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Enciclopedia - Monitorare l'ovulazione

Il sistema riproduttivo femminile Il ciclo mestruale La temperatura basale Il muco cervicale La cervice uterina Stick e test ovulatori

Il sistema riproduttivo femminile

Prima di descrivere il ciclo mestruale ricapitoliamo brevemente come funziona l'apparato riproduttivo femminile. Il sistema riproduttivo femminile, illustrato nel disegno qui accanto, formato dagli organi genitali esterni (la vulva) e dagli organi genitali interni, cio la vagina, l'utero, le tube di Falloppio e le ovaie o gonadi, che sono gli organi riproduttivi veri e propri. La vagina un canale lungo circa 7 cm nella parte anteriore e 9 cm nella parte posteriore. In condizioni di riposo le pareti della vagina si toccano, dunque la cavit solo

che mette in comunicazione la cavit uterina con la vagina permettendo al sangue mestruale di uscire (e agli spermatozoi di entrare). Se si guarda il fondo della vagina si vede la parte finale della cervice e, al centro, un piccolo buco che appunto l'orifizio esterno del canale cervicale. Il canale cervicale rivestito di ghiandole che producono il muco cervicale, che riempie il canale e che, tramite delle sottilissime ciglia, viene spinto anche verso la vagina. La quantit e la consistenza del muco

che formano il corpo dell'utero possono contrarsi per espellere all'esterno il contenuto dell'utero mestruazioni o bambini. Normalmente le pareti dell'utero sono collassate una sull'altra, quindi la cavit dell'utero, come la vagina, una cavit virtuale. Questa cavit ricoperta da una mucosa chiamata endometrio. L'endometrio un tessuto molto complesso, che cambia nelle varie fasi del ciclo sotto l'influenza dei diversi ormoni per poi essere espulso durante le mestruazioni se non iniziata una gravidanza (v. Il ciclo mestruale). Dalla parte superiore del corpo dell'utero partono le tube di Falloppio, che mettono in comunicazione l'utero con la cavit peritoneale. Le tube o salpingi sono due sottili canali che si estendono dall'utero verso le ovaie. All'estremit finale di ciascuna tuba c' un'apertura pi ampia, simile a una trombetta (infatti le tube si chiamano anche trombe di Falloppio). Questa parte finale, chiamata padiglione, formata da piccole protuberanze, le fimbrie, che con il loro movimento sono capaci di avvolgere l'ovaia. In questo modo l'ovocita espulso durante l'ovulazion e viene raccolto e convogliat o dentro le tube. La muscolatu ra delle tube si contrae con movimenti simili a quelli dell'intesti no, che spingono l'ovocita lungo le tube. L'interno delle tube rivestito da una mucosa sulla quale sono presenti moltissime microscopiche ciglia, che con il loro movimento aiutano anch'esse il trasporto dell'ovocita. E' all'interno delle tube che l'ovocita incontra gli spermatozoi e viene fecondato. Nei successivi 4 giorni l'ovocita fecondato continua a dividersi per poi muoversi verso la cavit uterina, dove si impianter circa 6 giorni dopo la fecondazione. Il disegno accanto mostra le varie fasi di questo percorso, dall'ovulazione all'impianto. Le ovaie, che sono le ghiandole riproduttive vere e proprie, sono due organi di forma ovale che misurano all'incirca 2 x 3 x 4 cm. (quindi sono piuttosto grandi, pi o meno come un uovo sodo). Sono attaccate ai lati dell'utero tramite un legamento che gli consente una certa mobilit e le lascia "sospese" proprio sotto l'apertura delle tube. All'interno delle ovaie avviene lo sviluppo dei follicoli e l'ovulazione; inoltre le ovaie sono responsabili della produzione di alcuni ormoni che regolano il funzionamento del ciclo mestruale.

Il ciclo mestruale Il ciclo mestruale il periodo che va da una mestruazione all'altra. I cicli mestruali scandiscono la vita riproduttiva della donna a partire dalla comparsa della prima mestruazione (menarca) fino alla cessazione definitiva delle mestruazioni (menopausa). Il ciclo mestruale va dall'inizio di una mestruazione all'arrivo della mestruazione successiva. Dunque il primo giorno del ciclo il giorno in cui iniziano le mestruazioni, cio il giorno in cui compare un flusso di sangue regolare, tale da richiedere l'uso di un assorbente; se le mestruazioni sono precedute da alcuni giorni di perdite scarse questi giorni vanno contati come la fine del ciclo precedente, non come l'inizio del nuovo ciclo. Si dice che un ciclo mestruale regolare dura 28 giorni, ma solo una piccola percentuale di donne ha cicli esattamente di 28 giorni. I medici considerano normale un ciclo mestruale che dura "28 giorni pi o meno 6", cio tra i 22 e i 34 giorni. Se i cicli durano meno di 22 giorni si parla di polimenorrea, cio le mestruazioni sono troppo frequenti e ravvicinate; se i cicli durano pi di 34 giorni si parla di oligomenorrea, cio le mestruazioni sono troppo rare e distanziate. Il ciclo mestruale pu essere diviso in tre fasi:

la fase follicolare, che va dal primo giorno di mestruazioni al picco dell'LH; la fase ovulatoria, che inizia col picco dell'LH e si conclude con l'ovulazione; la fase luteale, che va da dopo l'ovulazione all'inizio delle mestruazioni successive.

La fase follicolare quella durante la quale si sviluppano i follicoli, che contengono gli ovociti che saranno espulsi durante l'ovulazione. Gli ovociti si trovano dentro le ovaie da prima che la donna nasca: intorno alla 20a settimana di sviluppo il feto femminile ha nelle ovaie alcuni milioni di ovociti, gran parte dei quali si dissolveranno prima della nascita. Al momento della nascita gli ovociti sono 1-2 milioni, e continueranno a diminuire, con un processo chiamato atresia follicolare, fino al momento della prima mestruazione; alla pubert ne saranno rimasti circa 400.000, e di questi ne saranno utilizzati durante la vita fertile circa 400 (v. L'invecchiamento ovocitario). Ciascun follicolo formato da un ovocita primario circondato da uno strato di cellule follicolari. Perch il follicolo possa svilupparsi necessario l'intervento dell'FSH, cio l'ormone follicolo-stimolante prodotto dall'ipofisi. L'ipofisi inizia a produrre quantit crescenti di FSH gi prima della mestruazione: quando, alla fine del ciclo precedente, la produzione di progesterone da parte del corpo luteo inizia a diminuire, l'ipofisi comincia a produrre FSH per dare avvio al ciclo successivo. Sotto l'influsso dell'FSH nei primi giorni del ciclo (cio durante le mestruazioni) inizia a maturare un certo numero di follicoli. Di questi per soltanto uno, il cosiddetto follicolo dominante, continuer a crescere, mentre gli altri interromperanno il processo di maturazione e si dissolveranno. Man mano che si sviluppa, il follicolo dominante aumenta di dimensioni e si avvicina alla superficie dell'ovaia, continuando a secernere quantit sempre maggiori di estrogeni (in particolare di estradiolo) e piccole quantit di progesterone. Qui accanto si vede l'immagine istologica di un follicolo quasi maturo: l'ovocita si sta spostando verso il bordo del follicolo, circondato dalle cellule che formano il cumulo ooforo. Sotto lo stimolo degli estrogeni l'endometrio prolifera (si parla infatti di endometrio proliferativo o di fase proliferativa dell'endometrio): al suo interno aumentano i vasi sanguigni che lo nutrono e la sua mucosa si ispessisce con l'avvicinarsi dell'ovulazione. Nella fase proliferativa l'endometrio cresce di 1-2 mm ogni due giorni e al momento dell'ovulazione dovrebbe avere uno spessore di almeno 8-9 mm, meglio se di 1112 mm; uno spessore inferiore, come anche uno spessore eccessivo, pu ostacolare l'impianto dell'embrione. Qui accanto, l'immagine ecografica di un endometrio "maturo": al termine della fase proliferativa l'endometrio ha un aspetto trilaminare (cio si distinguono bene i tre strati che lo compongono), mentre dopo l'ovulazione ha un aspetto omogeneo. Gli estrogeni stimolano anche la produzione di muco cervicale (v. Il muco cervicale).

La fase ovulatoria quella in cui avviene l'ovulazione. L'ovulazione innescata dall'LH, l'ormone luteinizzante, la cui produzione da parte dell'ipofisi aumenta durante la fase follicolare, sotto la spinta degli estrogeni, e raggiunge il massimo poco prima dell'ovulazione: si tratta del cosiddetto picco dell'LH, che determina la rottura del follicolo ovarico e l'ovulazione. Il follicolo maturo, che aumentato di volume e sporge sul bordo dell'ovaia, si assottiglia e infine si rompe, espellendo il liquido follicolare e l'ovocita. Qui accanto, l'immagine laparoscopica di un'ovaia sulla quale visibile lo stigma, cio il punto in cui il follicolo si rotto per rilasciare l'ovocita. La rottura o deiescenza del follicolo, cio l'ovulazione, avviene in media 24-36 ore dopo l'inizio del picco di LH. Durante l'ovulazione la rottura della parete del follicolo provoca un sanguinamento e il follicolo si riempie di sangue trasformandosi nel cosiddetto corpo emorragico. Solitamente la parete del follicolo si richiude subito, impedendo al sangue di uscire; a volte per una piccola quantit di sangue passa nell'addome, provocando un leggero spotting e una lieve infiammazione del peritoneo che causa i dolori addominali di cui alcune donne soffrono a met ciclo. Dopo l'ovulazione il follicolo che ha rilasciato l'ovocita si trasforma nel corpo luteo, dal quale prende il nome la terza fase del ciclo, chiamata appunto fase luteale o luteinica. Il corpo luteo una struttura tondeggiante che ha come principale attivit quella di produrre progesterone. Sotto l'influsso del progesterone l'endometrio passa alla fase secretiva, durante la quale continua a ispessirsi e subisce vari processi che lo arricchiscono di sostanze nutritive e lo rendono adatto a sostenere una eventuale gravidanza. Immagine di una ovaia con due corpi lutei. Il pi grande un corpo luteo emorragico, il pi piccolo un residuo del ciclo precedente. Se l'ovocita stato fecondato e si verifica l'impianto dell'embrione, l'endometrio rimane spesso e il corpo luteo continua a produrre progesterone finch la placenta non sar in grado di produrne da sola. Se invece non si verifica una gravidanza il corpo luteo smette progressivamente di produrre progesterone e, circa 14 giorni dopo l'ovulazione, degenera definitivamente. La diminuzione del progesterone provoca lo sfaldamento dell'endometrio e dunque l'inizio delle mestruazioni, ma nel frattempo l'ipofisi ha gi ricominciato a produrre FSH e dunque a dare avvio al ciclo successivo. Il disegno seguente illustra le diverse fasi di un ciclo mestruale: lo sviluppo del follicolo, l'andamento dei principali ormoni coinvolti, la crescita dell'endometrio:

La temperatura basale CHE COS'E' E A COSA SERVE La temperatura basale (in inglese basal body temperature, BBT) la temperatura basica del corpo umano, cio quella che si registra al momento del risveglio prima di compiere qualunque attivit. Misurare la temperatura basale uno degli strumenti pi semplici e pi economici per valutare l'andamento del ciclo e in particolare per capire se c' stata ovulazione. Infatti la temperatura basale varia a seconda della fase del ciclo in relazione alla quantit di progesterone presente in circolo: nella fase follicolare, quando il progesterone quasi assente, la temperatura basale pi bassa, mentre nella fase luteale, quando il progesterone aumenta, la temperatura basale pi alta rispetto alla fase precedente. Dunque se il ciclo ovulatorio la temperatura dovrebbe avere un andamento bifasico: nei giorni prima dell'ovulazione sar pi bassa (ad esempio tra i 36.3 e i 36.7), mentre dopo l'ovulazione aumenter di almeno 3 decimi di grado (arrivando ai 37 o pi). Questo se l'ovulazione c' stata. Se invece la temperatura si mantiene costante durante tutto l'arco del ciclo, facendo su e gi in modo irregolare e senza che sia possibile individuare un andamento bifasico, molto probabile che il ciclo sia anovulatorio. Dopo l'ovulazione la temperatura si mantiene stabilmente alta per poi calare, se non c' stata fecondazione, in prossimit dell'arrivo delle mestruazioni. Invece in caso di gravidanza la temperatura continua a restare alta, anzi a volte registra un ulteriore aumento; si parla in questo caso di andamento trifasico della temperatura. Pi di 14 giorni di temperatura alta dopo l'ovulazione sono un ottimo segno!

Esempio di un ciclo bifasico. L'ovulazione, indicata dalla riga rossa, avvenuta al 17 giorno

Esempio di un ciclo anovulatorio: la temperatura oscilla senza mostrare un andamento bifasico

Esempio di un ciclo con gravidanza: la temperatura rimane alta nella seconda fase

Un altro ciclo con gravidanza, trifasico: al 28 giorno la temperatura registra un secondo aumento

COME SI MISURA La temperatura basale deve essere misurata al momento del risveglio, appena aperti gli occhi e prima di fare qualunque cosa alzarsi dal letto, mangiare, bere un caff, anche solo parlare. Non assolutamente necessario prendere la temperatura sempre alla stessa ora, l'essenziale prenderla dopo almeno 4-5 ore (alcuni dicono anche solo 3) di sonno ininterrotto. Dunque non c' nessunissimo bisogno di puntare la sveglia anche nei giorni festivi!!

In farmacia si possono acquistare degli appositi termometri basali, che hanno il vantaggio di essere pi sgranati rispetto ai termometri normali e dunque rendono pi facile leggere le variazioni della temperatura. Comunque anche i normali termometri a mercurio vanno benissimo, e sono anche molto meno costosi. La temperatura pu essere misurata per via vaginale, rettale o orale. La via orale sconsigliata, sia perch c' il rischio di ingerire mercurio se il termometro dovesse rompersi, sia perch la temperatura della bocca meno costante, soprattutto se si dorme a bocca aperta. Molti sostengono che la via migliore quella vaginale. In ogni caso, una volta scelto un posto usate sempre quello. La temperatura va registrata ogni giorno su un apposito grafico, che potete farvi da soli o scaricare da Internet (attenzione per: nei siti americani le temperature sono indicate in gradi Fahrenheit anzich in gradi centigradi). Sul grafico si possono registrare, oltre alle temperature, anche altre informazioni relative al muco cervicale, alla frequenza dei rapporti sessuali ecc., come negli esempi visti sopra. ALCUNE COSE IMPORTANTI DA SAPERE (1) Non vero che la temperatura va presa sempre alla stessa ora, l'essenziale prenderla dopo almeno 4-5 ore di sonno ininterrotto. Dunque non ossessionatevi con gli orari e risparmiatevi la pratica masochistica di puntare la sveglia anche nel giorni festivi! (2) Non esiste un valore giusto di temperatura basale. I valori assoluti della temperatura non contano nulla, contano solo i valori relativi, cio il fatto che dopo l'ovulazione ci sia un rialzo stabile di almeno 3 decimi di grado rispetto alla prima parte del ciclo. Dunque non preoccupatevi se le vostre temperature sono pi basse o pi alte di quelle di altre donne: c' chi arriva tranquillamente a 37.5 e chi non supera mai i 37, ma non fa la minima differenza. (3) Alcune donne registrano un lieve calo della temperatura poco prima dell'ovulazione, ma questo picco basso preovulatorio non assolutamente una regola; dunque non preoccupatevi se non lo notate. (4) Raffreddori, influenza e in generale tutti gli eventi che comportano una variazione della temperatura corporea influenzano la temperatura basale; in questi casi potete continuare a prendere la temperatura come al solito, ma sappiate che le misurazioni possono non essere affidabili. (5) Ricordate che la temperatura basale non molto utile per aiutarvi a concepire, perch vi avvisa dell'ovulazione solo quando gi avvenuta ed troppo tardi per avere rapporti. La temperatura basale utile per capire l'andamento dei cicli, ma per avere rapporti mirati meglio usare altri metodi che consentono di capire in anticipo se state per ovulare, ad esempio l'analisi del muco cervicale o gli stick ovulatori.

Il muco cervicale ATTENZIONE: su questo argomento consultate l'articolo Il muco cervicale e il metodo Billings scritto dalla nostra consulente per i metodi naturali CHE COS'E' Il muco cervicale una sostanza prodotta dalle ghiandole che si trovano nel canale cervicale (v. Il sistema riproduttivo femminile). Il canale cervicale contiene moltissime di queste ghiandole, che oltre a produrre il muco sono in grado di spingerlo, tramite sottilissime ciglia, verso la vagina. La quantit e la qualit del muco cervicale cambiano durante il ciclo sotto l'influsso dei diversi ormoni, ed per

In un ciclo regolare di circa 28 giorni l'andamento del muco il seguente:

subito dopo le mestruazioni si hanno alcuni giorni secchi, senza muco; poi inizia a presentarsi un muco cremoso e denso, simile a quello della seconda fase del ciclo; successivamente, sotto l'influsso degli estrogeni, il muco aumenta di quantit, diventando sempre pi abbondante e liquido man mano che ci si avvicina all'ovulazione; in prossimit dell'ovulazione, quando gli estrogeni raggiungono il massimo, il muco si presenta acquoso, trasparente e molto filante, simile all'albume (infatti viene chiamato a chiara d'uovo). In questa fase le molecole che compongono il muco si dispongono a maglie larghe, in modo da favorire il passaggio degli spermatozoi; dopo l'ovulazione, sotto l'influsso del progesterone, il muco diminuisce e diventa di nuovo denso e cremoso, formando una barriera impenetrabile per gli spermatozoi. Nella fase luteale il muco pu anche essere del tutto assente, come subito dopo le mestruazioni; talvolta subito prima dell'arrivo delle mestruazioni si nota del muco leggermente pi fluido. La presenza in questa fase di muco molto fluido, simile a quello ovulatorio, pu essere segno di gravidanza.
Osservare i cambiamenti del muco importante sia per prevedere l'ovulazione, sia perch la presenza di una buona quantit di muco filante essenziale per la fecondazione. Il muco ha soprattutto una funzione protettiva: una sorta di tappo per il canale cervicale, che chiude il passaggio tra la vagina e l'utero impedendo che batteri e altri organismi estranei entrino nella cavit uterina. Perci per gran parte del ciclo il muco impenetrabile agli spermatozoi, e solo per alcuni giorni, in prossimit dell'ovulazione, si trasforma in modo da consentire il passaggio degli spermatozoi verso l'utero. Al di fuori del muco gli spermatozoi non possono sopravvivere nell'ambiente acido della vagina, e solo i pochi che riescono a entrare nel muco (si calcola 1 su 2000) riescono a sopravvivere. Dentro il muco fertile, che li protegge e gli fornisce nutrimento, gli spermatozoi vivono parecchie ore (fino a 3 giorni), durante le quali escono continuamente per raggiungere l'utero. Il muco funziona dunque come una incubatrice e un serbatoio per gli spermatozoi; se la quantit di muco non sufficiente, o se le caratteristiche chimiche del muco lo rendono ostile agli spermatozoi, la fecondazione non pu avvenire anche se i rapporti avvengono nel periodo giusto. Per questo gli esami per l'infertilit comprendono in genere un'analisi del muco cervicale e dell'interazione tra muco e spermatozoi (v. Esami sul muco cervicale). COME OSSERVARE IL MUCO Le principali variazioni del muco possono essere notate semplicemente tramite le sensazioni vaginali di secco e bagnato che accompagnano le varie fasi del ciclo. Per una osservazione pi accurata si pu usare la carta igienica per raccogliere le perdite vaginali esterne ed esaminarle manualmente. Nei giorni pi fertili il muco dovrebbe "allungarsi" tra pollice e indice per vari centimetri, come mostra il disegno seguente:

Alcune donne hanno una produzione di muco talmente abbondante da richiedere, in alcuni giorni, l'uso dei salvaslip. Comunque il fatto di non avere perdite vaginali abbondanti non significa che non ci sia muco

a livello cervicale; per assolutamente sconsigliato provare a raccogliere il muco dentro la vagina, bisogna limitarsi a osservare il muco esterno! Spesso l'osservazione del muco ostacolata dai residui di sperma che rimangono in vagina dopo un rapporto, ma con un po' di esperienza si impara a distinguere i due tipi di liquido (il liquido seminale non filante). ALCUNE COSE IMPORTANTI DA SAPERE (1) Il giorno pi fertile, che coincide con il cosiddetto picco del muco, l'ultimo giorno in cui compare muco abbondante, trasparente e a chiara d'uovo; in genere si tratta del giorno o dei due giorni prima dell'ovulazione, pi raramente del giorno stesso dell'ovulazione. (2) Nei cicli molto brevi, in cui l'ovulazione avviene presto, il muco filante pu iniziare a comparire subito dopo la fine delle mestruazioni. (3) Nei cicli anovulatori il muco spesso totalmente imprevedibile: pu mancare del tutto, possono esserci perdite continue, pu esserci muco filante ecc. (4) La produzione di muco pu essere influenzata da vari fattori. La pillola e altri tipi di farmaci (ad esempio il clomifene) tendono a ridurre la quantit di muco, mentre alcuni sciroppi per la tosse agiscono come mucolitici non solo sul catarro ma anche sul muco cervicale, rendendolo pi fluido. Le infezioni vaginali possono provocare perdite che interferiscono con l'osservazione del muco.

La cervice uterina CHE COS'E' La cervice o collo dell'utero la parte finale dell'utero, che sporge al fondo della vagina. Se si esplora l'interno della vagina si arriva a toccare la parte finale della cervice, con al centro un piccolo buco che l'orifizio esterno del canale cervicale (v. Il sistema riproduttivo femminile). La posizione e la consistenza della cervice cambiano a seconda della fase del ciclo, e anche questo elemento pu servire per monitorare l'ovulazione. Nella prima parte del ciclo e dopo l'ovulazione la cervice bassa, dura e chiusa. In questa fase, cio, la cervice sporge in vagina e pu essere raggiunta facilmente con le dita. Inoltre al tatto appare piuttosto consistente: si ha la sensazione di toccare la punta di un naso. L'orifizio del canale cervicale chiuso, e al tatto si sente solo una piccolissima fessura. Invece in prossimit dell'ovulazione, con l'aumento degli estrogeni, la cervice diventa alta, morbida e aperta. In questa fase la cervice diventa difficile da raggiungere con le dita e al tatto appare molto pi morbida: si ha la sensazione di toccare un labbro. L'orifizio pi aperto, e al tatto si sente una fessura pi ampia rispetto alla prima fase del ciclo.

A sinistra una cervice alla fine delle mestruazioni; a destra una cervice in fase preovulatoria, con l'orifizio aperto e pieno di muco

Soprattutto all'inizio, quando non si ha esperienza, preferibile controllare la cervice ogni giorno a partire dalla fine delle mestruazioni per familiarizzarsi con i cambiamenti che si verificano durante tutto il ciclo. Non importante controllare la cervice sempre alla stessa ora, mentre importante mantenere sempre la stessa posizione perch a seconda delle posizione in cui state cambia anche la posizione della cervice. Si pu stare sedute sulla tazza del bagno, oppure in piedi con un piede appoggiato sul bordo della tazza o della vasca da bagno, oppure accovacciate per terra. Scegliete la posizione pi comoda e poi usate sempre quella. Con una mano tenete aperte le labbra vaginali e inserite nella vagina il dito medio dell'altra mano fino a raggiungere la cervice. Toccandola e premendo delicatamente registrate le sensazioni morbida, consistente, aperta, chiusa. ALCUNE COSE IMPORTANTI DA SAPERE (1) Per evitare infezioni, prima di controllare la cervice lavatevi sempre accuratamente le mani e accertatevi che le unghie siano ben limate e senza spunzoni che possano ferirvi. (2) Toccate sempre la cervice con delicatezza. In nessun caso dovete provate a infilare il dito dentro l'orifizio o a premere con forza per allargarlo, rischiereste di ferirvi in modo serio (non dovrebbe neanche esserci bisogno di dirlo, ma ci teniamo a precisarlo perch abbiamo sentito dire da alcune donne che allargare "manualmente" il canale cervicale pu favorire la gravidanza cosa assolutamente falsa: il canale cervicale di per s abbastanza ampio da consentire il passaggio di milioni di microscopici spermatozoi!). (3) Serve un po' di esperienza per imparare a riconoscere i cambiamenti della cervice, dunque non preoccupatevi se all'inizio non riuscite a distinguerli. Comunque, per un monitoraggio pi accurato dell'ovulazione, vi consigliamo di non usare solo il controllo della cervice ma di abbinarlo agli altri metodi. (4) Nelle donne che hanno gi figli l'orifizio cervicale sempre un po' pi aperto, dunque pi difficile osservarne le variazioni durante le varie fasi del ciclo.

Stick e test ovulatori COSA SONO E A COSA SERVONO Si tratta di test che consentono di prevedere il momento dell'ovulazione individuando nell'urina i due ormoni coinvolti nell'ovulazione, cio l'estradiolo e soprattutto LH, l'ormone luteinizzante il cui picco innesca l'ovulazione (v. Il ciclo mestruale). Quando il test risulta positivo significa che l'LH ha raggiunto un'alta concentrazione e che l'ovulazione imminente. L'ovulazione avviene in media 24-36 ore dopo il picco di LH, dunque se al mattino il test risulta positivo si pu calcolare che l'ovulazione avverr nel corso della giornata o entro la giornata successiva. In Italia i test pi diffusi sono i test CLEARPLAN e gli stick PERSONA. Sono prodotti entrambi dalla stessa ditta, la Unipath, ma mentre i primi nascono come test ovulatori veri e propri i secondi andrebbero usati solo insieme all'apposito computer Persona, un sistema contraccettivo basato sul calcolo dei giorni fertili e infertili. Comunque, dato che gran parte delle donne usa come test ovulatori gli stick Persona da soli, senza computer (soprattutto per motivi economici, perch la confezione di 8 stick Persona costa meno della confezione di 5 test Clearplan) nel seguito illustriamo in dettaglio il funzionamento degli stick Persona. Appena aperta la confezione lo stick appare come nel disegno seguente:

Dopo aver eseguito il test nella finestrella possono comparire due linee: la linea di sinistra quella dell'estradiolo, la linea di destra quella dell'LH. Le due linee funzionano in modo inverso, nel senso che quella destra AUMENTA di intensit all'aumentare dell'LH mentre quella di sinistra DIMINUISCE di intensit all'aumentare dell'estradiolo. Dunque ecco cosa succede:

quando l'ovulazione ancora lontana la linea sinistra marcata (= non c' estradiolo) e la linea destra assente (= non c' LH); man mano che ci si avvicina all'ovulazione la linea sinistra si indebolisce (= aumenta l'estradiolo) e quella destra si intensifica (= aumenta l'LH); quando la linea sinistra molto debole o assente (= c' molto estradiolo) e la linea destra molto intensa (= c' molto LH) significa che l'ovulazione imminente.

COME SI USANO I test ovulatori sono venduti in confezioni da 5-8 test e una confezione dovrebbe bastare per un ciclo. Per non sprecare troppi test conviene iniziare a usarli solo 3-4 giorni prima della data prevista dell'ovulazione, basandosi sulla lunghezza del proprio ciclo e su altri segnali ovulatori (in particolare sulla presenza di muco). Chi ha cicli molto brevi pu fare il primo test subito dopo la fine delle mestruazioni, mentre chi ha cicli pi lunghi pu iniziare a testare verso il 9-10 giorno del ciclo o anche dopo. Nella prima fase del ciclo si pu testare a giorni alterni, anzich tutti i giorni, per poi proseguire con test quotidiani a partire da quando i test iniziano a positivizzarsi. I test vanno fatti al mattino con la prima urina della giornata, perch se l'urina troppo diluita gli ormoni non sono ben rilevabili. Niente impedisce di eseguire il test anche in altri momenti della giornata, ma il

risultato pu non essere affidabile. Per eseguire il test si pu tenere lo stick sotto il flusso di urina per pochi secondi (ne bastano 3) oppure raccogliere l'urina in un bicchiere di carta pulito e asciutto e poi immergervi il tampone dello stick per 15 secondi. Il risultato istantaneo e va letto subito, perch col passare del tempo la colorazione delle linee cambia e non pi affidabile. ALCUNE COSE IMPORTANTI DA SAPERE I test ovulatori sono il metodo casalingo pi affidabile per monitorare l'ovulazione: a differenza della temperatura basale, che registra l'ovulazione solo dopo che avvenuta, consentono di prevederla, e sono sicuramente pi oggettivi dell'esame del muco e della cervice. Bisogna per tenere conto di due cose: (1) Il picco di LH che gli stick registrano nell'urina del mattino pu essere iniziato il giorno precedente, dunque l'ovulazione pu avvenire prima di quando ci si aspetta. I monitoraggi ecografici mostrano infatti che spesso l'ovulazione avviene solo poche ore dopo la comparsa del test positivo. Quindi consigliabile avere rapporti il giorno stesso del picco (e magari anche il giorno prima) anzich aspettare 24-36 ore dal picco. (2) Il fatto che i test risultino positivi non garantisce al 100% che vi sia ovulazione. Il picco dell'LH condizione necessaria ma non sufficiente perch l'ovulazione avvenga, e pu accadere che i test siano positivi ma il ciclo sia anovulatorio. Per avere la certezza che i cicli siano ovulatori bisogna servirsi di altri strumenti, ad esempio monitoraggi ecografici (v. Monitorare l'ovulazione) e dosaggi ormonali (v. Dosaggi ormonali).

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