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SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DEI MINORI COSA FARE ? COS' LA SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORI?

Quando uno dei genitori decide volontariamente, unilateralmente e senza il consenso dellaltro, di sottrarre il figlio con lintenzione di nasconderlo all'estero e di tenerlo con s in modo permanente, si ha la sottrazione internazionale di minore. Si verifica la sottrazione internazionale di minori anche quando viene impedito al minore il rientro nellabituale stato di residenza dopo un trasferimento avvenuto per causa legittima come nel caso di una vacanza, un soggiorno presso i nonni, terminato il quale il genitore che ha portato con s il figlio non lo fa rientrare nel paese di residenza abituale. La sottrazione internazionale di minore comporta per il bambino non solo il terribile distacco da una delle due figure genitoriali, ma anche labbandono del pi ampio contesto di vita nel quale il bambino era inserito. QUALI NORME TUTELANO I MINORI ? La Convenzione sui diritti del fanciullo firmata a New York il 20 novembre 1989 e ratificata dallItalia con la legge 27 maggio 1991 n. 176, stabilisce che il minore ha diritto a mantenere una stabile relazione con entrambi i genitori. Lart. 9 della Convenzione stabilisce il diritto del fanciullo, separato da entrambi i genitori o da uno di essi, di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambe le figure genitoriali, a meno che ci non sia contrario allinteresse del fanciullo stesso. Detto principio, stato ripreso nellordinamento italiano, dalla legge 54/2006 e anche la Corte di Cassazione ha precisato pi volte che ci che pi rileva linteresse del minore a non essere arbitrariamente sottratto al suo ambiente di vita. QUALI DIRITTI VENGONO TUTELATI? Nel nostro ordinamento vige il diritto alla bigenitorialit. Il genitore, anche qualora legittimo affidatario del minore, non pu arbitrariamente privare il figlio dellaltra figura genitoriale di riferimento ma ha anzi lobbligo di

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educare e sensibilizzare il minore ad avere un rapporto continuativo con laltro genitore. Il trasferimento del minore dallambiente nel quale cresciuto e ha sempre vissuto, dove ha costruito il centro dei suoi affetti e interessi e i primi importanti punti di riferimento nella delicata fase della crescita e della formazione della personalit, un vero e proprio atto di violenza, suscettibile di arrecare grave pregiudizio al benessere psico-fisico del bambino. Nei casi di sottrazione, come in tutte le decisioni relative ai fanciulli, deve pertanto essere tutelato in via preminente il superiore interesse del minore a coltivare un rapporto costante e paritetico con entrambi i genitori e a conservare lambiente in cui il minore si integrato e coltiva le relazioni pi significative. QUALI TUTELE IN CASO DI SOTTRAZIONE DEI MINORI NEL TERRIOTORIO DELL'UNIONE EUROPEA? Quando il minore, abitualmente residente in uno Stato membro, viene illecitamente condotto o trattenuto in altro Stato membro dellUE, si applica la procedura per il ritorno del minore prevista dalle disposizioni della Convenzione dellAja sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori. ESISTE UNA PROCEDURA DURGENZA NEL CASO DEL MINORE ILLECITAMENTE SOTTRATTO? Si. Lo scopo quello di garantire una protezione tempestiva ed efficace del minore, agendo con immediatezza sia per contenere il danno arrecato al minore sia per evitare che il minore si integri nello Stato e nellambiente in cui si trova a seguito della sottrazione, rendendo pi traumatico o addirittura inopportuno il ritorno del minore nel paese di residenza abituale. La procedura durgenza finalizzata ad assicurare limmediato rientro del minore nel suo Stato di residenza abituale. Per espressa previsione di legge lautorit deve agire con la massima celerit, avvalendosi delle procedure durgenza previste dallordinamento giuridico dello Stato richiesto e il provvedimento di ritorno deve essere emesso al pi tardi entro il termine di sei settimane dal ricevimento dellistanza di rimpatrio. Il termine di sei settimane pu essere superato solo in presenza di circostanze eccezionali, esplicitate e motivate, che ne rendano impossibile losservanza. La procedura durgenza si applica ad ogni minore che abbia la propria residenza abituale in uno Stato Contraente e non abbia compito il 16 anno di et.

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QUALI SONO I PRESUPPOSTI PER LA PROCEDURA? Presupposti per la procedura sono lilliceit del trasferimento o del mancato rientro. Il trasferimento o il mancato rientro devono essere avvenuti in violazione di un diritto di affidamento, esercitato di fatto dal genitore che ha subito la sottrazione e a questi attribuito dalla legislazione o da una decisione giudiziaria o amministrativa dello Stato ove il minore aveva la residenza abituale immediatamente prima della sottrazione. CHI E' COMPETENTE A DECIDERE? Una volta presentata listanza di rientro, o per il tramite dellAutorit Centrale, o in via diretta ex art. 29 Conv. Aja, la competenza a trattare della medesima spetta alle autorit dello Stato ove il minore stato trasferito o trattenuto. Lart. 12 della Convenzione stabilisce che, se listanza di rimpatrio viene presentata prima del decorso di un anno dal trasferimento o mancato ritorno del minore nello Stato di residenza abituale, lautorit giudiziaria di fronte alla quale pende il procedimento di rimpatrio, accertata lesistenza dei presupposti per lapplicazione della procedura convenzionale e, in primis, lilliceit del trasferimento/trattenimento, ha lobbligo di ordinare limmediato ritorno del minore. QUANDO PUO' ESSERE RIGETTATA L'ISTANZA DI RIMPATRIO? Il rigetto dellistanza di rientro da considerarsi ipotesi eccezionale. Il diniego al rientro pu fondarsi sulla prova che il genitore affidatario, al momento della sottrazione, non esercitava di fatto il diritto di custodia o comunque aveva prestato, anche successivamente, il suo consenso al trasferimento o al mancato rientro del minore . inoltre possibile il rigetto dellistanza di rimpatrio quando il ritorno del minore alla residenza abituale determinerebbe il fondato rischio di essere esposto a: pericoli fisici pericoli psichici situazioni intollerabili. QUALI SONO LE DIFESE PIU' UTILIZZATE DAL GENITORE RESPONSABNILE DELLA SOTTRAZIONE? L'esposizione a situazioni intollerabili leccezione invocata pi spesso dal genitore che si oppone al rimpatrio. Capita spesso che il genitore che trasferisce o trattiene allestero

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il figlio minore presenti, prima della sottrazione, una denuncia per minacce o violenze ai danni propri o del minore contro l'altro genitore . Troppo spesso sono false accuse aventi come unico scopo quello di impedire il rimpatrio del minore. Il Regolamento CE, per impedire tali illeciti, ad integrazione di quanto stabilito nella Convenzione de LAja del 1980, intervenuto a limitare lapplicazione di tale eccezione al rimpatrio, stabilendo espressamente che il giudice del rimpatrio non pu rifiutarsi di ordinare il ritorno del minore qualora sia dimostrato che, nello Stato di residenza abituale del medesimo, sono previste misure adeguate per assicurare la protezione del minore dopo il suo rientro. E' PREVISTO LASCOLTO DEL MINORE? La Convenzione dell'Aja prevede espressamente che lautorit giudiziaria competente possa non ordinare il ritorno del minore se questi, nel corso del procedimento di rimpatrio, manifesti la sua opposizione al rientro nella residenza abituale. Il Regolamento CE prescrive lobbligo di ascoltare il minore nel corso della trattazione della domanda di rientro, a meno che ci risulti inopportuno in relazione allet e al grado di maturit da questi raggiunti. Il mancato ascolto o il diniego dellascolto non opportunamente motivato dal giudice sulla base di argomentazione relativa alla capacit di discernimento raggiunta dal minore, possono costituire motivo di impugnazione della decisione di accoglimento o rigetto dellistanza di rimpatrio. COSA ACCADE QUANDO L'ISTANZA DI RIMPATRIO VIENE PRESENTATA DOPO UN ANNO DALLA SOTTRAZIONE? La Convenzione de LAja, prevede che qualora listanza di rimpatrio sia stata presentata dopo un anno dallavvenuto trasferimento o mancato rientro del minore, lobbligo di ordinarne il ritorno viene meno se si dimostra che il minore si integrato nel nuovo ambiente e, pertanto, un nuovo ulteriore distacco risulterebbe inopportuno e pregiudizievole. A cura dell'Avv. Armando Cecatiello.
L'Avv. Armando Cecatiello ha fondato lo Studio Legale Cecatiello. Lo Studio ha sede a Milano e opera su tutto il territorio nazionale.

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