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APPENA USCITI

SECOLO DITALIA

SABATO 31 DICEMBRE 2011

SABATO 31 DICEMBRE 2011

SECOLO DITALIA

APPENA USCITI

Unimmagine di Istanbul

UNO STUDIO DI GIOVANNI DE ZORZI INDAGA SU UN MONDO ALTRO MA


CON IL QUALE FECONDO E ININTERROTTO STATO IL DIALOGO CULTURALE
Danze su

LE RADICI ITALIANE NEI VERSI ISPIRATI ALLET DI MEZZO


a leggenda di Teodorico, il regno dei Longobardi, la battaglia di Legnano, i Vespri Siciliani, Alarico, Francesca da Rimini e Matilde di Canossa, i versi di Dante (Ahi serva Italia, di dolore ostello) o del Petrarca (Italia mia, bench l parlar sia indarno): le radici dellidentit nazionale vanno retrodatate di circa mille anni. A sostenerlo Paolo Golinelli, professore ordinario di Storia medievale e Didattica della storia allUniversit di Verona, nel saggio Medioevo Romantico. Poesie e miti allorigine della nostra identit (Mursia, pp. 200; 16). Mille anni di storia, di miti e valori che sovvertirono lordinamento statuale e le leggi romane: nel Medioevo che va cercata lorigine delle diversit culturali e politiche che oggi connotano ogni singolo paese europeo, Italia inclusa. In quellet di mezzo, infatti, si rinsaldarono le radici EL LIBRO DI AOLO culturali dellEuropa, OLINELLI EDIOEVO destinate poi a costituire linfa vitale per le nazioni ROMANTICO SI che nasceranno secoli RIPERCORRONO I MOTIVI dopo, ma sulla base di narrazioni gi consolidaCHE HANNO DATO LINFA te. In particolare a Dante ALL IDENTIT NAZIONALE viene attribuita la funzione di padre unificato-

MUSICHE DORIENTE CHE SANNO APRIRE LE PORTE DELL ANIMA


Un suonatore di auto ney

Alberto Samon
na delle modalit attraverso cui possibile oggi riscoprire la Tradizione, al di l di formule spesso teoriche e intellettualistiche, ricollegarsi ad essa mediante gli spunti offerti dalla musica sacra. Nonostante un panorama di sonorit di massa sempre pi soggetto alle regole del consumo, si possono, comunque, incontrare poche oasi nelle quali entrare in contatto con ritmi che vanno al di l del tempo e che riconciliano gli esseri umani con se stessi e con il mondo intero. Fra questi, un ruolo decisivo nella storia stato svolto dal mondo musicale del medio e del vicino oriente, al cui centro c sempre stata Bisanzio, divenuta Costantinopoli nel 330 d.C., faro interculturale in grado di illuminare i vasti territori dellAsia, facendo al contempo da ponte con lEuropa e la cultura occidentale. Ieri come oggi lodierna Istanbul la porta per entrare in questo variegato mondo che rimanda alluniversalit delle leggi del cosmo, di cui la musica pu essere interprete. Un contributo per svelare il fascino dei ritmi musicali di questa ampia area geograca e culturale offerto dal libro Musiche di Turchia. Tradizioni e transiti tra oriente e occidente delletno-musicologo Giovanni De Zorzi, pubblicato da Ricordi/Universal Music. Al suo interno anche presente un saggio scritto dal grande solista turco Kudsi Erguner, che si pone come un inedito e magistrale approfondimento a partire dalle speculazioni pitagoriche che accomunano le due tradizioni, occidentale e orientale. Il libro introduce ai principali generi, alle forme, agli stili, agli strumenti e ai maestri delle svariate anime musicali che hanno avuto origine in quella che lattuale Turchia, sotto-

lineando gli scambi, i passaggi e i transiti fra popoli, culture, repertori e strumenti musicali in unarea che da millenni loriente per loccidente e loccidente per loriente, in un costante confronto che continua ancora oggi, in pieno ventunesimo secolo. Il mondo musicale e culturale di questarea sempre stato laltro delloccidente: a anco dellinterculturalit che attraversa il vicino panorama orientale si perci fatto strada il tema, caro alletnomusicologia, della cosiddetta alterit musicale in un dialogo millenario, che ha visto Costantinopoli capitale indiscussa di questo processo in divenire. Il volume sottolinea anche che in

Gli stili, gli strumenti e i maestri che hanno generato un filone musicale capace, dalla Turchia, di influenzare anche loccidente. Si tratta di sonorit fortemente legate alla dimensione spirituale
quanto altro musicale, il vicino turco ha fortemente inuenzato tra il diciottesimo e il ventesimo secolo anche il mondo musicale colto dellEuropa e la stessa Opera: si pensi a Mozart o al fenomeno delle cosiddette turcherie musicali, che nel Settecento arrivano ad inuenzare anche i costumi della societ europea e di cui nel libro si parla diffusamente. Musiche di Turchia tratta, inoltre, in maniera approfondita il tema dei ritmi e delle sonorit del susmo, la parte pi intima e esoterica dellIslam, sottolineando la centralit della pratica del sam, la particolare cerimonia su nel corso della quale si realizza un incontro fra

musica, danza e poesia, da cui possono nascere nei partecipanti particolari stati interiori. In questo senso uno dei meriti del libro sta nellapprofondire il contesto di questa tradizione, apparsa nel IX d.C. e viva anche ai giorni nostri, e, nel contempo, nel cercare di liberare la cosiddetta musica su dalla patina e dalle fumisterie della New Age tipica della ne del Novecento, spesso supercialmente innamorata delle danze dei dervisci mevlev (i cosiddetti dervisci rotanti), senza conoscere, il pi delle volte, nemmeno gli aspetti pi noti di questo lone spirituale. Peraltro, la stessa musica classica ottomanoturca si sviluppa proprio dalla fusione della tradizione bizantina con leredit culturale arabo-persiana e viene trasmessa presso le corti e i centri su dellimpero ottomano. Dal punto di vista antropologico, la sua particolarit nasce dalla continua osmosi tra questi due ambienti, in cui - secondo il principio platonico il fare musica era interpretato quale mezzo per elevare lanimo umano. Concetti verso i quali De Zorzi mostra particolare familiarit, essendo lunico docente ad insegnare in un conservatorio italiano lo studio e la pratica del auto ney, strumento dalla tradizione millenaria, adottato proprio negli ensemble di musica classica persiana, araba e ottomano-turca. Il ney stesso non poi solamente un auto, come supercialmente si potrebbe credere, ma un vero e proprio strumento dello spirito, che risuona nella musica classica cos come nei repertori della tradizione su, per la quale la pratica musicale una sorta di pratica interiore e il canto e il suono, mezzi per ritrovare lunione con il divino. La musica, dunque, come possibilit per realizzare in s uno stato di estasi o meglio, di enstasi, porta per entrare dentro se stessi.

Le musiche di Turchia sottolinea Giovanni De Zorzi mi sono sembrate come un mare di color turchese e seguendo i consigli degli etnomusicologi ho cercato di isolarne le correnti principali: la musica colta, classica; quella di natura spirituale propria del susmo, trasversale a vari generi e ambienti; la musica popolare, folk, sviluppatasi soprattutto in ambiente rurale; i repertori della religione (din), difcilmente denibili usando le categorie della musica; i repertori insieme marziali e cerimoniali del mehter, suonati prevalentemente dai Giannizzeri; i cosiddetti generi urbani leggeri, ai quali dalla ne del diciannovesimo secolo si aggiunto larabesk, ancor oggi in gran voga. Ad animare le acque, si sono aggiunti i generi recenti nati nellepoca della riproducibilit dellopera darte, come il trk popu o come i frutti dei nuovi incontri, spesso di natura mediatica e World Music, tra oriente e occidente. Va poi ricordato che il libro di De Zorzi che presenta un ricco corredo di immagini antiche e moderne anche e soprattutto un documentato studio di carattere etno-musicologico e in questo senso lopera pubblicata dalla Ricordi colma un vuoto assoluto nel panorama editoriale italiano e permette agli studiosi, ma anche al grande pubblico, di scoprire la storia, i principali interpreti ed i simboli di questo variegato universo musicale. Il volume, inoltre, fa parte di una ricca collana di monograe di carattere etnomusicologico pubblicate grazie a una collaborazione fra la casa editrice e il festival MITO Settembre Musica, che - oltre a Musiche di Turchia - ha portato in questi anni alla pubblicazione di saggi dedicati alle peculiarit musicali della Cambogia, del Kerala, dellIran, del Vietnam, della Corea, dei Gitani, del Giappone e di Haiti.

N G

P M

re della ingua e dunque punto di riferimento imprescindibile dellidentit nazionale. I motivi storici ripresi dal Risorgimento sono invece relativi alla civilt dei Comuni, della quale veniva esaltata la vitalit, sia sul piano artistico sia su quello culturale. Il percorso proposto in questo saggio uninedita carrellata sui momenti decisivi, sui quadri storici e, soprattutto, sui personaggi pi affascinanti della storia del nostro Medioevo che hanno fortemente condizionato tutta la cultura del XIX secolo, dalla letteratura al teatro sino alla musica, che hanno i dato vita a un Medioevo romantico che stato fonte di ispirazione per la costruzione di un nuovo Stato libero e indipendente. Eroi e avvenimenti protagonisti delle opere intrise di ideali e valori dei nostri grandi poeti e scrittori: Foscolo, Manzoni, Leopardi, Carducci e Verdi. Nel canone che ha formato lidentit nazionale degli italiani predigitali spiega Golinelli hanno avuto certamente un ruolo non indifferente le poesie, i romanzi storici, le tragedie, le opere liriche, persino le illustrazioni che avevano come argomento eventi, personaggi, momenti storici del nostro Medioevo. Si era infatti costruito nellOttocento un Medioevo romantico tutto italiano, nel quale spesso la realt storica stata piegata alle necessit della propaganda risorgimentale. Molti di questi modelli sono tuttora vivi nella lettura politica della storia, come, a esempio, quelli di una Lega Lombarda liberatrice, che storicamente ha poco fondamento ma che stata allorigine di una riscoperta popolare. Paolo Golinelli autore di oltre trecento titoli storico-scientifici, pubblicati in Italia e allestero che si sono segnalati non solo per il rigore scientifico ma anche per una scrittura agile e scorrevole: in questo libro fa capire a tutti perch siamo diventati quello che siamo e perch il Medioevo continua ad affascinarci. Non a caso il nesso tra miti medievali, romanticismo e nazionalismo italiano era stato colto da De Sanctis nella sua Storia della letteratura: Un romanticismo italiano che faceva vibrare le corde pi soavi delluomo e del patriota, con quella misura, con quella storia fremente dintenzioni patriottiche, con quella intimit malinconica di sentimento, con quella finezza di analisi nella maggiore semplicit dei motivi che rivelava uno spirito venuto a maturit e nei suoi ideali studioso del reale. v.g..

Un dipinto che rafgura la rivolta dei Vespri siciliani

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