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Aut.ne del Tribunale di Livorno n 683 del 05/03/2001 - Spediz. in abb. postale: D.L. 353/2003 (conv. in L.

27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XII - n 120 Marzo 2012

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba

Il podest forestiero
E se nascesse una terza Repubblica contro i Partiti ? Lipotesi affacciata da Ilvo Diamanti che, in verit, in un suo recente brillante saggio, consigli di non affidarsi troppo alle ipotesi degli analisti. Qualche settimana prima, Ernesto Galli della Loggia scriveva che quando lItalia si trovata con lacqua alla gola si dovuto ricorrere non ai partiti, ma ad altri. E i partiti sono stati messi da parte. Viene alla mente il podest forestiero, chiamato a reggere nel Medio Evo i Comuni italiani, quando il fortissimo conflitto tra le famiglie ne rendeva impossibile il governo. Questa lettura del podest forestiero non la mia. Perch il Presidente del Consiglio un senatore della Repubblica. Perch c la garanzia del Presidente della Repubblica. Perch i partiti (o quello che resta di loro) dispongono dei gruppi parlamentari. I ministri appartengono al ceto alto del Paese: funzionari della pubblica amministrazione, diplomatici, militari, accademici, manager pubblici e privati e via continuando. Persone che appartengono alla struttura del potere esecutivo o che ne hanno ispirate le decisioni, anche in passato. In un suo secondo articolo, Ernesto Galli della Loggia contestava ai Partiti di avere trasformato in partitocrazia la loro esperienza democratica. La contestazione fondata. Per molti anni let della prima repubblica coincise con la guerra fredda. E la precedente guerra calda era stata combattuta e vissuta in Italia in modo diverso al Sud, al Centro, al Nord. La guerra fredda rese tutto ideologico. Basterebbe andare a rileggere la massa di allucinate sciocchezze che allora furono scritte e sulle quali si costruirono anche le carriere. I Partiti sondarono nelle istituzioni, chi per conquistarle, chi per
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Un articolo dellOn. Ivo Butini

Il governatore rosso
Ha suscitato sorpresa ed anche disappunto lintervista rilasciata dal governatore della Toscana Enrico Rossi - al quotidiano Il Foglio: anche lo scrivente, suo vecchio estimatore, stato colto di sorpresa al punto da dedicargli leditoriale di questo numero. In quella sede e cio su di un giornale vicino alla destra e particolarmente legato al Cavaliere, il nostro Presidente ha avuto lardire e lardore di paragonare lattuale Presidente del Consiglio Mario Monti - addirittura al suo predecessore sotto mentite spoglie ha voluto precisare Questa inattesa dichiarazione di Enrico Rossi ha prodotto qua e l, costernazione, aspri dissensi, contrasti e, in qualche caso anche approvazione nel variegato e sempre pi complesso mondo del Partito Democratico. Qualcuno si chieder perch abbiamo voluto riservare al governatore della Toscana leditoriale di questo mese. Perch, lo confessiamo apertamente, ci siamo sentiti traditinon
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Luned 2 Aprile, h. 17
presso la sede del Circolo Il Centro Via Trieste 7 - Livorno

Assemblea Ordinaria
Sabato 17 Marzo h. 17
presso Libreria Belforte Via della Madonna - Livorno

per approvazione Bilancio Esercizio 2011

presentazione del libro

101 donne che hanno fatto grandi 101 uomini


di Maria Leonarda Leone INTRODUZIONE: Dott. Silvia Menicagli

h. 18.30

incontro con

Roberto Nardi
Presidente Camera di Commercio

Politica
pulsiva che ha caratterizzato, in positivo, i primi tre anni della sua gestione alla guida della Toscana. Di proposito abbiamo citato la storica dichiarazione rilasciata da Enrico Berlinguer allindomani dellesplosione della crisi dellUnione Sovietica che coincise con il processo di liberalizzazione del PCI dalla linea dogmatica imposta dallormai decadente impero sovietico. Proprio nella sua discussa intervista il nostro governatore ha detto di rifarsi, nei suoi comportamenti,ancora oggi agli insegnamenti di Enrico Berlinguer, per la verit, piuttosto datati. Affermazioni che hanno suscitato, allinterno del PD, un pandemonio di proteste, di prese di distanza ed anche ironici commenti. Lirrituale riferimento a Berlinguer anzich al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il grande architetto delloperazione che ha portato Mario Monti alla Presidenza del Consiglio, stata considerata da molti influenti esponenti del PD quasi una delegittimazione del ruolo che il Presidente della Repubblica ha avuto nelloperazione Monti in una situazione drammatica per il paese. Limprovvida dichiarazione stata considerata quasi una specie di lesa maest da molti autorevoli dirigenti del PD toscano a cominciare dalla Rosy Bindi, dal nostro antico amico Enrico Letta, ma anche dal segretario regionale Andrea Manciulli, dallon. Ermete Realacci, da Giorgio Kutuf, presidente della provincia di Livorno, dai consiglieri regionali Paolo Tognocchi e Matteo Tortolini e tantissimi altri che hanno ritenuto opportuno prendere le distanze dallintervista rilasciata dal presidente Rossi a Il Foglio. Le reazioni del governatore rosso assente dalla Toscana perch impegnato ad Hanoi (ex Vietnam del Nord) per esigenze rigidamente istituzionali, sono state di sorpresa e rammarico: forse non si aspettava una reazione cos negativa. Tutta questa querelle sullepisodio suona come una conferma del clima difficile che sta attraversando, da tempo, il Partito Democratico ancora incerto su quale versante orientare le sue preferenze: quella suicida della fotografia di Vasto con Bersani, Di Pietro e Vendola su cui sembra orientato Enrico Rossi o quella di apertura verso componenti moderate come il Terzo Polo auspicata, per esempio, da Enrico Letta. Certamente da qui ai prossimi mesi ne vedremo delle belle.Intanto vogliamo augurarci che il presidente Rossi concorra, autorevolmente e speditamente ad accellerare la riforma elettorale in modo da riconsegnare al popolo toscano il diritto di scelta nelle elezioni dei propri rappresentanti insieme ad una drastica riduzione dei consiglieri regionali.

dalla prima pagina

Il governatore rosso
tanto dalla discutibile affermazione rilasciata al Foglio quanto per il venire meno da parte di Enrico Rossi di quello che era sempre stato il suo abituale clich mentale : un innato senso di realismo unito ad una spiccata capacit dimostrata negli anni ottanta allorch guidava come Sindaco limportante comune di Pontedera. Un elevato livello di managerialit confermato durante la complessa e difficile gestione della sanit toscana nella scorsa legislatura: qualit che sembra si stiano assottigliando alla guida del governo regionale. Qualcuno, autorevole, ci ha voluto suggerire che, probabilmente, le sue capacit si siano consunte, in gran parte, proprio dopo quella infernale esperienza vissuta in quella difficile esperienza. In effetti sembra esaurita la spinta proPeriodico mensile del Circolo Culturale

Il podest forestiero
difenderle, chi per approfittarne. E bisogna considerare la realt sociale di allora. Il collateralismo cattolico nei confronti della DC, il municipalismo socialista, loltranzismo sindacale, la sorda competizione nella sinistra, la debolezza della tradizione liberale della destra. Tutto questo aliment il processo patologico di frammentazione lobbistico-corporativa. Il Paese, per, tenne. La sconfitta del terrorismo ne la prova. Poi venne, male, la seconda repubblica. Secondo Gustavo Zagrebelsky c il rischio che, quando tutto questo sar finito, ci si ritrovi nel vuoto di rappresentanza. Secondo Sergio Romano nelle democrazie occidentali ci saranno domani molti pi tecnici al potere di quanti ce ne siano oggi. Ne consegue che bisogna inventare nuove democrazie capaci di conciliare il potere dei tecnici con la volont degli elettori e la funzione dei parlamenti. Insidie: il populismo e il democraticismo. Pericolo: dopo il podest forestiero, la signoria o lologarchia degli ottimati.

Autorizzazione del Tribunale di Livorno

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DIRETTORE RESPONSABILE: Enrico Dello Sbarba


COMITATO DI REDAZIONE: Daniela Armani, Fabrizio Burchianti, Massimo Cappelli, Laura Conforti Benvenuti Alberto Conti, Salvatore DAngelo, Francescalberto De Bari, Davide Livocci, Mauro Paoletti, Marisa Speranza, Franco Spugnesi. Hanno collaborato a questo numero: Laura Conforti Benvenuti, Geraldo Bianco, Massimo Cappelli, Beniamino Franceschini, Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Silvia Menicagli, Giangiacomo Panessa, Matteo Pieracci, Andrea Sargenti, Speranza, Marisa Speranza, Franco Spugnesi, Letizia Villani. STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio, Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare online o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:

Giornale chiuso in tipografia il 5/3/2012

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Politica Attualit

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Il futuro di venti anni fa


Una parola per sintetizzare la politica italiana degli ultimi cinquantanni? Non c dubbio, transizione. Una vera e propria maledizione per cultura e istituzioni forgiate alla scuola di Machiavelli. Prima la democrazia bloccata a causa della presenza del pi rilevante partito comunista in occidente, poi lanomalia di un leader-imprenditore televisivo. Nel mezzo lincapacit di riformare la Costituzione e di sciogliere nodi fondamentali come il rapporto con la magistratura e con gli Enti locali. Dopo la caduta del Muro di Berlino, trascorsero alcuni anni perch il vecchio establishment, perduta ogni spinta propulsiva e linfa rigenerativa, fosse spazzato via. Era il 1992. Sotto la spinta di inchieste giudiziarie e sentimenti antipolitici, fu varato un governo tecnico (presieduto da Ciampi) che di fatto cancell i partiti sino ad allora al potere. La strada sembrava spianata per la vittoria dei post-comunisti guidati da Occhetto, ma poi spunt Berlusconi e come and a finire non c bisogno di starlo a raccontare. Il ricordo di quanto avvenne venti anni fa non uno sterile esercizio di memoria. Formiche dedic un approfondimento sui fatti del 1992 nel marzo del 2010. Due anni fa segnalammo quel che oggi evidente: un ricorso storico che renderebbe orgoglioso Giambattista Vico. Scandali e inchieste hanno eclissato un sistema di potere ormai totalmente inaridito. Il governo tecnico si ripresentato puntuale e non da escludere per lattuale premier la stessa carriera che ebbe lillustre predecessore (che, come noto, sal le scale del Quirinale). Anche la vittoria della sinistra alle elezioni sembra una possibilit concreta, eppure improbabile. Su questa base, c chi tenta la scorciatoia di arruolare fra le proprie fila il salvatore della patria (Monti), chi ne seleziona uno nuovo (magari il nuovo interprete del ruolo che fu di Berlusconi) e chi scommette sulla rendita di una opposizione populista e giustizialista (un dipietrismo riveduto e corretto). Persino la Lega che in questi ultimi anni ha governato e occupato a mani basse cerca di rimettere indietro le lancette dellorologio. Questa rincorsa al futuro, che sembra tanto un voler ripercorrere il passato in una coazione a ripetere, un estremo tentativo di fuggire a un destino che appare segnato. Formiche non auspica n tifa per una fine della politica e dei suoi attuali protagonisti, ci mancherebbe. Quel che qui vogliamo ribadire anche a costo di essere noiosamente ripetitivi che se non si colgono le ragioni dei fallimenti che hanno connotato la politica italiana degli ultimi decenni sar difficile non continuare in nuovi fallimenti. I partiti servono, ma perch abbiano senso debbono essere radicati nel Paese e nella cultura. Non possono essere sigle personalistiche o frutto di idee di marketing. In Europa e nel mondo si ragiona sugli scenari del 2050. Da noi si guarda alle Amministrative della prossima primavera, restando completamente incerti e incapaci di visione per le elezioni del prossimo anno. lo spread fra 2050 e 2013 a spiegare perch la crisi politica italiana lungi dallessere conclusa. da: Formiche, Marzo 2012

La scomparsa dell on. Pino Lucchesi


E venuto improvvisamente a mancare Pino Lucchesi - deputato della D.C per la nostra circoscrizione per diciotto anni. Venne eletto per la prima volta nel lontano 1976 in quella che viene ricordata come una delle pi drammatiche campagne elettorali nella storia democratica del nostro paese. I rivolgimenti politici, sociali, la violenza degli estremisti dellultrasinistra e dellultradestra (eravamo nel pieno della stagione del terrorismo), una crisi econmica che stava investendo lintero paese, avevano determinato un clima di crescente preoccupazione, di esasperazione e di grande conflittualit. Era crescente il rischio che, per la prima volta, il PCI effettuasse il famoso sorpasso ai danni della D.C. In questo clima Pino Lucchesi, succeduto al padre Primo Lucchesi, scese in campo con grande coraggio e baldanza. I risultati elettorali salvarono la D.C. dal sorpasso ma confermarono il previsto grosso aumento di consensi al PCI: di li a poco furono costituiti i governi di solidariet nazionale con lastensione prima e lingresso in maggioranza dopo proprio del PCI guidati, entrambi, da Giulio Andreotti. Pino Lucchesi svolse allora, come nelle legislature segunti e cio fino al 1992, il proprio compito con grande impegno, diligenza e capacit ricoprendo anche importanti incarichi nelle commissioni trasporti e marina mercantile. Fu promotore e relatore di importanti leggi nei due settori suindicati. Fu sempre presente ed a contatto con il suo elettorato seguendo lesempio illustre del padre. Ho naturalmente presenziato ai funerali tenutesi presso la chiesa del Rosario. Erano presenti tanti amici, non tutti per la verit. Erano assenti, a quanto risulta, i rappresentanti delle istituzioni e delle altre forze politiche ad eccezione, ovviamente, di Giorgio Kutuf. Da parte nostre inviamo alla moglie Giuliana ed ai figli le pi vive condoglianze.

Politica

Monti sta diventando lUomo della Provvidenza, ben oltre le sue stesse intenzioni

Quando i politici rinunciano al loro ruolo


di Nicola Graziani
Il premier Mario Monti

Con un tocco di autoironia, di quella anglosassone che sconfina nella perfidia, il presidente del Consiglio Mario Monti esclude di puntare ad un secondo mandato dopo le elezioni, sempre pi vicine, del 2013. Perch, spiega, se io e il mio governo facciamo bene, difficile che ci candidino di nuovo. Giustissimo: era stato chiamato per un sabbatico di lacrime e sangue (manutenzione straordinaria, lha chiamata lui) breve quanto intenso. Intenso, ma breve. Poi avrebbe passato la mano come Cincinnato e si sarebbe ritirato in Europa o, pi probabile, a fare il senatore a vita, che sempre una bella soluzione. Invece no: da quando a Palazzo Chigi si moltiplicano le richieste di ringraziarlo estendendogli almeno per altri cinque anni il mandato. Richiesta partita da Pier Ferdinando Casini, leader del Terzo Polo, fatta propria da Silvio Berlusconi e da una parte forse non maggioritaria, sicuramente cospicua, del Pd. Altro che Cincinnato, Monti rischia di divenire quel noto uomo pubblico romano che, alla fine, ottenne dal Senato la dittatura decennale. Mica per distruggere la libert di Roma, sia chiaro, solo per ristabilire lo stato di diritto e ridare forza ad una Res Publica stremata dalle fazioni (in latino suonava cos: legibus faciundis ac rei publicae costituendae, o almeno cos ci pare). Bene, Monti sta diventando lUomo della

Provvidenza, ben oltre le sue stesse intenzioni. Anche perch Giorgio Napolitano, che ha dato il via alloperazione che ha portato alla costituzione dellesecutivo, si totalmente schiacciato sulla sua linea politica ed economica. Il parallelo con Scalfaro ed il governo Dini, da questo punto di vista, non calza. Scalfaro infatti estromise Berlusconi da Palazzo Chigi e gli fece scegliere il nome del successore, ma poi si guard bene dal sposarne le scelte, mantenendosi allinterno del suo ruolo. Napolitano pare invece sentire la necessit, su quasi ogni singolo provvedimento, di intervenire ed avallare, spiegare e dimostrare. Magari esagerando, qualche

volta. La cosa non fa bene n a lui, n a Monti. Il quale Monti, dicevamo, promette e ribadisce che far come Cincinnato, e gli crediamo. Ma ci preoccupa una classe politica che, abituata a far politica a suon di mode ed annunci, sa solo in questi mesi appoggiare il Presidente del Consiglio, senza riuscire a tirar fuori unidea per il dopo. E quindi si trova costretta ad implorare che dopo il dopo ci sia ancora il presente. Cos non pu funzionare. La politica che rinuncia al suo ruolo ammazza se stessa, e alla fine anche la democrazia. I tecnici, per loro stessa natura, non sono in grado di progettare, vedere lontano, avere una visione. Possono fare eccellentemente la manutenzione straordinaria, s, ma nientaltro. Monti sembra essere lunico ad averlo capito. Se non lo capiscono i politici, il guaio grosso. Anche perch nessuno ci pu rassicurare che lattuale cura da cavallo abbia benefici effetti tra un anno o poco pi. Quanto al romano chiamato ad aggiustare la Repubblica, si chiamava Cornelio Silla. Rimise le cose a posto e, soddisfatto del suo lavoro, si ritir a vita privata. Tempo due anni e la Repubblica era di nuovo in profonda crisi. Non ne sarebbe mai pi uscita.

Politica

Lo sostiene Rosy Bindi, replicando a Paola Binetti

Non bisogna avere nostalgia della Dc


di Gerardo Bianco

Sostiene la Bindi, replicando alla Binetti, che non bisogna avere nostalgia della DC, meglio, dunque, dimenticarla. Un professore dellUniversit Federico II di Napoli, Maurizio Griffo (non Grillo), ha scritto un libro che ha come titolo proprio lesortazione bindiana: Dimenticare la DC . La presidente del neonato PD vi troverebbe un bel po di impensati argomenti per la sua battaglia antinostalgica e anche un breviario di pronto intervento per loperazione oblio che lardimentoso Griffo ritiene indispensabile. In realt, n la Bindi, n il Griffo considerano che la DC non c pi, ed stata anche dimenticata, e meglio farebbero a guardare il non esaltante quadro politico attuale. Allegregio professore partenopeo non piaceva la costituzione materiale dorotea e sogna, chiudendo linfinita transizione italiana, di stabilizzare finalmente, la democrazia dellalternanza. Anche alla Bindi piace lalternanza. Ora, in base al principio di non contraddizione, poich, allo stato, lalternanza tra lesercito berlusconiano, con il complemento della Lega, e il PD con il concerto dipietrista, la conclusione dovrebbe essere che questo assetto migliore della DC e che tutto funzioni meglio anche perch adesso c la protezione civile! Se, invece, le cose non stanno cos e ancora non piacciono, allora, forse, sarebbe pi sensato porsi la domanda se davvero la rimozione della DC a risolvere i problemi di un nuovo, decente assetto politico o se, invece, non bisogna ricollocarla al centro della riflessione storica e politica. Mentre si invoca la fine della nostalgia democristiana affiorano altre nostalgie, come inevitabile nel vuoto esistente. Della DC meglio non parlarne e spazio va dato a chi non lamava che diventa, cos, storicamente pi rilevante del partito che ha ricostruito guidato e sviluppato lItalia. Si assiste oggi a singolari revival. Si ri-

Rosy Bindi

Paola Binetti

valuta, ed giusto, lazionismo, e la bella lettera di Beniamino Placido alla figlia commuove i nostri columnist, forse anche per la sua insofferenza verso la DC. Si riconsidera meglio lopera politica di Craxi, ma si ignora il ruolo della DC e se ne altera la comprensione, sostenendo, appunto, che laccordo con lo scudo crociato fu lerrore principale craxiano. Si potrebbe continuare, elencando frasi di disprezzo verso lesperienza democristiana di alcuni mediocrissimi esponenti politici, ma qui siamo alle scempiaggini ed meglio sorvolare. Ma, oggi, alla dimenticanza verso la DC si aggiunge anche lironia della storia, e cos avviene che i suoi leader, per dovere dufficio, vengono comme-

morati dagli antichi avversari. Sarebbe positivo se aprissero dibattiti e nuove prospettive di ricerca, ma tutto si conclude nel rito. Ricorrono gli anniversari di Zaccagnini e di Rumor, tace la stampa, tace la televisione. Non , dunque gi dimenticata la DC ? Ma le dimenticanze creano vuoti che vengono colmati male e creano danni storici e politici, perch non c discernimento, n analisi degli eventi e delle soluzioni adottate, studio dei rimedi e dei metodi, in definitiva, per quanto ci riguarda, consapevolezza autentica delle ragioni di una crisi politica come quella apertasi a met degli anni 90. Lesito della dimenticanza davanti a noi e non entusiasma neppure, credo, la Bindi e il Griffo.

Politica

Dopo le rivolte del 2011, nel mondo arabo persistono profonde criticit dalla lontana risoluzione

Verso un Autunno arabo?


di Beniamino Franceschini

Quindici mesi fa, Mohamed Bouazizi, venditore tunisino, si immol tra le fiamme dopo il sequestro della propria merce: dal gesto prese avvio lampia sommatoria di fenomeni definita Primavera araba. In un anno, la macroregione tra il Marocco e lIran, fino alla Somalia, ha subito modificazioni profonde, talvolta in modo traumatico: Gheddafi stato ucciso, Ben Ali, Mubarak e Saleh sono stati costretti ad abbandonare il potere, il trono secolare degli al-Khalifa in Bahrein ha vacillato, in Siria tuttora si combatte. Le dinamiche sono ancora in corso di sviluppo, ma gi si propone il dubbio che quanto accada nel mondo arabo non sia una rivoluzione completa, bens un avvicendamento ai vertici di comando nel quale la discontinuit con i governi precedenti non caratteristica essenziale. Nonostante i buoni propositi dei protagonisti della Primavera araba da molti assimilata ai moti liberali ottocenteschi, piuttosto che al crollo del muro di Berlino spesso il potere non pas-

sato a elementi nuovi, ma rimasto nelle stesse mani, come nei casi della giunta militare in Egitto, composta per lo pi da uomini di Mubarak, e del governo transitorio libico, costituito da ex ministri di Gheddafi. Dal punto di vista dellinformazione, la sponda settentrionale del Mediterraneo ha preferito ricercare (talvolta forzatamente) le analogie tra i princpi ispiratori delle rivolte e i valori democrati-

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ci occidentali, al costo, per, di tralasciare importanti fatti di cronaca, come lentit dei contrattacchi dei lealisti in Libia. Allo stesso modo, si posto in secondo piano il ruolo dei movimenti islamisti e la loro pervasivit tra le masse stremate, limitando i riferimenti alla reintroduzione della legge shariatica in alcune regioni e liquidando superficialmente la vittoria della Fratellanza musulmana in Egitto. innegabile che il 2011 sia stato linizio di vasti mutamenti in situazioni eterogenee: anche solo la caduta di capi che parevano invincibili sotto limpeto delle piazze di per s un evento epocale. A dominare adesso la speranza che le criticit sorte non divengano croniche, compromettendo i princpi davvero emancipatori dei moltissimi, soprattutto giovani, desiderosi di cambiamento. Tuttavia, per far s che la Primavera non divenga un Autunno arabo fondamentale che anche lOccidente si liberi da reticenza e spirito giustificatorio, ossia che siano abbandonati atteggiamenti di memoria coloniale funzionali pi a ottiche ideologizzate di breve periodo, che alla comprensione di complessi fenomeni sociali di carattere internazionale.

Attualit

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NOI ITALIA 2012:


di Luca Lischi

100 statistiche per capire il paese in cui viviamo


E importante conoscere meglio il nostro Paese. Ed ancora pi importante farlo basandosi su dati oggettivi. LIstituto Nazionale di Statistica, quello che si occupa anche dellattuale Censimento, ha fornito la fotografia di alcuni indicatori della nostra Italia 2012. Vediamone alcuni. Con una densit media di circa 200 abitanti per chilometro quadrato siamo il paese pi densamente popolato dell Unione Europea (media UE27 di 114 abitanti per chilometro quadrato) Siamo il quarto paese per dimensione demografica con una leggera crescita grazie allimmigrazione. Al 1 gennaio 2011 ci sono 144,5 anziani ogni 100 giovani, (In Toscana il tasso di vecchiaia di 182,9 e nella provincia di Livorno ci sono invece 204,3 anziani ogni 100 giovani). Solo la Germania presenta un indice di vecchiaia (153,3) pi accentuato dellItalia. La regione pi anziana la Liguria, quella pi giovane la Campania. Siamo di fronte ad uno squilibrio generazionale dal momento che il rapporto tra popolazione giovane e anziana supera il 52%. Siamo ai primi posti in Europa per longevit. Con una media di vita degli italiani di 84 anni per le donne e di 79 per gli uomini. LItalia si colloca tra i paesi a bassa fecondit con 1,41 figli per donna e zione tra i 15 e i 64 anni del 37,8%, un valore tra i pi elevati dEuropa. Con una inattivit femminile che sfiora il 50%. Permane in modo accentuato il lavoro irregolare con il 12,8% (2010). Aumentano le famiglie in condizioni di povert relativa (11%) ovvero 8.3 milioni di individui poveri, corrispondenti al 13,9% della popolazione residente. La povert assoluta coinvolge invece il 4,6% delle famiglie per un totale di 3,1 milioni di persone. Secondo lultimo rapporto Unicef ben 1,8 milioni di bambini vivono al di sotto della soglia di povert. una media di et al parto che continua a crescere (31,3 anni). Si celebrano appena 3,8 matrimoni ogni mille abitanti. Al centro nord la met delle unioni celebrata con rito civile. Tra il 2000 e il 2009 sono aumentate le separazioni e i divorzi, rispettivamente del 19,4% e del 44,9%. Siamo comunque, insieme allIrlanda, il paese con la pi bassa incidenza dei divorzi. Segno che la Famiglia tiene. Aumenta in modo significativo la presenza di stranieri. Gli iscritti nelle anagrafi comunali sono circa 4,6 milioni. Rispetto al 2001 sono pi che triplicati. Sono pi di due milioni i Neet, coloro che n studiano, n lavorano. Il 22,1% tra sono quelle comprese tra i 15-29 anni, uno tra i valori pi elevati a livello europeo. Il tasso di inattivit della popolaQuesta breve fotografia ci invita a riflettere sulla necessit di un nuovo welfare che dovr tener conto dellimportanza del fattore Famiglia, oggi quasi completamente lasciata sola ad affrontare la complessit di una societ sempre pi globalizzata e indifferenziata. Essere amici della famiglia diventa una prioritaria necessit per la nostra Italia, come stato sottolineato nel recente convegno promosso dalla Diocesi, tenutosi presso il Comune di Livorno alla presenza del professor Belletti. Occorre dare attuazione alla Costituzione per non naufragare in un suicidio demografico che condurr il nostro paese a vivere sicuramente pi a lungo (e questo un bene) ma senza grandi speranze di vita per le nuove generazioni costrette a rimandare nel tempo il loro essere famiglia. Occorre infondere pi vita nelle nostre comunit e ristabilire

Attualit

APPROVIGIONAMENTO ENERGETICO

Ce lo possiamo permettere?
di Massimo Cappelli sentato dai rigassificatori, strutture che ricevono via mare il gas da ogni parte del mondo. In Italia ne sono in esercizio solo due,uno a Rovigo e uno a La Spezia, altri sono stati approvati e sono in fase di realizzazione. Il pi avanzato nei lavori quello di Livorno al quale dovrebbero aggiungersi nel tempo Gioia Tauro in Calabria, Porto Empedocle e Priolo Gargallo in Sicilia, Zaule a Trieste e Brindisi. Esistono poi altri progetti in fasi meno avanzate a Rosignano,Taranto e Monfalcone. Come vediamo un numero rilevante, dei quali almeno quattro o cinque necessari, che non tiene conto di altre strutture analoghe gi realizzate e operative in Europa (ad esempio la Spagna ne ha cinque che gi immettono gas in rete) e soprattutto delle leggi della concorrenza. Infatti se le forniture di gas via gasdotto sono obbligatoriamente limitate ai mercati di consumo dei Paesi attraversati dal gasdotto stesso, le navi che trasportano GNL (Gas Naturale Liquefatto) sono attratte dai mercati pi remunerativi e tra questi il mercato asiatico, dove possono ottenere prezzi pi vantaggiosi rispetto allEuropa. Ecco allora che con uno scenario molto complesso quale quello delineato la ricerca di risorse autonome, se esistenti, non pu essere trascurata. Un titolo ad effetto dello speciale Energia de Il Sole 24 Ore del 21 Febbraio scorso denunciava Nel sottosuolo (italiano)un tesoro dimenticato ed ancora almeno

Forse ce lo siamo gi dimenticati ma meno di un mese fa la neve e il freddo mettevano in ginocchio lEuropa e lItalia tanto che il Ministero per lo sviluppo economico autorizzava il riavvio delle centrali ad olio combustibile. Si dir che stata una situazione eccezionale, come in effetti stata, ma lesigenza dellapprovvigionamento energetico rimane centrale per lo sviluppo del mondo e per il nostro Paese. Per fronteggiare questa emergenza tutti i Paesi,in particolare quelli industrializzati ed in via di sviluppo,hanno avviato ricerche in campi non convenzionali come quello della estrazione del gas da scisti argillosi (shale gas) ed hanno ripreso con vigore le ricerche di idrocarburi nelle profondit marine. La situazione dellEuropa registra invece un calo della produzione interna di gas ed una crescita delle importazioni che ormai pari al 70% del suo fabbisogno e raggiunge il 90% (!!!) per lItalia. I principali fornitori sono la Russia e lAlgeria, mentre altro gas proviene dalla Libia tramite il gasdotto greenstream e in un futuro non lontano un altro gasdotto il southstreamporter nella rete italiana e quindi in Europa altro gas proveniente anche questo dalla Russia via Turchia . A questi rifornimenti, da aree a sensibile rischio geopolitico,si somma il flusso di gas che proviene dal nord Europa (Transitgas e Tgl) che approvvigiona le aree pi industrializzate del nostro continente. La sommatoria di tutti i flussi garantisce il soddisfacimento delle esigenze di energia in condizioni di normalit ed equilibrio, se un flusso ha dei problemi il sistema ne risente e pu andare in crisi se non si approntano compensazioni. Ad esempio per garantire i maggiori consumi, nel periodo della crisi di Febbraio, abbiamo dovuto contare sulle riserve e sulla solidariet dellAlgeria che ha aumentato le esportazioni riducendo i propri consumi interni,e della Russia compatibilmente con la grave situazione che essa stessa attraversava. Un aiuto significativo pu essere rappre-

600 milioni di barili di riserve di petrolio accertate ma le nuove prospezioni sono ferme. Il Governo Monti aveva tentato nelle bozze dellultimo decreto sviluppo di riattivare le esplorazioni nazionali di idrocarburi ma dopo le forti opposizioni ha dovuto ritirarle. Possiamo continuare a gestire le necessit del Paese dipendendo dallestero? E un vero peccato perch a fronte di una previsione di calo delle nostre riserve in sfruttamento abbiamo riserve accertate e potenziali molto significative. Tra queste oltre alle riserve di petrolio prima dette almeno altri 160 miliardi di metri cubi di gas in particolare nellalto adriatico che,se utilizzati, potrebbero sicuramente aiutare la traballante economia del nostro Paese e lEuropa intera. Per troppo tempo minoranze rumorose hanno condizionato e tentano tuttora di condizionare le scelte di governo, credo che non ce lo possiamo pi permettere. La complessit dei temi richiede assunzione di responsabilit,governare vuol dire assunzione di responsabilit,con Monti sta accadendo tuttavia sui temi strategici sopra esposti occorrerebbe maggiore incisivit nellinteresse stesso del Paese.

Attualit

Con la Camera di Commercio e lAutorit Portuale

Livorno presente a 3 Fiere internazionali


La Camera di Commercio di Livorno, Toscana Promozione e le Autorit Portuali di Livorno, Piombino e Marina di Carrara, partecipano congiuntamente, nel corso del 2012, alle seguenti fiere internazionali: - Intermodal South America (San Paolo, 10-12 aprile 2012) - Transport Logistic China (Shanghai, 5-7 giugno 2012) - Intermodal India (Mumbai, 26-28 settembre 2012). Si tratta della prima collaborazione congiunta tra tutti gli Enti sopra citati. Alle tre manifestazioni fieristiche le Autorit Portuali si presentano con un logo comune, qualificandosi come Tuscan Port Authorities. 80.000 euro la somma complessiva per la partecipazione alle suddette fiere. Il 50% del costo sostenuto da Toscana Promozione e la restante parte, in uguale proporzione, dagli altri enti partecipanti. A sostegno delle imprese che intendono internazionalizzare la loro attivit, la Camera di Commercio di Livorno organizza incontri b2b con operatori locali, che si svolgono a titolo gratuito. In occasione della manifestazione fieristica a Mumbai, verr organizzata anche unazione di scouting sul mercato Indiano, finanziata da Toscana Promozione. In preparazione degli eventi internazionali sopra indicati, gli enti promotori hanno incontrato pi volte, a Livorno, i rappresentanti delle associazioni marittime per promuovere unefficace conoscenza e divulgazione delle iniziative. La Dogana di Livorno fornir sostegno alle missioni ed alle imprese mediante iniziative di assistenza e consulenza sulle formalit fiscali inerenti le operazioni di importazione ed esportazione nei Paesi oggetto della missione. A questo scopo, dintesa con la Camera di Commercio, ha messo in programma le seguenti attivit seminariali: - 20 marzo 2012: Importazioni dalla Cina: aspetti tributari ed extratributari - fine mese di maggio: Missione imprenditoriale in India: aspetti fiscali e tributari (in collaborazione con lo sportello Sprint di Toscana Promozione).

10 Attualit
Ecco profilarsi i principali capitoli della riforma voluta dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero

Annus Domini 2012: salpata la riforma delle pensioni


grafica era quello in cui il lavoratore aveva maturato 40 anni di contribuzione. La riforma Fornero ha modificato in profondit questo sistema, cancellando la possibilit di andare in pensione col sistema delle quote, e introducendo la pensione anticipata che consente di andare in pensione prima dellet di vecchiaia solo se si superano i 41 anni e un mese di contributi (per le donne) e i 42 anni e un mese (per gli uomini). Il requisito sar destinato a crescere di un mese nel 2013 e nel 2014 ed aumenter con il miglioramento della speranza di vita. In ogni caso ci saranno penalizzazioni sulla pensione per chi sceglie di andare in pensione anticipatamente prima dei 62 anni. La quota dellassegno calcolata sui contributi accumulati entro il 2011 viene calcolata sui contributi accumulati entro il 2011 viene infatti tagliata dell 1% lanno. Se si opta per andare in pensione prima dei 60 anni, la forbice sar del 2% lanno. Dal 1 Gennaio let di pensionamento fissata per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi a 66 anni (67 anni nel 2022) della soglia di vecchiaia e a 62 anni oer le donne, che dovr salire a 66 anni entro il 2018 e che per tutti i lavoratori sae agganciata a un sistema flessibile fino a 70 anni di et. Maggiore libert di scelta in relazione allet di pensionamento, e poich dallet di pensionamento dipende limporto della pensione, maggiore sar la possibilit di scegliere il livello di pensione per lui pi adeguato.

di Andrea Sargenti

Il decreto legge 201/2011 (legge 214) nel quale contenuta la riforma entrata in vigore dal 1 Gennaio scorso con la novit della sostanziale cancellazione delle pensioni di anzianit. Le pensioni di vecchiaia hanno dei requisiti pi elevati, assegni determinati con il contributivo anche per coloro che avevano conservato il pi vantaggioso metodo retributivo; ecco quindi profilarsi i principali capitoli della riforma voluta dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero. Per il nostro sistema previdenziale, la recente riforma delle pensioni rappresenta ufficialmente uno spartiacque. Si conclude definitivamente lera della redistribuzione e il sistema entra a pieno titolo in unaltra fase quella che possiamo denominare dellassicurazione. La regola contributiva, di cui la riforma dispone lapplicazione immediata, ossia pro - rata per le sole anzianit maturate dal 2012 in avanti, garantisce infatti pensioni commisurate ai contributi versati, rivalutate in base allet di pensionamento; ovvero chi va in pensione pi tardi

maggiore sar limporto che percepir. Leffetto delle nuove misure previdenziali contenute nella manovra saranno quelle di unificare let di uscita dal lavoro, che a regime (nel 2022) sar per tutti di 67 anni con la sola eccezione delle persone che hanno lavorato oltre 41 - 42 anni (pensione anticipata) o che hanno svolto lavori usuranti, quindi, potranno andare in pensione con le vecchie quote per le anzianit. Scompare cos ogni regalo previdenziale attribuito dalla regola retributiva e viene ridotta la portata redistributiva delle norme previdenziali, spesso eccessiva e impropria, specialmente quando rivolta a favore delle classi di reddito pi alte. Vediamo le novit: prima della riforma Fornero (e cio la legge 247/2007), la pensione di anzanit poteva essere conseguita sommando let anagrafica e lanzianit contributiva, in questo modo si raggiungeva un coefficiente minimo la cosiddetta Quota. Il valore della quota era destinato a crescere negli anni fino a stabilizzarsi nel 2013 a 97 (per i dipendenti) e a 98 ( per gli autonomi). Lunico caso in cui la pensione di anzianit poteva poteva essere conseguita senza alcun collegamento con let ana-

CONFINDUSTRIA LIVORNO
Sezione Costruttori Edili

Spigolature

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re tu la go pi S
Il PdL livornese nel caos
Non ci interessano le conclusioni del congresso del PdL livornese ma certamente mai avevamo assistito ad una vigilia cos intensa, dove prevalenti sono stati gli scontri allarma bianca. E questi vorrebbero rappresentare lalternativa allegemonia della sinistra a Livorno e provincia? Si starebbe benino....

Il no alle Olimpiadi: lex ministrone protesta


La gene di buon senso, pur dispiaciuta, la accettato la dolorosa ma saggia decisione del governo Monti di non sottoscrivere limpegno per la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. La gravit della situazione economica e sociale del paese non poteva certamente permettere questi lussi. Naturalmente vi sono state proteste parecchie di facciata principalmente da parte degli esponenti del PdL. Volete sapere chi stato il pi incazzato .....eeeheeee lex ministrone. Proprio lon. Matteoli ha accusato il governo di debolezza e di aver fatto perdere al paese unoccasione storica per il suo rilancio! Suvvia, ex ministrone, lasciamo perdere!!!

La neve, la scuola ed altro


In occasione della nevicata ai primi di febbraio le scuole sono rimaste chiuse per quattro giorni su disposizione del Sindaco con il consenso anche del dirigente scolastico provinciale. Un professore del liceo Enriques si lamentato perch la prolungata chiusura avrebbe compromesso il suo programma di storia nei confronti degli alunni prossimi maturandi. Quel professore non ha tenuto conto che oltre ai maturandi ci sono anche i bambini delle materne e delle primarie e con loro i genitori e i nonni, questultimi impegnati ogni mattina a accompagnarli e riprenderli e per loro non sarebbe stato certo agevole. La nevicata ha stimolato gli studenti del Buontalenti a scendere per le strade e ad aiutare gli addetti impegnati a togliere la neve in citt. E questa iniziativa stata apprezzata con citazioni anche televisive. Gli altri studenti,quelli dei licei, invece hanno preferito restare in casa e forse hanno perso unoccasione per dimostrare che non sono bamboccioni. Ma si sa che spalare fatica e non tutti sono adatti. Dal prossimo anno scolastico i libri scolastici saranno anche digitali. E le scuole saranno dotate di lavagne multimediali che favoriranno luso dei libri interattivi da parte di tutti gli alunni come lallora Ministro Gelmini rispose al sottoscritto che aveva segnalato il peso eccessivo degli zaini degli alunni della scuola elementare. Abbiamo dei dubbi, con i tempi che corrono, che questa novit si attui nella scuola che in possesso, spesso, di strumenti elettronici obsoleti. Staremo a vedere. Mario Lorenzini

Se Sparta piange Atene non ride


Anche il PD livornese in quanto a seriet di progetti, programmi e classe dirigente non se la ripassa bene. A livello di giunta il Sindaco cerca di tenere a galla la sempre pi squinternata alleanza che si distingue sono per i permanenti contrasti al proprio interno. Glissiamo sulla richiesta di sostituzione del capogruppo IdV, mai avvenuta, ma il clima che si respira nel palazzo sempre pi irrespirabile proprio per la inconsistenza di unalleanza che ormai difficilmente ricomponibile per le sue contraddizioni che ne minano la credibilit. Ormai si tira largamente a campare fino al termine della legislatura!!

Questi piccoli Sindaci che minacciano chiusure ed impongono diktat.


Nel comprensorio della Bassa val di Cecina siamo tutti preoccupati per i provvedimenti che i comuni di Montescudaio e Volterra hanno assunto bloccando i prelievi di acqua e di salgemma rischiando di mettere in crisi lintera economia della zona perch indispensabili al processo produttivo dello stabilimento Solvay di Rosignano. Non vogliamo ignorare lesistenza di alcuni problemi ma, in circostanze cos delicate, dovrebbe prevalere sempre il buon senso che ormai si istinto. Anche i poteri dei Sindaci eletti dal popolo dovrebbero essere svolti con intelligenza e senso della misura: requisiti ormai scomparsi.

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Riflessione sincera sulla citt da parte del Sindaco Alessandro Cosimi in un dibattito nella nostra sede

Anche la sinistra ha le sue colpe


di Franco Spugnesi

Ci sono delle occasioni in cui vorremmo che la nostra sede di via Trieste fosse pi ampia per accogliere gli amici in maniera gradevole e comoda, ma purtroppo non possibile, cosi luned 27 febbraio, molti dei presenti allincontro in programma con il Sindaco di Livorno dr. Alessandro Cosimi sono stati costretti a starsene in piedi e di questo ci scusiamo. Enrico Dello Sbarba, ha subito espresso la solidariet di tutto il circolo al Sindaco per lindegna gazzarra inscenata sotto la sua abitazione da un gruppo di occupanti la caserma del fante e, successivamente, con una sobria cerimonia gli ha consegnato la tessera di socio onorario del Centro, riconoscimento che accomuna le personalit che seguono e sostengono le nostre iniziative. La breve introduzione del sindaco Cosimi prende lavvio proprio dal trovarsi a parlare in un circolo culturale, luogo dove si presenta lopportunit di discutere temi importanti evitando di restare prigionieri del contingente e della propaganda, che permette di fare una riflessione alta senza la quale la citt rischia di restare fuori dalla realt. Un rischio ben presente a Livorno dove la riduzione ingente delle risorse dovute ai minori trasferimenti statali costringe ad affrontare un argomento nuovo e difficile: quello di far coincidere la realizzazione di alcune funzioni della pubblica amministrazione con linteresse dei privati; necessit che rimane estranea ed ostica anche a molti che condividono il percorso dellattuale maggioranza. Ci sono fatti e decisioni, che non dipendono dal Sindaco a cui non si pu porre rimedio in maniera nostalgica prima si faceva cosi, senza fare i conti con le diminuite risorse. Pur confermando che lamministrazione di sinistra sostiene la redistribuzione del

Alessandro Cosimi, Sindaco di Livorno.

reddito, ha per chiaro che non pi possibile farlo con i vecchi strumenti come la concertazione sostenuta dal capitale pubblico che non c pi. I poteri forti della citt non vogliono novit che possano aprire ad altri soggetti finanziari ed imprenditoriali le grandi possibilit del nostro territorio. Infatti, dice il sindaco, fortissime le resistenze per arrivare alla definizione del piano regolatore del porto ( lattuale risale al 1953), e ripetuti i tentativi di far slittare la presentazione del piano strutturale del PRG della citt (che bloccando lespansione edilizia non permette alcuna speculazione alla rendita fondiaria) alla prossima legislatura. Mancano, continua il sindaco, imprese che, lavorando e guadagnando in citt, si assumano generosamente impegni a favore di tutti, manca una banca del territorio disposta a sostenere con lungimiranza le iniziative e le stesse fondazioni bancarie, disponibili alla beneficenza, non vogliono partecipare a societ miste pubbliche/private per costruire le infrastrutture necessarie allo sviluppo. Alessandro Cosimi ha terminato riba-

dendo la volont di usare i 2 anni residui di legislatura, anche a costo di affrontare scontri in maggioranza, per definire il Piano strutturale e ancor pi il PRG del porto con il progetto di darsena Europa, che considera essenziale ed urgente per il porto e la citt. Le resistenze, ripete, sono frutto di egoismi e miopia, ma quando, passata la crisi, riprenderanno i traffici, senza adeguate banchine il porto ( e la citt) sar irrimediabilmente declassato. Poi stata la volta del pubblico, che dopo aver seguito attentamente lesposizione ha inserito nuovi elementi di discussione, ad iniziare dalla situazione delle Terme del Corallo di cui la nostra Silvia Menicagli aveva ragguagliato gli intervenuti nellattesa dellarrivo del sindaco. A questo proposito il sindaco ha rivendicato alla sua amministrazione il merito di occuparsene confermando gli impegni e cio ristrutturazione e apertura al pubblico del parco, lavoro gi appaltato e messa in sicurezza delle strutture murarie, rifacimento del tetto della sala delle acque e tettoia di protezione del salone con spesa gi deliberata. Prosegue la ricerca di imprese disposte a partecipare alla ristrutturazione del complesso in cambio di una lunga concessione alluso. Il sindaco prosegue gli sforzi per recuperare la cifra necessaria a sostituire il cavalca ferrovia con il sottopasso. Meno bene invece per la Chiesa degli Olandesi: il tentativo dellassessore alla cultura di riunire gli imprenditori livornesi in una fondazione per il restauro non sta avendo successo. A chi paventava un possibile flop per loperazione Odeon ha risposto che la SPIL ha un patrimonio cos ingente che non abbisogna di immediati rientri, i box si vendano bene e ci sono manifestazioni di interesse per la gestione del parcheggio di scambio. Alessandro Cosimi, Sindaco di Si tornati anche, se indirettamente, Livorno sullepisodio della manifestazione dei senza casa, per parlare del rappor-

FOTO ONORATI

Livorno
to tra politica e gente a Livorno dove, certamente si manifesta solidariet ma anche dove i partiti evitano di fare la necessaria analisi politica dellaccaduto. La politica non pu non fare scelte, anzi la ristrettezza delle risorse la obbliga a farne di pi decise, valutando bene e mettendo in ordine i valori da sostenere; inevitabile perci scontentare qualcuno ma, senza la mediazione dei partiti, tutto si riversa sul Sindaco, che pu fare veramente poco per cambiare la mentalit di quei livornesi, abituati ad aspettarsi dal comune la casa o un lavoretto generico per il bimbo, senza mettersi in gioco pi di tanto. Colpa anche della sinistra che da sempre amministra questa citt, ammette il sindaco, ma anche del blocco sindacale e sociale che si formato intorno alle imprese pubbliche che un tempo costituivano leconomia della citt. Il risultato il rifiuto a provare cose nuove, di mettere in discussione il proprio status affrontando i cambiamenti. Solo un rilevante salto culturale, sia dei cittadini che delle imprese, pu ridare spinta alla citt, fornendo anche una nuova classe dirigente, politica ed amministrativa, adeguata.

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Luciano: la mente, Turismo, crociere, commercio ecc. il cuore


LAPI di Livorno scesa in campo al LEM
In gran spolvero lAPI livornese guidata da Giuseppe Batini ben scortato dai Lambertipadre e figlio. Ma nel corso del confronto per Livorno chi ha brillato di viva luce stata la dott.ssa Gina Giani - amministratore delegato di SAT - Aereoporto Galilei di Pisa. Non ce ne vogliano i componenti della squadra livornese forte di Roberto Piccini, Presidente Porto 2000, di Paola Bernardo, Assessore al Turismo e Commercio, alleggerita, com noto, dalle deleghe sullurbanistica assegnate ad un fiorentino, da Bruno Picchi, assessore alle infrastrutture, ed infine da Gianfranco Lamberti, consigliere comunale di opposizione, ma sempre compagno, come ha tenuto a precisare, e poi dai rappesentanti di alcune associazioni. Al termine della lectio magistralisdi Gina Giani, la sua stata la prima relazione, linteresse per gli interventi successivi decisamente calato: primeggiavano indifferenza e noia. LAmministratore Delegato di SAT ha spiazzato tutti, ha elencato le opere realizzate in un decennio, le politiche di strategia di marketing e commerciali adottate, le intelligenti correzioni in corso dopera che hanno consentito lottenimento di risultati eccezionali. Concluso il suo intervento la Gina poco dopo, ha abbandonato la scena, doveva rientrare in sede, e da quel momento come se fosse calato il sipario. Non era certamente la claudicante vervedel Presidente di Porto Livorno 2000 a tenere viva lattenzione. Ha assicurato che quel 40% di croceristi che non partecipano alle costose gite fuori Livorno, potranno finalmente usufruire di un pacchetto di proposto di elevato interesse. Di cosa parla? Ci siamo domandati, incuorisiti. Eccole esposte in buon ordine: le visite alle due Fortezze, la vecchia e la nuova (la prima semiaperta e sacrificata dal periglioso accesso, laltra chiusa da anni), poi la partecipazione al grande evento di Effetto Venezia e poi, non appena il piano regolatore generale del Porto sar approvato (sic!) i nostri gitanti potranno godersi di una meravigliosa, elegante e razionale Stazione Marittima. Ora si da il caso che luned 27 febbraio il sindaco Cosimi sia stato ospite del circolo Il Centro (le nostre iniziative non godono, purtroppo, della vasta pubblicit e dei servizi assicurati ad altri dal quotidiano locale). In quelloccasione il Sindaco ha confermato la grave crisi finanziaria a seguito dei tagli e di non essere in grado di poter assumere alcun impegno, mettendo in forse anche Effetto Venezia. Poi sono seguite le altre relazioni, tutte di routine e su argomenti ormai desueti. Lunica buona notizia stata quella di Laura Giuliano di Cooperativa Itinera che ha comunicato, a partire dai primi di aprile, la novit di un battello che entrer, attraverso i fossi medicei, nelle cantine del Mercato Centrale come accadeva nel secolo scorso facendo contento il napoletano Cesare Trucchia, consigliere di circoscrizione 2 ed operatore commerciale del Mercato. Non abbiamo ascoltato Bruno Picchi ultimo relatore. Pensiamo proprio di finirla qui.

di Marisa Speranza Una folla di colleghi, amici ed estimatori si riunita a Palazzo Civico per la cerimonia di intitolazione della Sala Preconsiliare a Luciano De Majo, il giornalista scomparso un anno fa appena quarantenne. Grande commozione per un evento che lha ricordato con laffetto e la stima che si deve a un cronista deccezione quale egli stato. Un percorso professionale e umano, il suo trascorso tra le differenti testate e i differenti media che lhanno reso popolare : Lo si deve ha scritto Mauro Zucchelli alla sua preparazione professionale , alla scelta etica di stare con la schiena dritta, alla curiosit di raccontare le storie, allintelligenza umana di capire dove si gioca lesistenza vera delle persone. Una raccolta dei suoi articoli pi significativa stata distribuita per loccasione da Il Tirreno. Titolo del libretto: La passione di un cronista. E poi, una brochure stampata dal Comune a ricordo della cerimonia, con unintensa espressione del giornalista e la sintesi che laccompagna: Luciano. La mente, il cuore.

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E stato confermato allunanimit alla guida di Confcooperative della Provincia

Paolo Burgalassi ancora presidente


Paolo Burgalassi confermato, allunanimit, presidente della Confcooperative della Provincia. Venerd 24 febbraio si svolta nella sala conferenze di ALMA-PACE lassemblea provinciale della Confcooperative di Livorno e provincia che racoglie ben 80 associati ben distribuiti in tutto il territorio della provincia. Alla presenza del Presidenre Regionale Zilli che ha presieduto lassemblea, Burgalassi ha letto la relazione introduttiva. Dopo avere messo in risalto come anche il mondo della cooperazione risenta della crisi che il paese sta attravversando ed avere dato atto al governo Monti del generoso tentativo di fare uscire il paese da questa delicata situazione, ha esaltato il ruolo della cooperazione che, malgrado alcuni provvedimenti legilsative non favorevoli (abolizione Titolo IV del codice civile, IRAP, IRES e la revisione della 602), sta reagendo in maniera composta ed organica per garantire i livelli occupazionali e sviluppare le sue attivit nei vari settori. LUnione Provinciale di Livorno ha rafforzato la propria presenza in tutti i comparti svolgendo un ruolo importante allinterno dellOsservatorio Prov, sulla cooperazione, nella Tripartita e nelle varie commissioni. Burgalassi ha poi posto il problema di una partecipazione pi convinta e responsabile nella gestione auspicando un coinvolgimento pi ampio del direttivo negli indirizzi e nelle scelte da assumere al fine di assicurare un ulteriore sviluppo dellUnione in grado di concorrere, in maniera ancora pi incisiva, nella realt del territorio. E seguito il dibattito chiuso dallintervento del presidente regionale. Dopo la presentazione delle candidature per la presidenza, il consiglio e il collegio dei revisori, lassemblea ha eletto per acclamazione Paolo Burgalassi presidente per il quadriennio 2012 -2016 e gli altri due organi. Il Consiglio Provinciale 2012-2016 risulta cos composto: PRESIDENTE: Cav. PAOLO BURGALASSI CONSIGLIERI: ANTONINI ROBERTO Federcultura Turismo Sport BARACCHINI ANGELO Federsolidariet BARCHIELLI SONIA Federcoopesca BARTOLI ANDREA Federcoopesca COSIMI OBERDAN Federlavoro e Servizi FIORINI LUCIA Federsolidariet GIACOMELLI LISA Federsolidariet LUPETTI STEFANIA Federsolidariet MARTELLONI PAOLO Federabitazione MEINI STEFANO Federabitazione ORSUCCI ALESSANDRA Federlavoro e Servizi PEZZINI ALESSANDRO Federlavoro e Servizi COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI PRESIDENTE: Rag: ROSELLINI ANTONIO Componente effettivo: Rag: OCCHIPINTI SERGIO Componente effettivo: Dott: TUMIATTI ANDREA Componente supplente: Rag. LUCI VALERIO Componente supplente: Dott: ROSSATO RICCARDO

La Provincia ha sottoscritto un accordo di partenariato con la Direzione Generale dellenergia della Commissione Europea finalizzato alla promozione del Patto dei Sindaci della Provincia di Livorno per lenergia. Liniziativa si colloca fra le attivit del pacchetto Clima ed energia dellUnione Europea, volte alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso ladozione di misure per lefficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. LAccordo riconosce ufficialmente la Provincia quale Struttura di Supporto che fornir guida strategica e supporto tecnico ai Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci ma che non hanno la capacit e/o le risorse per ottemperarne i requisiti che riguardano, SOCIET COOPERATIVA principalmente, la preparazione e ladozione dei Piani di Azione per lEnergia Sostenibile (PAES). Edilizia LAmministrazione Provinciale sottolinea lassessore allambiente Nicola Nista avvier un programma di azioni per aiutare i comuni a raggiungere le condizioni per Pulizie civili e industriali ladesione al Patto. Le attivit riguarderanno, in particolare, il supporto alle predisposiGiardinaggio zione dei PAES a livello comunale e alla promozione di iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza su questi temi. Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 Lobiettivo della Commissione europea, infatti, quello di estendere il Patto dei Sindaci www.aclilabor.it alle citt europee di ogni dimensione, con la finalit di coinvolgere le citt e i cittadini ROSIGNANO SOLVAY Veduta aerea del punto di arrivo della tappa Genova Quarto dei Mille-Livorno di energetica dellUnione. nello sviluppo della politica km. 212.

Acli Labor

765432121098765432109876543210987654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432 7654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432121098765432109876543210987654321 7654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432121098765432109876543210987654321 7654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432121098765432109876543210987654321 7654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432121098765432109876543210987654321 1 7654321210987654321098765432109876543212109876543210987654321098765432121098765432109876543210987654321

La Provincia sottoscrive unintesa per la promozione del Patto dei sindaci per lenergia

Un patto per lenergia sostenibile

Livorno

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Numerose iniziative per ricordare lillustre poeta concittadino nel centenario della nascita

Al via lAnno Caproniano


promosso dal Comune di Livorno con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmi cittadina. Hanno dato il loro patrocinio anche il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, il Comune di Genova (dove Caproni comp i primi studi) e quello di Roma (dove vissuto sino alla morte nel 1990). La sua biografia ci aiuta a comprendere le varie fasi di un percorso di vita intensissimo: dai corsi giovanili di violino e composizione presso il Conservatorio di Genova, ai primi versi inviati alle varie riviste genovesi; dalla sua esperienza di combattente durante la Seconda guerra mondiale e la Resistenza, a quella di insegnante nella scuola elementare. Senza mai smettere lattivit letteraria. Sono gli anni in cui incontra i nuovi poeti dellepoca (Montale, Ungaretti, Barbaro) e, rientrato a Roma nel 45, conosce Cassola, Fortini, Pratolini, instaurando rapporti con altri personaggi della cultura (uno su tutti: Pasolini). Nella capitale collabora a diversi giornali e riviste con le sue poesie, ma anche con saggi critici , racconti e traduzioni (tra cui Il tempo ritrovato di Marcel Proust). Unattivit frenetica, la sua, che trova unimportante riconoscimento nel Premio Viareggio, vinto nel 1952 e nel 1959. Ricchissima la bibliografia delle sue opere di poesia (da Come unallegoria del 1936 allopera postuma Res amissa del 1991), di narrativa e di critica. Nella fase poetica della nostalgia, tesa a ripercorrere le strade della propria vita, c il ritorno a Livorno (1949) in cui egli cerca la sua identit e le sue radici. Si ritrova cos nei suoi versi il motivo delle vele, del vento, della salsedine, delle ragazze che lasciano dietro di s una scia di profumo e la carica sensuale e fresca della sua prima poesia confluisce in questo momento di splendida maturit creativa per celebrare la figura femminile che avanza allalba lungo una vecchia strada di Livorno, circonfusa di luce stilnovistica.

Giorgio Caproni (Livorno 7/1/1912 - Roma 22/1/1990).

di Marisa Speranza

Sono un genovese di Livorno, usava dire Giorgio Caproni, perch qui egli era nato (1912) e aveva trascorso i primi dieci anni della sua vita. A centanni dalla nascita , Livorno lo ricorda con una serie di manifestazioni di grosso spessore che faranno entrare la poesia in citt in ripetute occasioni. Perch Caproni stato soprattutto un grande poeta, uno dei massimi del Novecento, e dare il via alle celebrazioni dellAnno Caproniano significa rendere onore a chi ha esportato unimmagine bella e delicata di Livorno. Lo ha detto il sindaco Alessandro Cosimi in apertura della cerimonia di consegna, presso il Teatro Goldoni , dei due preziosi violini appartenuti al poeta (un Maline Pere di manifattura francese della seconda met dellOttocento, e un Tedesco degli inizi del Novecento). Sono stati i figli di Caproni , Silvana e Attilio Mauro, a donarli al Comune alla presenza delle mas-

sime autorit cittadine. Gli strumenti saranno concessi in comodato alla Fondazione Teatro Goldoni dove rimarranno esposti. E stato, questo, il primo appuntamento del ricco calendario di iniziative distribuite nel corso del 2012: dal Convegno di maggio (presenti poeti italiani e critici di universit straniere) agli Itinerari poetici, con linstallazione di pannelli grafici in vari punti della citt che hanno ispirato il poeta; dal Caproni a teatro (brevi pices ispirate alle sue poesie presso la Goldonetta e altri piccoli teatri cittadini) allattivazione di laboratori scolastici centrati sulleducazione al linguaggio poetico. Il tutto arricchito da una Mostra fotografica a concorso (tema: i luoghi caproniani). Dulcis in fundo: un Festival articolato su pi giorni che prevede lincontro con poeti e critici su Caproni e la fede, la proiezione del film di Bernardo Bartolucci sul poeta e un concerto di musiche caproniane. Il grandioso progetto, sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica,

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Rosignano

Il maramaldo e lIdV
Non intendiamo fare il maramaldo ma dopo quanto letto su Il Tirreno di marted 21 febbraio la notizia della bufera esplosa allinterno dellIdV di Rosignano, abbiamo avuto un senso di compassionevole piet per quella che ormai possiamo definire la pasionaria di Rosignano, alias la consigliera comunale dellIdV, Sandra Lancioni, divenuta - nientepopodimenoch - la responsabile della sezione di quel movimento nel nostro comune insieme allex rifondarolo e assessore Luca Simoncini. Tutto questo a seguito delle impreviste dimissioni del segretario ed ex presidente della CROM, Patrizio Loprete. Le dichiarazioni rilasciate a il Tirreno danno esattamente il senso e lo stato di questo movimento che vive e vegeta solo ed esclusivamente in funzione di una delle espressioni pi eclatanti del populismo e cio lex magistrato Antonio Di Pietro. I lettori ricorderanno che, nello scorso mese di dicembre, ad una nostra valutazione critica sui rapporti tra la giunta comunale di Rosignano e lesponente dellIdV, la pasionaria rosignanese rilasci dichiarazioni largamente critiche nei nostri confronti dimostrando assoluta immaturit anche di linguaggio nella polemica politica. Adesso lo stato di profondo disagio che caratterizza la maggioranza in Comune eplosa in tutta la sua evidenza perch le denunce dellex segretario dimissionario sono durissime e confermano la precariet e lo scarso senso di democrazia che caratterizza quel movimento. LIdV, ormai una scheggia impazzita della politica italiana, punta solo allo sfascio creando anche innumerevoli difficolt alle giunte nelle quali governa insieme al PD che, vedi Livorno e non solo, vive con crescente preoccupazione, questanomala alleanza. Adesso attendiamo,a pi fermo, notizie e dichiarazioni della pasionaria chiamata a gestire, ce lo consenta, una situazione difficile. In politica, cara consigliera Lancioni, niente si pu improvvisare altrimenti si finisce con il produrre solo guai che poi finiscono per ritorcersi sulla gente come sta regolarmente avvenendo nella giunta comunale di Livorno condizionata da un rappresentante di estrazione leghista. Ed in fondo lIdV non altro che una ripetizione dellantipolitica portata avanti dai leghisti. Ci viene spontaneo, a questo punto, chiederci quando il PD si decider a divenire un partito adulto relativamente alla scelta degli alleati.

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Graziella andata in pensione

La nostra carissima amica Graziella Ribechini Pontillo Contillo, gi titolare della prestigiosa Agenzia Postale Centrale di Rosignano Solvay -(svolge funzioni di coordinamento di tutte le agenzie del Comune ) andata in pensione per raggiunti limiti di et. Sotto la sua direzione lAgenzia ha conosciuto un grande sviluppo e di questo non dubitavamo conoscendo la professionalit e la seriet di Graziella conquistando stima e considerazione sia nella cittadinanza che nei rappresentanti delle Istituzioni. Da parte della redazione de IL CENTRO e personali, gli auguri di una esaltante stagione da pensionata.

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Rosignano

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Sempre attenta e precisa non ci ha per trovato daccordo sulle ultime due interrogazioni al sindaco Franchi

Le interpellanze della veterana Maria Grazia Angeli


che, dai tempi della D.C. ha saputo acquisire, mantenere e magari aumentare. Molti dei suoi interventi ripetitivi ed di routine potevano anche essere evitati (rientrano nel personaggio che vuole sempre e comunque apparire). Dove decisamene non concordo sono state le due ultime due interrogazioni o interpellanze rivolte al Sindaco. La prima invita il Sindaco ad occuparsi seriamente delle problematiche sollevate sia in termini di difficolt veicolari e sia per lesosit vergognosa dei pedaggi che saranno imposti da SAT, laltra rivolta ancora alllo stesso Sindaco Franchi perch intervenga sulla soc.Solvay per evitare serie conseguenze a seguito dellincredibile diktat imposto dal Sindaco di Volterra sullo sfruttamento della salgemma (materia prima indispensabile per il processo Solvay). Il primo messaggio, lamica Maria Grazia, avrebbe dovuto rivolgerlo allex Ministro Matteoli (da noi denominato Ministrone) che ha responsabilit rilevanti nella scelta pazzesca di trasformare la variante aurelia in autostrada, il secondo lo deve rivolgere al Sindaco di Volterra, esponente o comunque collegato al PdL unico responsabile di un provvedimento che rischia di mandare a carte quarantotto lintera economia del comprensorio. Se avesse indirizzato suoi strali nei confronti dellex Ministrone e dellinquieto ed inesperto Sindaco di Volterra, avebbe centrato meglio i suoi, questa volta, ingiusti strali rivolti invece al Sindaco Franchi. In altri tempi, quando vi erano altri partiti, avrei potuto consigliarle di rivolgersi agli organi dirigenti del PdL ma questi non esistono!! Un caro saluto.

Maria Grazia Angeli, da una vita sui banchi comunali

Alessandro Franchi, Sindaco di Rosignano Marittimo.

(e.d.s.) - Leggo, sempre o quasi sempre, le quasi quotidiante interrogazioni o interpellenze o mozioni, variano a seconda delle condizioni climatiche, presentate da Maria Grazia Angeli, la veterena in assoluto tra i consiglieri comunali di Rosignano. Se non erro lamica Maria Grazia siede sui banchi della sala consiliare (prima quella vecchia sicuramente pi austera e pi clas-

sica) e poi su quella nuova (troppo moderna e meno coinvolgente) dal 1885: sono, credo, 27anni !!. In tutto questo lungo percorso con grande serier ed impegno si occupata di tutto e di pi mantenendo sempre una alta dirittura morale e dando rilievo alla dignit della Isituzione che ha rappresentato. Malgrado le tempeste che ha vissuto e che vive tuttora, rimasta fedele a Forza Italia prima ed al PdL ora che hanno rappresentato per lei, un grande ombrellone sotto il quale ripararsi e garantirsi la rielezione grazie al numero costante di fedeli elettori

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18 Cultura

La cultura fa crescere il PIL, ma non sempre e dovunque!


di Giangiacomo Panessa In tempi di recessione e forse di depressione sembra una boutade. Sono proprio le spese per la cultura le prime ad essere tagliate quando leconomia si contrae. Eppure le ricerche, come nel caso del rapporto City Morphosis. Politiche culturali per le citt che cambiano, IX Rapporto dellAssociazione Civita presentato al MAXXI di Roma (Museo Nazionali per le Arti del XXI secolo) dimostrano che l dove sono state svolti profondi, seri e coordinati interventi volti a valorizzare il patrimonio culturale si sono avuti tassi di crescita nettamente superiori alla media europea: il caso di Bilbao, Siviglia ed Edimburgo La ricerca effettuata dal Centro Studi G. Imperatori di tale Associazione ha individuato quattro aree di sviluppo: patrimonio culturale fisico (monumenti, musei, manufatti storico-artistici), i festivals, le mostre, il sistema dellarte contemporanea, elementi portanti dellindustria culturale che interagisce col sistema produttivo. Da ci si pu dedurre come la cultura non costituisca una palla al piede economica come purtroppo vista da molti amministratori ma un acceleratore di occasioni occupazionali e moltiplicatore di risorse indotte. Comprendere che in uneconomia postindustriale il patrimonio costituito dalla nostra immagine storicamente stratificatasi nei secoli rappresenta il pi importante aspetto di vantaggio competitivo presente sul territorio. Serve un approccio che faccia emergere una visione sinergica della cultura che veda nei monumenti, nei parchi, nel paesaggio nellenogastronomia, nei teatri, nei siti archeologici, nei teatri, biblioteche fabbriche produttive e remunerative un caso da valorizzare il turismo di motivazione: di qui anche lesigenza di ricorrere a persone competenti che abbiano dato prova di saper valorizzare il patrimonio loro affidato e rifuggire da una visione partitica e opportunistica della cultura come invece a me pare fino ad oggi prevalentemente sviluppata (tranne lodevoli eccezioni) che giustifica pertanto chi vede nelle spese per la cultura uno spreco di risorse e io dico giustamente in questi casi che sono purtroppo preponderanti.

Si divise tra Italia e Venezuela

Alla scoperta di Pietro Ceccarelli affermato scultore di Montecatini V.C.


di Letizia Villani Pietro Ceccarelli nacque a Montecatini Val di Cecina il 3 marzo 1888 ma si trasfer giovanissimo a Firenze dove and a far pratica nello studio di suo cugino: il ben pi famoso scultore Ezio Ceccarelli, di cui ho parlato in un precedente articolo. Ezio Ceccarelli, verificate le attitudini artistiche del cugino, lo fece trasferire a Firenze appena dodicenne per lavorare come garzone in una bottega di alabastro. Pietro riscosse i suoi primi consensi nel 1905, vincendo un premio ad un concorso indetto dalla Johnson di Milano, ditta specializzata nella medaglistica; ma la sua prima vera opera darte fu la la tomba del padre Alfredo, morto nel 1910. Eretta nel cimitero di Trespiano a Firenze la tomba si compone di un busto collocato su una base picchettata e mossa, attraversata da una lunga foglia palmacea: il busto caratterizzato da pochi tratti, essenziale, ma psicologicamente azzeccatissimo, riassume perfettamente quel gusto fiorentino che tentava di unire lo stile neorinascimentale a forme molto pi sinuose . Altra opera cimiteriale di Pietro Ceccarelli il Monumento ai coniugi Manetti eretto attorno al 1913 alle Porte Sante di Firenze: la tomba propone i medaglioni bronzei con limmagine dei coniugi che sono come adagiati su una base rettangolare in marmo arricchita da ornati floreali. Nel limpianto scultoreo domina il movimento e un accentuato senso pittorico nel realizzare una sorta di effetto fumo e nel gusto per la polliciata. Nel 1913 Pietro Ceccarelli espose insieme al cugino Ezio alla Mostra Internazionale allestita presso la Societ delle Belle Arti di Firenze ma non viene granch notato dalla critica Lanno seguente diventer padre di Pietro Alfredo e questa circostanza gli far produrre una serie di sculture a tematica infantile e proprio una di queste sculture insieme ad un busto che ritraeva Federico Mori avranno finalmente il successo e i riconoscimenti sperati. Da questo momento inizi un periodo molto proficuo per Pietro Ceccarelli: partecip ad alcuni concorsi per monumenti

pubblici dedicati ai caduti della Grande Guerra: vinse quello per il Circolo Ricreativo lAmicizia a Firenze nel 1923 e tre anni dopo per i Caduti di S. Giovanni Valdarno, inoltre si classific tra i primi per quello del Duca dAosta a Torino, realizz molte targhe funebri e il busto di Spartaco Lavagnini al cimitero di Trespiano. Nel 1929 emigr in Venezuela affermandosi prima con mostre personali e poi divenne lo scultore preferito dal presidente venezuelano Juan Vicente Gomez cos da accattivarsi in breve tempo la simpatia del governo di quel Paese e da ottenere importanti incarichi di lavoro in alcune citt venezuelane; Alla morte del presidente Gomez, Pietro Ceccarelli venne chiamato a realizzare la sua maschera funebre che fu tenuta in Italia per alcuni anni e poi ceduta ad uno dei figli del dittatore. Pietro Ceccarelli mor nel 1945 a solo 58 anni nel pieno della sua attivit artistica stroncato forse dal dolore per la morte di uno dei suoi quattro figli.

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Cultura

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Un grande personaggio e regista di cui il cinema doggi avrebbe ancora gran bisogno

Rossellini e il cinema cattolico


di Matteo Pieracci

Si pu parlare in Italia, e pi in generale nel mondo cinematografico di cinema cattolico? Nonostante non sia un vero e proprio genere o filone cinematografico a differenza del Neorealismo o della Nouvelle Vague, ci sono stati molti studi, discussioni e anche scritti in merito alle pellicole divenute simboliche per i cattolici. Uno dei padri del cinema cattolico, fu sicuramente quel Roberto Rossellini (nella foto a fianco), che ebbe il merito di far conoscere la vera faccia (pulita..) dellItalia oltre i confini nazionali. Considerato uno dei pionieri della corrente neorealista, raccont il nostro paese, omaggiandolo attraverso la rappresentazione di vite quotidiane e di gente semplice, con il coraggio di chi mostrando immagini crude ma dense di emozioni ci fa ricordare costantemente che il cinema sia verit che memoria (resta negli annali cinematografici, la Magnani fucilata dai nazisti in Roma citt aperta). C chi dice che senza i film neorealisti di Rossellini limmagine dellItalia alleste-

ro sarebbe risultata pi sporca, pi compromessa di come gi era. Forse questa sar la tipica esagerazione ma sicuramente in quegli anni gli uomini pronti a ricostruire un Paese cerano eccome: chi con lo spirito del vero politico (De Gasperi), chi dietro ad una macchina da presa (Rossellini). Lalleanza tra Rossellini e una certa avanguardia cattolica, rappresentata dal critico cinematografico Gian Luigi Rondi e da padre Morlion, non era solo dovuta ad interessi di produzione cinematografica, ma anche soprattutto ad un interesse specifico e personale di fare cinema. Pellicole come Europa 51, Stromboli e Francesco giullare di Dio, seppur in maniera differente, veicolano un messaggio di cristianit. Dalla ricerca delle fede e di una risposta di Dio che la Bergman cerca (e trova!) in Stromboli, il messaggio religioso forte anche nellaffresco storico di Francesco giullare di Dio e perfino in Europa 51, opera questultima che fotografa in maniera verosimile gli anni caldi della contrapposi-

zione ideologica Dc-Pci. Al cinema dei giorni nostri non mancano n attrezzature n strumenti di lavoro, ma sicuramente avrebbe bisogno di idee e di uomini come Roberto Rossellini.

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Nando Dalla Chiesa a Livorno


LAssociazione Alberto Bonciani Scarronzoni Azzurri dItalia, la Fondazione la Caprillina e la sezione di Livorno della FIDAPA, in occasione delle celebrazioni per la Giornata della Memoria delle vittime di mafia, hanno invitato il prof. Nando Dalla Chiesa a tenere una lezione su Educare alla legalit. Lesaustivo incontro si tenuto al Museo di Storia Naturale alla presenza delle Autorit civili e militari, di studenti di tutti gli istituti cittadini con il loro professori, dei rappresentanti della stampa e di un gran numero di estimatori. Lattrice Beatrice Luzzi ha recitato con trasporto e commozione, un lungo monologo dello stesso Dalla Chiesa, del titolo Poliziotta per amore che illustra i pi cruenti omicidi avvenuti in Sicilia per opera della mafia e la sofferenza e i sacrifici e, soprattutto la pericolosit dei poliziotti onesti. Nel pomeriggio, alla libreria Gaia scienza, Nando Dalla Chiesa intervistato dalla giornalista M. Antonietta Schiavina ha Il Prof. Nando Della Chiesa a colloqui con Margherita presentato il suo ultimo libro La convergenza. Laura Conforti Benvenuti Mazzelli, presidente della Fidapa Livorno.

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Cultura

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Presentato di recente nella Chiesa degli Armeni con illustri ospiti

Una storia templare nel libro di Mauro Cascinelli


di Silvia Menicagli

Recentemente comparsa una serie di romanzi storici che fanno riferimento allesoterismo del medioevo, agli ordini dei cavalieri templari, al Priorato di Sion, dei Rosa Croce, e ad altre congregazioni segrete che sono scrigno di misteri irrivelabili o svelabili solo attraverso un percorso iniziatico destinato a pochi illuminati. E il caso del Codice da Vinci di Dan Brown o deLUltimo Catone di Matilde Asensi , fino a Il Labirinto della Rosa di Titania Hardie ed il recente LEretico del nostro concittadino Carlo Marsigli. Per ognuno di essi presente un mentore che con il suo lavoro artistico o filosofico o poetico fa da tessuto al percorso di rivelazione di un significato nascosto custodito da Ordini segreti. Anche il libro di Mauro Cascinelli, LUltimo uomo di Dio, per i tipi della Editrice Il Quadrifoglio di Livorno, ha per filo narrante la storia templare degli ultimi momenti prima del disfacimento ed annientamento dellintero Ordine.

Presentato sabato 25 febbraio nella suggestiva cornice della Chiesa degli Armeni, con la presenza di numerosi ospiti: a partire dal professor Giangiacomo Panessa, con la presenza del professor Cara, della rappresentanza dellOrdine templare O.S.M.T.H. dei figuranti del corteo storico La Livornina ai cavalieri in armatura medievale della Vergine di Ferro. Lincontro, organizzato dalla Associazione guide storiche di Livorno, si svolto in una atmosfera carica di curiosit e attenzione. Ma perch questo mondo di cavalieri senza paura e senza macchia ha affascinato nei secoli? Chi erano i cavalieri? Perch questo mito? Scriveva Ludovico Ariosto allinizio del proemio dellOrlando furioso: Le donne, i cavallier, larme, gli amori, le cortesie, laudaci imprese io canto.Attorno a questo mondo romantico ed eroico si creata una letteratura di genere, a partire dallalto medioevo con la letteratura francese in lingua doil, della canzone di gesta del ciclo arturiano e quindi le leggendarie avventure di Re Art e della tavola rotonda, di Lancillotto, di Parsifal ed il Sacro Graal, di Tristano, o come le gesta cavalleresche raccontate appunto dallAriosto, dal Tasso o da Cervantes. Il cavaliere era un individuo investito di particolare dignit perch poteva permettersi le spese per il sostentamento di un cavallo e dellarmatura, era il figlio secondogenito di famiglie nobili e quindi potente e ricco. Il fatto di avere un cavallo lo rendeva pi veloce di un appiedato, pi alto per osservare le cose, aveva una maggiore stabilit in battaglia e capacit di sovrastare un avversario a piedi. Trasformare cos un privilegiato in una figura superiore era ovvio accadesse, in pi illuminato dai principi

del cristianesimo, il cavaliere diventava un una persona di alti sentimenti di giustizia e donore pronto a dare la vita per una giusta causa. E questo il motivo che ne ha fatto un personaggio amato dalla letteratura per eccellenza. I cavalieri e gli ordini cavallereschi tardo medievali creati dai sovrani dopo la fine delle crociate, romanticizzati dalla letteratura, si rifanno alla memoria dei cavalieri templari. Ma la cavalleria nata durante il medioevo soprattutto in occasione delle Crociate. Raimondo Lullo vissuto tra 1200 e 1300, filosofo, scrittore, teologo, logico, mistico e missionario spagnolo nel suo Libro della Cavalleria scrive: Ci fu un tempo in cui scomparvero dal mondo la lealt, la solidariet, la verit e la giustizia. Tutto il popolo fu diviso per migliaia, e tra ogni mille ne fu scelto uno che si distinguesse dagli altri per lealt, saggezza e forza. A questi uomini fu dato il nome di Cavalieri!.

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22 11 Cultura
MONTECATINI VAL DI CECINA: Prese il nome dal terreno dove fu edificato

Ero carcerato e siete venuti a trovarmi: dieci anni del Premio Casalini
di Luca Lischi

I dieci anni del Premio Casalini sono stati celebrati a novembre a Sollicciano. Il Premio, ogni anno, gira lItalia per portare allinterno delle carceri un po di cultura e un po di speranza. Nato a Porto Azzurro per ricordare un nobile professore, Emanuele Casalini, che si spese molto per la causa dei detenuti, in particolare affinch potessero, attraverso lUniversit delle Tre Et-Unitre, avere rapporti pi umani e superare meglio la solitudine che porta molti reclusi ad essere esclusi da percorsi rieducativi. La cerimonia di premiazione si tenuta nelledificio Il Giardino degli incontri, progettato dal noto architetto Giovanni Michelucci, con lo scopo di portare la citt nel carcere. Questa volta il carcere ha accolto le rappresentanze Istituzionali con il capo del Dipartimento dellAmministrazione Penitenziaria, Franco Ionta, il provveditore dellAmministrazione Penitenziaria della Toscana, Maria Pia Giuffridda, lassessore della Regione Toscana, Salvatore Allocca , lassessore Rosa Maria Di Giorgi del Comune di Firenze, lassessore Monica Mannucci della Provincia di Livorno, il Sindaco Gianni Anselmi del Comune di Piombino e tante altre autorit del mondo carcerario, del mon-

do del volontariato e scolastico. Molti gli studenti che hanno partecipato alla cerimonia, tra questi un nutrito gruppo venuto da Piombino accompagnati dal dirigente scolastico Gabriella Raimo e dai professori Fabio Canessa e Luciano Novelli. I dieci anni del Casalini sono stati ricordati dal Presidente di Giuria Ernesto Ferrero e da Lucia Casalini, anima e cuore pulsante di un Premio che stato riconosciuto per il suo valore culturale e sociale. Il dott. Ionta ha apprezzato e ringraziato per il prezioso lavoro svolto dal Casalini riconoscendone la validit e limportante contributo per favorire la rieducazione. Ha inoltre rilevato la grande capacit comunicativa delle copertine delle raccolte di opere del premio laltra libert. Questanno caratterizzato dalle spore di un fiore che si diffondono nel cielo azzurro; ledizione 2010 aveva riprodotto invece un faro che funge da guida nei mari. Un premio letterario nazionale, nato nella provincia di Livorno, che ha avuto in questi dieci anni tra i suoi testimoni Veronica Pivetti, Margaret Mazzantini, Franca Leosini, Margherita Oggero, Andrea Pancani e Alberto Ablondi. E questanno il professor Zeffiro Ciuffolotti, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema dellabolizione della pena di morte in Toscana. Il premio rappresenta una piccola goccia, ma come sottolineava madre Teresa di

Calcutta: gutta cavat lapidem. Ero carcerato e siete venuti a trovarmi. Sono le gocce che scavano le pietre. Bastano piccoli gesti di solidariet per abbattere i muri di tanta solitudine. E questo premio, senza clamori, attraverso la scrittura, si adopera per offrire un piccolo contributo per lattuazione dei nostri principi costituzionali. Lo fa con orgoglio e con una giuria competente e qualificata. Lo fa come delle spore casualmente portate,dai venti favorevoli dellamicizia, in luoghi che infondono germogli di speranza. Il 24 marzo alle ore 11 a Montenero, presso il Santuario Mariano dei Padri Vallombrosani, Sua Eccellenza Monsignor Simone Giusti celebrer una Santa Messa nelloccasione di San Disma, Patrono dei detenuti. Al termine della quale sar distribuito il volume Laltra libert, pubblicato dalla provincia di Livorno, per la X edizione del Premio Emanuele Casalini.

Servizi s.r.l.
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Appuntamenti
Il 17 marzo alle ore 10 presso il porticato del Palazzo della Provincia di Livorno si concluderanno, alla presenza delle Autorit cittadine, le celebrazioni ufficiali per il 150 anniversario dellUnit dItalia. Come auspicato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sar lasciato un segno permanente delle celebrazioni attraverso il ripristino di due lapidi commemorative dei Livornesi morti per lIndipendenza dItalia, che originariamente erano presenti nella facciata principale di Palazzo Granducale, che fu distrutto dai massicci bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.

Attualit FIDAPA - Hanna Kugler weiss ha raccontato la deportazione

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Il giorno della memoria


di Laura Conforti Benvenuti La Fidapa livornese in collaborazione con lIstoreco, la Provincia e il Comune di Livorno, ha organizzato un incontro nellambito delle iniziative per la Giornata della Memoria 2012 per non dimenticare gli orrori di alcuni periodi storici dal titolo Riprendersi la vita. E stata invitata a raccontare la sua tragica esperienza la signora Hanna Kugler Weiss, deportata nei campi di sterminio. Ha aperto i lavori Giorgio Kutuf, presidente della Provincia, sono intervenute Margherita Mazzelli, presidente Fidapa, Laura Bandini e Catia Sonetti rispettivamente presidente e direttrice Istoreco. Il racconto di Hanna Weiss, oltre che commovente, stato di particolare pregio in quanto, per ragioni anagrafiche ormai sempre pi raro assistere a testimonianze cos coinvolgenti da parte di chi questo dramma lha vissuto in prima persona. Hanna nata a Fiume nel 1928 ed era la terza di quattro figli. Allet di dieci anni a seguito delle leggi razziali ha perso la cittadinanza. Diventata apolide stata espulsa dalla scuola. Con laiuto degli insegnanti ebrei che non lavoravano pi ha potuto frequentare una scuola privata. Il primo giorno della dichiarazione di guerra tutti i maggiori di diciotto anni furono arrestati, fortunatamente suo padre si trovava nella parte italiana. Nel 43 Fiume viene annessa al 3 Reich, allora decidono di lasciare la Jugoslavia: il padre dallItalia organizz la fuga dei familiari ma furono Hanna Kugler Weiss catturati e inSopravvissuta alla Shoah viati ad Auautrice del libro Racconta! schwitz. Assai toccante la descrizione del viaggio nei carri, precisa, molto particolareggiata, addirittura scioccante. Esseri umani privati di ogni pudore, di un minimo di dignit, ammassati gli uni agli altri, e con un secchio in un angolo. Quando hanno capito a cosa serviva il secchiomi pi giovani sono andati in quella zona con una specie di coperta per dare un minimo di intimit alle persone. Cos sette giorni e sette notti. Allarrivo al campo di concentramento vennero separati gli uomini dalle donne, Hanna e una sorella sopravvissero mentre la madre, i nonni e unaltra sorella furono uccisi subito. Durante tutto il periodo di detenzione non rammentava la selezione, n i cadaveri, non riusciva a elaborare il lutto. Ha pianto i suoi cari quando stata liberata. Ci sono voluti anni per tirare fuori tutti i ricordi e ogni volta cercava il suo io. Un aiuto lha avuto quando ha rivisto quei luoghi. Al ritorno in Italia si diplomata infermiera e nel 49 partita per Israele dove si sposata e ha avuto tre figli. Ma laggi per molto tempo le donne non hanno potuto raccontare quello che era loro successo, nessuno voleva sapere. Anche in questa occasione le donne che si erano salvate venivano guardate in modo diverso dagli uomini Che cos hai fatto? , Ti sei prostituita?. Parlare era difficile. Per a nessun uomo stato chiesto che cosa ha fatto per salvarsi! Al termine dellincontro Margherita Mazzelli ha donato ai relatori una gardenia, simbolo di sincerit e una pergamena recante parole di amicizia e versi di Baudelaire.

I restanti appuntamenti di Marzo


Giovedi 8 e venerdi 9 marzo, ore 21 (Prosa) Fondazione Corriere della Sera, Spoleto54 Festival dei 2Mondi e Compagnia Mauri Sturno presentano

Mi chiedete di parlare
di Oriana Fallaci con Monica Guerritore - testo Monica Guerritore Domenica 11 marzo, ore 21 (Prosa fuori abb.) Giuseppe Giacobazzi presenta Apocalypse Sabato 17 marzo(Danza) Spoleto Ballett presenta

Il valore di una vita


Racconto danzato di Alberto Testa Giovedi 15 marzo, ore 21 (Concerti) Barbara Hanningan direttore e soprano

Orchestra della Toscana


musiche di G.Rossini, W.A. Mozart, G.Ligeti Giovedi 22 e venerdi 23 marzo, ore 21 (Prosa) Chi e di scena srl presenta

Lastice al veleno
una commedia scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme Sabato 31 marzo, ore 21 (Volare Musica dAutore fuori abb.)

Paolo Conte
Nelson

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