 2001 eletta consigliere comunale a Brescia, dove ha fatto parte delle Commissioni Assistenza e Sanit, Commercio e Vigilanza, Urbanistica e Patrimonio. Candidata della coalizione di centrodestra come sindaco di Brescia nel 1994 e nel 2003, nel 1995 divenne deputata regionale in Lombardia e nel 1996 divenne membro dellAssemblea nazionale del partito Alleanza Nazionale, nato dalle ceneri dellMSI. Il 16 aprile del 2000 venne rieletta consigliere regionale per la Provincia di Brescia, mentre nel 2001 occup un seggio alla Camera dei Deputati, dove per si dimise l11 luglio lasciando subentrare Daniela Santanch. Ha ricoperto lincarico di vicepresidente della Giunta Regionale della Lombardia e di assessore allagricoltura nella Giunta guidata da Roberto Formigoni. Nellaprile 2008 stata rieletta alla Camera dei deputati e dal giugno scorso Segretario Provinciale del PDL di Brescia.
di EMANUELE SALVI
na casa comune per il PdL, in citt, dove possano convivere le due anime, An e Forza Italia. Una sede nuova, spaziosa, con sale riunioni per almeno cento persone, uffici, impiegati. Quasi una sorta di azienda, dove la politica trova conferma nei riti dellefficienza, forte di un confronto schietto tra idee e valori Il tempo ci insegner ad operare come un unico potente motore, dove ogni ingranaggio prezioso e fondamentale per lefficienza, e dove il combustibile naturale la comune passione per la politica del fare, al servizio di tutti. - Cos interviene lonorevole Viviana Beccalossi, coordinatrice provinciale del PdL, mentre guarda alla
Gli ideali sono una questione di sguardi, quelli che uomini di altre generazioni sapevano accendere nei militanti, uniti per qualcosa. Penso a uomini come Berlinguer e Almirante.
casa futura, vista Castello. Un motore certamente complesso. Molti sono gli elementi, ma il punto che percorsi diversi si devono incontrare in un punto di equilibrio stabile. Forza Italia, come An, ha sofferto i passaggi evolutivi del partito. Certo, An ha una vicenda differente, che viene da lontano. Ma un nuovo PdL pu essere costruito sulla base della condivisione di valori e obiettivi. Tutti dobbiamo lavorare nella stessa direzione, mettendo a disposizione la nostra esperienza per lottimale realizzazione di questo grande progetto chiamato PdL, dove la collettivit ha investito fiducia, e alla quale nostro dovere rispondere con seriet e competenza, senza sterili distinguo tra gruppi. Ma, gli ideali? Gli ideali sono una questione di sguardi, quelli che uomini di altre generazioni sapevano accendere nei militanti, uniti per qualcosa. Penso a uomini come Berlinguer e Almirante. Rappresentano quegli uomini che sapevano parlare al cuore della loro gente, sapevano accendere gli occhi di chi assisteva ai comizi, scuotere i sentimenti profondi. Ecco gli ideali sono in quegli occhi, in quei sogni che avevamo, da una parte e dallaltra. Sono allorizzonte, appena sfumato, dellidea politica. Oggi rischiamo di perdere quegli sguardi, quelle passioni. Non si tratta solo di numeri, di gente, ma di persone che vogliano ancora credere in un messaggio capace di attraversare gli strati sociali. questa la via, altrimenti il PdL fallisce lobiettivo. E Gianfranco Fini? Francamente ci sono dei momenti... delle situazioni in cui fatico a capirlo. Credo che abbia un progetto a lunga sca denza. Nella sua lungimiranza, penso capisca che dobbiamo gestire un presente complesso, e che talvolta ci sentiamo in difficolt perch non ci sta dando punti di riferimento, in questo senso. Sentiamo una lontananza, uno scollamento tra lui e la base, non parlo dei cosiddetti colonnelli. Non un panorama rasserenante... No, il partito deve spingere sul tessera mento, sullapertura alla gente, servono direttive nazionali. In questo senso siamo indietro e dobbiamo, lo ripeto, riscoprire e far riscoprire lorgoglio dellappartenenza, il coraggio delle idee, quella politica che faceva battere i cuori.
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ERSONAGGI
Il segretario provinciale del Pdl Viviana Beccalossi con il ministro Renato Brunetta e il presidente della Provincia Daniele Molgora.
Gianfranco Fini? Francamente ci sono dei momenti... delle situazioni in cui fatico a capirlo.
Spostiamoci da Roma e torniamo in Lombardia. Qui si vive quotidianamente e si sente forte la questione del lavoro, del rico noscimento e della tutela dei diritti dei lavoratori e delle difficolt dellimpresa. Sono convinta che si possano e si debbano far convivere i diversi interessi, che divengono parte del bene comune. Linteresse particolare va superato. Mi piaciuto sentir affermare da Tremonti che importante la partecipazione degli operai, dei lavoratori, agli utili delle aziende. Questa idea ci appartiene, legata alle nostre radici sociali. E mi riporta alla convinzione che in Lombardia esista la maturit necessaria perch i vari interessi dei produttori e dei lavoratori possano convergere. Dalla Lombardia a Brescia il passo breve. Qui abbiamo lavorato molto sul tema della sicurezza e della sua percezione. Eppure alcune zone rimangono critiche, vedi via Milano e via San Faustino. Condivido, invece, la proposta, del Ministro La Russa, che su scala nazionale ha portato lesercito nelle zone a rischio e che si rivelata concretamente efficace. E la realt, forte, dellimmigrazione? C ed una risorsa. Preferirei, per, che da parte dellEuropa non arrivassero solo mere critiche politiche al nostro operato, ma idee e soluzioni concrete che creassero il substrato ideale per collaborare nella risoluzione di una questione che interessa tutti, e non solo lItalia perch geograficamente pi esposta. Vedo, inoltre, anche la necessit di sottolineare le nostre radici storiche, culturali, religiose. Integrazione, per me, significa dare le stesse opportunit che abbiamo noi a chi regolarmente si
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vuole impegnare in un progetto globale chiamato Italia, che presuppone rispetto di diritti e doveri. Se chi arriva da noi riesce a malapena a sopravvivere, non possiamo parlare di integrazione reale. Ecco perch, come dicevo, necessario agire a livello di politica dellimmigrazione, sia a livello nazionale che comunitario. Ribadisco: i diritti, come i valori di tutti a partire da quelli delle donne, vanno riconosciuti, ma si tratta di educare a condividere anche i doveri. Che Brescia , questa? Una citt dove la vittoria storica di Adriano Paroli ha rotto una serie di equilibri e assetti di potere, una citt in trasformazione. Dove Cl e Cdo hanno un nuovo peso? Innanzitutto credo sia utile fare un distinguo. Tutti sappiamo, infatti, che la Cdo una realt associativa rivolta alle aziende e che offre servizi commerciali, convenzioni, assistenza di varia natura per promuovere cultura economica e lavoro, mentre Cl, si configura come un movimento ecclesiale cristiano-cattolico, fondato da Don Giussani, rivolto alle persone ed alla loro dimensione spirituale, indicando come fondanti lesperienza cristiana la cultura, la carit e la missione. Lunione e
Che Brescia , questa? Una citt dove la vittoria di Adriano Paroli ha rotto una serie di equilibri e assetti di potere, una citt in trasformazione.
la collaborazione tra Cdo e Cl ha dato poi vita ad unesperienza eccezionale come il Meeting di Rimini, che negli ultimi dieci anni stato in grado di coinvolgere ed appassionare migliaia di persone, e di creare momenti intensi di confronto trasversale tra politici, imprenditori, manager, medici e professionisti, gettando le basi per un dialogo vero e costruttivo a livello nazionale ed internazionale, su tematiche fondamentali in diversi ambiti. Detto questo, penso che la politica debba tenere in dovuta considerazione tale distinguo, dialogando apertamente con entrambe le realt, valutando oggettivamente ogni spunto proposto, e operando autonomamente da esse per valorizzare al meglio ogni peculiarit ed ogni sollecitazione proveniente da un territorio molto vitale, quale quello bresciano, nellottica di creare valore per lintera collettivit senza confusione. Viviana Beccalossi tornerebbe in Re gione? La carriera politica non si pu programmare. Sono contenta per la candidatura di Formigoni, che ha dimostrato di saper governare bene. E lo dico con cognizione di causa. Sono stata la sua vice per otto anni e mezzo. Roberto ha passione e grandi capacit di lavoro. Ed difficile sapersi sempre rinnovare, essere allavanguardia. Tornando a me, che ho una storia personale iniziata il giorno del mio quattordicesimo compleanno, il 10 settembre, con la prima tessera del Fronte della Giovent, sento viva la disciplina di partito. Andr bene per il futuro qualsiasi ruolo che mi consenta di tener viva la passione e lo spirito di allora. Quando verranno meno tali presupposti, solo allora sar arrivato il momento di ritirarmi dalla politica.
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VIgILIO BETTINSOLI
IL NOSTRO AEROPORTO DECOLLER
Nuovo progetto per il DAnnunzio di Montichiari.
di EMANUELE SALVI
ro ci sar. Ecco, in quella proposizione, il nostro aeroporto che ritroviamo la sintesi della brescianit, del sentire comune che ricorre nel domandare a Vigilio Bettinsoli lo stato di salute del DAnnunzio di Montichiari. Quel il nostro aeroporto, ora classificato tra i cosiddetti scali minori, ma dalla grande potenzialit, con appeal, strutture adeguate, piste di tutto rispetto. Il presidente della DAnnunzio Spa guarda al futuro con rinnovata convinzione, ed un futuro che non legato solo ai cargo. Anzi. Nella brughiera c ancora posto per i vettori civili, nonostante le alterne fortune delle precedenti compagnie e per sviluppare nuovi collegamenti o la trasformazione di una parte del terminal in una zona vip per la sosta dei velivoli privati, con il Tag, Terminal per lAviazione Generale, dedicato al trasporto privato. Progetti concreti dice Vigilio Bettinsoli , che guardano alle potenzialit del territorio. Senza contare la trattativa in corso con una grande compagnia che potrebbe, se conclusa positivamente, trovare il riferimento proprio al DAnnunzio. Massimo riserbo, almeno per ora, sul nome e sulla portata dellaccordo. Di
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assoluto rilievo, anticipa Bettinsoli. Musica nuova per lo scalo di Montichiari, che ha vissuto i drammi recenti di compagnie aeree per voli civili che hanno chiuso i battenti, con tutti i problemi che ne sono seguiti. Il calo generalizzato dei passeggeri lo paghiamo anche noi, ovviamente. In controtendenza invece sono i trasporti merci, laviocamionabile. Oggi abbiamo vettori, come Cargolux, che si muovono su Montichiari con tre aerei a pieno carico cinque giorni la settimana, oppure realt come Cargo China Airlines, la compagnia saudita Saudi Airlines, lEthiopian Airlines Cargo. Vettori che hanno consentito, come nel caso del recente vertice di Stato in Libia, di trasportare in poche ore le sessanta Mercedes richieste per le cerimonie ufficiali, partite proprio da qui, grazie a tre aerei. Insomma, laeroporto per i cargo serve, anzi accresce il suo volume dintervento. Potrebbe posizionarsi sulle 60mila
Vorremmo sviluppare nuovi collegamenti o la trasformazione di una parte del terminal in una zona vip per la sosta dei velivoli privati, con il Tag, dedicato al trasporto privato.
tonnellate annue di volume trasportato, occupando un posto di rilievo nel quadro nazionale. Non certo una cenerentola, ma al servizio dellimpresa, un supporto rilevante per leconomia del nord-est. Orizzonte sgombro, dunque, per i cargo. E per il trasporto civile, ancora qualche temporale in quota? Questo un diverso aspetto. La crisi anche una occasione per tentare il rilancio. Alcune compagnie qui ci sono gi e ora abbiamo un supporto importante dalla Catullo. Hanno capito che una crisi che investe il DAnnunzio di riflesso danneggia anche loro. Come anticipavo, se si concretizzer il contatto in corso con una compagnia italiana di grande importanza avremo ulteriore spazio di rilancio. A Montichiari potrebbe posizionarsi un forte vettore di riferimento che in questi anni non c stato. Nellattesa, il presidente del DAnnunzio ha elaborato le strategie di domani: Dobbiamo sviluppare tutto il possibile, muovendoci alla ricerca di clienti, per il mondo, compiendo ogni sforzo per farci conoscere. in corso una ristrutturazione importante anche a livello dirigenziale, abbiamo a Verona un nuovo direttore generale di notevole esperienza. E guardiamo con convinzione alla possibile realizzazione di un terminal per laviazione generale, appunto il Tag, che pu contare sulla forza del nostro territorio, sulla sua offerta. Questa nuova struttura pu attirare la clientela dallestero, quegli
imprenditori o personaggi celebri, che cercano servizi, comodit, assistenza. Come quella che deriva da un hangar, ad esempio, per gli aerei privati. Magari per brevi soste che necessitano di rifornimento e manutenzione, mentre limprenditore incontra i suoi colleghi di altri Paesi o ne approfitta per visitare il Bresciano. un segmento da sviluppare, nel quadro pi generale dellofferta rinnovata. Un tipo di offerta che guarda a una se-
A Montichiari potrebbe presto posizionarsi un forte vettore di riferimento che in questi anni non c stato.
rie di interventi programmati? S, il consolidamento del settore cargo e la sua crescita successiva, il trasporto civile, la ricerca costante di personale di esperienza, una logistica di qualit, laumento delle capacit di assistenza e manutenzione. Vogliamo, nel 2010, ridurre drasticamente le perdite e dimostrare le nostre capacit. Arriveremo al giusto equilibrio e, con la Provincia di Brescia che ci sta sostenendo, in futuro saremo in grado di colloquiare con Bergamo e Milano da posizioni diverse.
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LA ChIMERA
di SERGIO MASINI
ssere capaci imprenditori e al contempo operare nel sociale, un connubio questo spesso difficile da coniugare. Ci riuscito il presidente della cooperativa La Chimera, Antonio Scaldaferri (per tutti Tonino), insieme a un gruppo affiatato di collaboratori. Presidente, cosa fa esattamente La Chi mera? La nostra una cooperativa sociale di tipo B. Ci prendiamo carico di giovani svantaggiati, di et compresa mediamente tra i 25 e i 35 anni, con difficolt di vario genere; bravi ragazzi con tanta voglia di fare ma con trascorsi spesso dolorosi di disagio sociale. Noi li aiutiamo a introdursi nel mondo del lavoro, li guidiamo, li sosteniamo, fornendo al contempo, a chi ne ha bisogno, lavoratori capaci e molto volonterosi. Ci curiamo di affiancare questi giovani, innanzi tutto individuando lattivit per la quale sono pi portati o si sentono adatti, quindi nellapproccio concreto con la professione, poi seguendoli passo passo, avendo cura di non lasciarli mai soli, in modo da fornire il miglior servizio possibile a chi ne richieda i servizi. Ogni tre mesi, inoltre, vengono effettuate attente valutazioni delloperato e dello stato psico-fisico dei nostri ragazzi e dellandamento delleventuale percorso terapico cui alcuni di loro sono soggetti; e per questo dobbiamo ringraziare la dedizione dei tanti medici e
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assistenti sociali. Nella maggior parte dei casi, per, la vita lavorativa stessa a permettere una progressiva e costante riduzione della loro percentuale di invalidit. Sono persone con problemi di alcol o droga? Assolutamente no. Parliamo di giovani con problemi familiari, un passato magari difficile, invalidi, ragazzi che hanno conosciuto la sofferenza e che, grazie allaiuto e al sostegno di professionisti, si affacciano alla vita con rinnovato entusiasmo. Sono persone con tanta voglia di riscatto che mirano alla possibilit di essere anchesse, finalmente, membri attivi della societ. Sono affidabili, volenterosi, puntuali e metodici; i loro limiti riguardano eventualmente la rapidit di esecuzione o la complessit dellincarico, per il resto sono persone che non hanno niente da invidiare alle altre. C una ragazza portatrice di handicap, ad esempio, che ha scelto anche di rinunciare alla pensione che percepiva di diritto per poter divenire completamente autonoma ed autosufficiente, vivere del proprio lavoro, facendo affidamento sul suo solo stipendio come tutti. Con i tempi che corrono d da pensare.... Come nasce la Chimera? La cooperativa nasce nel 95 da un gruppo di medici bresciani sensibili al problema dellinserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati. Inizialmente pensata per guidarli allimpiego presso alcuni bar, si poi allargata ad altre realt occupazionali, come le piccole manutenzioni, facendo crescere La Chimera che, con nostra grande soddisfazione, raccoglie sempre maggiori consensi e attestazioni di stima. Come, ad esempio, quella recentemente riservataci dai Beni Culturali della Regione Lombardia per le nostre ottime prestazioni nella gestione degli archivi del Comune di Montichiari. Allinizio eravamo un gruppo di amici e di collaboratori che, gratuitamente, sosteneva questa struttura limitandosi a fornire un appoggio e a lavorare, per cos dire, dietro le quinte. Poi la passione per il sociale e la soddisfazione di poter aiutare il prossimo hanno preso il sopravvento e ci siamo dedicati al progetto anima e corpo, a tempo pieno. Abbiamo allargato gli orizzonti delliniziativa e la cooperativa cresciuta, come una grande famiglia. Un risultato che stato possibile raggiun-
Li aiutiamo ad introdursi nel mondo del lavoro, li guidiamo, li sosteniamo, mettendo a disposizione di chi ne ha bisogno lavoratori capaci e molto volenterosi.
di via Romiglia si aggiunto in seguito quello dellAsl di viale Duca degli Abruzzi. Quindi, ci siamo candidati per altri lavori: dapprima abbiamo ottenuto di occuparci del trasporto dei carrelli del pranzo per lospedale di Cremona, poi siamo stati richiesti da quello di Casal Maggiore per il quale, oltre ai carrelli, effettuiamo il trasporto medicinali per lo smaltimento, gestiamo il bar interno e ledicola. A Brescia collaboriamo con lAsl per la pulizia degli spazi verdi e abbiamo iniziato a occuparci
gere grazie al lavoro di un gruppo di collaboratori molto uniti e capaci di fare squadra, tra i quali voglio ricordare, accanto al vicepresidente Pierandrea Sala, mio fratello Franco, Piera, Mary, Giuliano, Paolo e Sonilla. Al bar del centro psichiatrico
del lavaggio stoviglie per gli Spedali Civili, mentre per lospedale di Gardone Valtrompia effettuiamo lavori di portierato, callcenter e ritiro referti. Per il Comune dIseo ci siamo invece messi alla prova con la consegna di pasti a domicilio e servizi di traAntonio Scaldaferri. sporto per portatori di handycap e anziani. Abbiamo unottima e consolidata esperienza di collaborazioni per larchiviazione di documenti e simili (penso allAler, per cui lavoriamo, come pure lAsl o ancora il Civile) e inoltre ci stiamo attivando anche sul territorio di Milano, nel cui celebre Pirellone operiamo a livello di call-center.
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Quanti dipendenti avete? Attualmente la cooperativa occupa un centinaio di persone, ma con larrivo di alcuni lavori che ci siamo aggiudicati (quale ad esempio la gestione del bar del Palagiustizia) gli occupati saliranno a quota 150. Lavorano da voi solo persone svantag giate? Destiniamo almeno il 30% dei posti di lavoro a persone svantaggiate, altrimenti escluse dal mercato del lavoro, ma le affianchiamo sempre con altri dipendenti per garantire la piena soddisfazione delle aspettative di chi ci sceglie. Le cooperative sociali che partecipano a bandi per la collocazione di disabili o svantaggiati e poi, di fatto, fanno lavorare solo le persone senza problemi non svolgono la funzione etica e sociale cui sono preposte. Noi siamo fieri di dire che utilizziamo realmente unalta percentuale di giovani che corrispondono al profilo che ci siamo proposti di agevolare. Per, perch la cooperativa sia realmente efficiente, questo non deve andare a discapito del risultato. Grazie allattenta selezione del personale e al costante monitoraggio delle attivit, non mai capitato che un ragazzo non si presentasse al lavoro, daltronde sono talmente felici di darsi da fare che spesso accusano meno assenze per malattia degli altri. Peraltro la grande coesione tra coloro che hanno degli svantaggi e il resto del personale, congiun-
tamente alla nostra collaudata struttura organizzativa, ci permette immediate sostituzioni in caso sia di assenza per malattia, sia di prestazioni non adeguate. Sono convinto, infatti, che la prima credenziale per essere scelti da aziende pubbliche o
Abbiamo iniziato col fornire personale per i bar, ora copriamo lavaggio stoviglie, trasporto carrelli, medicinali e altro.
private sia la garanzia di offrire seriet, continuit e competenza, sostenuta da un gruppo strutturato e attento al risultato. Davvero profitto e attenzione al sociale possono andare a braccetto dunque Molto di pi. Credo fermamente in ci che facciamo e sono certo che operando con trasparenza e passione si possa ottenere il miglior risultato in entrambi gli
obiettivi. Qual il futuro prossimo de La Chime ra? Stiamo approntando corsi di formazione specifici per le nostre attivit, che si svolgeranno direttamente presso le nostre sedi. Recentemente abbiamo attivato nuovi servizi di imballaggio, imbustamento, assemblaggi, e servizi similari su richiesta. Siamo in grado di offrire ad artigiani, uffici e aziende servizi continuativi o saltuari: grazie alla disponibilit di molti nostri collaboratori possiamo far fronte a picchi di superlavoro di aziende che si trovino nella necessit di dover soddisfare richieste improvvise od occasionali. Parliamo di lavori manuali semplici e ripetitivi, che per spesso occupano operai o personale specializzato. Grazie alla dotazione di furgoni e alla disponibilit di autisti siamo in grado, in tempi rapidissimi, di effettuare la presa in consegna dei materiali e della riconsegna a domicilio dei lavori assemblati con tariffe particolarmente competitive. Questo uno dei nostri nuovi progetti. Uno dei tanti, perch qui siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni e nuove avventure, umane ed etiche....
pando professionalit spendibili sul mercato. In Italia le cooperative sociali rappresentano unimportante realt sia sotto il profilo occupazionale sia dellerogazione di servizi. Secondo lIstat, a fine 2005 le cooperative sociali erano 7.363, con una crescita di oltre il 30% rispetto al 2001. Queste imprese impiegano complessivamente oltre 210.000 addetti retribuiti e 32.000 volontari. Inoltre rivolgono i loro servizi a oltre 3 milioni di persone per un giro daffari pari a 6,4 miliardi di euro. Nate a partire dalla seconda met degli anni 70 in alcune aree del nord Italia (Lombardia
soprattutto) le cooperative sociali hanno conosciuto una progressiva diffusione in tutto il territorio nazionale. Lo sviluppo di questa particolare forma imprenditoriale legato a una molteplicit di fattori. Da un lato gli enti pubblici esternalizzano alle cooperative sociali una quota crescente di servizi sociali, sanitari, educativi. Daltro canto esistono fenomeni di auto organizzazione della societ civile (cittadini, gruppi informali, associazioni, ecc.) che promuovono la nascita di cooperative sociali per rispondere a bisogni insoddisfatti o per innovare lofferta di servizi di welfare.
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di MARIO CONSERVA
UBRICA
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un sempre pi diffuso, seppur cauto, ottimismo sul fatto che la crisi sia in fase terminale e che finalmente si profili un percorso di ripresa lenta e graduale delleconomia. Il fatto confortante che il sistema finanziario globale ha tenuto, quindi stato scongiurato un rischio caos dalle conseguenze neppure immaginabili; il problema ora lo strascico di questa crisi, lanalisi dei danni, levoluzione del riassestamento e i nuovi modelli di sviluppo ai quali ci si dovr riferire. Il settore dei metalli non ferrosi, e quello dellalluminio in particolare, di rilevanza molto significativa per lindustria bresciana, un interessante indicatore sotto questo aspetto, e vale la pena di riflettere su quanto si verificato allinterno di questo comparto e su quali possono essere le attese per il futuro immediato. In poco pi di un anno, da met 2008 a oggi, successo di tutto. Si pensava a uno sviluppo globale inarrestabile di produzione e utilizzo, giustificato dalla lenta ma progressiva crescita da parte dei paesi pi maturi e dai progressi anche a due cifre della Cina e dellAsia in genere, poi sono sopraggiunti i problemi, la rarefazione della domanda, il crollo del mercato dellauto, le quota-
zioni di borsa del metallo: gi arrivate a superare nella prima parte del 2008 il livello di 3.400 $, precipitate intorno a 1.300, ai minimi livelli dal 1988, oggi le quotazioni sono tornate intorno a 1.800-1.900 $, ed un indice delle aspettative di miglioramento, avallate dal timido risveglio della industria tedesca dei trasporti e della meccanica, che dovrebbe riflettersi a breve termine anche sullindustria della subfornitura e di conseguenza sulla domanda di getti, laminati ed estrusi di alluminio e della componentistica relativa. Guardando al mercato globale del metallo, interessante sottolineare che la struttura del sistema post-crisi non sar pi come prima, nel 2010 il baricentro di domanda e produzione di alluminio sar pi che mai in Asia, con oltre il 50% del totale mondiale. I nuovi assetti dellindustria, e il diverso scenario dei flussi del metallo nei diversi mercati, porteranno in primo piano molte delle questioni che da tempo toccano il sistema del metallo: laccesso alla materia prima; i problemi dellenergia; la competizione con gli altri materiali che render indispensabile impegnarsi su innovazione quanto a tecnologie e prodotti. In questo contesto ancora molto fluido difficile fare previsioni non tanto sullincremento dei consumi quanto sui tempi. Resta il dato di fatto che il distretto produttivo bresciano di questa filiera metallurgica si in genere largamente ristrutturato reagendo con prontezza alle prime avvisaglie di crisi, ha investito in innovazione e in prodotti qualificati, avr molte possibilit di lasciarsi alle spalle i tempi bui riposizionandosi in un mercato mondiale che ad ogni livello ha fatto molta selezione.
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ERSONAGGI
DIBATTERE
utti conoscono A2A. Il profilo algido del termoutilizzatore svetta imperioso sui tetti della citt, un monolite ipermoderno di cui si conoscono a grandi linee le funzioni e i pregi. Tutti ricevono le bollette e le comunicazioni dellazienda per i servizi offerti. Sui giornali, fiumi dinchiostro sono stati versati per raccontare le ultime vicen-
de amministrative della societ e luscita di scena di Renzo Capra, deus ex machina della gloriosa Asm di un tempo. Eppure, fuori dalla cerchia ristretta della nomenklatura e della classe dirigente si ha la netta sensazione che la gente comune non abbia ancora unidea precisa del nuovo colosso bresciano-milanese, cos come delle attivit della filiera e delle tecnologie impiegate. E pochi sono coloro che conoscono le norme relative allorganizzazione e al funzionamento della societ di via Cefalonia. Ne abbiamo parlato con Enrico Mattinzoli (Pdl), classe 1954, una vita trascorsa come imprenditore nel campo della ricerca e dello sviluppo di componentistica aeronautica, ex assessore provinciale per due mandati della Giunta Cavalli con delega allAmbiente, Ecologia, Attivit Estrattive ed Energia. Membro del Consiglio di Sorveglianza di A2A, Mattinzoli inoltre presidente di Assoartigiani Scrl e dellAssociazione Artigiani di Brescia. Unoccasione questa per fare il punto della situazione anche sullandamento del settore artigiano
Enrico Mattinzoli.
in tempo di crisi. A2A nella percezione comune sembra essere meno bresciana di quanto in vece non lo sia in realt e, rispetto alla vecchia Asm, limmagine dellazienda pare essersi allontanata dalla sua uten za di base. Non crede che vi sia oggi un deficit di comunicazione che rischia di far apparire A2A un fornitore di servizi come Enel o Telecom? I bresciani erano abituati ad una Asm ben
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con le altre realt locali. A2A continuer ad essere unazienda ben radicata sul territorio, di cui i bresciani saranno sempre pi orgogliosi. Pensando alle operazioni ad ampio rag gio condotte da A2A (come la gestione del termovalorizzatore di Acerra) viene da chiedersi se non si stia profilando un ruolo futuro da azienda di progettazio ne. Secondo lei non si corre il rischio che questo possa verificarsi a scapito dellerogazione dei servizi di A2A nei suoi territori di competenza? Paroli e Moratti di certo non permetteranno che i servizi pubblici per i loro concittadini passino in secondo piano. Il core business dellazienda daltronde rimane sempre quello dei servizi al territorio: energia elettrica, acqua, gas, teleriscaldamento e gestione dei rifiuti. Ad Acerra portiamo il nostro contributo di professionalit sfruttando la tecnologia bresciana con un giovamento economico sicuro a favore della nostra citt. Il cittadino, infatti, si aspetta sempre un ritorno diretto degli utili in termini di servizi. Con la quotazione in borsa di A2A possibile invece che si facciano investimenti strategici che non compor tino vantaggi immediati per il consuma tore finale? La governance della societ pubblica e linteresse del pubblico passa attraverso una crescita e sviluppo costanti. Quando si acquista ad esempio direttamente una grossa partita di gas, i prezzi dipendono dalle quantit; ecco perch necessario che la nostra azienda aumenti i volumi con il duplice scopo di aumentare utili, contenendo i costi per lutenza.
Sullasse BresciaMilano ogni ipotesi di scissione allora scongiurata? uneventualit impraticabile. Attualmente lazione di Tarantini e Zuccoli e dei rispettivi Consigli sta portando con successo allottimizzazione della governance duale tra Sorveglianza e Gestione. Da presidente dellAssociazione Arti giani di Brescia, come valuta la situazio ne economica delle imprese associate e dellaccesso al credito? Il Confidi di Associazione Artigiani Brescia tra i pi importanti in termini di operativit in Lombardia; questanno chiuderemo con 200 milioni di euro di affidamenti. A livello generale si sta verificando una lenta e graduale ripresa, anche se gli effetti sugli ordinativi non si avranno prima del secondo trimestre del 2010. Per quanto riguarda laccesso al credito dobbiamo purtroppo constatare la continua spersonalizzazione dellimpresa, oramai la bancabilit legata ad un prodotto matematico (rating Basilea 2) che decreta senza appello laccesso alle linee di credito. Uneccezione la fanno le Casse di Credito Cooperativo della nostra provincia, che per quanto possono, a differenza della maggior parte dei grossi gruppi bancari, continuano a scommettere sullo sviluppo delle piccole e
Le Casse di Credito Cooperativo della nostra provincia stanno, per quanto possono, aiutando le aziende.
medie imprese. Linterrogativo che ci poniamo quello di quanto le aziende riusciranno a mantenere occupazione e attivit prima dellavvio della ripresa. Lei politicamente nel Pdl e proviene dalla disciolta An; ora Gianfranco Fini chiede un cambio di marcia al Pdl e denuncia una mancanza di democra zia interna nel partito. Le divergenze ormai sono molte, a partire dai temi dellimmigrazione e del biotestamento. A questo punto ipotizzabile una sepa razione? Reputo poco probabile lipotesi di una scissione, in quanto gi da tempo il Pdl lavora e si propone come ununica identit. ovvio che un grande partito come il nostro abbia la necessit, per elaborare progetti e programmi per il futuro del paese, di un continuo e costante confronto su tutti i temi, nessuno escluso. Il Presidente della Camera pone quindi una questione di metodo sulla quale necessario, a prescindere dalle posizioni, aprire un dibattito serio e costruttivo, sullesito del quale sono certamente fiducioso. Lei iscritto allAlbo dei Giornalisti. Che idea si fatto del caso Boffo e della bufera che recentemente ha investito la stampa? Premesso che la libert di stampa sacrosanta, al tempo stesso ritengo che lutilizzo di questa per attacchi personali, voglio sperare senza uno sfondo politico, non giovi a una corretta informazione. Feltri senzaltro un giornalista con qualit sopra la media, ma questa volta, con il caso Boffo, ha esagerato. Linformazione, ma linformatore in particolare, ha un ruolo sociale che va ben oltre la cronaca.
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COSTRUIRE SUBITO
COSTRUIRE BENE
Giuliano Campana: ledilizia strategica per il rilancio delleconomia in questo momento di crisi, ma Confindustria
di PAOLOEMILIO BONZIO
ra i i settori pi colpiti dalla crisi economica ledilizia cerca occasioni di rilancio stando alla finestra, in attesa di tempi migliori. Nel comparto si contano circa 1 milione e 900 mila lavoratori e 800 mila imprese registrate. Sono circa 250 mila secondo le previsioni dellAnce i posti di lavoro a rischio per lanno 2009. Un settore trainante, in grado di fare da volano
per molte altre attivit complementari, che necessita oggi di una robusta iniezione di anticorpi da parte del Governo per arginare la riduzione dei livelli produttivi. Giuliano Campana presidente del Collegio Costruttori Edili di Brescia e vicepresidente dellAssociazione Nazionale Costruttori Edili (Ance). Presidente, quanto grave la crisi nel settore delle costruzioni? molto grave. Ci sono poche richieste da parte di privati perch si abbattuto un giro di vite sulla nostra clientela che sta stringendo i cordoni della borsa. Per quanto riguarda gli appalti pubblici, questi sono sovraffollati e se un costruttore vuole aggiudicarsi dei lavori praticamente costretto a prenderli sottocosto, almeno cos riesce a non ridurre il personale. La cassa integrazione edilizia daltronde ha una durata di soli 3 mesi. I prezzi attuali degli immobili sono con venienti ? il mo mento di acquistare? Dipende, ci sono molte situazioni a prezzi convenienti e altre meno, certo che se lacquirente cerca uno sconto dal 20
Giuliano Campana.
al 30% si va in perdita, uno sconto dal 5 all8% ragionevole ma non oltre. Oggi si vende pi limmobile di grande qualit o quello di medio livello? In effetti c tanta offerta sul mercato, i clienti avrebbero ampia scelta. Senzaltro si vende di pi limmobile di pregio anche se in zone diverse della citt, i molti lavori in corso e i cantieri della metropolitana non costituiscono di certo un buon incentivo allacquisto. Quando la gente vede tutto per aria storce un po il naso. Quale politica fiscale ritiene sia oppor tuna per rilanciare il comparto? Il carico fiscale va alleggerito per ridare ossigeno al settore. Sulledilizia pesa ancora come un macigno il decreto Bersani-Visco che ha aumentato gli oneri delle imprese per il pagamento delle imposte. Come vicepresidente dellAnce chiedo inoltre una riduzione dellIva dal 10% al 4% per incentivare la ripresa delle vendite e mi domando infine perch un costruttore debba pagare lIci sulle case ancora in fase di realizzazione o che non ha ancora venduto; come se si chiedesse ai produttori di auto di pagare la tassa di propriet sulle auto in catena di montaggio o nei depositi. E dal punto di vista dellaccesso al credi to com la situazione? Oggi le banche (dietro solide garanzie) a
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chi acquista beni immobili concedono mutui che arrivano anche all80%, ma per le aziende costruttrici in difficolt economica ci sono poche speranze di ottenere finanziamenti. Vorrei sottolineare comunque che nel tanto decantato accordo mediato dal governo fra banche e mutuatari prevista una riduzione dei costi per lacquirente ma con uno spostamento dello 0,50% trimestrale a carico del costruttore; di fatto un 2% annuo che si ripercuoter sulle tariffe degli immobili. Alla fine loperazione favorisce le banche e di certo non aiuta la ripresa del settore. Ledilizia crea un fortissimo indotto sulle industrie, dallacciaio ai materiali elettrici e idraulici, dai serramenti ai ri vestimenti. Confindustria vi appoggia? Ledilizia sempre stata strategica per il rilancio delleconomia nei momenti di crisi, ma le imprese costruttrici sono sempre state guardate con diffidenza e considerate industrie di serie B. Certo che molti grandi industriali sono soci di istituti di credito e forse pi interessati agli utili delle banche che a quelli della propria impresa. Nella nuova Giunta comunale vede dei cambiamenti per quanto riguarda le politiche legate alledilizia? Il Comune di Brescia rappresenta uno dei primi interlocutori della nostra categoria. La nuova Amministrazione ha mostrato ampia disponibilit al dialogo e al confronto. Siamo coscienti che gli interventi urbanistici debbano contribuire a valorizzare e non a compromettere il territorio in cui viviamo e che abbiamo a cuore. Il nuovo pia-
no di governo del territorio in discussione costituir un passaggio fondamentale per lo sviluppo della nostra economia. Debbo peraltro sottolineare che a tuttoggi scontiamo un iter burocratico per le nostre pratiche troppo lungo. Tema, peraltro, sul quale ci saremmo aspettati un intervento prioritario dellAmministrazione, che viceversa non si ancora concretizzato. Sarebbe necessario almeno un dimezzamento dei tempi perch queste lungaggini incidono gravemente sui costi finanziari e alla fine pesano sulla tariffa di vendita degli immobili. La proposta di abbattimento delle torri di San Polo ha riacceso il dibattito sul ledilizia popolare e sullopportunit di ricostruire completamente alcuni quartieri. Qual il suo punto di vista? Ricostruzione o ristrutturazione? Sono favorevole alla ricostruzione, che tra laltro spesso pi economica. Negli Stati Uniti quando un immobile ha trentanni, lo si rottama; ovviamente in Europa e in particolare in Italia il patrimonio immo-
biliare diverso. Le torri di S. Polo (che tra laltro sono fuori norma) dovrebbero essere abbattute, cos come molte altre costruzioni senza alcun valore storico, culturale o architettonico costruite in fretta nel dopoguerra per far fronte alle esigenze demografiche di quellepoca. Oggi si deve puntare su unedilizia di qualit, con costruzioni a norma di legge e improntate a forti tecniche di risparmio energetico. Il mercato privato sta cominciando a capirlo e ad accettare costi superiori del 15-20% rispetto agli immobili costruiti con tecniche tradizionali; investimento che garantisce minori costi di gestione e maggior valore nel tempo. Dunque, edilizia in verticale o in oriz zontale? 35 anni fa, quandero in Brasile con mio padre, un architetto di S. Paolo ci spieg perch avevano costruito la citt con grattacieli e costruzioni in verticale: in Brasile le aree urbane avevano gi cominciato a lambire i confini dellAmazzonia, rosicchiando ettari di foresta. un grave problema di consumo del suolo che ovviamente abbiamo anche in Italia. E per questo ritengo che a Brescia, ove compatibile con il tessuto urbanistico circostante, si possa pensare a uno sviluppo in verticale delle nuove costruzioni. Daltronde se viene preservato il verde in unarea urbana, la sua attrattiva destinata ad aumentare considerevolmente. un vantaggio anche per i costruttori, senza dubbio. Purtroppo nei paesi della provincia si fa ancora molta fatica a far passare questa idea.
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La mobilit di persone, merci, informazioni un fattore di sviluppo indispensabile. Il Gruppo FNM il secondo operatore ferroviario italiano e attraverso le sue societ opera nel trasporto pubblico locale, su ferro e su gomma, nel settore cargo, nellingegneria ferroviaria, nellenergia e nellICT. Un Gruppo che muove e che si muove, per dare al Paese nuove opportunit di crescita.
LeNORD FERROVIENORD FNM Autoservizi NORDCARGO NORD_ING VIENORD SEMS NORDCOM Nord Energia
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LIMPEgNO E LE IDEE
ChE AIUTANO IL MONDO
di GIORGIO OLLA
Antonio Galoforo, medico urologo e docente di ossigenoozono terapia, ci spiega come si pu aiutare lAfrica con... lozono.
quando risalgono le prime applicazioni dellossigeno ozono terapia sullessere umano? In campo medico si cominci ad utilizzare durante la Prima Guerra Mondiale, negli ultimi ventanni lozonoterapia si affermata in misura sempre maggiore non solo grazie ai successi clinici ottenuti, ma anche per la notevole semplicit duso e per la sicurezza dimostrata. Nel 1983 si costituita in Italia la Societ di Ossigeno Ozono Terapia. Quali sono gli effetti biologici dellos sigeno ozono terapia sullorganismo umano? Innanzitutto effetti antibatterici e antivirali, ma anche effetti positivi sul metabo-
lismo cellulare e sulla circolazione sanguigna.Quali sono gli utilizzi dellozono in campo ambientale? Depurare acqua e aria a ciclo continuo senza produrre materiali inquinati e senza utilizzare sostanze chimiche (come il cloro), che lasciano residui potenzialmente dannosi per lessere umano e per lambiente, oggi non solo possibile ma anche auspicabile. Qualsiasi tipo dacqua, sia essa stagnante, sporca o contaminata, quando entra in contatto con lozono, diventa immediatamente potabile. La sua attivit non si esaurisce allin terno dellospedale o degli ambu latori. Lei stato, infatti, la prima persona al mondo a far conoscere lozono al continente Africano.
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In Africa abbiamo pensato di portare questa innovazione per aiutare la popolazione infantile, colpita da una piaga terribile, una malattia altamente invalidate che lUlcera di Buruli, chiamata anche lebbra dei bambini, e siamo riusciti a raggiungere risultati straordinari. Come venuto a conoscenza di questa emergenza sanitaria? Il rapporto con lAfrica iniziato 5 anni fa, ma bene ricordare che sono circa 32 i paesi colpiti da questa terribile piaga. La cosa che ha sconvolto me e il mio staff che allo stato attuale non ci fossero rimedi efficaci per la malattia. Il progetto in questione stato inizialmente portato avanti in collaborazione con il Rotary Club bresciano e, nel 2006, dopo gli straordinari successi clinici raggiunti, lIstituto Pasteur e lassociazione Onlus O3 for Africa, di cui sono presidente, hanno stipulato un protocollo dintesa con il coordinamento nazionale Lotta allUlcera di Buruli: lobiettivo quello inserire lossigeno ozono terapia tra le cure riconosciute per il trattamento di questo tipo di lebbra, della stessa famiglia della tubercolosi, talmente diffusa da essere classificata come la terza malattia per propagazione al mondo. Perch ha proposto lossigeno ozono terapia come possibile cura per lUl cera di Buruli? In Italia trattiamo con successo malattie simili, ad esempio piaghe, ulcere, piede diabetico e necrosi; quindi abbiamo presentato la nostra documentazione chiedendo di poter aiutare questo paese. Lozono anche un potente disinfettante. Lei presenta ogni anno i suoi risultati
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di ricerca allOrganizzazione Mondiale della Sanit in merito allUlcera di Bu ruli. S, annualmente si svolge a Ginevra la riunione mondiale sullUlcera di Buruli alla quale io e la Onlus O3 for Africa partecipiamo portando i risultati clinici dei casi trattati. Dottore, so che lei in merito a questo ha anche ricevuto un importante ricono scimento. Si tratta del Premio per la Pace, istituito dalla Regione Lombardia nel 1997 per dare visibilit al concreto impegno del Governo Regionale nei confronti del tema pace. Per concludere le chiedo di dare una sua visione di come potrebbe essere il futuro dellossigeno ozono terapia. Credo che lozono terapia sia una formidabile arma per il futuro. Abbiamo a disposizione uno strumento straordinario, efficace e a basso costo. Immagino ad esempio gli anziani affetti da patologie dolorose e degenerative a carico dellapparto muscolo-scheletrico che, grazie allozono, potrebbero evitare luso di farmaci dannosi e migliorare in maniera significativa la loro qualit di vita. Se lozono ha queste importanti valen
ze, perch non adottato dal servizio sanitario nazionale? In Germania lozono una terapia mutuabile, in Italia privatamente vengono gi effettuate oltre 20 milioni di prestazioni; il risparmio economico e in assunzione di farmaci per la collettivit sarebbe elevatissimo. Le dinamiche ministeriali spesso sono di difficile comprensione. Cosa ne pensa della sanit in Italia, que ste frequenti notizie di malasanit sono la punta delliceberg? C differenza tra la sanit al nord e al sud? I medici sono sicuramente molto preparati anche in meridione, ci sono ottime universit e ottimi ospedali; certo che se le amministrazioni sono non premianti, poco organizzate e professionali, i medici pi validi si trasferiscono in nord Italia. Un suo punto di vista sulla situazione bresciana? Credo che a Brescia possiamo considerarci tra le eccellenze; riconosco un alto merito allOspedale Civile e alle notevoli capacit dei dirigenti dellAsl. I servizi offerti dal nostro primario ospedale cittadino hanno generato una positiva competizione fra cliniche portando anche la sanit privata a competere su livelli altissimi, creando una sanit provinciale invidiabile.
.LA SCHEDA
ANToNIo cARlo GAlofoRo Antonio Carlo Galoforo, 43 anni, medico urologo presso la clinica Citt di Brescia, docente di ossigeno-ozono terapia, membro della Societ Scientifica Italiana di Ossigeno Ozono Terapia, nonch responsabile scientifico Progetto Ozono-Istituto Pio Albergo Trivulzio, da tempo sperimenta luso di questo portentoso gas per il trattamento intensivo di diverse patologie. Il Dr. Galoforo ha incontrato lossigeno ozono terapia molto prima di diventare medico, grazie al padre, Dr. Elio Galoforo, uno dei primi ozonoterapeuti dItalia. La passione maturata in giovinezza nei confronti delle innumerevoli capacit di questo gas lo ha portato a diventare oggi anchesso un affermato ozonoterapeuta impegnato non solo in campo medico ma anche umanitario. , infatti, presidente della Onlus O3 for Africa, associazione che si occupa del trattamento con lozono di diverse malattie tropicali, tra cui lulcera di Buruli. Dal 2001 si reca, quasi annualmente, come volontario in Costa DAvorio per sviluppare le ricerche e prestare la sua opera.
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LA TERRA AL CIELO
Intervista a Massimo Alessi, cantautore bresciano devoto alla Dea musica.
di PIETRO BALBO
el 2002 il suo primo cd, poi la conquista di premi importanti riservati a giovani cantautori, fino alle collaborazioni con Marco Ferradini e Marco Masini e al suo ultimo disco: Dea. Tappe importanti nella vita di un artista, ma nel corso dellincontro al Mac Wave studios del Villaggio Sereno (dove nato il suo ultimo disco) abbiamo preferito concentrarci su aspetti pi profondi della vita e del pensiero di Massimo Alessi. Perch un vero musicista non deve dimostrare quanto bravo, ma quanto bella la musica Cosa significa essere un cantautore? Un cantautore racconta episodi di vita. Pensiamo a De Andr: per lui ogni situazione era una storia che diventava una canzone. Un autore invece inventa una canzone adattandola alla societ contemporanea. Il mio cantautorato si sposta molto nella contemporaneit, ma in base a come la leggo io, poi la musica viene da s. In che modo hai scoperto questa tua vocazione? Inizialmente scrivevo delle poesie. Ero un dodicenne ingenuo e inesperto che raccontava le cose con gli occhi di un bambino. A un certo punto mi sono accorto che scrivere mi faceva stare meglio.
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Hai detto che la musica viene da s. In che senso? Le canzoni sono gi scritte. Basta riprodurle riuscendo ad andare al di l della quotidianit e aprendo il cuore, altrimenti le canzoni non escono. Io sono lo strumento per riprodurre quel qualcosa che mi pervade, ma che esiste gi. Tutto avviene senza fare alcuno sforzo. In passato mi capitato di trovare lispirazione nel sonno, ma non riuscendomi a svegliare ho perso quella canzone, perch al risveglio il suo ricordo era affievolito. Come avviene coi sogni.
Il denaro fa la differenza e mortifica larte, come una volta faceva la differenza la classe sociale a cui appartenevi.
Un processo che ricorda tanto lispira zione poetica Beh, il coinvolgimento musicale unarte. Ci sono tanti talenti che vanno sul palco mettendo in mostra grandi doti, ma in loro non c questa componente che distingue lartista vero da chi vuole fare lartista. Il titolo del tuo disco eloquente: Dea, una sorta di musa ispiratrice? Ti confesso che inizialmente il vero titolo di Dea era Dio, ma era un po pretenzioso e poteva creare conflitti di tipo religioso. Io parto dalla base che la natura ci d tutte le risposte del mondo, quindi lho trasformato in Dea perch nel disco canto lamore per una dea che la terra, una donna che d la vita. Lidea di fondo dellalbum, dunque, poggia sulla doppia metafora della fertilit e della bellezza. Qual , invece, il tuo rapporto con Dio? Io non sono un fedele praticante, ma ho una grande fede nellenergia universale. Il fatto di essere in un punto del cosmo e guardare oltre, pensando che non c un confine, mi fa concludere che il caso non esiste. Non c la casualit nella perfezione. Il sistema naturale perfetto e Dio in
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questa perfezione. La religione ha la complessit di alcune regole. Io non le rispetto molto, anche perch se un pap buono sa perdonare il figlio. In molti dicono che la musica sia uno strumento di connessione tra luomo e Dio. Proprio cos. Il nostro problema che siamo influenzati dalla concretezza delle cose, ma chi crede come me nella musica, pu capire che, forse, c qualcosa di pi grande di noi, come pi grande la musica. La terra cantata nel tuo album oggi in pericolo Ci avviene perch luomo egoista. La terra una fonte di vita, la sua energia deve essere sfruttata, ma con rispetto. come un uomo che va con una donna solo per sesso, dimenticando che ha di fronte una persona. Il problema che il rispetto non va di pari passo con gli interessi personali. Tu cosa fai concretamente per lam biente? Scrivo canzoni. Non ho altre armi. Cerco di raccontare lamore per quello che ci circonda attraverso la musica. A che punto sei del tuo percorso musi cale? Sono alla base. Mi sento vuoto e ho bisogno di riempirmi scrivendo. Mi sento ancora allinizio e, a dirla tutta, credo proprio che non mi sentir mai arrivato, perch per me la musica una ricerca continua, come una strada senza fine. Cosa manca a te e a molti altri per arri vare al grande pubblico? I soldi. Il denaro fa la differenza e mortifica larte, come una volta faceva la differenza la classe sociale a cui appartenevi. Probabilmente, se Mozart fosse stato un poveraccio sarebbe stato comunque un genio, ma sconosciuto. Oggi non basta il talento, serve pubblicit, promozione, comunicazione e denaro. Riesci a vivere esclusivamente della tua arte? Fortunatamente la mia vita lavorativa interamente nel campo musicale, ma se dovessi basarmi esclusivamente sugli introiti del disco rischierei di fare la fame. Cosa non funzione nel sistema musicale italiano? Il problema di fondo che non c spazio
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LUOMO DIETRO LA
Ariberto Faustini, un regista che ha deciso di raccontare la sua Brescia, con tanta passione e pochi quattrini.
MACChINA DA PRESA
riesce ancora a sfondare: perch le sue storie sono per gente semplice e sincera, di quelle che avrebbero tanto da insegnare al pubblico, ma che questo finge di snobbare perch troppo nostrane. Sa, cos facendo, di aver commesso peccato. Perch Cinecitt lontana, perch la nostra provincia si visita solo per i vini e gli eventi da rotocalco, perch laccento bresciano mal si adatta allabitudine delle orecchie di mezza Italia. Eppure continua, imper-
riberto Faustini vive e lavora nella Franciacorta che ama e conosce come le sue tasche, tanto che se ci fossimo persi, nella sua zona, avremmo potuto chiedere semplicemente di Ariberto,chl
che l f l cine. un professionista col cuore di fanciullo e tanto amore per la sua terra, uno di quelli che alla partita preferirebbe passare ore a farsi raccontare da un anziano vecchi aneddoti di guerra. Forse per questo che nel grande circuito non
Un film che sogno di realizzare? Quello sulla civilt agricola in dialetto bresciano.
territo, camera alla mano, rimettendoci se necessario di tasca sua. Come nata la passione per la cinema tografia? Il mio primo amore stata la fotografia in bianco e nero. Mi sono poi avvicinato al teatro, prima come attore, poi come regista. Ho sempre pensato che fosse importante mettersi in gioco, il passaggio al cinema stato spontaneo. Com diventato regista cinematogra fico? Dopo essermi impratichito nella regia teatrale ho pensato di realizzare un
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corto, conoscevo molte persone e tutti volevano una particina alla fine diventato un cortometraggio di tre ore: il mio primo film. Si ispira a qualche grande regista per i suoi lavori? I registi che mi piacciono sono Leone, Spielberg e Olmi, ma dire che mispiro a loro sarebbe troppo presuntuoso. Che difficolt incontra nella realizzazione di un film? Per fare cinema a un certo livello bisogna avere soldi, spendere e poter disporre di molti attori o figuranti. Un film necessita di parecchio tempo, di molti sabati e domeniche da dedicargli e spesso la gente, non pagata, si stufa o non sa dirti con certezza se ci sar. Alle volte devo chiamare cinquanta persone per essere sicuro di averne almeno venti. Sostiene lei tutti i costi? Realizzo i film senza contributi statali. Una vittoria amara, per esempio, mi costato 15.000,00 . La mia passione simile a quella di chi recita nelle commedie dialettali: non guadagna niente, anzi a volte spende di tasca propria per spostarsi e comprare abiti di scena. I suoi lavori per lo pi raccontano delle due guerre, come si procurato abiti e mezzi? I mezzi tramite i collezionisti che fanno i raduni, gli abiti sono delle imitazioni che poi mia madre provvede a riadattare. Per il carro armato, invece, ho contattato telefonicamente il proprietario che mi ha chiesto un bel po di soldi, allora sono andato a trovarlo di persona e dopo avergli spiegato che non era unoperazione commerciale e che nessuno ci guadagnava niente, me lo ha concesso gratuitamente. Le amministrazioni comunali le vengono incontro con le autorizzazioni? No, il problema grosso per fare un film amatoriale che non ti dicono di no, dicono Ne parleremo e poi non ti fanno sapere pi niente. Una critica alla cinematografia doggi? Io cerco di realizzare storie locali. Sento spesso dire che non ci sono pi sceneggiature da fare, ma questo sbagliato, se incontro un anziano e gli chiedo la sua
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storia, questa gi una sceneggiatura. Dopo aver fatto Una vittoria amara almeno una decina di persone mi hanno segnalato numerose vicende incredibili. Qual stata la scena pi difficile che ha girato?
La fucilazione nel film sulla II Guerra Mondiale. Il problema era quello di essere credibili e di riuscire a far emergere la drammaticit del momento. Trova difficile far recitare un attore come serve a lei? Fare film con attori che hanno gi recitato naturalmente pi facile, sono pi abituati a leggere e studiare il copione, mentre i neofiti quando ne vedono uno si spaventano perch hanno paura di non ricordarlo, per questo tendo a non darlo a tutti se non al protagonista. Bisogna inoltre avere mille occhi e una buona memoria. Dato che il film non si gira in un solo giorno, ci si deve ricordare di tutti i particolari delle scene per evitare errori o discrepanze a montaggio finito. La risposta degli anziani a Una vittoria amara, commossi, delusi? Bellissimo mi hanno detto alcuni. I
giudici migliori sono abitanti del luogo, comunque fare un film che vada bene a tutti impossibile. E quella dei critici? Bello, hanno detto, ma se vuoi vincere dei premi devi mandarlo allestero coi sottotitoli. Un film che vorrebbe assolutamente girare? Quello sulla civilt agricola nel bresciano, in dialetto, tipo Lalbero degli zoccoli di Olmi, ma pi cattivo. Dalle testimonianze che ho raccolto uscirebbero cose agghiaccianti. Ci vorr una preparazione importante per realizzare film storici... Certo mi documento pi che posso. Per i copioni mispiro a vicende vere intervistando la gente del luogo, anche se molti non amano riportare alla mente ricordi dolorosi, specialmente gli anziani. Cosa manca a Brescia? La nostra provincia tagliata fuori dal mercato e dal circuito del cinema. Oggi c lo Stars, s, ma non basta. Ci vorrebbero pi collaborazione, incontro e confronto tra appassionati, amatori, attori, registi giovani e meno giovani, magari unassociazione. Studiare va bene, ma importantissimo passare ore e ore con la camera in mano, sbagliare, farsi esperienza sul campo, imparare a recitare per far recitare gli altri a dovere.
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IL PUNTO ACQUA
SUBITO AD ALTO GRADIMENTO
LE FONTANE CON LE BOLLICINE hANNO RISCOSSO IMMEDIATO SUCCESSO TRA I BRESCIANI
ato come progetto chettata e reclamizzata da campagne milionarie. Ma cosa eroga esattamente sperimentale, sta gi questa fonte moderna che sa dantico? Normalissima acqua dellacquedotto estendendosi a mac- locale, con un innesto tecnologico rappresentato da refrigerazione e addichia dolio nei comuni zione finale di CO2 in modo da erogare acqua secondo la triplice opzione: bresciani e diventer presto un nuo- naturale, leggermente frizzante e fresca. vo elemento caratterizzante nel pae- I numeri parlano di un successo straordinario: ad oggi sono stati gi erogati pi saggio urbano dei nostri paesi. di 2.600 metri cubi di acqua, per la maggior parte frizzante, e quotidianamente Stiamo parlando del Punto Acqua, ne vengono erogati pi di 26.000 litri. Lerogazione naturalmente gratuita, al frutto dellaccordo fra Assessorato pari di quel che avviene in qualsiasi altra fontana pubblica, ma refrigerazione e allAmbiente della Provincia di Bre- aggiunta di bollicine a unacqua da tavola di ottima qualit (controllata sia sotscia, AATO, gestori del Servizio Idri- to il profilo igienico che sotto quello organolettico) contribuiscono a innalzare co Integrato e Comuni. Liniziativa, la percezione diffusa della qualit dellacqua erogata dallacquedotto, e a riproche non ha eguali in Italia in termini porre come nel tempo andato occasioni di incontro alla fontana in piazza. di dimensioni e capillarit territoriale, Ladesione dei Comuni al progetto stata immediata ed entusiastica a conha gi preso avvio in 31 Comuni della ferma della bont della proposta e della condivisione degli obbiettivi. I primi provincia ed prevista in riscontri hanno puntualmente confermato ben 99 Comuni per un tolinteresse e il gradimento da parte dei cittaHTTP://ATO.PROVINCIA.BRESCIA.IT tale di 107 fontane. Sul dini. La tabella in questa stessa pagina indisito dellAATO (http:// ca una sorta di classifica del gradimento del ato.provincia.brescia.it/) Punto Acqua espresso in bottiglie da 1,5 possibile seguire laggiornamen- litri mediamente riempite ogni giorno. Padenghe sul Garda, in parte anche in to sullapertura dei Punti Acqua e relazione alle sue dimensioni e alla sua vocazione turistica oltre al fatto di essere conoscere la loro esatta ubicazione stato il primo ad avviare il Punto Acqua e dunque a creare una consuetudine sul territorio comunale attraverso le pi diffusa e radicata, il Comune in cui liniziativa ha ottenuto i risultati pi coordinate GPS e il collegamento a importanti. Tanto successo ha reso necessaria lapprovazione da parte dellAAGoogle maps. TO, avvenuta il 24 luglio scorso, di un Regolamento del Punto Acqua che Obiettivo di fondo quello di far disciplina laccesso e lutilizzo delle fontane e consente la rilevazione dei dati e emergere la qualit dellacqua eroga- una corretta manutenzione da parte del gestore. Unulteriore conferma della ta dagli acquedotti, spesso migliore volont dellAATO di coniugare laccessibilit della risorsa acqua con la sua rispetto a quella imbottigliata, eti- tutela e razionalizzazione.
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LA TRILOgIA
Da Tovini a Tarantini attraverso Camadini. Tre momenti del rinnovamento nella continuit: lintervista a Tempi dellaprile 2008, il discorso alla Fondazione San Benedetto, il busto del Beato Giuseppe Tovini in Loggia. Il cattocalvinismo di Tarantini dopo il cattocomunismo di Corsini? Come cambia, affinch nulla cambi, la microfisica del potere a Brescia con lagreement tra Camadini e Paroli mediato dalla Compagnia delle Opere.
di ALESSANDRO ChEULA
er capire cosa sta accadendo a Brescia in termini di rinnovamento della politica istituzionale nella continuit del potere reale lasse cattoliberale che, governando Brescia dai tempi di Tovini e Zanardelli (i due padri della modernit bresciana) dopo un secolo di alterne ma ininterrotte fortune arrivato, ci si consenta la forzatura terminologica, a metabolizzare cattocomunisti come Corsini e funzionalizzare cattocalvinisti come Paroli occorre fare un piccolo passo indietro. Non prima di una timida avvertenza. Chi dava per tramontato o quantomeno sul viale del tramonto, sia a livello locale che nazionale, il ruolo di Giuseppe Camadini rimasto deluso. Un tramonto che, secondo improvvisati dietrologi metropolitani, sarebbe dovuto essere la conseguenza naturale delluscita di Camadini dalla Cattolica di Assicurazioni, dove peraltro siede come vicepresidente un suo alter ego quale Giovanni Maria Seccamani, presidente della Editoriale Bresciana che pubblica il Giornale di Brescia, pupilla degli occhi del notaio camuno. E pure sonoramente smentiti, i dietristi dantan, dai cambiamenti innescati a livello locale dopo la vittoria del centro destra
Giuseppe Camadini.
di Adriano Paroli alle elezioni amministrative dellaprile 2008, un successo contestuale a quello politico di Berlusconi che lo stesso Camadini, in una pubblica esternazione dellottobre
2008 alla Fondazione San Benedetto di cui scriveremo pi avanti, ha definito un secondo 48. Cio a dire una mutazione epocale sia a livello nazionale, con la sconfitta di Prodi e della
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A CITT
Adriano Paroli.
sinistra cattolico-popolare ex democristiana, sia sul piano locale, con leclissi della trentennale egemonia della sinistra bresciana, sia laica che cattolica da Cesare Trebeschi a Paolo Corsini, per capirci succeduta al trentennio di governatorato di Bruno Boni. LINTERVISTA DI CAMADINI A TEMPI Chi non ricorda la lunga e illuminante intervista di Giuseppe Camadini alla rivista Tempi del 10 aprile 2008? Alla vigilia delle elezioni politiche che avrebbero sancito la schiacciante vittoria di Berlusconi, il banchiere bresciano accus Prodi e Padoa-Schioppa di eccessivo illuminismo, leggi velleitarismo (Un disegno tanto alto da perdere lappoggio dei piedi per terra) e i cattolici della Margherita di cripticismo, gentile eufemismo che va letto come gregarismonei confronti dei postcomunisti di Veltroni e agnosticismo nei riguardi dellegemonia laica nel Pd. Camadini, sul piano della stretta fattualit, non aveva torto. Il suo realismo si sarebbe dimostrato preveggente. E i risultati delle elezioni politiche 2008 gli avrebbero dato ragione. La cosa singolare che un cattolico come Prodi, per giunta popolare e quindi antiilluminista per definizione come tutti i cattolici, a meno di scomodare quel paradosso che fu lilluminismo cattolico della Lega Democratica di Scoppola e Ardig degli anni 70 si sia lasciato condizionare dallilluminismo laico-massonico di Padoa Schioppa, persona raffinata e colta ma imbevuta dellelitismo un po velleitario e aristocratico tipico della borghesia illuminista (e non sempre illuminata, ma che comunque si sforza di esserlo). Un illuminismo, di cui furono Prodi e la stessa maggioranza di centro sinistra a farne le spese, al quale concorrevano in egual misura e con la medesima miopia sia il giustizialismo fiscale di Visco sia il rigorismo finanziario di Padoa Schioppa. UN PECCATO IMPERDONABILE Un imperdonabile peccato di illumiMESI 12OTTOBRE 2009
nismo, quello di Prodi e Padoa Schioppa con la complicit di Bertinotti, che cost alla sinistra un prezzo altissimo, tanto che nei due anni di governo Prodi 2006-2008 perse buona parte del patrimonio accumulato nei dieci anni precedenti, prima con lUlivo e poi con lUnione. Patrimonio che ebbe il suo momento pi alto nei quasi 4 milioni di voti per Prodi alle primarie dellottobre 2005 (Gregorio Gitti, professionista bresciano genero di Giovanni Bazoli, ne fu uno dei fautori). Le europee del 2009 non hanno fatto altro che sancire il processo di erosione della sinistra, sia pure arginandone la frana. Con la differenza che, mentre nelle politiche del 2008 tale erosione fu opera sopratutto del Pdl, nelle europee del 2009 la paternit stata della Lega. DALLA FONDAZIONE TOVINI ALLA FONDAZIONE SAN BENEDETTO Ancor pi illuminanti per inequivoca e impegnativa chiarezza furono le dichiarazioni forse le prime per pubblica scelta di campo nella tacita ma non taciturna carriera del presidente della Fondazione Tovini, aduso al silenzio della semina pi che alla pubblicit dei raccolti, si veda la Fondazione Comunit Bresciana affidata alla solidit e sodalit di una persona come Giacomo Gnutti esternate allUniversit statale di Brescia in occasione della presentazione del programma della Fondazione San Benedetto. Si tratta della Onlus rilanciata dalle convergenti volont di Camadini e Tarantini (se i calvinisti usano le fondazioni per ragioni fiscali, i cattolici le utilizzano per gestire il consenso, anticamera e condizione di un potere pi dilatato e quindi pi condiviso). Presentazione avvenuta, si badi, non al-
lUniversit Cattolica, altra creatura di Camadini, ma nella sede dellUniversit statale cittadina (il cui merito, giova ricordarlo sia pure tra parentesi, si deve a Bruno Boni). Per dire che non sono poche, salvo lo stato civile e la distanza del tempo, le analogie che accomunano Giuseppe Camadini a Giuseppe Tovini, prima fra tutte la orgogliosa origine camuna. La Fondazione San Benedetto una tappa importante nella genesi della nuova microfisica del potere bresciano di cui andiamo raccontando. infatti la Onlus dove venne sancita coram populo, alla fine del 2008, lalleanza tra la finanza cattolica bresciana che fa capo a Camadini ci si perdoni lobsoleta e abusata connotazione, ma ancora non riusciamo a trovarne altre storicamente e semanticamente valide e la Compagnia delle Opere di Tarantini, organizzazione economica vicina a Comunione e Liberazione che vuole conciliare calvinisticamente, sullesempio di Don Giussani, i valori cristiani con gli smithiani interessi egoistici individuali. Accostamento improprio e forzato, ne siamo consapevoli, quello tra Don Giussani e Calvino, ma adatto a rappresentare il modus operandi di una orga-
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nizzazione, la Compagnia delle Opere, che ha scelto il mercato e il profitto, sia pure come mezzo e non come fine, quali vettori della propria crescita DA DON MILANI A DON GIUSSANI Ci sia consentita unaltra breve pertinente digressione. I due leader non ideologici del 68 italiano furono, guarda caso, due sacerdoti, Don Giussani e Don Milani. Quarantanni dopo, anche alla luce dei successi locali di Paroli e Tarantini, possiamo dire che ha vinto Don Giussani e perso Don Milani. Perch? Per la ragione che entrambi partivano dai valori cristiani ma, mentre Don Milani voleva declinarli con gli ideali sociali, Don Giussani li ha coniugati con gli interessi individuali. Gli interessi individuali hanno vinto sugli ideali sociali. In tal senso possiamo definire, ci si perdoni il manicheismo di una forzatura ideologica forse schematica ma didatticamente utile, Don Giussani e i suoi seguaci come cattocalvinisti, Don Milani e i suoi fedeli come cattocomunisti. Alla luce del consenso e del radicamento raggiunto quarantanni dopo dalla Compagnia delle Opere, possiamo dire che gli interessi hanno finito per prevalere sui valori, anche se va onestamente ammesso che Comunione e Liberazione forse lunico movimento che nel quotidiano si sforza di conciliare gli uni con gli altri (alla Cdo la gestione degli interessi, a Cl la missione dei valori). TARANTINI, NUOVO UOMO FORTE DELLA POLITICA LOCALE Tarantini pu essere definito una sorta di inedito uomo forte di Brescia in quanto referente del nuovo establishment scaturito dalle elezioni amministrative del 2008, quelle che sancirono la fine della trentennale egemonia della sinistra bresciana sia cattolica che laica da Cesare Trebeschi, il Giansenio di Cellatica mai iscrittosi tra i fan di Tovini, a Paolo Corsini dopo la trentennale egemonia popolare fanfaniana
Graziano Tarantini.
di Bruno Boni. Sessantanni passati allinsegna di un comune denominatore: la continuit del potere reale, ossia dellasse cattolico-liberale che governa Brescia dai tempi di Tovini e Zanardelli, nella storicit dei suoi avvicendamenti politici e istituzionali. Un blocco che si regge su due pilastri, o se si preferisce su un binomio: la banca e la fede (non nel senso venale o simoniaco del termine, ovviamente, ma nel senso teologico e tomistico, almeno nelle intenzioni, del non numen nummus sed artifex). A maggior ragione dopo la fine delle ostilit e della separazione storica tra le due anime del capitalismo nostrano, la cattolica San Paolo e il laico Credito Agrario Bresciano, da sempre distinte sui valori ma unite negli interessi. Si veda la crescita parallela allinizio degli anni 30 del secolo scorso grazie alla spartizione degli sportelli
della Unione Bancaria Nazionale, la fallita banca di Francesco Perlasca, antifascista dichiarato e allievo prediletto di Tovini. San Paolo e Cab, dopo oltre un secolo di concorrenza, sono convolate a nozze nel 1998 per dare vita al Banco di Brescia e Banca Lombarda, oggi Ubi Banca, la nuova grande cooperativa nata dalla fusione con la Popolare di Bergamo al fine di evitare scalate ostili da parte di banche predatrici, spagnole in particolare. IL CATTOCALVINISMO BRESCIANO In tale senso parliamo di cattocalvinismo bresciano, etica cattolica e spirito del capitalismo, come la vera cifra, lautentico connotato, il comune denominatore della continuit del potere locale fondato su unaltra costante, il binomio bancafede. Un mix riuscito tra liberismo e
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Gregorio Gitti.
solidarismo sociale, non istituzionale, poich lo Stato un tertium non datur, una entit estranea, si veda Lumezzane che del cattocalvinismo bresciano leptome e lemblema. Lex presidente della CdO bresciana, educato alla prassi sociale e agli ideali etico-politici di Don Giussani, oltre che ovviamente ai suoi valori religiosi, si interfaccia perfettamente, anche senza identificarsi, con questo mondo cattocalvinista, interpretandone le pi riposte speranze e incarnandone le pi profonde tensioni e aspirazioni. Per ci, assai pi di Corsini che venne cooptato sia pure obtorto collo e poi tollerato ma mai pienamente sdoganato per tutto il corso del suo operoso mandato nonostante lavallo di personalit eminenti del laicato cattolico quali Cesare Trebeschi, Giovanni Bazoli, Mino Martinazzoli, Giuseppe Onofri Tarantini stato pienamente legittimato, come Paroli, per totale sintonia di intenti. Consacrato non solo dallinvestitura di Camadini e del potente mondo da questi rappresentato, ma pure dalla conseguente nomina da parte di Paroli e della maggioranza da lui guidata alla presidenza del Consiglio di Sorveglianza di A2A al posto di Renzo Capra. Dopo che questultimo, come si ricorder, incrin a fine carriera il suo quasi cinquantennale ultrabenemerito curriculum con una miope battaglia ostruzionistica, in quanto difensiva e perdente, contro la maggioranza di A2A al solo scopo di vendere cara la pelle al nuovo sindaco di Brescia, che gli aveva revocato il mandato prima della scadenza naturale del triennio al fine di bilanciare il rapporto troppo squilibrato con il socio milanese. LAGREEMENT TRA LA CDO DI TARANTINI E LAIB DI TAMBURINI La stessa utility nel cui Consiglio di Gestione, sempre per volont del Comune presieduto da Paroli anchegli espressione della Compagnia delle Opere, fucina di quadri pubblici oltre che politici stato nominato Franco Tamburini, ex presidente dellAib, con una scelta
che ha voluto sancire e premiare la fine delle ostilit tra la ultracentenaria organizzazione degli industriali bresciani e la Compagnia delle Opere. Ma che ha visto lopposizione interna e laspra critica di una parte importante dellAssociazione, quella pi ortodossa e pi legata alla tradizione, nelle persone di Aldo Bonomi, vicepresidente nazionale di Confindustria e contrario a un allentamento della guardia contro la concorrenza impropria della Cdo impropria in quanto priva di rappresentativit sindacale e di titolarit contrattuale e di Gianfranco Dallera, che ha pubblicamente dissociato lAib da qualunque coinvolgimento nella nomina di Tamburini in A2A, attribuendola ad una scelta del tutto personale che non riguarda lAssociazione. Dallera, per inciso, ha pure recisamente respinto e criticato come ritorno al passato il salvataggio da parte del Comune della Omb, azienda bresciana produttrice di sistemi per la raccolta rifiuti urbani. Un intervento deliberato, come ha spiegato Paroli, al fine di evitare il probabile fallimento dellazienda e, in subordine, allo scopo di creare a Brescia un polo della mobilit facendo leva su Brescia Mobilit, la controllata sviluppata da Ettore Fermi e oggi presieduta da Valerio Prignachi di cui la Loggia si servita per effettuare il salvataggio di Omb. IL NUOVO 48 NEL DISCORSO ALLA FONDAZIONE SAN BENEDETTO Perch Camadini, nella citata prolusione alla Fondazione San Benedetto pronunciata a fianco di Graziano Tarantini, presidente della Fondazione stessa, parl con inusitata e disincantata chiarezza delle elezioni politiche 2008 e della vittoria di Berlusconi come di un nuovo 48? Perch si trattato di una svolta ben pi profonda
di quella avvenuta nel 94 sempre ad opera di Berlusconi. Il notaio camuno lo spieg da par suo, attaccando insieme a Prodi tutta la ex sinistra Dc italiana e bresciana del Partito Popolare nella persona di Mino Martinazzoli, e i cattolici della Margherita confluiti nel Partito Democratico come caudatari dei postcomunisti. Una condanna nella quale il presidente della Tovini, la fondazione che controlla con larga maggioranza la societ editrice del Giornale di Brescia, arrivava a includere anche il quotidiano la Repubblica e tutta la stampa laica e radicalliberale quale corresponsabile della miopia politica e culturale che port al disastro di Prodi e della stessa prospettiva di (presunto) rinnovamento etico-politico della sinistra. E infine terzo capitolo della trilogia che ha visto nella citata intervista a Tempi il primo atto, e nel discorso alla Fondazione San Benedetto il secondo tempo la scopertura del busto di Giuseppe Tovini oltre cento anni dopo la morte del Beato bresciano.
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IN EVIDENZA
stato in carica. Per quanto riguarda lo sport, mia grande passione, non ho mai avuto periodi in cui non mi sia dedicato a qualche attivit: dalla pallavolo, allo squash, calcio e ultimamente kick boxing. Inoltre, come non essere orgoglioso di occuparmi della Protezione Civile, ho sempre ammirato la passione del volontariato e ne ho sempre condiviso fino infondo ideali e valori. Come ha trovato il settore della Protezione Civile? La Protezione Civile com risaputo ormai per tutti noi bresciani una perla, uneccellenza riconosciuta a livello nazionale; eccellenza che ho rilevato quando ancora non ero Assessore e mi sono recato in Abruzzo per consegnare diversi generi di prima utilit alla popolazione colpita dal sisma, e che ho ritrovato nelle mie missioni istituzionali proprio in quelle zone dove mi reco da quando sono in carica almeno una volta ogni due settimane. Brescia ha a disposizione 3.500 volontari divisi in 130 sezioni e gruppi. Il mio obiettivo naturalmente aumentare i volontari, la diffusione dei gruppi e dotarli ancora di una migliore tecnologia mobile. Come vanno le cose a LAquila? Devo dire che la ricostruzione procede a ritmo serratissimo. I nostri volontari continuano a essere presenti fin dal primo giorno, con un cambio ogni settimana di circa 40 volontari. Entro fine mese dovrebbero, spero, essere chiusi praticamente tutti i campi. Ultimamente, tutte le volte che sono andato ho cercato di trovare la via pi veloce per far partire il nostro progetto della brescianit: un edificio, che spero possa nascere
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nella zona di Monticchio, dedicato ai giovani. Finora abbiamo raccolto quasi 150mila euro, alla nostra proposta hanno aderito una cinquantina di sindaci. A questo punto abbiamo deciso di inviare unulteriore lettera insieme ad Acb servizi ai Comuni in modo tale che tutte le risorse che arriveranno da questo momento in poi, convoglino su un unico fondo per un grande progetto comune. Vorremmo evitare che le offerte fossero frammentate e i soldi sperperati. Quali progetti ha in mente per la Protezione Civile? Sul tavolo c, il 9, 10 e 11 ottobre, la partecipazione alla fiera di Montichiari che affida tradizionalmente alla Provincia di Brescia il ruolo di capofila nel coordinamento dei progetti di tutta la Lombardia. Un ruolo che ha gi assunto anche in occasione del sisma in Abruzzo, in considerazione del fatto che si assunta la responsabilit di due tra i campi pi importanti. Quello di Montichiari sar anche un momento di formazione importante per i volontari della zona Est della regione. Non solo. Abbiamo allo studio un gran gal speciale al quale inviteremo tutta la Protezione Civile, da svolgere magari nel mese di febbraio; una serata con il contributo di sponsor per ringraziare i nostri volontari e raccogliere fondi
per i prossimi progetti della ricostruzione. Mi piacerebbe inoltre avere un rapporto pi stretto con i Comuni ed una presenza ancora pi radicata sul territorio, soprattutto per far capire ai cittadini cosa facciamo. La Protezione Civile la Protezione Civile, non unistituzione che viene chiamata a gestire i parcheggi se c la sagra del paese. Il nostro ruolo chiaro e definito. Lei ha anche la delega allo Sport. Progetti? Per i libri si sono spese decine di migliaia di euro, inizier con la riduzione proprio di quelle spese. Vorrei che cambiasse la filosofia dello sport, basta assistenzialismo mentre ben vengano i progetti concreti. Lassessorato non un bancomat, bisogna che la gente lo capisca. Riceviamo 800 domande di contributi allanno: non pensabile che ci sia un dipendente impiegato solo per gestire le pratiche di contributo. Le cose devono cambiare. La seriet prende i voti, non il clientelismo. Il patrocinio si d volentieri, quello un altro discorso. Anche se pure il patrocinio avrebbe bisogno di una bella riforma. Oggi se un utente compila la modulistica correttamente riceve il patrocinio. Questo non mi sembra corretto. Vorrei che questo strumento fosse riformato con laccordo di tutto il consiglio provinciale. Deve diventare una sorta di marchio di qualit del Broletto. Quale rapporto pensa di instaurare con le associazioni sportive presenti sul nostro territorio? Vorrei ripristinare la consulta dello Sport, che rimasta sostanzialmente ferma, con gli enti di promozione e il Coni. Non si pu davvero pensare di dialogare efficacemente con centinaia di associazioni, serve una sintesi in cui vengano definiti i referenti per ogni disciplina. Lobiettivo finale promuovere lo sport tra i giovani. Tutte le discipline hanno la medesima importanza ed in questo senso deve lavorare lassessorato. Mentre con le scuole? Stiamo lavorando per partire immediatamente con un progetto che porti nelle classi delle nostre scuole provinciali leducazione allo sport. Un rappresentante per ogni disciplina, atleta o delegato delle principali squadre presenti sul territorio di calcio, rugby, pallacanestro e ciclismo andranno a spiegare ai ragazzi la propria passione per lo sport sano, praticato senza doping e sostenuto con fair play. Lavviamento allo sport deve essere spiegato ed incentivato.
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UBRICA
TU E IL FISCO
di FERDINANDO MAGNINO
IL REDDITOMETRO DI MASSA
direttore dellAgenzia delle Entrate, afferma che studi di settore e redditometro devono coesistere perch si rivolgono a platee differenti di contribuenti: il redditometro ai contribuenti persone fisiche, gli studi di settore a tutte le attivit di impresa e professionali. Cosimo DArrigo, comandante generale della Guardia di Finanza, sostiene come sia necessario ammodernare il redditometro in quanto levasione ancora un problema grave, che intacca seriamente lequit e lo sviluppo del nostro sistema economico, per cui bisogna rafforzare ulteriormente gli strumenti di contrasto sia dellevasione di massa che di quella interpretativa, cos come le lacune e le imperfezioni del Pubblico Registro e dellarchivio delle imbarcazioni da diporto, con i connessi problemi di mancata rilevazione dei contratti di leasing e di noleggio stipulati con societ estere che non consentono di giungere agli effettivi possessori e utilizzatori di beni indicativi di capacit contributiva; inoltre fondamentale il controllo del territorio in quanto solo cos possibile superare gli schermi di prestanome e societ di comodo utilizzati molto spesso per eludere le tracce informatiche. Sandro Trevisanato, presidente Sogei, ritiene fondamentale la centralizzazione e lintegrazione delle banche dati. La centralizzazione e integrazione delle banche dati, nella sicurezza e riservatezza delle informazioni e nel potenziamento degli strumenti di intelligence sono le linee guida per il contrasto allevasione e per la prossima futura applicazione del federalismo fiscale. Per finire, da settembre partono i corsi di formazioni per i dipendenti comunali curati dagli 007 del Fisco. Una collaborazione quella Comuni-Entrate che destinata inoltre ad un ulteriore incremento con lavvio del federalismo fiscale. La caccia agli evasori diventer sempre pi capillare e lamministrazione centrale conter su un controllo sempre pi stretto del territorio grazie ai comuni.
volte vale la pena difendersi dai soprusi bancari e un caso classico quello dellanatocismo sul c/c, ovvero quando la Banca ci fa pagare gli interessi sugli interessi! Il solleone di luglio porta sempre qualche calda novella fiscale: questanno la commissione parlamentare di vigilanza sullanagrafe tributaria ha proposto una pi significativa lotta contro levasione fiscale tramite il nuovo redditometro di massa per fare accertamenti fiscali su tutti i contribuenti, individuando in maniera automatica il reddito imponibile. Per la commissione il nuovo strumento, in particolare, deve consentire accertamenti sulla generalit dei contribuenti, deve essere automatico, quindi in grado di permettere di individuare, con chiarezza e immediatezza, il reddito imponibile riferibile a un soggetto che ha determinate disponibilit patrimoniali. Significativi i commenti delle maggiori Autorit in materia: Attilio Befera,
LESPERTORISPONDE
D // Acquisto auto da parte di disabile. Per la detrazione vale limmatricolazione o il pagamento? R // La detrazione prevista dalla lettera c) dellarticolo 14 del Tuir per lacquisto da parte di un soggetto portatore di handicap dellautovettura spetta con riferimento al periodo dimposta in cui tale spesa stata sostenuta. D // Le spese per intermediazione immobiliare sono detraibili? R // Le spese per intermediazione immobiliare beneficiano della detrazione del 19%; tali spese ricomprendono i compensi comunque denominati pagati a soggetti di intermediazione immobiliare per lacquisto dellunit immobiliare da Manda la tua domanda a: ferdinando.magnino adibire ad abitazione principale. Il limite massimo detraibile pari a euro 1.000,00. Se lunit immobiliare viene acquistata da pi soggetti, la detrazione deve essere suddivisa tra i comproprietari in base alla percentuale di propriet. D // In qualit di erede possibile portare in detrazione le spese mediche sostenute dopo il decesso del coniuge? R // Dopo il decesso del contribuente, in base ai principi civilistici, gli eredi subentrano in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, di conseguenza sono obbligati a pagare tutti i debiti del defunto, comprese anche le spese sanitarie. Pertanto lerede che ha sostenuto le spese mediche del defunto, dopo il decesso, pu portare in detrazione tale onere.
@dodicimesi.com
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volente o nolente, un pezzo della propria anima. C lo studente che ricorda con nostalgia il giorno della sua laurea; il bambino che ha ricevuto lautografo dal campione del cuore davanti allhotel prima di una partita Brescia-Milan; la donna che diventata madre allospedale Civile e il ragazzo che ha visto risvegliarsi lamico in sala rianimazione. Ricordi e luoghi che uniscono sconosciuti concittadini sotto ununica
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identit, in una via abitata da qualcuno ma vissuta pi o meno da tutti. Poi gli ampi spazi del viale si riducono a una via pi stretta ma accesa di traffico e dinamismo. Il verde di alberi e aiuole sfuma in un grigio trapuntato di vivacit dalle insegne delle attivit commerciali che si moltiplicano a vista docchio. Ecco un primo antipasto di centro storico, ecco la prima boccata dossigeno locale, depurata dalla vista cos familiare della figura del castello, abbarbicato sul colle Cidneo. Chi vive o lavora qui afferma che non cambierebbe questa zona con nessunaltra e poco importa se il traffico selvaggio, lilluminazione scadente e la guerra dei parcheggi allordine del giorno. Problemi sentiti che, a quanto pare, non possono scalfire un amore. Non ce lha fatta la metro, che ancora oggi fa sbuffare un po tutti in attesa della fine dei lavori. Poi anche lei, come CI RACCONTANO VIA DUCCO E VIALE EUROPA
luniversit, lhotel, e lospedale inizier a raccontare storie di sorrisi o di lacrime, entrando a far parte del libro della nostra citt, scritto giorno dopo giorno da ognuno di noi.
pi, ma episodi gravi non ci sono mai stati. Rifarebbe la scelta fatta 21 anni fa? Assolutamente s. stata ed unat-
MAURO SANNA (PARRUCChIERE) Da quanto tempo lavora qui? Sono qui da 21 anni. La zona nel tempo si evoluta in meglio, prima era pi ferma, adesso in movimento perch hanno aperto pub nuovi. C pi vita ed un bene per tutti. una zona sicura? S, anche se lincremento degli extracomunitari crea qualche timore in
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tivit fortunata ed ha sempre funzionato. Che tipo di clientela si rivolge a Riccio Capriccio? Una clientela medio alta, in queste
zone c gente che sta bene economicamente. Il target di et, nonostante le numerose ragazzine che bazzicano da queste parti, va dai 30 ai 60 anni con una prevalenza femminile, anche se negli ultimi tempi luomo ha innalzato la spesa e si sta avvicinando alla donna. Ultimamente, per, spendono meno tutti e due. Se prima spendevano 100 euro come niente, adesso sono pi tirati ed evitano di acquistare certi prodotti. Che clima si respira qui quotidiana mente? una via di bigotti, molto produttiva, ma altrettanto inquadrata, gente abitudinaria. Ci sono tanti giovani: universitari e infermieri su tutti. Per me, in ogni caso, una delle zone pi belle. Cosa manca? Qualche parcheggio gratuito non guasterebbe vista la presenza degli ospedali. La metro ha portato tanti disagi, speriamo che adesso porti benefici e non diventi il covo della criminalit.
Da sinistra: Il parrucchiere Mauro Sanna e la negoziante Melissa Piemonti. Nella pagina a fianco, la gelataia Patrizia Bedussi e la barista Veronica Comaroli.
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MELISSA PIEMONTI (ALIMENTARI VIA BASSI) La spesa dal contadino Che significa? Che nel nostro negozio ci sono solo prodotti che vanno direttamente dal produttore al consumatore. Ci appoggiamo sulle aziende agricole. Da Torbole Casaglia arrivano formaggi di mucca, carne, yogurt, mozzarelle e grana; da Borgosatollo salami, carne di cavallo, coppe e salumi vari; da Orzinuovi la verdura e da Somma Campagna la frutta. Per quanto riguarda pasta, miele, marmellata e vino i nostri fornitori sono amici che hanno aziende agricole in zona. Chi fa la spesa qui? Dai giovani fino agli anziani, vengono soprattutto da fuori. Questa una zona particolare perch essendo vicini alla clinica Citt di Brescia, ogni giorno c una persona diversa e tanti vengono dalla provincia; non abbiamo una clientela fissa. I prezzi bassi ti hanno aiutato a combattere la crisi? Quello degli alimentari un settore poco colpito dalla crisi; noi abbiamo lavorato bene grazie alla nostra competitivit. Il rapporto qualit-prezzo il nostro punto di forza. Qual il vostro prodotto di punta? Il nostro grana padano e i formaggi in generale. Hanno tutti nomi insoliti perch non rientrano nei circuiti commerciali ma sono prodotti di qualit. Abbiamo perfino un gorgonzola che ha vinto il titolo di migliore dItalia. RESI (ABBIGLIAMENTO) Cosa non va in questa zona? Siamo qui da 20 anni. Negli ultimi tempi con la costruzione del parcheggio la situazione migliorata, ma resta una via di serie B rispetto a via Crocifissa. Lilluminazione scadente e quindi c poco passaggio serale. Ci vorrebbe un abbellimento generale,
la gente preferisce passeggiare nelle vie laterali. Il lavoro, tuttavia, non manca Si lavora bene e se tornassi indietro rifarei la stessa scelta, anche perch ci sono nata e ci sto bene. La clientela varia vista la vicinanza degli ospedali, ma c anche qualche affezionato. Qual il vostro bilancio sugli effetti della crisi? Si sente, ma fino a un certo punto. La gente pi attenta ma non rinuncia alle cose belle. I commercianti, poi, devono adeguarsi alle necessit dei clienti: noi restiamo aperti fino alle 20 per permettere alla gente di arrivare dopo il lavoro. PATRIZIA BEDUSSI (GELATERIA) Come si evoluta nel tempo via Ducco? In tredici anni la zona si evoluta molto di pi in via Crocifissa, qui ci sono diverse carenze. La sera un mortorio, di l c luce a giorno, di qua a volte non sono accesi nemmeno i lampioni. La vostra clientela viene da tutti gli angoli di Brescia E della provincia. Si tratta di uomini e donne di tutte le et, oltre alle famiglie numerose. Chi vive in via Ducco? Ci sono le vecchie famiglie di una volta, parecchi extracomunitari (soprattutto dellest) e si vive bene perch una zona tranquilla, senza problemi di sicurezza. Qual il segreto del vostro successo? Solo uno: la qualit. E i brescia-
ni la apprezzano sempre. La crisi non lho sentita: ho avuto un incremento tra il 30 e il 40%. Sono molto contenta. VERONICA COMAROLI (BARISTA) Da quanto tempo gestite il bar in viale Europa? Dal 1 gennaio di questanno. Basta poco per capire che questa zona bella, anche se la sua vitalit dipende dal periodo. In agosto, ad esempio, un deserto perch universit e uffici sono chiusi. Durante lanno, per, non mi posso lamentare, metro a parte. I lavori in corso creano numerosi disagi? Il problema pi grosso riguarda i parcheggi, che a causa dei lavori sono stati sacrificati. Poi la polvere e limpossibilit di passeggiare lungo il viale certamente non avvantaggiano la mia attivit. In ogni caso mi auguro, una volta ultimati i lavori, di poter recuperare proprio grazie alla metro. Chi sono i vostri clienti abituali? Studenti e impiegati. Lavoriamo tanto con le colazioni, mentre la sera c poca gente. Questa, almeno per ora, non una zona da aperitivo. Ti rifarai con gli aperitivi di laurea Sicuro. Il nostro pacchetto funziona e parecchi laureandi puntano sul nostro menu e sul nostro stile. Facciamo di tutto, dalle brocche di aperitivo alle bottiglie di prosecco, dagli spiedini di frutta alle pizzette. Anche in pausa pranzo siamo un punto di riferimento per gli universitari, spesso telefonano per avvisarmi del loro arrivo e ordinano direttamente.
800 treni al giorno in servizio sulle linee regionali e suburbane della rete lombarda e sul collegamento con lhub internazionale di Malpensa, oltre 53 milioni di passeggeri in un anno. Una responsabilit che ci impegna costantemente a migliorare qualit del viaggio e integrazione con gli altri mezzi, un contributo quotidiano alla mobilit sostenibile e amica dellambiente.
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La Parrocchia di S. Rocco e la palazzina del cinema-teatro dellOratorio di Fornaci.
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fORNACI
tutti, grazie a due pilastri sociali come loratorio e la scuola materna parrocchiale, che colorano di giovent tutta Fornaci, ravvivata negli ultimi anni dallarrivo di giovani famiglie, frutto del rinnovamento e della crescita edilizia della zona. Gli esponenti primari del posto, tuttavia, restano coloro che hanno gi spento almeno una quarantina di candeline e, soprattutto, i saggi della terza et, autori dei gesti tipici di una volta e portatori di una routine quotidiana daltri tempi. Amano ancora assieparsi attorno ai tavoli del bar delloratorio per trascorrere un pomeriggio in compagnia, con lo sguardo fisso sullapparecchio per vedere una
di ESTERINO BENATTI
con il passare dei secoli cresciuto e si modernizzato, ma non ha perduto i tratti distintivi della sua anima profonda, che si pu respirare con gli occhi osservando la struttura stessa delle case pi vecchie e perfino alcuni dettagli: dalle graziose persiane ai venosi portoni in legno. Fornaci tutta nella sua via principale, con i suoi negozi sparsi sui due lati della strada che combattono per restare le botteghe di un tempo, dove, camminando tra ciottolato e porfido, ancora possibile scambiare due chiacchiere con un anziano di passaggio. Il cuore di questo Texas bresciano la chiesa, il principale luogo dincontro per
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tappa del tour de France, magari sorseggiando un bicchiere di spuma fresca. Sono loro lanima di un quartiere che, lentamente, ringiovanisce e, un po meno lentamente, va incontro alla metamorfosi figlia della globalizzazione. Limmigrazione, infatti, arrivata in maniera massiccia a Fornaci, complici le numerose zone industriali della zona e i costi contenuti (fino a qualche tempo fa) di affitti e immobili. Lintegrazione procede lenta, bambini e adolescenti non ci fanno caso, i giovani la osservano, gli adulti si dividono fra favorevoli e contrari, mentre i vecchi fanno ci che sanno fare meglio: consigliare: Se non ci fossero loro certi esercizi della zona chiuderebbero; Loro sono come eravamo noi da giovani: amano trovarsi e stare insieme, mentre noi siamo schiavi della tv; Sono in tanti e saranno sempre di pi. Ormai per noi la famiglia un optional, si convive e si fanno pochi figli, bisogna darsi una svegliata. Sono le voci di una generazione che chiama a raccolta i giovani in un appello alla socializzazione e alla custodia dei valori. Il loro desiderio che Fornaci, CI RACCONTANO FORNACI
un borgo che non citt n paese, possa affacciarsi al futuro senza perdere i propri tratti distintivi, magari recuperandone alcuni che sono gi stati messi in soffitta.
DON ROBERTO RONGONI (PARROCO) Come si vive a Fornaci? Sono qui da dieci mesi ma basta poco per capire che c un buon clima. Fornaci una frazione della citt, ma sembra in tutto e per tutto un borgo a s stante, una comunit dove c grande integrazione e cooperazione. Quali sono le problematiche principali che ha incontrato? Lunico pericolo la tendenza allanonimato di chi arrivato da poco, soprattutto le coppie giovani. Bisogna coinvolgere tutti nella vita della parrocchia e delloratorio. A proposito di oratorio, un luogo vissu to? Direi di s. C grande partecipazione e ci sono le strutture e le attivit giuste perch venga a crearsi quel dinamismo necessario per vivere esperienze importanti. Cosa rappresenta loratorio per gli abi tanti di Fornaci? Purtroppo c la tendenza diffusa a vederlo come un ente erogatore di servizi. Vogliamo andare oltre questa dimensione e far capire
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alla gente che molto di pi. Come giudica linserimento degli stra nieri nel tessuto sociale? Lintegrazione ottima e parte dai bambini. Allinterno delle nostre strutture abbiamo la scuola materna parrocchiale alla quale sono iscritti molti bambini stranieri e anche in oratorio ci sono ragazzi di diverse nazionalit. La religione non rappresenta un problema. Come vede la situazione di adolescenti e giovani? I ragazzi di Fornaci vivono le stesse problematiche di tutti i loro coetanei. Credo sia sufficiente stimolarli e dargli fiducia per ottenere da loro grandi cose. Se vengono coinvolti non dicono mai di no. Se potesse fare una richie sta specifica alle istituzioni, cosa domanderebbe? Semplicemente attenzione al territorio, dialogo e coordinaIl parroco Don Roberto.
mento, visto che lavoriamo tutti per il bene della gente. ALESSANDRO GOTI (GIOIELLERIA ROVARI) Da quanto tempo siete attivi in zona? Mio pap ha lattivit qui dall83. Io lavoro qui da una decina danni. Come cambiata Fornaci in questi anni? Il commercio cambiato molto, la grossa distribuzione ha penalizzato i piccoli negozi, cos come la viabilit. Quando non cera la tangenziale era diverso, ora non si passa pi da Fornaci, ed normale che sia cos: quei
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Da sinistra, il gioielliere Alessandro Goti, la ristoratrice Tecla Antonelli e i negozianti Angelo ed Elena Gussago.
dossi e i ciottolati rappresentano unesagerazione economica e strutturale. La ristrutturazione, quindi, ha penalizza to i commercianti? La ristrutturazione doveva essere fatta, ma se prima passavano cento auto adesso ne passano trenta: Fornaci diventato un borgo a s. Quindi ora i clienti sono soprattutto della zona.
to diversi dal nostro, ma mi sembra che tutto si svolga con la massima serenit. Quali sono i segnali tangibili della crisi economica nella sua realt? La crisi influisce in maniera relativa. Al caff non rinuncia nessuno e per quanto riguarda la ricevitoria, paradossalmente, in tempi di crisi si lavora di pi perch la gente si affida maggiormente alla fortuna. Laccoppiata caff - gratta e vinci allordine del giorno. Cambierebbe il suo locale di fronte alla prospettiva di potersi trasferire in citt, in un centro commerciale o in paese? Non cambierei. Essendo nata qui, conosco
Su quali prodotti fate affidamento per conquistare i clienti? Puntiamo sulla gastronomia, ma il nostro punto di forza sono i salumi di qualit. LUISA (OSTERIA AL VINACOLO) Com impostato il suo locale? Ho cercato di ricreare latmosfera delle locande di una volta. Mi piace che questo sia il posto ideale per trovarsi tra amici, mangiare bene e fare un po di casino. Ci sar tutta uneternit per godere della quiete. Fornaci troppo tranquilla? Qui rimasta la mentalit del paese: il pirlo domenicale, le quattro ciacole fuori dalla chiesa, il giro alloratorio. I giovani emigrano in citt per trascorrere le loro serate e il tempo libero. Qui sta diventando un quartiere dormitorio. Quali sono le vostre armi contro la crisi? Siamo aperti dal mattino fino
Proprio cos. Il riciclo dei clienti non c. difficile vedere facce nuove di passaggio e per unattivit commerciale il passaggio fondamentale. Cosa cerca la maggior parte dei clienti che si rivolge a voi? Oggi chi viene qui si basa sulla conoscenza e sulla fedelt. Si spende ancora per i gioielli? La vendita di gioielli, ovviamente, diminuita. In tempi di crisi rientra nel superfluo e qui vendiamo solo superfluo. Spendono di pi gli uomini o le donne? Chi spende sempre luomo. Le donne sono uneccezione, loro fanno spendere. TECLA ANTONELLI (CAFF DEL CAPORALE) Fornaci una zona vivibile? Direi di s. Personalmente qui mi sento molto sicura perch ci si conosce tutti, una frazione in cui c la dimensione del paese. Limmigrazione, tuttavia, ha colpito for temente Fornaci. Essendoci le zone industriali tanti immigrati vengono qui per avvicinarsi alle officine in cui lavorano, ma c rispetto reciproco. Qui vicino (a Flero) ci sono perfino luoghi di cul-
tutti. Se dovessi andare in posti nuovi mi troverei un po spaesata, qui mi sento a casa. ANGELO E ELENA GUSSAGO (ALIMENTARI GUSSAGO) Cosa significa per voi vivere e lavorare a Fornaci? una bella zona. Come nei paesi ci si conosce tutti, anche se la vita diversa da una volta. Un tempo si usciva e ci si sedeva sulle panchine a raccontarsi le proprie disavventure. Oggi la televisione ha rovinato questo tipo di rapporti e si vive solo in casa propria. Come cambiato il quartiere negli ultimi anni? La costruzione di nuove case ha fatto crescere la popolazione. Fino a ventanni fa le classi delle scuole elementari contavano al loro interno 7-8 bambini. Oggi non pi cos. E il lavoro? Io ho iniziato vendendo mortadella 58 anni fa. Un negozio di questo tipo, di questi tempi, rende davvero poco. Gli alimentari diventano i negozi delle dimenticanze.
a tarda serata. Bisogna fare cos per restare in piedi e, ovviamente, bisogna contenere i prezzi, anche se non poi cos vero che la gente non ha soldi. Come vede il fenomeno immigrazione? Mia nuora tailandese, tra il personale non c un italiano e il mio pi stretto collaboratore meridionale. Credo nel detto tutto il mondo paese e mi piace la brava gente, indipendentemente dal paese di provenienza. Cosa non le piace di Fornaci? Qui labito fa ancora il monaco. Per certi versi c ancora una mentalit arretrata.
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NON RINUNCIARE
La Tradizione
Via Pusterla, 3/a BRESCIA (BS) www.vigasio.it Tel: 030/3706700
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CENTRO STORICO
I bresciani non amano pi il centro? Prosegue il calo di residenti, negozianti, artigiani e ristoratori. Cause e possibili soluzioni: il parere di istituzioni, operatori e cittadini.
di SALVATORE SCANDURRA e ALESSANDRA TONIZZO
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rescia e la sua identit. C da chiedersi cosa costruisca, alimenti, forgi unidentit, qualcosa che resista allusura del tempo, oltrepassi indenne le generazioni. C da chiedersi quale sia lidentit di Brescia, perch da qui parte tutto: i valori comuni, la coesione sociale, la fierezza, la solidariet, lo spirito di sacrificio, la voglia di rimettersi in gioco. Se c bisogno di domandarselo, con urgenza, con insistenza, significa che le radici della Leonessa hanno perso terreno, e parecchio. Partendo da qui,
si capisce come le sempiterne discussioni su ci che da sempre e ovunque il cuore della citt, la cartina tornasole del suo stato di salute, ovvero il Centro storico, hanno un bersaglio privo di mira. Passata lestate che lha visto protagonista di numerose iniziative culturali, parentesi gradevole, ma lontana dal negotium, alle prime piogge autunnali, il Centro storico di Brescia torna a scandire le giornate di molti bresciani. Lentamente, in maniera approssimativa: un non-ritmo, un andamento lento che lo fanno apparire come un progetto realizzato a met, in perenne fase rem. Questo il trend, da molti anni. La tendenza chiara: quelle vasche che caratterizzavano la vita di molti bresciani fino agli anni 90 sono ormai un ricordo. Non esiste pi la voglia di curiosare per vetrine, lo struscio sotto i portici, il confondersi tra la folla anche solo per gustare un caff o un buon
gelato. In centro si viene a colpo sicuro: bisogna avere una meta precisa, un obiettivo chiaro, o si sta alla larga; troppa confusione, troppi giri a vuoto con lauto, tutto diviene una perdita di tempo. I motivi sono noti: carenza di posteggi, mancanza di appeal, scarsi servizi. Chiedersi di chi la colpa della sua presunta fiacchezza, cercare affannosamente soluzioni ed espedienti, non serve a nulla, perch la responsabilit di tutti, e senza il sostegno e la partecipazione di ognuno si fanno pochi passi avanti seguiti da altrettanti passi indietro. Il viaggio di Dodici Mesi, che proseguir sul prossimo numero di novembre, vuole mettere sotto i riflettori i due aspetti della medaglia, il male e il bene del salotto buono di Brescia e dei bresciani, ma che per svariate ragioni non riesce ancora a recuperare il vecchio ruolo. Commercianti, passanti, istituzioni: abbiamo sentito tutti,
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NCHIESTA
nessuno escluso, perch siamo sempre pi convinti che la verit sia un fattore trasversale, e nasca dal confronto, con un mondo cambiato, del quale bisogna prendere atto e dal rapportarsi con realt multiculturali. I centri commerciali, storia vecchia, hanno cambiato i flussi di acquisto, in
Le associazioni di categoria dovrebbero spingere per attivare quellauspicabile mix tra commercio, cultura e svago che oggi ancora una chimera.
Europa come in Italia, e la nostra citt non fa eccezione. Centri commerciali che offrono posteggi sicuri, orari dilatati, servizi aggiuntivi alla clientela, domeniche incluse. E poi oggi siamo tutti pi pigri, gli acquisti spesso si fanno da casa, affacciati ai cristalli liquidi del pc. Lultimo nato in ordine di tempo, la Freccia Rossa, ha contribuito in maniera decisiva a dirottare lo shopping nostrano. Caso strano e senza precedenti in Europa, di struttura a due passi dal Centro e a poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria. Alla Freccia Rossa non si teme n la pioggia dinverno n il caldo afoso destate, le vetrine sono sempre illuminate, le automobili sempre ben posteggiate. Dettagli? S. Ma contano. La metropolitana in arrivo e le Ztl possono aiutare a migliorare la vivibilit del centro, ma non bastano, sono palliativi se consideriamo lassenza di pensiline, la scarsa illuminazione di certe zone. Intanto tutti, commercianti e clienti, pretendono di posteggiare lauto in centro davanti al proprio negozio di riferimento. Che fare allora? Come rispondono i commercianti a un problema, spesso in-
nescato dalle loro stesse esigenze, che si avvolge su se stesso come un cane che si morde la coda? Cosa dovrebbero fare per essere competitivi? Innanzitutto programmare unaccessibilit ai servizi differente, uniformando e diversificando gli orari di apertura, che per la maggior parte dei lavoratori bresciani non possono essere condivisi. Inoltre dovrebbero maturare tra i commercianti iniziative condivise e promozionali che evidenzino le potenzialit del Centro, indipendentemente dagli acquisti. Il rapporto qualit/prezzo dovrebbe prescindere dallavere il negozio in centro, che per nessuna ragione al mondo un editto divino. Un ulteriore aiuto, a nostro parere, sarebbe la creazione di una maggiore identificazione delle zone, caratterizzandole, rendendole uniche e omogenee. Sullesempio, (provocatorio quanto basta) delle Vie delle Arti e dei Mestieri di natura medievale. Unutopia forse, per quattro zone che potrebbero avere una propria, chiara, identit. E un target ben delineato, vediamo le quadre ipotetiche, dal sapore antico: San Faustino; Via Garibaldi, Corsetto SantAgata e Corso Martiri; Piazza Duomo, i Portici e Corso Palestro; Via Tosio, Corso Magenta e Via Cattaneo. Sinergie possibili nel segno delle diversit: potrebbero essere usate per creare quellidentit precisa che ancora manca al nostro Centro storico. E sono proprio le associazioni di categoria che dovrebbero spingere per attivare quellauspicabile mix tra commercio, cultura e svago che oggi ancora una chimera. Niente di nuovo, niente di rivoluzionario, se pensiamo che ad esempio San Faustino, una delle zone dove oggi nessuno si sogna di aprire unattivit per il semplice fatto che non esiste un
progetto di marketing a lungo termine, sempre stata una zona etnica, centrale e culturale, fortemente caratterizzata gi cinquantanni fa da attivit come la famosa salumeria Castiglioni, lunico posto dove si poteva acquistare la storica retina di maiale per cucinare il fagiano. Altri tempi, certo, oggi in tutta la zona gli immigrati stranieri sono una presenza forte, con tutte le difficolt che questo aspetto comporta, ma anche con molte potenzialit. Se larea venisse gestita, potrebbe divenire il valore aggiunto di una scelta multiculturale pi ampia. Per far s che questo avvenga, chiaro, serve unazione forte e importante nei confronti degli amministratori e dei proprietari degli immobili, unazione che permetta di far rientrare nella legalit tutti i negozi presenti, con controlli uguali per tutti, che debellino anomalie come, ad esempio, la frequente assenza delle bolle di consegna. In sintesi, quello che auspichiamo, che presto lattivit principale delle associazioni dei commercianti del Centro sia quella di spingere perch le zone pi centrali della Leonessa acquistino identit e caratteristiche proprie, facendo riscoprire ai bresciani la bellezza di passeggiare, a prescindere dal dover o meno acquistare. In fondo, il grande assente in queste strade di Brescia il coraggio: il coraggio di lasciare spazio ai giovani, di scommettere sulle loro idee, il coraggio del confronto con laltro, da dovunque venga, di qualunque cultura sia, il coraggio del sorriso e dellottimismo. Bisogna arrivare al superamento dei vecchi schemi, roba del Novecento. Che tuttavia, aveva un pregio: la storia, quella bellezza che si pu respirare solo nel cuore pulsante della nostra citt, che , sempre, il centro commerciale pi bello possibile. E come sempre, dal cuore che vengono le risposte, anche quelle mute.
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.mArio LAboLAni, ASSESSorE AL CommErCio E AL CEntro StoriCo Un impEgno DECiSo SU CHi AnCorA SpECULA in CEntro.
sicuramente danno unimpressione negativa, passeggiare tra la sporcizia non piace a nessuno. I primi interventi sono stati fatti proprio sul cosiddetto muro, i Portici, con interventi drastici sulle colonne e sui soffitti, mettendo anche i fiori sulle ringhiere, un bel colpo docchio. Abbiamo liberato piazzetta Sambuca dallinfo-point, portando linfo-turismo allinterno di Largo Formentone. Ma siamo solo allinizio: nella zona antica sono previsti quattro progetti Duc (Distretto urbano del commercio, ndr.), che interesseranno Via San Faustino, Rua Sovera, Corso Mameli e le piazze storiche (Duomo, Loggia e Vittoria). I progetti, gi in fase di appalto, riguarderanno una nuova illuminazione e labbellimento di luoghi particolari, come ad esempio, la fontana San Giovanni. Un intervento strutturale di riqualifica dellarredo, quindi, uniforme e capillare, che preveder, a breve, anche la rimozione di tutti i dispenser di giornali gratuiti, fonte di sporcizia. Forma, ma ci parli anche di sostanza: la sua posizione nei confronti dei commercianti del Centro citt. Penso che questa argomentazione sia da affrontare in maniera davvero decisa. Per la stragrande maggioranza sono gli stessi proprietari degli immobili, ma il vero problema sono gli affitti, assolutamente esosi, nei confronti di chi vuole aprire unattivit. In questo senso lampante lesempio del famoso Progetto Carmine, che per alcuni anni aveva permesso di finanziare a fondo perduto le attivit, con ottimi risultati dal punto di vista urbanistico, ma pessimi da quello commerciale, dato che chi ha aperto allora non andato oltre i tre anni di attivit. Oggi la situazione va affrontata in maniera diversa: in primo luogo bisogna fare in modo che gli affitti siano ragionati, a costo che il Comune intervenga direttamente con i proprietari, chiedendo anche, se necessario, lintervento della Guardia di Finanza per il controllo delle assurde cifre che girano in centro. In secondo luogo, le associazioni dei commercianti, sia grandi sia piccole, devono capire che in tutte le citt dItalia, i commercianti partecipano attivamente alla vita amministrativa della citt, non soltanto andando a votare o raccogliendo le firme per le proteste, ma con contributi finanziari. Questanno, daccordo con Maurizio Margaroli, le luminarie natalizie dovranno trovare la collaborazione finanziaria delle associazioni dei commercianti. Succede in tutte le citt: le associazioni dei commercianti devono mettere sul tavolo dei contributi finanziari per rilanciare il Centro storico, che non del residente, della Circoscrizione o dellassessore, non del commerciante che vi esercita la professione, ma di tutta la citt. Non si contano i negozi storici che nel corso degli anni sono stati costretti a chiudere. Quali contromisure, per il prossimo futuro, per migliorare la situazione? Penso a Corso Garibaldi. Se le attivit chiudono e qualcuno pensa di guadagnare soldi speculando sugli stranieri, va fermato immediatamente. Su questo punto non siamo pi pronti a transigere: la politica del prossimo futuro, daccordo anche con lassessore alla Sicurezza Rolfi, deve essere un impegno
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Si vive bene in Centro secondo lei? Innanzitutto non parlerei di un Centro storico, ma di una linea, che lo divide in due: i Portici di Corso Zanardelli. Da una parte il Carmine, la citt vecchia, le strade che hanno pi problematiche, dallaltra parte i locali e i negozi di un certo tipo, la zona in. Il muro di Berlino crollato da ventanni, direi che sia ora, anche per Brescia, che questo muro crolli, che questa linea di confine venga abbattuta per sempre. Questo , per la nostra Amministrazione, un obiettivo imprescindibile. Le linee guida del suo assessorato? Lassessorato al Centro Storico nato non per lavorare allinterno di aree competenti ad altri assessorati, ma con lo scopo di essere il serbatoio di idee e iniziative che gli assessorati di competenza possano portare avanti. La prima strada che ho ritenuto opportuno percorrere quella dellarredo e del decoro urbano del Centro, la prima percezione di sicurezza da dare ai cittadini: strade sporche e muri imbrattati
ANDROLOGIA
Doppler del pene, piccoli interventi e terapie rivitalizzanti Incurvamento penieno, nuove frontiere terapeutiche Visite per allungamento e ingrossamento del pene Disfunzioni della sessualit
T E S T AVA N Z AT I
Test intolleranze alimentari-stress ossidativi rischio cardiovascolare Telecardiometria
LASERTERAPIA
Trattamento capillari con laser o mousse Laser depilazione corpo Laser trattamento couperose - macchie - angioma Radiofrequenza termage Laserterapia anticellulite
V I S O / M A N I / D E C O LT
Diagnostica morfologica Rivitalizzazione con vitamine ialuronico con aminoacidi Pulizia viso con peeling chimici e meccanici Trattamenti multi-rivitalizzation con veicolazione e botomask Trattamenti ad effetto immediato con llers non permanenti Laser trattamento couperose - macchie - angioma Tattoo semipermanenti Radiofrequenza termage
DIETOLOGIA
Diagnostica morfologica Diete personalizzate - Terapie mediche di supporto di ultima generazione Test di intolleranza Tecniche di supporto comportamentale Dimagrimenti localizzati Galenica personalizzata
FLEBOLOGIA
Trattamento capillari con laser o mousse Diagnostica doppler e visita vene Trattamento vene varicose, ulcere, linfedemi e mesoterapia Piccoli interventi chirurgici ambulatori in anestesia locale
ENDOCRINOLOGIA
Disturbi legati alla menopausa Irsutismo - trattamento acne e alopecia Disfunzioni della tiroide Obesit
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AMBULATORIO CHIRURGICO - PICCOLA CHIRURGIA AUT. ASL N.19/05
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deciso su chi specula, sugli appartamenti come sui negozi, perch cos facendo si crea un male, e conseguenze negative per tutta la citt. Loperazione che, come Comune di Brescia, abbiamo fatto sullex Oviesse in Corso Mameli pi che significativa in questo senso: acquistando limmobile, su cui presto verr fatto un bando, abbiamo impedito che venisse occupato dalla solita catena cinese, un primo passo verso il rilancio del Corso. I call center e i kebab intanto stanno diminuendo in Centro. Inversione di tendenza o saturazione? un fenomeno in calo, i negozi etnici nel quartiere Carmine erano 120, ora sono molto meno, perch gli stranieri che vivono fuori citt utilizzano i negozi del proprio paese di residenza, dove al contrario stanno crescendo. Call center e kebab erano una moda in Carmine, ma come tale sta finendo poich la realt si distribuita su tutto il territorio provinciale. Come si evolvono le attivit commerciali straniere nella citt vecchia? Prendo lesempio dei cinesi: tendono a comprare i negozi allinizio e alla fine delle strade, pagandoli molto di pi, ma con indubbi vantaggi. Sono i pi visibili, quelli di pi forte impatto. Spostandosi verso il centro delle vie, basta poi prenderne altri due o tre e le attivit locali iniziano a chiudere, gli esercizi commerciali esistenti si svalutano e il gioco fatto, la strada diventa fortemente connotata e recuperare il costo dei primi due negozi acquistati una conseguenza. una strategia che funziona in molte grandi citt, non solo a Brescia. Unultima domanda: come vede Brescia tra 10 anni? Un centro storico migliore? LAmministrazione impegnata su pi fronti: la metropolitana e le stazioni cittadine che sorgeranno riqualificheranno tutta limmagine del Centro storico. Ma sar il parcheggio sotterraneo sotto il Ca-
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stello che avr limpatto maggiore: un parcheggio di straordinaria importanza, di 700 posti e a ridosso del Centro, da dove si entrer e si uscir dalla galleria, magari su tapis roulant, e che con le due uscite pedonali, su San Faustino e piazza Duomo, consentir ai cittadini di ritrovarsi direttamente nel cuore della citt. Un intervento che consentir di pedonalizzare le nostre piazze in maniera capillare. In tempi molto pi brevi inoltre lex Fossa di Piazzale Arnaldo sar ripensata e ampliata con 400 posti auto. Senza dimenticare la Goito, altri 230 parcheggi. Non ci saranno pi attenuanti insomma, arrivare in Centro storico sar facilissimo per tutti. Molti altri ragionamenti da fare riguarderanno, in un prossimo futuro, anche i palazzi vuoti del centro: tutto ci va in una sola direzione, un grande progetto comune che in dieci anni trasformer interamente la nostra citt, e in particolare il nostro tanto amato Centro storico. S.S.
.mAUrizio mArgAroLi, ASSESSorE AL mArkEting UrbAno, CommErCio E tUtELA DEi ConSUmAtori. iL CEntro CommErCiALE pi bELLo? SEnzA ALCUn DUbbio iL noStro CEntro StoriCo. SEnzA AriA ConDizionAtA DEStAtE E privo Di riSCALDAmEnto DinvErno: ContA iL ContESto, CHE rimAnE Un vEro gioiELLo.
A un anno e mezzo dallinizio del suo mandato, che idea si fatto dei mali del centro citt? Il centro storico, soprattutto negli anni scorsi, ha avuto una chiara flessione di appetibilit rispetto allapertura di altre attivit economiche. In questo periodo lamministrazione Comunale sta svolgendo un lavoro in stretta collaborazione con tutte le realt istituzionali e singole del centro (commercianti, negozianti, artigiani, associazioni di categoria, consorzi di negozi), ascoltando tutti e cercando di dare risposte precise e concrete a chi ci sottopone quesiti. Un anno e mezzo non molto, ma abbiamo messo le basi per creare una nuova volont di ritornare a fare attivit commerciale nel Centro storico. Certo, abbiamo trovato una situazione davvero disperata: per troppi anni la citt stata messa sotto scacco da pochi soggetti che avevano come obiettivo quello di poter avere la loro massima tranquillit senza pensare che il commercio nel Centro citt occupa ben 1.500 attivit che danno da vivere a cirMESI 12OTTOBRE 2009
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ca 4.500 famiglie. La pi grande industria che insiste sul territorio della citt. Questione di appeal. Come rinnovarlo nellera dei centri commerciali? necessario uno sforzo collettivo, che parta proprio dai commercianti. Stiamo cercando di capire se ci sia la volont di cambiare gli orari, ad esempio: oggi non esistono regole che impongono gli orari; chi vuole pu tenere aperta la propria attivit in centro fino alle 22.00. Il problema che ci sia uniformit nelle aperture. Sto personalmente cercando di aprire un fronte fra i commercianti del Centro per far capire che oggi la parola dordine flessibilit. pi che mai necessario, per i bresciani,
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ritornare a vivere la propria citt, e un orario continuato dei negozi, in questo senso, aiuterebbe. Credo sia lunica strada per tornare ad essere competitivi con i centri commerciali e con gli outlet. La Freccia Rossa. Un caso pi unico che raro di centro commerciale a ridosso del Centro. Come ha giudicato questa operazione? Ormai quel che stato stato: io ne ho contrastato lapertura in quanto ai tempi ero amministratore, casualmente, proprio del territorio in cui sorto. Ho sempre detto che non aveva ragione di esistere cos vicino al centro citt, ma la scelta di chi amministrava la citt ai tempi stata unaltra. Oggi una realt, e dobbiamo conviverci tutti, ma credo che comunque queste due realt non siano cos in contrapposizione come sembrerebbe. Quali allora, secondo lei, i veri problemi del Centro storico? Chi fa commercio in Centro deve mettere in campo, soprattutto in un momento come quello attuale, nuove capacit di rinnovamento per migliorare le proprie attivit. Risorse non indifferenti, in questo senso, sono state messe a disposizione dal Comune e dalla Regione affinch chi avesse voglia e progetti, potesse attivarli. Circa un milione e mezzo di euro a favore del commercio di vicinato nelle vie inserite nei Duc (Distretti urbani del commercio, ndr.) lo stanno a dimostrare. La nostra volont quella di aiutare le imprese che vogliano migliorare la propria immagine, per valorizzare il commercio tradizionale, e di impedire aperture indiscriminate di commercio di bassa qualit, che fanno male a tutto il movimento commerciale del Centro. Lobiettivo principale che si
posto? Il mio un obiettivo di mandato, non pu realizzarsi nellarco di giorni o mesi: riqualificare le vie primarie del commercio, non far sentire soli gli imprenditori, che vengono da anni traumatizzanti a causa dellavvento di commercio non qualificato e aperture di attivit non tradizionali, legate a un discorso residenziale. Negli ultimi quindici anni c stato un netto calo, nel Centro, di residenti italiani, a favore di altri soggetti che provengono da altri Paesi e che hanno altre esigenze commerciali. Molti locali hanno chiuso, la gente se ne andata. Cambiare il trend non facile, ma i primi segnali gi ci sono. una sfida che abbiamo raccolto, e che stiamo portando avanti, nelle nostre vie, dal punto di vista della sicurezza e del decoro urbano, anche grazie a manifestazioni che le qualifichino. E la Settimana della moda e del design, andata in scena a fine settembre, stato lultimo esempio di evento che ha saputo coinvolgere il Centro citt con una miriade di iniziative partite tutte dal basso, nelle quali i commercianti sono stati i veri protagonisti. Unultima domanda: cosa porter in pi la metropolitana? Non dar pi scuse ai cittadini. Le fermate di Piazza Vittoria e Via San Faustino porteranno sicuramente un nuovo impulso al commercio. Grazie anche ai nuovi posteggi previsti, gli automobilisti potranno arrivare nel cuore della citt facendo pochi passi. Brescia bellissima da vivere a piedi, e un altro grande obiettivo che noi abbiamo pedonalizzarla, ma solo dopo aver creato le infrastrutture e i parcheggi necessari. A fine mandato vorremmo veder diventare le nostre piazze principali aree pedonali, autentici salotti da vivere e da respirare. S.S.
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Flavia B., 50 anni, insegnante, abita a Mompiano Clara M., pensionata, abita a Concesio
quisto soprattutto scarpe e borse. Clara M.: Mi piace andare a visitare il Duomo, quando vengo in centro, ma spesso acquisto maglieria. Famiglia G.: Spesso, in centro, ci piace semplicemente fare quattro passi, mangiare un gelato insieme e guardare le vetrine. Se invece dobbiamo fare qualche acquisto scegliamo negozi, come Coin, che ci permettono di concentrarci sugli acquisti piacevolmente, senza doverci preoccupare troppo che i bambini si allontanino o vadano sulla strada. Di solito compriamo capi dabbigliamento, ma veniamo in citt anche per alcune visite mediche specialistiche, per noi e per i figli. Cosa pensa dei centri commerciali che sorgono anche vicino al centro storico? Flavia B.: Visito i centri commerciali principalmente nel settore libreria, ma soltanto destate per trovare refrigerio. Personalmente sono contro questi esercizi che hanno massificato tutto, li reputo responsabili della chiusura di quei piccoli negozi che erano il fiore allocchiello di Brescia vecchia. Inoltre, con questi grandi centri si persa totalmente la tipicit del prodotto, nonch la relazione interpersonale tra cliente e negoziante, per me indispensabile perch sinonimo di fiducia. Enrico R.: Non mi piacciono i centri commerciali: non ho ancora messo piede alla Freccia Rossa e penso non lo far prossimamente. Amo i luoghi calmi, allaria aperta. Famiglia G.: Non amiamo molto i centri commerciali, sia come strutture sia come servizi. Ma quando si ha una famiglia, i fattori comodit e rapidit devono essere presi in considerazione ed inevitabile che li si frequenti. Non sono piacevoli come gli esercizi del centro, ma l non fatichiamo quasi mai a trovare parcheggio, i bambini si muovono nella relativa sicurezza che un ambiente chiuso offre e, quando si ha poco
Enrico R., 30 anni, libero profesintervista di sionista, abita in Corso Cavour SALVATORE SCANDURRA Famiglia G., due bambini, abita a Gussago
tempo, si pu soddisfare facilmente ogni necessit, tanto che oramai sono quasi indispensabili. Come valuta la questione della mobilit, della viabilit in centro? Flavia B.: Non uso lautobus, ma lauto per questione di comodit e celerit. Pur amando camminare e non avendo la pretesa di posteggiare la macchina davanti al negozio in cui mi rifornisco, devo lamentare la carenza di parcheggi in centro. Questa dovuta, a mio avviso, ai continui cantieri aperti che intasano il traffico e rendono inagibili molte zone. Quando non si tratta di shopping ma di spese di prima necessit, come quelle alimentari, o del trasporto di merci pesanti, questa carenza diventa un problema e dirotta sicuramente lacquirente altrove. Clara M.: Mi sposto solo con i mezzi pubblici ed sempre un guaio. Nel periodo estivo questi sono pressoch inesistenti, come se dovessero seguire unicamente le necessit degli scolari che in quei mesi sono in vacanza, senza pensare allanziano. Inoltre nei giorni festivi, in cui la gente sarebbe pi incentivata a spostarsi senza fretta con gli autobus, gli orari non solo sono impraticabili, ma spesso e volentieri non vengono rispettati. Il traffico, nonostante le corsie preferenziali, non scorrevole e costringe il conducente a manovre brusche e a volte pericolose. Non nascondo che diverse volte ho desistito dallandare in centro citt per questi motivi. Famiglia G.: Per le macchine il centro storico sta diventando off limits, ma possiamo capire che questo, per certi versi, sia anche giusto. Spostarsi in maniera alternativa, ad esempio con passeggini al seguito, per, pressoch impossibile. Diciamo che non facile muoversi in centro citt e che, quindi, per venirci, bisogna essere, in un certo senso, molto motivati.
Cosa le piace del centro storico? Clara M.: Il centro storico bello non solo per il paesaggio che offre, ma anche una delle poche piacevoli alternative alla solitudine delle periferie, grazie alla quale esiste un ritrovo e la possibilit di usufruire di servizi che altrove non sono disponibili. Famiglia G.: Del centro amiamo il movimento, la possibilit di eludere il tran tran quotidiano e distrarci in compagnia. Quanto spesso si reca in centro citt? Flavia B.: Almeno tre volte la settimana, conciliando doveri e piaceri. Clara M.: Solo una volta a settimana, perch alla mia et ho qualche difficolt a spostarmi da sola. Enrico R.: Ho un orario di lavoro flessibile per cui, per necessit spicciole, posso assentarmi per poco tempo per recarmi nei negozi in cui mi servo. Quanto tempo si trattiene, mediamente, in centro? Flavia B.: Senza contare la ricerca del posteggio auto, in media due ore. Clara M.: Circa unora. Enrico R.: Parlando di spese personali, mi sono necessari circa 15-30 minuti per acquisto, mentre per quelle di carattere alimentare preferisco dedicare un paio dore nel fine settimana, in centri quali Coop o Esselunga. Famiglia G.: Nei week-end ci capita di passare pomeriggi interi in centro storico, in altri momenti della settimana ci spostiamo pi rapidamente perch dobbiamo conciliare gli impegni di lavoro, le spese e le attivit dei bambini. Quali sono le sue principali attivit, cosa acquista maggiormente? Flavia B.: Frequento il centro citt per usufruire di diversi servizi, come il parrucchiere, ma effettuo anche piccole spese sfiziose di gastronomia e, soprattutto, faccio shopping. Ac-
A.T.
Oltre 300 km di rete ferroviaria nel cuore della Lombardia, motore dEuropa, costanti investimenti per ampliarla, per migliorarne la sicurezza e lefcienza e per favorirne lintegrazione in un territorio fortemente urbanizzato e cresciuto anche con FERROVIENORD. Perch le vie di comunicazione fanno viaggiare il progresso.
I
.CArLo mASSoLEtti, prESiDEntE ASCom LE imprESE CommErCiALi DELLA noStrA Citt Sono moLto DEboLi, E nELLAffrontArE LA CriSi EConomiCA CHE nEL frAttEmpo ArrivAtA, StAnno SoffrEnDo moLto pi riSpEtto A qUELLE Di ALtri CApoLUogHi Di provinCiA.
giando i grandi centri commerciali dlite. Questo proprio quando tutte le altre reti commerciali delle citt lombarde trovavano il proprio equilibrio. Siamo di fronte a una chiara controtendenza quindi. S, a livello regionale, negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito a un consolidamento, mentre a Brescia la rete commerciale si indebolita. Questo fenomeno ha portato a chiare conseguenze: oggi le imprese commerciali della nostra citt sono molto deboli, e nellaffrontare la crisi economica che nel frattempo arrivata, stanno soffrendo molto pi rispetto a quelle di altri capoluoghi di provincia. Oggi, con la nuova amministrazione, le cose stanno migliorando, la volont di riportare i consumatori in Centro reale, ma il processo molto lungo. Le abitudini della gente si cambiano sempre con processi molto lenti. Come prevede il futuro delle imprese commerciali cittadine? Mi auguro che la nuova politica che in atto dia dei frutti a breve, ma mi rendo anche conto che molte imprese, soprattutto quelle pi deboli, nellimmediato avranno grandi difficolt e si troveranno probabilmente nella condizione di dover fare scelte anche drastiche. Gi in alcune zone di Brescia le saracinesche chiudono per non aprire pi, molti negozi storici sono spariti e in alcune vie porre rimedio a questa situazione davvero difficile. I negozi del Centro chiudono. E per i giovani sempre pi difficile aprire unattivit. Esistono soluzioni? Riuscire a fare impresa nel mondo del commercio, per un giovane, oggi una missione quasi impossibile, sia perch occorre
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LAscom a Brescia lassociazione delle imprese del commercio e del turismo pi rappresentativa. Sul piano nazionale fa riferimento direttamente a Confcommercio ed interlocutrice rispetto ai grandi temi politici e amministrativi del Paese sia a livello nazionale che locale. Lassociazione articolata a livello territoriale e per singola filiera. Rappresenta inoltre quasi tutte le imprese turistiche della provincia di Brescia. Qual la storia recente del commercio in citt? Negli ultimi anni viviamo unarticolazione piuttosto strana: in Lombardia la rete commerciale di Brescia, da quarantanni a questa parte, per importanza seconda solo a quella di Milano, a livello sia di potenzialit espresse, sia di fatturato. Negli ultimi dieci anni per la rete commerciale bresciana entrata in crisi, a causa di una serie di decisioni prese dalle precedenti amministrazioni. Mi riferisco ai temi della pedonalizzazione, a una chiusura al traffico indiscriminata e incoerente con le necessit dei commercianti. La rete cittadina del commercio cos andata in crisi, aumentata la cosiddetta evasione di spesa e i consumatori, facendosi vedere sempre meno nel Centro storico, hanno scelto altre strade, privile-
un grande capitale, e ottenere il credito dalle banche sempre pi difficile, sia perch, in zone dove lopportunit in teoria ci sarebbe, troviamo situazioni di forte degrado. Aprire unattivit nellhinterland poi impensabile, in quanto il peso delle grandi strutture del commercio troppo elevato, a meno che non si tratti di unattivit speciale, particolarmente attrattiva. In Centro, nelle zone di pregio, altrettanto dura per lelevatissimo costo degli affitti, mentre nelle zone meno centrali comunque complicato a causa di frequentazioni spesso non adeguate o incompatibili con la propria clientela-tipo. Come associazione come intervenite per lo sviluppo del commercio in citt? Con il dialogo. Con lamministrazione comunale cerchiamo di confrontarci su tutte le progettualit possibili sia dal punto di vista delle infrastrutture che delle strategie politiche di marketing cittadine. Confrontandoci cerchiamo di mettere a punto dei progetti, che a volte sono condivisi, altre volte no. Proviamo, come Ascom, a fare in modo che le strategie convergano verso la costruzione di un Centro che funzioni come ambiente unico e privilegiato per le attivit commerciali. In questa direzione, i distretti urbani del commercio, i famosi Duc, sono stati costruiti in sinergia dintenti col Comune. Inoltre abbiamo espresso allamministrazione le nostre aspettative sul problema del traffico e dei posteggi, e devo dire che di risposte ce ne sono state. Direi che questa collaborazione, sul territorio, si sta esprimendo bene, anche se c ancora molto, molto da fare.
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Il modo per riportare i bresciani in Centro? Lo ripeto, per cambiare le abitudini ci vuole del tempo. Ma i bresciani, per riprendersi il centro, hanno bisogno anche di motivazioni, devono avere la sensazione di avere a che fare con un territorio di valore, una zona che vale la pena frequentare di nuovo, che gratifichi. Ci vorr ancora qualche anno perch questo accada, ma nel frattempo dobbiamo andare avanti, non scoraggiandoci se non vedremo risultati immediati. Stringere i tempi e stringere i denti insomma, lunica strada percorribile questa.Secondo la legge, in teoria tutti i negozi possono restare aperti dalle 9 alle 22, sette
giorni su sette. Chi finora ci ha provato per non ha avuto un riscontro economico allaltezza. I negozi sono delle vere e proprie imprese economiche, imprese oggi molto provate, tanto che negli ultimi anni non hanno potuto investire nulla. Linvestimento, senza un ritorno, non ha senso, e la storia cittadina degli ultimi anni ce lo insegna: non sono pi nati negozi nuovi, se non quelli che facevano riferimento a grandi catene nazionali o internazionali. La cultura dellimprenditore commerciale bresciano di altissimo livello, lofferta importante, ma investire sullorario continuato diventa un problema dal punto di vista dei costi. Credo sia prematuro, ma sicuramente con un feed-
back adeguato dei consumatori nei confronti di queste iniziative, il futuro potrebbe proprio essere lorario continuato. Per quel che riguarda le infrastrutture, la metropolitana favorir sicuramente un accesso pi rapido e comodo al centro, mentre il parcheggio nuovo di Piazzale Arnaldo e soprattutto quello del Castello saranno fattori decisivi per consentire alla cittadinanza di riavvicinarsi allarea. Tutte opere che in prospettiva favoriranno i commercianti; mi auguro solo che le imprese restino sul mercato sufficientemente a lungo da poter beneficiare dei frutti di questo lavoro. La mia vera preoccupazione questa. S.S.
.mArCo StELLini, prESiDEntE Di brESCiA in Un pASSEttino inDiEtro pEr tUtti: rESiDEnti E CommErCiAnti.
un aperitivo senza guardare lorologio. Non si pu pretendere che la citt sia viva e poi non tollerare un po di baccano sotto casa allorario dellaperitivo. Un passettino indietro per tutti, o il centro destinato a morire, diciamolo francamente. E sugli orari del commercianti del centro cosa pensa? Io sono per una chiusura totale del commercio la domenica e i giorni festivi, compresi i centri commerciali. Si pu decidere di aprire la mattina alle 10 e chiudere alle 20, facendo orario continuato. Cosa fa la sua associazione per promuovere il commercio? Organizziamo tavolate gastronomiche, a basso costo. Le nostre sono iniziative a carattere sociale che a lungo andare creeranno un beneficio anche per il commercio. Come definirebbe il rapporto di Brescia In con le istituzioni? Crede che stiano facendo il necessario per promuovere il centro storico? Lassessorato al Commercio, per motivi interni, diventato pi che altro un ufficio manifestazioni, abile ad organizzarle, ma con poco coordinamento con lesterno. Il Comune dovrebbe meglio armonizzare, tramite un ufficio preposto, tutte le iniziative pubbliche e private: si eviterebbe cos di avere un mese senza alcun appuntamento e una giornata con quattro, cinque iniziative. Come giudica il prossimo avvento della metropolitana? Aiuter? La metropolitana una brutta avventura, voluta dalla precedente amministrazione, che non si sa come andr a finire. Non credo che aiuter il commercio del centro. Il suo parere sugli affitti del centro. Sono troppo cari e scoraggiano i giovani? Sugli affitti c ancora molto da fare. Un assessorato al Commercio che abbia a cuore le esigenze dei commercianti dovrebbe sapere che la maggior parte degli esercizi pubblici in affitto a prezzi sinceramente fuori di testa. S.S.
Incontriamo il presidente di Brescia In, gruppo di associazioni federate composto da residenti, commercianti e anziani, allora dellaperitivo, in un bar affollatissimo di fronte alla Pallata. Sempre meno gente viene ad acquistare in centro. Le vasche non si fanno pi, o comunque sempre meno. I motivi? Credo sia pi che altro una questione psicologica, perch nel corso degli anni tra i bresciani si creata la sindrome del parcheggio. Inoltre, un problema la mentalit dei residenti: chi viene in citt, oltre allo shopping vuole prendere
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Come vive da commerciante il centro storico? Marella spa: Il centro storico un ambiente piacevole in cui lavorare. Posso dire che ci sono stati dei cambiamenti in questa zona, positivi e negativi. Innanzitutto il centro si rivalutato grazie a unestetica notevolmente pi curata, e questo ha fatto bene. Laspetto sfavorevole da non sottovalutare larroganza e la totale mancanza di educazione civica e culturale da parte di chi si sposta in bicicletta in citt: manovre azzardate e incuranza del prossimo sono allordine del giorno, tanto che non la prima volta che si viene travolti, alluscita dal negozio, da un velocipede che scorazza come un pirata della strada, spesso una persona adulta che dovrebbe anche essere, si suppone, rispettosa. Al Ceppo: Detto in parole povere, qui si vive bene, ma si soffre. Alla decadenza estrema che la citt, ora in lenta ripresa, ha subito di recente si aggiunge la crisi, che un duro colpo per tutti, per alcuni durissimo. Il centro citt non pi vissuto come una volta? Come, se possibile, rimediarvi? Franci e Marco Store: Non credo che il centro storico si sia spento, sento invece tanta energia
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specialmente da parte dei giovani che si stanno impegnando molto. Vedo diversi ragazzi fieri della propria citt, entusiasti, che non si limitano alle parole, ma compiono anche fatti, e lo dimostrano le tante iniziative che da qualche tempo coinvolgono il cuore di Brescia. Penso invece che ad arrendersi, a non re-inventarsi, siano le persone pi anziane, pronte a lamentarsi ma non a farsi troppe domande su come vivere meglio la citt. Per loro la questione razziale, ad esempio, solo un problema, mentre i ragazzi hanno imparato a convivere e fare amicizia gli uni gli altri: questo non pu che essere un fattore positivo, di crescita per tutti. Epoca snc: Il discorso non semplice. Innanzitutto la situazione non ci pare cos negativa come sembra: Brescia non ha nulla da invidiare a citt come Verona, ad esempio, e a nostro avviso in centro la gente non manca. La questione semmai pi sottile, perch riguarda la mentalit con cui la citt vissuta, la voglia di abitarla senza una perenne spinta al lamento, che invece qui ha la maggiore: tutti si lagnano per qualcosa ma, di fronte a qualsivoglia proposta, si tirano indietro o dicono a ogni pi sospinto questo non va bene. Bisogna rendere il centro ancora pi appetibile, senza soffermarsi esclusivamente sul proprio tornaconto, e questo
non si pu fare senza un po pi di fatica e di rinunce. Domeniche senza un bar aperto, ad esempio, non dovrebbero esistere, e invece sono la regola; le pretese di avere il posto auto a un metro dalla zona dello shopping dovrebbero essere superate, invece Anche se la nuova giunta sembra muoversi in una buona direzione (ottime le iniziative fatte sotto Natale, come la pista di pattinaggio al Duomo), non mancano mai le polemiche: troppo caos, troppo rumore, si crea concorrenza Cos dove si va a finire? Verrebbe da dire che Brescia, sotto sotto, ha un animo vecchio e poco adattabile. Al Ceppo: Chi manca da Brescia da un po e rimette piede in centro non la riconosce pi. Parlo giudicando i fatti, la realt, lontano da dibattici politici, ma sono costretto a dire che la precedente amministrazione ha dato un colpo di grazia alla citt, privata della sua bellezza, della sicurezza al cittadino e del suo carattere, con la costruzione di centri commerciali entro le mura. Non si dovrebbero, ad esempio, vedere capannelli di immigrati senza impiego, ovunque e a tutte le ore del giorno. La nuova giunta sta facendo progressi: la viabilit migliorata, e non avevo mai visto il centro storico cos popolato come sotto Natale. Bisogna per capire cosa si fa e come lo si fa: non si pu pensare che eventi come le domeniche di
shopping abbiano un carattere risolutivo, non faranno mai cassa, ma daranno invece apertura dimmagine. Come valuta, a livello competitivo, le realt dei centri commerciali polifunzionali? Artemisia Caf: Quella dei centri commerciali una realt, esiste e va affrontata per quello che . La competizione molto forte, specialmente nei confronti del Freccia Rossa, a due passi da qui, ma penso siano ancora in tanti a preferire lambiente storico della propria citt rispetto a questa realt. Al Ceppo: A mio parere i centri commerciali sono delle belle realt, ma non capisco il senso di situarli dentro il centro, con negozi uguali a quelli del centro, per giunta. Io li frequento, e da sempre sono luoghi che attirano persone che vengono, pi che da zone limitrofe, da paesi distanti, per sopperire ad alcune esigenze.
Anche per questo reputo che la Freccia Rossa sia stato un grande flop. Cosa ha comportato per lei la nascita di esercizi che combinano svago, shopping e ristoro a due passi dal centro? Franci e Marco Store: La nostra scelta di aprire il negozio qui, di vendere questo tipo di prodotto stata compiuta pensando anche alla presenza di questi esercizi che, vero, possono togliere terreno ai commercianti tradizionali. Franci e Marco un marchio che non si trova altrove, chi lo prova e lo preferisce torna, sapendo dove, come e perch siamo qui. Inoltre ci differenzia il modo di proporci, tenendo i contatti con i nostri clienti tramite mailing list, organizzando frequenti feste e animazioni in negozio, tutto questo oltre allo shopping day del gioved sera, al quale partecipiamo sempre e volentieri. Artemisia Caf: La mia attivit
non ne ha risentito particolarmente, per mi accorgo che per molti non stato affatto cos. Ripeto, la situazione potrebbe migliorare incrementando, ad esempio, lapertura serale del gioved e quella delle domeniche, ora sporadiche, anche se sono sicuro che non tutti sarebbero pienamente daccordo. Epoca snc: Nessuna concorrenza per noi. Dobbiamo anzi dire che la ben nota questione Freccia Rossa stata solo un grande spauracchio. Tanta paura, anche comprensibile, prima dellapertura, ed altrettanta disillusione poi. Anche chi si buttato in prima persona in quellavventura, chiudendo qui per aprire l, pur non dicendolo ad alta voce, sicuramente oggi se ne rammarica. Di problemi tangibili, invece, ne ha causati lo spostamento del Tribunale: i tanti bar che vivevano della pausa caff ed affini ora languono. A.T.
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ESSERE ITALIANI
a cura di EVA ALESSANDRI
IL VOTO La democrazia italiana una democrazia rappresentativa, in cui il popolo, al quale appartiene la sovranit, d mandato al Parlamento di rappresentarlo secondo le regole della maggioranza. Il Parlamento eletto da tutti i cittadini che hanno diritto di voto. Come prevede anche larticolo 48 della Costituzione lammissione al voto non legata a motivi economici, culturali, di religione o di sesso. Questa uguaglianza rispetto al diritto di voto una delle pi concrete manifestazioni della parit dei diritti di cui godono i cittadini come tutelata dallart. 3 della Costituzione. Il voto, secondo quanto previsto dallo stesso articolo 48, ha le seguenti caratteristiche: personale (lunico modo per votare quello di recarsi personalmente al seggio); eguale (non ci sono voti che valgano pi di altri, ogni voto ha lo stesso valore e concorre nello stesso modo alla formazione della volont popolare, da chiunque sia espresso); libero (ad ogni elettore deve essere concessa la facolt di attribuire il proprio voto a chi ritenga pi meritevole della sua fiducia, senza alcuna imposizione da parte di altri); segreto: proprio per tutelare la
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libert del voto e per proteggere lelettore da possibili pressioni esterne. La Costituzione italiana, ancora allarticolo 48, stabilisce che lesercizio del diritto di voto costituisce ladempimento di un dovere civico che favorisce lo sviluppo della comunit, ma non anche un obbligo: ci vuol dire che nessuno pu essere costretto a recarsi alle urne per votare. Lesercizio del diritto di voto strumento prezioso nelle mani dei cittadini per orientare le attivit e le scelte politiche, in altri termini per partecipare alla vita del Paese. Oggi, il voto spetta soltanto ai cittadini italiani, e quindi subordinato alla cittadinanza, sia che si tratti di voto politico che amministrativo. Da pi parti tuttavia viene proposto di prevedere anche per gli stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese il diritto di voto nelle elezioni amministrative, riconoscendo anche ad essi la possibilit di partecipare alle decisioni relative alle comunit locali nelle quali vivono. Una scelta che stata compiuta da Paesei europei come la Danimarca, La Svezia, la Finlandia e lOlanda, i quali hanno esteso agli stranieri il diritto di voto in occasione delle elezioni locali e regionali. In Italia il dibattito aperto.
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LA CITTADINANZA
La cittadinanza un vincolo di appartenenza a uno Stato, che comporta un insieme di diritti e di doveri. Attualmente le norme sulla cittadinanza italiana sono quelle contenute nella legge del 5 febbraio 1992, n. 91, poi modificato dal Decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 364. Posto che cittadino italiano chi nasce da padre o madre italiani, ovunque la nascita avvenga (il bambino eredita la cittadinanza dei genitori), in sintesi, la cittadinanza italiana si pu acquisire: - automaticamente, secondo lo ius sanguinis (per nascita, riconoscimento o adozione da anche un solo genitore cittadino italiano), oppure secondo lo ius soli (chi nato in Italia da genitori ignoti o apolidi, ovvero se il figlio non segue la cittadinanza dei genitori secondo la legge dello Stato al quale questi appartengono); - su domanda, per aver prestato servizio militare di leva o servizio civile per lo Stato Italiano; se, al raggiungimento della maggiore et, si risiede da almeno 2 anni nel territorio dello Stato; i nati in Italia che vi abbiano risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore et (18 anni); - per matrimonio con un cittadino italiano, dopo almeno sei mesi di residenza legale in Italia ovvero dopo tre anni di matrimonio, se non vi stato scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti
civili e se non sussiste separazione legale; - per eminenti servizi resi allItalia. Inoltre, la cittadinanza italiana pu essere concessa con decreto del Presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato, su proposta del Ministro dellInterno: a) allo straniero del quale il padre o la madre o uno degli ascendenti in linea retta di secondo grado sono stati cittadini per nascita, o che nato nel territorio della Repubblica e, in entrambi i casi, vi risiede legalmente da almeno tre anni; b) allo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano che risiede legalmente nel territorio della Repubblica da almeno 5 anni successivamente alla adozione; c) allo straniero che ha prestato servizio, anche allestero, per almeno 5 anni alle dipendenze dello Stato; d) al cittadino di uno Stato membro delle Comunit europee se risiede legalmente da almeno 4 anni nel territorio della Repubblica; e) allapolide che risiede legalmente da almeno 2 anni nel territorio della Repubblica; f) allo straniero che risiede legalmente da almeno 10 anni nel territorio della Repubblica. Precludono lacquisto della cittadinanza la condanna per delitti previsti dal Codice penale o per comprovati motivi inerenti la sicurezza della Repubblica.
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L FATTO
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IL CASO fELTRI-BOffO
Se lAvvenire non avesse preso la nota posizione critica sulla vita privata del Cavaliere, molto probabilmente non sarebbe successo nulla di quanto accaduto. Se il Cavaliere stato criticato nella sua vita privata, Boffo stato attaccato nella sua vita intima. La stampa a piombo dellet gutemberghiana era calda e pesante, bella nellanima; la stampa telematica dellera postgutemberghiana fredda e leggera, bella senzanima. Se la prima, nei suoi momenti peggiori, era cinica, la seconda, nei suoi aspetti pi deteriori, sadica.
di ALESSANDRO ChEULA
a vicenda che ha opposto Vittorio Feltri, direttore del Giornale della famiglia Berlusconi, a Dino Boffo, direttore dellAvvenire, quotidiano della Cei conclusasi con le sofferte e inevitabili dimissioni di Boffo, anche se fino allultimo non erano scontate n la defezione della Cei n la desistenza del Vaticano un caso talmente emblematico da poter entrare a buon diritto nei manuali di storia di (cattivo) giornalismo. Peggio, di un giornalismo strumento della politica. Giusta o sbagliata che sia non questa la sede per discuterne, ma resta il fatto che linformazione degna di questo nome non deve essere al servizio della politica, peggio ancora di una politica. Se vuole padronissima di esserlo, si vedano gli organi di partito o i cosiddetti giornali di opinione, ma in tal caso informazione di parte. Lecita, ma di parte. Qui invece la politica, lopinione, stata gabellata come informazione. QUATTRO DOMANDE Perch ha vinto la politica e ha perso linformazione? Perch la politica, in democrazia, quando scientemenVittorio Feltri, direttore de Il Giornale.
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te al servizio della ragione di Stato o di partito pu raggiungere livelli di violenza e di cinismo che rasentano il pi efferato sadismo e la pi spietata ferocia. Machiavelli, a confronto del binomio Feltri-Berlusconi, era un dilettante. Certo occorrono intelligenza, determinazione, rischio calcolato e sprezzo del pericolo, qualit che nel caso di Feltri, e pi ancora di Berlusconi, non mancano. Ma anche in questo episodio si pu misurare in tutta la sua veridicit il famoso aforisma di von Clausevitz, secondo il quale la politica la guerra condotta con altri mezzi (e, viceversa, la guerra la politica condotta con strumenti diversi). Quattro le domande da porsi. La prima perch Boffo si dimesso, o meglio, perch non si difeso contestando nel merito le accuse di Feltri e, soprattutto, perch non lo ha querelato come avrebbe potuto e dovuto (se Berlusconi ha fatto causa civile a Repubblica per 1 milione di euro, Boffo, al cospetto delle insinuazioni mossegli da Feltri, avrebbe dovuto farla per 1 miliardo di euro). La seconda perch le dimissioni sono state subito accettate dalla Cei e recepite dal Vaticano, senza il rituale rifiuto di prammatica. La terza perch la Cei e il Vaticano, solitamente attenti, prudenti e oculati, non hanno saputo prevenire un simile infortunio e, visto che in una piccola comunit come Terni la sentenza relativa a Boffo non poteva non essere conosciuta, perch non sono corsi ai ripari in tempo. La quarta infine la pi evidente: se lAvvenire non avesse preso la nota posizione critica sulla vita privata del Cavaliere, il casus belli non ci sarebbe stato e non sarebbe successo nulla. POLITICA SPIETATA Le risposte sono altrettanto semplici e banali. Boffo si dimesso perch la sua posizione era indifendibile, le sue dimissioni sono state accettate perch erano state previamente concordate. La moral suasion del Vaticano, dal Cardinale Bagnasco al Cardinale Bertone (pur con sfumature differenti) per non dire del Papa, ha avuto la meglio: stima incondizionata a Boffo come
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persona, ma per voltare pagina (brutta pagina) era necessario si facesse da parte. A tale proposito illuminante lintervista rilasciata in piena bagarre al Corriere della Sera da Gian Maria Vian, direttore dellOsservatore Romano, in cui venivano criticati senza mezzi termini gli eccessi (moralistici?) del direttore dellAvvenire in ordine allimmigrazione clandestina e ai gossip sul Cavaliere. Boffo dal canto suo nella lettera di dimissioni non entra nel merito delle questioni private sollevate dalla nota informativa pubblicata da Feltri (nota proditoria confezionata ad arte ma le cui allusioni e illazioni sulla vita intima del giornalista forse erano fondate, visto che non sono state smentite dallinteressato nellunico modo in cui avrebbero dovuto esserlo, vale a dire la querela). Una difesa dignitosa, quella di Boffo, ma debole perch insostenibile. Unarringa a tratti nobile ma fragile, proprio perch indifendibile. Per la Chiesa un vulnus non facile da metabolizzare, se non sullaltare di una pubblica e solenne riconciliazione con lo Stato quando il Parlamento approver le leggi in calendario quali finanziamenti alla scuola privata e biotestamento. Ed appunto nella logica e nella prospettiva di tale riconciliazione che Boffo doveva essere rimosso. Il resto dietrologia, come il fantomatico Grande Centro pilotato dal Vaticano per rifare la vecchia Dc con Casini, Fini e Montezemolo (!?). Quale migliore Dc infatti, e quale miglior Grande Centro, proprio dal punto di vista della Chiesa, dellattuale Pdl? Il libertinismo della vita privata del Cavaliere, pur moralmente censurabile e criticabile sul piano del buon gusto o del fair play, non un ostacolo ai rapporti politici tra Santa Sede e Palazzo Chigi. Il complotto laicista di cui parla Boffo nella sua lettera infatti dietrismo gratuito poich non esiste, essendo un idolo polemico inventato di sana pianta funzionale allautodifesa dellex direttore dellAvvenire. ATTENTI A QUEI DUE Ha vinto allora Feltri? S e no. Politicamente e praticamente s, deontologi-
camente e moralmente no. S, perch, come detto in premessa, la politica in democrazia (nella dittatura non c politica) pu rivelarsi arma di violenza morale, non solo materiale, inaudita. Il getto della spugna da parte di Boffo costituisce unindubbia vittoria di Feltri, e implicitamente di Berlusconi (la vicenda dimostra che se li hai contro devi lasciare ogni speranza). No, perch ha perso il giornalismo avendo vinto il cinismo eretto a sistema, la ragione di parte (di partito) elevata a ragion di Stato. Attenzione: ragione cogente da entrambe le parti, sia da parte di Berlusconi sia da parte del Vaticano. Nel senso che entrambi si sono inchinati alle rispettive presunte superiori cause di forza maggiore. Una reciprocit machiavellica e un interesse bilaterale che esigeva il sacrificio di Boffo. E cos stato. Il Vaticano, infatti, non ha respinto in prima istanza, come usa in questi casi, le dimissioni del direttore dellAvvenire (nominato a tale incarico dal Cardinale Ruini, che nella querelle stato totalmente defilato senza muovere un dito per il suo ex protetto) ma le ha prontamente recepite. Ci significa che erano consensuali, o quanto meno tacitamente concordate, secondo il costume in uso da tempo immemorabile nella Chiesa, dove vi sono cose che per farle non c bisogno di dirle. DEONTOLOGIA NEGATA Veniamo allaspetto giornalistico. La stampa come la legge di Gresham. Come la moneta cattiva scaccia quella buona, la notizia cattiva fa audience e fa vendere pi di quella buona. Tanto che un famoso tycoon americano dei tardi anni 40, al tempo del Citizen Kane (Quarto Potere) di Orson Welles, si vantava di foraggiare giornali e giornalisti affinch scrivessero male di lui. Tale legge in passato funzionava soprattutto per i fogli cosiddetti scandalistici, linformazione popolare minore, o presunta tale, ma oggi sembra funzionare per tutti i giornali senza distinzione di genere ben oltre il sensazionalismo urlato o sbandierato. Anche per i giornali di opinione che, appunto perch tali, si considerano un gradino al di sopra del-
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la stampa generalista di informazione. La cosa sconcertante ci si consenta il dubbio retorico ma pertinente che un professionista intelligente e capace, per quanto azzardato e sopra le righe, del calibro di Feltri, abbia scelto di entrare in tale spirale. QUATTRO MODI DI INFORMARE DA EVITARE Il giornalismo daccatto forse pi accattivante di quello dassalto, dattacco o dacchito? Se, infatti, possiamo idealmente distinguere quattro modi (deteriori) di fare informazione dassalto, dattacco, daccatto e dacchito a quale di queste categorie potrebbe appartenere lultimo clamoroso episodio di malcostume giornalistico? Probabilmente non a quella dassalto (corrosiva), non a quella dattacco (aggressiva) e nemmeno a quella dacchito (corriva) ma forse a quella daccatto, tipologia per la quale non ci sono aggettivi adeguati se non quelli di insolente, insultante, offensiva. Il giornalismo che scava nella vita privata di colleghi per farne strame con insinuazioni diffamatorie per non dire infamanti, sia pure fondate, esponendoli alla gogna mediatica, appartiene senza dubbio alla fattispecie pi deteriore, quella daccatto. Un avvertimento intimidatorio e un esempio di killeraggio politico: cos stata definita da autorevoli personalit la campagna di Feltri contro il direttore dellAvvenire. Politico, ap-
punto, non informativo, non cronistico n giornalistico. Cos ha a che fare, infatti, con il diritto-dovere allinformazione un fatto squisitamente privato e personale come le (presunte) tendenze sessuali di una persona? Poich questo laspetto pi scabroso e pruriginoso della vicenda quello che si nutre di morboso sadismo e quindi attraente per i lettori pi che la querelle giudiziaria in cui Boffo era il convenuto. riprovevole, per non dire detestabile, utilizzare ed enfatizzare in questo momento, cio nel pieno dei gossip che hanno coinvolto la vita privata e mondana di Berlusconi, un episodio della vita intima di un giornalista al solo scopo di intimidirne la libert di critica e con lesclusiva finalit non di fare cronaca ma di tacitare la libert di informazione dei giornali estranei allo schieramento del Cavaliere. un parlare a nuora perch suocera intenda. Vale a dire, nella fattispecie, colpire un giornale per educarne cento. ALTRI RISVOLTI Ma ci sono altri risvolti significativi. Il primo che lordine di scuderia la scuderia delleditore e il sistema politico-mediatico che a lui fa capo ha fatto premio sulla solidariet professionale e persino su quella corporativa. Feltri non ha esitato ad attaccare proditoriamente un collega giornalista, direttore come lui, mettendo alla berlina la vita intima non solo privata e sacrificandone la reputazione e lonorabilit sullaltare di un interesse politico determinato, con buona pace della ostentata autonomia e della conclamata libert di giudizio (la vantata schiena diritta). Certo che quando si tratta di informare non c corporativismo o solidariet che tengano, ma in questo caso, ripetiamo, non era in gioco il diritto-dovere allinformazione bens linteresse politico e speci-
fico di una persona, il presidente del Consiglio. Il secondo che nellinformazione non vale sempre il sacrosanto imperativo Chi senza peccato scagli la prima pietra. Chiedere la coerenza ad ogni costo tra condotta morale e attivit professionale ovviamente una buona regola e un fatto di buon costume che vale in ogni situazione, ma non deve essere una legge cogente o categorica al punto da dover tacere una notizia se chi la scrive non illibato e non ha la fedina penale immacolata. Nel caso di specie, Boffo si limitato a dare notizia dellorientamento di una parte importante dei suoi lettori in ordine alle notizie sui comportamenti (preferenze?) privati del Cavaliere. La differenza tra lui e Berlusconi, lo ripetiamo poich si tratta di un aspetto importante, che questultimo stato criticato nella sua vita privata, mentre Boffo stato attaccato nella sua vita intima. Il terzo aspetto di ordine generale e travalica il caso di specie. Si tratta della distinzione ovvia, ma non altrettanto interiorizzata o consapevolizzata, tra informazione e comunicazione. Informazione e comunicazione sono due cose differenti. Linformazione unetica, la comunicazione unestetica. ETICA DELLINFORMARE ESTETICA DEL COMUNICARE La prima riguarda le cose che sono, la seconda le cose che appaiono. Si pu comunicare senza informare, o addirittura disinformando menando il can per laia o dicendo il falso, ma non si pu informare senza comunicare o senza fare un minimo di comunicazione. ovvio quindi il primato morale e civile dellinformazione rispetto alla comunicazione, ossia delletica rispetto allestetica (che poi il primato dellessere, le cose che sono, sullapparire, le cose che appaiono). Feltri ha anteposto la comunicazione allinformazione, lapparire allessere, lestetica alletica. Padronissimo di farlo, ma non si dica che un esempio di buon giornalismo. E nemmeno di alta politica.
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R
di FRANCESCO RASTRELLI
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po la mia cute diventata facilmente irritabile, soprattutto in viso, dove pi spesso applico creme e cosmetici. C qualche cosa che posso fare? Cordialit Maryam. R // Cara Maryam, il trasferimento in zone che presentano climi molto diversi da quelli a cui siamo abituati, nel lungo periodo, provoca trasformazioni e mutamenti allepidermide. Cos, come ai soggetti con la pelle chiara il vivere a lungo in climi caldi e assolati modifica il colorito e laspetto, il trasferimento in zone temperate per coloro che hanno la pelle scura provoca fenomeni che portano alla necessit di adottare abitudini cosmetiche diverse da quelle dei paesi dorigine. Il cambiamento pi evidente riguarda lidratazione. molto facile che Lei osservi una maggiore secchezza della cute, che, conseguentemente, origina un aspetto opaco e squamoso. Alla cute secca si associano prurito e irritazioni mentre pu manifestarsi, nella zona centrale del viso, una seborrea. Anche il cuoio capelluto pu risentire del cambiamento ed evidenziare una dermatite seborroica. A fronte di questo, prescindendo dal fatto che molte esigenze quali delicatezza, morbidezza e tonicit sono universali, il mio consiglio di limitarsi allutilizzo di detergenti con formule pi leggere e meno irritanti, mentre per le creme sono da preferire le tipologie idratanti, in grado di aiutare la pelle a mantenere la propria luminosit. In farmacia, il settore cosmetico si sta muovendo al fine di garantire una sempre maggiore qualit e una pi vasta scelta relativamente alle diverse esigenze, sono disponibili pertanto linee specifiche di creme e lozioni per la pelle scura, correttori, ombretti, tonalit diverse di cipria, prodotti per capelli e cosmetici destinati al pubblico maschile.
@dodicimesi.com
QUALCHE PILLOLA
lecosistema grado di interagire con gono sostanze attive in o se nulla fosse. Ogni ann sono rifiuti speciali, conten I farmaci lambiente come possono essere gettati nel alterare ntit che pu e conseguentemente non o di compresse: una qua si disfi di circa un miliard farmaci si calcola che in Italia ci ndi sempre di gettare i suolo. Ricordarsi qui acie. biologici dellacqua e del i normali ritmi locati nei pressi delle farm li apposti contenitori, dis scaduti o non pi usati neg
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Pelo e
di IMMANU
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pubblicit? Per sfiducia verso il sindacato? Per sfiducia verso le Istituzioni, che normalmente aprono subito un tavolo di confronto, di analisi, di discussione, di proposta e poi chiedono la Cassa integrazione? Probabilmente c in tutti gli interrogativi un pizzico di verit, e il sindacato farebbe bene a riflettere un po su se stesso. Per verificare se non sia diventato un po troppo istituzione, un po troppo ministeriale, un po troppo nomenclatura, un po troppo ente di assistenza anzich di rappresentanza. Il capo della Cisl bresciana diceva, nelle scorse settimane, che il tavolo anticrisi a Brescia stato solo una parata elettorale, privo di reali contenuti. Ha ragione, molto probabilmente. Ma perch si stupisce? Non stato cos anche per laccordo di tre anni fa a Brescia con gli industriali (i sindacati, tra laltro, cerano tutti)? Se ne parlato
tanto, si sono riempite pagine di giornali, i firmatari hanno celebrato levento in tutte le salse: un inno allautorefenzialit, insomma. Ma risultati zero. Gli operai lo hanno ben capito, e cos sono saliti sulla gru e hanno fatto da soli. Non del tutto, in verit, perch il loro ex collega, lesto di pensiero e di azione, ha compreso al volo, ha lavorato e ha risolto. Con scorno di qualche addetto ai lavori, che si perfino lamentato del fatto che un ex, senza titolo e senza legittimazione, avesse osato risolvere il problema salvando un centinaio di posti di lavoro per altrettante famiglie.
LE SOGLIE DI POVERT
In Italia sette milioni di persone vivono sotto la soglia di povert, dice lIstituto Italiano di Statistica. Due terzi vivono al sud, due famiglie su tre in Sicilia vivono in questa condizione. Drammatico! Oppure falso, almeno in buona misura. Viene da chiedersi se almeno gli assegni per inabilit assoluta, quelli per i ciechi che vanno a caccia e per i paralitici che camminano, per intenderci, rientrano nel calcolo, cos come viene da chiedersi se altri parametri significativi (automobili, cellulari, prime e seconde case, depositi bancari, spese pari al doppio dei proventi dichiarati) siano coerenti con la rilevazione. Cos
come viene da chiedersi perch i poveri del sud non vadano pi nel pi ricco nord in cerca di lavoro e di riscatto sociale, come avvenuto per decenni, quando la povert cera non solo nelle statistiche, ma anche nelle strade e nelle case, e si vedeva. Lavoro nero? Evasione fiscale di massa? Assenza di controlli? Compiacenze? Le domande si impongono, e le risposte urgono, ormai da molti anni e da molti governi. Anche perch coloro
che, anche al Sud, hanno lavorato per quarantanni e vivono con molto meno di mille euro di pensione al mese, e che su questi importi pagano perfino le tasse, per mantenere anche i sette milioni di poveri dellIstat, avrebbero diritto di dire la loro, di recriminare, di protestare. Se avessero la voce che non hanno, se i sindacati che li elencano tra i loro iscritti avessero occhi per vedere e orecchie per sentire.
lo fanno con capacit e intelligenza), non si licenzia nessuno e lo stipendio puntuale, uguale per tutti. Quello che colpisce limpudenza di chi sale sul muro del Colosseo, senza provare vergogna, per difendere una situazione di privilegio scandalosa, finanziata anche con i soldi di chi stato costretto a salire sulla gru, per difendere il suo lavoro, quello vero, fatto di fatica e di sudore. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, ha fatto molto, probabilmente come nessun altro prima di lui; ma molto ancora ha da fare, moltissimo! E probabilmente lo far, se gli altri glielo consentiranno.
presidenza dellAib a maggio, probabile che delle risposte vengano con le prime dichiarazioni programmatiche. Sar interessante conoscerle, perch la crisi si affronta concretamente e positivamente con idee e progetti, con impegni veri. Il resto, dai tavoli di crisi alle richieste di finanziamenti, di aiuti, di sgravi, di tutele, di protezione, serve solo a scrivere pagine di giornale, o del libro dei sogni, per chi non guarda in faccia la realt.
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NDAGINE
UNA TV
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di VIOLA LADI
crivere un articolo sulla televisione nel giorno della morte di Mike Bongiorno mette quasi i brividi. Eppure questa coincidenza sembra correre beffarda sul confine di una nuova era che il piccolo schermo sta per varcare. Fa sorridere che il pioniere della tv italiana se ne sia andato proprio nel momento in cui il Paese si prepara alla rivoluzione del digitale. Fa riflettere che la sua luce si sia spenta in unepoca in cui i giovani sembrano aver perso gran parte della stima per quel mezzo di comunicazione che, ai tempi di Mike, era considerato unistituzione. La tv, infatti, stata una mamma in grado di unificare il Paese in ununica grande famiglia, ha insegnato agli italiani una lingua comune, un nuovo modo di stare insieme ed ha allargato i confini nazionali fungendo da finestra sul mondo. Ha fatto cultura con semplicit, ironia e professionalit, donando al popolo una ragione in pi per amare la buona compagnia, una nozione per erudirsi o semplicemente un piccolo spunto per credere in un futuro migliore. Era la tv di Mike Bongiorno e di tanti altri che non ci sono pi o che, vecchi e stanchi, hanno deciso di defilarsi. Era la tv di ieri, poi evolutasi nel segno dellaudience a tutti i costi, del pettegolezzo, delle risse in diretta e di reality show che non hanno nulla di reality ma parecchio di show. Una tv versione pentolone che diventata dittatrice perch impone una programmazione standardizzata e che, nellera dei reality, riuscita a perdere troppo spesso il contatto con la realt, finendo per fare da specchio ai falsi miti di una societ gi
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in crisi di ideali. E allora ben vengano la rivoluzione del digitale e le centinaia di canali tematici. Perch quando torneremo a casa sceglieremo noi il palinsesto della serata per rilassarci, ridere, erudirci o piangere. E magari potremo evitare quelle diaspore casalinghe sedendoci tutti, come una volta, davanti allo stesso televisore. Non , un caso, infatti, che nei ricordi pi belli di ognuno di noi connessi alla televisione ci siano momenti unici in grado di unire, come le calde estati dei mondiali di calcio o le merende dinfanzia davanti ai cartoni animati. Star anche a noi, dunque, far risorgere la tv dalle sue ceneri, oppure spegnerla del tutto e andare al cinema, a teatro, a bere una birra con un amico o, ancora meglio, in camera da letto a fare lamore. Allegria!
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4 ORE
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26 14 MAURIzIO COSTANzO 13 BARBARA DURSO 11 SIMONA VENTURA 10 EMIlIO FEDE 8 ANTONELLA CLERICI 5 PIPPO BAUDO 5 LUCA GIURATO 8 AlTRI
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9. GUARDI LE TV LOCALI? 50 SI 50 NO
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10. COME GIUDIChI LA LORO OFFERTA? 0 OTTIMA 8,5 BUONA 28 SUFFICIENTE 57 SCADENTE 6,5 PESSIMA
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4. SEGUI REALITY E TALENT ShOw? 38 REALITy SHOw 28,5 TALENT SHOw 33,5 NESSUNO DEI DUE
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7. COSA MANCA IN TV? 22 IDEAlI 22 IMPARzIALIT E VERIT 15 INFORMAZIONE SERIA 13 MUSICA 11 CULTURA 9 GUSTO 4 TEATRO 4 AlTRO
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18 FICTION, TELEFILM, SERIE TV 18 SPORT 16 DOCUMENTARI 8 INFORMAZIONE 6 ANIMAZIONE 4 REALITy SHOw 2 TALK SHOw
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CINEMA
8. COSA ECCEDE IN TV? 30 BANALIT 25 VOLGARIT 10 REALITy SHOw 10 GOSSIP 8 POLITICA 5 CONSUMISMO 5 PUBBLICIT 7 AlTRO
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UNTO A CAPO
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lA fElIcIT
i piace vincere facile? Vinci spesso, vinci adesso, Se giochi legale giochi sicuro. Ogni giorno siamo letteralmente bom bardati dagli ingannevoli spot televisivi promossi dai Mono poli di Stato, che continuano imperterriti a dipingere il gioco lecito come unattivit dal guadagno facile e totalmente avulsa da problema tiche patologiche. Non cos. Anche i Tg dedicano interi servizi al jackpot mi lionario rivelando la pochezza di un giornalismo superficiale e massificato.
di PIETRO BALBO
> Il G
situazione economica che il nostro paese sta attraversando ha provocato un impressionante boom di seguaci della dea bendata. Lassioma semplice: la sorte avversa nella vita quotidiana pu essere riscattata con un solo euro. Il meccanismo, ovviamente, coinvolge in primis le fasce pi povere della popolazione, che rappresentano il target principale dei giocatori incalliti, con punte preoccupanti tra i pensionati e i giovani tra i 25 ed i 34 anni. I numeri parlano chiaro: nel 2007 lItalia ha raggiunto il primato mondiale per spesa pro capite nel gioco lecito, passando dai 14,3 miliardi di euro del 2000 ai 44 miliardi del 2007. Nel 2009, procedendo a questo ritmo, si stima che gli italiani investiranno la bellezza di 52 miliardi di euro nella ricerca della fortuna, dando cos uno schiaffo agli spettri della recessione.
Mo BEATI NIZZARE I c fIcAR E lE RAsIN E SperIcEVIT perare denaro oRIE a Venezia o a Saint Vincent
patrie del gioco dazzardo da drogati. Fare montagne di schedine o grattare quotidianamente decine di fortunelli no. Lidea che va per la maggiore proprio questa, ma sarebbe bene ravvedersi. Forse lunica verit che i cosiddetti giochi leciti arricchiscono considerevolmente le casse dello Stato, quindi quella fetta di popolazione (dall1 al 3%) travolta dalla deriva patologica del gioco passa in secondo piano. Il pericolo delle lotterie istantanee, invece, non andrebbe sottovalutato, perch la facilit di fruizione e la loro ampia diffusione in contesti quotidiani accessibili a tutti aumentano in maniera esponenziale il rischio di dipendenza.
> DE
Fanno riflettere le parole di un esperto in materia, Stefano Pallanti, professore di psichiatria allUniversit di Firenze e direttore del Centro per la cura del gioco dazzardo patologico al Mount Sinai di New York: Il gioco dazzardo c sempre stato, ma oggi dipinto come il modo per risolvere i problemi. Pallanti non gira intorno alla questione: Il Superenalotto come gli altri azzardi, ed possibile perdere il controllo giocando cifre enormi. Ho curato malati in quelle condizioni, gente convinta, dopo aver perso, di rifarsi la volta successiva entrando di conseguenza nel tunnel. E spesso si finisce per allargare il proprio raggio dazione al gratta e vinci piuttosto che alle scommesse su internet.
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NDERE scHIAVI
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UNTO A CAPO
Per il Superenalotto lo Stato incassa il 49,5% delle giocate, mentre alla Sisal va il 4,4% e alle ricevitorie l8%. Il 38,1%, invece, va a comporre il montepremi. La spartizione di questo tesoretto, tuttavia, non la medesima in tutta Italia e mentre nelle stanze del potere si discute di federalismo fiscale e gabbie salariali, la regione Sicilia se la ride fregandosi le mani con i lauti introiti di Superenalotto & company. Dietro alle schedine della Sisal, infatti, si nasconderebbe una sorta di fondo solidale per lisola, perch lerario lascia a Palermo il 12,25% della raccolta locale. In sintesi, mentre lo Stato incassa il 49,5% delle somme giocate nelle ricevitorie di tutta Italia, al di l dello Stretto la sua percentuale scende a poco pi del 37%. Un regalo garantito da una legge datata 1993 che non riguarda solo lEnalotto, ma tutte le riscossioni dei giochi di abilit e dei concorsi riservati allo Stato.
superava i 100 milioni di euro, in parecchi avevano lanciato lipotesi di porre un freno alla corsa sfrenata del montepremi, Codacons ed esponenti del mondo cattolico in testa. Unidea da non disdegnare, che potrebbe abbassare di qualche linea la febbre delloro e che, in caso di assenza del sei al raggiungimento della quota limite, consentirebbe una pi equa spartizione della montagna di denaro tra i detentori dei cinque, dei quattro e cos via. Il tesoro della fortuna, dunque, sarebbe pi contenuto, ma consentirebbe a pi persone di trovare il sorriso con una schedina in mano. Un dubbio, per, sorge spontaneo: cos matematico che un jackpot, qualunque esso sia, possa trasformare la nostra vita in un sogno? Ma questo un altro discorso.
La crisi ti minaccia?
wavegroup.it
A G E N Z I A D I P U B B L I C I T E C O M U N I C A Z I O N E
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fAR CONCILIARE
di ALESSANDRA CASCIO
ENTODIECI E LODE
STUDIO E LAVORO
.LA SCHEDA
erena una studentessa-lavoratrice che ha saputo conciliare vita universitaria e lavoro, riuscendo, anche se con qualche sacrificio per una ragazza della sua et, egregiamente anche negli studi. Perch hai scelto la vita da pendolare invece di trasferirti in appartamento o in una residenza universitaria? Sin dalle scuole superiori ho sempre immaginato che avrei vissuto la mia esperienza universitaria da studente fuori sede, optando per la vita in appartamento. Dopo la maturit, per, ho intrapreso unesperienza lavorativa che mi ha portata a questa scelta, cos da poter riuscire a conciliare al meglio studio e lavoro. cENToDIEcI E loDE
La voglia di riuscire a realizzare i miei sogni mi ha fatto capire che naturale dover affrontare delle difficolt.
Com la vita da pendolare? I mezzi di trasporto per Brescia sono adeguati? S, i mezzi sono adeguati. Io viaggio in treno: lo trovo pratico, veloce e offre varie soluzioni dorario. Adoro la vita da pendolare, mi piace rischiare di perdere il treno tutti i giorni, camminare per la stazione tra le persone che corrono di qua e di l, che parlano al telefono, leggono un giornale o che semplicemente sbuffano per un ritardo. Questa esperienza mi ha permesso di conoscere molte persone che sono diventate compagni di viaggio e con le quali condivido gran parte delle mie giornate.
MESI 12OTTOBRE 2009
Che genere di attivit svolgi e con che tipo di contratto sei assunta? Lavoro presso uno studio commercialistico e svolgo le tipiche funzioni di unimpiegata di settore, occupandomi di: Iva, rapporti imprese-Camera di commercio, contabilit e bilanci. Sono assunta con un contratto di apprendistato quadriennale, in modalit part-time misto. Ritieni che uno studentelavoratore possa agevolmente conciliare impegni universitari e lavorativi? Credo di s, anche se dipende molto dal tipo di lavoro e dal percorso di studi intrapreso. La mia esperienza finora stata positiva, anche se allinizio non stato semplice conciliare tutto. Ho avuto momenti negativi, ma la voglia di riuscire a realizzare i miei sogni mi ha fatto capire che naturale dover affrontare delle difficolt. Personalmente sono stata facilitata dal fatto di aver frequentato una scuola superiore a indirizzo economico che mi ha permesso di preparare molti esami autonomamente; di svolgere un lavoro strettamente correlato ai miei studi, dove tocco con mano molte tematiche trattate sui banchi universitari; di studiare in una facolt che non richiede una frequenza obbligatoria e di avere un datore di lavoro che mi lascia organizzare in base alle mie esigenze. Ritieni che a seguito dellesperienza maturata con lapprendistato siano su periori le possibilit dinserimento in ambito lavorativo una volta laureata? Credo proprio di s. Lesperienza un valore aggiunto e in un curriculum sempre valutata positivamente. unesperienza che consiglieresti? Da un lato s, perch ti forma e ti fa crescere. Dallaltro bisogna mettere in conto
Nome: Serena Cognome: Cascio Et: 21 anni Facolt: Economia e commercio che, per affrontare tutto seriamente, necessario fare qualche sacrificio rinunciando a un po di tempo libero o a qualche svago. Passiamo ora a domande di carattere economico. Come gestisci la tua eco nomia? Ti bastano i soldi che guada gni per gestire le tue finanze? Ovviamente con qualche dritta di mamma e pap, loro ne sanno pi di me! Con il mio stipendio riesco a non gravare sul bilancio familiare, coprendo le spese universitarie e riuscendo anche a concedermi qualche sfizio. La crisi che il nostro paese sta attraver sando, ti ha costretto a cambiare stile e qualit di vita? Hai fatto delle rinunce? Quali? A cosa non rinunceresti mai?
Adoro la vita da pendolare... mi ha permesso di conoscere molte persone con le quali condivido gran parte delle mie giornate.
Fortunatamente la crisi non mi ha toccata direttamente e non ho dovuto cambiare le mie abitudini, per mi ha fatto capire che sempre meglio essere parsimoniosi e cercare di mettere qualcosa da parte perch gli imprevisti della vita non si sanno mai; ovviamente non rinuncerei mai a realizzare i miei sogni e le mie aspettative.
senza troppe a veloce ma lia Per una paus in via Famig Preziosa gneria rinunce, La colt di Inge , vicino le Fa Boccacci, 37 a scelta di st opone una va i e secondi e Medicina, pr trancio, prim classiche e al pizze occhette. bocca e cr piatti, saltim
Se non sei tipo da ristorante, e il trancio di pizza non ti soddisfa, lo Snach Bar Lithos, in Viale Europa 70/A (di fronte lISU), nella saletta interna e in quella pi ampia al piano inferiore, propone per la pausa pranzo una ricca scelta di piatti freddi, insalatone, panini e piadine. Il locale accetta ticket restaurant.
La sensazione che si respira entrando alla Bodeguita di Corso Magenta, 67, caliente e piacevole bar di Piazzale Arnaldo, proprio quella di un tipico locale cubano. il posto ideale per un rilassante aperitivo che, oltre a stuzzicare lappetito, dar soddisfazione al palato grazie agli squisiti assaggini proposti. Il locale anche unottima scelta per il dopocena soft nelle classiche serate voglio-non voglio per godersi il vivace viavai della piazza dal salotto esterno, mentre quando il freddo si fa penetran te, ci si pu ritirare nella confortevole saletta al piano interrato. Se poi credi che questo sia il locale che rispecchia la tua personalit, potrai usarlo come location per le tue feste di laurea e di compleanno, potendo scegliere tra diverse soluzioni messe a tua disposizione.
Vuoi segnalare il tuo locale preferito o quello che hai meno gradito? Scrivi a: redazione@dodicimesi.com
Per gli amanti della cucina genuina, vicino alle facolt di Giurisprudenza ed Economia, la Trattoria due Stelle in via S. Faustino, 46, propone per gli studenti, ma non solo, tre differenti men: uno a 7 comprensivo di primo piatto, acqua o vino, caff; uno a 8,50 comprensivo di secondo piatto, acqua o vino, caff; il completo a 11 comprensivo di primo e secondo piatto, acqua o vino, caff nonch una vasta scelta di insalatone. Non vengono serviti panini. La trattoria accetta buoni mensa e ticket restaurant.
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Altro anno, stesso lago, poche feste. Cambiano i tempi ma questangolo di Valsabbia pare non abbia ancora capito cosa vuol fare da grande.
EMPO LIBERO
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di LODOVICO ChERUBINI
state 2009. Trentadue anni, una morosa che lamenta la noia, il cellulare che non prende e il solito dubbio: ma non era meglio se andavo ad Ibiza? S, perch ogni anno finisco sulle sponde deserte di questo lago che bello bello, ma... SullEridio ci venivano i romani ma niente terme come a Sirmione, il nome lo dovrebbe allIdra che lo abita (ma nessuno ha mai pensato di sfruttare la cosa come in Scozia), insomma, sono anni che si dice che qui si dovrebbe e si potrebbe, ma non cambia duna virgola. E ti ci annoi. Cos la mattina la passo a dormire, il pomeriggio a inventarmi cosa fare. Prendo, vado sul corto-lago dIdro, su quello di Crone, sulla strada per Vesta. Torno, vado in spiaggetta ad Anfo, arrivo a Ponte Caffaro. La morosa minaccia di raggiungere le amiche in vacanza a Rimini. Prometto un giro a Bagolino, in Valvestino, in Trentino (dove con la benzina che sto spendendo mi ci pagavo un resort). Vorrebbe fare mountan-bike, lei, ma le salite e i miei polmoni non vanno troppo daccordo, suggerisco lequitazione: la valle ricchissima di ippovie. S, ma neanche un maneggio. Fare il bagno si potrebbe, ci vorrebbe il posto adatto, dove lacqua pulita, i due altri bagnanti pure, e ci vorrebbe una doccia. Cos il giorno dopo
LAgO DIDRO
parto da Ponte Caffaro e rifaccio le tappe al contrario, sperando non se accorga, ancora avanti e indietro. Le giornate, avrete capito, da queste parti passano fin troppo lente e senza spunti, gli eventi si somigliano tutti e se c qualche iniziativa interessante, guarda caso, lo vieni sempre a sapere in ritardo Arriva agosto. In giro ci sono un nugolo crescente e scalpitante di camper, moto, auto, ma quando entri nei soliti quattro bar ci trovi le solite quattro persone, non una in pi. Completo terror vacui sociale. Passano di qui a migliaia per puntare Campiglio e, lo sappiamo, neanche si fermeranno a fare la spesa; poi arrivano i tedeschi e gli olandesi che si fiondano nei campeggi dai quali non mettono pi fuori neanche il naso: dopo cena ti penti di non aver fatto labbonamento a Sky. E quelli del posto? Direte. Sono in fuga. Rispondo. Chiusi nelle fabbriche anche a ferragosto aspettando la stagione della caccia, quando i villeggianti non sono pi un problema (e guai se ti provi, in loro assenza, a fare amicizia con sorelle, amiche o semplici conoscenti). Quandero piccolo le cose erano diverse: cominciavamo alle cinque a prepararci per girare le feste di paese, dove cera sempre un gran movimento di persone di tutte le et. Certo, gente semplice e nostrana. Cerano cuccagna e porcellini, si mangiava pane e salamina in piazza, si accendevano i fuochi e si assisteva agli interminabili tornei dei giochi duna volta. Ora alle feste quando va bene spintoni per una birra annacquata e ti trovi con un gonfiabile dei Gormiti che ti fissa da sotto le lampade al neon piene di zanzare. Per non parlare del formaggio di malga ai ferri, che, almeno da queste parti, dovresti poter non sospettare che arrivi dalla Cina... Perch allora passare le ferie in alta Valsabbia? Perch comunque in valle per molti versi ci si sta bene, i prezzi sono contenuti, la natura decente, il clima davvero piacevole e soprattutto perch col tempo ti ci affezioni. Solo vorresti che certe cose tornassero come una volta e altre si degnassero di cambiare. Per dirla tutta: non sarebbe meglio che i giovani qui, invece che sulla catena di montaggio, a 14 anni, preferissero puntare sul turismo, recuperare i lavori artigianali dei nonni, magari spingere sullenogastronomia che tira
ESTATE SUL
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sempre? Il problema di questo specchio dacqua conteso tra agricoltori e albergatori che gli resta addosso quel non so che dindeciso. Cos, mentre si consuma lennesima guerra tra poveri per quel metro dacqua in pi o in meno, si finisce per perdere di vista lobbiettivo: ma questo lago lo vogliamo far funzionare o no? Quarantanni fa la gente ci veniva perch era pratico, conveniente e vicino, ora con 50 euro si vola in Croazia e qui puntano sugli stranieri. Ma non era meglio quando vi si offriva ai bresciani la possibilit dun week-end in famiglia, qualche passeggiata e la cena con i casoncelli fatti in casa? Per chi vuole una meta esotica o la movida le possibilit non mancano, altrove. Sul lago dIdro si dovrebbe venire a pescare, farci un pic-nic, rilassarsi dopo lennesimo viaggio a Sharm el Sheik. Decidiamo. Sul Garda sono in calo i turisti inglesi e se leuro ha ridotto le frequenze di quelli tedeschi sulle rive dei laghi minori, non forse meglio fermarsi, riflettere su cosa davvero potrebbe funzionare? Magari il formaggio di malga, i mercatini, le sagre, i casoncelli, e tutto quello che gi ci faceva venire volentieri quarantanni fa. Non servono discoteche, costosissimi concerti a tutto spiano o nuovi pub, almeno non finch gli avventori sono quattro gatti. Come non ha senso puntare sempre solo sugli stranieri, se non funziona non funziona, inutile accanirsi! La nostra provincia pu garantire al lago un importante turismo prossimale, quello delle famigliole che ci verrebbero in giornata, per esempio, quello della mangiata in trattoria o del barbecue tra amici. Tanto per cominciare sarebbe ora di mettere in comunicazione i vari enti e avviare una fattiva collaborazione. Ci vogliono promozione e comunicazione. Ci vogliono pi pontili, pi spiagge (magari in erba), sicuramente meglio tenute e cuMESI 12OTTOBRE 2009
rate. Ci vuole il coraggio delle varie amministrazioni di darsi un indirizzo comune e seguirlo. La chiave riscoprire le tipicit, le tradizioni, la vita semplice. Un alimentari che offra prodotti caratteristici potrebbe vivere pi che bene puntando anche solo sulla gente di passaggio che, tanto per cambiare, si fermerebbe e porterebbe benessere. Qui bello farsi un giretto in barca, c il vento adatto per il windsurf, si pu pescare. Poi vieni a scoprire che attraccare ti costa come a Sal (ma con molti meno vantaggi), non sai dove girarti neanche
Qui bello farsi un giretto in barca, c il vento adatto per il windsurf, si pu pescare.
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UI E L
QUI & l
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Alla libreria Feltrinelli di Corso Zanardelli a Brescia, il 9 settembre sono stati presentati i CD delle canzoni dei Beatles rimasterizzati da Emi Music e il videogame The Beatles Rock Band (Electronic Arts), con la partecipazione del cantante bresciano Jury Magliolo. Rolando Giambelli, fondatore di Beatlesiani dItalia Associati, ha guidato il pubblico allascolto delle inedite sfumature di suoni e voci dei Fab Four. Per festeggiare levento si brindato con il Berlucchi Franciacorta 61, prodotto per celebrare la nascita della prima bottiglia commercializzata proprio nel 1961, quando nel Cavern, una mitica cantina di Liverpool, nascevano i Beatles.
a cura di ROLANDO
GIAMBELLI
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Domenica 6 settembre, in occasione della partita casalinga col Torino, stata inaugurata presso lo stadio Mario Rigamonti la nuova Area Hospitality, che sorger al posto della vecchia sala stampa. Allevento hanno partecipato, oltre alle autorit e numerosi esponenti del mondo del calcio, anche tanti appassionati sportivi e tifosi del Brescia, che potranno prenotare un tavolo imbandito di ottimo cibo e bevande per tutta la stagione calcistica, oltre al biglietto di Tribuna, rivolgendosi alla Societ Brescia Calcio. //news.003
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Per commemorare la tragedia che otto anni fa, l11 settembre 2001, ha visto il crollo delle Twin Towers di New York, sotto le cui macerie hanno perso la vita migliaia di persone, Rolando Giambelli ha presentato presso la Wave Photo Gallery, di Via Trieste 32/a, una mostra fotografica con le immagini pi significative tratte dal suo secondo libro per celebrare le Torri Gemelle di New York. Proiettati alcuni rari filmati sullargomento.
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In occasione del nuovo anno accademico parte il progetto Brescia. Citt & Universit 09, voluto dal Comune in collaborazione con Sintesi, Brescia Trasporti e Brescia Mobilit. Pensata per agevolare gli studenti, questa nuova convenzione offre tessere Bicimia gratuite, University Bus Card, abbonamenti a filobus e a parcheggi cittadini a costi calmierati. Liniziativa stata presentata dal Sindaco Adriano Paroli, dallassessore Mario Labolani e dalla presidente di Sintesi spa, Giovanna Prandini, che ha annunciato: Presto soluzioni anche per gli studenti della Cattolica. //news.006
Scopriamo Brescia tra moda e design il titolo del gioco che, dal 24 al 27 settembre, animer le vie del centro storico. Litinerario del Monopoli stato studiato per fornire una mappa del percorso, che coinvolger esercenti, artigiani, studenti, e in cui il giocatore potr transitare da una casellaevento allaltra. Il progetto, promosso dal Comune, con le principali associazioni del commercio e dellartigianato, e attuato dalla CdO e da Ascom-Confcommercio, vuole migliorare lattrattiva del centro storico. Inizio gioved, con una sfilata in Corso Garibaldi dalle ore 16.30; conclusione domenica, con una Serata di Gala in Broletto dalle ore 20.00. www.bresciacentroshopping.it //news.007
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storia antica
PASSIONE MODERNA.
Nella splendida cornice di piazzale Arnaldo, Vecchio Botticino racconta una storia lunga 200 anni. Una storia che si rinnova con passione ogni giorno. OSTERIA.ENOTECA.WINE BAR.LIVE MUSIC
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T
wATChMEN
Regia: zack Snyder Cast: Malin Ackerman, Billy Crudup, Matthew Goody, Jackie Earle Haley. Genere: azione Durata: 163 minuti Produzione: Gran Bretagna, Usa, Canada 2009 Uscita nelle sale: 6 marzo 2009 A noleggio: 25 agosto 2009 In vendita: 15 settembre 2009 Trama: Tratto dal graphic novel omonimo, watchmen riscrive le regole delluniverso dei supereroi, senza superpoteri, deliranti e nevrotici. Ambientato in unipotetica America della terza candidatura di Nixon e della guerra in Vietnam, i supereroi sono ridotti allinattivit da un decreto, ma devono riunirsi e tornare a combattere per sventare un complotto ordito contro di loro.
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VIDEOTECA
a cura di ELIZABETh BERTOLI
PROMOSSO
Gianluca, 44 anni, infermiere: Mi piaciuto, in generale adoro i film tratti dai fumetti. Andrea, 37 anni, bancario: carino, si fa guardare, divertente. Mauro, 33 anni, impiegato: un film molto crudo e cupo, la regia e la grafica sono ottime. Paola, 22 anni, studentessa: un film molto intenso e difficile da capire. Fa riflettere molto.
BOCCIATO
Andrea, 23 anni, libero professionista: veramente lento, un polpettone!. Chato, 24 anni, impiegato: Non mi piaciuto per niente, non ha senso. Valentina, 27 anni, commessa: Mi aspettavo molto di pi, noioso. Fabio, 30 anni, operaio: Il fumetto straordinario, il film invece terribile. Marco, 52 anni, commercialista:La sceneggiatura brutta, troppa violenza e dialoghi senza senso. Francesco, 29 anni, impiegato: Secondo me una schifezza!
PROMO Gianluca, 44 anni, infermiere: Un film storico, girato molto bene. Piero, 54 anni, medico: di grande interesse storico, interessante la scelta di farne due film, esprime meglio le due diverse fasi della vita del protagonista. Paolo, 40 anni, impiegato: unopera imponente, Sodebergh stato eccezionale. Chiara, 32 anni, manager: un film fatto col cuore, senza retorica. Benicio Del Toro magnifico, interamente calato nel personaggio. Carla, 49 anni, casalinga: Molto bello e interessante, forse un po freddino. Mimmo, 38 anni, commerciante: Ottimo il film e ottimo linterprete, impressionante!. Davide, 26 anni, impiegato: Veramente ottimo, sia la regia che linterpretazione di Del Toro e degli altri attori.
IATO Fabio, 30 anni, operaio: Troppo lungo, una vera agonia. Forse la prima parte si salva, c pi azione. Marina, 45 anni, impiegata: Secondo me il film non prende, non appassiona. Paolo, 28 anni, fornaio: A me sembra sopravvalutato, i film sono proprio noiosi. BOCC
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Budget da record ed effetti speciali rivoluzionari per il ritorno di James Cameron dietro la macchina da presa.
AVATAR
di SALVATORE SCANDURRA
vatar un termine ind che indica lincarnazione di un essere superiore. Avatar lattesissimo film di James Cameron in uscita il 18 dicembre 2009: una pellicola che gi un caso ancor prima di sfidare i botteghini. Secondo le indicazioni trapelate dalla rete e dalle riviste specializzate, il film, in bilico tra la fantascienza e il fantastico, promette di divenire la nuova frontiera del cinema in 3D. Dopo aver fatto piangere milioni di adolescenti in tutto il mondo con Titanic (97), lautore di The Terminator (84), Aliens scontro finale (86), Abyss (89) e Terminator 2-Il giorno del giudizio (91) torna al grande schermo dopo dodici anni di sole serie televisive con il progetto pi visionario e complesso della propria carriera. Girato in Australia e post prodotto in Nuova Zelanda con un budget record (si parla di 250 o addirittura 315 milioni di dollari), Avatar sar uno dei primi 5 film pi costosi della storia: concepito dalla mente del regista canadese gi undici anni fa, ma realizzato solo ora per consentire la messa a punto di quelle tecnologie che hanno nel fotorealismo assoluto lobiettivo finale da raggiungere.
Unattesa lunga, durata anni, per un film che intende rivoluzionare il modo stesso di fruire della settima arte. Girato in 3D ibridando computer grafica e live action, James Cameron ha utilizzato tecniche innovative quali il
.boX
Titolo: Avatar di James Cameron 3D Titolo originale: James Camerons Avatar Regia: James Cameron Nazione: Stati Uniti Genere: fantascienza Anno di produzione: 2009 Attori principali: Sigourney weaver, zoe Saldana, Sam worthington Distribuzione: 20th Century Fox Uscita: 18 dicembre 2009 performance capture (una sorta di motion capture potenziato) e delle cineprese HD 3-D sviluppate personalmente. La sceneggiatura, scritta dal regista classe 1953, ambientata nel
XXIII secolo e narra le vicende di Jake Sully, un veterano di guerra paraplegico che viene reclutato per esplorare, colonizzare e conquistare le risorse naturali del Pianeta Pandora, situato nel sistema stellare di Alpha Centauri. Sul pianeta vivono i Navi, una razza umanoide con un proprio linguaggio e una propria cultura. E dallincontro inizieranno a nascere i primi legami e i relativi problemi, che porteranno Jack a schierarsi e giocare un ruolo decisivo nella paurosa battaglia galattica che si scatener tra Umani e Alieni. Cameron ha affermato che, come per The Terminator e Alien, Avatar incider profondamente nella storia del cinema mondiale e sar considerato un nuovo pilastro della fantascienza, paragonandolo addirittura a Star Wars. Tra una decina danni del resto la maggior parte delle sale cinematografiche avranno schermi stereoscopici e i lettori dvd potranno riprodurre dischi stereo 3D. Il futuro dunque adesso: non ci resta che aspettare poco pi di due mesi per giudicare con i nostri occhi (e relativi occhialetti 3D) se Cameron, forte dei precedenti clamorosi successi, riuscir nel suo ambiziosissimo progetto cinematografico.
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EMPO LIBERO
RISIkO!
evi conquistare la totalit dellEuropa, del Sud America, pi un terzo continente a scelta. Quante notti insonni! Quante imprecazioni! Quante amicizie saltate dovute al celebre gioco in scatola, o di societ, che dir si voglia. Il RisiKo! era e resta il gioco di strategia pi famoso al mondo: nato da unidea del regista francese Albert Lamorisse negli anni 60, il gioco originariamente si intitolava La Conqute du monde ed ebbe il massimo splendore negli anni 80. Chi ha almeno superato i trenta lo ricorda benissimo: non si pu non aver passato una nottata insonne a giocare a RisiKo! In spiaggia aspettando lalba, o a casa damici, nelle serate invernali, in salotti che, ora dopo ora, divenivano autentiche camere a gas per la coltre di fumo sprigionata da continue e nervosissime sigarette. Un gioco in scatola sulla cui confezione campeggiava la scritta: RisiKo! un gioco di strategia, che promuove valori quali lamicizia, il divertimento, la partecipazione. Aborrisce e ripudia lo scenario tragico della guerra vera,
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giudicando ineludibile e inevitabile solo la pace, mai la guerra. La pace il valore supremo, irrinunciabile, per il quale si devono adoperare tutte le organizzazioni, a qualunque livello. RisiKo!, dove la guerra si fa solo per gioco. Belle parole pensavo, mentre la mia unica preoccupazione era quella di annientare i miei cari amici ed elevarmi a stratega massimo e dittatore intercontinentale. In effetti, a pensarci bene, il Risiko! aveva un non so che di diabolico, e come una vera droga non si trovava pace prima di raggiungere i propri obiettivi. Ma in fondo erano serate memorabili, indimenticabili: partite lunghe unesagerazione, soprattutto se a giocare si era in tanti, partite che spesso non si riuscivano neanche a terminare. Pi per
maschietti, va detto, i carri armati mal si addicevano alle fidanzate di turno, anche se qualche eccezione esisteva. Tra gli indiscutibili vantaggi del gioco era evidente in ogni caso una sana aggregazione, sapeva riunire gli amici, e sprigionare unallegria dilagante. Di contro poteva risultare noioso per i primi eliminati, costretti inermi ad aspettare un vincitore per cominciare una nuova partita. Ma il bello era anche quello: giocare alla guerra, senza farsi del male, in punta di dadi. Ed anche le regole, per quanto chiare (sicuramente altro pregio del gioco) lasciavano comunque
spazio ad interpretazioni differenti. Scopo del gioco era il raggiungimento di un obiettivo predefinito, segreto e diverso per tutti i giocatori, che consisteva nella conquista di due o pi continenti, nella conquista di un certo numero di stati o addirittura nellannientamento totale di un avversario (uno degli obiettivi pi desiderati!). Il tabellone poi era gi di per s emozionante con il mondo suddiviso in 42 territori raggruppati in 6 continenti; i territori venivano assegnati ai singoli giocatori in base alla casualit delle carte. Ciascun giocatore comandava un gruppo di armate, con le quali muoveva guerra agli avversari. Armate colorate, niente era dato al caso nel RisiKo! Quindi le nere e le rosse, per malcelati motivi ideologici, erano le pi gettonate, le verdi erano per i pacifisti, le gialle per gli sfigati, le viola e le blu solitamente per gli ultimi arrivati. Gli attacchi avvenivano utilizzando due gruppi di tre dadi, quelli di attacco (i rossi) e quelli di difesa (gli azzurri), ma nella versione italiana, causa una probabile errata traduzione delle regole del gioco originale del 1959, il vantaggio della difesa era evidente. Si doveva attaccare con oculatezza quindi, seguendo una netta strategia e sperando di collezionare carte e territori per ricevere ulteriori armate premio. A differenza di molti altri giochi da tavola, dove la fortuna era tutto (vedi il Monopoli), per vincere a RisiKo! abilit e fortuna dovevano per forza coincidere, e uno dei motivi di successo del gioco era proprio questo: se non si conoscevano bene le regole e non si aveva una propria strategia, non cera fortuna o sfortuna che tenesse: non si vinceva mai. La versione classica del RisiKo!, la pi amata, stata seguita da altre: RisiKo! Pi, ambientato durante la
prima guerra mondiale in base agli imperi presenti al tempo in Europa; FutuRisiKo, la versione decisamente sfigata del gioco, che prese ben poco piede; RisiKo! Edizione torneo, pi che altro un aggiornamento; RisiKo! Prestige, con dadi speciali e cofanetti in velluto, in pratica da malati cronici; infine SPQRisiKo!, ambientato ai tempi dei Romani; tutte versioni valide, che hanno cercato di migliorare il gioco, ma con risultati in fondo deludenti. Oggi esiste una vera e propria federazione, che organizza tornei e celebra i club campioni italiani: per la cronaca lo scettro dei campioni in carica 2009 del club pugliese La Torre Magica, che lha spuntata sul club Grifone di Venezia e sul club modenese Tre Emme. Le nuove generazioni, tuttavia, nella maggior parte dei casi scoprono il RisiKo! in rete, pi che a casa di amici, grazie ai giochi flash che propone in-
Le armate nere e le rosse erano sempre le pi gettonate per malcelati motivi, le verdi erano per i pacifisti, le gialle per gli sfigati, le viola e le blu solitamente per gli ultimi arrivati.
ternet. Giochi su cui si cimentato anche vecchi appassionati. Unaltra cosa, diciamolo subito: quellatmosfera surreale che si ricrea attorno al planisfero non neanche lontanamente replicabile dai freddi cristalli liquidi del pc. Ma levoluzione del gioco di societ, si sa, la console, e volenti o nolenti anche i puristi del RisiKo! ne devono prendere atto. Certo, spezzare il silenzio nel bel mezzo di una partita gridando a squarciagola: Attacco la Kamchatka dallAlaska con tutte le armate! resta un qualcosa di impagabile.
MESI 12OTTOBRE 2009
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a cura di ENRICO FILIPPINI
UBRICA
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ari lettori questa volta ho deciso di farmi del male, perch cercher di mettere un po pi in chiaro lo stato dellarte sulla striae densae, la cosiddetta smagliatura. Un inestetismo difficile da gestire dal punto di vista terapeutico. Tante le terapie proposte, ma alla fine in passato sempre prevalsa pi la rassegnazione che la soddisfazione del risultato ottenuto. Ma prima di parlare delle nuove terapie, una breve descrizione del problema: la smagliatura pi frequente nelle donne (due volte di pi rispetto gli uomini), soprattutto tra i 15 e i 30 anni. Gravidanza e pubert sono i periodi frequenti di insorgenza e questo induce a pensare che genetica (scarsa elasticit del derma), sistema endocrino e rapide modificazioni del peso corporeo siano le principali cause. La loro formazione passa attraverso diverse fasi che comprendono la comparsa di prurito e bruciore, alla presenza di strie rosso violacee e infine strie bian-
LESPERTORISPONDE
D // Mi hanno consigliato la dermoabrasione per eliminare le smagliature. Mi sa dire qualcosa? R // La dermoabrasione un trattamento estetico da molti anni usato con ottimi risultati che serve principalmente a migliorare le irregolarit della pelle eliminando lo strato pi superficiale della cute e donandole un aspetto pi levigato e regolare; quindi un trattamento adatto anche per le smagliature, anche se dobbiamo ricordare che una volta tolto lo strato superficiale in eccesso poi bisogna andare a risvegliare i fibroblasti per ricreare un derma tonico ed elastico. D // Ho sentito parlare di protocolli nuovi per eliminare le Manda la tua domanda a: enrico.filippini
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SUCCESSO
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Scandalo a Londra: un clandestino tra le guardie di palazzo reale. Arrestato luomo, di origine africana, che era entrato a far parte della Irish Guard. La scoperta a causa di un banale incidente stradale. //22.luglio
Teheran. Ucciso con un colpo al cuore lultimo simbolo degli studenti iraniani: Sohrab aveva 19 anni ed stato centrato al petto da un cecchino. La protesta per la morte del ragazzo al centro delle nuove manifestazioni di piazza. La scoperta dopo molti depistaggi.
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Ayia Napa (Cipro). Orge al largo delle coste cipriote. Sui media del Nord Europa immagini inequivocabili di sesso di gruppo sui battelli al largo della localit cipriota. I residenti dellisola: Campagna diffamatoria.
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//28.luglio
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//23.luglio
//16.luglio
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Grecia in fiamme, paura ad Atene: evacuate oltre diecimila persone. Lincendio divampato nella Regione di Maratona. Appello allUnione Europea: centinaia i vigili del fuoco e i volontari in arrivo.
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//8.agosto
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Nigeria: battaglia con i taliban, villaggi in fiamme, oltre 300 i morti. Il gruppo fondamentalista ha sferrato attacchi nel nord del Paese. Assalto del governo alle roccaforti ribelli, strage tra i civili. //19.agosto
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Attacco al cuore di Bagdad: almeno 95 i morti, 563 i feriti. Raffica di esplosioni a ridosso della Zona verde. In due casi sono stati utilizzati camion bomba. Lattacco pi devastante sulla superstrada che costeggia il ministero delle Finanze. Il premier Al Maliki: Da rivedere le misure di sicurezza in tutto il Paese.
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successo...
MONDO
//5.settembre
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Brasile. Bacia in bocca la figlia di otto anni: romano arrestato a San Paolo per molestie. Era sulla spiaggia con la moglie, si ritrova in prigione per pedofilia: Ma erano solo coccole. Adesso rischia fino a 15 anni di reclusione. Si attiva il consolato italiano.
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Giappone: svolta storica dalle urne, vincono i democratici e Aso si dimette. A pesare sul tracollo dei liberaldemocratici la crisi economica e loccupazione ai minimi storici. Il futuro premier Hatoyama convoca un vertice per preparare il nuovo Governo.
//30.agosto
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Disastro aereo nel cielo di Manhattan: nove morti, cinque gli italiani. Piper contro elicottero sullHudson. I due velivoli sinabissano. Nessun superstite.
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Esodo sullautostrada: Mestre in tilt. Il nuovo Passante inaugurato solo a febbraio non regge il traffico intenso e viene chiuso. Una fila lunga 32 chilometri: deve intervenire la Protezione civile. //5.luglio
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successo...
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ITALIA
Il Giornale attacca il direttore di Avvenire Dino Boffo. Sul quotidiano del Cavaliere durissimo editoriale firmato da Vittorio Feltri. I vescovi replicano con altrettanta durezza. La Cei lo difende e Berlusconi si dissocia.
//27.luglio Agrigento. Troppa sabbia: sequestrato lospedale. Struttura a rischio sismico. Ordinato lo sgombero entro 30 giorni. Almeno 22 persone indagate per gravi carenze nella qualit dei calcestruzzi utilizzati nella costruzione degli edifici. Tra le accuse lassociazione a delinquere.
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//28.luglio
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Roma. Nessuno Tocchi Caino presenta il Rapporto annuale. Pena di morte: 5.700 esecuzioni, la Cina resta un paese boia. Pratica consueta in 46 Paesi. //27.agosto //31.agosto
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Nuovi sbarchi in Sicilia, oltre 139 immigrati in poche ore. Un peschereccio con 55 clandestini giunge nel porto di Siracusa.
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A Reggio Emilia disoccupato uccide a coltellate e colpi di martello la moglie e i due figli di 19 anni e 4 anni. Luomo ferisce anche lanziana padrona di casa, poi si getta dal balcone. in coma. Dopo due anni di cassa integrazione non riscuoteva pi i sussidi.
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//1.agosto
SUCCESSO
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//5.settembre
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Bimba annega a Oderzo (Treviso). Arrestata la giovane madre. Brasiliana, ventitrenne, aveva spiegato di avere perso di vista la figlia in un momento di disattenzione.
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//26.agosto
Bolzano. Tragedia sulle Tre Cime: stremata, scalatrice austriaca resta appesa alla corda per unora, poi si lascia andare nel vuoto. Messner: Ci sentiamo troppo sicuri. In montagna unestate nera: da luglio quasi una vittima al giorno.
Influenza A, vietati i baci al liceo. La circolare sar diffusa agli studenti di uno scientifico di Roma: Previene la diffusione del virus. Il ministro allIstruzione non esclude di allungare le vacanze natalizie per bypassare il picco della malattia.
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//7.settembre
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SUCCESSO
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Alfa Acciai, diossine entro i limiti. Resi noti i dati delle nuove analisi. LArpa: collaborazione con lazienda positiva. //27.luglio
Lago di Garda: un avvio senza sprint quello della stagione turistica gardesana 2009. Se vero che la Riviera dei Limoni dichiara dati in linea con lestate 2008 (ed un ottimo risultato), Desenzano e Sirmione accusano il colpo della crisi. In compenso agosto promette bene.
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Marcheno. Rossana Di Leva, 37 anni, trovata morta in casa. A spararle un colpo di fucile alladdome, Raffaele Brandi, lex compagno che non accettava la fine del rapporto. Luomo si costituito. //13.agosto //3.settembre Toscolano: ragazzi vandali per noia. Otto quindicenni hanno imbrattato le elementari con la schiuma degli estintori. Lo hanno fatto per noia, perch non sapevano cosa fare per divertirsi durante le lunghe serate estive. Gli otto minorenni sono stati denunciati per danneggiamento aggravato e continuato e pure per violazione di domicilio.
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successo...
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BRESCIA
Brescia. Sms dai Comuni per informare i cittadini. Servizio attivo in 22 paesi. I cittadini possono iscriversi gratuitamente al servizio e ricevere, in tempo reale, tutte le ultime sulle iniziative del proprio Municipio. I gestori del servizio garantiscono lassoluto rispetto della privacy.
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Controlli della velocit: sistema Tutor: gi un milione di multe per gli automobilisti. Ben 40.000 i verbali partiti da Brescia.
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//10.luglio
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//6.agosto
//23.luglio
//19.agosto
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Cassonetti vuoti in citt. Tra giugno e ferragosto la spazzatura della Leonessa ha registrato cali anche del 9% rispetto allestate del 2008: pi bresciani in vacanza, o fughe mordi e fuggi verso laghi e monti?
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//6.settembre
Aereo precipita allAir Show. Durante le esibizioni per il centenario del volo a Montichiari si schianta un Cap10 dellAeroclub bresciano. Muore Marzio Maccarana, 26 anni di Gussago, a bordo con Paolo Castellani, 55 anni, gravemente ferito.
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//23.agosto
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Il corpo di Nicola restituito dal mare. Rinvenuto sulla spiaggia di Bibione il cadavere del sedicenne di Agnosine travolto sabato a Lignano, con il nonno 72enne, dalle correnti del Tagliamento.
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