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La vera posta in gioco in Val di Susa


Eric Jozsef, Libration, Francia I militanti No Tav sostengono che ormai la loro protesta non riguarda pi solo lalta velocit. In discussione c un intero modello economico e sociale
leader della battaglia contro lalta velocit in Val di Susa. Una battaglia che si radicalizzata nel corso delle ultime settimane. Confermando limpegno di tutti i suoi predecessori, il presidente del consiglio Mario Monti ha deciso di accelerare i lavori dinizio di un progetto che risale a pi di ventanni fa e che, attraverso un tunnel di 57 chilometri tra Susa e Saint-Jean de Maurienne (di cui 12,5 in territorio italiano), dovrebbe collegare Lione e Torino in meno di due ore rispetto alle quattro attuali. Sostenuto dallUnione europea, lalta velocit Lione-Torino utile e strategica per il futuro dellItalia, ha detto a inizio marzo Corrado Passera, il ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture. Passera ha anche assicurato che la linea ferroviaria, il cui tracciato stato rivisto negli ultimi anni e che non interessa pi il solo trasporto passeggeri, permetter di ridurre nella valle un trasporto su gomma molto inquinante. gico, come se si trattasse di una base militare, e di mandarci un gran numero di carabinieri per proteggere il cantiere. Nella valle queste dichiarazioni e lostinazione del governo sono state interpretate come delle provocazioni. Il 25 febbraio decine di migliaia di persone hanno manifestato, e la protesta si allargata dopo che il 27 febbraio Luca Abb, una delle igure di spicco del movimento No Tav, caduto da un traliccio dellalta tensione mentre cercava di appendere uno striscione per avvertire i manifestanti che le forze dellordine stavano arrivando per avviare le procedure di esproprio dei terreni. Dopo essere rimasto per alcuni giorni in coma artiiciale, adesso Abb non pi in pericolo di vita. Ma questo non ha calmato i manifestanti No Tav che, sostenuti dai centri sociali, hanno moltiplicato le loro azioni, bloccando gli svincoli autostradali e le linee ferroviarie in varie zone dItalia, e in alcuni casi scontrandosi con la polizia. Nel frattempo lopinione pubblica italiana si interroga, si divide e si radicalizza. A Bussoleno, un comune di circa seimila abitanti nel centro della valle, in un bar vicino alla sala comunale dove si tengono quasi quotidianamente le assemblee popolari No Tav in cui si decidono democraticamente le iniziative da prendere, c Claudio Giorno. Ex geometra di unimpresa autostradale, Giorno si impegna a smontare uno dopo laltro tutti gli argomenti a favore della costruzione della linea ad alta velocit tra Torino e Lione. Claudio faceva parte del piccolo gruppo che si opposto al progetto in da subito. Allinizio non erano molto numerosi, mi dice un ragazzo del posto, prima di spiegarmi che non ha molta voglia di parlare con i giornalisti: Con quale diritto posso parlare con voi quando sedici dei nostri compagni sono ancora in prigione o agli arresti domiciliari?. Si riferisce alloperazione della polizia che il 26 genna-

anno portato con loro un po di viveri per passare la notte sulla montagna di Chiomonte. quasi buio. In questa parte della Val di Susa, ai piedi del colle del Monginevro e della frontiera francese, da qualche giorno la temperatura pi mite. Poco pi in basso si distinguono a malapena le ombre di una decina di carabinieri che si proteggono dietro pesanti barriere metalliche, accanto a un vecchio ediicio che costeggia il iume Dora Riparia. Ma i circa sessanta attivisti No Tav non sembrano neanche farci caso. Per loro limportante mantenere alta la pressione moltiplicando le iniziative di protesta, comprese quelle dal grande valore simbolico. Questa sera hanno organizzato una maratona oratoria di ventiquattrore per ribadire davanti alla recinzione del cantiere le 150 ragioni per dire no alla Tav: troppo pericolosa per luomo e la natura, troppo costosa, troppo imponente, e con un rischio troppo alto che lopera possa incoraggiare la corruzione. Nonostante il microfono e lamplificatore, le loro voci si perdono nellimmensit e nellisolamento del posto. Ma non importa, gi domani le donne del movimento andranno a protestare a Torino, dice Eleonora, una professoressa di lettere in pensione. Poi tutti a Roma, il 9 marzo, per manifestare a ianco della Fiom, lagguerrito sindacato dei metalmeccanici. Il nostro movimento diventato un punto di riferimento per tutta lItalia, sottolinea Luigi Casel, considerato uno dei
Internazionale 940 | 16 marzo 2012

Opinione pubblica divisa


Secondo i piani degli amministratori, il traico merci su rotaia dovrebbe raddoppiare. Aumenter solo del 2-3 per cento, rispondono i No Tav. Allo scopo di scavare un cunicolo esplorativo a Chiomonte, il piccolo comune di mille abitanti a nord di Susa, il governo ha deciso di dichiarare parte del territorio sito di interesse strate-

A Chiomonte il governo ha deciso di dichiarare parte del territorio sito di interesse strategico, come se si trattasse di una base militare

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Da sapere
F R A N C I A I T A L I
Brione Druento Rivera Villar Dora Pianezza Casellette Alpignano

Modane Lione Venaus


MARIANNA PINO E RICCARDO PRAVETTONI / CARTOGRAFARE IL PRESENTE, 2011

Novalesa

Berno Susa Chiomonte

Impatto ambientale
area soggetta a dissesto idrogeologico area in cui stata rilevata presenza di uranio e amianto

Chianocco Bruzolo S. Didero Bussoleno Chiampano S. Giorio Caprie Borgone Condove Susa S. Antonino S. Ambrogio Linea ferroviaria Foresto
Linea ferroviaria Torino-Lione esistente

Percorso Tav/Tac proposto


Trasporto merci, tratta italiana Trasporto passeggeri, tratta italiana (cielo aperto e galleria) Trasporto promiscuo, tratta internazionale (cielo aperto e galleria) Principali cantieri previsti
Fonti: Quaderno 1, 2 e 3, Osservatorio ferroviario linea Torino-Lione, 2007; Ri 2007; Andrea Allasio, Tav Tac, 2006; Sitaf 2005; La Repubblica, Il Corriere della Sera, rassegna stampa 2011.

Materiale di scarto prodotto dagli scavi


2.100 920 800 (Migliaia di metri cubi)

io 2012 ha portato allarresto di alcuni attivisti che avevano partecipato alle proteste No Tav dellestate scorsa. Al suo fianco Marco Comisso, giovane falegname in un cantiere navale e apprendista liutaio, aggiunge: Allinizio lobiettivo era soprattutto difendere un territorio gi saturo. In questa valle cos stretta (in alcuni punti meno di un chilometro di larghezza) ci sono gi una linea ferroviaria, due strade statali, unautostrada e due linee elettriche ad alta tensione.

Soldi spesi male


Ventanni dopo la presentazione del progetto per lalta velocit, Claudio Giorno continua instancabile la sua battaglia. Espone le sue argomentazioni con un tono leggermente apocalittico: Lopera provocher danni gravissimi allambiente e alla salute degli abitanti della valle. Nella montagna ci sono quantit importanti di amianto e uranio. Lo scavo delle gallerie inquiner anche le riserve idriche. Sar come togliere il tappo da una vasca da bagno. Giorno non crede ai dati presentati dalle autorit e dagli esperti uiciali, e attacca linsostenibilit economica di questa linea ad alta velocit. Un progetto che inizialmente era destinato solo ai passeggeri, ma che nella sua versione attuale do-

vrebbe riguardare anche il trasporto delle merci. Ma a questo scopo esiste gi una linea ferroviaria che sottoutilizzata. Mentre gli scambi commerciali tra la Francia e lItalia non sono tali da giustiicare un investimento del genere. Il costo dellopera stimato in 8,5 miliardi di euro, di cui 2,8 miliardi a carico dellItalia (quelli che si oppongono al progetto prevedono una spesa complessiva superiore a venti miliardi). Per il governo e i principali partiti italiani, che sostengono la Tav a livello sia nazionale sia regionale, si tratta di una scommessa sul futuro e di un investimento per la crescita, per loccupazione e per lo sviluppo. Ma per andare da Torino a Parigi continuer a convenire prendere un volo low cost piuttosto che il treno, sostiene Enzo Castelletto, che guida una piccola impresa di gelati ed stato consigliere comunale per Forza Italia. Castelletto denuncia lo spreco di denaro pubblico in un momento in cui non ci sono soldi per le scuole e per i servizi. come se un padre di famiglia si comprasse una Ferrari pur sapendo che non ha abbastanza soldi per dare da mangiare ai igli. Con la crisi economica e i sacriici chiesti agli italiani, la battaglia No Tav ha assunto unaltra dimensione. Ventanni fa, se ci avessero detto che la linea ad alta ve-

locit non sarebbe pi passata per la Val di Susa ma un po pi lontano, per esempio in Val dAosta, la mobilitazione sarebbe inita l. Ma oggi non pi cos, spiega Luca Casel. Contestiamo un modello economico e lo sperpero di denaro pubblico. Tutto questo in un clima di siducia nei confronti dei partiti politici, sempre pi spesso coinvolti in scandali di corruzione, e di siducia pi in generale nei confronti delle istituzioni del paese. Il denaro della Tav andr a inire nelle tasche dei politici sotto forma di tangenti, e delle ditte di costruzioni legate alla maia, si sente spesso ripetere tra Susa e Bussoleno, dove la protesta No Tav diventata ormai una sorta di malcontento generalizzato. Se pensi alle pessime condizioni dei treni regionali, alle interminabili ile dattesa negli ospedali e al dilagare della corruzione, non stupisce che la Lione-Torino abbia fatto esplodere la rabbia dei cittadini, dice Renzo Pinard, sindaco di Chiomonte. Pinard uno dei pochi sindaci della valle favorevoli al progetto. La considera unopera di modernizzazione fondamentale nel collegamento tra due citt gemelle, ma non nasconde la sua preoccupazione per le ultime violenze. E conclude: Mettere la zona del cantiere sotto controllo militare una follia. u adr
Internazionale 940 | 16 marzo 2012

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