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in Ingegneria Meccanica
Premessa
La presente Guida raccoglie le informazioni salienti relative ai Corsi di Laurea di competenza dellArea Didattica di Ingegneria Meccanica (ADIMEC) attivati presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno nellanno accademico 2010/2011 La Guida primariamente rivolta ai nuovi allievi immatricolati nellanno accademico 2010/11 per i quali viene illustrato il Curriculum degli Studi che essi si troveranno ad affrontare fino al conseguimento del titolo. A partire dallanno accademico 2008/09 la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno ha inteso allineare la sua Offerta Formativa alle prescrizioni del Decreto Ministeriale 270/2004 il quale detta, tra laltro, una serie di requisiti minimi in termini di numerosit degli insegnamenti e di loro copertura da parte del corpo docente. Una delle principali innovazioni introdotte dal D.M. 270/2004 consiste nella predisposizione di un unico percorso. Per quanto riguarda lArea Didattica in Ingegneria Meccanica, i Corsi di Laurea Triennale in Ingegneria Meccanica ed Ingegneria Gestionale sono interessati dal passaggio ai requisiti dettati dal citato DM 270/2004 e pertanto, nellanno accademico 2010/11, verr attivato il terzo ed ultimo anno di tali Corsi. Di conseguenza il Manifesto degli Studi, ovvero il complesso dei corsi afferenti ad ADIMEC erogati dalla Facolt di Ingegneria nella.a. 2010/11, risponder per tutti e tre gli anni al Curriculum di cui si detto sopra. I Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica ed in Ingegneria Gestionale, sono concepiti completamente con i requisiti del DM 270/2004, e lo si pu anche dedurre dal termine Magistrale che sostituisce il termine Specialistica.
INDICE
PRESENTAZIONE DELLAREA DIDATTICA DI INGEGNERIA MECCANICA COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA MECCANICA
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Calogero Cal Professore Ordinario, ha cominciato a svolgere la sua attivit operando presso l'Universit di Napoli Federico II, dapprima come assistente e successivamente tenendo dal 1975 al 1993, a vario titolo, linsegnamento di Costruzione di Macchine Automatiche e Robot. Nel 1987 passato allUniversit di Salerno dove, prima come associato e poi come ordinario, ha tenuto il corso di Costruzione di Macchine e, dal 1993, anche quello di Progettazione Assistita di Strutture Meccaniche. Con unarticolata distribuzione nel corso degli ultimi anni ed a vario titolo ha tenuto per il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica i corsi di Costruzione di Macchine e Progettazione Assistita di trutture Meccaniche per il vecchio ordinamento ed i corsi di Costruzione di Macchine I per la Laurea in Ingegneria Meccanica e Costruzione di Macchine per la Laurea in Ingegneria Chimica nel nuovo ordinamento, Costruzione di Macchine II e Progettazione Assistita di Strutture Meccaniche per la Laurea Specialistica. Si adoperato per istituire corsi di nuova attivazione per la Sede denominati il primo Costruzione di Sistemi Meccanici destinato agli allievi del terzo anno della laurea ed il secondo Attuatori per lAutomazione a Fluido. Ha prodotto circa 100 lavori didattici e scientifici, pubblicati anche in riviste o testi internazionali, sulla progettazione meccanica, sulle metodologie numeriche di analisi del comportamento di materiali e strutture, sulle problematiche specifiche di meccanica della frattura e di instabilit delle strutture. I principali argomenti oggetto dell'interesse dello scrivente sono connessi essenzialmente con: - l' analisi del comportamento statico e dinamico di elementi o gruppi meccanici - le problematiche di progettazione ed ottimizzazione strutturale e di forma anche correlate a parametri di costo ed ambientali; - lo sviluppo e l' impiego di metodologie numeriche (FEM, BEM, Multibody) con verifiche sperimentali concernenti lanalisi delle tensioni in componenti e strutture; - lo studio del comportamento di materiali innovativi e di strutture e le problematiche connesse alla frattura ed alla fatica con riguardo anche a materiali non metallici; Nicola Cappetti Nato a Torino il 7 agosto 1964. Laureato con lode in Ingegneria delle tecnologie industriali (indirizzo meccanico) nel 1991 presso la facolt di ingegneria dell'Universit degli Studi di Salerno con Tesi di laurea in Costruzione di Macchine. Da gennaio del 2005 professore associato nel SSD ING-IND/15, Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale. Attualmente docente dei corsi di Disegno Meccanico, Fondamenti e Metodi della Progettazione Industriale, Innovazione e Sviluppo Prodotto e Disegno Assistito da Calcolatore. Ha tenuto anche, negli anni precedenti a partire dal 1995, corsi di Grafica Computazionale Tecnica, Laboratorio di Realt Virtuale, Disegno Tecnico Industriale presso il Corso di Laurea di Ingegneria Chimica dell'Universit di Salerno. Partecipa al Collegio Docenti del Dottorato in Ingegneria Meccanica presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno dal IV ciclo ed al collegio Docenti del Dottorato in Economia ed Ingegneria dell'Innovazione. Da luglio 1995 ricercatore nel SSD "Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale" presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit degli Studi di Salerno. reviewer della rivista "Safety Science" edita da Elsevier. Si interessa di metodi di progettazione, di sistemi e metodi di modellazione, di biomeccanica e applicazioni alla progettazione automobilistica, di realt virtuale. La ricerca nel campo dei metodi di progettazione finalizzata alla rappresentazione della conoscenza tecnica ed all'applicazione di logiche alle fasi decisionali della progettazione., con applicazione della Logica Fuzzy, dei sistemi probabilistici ed entropici e delle metodologie AHP e TRIZ, con particolare attenzione alle possibilit di integrazione delle differenti metodologie in un contesto assiomatico, con sviluppo di esempi applicativi delle metodologie individuate. Attualmente vengono inoltre studiate ed approfondite in particolare le tematiche relative alla impostazione matematica dei metodi di progettazione e l'implementazione negli strumenti di ausilio alla progettazione, per la rappresentazione delle informazioni e delle valutazioni delle scelte nei CAD 3D e in ambiente di Realt Virtuale. Nel campo della modellazione, particolare interesse posto alle metodologie di acquisizione, elaborazione e riconoscimento immagine, per applicazioni di Reverse Engineering e di Prototipazione Rapida per la ricostruzione fisica e matematica di oggetti, anche in campo medico. Da anni si svolge la collaborazione scientifica con centri di ricerca nazionali operanti in campo automobilistico nello sviluppo, nella simulazione numerica e nell'analisi delle autovetture, nell'ambito della "sicurezza" in caso di urto anteriore, posteriore e di investimento pedone. In tale attivit vengono analizzate ed individuate eventuali criticit strutturali in ottica sicurezza, a partire dalle simulazioni di urto, e vengono elaborati criteri di progettazione autovettura. Attualmente lo studio concentrato sui criteri di progettazione in ottica "compatibilit car-to-car", urto posteriore e colpo di frusta. Mauro Caputo nato a Napoli nel 1962, professore ordinario del settore scientifico-disciplinare Ingegneria Economico-Gestionale. Nel 1984 ha conseguito con lode la Laurea in Economia e Commercio presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II e nel 1989 il titolo di Dottore di ricerca in Scienza dellinnovazione industriale. Ha frequentato i corsi del dottorato presso lUniversit degli Studi di Padova, stato ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria industriale dellUniversit degli Studi di Cassino, stato professore associato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi Pisa. E membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria ed Economia dell'Innovazione dell'Universit di Salerno, del Master in Ingegneria dell'Impresa dell'Universit degli Studi di Roma "Tor Vergata", del Master in Direzione e Gestione dImpresa dello STOA Istituto di Studi per la Direzione e Gestione di Impresa di
Ercolano e del Master in Direzione di Impresa della Scuola di Direzione ed Organizzazione Aziendale, SDOA, Fondazione Antonio Genovesi Salerno. E valutatore di progetti di ricerca scientifica e tecnologica per conto del Ministero dellIstruzione dellUniversit e della Ricerca e dellAssessorato allUniversit e Ricerca Scientifica della Regione Campania. I suoi interessi scientifici sono stati rivolti agli effetti strategici, economici ed organizzativi dellinnovazione tecnologica sul sistema operativo aziendale, ai rapporti inter-organizzativi nella supply chain, alle soluzioni organizzative per lo sviluppo prodotto e gestione della conoscenza. Su tali tematiche stato responsabile di numerosi progetti di ricerca. E autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali ed atti di convegni. E autore di tre opere monografiche. Pierpaolo Carlone E nato nel 1978. Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica con lode nel 2003 e il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica nel 2007 presso lUniversit degli Studi di Salerno. Attualmente ricercatore afferente al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno, nel settore Tecnologie e Sistemi di Lavorazione. componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca includono le tecnologie di lavorazione dei materiali compositi a matrice polimerica, i processi di lavorazione convenzionali e non per deformazione plastica e taglio e la biomeccanica. Partecipa a diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali ed autore di diversi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Pasquale Chiacchio Pasquale Chiacchio nato nel 1963. Nel 1987 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II e nel 1992 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica ed Informatica. Attualmente Professore Ordinario, nel settore Automatica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. autore di numerose memorie scientifiche pubblicate su prestigiose riviste internazionali o presentate a congressi internazionali, oltre che di monografie. Ha coordinato vari progetti di ricerca sia pura che applicata. I suoi interessi di ricerca attuali ricadono nellambito dellanalisi e del controllo di sistemi a eventi discreti, della robotica e dellautomazione industriale. Roberto Citarella E nato a Milano il 2 febbraio 1969. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit di Napoli FEDERICO II nel maggio 1994. Lanno dopo ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1996 al 1998 ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine (XI ciclo -Universit di Napoli FEDERICO II). Dal 3/1/2005 ad oggi Ricercatore (SSD ING-IND/14) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Eautore di circa 60 pubblicazioni scientifiche di livello internazionale sui temi della Meccanica della Frattura, Bioingegneria, Vibroacustica, Affidabilit, Contatto. Gabriele Cricr E nato nel 1968. Nel 1993 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine. Attualmente ricercatore nel settore Costruzione di Macchine, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Svolge attivit di ricerca principalmente sugli argomenti di meccanica della frattura, instabilit di strutture, micromeccanica, metodi di calcolo numerico. autore di molti articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Gennaro Cuccurullo nato nel 1965. Nel 1990 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria delle Tecnologie industriali ind. Meccanico presso lUniversit degli Studi di Salerno. Attualmente professore associato, nel settore FISICA TECNICA INDUSTRIALE, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito della Trasmissione del Calore teorica ed applicata. E autore di oltre 60 articoli su prestigiose riviste internazionali. coordinatore scientifico di alcuni progetti di ricerca nazionali. Vincenzo DAgostino E nato a Napoli il 25 luglio 1946. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli il 20.10.1971. Ha iniziato la sua attivit di ricerca nel 1972 presso l'Istituto di Meccanica Applicata alle Macchine dell'Universit di Napoli e presso l'Istituto Motori del C.N.R., con sede in Napoli. Professore incaricato di Tribologia e Lubrificazione presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Napoli dal 1977 divenuto professore associato nel 1982. Vincitore di un concorso a professore di ruolo di I fascia per il raggruppamento Meccanica Applicata alle Macchine (oggi SSD ING-IND/13), nel 1994 ha preso servizio come professore straordinario presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Roma Tor Vergata e, successivamente (1995), si trasferito presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno afferendo al Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Dal 1997 professore ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. stato Presidente dellArea Didattica in Ingegneria Meccanica dal novembre 1998 allottobre 2004. Dal 01.11.2004 direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica.
E stato Presidente del Centro di Tribologia dell'Associazione Meridionale di Meccanica, con sede in Napoli e membro corrispondente dellInternational Tribology Council. stato membro della Commissione U.N.I. per la Tribologia. stato membro del Comitato Scientifico della rivista Tribologia e Lubrificazione della Stazione Sperimentale Oli e Grassi (Milano). Ha svolto attivit di referee per alcune riviste internazionali (Wear - Elsevier Science Publishers - Oxford; IMECH - Journal of Engineering Tribology Part J; International Journal of Rotating Tutbomachinery Taylor & Francis Group; Intenational Journal of Applied Mechanics and Engineering - IJAME) con le quali tuttora collabora. Ha svolto con continuit dal 1972 attivit di ricerca teorica e sperimentale, i risultati dalla quale hanno prodotto circa 120 lavori su prestigiose riviste nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. stato Coordinatore Nazionale di Progetti di ricerca di interesse Nazionale (PRIN). I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito della Tribologia, della Dinamica dei Rotori, delle Vibrazioni Meccaniche, Dinamica dellaccoppiamento pistone-cilindro di MCI, dalle Nano-Tribologia. Francesca Romana dAmbrosio Laureata in Ingegneria Meccanica e specializzata in Tecnologie Biomediche presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, professore ordinario nel settore Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano gli ambienti termici e la qualit globale dell'ambiente confinato, il risparmio energetico in edilizia, la conservazione dei beni culturali in riferimento agli aspetti microclimatici, la termotecnica delle terme nell'antica Roma. E autore di oltre 100 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e in atti di convegni nazionali ed internazionali. Rappresentante ufficiale italiano nei gruppi di lavoro sugli ambienti termici in ambito ISO e CEN. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca. Massimo De Falco Laurea con lode in Ingegneria Aeronautica presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Napoli Federico II nel 1991. Vincitore del premio di laurea bandito dal Consorzio Napoli Ricerche. Visiting Scientist nel 1994 presso la Sloan School of Management del Massachusetts Institute of Technology (USA). Nel 1996 Dottorato di Ricerca in Impianti Industriali presso la Facolt di Ingegneria della Universit di Napoli Federico II. Vincitore del posto di dottorato sponsorizzato dalla Ansaldo Trasporti. Nel 1997 Vincitore della Borsa di Studi della Fondazione De Ianuario (Milano) per il progetto State of Art del Project Management negli Stati Uniti. Istituti coinvolti: MIT, Harvard, Wharton, Berkeley, Stanford. E titolare dei corsi di Gestione dei Progetti di Impianto, Sicurezza degli Impianti Industriali e Logistica Industriale (dal 2007) presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Dal 2006 supplente di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali del corso di Laurea di Economia della LUISS Guido Carli. Dal 1998 docente di Advanced Project Management nell'ambito del Master in Business Administration della LUISS Guido Carli. Dal 1999 docente di Project Control nell'ambito del Master Universitario di secondo livello in Engineering and Contracting del Politecnico di Milano. Membro dell'albo di esperti del Ministero degli Affari Esteri. Membro dell'albo di esperti per il Trasferimento Tecnologico del Ministero delle Attivit Produttive. Membro della Faculty del master universitario di secondo livello in Engineering and Contracting del Politecnico di Milano. Gia coDirettore dal 1999 al 2001. Membro del Comitato Direttivo del Industrial Liaison Network dell'Universit di Salerno, Universit di Cassino, Universit del Molise ed Universit di Viterbo. Membro del Comitato Scientifico del Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell'Innovazione svolto congiuntamente tra la Facolt di Economia e la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Membro dell'Editorial Board delle riviste: International Journal of Project Management (UK); Journal of Operational Research Society (UK). Salvatore De Pasquale Professore associato del settore scientifico-disciplinare FIS/01, Fisica Sperimentale, docente dei corsi di Fisica I e II presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno e afferisce al Dipartimento di Fisica del quale membro di Giunta. E Scientific Associate presso il Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) di Ginevra dal 1986 ed Responsabile del Gruppo Collegato di Salerno dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare. Lattivit di ricerca scientifica del prof. De Pasquale prevalentemente rivolta al settore della fisica sperimentale nucleare e subnucleare e allo sviluppo di rivelatori di particelle per la fisica delle alte energie. Egli stato membro di numerose collaborazioni scientifiche internazionali impegnate in esperimenti di fisica delle alte energie, effettuati con lutilizzo di acceleratori di particelle, presso i pi importanti laboratori di fisica nucleare al mondo. E autore di oltre 230 articoli scientifici, pubblicati sulle riviste di maggiore prestigio nel settore della fisica subnucleare e della strumentazione di misura nucleare e subnucleare. I risultati scientifici di maggiore interesse riguardano la fisica dei quark pesanti, le collisioni anelastiche di altissima energia tra elettrone e protone (deep inelastic scattering), con particolare riferimento allo studio della struttura del protone e a possibili sottostrutture dei quark e le collisioni ultrarelativistiche tra ioni pesanti. Massimo De Santo Massimo De Santo laureato con lode in Ingegneria Elettronica e Dottore di Ricerca Ingegneria dellInformazione. professore ordinario, nel settore Informatica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. Direttore del Centro ICT di Ateneo e Delegato del Rettore per il Web di Ateneo. I suoi principali interessi di ricerca ricadono nellambito della Computer Vision, dellE_Learning, della
Computer Networks e dei Sistemi Web. autore di oltre 100 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali Tiziana Durante Tiziana Durante nata a Capua (CE) nel 1965.ha conseguito la Laurea con lode in Matematica e Dottorato di Ricerca presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. ricercatrice dal 1995 nel settore scientifico disciplinare MAT/05, presso il Dipartimento di Ingegneria. dellInformazione e Matematica Applicata (DIIMA) dellUniversit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: problemi di calcolo delle variazioni, teoria dellomogeneizzazione, didattica della matematica. autrice di 14 articoli pubblicati su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Luigi Egiziano Luigi Egiziano professore ordinario, nel settore Elettrotecnica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dei materiali innovativi e compositi per lelettrotecnica. autore di circa 100 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. responsabile di numerosi progetti di ricerca e convenzioni con aziende ed co-autore di due brevetti internazionali. Flavio Giannetti E nato a Siena il 25/03/1973. Nel 1996 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso lUniversit degli Studi di Siena, e nel 2003 il Ph.D. in Applied Mathemathics and Theoretical Physics presso il Department of Applied Mathematics and Theoretical Physics (DAMTP) dell Universit di Cambridge (UK). Attualmente ricercatore, nel settore di Fluidodinamica, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca si incentrano sui vari aspetti del moto dei fluidi e sulle tecniche numeriche che vengono usate per il loro studio. In particolare, la sua attivit principale rivolta ad una migliore comprensione delle caratteristiche delle instabilit fluidodinamiche e del ruolo da esse svolto nel processo di transizione alla turbolenza. Liberata Guadagno nata a Salerno nel 1960 e laureata in Chimica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II presta servizio in qualit di ricercatore confermato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno dal 1996. La sua attivit di ricerca incentrata sullo studio delle correlazioni tra propriet chimico-fisiche, struttura, morfologia e durabilit di sistemi macromolecolari a differenti architetture organizzative (film e fibre di polimeri semicristallini e mesofasici). Attualmente, in collaborazione con lAlenia Aeronautica sta sviluppando sistemi self-healing per la formulazione di materiali destinati alla progettazione di veicoli aeronautici. I risultati di tale ricerca hanno portato alla produzione di diversi brevetti. La dott.ssa Guadagno , inoltre, autrice di numerosi articoli su riviste a rilevanza internazionale. Domenico Guida Nato a Salerno il 7 gennaio 1960. Coniugato con tre figli. Risiede a Battipaglia (SA). Laureato in Ingegneria Meccanica col massimo dei voti. Dal 2001 professore ordinario presso la Facolt di Ingegneria di Salerno dove insegna Dinamica dei Sistemi Meccanici. Le ricerche hanno riguardato le vibrazioni indotte dall'attrito, la lubrificazione fluidodinamica, la dinamica dei rotori, il progetto di innovativi attuatori piezoelettrici nonch aspetti teorici legati alle moderne tecniche d'identificazione. autore di ottanta pubblicazioni scientifiche. Dal 2004 l'attivit scientifica stata rivolta, principalmente, allo studio di problematiche tecnico-scientifiche relative a progetti di sviluppo industriale, realizzati in collaborazione con imprese private che operano nei settori: automotive, elettromedicale, automazione industriale e nautico. Nel corso di tali attivit sono stati prodotti diciannove reports tecnico-scientifici. stato valutatore di innumerevoli progetti di intereresse industriale finanziati dal Ministero dellIndustria e di progetti di ricerca di base finanzianti dal Ministero della Ricerca. Maurizio Guida Nato a Napoli nel 1948. Nel 1974 si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente professore ordinario, nel settore Statistica per la Ricerca Sperimentale e Tecnologica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione ed Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. In precedenza stato Dirigente di Ricerca del CNR presso lIstituto Motori di Napoli, dove ha diretto il Reparto di Statistica ed Affidabilit. I suoi interessi di ricerca sono nellambito dellAnalisi dellAffidabilit e Disponibilit di Sistemi e dellInferenza e Decisione Bayesiana. autore di oltre 40 lavori pubblicati sulle principali riviste internazionali nel settore dell'Affidabilit e della Statistica Applicata all'Ingegneria ed ha presentato numerose comunicazioni a convegni internazionali anche come conferenziere invitato.
Raffaele Iannone Nato a Salerno il 25 aprile 1974, si laureato con lode in ingegneria meccanica presso lUniversit degli Studi di Salerno discutendo una tesi dal titolo Proposta di unarchitettura software per la gestione della produzione in aziende di piccole dimensioni operanti in regime ATO. Dal 2001 collabora allattivit di ricerca del gruppo di Impianti Industriali Meccanici presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Ha partecipato ai progetti PRIN sulla quick response denominato WILD (2001) e WILDII (2002). Nel triennio 2001/2004 ha svolto il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Sistemi Produttivi Avanzati presso lUniversit degli Studi di Salerno, conseguendo il titolo di dottore di ricerca con la tesi dal titolo Tecniche avanzate per la gestione di catene e network di fornitura in contesti manifatturieri. Dal 2005 ricercatore presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno. Nel 2006 stato docente ufficiale del corso di Gestione degli Impianti Industriali del Corso di Laurea di Ingegneria Meccanica. Nel 2008, a seguito della valutazione dellattivit svolta, ha ottenuto la conferma nel ruolo di ricercatore. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente lottimizzazione dei processi produttivi mediante tecniche di simulazione, i sistemi ERP ed il supply chain management. Gerardo Iovane Nato a Salerno (SA), il 5 maggio 1972. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1996, il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica nel 2000 trascorrendo parte significativa del dottorato presso i Laboratori Internazionali del CERN di Ginevra, nel 2005 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, nel 2007 il titolo dellIstituto Alti Studi per la Difesa. Nel 2002 ricercatore universitario nel settore di Fisica Matematica e dal 2005 professore associato, nel settore Analisi Matematica, presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Attualmente i suoi interesse scientifici si focalizzano sui Metodi e Modelli Matematici applicati alle scienze esatte con particolare riferimento ai temi legati allo studio dei Sistemi Dinamici, della Complessit, della Sicurezza e della Biometria con nuove metodologie informatiche di image processing. E autore di circa centocinquanta articoli scientifici su riviste internazionali, libri, saggi e contributi a conferenza. E stato Direttore Scientifico prima e Direttore Generale poi del Centro di Ricerca CEMSAC; editore di diversi Riviste Scientifiche Internazionali. E Esperto Scientifico presso il Ministero dellUniversit e della Ricerca e presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali responsabile di diversi progetti di ricerca nazionali sulla Sicurezza; , inoltre, Consigliere Scientifico del Comandante del C4 (Comando Controllo Comunicazioni e Computer) della Difesa, membro dellOsservatorio Nazionale sulla Sicurezza (OSN) presso il CeMiSS del Centro Alti Studi Difesa (CASD), membro del Comitato Scientifico del Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica (Ce.A.S.), Rappresentante Nazionale alla NATO (per l RTA - Research and Technology Agency) per i Task Group: TG 50 NATO HLA Working Group e TG 51. Alfredo Lambiase Professore Ordinario di Impianti Industriali presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno, Dipartimento di Ingegneria Meccanica (dal 1994). Direttore dellIndustrial Liaison Office di Ateneo; Presidente della Commissione Spin Off di Ateneo; Componente del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio Osservatorio dellAppennino Meridionale; Presidente della Commissione Didattica Paritetica della Facolt di Ingegneria. Componente del Comitato Scientifico di riviste nazionali ed internazionali. Autore di pubblicazioni nazionali ed internazionali in atti di convegni e su riviste. Responsabile di progetti di ricerca finanziati dal MURST, dal CNR, dalla Regione Campania e dallUniversit di Salerno. Le attivit di ricerca sono state condotte principalmente nelle seguenti aree: Aspetti tecnicoeconomici nellautomazione di processi industriali manifatturieri; Simulazione di processi industriali manifatturieri; Sistemi di visione in ambienti industriali non strutturati; Ottimizzazione di tempi, costi e qualit nella gestione di sistemi industriali complessi; Impiego di costi parametrici per la stima dei costi di impianto; Manutenzione di impianti industriali; Programmazione e controllo della produzione in ambienti produttivi complessi; Analisi ergonomica con strumenti di Digital Factory; Applicazione della Digital Factory per lottimizzazione di attivit produttive; Applicazione della Realt Virtuale nello sviluppo prodotti e nellorganizzazione della produzione; Applicazione della Realt Virtuale per lottimizzazione della logistica. Paolo Luchini 1980: laurea con lode in Ingegneria Elettronica (Universita` di Napoli). 1983: ricercatore nel gruppo di Fluidodinamica (Universita` di Napoli). 1992: professore associato di Fluidodinamica (Universita` di Napoli). 1994: professore ordinario di Gasdinamica (Politecnico di Milano). 2000: professore ordinario del settore Fluidodinamica (Universita` di Salerno). Autore o coautore di 56 articoli scientifici su riviste recensite internazionalmente, di numerose presentazioni a congressi internazionali e di un libro dal titolo "Undulators and Free-Electron Lasers" per la Oxford University Press. Ha tenuto 10 conferenze su invito a congressi internazionali, tra cui il Workshop on Breakdown to Turbulence and its Control (Isaac Newton Institute, Cambridge, March 22-31 1999), l'ERCOFTAC Workshop on Adjoint Methods (Toulouse, 2123 June 1999), e la 4th EUROMECH Fluid Mechanics Conference (Eindhoven 19-23 November 2000). E` regolarmente consultato come revisore dalle piu' prestigiose riviste scientifiche nel settore della fluidodinamica, e dal gennaio 1999 e` associate editor dell'European Journal of Mechanics B/Fluids. Collabora con molteplici universita' e centri di ricerca italiani ed esteri, ed e` stato in piu' occasioni invitato presso l'Universita` di Oxford negli anni 1984-87,
presso il Politecnico di Losanna negli anni 1995-97 e presso l'Istituto di Meccanica dei Fluidi di Tolosa negli anni 19982003. I suoi interessi di ricerca hanno spaziato sia nella fluidodinamica che nell'elettrodinamica, con un'ampia gamma di approcci analitici e numerici; oggi si concentrano sulla propagazione e la ricettivita` di instabilita` fluidodinamiche e sulla statistica ed il controllo della turbolenza di parete. Francesca Michelino Ricercatore nel settore Ingegneria Economico-Gestionale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito di: supply chain management e cambiamento organizzativo (si analizza limpatto delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione sullorganizzazione, sui processi aziendali e sulle relazioni inter-impresa), logistica distributiva (si affronta il tema dellintegrazione logistica verticale, con particolare riferimento al settore dei beni di largo consumo), organizzazione per processi (si analizzano i modelli organizzativi orizzontali per lappiattimento della gerarchia, con particolare riferimento ai meccanismi di coordinamento intra- ed inter-unit, quali lavoro in team, utilizzo di obiettivi di performance comuni ed orientamento al cliente interno ed esterno), processo di sviluppo nuovi prodotti (si analizza il coinvolgimento dei fornitori nello sviluppo prodotto per prodotti complessi, si analizzano le strategie di outsourcing e lorganizzazione delle relazioni cliente-fornitore). socio ordinario della Associazione italiana Ingegneria Gestionale (AiIG), e membro della European Operation Management Association (EurOMA). autore di oltre 30 articoli su riviste nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Salvatore Miranda Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso lUniversit di Salerno nel 1997, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologie dei Materiali ed Impianti Industriali presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II nel 2002, discutendo la tesi: Politiche e strumenti innovativi per la gestione della manutenzione nelle imprese industriali. Abilitato allesercizio della professione di Ingegnere dal 1999; iscritto dallo stesso anno allAlbo dellOrdine della Provincia di Salerno. Membro delle associazioni ANIMP (Associazione Nazionale Impiantistica Industriale), AIMAN (Associazione Italiana Manutenzione) e AILOG (Associazione Italiana di Logistica e SCM). Dal 1 novembre 2002 Ricercatore (SSD ING-IND/17, Impianti Industriali Meccanici) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno; dal 1 novembre 2005 confermato in tale ruolo. La sua attivit scientifica, testimoniata da oltre 30 pubblicazioni scientifiche su atti di convegni e su riviste nazionali ed internazionali, nonch dalla partecipazione a numerosi progetti di ricerca (Ateneo ex-60%, PRIN, Legge 5 e Misura 3.17 Regione Campania), ha riguardato principalmente temi inerenti la gestione della produzione e della manutenzione industriale, la gestione dei progetti, lautomazione dei processi industriali manifatturieri, la gestione della supply chain, il reengineering dei processi aziendali, linnovazione di processo e di prodotto. Alessandro Naddeo Nato a Salerno il 30/03/1975. Laureato con il massimo dei voti in Ingegneria Meccanica nel 1999 presso lUniversit degli Studi di Salerno, con tesi svolta presso ELASIS S.c.p.A. (Sistema ricerca FIAT) e vincitrice del Premio ATA (Associazione Tecnica dellAutomobile). Dal 1999 al 2002, stato collaboratore alla ricerca presso il Dip. di Ing. Meccanica dellUniversit di Salerno con Borsa di studio. Dal 2001 al 2002 e stato impiegato presso Elasis S.c.p.A. nellente di Metodologie di Sviluppo Prodotto. Dal Dicembre 2002 Ricercatore del S.S.D. ING-ING/15 (Disegno e Metodi dellIngegneria) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Docente degli insegnamenti del Settore di afferenza per i corsi di Laurea in Ing. Meccanica, Ing. Chimica e Ing. Edile-Architettura. E' stato chairman ed editor in numerose Conferenze internazionali ed reviewer per Riviste e Conferenze internazionali. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dei Metodi di progettazione per lingegneria industriale con particolare riferimento ai metodi di progettazione non-standard (Logica Fuzzy, Axiomatic Design, AHP, Entropia Informazionale) e dei metodi e strumenti di Virtual Prototyping con applicazioni meccaniche e biomediche; e autore di oltre 50 pubblicazioni su riviste internazionali, testi di studio e in Convegni Internazionali. Gaetano Salvatore Palazzo Nato il 29/10/1950, si laureato con lode a Napoli presso la Facolt di Ingegneria Federico II, dove ha svolto ricerche presso gli Istituti di Tecnologie e di Meccanica Applicata. Nel 1986 ha preso servizio come tecnico laureato presso lIstituto di Ingegneria Meccanica della Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Nel 1994 ha vinto il concorso interno nazionale, per titoli e per esami, di Coordinatore Tecnico. Dal 1/11/2000 professore associato di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. E coordinatore di un progetto di ricerca Interlink, fa parte della commissione scientifica n. 9 di Ateneo per la valutazione dei progetti ex 60%, fa parte della commissione di Dipartimento per la sicurezza. La sua attivit di ricerca riguarda principalmente i settori seguenti: Materiali Compositi non Convenzionali; Trattamenti Superficiali e Termici su Leghe Leggere; Materiali Amorfi; Usura degli Utensili da Taglio. Roberto Palmieri Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, e nel 1973 ha vinto una borsa di studio in Ingegneria Meccanica. Attualmente professore associato, nel settore Tecnologie delle
Lavorazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito del Controllo Statistico di Processo. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca aziendali nazionali ed internazionali. Alfredo Paolillo Alfredo Paolillo nato nel 1972. Nel 2000 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 2004 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria dellInformazione. Dal 2002 ricercatore universitario nel settore Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano i sistemi di misura basati sullelaborazione numerica di segnali o di immagini digitali, e lo sviluppo e la caratterizzazione di sensori in fibra ottica. autore di articoli su riviste internazionali o presentati a conferenze nazionali e internazionali. stato responsabile scientifico di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Campania. Michele Pappalardo Ha conseguito la laurea "magna cum laude" in Ingegneria Meccanica nell'anno accademico 1965/66 presso l'universit di Napoli. Dal 1967 stato docente (assistente ordinario) di Gasdinamica presso l'Universit di Napoli. Attualmente Professore Ordinario del Settore ING-IND/15 e titolare dei corsi di Disegno di Macchine, Fondamenti e metodi della Progettazione Industriale e Grafica Computazionale Tecnica presso il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica dell'Universit degli Studi di Salerno. E' membro dei Comitati Scientifici e dei Comitati Organizzativi di diverse Conferenze Internazionali come IPMM (Canada), AMME (Poland), IMC (Ireland), ADM, ATA (Italia), ed altri. E' attualmente responsabile del Laboratorio di Applicazioni CAD/CAE e del Laboratorio di Prototipazione Rapida e Virtuale presso l'Universit di Salerno. Dirige un Gruppo di Ricerca costituito da professori ordinari, associati, ricercatori e dottorandi di ricerca, oltre a laureati a contratto. Il Gruppo di Ricerca del Prof. Pappalardo approfondisce i temi relativi alle Applicazioni di Prototipazione Virtuale nella Progettazione Industriale, alle Metodologie di Sviluppo Prodotto, alla Prototipazione Rapida per Applicazioni Meccaniche e Bio-Meccaniche, ai Metodi di Ottimizzazione nelle Applicazioni Industriali, all'uso di Logiche non Standard (Fuzzy, Reti Neurali, Entropia Informazionale ed altro) per la Progettazione Industriale, alle applicazioni CAD/CAE avanzate, allo Sviluppo di periferiche VR ed all'Analisi delle Informazioni. Su queste tematiche collabora con gruppi internazionali di ricerca ed e autore oltre 90 Lavori Scientifici presentati in varie conferenze internazionali, molti dei quali sono stati pubblicati su Libri o su riviste scientifiche internazionali. Il prof. Pappalardo ha progettato e collaudati vari impianti industriali, ha avuto, ed ha in corso, collaborazioni nell'ambito della progettazione e dell'innovazione tecnologica con varie industrie pubbliche e private (fra cui la FIAT e GM), con centri Bio-medici (Facolt di Medicina dell'Universit di Napoli) e con Centri di Ricerche. Nicola Pasquino E ricercatore universitario confermato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Laureato in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Salerno, successivamente ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II con una tesi di dottorato su: Modelli per la Gestione delle Funzioni di Negoziazione all'interno Supply Chain. Durante il suo periodo di formazione ha trascorso pi di un anno negli Stati Uniti dAmerica presso il Computer Manufacturing Lab dellUniversity of Maryland approfondendo le tematiche riguardanti lottimizzazione dei sistemi manifatturieri e raggiungendo un ottimo livello nella comprensione e nellutilizzo della lingua inglese sia scritta che parlata. E stato relatore di numerose tesi di laurea, ha presentato e pubblicato diversi lavori a conferenze, nazionali ed internazionali, ha partecipato alla stesura di due capitoli di un libro in pubblicazione da un editore internazionale ed ha tenuto diversi seminari presso scuole di specializzazione, enti di formazione, ed istituti universitari internazionali. Ha partecipato attivamente ai progetti ministeriali PRIN 05, 06 e 07, ed al consorzio internazionale interuniversitario CoDeSNet oltre che a progetti con Enti Pubblici quali ASL e Provincia ed aziende private per lapplicazione dei modelli teorici di negoziazione sviluppati. Svolge attivit di ricerca nel settore delle Tecnologie con particolare interesse verso le tecniche di gestione della produzione mirata alla mass customization, la gestione delle negoziazioni in ambito Supply Chain, lottimizzazione dei processi produttivi tramite limpiego di tecnologie innovative e la prototipazione rapida tramite sinterizzazione. Raimondo Pasquino Nato il 26 agosto 1943; si laureato nel 1969 a Napoli in Ingegneria Aereonautica. Ha iniziato l'attivit universitaria nel 1970 presso lIstituto di Tecnologie della Facolt di Ingegneria dell'Universit di Bari, ove stato borsista, poi assistente incaricato, assistente ordinario e, dal 1972-73, professore incaricato stabilizzato di Tecnologie meccaniche. E stato uno dei fondatori della Facolt di Ingegneria di questa Universit. Dal 1991 Professore ordinario di Tecnologia Meccanica ed ha tenuto linsegnamento di titolarit per gli allievi del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e, per supplenza, quello di Tecnologie Speciali. E membro affiliato allASME. E stato Preside della Facolt di Ingegneria dallA.A. 96/97 e componente della Giunta di Presidenza del Collegio dei Presidi di Ingegneria. E Rettore dellAteneo di Salerno dal I novembre 2001. Lattivit di ricerca svolta riguarda principalmente i seguenti filoni di ricerca: Misure di profili di superfici a geometria complicata, Metalli amorfi, Usura degli utensili da taglio.
Arcangelo Pellegrino Laureato in Ingegneria Meccanica nella.a. 1979-80 allUniversit di Napoli. Sino al 1987 ha svolto attivit professionale nella progettazione d'impianti industriali e fornitura di knowhow per l'industria privata. Dal 1988 al 2001 stato funzionario tecnico presso l'Istituto di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno, dove ha curato prima il Laboratorio Prove Materiali e successivamente il Laboratorio di Grafica Computazionale. Dal Luglio 2001 ricercatore del settore Disegno e Metodi dellIngegneria Industriale al DIMEC Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno. L'attivit scientifica si svolge nei seguenti settori d'interesse: ottimizzazione delle traiettorie nel CAM mediante curve interpolanti, sintesi delle tolleranze, analisi delle immagini, progettazione meccanica, metodi di progettazione, logica Fuzzy, prototipazione rapida. E titolare di un brevetto. Giovanni Petrone Giovanni Petrone nato a Salerno nel 1975, si laureato in Ingegneria Elettronica nel 2001 presso lUniversit degli Studi di Salerno. Nel 2004 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica presso lUniversit di Napoli Federico II. Dal 2005 in ruolo come ricercatore (SSD ING-IND 31 Elettrotecnica) presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano lanalisi e la progettazione di circuiti a commutazione in applicazioni power management per sistemi di telecomunicazione, sistemi di produzione dellenergia da fonti rinnovabili, analisi di tolleranza e progetto robusto di circuiti elettronici. co-autore di tre brevetti e di diverse pubblicazioni su riviste internazionali e atti di conferenze nazionali e internazionali. Svolge regolarmente funzioni di revisore per le riviste a diffusione internazionale: IEEE Transactions on Power Electronics, IEEE Transactions on Industrial Electronics, IEEE Transactions on Industry Application, IEEE Transactions on Control Systems Technology, International Journal on Progress in Photovoltaics: Research and Applications. Cesare Pianese E nato nel 1961. Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit Federico II di Napoli; ha lavorato (1987/88) presso il Centro Ricerche Fiat, ha conseguito (1989/90) con onori il Diploma Course in fluidodinamica presso il von Karman Institute (Belgio) e nel 1992 il titolo di Dottore di Ricerca. Attualmente professore ordinario nel settore Macchine a Fluido presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano i motori automobilistici, i sistemi di propulsione ibridi e le celle a combustibile. autore di oltre 100 lavori scientifici pubblicati sia su riviste internazionali sia in atti di congressi internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca anche in collaborazione con enti di ricerca stranieri. Antonio Piccolo Antonio Piccolo nato a Marzano Appio (CE) nel 1949 ed professore ordinario nel settore disciplinare Sistemi Elettrici per lEnergia (ING-IND/33) presso lUniversit degli Studi di Salerno dal 1990. I principali temi di ricerca trattati riguardano la pianificazione e la gestione delle reti elettriche di distribuzione di media e bassa tensione, lo sviluppo della Generazione Distribuita sulle reti di distribuzione, le metodologie per il controllo della Generazione Distribuita da fonte rinnovabile, lapplicazione di metodologie softcomputing per la gestione e la pianificazione del sistema elettrico, lapplicazione di tecnologie IC ai sistemi elettrici e ai sistemi di trasporto, tecniche di controllo e gestione innovative per il trasporto pubblico. autore/coautore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche internazionali e nazionali e revisore scientifico per riviste internazionali. Joseph Quartieri E Professore Ordinario di Fisica Sperimentale presso la Facolta di Ingegneria dellUniversita di Salerno. E co/autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. Ha insegnato o insegna Fisica I, Fisica II, Elettronica Quantistica, Complementi di Matematica , Probabilita e Statistica, Analisi dei Dati Fisici per lIngegneria, Ottica e Acustica, Fisica Medica, etc. nelle Facolta di Ingegneria e Medicina (Universita di Napoli Federico II, Roma Tor Vergata, ed (oggi) Salerno). In questultima stato anche Consigliere di Amministrazione. E componente della Commissione Disabilit dellAteneo di Salerno da oltre otto anni. Gi componente della Giunta Disabilit dellAteneo di Salerno. E Delegato alla Disabilita per la Facolta di Ingegneria. Gi responsabile della collaborazione con lUniversita di Kangnung in Korea. Gi responsabile delle ricerche teoriche e sperimentali espletate dal Gruppo dei Fisici di Ingegneria in Fisica Subnucleare. Attualmente responsabile del Settore Fisica Ingegneria. E Tecnico Competente in Acustica Ambientale della Regione Campania. Docente presso la Facolta di Medicina a Salerno. Componente della Commissione Didattica e Paritetica della Facolta di Ingegneria dellAteneo di Salerno. Gia Docente presso Facolta di Medicina della II Universit di Napoli. E membro della collaborazione ENVIRAD_SPLASH per il monitoraggio sul territorio nazionale dei livelli di Radon. Carlo Renno professore associato del settore scientifico-disciplinare Fisica tecnica Industriale, nato nel 1969 a Napoli, ove nel 1996 si laureato in Ingegneria Meccanica. Svolge la sua attivit di ricerca nel campo della termodinamica applicata e della trasmissione del calore, con particolare attenzione alla tecnica del freddo. Nellambito della tecnica del freddo si interessato allo studio degli impianti operatori a compressione di vapore, oggetto sia di indagini sperimentali che
analitico-numeriche. I principali argomenti di ricerca sviluppati sono: valutazione delle prestazioni energetiche e dellimpatto ambientale dei fluidi refrigeranti; modellistica dei componenti di un impianto operatore; ottimizzazione energetica di impianti operatori a compressione di vapore; determinazione di sistemi innovativi capaci di controllare la capacit frigorifera di un impianto a compressione. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca. Lattivit scientifica testimoniata da circa 30 articoli pubblicati sia su riviste internazionali che su atti di convegni internazionali. Abdelaziz Rhandi Abdelaziz Rhandi nato a Casablanca in Marocco, il 02 agosto 1964. Ha conseguito la Laurea in Matematica e Fisica ed un Master in Matematica nel 1987, presso l lUniversit di Marrakesh. Nel 1988 ha conseguito il Diplome des tudes approfondies de mathmatiques et applications (D.E.A) allUniversit di Besancon, in Francia. Infine ha conseguito due dottorati di Ricerca, il primo presso lUniversit di Besancon nel 1990 ed il secondo presso lUniversit di Tubingen nel 1994 nel medesimo settore. professore, nel medesimo settore, dal 1994 presso lUniversit di Marrakesh e dal 2007 presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Matematica Applicata (DIIMA) dellUniversit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: Teoria dei Semigruppi, Teoria degli Opertori Ellittici, Equazioni paraboliche in spazi finito e infinito-dimensionali, Storia della matematica araba e dellastronomia. autore di oltre 50 articoli pubblicati su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Stefano Riemma E nato a Napoli il 22 marzo 1964, si laureato con lode, in 5anni in ingegneria meccanica. E stato responsabile di produzione in unazienda Aeronautica di rilevanza nazionale. Nel 1997 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Impianti Industriali. Dal 1994 al 1997 ha tenuto per contratto, presso lAteneo del Sannio, il corso di Sistemi di Produzione Automatizzati, nel periodo 1997-99 ha tenuto per contratto,presso lAteneo di Salerno, linsegnamento di Impianti Industriali. Nel 1998 ha preso servizio presso lUniversit degli studi di Salerno in qualit di professore associato. Nel 2002 ha vinto il concorso per posto di professore ordinario ed ha preso servizio presso lo stesso Ateneo salernitano in qualit di professore straordinario. Dal 2005 professore ordinario. E titolare dei corsi di Gestione degli Impianti Industriali e di Gestione della Produzione. E responsabile scientifico di numerose convenzioni di ricerca con aziende private su temi di specifico interesse industriale. E autore di oltre 60 articoli di ricerca sui temi della gestione della produzione e dellautomazione dei processi manifatturieri; i risultati dellattivit di ricerca sono pubblicati su riviste internazionali quali International Journal of Production Research, International Journal of Flexible Manufacturing Systems, International Journal of Computer Integrated Manufacturing.E socio APICS, POMS, ANIMP e INFORMS Gianfranco Rizzo Nato a Napoli nel 1952. Laurea con lode in Ing. Meccanica, Univ.di Napoli (1975). Ha lavorato presso FIAT (1977), Istituto Motori CNR (1978-81), Univ. di Napoli (1982-92) ed Univ.di Salerno (1992-). Prof.Ordinario nel settore IND/ING08 dal 2000. Ha prodotto oltre 100 lavori scientifici, su controllo, sperimentazione e modellistica dei motori a combustione interna, sul progetto ottimizzato di sistemi energetici e turbomacchine, sugli impianti eolici ed ibridi, sui veicoli ibridi e solari, sulla modellistica e gestione ottimale delle risorse naturali. Autore di testi didattici multimediali ed on-line su macchine e sistemi energetici. Chair della Technical Committee IFAC (International Federation of Automatic Control) "Automotive Control". Best Paper Award allAVEC04 Conference, Arnhem, NL. Membro della IPC, Chairman e Associated Editor di numerosi congressi internazionali. Coordinatore scientifico di progetti europei, di progetti nazionali PRIN, di progetti regionali e di numerosi progetti con lindustria. Presidente Associazione Musicateneo. Alessandro Ruggiero E nato a Salerno il 10 Marzo 1971. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit degli Studi di Salerno nel marzo 1996. Nello stesso anno ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1997 al 1999 ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Tribologia (XIII ciclo -Universit di Pisa-). Dal 1/11/1999 al 3/2/2005 stato in servizio in qualit di Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno (dal dicembre 2001 confermato nel ruolo dei Ricercatori). Dal 3/2/2005 ad oggi Professore Associato (SSD ING-IND/13) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Eautore di pi di 60 pubblicazioni scientifiche di livello internazionale sui temi della lubrificazione di sistemi meccanici, engine friction, dinamica dei rotori, controllo delle vibrazioni e del rumore, biomeccanica. Saverio Salerno E nato a Roma il 20 luglio 1953. Ha conseguito la Laurea in Matematica con lode presso l'Universit di Pisa nel 1974. Ha conseguito, inoltre, il Diploma in Matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 1978 professore incaricato presso la Facolt di Scienze dell'Universit di Salerno; professore associato di Analisi Matematica presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno dal 1983, professore straordinario di Analisi Matematica dal 1987 e professore ordinario di Ricerca Operativa dal 2001 presso la suddetta Universit. autore di circa novanta lavori e quattro volumi pubblicati per la maggior parte su riviste internazionali su argomenti di Teoria dei Numeri, Analisi
Matematica, Matematica Applicata e Informatica Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Applicata dellUniversit di Salerno. Attualmente, svolge e coordina attivit di ricerca di base e applicata anche in Informatica, Simulazione, Didattica e Divulgazione Scientifica, Software Matematico ed autore di numerosi lavori scientifici in tali settori. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Paola Scarfato La dott.ssa Paola Scarfato nata a Vico Equense (NA) il 21 luglio 1970. Il 29 ottobre 1993 ha conseguito con lode la laurea in Chimica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. Il 29 gennaio 1999 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologie Chimiche e dei Nuovi Materiali XI Ciclo, presso lUniversit degli Studi di Palermo. Nel giugno 1999 risultata vincitrice di una borsa di studio post dottorato di durata biennale presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit di Salerno, per attivit di ricerca nellarea culturale Scienza e Tecnologia dei Polimeri. Dal 1999 al 2003 ha svolto attivit di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit di Salerno e poi presso il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione dellUniversit di Napoli Federico II, nellambito di due assegni di ricerca biennali. Nel settembre 2003 risultata vincitrice di un concorso pubblico per ricercatore universitario presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno (settore scientifico disciplinare CHIM/07), dove in servizio dal 1 gennaio 2004. Attualmente svolge la propria attivit scientifica presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit degli Studi di Salerno. Ha pubblicato 26 lavori scientifici su riviste internazionali e oltre 70 lavori su atti a convegno nazionali e internazionali. Edoardo Scarpetta E laureato in Fisica Generale col massimo dei voti presso lUniversit di Napoli. Prima borsista di ricerca ed esercitazioni, poi ricercatore confermato di Fisica Matematica (dal 1981) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Vincitore di concorso nazionale, dal 1999 professore associato nel SSD MAT/07 presso la suddetta Facolt. Attualmente, titolare dei corsi di Matematica III e Matematica IV nellarea didattica di Ingegneria Meccanica. Ha tenuto per supplenza vari corsi di Matematica I e Matematica II (ex Analisi matematica, Geometria). La sua attivit di ricerca si svolge principalmente nel campo della propagazione ondosa in solidi elastici danneggiati, studiando in particolare problemi di scattering con approcci analitici. E autore di una cinquantina di lavori pubblicati quasi esclusivamente su riviste internazionali; vanta inoltre numerose comunicazioni a Congressi nazionali ed internazionali. Svolge regolarmente attivit di referee per due riviste edite dalla Elsevier. E membro da diversi anni del Gruppo Nazionale per la Fisica Matematica dellINdAM (ex CNR), ed ha costantemente partecipato ai Programmi di ricerca cofinanziati (PRIN) in varie Unit Locali. Silvia Scarpetta Laureata in Fisica con votazione 110/110 cum laude nel 1995 presso 'Universit di Napoli `Federico II''. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica, presso l'Universit degli studi di Salerno. E ricercatrice in Fisica della Facolt di Ingegneria dell' Universit degli Studi di Salerno 2002. L'attivit scientifica della Dr. Silvia Scarpetta si e' incentrata sulle seguenti linee di ricerca: Meccanica statistica delle reti neurali e Applicazioni dei metodi della fisica teorica a problemi biologici. Architetture e algoritmi neurali, e applicazioni delle reti neurali alla discriminazione e al riconoscimento automatico di immagini satellitari. Adolfo Senatore ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tribologia presso lUniversit di Pisa con una dissertazione su modelli per la stima delle perdite meccaniche in un motore a combustione interna. Afferisce al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno dal 2002, settore scientifico disciplinare ING-IND/13 Meccanica Applicata alle Macchine. I principali interessi di Ricerca riguardano: la modellazione dellinterazione dattrito ed i meccanismi di lubrificazione nei motori a combustione interna; lanalisi teorico/sperimentale di frizioni a secco per applicazioni automotive con riferimento a trasmissioni manuali robotizzate; la dinamica dei rotori su cuscinetti fluidodinamici; lanalisi sperimentale delle vibrazioni di dischi rotanti e travi uniformi con riferimento agli effetti di irrigidimento da forza centrifuga. In particolare, l'attivit svolta ha dato luogo a circa 70 pubblicazioni scientifiche, presentate a Congressi nazionali ed internazionali o pubblicate su riviste internazionali. Partecipa a progetti di Ricerca comunitari e nazionali o convenzioni di Ricerca con enti e privati in qualit di componente o coordinatore. E membro della Commissione Socrates/Erasmus dellArea Didattica di Ingegneria Meccanica, nonch componente del collegio Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. Docente di contatto, nell'ambito del Programma Socrates/Erasmus, con le sedi: EUITI/UPM - Universidad Politcnica de Madrid (E), CTD - Univerza v Ljubljani (SLO), Universitatea Politehnica din Bucuresti (RO), EPS - Universidad de Cordoba (E), SUPSI Lugano (CH). Vincenzo Sergi E professore ordinario di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno nella quale titolare dei corsi di Tecnologie Generali dei Materiali e di Produzione Assistita da Calcolatore. Gi titolare della cattedra di Tecnologia Meccanica presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Roma Tor Vergata ed, in precedenza, della cattedra di Produzione Assistita da Calcolatore presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit
di Napoli Federico II. Dal 2002 coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. Lattivit di ricerca si sviluppa secondo due principali direttrici: la prima riguarda la simulazione numerica ad eventi discreti per la ottimizzazione delle lavorazioni meccaniche e delle prestazioni di sistemi produttivi avanzati, mentre la seconda relativa alla ottimizzazioni di lavorazioni mediante fascio laser e loro integrazione nei sistemi manifatturieri. autore di circa 100 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali o inseriti come atti di prestigiose conferenze internazionali. Giovanni Spagnuolo E nato nel 1967. Nel 1993 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica presso lUniversit Federico II di Napoli. Attualmente professore associato, nel settore Elettrotecnica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dellelettronica di potenza per le fonti energetiche rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, e della modellistica e del controllo di celle a combustibile. Associate Editor di IEEE Transactions on Industrial Electronics, rivista per la quale anche editore di due Special Issue, ed autore di circa 100 articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. E responsabile di alcuni progetti di ricerca e convenzioni con aziende ed co-autore di tre brevetti internazionali. Vincenzo Tibullo E nato a Napoli il 19 dicembre 1966. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1994 presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II, e il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica nel 2006 presso l'Universit degli Studi di Salerno. Dal 2005 Ricercatore Universitario nel Settore Scientifico Disciplinare MAT/07 (Fisica Matematica), presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Applicata (DIIMA) dell'Universit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: propagazione ondosa in presenza di cracks, soluzioni fondamentali in termoelasticit per continui micropolari, propagazione di onde acustiche in continui stratificati, problemi dinamici per miscele di continui termoelastici. E autore di 15 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Walter Zamboni Walter Zamboni nato a Napoli il 2 gennaio 1977. Nel 2001 si laureato con lode in Ingegneria Elettrica presso l'Universit degli Studi di Napoli "Federico II". Nella stessa universit ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria Elettrica nel 2004. Nel 2003 stato "Visiting Scientist" al CRPP-Superconductivity, Villigen, Svizzera, e "Stager" al CERN (Svizzera). Dal 2005 al 2008 stato assegnista di ricerca presso il DAEIMI, Universit degli Studi di Cassino e dal 2006 al 2008 stato professore a contratto di Teoria dei Circuiti presso l'Universit degli Studi del Sannio. Dal marzo 2008 ricercatore presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca sono principalmente nell'ambito della modellistica numerica dei campi elettromagnetici, della superconduttivit applicata, delle nanotecnologie e dell'elettronica di potenza. Elvira Zappale Nata a Salerno il 2 agosto 1975. Il 16 luglio 1997 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 2002 il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. Dal 2000 al 2003 stata titolare di cattedra per Matematica e Fisica presso la Scuola Secondaria Superiore. Dall1 gennaio 2004 ricercatore nel settore scientifico disciplinare MAT/05 (Analisi Matematica) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno. Lattivit di ricerca si svolge prevalentemente nellambito del Calcolo delle Variazioni con particolare attenzione alle applicazioni della Matematica alla Meccanica dei Continui per quel che concerne le strutture sottili, le tecniche di omogeneizzazione per materiali compositi, i materiali non semplici e la frattura. Pi recentemente la ricerca si rivolta anche alle Equazioni alle derivate parziali ed alle problematiche dell Analisi Matematica che intervengono nei modelli di decomposizione delle immagini. Dal 2000 ha stabili rapporti scientifici con il Center for Nonlinear Analysis della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (PA) USA. autrice di articoli su riviste internazionali e tiene comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Partecipa a progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Francesco Zirpoli Si laureato in Economia e Commercio presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II nel 1994. Ha conseguito nel 1998 il titolo di Master of Philosophy in Management Studies presso l'Universit di Cambridge, U.K. e, nel 2000, il titolo di Dottore di Ricerca in Economia Aziendale presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente Ricercatore presso il DIMEC dell'Universit di Salerno dove ha lavorato come cultore della materia dal 1997 e assegnista di ricerca dal 1999. I suoi interessi di ricerca sono incentrati sullo sviluppo prodotto, sulle relazioni clientefornitore e sulle strategie di make or buy. autore su tali temi di numerose pubblicazioni apparse su riviste nazionali ed internazionali.
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2Anno Semestre I I I-II I-II I-II II Tot Crediti 9 6 6+6 6+6 3+9 6 57 Disciplina MATEMATICA III ELETTROTECNICA I TERMODINAMICA E TRASMISSIONE DEL CALORE TECNOLOGIA MECCANICA RESISTENZA DEI MATERIALI ED ELEMENTI DELLE MACCHINE MECCANICA DEI FLUIDI
3Anno Semestre I I I I-II I-II II II Tot Crediti 12 6 6 12 12 12 3 63 Disciplina MECCANICA APPLICATA ALLE MACCHINE GRAFICA COMPUTAZIONALE TECNICA MISURE INDUATRIALI PROGETTAZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRALI MACCHINE E SISTEMI ENERGETICI ESAMI A SCELTA TESI (elaborato finale)
IMPIANTI ED ENERGIE RINNOVABILI 6 CFU ANALISI DEI DATI FISICI IN INGEGNERIA 6 CFU ELETTROTECNICA 2 6 CFU
Sistemi Integrati di Produzione .................................................................................................... 109 Studi di Fabbricazione ................................................................................................................. 113 Tecnica del Controllo Ambientale ............................................................................................... 115 Tecniche e Normative di Collaudo .............................................................................................. 117 Tecnologie delle Saldature e delle Giunzioni .............................................................................. 119 Tecnologia Meccanica ................................................................................................................. 121 Tecnologie Generali Dei Materiali .............................................................................................. 123 Termodinamica e Trasmissione del Calore .................................................................................. 125
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso ha la finalit di fornire allallievo ingegnere i mezzi adeguati alla rappresentazione, interpretazione e trattamento dei dati derivanti da misure ed esperimenti. Sviluppare le capacit di analisi e sintesi di semplici circuiti meccanici ed elettronici e la conoscenza di elementi di base di acustica fisica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito dellanalisi dei dati fisici, dei metodi di analisi dei dati sperimentali e delle relative tecniche statistiche. Acquisizione delle metodologie di studio di semplici circuiti meccanici ed elettronici e dei concetti fondamentali dellanalisi di segnali sonori. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper gestire un campione di dati sperimentali determinandone le propriet statistiche e verificandone la capacit predittiva in maniera tale da comprendere la bont della misura. Definizione dei concetti di base necessari alla realizzazione di una misura sperimentale ed alla sua comprensione in ambito acustico. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper comprendere qual lo schema pi opportuno per lanalisi di un campione di dati sperimentali e come determinare le condizioni necessarie alla implementazione di una misura fisica in ambito meccanico ed elettronico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato allanalisi dei dati fisici per lingegneria. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze della fisica di base, con particolare riferimento, in relazione ai corsi di Fisica I e Fisica II, a concetti di meccanica ed elettromagnetismo. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un tema da analizzare sotto la supervisione del docente ed in maniera interattiva con lui. Vengono proposti quesiti che permettono di approfondire lo studio di un campione di dati fisici significativi per lingegneria, verificando la reale capacit degli studenti di gestire una misura sperimentale. Analogamente, sia per quanto riguarda lo studio dei circuiti meccanici ed elettronici che per quanto riguarda lanalisi della propagazione di onde sonore vengono proposti problemi aventi la finalit di migliorare gli schemi di ragionamento e di indagine degli allievi coinvolti.
Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Presentazione dei dati sperimentali Metodi fisici a confronto Risultati da misure statistiche Risultati da misure statistiche Metodi fisici a confronto Onde Acustiche e meccaniche Onde Acustiche e meccaniche Totale Ore Contenuti specifici Cenni di statistica descrittiva. Grafici, Diagrammi, Scale, GPN, etc. Confronto meccanica di Newton, dAlembert, Eulero, Lagrange Distribuzioni di Bernoulli, di Poisson e di Gauss. Teorema di Bayes e sistemi omonimi. Inferenze e confronti. Test Chi-quadro: Tabelle di contingenza Impedenze meccaniche ed elettriche, Trasferimento di potenza, Reti meccaniche, Algebra dei blocchi Onde meccaniche e acustiche. Analisi di Fourier, DFT, FFT. Ore Lez. 0 2 2 2 2 Ore Eserc. 0 0 2 2 2 Ore Lab. 1 1 0 0 0
4 4 16
1 1 8
2 2 6
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Analisi Numerica: risoluzione di equazioni non lineari, interpolazione, sistemi lineari, tecniche di integrazione numerica, approssimazione degli autovalori di una matrice, risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie. Gli obiettivi formativi del corso consistono nellacquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonch nella capacit di utilizzare i relativi strumenti di calcolo per risolvere problemi di ingegneria di media ed alta complessit. Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze matematiche ed informatiche di base e completare tali conoscenze mediante metodi numerici classici dellAnalisi Numerica. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione in laboratorio volta a favorire la comprensione dei concetti. Competenze e capacit in uscita dal corso Competenze relative a: Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi Uso corretto del linguaggio caratteristico dellAnalisi Numerica. Affrontare ed analizzare vari problemi di ingegneria dal punto di vista numerico. Caratteristiche e propriet di modelli ingegneristici che possono essere risolti solo in forma numerica. Capacit di: Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi numerici classici. Analizzare, con luso del calcolatore, il comportamento di sistemi di alta e media complessit e fornirne, per tali sistemi, le opportune approssimazioni numeriche. Risolvere esercizi non complessi, senza laiuto del calcolatore, relativi a problemi classici di Analisi Numerica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) 1. comprensione della terminologia utilizzata nellambito dellanalisi numerica; 2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione; 3. conoscenza dei concetti fondamentali dellanalisi numerica; Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi numerici. 2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni. 3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi numerici. 4. Saper trattare numericamente dei modelli con luso del calcolatore. Autonomia di giudizio (making judgements) 1. Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere in maniera efficiente un problema numerico. 2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un problema numerico. Abilit comunicative (communication skills) 1. Saper lavorare in gruppo. 2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica numerica. Capacit di apprendere (learning skills)
1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. 2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richiesti i seguenti prerequisiti: - conoscenze relative alla risoluzione di equazioni non lineari; - conoscenze relative allinterpolazione polinomiale; - conoscenze relative allapprossimazione degli autovalori e alle soluzioni dei sistemi lineari; - conoscenze relative alla tecniche di integrazione numerica; - conoscenze relative alla risoluzione numerica di equazioni differenziali ordinarie. Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Ore Ore Argomenti Contenuti specifici Lez. Eserc. Introduzione allAnalisi Numerica. Caratteristica degli 2 / Teoria degli errori errori di approssimazione. Metodi numerici per la risoluzione di equazioni non lineari: metodo di Newton, metodo di bisezione, 3 / Equazioni non lineari metodo delle secanti. Tecniche principali di interpolazione polinomiale: Interpolazione polinomio di Lagrange, polinomio di Newton, retta di 3 / polinomiale regressione. Risoluzione di sistemi lineari: metodi diretti e metodi iterativi. Principali metodi diretti: metodo di Cramer; Sistemi lineari 3 / metodo di Gauss. Metodi iterativi: metodo di Gauss Seidel e metodo di Jacobi. Formule di quadratura numerica: formule di Newton Cotes. Formula semplice dei trapezi; formula composta Integrazione numerica dei trapezi con e senza suddivisione uniforme; formula 2 / composta di Cavalieri Simpson con e senza suddivisione uniforme. Metodi principale per il trattamento numerico degli Autovalori auto valori: regola di Gershgorin. Metodo delle 1 / potenze. Equazioni differenziali Trattamento numerico di un generico problema del primo ordine. Metodi numerici di Eulero esplicito, 1 / ordinarie Eulero implicito, Cranck Nicholson. Introduzione al Potenzialit numeriche del software Matematico e suo Software per la utilizzo per la risoluzione di problemi di calcolo / 5 Computazione algebrico e numerico. Programmazione con Software per la Computazione Totale Ore Testi di riferimento Appunti delle lezioni. Funzioni built in e funzioni predefinite dallutente. Funzioni definite dallutente per la costruzione di metodi numerici.
/ 15
10 15
Autonomia di giudizio (making judgements) Saper determinare in maniera ottimale e rapida i criteri di modellazione di elementi, assiemi e superfici di stile. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle Applicazioni del Disegno Assistito e conoscere le terminologie tecniche in lingua italiana e inglese. Saper motivare le scelte e le procedure di realizzazione e di utilizzo del modello virtuale. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati richiesta la conoscenza delle norme del Disegno Tecnico Industriale e luso dellelaboratore elettronico, nonch le conoscenze di base del Disegno Assistito. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati elaborati, sia grafici che numerici, da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Nellambito dellelaborazione grafica, lallievo opera con il software ThinkDesign, sia in ambiente 2D che in ambiente 3D, lavorando con il modulo di modellazione solida e con il modulo di modellazione per superfici (B-Rep). Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr principalmente con una prova grafica al calcolatore e infine con colloquio orale.
1 7
3 4 15 23
Testi di riferimento M.E. Mortenson, Modelli Geometrici in computer graphics McGraw-Hill J. Gallier, Curves and surfaces in geometric modeling Morgan Kaufmann Publishers G. Bertoline, E. Wiebe, Fondamenti di comunicazione Grafica McGraw-Hill K. Lee, Principles of CAD/CAM/CAE systems Addison-Wesley Appunti e slide del corso: http://elearning.dimec.unisa.it Manuali operativi
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Nel corso, offerto a studenti del terzo anno del corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, vengono presentati i principali tipi di motori primi di pompe e compressori in uso nellautomazione a fluido. Sono presentate le principali caratteristiche meccaniche per il loro utilizzo nellambito del sistema. Vengono decritti i principali tipi di attuatori lineari e rotativi per la realizzazione di assegnante funzioni di movimento e posizionamento con particolare attenzione alla componentistica meccanica. tratta da cataloghi commerciali. Inoltre sono trattati i criteri di simulazione con riferimento a software applicativi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Competenze relative alla descrizione dei principali componenti o gruppi ed apparecchiature di larga applicazione nei sistemi di automazione a fluido Capacit di riconoscere e scegliere, in base alle condizioni funzionali e di impiego, uno o pi componenti meccanici di attuazione presenti nei sistemi di automazione Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere i fondamenti della resistenza dei materiali. Saper analizzare il comportamento cinematico e dinamico di semplici meccanismi. Conoscere i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per effettuare unanalisi delle tensioni e deformazioni allo scopo di dimensionare un semplici componenti meccanico, ed ottimizzando il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche, fisiche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale, discussione di un elaborato progettuale.
Aspetti generali
Componenti e funzioni
8 11
2 2
Testi di riferimento Appunti e dispense dalle lezioni ed esercitazioni e testi di riferimento. H. Speich, A Bucciarelli Manuale di Oleodinamica,m Tecniche Nuove, Milano 2002 U. Belladonna - Elementi di Oleodinamica, Hoepli, Milano, 2001 Cataloghi e documentazione tecnica su componentistica meccanica ed elettromeccanica
Chimica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: I Docente: Prof. Guadagno Liberata Prog. Paola Scarfato Semestre: I Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: CHIM/07
Codice: 0610300001
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Studio, comprensione e razionalizzazione dei fenomeni chimici, ovvero strutturazione della materia e sue trasformazioni fisiche e chimiche. Tra i risultati previsti per lapprendimento rientra lo sviluppo di una visione atomistica delle sostanze e le competenze per connettere le osservazioni macroscopiche con la visione atomistica delle reazioni. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei concetti fondamentali della chimica sulla base degli obiettivi concettuali pianificati dal docente. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Agli studenti richiesto di sapere individuare le possibili applicazioni dei concetti fondamentali acquisiti. Autonomia di giudizio (making judgements) Rilevanti applicazioni ingegneristiche, risoluzione dei problemi e comprensione concettuale sono tre temi integrati, anche se distinti, che si intrecceranno durante lo svolgimento del corso e saranno evidenziati in diversi modi che, nel complesso, funzioneranno come guida per sollecitare gli studenti a sviluppare i propri obiettivi di valutazione analitica e critica. Abilit comunicative (communication skills) Agli studenti richiesto di sapere esporre oralmente un argomento con la capacit di correlare gli aspetti fenomenologici della chimica con i processi che avvengono a livello atomico e molecolare. Capacit di apprendere (learning skills) Agli studenti richiesto di sapere applicare le conoscenze acquisite durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati in contesti di interesse attuale. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base, con particolare riferimento alle strutture algebriche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti la risoluzione di problemi chimici che rappresentano lespressione in forma concreta e quantitativa dei concetti che vengono di volta in volta erogati nelle lezioni teoriche. Il metodo di risoluzione dei problemi scelto in modo da porre in risalto il ragionamento ed basato su un procedimento a tappe; allo step iniziale di comprensione del problema segue la fase di pianificazione e risoluzione. La fase di pianificazione serve a riflettere su come risolvere il problema prima di manipolare i valori numerici. Lultima fase, quella di verifica, promuove labitudine a valutare la ragionevolezza della risposta e a verificare la coerenza con i principi fondamentali della chimica.
Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Atomi e cariche elettriche. Peso atomico e molecolare. Concetto di mole. Elettrone. Energia di ionizzazione e affinit elettronica. Massa degli atomi e delle molecole. Modello attuale dellatomo di idrogeno. Significato della funzione donda. Aufbau degli atomi e loro configurazione elettronica. Tavola periodica. Formule chimiche. Legame ionico. Legame covalente. Delocalizzazione degli elettroni e risonanza. Ibridizzazione e geometria molecolare. Legame metallico. Interazioni deboli e stati condensati. Caratteristiche di valenza degli elementi in relazione alla loro posizione nel sistema periodico. Numero di ossidazione. Reazioni chimiche ed equazioni di reazione. Reazioni di ossido-riduzione. Pressione. Legge di Boyle. Legge di Charles e Gay-Lussac. Scala assoluta della temperatura. Equazione di stato dei gas perfetti. Pressioni parziali e legge di Dal ton. Gas reali. Propriet dei solidi. Reticoli e celle elementari. Descrizione di alcuni reticoli cristallini.. Tipi di solidi. Solidi covalenti, molecolari, ionici e metallici. Liquidi. Equilibrio solido-liquido, solido-gas e liquido-gas. Diagrammi di stato. Diagramma di stato dellacqua e del biossido di carbonio. Generalit. Legge di azione di massa. Effetto della temperatura sullequilibrio chimico. Equilibri omogenei ed eterogenei. Dissociazione elettrolitica dellacqua. Acidi e basi. Prodotto di solubilit. Potenziale allelettrodo e celle galvaniche. Ore Lez. Ore Eserc.
10
Legame chimico
10
Stechiometria
4 4 2 40 7 3 20
Testi di riferimento D.W. Oxtoby Chimica Moderna EDISES (Napoli) Bandoli-Dolmella-Natile Chimica di Base EDISES (Napoli) Schiavello-Palmisano Fondamenti di Chimica EDISES (Napoli).
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il modulo di insegnamento intende fornire agli studenti la conoscenza delle principali tecniche e strumentazioni di misura per lanalisi ed il controllo del rumore industriale, secondo quanto previsto dalla vigente normativa. Il corso prevede esercitazioni in laboratorio ed in campo al fine di consentire agli studenti di acquisire dimestichezza con le moderne strumentazioni fonometriche e con i software di post elaborazione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze circa le fenomenologie fisiche di base legate alle vibrazioni ed alle emissioni acustiche. Scelta ed allestimento delle strumentazioni di misura opportune. Conoscenza della normativa vigente. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper allestire una catena di misura fonometrica. Saper eseguire una campagna di misure ai sensi delle vigenti normative. Elaborare ed interpretare i dati ottenuti. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i le tecniche ed i metodi per il contenimento del rumore in alcune realt industriali. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Grandezze acustiche fondamentali, livelli sonori; analisi in frequenza; le curve di ponderazione in frequenza; catena di misura per la misura del rumore, microfoni: classificazione e principio di funzionamento, il fonometro: calibrazione e funzionamento; metodi di misura; intensimetria acustica; determinazione della potenza sonora. Software di post elaborazione ed interpretazione dei risultati, cenni di analisi statistica dei dati. Esercitazioni in laboratorio didattico ed informatico. Principali normative nazionali ed internazionali. Richiami sullisolamento attivo e passivo delle vibrazioni. Le sorgenti di vibrazione; riduzione delle vibrazioni alle connessioni; isolatori di Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
10
rumore
vibrazione; blocchi di inerzia; trattamenti di smorzamento. Tecniche di controllo del rumore delle macchine: procedura di base per il controllo del rumore, barriere sonore, chiusure parziali, chiusure complete, formula di Thumb, cabine individuali. Analisi e controllo del rumore negli ambienti di lavoro (D. lgs. n. 195/2006). 15 5 10
Totale Ore
Testi di riferimento Cyril M.Harris- Manuale di controllo del rumore- Tecniche nuove Milano B&K Noise Control- B&K Denmark
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso, offerto a studenti del terzo anno del corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, si propone, a partire dalle specifiche progettuali di tipo funzionale e quantitativo di un sistema meccanico, di fornire le metodologie di base per la scelta e linterfacciamento tra motori, strutture e componenti o gruppi di larga applicazione. Dopo un cenno allimpostazione sistemistica ed alla modellistica dei sistemi dinamici, si procede allanalisi delle funzionalit generali di un sistema meccanico, si presentano i vari cicli operativi, la struttura ed i componenti meccanici, elettrici ed elettronici in grado di assicurarne lattuazione. Successivamente vengono esposte le considerazioni atte a definire le forze e le coppie in gioco, la risposta della struttura intesa come catena elastica introducendo i criteri di deformabilit controllata. Vengono presentati i principali tipi di motori (motori endotermici, elettrici in corrente alternata e continua, motori al passo) e di sensori e trasduttori (resolver, inductosyn, sistemi digitali) esaminando le tipologie con particolare riguardo ai principi di funzionamento ed alle caratteristiche di utilizzo. Sono esaminati i principali sistemi di vincolo (cuscinetti, ruote, giunti, guide e slitte etc.) trasmissioni (rotismi, trasmissioni rigide, flessibili etc.) e gli attuatori (viti a circolazione di sfere, sistemi oleoidraulici e pneumatici) con particolare attenzione alla componentistica meccanica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Metodologie di base per la scelta e linterfacciamento tra motori, attuatori, strutture e componenti o gruppi di larga applicazione. Capacit di scegliere, in base alle condizioni di impiego, uno o pi componenti inseriti nel sistema meccanico Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere i fondamenti della resistenza dei materiali. Saper analizzare il comportamento cinematico e dinamico di semplici meccanismi. Conoscere i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per effettuare unanalisi delle tensioni e deformazioni allo scopo di dimensionare un semplici componenti meccanico, ed ottimizzando il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche, fisiche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale, con discussione di un elaborato progettuale. Contenuto del corso
Argomenti Aspetti generali e definizione dei sistemi meccanici e dei loro componenti Cicli di funzionamento Contenuti specifici Individuazione delle funzioni di un sistema meccanico composta di struttura fissa e di membrature a geometria variabile. Individuazione delle disposizioni generali (lay-out) e del ciclo di funzionamento generale e dei gruppi. Analisi di principali cicli di funzionamento e considerazioni relative ai tempi ed allenergia connessa con i transitori. Confronto tra differenti cicli con accelerazioni variabili Distribuzione delle forze, delle reazioni e della risposta della catena elastica costituita dalla struttura. Effetti della forza peso e delle distorsioni termiche. Modelli espliciti, equazioni ingresso stato uscita; Modelli impliciti; Equilibrio e modelli statici; Sistemi lineari ed equazioni canoniche. Esempi Applicativi. Tipologie di motori e loro curve caratteristiche: Motori endotermici, motori elettrici a c.a., motori al passo, micromotori, motori piezoelettrici. Transitori nei motori a combustione interna, nei motori elettrici a c.a. ed a c.c. Cicli a potenza costante. Descrizione e criteri di scelta dei motori sulla base di procedure o di software da catalogo. Trasduttori di misura di tipo elettrico: resistivi, induttivi, capacitivi. Trasduttori elettromagnetici: dinamo tachimetriche, alternatore tachimetrico, resolver. Trasduttori piezoelettrici. Trasduttori magnetici e magnetoelastici. Trasduttori ottici, acustici, piroelettrici, termici. Trasduttori digitali: encoder. Analisi di gruppi e complessi meccanici ed individuazione dei componenti meccanici utilizzati: cuscinetti, cinghie, pulegge, giunti, guide, slitte, viti di azionamento, freni, innesti etc.; Oleodinamica: pompe, valvole ed attuatori oleodinamici. Descrizione e criteri di scelta dei componenti sulla base di procedure o di software da catalogo. Applicazione conclusiva consiste in uno studio progettuale per il quale si effettua la scelta, in base alle condizioni di impiego, di uno o pi componenti meccanici. 41 Ore Lez. 4 Ore Eserc. Ore Lab.
11
Motori
Trasduttori
8 15
3 4
Testi di riferimento Appunti e dispense dalle lezioni ed esercitazioni e testi di riferimento R. Nordmann, H. Birkhofer Elementi di macchine e meccatronica, McGraw-Hill, Milano 2006 U. Belladonna Elementi di oleodinamica, Hoepli, Milano, 2001 R. Isermann Mechatronic Systems: Fundamentals, Sprinter-Verlag, London, 2003 G. Godono: Appunti dalle lezioni di Macchine di Sollevamento e Trasporto Un. Napoli C. Cal: Appunti dalle lezioni di Costruzione di Sistemi Meccanici - Univ. Salerno 2007-08 Cataloghi e documentazione tecnica su componentistica meccanica ed elettromeccanica
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lo scopo quello di fornire all'allievo le conoscenze di base per il controllo della dinamica di semplici sistemi meccanici. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Modellare un sistema meccanico ed analizzarlo dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Modellare e simulare, mediante limpiego di software di uso generale, sistemi lineari controllati. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper valutare qual il numero minimo di parametri per lo studio del sistema in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper definire in modo efficace il problema da risolvere. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Sono richieste le conoscenze di Matematica, Fisica, Disegno e Meccanica Applicata impartite nel corso di laurea in Ingegneria Meccanica. Metodi didattici Il corso consta di circa 30 ore di lezione, 20 ore di esercitazione e 10 ore di laboratorio Metodi di valutazione L'esame consiste in una prova scritta ed in un colloquio finale pertinente la materia sviluppata nelle lezioni e nelle esercitazioni. La frequenza delle esercitazioni e dei laboratori obbligatoria e gli allievi dovranno presentare una raccolta di relazioni sulle esercitazioni svolte. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Dinamica dei sistemi meccanici Sistemi di controllo in retroazione Cenni sul controllo ottimo e controllo robusto Totale Ore Ore Lez. 10 10 10 30 Ore Eserc. 10 10 10 30 Ore Lab.
Testi di riferimento Appunti del docente Diana, Cheli: Dinamica e controllo dei sistemi meccanici, Polipress, 2007
Disegno
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: I Docente: Nicola CAPPETTI Arcangelo PELLEGRINO Semestre: II Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: ING-IND/15
Codice: 06102000xx
Prerequisiti
Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari conoscenze.
Metodi didattici
Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati elaborati, sia grafici che numerici, da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Nellambito dellelaborazione grafica, lallievo opera con il software AUTOCAD in ambiente 2D. E previsto anche lo svolgimento di una lezione pratica in officina.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova grafica manuale, una prova grafica al calcolatore, un esercizio numerico ed un colloquio orale.
matematiche eseguite graficamente. Le norme del Disegno Tecnico Tolleranze Rappresentazione normata di elementi meccanici Documentazione e gestione dati di progetto Totale Ore Enti unificatori, principali norme relative al disegno tecnico Errori di misura e di lavorazione, accoppiamento tra organi meccanici, sintassi delle tolleranze dimensionali e rappresentazione delle tolleranze geometriche, aspetti statistici, teoria degli errori, strumentazione di misura, rugosit, numeri di Renard. Forma geometrica di elementi meccanici. Collegamenti meccanici e norme per la loro rappresentazione grafica. Rappresentazione e criteri di realizzazione di ruote dentate. Trasmissioni meccaniche. Rappresentazione di sistemi meccanici: disposizione delle parti, legende, tabelle, pezzi, materiali, disegno di progetto e disegno di fabbricazione, disegno elaborato al calcolatore. 2 3
6 24
9 36
Testi di riferimento
A. Donnarumma: Disegno di Macchine, Masson, 1996 E. Chirone, S. Tornincasa: Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, 2005 Persiani F. et al.: Disegno Tecnico Industriale. Consorzio Nettuno UNI - Disegno tecnico. Specificazioni dimensionali e geometriche di disegno meccanico e industriale, 2006 UNI - Disegno tecnico. Organi meccanici, 2006 UNI - Disegno tecnico. Schemi, simboli e tolleranze di disegno meccanico e industriale, 2006 UNI - Disegno tecnico. Principi e applicazioni generali di disegno meccanico e industriale, 2006 Appunti dalle lezioni dal sito: http://elearning.dimec.unisa.it
Codice:
ING/IND-35
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce conoscenze di economia dimpresa e di organizzazione aziendale. In particolare si analizzeranno i principali parametri di progettazione delle organizzazioni, i fattori ambientali che li influenzano ed i principali modelli organizzativi. Seguir la descrizione e lanalisi del bilancio desercizio come strumento per la valutazione della situazione economica e finanziaria delle imprese. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito delleconomia dimpresa, dei principali modelli organizzativi, degli strumenti di analisi dellaspetto economico-finanziario Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Riconoscere le principali variabili di progettazione organizzativa e individuare la miglior configurazione dati i fattori contingenti; analizzare un bilancio e valutare la situazione economica e finanziaria delle imprese Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le variabili organizzative rilevanti e le problematiche economiche e finanziarie dimpresa. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre gli argomenti legati allorganizzazione e alla gestione aziendale. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari conoscenze di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze teoriche apprese durante il corso. I casi riguarderanno sia i contenuti di organizzazione sia quelli di analisi di bilancio e sono strumentali allapprendimento dei concetti teorici. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
20
18
12
Totale Ore
43
17
Testi di riferimento Mintzberg, La progettazione dellorganizzazione aziendale, Il Mulino Giunta, Pisani, Il bilancio, Apogeo Ferrero, Dezzani, Pisoni, Puddu, Le analisi di bilancio, Giuffr Dispense a cura del docente Lucidi delle lezioni ed esercizi disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
Elettrotecnica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II Docente: Prof. Luigi EGIZIANO Semestre: I+II Integrato: Codice: Propedeuticit: Fisica Matematica III SSD: ING-IND/31 Crediti: 9 Tipologia: affine
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento degli argomenti di base dell'elettrotecnica generale e della teoria dei circuiti. Vengono inoltre forniti elementi riguardanti il trasformatore e le macchine elettriche ad induzione ed in corrente continua. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei metodi di analisi dei circuiti lineari, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, del principio di funzionamento del trasformatore e delle macchine elettriche fondamentali, della caratteristica elettromeccanica del motore asincrono e del motore a corrente continua. Tecniche per il controllo elettronico di motori elettrici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare un circuito lineare, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, ed esaminare le caratteristiche meccaniche ed elettromeccaniche di motori asincroni ed in corrente continua. Saper individuare le variabili di controllo per un motore elettrico. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare un circuito lineare ed esaminare un motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base, con particolare riferimento allelettrologia. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene inizialmente illustrata dal docente la procedura di analisi circuitale; successivamente gli studenti vengono coinvolti nella risoluzione del problema circuitale, fino a raggiungere un sufficiente grado di autonomia che permette loro di risolvere individualmente un esercizio. Nel corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione del problema e verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a quel momento. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
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12
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10 66 24
Elettrotecnica I
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Prof. Giovanni SPAGNUOLO Semestre: II Integrato: Codice: Propedeuticit: Fisica II Matematica III SSD: ING-IND/31 Crediti: 6 Tipologia: affine
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento degli argomenti di base dell'elettrotecnica generale e della teoria dei circuiti. Vengono inoltre forniti elementi di base riguardanti il trasformatore e le macchine elettriche ad induzione ed in corrente continua. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei metodi di analisi dei circuiti lineari, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, del principio di funzionamento del trasformatore e delle macchine elettriche fondamentali, della caratteristica elettromeccanica del motore asincrono e del motore a corrente continua. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare un circuito lineare, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, ed esaminare le caratteristiche meccaniche ed elettromeccaniche di motori asincroni ed in corrente continua. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare un circuito lineare ed esaminare un motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base, con particolare riferimento allelettrologia. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene inizialmente illustrata dal docente la procedura di analisi circuitale; successivamente gli studenti vengono coinvolti nella risoluzione del problema circuitale, fino a raggiungere un sufficiente grado di autonomia che permette loro di risolvere individualmente un esercizio. Nel corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione del problema e verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a quel momento. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
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Trasformatore
4 40
1 20
Energetica
Cds: Ingegneria Meccanica/Gestionale Anno: III Docenti: Prof. Carlo Renno Semestre: II Integrato: Codice: 0610300040/0610600046 Propedeuticit: Fisica Tecnica SSD: ING-IND/10 Crediti: 3 Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lobiettivo del corso di fornire agli allievi gli strumenti per realizzare valutazioni tecnicoeconomiche di impianti dedicati alla conversione dellenergia. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle termodinamica di base e studio della grandezza exergia che risulta uno strumento di notevole sintesi nella individuazione delle prestazioni dei sistemi termodinamici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Analisi dei sistemi termodinamici anche dal punto di vista economico-finanziario e realizzazione di uno studio di fattibilit che confronti un impianto classico con un impianto di cogenerazione. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper ottimizzare i sistemi per la conversione dell'energia e saper scegliere limpianto di cogenerazione che assicuri, rispetto ad un impianto tradizionale, la maggiore convenienza in termini di energia, impatto ambientale e costi. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e alla cogenerazione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di fisica tecnica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alla analisi exergetica e agli studi di fattibilit. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Concetti di base sullanalisi exergetica Analisi exergetica di impianti termici Contenuti specifici Richiami di termodinamica di base. Definizione della grandezza exergia. Bilancio di exergia e teorema di Gouy-Stodola, Misure relative di irreversibilit. Analisi exergetica di alcuni componenti termodinamici. Analisi exergetica di impianto termico motore. Analisi exergetica di impianto termico operatore. Ore Lez. 3 Ore Eserc. 1 Ore Lab.
Generatore di vapore. Pompa di calore elettrica. Pompa di calore azionata da motore endotermico. Pompa di calore ad assorbimento. Turboespansione del metano. Sistemi di cogenerazione. Simple pay-back. Discount pay-back. Valore attuale netto. Tasso interno di redditivit. La legislazione sul risparmio energetico. Il sistema tariffario dellenergia in Italia. Tariffe elettriche e tariffe del metano. Analisi di prefattibilit Analisi termodinamica ed economica con riferimento a pompe di calore ad azionamento elettrico ed azionate da motore endotermico e a gruppi di cogenerazione. Caratterizzazione energetica dellutenza. Scelta delle tecnologie e dimensionamento dellimpianto. Analisi termodinamica ed economica. Esempi di applicazione: utenza alberghiera, utenza ospedaliera, utenza industriale.
6 2 2
Lo studio di fattibilit
Totale Ore
21
Testi di riferimento R. Mastrullo, P. Mazzei, R. Vanoli - Fondamenti di energetica. Liguori editore. M. Dentice dAccadia, M. Sasso, S. Sibilio, R. Vanoli - Applicazioni di energetica. Liguori editore.
Fisica
Cds: Ingegneria Gestionale Laurea triennale Docente: Prof. Joseph QUARTIERI Prof. Salvatore DE PASQUALE
Integrato:
Propedeuticit: Nessuna
Crediti: 12
Anno: I
Semestre:I e II
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Capacit di risolvere semplici problemi e di descrivere matematicamente i fenomeni fisici relativi alla Fisica Classica di base. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscere i concetti che sono alla base dei fenomeni fisici e comprenderne la terminologia. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sapere individuare i modelli fisici concreti cui poter applicare le conoscenze teoriche acquisite. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le metodologie pi appropriate per analizzare le problematiche prospettate. Valutare le procedure di risoluzione dei problemi proposti usando le tecniche matematiche pi appropriate. Abilit comunicative (communication skills) Saper trasmettere in forma scritta ed orale i concetti e le metodiche di risoluzione dei problemi fisici sottoposti. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le diverse conoscenze acquisite durante il corso a contesti anche apparentemente differenti da quelli canonici ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci diversi e complementari. Prerequisiti Elementi di algebra vettoriale, concetti di infinito e infinitesimo. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche ed esercitazioni. Nelle esercitazioni, in particolare, vengono svolti esercizi di applicazione dei concetti fondamentali e delle tecniche di calcolo vettoriale e di calcolo infinitesimale a casi esemplari di fenomeni fisici elementari. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene mediante prove scritte e orali.
Cinematica
Moto rettilineo uniformemente accelerato Moto in campo gravitazionale Moto circolare uniformemente accelerato (in forma scalare). Derivata di un versore rotante formula di Poisson Equazione fondamentale della dinamica (Newton) Schema sinottico delle relazioni fondamentali Attrito dinamico e statico Legge di Hooke Teorema impulso-q.d.m. (solo definizioni e qualche semplice esercizio) Richiami sul teorema della media. Teorema Lavoro-Energia cinetica Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime Energia potenziale gravitazionale ed elastica Campi conservativi Campi centrali newtoniani (per esempio elettrostatico ed acustico) Moto circolare vario (in forma vettoriale). Momento di un vettore, di una forza, della q. di moto (in forma assoluta e cartesiana) Teorema del momento angolare Centro di Massa. Propriet del CM. I e II teorema di Koenig. Momento di Inerzia per un punto materiale, per un sistema di p.m., per un corpo rigido Propriet dei momenti di inerzia Digressione elementare su matrici e tensori Teorema degli assi paralleli Traslazione, rotazione, rotolamento. Asse istantaneo di rotazione Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime. Gradi di libert (Solo presentazione) Sistemi meccanici a due gradi di libert Ruolo e risultante delle forze interne ed esterne Lavoro delle forze interne ed esterne Metodo di dAlembert. Introduzione delle equazioni di Eulero-Lagrange Termologia e calore. Temperatura. Gas perfetti e gas reali. Lavoro e Calore. Dilatazione e conducibilit termica. Convezione e irraggiamento. Calori specifici Legge di Leonardo. Principio di Pascal. Effetto Magnus e strato limite Eq. di Bernoulli e conservazione dellenergia Richiamo sui campi centrali (conservativi) applicato alla formula di Coulomb. Parallelo fra lenergia potenziale meccanica ed elettrostatica. Sorgenti discrete. Principio di sovrapposizione e linearit. Circuitazione e Irrotazionalit. Induzione elettrostatica. Sorgente continua lineare. Calcolo del campo con la formulazione di Coulomb. Confronto Campo generato da segmento o da arco di circonferenza carichi.
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Cinematica Dinamica
Termologia
Fluidi
Linearit e sovrapposizione
Elettrostatica
Elettrostatica Bipoli
Magnetismo
Magnetismo Magnetismo
Campi newtoniani: caso elettrostatico e acustico. Gauss. Flusso e solenoidalit. Sistemi di conduttori Condensatori. Correnti elettriche. Bipoli serie e parallelo Campo di induzione magnetica - I formula di Laplace Campo generato da segmento di corrente o da arco di circonferenza. II formula di Laplace e Forza di Lorentz. Momento meccanico su circuiti piani Circuitazione di B. Legge di Ampre Induzione elettromagnetica. Faraday-Neumann-Lenz.
6 3
4 2
Onde
Totale Ore Testi di riferimento J. Quartieri et al. , FISICA - Meccanica ed Elettromagnetismo (in preparazione)
72
38
10
Fisica Tecnica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II Docenti: Prof. Carlo Renno Semestre: I Integrato: Codice: 0610300071 Propedeuticit: Fisica I e Matematica II SSD: ING-IND/10 Crediti: 9 Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lobiettivo del corso di Termodinamica e Trasmissione del Calore quello di fornire le conoscenze dei principali concetti relativi alla termodinamica, ai sistemi di conversione dell energia e alla trasmissione del calore. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle termodinamica di base, dei fondamenti di scambio termico, delle conversioni energetiche e bilanci energetici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) La conoscenza degli impianti motori a vapore e quelli operatori a compressione di vapore e delle modifiche che possibile apportare ai cicli base al fine di migliorarne le prestazioni energetiche. La conoscenza dei meccanismi fondamentali dello scambio termico e delle metodologie di studio degli scambiatori di calore. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare dal punto di vista termodinamico le tipologie ottimali di un impianto in relazione alle applicazioni ed analizzare le problematiche relative alla trasmissione del calore. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e ai sistemi energetici. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alla termodinamica, alla trasmissione del calore ed ai sistemi di conversione energetica. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Termodinamica Concetti e definizioni di base Contenuti specifici Sistema e ambiente. Propriet termodinamiche. Stato termodinamico. Equazione di stato. Sostanza pura. Stati di aggregazione. Sistema semplice e comprimibile. Equilibrio termodinamico e locale. Trasformazione quasi statica. Ore Lez. 3 Ore Eserc. Ore Lab.
Trasformazione ciclica. Energia. Lavoro. Calore. Temperatura. Prima legge della termodinamica per sistemi chiusi Introduzione. Postulati. Prima legge della termodinamica per sistemi isolati. Prima legge della termodinamica per sistemi chiusi. Prima legge come equazione di bilancio. Entalpia ed altre espressioni della prima legge della termodinamica per un sistema chiuso. Evoluzione di un sistema isolato per la rimozione dei vincoli interni. Postulato entropico. Trasformazioni reversibili e seconda legge della termodinamica per un sistema isolato. Misurabilit dellentropia. Equazioni di Gibbs. Temperature termodinamica ed empirica. Pressioni termodinamica ed empirica. Unit di misura della temperatura. Seconda legge della termodinamica per una massa di controllo. Disuguaglianza di Clausius. Lavoro di variazione di volume. Calori specifici. Piani termodinamici pv e Ts. Sistemi di conversione dell'energia. Macchina di Carnot diretta e inversa. Generalit. Equazione della continuit della massa. Prima legge della termodinamica. Seconda legge della termodinamica. Equazione dellenergia meccanica. Generalit. Identificazione della fase. Piani termodinamici. Liquidi, solidi, vapori e gas: modelli di comportamento, calcolo delle propriet e trasformazioni. Introduzione. Turbina. Pompa. Compressore. Scambiatori di calore. Valvola di laminazione. Introduzione. Impianto motore a vapore. Impianti operatori a vapore: frigorifero e pompa di calore. Modifiche ai cicli base. Propriet termostatiche, equazioni di psicrometrico, trasformazioni elementari. stato, diagramma
Postulato dellentropia
Seconda legge della termodinamica per sistemi chiusi Formulazione delle leggi generali per lo studio dei sistemi aperti Termodinamica degli stati Componenti di sistemi termodinamici Impianti motori ed operatori Aria umida Trasmissione del calore Cenni introduttivi Conduzione termica
5 4 6 4 1
5 4 6 2
Introduzione ai tre meccanismi fondamentali di scambio termico. Generalit. Regime stazionario monodimensionale. Simmetria piana e cilindrica senza e con generazione. Regime non stazionario monodimensionale. Generalit. Definizioni di base. Corpo nero. Caratteristiche radiative delle superfici. Corpo grigio. Scambio termico radiativo tra due superfici piane parallele ed indefinite. Scambio termico in cavit. Equazioni del moto e dellenergia. Gruppi adimensionali per la convezione naturale e forzata. Relazioni per la valutazione della conduttanza convettiva unitaria media. Generalit. Tipologia dei pi comuni scambiatori di calore. Equazione di progetto e concetto di efficienza.
Irraggiamento termico
Convezione
4 4 56
4 2 34
Testi di riferimento A.Cesarano, P. Mazzei - Elementi di Termodinamica - Liguori Editore. R.Mastrullo, P.Mazzei, R.Vanoli - Termodinamica per Ingegneri - Liguori Editore. R.Mastrullo,V. Naso, R.Vanoli - Fondamenti di Trasmissione del Calore - Liguori Editore.
Fondamenti di Meccanica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II Docente: Prof. Vincenzo DAGOSTINO Semestre: II Integrato: Propedeuticit: Matematica I Fisica I SSD: ING-IND/13 Crediti: 6 Tipologia: Caratterizzante
Codice: -----------
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso rivolto agli allievi del II anno del corso di laurea in Ingegneria Meccanica (percorso professionalizzante) che, con il necessario bagaglio di conoscenze fisico-matematiche, affrontano gli studi pi propriamente ingegneristici. Vengono forniti gli strumenti necessari per poter studiare alcuni fondamentali problemi di dinamica che si presentano nel funzionamento di meccanismi e macchine, nonch nel funzionamento di un gruppo di macchine. Partendo dallindividuazione del fenomeno fisico, si perviene alla formulazione di semplici modelli matematici che forniscono le risposte quantitative ai problemi studiati. Vengono, infine , trattate, sia da un punto di vista teorico che da un punto di vista applicativo, le principali tipologie di trasmissioni meccaniche. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscere i metodi per lanalisi cinematica del corpo rigido nel piano. Conoscere i metodi per lanalisi dinamica del corpo rigido nel piano. Conoscere i principali problemi che si presentano nel funzionamento di un gruppo di macchine nei transitori e nel regime. Analisi e scelta di trasmissioni meccaniche. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper ricavare un modello fisico ed un modello matematico di un sistema meccanico in base alla funzionalit specifica ed alle caratteristiche da determinare. Saper scegliere ed applicare i metodi pi idonei per lanalisi cinematica e dinamica di un sistema meccanico. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit operative nella risoluzione dei principali problemi correlati al funzionamento delle macchine. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed interfacciarsi con tecnici aventi competenze avanzate. Capacit di apprendere (learning skills) Saper estendere le conoscenze acquisite a sistemi meccanici differenti da quelli analizzati durante le lezioni, ed approfondire in maniera autonoma gli argomenti trattati. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisicomatematiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nella risoluzione di esercizi riguardanti gli argomenti trattati nel corso. Le esercitazioni di laboratorio sono svolte su banchi didattici sperimentali. Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Sistemi di unit di misura (richiami) Macchine e meccanismi Forze agenti sui sistemi meccanici Contenuti specifici Sistemi di unit di misura. Equazioni dimensionali. Il Sistema Internazionale mks. Il sistema tecnico. Il sistema cgs. Terminologia. Coppie cinematiche. Gradi di libert Forza di gravit. Forze elastiche di richiamo.Attrito radente: forze dattrito in un cuscinetto a strisciamento; attrito in una cinghia piana. Attrito volvente. Momento di attrito di imperniamento. Forze viscose. Forze di contatto fra solidi. Equazioni cardinali della dinamica. Equazioni di dAlembert. Dinamica dei corpi rigidi. Equazione dellenergia cinetica. Masse equivalenti di un corpo rigido. Sistemi ridotti: sistema ridotto di una macchina. Il rendimento meccanico: macchine in serie e macchine in parallelo. Analisi del transitorio: transitorio di avviamento; transitorio di arresto. Funzionamento a regime. Gruppi funzionanti in condizioni di regime periodico. Curve e superfici caratteristiche. Stabilit delle condizioni di regime. Il problema della regolazione della velocit angolare. Grado di staticit. Moto periodico. Moto armonico. Analisi armonica. Sistemi lineari conservativi ad un grado di libert: vibrazioni libere e vibrazioni forzate. Analisi delle vibrazioni di sistemi tipici: sistema flessionale; sistema torsionale. Sistemi lineari non conservativi ad un grado di libert: vibrazioni libere e vibrazioni forzate. Determinazione dello smorzamento. Vibrazioni indotte da azioni forzanti non armoniche. Teoria dellisolamento delle vibrazioni. Vibrazioni di sistemi a 2-n gradi di libert. Le equazioni cardinali in forma matriciale (richiami). Sbilanciamento statico e dinamico di un rotore. Forza e coppia d'inerzia dovute allo sbilanciamento. Effetti delle forze e coppie d'inerzia. Rotori a struttura giroscopica. Bilanciamento: masse bilanciatrici e piani di correzione: sbilanciamento residuo. Velocit critiche flessionali per un sistema ad un grado di libert: modello di Rankine e modello di Jeffcott. Velocit critiche flessionali per un sistema a due gradi di libert. Formula approssimata di Dunkerley. Velocit critiche torsionali. Alberi di trasmissione. I Giunti. Ruote di frizione: teorema di Mozzi. Ruote ad assi paralleli e ruote coniche: condizioni cinematiche. Comportamento dinamico delle ruote di frizione: calcolo della potenza trasmissibile. Trasmissione con ruote dentate. Ingranaggi con ruote cilindriche: definizioni caratteristiche. Spinte agenti sui denti . Ingranaggi con ruote coniche. Vite senza fine e ruota elicoidale. Il rendimento di un ingranaggio: ruote cilindriche. Rendimento dellaccoppiamento vite senza fine e ruota elicoidale. Rotismi: rotismi ordinari semplici e composti. Rotismi epicicloidali: la formula di Willis. Rotismi epicicloidali riduttori. Rotismi compensatori: il differenziale degli autoveicoli. Trasmissione con organi flessibili: funi, catene e cinghie. Trasmissione a cinghia piana: condizioni cinematiche. Calcolo delle tensioni nella cinghia piana. Ore Lez. 2 2 Ore Eserc. Ore Lab.
Esercitazioni di riepilogo
Totale Ore
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Testi di riferimento V. DAgostino Fondamenti di Meccanica Applicata alle Macchine (II Edizione) CUES (2004) Appunti dalle lezioni disponibili on line.
Fondamenti di Informatica
Cds: Ingegneria Informatica Anno: I Docente: Prof. M. De Santo Semestre: I Insegnamento non integrato Codice: Propedeuticit: Crediti: 6 Tipologia: base
SSD: ING-INF/05
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce gli elementi di base per la risoluzione di semplici problemi tramite luso di elaboratori elettronici, sia nellambito di applicazioni di carattere generale, sia per applicazioni tipiche dello specifico settore ingegneristico utilizzando il linguaggio di programmazione C. A tal fine, il corso strutturato in modo da consentire agli studenti di acquisire le conoscenze relative alle caratteristiche fondamentali di un elaboratore elettronico e dei suoi principi di funzionamento, del modo in cui le informazioni vengono codificate e rappresentate allinterno del calcolatore. Successivamente anche attraverso esercitazioni in laboratorio vengono acquisite le conoscenze relative agli elementi fondamentali del linguaggio di programmazione C unitamente alle tecniche fondamentali di problem solving mediante luso di un elaboratore. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze sullarchitettura degli elaboratori e comprensione delle modalit (logica) di funzionamento di un elaboratore elettronico, della codifica e relativa rappresentazione delle informazioni, dei costrutti fondamentali dei linguaggi di programmazione, delle strutture dati principali (vettori e matrici), della rappresentazione degli algoritmi attraverso diagrammi a blocchi, della sintassi del linguaggio C e del suo utilizzo per la realizzazione di algoritmi; conoscenze di massima sulla struttura di un sistema operativo, comprensione della catena di programmazione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper rappresentare semplici algoritmi attraverso diagrammi a blocchi e codificarli utilizzando il linguaggio C; saper interpretare e comprendere codice scritto in linguaggio C. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper utilizzare i costrutti base del linguaggio C per la codifica di algoritmi. Abilit comunicative (communication skills) Data la natura del corso non vengono sviluppate particolari abilit comunicative. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando libri di testo diversi da quelli proposti o la documentazione in linea. Prerequisiti Nessuno. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono proposti e commentati algoritmi e la relativa codifica in linguaggio C. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti implementano specifici algoritmi o completano programmi parzialmente scritti in linguaggio C. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. La prova scritta viene realizzata dallo studente sul sistema di elaborazione; essa
consiste in scrittura, compilazione, esecuzione e verifica di un semplice programma in linguaggio C. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Il concetto di informazione, algoritmo, programma ed esecutore. Elementi di architettura dei sistemi informatici: la macchina di von Neumann. Memoria centrale, bus, unit centrale, interfacce di ingresso/uscita. Codifica dellinformazione: codifica dellinformazione non numerica, codifica dei numeri naturali, interi, frazionari e reali. I linguaggi di rogrammazione e loro descrizione: carte sintattiche e notazione Backus-Naur. Introduzione generale: concetti di aggregazione e astrazione. Tipi e variabili. Tipi semplici: intero, float, char. Tipi enumerativi. Variabili automatiche, esterne e statiche. Operatori. Espressioni. Listruzione di assegnazione e sua semantica. Istruzioni semplici. Blocchi di istruzioni. Strutture di controllo selettive. Strutture di controllo iterative predeterminate e non. Carte sintattiche dei principali costrutti di programmazione. Tipi strutturati: Array. Gestione delle stringhe. Concetti di programmazione modulare. Il concetto di funzione. Definizione, chiamata, prototipo. Passaggio dei parametri per valore e per riferimento. Effetti collaterali e procedure. Grafo di flusso. Sequenza statica e sequenza dinamica. Visibilit e durata delle variabili. Le funzioni predefinite della standard library. Il concetto di file. File ad accesso sequenziale e diretto. File di testo. Apertura ed operazioni di lettura e scrittura su file. Lettura a carattere e formattata. Strumenti per la produzione di programmi. Scrittura ed editing di un programma. Compilazione, collegamento ed esecuzione. Sviluppo di programmi di base. Sviluppo di algoritmi notevoli su vettori e matrici: calcolo del minimo e del massimo, prodotto scalare, prodotto matriciale, calcolo della trasposta e della traccia di una matrice. Sviluppo di programmi con I/O su file. Algoritmi notevoli di ricerca ed ordinamento: ricerca lineare, ricerca dicotomica, bubble sort, selection sort. Ore L Ore Ese Ore L ez. rc. ab.
Concetti di Base
10
Fondamenti di Programmazione
10
10
sviluppo di algoritmi
Totale Ore
33
11
16
Testi di riferimento S. Ceri, D. Mandrioli, L. Sbattella, P. Cremonesi, G. Cugola - Informatica: Arte e Mestiere, Terza Edizione McGraw-Hill Italia. Per le parti di programmazione consigliato il seguente manuale di linguaggio C: B.W. Kernighan, D. Ritchie - Linguaggio C, Pearson-Prentice Hall, II edizione.
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze tecnologiche ed informatiche di base.
Metodi didattici
Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale.
Ore Lez.
Ore Eserc.
Ore Lab.
Il sistema di produzione
10
16
La gestione delle
risorse umane
metodi induttivi e deduttivi, metodi di rilevamento dei tempi, la definizione del tempo standard. Il diagramma uomo-macchina nel ciclo di produzione. La conduzione multipla di macchine: requisiti, modalit e criteri di valutazione. I principi dellergonomia Le tipologie di politiche manutentive ed i relativi campi di impiego. Il ruolo dellinformazione nella realizzazione di una efficiente politica manutentiva. La Total Productive Maintenance 4 2
Totale Ore
36
18
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni, Brandolese A., Pozzetti A., Sianesi A., Gestione della produzione Industriale, Hoepli, Milano, 1991 Urgeletti Tinarelli G., La gestione delle scorte, Etaslibri, Milano, 1992 Schmenner W, Produzione, I manuali de ilsole24ore, Milano, 1990 Castagna R, Roversi A., Sistemi produttivi, ISEDI, Torino, 1990 Roversi A., alii, Manuale della manutenzione degli impianti industriali, F. Angeli
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso ha per obiettivo lo studio di metodologie di gestione delle macchine e dei sistemi energetici, con particolare riferimento ad impianti di cogenerazione e di autoproduzione. Dopo una descrizione generale della struttura del sistema energetico nazionale, sono descritte le diverse tipologie di impianto di cogenerazione e di micro-cogenerazione. Sono quindi introdotti i metodi di analisi modellistica e di progetto ottimizzato, con applicazione allanalisi termo-economica dei sistemi energetici. Il corso prevede esercitazioni con luso del computer. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Metodologie di analisi tecnico-economica di impianti di cogenerazione. Struttura e funzionamento di impianti di cogenerazione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Analizzare i flussi energetici in un impianto di cogenerazione. Individuare le tipologie ottimali per un impianto di cogenerazione in relazione alle applicazioni. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le metodologie pi appropriati per la gestione delle macchine e dei sistemi energetici in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle macchine ed ai sistemi energetici. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando fonti diverse da quelle proposte Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati richiesta la conoscenza richieste conoscenze. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati esercizi numerici. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti rilevano sperimentalmente le curve caratteristiche di una macchina operatrice dinamica. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un elaborato numerico, con luso del computer, ed un colloquio orale.
Conversione dellenergia. Aspetti energetici, economici ed ambientali. Struttura del sistema energetico
Analisi delle tipologie di impianto di cogenerazione. Indici energetici. Micro-cogenerazione. Aspetti normativi.
I sistemi cogenerativi.
Cenni sui metodi di analisi termo-economica, con particolare riferimento ai sistemi energetici e cogenerativi. Cenni sulle tecniche di simulazione e di progetto ottimizzato. Cenni sul linguaggio Matlab. Applicazioni ai sistemi energetici e cogenerativi.
7 21
6 9
Testi di riferimento
R. Della Volpe, Macchine, Liguori, Napoli. G. Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES. Materiale didattico, aggiornamenti ed ulteriori dettagli sul programma disponibili sui siti Web : - http://www.macchine.unisa.it - http://www.adimec.unisa.it - http://elearning.dimec.unisa.it
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle metodologie e procedure generali per la visualizzazione e il rendering fotorealistico dei cinematismi elettromeccanici ed oleopneumatici e per lutilizzo della Realt Virtuale nella progettazione industriale e nella visualizzazione scientifica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito della Realt Virtuale e della Computer graphics; comprensione dei principali sistemi di generazione dellinformazione geometrica e dellinformazione grafica e delle metodologie e tecnologie di rappresentazione e di visualizzazione in Realt Virtuale. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper dimensionare un sistema grafico computerizzato e saper utilizzare i principali strumenti di visualizzazione in Realt Virtuale. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per realizzare e contestualizzare un sistema di visualizzazione RV e saper scegliere i giusti strumenti software commerciali per la resa foto realistica di un progetto meccanico e per la visualizzazione scientifica dei fenomeni. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle discipline inerenti la Realt Virtuale e conoscere le terminologie tecniche in lingua italiana e inglese. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze matematiche ed informatiche previste nel primo anno di corso, con particolare riferimento alla geometria euclidea, cartesiana, algebrica e differenziale. Sono richieste altres conoscenze nellambito del Disegno e del Disegno Assistito da Calcolatore . Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione, oltre che delle capacit di progettazione e realizzazione di un modello per la visualizzazione partendo da un modello CAD, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti sviluppano esercizi riguardanti la modellazione grafica e la visualizzazione con tecniche di rendering fotorealistico. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
Testi di riferimento
M.E. Mortenson, Modelli Geometrici in computer graphics McGraw-Hill J. Gallier, Curves and surfaces in geometric modeling Morgan Kaufmann Publishers K. Lee, Principles of CAD/CAM/CAE systems Addison-Wesley Fan Dai, Virtual reality for Industrial Applications Springer Appunti e slide del corso: http://elearning.dimec.unisa.it
Manuali operativi
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Obiettivo e conferire allo studente la capacit di sviluppare autonomamente sistemi di acquisizione dati per il monitoraggio e/o lelaborazione numerica di grandezze fisiche ed elettriche. Lo studente apprende e sperimenta limpiego di ambienti software per lo sviluppo di applicazioni con interfaccia utente per la gestione di strumentazione programmabile con interfaccia standard o di schede di acquisizione dati, in grado di ottenere risultati di misura mediante elaborazione numerica dei dati. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito dello sviluppo di software per applicazioni di misura, nella gestione remota della strumentazione e nelluso di schede di acquisizione dati. Conoscenza delle problematiche relative alle caratteristiche dei sensori, delle metodologie di progetto e sviluppo di circuiti di condizionamento per le tipologie di sensori pi comuni. Conoscenza dei concetti fondamentali degli ambienti di sviluppo per strumentazione virtuale, e della programmazione data driven. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper dimensionare i parametri principali di una scheda di acquisizione dati, saper dimensionare opportunamente un circuito di condizionamento e saper progettare e implementare, in un opportuno ambiente di sviluppo, uno strumento virtuale. Saper elaborare un segnale di misura al fine di estrarre le informazioni desiderate, saper valutare lefficacia e le prestazioni, in particolare metrologiche, di uno strumento virtuale sviluppato. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per progettare e realizzare in maniera efficiente uno strumento virtuale, ed essere capaci di mettere a punto dei metodi per valutare lefficacia e le prestazioni metrologiche di uno strumento virtuale sviluppato. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo e saper esporre oralmente un argomento legato alla strumentazione virtuale. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richiesti i seguenti prerequisiti: - conoscenze relative alle caratteristiche metrologiche ed allutilizzo degli strumenti di misura, alla valutazione dellincertezza di misura ed ai metodi di misura per le principali grandezze elettriche; - conoscenze di base di Elettrotecnica; - conoscenze sulla implementazione di algoritmi e sulle strutture dati. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche ed esercitazioni in laboratorio. Durante le esercitazioni di laboratorio previste nella prima parte del corso, gli studenti sono a chiamati a risolvere problemi che richiedono lapplicazione delle tecniche spiegate a lezione. Nelle esercitazioni successive, agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, viene assegnato un progetto da sviluppare durante la restante parte del corso. Il progetto comprende in modo unitario tutti contenuti dellinsegnamento e permette agli studenti di acquisire le capacit di progettazione, realizzazione e caratterizzazione di uno strumento di misura virtuale partendo dalle specifiche, e di sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in gruppo. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova orale, che comprende anche la discussione del progetto sviluppato dallo studente durante la parte finale corso.
Contenuto del corso Argomenti Introduzione al corso Ambiente software per sviluppo strumentazione virtuale: Labview Trasduzione e condizionamento dei segnali di misura Contenuti specifici Introduzione alla strumentazione virtuale. Presentazione del corso. Introduzione all'ambiente di sviluppo LabView. Introduzione alla programmazione data driven. Strutture di controllo e tipi di dato in LabView. Tecniche di sviluppo di strumenti virtuali. Definizioni, classificazione, caratteristiche statiche dei sinsori. Circuiti di condizionamento per le tipologie di sensori pi comuni Richiami su campionamento e codifica. Struttura di un sistema di acquisizione dati. Configurazione degli ingressi. Acquisizione continua con buffer circolare. Funzioni LabView per lacquisizione dati. Sviluppo di strumentazione virtuale per la risoluzione di specifici problemi di misura. 16 Ore Lez. 2 10 2 Ore Lab.
Sistemi di acquisizione dati Realizzazione di strumentazione virtuale per applicazioni industriali e di laboratorio Totale Ore
10 14
Testi di riferimento Dispense predisposte dal docente, disponibili sul sito www.adinf.unisa.it alla pagina del docente.
Matematica I
CdL: Ingegneria Meccanica Anno: I Docente: Proff. RHANDI/ MATARAZZO Semestre: I Integrato: NO Codice: Propedeuticit: nessuna SSD: MAT/05 Crediti: 9 Tipologia: di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica ed Algebra lineare: Insiemi numerici, Cenni di Algebra Vettoriale, Funzioni reali, Richiami su equazioni e disequazioni, Successioni numeriche, Limiti di una funzione, Funzioni continue, Derivata di una funzione, Teoremi fondamentali del calcolo differenziale, Studio del grafico di una funzione, Matrici e sistemi lineari, Spazi vettoriali, Trasformazioni lineari e diagonalizzazione, Geometria analitica. Gli obiettivi formativi del corso consistono nellacquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonch nella capacit di utilizzare i relativi strumenti di calcolo. Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze matematiche di base e di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Competenze e capacit in uscita dal corso Competenze relative a: Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi Uso corretto del linguaggio matematico Affrontare ed analizzare vari problemi Caratteristiche e propriet delle funzioni reali di una variabile reale Numeri reali e complessi. Propriet di matrici, spazi vettoriali, trasformazioni lineari, autovalori e autovettori Capacit di: Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi Effettuare calcoli con limiti, derivate. Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile. Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi. Risolvere esercizi non complessi nellambito della geometria e dellalgebra lineare. Determinare autovalori e autovettori di una trasformazione lineare. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) 1. comprensione della terminologia utilizzata nellambito dellanalisi matematica, algebra lineare e geometria 2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione 3. conoscenza dei concetti fondamentali dellanalisi matematica 4. conoscenza dei concetti fondamentali dellalgebra lineare e della geometria Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi 2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni 3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi 4. Saper effettuare calcoli con limiti, derivate. Autonomia di giudizio (making judgements)
1. Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere in maniera efficiente un problema matematico 2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un problema matematico Abilit comunicative (communication skills) 1. Saper lavorare in gruppo 2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica Capacit di apprendere (learning skills) 1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso 2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richiesti i seguenti prerequisiti: - conoscenze relative allalgebra, con particolare riferimento a: equazioni e disequazioni algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti - conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni trigonometriche fondamentali Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Argomenti Cenni di Algebra Vettoriale Contenuti specifici Introduzione allalgebra vettoriale e alle operazioni con i vettori. Introduzione alla teoria degli insiemi. Operazioni sui sottoinsiemi di un insieme. Introduzione ai numeri reali. Estremi di un insieme numerico. Intervalli di R. Intorni, punti di accumulazione. Insiemi chiusi e insiemi aperti. Introduzione ai numeri complessi. Unit immaginaria. Operazioni sui numeri complessi. Forma geometrica e forma trigonometrica. Potenze e formula di De Moivre. Radici n-esime. Definizione. Campo di esistenza, codominio e grafico di funzione. Estremi di una funzione reale. Funzioni monotone. Funzioni composte. Funzioni invertibili. Funzioni elementari: funzione potenza nesima e radice nesima, funzione esponenziale, funzione logaritmica, funzione potenza, funzioni trigonometriche e loro inverse. Equazioni di primo grado. Equazioni di secondo grado. Equazioni binomie. Equazioni irrazionali. Equazioni trigonometriche. Equazioni esponenziali e logaritmiche. Sistemi di equazioni. Disequazioni di primo grado. Disequazioni di secondo grado. Disequazioni fratte. Disequazioni irrazionali. Disequazioni trigonometriche. Disequazioni esponenziali e logaritmiche. Sistemi di disequazioni. Definizioni. Successioni limitate, convergenti, oscillanti e divergenti. Successioni monotone. Numero di Nepero. Criterio di convergenza di Cauchy. Ore Lez. 1 Ore Eserc. 2
Insiemi numerici.
Funzioni reali
Successioni numeriche
Teoremi fondamentali del calcolo differenziale Studio del grafico di una funzione Matrici e sistemi lineari
Definizione. Limite destro e limite sinistro. Teorema di unicit. Teoremi di confronto. Operazioni e forme indeterminate. Limiti notevoli. Definizione. Continuit e discontinuit. Teorema di Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema di Bolzano. Continuit uniforme. Definizione. Derivate destra e sinistra. Significato geometrico, retta tangente al grafico di una funzione. Derivabilit e continuit. Regole di derivazione. Derivate delle funzioni elementari. Derivate di funzione composta e funzione inversa. Derivate di ordine superiore. Differenziale di una funzione e significato geometrico. Teorema di Rolle. Teorema di Cauchy. Teorema di Lagrange e corollari. Teorema di De lHospital. Condizioni per massimi e minimi relativi. Formule di Taylor e di Mac-Laurin. Asintoti di un grafico. Ricerca dei massimi e minimi relativi. Funzioni concave e convesse in un punto, flessi. Grafico di una funzione tramite i suoi elementi caratteristici. Matrici e Determinanti. Risoluzione di sistemi lineari: Teorema di Rouch-Capelli; Teorema di Cramer. La struttura di spazio vettoriale. Dipendenza e indipendenza lineare. Spazi Vettoriali e dimensione finita. Teorema della base. Sottospazi vettoriali. Intersezione e somma di sottospazi (cenni), somma diretta. Definizione di prodotto scalare. Definizione di spazio vettoriale euclideo reale. Definizione di norma. Disuguaglianza di Cauchy Schwarz. Definizione di angolo. Definizione di vettori ortogonali. Basi ortonormali. Componenti in una base ortonormale. Proiezioni ortogonali. Procedimento di Gram-Schmidt. Definizioni di trasformazione lineare. Nucleo e immagine. Propriet e caratterizzazioni. Teorema della dimensione. Rappresentazione matriciale. Polinomio caratteristico. Autospazi e relative propriet. Molteplicit algebrica e geometrica. Diagonalizzazione: definizione e caratterizzazioni (per matrici ed endomorfismi). Condizione sufficiente per la diagonalizzazione. Diagonalizzazione ortogonale. Definizione e caratterizzazioni di endomorfismi simmetrici. Propriet degli autovalori di matrici simmetriche. Teorema spettrale. Sistema di riferimento cartesiano nel piano. Equazione della retta in forma implicita ed esplicita. Equazione segmentaria della retta. Parallelismo di rette. Fascio improprio di rette. Fascio proprio di rette. Retta per un punto. Retta passante per un punto e parallela ad una retta data. Condizioni di perpendicolarit di due rette. Coniche. Algoritmo di riduzione a forma canonica. Coordinate
Spazi vettoriali
Geometria analitica
cartesiano nello spazio. Equazione del piano (parametrica e cartesiana). Equazione della retta (parametrica, cartesiana, simmetrica). Fasci di piani. Stelle di piani. Condizioni di parallelismo e perpendicolarit tra rette e rette, rette e piani, piani e piani. Totale Ore Testi di riferimento G. Albano, C. DApice, S. Salerno, Limiti e Derivate, CUES (2002). G. Albano, C. DApice, S. Salerno, Algebra Lineare, CUES (2002). C. DApice, R. Manzo, Verso lesame di Matematica I, CUES (2007). Materiali didattici su piattaforma di e-learning IWT Appunti delle lezioni. 52 38
Matematica II
Cds: Ingegneria Meccanica e Gestionale Anno: I Docente: Proff. DURANTE / ZAPPALE Semestre: II Integrato: NO Codice: Propedeuticit: Matematica I SSD: MAT/05 Crediti: 9 Tipologia: di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica II. Calcolo delle primitive e teoria dellintegrazione secondo Riemann per funzioni di variabile reale. Comportamento asintotico di serie numeriche e di successioni e serie di funzioni reali di variabile reale. Equazioni differenziali ordinarie. Funzioni di pi variabili reali a valori scalari e vettoriali. Continuit, calcolo differenziale ed estremi relativi. Teoria differenziale delle curve e delle superfici. Integrale di Riemann per funzioni di pi variabili. Integrali curvilinei e di superficie. Forme differenziali. Il corso ha come scopo principale quello di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso e sintetico e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Uso corretto del linguaggio matematico Conoscenza dei principali risultati (teoremi) di base dellanalisi matematica Capacit di affrontare e di analizzare vari problemi Conoscenza delle caratteristiche e propriet delle funzioni di pi variabili reali. Capacit di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi Effettuare calcoli di aree, volumi e lunghezze in termini di integrali. Analizzare il comportamento di funzioni di pi variabili. Saper risolvere semplici tipi di equazioni differenziali ordinarie e individuare le propriet delle soluzioni. Risolvere semplici problemi formulabili in termini matematici. Individuare il carattere di una serie e/ o successione numerica o di funzioni. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper utilizzare i contenuti del corso al fine di risolvere problemi. Capacit di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi Effettuare calcoli con limiti, derivate. Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile. Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi. Risolvere problemi non complessi formulabili in termini di geometria e di algebra lineare. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare metodi per risolvere problemi formulabili in termini matematici Essere capaci di sintetizzare ed ottimizzare il processo di risoluzione di un problema matematico Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo Saper esporre ed inquadrare sia i contenuti propri della Matematica sia gli argomenti a questa collegabili. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richieste: - conoscenze relative allalgebra, con particolare riferimento a: polinomi, equazioni e disequazioni algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti - conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni trigonometriche fondamentali Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula, fornendo sia le motivazioni e la descrizione di semplici applicazioni dei contenuti dellinsegnamento, sia gli strumenti necessari per la risoluzione di problemi ed esercizi relativi agli argomenti del corso.
Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Argomenti Integrazione di funzioni di una variabile Contenuti specifici Definizione di funzione primitiva e integrale indefinito. Integrali immediati. Regole e metodi di integrazione. Integrale delle funzioni razionali fratte. Integrale definito e significato geometrico. Teorema del valor medio. Funzione integrale e teorema fondamentale del calcolo integrale Successioni numeriche. Introduzione alle serie numeriche. Serie convergenti, divergenti e indeterminate. Serie geometrica, armonica. Serie a termini positivi e criteri di convergenza: criteri del confronto, del rapporto, della radice. Successioni. Definizioni. Convergenza puntuale e uniforme. Esempi e controesempi. Teorema sulla continuit del limite. Criterio di Cauchy uniforme. Teoremi di passaggio al limite sotto il segno di integrale. Teorema di passaggio al limite sotto il segno di derivata. Serie di funzioni. Definizioni. Convergenza puntuale, uniforme, totale. Criteri di Cauchy. Derivazione e integrazione per serie. Serie di potenze. Definizioni. Insieme di convergenza e raggio di convergenza. Teorema di Cauchy-Hadamard. Teorema di DAlembert. Raggio di convergenza della serie derivata. Convergenza uniforme e totale. Teorema di integrazione e di derivazione per serie. Esempi e controesempi. Definizioni. Limite e continuit. Teorema di Weierstrass. Teorema di Cantor. Derivate parziali. Il Teorema di Schwarz. Gradiente. Differenziabilit. Il Teorema del Differenziale Totale. Funzioni composte. Teorema di derivazione delle funzioni composte. Differenziabilit delle funzioni composte. Derivate direzionali. Funzioni con gradiente nullo in un connesso. Funzioni definite tramite integrali. Formula di Taylor e differenziali di ordine superiore. Forme quadratiche. Matrici quadrate definite, semidefinite e indefinite. Massimi e minimi relativi. Funzioni a valori vettoriali. Definizioni. Integrale particolare e integrale generale. Esempi. Il problema di Cauchy. Teorema di esistenza ed unicit locale. Teorema di esistenza ed unicit globale. Prolungamento di una soluzione. Soluzioni massimali (cenni). Equazioni differenziali del primo ordine. Equazioni differenziali lineari. Struttura dellinsieme delle soluzioni. Equazioni differenziali lineari a coefficienti costanti. Wronskiano e sue propriet. Metodi di risoluzione. Definizioni. Cenni sulla teoria di Peano-Jordan. Integrali multipli. Propriet. Esempi. Applicazione ad aree e volumi. Il Primo Teorema di Pappo-Guldino. Formule di riduzione. Cambiamento di variabili. Definizione. Curve regolari. Lunghezza di una curva. Teorema di rettificabilit. Cordinate curvilinee. Triedro fondamentale. Integrale curvilineo di una funzione. Definizioni. Campi vettoriali. Integrale curvilineo di una forma differenziale lineare. Forme chiuse ed esatte. Criteri di esattezza. Relazione tra esattezza e chiusura. Forme chiuse in rettangoli o aperti stellati. Forme chiuse in aperti semplicemente connessi. Definizioni. Esempi. Propriet. Cambiamento di rappresentazioni parametriche. Area di una superficie e integrali superficiali. Superfici con bordo. Il Secondo Teorema di Pappo-Guldino. Teorema della Divergenza. Formula di Stokes. Teorema del Dini. Moltiplicatori di Lagrange. Problemi di massimo e minimo vincolato Ore Lez. 7 Ore Eserc. 5
Serie numeriche
Funzioni di pi variabili
Equazioni differenziali
Integrali di funzioni di pi variabili Curve ed integrali curvilinei Forme differenziali Superfici ed integrali di superficie Funzioni implicite Totale Ore Testi di riferimento
2 53
1 37
N. Fusco, P. Marcellini, C. Sbordone, Elementi di Analisi Matematica 2. Versione Semplificata Per i Nuovi Corsi di Laurea Liguori. P. Marcellini, C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 1Liguori. P. Marcellini C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 2 Liguori. Appunti delle lezioni Altro materiale didattico fornito dal docente.
Matematica III
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II Docente: Prof. Edoardo Scarpetta Semestre: II Integrato: no Codice: 0610300018 Propedeuticit: Matematica I, II SSD: MAT/07 Crediti: 9 Tipologia: Di Base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti fondamentali della Meccanica Razionale, sottolineandone i metodi modellistici e logico-deduttivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e comprensione della metodologia tipica dellapproccio razionale allo studio dei fenomeni fisici, in particolare meccanici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper costruire modelli matematici per rappresentare semplici fenomeni meccanici, impostando la risoluzione delle corrispondenti equazioni. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per impostare ed organizzare un modello matematico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo e condividere efficacemente idee e procedimenti. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti anche diversi da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci e/o procedure alternativi. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisiche e matematiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un esame che consiste di prova scritta e prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Algebra vettoriale Cinematica del punto e dei sistemi Geometria delle masse Dinamica del punto libero e vincolato Dinamica dei Sistemi Contenuti specifici Vettori liberi e vettori applicati. Propriet ed operazioni fondamentali. Descrizione geometrica del movimento, traiettoria e legge oraria. Formule di Frenet. Moti relativi, teorema di Coriolis. Moti rigidi, teorema di Mozzi. Moti rigidi piani, traiettorie polari. Baricentri e momenti dinerzia. Matrice ed ellissoide dinerzia, assi e momenti principali. Sistemi a struttura giroscopica. Massa, forza ed equazione fondamentale. Oscillatore armonico semplice e forzato, studio della risonanza. Dinamica relativa, forze apparenti. Concetto di vincolo, grado di libert e reazione vincolare Grado di libert e coordinate lagrangiane. Forze esterne e forze interne. Equazioni Cardinali. Moto del baricentro e intorno al baricentro. Ore Lez. 7 12 7 10 20 Ore Eserc. 4 7 6 6 11 Ore Lab.
materiali
Equilibrio e stabilit, introduzione al metodo di Liapounov e criterio di Dirichlet. Solido libero. Solido con asse fisso e liscio, equazioni pure per moto ed equilibrio, calcolo delle reazioni vincolari, problemi ai valori iniziali. 56 34
Totale Ore
Testi di riferimento Dispense del Docente (Matematica III). M. Fabrizio: Introduzione alla Meccanica Razionale e ai suoi Metodi Matematici, Zanichelli (Bologna). F. Stoppelli: Appunti di Meccanica Razionale, Liguori (Napoli).
Matematica IV
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Prof. Edoardo Scarpetta Semestre: II Integrato: no Codice: 0610300019 Propedeuticit: Matematica I, II, III SSD: MAT/07 Crediti: 6 Tipologia: Disciplina affine
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Come prosieguo naturale di Matematica III, il corso intende innanzitutto approfondire taluni argomenti fondamentali della Meccanica Razionale, sottolineandone i metodi modellistici e logico-deduttivi finalizzati alle discipline della Meccanica teorica ed applicata. Il corso prevede quindi lezioni di Meccanica Analitica e di Termodinamica dei Continui deformabili, sino a comprendere lo studio della propagazione delle onde e del calore nei mezzi termo-elastici. Lalgebra tensoriale e unintroduzione alla Trasformata di Laplace, con le applicazioni alle equazioni differenziali ordinarie e a derivate parziali, completano la parte matematica del corso. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e comprensione della metodologia tipica dellapproccio razionale allo studio dei fenomeni fisici, in particolare meccanici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper costruire modelli matematici per rappresentare semplici fenomeni meccanici, impostando lo studio qualitativo e/o la risoluzione delle corrispondenti equazioni. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per impostare ed organizzare un modello matematico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo e condividere efficacemente idee e procedimenti. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti anche diversi da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci e/o procedure alternativi. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati richiesta la conoscenza degli argomenti trattati in Matematica III. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche con numerosi esempi ed applicazioni. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un esame che consiste di prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Algebra tensoriale Complementi di Dinamica dei Solidi Contenuti specifici Definizione di tensore (doppio, triplo e quadruplo). Diadi, basi e componenti cartesiane del tensore. Propriet ed operazioni fondamentali. Analisi spettrale per i tensori. Tensore dinerzia. Moto sferico del solido con punto fisso. Studio dei fenomeni giroscopici. Principio delleffetto giroscopico. Moto della trottola. Cimenti dinamici ed equilibratura dei rotori. Ore Lez. 6 Ore Eserc. 4 Ore Lab.
Meccanica Analitica
Sistemi olonomi: grado di libert, coordinate lagrangiane e spazio delle configurazioni. Equazione simbolica della Dinamica, principio di dAlembert. Equazioni di Lagrange. Sistemi lagrangiani, coordinate ignorabili ed integrali primi. Stabilit alla Liapounov. Piccoli moti intorno allequilibrio stabile; frequenze caratteristiche, modi vibratori (armoniche) principali. Cinematica del continuo deformabile. Leggi di Eulero, forma locale. Tensore degli sforzi. Equazioni costitutive per continui solidi (Navier) e continui fluidi incomprimibili (Navier-Stokes). Sorgenti e flusso di calore, bilancio dellenergia termomeccanica. Propagazione delle onde nei continui elastici. Definizioni e propriet. Applicazioni alle equazioni differenziali e problemi di Cauchy. Equazioni del calore e della corda vibrante in elasticit lineare. Posizione e risoluzione di problemi ai valori iniziali ed al contorno.
10
Termodinamica dei Continui Trasformata di Laplace Equazioni differenziali della Fisica Matematica Totale Ore
10
5 42
0 18
Testi di riferimento Dispense del Docente (Matematica IV). M. Fabrizio: Introduzione alla Meccanica Razionale e ai suoi Metodi Matematici, Zanichelli (Bologna). Ascione-Grimaldi: Elementi di Meccanica del Continuo, Liguori (Napoli). Collana Schaums, vol. 27 (Trasformata di Laplace)
Codice: 0610300066
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso rivolto agli allievi del II anno del corso di laurea in Ingegneria Meccanica (I livello) che, con il necessario bagaglio di conoscenze fisico-matematiche, affrontano gli studi pi propriamente ingegneristici. Vengono analizzati alcuni fondamentali problemi di dinamica che si presentano nel funzionamento delle macchine stesse, e che derivano dal movimento dei meccanismi che le costituiscono. Partendo dallindividuazione del fenomeno fisico, si perviene alla formulazione di semplici modelli matematici che forniscono le risposte quantitative ai problemi studiati. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscere i metodi per lanalisi dinamica del corpo rigido nel piano. Conoscere le problematiche relative alla meccanica dei contatti ed ai fenomeni vibratori nei sistemi meccanici. Conoscere le problematiche che si presentano nei transitori di arresto. Conoscere le fondamentali questioni di dinamica delle macchine rotative ed alternative. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper ricavare un modello fisico ed un modello matematico di un sistema meccanico in base alla funzionalit specifica ed alle caratteristiche da determinare. Saper scegliere ed applicare i metodi pi idonei per lanalisi dinamica di un sistema meccanico. Saper effettuare lanalisi di fenomeni vibratori nei sistemi meccanici. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit operative nella risoluzione dei principali problemi correlati al funzionamento delle macchine. Effettuare lanalisi funzionale di un sistema meccanico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed interfacciarsi con tecnici aventi competenze avanzate. Capacit di apprendere (learning skills) Saper estendere le conoscenze acquisite a sistemi meccanici differenti da quelli analizzati durante le lezioni, ed approfondire in maniera autonoma gli argomenti trattati. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisicomatematiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nella risoluzione di esercizi riguardanti gli argomenti trattati nel corso. Le esercitazioni di laboratorio sono svolte su banchi didattici sperimentali. Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Richiami di dinamica di un gruppo di macchine Contenuti specifici Funzionamento a regime. Transitorio di avviamento e transitorio di arresto. Freni a pattini ad accostamento rigido. Freni a pattini ad accostamento libero. Freni a ceppi ad accostamento rigido: condizione di autofrenatura. Freni a ceppi ad accostamento libero. Freni a ceppi: modello a ceppo esteso. Freni a disco. Freni a nastro: freni a nastro semplice; freni a nastro differenziale. Frizioni: frizioni piane; frizioni coniche. Moto periodico. Moto armonico. Analisi armonica. Sistemi lineari conservativi ad un grado di libert: vibrazioni libere e vibrazioni forzate. Analisi delle vibrazioni di sistemi tipici: sistema flessionale; sistema torsionale. Sistemi lineari non conservativi ad un grado di libert: vibrazioni libere e vibrazioni forzate. Determinazione dello smorzamento. Vibrazioni indotte da azioni forzanti non armoniche. Teoria dellisolamento delle vibrazioni. Sistemi a due gradi di libert. Oscillazioni libere in assenza di smorzamento: integrazione delle equazioni del moto. Modi di vibrare di sistemi a due gradi di libert. Determinazione delle pulsazioni naturali con il metodo degli autovalori. Oscillazioni forzate in assenza di smorzamento. Smorzatore dinamico. Sistemi ad n gradi di libert (cenni). Coefficienti di influenza. Determinazione della matrice di rigidezza per sistemi a 2-n gradi di libert. Sistemi torsionali: Sistemi ridotti a due dischi. Le equazioni cardinali in forma matriciale. Sbilanciamento statico e dinamico di un rotore. Forza e coppia d'inerzia dovute allo sbilanciamento. Effetti delle forze e coppie d'inerzia. Rotori a struttura giroscopica. Bilanciamento: masse bilanciatrici e piani di correzione. Macchine bilanciatrici a supporti a supporti rigidi. Gradi di precisione del bilanciamento: sbilanciamento residuo. Velocit critiche flessionali per un sistema ad un grado di libert: modello di Rankine e modello di Jeffcott. Velocit critiche flessionali per un sistema a due gradi di libert. Formula approssimata di Dunkerley. Velocit critiche torsionali. Cenni di reologia dei lubrificanti: viscosit. Principali meccanismi di usura. Meccanismi della lubrificazione. Teoria della lubrificazione stazionaria: equazione di Reynolds. Cuscinetti di spinta e portanti. Distribuzione della pressione nei cuscinetti portanti in campo stazionario (modello di cuscinetto corto). Calcolo dello spessore minimo del film dolio in condizioni di regime termico. Il manovellismo di spinta rotativa. Studio cinematico (cenni). Studio dinamico: le forze d'inerzia. Il bilanciamento delle forze d'inerzia. Il momento motore. L'uniformit del momento motore. Il diagramma del momento motore nei motori pluricilindrici. Disposizione delle manovelle ed ordine di accensione. Bilanciamento delle forze d'inerzia. Ore Lez. 2 Ore Eserc. Ore Lab.
Elementi di tribologia
Macchine alternative: motori a combustione interna Esercitazioni di preparazione allesame Totale Ore
5 28 25 7
Testi di riferimento V. DAgostino Fondamenti di Meccanica Applicata alle Macchine CUES (2004)
V. DAgostino Appunti dalle lezioni A.R. Guido, L. Della Pietra: Lezioni di Meccanica delle Macchine - Vol. I. Edizione CUEN, 1993 A.R. Guido, L. Della Pietra: Lezioni di Meccanica delle Macchine - Vol. II. Edizione CUEN, 1994
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle equazioni fondamentali della meccanica dei fluidi e all'acquisizione della capacit di dimensionare correttamente quei sistemi a fluido che sono governati da un semplice bilancio unidimensionale. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei concetti fisici legati al moto dei fluidi e conoscenza della terminologia utilizzata in tale ambito. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare e risolvere problemi pratici in cui interviene il moto dei fluidi. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere problemi ingegneristici legati al contesto in esame Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre argomenti legati al contesto in esame Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base quali quelle trattate nei corsi di Matematica I e II e Fisica I Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e la proiezione di filmati di esperimenti. Nelle esercitazioni in aula viene generalmente risolto un esercizio attinente alla teoria svolta con il coinvolgimento degli studenti. La proiezione di filmati di esperimenti viene proiettata a scopo illustrativo per meglio sottolineare alcuni aspetti pratici e teorici degli argomenti trattati. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta non obbligatoria ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti La descrizione continua della materia Statica dei fluidi Equazioni di bilancio su di un volume finito Contenuti specifici Propriet locali conservate di un sistema continuo. Equazioni del bilancio. Propriet dei fluidi. Forma generale del flusso di quantit di moto. Forze di massa e di superficie. Il tensore degli sforzi Equazione dell'idrostatica. Manometri. Spinte su superfici immerse. Corpi galleggianti Il teorema di Reynolds del trasporto. Conservazione della massa, della quantit di moto e del momento angolare. Spinta su di un Ore Lez. 3 Ore Eserc. 2 Ore Lab.
3 4
2 3
Lo strato limite
Corrente condotti
turbolenta
in
corrente
condotto a sezione variabile e su di una curva. Spinta di un getto. Analisi dimensionale. Linee di flusso, superfici e tubi di flusso. La derivata sostanziale. Legge di Newton della viscosit. Le equazioni di Navier-Stokes. Le equazioni di Eulero. Linee di corrente e loro rappresentazione. Flusso di Couette e di Poiseuille tra lastre parallele ed in un condotto cilindrico. Lastra messa in moto impulsivamente. Pressione statica, dinamica e totale. Perdita di carico e prevalenza. Tubo di Venturi come misuratore e come aspiratore. La teoria di Reynolds della lubrificazione; la testina di lettura di un disco magnetico. Cenni alla corrente di Stokes intorno ad una sfera ed un cilindro Campi semplici ottenibili come sovrapposizione di pozzi e sorgenti. Generazione della portanza. Definizione dei coefficienti di portanza e di resistenza. Concetto di similitudine. Strato limite su di una lastra piana. Calcolo della resistenza. Descrizione qualitativa dei fenomeni associati alla separazione Propriet della turbolenza. Il profilo di velocit. La legge di attrito di Prandtl. Il diagramma di Moody. Corrente nei tubi diritti e attraverso raccordi di tubazioni. Biforcazioni. Misure di portata Piccole perturbazioni. Velocit del suono. Grandezze conservate. Propriet al punto di di ristagno. Corrente isentropica quasi unidimensionale. Corrente in un tubo diritto con attrito. Corrente in un tubo diritto con trasferimento di calore. Uso delle tabelle. Cenno alle onde d'urto.
3 3
2 2
36
24
Testi di Riferimento D. Pnueli, C. Gutfinger: Meccanica dei Fluidi. Zanichelli 1995 Testi per approfondimento: D. J. Acheson: Elementary Fluid Dynamics. Oxford University Press 1990 G. K. Batchelor: An Introduction to Fluid Dynamics. Cambridge University Press 2000 R. L. Panton: Incompressible Flow. Wiley 1995 P. Luchini: Onde nei fluidi, instabilit e turbolenza. Dipartimento di Progettazione Aeronautica, Universit di Napoli, 1993 P. Luchini, M. Quadrio: Aerodinamica. Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, Politecnico di Milano, 2000-2002; consultabile su http://pcquadrio.aero.polimi.it/it/Didattica/aerodinamica.html Y. engel, J.M. Cimbala, Meccanica dei Fluidi, McGraw-Hill 2007 F. M. White, Fluid Mechanics, McGraw-Hill VI Edizione
Meccatronica
Cds: Laurea in Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Prof. Adolfo SENATORE Semestre: I Integrato: Propedeuticit: Crediti: 3 Tipologia: Caratterizzante
Codice: 0610300065
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso di Meccatronica mira a fornire gli elementi di base sullintegrazione di componenti meccanici, elettronici e di acquisizione/elaborazione e sul principio di funzionamento dei dispositivi di maggior impiego. Completano il programma: alcuni strumenti software per la simulazione; esercitazioni in laboratorio su banchi per il controllo di sistemi meccanici. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Determinare un modello matematico di un sistema meccatronico e delle sue sottoparti, valutando lopportunit di adottare ipotesi semplificative e di affinit. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper selezionare i pi opportuni dispositivi (attuatori/sensori) per la specifica applicazione valutando lintegrazione dei componenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper valutare il principio di funzionamento di componenti o progetti di semplici integrati. Abilit comunicative (communication skills) Saper operare in team ed esporre i risultati ottenuti con sintesi ed efficacia. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di Meccanica ed Elettrotecnica. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le esercitazioni consentono lapplicazione degli elementi di teoria a sistemi meccatronica impiegati per applicazioni specifiche. Le applicazioni di laboratorio consistono nelleffettuare simulazioni al calcolatore ed implementare su interfacce ad altro livello progetti di controllo per esecuzione in real-time su setup didattici, verificandone le prestazioni. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova di simulazione al calcolatore ed un colloquio orale.
2 15
0 7
8 8
Testi di riferimento Controllo di sistemi meccanici G. Diana F. Resta Edizioni Polipress, 2007 ISBN 978-88-7398024-4 Applicazioni di Meccatronica, G. Quaglia, M. Sorli, CLUT, Torino ISBN 88-7992-109-6
Misure Meccaniche
Cds: Laurea in Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Prof. Adolfo SENATORE Semestre: I Integrato: Propedeuticit: Crediti: 3 Tipologia: Affine
Codice: 0610300055
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche impiegate nella misura di grandezze di interesse industriale. Attraverso esercitazioni in aula ed in laboratorio sono esaminati i principi per lacquisizione ed elaborazione dati e per lanalisi critica dei risultati. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Scelta dellopportuna strumentazione di misura in relazione alle grandezze in esame; analizzare i risultati ottenuti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Individuare per la specifica grandezza da misurare la pi idonea strumentazione di misura. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper analizzare con spirito critico i risultati ottenuti dalle misurazioni. Abilit comunicative (communication skills) Saper operare in team ed esporre i risultati in formato corretto e interpretabile in maniera univoca. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di fisica (meccanica e termodinamica). Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le esercitazioni consentono lapplicazione degli elementi di teoria a strumenti/misure relative a casi specifici. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale.
Testi di riferimento F. Angrilli Corso di Misure Mecc., Termiche e Coll. CEDAM E. O. Doebelin Measurement systems, application and design McGraw-Hill
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di modelli e metodi per la definizione, progettazione e realizzazione di sistemi produttivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito della modellistica di sistemi produttivi. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper progettare e normalizzare un modello di una realt produttiva in esame. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere la disposizione di una linea di produzione per ottenere un bilanciamento dei carichi di lavoro. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle caratteristiche della linea di produzione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze tecnologiche di base e di informatica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione, oltre che delle capacit di progettazione e realizzazione di un modello di linea di produzione, partendo dalle specifiche, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti implementano un programma in MATLAB ed una simulazione in ARENA. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr tramite una prova scritta integrata da un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici
Lambiente interattivo. Operazioni elementari. Somma algebrica di vettori e matrici. Prodotti di vettori e matrici. Prodotti e divisioni elemento ad elemento di vettori e matrici. Trasposizione ed inversione di matrici. Elementi di programmazione: gli script e le function. Rappresentazione grafica di funzioni
Ore Lez. 4
Ore Eserc. 4
Ore Lab.
analitiche e tabellari di una e due variabili indipendenti. Curve di livello. Determinazioni di minimi e massimi di funzioni. Derivazione ed integrazione numerica. Soluzione numerica di equazioni non lineari. Soluzioni di sistemi di equazioni lineari. Soluzione numerica di equazioni differenziali. Elementi di sistemi di produzione automatizzati, la piramide CIM (Computer Integrated Manufacturing), Layout e flusso dei materiali. Misure di prestazione.Scheduling e problemi di gestione dei processi produttivi. Tecniche di tipo push e pull. Approccio Just in time e implementazione mediante Kanban. Problema del blocco critico. Esempi di simulazione con Matlab e con Arena
12
10
16
14
Testi di riferimento Lucidi delle lezioni e test interattivi disponibili su sito WEB: http://teseo.unisa.it
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso fornisce le nozioni di base per analizzare il comportamento dinamico di un sistema meccanico, anche in presenza di un sistema di controllo, e di guidare lallievo alla acquisizione delle tecniche utili per il monitoraggio ed il controllo di un sistema meccanico. E prevista una ampia fase esercitativa, con luso del Computer e con sperimentazioni in laboratorio. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Modellazione matematica e simulazione di sistemi meccanici. Analisi delle prestazioni e monitoraggio di sistemi meccanici. Competenze di base sui sistemi di controllo. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Simulazione e monitoraggio delle prestazioni di un sistema meccanico. Analisi del comportamento dinamico di un sistema meccanico semplice, in presenza di sistemi di controllo open loop e closed loop. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i sistemi pi appropriati per la messa a punto di sistemi di monitoraggio per le macchine. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato al monitoraggio delle macchine. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando fonti diverse da quelle proposte Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base delle macchine, dei motori a combustione interna e della meccatronica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono elaborati dati sperimentali. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti eseguono il monitoraggio di una macchina operatrice idraulica e di un motore a combustione interna, rilevandone le curve caratteristiche e modificando i parametri di controllo. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Sistemi dinamici Contenuti specifici Generalit sul comportamento statico e dinamico dei sistemi. Sistemi del primo e secondo ordine. Analisi della risposta dinamica. Funzioni di trasferimento. Cenni sullanalisi dei poli e delle radici. Sistemi lineari. Stabilit. Ore Lez. 10 Ore Eserc. 2 Ore Lab.
Tipologie di controllo
Tipologie di controllo. Controllo in open-loop e closed-loop. Regolatori PID. Analisi sperimentale in laboratorio su un sistema di pompaggio e su un motore a combustione interna al banco. Rilievo delle curve caratteristiche delle pompe in configurazione singola, in serie ed in parallelo. Analisi del fenomeno della cavitazione. Analisi della risposta dinamica del sistema, in presenza di controllori open loop e closed loop. Rilievo delle curve caratteristiche del motore a combustione interna al variare dei parametri di controllo.
Applicazioni sperimentali
Totale Ore
20
Testi di riferimento
G.F. Franklin, J.D. Powell, A. Emani-Naeini: Feedback Control of Dynamic Systems Addison-Wesley Publishing Company. Materiale didattico, aggiornamenti ed ulteriori dettagli sul programma disponibili sul sito Web http://elearning.dimec.unisa.it/
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce gli strumenti metodologici-operativi per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione, per la scelta dei parametri tecnologici ottimali, per la stesura razionale ed ottimizzata del part program di MUCN anche con limpiego di strumenti CAD-CAM. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza delle tecnologie e dei cicli di lavorazione, conoscenza di procedure di ottimizzazione dei parametri di lavoro, conoscenza di tipologia, struttura, componentistica delle MUCN e dei principali metodi e linguaggi di programmazione delle MUCN. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper definire opportunamente la sequenza delle lavorazioni, le relative macchine utensili e le attrezzature, ottimizzare i parametri tecnologici. Saper discernere le caratteristiche e potenzialit delle diverse MUCN, programmare le MUCN manualmente, automaticamente o con sistemi CAD-CAM. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere la tecnologia di lavorazione e assemblaggio per lottenimento del prodotto finito, definire il ciclo di lavorazione ed ottimizzare il processo da utilizzare in fase di lavorazione, definire in modo ottimale il part program. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di pianificare in gruppo il ciclo di lavorazione e i relativi parametri tecnologici e di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici inerenti la definizione di cicli di lavorazioni con MUCN, sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sulle principali tecnologie di lavorazione per asportazione di truciolo. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche ed esercitazioni in aula ed in laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi atti ad applicare le cognizioni teoriche acquisite (organizzazione della produzione in base ai cicli, codifica delle parti, stesura del ciclo di lavorazione, ottimizzazione dei parametri di lavorazione). Le esercitazioni in laboratorio comprendono luso di macchine utensili a controllo numerico per la realizzazione di pezzi in base ai relativi cicli. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
2 4 4 6 4 2 2
8 76
4 28
6 16
Testi di riferimento F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e Studi di Fabbricazione, Casa Editrice Ambrosiana, 2000 F. Mazzoleni, Lavorazioni Plastiche dei Metalli, Liguori Editore, 1978 V. Sergi, Produzione Assistita da Calcolatore, Vol. I e II, CUES, 2009
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso, offerto a studenti del secondo anno del corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, si propone di illustrare i principi che stanno alla base del funzionamento e del dimensionamento delle macchine. In particolare, viene introdotta la teoria dellelasticit e viene illustrato il comportamento dei materiali e di semplici strutture a partire dalle definizioni di sforzi, deformazioni e dei loro legami fino alle equazioni dellequilibrio elastico e con riferimento al continuum indefinito ed a geometrie unidimensionali ed a solidi caratterizzati da simmetrie. Successivamente viene affrontato lo studio della risposta di semplici elementi o gruppi riconducibili ad apparecchiature in uso nellindustria meccanica sottoposti a differenti forze e vincoli. Limpostazione dellesposizione affianca gli aspetti teorici e quelli applicativi. La parte esercitativa prevede applicazioni rivolte alla verifica ed al dimensionamento di organi di macchine. Una parte del corso dedicata ai principi della progettazione e alla problematica della sicurezza nei suoi aspetti riguardanti la normativa ed i dispositivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia e delle definizioni attinenti i campi della resistenza dei materiali e degli aspetti costruttivi delle macchine. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere i fondamenti dell resistenza dei materiali. Saper analizzare il comportamento cinematico e dinamico di semplici meccanismi. Conoscere i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per effettuare unanalisi delle tensioni e deformarmazioni allo scopo di dimensionere un semplici componenti meccanico, ed ottimizzando il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante prova scritta e colloquio orale.
Strutture monoassiali Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione Strutture assialsimmetriche Analisi e misura delle tensioni e delle deformazioni Metodi energetici
6 4 6
5 2 4
Applicazioni intermedie
4 4
2 2 6
Totale Ore
61
53
Testi di riferimento F. P. Beer, E. Russel Johnston, Jr., J. T. DeWolf, Meccanica dei Solidi 3/Ed, McGraw-Hill J. E. Shigley, C. R. Mischke, R.G. Budynas, Progetto e Costruzione di Macchine, 2/Ed Mc Graw Hill C. Cal, Appunti e dispense dalle Lezioni e dalle Esercitazioni, Website www.cm.unisa.it
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso, offerto a studenti del secondo anno del corso di Laurea in Ingegneria Meccanica, si propone di illustrare i principi che stanno alla base del funzionamento e del dimensionamento delle macchine. In particolare, viene introdotta la teoria dellelasticit e viene illustrato il comportamento dei materiali e di semplici strutture a partire dalle definizioni di sforzi, deformazioni e dei loro legami fino alle equazioni dellequilibrio elastico e con riferimento al continuum indefinito ed a geometrie unidimensionali ed a solidi caratterizzati da simmetrie. Successivamente viene affrontato lo studio della risposta di semplici elementi o gruppi riconducibili ad apparecchiature in uso nellindustria meccanica sottoposti a differenti forze e vincoli. Limpostazione dellesposizione affianca gli aspetti teorici e quelli applicativi. La parte esercitativa prevede applicazioni rivolte alla verifica ed al dimensionamento di organi di macchine. Una parte del corso dedicata ai principi della progettazione e alla problematica della sicurezza nei suoi aspetti riguardanti la normativa ed i dispositivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia e delle definizioni attinenti i campi della resistenza dei materiali e degli aspetti costruttivi delle macchine. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere i fondamenti dell resistenza dei materiali. Saper analizzare il comportamento cinematico e dinamico di semplici meccanismi. Conoscere i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per effettuare unanalisi delle tensioni e deformarmazioni allo scopo di dimensionere un semplici componenti meccanico, ed ottimizzando il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante prova scritta e colloquio orale.
Strutture monoassiali Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione Strutture assialsimmetriche Analisi e misura delle tensioni e delle deformazioni Metodi energetici Criteri di verifica e dimensionamento di organi sotto carichi statici. Principi generali della progettazione meccanica
6 4 6
5 2 4
Comportamento dei materiali sotto carichi variabili e verifiche statiche ed a fatica con riferimento ad elementi di macchine
Applicazioni
Totale Ore
47
39
Testi di riferimento F. P. Beer, E. Russel Johnston, Jr., J. T. DeWolf, Meccanica dei Solidi, McGraw-Hill J. E. Shigley, C. R. Mischke, R.G. Budynas, Progetto e Costruzione di Macchine, Mc Graw Hill C. Cal, Appunti e dispense dalle Lezioni e dalle Esercitazioni, Website www.cm.unisa.it
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso di Scienza delle Costruzioni II ha come obiettivo fondamentale il completamento delle nozioni fornite nel corso di Scienza delle Costruzioni I, sia dal punto di vista delle conoscenze specifiche che da quello dei metodi di analisi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Primo obiettivo del corso lo studio dei metodi di soluzione delle strutture iperstaticha (metodo delle forze e metodo degli spostamenti). Il corso comprende anche, nella sua parte introduttiva, alcuni approfondimenti di meccanica dei corpi continui, relativamente ai principi generali ed ai legami costitutivi. I concetti fondamentali presentati nel corso consentono di acquisire una conoscenza pi approfondita del problema elastostatico delle travi, dei sistemi di travi e dei corpi bidimensionali e tridimensionali, con particolare riferimento ai metodi variazionali (Principio dei Lavori Virtuali e Principio dei Lavori Virtuali Complementare) ed ai metodi energetici (Principi di Minimo dellEnergia Potenziale Totale e dellEnergia Complementare). Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Salda conoscenza teorica dei principi energetici e dei metodi variazionali. Autonomia di giudizio (making judgements) Le lezioni impartite e le esemplificazioni trattate concorrono a sviluppare un senso critico volto allindividuazione delle pi comuni propriet dei problemi meccanici dellingegneria strutturale, in relazione alla tipologia del problema esaminato. Abilit comunicative (communication skills) Capacit di presentazione degli aspetti generali di un problema strutturale inerente il contesto dellingegneria meccanica e civile. Capacit di apprendere (learning skills) I concetti fondamentali presentati nel corso hanno una valenza ben pi ampia. Essi costituiscono, infatti, una solida base per un eventuali successivi approfondimenti a livello di corso di dottorato di ricerca, in vista della formazione di una sensibilit nei confronti di aspetti avanzati della materia. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste adeguate conoscenze matematiche. Metodi didattici Il corso contempla lezioni teoriche ed esercitative. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un esame orale.
16 34
16 26
Testi di riferimento L. Ascione, Elementi di Scienza delle Costruzioni, Cues (2007). L. Ascione, A Grimaldi, Elementi di Meccanica dei Continui, Liguori Editore (1989). M. Angelillo, Appunti del Corso (Libreria Ruggiero). Viola, Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni, Vol II, Pitagora Editrice (1976).
Servizi di Stabilimento
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Salvatore Miranda Semestre: II Integrato: NO Codice: 0610300037 Propedeuticit: Impianti Industriali, Fisica Tecnica SSD: ING-IND/17 Crediti: 3 Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di criteri e metodi per la progettazione dei principali servizi di stabilimento. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dellorganizzazione tecnica degli impianti di servizio, degli aspetti tecnici ed economici per la scelta ed il dimensionamento dei loro principali componenti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Acquisizione delle tecniche di riferimento per un organico approccio alla soluzione dei problemi di schematizzazione logica, di scelta e successivo dimensionamento degli elementi fondamentali costituenti gli impianti di servizio. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per progettare un impianto di servizio in modo da ottimizzarne gli aspetti economici. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato agli impianti di servizio. Essere in grado di interagire efficacemente con le altre professionalit coinvolte nella progettazione e nella gestione di un sistema produttivo. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze e le metodologie acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base, di fisica tecnica e nozioni di elettrotecnica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni verranno assegnati agli studenti, i quali potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, dei progetti da sviluppare in aula nel corso delle ore previste. I progetti riguarderanno le diverse tipologie di impianto di servizio analizzate durante le lezioni teoriche del corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale, eventualmente preceduto da una prova scritta.
2,5
2,5
2 16
0,5 11,5
Testi di riferimento Dispense del corso A.Monte, Elementi di Impianti Industriali - Vol II, Ed. Cortina, Torino A. Calabrese, Servizi generali dimpianto Voll. I e II CUSL 2001 R. Cigolini, F. Turco (a cura di): Casi di Impianti Industriali. Citt Studi Edizioni, 1997
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha lo scopo di fornire agli studenti una valida preparazione sul fondamentale aspetto della sicurezza negli impianti industriali. Esso stato pertanto strutturato in modo da portare lallievo, attraverso un programma didattico implementato su elementi tecnici e legislativi, a cimentarsi positivamente nellindividuazione dei rischi presenti negli impianti industriali, oltre che nellapplicazione degli opportuni interventi di prevenzione e/o protezione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Acquisire competenze relativamente allanalisi della sicurezza degli impianti industriali e ai principali metodi per labbattimento dei rischi negli impianti industriali. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Capacit di elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento industriale. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento industriale. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla sicurezza degli impianti industriali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste nozioni di base sugli impianti industriali. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula gli studenti, che potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, saranno chiamati a sviluppare una serie di progetti attinenti agli argomenti trattati durante il corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr tramite colloquio orale.
La normativa per la prevenzione degli infortuni Prevenzione incendi Il rischio elettrico La normativa macchine Totale Ore
4 3 4 21
2 6
Testi di riferimento Dispense dal corso a cura del docente con bibliografia specifica di approfondimento
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di modelli e metodi per progettazione di sistemi di controllo e misura per lautomazione industriale e per il controllo degli azionamenti elettrici. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle metodologie per la progettazione di sistemi di controllo per lautomazione industriale. Conoscenza dei linguaggi di programmazione dei sistemi a logica programmabile. Conoscenza dei concetti base della conversione elettromeccanica dellenergia, dei principali sistemi di interesse nel settore industriale, quali azionamenti elettrici, motori elettrici e convertitori statici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper gestire impianti di automazione in ambito industriale con azionamenti elettrici e robot. Progettare semplici sistemi di automazione per il controllo e la supervisione di sistemi elettrici e impianti industriali. Utilizzare tools software di supporto allo sviluppo di sistemi di supervisione e controllo di impianti. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i dispositivi, i metodi e i tools software di supporto pi appropriati per la gestione e la realizzazione di impianti di automazione in ambito industriale e civile. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato allautomazione industriale e alla realizzazione di un sistema di automazione tramite controllore a logica programmabile. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di elettronica di potenza. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula gli studenti svolgono esercitazioni sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche. Nelle esercitazioni in laboratorio vengono assegnati agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, degli esercizi pratici da sviluppare tramite lutilizzo di elaboratore di calcolo e software per la programmazione e la simulazione di controllori a logica programmabile. Le esercitazioni sono strumentali allacquisizione, oltre che delle capacit di programmazione di controllori a logica programmabile, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale. Durante il colloquio lallievo discuter anche un elaborato relativo alle attivit di laboratorio previste durante il corso.
Totale Ore
16
Testi di riferimento Diapositive delle lezioni disponibili su sito WEB. P. Galeano, V. Alessandroni, I Controllori Programmabili, Jackson libri. P. Chiaccio, PLC e Automazione Industriale, McGraw Hill. L. Bergamaschi, Manuale di programmazione dei PLC, Hoepli. Mohan Ned, Undeland Tore M., Robbins William P., Elettronica di potenza. Convertitori e applicazioni, Hoepli. G. Conte, Macchine elettriche e laboratorio, Hoepli. G. Ortolani, E. Venturi, Schemi e apparecchi nellautomazione industriale, Hoepli. Beuerle H. P., Bach Bezenar Gunther, La Comunicazione nella Automazione, Tecniche Nuove. E. Grassani, Automazione Industriale, Delfino.
Sistemi Energetici
Propedeuticit: Macchine I Fisica Tecnica Meccanica Applicata alle Macchine I SSD: ING-INF/08
Integrato:
Crediti: 3
Anno: III
Semestre: I
Codice: 0610600016
Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso di Sistemi Energetici ha per obiettivo lo studio dei meccanismi di conversione energetica, con particolare riferimento alle conversioni di calore in lavoro ed alla descrizione funzionale dei relativi impianti. Le competenze finali sono orientate alla progettazione di massima degli impianti motori termici. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle conversioni energetiche, dei bilanci energetici e dello sfruttamento ottimale delle risorse energetiche. Conoscenza delle problematiche ambientali associate alle fonti energetiche convenzionali, alternative e rinnovabili. Comprensione delle problematiche degli impianti e delle risorse energetiche in un contesto tecnico-economico. Capacit di analizzare i flussi energetici negli impianti per la conversione dellenergetica. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenze degli impianti per la conversione dellenergia e delle metodologie di calcolo per il dimensionamento di massima degli impianti. Capacit di applicare metodologie di calcolo finalizzate allanalisi tecnico-economica dei sistemi energetici. Capacit di analisi quantitativa sul risparmio energetico e sullimpatto ambientale dei singoli impianti. Eseguire il dimensionamento di massima di un impianto motore termico. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit di analisi dei problemi di conversione energetica in vari ambiti e per differenti applicazioni. Individuare i metodi pi appropriati per analizzare le tipologie ottimali di un impianto in relazione alle applicazioni ed analizzarne le problematiche di risparmio energetico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato ai sistemi energetici. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze attinenti la termodinamica, la meccanica applicata e le macchine a fluido. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula sono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alle conversioni energetiche ed agli impianti motori termici. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
12
6 22
3 8
Testi di riferimento G.Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES 2001. R.Della Volpe, Macchine, Liguori, Napoli, 1994. O.Acton, C.Caputo, Introduzione allo Studio delle Macchine, UTET, Torino, 1979. O.Acton, C.Caputo, Impianti Motori, UTET, Torino, 1979. El Wakil, Power Plant Technology, McGraw Hill
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Linsegnamento a carattere prevalentemente applicativo e vuole fornire, con lausilio anche di attivit sperimentali, i principi delle lavorazioni non convenzionali, quali la tecnologia laser, a fascio elettronico, elettroerosione e lavorazioni elettrochimiche con particolare riferimento alle tecniche operative. Le parti prodotte con alcune delle suddette lavorazioni, durante lo svolgimento del corso, vengono poi controllate dimensionalmente con una macchina di misura a coordinate, di cui si danno i principi di funzionamento e la sua applicabilit nel campo del reverse enginnering. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei principi delle lavorazioni non convenzionali, quali la tecnologia laser, a fascio elettronico, elettroerosione e lavorazioni elettrochimiche Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper scegliere la lavorazione alternativa ad un processo convenzionale per motivazioni tecniche e/o economiche e pianificare un ciclo di ispezione con MMC. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le tecniche pi appropriate delle lavorazioni non convenzionali per ottimizzare il processo lavorativo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle tecnologie di lavorazione non convenzionali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze tecnologiche di base, con particolare riferimento alle tecnologie meccaniche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti realizzano parti meccaniche che potranno essere controllate dimensionalmente con una macchina di misura a coordinate. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr attraverso una prova scritta integrata da un colloquio orale.
Ore Lez.
Ore Eserc.
Ore Lab.
16
14
Testi di riferimento J. A. Mc Geough: Advanced Methods of Machining, Chapman and Hall Metals Handbook, AASM International Lucidi delle lezioni e test interattivi disponibili su sito WEB: http://teseo.unisa.it
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce gli strumenti metodologici-operativi per la stesura razionale ed ottimizzata del part programm di MUCN e per la gestione di strumenti CAD-CAM. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza di tipologia, struttura, componentistica delle MUCN e dei principali metodi e linguaggi di programmazione delle MUCN. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper discernere le caratteristiche e potenzialit delle diverse MUCN, programmare le MUCN manualmente, automaticamente o con sistemi CAD-CAM. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere le macchine utensili da utilizzare in fase di lavorazione, definire in maniera ottimale il part programm di lavorazione. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di pianificare in gruppo strategie di lavorazione e di programmazione delle MUCN e di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici inerenti lavorazioni con MUCN, sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati richiesta conoscenza delle principali tecnologie di lavorazione per asportazione di truciolo, fonderia, deformazione plastica e giunzione, della stesura dei cicli di lavorazione e delle procedure di ottimizzazione dei parametri tecnologici. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi atti ad applicare le cognizioni teoriche acquisite inerenti la stesura manuale, automatica o tramite sistemi CAD-CAM dei part program per le MUCN). Le esercitazioni in laboratorio comprendono luso di macchine utensili a controllo numerico per la realizzazione di pezzi in base ai relativi cicli. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Struttura delle MUCN Contenuti specifici Richiami sul ciclo di lavorazione e sullottimizzazione dei parametri tecnologici MUCN: struttura e componentistica (trasduttori, motori, Ore Lez. 2 4 2 Ore Eserc. Ore Lab.
magazzino utensile, utensileria) Introduzione alla programmazione delle MUCN Programmazione delle MUCN Totale Ore Sistemi di controllo e correzione, spostamenti in rapido, interpolazione lineare e circolare, tolleranze interne, esterne e totali Programmazione assoluta e incrementale, compensazione utensile; programmazione manuale di MUCN (Standard ISO 6983 e altri linguaggi), programmazione automatica (APT) e sistemi CAD-CAM. 4
6 16
12 12 2
Testi di riferimento F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e Studi di Fabbricazione, Casa Editrice Ambrosiana, 2000 V. Sergi, Produzione Assistita da Calcolatore, CUES, 2005
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il modulo di insegnamento finalizzato alla conoscenza delle tecniche di sperimentazione dei motori a combustione interna attraverso la descrizione dellattrezzatura sperimentale e lo studio delle metodologie da applicare per il rilievo delle prestazioni e dei principali parametri motoristici. Durante il corso si intende fornire un ampliamento delle conoscenze relative alla misura delle grandezze fisiche con particolare riguardo agli strumenti di misura ed alle tecniche di elaborazione per linterpretazione dei dati sperimentali. Il corso prevede lo svolgimento di esercitazioni sperimentali al banco prova motori allestito presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Interpretazione e processamento dei dati sperimentali. Strumenti di misura presenti in cella prova motore. Misura dei parametri motoristici. Misura di prestazioni ed emissioni inquinanti per un motore a combustione interna. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sviluppo di un programma di calcolo per linterpretazione dei dati sperimentali. Utilizzo degli strumenti di misura presenti in cella prova motore. Rilievo sperimentale delle curve di coppia e di potenza, i consumi e le emissioni inquinanti in un motore a combustione interna Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i sistemi pi appropriati per la messa a punto di rilievi sperimentali sui motori a combustione inetrna. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla sperimentazione dei motori a combustione interna. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando fonti diverse da quelle proposte Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base delle metodologie impiegate per lesecuzione di misure meccaniche e dei motori a combustione interna. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti rilevano sperimentalmente le curve caratteristiche ed i cicli indicati di un motore a combustione interna per autotrazione, anche in presenza di modifiche dei parametri di controllo. Le esercitazioni in aula sono finalizzate alla elaborazione dei dati sperimentali. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale.
Totale Ore
19
Testi di riferimento
G.Rizzo, Supporti Didattici Multimediali, Macchine e Sistemi Energetici, CD-ROM, CUES 2001. Della Volpe, M. Migliaccio, Motori a combustione interna per autotrazione, Liguori, Napoli, 1995. J.B.Heywood, Internal Combustion Engine Fundamentals, McGraw Hill, New York, 1988. M.Plint, A.Martyr, Engine Testing Theory and Practice, Butterworth-Heinemann, Oxford, 1995. Appunti distribuiti dal docente. Materiale didattico, aggiornamenti ed ulteriori dettagli sul programma disponibili sul sito Web http://elearning.dimec.unisa.it/
Studi di Fabbricazione
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: III Docente: Prof. Pierpaolo CARLONE Semestre: I Integrato: Codice: Propedeuticit: Tecnologia Meccanica 1 SSD: ING-IND/16 Crediti: 3 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce gli strumenti metodologici-operativi per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione, per la scelta dei parametri tecnologici ottimali e per lanalisi e la classificazione di particolari meccanici in base a caratteristiche proprie e di lavorazione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza delle tecnologie e dei cicli di lavorazione, conoscenza di procedure di ottimizzazione dei parametri di lavoro, principi e metodi della Group Technology. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper definire opportunamente la sequenza delle lavorazioni, le relative macchine utensili e le attrezzature, ottimizzare i parametri tecnologici, compilare fogli di fase e di ciclo e organizzare i prodotti per famiglie. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere la tecnologia di lavorazione e assemblaggio per lottenimento del prodotto finito, definire il ciclo di lavorazione ed ottimizzare il processo realizzativo. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di pianificare in gruppo il ciclo di lavorazione e i relativi parametri tecnologici e di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere basi adeguate per affrontare problemi tecnologici di pianificazione e ottimizzazione del ciclo di lavorazione sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sulle principali tecnologie di lavorazione per asportazione di truciolo, fonderia, deformazione plastica e giunzione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi atti ad applicare le cognizioni teoriche acquisite (organizzazione della produzione in base ai cicli, codifica delle parti, stesura del ciclo di lavorazione, ottimizzazione dei parametri di lavorazione). Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Cicli di lavorazione Classificazione e codifica Contenuti specifici Richiami sulle tecnologie di lavorazioni Definizione delle tecnologie di lavorazione, delle macchine e delle attrezzature, stesura dei fogli di lavorazione Codici gerarchici, sequenziali e ibridi; metodi di analisi dei Ore Lez. 2 6 6 4 Ore Eserc. Ore Lab.
flussi produttivi Definizione dei parametri tecnologici ottimali in base a criteri produttivo-economici, in presenza o meno di vincoli esterni 6 20 6 10 0
Testi di riferimento F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e Studi di Fabbricazione, Casa Editrice Ambrosiana, 2000 V. Sergi, Produzione Assistita da Calcolatore, CUES, 2005
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha per obiettivo la valutazione ed il controllo della qualit ambientale globale degli ambienti interni, in termini di parametri acustici, illuminotecnici, termoigrometrici e di qualit dell'aria. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza degli strumenti di misura e dei modelli di valutazione utilizzati nella determinazione delle condizioni di qualit ambientale globale negli ambienti confinati sulla base della normativa UNI e CEN; comprensione dei fenomeni fisici associati. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenza delle tecniche di misura e valutazione per la determinazione della qualit ambientale globale dell'ambiente confinato. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per progettare, realizzare e/o migliorare le prestazioni ambientali di un ambiente confinato. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla progettazione della qualit ambientale globale. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di fisica tecnica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in laboratorio. Le esercitazioni in laboratorio hanno lo scopo di mostrare strumentazione e tecniche di misura dei parametri ambientali. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale.
Benessere termoigrometrico
Fondamenti di Illuminotecnica
Qualit dellaria
Cenni di psicrometria. La termoregolazione del corpo umano. Bilancio di energia sul corpo umano. Benessere termoigrometrico. Gli indici PMV e PPD. Discomfort localizzato. Valutazione oggettiva e soggettiva del benessere termoigrometrico in un ambiente: questionario e protocollo di misura. Normativa. Richiami di Fisica della Luce. Grandezze fotometriche: definizione ed unit di misura. Locchio e la visione. Sorgenti di luce. Illuminazione artificiale: normativa e metodi di calcolo. Generalit sul campo sonoro. Grandezze descrittive del suono. Livelli e spettri. Elementi di fonometria. Suono negli ambienti chiusi. Regime stazionario e riverberazione. Sistemi fonoassorbenti. Isolamento acustico per via aerea e per via strutturale. Potere fonoisolante. Livello di calpestio. Elementi di normativa. Generalit. I contaminanti e loro origine. Sistemi per l'ottenimento di una buona qualit dell'aria. Purezza dell'aria e ventilazione. Ventilazione naturale e forzata. Ventilazione controllata. Efficienza di ventilazione. Misura dei ricambi d'aria. Valutazione della qualit dell'aria di un ambiente confinato. Normativa
Totale Ore
24
Testi di riferimento F.R. d'Ambrosio (a cura di). Appunti dalle lezioni disponibili presso il Centro Stampa
116
Codice:
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha lo scopo di fornire agli allievi le conoscenze fondamentali circa le metodologie previste dalle vigenti normative per il collaudo e per lanalisi del funzionamento di sistemi meccanici. Il corso comprende lezioni, esercitazioni ed esperienze di laboratorio. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Strumentazioni e normative nei collaudi meccanici. Elementi di analisi dei segnali. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Applicazione delle vigenti normative ai collaudi meccanici. Scelta e messa a punto di una catena di misura. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper applicare le metodologie previste dalle normative per il collaudo e lanalisi dei sistemi meccanici di maggiore interesse industriale. Abilit comunicative (communication skills) Saper operare in team ed esporre i risultati con sintesi ed efficacia. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di fisica e matematica. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Tecniche e Normative di Collaudi Elementi di Diagnostica di Sistemi Meccanici Esercitazioni Totale Ore Contenuti specifici Configurazione di uno strumento di misura. Schema a blocchi funzionali. Significativit di una misura nel collaudo e studio delle vigenti normative. La Direttiva Macchine e il Marchio CE; esempi di collaudo di impianti e macchine. Verifica delle prestazioni. Acquisizione ed elaborazione dati come strumento di diagnostica di sistemi meccanici; descrizione dei segnali: generalit e nomenclatura. Elementi di verifica sperimentale delle prestazioni attese dai singoli elementi e componenti della macchina in relazione alle specifiche progettuali. Ore Lez. 10 Ore Eserc. 3 Ore Lab. 0
0 17
3 10
3 3
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Testi di riferimento Appunti distribuiti dal Docente; G. Comini: Fondamenti di Misure Meccaniche e Termiche. Ed. Cleup G. Minelli: Misure Meccaniche. Ed. Patron, Bologna.
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso tratta degli aspetti metodologici-operativi e teorico-scientifici dei processi tecnologici utilizzati nelle industrie manifatturiere per la giunzione di particolari meccanici. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza dei materiali in base alla loro lavorabilit, comprensione delle tecnologie di saldatura e giunzione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper controllare le lavorazioni eseguite sulle macchine operatrici per lavorazioni meccaniche convenzionali e a controllo numerico. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere la tecnologia di saldatura o giunzione opportuna, saper verificare la bont e lefficacia del processo stesso. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di pianificare in gruppo il processo di giunzione e di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici di giunzione sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sulle lavorazioni per asportazione di truciolo e per deformazione plastica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi atti ad esplicitare numericamente le cognizioni teoriche relative ai diversi tipi di giunzione (verifica delle caratteristiche meccaniche di giunzioni). Le esercitazioni in laboratorio comprendono luso di apparecchiature per saldature. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Processi di saldatura e giunzione Aspetti e difetti di saldatura Dimensionamento e verifica Contenuti specifici Richiami sulle tecnologie di lavorazione Saldatura ossiacetilenica, TIG, MIG, MAG, ad arco elettrico, ad arco sommerso, al plasma, laser; bullonatura e rivettatura Zona termicamente alterata, cricche a freddo e cricche a caldo Criteri e metodologie di dimensionamento e verifica Ore Lez. 2 8 8 4 4 Ore Eserc. Ore Lab.
2 2
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Testi di riferimento F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e Studi di Fabbricazione, Casa Editrice Ambrosiana, 2000 Appunti delle lezioni
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Tecnologia Meccanica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II Docente: Prof. G. PALAZZO; R. PASQUINO Semestre: I-II Integrato: Codice: Propedeuticit: Tecnologie Generali dei Materiali SSD: ING-IND/16 Crediti: 12 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso tratta degli aspetti metodologici-operativi e teorico-scientifici dei processi tecnologici utilizzati nelle industrie manifatturiere per la fabbricazione di media e grande seria nel settore meccanico. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza dei materiali in base alla loro lavorabilit, comprensione delle tecnologie di lavorazione per deformazione plastica, asportazione di truciolo, cicli di lavorazione, procedure di ottimizzazione, tecnologie di giunzioni permanenti e non, controlli non distruttivi. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere e saper definire opportunamente la sequenza delle lavorazioni, le relative macchine utensili e le attrezzature, ottimizzare i parametri tecnologici, compilare fogli di fase e di ciclo; scegliere il tipo di giunzione e verificare la qualit dei manufatti con CND. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere la tecnologia di lavorazione e assemblaggio per lottenimento del prodotto finito, definire il ciclo di lavorazione ed ottimizzare il processo realizzativo. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di pianificare in gruppo le tecnologie e le modalit di lavorazione e di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici convenzionali sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sul comportamento meccanico e sulle caratteristiche strutturali dei materiali in genere. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula, nonch lezioni in laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi atti ad esplicitare numericamente le cognizioni teoriche relative ai diversi tipi di lavorazione. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Principi di deformazione plastica Contenuti specifici Lavorabilit e caratteristiche dei materiali Plasticit, ipotesi del Guest, deformazioni plastiche a freddo e a caldo, incrudimento, lavoro di deformazione parallelepipeda Ore Lez. 2 10 Ore Eserc. Ore Lab.
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Processi di lavorazione plastica dei metalli Lavorazione della lamiera Principi di asportazione di truciolo Processi di lavorazione per asportazione di truciolo Cicli di lavorazione Ottimizzazione dei parametri di lavorazione Processi di saldatura e giunzione Aspetti e difetti di saldatura Dimensionamento e verifica di giunti saldati Totale Ore
Lavorazioni per forgiatura e stampaggio, laminazione, trafilatura, estrusione Processi di taglio e formatura di lamiere metalliche Meccanismi di taglio dei metalli, geometria dellutensile monotagliente e materiali per utensili Lavorazioni per asportazione di truciolo: tornitura, fresatura, foratura, rettifica, lavorazioni a moto di taglio rettilineo Definizione delle tecnologie di lavorazione, delle macchine e delle attrezzature, stesura dei fogli di lavorazione Definizione dei parametri tecnologici ottimali in base a criteri produttivo-economici, in presenza o meno di vincoli esterni Saldatura ossiacetilenica, TIG, MIG, MAG, ad arco elettrico, ad arco sommerso, al plasma, laser; bullonatura e rivettatura Zona termicamente alterata, cricche a freddo e cricche a caldo Criteri e metodologie di dimensionamento e verifica strutturale di giunti saldati, controlli non distruttivi
10 6 8 10
4 6 4 6
10 4 6 78 4 32 2 2 10
Testi di riferimento F. Giusti, M. Santochi, Tecnologia Meccanica e Studi di Fabbricazione, Casa Editrice Ambrosiana, 2000 F. Mazzoleni, Lavorazioni Plastiche dei Metalli, Liguori Editore, 1978
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Codice: 0610300027
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti di base sulla struttura e sulle propriet meccaniche delle leghe metalliche, delle materia plastiche e dei materiali compositi, utilizzati per la realizzazione di componenti strutturali nellindustria manifatturiera, con i loro processi e sistemi di fabbricazione primari. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze del comportamento dei principali materiali per lingegneria e capacit di scelta della prova meccanica idonea per la conoscenza di particolari propriet. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper leggere ed interpretare il diagramma di stato di un sistema a due componenti e determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di trazione. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di trazione ed linfluenza dei trattamenti termici sulle caratteristiche meccaniche delle leghe metalliche. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento legato alle strutture e alle propriet dei materiali per lingegneria Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche fisiche, chimiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, allindirizzo http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilit di ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
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5 38
3 22
Testi di riferimento F. Caiazzo, V. Sergi: Tecnologie generali dei materiali, CittStudi, Torino, 2006 F. Caiazzo, V. Sergi: Problemi di tecnologie generali dei materiali, Utetlibreria, Torino, 2002
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Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lobiettivo del corso di Termodinamica e Trasmissione del Calore quello di fornire le conoscenze dei principali concetti relativi alla termodinamica, ai sistemi di conversione dell energia e alla trasmissione del calore. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle termodinamica di base, dei fondamenti di scambio termico, delle conversioni energetiche e bilanci energetici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) La conoscenza degli impianti motori a vapore e quelli operatori a compressione di vapore e delle modifiche che possibile apportare ai cicli base al fine di migliorarne le prestazioni energetiche. La conoscenza dei meccanismi fondamentali dello scambio termico e delle metodologie di studio degli scambiatori di calore. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare dal punto di vista termodinamico le tipologie ottimali di un impianto in relazione alle applicazioni ed analizzare le problematiche relative alla trasmissione del calore. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e ai sistemi energetici. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alla termodinamica, alla trasmissione del calore ed ai sistemi di conversione energetica. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
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Concetti e definizioni di base, I e II legge della termodinamica. Termodinamica degli Stati. Cicli motori ed operatori. Aria umida. Conduzione termica. Irraggiamento termico. Convezione termica. Scambiatori di calore
del
28 84
12 36
Testi di riferimento A.Cesarano, P. Mazzei - Elementi di Termodinamica - Liguori Editore. R.Mastrullo, P.Mazzei, R.Vanoli - Termodinamica per Ingegneri - Liguori Editore. R.Mastrullo,V. Naso, R.Vanoli - Fondamenti di Trasmissione del Calore - Liguori Editore.
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(torna indice)
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2Anno Semestre I-II I I I II II TOT Crediti 6+3 9 6 6 6 12 18 60 Disciplina AUTOMAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI FONDAMENTI E METODI DELLA PROGETTAZIONE INDUSTRIALE TECNOLOGIE SPECIALI DI PRODUZIONE PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE TRIBOLOGIA Esame integrato a scelta TESI
MATERIE A SCELTA Semestre I II II I Crediti 6 6 6 6 PROGETTAZIONE TERMOFISICA DEGLI EDIFICI AEREODINAMICA DEGLI AUTOVEICOLI LABORATORIO DI PROGETTAZIONE VIRTUALE SPERIMENTAZIONE E CONTROLLO DEI SISTEMI DI PROPULSIONE
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Analisi e Controllo Statistico dei Processi Produttivi .................................................................. 131 Automazione e Gestione dei sistemi produttivi ........................................................................... 133 Costruzione di Macchine ............................................................................................................. 135 Dinamica dei Sistemi Meccanici.................................................................................................. 137 Elettrotecnica II ............................................................................................................................ 139 Fluidodinamica Numerica ............................................................................................................ 141 Fondamenti e Metodi della Progettazione Industriale ................................................................. 146 Grafica Computazionale Tecnica ................................................................................................. 147 Macchine II .................................................................................................................................. 149 Materiali Innovativi e Tecnologie di Produzione ........................................................................ 151 Motori e Sistemi di Propulsione Terrestre ................................................................................... 153 Progettazione Meccanica con Elementi Finiti ............................................................................. 155 Programmazione e Controllo della Produzione ........................................................................... 157 Sistemi di Produzione Automatizzati ........................................................................................... 159 Tecnologie dei Materiali non Convenzionali ............................................................................... 161 Tecnologie Speciali di Produzione .............................................................................................. 163 Termodinamica Analitica ............................................................................................................. 165 Trasmissione del Calore ............................................................................................................... 167 Tribologia ..................................................................................................................................... 169
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle basi teorico-scientifiche e degli strumenti metodologici fondamentali per la comprensione di fenomeni non deterministici attraverso lo studio dei dati sperimentali. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellanalisi statistica, comprensione delle relazioni fondamentali fra variabili e funzioni casuali e dei metodi per la progettazione degli esperimenti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper pianificare gli esperimenti e scegliere il metodo di campionamento, interpretare i risultati di una serie di esperimenti. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le variabili di interesse ed effettuare la migliore scelta fra pi alternative in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle applicazioni statistiche ai processi di produzione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste buone conoscenze matematiche e dei processi manifatturieri. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche nel laboratorio informatico. Nel corso esercitazioni pratiche viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende i principali contenuti dellinsegnamento ed indirizzato allacquisizione di capacit decisionali ed al rafforzamento delle capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Richiami di probabilit e distribuzioni di frequenze Contenuti specifici Probabilit a priori ed a posteriori. Probabilit condizionata e teorema di Bayes. Analisi combinatoria. Variabili discrete e continue. Istogrammi e poligoni di frequenza. Distribuzioni di frequenze relative e cumulate. Indici di posizione e di variazione. Disuguaglianza di Tchebycheff. Asimmetria, curtosi e momenti. Famiglie di distribuzioni discrete e continue. Distribuzioni congiunte. Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
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Generazione di numeri pseudo-casuali e di variabili casuali. Campionamento con e senza ripetizione. Distribuzione della media campionaria. Distribuzione delle somme e delle differenze campionarie. Distribuzione t di Student. Distribuzione F di Fisher. Distribuzione 2 di Pearson. Stime dei parametri corrette ed efficienti. Stime puntuali e per intervallo. Intervalli di confidenza. Formulazione dei test di ipotesi. Significativit. Confronto tra due medie. Confronto tra due varianze. Test non parametrici. Test 2 di accostamento per variabili discrete e continue. Esperimenti con un fattore. Piani completamente casualizzati. Analisi della varianza ad una via. Analisi dei residui. Esperimenti fattoriali. Piani fattoriali frazionati. Analisi della varianza a due vie. Analisi delle interazioni fra fattori. Superfici di risposta e metamodelli. Correlazione e regressione. Regressione lineare e metodo dei minimi quadrati. Devianza spiegata e residua. Coefficiente di correlazione. Correlazione di rango. Correlazione degli attributi. Correlazione multipla. e parziale. Regressione multipla e non lineare.
Indici di capacit del processo. Analisi di capacit con istogrammi e carte di probabilit. Analisi di capacit con carte di controllo. Analisi di capacit con esperimenti programmati. Stima dei limiti di tolleranza naturale di un processo.
Totale Ore
34
16
10
Testi di riferimento S. M. Sheldon, Probabilit e statistica per lingegneria e le scienze, Apogeo, 2004 V. Sergi, Produzione assistita da calcolatore, CUES Libreria, 2008
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Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze impiantistiche ed informatiche di base.
Metodi didattici
Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale.
Il processo di pianificazione
16
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finanziario. La pianificazione aggregata della produzione: le famiglie di prodotto, i dati tecnici, i profili delle risorse, i vincoli di capacit e la determinazione delle quantit da produrre. Le politiche di realizzazione del piano aggregato: produzione chase e level. Limpiego del RRP. Formulazione del piano principale di produzione. Il ruolo del pianificatore aziendale. Il RCCP. Gestione dei materiali a domanda dipendente in regime push: formulazione dei fabbisogni di materiale (MRP), la nettificazione e la distribuzione temporale dei fabbisogni, lesplosione dei livelli, ottimizzazione delle quantit convenienti. Evoluzione al MRPII. La pianificazione a risorse infinite (CRP), le politiche di reperimento delle risorse. La gestione operativa per vincoli (TOC) Gestione dei materiali a domanda dipendente in regime pull: criteri della produzione JIT, il meccanismo del Kanban per regolare il flusso, le tipologie di Kanban ed il calcolo del numero di Kanban. Il livellamento della produzione ed il sequenziamento dei montaggi. Integrazioni con la gestione push. La schedulazione operativa della produzione a capacit finita: principali modelli (analitici ed euristici) e nuovi approcci (fuzzy, reti neurali, agenti autonomi). Automatismi, loro classificazione e criteri di misura. Differenze tra Meccanizzazione ed Automazione. Automazione dei processi continui e discreti. Automazione rigida e flessibile. Sviluppo storico dellautomazione flessibile e sue principali applicazioni. Attuatori pneumatici, oleodinamici ed elettrici. Sistemi di trasmissione del moto. Trasduttori di posizione e di velocit. Unit di controllo CN e PLC. Criteri di classificazione e campi di impiego. Struttura del sistema meccanico (braccio, polso e mano). Modalit di programmazione. Parametri di valutazione tecnico-economica. Criteri di classificazione e campi di impiego. Configurazioni base e dispositivi opzionali. Sistemi di presetting. Macchine di misura. Caratteristiche dei carrelli AGV e dei magazzini automatizzati. Criteri di dimensionamento
6 2
Il processo di programmazio ne
12
Il Processo di Controllo
Introduzione allautomazion e Elementi di un automatismo Robot industriali Macchine a controllo numerico Sistemi di movimentazion e ed immagazzinam ento
10
Integrazione di fabbrica
Evoluzione dai sistemi singoli a quelli integrati. Celle di lavorazione (FMC). Sistemi flessibili di produzione (FMS). La simulazione applicata al dimensionamento ed alla gestione dei sistemi produttivi. Integrazione con la progettazione (CAD/CAM), con la gestione dei materiali (MRP), con lingegnerizzazione (CAPP), con la gestione della produzione (Scheduling, ecc.).
Totale Ore
82
34
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni, Brandolese A., Pozzetti A., Sianesi A. : Gestione della produzione Industriale. Hoepli, Milano, 1991 Schonberger J.R., Knod E.M., Gestione della Produzione, Mc Graw-Hill, 1999 Castagna R, Roversi A. : Sistemi produttivi. ISEDI, Torino, 1990 Engelberger : I robot industriali. ed Calderini CALDA Alessandrini : Robotica: Fondamenti ed applicazioni. ed. Jackson Alessandrini, Galeano : Controlli numerici: Programmazione ed applicazioni. ed. Jackson Sianesi : FMS: Sistemi di produzione per la fabbrica automatica. ed. Il Rostro
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Costruzione di Macchine
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: 2008 Docente: Roberto Guglielmo Citarella Semestre: II Integrato: Codice: 0620300007 Propedeuticit: SSD: ING-IND/14 Crediti: 6 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso affronta argomenti relativi agli aspetti progettuali di elementi e gruppi meccanici, affiancando aspetti teorici ed applicativi. Gli argomenti caratterizzanti riguardano il comportamento dei materiali metallici e dei compositi (lamine e laminati ortotropi), con riferimento specifico alla loro resistenza meccanica e allanalisi delle tensioni. Si sviluppa lo studio di fenomenologie quali quella della fatica multi assiale ad elevato numero di cicli e uniassiale oligociclica, della frattura elastica ed elasto-plastica e della plasticit, ponendo in risalto gli aspetti utili al dimensionamento degli organi ed alla diagnostica di rotture e cedimenti strutturali. Inoltre si forniscono dei cenni ai metodi numerici di calcolo strutturale (FEM e BEM). Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito della costruzione di macchine. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare il comportamento strutturale di semplici meccanismi. Applicare i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per effettuare unanalisi di resistenza e progettare un semplice componente meccanico, ed ottimizzare il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche, fisiche, di rappresentazione grafica/schematizzazione e resistenza dei materiali. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
Contenuto del corso Argomenti Materiali anisotropi: comportamento e caratterizzazione Contenuti specifici Partendo dai legami costitutivi anisotropi, si particolarizzano le matrici di rigidezza per differenti casi di simmetria di materiale. Si approfondisce in particolare il caso dellortotropia con applicazione alle lamine ortotrope. Si studia il comportamento di stratificati composti da lamine ortotrope variamente orientate. Si introducono i criteri di resistenza pi utilizzati ed attendibili per Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
135
la valutazione di stati tensionali multiassiali in lamine e laminati. Si presentano cenni di macromeccanica e meccanica della frattura dei compositi. Si illustrano alcuni criteri di resistenza a fatica multiassiale: modelli di derivazione dei criteri di resistenza statici, modello di Sines e approcci basati sul piano critico ed energetici. Applicazioni.
Fatica multiassiale
Si analizzano i meccanismi di frattura con riferimento ai livelli macro, meso e microstrutturale. Si definiscono i modi di frattura e si introduce la teoria lineare elastica, la valutazione del fattore di intensificazione degli sforzi, la correzione plastica ed i principali criteri di frattura. Si forniscono i fondamenti della meccanica della frattura elastoplastica e della propagazione della cricca per fatica.
15
Si delineano i concetti base di instabilit elastica con applicazioni ai pi diffusi casi di carico in travi. Si introducono gli aspetti fenomenologici e, in presenza di stato tensionale monoassiale e multiassiale, si prospettano i criteri limite, regole di flusso plastico e di incrudimento, con relative applicazioni. BEM (Boundary Element Method)
Plasticit
0 2 14
Testi di riferimento Appunti e dispense dalle lezioni ed esercitazioni T.L. Anderson, FRACTURE MECHANICS (Fundamentals and applications), CRC Press L. Vergani, Meccanica dei materiali, McGraw-Hill. P. Davoli, A. Bernasconi, M. Filippini, S. Foletti, Comportamento meccanico dei materiali, McGraw-Hill. G. Belloni, A. Lo Conte, Costruzione di Macchine (Resistenza dei materiali e sicurezza), Hoepli.
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lo scopo quello di fornire all'allievo le conoscenze necessarie per affrontare lanalisi di sistemi complessi sia a corpi rigidi, utilizzando le moderne tecniche multicorpo, sia deformabili, utilizzando approcci rigorosi e metodi di discretizzazione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Modellare un sistema meccanico; analizzarlo dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Simulare il comportamento di sistemi meccanici mediante limpiego di software di uso generale ( Matlab, Mathematica, Matrix, Scilab) Autonomia di giudizio (making judgements) Saper valutare qual il numero minimo di parametri per lo studio del sistema in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper definire in modo efficace il problema da risolvere. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Sono richieste le conoscenze di Matematica, Fisica, Disegno e Meccanica Applicata impartite nel corso di laurea in Ingegneria Meccanica. Metodi didattici Il corso consta di circa 50 ore di lezione, 40 ore di esercitazione e 20 ore di laboratorio sperimentale e 10 ore di laboratorio informatico. Metodi di valutazione L'esame consiste in una prova scritta ed in un colloquio finale pertinente la materia sviluppata nelle lezioni e nelle esercitazioni. La frequenza delle esercitazioni e dei laboratori obbligatoria e gli allievi dovranno presentare una raccolta di relazioni sulle esercitazioni svolte. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Richiami di cinematica e dinamica Dinamica dei gruppi di macchine Dinamica dei rotori Dinamica degli organi principali di motori a combustine interna Dinamica dei sistemi continui La dinamica dei sistemi multi-corpo Analisi modale Ore Lez. 10 10 15 10 10 10 10 5 10 Ore Eserc. 5 5 5 Ore Lab.
137
10 85
5 35
Testi di riferimento Diana, Cheli: Dinamica e Vibrazioni dei Sistemi Meccanici, UTET, vol. I e II
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Elettrotecnica II
Cds: Ingegneria Meccanica (LS) Anno: I Docente: Prof. Giovanni SPAGNUOLO Semestre: I Integrato: Codice: Propedeuticit: SSD: ING-IND/31 Crediti: 6 Tipologia: discipl. ing.
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento degli argomenti relativi alla conversione statica ed elettromeccanica dellenergia. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei metodi di analisi delle caratteristiche elettromeccaniche dei principali motori in corrente alternata ed in corrente continua e dei circuiti per la conversione statica dellenergia. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare le caratteristiche elettromeccaniche di motori in corrente alternata ed in corrente continua ed il principio di funzionamento dei principali circuiti per la conversione statica dellenergia. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i circuiti pi appropriati per lalimentazione di sistemi per la conversione statica dellenergia e valutare le prestazioni di un motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze dellelettrotecnica di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula, anche al calcolatore. Nel corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione del problema verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a quel momento. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Principi di conversione elettromeccanica dellenergia Motore Asincrono Contenuti specifici Energia e coenergia. Forza e coppia. Principio dei lavori virtuali. Analisi lineare delle forze meccaniche. Motore a riluttanza. Analisi dinamica di sistemi magnetici. Esempi. Generalit. Campo rotante. Principio di funzionamento. Equazioni caratteristiche e circuito equivalente. Motore asincrono. Regolazione di velocit. Motore a doppia gabbia. Motore asincrono monofase. Sistemi di alimentazione chopperOre Lez. 20 Ore Eserc. 4 Ore Lab.
12
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inverter. Dinamica. Motori a corrente continua Sistemi di conversione e regolazione statica dell'energia Totale Ore Generalit. Principio di funzionamento. Circuiti equivalenti. Motore a corrente continua. Tipologie. Sistemi di eccitazione. Motori brushless e passo-passo. Motore a magnete permanente. Caratteristiche statiche e dinamiche. Generalit e tipologia. Applicazioni. Simulazione attraverso il software PSIM 10
10 52
Testi di riferimento Fabbricatore, Elettrotecnica e Applicazioni, Liguori Kenjo, Nagamori, Permanent-Magnet and Brushless DC Motors, Claredon Press Kusko, Fitzgerald, Kingsley, Macchine Elettriche, Franco Angeli Sen, Principles of Electric Machines and Power Electronics, Wiley
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Fluidodinamica Numerica
Docenti: Prof. Paolo Luchini Propedeuticit: Metodi di Programmazione Numerica per lIngegneria SSD: ING-IND/06
Integrato:
Crediti: 6
Semestre: II
Codice: 06203A0025
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha come obiettivo principale quello di illustrare un'ampia gamma di problemi multidimensionali tipici della fluidodinamica ed i relativi metodi di soluzione numerica di maggiore impiego al giorno d' oggi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e comprensione dei problemi multidimensionali tipici della fluidodinamica e dei metodi numerici maggiormente impiegati per la loro risoluzione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare e risolvere numericamente problemi pratici tipici della fluidodinamica Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere problemi analitici e numerici legati al contesto in esame Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre argomenti legati alla materia in questione Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati e' richiesta la conoscenza dei piu' comuni metodi numerici per la risoluzione delle equazioni differenziali ordinarie e alle derivate parziali trattati nel corso di Metodi di Programmazione Numerica per lIngegneria e delle basi di meccanica dei fluidi insegnate nel relativo corso Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Le esercitazioni verranno effettuate con il coinvolgimento degli studenti e consisteranno nella risoluzione analitica numerica di alcuni problemi tipici della fluidodinamica Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Richiami sulla scrittura ed il significato delle equazioni di Navier-Stokes. Equazione dell'energia e sua discendenza dalle leggi di invarianza galileiana. Forma convettiva delle equazioni includendo l'equazione dell'energia. Equazione dell'entropia. Propriet della funzione di dissipazione. Equazione della vorticit. Soluzione esatta in coordinate Ore Lez. Ore Ese rc. Or e La b.
Introduzione
141
Flussi irrotazionali
Equazioni di NavierStokes
Onde Sonore
Onde di Superficie
lagrangiane delle equazioni dell'entropia e della vorticit. Il problema del moto potenziale esterno. Scia e discontinuit di potenziale. Condizioni al contorno sul corpo e sulla scia. Equazione di trasporto per il salto di potenziale. Equazione di Laplace e suoi metodi di soluzione. Formula di Green e funzione di Green. Metodi numerici a pannelli. Il metodo di Hess-Schmidt. Cenni ad altri metodi a pannelli. Comportamento all'infinito della formula di Green, teorema di KuttaJoukowski e paradosso di D'Alembert. Forze su corpi aerodinamici. Formulazione del problema: sviluppo interno ed esterno. Condizioni di accoppiamento a tutti gli ordini. Rappresentazione in funzione di corrente e di Von Mises. Assegnazione delle condizioni al contorno. Soluzioni simili dello strato limite temporale. Formula di Green e sue applicazioni numeriche. Soluzioni simili spaziali: equazione di Falkner-Skan e sua soluzione numerica. Strato limite libero: trasformazione di Prandtl. Calcolo dello strato limite e del relativo coefficiente di attrito per diverse leggi di variazione della velocit esterna. Calcolo del punto di separazione. Ricapitolazione dei metodi spettrali basati su polinomi di Chebyshev e loro applicazione allo strato limite. Il problema di Stokes. Formulazione matriciale e caratterizzazione delle equazioni e condizioni al contorno. Formulazione primitiva e formulazione funzione di corrente - vorticit. Condizione al contorno di Thom. Metodo iterativo esplicito e implicito. Metodo ADI ed altri metodi di accelerazione della soluzione. Equazioni di Stokes in variabili primitive: discretizzazione staggered, metodo di correzione della pressione; condizioni al contorno per la pressione. Impostazione dei relativi programmi di calcolo numerico. Discretizzazione dei termini convettivi nelle equazioni di Navier-Stokes: forma psi-omega e forma primitiva. Richiamo ai problemi di convezionediffusione: discretizzazione upwind e sue propriet. Discretizzazione conservativa. Cenni alla conservazione dell'energia e dell'enstrofia e relative implicazioni per la stabilit numerica. Imnpostazione del programma di soluzione numerica delle equazioni di Navier-Stokes per la driven cavity. Introduzione alle onde. Derivazione dell'equazione delle onde sonore dalle equazioni generali del moto di un fluido. Soluzione unidimensionale. Onde piane e onde piane armoniche. Soluzione generale del problema di valori iniziali mediante trasformata di Fourier. Energia e intensit di un'onda sonora. Scala in decibel. Onde sferiche. Problema di valori iniziali: formula di Poisson; problema al contorno: il radiatore sferico. Ordine di grandezza delle oscillazioni delle propriet termodinamiche in un'onda sonora. Potenza emessa. Sviluppo in multipoli. Introduzione alle onde marine. Formulazione del problema potenziale con superficie libera. Formulazione del problema del canale unidimensionale. Approssimazione linearizzata, equazione delle acque poco profonde e analogia con le onde acustiche. Spettro di onde piane per le onde di superficie e fenomeno della dispersione. Metodo della fase stazionaria, soluzione asintotica, concetti di velocit di fase e velocit di gruppo. Onde generate da un'eccitazione impulsiva. La scia della nave. Cenni alle onde non-lineari: analogia tra moti in canale aperto e gasdinamica nei condotti. Formazione di discontinuit, forma canonica delle discontinuit deboli e regola delle aree.
Totale Ore
36
24
Testi di riferimento M.Quadrio e P.Luchini: Aerodinamica. (Dispense Politecnico di Milano) P. Luchini: Onde nei fluidi, instabilita` e turbolenza (Dispense Universita` di Napoli) Anderson : Commputational Fluid Dynamics . (McGraw Hill, 1995) R. J. LeVeque: Numerical Methods for Conservation Laws. (Birkhauser, 1992) 142
Fluidodinamica Numerica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: I Laurea Specialistica Docenti: Prof. Paolo Luchini Dott. Flavio Giannetti Semestre: I e II Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: ING-IND/06 Crediti: 12 Tipologia: affini o integrative
Codice: 06203A0025
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha due obiettivi principali. Il primo e' di fornire allo studente la conoscenza delle principali metodologie numeriche utilizzate in ingegneria. Il secondo e' di illustrare un'ampia gamma di problemi multidimensionali tipici della fluidodinamica ed i relativi metodi di soluzione numerica di maggiore impiego al giorno d' oggi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e comprensione dei metodi numerici di maggior uso in ingegneria e dei problemi multidimensionali tipici della fluidodinamica. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare e risolvere numericamente problemi pratici tipici della fluidodinamica Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere problemi analitici e numerici legati al contesto in esame Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre argomenti legati alla materia in questione Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati e' richiesta la conoscenza dei piu' comuni metodi numerici per la risoluzione di sistemi lineari, delle formule di quadratura e delle basi di meccanica dei fluidi insegnate nel relativo corso Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. In entrambi i moduli le esercitazioni verranno effettuate con il coinvolgimento degli studenti e consisteranno nella risoluzione numerica di alcuni problemi tipici della fluidodinamica Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale.
143
Introduzione
di alto linguaggi
Introduzione
Flussi irrotazionali
144
Equazioni di NavierStokes
Onde Sonore
Onde di Superficie
simili dello strato limite temporale. Formula di Green e sue applicazioni numeriche. Soluzioni simili spaziali: equazione di Falkner-Skan e sua soluzione numerica. Strato limite libero: trasformazione di Prandtl. Calcolo dello strato limite e del relativo coefficiente di attrito per diverse leggi di variazione della velocit esterna. Calcolo del punto di separazione. Ricapitolazione dei metodi spettrali basati su polinomi di Chebyshev e loro applicazione allo strato limite. Il problema di Stokes. Formulazione matriciale e caratterizzazione delle equazioni e condizioni al contorno. Formulazione primitiva e formulazione funzione di corrente - vorticit. Condizione al contorno di Thom. Metodo iterativo esplicito e implicito. Metodo ADI ed altri metodi di accelerazione della soluzione. Equazioni di Stokes in variabili primitive: discretizzazione staggered, metodo di correzione della pressione; condizioni al contorno per la pressione. Impostazione dei relativi programmi di calcolo numerico. Discretizzazione dei termini convettivi nelle equazioni di Navier-Stokes: forma psi-omega e forma primitiva. Richiamo ai problemi di convezionediffusione: discretizzazione upwind e sue propriet. Discretizzazione conservativa. Cenni alla conservazione dell'energia e dell'enstrofia e relative implicazioni per la stabilit numerica. Imnpostazione del programma di soluzione numerica delle equazioni di Navier-Stokes per la driven cavity. Introduzione alle onde. Derivazione dell'equazione delle onde sonore dalle equazioni generali del moto di un fluido. Soluzione unidimensionale. Onde piane e onde piane armoniche. Soluzione generale del problema di valori iniziali mediante trasformata di Fourier. Energia e intensit di un'onda sonora. Scala in decibel. Onde sferiche. Problema di valori iniziali: formula di Poisson; problema al contorno: il radiatore sferico. Ordine di grandezza delle oscillazioni delle propriet termodinamiche in un'onda sonora. Potenza emessa. Sviluppo in multipoli. Introduzione alle onde marine. Formulazione del problema potenziale con superficie libera. Formulazione del problema del canale unidimensionale. Approssimazione linearizzata, equazione delle acque poco profonde e analogia con le onde acustiche. Spettro di onde piane per le onde di superficie e fenomeno della dispersione. Metodo della fase stazionaria, soluzione asintotica, concetti di velocit di fase e velocit di gruppo. Onde generate da un'eccitazione impulsiva. La scia della nave. Cenni alle onde non-lineari: analogia tra moti in canale aperto e gasdinamica nei condotti. Formazione di discontinuit, forma canonica delle discontinuit deboli e regola delle aree.
Totale Ore
72
48
Testi di riferimento R. J. LeVeque: Finite Difference Methods for Ordinary and Partial Differential Equations (SIAM, 2007) S. K. Godunov, V. S. Riabenki: Difference Schemes (Elsevier 1987) G. I. Marciuk: Metodi del calcolo numerico (Editori Riuniti 1984) M.Quadrio e P.Luchini: Aerodinamica. (Dispense Politecnico di Milano) P. Luchini: Onde nei fluidi, instabilita` e turbolenza (Dispense Universita` di Napoli) Anderson : Commputational Fluid Dynamics . (McGraw Hill, 1995) R. J. LeVeque: Numerical Methods for Conservation Laws. (Birkhauser, 1992)
145
SSD: ING-IND/15
146
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento dei principali metodi di modellazione grafica e geometrica assistita dal calcolatore, di progettazione e dimensionamento di un sistema grafico computerizzato orientato alla progettazione virtuale integrata. Il corso mira altres allapprendimento dei principali strumenti computerizzati di ausilio alla progettazione allinterno del ciclo di sviluppo prodotto e allapprofondimento delle tecnologie di Reverse Engineering, Rapid Prototiping e di Modellazione CAD/CAxx. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito della computer graphics; comprensione dei principali sistemi di gestione dellinformazione geometrica e dellinformazione grafica e delle metodologie di analisi e progettazione di un sistema integrato di progettazione virtuale computerizzata (Virtual Prototyping). Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper dimensionare un sistema grafico computerizzato e saper utilizzare i principali strumenti computerizzati di modellazione grafica e geometrica. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per realizzare e contestualizzare un sistema grafico finalizzato alla progettazione industriale e saper scegliere i giusti strumenti commerciali e/o progettare strumenti software customizzati alla applicazione. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla Grafica Computazionale tecnica e conoscere le terminologie tecniche in lingua italiana e inglese. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze matematiche ed informatiche previste nel primo anno di corso, con particolare riferimento alla geometria euclidea, cartesiana, algebrica e differenziale. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione, oltre che delle capacit di progettazione e realizzazione di un progetto (modello) meccanico partendo dalle specifiche, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti sviluppano esercizi riguardanti la modellazione geometrica con utilizzo dei sistemi CAD pi avanzati. Metodi di valutazione 147
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti La Computer Graphics e i Sistemi CAD Metodi di rappresentazione Metodi di modellazione Esercizi di parametrica modellazione Contenuti specifici I sistemi computerizzati di modellazione geometrica e la loro storia Principali metodi di rappresentazione del modello geometrico Principali metodi di modellazione del modello geometrico La modellazione Parametrico/Variazionale: Vincoli e Parametri La matematica delle curve interpolanti e approssimanti, le curve Parametriche Le matrici di Trasformazione per la computer grafica La matematica delle superfici interpolanti e approssimanti, le Superfici Parametriche Le tecniche di Ingegneria inversa e di prototipazione fisica nella progettazione industriale Le moderne tecniche di progettazione aided nel Piano di Sviluppo di un Prodotto Industriale Esercizi di modellazione CAD Esercizi di modellazione CAD Ore Lez. 4 3 3 3 5 2 5 2 3 30 15 10 30 1 Ore Eserc. 4
Matematica delle superfici per il CAD Rapid Prototyping/Reverse Engineering Virtual Engineering e DMU Esercitazioni in CATIA Esercitazioni in Think Design Totale Ore
Testi di riferimento M.E. Mortenson, Modelli Geometrici in computer graphics McGraw-Hill J. Gallier, Curves and surfaces in geometric modeling Morgan Kaufmann Publishers G. Bertoline, E. Wiebe, Fondamenti di comunicazione Grafica McGraw-Hill K. Lee, Principles of CAD/CAM/CAE systems Addison-Wesley Appunti e slide del corso: http://elearning.dimec.unisa.it
148
Macchine II
Cds: Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica Anno: I Docente: Prof. Gianfranco Rizzo Semestre: II
Integrato:
Propedeuticit:
Codice:
SSD: ING-IND/08
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso ha per obiettivo lo studio e lanalisi quantitativa dei processi termo-fluidodinamici inerenti il funzionamento delle macchine a fluido e degli impianti motori termici, con particolare riguardo alle tecniche di modellistica matematica, alle metodologie di identificazione ed ottimizzazione, allanalisi dimensionale ed allo studio del flusso 2D attorno ai profili ed alle schiere. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Studiare ed analizzare diverse tipologie di modelli matematici applicabili allo studio delle macchine a fluido e dei sistemi energetici. Conoscenza delle tecniche dellanalisi dimensionale. Conoscenza delle principali caratteristiche del flusso 2D attorno ad un profilo, attraverso i flussi a potenziale. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sviluppare semplici modelli matematici in ambiente Matlab per macchine ed impianti. Sviluppare semplici modelli per macchine ed impianti. Sviluppare modelli black-box con tecniche di identificazione, realizzando il miglior compromesso tra precisione e generalizzabilit. Sviluppo di programmi in ambiente Matlab per il progetto ed il controllo di macchine ed impianti (progetto dei sistemi di pompaggio, controllo dei motori a combustione interna). Conoscenza dei criteri di scelta per la realizzazione di modelli in scala e per lapplicazione delle leggi della similitudine meccanica. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit di analizzare diversi modelli matematici, e di scegliere il tipo di modello adatto alle varie applicazioni, in termini di precisione, generalizzabilit ed impegno di calcolo. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente e per iscritto un argomento. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, in particolare per quanto riguarda le tecniche modellistiche e lanalisi dimensionale, e di approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze attinenti le macchine a fluido ed i sistemi energetici, e conoscenze di base sulla programmazione dei computer. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula, con uso individuale del computer, e visite in laboratorio. Nelle esercitazioni in aula sono assegnati agli studenti esercizi numerici da risolvere in ambiente Matlab. Nelle esercitazioni di laboratorio gli studenti rilevano sperimentalmente le curve caratteristiche di una macchina operatrice dinamica e ne 149
ricostruiscono le curve caratteristiche tramite metodi di identificazione. Inoltre, rilevano ed analizzano le caratteristiche di prototipi di motori automobilistici, di un impianto di celle a combustibile e di un veicolo ibrido solare. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta, con uso del computer, e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ruolo della modellistica e della sperimentazione nelle macchine e nei sistemi energetici. Teoria della similitudine. Numero di giri specifico. Parametri ridotti. Applicazioni alle macchine. Tipologie di modelli e loro caratteristiche. Simulazione, analisi parametrica ed ottimizzazione. Identificazione dei modelli. Metodi di calcolo inverso. Metodi di ottimizzazione. Funzione obiettivo e vincoli. Uso di Matlab. Sperimentazione ed identificazione di curve caratteristiche di una pompa centrifuga. Rilievo della mappatura di un motore a combustione interna. Risoluzioni di problemi di progetto di un impianto di pompaggio con metodi numerici. Soluzione di problemi di controllo dei motori con metodi numerici. Teoria bidimensionale. Applicazione del flusso a potenziale. Teorema di Kutta-Jukowski. Portanza e resistenza. Profili e schiere di pale. Cenni sui fenomeni di instabilit. Cenni sul flusso 3D. Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
Elementi di Modellistica
16
10
8 36
2 18
Testi di riferimento G.Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES 2001. I.Arsie, M.Sorrentino, Appunti di Matlab, elearning.dimec.unisa.it Macchine II O.Acton, C.Caputo, Introduzione allo Studio delle Macchine, UTET, Torino, 1979.
150
Codice:
SSD: ING-IND/16
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce una panoramica dei processi di lavorazione di manufatti ottenuti da materiali innovativi. Si affrontano gli aspetti tecnologici che rendono possibile limpiego di tali materiali nei diversi settori dellindustria meccanica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza dei materiali in base alla loro lavorabilit, comprensione delle tecnologie di lavorazione per sinterizzazione, processi produttivi delle materie plastiche, dei materiali compositi, lavorazioni di lamiere metalliche. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper gestire processi di produzione innovativi e saperli valutare sotto laspetto tecnico ed economico. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il processo produttivo di materiali non convenzionali con particolare riguardo alla metallurgia delle polveri e alle resine termoplastiche e termoindurenti. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici non convenzionali sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sulle tecnologie e i processi di produzione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi finalizzati alla scelta dei materiali in base a valutazioni di resistenza statica e dinamica. Le esercitazioni in laboratorio consistono nella caratterizzazione di materiali non convenzionali. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale e la discussione di un elaborato relativo alle attivit di laboratorio. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Metallurgia delle polveri Materiali ceramici Contenuti specifici Caratteristiche meccaniche e tecnologici dei materiali Produzione, miscelazione e formatura libera e in stampi delle polveri; sinterizzazione; trattamenti finali; prove e CND Ceramici tradizionali e materiali ceramici innovativi strutturali; tecnologia di fabbricazione e lavorazione; criteri di scelta e applicazione Ore Lez. 2 14 6 6 2 Ore Eserc. Ore Lab.
151
Materie plastiche Materiali Compositi Lavorazioni della Lamiera Biomateriali Totale Ore
Caratteristiche generali; tecnologie di produzione; tecnologie di trasformazione e lavorazione; propriet fisiche e meccaniche; principi di progettazione di manufatti e applicazioni industriali Caratteristiche generali; materiali per matrici e rinforzo; tecnologie di trasformazione e lavorazione; propriet fisiche e meccaniche; principi di progettazione di manufatti e applicazioni industriali Tranciatura, piegatura, imbutitura, taglio di lamiere; macchine per lavorazione lamiera Descrizione e caratteristiche generali; Biomateriali polimerici, ceramici e metallici; propriet meccaniche; criteri di scelta e applicazioni
14
14 14 10 74
10 8 4 34
4 4
12
Testi di riferimento Appunti e materiale fornito a lezione L. Al, Manufacturing Engineering Processes, M. Dekker M.C. Nutt, Metellurgy e Plastics for Engineers, A.L. Phoenix H.P. Kirchner, Strengthening of Ceramics, M. Dekker
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso ha per obiettivo lo studio dei problemi connessi al funzionamento dei motori a combustione interna, con particolare riferimento ai sistemi di propulsione terrestre. Le competenze finali sono orientate alla progettazione termo-fluidodinamica dei motori alternativi a combustione interna e dei relativi sistemi di regolazione e controllo. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze dei motori alternativi a combustione interna e delle relative problematiche applicative. Conoscenze inerenti la progettazione dei motori, del relativo accoppiamento con i sistemi utilizzatori, delle problematiche relative alla formazione delle emissioni inquinanti e dei sistemi di regolazione e controllo. Comprensione delle problematiche relative alla rappresentazione modellistica dei principali fenomeni, conoscenze di base inerenti la sperimentazione sui motori. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenze delle metodologie di calcolo per il dimensionamento dei motori a combustione interna sia in regime stazionario che transitorio. Capacit di applicare metodologie avanzate di calcolo finalizzate alla progettazione dei sistemi di regolazione e controllo. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit di analisi dei problemi inerenti la progettazione e la regolazione dei motori a combustione interna per applicazioni automobilistiche ed impianti fissi. Individuare i metodi pi appropriati per la valutazione quantitativa delle prestazioni dei motori anche in relazione alle applicazioni. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato ai motori a combustione interna. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze approfondite di termodinamica, meccanica applicata e macchine a fluido. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. La parte esercitativa prevede lo svolgimento di esempi di calcolo relativi ai vari argomenti trattati, con limplementazione in ambiente Matlab-Simulink del ciclo limite e del modello dinamico del motore. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale.
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Regolazione e controllo
35
15
10
Testi di riferimento G.Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES 2001. R.Della Volpe, M.Migliaccio, Motori a combustione interna per autotrazione, Liguori, 1995. G.Ferrari, Motori a combustione interna, Il Capitello, Torino. C. R. Ferguson, Internal Combustion Engines, John Wiley, New York. J.B.Heywood, Internal Combustion Engine Fundamentals, McGraw Hill, New York, 1988. Taylor, The Internal Combustion Engine in Theory and Practice, MIT Press, Cambridge, 1968. J.I.Ramos, Internal Combustion Engine Modeling, Hemisphere P.C., 1989. A.Beccari, C.Caputo, Motori termici volumetrici, UTET Torino.
154
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira alla conoscenza di metodi numerici per la soluzione delle equazioni differenziali con cui si modellano i pi comuni problemi di progettazione meccanica, quali la determinazione di tensioni e deformazioni, trasmissione del calore, vibrazioni. Gli allievi acquisiranno competenza nelluso di programmi di calcolo agli elementi finiti in commercio. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze dei pi comuni tipi di elementi finiti, modellazione della geometria, applicazione delle condizioni al contorno, e dei metodi di soluzione. Capacit di comprensione di altri tipi di elementi finiti e della modellazione di problemi fisici, anche non strettamente attinenti alla meccanica, non esplicitamente esemplificati durante il corso. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper modellare correttamente agli elementi finiti un problema meccanico assegnato ed interpretare i risultati. Intervenire in base a questi nel disegno per conseguire obbiettivi di progetto. Autonomia di giudizio (making judgements) Scelta autonoma del tipo di modello e del tipo di elementi adatti a rappresentarlo per un dato problema meccanico. Interpretazione critica dei risultati e di come sono influenzati dal modello e dalla discretizzazione. Abilit comunicative (communication skills) Esporre e giustificare le scelte di progettazione e modellazione di un dato problema. Capacit di apprendere (learning skills) Capacit di apprendere facilmente luso di programmi di calcolo FEM in commercio e la formulazione di nuovi tipi di elementi finiti. Prerequisiti Sono richieste conoscenze matematiche di base, con particolare riferimento alle equazioni differenziali e allalgebra matriciale. inoltre richiesta la conoscenza delle tradizionali metodologie di progettazione meccanica. Metodi didattici Il corso si svolge alternando lezioni frontali ed esercitazioni al calcolatore con software di calcolo agli elementi finiti commerciale. Dopo aver definito le basi matematiche del metodo con riferimenti ai problemi meccanici pi comuni, si studiano alcuni tipi significativi di elementi finiti (elementi a sviluppo monodimensionale, elementi piani, tridimensionali e shell) con esempi di modellazione e calcolo. Verso la fine del corso gli allievi sono divisi in gruppi e viene loro assegnato un problema di progettazione da risolvere autonomamente, comprendente spesso anche aspetti non esplicitamente approfonditi in precedenza. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante la discussione del lavoro di progettazione ed un colloquio orale.
155
Tipi di elementi
10
15
5 35
5 25
Testi di riferimento T. Hughes, The finite Element Method: Linear Static and Dynamic Analysis, Prentice-Hall, Inc., 1987.
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Codice:
SSD: ING-IND/16
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle basi teorico-scientifiche per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione e cio per la definizione del processo di trasformazione del grezzo in prodotto finito. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle problematiche proprie della programmazione della produzione in moderne aziende manifatturiere ed individuazione delle diverse metodologie impiegate per organizzare, gestire e programmare le risorse operative. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper individuare le operazioni tecnologiche e la loro sequenza, per la selezione delle attrezzature e dei mezzi di produzione e saper scegliere i parametri tecnologici ottimali. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere fra diversi cicli tecnologici il pi razionale rispetto al sistema produttivo utilizzato. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle applicazioni statistiche ai processi di produzione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze matematico-statistiche e dei processi manifatturieri apprese nel corso di laurea. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche nel laboratorio informatico. Nel corso esercitazioni pratiche viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende i principali contenuti dellinsegnamento ed indirizzato allacquisizione di capacit decisionali ed al rafforzamento delle capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Il ciclo di fabbricazione Contenuti specifici Sviluppo ed analisi critica dei cicli di fabbricazione. Progettazione del processo: scelta del processo di produzione, aspetti tecnologici ed economici, stesura di process sheets, assembly line balancing, determinazione della capacit produttiva. Definizione del sistema Ore Lez. 8 Ore Eserc. 4 Ore Lab.
157
manifatturiero: determinazione del tipo di sistema produttivo, produzione funzionale e a celle. Definizione degli obiettivi di ottimizzazione. Ottimizzazione dei costi e della produttivit. Altri obiettivi e relative misure di prestazione. La velocit di asportazione volumetrica del sovrametallo (MRR Material Removal Rate). Esempi di calcolo di MRR per le pi comuni lavorazioni ad asportazione di truciolo. Lavorazioni monostadio: ottimizzazione non vincolata e vincolata Lavorazioni multistadio (flow shop): metodi per il bilanciamento delle linee. Produzione contemporanea di pi tipologie di parti. Produzione per famiglie di parti: razionalizzazione del ciclo tecnologico e del processo produttivo attraverso la creazione temporanea di celle di produzione dedicate alle famiglie di parti; metodi di clustering, codice di Opitz. Procedure assistite da calcolatore per la pianificazione dei cicli di lavorazione. Approccio generativo e variante. Esame di un sistema CAPP e stesura di un ciclo completo di lavorazione. Analisi dei sistemi di produzione deterministici. Processi stocastici. Processi di rinnovamento. Processi di Poisson e relative estensioni. Catene di Markov. Politiche stazionarie ottimali. Algoritmi di policy iteration. Approcci basati sulla programmazione lineare. Algoritmi di value iteration. Processi decisionali semi-markoviani. Allocazione statica. Modelli basati sulla teoria delle file di attesa. Sistemi a file di attesa con priorit. Reti di file di attesa aperte, metodo di Jackson. Reti a file di attesa chiuse, monoclasse e multiclasse. Soluzioni approssimate con la tecnica della Mean Value Analysis.
10
Processi stocastici
10
44
16
158
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze impiantistiche ed informatiche di base.
Metodi didattici
Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale.
Introduzione allautomazione
10
159
Criteri di classificazione e campi di impiego. Configurazioni base e dispositivi opzionali. Sistemi di presetting. Macchine di misura. Caratteristiche dei carrelli AGV e dei magazzini automatizzati. Criteri di dimensionamento
Integrazione di fabbrica
Evoluzione dai sistemi singoli a quelli integrati. Celle di lavorazione (FMC). Sistemi flessibili di produzione (FMS). La simulazione applicata al dimensionamento ed alla gestione dei sistemi produttivi. Integrazione con la progettazione (CAD/CAM), con la gestione dei materiali (MRP), con lingegnerizzazione (CAPP), con la gestione della produzione (Scheduling, ecc.).
Totale Ore
46
10
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni, Engelberger : I robot industriali. ed Calderini CALDA Alessandrini : Robotica: Fondamenti ed applicazioni. ed. Jackson Alessandrini, Galeano : Controlli numerici: Programmazione ed applicazioni. ed. Jackson Sianesi : FMS: Sistemi di produzione per la fabbrica automatica. ed. Il Rostro
160
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce una panoramica dei processi di lavorazione di manufatti ottenuti da materiali innovativi. Si affrontano gli aspetti tecnologici che rendono possibile limpiego di tali materiali nei diversi settori dellindustria meccanica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza dei materiali in base alla loro lavorabilit, comprensione delle tecnologie di lavorazione per sinterizzazione, processi produttivi delle materie plastiche. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper gestire processi di produzione non convenzionali e saperli valutare sotto laspetto tecnico ed economico. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il processo produttivo di materiali non convenzionali con particolare riguardo alla metallurgia delle polveri e alle resine termoplastiche e termoindurenti. Abilit comunicative (communication skills) Essere in grado di comunicare con gli addetti ai lavori dei settori produttivi coinvolti. Capacit di apprendere (learning skills) Raggiungere una adeguata elasticit mentale per affrontare problemi tecnologici non convenzionali sfruttando le conoscenze acquisite durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base sulle tecnologie e i processi di produzione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nello svolgimento di opportuni esercizi finalizzati alla scelta dei materiali in base a valutazioni di resistenza statica e dinamica. Le esercitazioni in laboratorio consistono nella caratterizzazione di materiali on convenzionali con particolare riguardo alle resine termoplastiche. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale e la discussione di un elaborato relativo alle attivit di laboratorio. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Metallurgia delle polveri Materiali ceramici Contenuti specifici Caratteristiche meccaniche e tecnologici dei materiali Produzione, miscelazione e formatura libera e in stampi delle polveri; sinterizzazione; trattamenti finali; prove e CND Ceramici tradizionali e materiali ceramici innovativi strutturali; tecnologia di fabbricazione e lavorazione; criteri di scelta e applicazione Ore Lez. 2 12 6 6 2 Ore Eserc. Ore Lab.
161
Caratteristiche generali; tecnologie di produzione; tecnologie di trasformazione e lavorazione; propriet fisiche e meccaniche; principi di progettazione di manufatti e applicazioni industriali Descrizione e caratteristiche generali; Biomateriali polimerici, ceramici e metallici; propriet meccaniche; criteri di scelta e applicazioni
12 10 42
4 4 16
Testi di riferimento Appunti e materiale fornito a lezione L. Alanufacturing Engineering Processes, M. Dekker M.C. Nutt, Metellurgy e Plastics for Engineers, A.L. Phoenix H.P. Kirchner, Strengthening of Ceramics, M. Dekker
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce allallievo le nozioni fondamentali delle lavorazioni speciali e descrive i concetti necessari alla scelta dei parametri per la realizzazione di macchine operatrici ad alta velocit. Vengono, ampiamente esposti gli attuali criteri di scelta e di progettazione degli utensili e dei particolari costruttivi delle macchine operatrici. Si approfondisce, inoltre, lo studio dei trattamenti termici e termochimici dei materiali comunemente impiegati nellindustria meccanica e dei processi convenzionali di saldatura. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito delle lavorazioni speciali. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper progettare gli utensili ed i particolari costruttivi di macchine operative. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il tipo di giunzione e il necessario trattamento termico per componenti metallici E valutare le caratteristiche statiche e dinamiche delle macchine per lavorazioni speciali. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato a tecnologie di lavorazioni speciali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di tecnologie di produzione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione, oltre che delle capacit di progettazione e realizzazione di particolari costruttivi a partire dalle specifiche, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una verifica finale sugli argomenti teorici e sulla discussione di una relazione svolta durante le esercitazioni.
163
Ore Lez.
Ore Eserc.
Ore Lab.
Trattamenti termici
10
10
10
Asportazione di truciolo
10
Deformazione plastica
Totale Ore
48
12
Testi di riferimento Appunti dalle lezioni; F. Giusti, M. Santochi: Tecnologia meccanica e studi di fabbricazione. Ed. Ambrosiana R. I. King: High Speed Machining Technology. Chapman and Hall.
164
Termodinamica Analitica
Cds: Ingegneria Meccanica Anno: II LS Docente: Prof. Ciro Aprea Semestre: II Integrato: Codice: 620300018 Propedeuticit: SSD: ING-IND/10 Crediti: 6 Tipologia:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha per obbiettivo lapprofondimento di alcuni concetti fondamentali in chiave puramente analitica; tale approccio consente di interpretare opportunamente alcuni fenomeni termici complessi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione di fenomeni fisici complessi e capacit di effettuarne rappresentazione analitiche. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sapere progettare sistemi termodinamici complessi sulla base di modelli matematici in grado di tenere conto dei principi generali e delle relazioni costitutive. Autonomia di giudizio (making judgements) Sapere rappresentare nelle modalit pi opportune i sistemi termodinamici in modo da potere trarre vantaggio dalle diverse possibilit di esprimere le loro relazioni fondamentali. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica analitica. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a problemi termodinamici riguardanti sistemi comunque complessi. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente selezionati allo scopo di verificare lautonomia degli allievi nel trattare le modellazioni ottenibili con la termodinamica. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti I postulati della termodinamica Le condizioni di equilibrio Altre formulazioni della teoria termodinamica Transizioni di fase Contenuti specifici Concetti e definizioni di base, I, II e III legge della termodinamica. Variabili intensive, equazioni di stato, equilibrio termico, equilibrio meccanico Il principio di minimo per lenergia, le trasformazioni di Legendre, i potenziali termodinamici Transizioni di fase del primo e del secondo ordine. Gli Ore Lez. 14 6 8 12 Ore Eserc. 6 2 6 6 Ore Lab.
165
Testi di riferimento Callen, Herbert B. (1985). Thermodynamics and an Introduction to Themostatistics, 2nd Ed., New York,John Wiley & Sons
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Codice:
SSD: ING-IND/10
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di modelli e metodi per la caratterizzazione dello scambio termico secondo le tre classiche modalit di conduzione, convezione, irraggiamento. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito dei modelli concettuali, logici e fisici di scambio termico. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper valutare gli aspetti fondamentali per tradurre la base fisica in modelli di scambio termico Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per formalizzare fenomeni di scambio termico Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato allo scambio termico Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali e procedure diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in laboratorio. Durante il corso viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro di due massimo tre componenti, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto prevede un approccio ingegneristico alla soluzione di problemi pratici coinvolgenti lo scambio termico ed strumentale a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team.. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale che prevede, tra laltro, la discussione dellelaborato progettuale assegnato durante il corso. Contenuto del corso
Argomenti Introduzione al corso Lo scambio termico Il bilancio dell'energia e le condizioni al contorno. Problemi semplici in conduzione. Problemi instazionari unidimensionali. Problemi omogenei. Problemi non omogenei: le soluzioni parziali; la variazione dei parametri. Problemi instazionari bi-tridimensionali. Problemi instazionari con condizioni al contorno dipendenti dal tempo. Le equazioni dei bilanci. Metodi di soluzione approssimata: metodi perturbativi; metodo integrale. Convezione forzata su lastra piana. Campo Contenuti specifici Ore Lez. 3 Ore Eserc. Ore Lab.
Conduzione
12
convezione
12
167
di velocit. Campo di temperatura per lastra isoterma. Campo di temperatura per flusso termico costante alla parete. Soluzione approssimata del campo termo-fluidodinamico: campo di velocit; campo di temperatura per lastra isoterma; campo di temperatura per flusso costante alla parete. Convezione naturale su lastra piana. Lastra piana isoterma. Lastra piana con flusso assegnato alla parete. Soluzione approssimata del campo termo-fluidodinamico. Moto in condotti. Moto completamente sviluppato, regione di ingresso termica e regione sviluppata termicamente: sviluppo simultaneo degli strati limite. Convezione: moto in regime turbolento, campo di temperatura. Relazioni di base. Introduzione. La radiazione termica. Intensit della radiazione. Corpo nero. Caratteristiche radiative di superfici (corpi opachi). Emissione - assorbimento - riflessione: definizioni e modelli. Relazione tra l'emissione, l'assorbimento e la riflessione. Predizione delle caratteristiche radiative di superfici otticamente lisce: teoria elettromagnetica. Caratteristiche radiative di superfici reali. Superfici speciali. Scambio termico tra superfici. Campo radiativo in mezzi partecipanti. Conduzione e irraggiamento: equazione del bilancio dellenergia. Irraggiamento ambientale. Test di laboratorio 39 15
irraggiamento
12
6 6
Testi di riferimento G. Cuccurullo, P.G. Berardi, Elementi di Termodinamica e Trasmissione del Calore, CUES, 2002
168
Tribologia
Cds: Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica Anno: II Docente: Prof. Vincenzo DAGOSTINO Semestre: II Integrato: Propedeuticit: -------SSD: ING-IND/13
Codice: 0620300017
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso, rivolto agli allievi del corso di Laurea Magistralein Ingegneria Meccanica che intendano approfondire le proprie conoscenza sul complesso dei fenomeni correlati allinterazione tra le superfici degli organi di macchine in moto relativo, nei diversi regimi di lubrificazione. Dopo avere approfondito i concetti sulla meccanica dei contatti e sui meccanismi della lubrificazione, viene affrontato lo studio di sistemi tribologici di maggiore interesse, finalizzato alla selezione dei materiali e dei lubrificanti necessari a migliorare lefficienza delle macchine e ad aumentarne la durata. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Metrologia superficiale. Reologia dei lubrificanti. Meccanica dei contatti a secco e lubrificati. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Criteri di selezione di coppie lubrificate. Progetto di componenti lubrificati. Verifica del progetto. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit operative nella risoluzione dei principali problemi correlati alla meccanica dei contatti. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo. Capacit di apprendere (learning skills) Saper estendere le conoscenze acquisite a sistemi tribologici differenti da quelli analizzati durante le lezioni, ed approfondire in maniera autonoma gli argomenti trattati. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisicomatematiche avanzate e conoscenza di software applicativi. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Le esercitazioni in aula consistono nella risoluzione di esercizi numerici riguardanti gli argomenti trattati nel corso. Le esercitazioni di laboratorio sono svolte su banchi didattici sperimentali. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un elaborato progettuale e discussione orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Ore Ore Ore
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Lez. Meccanica dei contatti (*) Meccanismi di usura (*) Contatti distribuiti e contatti concentrati. Stato di sollecitazione delle superfici. Attrito. Previsione della temperatura superficiale. Metrologia delle superfici. Misure di rugosit e rotondit. Strumenti di misura. Usura adesiva. Usura Abrasiva. Usura per fatica superficiale. Altri meccanismi di usura. Macchine per prove dusura. Propriet e caratteristiche dei principali materiali antiusura: campi di applicazione. Lubrificanti solidi, liquidi e grassi. Propriet reologiche dei lubrificanti.. Strumenti per la misura della densit e della viscosit cinematica e dinamica. Additivi di comune impiego. Lubrificanti sintetici. Impianti di lubrificazione a grasso. La classificazione degli oli motore, degli oli per trasmissioni meccaniche e degli oli industriali. Lubrificanti per specifiche applicazioni (oli per autotrazione; oli per turbine e compressori; oli per sistemi idraulici). Il problema dello smaltimento degli oli usati: aspetti legislativi. Il recupero degli oli usati. Lubrificazione in regime limite (Boundary). Lubrificazione in regime fluidodinamico. Teoria della lubrificazione idrodinamica. Lubrificazione elastoidrodinamica (EHD). Lubrificazione idrostatica. Tipi di cuscinetti e relativi campi di applicazione. Cuscinetti lubrificati costituiti da pattini ad inclinazione fissa. Dimensionamento. Selezione del lubrificante. Verifica del progetto: Modelli unidimensionali e modello bidimensionale. Cuscinetti lubrificati costituiti pattini lubrificati ad inclinazione variabile (Michell e Kingsbury). Dimensionamento. Selezione del lubrificante. Verifica del progetto: Modelli unidimensionali e modello bidimensionale. Tipi di cuscinetti e relativi campi di applicazione. Cuscinetti in materiale plastico. Cuscinetti lubrificati. Dimensionamento. Selezione del lubrificante. Selezione del materiale. Verifica del progetto: Modelli unidimensionali e modello bidimensionale. Lubrificazione instazionaria dei cuscinetti portanti. Cuscinetti in materiale sinterizzato. Cuscinetti volventi: selezione e calcolo della durata. Selezione del lubrificante 2
Eserc. 2
Lab.
Lubrificanti (*)
2 26 26 8
Testi di riferimento (*) V. DAGOSTINO Fondamenti di Tribologia, Vol. I. Edizioni CUEN (**) V. DAGOSTINO e D. GUIDA Fondamenti di Tribologia, Vol. II. Edizioni CUEN (***) Appunti distribuiti nel corso delle lezioni.
170
Premessa
La presente Guida raccoglie le informazioni salienti relative ai Corsi di Laurea di competenza dellArea Didattica di Ingegneria Meccanica (ADIMEC) attivati presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno nellanno accademico 2010/2011 La Guida primariamente rivolta ai nuovi allievi immatricolati nellanno accademico 2010/11 per i quali viene illustrato il Curriculum degli Studi che essi si troveranno ad affrontare fino al conseguimento del titolo. A partire dallanno accademico 2008/09 la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno ha inteso allineare la sua Offerta Formativa alle prescrizioni del Decreto Ministeriale 270/2004 il quale detta, tra laltro, una serie di requisiti minimi in termini di numerosit degli insegnamenti e di loro copertura da parte del corpo docente. Una delle principali innovazioni introdotte dal D.M. 270/2004 consiste nella predisposizione di un unico percorso. Per quanto riguarda lArea Didattica in Ingegneria Meccanica, i Corsi di Laurea Triennale in Ingegneria Meccanica ed Ingegneria Gestionale sono interessati dal passaggio ai requisiti dettati dal citato DM 270/2004 e pertanto, nellanno accademico 2010/11, verr attivato il terzo ed ultimo anno di tali Corsi. Di conseguenza il Manifesto degli Studi, ovvero il complesso dei corsi afferenti ad ADIMEC erogati dalla Facolt di Ingegneria nella.a. 2010/11, risponder per tutti e tre gli anni al Curriculum di cui si detto sopra. I Corsi di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica ed in Ingegneria Gestionale, sono concepiti completamente con i requisiti del DM 270/2004, e lo si pu anche dedurre dal termine Magistrale che sostituisce il termine Specialistica.
Indice
PRESENTAZIONE DELLAREA DIDATTICA D' INGEGNERIA MECCANICA COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA GESTIONALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN INGEGNERIA GESTIONALE
(torna indice)
(torna indice)
dalla Regione Campania sullIntegrazione in un sistema di produzione di una macchina di misura a coordinate per il miglioramento della qualit dei prodotti. Calogero Cal Professore Ordinario, ha cominciato a svolgere la sua attivit operando presso l'Universit di Napoli Federico II, dapprima come assistente e successivamente tenendo dal 1975 al 1993, a vario titolo, linsegnamento di Costruzione di Macchine Automatiche e Robot. Nel 1987 passato allUniversit di Salerno dove, prima come associato e poi come ordinario, ha tenuto il corso di Costruzione di Macchine e, dal 1993, anche quello di Progettazione Assistita di Strutture Meccaniche. Con unarticolata distribuzione nel corso degli ultimi anni ed a vario titolo ha tenuto per il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica i corsi di Costruzione di Macchine e Progettazione Assistita di trutture Meccaniche per il vecchio ordinamento ed i corsi di Costruzione di Macchine I per la Laurea in Ingegneria Meccanica e Costruzione di Macchine per la Laurea in Ingegneria Chimica nel nuovo ordinamento, Costruzione di Macchine II e Progettazione Assistita di Strutture Meccaniche per la Laurea Specialistica. Si adoperato per istituire corsi di nuova attivazione per la Sede denominati il primo Costruzione di Sistemi Meccanici destinato agli allievi del terzo anno della laurea ed il secondo Attuatori per lAutomazione a Fluido. Ha prodotto circa 100 lavori didattici e scientifici, pubblicati anche in riviste o testi internazionali, sulla progettazione meccanica, sulle metodologie numeriche di analisi del comportamento di materiali e strutture, sulle problematiche specifiche di meccanica della frattura e di instabilit delle strutture. I principali argomenti oggetto dell'interesse dello scrivente sono connessi essenzialmente con: - l' analisi del comportamento statico e dinamico di elementi o gruppi meccanici - le problematiche di progettazione ed ottimizzazione strutturale e di forma anche correlate a parametri di costo ed ambientali; - lo sviluppo e l' impiego di metodologie numeriche (FEM, BEM, Multibody) con verifiche sperimentali concernenti lanalisi delle tensioni in componenti e strutture; - lo studio del comportamento di materiali innovativi e di strutture e le problematiche connesse alla frattura ed alla fatica con riguardo anche a materiali non metallici; Nicola Cappetti Nato a Torino il 7 agosto 1964. Laureato con lode in Ingegneria delle tecnologie industriali (indirizzo meccanico) nel 1991 presso la facolt di ingegneria dell'Universit degli Studi di Salerno con Tesi di laurea in Costruzione di Macchine. Da gennaio del 2005 professore associato nel SSD ING-IND/15, Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale. Attualmente docente dei corsi di Disegno Meccanico, Fondamenti e Metodi della Progettazione Industriale, Innovazione e Sviluppo Prodotto e Disegno Assistito da Calcolatore. Ha tenuto anche, negli anni precedenti a partire dal 1995, corsi di Grafica Computazionale Tecnica, Laboratorio di Realt Virtuale, Disegno Tecnico Industriale presso il Corso di Laurea di Ingegneria Chimica dell'Universit di Salerno. Partecipa al Collegio Docenti del Dottorato in Ingegneria Meccanica presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno dal IV ciclo ed al collegio Docenti del Dottorato in Economia ed Ingegneria dell'Innovazione. Da luglio 1995 ricercatore nel SSD "Disegno e Metodi dell'Ingegneria Industriale" presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit degli Studi di Salerno. reviewer della rivista "Safety Science" edita da Elsevier. Si interessa di metodi di progettazione, di sistemi e metodi di modellazione, di biomeccanica e applicazioni alla progettazione automobilistica, di realt virtuale. La ricerca nel campo dei metodi di progettazione finalizzata alla rappresentazione della conoscenza tecnica ed all'applicazione di logiche alle fasi decisionali della progettazione., con applicazione della Logica Fuzzy, dei sistemi probabilistici ed entropici e delle metodologie AHP e TRIZ, con particolare attenzione alle possibilit di integrazione delle differenti metodologie in un contesto assiomatico, con sviluppo di esempi applicativi delle metodologie individuate. Attualmente vengono inoltre studiate ed approfondite in particolare le tematiche relative alla impostazione matematica dei metodi di progettazione e l'implementazione negli strumenti di ausilio alla progettazione, per la rappresentazione delle informazioni e delle valutazioni delle scelte nei CAD 3D e in ambiente di Realt Virtuale. Nel campo della modellazione, particolare interesse posto alle metodologie di acquisizione, elaborazione e riconoscimento immagine, per applicazioni di Reverse Engineering e di Prototipazione Rapida per la ricostruzione fisica e matematica di oggetti, anche in campo medico. Da anni si svolge la collaborazione scientifica con centri di ricerca nazionali operanti in campo automobilistico nello sviluppo, nella simulazione numerica e nell'analisi delle autovetture, nell'ambito della "sicurezza" in caso di urto anteriore, posteriore e di investimento pedone. In tale attivit vengono analizzate ed individuate eventuali criticit strutturali in ottica sicurezza, a partire dalle simulazioni di urto, e vengono elaborati criteri di progettazione autovettura. Attualmente lo studio concentrato sui criteri di progettazione in ottica "compatibilit car-to-car", urto posteriore e colpo di frusta. Mauro Caputo nato a Napoli nel 1962, professore ordinario del settore scientifico-disciplinare Ingegneria Economico-Gestionale. Nel 1984 ha conseguito con lode la Laurea in Economia e Commercio presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II e nel 1989 il titolo di Dottore di ricerca in Scienza dellinnovazione industriale. Ha frequentato i corsi del dottorato presso lUniversit degli Studi di Padova, stato ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria industriale dellUniversit degli Studi di Cassino, stato professore associato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi Pisa. E membro del collegio dei docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria ed Economia dell'Innovazione
dell'Universit di Salerno, del Master in Ingegneria dell'Impresa dell'Universit degli Studi di Roma "Tor Vergata", del Master in Direzione e Gestione dImpresa dello STOA Istituto di Studi per la Direzione e Gestione di Impresa di Ercolano e del Master in Direzione di Impresa della Scuola di Direzione ed Organizzazione Aziendale, SDOA, Fondazione Antonio Genovesi Salerno. E valutatore di progetti di ricerca scientifica e tecnologica per conto del Ministero dellIstruzione dellUniversit e della Ricerca e dellAssessorato allUniversit e Ricerca Scientifica della Regione Campania. I suoi interessi scientifici sono stati rivolti agli effetti strategici, economici ed organizzativi dellinnovazione tecnologica sul sistema operativo aziendale, ai rapporti inter-organizzativi nella supply chain, alle soluzioni organizzative per lo sviluppo prodotto e gestione della conoscenza. Su tali tematiche stato responsabile di numerosi progetti di ricerca. E autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali ed atti di convegni. E autore di tre opere monografiche. Pierpaolo Carlone E nato nel 1978. Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica con lode nel 2003 e il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica nel 2007 presso lUniversit degli Studi di Salerno. Attualmente ricercatore afferente al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno, nel settore Tecnologie e Sistemi di Lavorazione. componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca includono le tecnologie di lavorazione dei materiali compositi a matrice polimerica, i processi di lavorazione convenzionali e non per deformazione plastica e taglio e la biomeccanica. Partecipa a diversi progetti di ricerca nazionali ed internazionali ed autore di diversi articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Pasquale Chiacchio Pasquale Chiacchio nato nel 1963. Nel 1987 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II e nel 1992 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettronica ed Informatica. Attualmente Professore Ordinario, nel settore Automatica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. autore di numerose memorie scientifiche pubblicate su prestigiose riviste internazionali o presentate a congressi internazionali, oltre che di monografie. Ha coordinato vari progetti di ricerca sia pura che applicata. I suoi interessi di ricerca attuali ricadono nellambito dellanalisi e del controllo di sistemi a eventi discreti, della robotica e dellautomazione industriale. Roberto Citarella E nato a Milano il 2 febbraio 1969. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit di Napoli FEDERICO II nel maggio 1994. Lanno dopo ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1996 al 1998 ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine (XI ciclo -Universit di Napoli FEDERICO II). Dal 3/1/2005 ad oggi Ricercatore (SSD ING-IND/14) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Eautore di circa 60 pubblicazioni scientifiche di livello internazionale sui temi della Meccanica della Frattura, Bioingegneria, Vibroacustica, Affidabilit, Contatto. Gabriele Cricr E nato nel 1968. Nel 1993 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Progettazione e Costruzione di Macchine. Attualmente ricercatore nel settore Costruzione di Macchine, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Svolge attivit di ricerca principalmente sugli argomenti di meccanica della frattura, instabilit di strutture, micromeccanica, metodi di calcolo numerico. autore di molti articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Gennaro Cuccurullo nato nel 1965. Nel 1990 ha conseguito con lode la Laurea in Ingegneria delle Tecnologie industriali ind. Meccanico presso lUniversit degli Studi di Salerno. Attualmente professore associato, nel settore FISICA TECNICA INDUSTRIALE, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito della Trasmissione del Calore teorica ed applicata. E autore di oltre 60 articoli su prestigiose riviste internazionali. coordinatore scientifico di alcuni progetti di ricerca nazionali. Vincenzo DAgostino E nato a Napoli il 25 luglio 1946. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli il 20.10.1971. Ha iniziato la sua attivit di ricerca nel 1972 presso l'Istituto di Meccanica Applicata alle Macchine dell'Universit di Napoli e presso l'Istituto Motori del C.N.R., con sede in Napoli. Professore incaricato di Tribologia e Lubrificazione presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Napoli dal 1977 divenuto professore associato nel 1982. Vincitore di un concorso a professore di ruolo di I fascia per il raggruppamento Meccanica Applicata alle Macchine (oggi SSD ING-IND/13), nel 1994 ha preso servizio come professore straordinario presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Roma Tor Vergata e, successivamente (1995), si trasferito presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno afferendo al Dipartimento di Ingegneria Meccanica. Dal 1997
professore ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine. stato Presidente dellArea Didattica in Ingegneria Meccanica dal novembre 1998 allottobre 2004. Dal 01.11.2004 direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica. E stato Presidente del Centro di Tribologia dell'Associazione Meridionale di Meccanica, con sede in Napoli e membro corrispondente dellInternational Tribology Council. stato membro della Commissione U.N.I. per la Tribologia. stato membro del Comitato Scientifico della rivista Tribologia e Lubrificazione della Stazione Sperimentale Oli e Grassi (Milano). Ha svolto attivit di referee per alcune riviste internazionali (Wear - Elsevier Science Publishers - Oxford; IMECH - Journal of Engineering Tribology Part J; International Journal of Rotating Tutbomachinery Taylor & Francis Group; Intenational Journal of Applied Mechanics and Engineering - IJAME) con le quali tuttora collabora. Ha svolto con continuit dal 1972 attivit di ricerca teorica e sperimentale, i risultati dalla quale hanno prodotto circa 120 lavori su prestigiose riviste nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. stato Coordinatore Nazionale di Progetti di ricerca di interesse Nazionale (PRIN). I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito della Tribologia, della Dinamica dei Rotori, delle Vibrazioni Meccaniche, Dinamica dellaccoppiamento pistone-cilindro di MCI, dalle Nano-Tribologia. Francesca Romana dAmbrosio Laureata in Ingegneria Meccanica e specializzata in Tecnologie Biomediche presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, professore ordinario nel settore Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano gli ambienti termici e la qualit globale dell'ambiente confinato, il risparmio energetico in edilizia, la conservazione dei beni culturali in riferimento agli aspetti microclimatici, la termotecnica delle terme nell'antica Roma. E autore di oltre 100 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e in atti di convegni nazionali ed internazionali. Rappresentante ufficiale italiano nei gruppi di lavoro sugli ambienti termici in ambito ISO e CEN. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca. Massimo De Falco Laurea con lode in Ingegneria Aeronautica presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Napoli Federico II nel 1991. Vincitore del premio di laurea bandito dal Consorzio Napoli Ricerche. Visiting Scientist nel 1994 presso la Sloan School of Management del Massachusetts Institute of Technology (USA). Nel 1996 Dottorato di Ricerca in Impianti Industriali presso la Facolt di Ingegneria della Universit di Napoli Federico II. Vincitore del posto di dottorato sponsorizzato dalla Ansaldo Trasporti. Nel 1997 Vincitore della Borsa di Studi della Fondazione De Ianuario (Milano) per il progetto State of Art del Project Management negli Stati Uniti. Istituti coinvolti: MIT, Harvard, Wharton, Berkeley, Stanford. E titolare dei corsi di Gestione dei Progetti di Impianto, Sicurezza degli Impianti Industriali e Logistica Industriale (dal 2007) presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Dal 2006 supplente di Economia e Gestione delle Imprese Internazionali del corso di Laurea di Economia della LUISS Guido Carli. Dal 1998 docente di Advanced Project Management nell'ambito del Master in Business Administration della LUISS Guido Carli. Dal 1999 docente di Project Control nell'ambito del Master Universitario di secondo livello in Engineering and Contracting del Politecnico di Milano. Membro dell'albo di esperti del Ministero degli Affari Esteri. Membro dell'albo di esperti per il Trasferimento Tecnologico del Ministero delle Attivit Produttive. Membro della Faculty del master universitario di secondo livello in Engineering and Contracting del Politecnico di Milano. Gia coDirettore dal 1999 al 2001. Membro del Comitato Direttivo del Industrial Liaison Network dell'Universit di Salerno, Universit di Cassino, Universit del Molise ed Universit di Viterbo. Membro del Comitato Scientifico del Dottorato di Ricerca in Ingegneria dell'Innovazione svolto congiuntamente tra la Facolt di Economia e la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Membro dell'Editorial Board delle riviste: International Journal of Project Management (UK); Journal of Operational Research Society (UK). Salvatore De Pasquale Professore associato del settore scientifico-disciplinare FIS/01, Fisica Sperimentale, docente dei corsi di Fisica I e II presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno e afferisce al Dipartimento di Fisica del quale membro di Giunta. E Scientific Associate presso il Centro Europeo di Ricerche Nucleari (CERN) di Ginevra dal 1986 ed Responsabile del Gruppo Collegato di Salerno dellIstituto Nazionale di Fisica Nucleare. Lattivit di ricerca scientifica del prof. De Pasquale prevalentemente rivolta al settore della fisica sperimentale nucleare e subnucleare e allo sviluppo di rivelatori di particelle per la fisica delle alte energie. Egli stato membro di numerose collaborazioni scientifiche internazionali impegnate in esperimenti di fisica delle alte energie, effettuati con lutilizzo di acceleratori di particelle, presso i pi importanti laboratori di fisica nucleare al mondo. E autore di oltre 230 articoli scientifici, pubblicati sulle riviste di maggiore prestigio nel settore della fisica subnucleare e della strumentazione di misura nucleare e subnucleare. I risultati scientifici di maggiore interesse riguardano la fisica dei quark pesanti, le collisioni anelastiche di altissima energia tra elettrone e protone (deep inelastic scattering), con particolare riferimento allo studio della struttura del protone e a possibili sottostrutture dei quark e le collisioni ultrarelativistiche tra ioni pesanti. Massimo De Santo Massimo De Santo laureato con lode in Ingegneria Elettronica e Dottore di Ricerca Ingegneria dellInformazione. professore ordinario, nel settore Informatica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria
Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. Direttore del Centro ICT di Ateneo e Delegato del Rettore per il Web di Ateneo. I suoi principali interessi di ricerca ricadono nellambito della Computer Vision, dellE_Learning, della Computer Networks e dei Sistemi Web. autore di oltre 100 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali Tiziana Durante Tiziana Durante nata a Capua (CE) nel 1965.ha conseguito la Laurea con lode in Matematica e Dottorato di Ricerca presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. ricercatrice dal 1995 nel settore scientifico disciplinare MAT/05, presso il Dipartimento di Ingegneria. dellInformazione e Matematica Applicata (DIIMA) dellUniversit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: problemi di calcolo delle variazioni, teoria dellomogeneizzazione, didattica della matematica. autrice di 14 articoli pubblicati su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Luigi Egiziano Luigi Egiziano professore ordinario, nel settore Elettrotecnica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dei materiali innovativi e compositi per lelettrotecnica. autore di circa 100 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. responsabile di numerosi progetti di ricerca e convenzioni con aziende ed co-autore di due brevetti internazionali. Flavio Giannetti E nato a Siena il 25/03/1973. Nel 1996 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso lUniversit degli Studi di Siena, e nel 2003 il Ph.D. in Applied Mathemathics and Theoretical Physics presso il Department of Applied Mathematics and Theoretical Physics (DAMTP) dell Universit di Cambridge (UK). Attualmente ricercatore, nel settore di Fluidodinamica, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca si incentrano sui vari aspetti del moto dei fluidi e sulle tecniche numeriche che vengono usate per il loro studio. In particolare, la sua attivit principale rivolta ad una migliore comprensione delle caratteristiche delle instabilit fluidodinamiche e del ruolo da esse svolto nel processo di transizione alla turbolenza. Liberata Guadagno nata a Salerno nel 1960 e laureata in Chimica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II presta servizio in qualit di ricercatore confermato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno dal 1996. La sua attivit di ricerca incentrata sullo studio delle correlazioni tra propriet chimico-fisiche, struttura, morfologia e durabilit di sistemi macromolecolari a differenti architetture organizzative (film e fibre di polimeri semicristallini e mesofasici). Attualmente, in collaborazione con lAlenia Aeronautica sta sviluppando sistemi self-healing per la formulazione di materiali destinati alla progettazione di veicoli aeronautici. I risultati di tale ricerca hanno portato alla produzione di diversi brevetti. La dott.ssa Guadagno , inoltre, autrice di numerosi articoli su riviste a rilevanza internazionale. Domenico Guida Nato a Salerno il 7 gennaio 1960. Coniugato con tre figli. Risiede a Battipaglia (SA). Laureato in Ingegneria Meccanica col massimo dei voti. Dal 2001 professore ordinario presso la Facolt di Ingegneria di Salerno dove insegna Dinamica dei Sistemi Meccanici. Le ricerche hanno riguardato le vibrazioni indotte dall'attrito, la lubrificazione fluidodinamica, la dinamica dei rotori, il progetto di innovativi attuatori piezoelettrici nonch aspetti teorici legati alle moderne tecniche d'identificazione. autore di ottanta pubblicazioni scientifiche. Dal 2004 l'attivit scientifica stata rivolta, principalmente, allo studio di problematiche tecnico-scientifiche relative a progetti di sviluppo industriale, realizzati in collaborazione con imprese private che operano nei settori: automotive, elettromedicale, automazione industriale e nautico. Nel corso di tali attivit sono stati prodotti diciannove reports tecnico-scientifici. stato valutatore di innumerevoli progetti di intereresse industriale finanziati dal Ministero dellIndustria e di progetti di ricerca di base finanzianti dal Ministero della Ricerca. Maurizio Guida Nato a Napoli nel 1948. Nel 1974 si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente professore ordinario, nel settore Statistica per la Ricerca Sperimentale e Tecnologica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione ed Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. In precedenza stato Dirigente di Ricerca del CNR presso lIstituto Motori di Napoli, dove ha diretto il Reparto di Statistica ed Affidabilit. I suoi interessi di ricerca sono nellambito dellAnalisi dellAffidabilit e Disponibilit di Sistemi e dellInferenza e Decisione Bayesiana. autore di oltre 40 lavori pubblicati sulle principali riviste internazionali nel settore dell'Affidabilit e della Statistica Applicata all'Ingegneria ed ha presentato numerose comunicazioni a convegni internazionali anche come conferenziere invitato.
Raffaele Iannone Nato a Salerno il 25 aprile 1974, si laureato con lode in ingegneria meccanica presso lUniversit degli Studi di Salerno discutendo una tesi dal titolo Proposta di unarchitettura software per la gestione della produzione in aziende di piccole dimensioni operanti in regime ATO. Dal 2001 collabora allattivit di ricerca del gruppo di Impianti Industriali Meccanici presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Ha partecipato ai progetti PRIN sulla quick response denominato WILD (2001) e WILDII (2002). Nel triennio 2001/2004 ha svolto il dottorato di ricerca in Ingegneria dei Sistemi Produttivi Avanzati presso lUniversit degli Studi di Salerno, conseguendo il titolo di dottore di ricerca con la tesi dal titolo Tecniche avanzate per la gestione di catene e network di fornitura in contesti manifatturieri. Dal 2005 ricercatore presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno. Nel 2006 stato docente ufficiale del corso di Gestione degli Impianti Industriali del Corso di Laurea di Ingegneria Meccanica. Nel 2008, a seguito della valutazione dellattivit svolta, ha ottenuto la conferma nel ruolo di ricercatore. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente lottimizzazione dei processi produttivi mediante tecniche di simulazione, i sistemi ERP ed il supply chain management. Gerardo Iovane Nato a Salerno (SA), il 5 maggio 1972. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1996, il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica nel 2000 trascorrendo parte significativa del dottorato presso i Laboratori Internazionali del CERN di Ginevra, nel 2005 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, nel 2007 il titolo dellIstituto Alti Studi per la Difesa. Nel 2002 ricercatore universitario nel settore di Fisica Matematica e dal 2005 professore associato, nel settore Analisi Matematica, presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Attualmente i suoi interesse scientifici si focalizzano sui Metodi e Modelli Matematici applicati alle scienze esatte con particolare riferimento ai temi legati allo studio dei Sistemi Dinamici, della Complessit, della Sicurezza e della Biometria con nuove metodologie informatiche di image processing. E autore di circa centocinquanta articoli scientifici su riviste internazionali, libri, saggi e contributi a conferenza. E stato Direttore Scientifico prima e Direttore Generale poi del Centro di Ricerca CEMSAC; editore di diversi Riviste Scientifiche Internazionali. E Esperto Scientifico presso il Ministero dellUniversit e della Ricerca e presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali responsabile di diversi progetti di ricerca nazionali sulla Sicurezza; , inoltre, Consigliere Scientifico del Comandante del C4 (Comando Controllo Comunicazioni e Computer) della Difesa, membro dellOsservatorio Nazionale sulla Sicurezza (OSN) presso il CeMiSS del Centro Alti Studi Difesa (CASD), membro del Comitato Scientifico del Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica (Ce.A.S.), Rappresentante Nazionale alla NATO (per l RTA - Research and Technology Agency) per i Task Group: TG 50 NATO HLA Working Group e TG 51. Alfredo Lambiase Professore Ordinario di Impianti Industriali presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno, Dipartimento di Ingegneria Meccanica (dal 1994). Direttore dellIndustrial Liaison Office di Ateneo; Presidente della Commissione Spin Off di Ateneo; Componente del Comitato Tecnico Scientifico del Consorzio Osservatorio dellAppennino Meridionale; Presidente della Commissione Didattica Paritetica della Facolt di Ingegneria. Componente del Comitato Scientifico di riviste nazionali ed internazionali. Autore di pubblicazioni nazionali ed internazionali in atti di convegni e su riviste. Responsabile di progetti di ricerca finanziati dal MURST, dal CNR, dalla Regione Campania e dallUniversit di Salerno. Le attivit di ricerca sono state condotte principalmente nelle seguenti aree: Aspetti tecnicoeconomici nellautomazione di processi industriali manifatturieri; Simulazione di processi industriali manifatturieri; Sistemi di visione in ambienti industriali non strutturati; Ottimizzazione di tempi, costi e qualit nella gestione di sistemi industriali complessi; Impiego di costi parametrici per la stima dei costi di impianto; Manutenzione di impianti industriali; Programmazione e controllo della produzione in ambienti produttivi complessi; Analisi ergonomica con strumenti di Digital Factory; Applicazione della Digital Factory per lottimizzazione di attivit produttive; Applicazione della Realt Virtuale nello sviluppo prodotti e nellorganizzazione della produzione; Applicazione della Realt Virtuale per lottimizzazione della logistica. Paolo Luchini 1980: laurea con lode in Ingegneria Elettronica (Universita` di Napoli). 1983: ricercatore nel gruppo di Fluidodinamica (Universita` di Napoli). 1992: professore associato di Fluidodinamica (Universita` di Napoli). 1994: professore ordinario di Gasdinamica (Politecnico di Milano). 2000: professore ordinario del settore Fluidodinamica (Universita` di Salerno). Autore o coautore di 56 articoli scientifici su riviste recensite internazionalmente, di numerose presentazioni a congressi internazionali e di un libro dal titolo "Undulators and Free-Electron Lasers" per la Oxford University Press. Ha tenuto 10 conferenze su invito a congressi internazionali, tra cui il Workshop on Breakdown to Turbulence and its Control (Isaac Newton Institute, Cambridge, March 22-31 1999), l'ERCOFTAC Workshop on Adjoint Methods (Toulouse, 2123 June 1999), e la 4th EUROMECH Fluid Mechanics Conference (Eindhoven 19-23 November 2000). E` regolarmente consultato come revisore dalle piu' prestigiose riviste scientifiche nel settore della fluidodinamica, e dal gennaio 1999 e` associate editor dell'European Journal of Mechanics B/Fluids. Collabora con molteplici universita' e centri di ricerca italiani ed esteri, ed e` stato in piu' occasioni invitato presso l'Universita` di Oxford negli anni 1984-87,
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presso il Politecnico di Losanna negli anni 1995-97 e presso l'Istituto di Meccanica dei Fluidi di Tolosa negli anni 19982003. I suoi interessi di ricerca hanno spaziato sia nella fluidodinamica che nell'elettrodinamica, con un'ampia gamma di approcci analitici e numerici; oggi si concentrano sulla propagazione e la ricettivita` di instabilita` fluidodinamiche e sulla statistica ed il controllo della turbolenza di parete. Francesca Michelino Ricercatore nel settore Ingegneria Economico-Gestionale presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito di: supply chain management e cambiamento organizzativo (si analizza limpatto delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione sullorganizzazione, sui processi aziendali e sulle relazioni inter-impresa), logistica distributiva (si affronta il tema dellintegrazione logistica verticale, con particolare riferimento al settore dei beni di largo consumo), organizzazione per processi (si analizzano i modelli organizzativi orizzontali per lappiattimento della gerarchia, con particolare riferimento ai meccanismi di coordinamento intra- ed inter-unit, quali lavoro in team, utilizzo di obiettivi di performance comuni ed orientamento al cliente interno ed esterno), processo di sviluppo nuovi prodotti (si analizza il coinvolgimento dei fornitori nello sviluppo prodotto per prodotti complessi, si analizzano le strategie di outsourcing e lorganizzazione delle relazioni cliente-fornitore). socio ordinario della Associazione italiana Ingegneria Gestionale (AiIG), e membro della European Operation Management Association (EurOMA). autore di oltre 30 articoli su riviste nazionali ed internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Caterina Miraglia Nata a Napoli il 29.01.1951, laureata in Giurisprudenza presso l'Universit degli studi di Napoli nel 1974 con voti 110/110 e lode, diplomata presso la Scuola di Perfezionamento in Diritto Civile dell'Universit di Napoli nel 1977 con voti 70/70 e lode, diplomata in lettura di testi giuridici in lingua tedesca presso il Goethe Institut di Napoli in data 14 giugno 1977, iscritta all'Albo degli Avvocati della Provincia di Napoli dal 25.10.1978. E professore di prima fascia per il settore scientifico disciplinare N01X (diritto privato) dal 09.09.1986. Dall'anno accademico 1999-2000, titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto Privato presso la Facolt di Giurisprudenza dell'Universit di Salerno e dall'anno accademico 1997 titolare dell'insegnamento di "Diritto privato dell'economia" presso la medesima Facolt ed stata titolare dell'insegnamento di "Nozioni giuridiche fondamentali" fino all'anno accademico 2000-2001. Coordinatore Scientifico del progetto "CAMPUS ONE", componente del Consiglio di Amministrazione dell'E.DI.SU. (Ente per il Diritto allo Studio) di Salerno. componente del comitato costituente dell'Osservatorio Informatico Giuridico del Dipartimento di Studi Internazionali dell'Universit di Salerno. co-fondatore del "CENTRO INTERUNIVERSITARIO OSSERVATORIO GIURIDICO SULLA CRIMINALITA ECONOMICA". componente del Collegio del Dottorato di Ricerca in Diritto internazionale e diritto interno e internazionale nonch tutor di vari dottorandi. fondatore nel 2002 e responsabile scientifico della collana dei "Quaderni del Dipartimento di Studi Internazionali. Salvatore Miranda Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso lUniversit di Salerno nel 1997, ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologie dei Materiali ed Impianti Industriali presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II nel 2002, discutendo la tesi: Politiche e strumenti innovativi per la gestione della manutenzione nelle imprese industriali. Abilitato allesercizio della professione di Ingegnere dal 1999; iscritto dallo stesso anno allAlbo dellOrdine della Provincia di Salerno. Membro delle associazioni ANIMP (Associazione Nazionale Impiantistica Industriale), AIMAN (Associazione Italiana Manutenzione) e AILOG (Associazione Italiana di Logistica e SCM). Dal 1 novembre 2002 Ricercatore (SSD ING-IND/17, Impianti Industriali Meccanici) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno; dal 1 novembre 2005 confermato in tale ruolo. La sua attivit scientifica, testimoniata da oltre 30 pubblicazioni scientifiche su atti di convegni e su riviste nazionali ed internazionali, nonch dalla partecipazione a numerosi progetti di ricerca (Ateneo ex-60%, PRIN, Legge 5 e Misura 3.17 Regione Campania), ha riguardato principalmente temi inerenti la gestione della produzione e della manutenzione industriale, la gestione dei progetti, lautomazione dei processi industriali manifatturieri, la gestione della supply chain, il reengineering dei processi aziendali, linnovazione di processo e di prodotto. Alessandro Naddeo Nato a Salerno il 30/03/1975. Laureato con il massimo dei voti in Ingegneria Meccanica nel 1999 presso lUniversit degli Studi di Salerno, con tesi svolta presso ELASIS S.c.p.A. (Sistema ricerca FIAT) e vincitrice del Premio ATA (Associazione Tecnica dellAutomobile). Dal 1999 al 2002, stato collaboratore alla ricerca presso il Dip. di Ing. Meccanica dellUniversit di Salerno con Borsa di studio. Dal 2001 al 2002 e stato impiegato presso Elasis S.c.p.A. nellente di Metodologie di Sviluppo Prodotto. Dal Dicembre 2002 Ricercatore del S.S.D. ING-ING/15 (Disegno e Metodi dellIngegneria) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Docente degli insegnamenti del Settore di afferenza per i corsi di Laurea in Ing. Meccanica, Ing. Chimica e Ing. Edile-Architettura. E' stato chairman ed editor in numerose Conferenze internazionali ed reviewer per Riviste e Conferenze internazionali. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dei Metodi di progettazione per lingegneria industriale con particolare riferimento ai metodi di progettazione non-standard (Logica Fuzzy, Axiomatic Design, AHP, Entropia Informazionale) e dei metodi e
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strumenti di Virtual Prototyping con applicazioni meccaniche e biomediche; e autore di oltre 50 pubblicazioni su riviste internazionali, testi di studio e in Convegni Internazionali. Gaetano Salvatore Palazzo Nato il 29/10/1950, si laureato con lode a Napoli presso la Facolt di Ingegneria Federico II, dove ha svolto ricerche presso gli Istituti di Tecnologie e di Meccanica Applicata. Nel 1986 ha preso servizio come tecnico laureato presso lIstituto di Ingegneria Meccanica della Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno. Nel 1994 ha vinto il concorso interno nazionale, per titoli e per esami, di Coordinatore Tecnico. Dal 1/11/2000 professore associato di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica della Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. E coordinatore di un progetto di ricerca Interlink, fa parte della commissione scientifica n. 9 di Ateneo per la valutazione dei progetti ex 60%, fa parte della commissione di Dipartimento per la sicurezza. La sua attivit di ricerca riguarda principalmente i settori seguenti: Materiali Compositi non Convenzionali; Trattamenti Superficiali e Termici su Leghe Leggere; Materiali Amorfi; Usura degli Utensili da Taglio. Roberto Palmieri Ha conseguito la Laurea in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II, e nel 1973 ha vinto una borsa di studio in Ingegneria Meccanica. Attualmente professore associato, nel settore Tecnologie delle Lavorazioni, presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito del Controllo Statistico di Processo. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca aziendali nazionali ed internazionali. Alfredo Paolillo Alfredo Paolillo nato nel 1972. Nel 2000 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 2004 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria dellInformazione. Dal 2002 ricercatore universitario nel settore Misure Elettriche ed Elettroniche presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano i sistemi di misura basati sullelaborazione numerica di segnali o di immagini digitali, e lo sviluppo e la caratterizzazione di sensori in fibra ottica. autore di articoli su riviste internazionali o presentati a conferenze nazionali e internazionali. stato responsabile scientifico di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Campania. Michele Pappalardo Ha conseguito la laurea "magna cum laude" in Ingegneria Meccanica nell'anno accademico 1965/66 presso l'universit di Napoli. Dal 1967 stato docente (assistente ordinario) di Gasdinamica presso l'Universit di Napoli. Attualmente Professore Ordinario del Settore ING-IND/15 e titolare dei corsi di Disegno di Macchine, Fondamenti e metodi della Progettazione Industriale e Grafica Computazionale Tecnica presso il Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica dell'Universit degli Studi di Salerno. E' membro dei Comitati Scientifici e dei Comitati Organizzativi di diverse Conferenze Internazionali come IPMM (Canada), AMME (Poland), IMC (Ireland), ADM, ATA (Italia), ed altri. E' attualmente responsabile del Laboratorio di Applicazioni CAD/CAE e del Laboratorio di Prototipazione Rapida e Virtuale presso l'Universit di Salerno. Dirige un Gruppo di Ricerca costituito da professori ordinari, associati, ricercatori e dottorandi di ricerca, oltre a laureati a contratto. Il Gruppo di Ricerca del Prof. Pappalardo approfondisce i temi relativi alle Applicazioni di Prototipazione Virtuale nella Progettazione Industriale, alle Metodologie di Sviluppo Prodotto, alla Prototipazione Rapida per Applicazioni Meccaniche e Bio-Meccaniche, ai Metodi di Ottimizzazione nelle Applicazioni Industriali, all'uso di Logiche non Standard (Fuzzy, Reti Neurali, Entropia Informazionale ed altro) per la Progettazione Industriale, alle applicazioni CAD/CAE avanzate, allo Sviluppo di periferiche VR ed all'Analisi delle Informazioni. Su queste tematiche collabora con gruppi internazionali di ricerca ed e autore oltre 90 Lavori Scientifici presentati in varie conferenze internazionali, molti dei quali sono stati pubblicati su Libri o su riviste scientifiche internazionali. Il prof. Pappalardo ha progettato e collaudati vari impianti industriali, ha avuto, ed ha in corso, collaborazioni nell'ambito della progettazione e dell'innovazione tecnologica con varie industrie pubbliche e private (fra cui la FIAT e GM), con centri Bio-medici (Facolt di Medicina dell'Universit di Napoli) e con Centri di Ricerche. Nicola Pasquino E ricercatore universitario confermato presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Laureato in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Salerno, successivamente ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ingegneria Meccanica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II con una tesi di dottorato su: Modelli per la Gestione delle Funzioni di Negoziazione all'interno Supply Chain. Durante il suo periodo di formazione ha trascorso pi di un anno negli Stati Uniti dAmerica presso il Computer Manufacturing Lab dellUniversity of Maryland approfondendo le tematiche riguardanti lottimizzazione dei sistemi manifatturieri e raggiungendo un ottimo livello nella comprensione e nellutilizzo della lingua inglese sia scritta che parlata. E stato relatore di numerose tesi di laurea, ha presentato e pubblicato diversi lavori a conferenze, nazionali ed internazionali, ha partecipato alla stesura di due capitoli di un libro in pubblicazione da un editore internazionale ed ha tenuto diversi seminari presso scuole di specializzazione, enti di formazione, ed istituti universitari internazionali. Ha partecipato attivamente ai progetti ministeriali PRIN 05, 06 e 07, ed al consorzio internazionale interuniversitario CoDeSNet oltre
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che a progetti con Enti Pubblici quali ASL e Provincia ed aziende private per lapplicazione dei modelli teorici di negoziazione sviluppati. Svolge attivit di ricerca nel settore delle Tecnologie con particolare interesse verso le tecniche di gestione della produzione mirata alla mass customization, la gestione delle negoziazioni in ambito Supply Chain, lottimizzazione dei processi produttivi tramite limpiego di tecnologie innovative e la prototipazione rapida tramite sinterizzazione. Raimondo Pasquino Nato il 26 agosto 1943; si laureato nel 1969 a Napoli in Ingegneria Aereonautica. Ha iniziato l'attivit universitaria nel 1970 presso lIstituto di Tecnologie della Facolt di Ingegneria dell'Universit di Bari, ove stato borsista, poi assistente incaricato, assistente ordinario e, dal 1972-73, professore incaricato stabilizzato di Tecnologie meccaniche. E stato uno dei fondatori della Facolt di Ingegneria di questa Universit. Dal 1991 Professore ordinario di Tecnologia Meccanica ed ha tenuto linsegnamento di titolarit per gli allievi del Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica e, per supplenza, quello di Tecnologie Speciali. E membro affiliato allASME. E stato Preside della Facolt di Ingegneria dallA.A. 96/97 e componente della Giunta di Presidenza del Collegio dei Presidi di Ingegneria. E Rettore dellAteneo di Salerno dal I novembre 2001. Lattivit di ricerca svolta riguarda principalmente i seguenti filoni di ricerca: Misure di profili di superfici a geometria complicata, Metalli amorfi, Usura degli utensili da taglio. Arcangelo Pellegrino Laureato in Ingegneria Meccanica nella.a. 1979-80 allUniversit di Napoli. Sino al 1987 ha svolto attivit professionale nella progettazione d'impianti industriali e fornitura di knowhow per l'industria privata. Dal 1988 al 2001 stato funzionario tecnico presso l'Istituto di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno, dove ha curato prima il Laboratorio Prove Materiali e successivamente il Laboratorio di Grafica Computazionale. Dal Luglio 2001 ricercatore del settore Disegno e Metodi dellIngegneria Industriale al DIMEC Dipartimento di Ingegneria Meccanica dell'Universit di Salerno. L'attivit scientifica si svolge nei seguenti settori d'interesse: ottimizzazione delle traiettorie nel CAM mediante curve interpolanti, sintesi delle tolleranze, analisi delle immagini, progettazione meccanica, metodi di progettazione, logica Fuzzy, prototipazione rapida. E titolare di un brevetto. Giovanni Petrone Giovanni Petrone nato a Salerno nel 1975, si laureato in Ingegneria Elettronica nel 2001 presso lUniversit degli Studi di Salerno. Nel 2004 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica presso lUniversit di Napoli Federico II. Dal 2005 in ruolo come ricercatore (SSD ING-IND 31 Elettrotecnica) presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano lanalisi e la progettazione di circuiti a commutazione in applicazioni power management per sistemi di telecomunicazione, sistemi di produzione dellenergia da fonti rinnovabili, analisi di tolleranza e progetto robusto di circuiti elettronici. co-autore di tre brevetti e di diverse pubblicazioni su riviste internazionali e atti di conferenze nazionali e internazionali. Svolge regolarmente funzioni di revisore per le riviste a diffusione internazionale: IEEE Transactions on Power Electronics, IEEE Transactions on Industrial Electronics, IEEE Transactions on Industry Application, IEEE Transactions on Control Systems Technology, International Journal on Progress in Photovoltaics: Research and Applications. Cesare Pianese E nato nel 1961. Laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit Federico II di Napoli; ha lavorato (1987/88) presso il Centro Ricerche Fiat, ha conseguito (1989/90) con onori il Diploma Course in fluidodinamica presso il von Karman Institute (Belgio) e nel 1992 il titolo di Dottore di Ricerca. Attualmente professore ordinario nel settore Macchine a Fluido presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca riguardano i motori automobilistici, i sistemi di propulsione ibridi e le celle a combustibile. autore di oltre 100 lavori scientifici pubblicati sia su riviste internazionali sia in atti di congressi internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca anche in collaborazione con enti di ricerca stranieri. Antonio Piccolo Antonio Piccolo nato a Marzano Appio (CE) nel 1949 ed professore ordinario nel settore disciplinare Sistemi Elettrici per lEnergia (ING-IND/33) presso lUniversit degli Studi di Salerno dal 1990. I principali temi di ricerca trattati riguardano la pianificazione e la gestione delle reti elettriche di distribuzione di media e bassa tensione, lo sviluppo della Generazione Distribuita sulle reti di distribuzione, le metodologie per il controllo della Generazione Distribuita da fonte rinnovabile, lapplicazione di metodologie softcomputing per la gestione e la pianificazione del sistema elettrico, lapplicazione di tecnologie IC ai sistemi elettrici e ai sistemi di trasporto, tecniche di controllo e gestione innovative per il trasporto pubblico. autore/coautore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche internazionali e nazionali e revisore scientifico per riviste internazionali. Joseph Quartieri E Professore Ordinario di Fisica Sperimentale presso la Facolta di Ingegneria dellUniversita di Salerno. E co/autore di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. Ha insegnato o insegna Fisica I, Fisica II, Elettronica Quantistica,
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Complementi di Matematica , Probabilita e Statistica, Analisi dei Dati Fisici per lIngegneria, Ottica e Acustica, Fisica Medica, etc. nelle Facolta di Ingegneria e Medicina (Universita di Napoli Federico II, Roma Tor Vergata, ed (oggi) Salerno). In questultima stato anche Consigliere di Amministrazione. E componente della Commissione Disabilit dellAteneo di Salerno da oltre otto anni. Gi componente della Giunta Disabilit dellAteneo di Salerno. E Delegato alla Disabilita per la Facolta di Ingegneria. Gi responsabile della collaborazione con lUniversita di Kangnung in Korea. Gi responsabile delle ricerche teoriche e sperimentali espletate dal Gruppo dei Fisici di Ingegneria in Fisica Subnucleare. Attualmente responsabile del Settore Fisica Ingegneria. E Tecnico Competente in Acustica Ambientale della Regione Campania. Docente presso la Facolta di Medicina a Salerno. Componente della Commissione Didattica e Paritetica della Facolta di Ingegneria dellAteneo di Salerno. Gia Docente presso Facolta di Medicina della II Universit di Napoli. E membro della collaborazione ENVIRAD_SPLASH per il monitoraggio sul territorio nazionale dei livelli di Radon. Carlo Renno professore associato del settore scientifico-disciplinare Fisica tecnica Industriale, nato nel 1969 a Napoli, ove nel 1996 si laureato in Ingegneria Meccanica. Svolge la sua attivit di ricerca nel campo della termodinamica applicata e della trasmissione del calore, con particolare attenzione alla tecnica del freddo. Nellambito della tecnica del freddo si interessato allo studio degli impianti operatori a compressione di vapore, oggetto sia di indagini sperimentali che analitico-numeriche. I principali argomenti di ricerca sviluppati sono: valutazione delle prestazioni energetiche e dellimpatto ambientale dei fluidi refrigeranti; modellistica dei componenti di un impianto operatore; ottimizzazione energetica di impianti operatori a compressione di vapore; determinazione di sistemi innovativi capaci di controllare la capacit frigorifera di un impianto a compressione. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca. Lattivit scientifica testimoniata da circa 30 articoli pubblicati sia su riviste internazionali che su atti di convegni internazionali. Abdelaziz Rhandi Abdelaziz Rhandi nato a Casablanca in Marocco, il 02 agosto 1964. Ha conseguito la Laurea in Matematica e Fisica ed un Master in Matematica nel 1987, presso l lUniversit di Marrakesh. Nel 1988 ha conseguito il Diplome des tudes approfondies de mathmatiques et applications (D.E.A) allUniversit di Besancon, in Francia. Infine ha conseguito due dottorati di Ricerca, il primo presso lUniversit di Besancon nel 1990 ed il secondo presso lUniversit di Tubingen nel 1994 nel medesimo settore. professore, nel medesimo settore, dal 1994 presso lUniversit di Marrakesh e dal 2007 presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Matematica Applicata (DIIMA) dellUniversit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: Teoria dei Semigruppi, Teoria degli Opertori Ellittici, Equazioni paraboliche in spazi finito e infinito-dimensionali, Storia della matematica araba e dellastronomia. autore di oltre 50 articoli pubblicati su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Stefano Riemma E nato a Napoli il 22 marzo 1964, si laureato con lode, in 5anni in ingegneria meccanica. E stato responsabile di produzione in unazienda Aeronautica di rilevanza nazionale. Nel 1997 ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Impianti Industriali. Dal 1994 al 1997 ha tenuto per contratto, presso lAteneo del Sannio, il corso di Sistemi di Produzione Automatizzati, nel periodo 1997-99 ha tenuto per contratto,presso lAteneo di Salerno, linsegnamento di Impianti Industriali. Nel 1998 ha preso servizio presso lUniversit degli studi di Salerno in qualit di professore associato. Nel 2002 ha vinto il concorso per posto di professore ordinario ed ha preso servizio presso lo stesso Ateneo salernitano in qualit di professore straordinario. Dal 2005 professore ordinario. E titolare dei corsi di Gestione degli Impianti Industriali e di Gestione della Produzione. E responsabile scientifico di numerose convenzioni di ricerca con aziende private su temi di specifico interesse industriale. E autore di oltre 60 articoli di ricerca sui temi della gestione della produzione e dellautomazione dei processi manifatturieri; i risultati dellattivit di ricerca sono pubblicati su riviste internazionali quali International Journal of Production Research, International Journal of Flexible Manufacturing Systems, International Journal of Computer Integrated Manufacturing.E socio APICS, POMS, ANIMP e INFORMS Gianfranco Rizzo Nato a Napoli nel 1952. Laurea con lode in Ing. Meccanica, Univ.di Napoli (1975). Ha lavorato presso FIAT (1977), Istituto Motori CNR (1978-81), Univ. di Napoli (1982-92) ed Univ.di Salerno (1992-). Prof.Ordinario nel settore IND/ING08 dal 2000. Ha prodotto oltre 100 lavori scientifici, su controllo, sperimentazione e modellistica dei motori a combustione interna, sul progetto ottimizzato di sistemi energetici e turbomacchine, sugli impianti eolici ed ibridi, sui veicoli ibridi e solari, sulla modellistica e gestione ottimale delle risorse naturali. Autore di testi didattici multimediali ed on-line su macchine e sistemi energetici. Chair della Technical Committee IFAC (International Federation of Automatic Control) "Automotive Control". Best Paper Award allAVEC04 Conference, Arnhem, NL. Membro della IPC, Chairman e Associated Editor di numerosi congressi internazionali. Coordinatore scientifico di progetti europei, di progetti nazionali PRIN, di progetti regionali e di numerosi progetti con lindustria. Presidente Associazione Musicateneo.
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Alessandro Ruggiero E nato a Salerno il 10 Marzo 1971. Si laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Universit degli Studi di Salerno nel marzo 1996. Nello stesso anno ha conseguito l'abilitazione alla professione di ingegnere. Dal 1997 al 1999 ha frequentato il corso di Dottorato di Ricerca in Tribologia (XIII ciclo -Universit di Pisa-). Dal 1/11/1999 al 3/2/2005 stato in servizio in qualit di Ricercatore Universitario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno (dal dicembre 2001 confermato nel ruolo dei Ricercatori). Dal 3/2/2005 ad oggi Professore Associato (SSD ING-IND/13) presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno. Eautore di pi di 60 pubblicazioni scientifiche di livello internazionale sui temi della lubrificazione di sistemi meccanici, engine friction, dinamica dei rotori, controllo delle vibrazioni e del rumore, biomeccanica. Saverio Salerno E nato a Roma il 20 luglio 1953. Ha conseguito la Laurea in Matematica con lode presso l'Universit di Pisa nel 1974. Ha conseguito, inoltre, il Diploma in Matematica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 1978 professore incaricato presso la Facolt di Scienze dell'Universit di Salerno; professore associato di Analisi Matematica presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit di Salerno dal 1983, professore straordinario di Analisi Matematica dal 1987 e professore ordinario di Ricerca Operativa dal 2001 presso la suddetta Universit. autore di circa novanta lavori e quattro volumi pubblicati per la maggior parte su riviste internazionali su argomenti di Teoria dei Numeri, Analisi Matematica, Matematica Applicata e Informatica Direttore del Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Applicata dellUniversit di Salerno. Attualmente, svolge e coordina attivit di ricerca di base e applicata anche in Informatica, Simulazione, Didattica e Divulgazione Scientifica, Software Matematico ed autore di numerosi lavori scientifici in tali settori. coordinatore scientifico di numerosi progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Paola Scarfato La dott.ssa Paola Scarfato nata a Vico Equense (NA) il 21 luglio 1970. Il 29 ottobre 1993 ha conseguito con lode la laurea in Chimica presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. Il 29 gennaio 1999 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tecnologie Chimiche e dei Nuovi Materiali XI Ciclo, presso lUniversit degli Studi di Palermo. Nel giugno 1999 risultata vincitrice di una borsa di studio post dottorato di durata biennale presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit di Salerno, per attivit di ricerca nellarea culturale Scienza e Tecnologia dei Polimeri. Dal 1999 al 2003 ha svolto attivit di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit di Salerno e poi presso il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione dellUniversit di Napoli Federico II, nellambito di due assegni di ricerca biennali. Nel settembre 2003 risultata vincitrice di un concorso pubblico per ricercatore universitario presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno (settore scientifico disciplinare CHIM/07), dove in servizio dal 1 gennaio 2004. Attualmente svolge la propria attivit scientifica presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Alimentare dellUniversit degli Studi di Salerno. Ha pubblicato 26 lavori scientifici su riviste internazionali e oltre 70 lavori su atti a convegno nazionali e internazionali. Edoardo Scarpetta E laureato in Fisica Generale col massimo dei voti presso lUniversit di Napoli. Prima borsista di ricerca ed esercitazioni, poi ricercatore confermato di Fisica Matematica (dal 1981) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno. Vincitore di concorso nazionale, dal 1999 professore associato nel SSD MAT/07 presso la suddetta Facolt. Attualmente, titolare dei corsi di Matematica III e Matematica IV nellarea didattica di Ingegneria Meccanica. Ha tenuto per supplenza vari corsi di Matematica I e Matematica II (ex Analisi matematica, Geometria). La sua attivit di ricerca si svolge principalmente nel campo della propagazione ondosa in solidi elastici danneggiati, studiando in particolare problemi di scattering con approcci analitici. E autore di una cinquantina di lavori pubblicati quasi esclusivamente su riviste internazionali; vanta inoltre numerose comunicazioni a Congressi nazionali ed internazionali. Svolge regolarmente attivit di referee per due riviste edite dalla Elsevier. E membro da diversi anni del Gruppo Nazionale per la Fisica Matematica dellINdAM (ex CNR), ed ha costantemente partecipato ai Programmi di ricerca cofinanziati (PRIN) in varie Unit Locali. Silvia Scarpetta Laureata in Fisica con votazione 110/110 cum laude nel 1995 presso 'Universit di Napoli `Federico II''. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Fisica, presso l'Universit degli studi di Salerno. E ricercatrice in Fisica della Facolt di Ingegneria dell' Universit degli Studi di Salerno 2002. L'attivit scientifica della Dr. Silvia Scarpetta si e' incentrata sulle seguenti linee di ricerca: Meccanica statistica delle reti neurali e Applicazioni dei metodi della fisica teorica a problemi biologici. Architetture e algoritmi neurali, e applicazioni delle reti neurali alla discriminazione e al riconoscimento automatico di immagini satellitari. Adolfo Senatore ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Tribologia presso lUniversit di Pisa con una dissertazione su modelli per la stima delle perdite meccaniche in un motore a combustione interna. Afferisce al Dipartimento di Ingegneria Meccanica dellUniversit degli Studi di Salerno dal 2002, settore scientifico disciplinare ING-IND/13 Meccanica
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Applicata alle Macchine. I principali interessi di Ricerca riguardano: la modellazione dellinterazione dattrito ed i meccanismi di lubrificazione nei motori a combustione interna; lanalisi teorico/sperimentale di frizioni a secco per applicazioni automotive con riferimento a trasmissioni manuali robotizzate; la dinamica dei rotori su cuscinetti fluidodinamici; lanalisi sperimentale delle vibrazioni di dischi rotanti e travi uniformi con riferimento agli effetti di irrigidimento da forza centrifuga. In particolare, l'attivit svolta ha dato luogo a circa 70 pubblicazioni scientifiche, presentate a Congressi nazionali ed internazionali o pubblicate su riviste internazionali. Partecipa a progetti di Ricerca comunitari e nazionali o convenzioni di Ricerca con enti e privati in qualit di componente o coordinatore. E membro della Commissione Socrates/Erasmus dellArea Didattica di Ingegneria Meccanica, nonch componente del collegio Docenti del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. Docente di contatto, nell'ambito del Programma Socrates/Erasmus, con le sedi: EUITI/UPM - Universidad Politcnica de Madrid (E), CTD - Univerza v Ljubljani (SLO), Universitatea Politehnica din Bucuresti (RO), EPS - Universidad de Cordoba (E), SUPSI Lugano (CH). Vincenzo Sergi E professore ordinario di Tecnologie e Sistemi di Lavorazione presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Salerno nella quale titolare dei corsi di Tecnologie Generali dei Materiali e di Produzione Assistita da Calcolatore. Gi titolare della cattedra di Tecnologia Meccanica presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Roma Tor Vergata ed, in precedenza, della cattedra di Produzione Assistita da Calcolatore presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit di Napoli Federico II. Dal 2002 coordinatore del Dottorato di Ricerca in Ingegneria Meccanica. Lattivit di ricerca si sviluppa secondo due principali direttrici: la prima riguarda la simulazione numerica ad eventi discreti per la ottimizzazione delle lavorazioni meccaniche e delle prestazioni di sistemi produttivi avanzati, mentre la seconda relativa alla ottimizzazioni di lavorazioni mediante fascio laser e loro integrazione nei sistemi manifatturieri. autore di circa 100 articoli pubblicati su riviste nazionali ed internazionali o inseriti come atti di prestigiose conferenze internazionali. Giovanni Spagnuolo E nato nel 1967. Nel 1993 ha conseguito la Laurea in Ingegneria Elettronica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 1998 il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Elettrica presso lUniversit Federico II di Napoli. Attualmente professore associato, nel settore Elettrotecnica, presso il Dipartimento di Ingegneria dellInformazione e Ingegneria Elettrica dellUniversit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nellambito dellelettronica di potenza per le fonti energetiche rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, e della modellistica e del controllo di celle a combustibile. Associate Editor di IEEE Transactions on Industrial Electronics, rivista per la quale anche editore di due Special Issue, ed autore di circa 100 articoli su riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. E responsabile di alcuni progetti di ricerca e convenzioni con aziende ed co-autore di tre brevetti internazionali. Vincenzo Tibullo E nato a Napoli il 19 dicembre 1966. Ha conseguito la Laurea con lode in Fisica nel 1994 presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II, e il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica nel 2006 presso l'Universit degli Studi di Salerno. Dal 2005 Ricercatore Universitario nel Settore Scientifico Disciplinare MAT/07 (Fisica Matematica), presso il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e Matematica Applicata (DIIMA) dell'Universit di Salerno. I suoi interessi di ricerca ricadono nei seguenti ambiti: propagazione ondosa in presenza di cracks, soluzioni fondamentali in termoelasticit per continui micropolari, propagazione di onde acustiche in continui stratificati, problemi dinamici per miscele di continui termoelastici. E autore di 15 articoli su prestigiose riviste internazionali e comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Elvira Zappale Nata a Salerno il 2 agosto 1975. Il 16 luglio 1997 ha conseguito con lode la Laurea in Matematica presso lUniversit degli Studi di Salerno, e nel 2002 il titolo di Dottore di Ricerca in Matematica, presso lUniversit degli Studi di Napoli Federico II. Dal 2000 al 2003 stata titolare di cattedra per Matematica e Fisica presso la Scuola Secondaria Superiore. Dall1 gennaio 2004 ricercatore nel settore scientifico disciplinare MAT/05 (Analisi Matematica) presso la Facolt di Ingegneria dellUniversit degli Studi di Salerno. Lattivit di ricerca si svolge prevalentemente nellambito del Calcolo delle Variazioni con particolare attenzione alle applicazioni della Matematica alla Meccanica dei Continui per quel che concerne le strutture sottili, le tecniche di omogeneizzazione per materiali compositi, i materiali non semplici e la frattura. Pi recentemente la ricerca si rivolta anche alle Equazioni alle derivate parziali ed alle problematiche dell Analisi Matematica che intervengono nei modelli di decomposizione delle immagini. Dal 2000 ha stabili rapporti scientifici con il Center for Nonlinear Analysis della Carnegie Mellon University di Pittsburgh (PA) USA. autrice di articoli su riviste internazionali e tiene comunicazioni a conferenze nazionali e internazionali. Partecipa a progetti di ricerca nazionali ed internazionali. Walter Zamboni Walter Zamboni nato a Napoli il 2 gennaio 1977. Nel 2001 si laureato con lode in Ingegneria Elettrica presso l'Universit degli Studi di Napoli "Federico II". Nella stessa universit ha conseguito il dottorato di ricerca in Ingegneria
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Elettrica nel 2004. Nel 2003 stato "Visiting Scientist" al CRPP-Superconductivity, Villigen, Svizzera, e "Stager" al CERN (Svizzera). Dal 2005 al 2008 stato assegnista di ricerca presso il DAEIMI, Universit degli Studi di Cassino e dal 2006 al 2008 stato professore a contratto di Teoria dei Circuiti presso l'Universit degli Studi del Sannio. Dal marzo 2008 ricercatore presso la Facolt di Ingegneria dell'Universit degli Studi di Salerno. I suoi interessi di ricerca sono principalmente nell'ambito della modellistica numerica dei campi elettromagnetici, della superconduttivit applicata, delle nanotecnologie e dell'elettronica di potenza. Francesco Zirpoli Si laureato in Economia e Commercio presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II nel 1994. Ha conseguito nel 1998 il titolo di Master of Philosophy in Management Studies presso l'Universit di Cambridge, U.K. e, nel 2000, il titolo di Dottore di Ricerca in Economia Aziendale presso l'Universit degli Studi di Napoli Federico II. Attualmente Ricercatore presso il DIMEC dell'Universit di Salerno dove ha lavorato come cultore della materia dal 1997 e assegnista di ricerca dal 1999. I suoi interessi di ricerca sono incentrati sullo sviluppo prodotto, sulle relazioni clientefornitore e sulle strategie di make or buy. autore su tali temi di numerose pubblicazioni apparse su riviste nazionali ed internazionali.
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2Anno Semestre I I-II I-II I-II I-II II TOT Crediti 6 12 12 12 12 6 60 3Anno Semestre I I I I-II I-II II II TOT Crediti 6 9 6 12 12 12 3 60 Disciplina DIRITTO DELLIMPRESA INDUSTRIALE STATISTICA E SICUREZZA DEI SISTEMI PRODUTTIVI BASI DI DATI E SISTEMI INFORMATIVI PROGETTAZIONE E GESTIONE DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI GESTIONE AZIENDALE Materie a scelta TESI Disciplina RICERCA OPERATIVA PRINCIPI DI ELETTROTECNICA E AUTOMATICA TERMODINAMICA APPLICATA E SISTEMI ENERGETICI SISTEMI DI PRODUZIONE E GESTIONE DELLA QUALITA' MECCANICA E RESISTENZA DEI MATERIALI MECCANICA DEI FLUIDI LINGUA INGLESE
MATERIE A SCELTA
ENERGY MANAGEMENT 6 CFU MODELLAZIONE AVANZATA SISTEMI MECCANICI 6 CFU CONTROLLO DELLE VIBRAZIONI E DEL RUMORE 6 CFU GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI PROCESO 6 CFU IMPIANTI AD ENERGIE RINNOVABILI 6 CFU
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Chimica
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: I Docente: Prof. Guadagno Liberata Semestre: I Integrato: Codice: 0610600005 Propedeuticit: nessuna SSD: CHIM/07 Crediti: 6 Tipologia: Base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Studio, comprensione e razionalizzazione dei fenomeni chimici, ovvero strutturazione della materia e sue trasformazioni fisiche e chimiche. Tra i risultati previsti per lapprendimento rientra lo sviluppo di una visione atomistica delle sostanze e le competenze per connettere le osservazioni macroscopiche con la visione atomistica delle reazioni. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei concetti fondamentali della chimica sulla base degli obiettivi concettuali pianificati dal docente. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Agli studenti richiesto di sapere individuare le possibili applicazioni dei concetti fondamentali acquisiti. Autonomia di giudizio (making judgements) Rilevanti applicazioni ingegneristiche, risoluzione dei problemi e comprensione concettuale sono tre temi integrati, anche se distinti, che si intrecceranno durante lo svolgimento del corso e saranno evidenziati in diversi modi che, nel complesso, funzioneranno come guida per sollecitare gli studenti a sviluppare i propri obiettivi di valutazione analitica e critica. Abilit comunicative (communication skills) Agli studenti richiesto di sapere esporre oralmente un argomento con la capacit di correlare gli aspetti fenomenologici della chimica con i processi che avvengono a livello atomico e molecolare. Capacit di apprendere (learning skills) Agli studenti richiesto di sapere applicare le conoscenze acquisite durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati in contesti di interesse attuale. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base, con particolare riferimento alle strutture algebriche. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti la risoluzione di problemi chimici che rappresentano lespressione in forma concreta e quantitativa dei concetti che vengono di volta in volta erogati nelle lezioni teoriche. Il metodo di risoluzione dei problemi scelto in modo da porre in risalto il ragionamento ed basato su un procedimento a tappe; allo step iniziale di comprensione del problema segue la fase di pianificazione e risoluzione. La fase di pianificazione serve a riflettere su come risolvere il problema prima di manipolare i valori numerici. Lultima fase, quella di verifica, promuove labitudine a valutare la ragionevolezza della risposta e a verificare la coerenza con i principi fondamentali della chimica. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. 21
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Legame chimico
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Stechiometria
4 4 2 40 7 3 20
Testi di riferimento D.W. Oxtoby Chimica Moderna EDISES (Napoli) Bandoli-Dolmella-Natile Chimica di Base EDISES (Napoli) Schiavello-Palmisano Fondamenti di Chimica EDISES (Napoli).
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Costruzione di Macchine
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: II Docente: Cricr Gabriele Citarella Roberto Semestre: II Integrato: Propedeuticit: Matematica 1, Fisica 1, Disegno Meccanico SSD: ING-IND/14 Crediti: 6 Tipologia: integrativo
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso, offerto a studenti del secondo anno del corso di Laurea in Ingegneria Chimica, si propone di illustrare i principi che stanno alla base della teoria dellelasticit. Viene illustrato il comportamento dei materiali a partire dalle definizioni di sforzi, deformazioni e dei loro legami fino alle equazioni dellequilibrio elastico. Successivamente viene affrontato lo studio della risposta di semplici strutture riconducibili ad apparecchiature in uso nellindustria sottoposte a differenti sistemi di forze. Limpostazione dellesposizione affianca gli aspetti teorici e quelli applicativi. La parte esercitativa prevede applicazioni rivolte alla verifica ed al dimensionamento di organi di macchine o per il contenimento e la condotta di fluidi. Una parte del corso dedicata ai principi della progettazione e alla problematica della sicurezza nei suoi aspetti riguardanti la normativa ed i dispositivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito della meccanica e della costruzione di macchine. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscere i principi della progettazione delle macchine. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per progettare un semplice componente meccanico, ed ottimizzare il processo di calcolo in base al contesto in esame. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed illustrare lapproccio di calcolo prescelto. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche, fisiche, di rappresentazione grafica/schematizzazione e meccaniche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Geometria delle masse, schematizzazione, equilibrio Contenuti specifici momenti dinerzia e momenti statici con esemplificazioni applicative. Schematizzazione di alcuni meccanismi studiati (manovellismi di spinta, meccanismi con camme) mediante Ore Lez. 6 Ore Eserc. 4 Ore Lab.
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modelli semplificati. Modello geometrico di trave rettilinea. Equilibrio della trave staticamente determinata rispetto alle condizioni di vincolo; travi iperstatiche (cenni). Spostamenti, deformazioni, tensioni ed equilibrio per continui elastici. Comportamento dei materiali: stati piani Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione Strutture assialsimmetriche Criteri di verifica e dimensionamento di organi sotto carichi statici. Principi della progettazione, soluzioni e particolari costruttivi, normativa di sicurezza Esempi di verifica e dimensionamento Relazioni generali tra tensioni e deformazioni. Leggi costitutive elastiche per materiali isotropi. Modi di sollecitazione (trazione/compressione, flessione, taglio, torsione) della trave piana ed i corrispondenti campi di tensione e deformazione. Tensioni e deformazioni per strutture assialsimmetriche con pareti sottili sottoposte a pressione interna. Principali criteri di resistenza statica e applicazione alle strutture trattate ai fini della verifica e del dimensionamento. Esemplificazioni. Soluzioni costruttive impiegate nella progettazione di apparecchiature in uso nellindustria. Normativa vigente in materia. Vincoli costruttivi imposti dalle normative di sicurezza. Visita al laboratorio di Costruzione di macchine. Si applicano le nozioni acquisite durante lo svolgimento del corso in esercitazioni esemplificative e nella stesura da parte degli allievi di un elaborato progettuale consistente nella verifica o dimensionamento di meccanismi studiati durante il corso (manovellismi, meccanismi con camme, rotismi). 3 4 4 2 5 2
Totale Ore
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Testi di riferimento F. P. Beer, E. Russel Johnston, Jr., J. T. DeWolf, Meccanica dei Solidi, McGraw-Hill
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Disegno
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: I Docente: Proff. Pellegrino / Cappetti Semestre: II Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: ING-IND/15 Crediti: 6 Tipologia: Caratterizzante
Codice: 06106000xx
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira a rendere il laureando capace di interpretare correttamente i disegni tecnici nella loro interezza, tenendo cio conto, oltre che della rappresentazione delloggetto, anche delle ulteriori informazioni che il disegno tecnico contiene quali dimensioni, tolleranze, lavorazioni, saldature, etc, necessarie alla gestione del prodotto ed allutilizzo delle attrezzature del disegno sia tradizionali che informatiche. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione del linguaggio del disegno tecnico e delle norme del disegno tecnico. Metodi di realizzazione ed assemblaggio di elementi meccanici. Conoscenze sui collegamenti meccanici e le trasmissioni meccaniche. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper leggere e rappresentare a norma, sia manualmente che con un elaboratore, un disegno tecnico, interpretare e trasmettere tutte le informazioni di progetto, effettuare misurazioni micrometriche, calcolare le tolleranze di un accoppiamento. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper determinare le rappresentazione e le informazioni necessarie a realizzare il disegno di particolari, assiemi ed impianti nel contesto richiesto. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente gli argomenti legati alla materia. Utilizzare lo schizzo a mano come strumento integrativo alla comunicazione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari conoscenze. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati elaborati, sia grafici che numerici, da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Nellambito dellelaborazione grafica, lallievo opera con il software AUTOCAD in ambiente 2D. E previsto anche lo svolgimento di una lezione pratica in officina. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova grafica manuale, una prova grafica al calcolatore, un esercizio numerico ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Metodi di rappresentazione Sezioni e quotature Contenuti specifici Proiezioni ortogonali, assonometrie, prospettive. Rappresentazioni cartesiane, rappresentazioni polari, equazioni parametriche. Normazione relativa alla realizzazione delle sezioni ed alla quotatura. Ore Lez. 2 2 Ore Eserc. 3 3
25
Elementi di geometria analitica e proiettiva Le norme del Disegno Tecnico Tolleranze Rappresentazione normata di elementi meccanici Documentazione e gestione dati di progetto Totale Ore
Costruzione grafica delementi geometrici, cenni sui metodi dapprossimazione ed interpolazione, sezioni di figure solide, operazioni matematiche eseguite graficamente. Enti unificatori, principali norme relative al disegno tecnico Errori di misura e di lavorazione, accoppiamento tra organi meccanici, sintassi delle tolleranze dimensionali e rappresentazione delle tolleranze geometriche, aspetti statistici, teoria degli errori, strumentazione di misura, rugosit, numeri di Renard. Forma geometrica di elementi meccanici. Collegamenti meccanici e norme per la loro rappresentazione grafica. Rappresentazione e criteri di realizzazione di ruote dentate. Trasmissioni meccaniche. Rappresentazione di sistemi meccanici: disposizione delle parti, legende, tabelle, pezzi, materiali, disegno di progetto e disegno di fabbricazione, disegno elaborato al calcolatore.
2 2
3 3
6 24
9 36
Testi di riferimento
A. Donnarumma: Disegno di Macchine, Masson, 1996 E. Chirone, S. Tornincasa: Disegno Tecnico Industriale, Il Capitello, 2005 Persiani F. et al.: Disegno Tecnico Industriale. Consorzio Nettuno UNI - Disegno tecnico. Specificazioni dimensionali e geometriche di disegno meccanico e industriale, 2006 UNI - Disegno tecnico. Organi meccanici, 2006 UNI - Disegno tecnico. Schemi, simboli e tolleranze di disegno meccanico e industriale, 2006 UNI - Disegno tecnico. Principi e applicazioni generali di disegno meccanico e industriale, 2006 Appunti dalle lezioni dal sito: http://elearning.dimec.unisa.it
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Codice:
ING/IND-35
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce conoscenze di economia dimpresa e di organizzazione aziendale. In particolare si analizzeranno i principali parametri di progettazione delle organizzazioni, i fattori ambientali che li influenzano ed i principali modelli organizzativi. Seguir la descrizione e lanalisi del bilancio desercizio come strumento per la valutazione della situazione economica e finanziaria delle imprese. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione della terminologia utilizzata nellambito delleconomia dimpresa, dei principali modelli organizzativi, degli strumenti di analisi dellaspetto economico-finanziario Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Riconoscere le principali variabili di progettazione organizzativa e individuare la miglior configurazione dati i fattori contingenti; analizzare un bilancio e valutare la situazione economica e finanziaria delle imprese Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le variabili organizzative rilevanti e le problematiche economiche e finanziarie dimpresa. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre gli argomenti legati allorganizzazione e alla gestione aziendale. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati non sono richieste particolari conoscenze di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze teoriche apprese durante il corso. I casi riguarderanno sia i contenuti di organizzazione sia quelli di analisi di bilancio e sono strumentali allapprendimento dei concetti teorici. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
27
20
18
12
Totale Ore
43
17
Testi di riferimento Mintzberg, La progettazione dellorganizzazione aziendale, Il Mulino Giunta, Pisani, Il bilancio, Apogeo Ferrero, Dezzani, Pisoni, Puddu, Le analisi di bilancio, Giuffr Dispense a cura del docente Lucidi delle lezioni ed esercizi disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
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Elettrotecnica II
Cds: Ingegneria gestionale Anno: III Docente: Prof. Giovanni SPAGNUOLO Semestre: II Integrato: Codice: Propedeuticit: SSD: ING-IND/31 Crediti: 6 Tipologia: discipl. ing.
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento degli argomenti relativi alla conversione statica ed elettromeccanica dellenergia. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei metodi di analisi delle caratteristiche elettromeccaniche dei principali motori in corrente alternata ed in corrente continua e dei circuiti per la conversione statica dellenergia. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare le caratteristiche elettromeccaniche di motori in corrente alternata ed in corrente continua ed il principio di funzionamento dei principali circuiti per la conversione statica dellenergia. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i circuiti pi appropriati per lalimentazione di sistemi per la conversione statica dellenergia e valutare le prestazioni di un motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla elettrotecnica. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze dellelettrotecnica di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula, anche al calcolatore. Nel corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva nella risoluzione del problema verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a quel momento. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale.
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Motore Asincrono
12
Motori a corrente continua Sistemi di conversione e regolazione statica dell'energia Totale Ore
10
10 52
Testi di riferimento Fabbricatore, Elettrotecnica e Applicazioni, Liguori Kenjo, Nagamori, Permanent-Magnet and Brushless DC Motors, Claredon Press Kusko, Fitzgerald, Kingsley, Macchine Elettriche, Franco Angeli Sen, Principles of Electric Machines and Power Electronics, Wiley
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Energetica
Cds: Ingegneria Meccanica/Gestionale Anno: III Docenti: Prof. Carlo Renno Semestre: II Integrato: Codice: 0610300040/0610600046 Propedeuticit: Fisica Tecnica SSD: ING-IND/10 Crediti: 3 Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Lobiettivo del corso di fornire agli allievi gli strumenti per realizzare valutazioni tecnicoeconomiche di impianti dedicati alla conversione dellenergia. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle termodinamica di base e studio della grandezza exergia che risulta uno strumento di notevole sintesi nella individuazione delle prestazioni dei sistemi termodinamici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Analisi dei sistemi termodinamici anche dal punto di vista economico-finanziario e realizzazione di uno studio di fattibilit che confronti un impianto classico con un impianto di cogenerazione. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper ottimizzare i sistemi per la conversione dell'energia e saper scegliere limpianto di cogenerazione che assicuri, rispetto ad un impianto tradizionale, la maggiore convenienza in termini di energia, impatto ambientale e costi. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e alla cogenerazione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di fisica tecnica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alla analisi exergetica e agli studi di fattibilit. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Concetti di base sullanalisi exergetica Analisi exergetica di impianti termici Contenuti specifici Richiami di termodinamica di base. Definizione della grandezza exergia. Bilancio di exergia e teorema di Gouy-Stodola, Misure relative di irreversibilit. Analisi exergetica di alcuni componenti termodinamici. Analisi exergetica di impianto termico motore. Analisi exergetica di impianto termico operatore. Ore Lez. 3 Ore Eserc. 1 Ore Lab.
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Generatore di vapore. Pompa di calore elettrica. Pompa di calore azionata da motore endotermico. Pompa di calore ad assorbimento. Turboespansione del metano. Sistemi di cogenerazione. Simple pay-back. Discount pay-back. Valore attuale netto. Tasso interno di redditivit. La legislazione sul risparmio energetico. Il sistema tariffario dellenergia in Italia. Tariffe elettriche e tariffe del metano. Analisi di prefattibilit Analisi termodinamica ed economica con riferimento a pompe di calore ad azionamento elettrico ed azionate da motore endotermico e a gruppi di cogenerazione. Caratterizzazione energetica dellutenza. Scelta delle tecnologie e dimensionamento dellimpianto. Analisi termodinamica ed economica. Esempi di applicazione: utenza alberghiera, utenza ospedaliera, utenza industriale.
6 2 2
Lo studio di fattibilit
Totale Ore
21
Testi di riferimento R. Mastrullo, P. Mazzei, R. Vanoli - Fondamenti di energetica. Liguori editore. M. Dentice dAccadia, M. Sasso, S. Sibilio, R. Vanoli - Applicazioni di energetica. Liguori editore.
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Fisica
Cds: Ingegneria Gestionale Laurea triennale Anno: I Integrato: Propedeuticit: Nessuna SSD: FIS01/FISICA SPERIMENTALE
Docente:
Semestre:I e II
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Capacit di risolvere semplici problemi e di descrivere matematicamente i fenomeni fisici relativi alla Fisica Classica di base. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscere i concetti che sono alla base dei fenomeni fisici e comprenderne la terminologia. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sapere individuare i modelli fisici concreti cui poter applicare le conoscenze teoriche acquisite. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le metodologie pi appropriate per analizzare le problematiche prospettate. Valutare le procedure di risoluzione dei problemi proposti usando le tecniche matematiche pi appropriate. Abilit comunicative (communication skills) Saper trasmettere in forma scritta ed orale i concetti e le metodiche di risoluzione dei problemi fisici sottoposti. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le diverse conoscenze acquisite durante il corso a contesti anche apparentemente differenti da quelli canonici ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci diversi e complementari. Prerequisiti Elementi di algebra vettoriale, concetti di infinito e infinitesimo. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche ed esercitazioni. Nelle esercitazioni, in particolare, vengono svolti esercizi di applicazione dei concetti fondamentali e delle tecniche di calcolo vettoriale e di calcolo infinitesimale a casi esemplari di fenomeni fisici elementari. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avviene mediante prove scritte e orali.
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Cinematica
Moto rettilineo uniformemente accelerato Moto in campo gravitazionale Moto circolare uniformemente accelerato (in forma scalare). Derivata di un versore rotante formula di Poisson Equazione fondamentale della dinamica (Newton) Schema sinottico delle relazioni fondamentali Attrito dinamico e statico Legge di Hooke Teorema impulso-q.d.m. (solo definizioni e qualche semplice esercizio) Richiami sul teorema della media. Teorema Lavoro-Energia cinetica Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime Energia potenziale gravitazionale ed elastica Campi conservativi Campi centrali newtoniani (per esempio elettrostatico ed acustico) Moto circolare vario (in forma vettoriale). Momento di un vettore, di una forza, della q. di moto (in forma assoluta e cartesiana) Teorema del momento angolare Centro di Massa. Propriet del CM. I e II teorema di Koenig. Momento di Inerzia per un punto materiale, per un sistema di p.m., per un corpo rigido Propriet dei momenti di inerzia Digressione elementare su matrici e tensori Teorema degli assi paralleli Traslazione, rotazione, rotolamento. Asse istantaneo di rotazione Lavoro per traslazione e rotazione infinitesime. Gradi di libert (Solo presentazione) Sistemi meccanici a due gradi di libert Ruolo e risultante delle forze interne ed esterne Lavoro delle forze interne ed esterne Metodo di dAlembert. Introduzione delle equazioni di Eulero-Lagrange Termologia e calore. Temperatura. Gas perfetti e gas reali. Lavoro e Calore. Dilatazione e conducibilit termica. Convezione e irraggiamento. Calori specifici Legge di Leonardo. Principio di Pascal. Effetto Magnus e strato limite Eq. di Bernoulli e conservazione dellenergia Richiamo sui campi centrali (conservativi) applicato alla formula di Coulomb. Parallelo fra lenergia potenziale meccanica ed elettrostatica. Sorgenti discrete. Principio di sovrapposizione e linearit. Circuitazione e Irrotazionalit. Induzione elettrostatica. Sorgente continua lineare. Calcolo del campo con la formulazione di Coulomb. Confronto Campo generato da segmento o da arco di circonferenza carichi.
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Dinamica
Cinematica Dinamica
Termologia
Fluidi
Linearit e sovrapposizione
Elettrostatica
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Elettrostatica Bipoli
Magnetismo
Magnetismo Magnetismo
Campi newtoniani: caso elettrostatico e acustico. Gauss. Flusso e solenoidalit. Sistemi di conduttori Condensatori. Correnti elettriche. Bipoli serie e parallelo Campo di induzione magnetica - I formula di Laplace Campo generato da segmento di corrente o da arco di circonferenza. II formula di Laplace e Forza di Lorentz. Momento meccanico su circuiti piani Circuitazione di B. Legge di Ampre Induzione elettromagnetica. Faraday-Neumann-Lenz.
6 3
4 2
Onde
Totale Ore Testi di riferimento J. Quartieri et al. , FISICA - Meccanica ed Elettromagnetismo (in preparazione)
72
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10
35
Fondamenti di Informatica
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: I Docente: Secondulfo/ De Santo Semestre: I Insegnamento non integrato Codice: Propedeuticit: Crediti: 6 Tipologia: base
SSD: ING-INF/05
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce gli elementi di base per la risoluzione di semplici problemi tramite luso di elaboratori elettronici, sia nellambito di applicazioni di carattere generale, sia per applicazioni tipiche dello specifico settore ingegneristico utilizzando il linguaggio di programmazione C. A tal fine, il corso strutturato in modo da consentire agli studenti di acquisire le conoscenze relative alle caratteristiche fondamentali di un elaboratore elettronico e dei suoi principi di funzionamento, del modo in cui le informazioni vengono codificate e rappresentate allinterno del calcolatore. Successivamente anche attraverso esercitazioni in laboratorio vengono acquisite le conoscenze relative agli elementi fondamentali del linguaggio di programmazione C unitamente alle tecniche fondamentali di problem solving mediante luso di un elaboratore. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze sullarchitettura degli elaboratori e comprensione delle modalit (logica) di funzionamento di un elaboratore elettronico, della codifica e relativa rappresentazione delle informazioni, dei costrutti fondamentali dei linguaggi di programmazione, delle strutture dati principali (vettori e matrici), della rappresentazione degli algoritmi attraverso diagrammi a blocchi, della sintassi del linguaggio C e del suo utilizzo per la realizzazione di algoritmi; conoscenze di massima sulla struttura di un sistema operativo, comprensione della catena di programmazione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper rappresentare semplici algoritmi attraverso diagrammi a blocchi e codificarli utilizzando il linguaggio C; saper interpretare e comprendere codice scritto in linguaggio C. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper utilizzare i costrutti base del linguaggio C per la codifica di algoritmi. Abilit comunicative (communication skills) Data la natura del corso non vengono sviluppate particolari abilit comunicative. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando libri di testo diversi da quelli proposti o la documentazione in linea. Prerequisiti Nessuno. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula vengono proposti e commentati algoritmi e la relativa 36
codifica in linguaggio C. Nelle esercitazioni in laboratorio gli studenti implementano specifici algoritmi o completano programmi parzialmente scritti in linguaggio C. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. La prova scritta viene realizzata dallo studente sul sistema di elaborazione; essa consiste in scrittura, compilazione, esecuzione e verifica di un semplice programma in linguaggio C. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Il concetto di informazione, algoritmo, programma ed esecutore. Elementi di architettura dei sistemi informatici: la macchina di von Neumann. Memoria centrale, bus, unit centrale, interfacce di ingresso/uscita. Codifica dellinformazione: codifica dellinformazione non numerica, codifica dei numeri naturali, interi, frazionari e reali. I linguaggi di rogrammazione e loro descrizione: carte sintattiche e notazione Backus-Naur. Introduzione generale: concetti di aggregazione e astrazione. Tipi e variabili. Tipi semplici: intero, float, char. Tipi enumerativi. Variabili automatiche, esterne e statiche. Operatori. Espressioni. Listruzione di assegnazione e sua semantica. Istruzioni semplici. Blocchi di istruzioni. Strutture di controllo selettive. Strutture di controllo iterative predeterminate e non. Carte sintattiche dei principali costrutti di programmazione. Tipi strutturati: Array. Gestione delle stringhe. Concetti di programmazione modulare. Il concetto di funzione. Definizione, chiamata, prototipo. Passaggio dei parametri per valore e per riferimento. Effetti collaterali e procedure. Grafo di flusso. Sequenza statica e sequenza dinamica. Visibilit e durata delle variabili. Le funzioni predefinite della standard library. Il concetto di file. File ad accesso sequenziale e diretto. File di testo. Apertura ed operazioni di lettura e scrittura su file. Lettura a carattere e formattata. Strumenti per la produzione di programmi. Scrittura ed editing di un programma. Compilazione, collegamento ed esecuzione. Sviluppo di programmi di base. Sviluppo di algoritmi notevoli su vettori e matrici: calcolo del minimo e del massimo, prodotto scalare, prodotto matriciale, calcolo della trasposta e della traccia di una matrice. Sviluppo di programmi con I/O su file. Algoritmi notevoli di ricerca ed ordinamento: ricerca lineare, ricerca dicotomica, bubble sort, selection sort. Ore L Ore Ese Ore L ez. rc. ab.
Concetti di Base
10
Fondamenti di Programmazione
10
10
sviluppo di algoritmi
Totale Ore
33
11
16
Testi di riferimento S. Ceri, D. Mandrioli, L. Sbattella, P. Cremonesi, G. Cugola - Informatica: Arte e Mestiere, Terza Edizione McGraw-Hill Italia. Per le parti di programmazione consigliato il seguente manuale di linguaggio C: B.W. Kernighan, D. Ritchie - Linguaggio C, Pearson-Prentice Hall, II edizione.
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Codice: 06106000
SSD: ING-IND/15
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di metodi di analisi e risoluzione dei problemi che si affrontano nella fase di progettazione di un qualsiasi prodotto, sia esso un piccolo meccanismo oppure un impianto produttivo. Durante la progettazione, le caratteristiche funzionali che particolarizzano un prodotto devono essere correttamente definite ed analizzate, per individuare le eventuali soluzioni progettuali da sviluppare ed ottimizzare e per ottenere progetti che siano innovativi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle tecniche di valutazione multi criterio. Comprensione del concetto di innovazione e del concetto dinformazione quale veicolo delle conoscenze ed esperienze che si acquisiscono durante la pratica della professione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sviluppo di progetto preliminare attraverso definizione di parametri, di requisiti funzionali relativi al prodotto e delle relative interazioni e dipendenze. Saper progettare una innovazione di prodotto, saper valutare la robustezza del progetto, saper leggere un documento di brevetto europeo. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit di analisi del valore di una soluzione tecnica, capacit di individuazione delle caratteristiche di prodotto che necessitano di innovazione, capacit di comparazione tra differenti progetti e/o prodotti secondo criteri multiobiettivo. Abilit comunicative (communication skills) Capacit di sviluppo di progetti in team ed esperienza di presentazione di relazioni tecnicoprogettuali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base relativamente alla statistica e al calcolo delle probabilit. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e attivit individuale e di gruppo. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione delle capacit di progettazione ed ottimizzazione di prodotto industriale, favorendo anche lo sviluppo e il rafforzamento delle capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante discussione di elaborato di gruppo e colloquio individuale. 38
3 6
9 3
Totale Ore
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24
Testi di riferimento Appunti dalle lezioni Suh : Principle of Design. Oxford University Press Pahl e Beitz, Engineering Design : a Systematic Approach. Springer Verlag Zimmermann : Fuzzy set theory and its applications Klir Yuan : Fuzzy sets and fuzzy logic. ed. Prentice Hall Siddal : Probabilistic Engineering Design. Marcel Dekker inc European Commission - Oslo Manual
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Logistica Industriale
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: III Docente: Prof. Massimo de Falco Semestre: I Integrato: No Codice: Propedeuticit: Impianti Industriali SSD: ING-IND/17 Crediti: 3 Tipologia: Caratterizzante
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso tratta la logistica industriale con l'obiettivo di fornire i criteri generali ed i principali metodi che presiedono alla progettazione ed alla gestione di sistemi logistici capaci di realizzare l'integrazione dei flussi fisici ed informativi al fine di garantire un elevato livello di servizio ai clienti. In particolare vengono affrontati gli argomenti relativi al trasporto, allo stoccaggio ed alla gestione delle merci in ottica inbound e outbound, nonch ai problemi di gestione delle operazioni in ambito internazionale. Vengono, infine, forniti cenni sulloutsourcing del servizio logistico, sulla gestione integrata della logistica e sul Supply Network Management. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Acquisire competenze relativamente ai sistemi logistici industriali nonch ai principali metodi per la loro progettazione e successiva gestione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Capacit di progettazione e gestione dei sistemi logistici. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per la gestione di sistema logistico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla logistica degli impianti industriali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste nozioni di base sugli impianti industriali. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche frontali. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr tramite un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Il sistema logistico Contenuti specifici Definizione della funzione logistica. Caratteristiche del mercato odierno e ruolo della logistica. Evoluzione della logistica. La logistica come visione integrata del processo: approvvigionamento produzione, distribuzione, servizio post-vendita. Ruolo della logistica nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto. Flussi delle attivit fisiche della logistica. La modalit di trasporto come fattore competitivo (intermodalit). Scenari evolutivi del trasporto merci e della logistica. Gli operatori del trasporto. I rischi nelle Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
Le operazioni di trasporto
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operazioni di trasporto internazionale. Le operazioni di stoccaggio Funzioni, tipologie, aree operative del magazzino. Criteri di scelta e localizzazione. Politiche di gestione operativa del magazzino. Modellistica e metodi di supporto alla progettazione ed alla gestione. Protezione delle merci (imballaggi). La funzione delle scorte, la gestione dell'inventory come attivit logistica, giacenze e rimanenze, valorizzazione delle rimanenze, scorte nei depositi. Aggregazione dei clienti, aggregazione dei prodotti, comunanza, sostituzione. Vantaggi e criticit delloutsourcing logistico. La misurazione della performance di servizio prodotta, la misurazione della prestazione percepita. La strategia, il servizio ed il costo totale logistico, la frontiera dell'eccellenza, la matrice costo servizio. Definizione ed evoluzione della SNM. Valutazione delle performance. Il ruolo dei sistemi informatici in SNM. Gestione dellinventario allinterno del network (il bullwhip effect). Le caratteristiche dell'azienda logistics oriented. 4
La gestione dellinventario
5 27
Testi di riferimento Dispense dal corso a cura del docente con bibliografia specifica di approfondimento
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Marketing e Distribuzione
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: III Docente: prof. Mauro CAPUTO Semestre: II Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: Crediti: 6 Tipologia: Caratterizzante
Codice:
ING/IND-35
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce conoscenze relative al marketing. Verranno esaminate tutte le variabili che intervengono nella definizione del mercato obiettivo, nelle analisi e ricerche di mercato, nella segmentazione del mercato e nel posizionamento dellimpresa allinterno di questo e nella creazione di valore per il cliente e vantaggio competitivo per limpresa. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Approfondimento dei concetti legati alleconomia dimpresa; in particolare si analizzeranno le principali leve del marketing mix. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenza approfondita delle variabili tipiche del marketing. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper formulare un piano di marketing corretto. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente gli argomenti legati alla gestione dimpresa. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base legate alleconomia dimpresa ed allorganizzazione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze teoriche apprese durante il corso. Metodi di valutazione La prova di esame consiste nella stesura di un elaborato (piano di marketing) e in un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Introduzione ai processi di pianificazione strategica e di marketing management - Il comportamento dacquisto del consumatore e delle organizzazioni - La segmentazione del mercato - La strategia di marketing Le decisioni relative al prodotto - La comunicazione di marketing - La gestione della rete di vendita - Le decisioni relative al prezzo - La gestione dei canali distributivi - La gestione della marca e la brand equity - Lo sviluppo del piano di marketing - Il marketing dei servizi - Il marketing internazionale Il web marketing - Evoluzione relazionale dellapproccio di marketing: customer relationship management e marketing esperenziale. Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
Marketing
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24
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Totale Ore
36
24
Testi di riferimento Peter, Donnely Jr, Pratesi, Marketing, McGraw-Hill Dispense a cura del docente Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
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Matematica I
CdL: Ingegneria Gestionale Anno: I Docente: Proff. RHANDI / MATARAZZO Semestre: I Integrato: NO Codice: Propedeuticit: nessuna SSD: MAT/05 Crediti: 9 Tipologia: di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica ed Algebra lineare: Insiemi numerici, Cenni di Algebra Vettoriale, Funzioni reali, Richiami su equazioni e disequazioni, Successioni numeriche, Limiti di una funzione, Funzioni continue, Derivata di una funzione, Teoremi fondamentali del calcolo differenziale, Studio del grafico di una funzione, Matrici e sistemi lineari, Spazi vettoriali, Trasformazioni lineari e diagonalizzazione, Geometria analitica. Gli obiettivi formativi del corso consistono nellacquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonch nella capacit di utilizzare i relativi strumenti di calcolo. Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze matematiche di base e di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Competenze e capacit in uscita dal corso Competenze relative a: Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi Uso corretto del linguaggio matematico Affrontare ed analizzare vari problemi Caratteristiche e propriet delle funzioni reali di una variabile reale Numeri reali e complessi. Propriet di matrici, spazi vettoriali, trasformazioni lineari, autovalori e autovettori Capacit di: Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi Effettuare calcoli con limiti, derivate. Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile. Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi. Risolvere esercizi non complessi nellambito della geometria e dellalgebra lineare. Determinare autovalori e autovettori di una trasformazione lineare. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) 1. comprensione della terminologia utilizzata nellambito dellanalisi matematica, algebra lineare e geometria 2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione 3. conoscenza dei concetti fondamentali dellanalisi matematica 4. conoscenza dei concetti fondamentali dellalgebra lineare e della geometria Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi 2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni 3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi 4. Saper effettuare calcoli con limiti, derivate. Autonomia di giudizio (making judgements) 44
1. Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere in maniera efficiente un problema matematico 2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un problema matematico Abilit comunicative (communication skills) 1. Saper lavorare in gruppo 2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica Capacit di apprendere (learning skills) 1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso 2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richiesti i seguenti prerequisiti: - conoscenze relative allalgebra, con particolare riferimento a: equazioni e disequazioni algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti - conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni trigonometriche fondamentali
Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Argomenti Cenni di Algebra Vettoriale Contenuti specifici Introduzione allalgebra vettoriale e alle operazioni con i vettori. Introduzione alla teoria degli insiemi. Operazioni sui sottoinsiemi di un insieme. Introduzione ai numeri reali. Estremi di un insieme numerico. Intervalli di R. Intorni, punti di accumulazione. Insiemi chiusi e insiemi aperti. Introduzione ai numeri complessi. Unit immaginaria. Operazioni sui numeri complessi. Forma geometrica e forma trigonometrica. Potenze e formula di De Moivre. Radici n-esime. Definizione. Campo di esistenza, codominio e grafico di funzione. Estremi di una funzione reale. Funzioni monotone. Funzioni composte. Funzioni invertibili. Funzioni elementari: funzione potenza nesima e radice nesima, funzione esponenziale, funzione logaritmica, funzione potenza, funzioni trigonometriche e loro inverse. Equazioni di primo grado. Equazioni di secondo grado. Equazioni binomie. Equazioni irrazionali. Equazioni trigonometriche. Equazioni esponenziali e logaritmiche. Sistemi di equazioni. Disequazioni di primo grado. Disequazioni di secondo grado. Disequazioni fratte. Disequazioni irrazionali. Disequazioni trigonometriche. Disequazioni esponenziali e logaritmiche. Sistemi di disequazioni. Definizioni. Successioni limitate, convergenti, oscillanti e divergenti. Successioni monotone. Numero di Nepero. Ore Lez. 1 Ore Eserc. 2
Insiemi numerici.
Funzioni reali
Successioni numeriche
2 45
Teoremi fondamentali del calcolo differenziale Studio del grafico di una funzione Matrici e sistemi lineari
Criterio di convergenza di Cauchy. Definizione. Limite destro e limite sinistro. Teorema di unicit. Teoremi di confronto. Operazioni e forme indeterminate. Limiti notevoli. Definizione. Continuit e discontinuit. Teorema di Weierstrass. Teorema degli zeri. Teorema di Bolzano. Continuit uniforme. Definizione. Derivate destra e sinistra. Significato geometrico, retta tangente al grafico di una funzione. Derivabilit e continuit. Regole di derivazione. Derivate delle funzioni elementari. Derivate di funzione composta e funzione inversa. Derivate di ordine superiore. Differenziale di una funzione e significato geometrico. Teorema di Rolle. Teorema di Cauchy. Teorema di Lagrange e corollari. Teorema di De lHospital. Condizioni per massimi e minimi relativi. Formule di Taylor e di Mac-Laurin. Asintoti di un grafico. Ricerca dei massimi e minimi relativi. Funzioni concave e convesse in un punto, flessi. Grafico di una funzione tramite i suoi elementi caratteristici. Matrici e Determinanti. Risoluzione di sistemi lineari: Teorema di Rouch-Capelli; Teorema di Cramer. La struttura di spazio vettoriale. Dipendenza e indipendenza lineare. Spazi Vettoriali e dimensione finita. Teorema della base. Sottospazi vettoriali. Intersezione e somma di sottospazi (cenni), somma diretta. Definizione di prodotto scalare. Definizione di spazio vettoriale euclideo reale. Definizione di norma. Disuguaglianza di Cauchy Schwarz. Definizione di angolo. Definizione di vettori ortogonali. Basi ortonormali. Componenti in una base ortonormale. Proiezioni ortogonali. Procedimento di Gram-Schmidt. Definizioni di trasformazione lineare. Nucleo e immagine. Propriet e caratterizzazioni. Teorema della dimensione. Rappresentazione matriciale. Polinomio caratteristico. Autospazi e relative propriet. Molteplicit algebrica e geometrica. Diagonalizzazione: definizione e caratterizzazioni (per matrici ed endomorfismi). Condizione sufficiente per la diagonalizzazione. Diagonalizzazione ortogonale. Definizione e caratterizzazioni di endomorfismi simmetrici. Propriet degli autovalori di matrici simmetriche. Teorema spettrale. Sistema di riferimento cartesiano nel piano. Equazione della retta in forma implicita ed esplicita. Equazione segmentaria della retta. Parallelismo di rette. Fascio improprio di rette. Fascio proprio di rette. Retta per un punto. Retta passante per un punto e parallela ad una retta data. Condizioni di perpendicolarit di due rette. Coniche.
Spazi vettoriali
Geometria analitica
46
Algoritmo di riduzione a forma canonica. Coordinate cartesiano nello spazio. Equazione del piano (parametrica e cartesiana). Equazione della retta (parametrica, cartesiana, simmetrica). Fasci di piani. Stelle di piani. Condizioni di parallelismo e perpendicolarit tra rette e rette, rette e piani, piani e piani. Totale Ore Testi di riferimento G. Albano, C. DApice, S. Salerno, Limiti e Derivate, CUES (2002). G. Albano, C. DApice, S. Salerno, Algebra Lineare, CUES (2002). C. DApice, R. Manzo, Verso lesame di Matematica I, CUES (2007). Materiali didattici su piattaforma di e-learning IWT Appunti delle lezioni. 52 38
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Matematica II
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: I Docente: Proff. DURANTE / ZAPPALE Semestre: II Integrato: NO Codice: Propedeuticit: Matematica I SSD: MAT/05
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Analisi Matematica II. Calcolo delle primitive e teoria dellintegrazione secondo Riemann per funzioni di variabile reale. Comportamento asintotico di serie numeriche e di successioni e serie di funzioni reali di variabile reale. Equazioni differenziali ordinarie. Funzioni di pi variabili reali a valori scalari e vettoriali. Continuit, calcolo differenziale ed estremi relativi. Teoria differenziale delle curve e delle superfici. Integrale di Riemann per funzioni di pi variabili. Integrali curvilinei e di superficie. Forme differenziali. Il corso ha come scopo principale quello di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico ai problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso e sintetico e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Uso corretto del linguaggio matematico Conoscenza dei principali risultati (teoremi) di base dellanalisi matematica Capacit di affrontare e di analizzare vari problemi Conoscenza delle caratteristiche e propriet delle funzioni di pi variabili reali. Capacit di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi Effettuare calcoli di aree, volumi e lunghezze in termini di integrali. Analizzare il comportamento di funzioni di pi variabili. Saper risolvere semplici tipi di equazioni differenziali ordinarie e individuare le propriet delle soluzioni. Risolvere semplici problemi formulabili in termini matematici. Individuare il carattere di una serie e/ o successione numerica o di funzioni. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper utilizzare i contenuti del corso al fine di risolvere problemi. Capacit di argomentare in modo coerente al fine di dimostrare o dedurre risultati matematici. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di semplici problemi Effettuare calcoli con limiti, derivate. Analizzare il comportamento di una funzione di una singola variabile. Svolgere semplici calcoli con i numeri complessi. Risolvere problemi non complessi formulabili in termini di geometria e di algebra lineare. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare metodi per risolvere problemi formulabili in termini matematici Essere capaci di sintetizzare ed ottimizzare il processo di risoluzione di un problema matematico Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo Saper esporre ed inquadrare sia i contenuti propri della Matematica sia gli argomenti a questa collegabili. 48
Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti
Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati allo studente sono richieste: - conoscenze relative allalgebra, con particolare riferimento a: polinomi, equazioni e disequazioni algebriche, logaritmiche, esponenziali, trigonometriche, trascendenti - conoscenze relative alla trigonometria, con particolare riferimento alle funzioni trigonometriche fondamentali Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula, fornendo sia le motivazioni e la descrizione di semplici applicazioni dei contenuti dellinsegnamento, sia gli strumenti necessari per la risoluzione di problemi ed esercizi relativi agli argomenti del corso.
Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni
Argomenti Integrazione di funzioni di una variabile Contenuti specifici Definizione di funzione primitiva e integrale indefinito. Integrali immediati. Regole e metodi di integrazione. Integrale delle funzioni razionali fratte. Integrale definito e significato geometrico. Teorema del valor medio. Funzione integrale e teorema fondamentale del calcolo integrale Successioni numeriche. Introduzione alle serie numeriche. Serie convergenti, divergenti e indeterminate. Serie geometrica, armonica. Serie a termini positivi e criteri di convergenza: criteri del confronto, del rapporto, della radice. Successioni. Definizioni. Convergenza puntuale e uniforme. Esempi e controesempi. Teorema sulla continuit del limite. Criterio di Cauchy uniforme. Teoremi di passaggio al limite sotto il segno di integrale. Teorema di passaggio al limite sotto il segno di derivata. Serie di funzioni. Definizioni. Convergenza puntuale, uniforme, totale. Criteri di Cauchy. Derivazione e integrazione per serie. Serie di potenze. Definizioni. Insieme di convergenza e raggio di convergenza. Teorema di Cauchy-Hadamard. Teorema di DAlembert. Raggio di convergenza della serie derivata. Convergenza uniforme e totale. Teorema di integrazione e di derivazione per serie. Esempi e controesempi. Definizioni. Limite e continuit. Teorema di Weierstrass. Teorema di Cantor. Derivate parziali. Il Teorema di Schwarz. Gradiente. Differenziabilit. Il Teorema del Differenziale Totale. Funzioni composte. Teorema di derivazione delle funzioni composte. Differenziabilit delle funzioni composte. Derivate direzionali. Funzioni con gradiente nullo in un connesso. Funzioni definite tramite integrali. Formula di Taylor e differenziali di ordine superiore. Forme quadratiche. Matrici quadrate definite, semidefinite e indefinite. Massimi e minimi relativi. Funzioni a valori vettoriali. Definizioni. Integrale particolare e integrale generale. Esempi. Il problema di Cauchy. Teorema di esistenza ed unicit locale. Teorema di esistenza ed unicit globale. Prolungamento di una soluzione. Soluzioni massimali (cenni). Equazioni differenziali del primo ordine. Equazioni differenziali lineari. Struttura dellinsieme delle soluzioni. Equazioni differenziali lineari a Ore Lez. 7 Ore Eserc. 5
Serie numeriche
Funzioni di pi variabili
Equazioni differenziali
49
coefficienti costanti. Wronskiano e sue propriet. Metodi di risoluzione. Integrali di funzioni di pi variabili Curve ed integrali curvilinei Forme differenziali Superfici ed integrali di superficie Funzioni implicite Totale Ore Definizioni. Cenni sulla teoria di Peano-Jordan. Integrali multipli. Propriet. Esempi. Applicazione ad aree e volumi. Il Primo Teorema di Pappo-Guldino. Formule di riduzione. Cambiamento di variabili. Definizione. Curve regolari. Lunghezza di una curva. Teorema di rettificabilit. Cordinate curvilinee. Triedro fondamentale. Integrale curvilineo di una funzione. Definizioni. Campi vettoriali. Integrale curvilineo di una forma differenziale lineare. Forme chiuse ed esatte. Criteri di esattezza. Relazione tra esattezza e chiusura. Forme chiuse in rettangoli o aperti stellati. Forme chiuse in aperti semplicemente connessi. Definizioni. Esempi. Propriet. Cambiamento di rappresentazioni parametriche. Area di una superficie e integrali superficiali. Superfici con bordo. Il Secondo Teorema di Pappo-Guldino. Teorema della Divergenza. Formula di Stokes. Teorema del Dini. Moltiplicatori di Lagrange. Problemi di massimo e minimo vincolato 7 5
2 53
1 37
Testi di riferimento N. Fusco, P. Marcellini, C. Sbordone, Elementi di Analisi Matematica 2. Versione Semplificata Per i Nuovi Corsi di Laurea Liguori. P. Marcellini, C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 1Liguori. P. Marcellini C. Sbordone, Esercitazioni di Matematica 2 Parte 2 Liguori. Appunti delle lezioni Altro materiale didattico fornito dal docente.
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Matematica III
Cds: Ingegneria Gestionale Anno: II Docente: Prof. Edoardo Scarpetta Semestre: II Integrato: no Codice: 0610300018 Propedeuticit: Matematica I, II SSD: MAT/07 Crediti: 9 Tipologia: Di Base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti fondamentali della Meccanica Razionale, sottolineandone i metodi modellistici e logico-deduttivi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenza e comprensione della metodologia tipica dellapproccio razionale allo studio dei fenomeni fisici, in particolare meccanici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper costruire modelli matematici per rappresentare semplici fenomeni meccanici, impostando la risoluzione delle corrispondenti equazioni. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per impostare ed organizzare un modello matematico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo e condividere efficacemente idee e procedimenti. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti anche diversi da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando approcci e/o procedure alternativi. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisiche e matematiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un esame che consiste di prova scritta e prova orale. Contenuto del corso
Argomenti Algebra vettoriale Cinematica del punto e dei sistemi Geometria delle masse Dinamica del punto libero e vincolato Dinamica dei Sistemi Contenuti specifici Vettori liberi e vettori applicati. Propriet ed operazioni fondamentali. Descrizione geometrica del movimento, traiettoria e legge oraria. Formule di Frenet. Moti relativi, teorema di Coriolis. Moti rigidi, teorema di Mozzi. Moti rigidi piani, traiettorie polari. Baricentri e momenti dinerzia. Matrice ed ellissoide dinerzia, assi e momenti principali. Sistemi a struttura giroscopica. Massa, forza ed equazione fondamentale. Oscillatore armonico semplice e forzato, studio della risonanza. Dinamica relativa, forze apparenti. Concetto di vincolo, grado di libert e reazione vincolare Grado di libert e coordinate lagrangiane. Forze esterne e forze interne. Equazioni Cardinali. Moto del baricentro e intorno al baricentro. Ore Lez. 7 12 7 10 20 Ore Eserc. 4 7 6 6 11 Ore Lab.
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materiali
Equilibrio e stabilit, introduzione al metodo di Liapounov e criterio di Dirichlet. Solido libero. Solido con asse fisso e liscio, equazioni pure per moto ed equilibrio, calcolo delle reazioni vincolari, problemi ai valori iniziali. 56 34
Totale Ore
Testi di riferimento Dispense del Docente (Matematica III). M. Fabrizio: Introduzione alla Meccanica Razionale e ai suoi Metodi Matematici, Zanichelli (Bologna). F. Stoppelli: Appunti di Meccanica Razionale, Liguori (Napoli).
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle equazioni fondamentali della meccanica dei fluidi e all'acquisizione della capacit di dimensionare correttamente quei sistemi a fluido che sono governati da un semplice bilancio unidimensionale. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dei concetti fisici legati al moto dei fluidi e conoscenza della terminologia utilizzata in tale ambito. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper analizzare e risolvere problemi pratici in cui interviene il moto dei fluidi. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere problemi ingegneristici legati al contesto in esame Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre argomenti legati al contesto in esame Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base quali quelle trattate nei corsi di Matematica I e II e Fisica I Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e la proiezione di filmati di esperimenti. Nelle esercitazioni in aula viene generalmente risolto un esercizio attinente alla teoria svolta con il coinvolgimento degli studenti. La proiezione di filmati di esperimenti viene proiettata a scopo illustrativo per meglio sottolineare alcuni aspetti pratici e teorici degli argomenti trattati. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta non obbligatoria ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti La descrizione continua della materia Statica dei fluidi Equazioni di bilancio su di un volume finito Contenuti specifici Propriet locali conservate di un sistema continuo. Equazioni del bilancio. Propriet dei fluidi. Forma generale del flusso di quantit di moto. Forze di massa e di superficie. Il tensore degli sforzi Equazione dell'idrostatica. Manometri. Spinte su superfici immerse. Corpi galleggianti Il teorema di Reynolds del trasporto. Conservazione della massa, della quantit di moto e del momento angolare. Spinta su di un Ore Lez. 3 Ore Eserc. 2 Ore Lab.
3 4
2 3
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Lo strato limite
Corrente condotti
turbolenta
in
corrente
condotto a sezione variabile e su di una curva. Spinta di un getto. Analisi dimensionale. Linee di flusso, superfici e tubi di flusso. La derivata sostanziale. Legge di Newton della viscosit. Le equazioni di Navier-Stokes. Le equazioni di Eulero. Linee di corrente e loro rappresentazione. Flusso di Couette e di Poiseuille tra lastre parallele ed in un condotto cilindrico. Lastra messa in moto impulsivamente. Pressione statica, dinamica e totale. Perdita di carico e prevalenza. Tubo di Venturi come misuratore e come aspiratore. La teoria di Reynolds della lubrificazione; la testina di lettura di un disco magnetico. Cenni alla corrente di Stokes intorno ad una sfera ed un cilindro Campi semplici ottenibili come sovrapposizione di pozzi e sorgenti. Generazione della portanza. Definizione dei coefficienti di portanza e di resistenza. Concetto di similitudine. Strato limite su di una lastra piana. Calcolo della resistenza. Descrizione qualitativa dei fenomeni associati alla separazione Propriet della turbolenza. Il profilo di velocit. La legge di attrito di Prandtl. Il diagramma di Moody. Corrente nei tubi diritti e attraverso raccordi di tubazioni. Biforcazioni. Misure di portata Piccole perturbazioni. Velocit del suono. Grandezze conservate. Propriet al punto di di ristagno. Corrente isentropica quasi unidimensionale. Corrente in un tubo diritto con attrito. Corrente in un tubo diritto con trasferimento di calore. Uso delle tabelle. Cenno alle onde d'urto.
3 3
2 2
36
24
Testi di Riferimento D. Pnueli, C. Gutfinger: Meccanica dei Fluidi. Zanichelli 1995 Testi per approfondimento: D. J. Acheson: Elementary Fluid Dynamics. Oxford University Press 1990 G. K. Batchelor: An Introduction to Fluid Dynamics. Cambridge University Press 2000 R. L. Panton: Incompressible Flow. Wiley 1995 P. Luchini: Onde nei fluidi, instabilit e turbolenza. Dipartimento di Progettazione Aeronautica, Universit di Napoli, 1993 P. Luchini, M. Quadrio: Aerodinamica. Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale, Politecnico di Milano, 2000-2002; consultabile su http://pcquadrio.aero.polimi.it/it/Didattica/aerodinamica.html Y. engel, J.M. Cimbala, Meccanica dei Fluidi, McGraw-Hill 2007 F. M. White, Fluid Mechanics, McGraw-Hill VI Edizione
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Crediti: 12 Tipologia:
Codice:
Finalit del corso Il corso, offerto a studenti del secondo anno del corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, si propone di illustrare i principi che stanno alla base del funzionamento e del dimensionamento delle macchine. In particolare, dopo aver analizzato le principali metodologie impiegate per lanalisi cinematica di sistemi meccanici con membri rigidi e dopo aver affrontato lo studio dinamico di alcuni meccanismi caratteristici viene introdotta la teoria dellelasticit e viene illustrato il comportamento dei materiali a partire dalle definizioni di sforzi, deformazioni e dei loro legami fino alle equazioni dellequilibrio elastico. Successivamente viene affrontato lo studio della risposta di semplici strutture riconducibili ad apparecchiature in uso nellindustria meccanica sottoposte a differenti sistemi di forze. Limpostazione dellesposizione affianca gli aspetti teorici e quelli applicativi. La parte esercitativa prevede applicazioni rivolte alla verifica ed al dimensionamento di organi di macchine o per il contenimento e la condotta di fluidi. Una parte del corso dedicata ai principi della progettazione e alla problematica della sicurezza nei suoi aspetti riguardanti la normativa ed i dispositivi. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Terminologia e caratteristiche, Struttura dei meccanismi, classificazione dei vincoli, coppie cinematiche nello spazio e nel piano. Catene cinematiche e meccanismi, schema cinematico, schema strutturale e meccanismi associati. Equazioni di struttura, criterio di Kutzbach, equazione di Grbler, applicazioni. Analisi cinematica di meccanismi piani: poligono di chiusura, equazioni di loop. Analisi di velocit. Analisi di accelerazione. Criterio di Grashof per la classificazione dei quadrilateri articolati(***). Esempi, applicazioni e simulazioni numeriche. Generalit. Forze conservative. Forze di gravit. Forze elastiche di richiamo. Rigidezza equivalente: sistemi elastici in serie ed in parallelo. Forze dissipative. Attrito radente. Forze dattrito in un cuscinetto a strisciamento. Attrito in una cinghia piana. Attrito volvente. Momento dattrito di impernia mento. Forze viscose. Forze fluidodinamiche. Forze di contatto fra solidi. Contatto concentrato di solidi qualsiasi. Equazioni cardinali della dinamica. Equazioni di dAlembert. Elementi di dinamica dei corpi rigidi. Equazione dellenergia cinetica. Equazioni del moto. Masse equivalenti di un corpo rigido. Sistemi ridotti. Il rendimento meccanico: rendimento di meccanismi in serie e parallelo. Moto periodico e moto armonico. Analisi armonica. Sistemi lineari ad un grado di libert. Vibrazioni libere e forzate: sistemi conservativi e dissipativi. La risonanza di sistemi meccanici. Isolamento delle vibrazioni. Esercizi ed applicazioni. Esperienze di laboratorio. Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
Macchine e Meccanismi
10
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Trasmissioni Meccaniche
Classificazione funzionale. Rapporto di trasmissione. Rendimento di una trasmissione. Comportamento dinamico di ruote di frizione. Calcolo della potenza massima trasmissibile per ruote di frizione ad assi paralleli. Rotismi: classificazione. Rotismi ordinari semplici e composti: determinazione del rapporto di trasmissione. Rotismi epicicloidali: studio cinematico, formula di Willis. Rotismi epicicloidali riduttori e compensatori. Il differenziale per autoveicoli. Comportamento dinamico di rotismi. Il manovellismo di spinta rotativa: studio cinematico del bottone di manovella e del piede di biella. Studio dinamico: le forze di inerzia risultanti. Meccanismi con camme: studio cinematico e dinamico del meccanismo di comando-valvola di un m.c.i.: caratterizzazione del profilo della camma, calcolo della velocit angolare di camma di primo distacco del piattello. momenti dinerzia e momenti statici con esemplificazioni applicative. Schematizzazione di alcuni meccanismi studiati (manovellismi di spinta, meccanismi con camme) mediante modelli semplificati. Modello geometrico di trave rettilinea. Equilibrio della trave staticamente determinata rispetto alle condizioni di vincolo; travi iperstatiche (cenni). Spostamenti, deformazioni, tensioni ed equilibrio per continui elastici. Relazioni generali tra tensioni e deformazioni. Leggi costitutive elastiche per materiali isotropi. Modi di sollecitazione (trazione/compressione, flessione, taglio, torsione) della trave piana ed i corrispondenti campi di tensione e deformazione. Tensioni e deformazioni per strutture assialsimmetriche con pareti sottili sottoposte a pressione interna. Principali criteri di resistenza statica e applicazione alle strutture trattate ai fini della verifica e del dimensionamento. Esemplificazioni. Soluzioni costruttive impiegate nella progettazione di apparecchiature in uso nellindustria. Normativa vigente in materia. Vincoli costruttivi imposti dalle normative di sicurezza. Visita al laboratorio di Costruzione di macchine. Si applicano le nozioni acquisite durante lo svolgimento del corso in esercitazioni esemplificative e nella stesura da parte degli allievi di un elaborato progettuale consistente nella verifica o dimensionamento di meccanismi studiati durante il corso (manovellismi, meccanismi con camme, rotismi).
Comportamento dei materiali: stati piani Diagrammi delle caratteristiche di sollecitazione Strutture assialsimmetriche Criteri di verifica e dimensionamento di organi sotto carichi statici. Principi della progettazione, soluzioni e particolari costruttivi, normativa di sicurezza Esempi di verifica e dimensionamento
3 4 4
2 5 2
Totale Ore
68
48
Modalit di svolgimento dellesame Esame scritto e orale alla fine del corso Testi di riferimento V. DAgostino: Fondamenti di Meccanica Applicata alle Macchine CUES A.R. Guido, L. Della Pietra: Lezioni di Meccanica Applicata alle Macchine, vol. II, CUEN R. Ghigliazza, C.U. Galletti: Meccanica Applicata alle Macchine, UTET F. P. Beer, E. Russel Johnston, Jr., J. T. DeWolf, Meccanica dei Solidi, McGraw-Hill 56
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Misure Meccaniche
Cds: Laurea in Ingegneria Gestionale Anno: III Docente: Prof. Adolfo SENATORE Semestre: I Integrato: Propedeuticit: Crediti: 3 Tipologia: Affine
Codice: 0610600045
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche impiegate nella misura di grandezze di interesse industriale. Attraverso esercitazioni in aula ed in laboratorio sono esaminati i principi per lacquisizione ed elaborazione dati e per lanalisi critica dei risultati. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Scelta dellopportuna strumentazione di misura in relazione alle grandezze in esame; analizzare i risultati ottenuti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Individuare per la specifica grandezza da misurare la pi idonea strumentazione di misura. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper analizzare con spirito critico i risultati ottenuti dalle misurazioni. Abilit comunicative (communication skills) Saper operare in team ed esporre i risultati in formato corretto e interpretabile in maniera univoca. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di fisica (meccanica e termodinamica). Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le esercitazioni consentono lapplicazione degli elementi di teoria a strumenti/misure relative a casi specifici. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Teoria delle misure Caratteristiche statiche e dinamiche Strumenti di misura Laboratorio Contenuti specifici Errore ed incertezza. I sistemi di unit di misura e propriet. Elementi di elaborazione statistica dei risultati delle misure. Caratteristiche statiche: sensibilit, risoluzione, accuratezza e ripetibilit. Caratteristiche dinamiche degli strumenti di misura. Risposta di strumenti lineari ai vari tipi di segnale. Misure dimensionali e di spostamento. Misure di deformazione. Misure di forza e pressione. Misure di portata. Taratura statica e dinamica di strumenti, misure dimensionali di temperatura, di vibrazioni, di rumore. Ore Lez. 7 4 5 0 Ore Eserc. 3 4 1 0 6 Ore Lab.
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Totale Ore
16
Testi di riferimento F. Angrilli Corso di Misure Mecc., Termiche e Coll. CEDAM E. O. Doebelin Measurement systems, application and design McGraw-Hill Publ. Company
59
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di metodi per lanalisi di sistemi dinamici a tempo continuo e a tempo discreto e degli argomenti di base dell'elettrotecnica generale e della teoria dei circuiti. Fornisce anche le prime competenze per la sintesi di controllori nonch elementi di base riguardanti il trasformatore e le macchine elettriche ad induzione ed in corrente continua. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Modelli di sistemi dinamici lineari a tempo continuo. Analisi dei circuiti lineari nei transitori e in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase. Diagrammi frequenziali. Funzioni di trasferimento. Sistemi di controllo in controreazione. Modelli di sistemi dinamici lineari a tempo discreto e loro analosi. Principio di funzionamento del trasformatore e delle macchine elettriche fondamentali. Caratteristica elettromeccanica del motore asincrono e del motore a corrente continua. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper calcolare la risposta forzata e in evoluzione libera di sistemi dinamici lineari. Saper calcolare la risposta a regime e nel transitorio di sistemi dinamici lineari. Saper tracciare diagrammi frequenziali. Saper progettare semplici sistemi di controllo. Saper analizzare un circuito lineare, in regime stazionario, sinusoidale monofase e trifase, ed esaminare le caratteristiche meccaniche ed elettromeccaniche di motori asincroni ed in corrente continua. Autonomia di giudizio (making judgements) Individuare il metodo migliore per derivare la risposta di sistemi dinamici lineari. Proporre il controllore migliore per risolvere un semplice problema di controllo. Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare un circuito lineare ed esaminare un motore elettrico sulla base del tipo di alimentazione e delle caratteristiche elettromeccaniche. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento del corso. Saper scrivere una relazione su una analisi o un progetto effettuati. Saper lavorare in gruppo. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base, con particolare riferimento alle strutture algebriche, al calcolo matriciale, alle equazioni differenziali ed allelettrologia. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati, svolti e commentati esempi di applicazione dei concetti illustrati. Nelle esercitazioni in aula viene inizialmente illustrata dal docente la procedura di analisi circuitale; successivamente gli studenti vengono coinvolti nella risoluzione del problema circuitale, fino a raggiungere un sufficiente grado di autonomia che permette loro di risolvere individualmente un esercizio. Nel corso delle esercitazioni, il docente coinvolge gli allievi rendendoli parte attiva 60
nella risoluzione del problema verificando, al tempo stesso, il grado di maturazione dei concetti esposti fino a quel momento. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Sistemi dinamici a tempo continuo Analisi con la Laplacetrasformata Funzione di trasferimento Contenuti specifici Sistemi nonlineari e lineari. Linearizzazione ed equilibrio. Rappresentazioni dello stato. Stabilit. Definizione e propriet. Cenni sulla trasformata di Laplace. Risposta dei sistemi lineari. Evoluzione libera e modi naturali. Criteri di stabilit dei sistemi lineari. Rappresentazioni della funzione di trasferimento. Risposta forzata. Risposta al gradino di sistemi del 1 e del 2 ordine. Schemi a blocchi. Realizzazione. Ritardo temporale Ore Lez. 6 6 Ore Eserc. 2 4 Ore Lab.
Risposta armonica
Teorema della risposta armonica. Rappresentazione grafica della G(j). Diagrammi di Bode. Diagramma polare. Diagramma di Nichols.
Vantaggi del controllo in controreazione. Specifiche per un sistema di controllo. Soddisfacimento delle specifiche di regime. Specifiche sulla stabilit a ciclo chiuso. Criteri di stabilit robusta. Progetto di controllori. Sistemi dinamici a tempo discreto. Stabilit. Analisi con la trasformata zeta. .Modi di evoluzione. Criterio di stabilit. Funzione di trasferimento. Sistemi a dati campionati. Bipoli. Energia e passivit. Leggi di Kirchhoff. Metodi di risoluzione di reti lineari. Applicazione dei teoremi di Tellegen, Thvnin, Norton Fasori. Metodo simbolico. Impedenza. Potenza istantanea, attiva e reattiva. Conservazione delle potenze. Rifasamento. Risonanza. Sistemi trifasi simmetrici sia equilibrati che squilibrati. Misura delle potenze attiva e reattiva nei sistemi trifase: teorema di Aron. Materiali ferromagnetici morbidi e duri. Magneti permanenti. Isteresi. Correnti parassite. Perdite. Circuiti magnetici. Riluttanza. Elettromagneti. Calcolo dei coefficienti di auto e mutua induzione. Principi di conversione elettromeccanica dell'energia Circuiti mutuamente accoppiati. Trasformatore ideale. Principio di funzionamento. Funzionamento a vuoto, sotto carico ed in corto circuito. Rendimento convenzionale. Caduta di tensione. Principio di funzionamento del motore asincrono e del motore a corrente continua, caratteristiche meccaniche ed elettromeccaniche e avviamento.
Controllo
11
10
11
Trasformatore
8 78
1 42
Testi di riferimento F. Basile, P. Chiacchio, Lezioni di Automatica volume I, CUES, Fisciano, 2007. G. Fabricatore, Elettrotecnica e Applicazioni, Liguori, Napoli.
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Ricerca Operativa
CdL: Ingegneria Gestionale Anno: III Docente: Prof. Saverio Salerno Semestre: I Integrato: NO Codice: 0610600039 Propedeuticit: Matematica I, Matematica II SSD: MAT/09 Crediti: 6 Tipologia: di base
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base di Ricerca Operativa: principali tecniche di ottimizzazione, programmazione lineare e non lineare, programmazione lineare intera, teoria dei grafi, algoritmi per la ricerca di un percorso minimo su grafi. Gli obiettivi formativi del corso consistono nellacquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonch nella capacit di utilizzare i relativi strumenti di calcolo. Il corso ha come scopo principale, a partire dalle conoscenze di base di Analisi Matematica ed Algebra Lineare, di consentire di affrontare problemi di programmazione lineare, non lineare e teoria dei grafi, e di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico a problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Competenze e capacit in uscita dal corso Competenze relative a: Elementi di base della Ricerca Operativa Modellare matematicamente problemi e fenomeni reali. Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi. Uso corretto del linguaggio matematico relativo alla Ricerca Operativa. Affrontare ed analizzare vari problemi di min/max. Capacit di: Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi. Risolvere esercizi di non elevata complessit nellambito della programmazione lineare, non lineare, e teoria dei grafi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) 1. comprensione della terminologia utilizzata nellambito della Ricerca Operativa; 2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione; 3. conoscenza dei concetti fondamentali della Ricerca Operativa. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi. 2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni. 3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi. 4. Saper effettuare calcoli non complessi nellambito della programmazione lineare, non lineare, e teoria dei grafi. Autonomia di giudizio (making judgements) 1. Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere in maniera efficiente un problema di Ricerca Operativa. 2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un problema di Ricerca Operativa. 62
Abilit comunicative (communication skills) 1. Saper lavorare in gruppo. 2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica. Capacit di apprendere (learning skills) 1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. 2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti.
Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati, allo studente si consiglia di avere conoscenze di base di analisi matematica, di algebra lineare e di geometria analitica. Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Argomenti Modelli della Ricerca Operativa Contenuti specifici Lapproccio modellistico. Modelli di Ottimizzazione. Ottimizzazione monodimensionale. Metodi di ottimizzazione monodimensionale. Ottimizzazione multidimensionale non vincolata. Condizioni di ottimalit. Metodi di scalata diretta. Il metodo del gradiente. Ottimizzazione multidimensionale vincolata. Metodi a direzione ammissibile. Introduzione alla Programmazione Lineare. Rappresentazione grafica di un problema di P.L. I vincoli. Il dominio di ammissibilit. La funzione obiettivo. Analisi grafica del problema. Esempi di modelli di programmazione lineare. Soluzione grafica di un problema di P.L. in due variabili. Descrizione dellalgoritmo del simplesso. Risultati fondamentali della teoria della dualit. Interpretazione della dualit. Soluzione di un problema di Programmazione Lineare Intera. Formulazione di un problema di P.L.I. Il metodo Branch and Bound. Applicazioni del metodo Branch and Bound. Un problema di Programmazione Lineare Intera. Forme di rappresentazione di un grafo. Matrice di adiacenza vertice-vertice. Matrice di adiacenza verticearco. Liste P-S. Classificazione dei problemi e degli algoritmi di minimo percorso. Il modello del minimo percorso. Il minimo percorso su grafi aciclici. Ordinamento topologico di un grafo aciclico. Algoritmo per il calcolo dei minimi percorsi su grafi aciclici. Minimo percorso su grafi ciclici: Algoritmo di Dijkstra. Ore Lez. 3 Ore Eserc. 1
Ottimizzazione continua.
Programmazione Lineare
12
La dualit nella programmazione lineare Programmazione intera Elementi di teoria dei grafi
10
Totale Ore
43
17 63
Testi di riferimento Appunti delle lezioni, principalmente costituiti dagli appunti di Grippo e di Mannino
64
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha lo scopo di fornire agli studenti una valida preparazione sul fondamentale aspetto della sicurezza negli impianti industriali. Esso stato pertanto strutturato in modo da portare lallievo, attraverso un programma didattico implementato su elementi tecnici e legislativi, a cimentarsi positivamente nellindividuazione dei rischi presenti negli impianti industriali, oltre che nellapplicazione degli opportuni interventi di prevenzione e/o protezione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Acquisire competenze relativamente allanalisi della sicurezza degli impianti industriali e ai principali metodi per labbattimento dei rischi negli impianti industriali. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Capacit di elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento industriale. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per elaborare il piano di sicurezza di uno stabilimento industriale. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla sicurezza degli impianti industriali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste nozioni di base sugli impianti industriali. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche frontali ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula gli studenti, che potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, saranno chiamati a sviluppare una serie di progetti attinenti agli argomenti trattati durante il corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr tramite colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Contenuti specifici Principali metodologie di analisi per la valutazione dei rischi. Analisi quantitativa e qualitativa dei rischi (esplosioni, incendi elettrici, rilascio di sostanze tossiche, ecc.). Definizione delle priorit e pianificazione degli interventi. Principi di prevenzione tecnica degli infortuni. Fattori ergonomici e di sicurezza nellorganizzazione delle attivit e dl posto di lavoro. Tecniche per lanalisi dei sistemi complessi. Le attivit industriali ed i rischi per lambiente. Gli organi statali di controllo. Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
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La normativa per la prevenzione degli infortuni Prevenzione incendi Il rischio elettrico La normativa macchine Totale Ore
Il dlgs 626/94, come modificato dal dlgs 242/96, e norme collegate. Il piano di valutazione dei rischi. Le figure coinvolte: il datore di lavoro, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il Rappresentante dei lavoratori, il Medico competente. Igiene del lavoro: microclima, illuminazione, vibrazioni, radiazioni e rumore. Il dl 277/91. Tecniche e Normativa. Carico di incendio. Classificazione degli incendi e modalit di estinzione. Impianti di rilevazione, estinzione ed evacuazione dei fumi. Il piano antincendio. Patologie, protezione e primo soccorso. Dispositivi di sicurezza delle macchine. Luso delle macchine in condizioni di sicurezza. Obblighi e divieti dei costruttori di macchine, dellinstallatore e dellutilizzatore.
4 3 4 21
2 6
Testi di riferimento Dispense dal corso a cura del docente con bibliografia specifica di approfondimento
66
Codice
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti fondamentali sui processi per asportazione di truciolo, per deformazione plastica, nonch i principi e le linee guida per descrivere, valutare e interpretare la variabilit in ambito sperimentale e industriale, allo scopo di assumere decisioni in regime di rischio controllato, con applicazioni alla progettazione e alla produzione di beni e alla gestione di servizi e di concetti e tecniche riguardanti i vari aspetti della Qualit Totale. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze delle modalit di realizzazione di componenti strutturali, mediante lutilizzo di processi manifatturieri e delle problematiche inerenti la qualit della produzione e delle metodologie da applicare per il controllo di un processo produttivo. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenze per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione e, cio, per la definizione del processo di trasformazione del grezzo in prodotto finito. Capacit di impostare un progetto di miglioramento delle prestazioni di un sistema manifatturiero. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il metodo di lavorazione per deformazione plastica in funzione del materiale. Saper scegliere le macchine, gli utensili ed i parametri di taglio nelle lavorazioni per asportazione di truciolo. Essere in grado di valutare la bont di un processo produttivo e di individuare autonomamente le opportune attivit di miglioramento. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento legato sistemi di produzione ed alla gestione della qualit. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche fisiche e chimiche di base, ed anche conoscenze sulla scienza e tecnologia dei materiali. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, allindirizzo http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilit di ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso. Metodi di valutazione 67
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Sistemi di produzione Contenuti specifici Introduzione alle problematiche della produzione e classificazione dei sistemi di produzione. Beni strumentali dellindustria manifatturiera. Criteri di plasticit. Processi massivi di deformazione plastica. Laminazione, estrusione, trafilatura. Tempi e costi di lavorazione. Criteri di scelta del processo di formatura. Le macchine utensili. Realizzazione di superfici di rotazione: tornitura, foratura, alesatura. Realizzazione di superfici piane: tornitura, fresatura. Lavorazioni di finitura. MUCN: struttura e componentistica (trasduttori, motori, magazzino utensile, utensileria) Sistemi di controllo e correzione, spostamenti in rapido, interpolazione lineare e circolare, tolleranze interne, esterne e totali. Programmazione assoluta e incrementale, compensazione utensile. Programmazione manuale (Standard ISO 6983). Sviluppo ed analisi critica dei cicli di fabbricazione. Progettazione del processo: scelta del processo di produzione, aspetti tecnologici ed economici. Produzione di massa e controllo di Qualit, di Prodotto e di Processo. Il Processo di Assicurazione e Garanzia della Qualit. Il miglioramento continuo dei processi. Descrizione della variabilit. Le principali distribuzioni discrete. Le principali distribuzioni continue. Applicazioni software Minitab. Il campionamento da distribuzione normale. Il campionamento da distribuzione Bernoulliana. Il campionamento da distribuzione di Poisson. Fondamenti statistici delle carte di controllo. Scelta del limite di controllo. Dimensione del campionamento. Sottogruppi razionali. Introduzione alla Metodologia Six Sigma e Lean Production. Carte di controllo X R. Carte Cusum-Ewma. Carte sequenziali. Carte P, C, U. Campionamento in accettazione. Curva OC. Normativa MIL ST 105/E. Piani di campionamento per lotti e sequenziali. UNI EN ISO 9001 UNI EN ISO 14000 ISO 27000 ISO 28000 ISO 22000 ISO 20000 OHSAS 18001 SA8000 UNI EN 9100 TS 16949 Ore Lez. 4 Ore Eserc. Ore Lab.
Processi di formatura Processi per asportazione di materia Struttura delle MUCN Programmazione delle MUCN
10
14 4
5 1
Il ciclo di fabbricazione
Controllo di Qualit Metodi Statistici nel miglioramento della Qualit Statistiche e distribuzioni campionarie Il Controllo Statistico del Processo Carte di Controllo per Variabili Carte di Controllo per Attributi Il Campionamento da distribuzione Normale Cenni sui Sistemi di Gestione Totale Ore
6 6 4 4 86
2 2
18
16
Testi di riferimento F. Gabrielli, R. Ippolito, F. Micari: Analisi e tecnologia delle lavorazioni meccaniche, McGrawHill, Milano Ishikawa: Guida al Controllo Qualit, F. Angeli E. Tamburrano: Il controllo statistico di qualit, F. Angeli Douglas C. Montgomery: Controllo statistico della qualit, Mcgraw-Hill Appunti dalle lezioni 68
Codice
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti fondamentali sui processi per asportazione di truciolo, per deformazione plastica e per fusione, nonch i principi e le linee guida per la stesura del ciclo di fabbricazione. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze delle modalit di realizzazione di componenti strutturali, mediante lutilizzo di processi manifatturieri primari. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenze per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione e, cio, per la definizione del processo di trasformazione del grezzo in prodotto finito. Capacit di impostare un progetto di miglioramento delle prestazioni di un sistema manifatturiero. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il metodo di lavorazione per deformazione plastica in funzione del materiale. Saper scegliere le macchine, gli utensili ed i parametri di taglio nelle lavorazioni per asportazione di truciolo. Essere in grado di valutare la bont di un processo produttivo e di individuare autonomamente le opportune attivit di miglioramento. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento legato sistemi di produzione ed alla gestione della qualit. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche fisiche e chimiche di base, ed anche conoscenze sulla scienza e tecnologia dei materiali. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, allindirizzo http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilit di ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
69
14
7 4 5 44
2 1 3 16
Testi di riferimento V. Sergi, Produzione assistita da calcolatore, CUES Libreria, 2008 F. Gabrielli, R. Ippolito, F. Micari: Analisi e tecnologia delle lavorazioni meccaniche, McGrawHill, Milano Appunti dalle lezioni
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Codice: 0610600027
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti di base sulla struttura e sulle propriet meccaniche delle leghe metalliche, delle materia plastiche e dei materiali compositi, utilizzati per la realizzazione di componenti strutturali nellindustria manifatturiera, con i loro processi e sistemi di fabbricazione primari. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze del comportamento dei principali materiali per lingegneria e capacit di scelta della prova meccanica idonea per la conoscenza di particolari propriet. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper leggere ed interpretare il diagramma di stato di un sistema a due componenti e determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di trazione. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper determinare le curve tensioni-deformazioni dal diagramma di macchina di una prova di trazione ed linfluenza dei trattamenti termici sulle caratteristiche meccaniche delle leghe metalliche. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento legato alle strutture e alle propriet dei materiali per lingegneria Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche fisiche, chimiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, allindirizzo http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilit di ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
71
5 38
3 22
Testi di riferimento F. Caiazzo, V. Sergi: Tecnologie generali dei materiali, CittStudi, Torino, 2006 F. Caiazzo, V. Sergi: Problemi di tecnologie generali dei materiali, Utetlibreria, Torino, 2002
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso di Termodinamica Applicata e Sistemi Energetici ha per obiettivo lo studio dei principali concetti relativi alla termodinamica, alla trasmissione del calore, ai sistemi di conversione energetica ed alle macchine a fluido. Particolare attenzione posta alle relative problematiche di gestione degli impianti e delle risorse energetiche in un contesto tecnicoeconomico. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze nellambito delle termodinamica di base, dei fondamenti di scambio termico, delle conversioni energetiche e bilanci energetici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) La conoscenza degli impianti per la conversione dellenergia, delle curve caratteristiche delle macchine operatrici ed accoppiamento con limpianto, delle metodologie di analisi tecnicoeconomica di sistemi energetici. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per analizzare dal punto di vista termodinamico le tipologie ottimali di un impianto in relazione alle applicazioni ed analizzare le problematiche di risparmio energetico. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla termodinamica e ai sistemi energetici. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche e fisiche di base. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula vengono assegnati agli studenti esercizi numerici opportunamente scelti con lo scopo di approfondire i concetti relativi alla termodinamica, alla trasmissione del calore, ai sistemi di conversione energetica ed alle macchine a fluido. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale.
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Concetti e definizioni di base, I e II legge della termodinamica. Termodinamica degli Stati. Cicli motori ed operatori. Aria umida. Conduzione termica. Irraggiamento termico. Convezione termica. Scambiatori di calore Fonti di energia. Classificazione delle macchine. Impianti motori termici. Gestione delle macchine e dei sistemi energetici Scambio di lavoro nelle macchine dinamiche. Macchine operatrici
14
Sistemi Energetici
27
11
Macchine a fluido
Totale Ore
16 85
6 35
Testi di riferimento A.Cesarano, P. Mazzei - Elementi di Termodinamica - Liguori Editore. R.Mastrullo, P.Mazzei, R.Vanoli - Termodinamica per Ingegneri - Liguori Editore. R.Mastrullo,V. Naso, R.Vanoli - Fondamenti di Trasmissione del Calore - Liguori Editore. G.Rizzo, Supporti Didattici Multimediali al Corso di Macchine, CD-ROM, CUES 2001. R.Della Volpe, Macchine, Liguori, Napoli, 1994. O.Acton, C.Caputo, Introduzione allo Studio delle Macchine, UTET, Torino, 1979. O.Acton, C.Caputo, Impianti Motori, UTET, Torino, 1979. El Wakil, Power Plant Technology, McGraw Hill. I.I Ionel, Pumps and Pumping, Elsevier. H. A. Sorensen Energy Conversion Systems, John Wiley & Sons, 1983.
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(torna indice)
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2Anno Semestre I I I-II II Crediti 6 6 12 12 24 60 Disciplina GESTIONE DELL'INNOVAZIONE E DELLA TECNOLOGIA TECNOLOGIE E MATERIALI INNOVATIVI AUTOMAZIONE E GESTIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI Esame integrato a scelta TESI e tirocinio
Tot
Esami a scelta Crediti 6 6 6 6 Disciplina LABORATORIO DI PROGETTAZIONE VIRTUALE TECNICA ED ECONOMIA DELL'ENERGIA LABORATORIO DI CREAZIONE DIMPRESA TECNICA ED ECONOMIA DELL'ENERGIA ELETTRICA
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77
Prerequisiti
Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze impiantistiche ed informatiche di base.
Metodi didattici
Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula.
Metodi di valutazione
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale.
Il processo di pianificazione
16
78
prodotto, i dati tecnici, i profili delle risorse, i vincoli di capacit e la determinazione delle quantit da produrre. Le politiche di realizzazione del piano aggregato: produzione chase e level. Limpiego del RRP. Formulazione del piano principale di produzione. Il ruolo del pianificatore aziendale. Il RCCP. Gestione dei materiali a domanda dipendente in regime push: formulazione dei fabbisogni di materiale (MRP), la nettificazione e la distribuzione temporale dei fabbisogni, lesplosione dei livelli, ottimizzazione delle quantit convenienti. Evoluzione al MRPII. La pianificazione a risorse infinite (CRP), le politiche di reperimento delle risorse. La gestione operativa per vincoli (TOC) Gestione dei materiali a domanda dipendente in regime pull: criteri della produzione JIT, il meccanismo del Kanban per regolare il flusso, le tipologie di Kanban ed il calcolo del numero di Kanban. Il livellamento della produzione ed il sequenziamento dei montaggi. Integrazioni con la gestione push. La schedulazione operativa della produzione a capacit finita: principali modelli (analitici ed euristici) e nuovi approcci (fuzzy, reti neurali, agenti autonomi). Automatismi, loro classificazione e criteri di misura. Differenze tra Meccanizzazione ed Automazione. Automazione dei processi continui e discreti. Automazione rigida e flessibile. Sviluppo storico dellautomazione flessibile e sue principali applicazioni. Attuatori pneumatici, oleodinamici ed elettrici. Sistemi di trasmissione del moto. Trasduttori di posizione e di velocit. Unit di controllo CN e PLC. Criteri di classificazione e campi di impiego. Struttura del sistema meccanico (braccio, polso e mano). Modalit di programmazione. Parametri di valutazione tecnico-economica. Criteri di classificazione e campi di impiego. Configurazioni base e dispositivi opzionali. Sistemi di presetting. Macchine di misura. Caratteristiche dei carrelli AGV e dei magazzini automatizzati. Criteri di dimensionamento
6 2
Il processo di programmazio ne
12
Il Processo di Controllo
Introduzione allautomazion e Elementi di un automatismo Robot industriali Macchine a controllo numerico Sistemi di movimentazion e ed immagazzinam ento
10
Integrazione di fabbrica
Evoluzione dai sistemi singoli a quelli integrati. Celle di lavorazione (FMC). Sistemi flessibili di produzione (FMS). La simulazione applicata al dimensionamento ed alla gestione dei sistemi produttivi. Integrazione con la progettazione (CAD/CAM), con la gestione dei materiali (MRP), con lingegnerizzazione (CAPP), con la gestione della produzione (Scheduling, ecc.).
Totale Ore
82
34
Testi di riferimento
Appunti delle lezioni, Brandolese A., Pozzetti A., Sianesi A. : Gestione della produzione Industriale. Hoepli, Milano, 1991 Schonberger J.R., Knod E.M., Gestione della Produzione, Mc Graw-Hill, 1999 Castagna R, Roversi A. : Sistemi produttivi. ISEDI, Torino, 1990 Engelberger : I robot industriali. ed Calderini CALDA Alessandrini : Robotica: Fondamenti ed applicazioni. ed. Jackson Alessandrini, Galeano : Controlli numerici: Programmazione ed applicazioni. ed. Jackson Sianesi : FMS: Sistemi di produzione per la fabbrica automatica. ed. Il Rostro
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Gestione Aziendale
Cds: Ingegneria Gestionale L.M. Anno: I magistrale Docente: prof. Francesca MICHELINO Semestre: I e II Integrato: Propedeuticit: nessuna SSD: ING/IND-35 Crediti: 12 Tipologia: Caratterizzante
Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce conoscenze relative al controllo di gestione ed al marketing. Dopo aver inquadrato il problema del controllo di gestione si perviene alla definizione degli indicatori di redditivit tradizionali ed innovativi; quindi si analizzano le tecniche di valutazione degli investimenti e si procede al calcolo dei costi dei diversi fattori produttivi. Inoltre, verranno esaminate tutte le variabili che intervengono nella definizione del mercato obiettivo, nelle analisi e ricerche di mercato, nella segmentazione del mercato e nel posizionamento dellimpresa allinterno di questo e nella creazione di valore per il cliente e vantaggio competitivo per limpresa. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Approfondimento dei concetti legati alleconomia dimpresa; in particolare si utilizzeranno tecniche tradizionali ed innovativi di controllo di gestione nonch le principali leve del marketing mix. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Utilizzo dei principali strumenti di controllo di gestione e conoscenza approfondite delle variabili tipiche del marketing. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i giusti strumenti per il controllo di gestione e saper formulare un piano di marketing corretto. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente gli argomenti legato alla gestione dimpresa. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base legate alleconomia dimpresa, allorganizzazione e al marketing. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze teoriche apprese durante il corso. Metodi di valutazione La prova di esame consiste nella stesura di un elaborato (piano di marketing), in una prova scritta e in un colloquio orale.
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Controllo di gestione
36
24
Marketing
36
24
Totale Ore
72
48
Testi di riferimento Azione, Innovare il sistema di controllo di gestione, ETAS Brealy, Myers, Sandri, Capital budgeting, McGraw-Hill Italia, capp. 1, 2, 3, 5, 6 Peter, Donnely Jr, Pratesi, Marketing, McGraw-Hill Dispense a cura del docente Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
81
SSD: ING/IND-35
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso fornisce conoscenze relative alla gestione dellinnovazione tecnologica e dello sviluppo prodotto. In particolare, si analizzeranno i modelli organizzativi e gestionali per lo sviluppo prodotto e si evidenzier il ruolo dellinnovazione tecnologica nel contesto competitivo e nella creazione del valore. Particolare attenzione sar quindi rivolta alle relazioni inter-impresa per lo sviluppo tecnologico, secondo la logica dellopen innovation. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Approfondimento dei concetti legati alleconomia dimpresa; in particolare la comprensione dellorganizzazione per lo sviluppo prodotto e lanalisi del ruolo dellinnovazione tecnologica nella creazione del vantaggio competitivo delle imprese. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Riconoscere le principali variabili di progettazione organizzativa nei casi di cambiamento tecnologico, la collaborazione nello sviluppo tecnologico e lopen innovation. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le tecnologie rilevanti ed i modelli di sviluppo di nuovi prodotti. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alleconomia dimpresa. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti organizzativi differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze di base legate alleconomia dimpresa, allorganizzazione e al marketing. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un caso aziendale da analizzare in relazione alle competenze teoriche apprese durante il corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti La gestione dello sviluppo prodotto La gestione Contenuti specifici Innovazione di prodotto e sviluppo delle imprese - Marketing e sviluppo nuovi prodotti - Organizzare la ricerca e lo sviluppo prodotti - Modelli di sviluppo di nuovi prodotti - Tecniche di sviluppo nuovi prodotti. Innovazione tecnologica e contesto competitivo - Cambiamento Ore Lez. 16 32 Ore Eserc. 4 8 Ore Lab.
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strategica dellinnovazione
tecnologico e dinamiche competitive - La propriet intellettuale - La collaborazione nello sviluppo tecnologico e lopen innovation - Il sistema della ricerca pubblica e le relazioni con le imprese private Internazionalizzazione e strategia tecnologica - Il finanziamento dellinnovazione. 48 12 0
Totale Ore
Testi di riferimento Munari, Sobrero, Innovazione tecnologica e gestione dimpresa: la gestione dello sviluppo prodotto, Il Mulino Grandi, Sobrero, Innovazione tecnologica e gestione dimpresa: la gestione strategica dellinnovazione, Il Mulino Chesbrough, Open innovation: the new imperative for creating and profiting from technology, Harvard Business School Press Ulrich, Eppinger, Product design and development, McGraw-Hill/Irwin Dispense a cura del docente Lucidi delle lezioni e altro materiale disponibili su sito web: http://elearning.dimec.unisa.it
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso vuole fornire agli studenti del primo anno della laurea magistrale in Ingegneria Meccanica le metodologie di base per la realizzazione di nuove iniziative industriali, con particolare riferimento agli aspetti tecnici, economici e finanziari del business plan ed alle principali tecniche di Project Management. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Acquisire competenze relativamente al progetto tecnico, economico e finanziario di uniniziativa industriale nonch alla gestione operativa delle fasi di realizzazione di un impianto. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Capacit di impostare lo studio di fattibilit di un progetto di impianto e di utilizzare le tecniche di programmazione reticolare. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le metodologie/tecniche pi appropriate per la pianificazione, la valutazione e il controllo esecutivo di un progetto di impianto. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla gestione dei progetti industriali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base, nozioni di economia e di impianti industriali. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche frontali ed esercitazioni di gruppo in aula volte alla verifica della comprensione degli argomenti trattati durante il corso. Tali esercitazioni saranno strumentali, oltre che allacquisizione delle capacit di impostazione dello studio di fattibilit e di utilizzo delle tecniche di pianificazione/controllo di un progetto di impianto, anche allo sviluppo e rafforzamento delle capacit degli studenti di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante un colloquio orale.
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Studio di Fattibilit
16
20 42
8 14
Testi di riferimento Appunti delle lezioni Monte, Elementi di impianti industriali, ed. Libreria Cortina (TO) Moore, Progettazione e layout degli impianti, ed. F. Angeli (MI) Reed, Lo studio, la progettazione e la manutenzione degli impianti, ed. F.Angeli, MI Turco, Principi generali di progettazione degli impianti industriali, ed. Clup (MI.)
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Misure Industriali
Cds: Ingegneria Gestionale L.M. Anno: I Docente: Prof. Adolfo SENATORE Semestre: I Integrato: Propedeuticit: Crediti: 6 Tipologia: Affine (?)
Codice: 06XXXXX
SSD: ING-IND/13
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il Corso si propone di illustrare le principali tecniche impiegate nella misura di grandezze di interesse industriale. Attraverso esercitazioni in aula ed in laboratorio sono esaminati i principi per lacquisizione ed elaborazione dati e per lanalisi critica dei risultati. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Scelta dellopportuna strumentazione di misura in relazione alle grandezze in esame; analizzare i risultati ottenuti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper selezionare i pi opportuni sensori per la specifica applicazione; integrare i componenti di un sistema di acquisizione/post-elaborazione. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper analizzare con spirito critico i risultati ottenuti dalle misurazioni. Saper individuare i processi che conducono ad un miglioramento delle prestazioni del sistema di misura. Abilit comunicative (communication skills) Saper operare in team ed esporre i risultati ottenuti con sintesi ed efficacia. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di fisica (meccanica e termodinamica). Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni in laboratorio. Le esercitazioni consentono lapplicazione degli elementi di teoria a strumenti/misure relative a casi specifici. Le applicazioni di laboratorio consistono nelleffettuare misurazioni di grandezze fisiche di interesse industriale mediante opportuni trasduttori ed implementare rappresentazioni/elaborazioni con software di diffuso impiego. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta ed un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Teoria delle misure Caratteristiche statiche e dinamiche Strumenti di misura Contenuti specifici Misura e misurazione. Errore ed incertezza. I sistemi di unit di misura e propriet. Caratteristiche statiche: sensibilit, risoluzione, accuratezza e ripetibilit. Caratteristiche dinamiche degli strumenti di misura. Risposta di strumenti lineari ai vari tipi di segnale. Misure dimensionali e di spostamento. Misure di deformazione. Ore Lez. 5 8 11 Ore Eserc. 1 6 3 Ore Lab.
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Misure di forza e pressione. Misure di portata. Analisi del segnale Laboratorio Totale Ore Descrizione funzionale di una catena di misura. Metodi di correzione degli ingressi indesiderati. Taratura statica e dinamica di strumenti, misure dimensionali, di temperatura, di vibrazioni, di rumore. 4 0 28 0 0 10 8 14 22
Testi di riferimento F. Angrilli Corso di Misure Mecc., Termiche e Coll. CEDAM E. O. Doebelin Measurement systems, application and design McGraw-Hill Publ. Company
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso ha come obiettivo la presentazione delle metodologie di analisi e modellistica dei sistemi ad eventi discreti nellambito dellautomazione industriale ma con riferimento anche a reti di comunicazione e di trasporto. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Sistemi a eventi discreti. Modellistica tramite automi e reti di Petri. Controllo di supervisione. Tecnologie dei sistemi di controllo Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Capacit di analizzare e controllare un sistema mediante le metodologie dei sistemi ad eventi discreti. Saper valutare le tecnologie presenti in un sistema di automazione industriale Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare le metodologie dei sistemi ad eventi pi appropriate per lanalisi e la progettazione di un sistema di automazione industriale. Saper valutare le tecnologie presenti in un sistema di automazione industriale Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente un argomento del corso. Saper scrivere una relazione su una analisi o un progetto effettuati. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di informatica e automatica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti un esercizio da risolvere mediante carta e penna. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e un colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Controllo supervisivo basato su automi Contenuti specifici Algebra dei linguaggi. Automi a stati e loro propriet. Modellistica con automi. Teorema della controllabilit. Progetto Ore Lez. 10 Ore Eserc. 6 Ore Lab.
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di controllori di supervisione mediante automi a stati finiti. Controllo supervisivo basato su reti di Petri Applicazioni del controllo supervisivo Tecnologie dei sistemi di controllo Totale Ore Reti di Petri e loro propriet. Modellistica con reti di Petri. Progetto di controllori di supervisione mediante reti di Petri. Esemplificazioni a casi reali (magazzini automatici, robotizzate, sistemi per la movimentazione materiale). celle 10 4 10 34 6 4 6 22 4 4
Controllo a forzamento di eventi. Tecnologie dei sistemi di controllo industriali (controllori a logica programmabile, sistemi di supervisione, controllo distribuito
Testi di riferimento
A. Di Febbraro, A. Giua, Sistemi ad eventi discreti , McGraw-Hill, Milano, 2001.
P. Chiacchio, F. Basile, Tecnologie informatiche per lautomazione, McGraw-Hill.
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Codice:
SSD: ING-IND/16
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento delle basi teorico-scientifiche per la stesura razionale ed economica del ciclo di fabbricazione e cio per la definizione del processo di trasformazione del grezzo in prodotto finito. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle problematiche proprie della programmazione della produzione in moderne aziende manifatturiere ed individuazione delle diverse metodologie impiegate per organizzare, gestire e programmare le risorse operative. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper individuare le operazioni tecnologiche e la loro sequenza, per la selezione delle attrezzature e dei mezzi di produzione e saper scegliere i parametri tecnologici ottimali. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere fra diversi cicli tecnologici il pi razionale rispetto al sistema produttivo utilizzato. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alle applicazioni statistiche ai processi di produzione. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste le conoscenze matematico-statistiche e dei processi manifatturieri apprese nel corso di laurea. Metodi didattici Linsegnamento prevede lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche nel laboratorio informatico. Nel corso esercitazioni pratiche viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende i principali contenuti dellinsegnamento ed indirizzato allacquisizione di capacit decisionali ed al rafforzamento delle capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante una prova scritta e colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Il ciclo di fabbricazione Contenuti specifici Sviluppo ed analisi critica dei cicli di fabbricazione. Progettazione del processo: scelta del processo di produzione, aspetti tecnologici ed economici, stesura di process sheets, assembly line balancing, determinazione della capacit produttiva. Definizione del sistema Ore Lez. 8 Ore Eserc. 4 Ore Lab.
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manifatturiero: determinazione del tipo di sistema produttivo, produzione funzionale e a celle. Macchine utensili a controllo numerico. Principi del controllo numerico. La classificazione del controllo numerico. Lhardware per il controllo numerico. Metodi di interpolazione, trasduttori di posizione e di velocit. Programmazione manuale ISO delle macchine utensili a controllo numerico Il part-program. La programmazione assistita. La programmazione dal modello CAD. La programmazione APT. Integrazione della macchina utensile nel sistema di produzione. Stazioni di misura a coordinate. Sistemi automatici di movimentazione. Controllo dei sistemi di produzione. Celle flessibili di produzione. Sistemi flessibili di produzione. Linee di produzione rigide e flessibili. Assemblaggio automatico. Definizione degli obiettivi di ottimizzazione. Ottimizzazione dei costi e della produttivit. Altri obiettivi e relative misure di prestazione. La velocit di asportazione volumetrica del sovrametallo (MRR Material Removal Rate). Esempi di calcolo di MRR per le pi comuni lavorazioni ad asportazione di truciolo. Lavorazioni monostadio: ottimizzazione non vincolata e vincolata Lavorazioni multistadio (flow shop): metodi per il bilanciamento delle linee. Produzione contemporanea di pi tipologie di parti. Produzione per famiglie di parti: razionalizzazione del ciclo tecnologico e del processo produttivo attraverso la creazione temporanea di celle di produzione dedicate alle famiglie di parti; metodi di clustering, codice di Opitz. Procedure assistite da calcolatore per la pianificazione dei cicli di lavorazione. Approccio generativo e variante. Esame di un sistema CAPP e stesura di un ciclo completo di lavorazione. Analisi dei sistemi di produzione deterministici. Processi stocastici. Processi di rinnovamento. Processi di Poisson e relative estensioni. Catene di Markov. Politiche stazionarie ottimali. Algoritmi di policy iteration. Approcci basati sulla programmazione lineare. Algoritmi di value iteration. Processi decisionali semi-markoviani. Allocazione statica. Modelli basati sulla teoria delle file di attesa. Sistemi a file di attesa con priorit. Reti di file di attesa aperte, metodo di Jackson. Reti a file di attesa chiuse, monoclasse e multiclasse. Soluzioni approssimate con la tecnica della Mean Value Analysis. Simulazione: strutture dati fondamentali di un simulatore a eventi discreti; simulazione Monte Carlo; linguaggi e ambienti di simulazione. Caratterizzazione delle incertezze nella simulazione: scelta delle distribuzioni di probabilit, identificazione dei parametri e validazione del modello. Analisi statistica dei risultati: determinazione del numero di replicazioni; eliminazione dei transitori nel caso di simulazioni non-terminating; metodi per la riduzione della varianza. Ottimizzazione e simulazione: caso di alternative discrete: selezione del miglior sistema; caso di alternative continue: metamodelli e superfici di risposta; algoritmi di ricerca locale. Casi di studio ed esempi applicativi.
12
10
Processi stocastici
10
14
10
Totale Ore
68
26
26
91
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di criteri e metodi per la progettazione dei principali servizi di stabilimento. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione dellorganizzazione tecnica degli impianti di servizio, degli aspetti tecnici ed economici per la scelta ed il dimensionamento dei loro principali componenti. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Acquisizione delle tecniche di riferimento per un organico approccio alla soluzione dei problemi di schematizzazione logica, di scelta e successivo dimensionamento degli elementi fondamentali costituenti gli impianti di servizio. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per progettare un impianto di servizio in modo da ottimizzarne gli aspetti economici. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato agli impianti di servizio. Essere in grado di interagire efficacemente con le altre professionalit coinvolte nella progettazione e nella gestione di un sistema produttivo. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze e le metodologie acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze matematiche di base, di fisica tecnica e nozioni di elettrotecnica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni in aula. Nelle esercitazioni verranno assegnati agli studenti, i quali potranno organizzarsi in gruppi di lavoro, dei progetti da sviluppare in aula nel corso delle ore previste. I progetti riguarderanno le diverse tipologie di impianto di servizio analizzate durante le lezioni teoriche del corso. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale, eventualmente preceduto da una prova scritta. Contenuto del corso
Argomenti Criteri generali Piping Contenuti specifici Classificazione e progettazione degli impianti ausiliari di stabilimento. Affidabilit degli impianti di servizio. Dimensionamento della centrale Caratteristiche e requisiti di tubi, raccordi, giunti, guarnizioni, organi di intercettazione e regolazione. Collocazione, montaggio e protezione delle tubazioni Ore Lez. 5 3 Ore Eserc. 2 2 Ore Lab.
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Servizio Acqua Industriale Servizio Aria Compressa Servizio Termico Servizio Elettrico Servizio Illuminazione Totale Ore
Fonti di approvvigionamento. Centrali di pompaggio. Serbatoi e reti di distribuzione dellacqua industriale. Eliminazione della durezza. Impianti antincendio. Caratteristiche e scelta dei compressori. Sistemi di essiccazione dellaria compressa. Reti di distribuzione e serbatoi. Generatori di calore, criteri di scelta del fluido intermediario per il trasporto dellenergia termica, circuiti transfer, centrali termiche Normativa. Fornitura dellenergia elettrica, schemi di distribuzione, linee di trasporto e distribuzione. Impostazione del progetto degli impianti elettrici; Dimensionamento cavi, calcolo correnti di corto, rifasamento, criteri di scelta di trasformatori, organi di manovra ed interruzione, Sistemi di protezione. Grandezze fotometriche, Sorgenti illuminazione, Metodi di progettazione luminose, Apparecchi di
4 3 5
5 5 5
3 30
2 26
Testi di riferimento Dispense del corso A.Monte, Elementi di Impianti Industriali - Vol II, Ed. Cortina, Torino A. Calabrese, Servizi generali dimpianto Voll. I e II CUSL 2001 R. Cigolini, F. Turco (a cura di): Casi di Impianti Industriali. Citt Studi Edizioni, 1997
93
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allacquisizione degli elementi di base dei sistemi di supporto alle decisioni e tecniche di simulazione: data mining, tecniche e controllo dei progetti, modelli per logistica e produzione, simulazione di sistemi complessi. Gli obiettivi formativi del corso consistono nellacquisizione dei risultati e delle tecniche dimostrative, nonch nella capacit di utilizzare i relativi strumenti di calcolo. Il corso ha come scopo principale quello di consolidare conoscenze di base di Ricerca Operativa al fine di fornire e sviluppare strumenti utili per un approccio scientifico a problemi e fenomeni che lo studente incontrer nel proseguimento dei suoi studi. La parte teorica del corso sar presentata in modo rigoroso ma conciso e accompagnata da una parallela attivit di esercitazione volta a favorire la comprensione dei concetti. Competenze e capacit in uscita dal corso Competenze relative a: Applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi. Uso corretto del linguaggio matematico relativo ai sistemi di supporto alle decisioni e tecniche di simulazione. Affrontare ed analizzare vari problemi inerenti criteri decisionali e tecniche di simulazione. Capacit di: Sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni. Costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi. Risolvere esercizi di non elevata complessit nellambito della sistemi di supporto alle decisioni, tecniche e controllo di progetti, sistemi decisionali per la logistica. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) 1. comprensione della terminologia utilizzata nellambito dei sistemi decisionali; 2. conoscenza delle metodologie di dimostrazione; 3. conoscenza dei concetti fondamentali relativi ai sistemi decisionali. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) 1. Saper applicare i teoremi e le regole studiate alla risoluzione di problemi. 2. Saper sviluppare in modo coerente le varie dimostrazioni. 3. Saper costruire metodi e procedure per la risoluzione di problemi. 4. Saper effettuare calcoli non complessi nellambito dei sistemi di supporto alle decisioni, tecniche e controllo di progetti, sistemi decisionali per la logistica. Autonomia di giudizio (making judgements) 1. Saper individuare i metodi pi appropriati per risolvere in maniera efficiente un problema logistico in merito a criteri decisionali e tecniche di simulazione. 2. Essere capaci di trovare delle ottimizzazioni al processo di risoluzione di un problema mediante opportuni criteri di decisione e tecniche di simulazione. Abilit comunicative (communication skills) 1. Saper lavorare in gruppo. 2. Saper esporre oralmente un argomento legato alla matematica. Capacit di apprendere (learning skills) 94
1. Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso. 2. Saper approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati, allo studente si consiglia di avere conoscenze di base di Ricerca Operativa. Contenuto del corso Lezioni ed esercitazioni Argomenti Introduzione ai sistemi di supporto alle decisioni e data mining Contenuti specifici Sistemi di supporto alle decisioni (DSS). Obiettivi del DSS. Componenti del DSS. Business Intelligence. Data warehouse. On Line Analytical Processing (OLAP). Executive Information Systems (EIS). Tecniche di Data Mining. Introduzione alla gestione dei progetti. Analisi temporale. Reti di attivit e reti generalizzate; reti semplici; reti multiperiodali. Gestione dei costi: processo di cost management; trade off durata/costo; costi lineari; costi convessi e concavi. Project scheduling con vincoli sulle risorse: tipi di risorse e introduzione al RCPSP. lower bound. Pianificazione con vincoli sulle risorse: euristiche costruttive. Euristiche migliorative. Tecniche reticolari di programmazione delle attivit: diagramma reticolare di un progetto. CPM. PERT. Aree di intervento della Logistica. Il processo decisionale logistico. Pianificazione degli investimenti (Capital Budgeting). Localizzazione degli impianti (Uncapacitated Plant Location). Algoritmo Greedy. Algoritmi di ricerca locale ed applicazione alla localizzazione degli impianti. Formulazione del problema di localizzazione degli impianti. Gestione delle scorte. Calcolo dellEconomic Order Quantity (EOQ). Programmazione della produzione (Uncapacitated Lot Sizing). Caratteristiche della simulazione ad eventi discreti. Teoria della stima applicata allanalisi dei dati. Statistiche sufficienti. Test per ladattamento dei dati: Chi Quadro; Kolmogorov Smirnov. Diagrammi P P e Q Q. Simulazione di processi aleatori di conteggio. Simulazione di sistemi a coda. Ore Lez. Ore Eserc.
10
10
12
15
40
24
95
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di metodi di analisi e risoluzione dei problemi che si affrontano nella fase di progettazione di un qualsiasi prodotto, sia esso un piccolo meccanismo oppure un impianto produttivo. Durante la progettazione, le caratteristiche funzionali che particolarizzano un prodotto devono essere correttamente definite ed analizzate, per individuare le eventuali soluzioni progettuali da sviluppare ed ottimizzare e per ottenere progetti che siano innovativi. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle tecniche di valutazione multi criterio. Comprensione del concetto di innovazione e del concetto dinformazione quale veicolo delle conoscenze ed esperienze che si acquisiscono durante la pratica della professione. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Sviluppo di progetto preliminare attraverso definizione di parametri, di requisiti funzionali relativi al prodotto e delle relative interazioni e dipendenze. Saper progettare una innovazione di prodotto, saper valutare la robustezza del progetto, saper leggere un documento di brevetto europeo. Autonomia di giudizio (making judgements) Capacit di analisi del valore di una soluzione tecnica, capacit di individuazione delle caratteristiche di prodotto che necessitano di innovazione, capacit di comparazione tra differenti progetti e/o prodotti secondo criteri multiobiettivo. Abilit comunicative (communication skills) Capacit di sviluppo di progetti in team ed esperienza di presentazione di relazioni tecnicoprogettuali. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base relativamente alla statistica e al calcolo delle probabilit. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula e attivit individuale e di gruppo. Nelle esercitazioni in aula viene assegnato agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, un progetto da sviluppare durante tutto lo svolgimento del corso. Il progetto comprende unitariamente tutti i contenuti dellinsegnamento ed strumentale allacquisizione delle capacit di progettazione ed ottimizzazione di prodotto industriale, favorendo anche lo sviluppo e il rafforzamento delle capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante discussione di elaborato di gruppo e colloquio individuale.
96
3 6
9 3
Totale Ore
36
24
Testi di riferimento Appunti dalle lezioni Suh : Principle of Design. Oxford University Press Pahl e Beitz, Engineering Design : a Systematic Approach. Springer Verlag Zimmermann : Fuzzy set theory and its applications Klir Yuan : Fuzzy sets and fuzzy logic. ed. Prentice Hall Siddal : Probabilistic Engineering Design. Marcel Dekker inc European Commission - Oslo Manual
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Codice:
Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso mira allapprendimento di modelli e metodi per la programmazione e la gestione dei sistemi elettrici per lenergia basati su mercati liberalizzati dellenergia elettrica, per la valutazione degli investimenti in sistemi di generazione da fonte rinnovabile, per il conseguimento dellefficienza energetica e per lenergy management. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Comprensione delle metodologie di gestione dei sistemi elettrici per la produzione di energia. Capacit di energy management e di effettuare studi di fattibilit per la realizzazione di sistemi di produzione dellenergia elettrica basati sullimpiego di fonti rinnovabili e convenzionali. Capacit di gestire il rischio nei mercati elettrici. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Saper valutare e progettare gli investimenti in nuovi impianti di generazione in base a considerazioni di tipo tecnico, economico e regolatorio. Saper analizzare il funzionamento di un sistema elettrico basato sul mercato liberalizzato dellenergia elettrica. Saper analizzare e redigere un piano energetico ambientale regionale (PEAR) e un piano energetico comunale (PEC). Autonomia di giudizio (making judgements) Saper individuare i metodi pi appropriati per la valutazione e la realizzazione di nuovi investimenti in generazione elettrica ed ottimizzare gli interventi per il potenziamento dei sistemi elettrici. Abilit comunicative (communication skills) Saper lavorare in gruppo ed esporre oralmente un argomento legato alla liberalizzazione del mercato elettrico ed alle tecnologie per la generazione elettrica da fonte rinnovabile. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze di base di fisica e di matematica. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche, esercitazioni in aula ed esercitazioni pratiche di laboratorio. Nelle esercitazioni in aula gli studenti svolgono esercitazioni sugli argomenti trattati nelle lezioni teoriche. Nelle esercitazioni in laboratorio vengono assegnati agli studenti, divisi per gruppi di lavoro, degli esercizi pratici da sviluppare tramite lutilizzo di elaboratore di calcolo e software per lo studio dei sistemi elettrici. Le esercitazioni sono strumentali allacquisizione, oltre che delle capacit di programmare i sistemi elettrici liberalizzati e di valutare gli interventi per il potenziamento dei sistemi elettrici, anche a sviluppare e rafforzare le capacit di lavorare in team. Metodi di valutazione 98
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale. Durante il colloquio lallievo discuter anche un elaborato relativo alle attivit di laboratorio previste durante il corso. Contenuto del corso Argomenti Contenuti specifici Elementi per la redazione di un bilancio energetico: domanda di energia, settori di uso, offerta di energia. Petrolio, carbone, gas naturale, energia elettrica. Equazione di crescita della domanda. Il sistema energetico italiano, fabbisogni e consumi. L'approvvigionamento dei combustibili Aspetti geopolitici nel settore energetico. Piano energetico ambientale regionale (PEAR) e piano energetico comunale (PEC). Strutturazione del sistema elettrico: la produzione, il trasporto, la distribuzione e lutilizzazione di energia elettrica. Richiami sulla rappresentazione delle reti elettriche e dei carichi. Modello matematico di un sistema interconnesso. Modello in regime permanente. Direttiva n.96/92 del 19 dicembre 92. Strutture di mercato elettrico, meccanismi di asta e formazione del prezzo. Attivit svolte dallIndependent System Operator (ISO). Il ruolo della trasmissione nel libero mercato elettrico. Decreto Legislativo 16 marzo 1999 n79. Lapplicazione in Italia della normativa comunitaria sul mercato elettrico. Il modello italiano per il mercato dellenergia elettrica. Dispacciamento ottimo delle potenze generate. Borse dellenergia e contratti bilaterali. Determinazione del prezzo di equilibrio. La borsa dellenergia elettrica in Italia. Gestione delle congestioni. Servizi ancillari. LAutorit per lenergia elettrica ed il gas: funzioni, poteri e attribuzioni. TERNA, il Gestore del Sistema Elettrico (GSE), lAcquirente Unico (AU), il Gestore del Mercato Elettrico (G.M.E.): funzioni, attribuzioni e poteri. Clienti idonei e vincolati. La volatilit temporale del prezzo e lottimizzazione del portafoglio del consumatore e del produttore. La volatilit spaziale del prezzo. Contratti derivati. Leffetto dei contratti derivati sulla liquidit della borsa. Evoluzione storica e situazione attuale. Metodologie per lo sviluppo di modelli energetici per la programmazione del settore elettrico: correlazioni tra consumi energetici e sviluppo sociale. Previsione della richiesta di energia in funzione di grandezze Ore Lez. Ore Eserc. Ore Lab.
Introduzione al corso
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economiche. Diagramma di durata del carico per diverse destinazioni: industria, trasporti, usi civili, ecc.. Le imprese del settore energetico nelle nuove realt dei mercati. Disponibilit delle fonti primarie convenzionali e integrative. Disponibilit del sistema di generazione. Diagramma di durata della produzione e sua copertura. Impianti termoelettrici convenzionali a vapore, impianti termonucleari, impianti a ciclo combinato, impianti con turbine a gas, impianti idroelettrici. Costo industriale di produzione, costo delle esternalit e fattibilit economica. Piano energetico nazionale, regionale e comunale. Generazione distribuita da fonti rinnovabili: impianti solari, eolici, idroelettrici di piccola taglia, termoelettrici con biogas, impianti con motori endotermici, impianti di termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani. Costo industriale di produzione, costo delle esternalit e fattibilit economica Dispacciabilit della generazione basata su fonti rinnovabili nei sistemi elettrici deregolamentati. Autoproduzione in ambito industriale. Impianti di cogenerazione e di microcogenerazione. Alterazioni dellambiente prodotte dalluomo e rischi connessi. Effetti prodotti dal sistema energetico. Possibilit di controllarli. Inquinamento e sicurezza. Il ruolo delle centrali elettriche. Cenni sulla valutazione ambientale strategica.
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Testi di riferimento Diapositive delle lezioni disponibili su sito WEB. Federico Rossi, Gestione dei sistemi elettrici nei mercati liberalizzati, Edizioni Scientifiche Italiane, ISBN 978-88-495-1519-0, 2007. Daniel S. Kirschen, Goran Strbac, Fundamentals of Power System Economics, Wiley. Kankar Bhattacharya, Math H.J. Bollen, Jaap E. Daalder, Operation of Restructured Power Systems, Kluwer Academic Publishers. ISBN 0792373979. Francesco Groppi Carlo Zuccaio, Impianti solari fotovoltaici UTET, Editoriale Delfino. Rodolfo Pallabazzer, Sistemi eolici, Rubbettino, 2004. Jenkins N, Allan R, Crossley P, Kirschen D, Strbac G, Embedded Generation, IEE 2000.
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Obiettivi formativi: risultati di apprendimento previsti e competenza da acquisire Il corso intende fornire i concetti fondamentali su alcuni processi non convezionali, quali lavorazioni con fascio laser, elettroerosione, lavorazioni chimiche ed elettrochimiche. Tali tecnologie riguardano anche processi di lavorazione di manufatti ottenuti attraverso la trasformazione di materiali innovativi, proponendo un approfondimento delle conoscenze fondamentali riferite ad alcune di essi e degli specifici settori di impiego. Nel caso dei materiali compositi, si porr laccento sulle strette connessioni fra progettazione e tecnologie di fabbricazione e lavorazione, in quanto dalla loro cooperazione dipendono le propriet meccaniche e strutturali di tali materiali. Conoscenze e capacit di comprensione (knowledge and understanding) Conoscenze delle modalit di realizzazione di componenti strutturali, mediante lutilizzo di processi manifatturieri innovativi. Conoscenza e capacit di comprensione applicate (applying knowledge and understanding) Conoscenze per la scelta razionale ed economica del ciclo di tecnologico in relazione al materiale che si intende adoperare. Autonomia di giudizio (making judgements) Saper scegliere il metodo di lavorazione in funzione del materiale. Saper scegliere le macchine, le attrezzature di produzione ed i parametri di processo nelle lavorazioni non convenzionali. Essere in grado di valutare la bont di un processo produttivo e di individuare autonomamente le opportune attivit di miglioramento. Abilit comunicative (communication skills) Saper esporre oralmente argomenti legati ai sistemi di lavorazione ed ai materiali innovativi. Capacit di apprendere (learning skills) Saper applicare le conoscenze acquisite a contesti differenti da quelli presentati durante il corso, ed approfondire gli argomenti trattati usando materiali diversi da quelli proposti. Prerequisiti Per il proficuo raggiungimento degli obiettivi prefissati sono richieste conoscenze fisiche, chimiche e tecnologiche, nonch le conoscenze di base relative alle propriet dei materiali ed alle loro tecnologie di produzione e trasformazione. Metodi didattici Linsegnamento contempla lezioni teoriche ed esercitazioni numeriche in aula. Nella prima lezione del corso viene presentato il sito didattico, appositamente sviluppato, allindirizzo http:/teseo.unisa.it che consente anche un apprendimento personale guidato, con la possibilit di ampliare le conoscenze mediante ESV (esperimenti scientifici virtuali) e visite virtuali ai laboratori. Inoltre utilizzando quesiti a risposta multipla o esercizi opportunamente predisposti possibile verificare la preparazione raggiunta. Durante lo svolgimento del corso sono proposti simulazioni interattive e filmati didattici che facilitano la comprensione degli argomenti del corso. Metodi di valutazione 101
La valutazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati avverr mediante colloquio orale. Contenuto del corso
Argomenti Lavorazioni con fascio laser Contenuti specifici Lavorazioni con fascio laser per impieghi industriali; effetto del fascio sui materiali; lavorazioni e trattamenti termici. Realizzazione in laboratorio di un trattamento termico superficiale su leghe di alluminio. Lavorazione a fascio di elettroni: principio fisico; struttura della macchina; parametri di controllo; velocit di asportazione del materiale; caratteristiche residue del materiale lavorato; applicazioni. Elettroerosione: struttura della macchina e principio di funzionamento; meccanismo di rimozione del materiale; velocit di asportazione. Lavorazioni chimiche. Lavorazioni elettrochimiche: elettrolisi; struttura della macchina; macchine industriali; velocit di lavorazione; finitura superficiale; applicazioni. Realizzazione in laboratorio di una lavorazione elettrochimica. La metallurgia delle polveri, produzione delle polveri, miscelazione, metodi di formatura libera ed in stampi, sinterizzazione, trattamenti finali, processi speciali, pressatura isostatica a caldo, caratteristiche meccaniche dei particolari sinterizzati, prove e controlli non distruttivi. Ceramici tradizionali e nuovi ceramici strutturali, tecnologie di fabbricazione e lavorazione, propriet meccaniche. Macromolecole, polimeri termoplastici e termoindurenti, polimeri cristallini ed amorfi, curve caratteristiche -, tecnologie di trasformazione e lavorazione. Tipi e formati del rinforzo, tipi di matrici di impiego pi comune, propriet meccaniche dei componenti, lamine, laminati e stratificati, propriet meccaniche della lamina, calcolo delle propriet di un laminato, processi di lavorazione continui e discontinui, prove meccaniche e controlli non distruttivi. Ore Lez. 6 Ore Eserc. Ore Lab. 4
Materiali sinterizzati
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Testi di riferimento I. Crivelli Visconti, G. Caprino, A. Langella, Materiali Compositi, Hoepli J. A. Mc Geough, Advanced Methods of Machining, Chapman and Hall. Appunti dalle lezioni
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