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Azione sismica
Lazione sismica di progetto viene determinata in funzione della pericolosit sismica del sito in corrispondenza del quale si vuole realizzare la struttura. La pericolosit sismica definita in base ai seguenti tre parametri: = accelerazione orizzontale massima attesa al suolo; = valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; = periodo di inizio del tratto a velocit costante dello spettro in accelerazione orizzontale;

In particolare il primo parametro ( ) definisce lintensit dellazione, il secondo ( ) ed il terzo ( ) definiscono la forma dello spettro. Questi parametri sono forniti in base ad un reticolo di riferimento tracciato dallINGV sul territorio italiano nellipotesi di suolo perfettamente rigido e pianeggiante. Il suddetto reticolo costituito da pi di diecimila nodi che coprono lintero territorio nazionale realizzando maglie molto fitte con lato di circa 10 km; ad ogni nodo corrisponde una terna di valori. I tre parametri sono forniti in allegato al D.M. 14 Gennaio 2008 con riferimento a nove periodi di ritorno:

La Normativa, in buona sostanza, prevede dei limiti insuperabili per pari a 30 anni (limite inferiore) e 2475 anni (limite superiore). Tra questi due limiti fornisce, per ciascun nodo, ben nove terne ( ), ognuna delle quali riferita ad un determinato valore del periodo di ritorno. Il primo passo per determinare il terremoto di progetto , dunque, definire il periodo di ritorno ; per fare questo necessario preventivamente valutare i seguenti due parametri: il periodo di riferimento ; la probabilit di superamento , nel periodo di riferimento stato limite che si intende verificare ( 3.2.1). viene calcolata, a sua volta, in funzione:

, corrispondente allo

La vita di riferimento

della vita nominale ; del coefficiente duso . 1

La vita nominale ( 2.4.1) indica il numero di anni nel quale la struttura deve poter essere usata per lo scopo per cui stata progettata. La seguente tabella, in funzione del tipo di opera (provvisoria, ordinaria, grande), fornisce la durata della vita nominale delledificio:

Il coefficiente duso un parametro definito in base alla classe duso in cui ricade lopera che si vuole realizzare. Le classi duso sono definite ( 2.4.2) in funzione del livello di affollamento degli edifici o del loro interesse strategico.

Noti

, possibile valutare il periodo di riferimento

( 2.4.3) come segue:

Se risulta:

si pone comunque:

Per quanto riguarda la probabilit di superamento , la Normativa ( 3.2.1) definisce i valori cui riferirsi per individuare lazione sismica agente in ciascuno degli stati limite considerati, secondo quanto riportato nella successiva tabella:

Noti allora espressione:

, possibile determinare il periodo di ritorno attraverso la seguente

Se il periodo di ritorno, calcolato in questo modo, non dovesse coincidere con nessuno dei nove valori proposti dalla Normativa e dovesse, invece, risultare compreso tra due di questi, il valore del generico parametro (uno tra ) ad esso corrispondente sar pari a: ( ) dove: il valore del parametro di interesse corrispondente al nostro periodo di ritorno ; e sono i periodi di ritorno pi prossimi a ( ) per i quali si dispone (in tabella) dei valori e del parametro . ( ) ( ) ( ) [ ( )]

Tuttavia molto difficile che il sito in cui si andr a realizzare la struttura coincida proprio con uno dei nodi del reticolo di riferimento. Allora per il generico punto del territorio, i valori dei parametri di interesse possono essere calcolati come media pesata dei valori assunti da tali parametri nei quattro vertici della maglia elementare del reticolo contenente il punto in esame, utilizzando come pesi gli inversi delle distanze tra il suddetto punto e i quattro vertici, attraverso la seguente espressione:

dove: il valore del parametro di interesse nel punto in esame; il valore del parametro di interesse nelli-esimo punto della maglia elementare contenente in punto in esame; la distanza del punto in esame dalli-esimo punto della suddetta maglia. ) sono stati definiti dallINGV

Come detto, i valori dei parametri di pericolosit ( nellipotesi di suolo perfettamente rigido e pianeggiante.

Nella realt la situazione stratigrafica e morfologica di fronte alla quale ci si trova ad operare pu essere ben pi complessa di quella prospettata dallINGV e di questo occorre tenerne conto. 3

La natura locale degli strati superficiali del terreno, infatti, pu alterare anche notevolmente lo spettro di risposta. Lazione sismica pu, di conseguenza, variare anche di molto nellambito di una stessa zona, a distanza di poche centinaia e persino di poche decine di metri in dipendenza della diversit delle caratteristiche stratigrafiche, litologiche e morfologiche del suolo. Per tenere conto dei cosiddetti effetti stratigrafici, la Normativa propone un approccio semplificato basato sulle categorie di sottosuolo: i sottosuoli vengono classificati in base ai valori della velocit equivalente di propagazione delle onde di taglio entro i primi 30 metri di profondit. Si distinguono le seguenti cinque categorie ( 3.2.2):

Stabilita la categoria di appartenenza del sito di interesse, la Normativa fornisce (Tab. 3.2.V) lopportuno valore del coefficiente di amplificazione stratigrafica attraverso cui tenere conto degli effetti stratigrafici. Per la definizione degli effetti morfologici (o topografici), in presenza di configurazioni superficiali semplici si pu adottare la seguente classificazione ( 3.2.2):

Definita la categoria in cui ricade il sito di interesse, la Normativa fornisce (Tab. 3.2.VI) lopportuno valore del coefficiente di amplificazione topografica attraverso cui tenere conto degli effetti morfologici. 4

Per condizioni topografiche complesse necessario, invece, predisporre specifiche analisi di risposta sismica locale. Determinati e , si valuta infine il coefficiente:

che tiene conto, in maniera sintetica, degli effetti locali (stratigrafici e topografici). Definiti i tre parametri di pericolosit sismica ( ) e valutato il coefficiente , si hanno tutti gli ingredienti necessari alla determinazione del terremoto di progetto. Infatti per la definizione delle azioni sismiche ( 3.2.3), tanto con riferimento alla componente orizzontale quanto a quella verticale, la Normativa individua lo spettro di risposta elastico fornendo le leggi necessarie a tracciare i quattro tratti che lo caratterizzano. Queste leggi sono funzione: dei parametri di pericolosit ( );

del coefficiente che tiene conto degli effetti locali; delle caratteristiche della struttura che si vuole realizzare, in termini di periodo proprio di vibrazione e di smorzamento .

( ) la Normativa consente di utilizzare il Per gli stati limite di esercizio lo spettro di progetto suddetto spettro elastico, riferito alla probabilit di superamento (nel periodo di riferimento ) considerata. Per gli stati limite ultimi lo spettro di progetto da utilizzare , invece, lo spettro elastico corrispondente con le ordinare ridotte sostituendo, nelle relative formule, con :

essendo

) il cosiddetto fattore di struttura.

Tale fattore si identifica sostanzialmente con la duttilit globale della struttura, quella riferita cio non solo ai singoli elementi, ma alla capacit della struttura nel suo complesso di deformarsi in campo plastico conservando la propria capacit portante. Maggiore la duttilit, maggiore il fattore di struttura, maggiore la riduzione delle azioni di progetto e dunque maggiore il risparmio che si consegue. In genere risulta:

Il fattore di struttura, come la duttilit globale, dipende principalmente: dal materiale costituente; dalla tipologia strutturale; dai dettagli costruttivi; dalla morfologia delledificio, ossia dal suo sviluppo plano-altimetrico. si pu calcolare mediante lespressione:

Il fattore di struttura

dove:

il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilit atteso, dalla tipologia strutturale e dal rapporto:

detto sovraresistenza, tra il valore ( ) dellazione sismica per il quale si verifica a formazione di un numero di cerniere plastiche tali da rendere la struttura labile e quello ( ) per il quale il primo elemento strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione; un fattore riduttivo, detto coefficiente di regolarit, che dipende dalle caratteristiche di regolarit in altezza della costruzione, pari a: o per costruzioni regolari in altezza; o per costruzioni non regolari in altezza. Per strutture a telaio, a pareti accoppiate e miste telaio-pareti si assume: per CDB; per CDA. Per strutture a pareti non accoppiate si assume invece: per CDB; per CDA. Quando non si procede ad unanalisi non lineare ad hoc e la struttura presenta regolarit in pianta, per il rapporto possono assumersi i valori proposti in Normativa ( 7.4.3.2). Quello proposto liter che bisogna seguire, secondo quanto previsto dal D.M. 2008, per definire il terremoto di progetto. A tale scopo si pensato di utilizzare il foglio elettronico Spettri - NTC ver.1.0.3 scaricabile gratuitamente dal sito del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Questo software, sviluppato in ambiente Excel, consente di costruire lo spettro di risposta attraverso tre successive fasi.

Nella prima fase necessario individuare il sito di interesse introducendo le sue coordinate geografiche (longitudine e latitudine) o semplicemente scegliendo il comune di appartenenza da un apposito menu a tendina. Nello specifico si ipotizzato di realizzare la struttura in Bari Via Re David, 200 (ossia in corrispondenza del Politecnico):

Nella seconda fase necessario introdurre la vita nominale dellopera ed il coefficiente duso. Nel nostro caso abbiamo a che fare con un edificio ordinario per civile abitazione per il quale risulta ovviamente: vita nominale: classe duso II: Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per lambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. coefficiente duso:

Come si evidenzia nella seguente immagine, il software calcola automaticamente il periodo di riferimento:

e i diversi tempi di ritorno in corrispondenza dei vari stati limite:

E anche possibile prendere visione degli spettri di risposta elastici corrispondenti ai diversi stati limite:

cos come dei parametri di pericolosit associati ai diversi tempi di ritorno:

Nella terza fase necessario introdurre lo stato limite considerato, i dati relativi alle caratteristiche stratigrafiche e topografiche del sito di interesse, nonch i dati necessari alla valutazione del fattore di struttura .

Nello specifico: lo stato limite considerato lo stato limite ultimo di salvaguardia della vita SLV; si ipotizzato un terreno di fondazione di categoria di sottosuolo , caratterizzato cio da depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con spessori superiori a . si ipotizzato altres che il sito di interesse sia pianeggiante (categoria topografica T1) ed ubicato a quota zero sul livello del mare. per la valutazione del fattore di struttura, vista la regolarit in pianta ed in altezza delledificio da realizzare, si determinato dapprima il rapporto di sovraresistenza secondo quanto prescritto nel D.M. 2008 ( 7.4.3.2). In particolare per strutture a telaio con pi piani e pi campate risulta: 9

Ricadendo poi ledificio in classe di duttilit bassa (CD B), dalla tabella 7.4.I si ricava immediatamente il valore di :

Si riportano di seguito i parametri dello spettro di risposta orizzontale per lo SLV:

In virt di questi dati ed utilizzando le espressioni riportate dalla Normativa ( 3.2.3), sono stati costruiti: lo spettro di risposta elastico (in azzurro); il corrispondente spettro di risposta di progetto (in rosso).

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