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27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB LIVORNO Anno XII - n 120 Marzo 2012
LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
Il podest forestiero
E se nascesse una terza Repubblica contro i Partiti ? Lipotesi affacciata da Ilvo Diamanti che, in verit, in un suo recente brillante saggio, consigli di non affidarsi troppo alle ipotesi degli analisti. Qualche settimana prima, Ernesto Galli della Loggia scriveva che quando lItalia si trovata con lacqua alla gola si dovuto ricorrere non ai partiti, ma ad altri. E i partiti sono stati messi da parte. Viene alla mente il podest forestiero, chiamato a reggere nel Medio Evo i Comuni italiani, quando il fortissimo conflitto tra le famiglie ne rendeva impossibile il governo. Questa lettura del podest forestiero non la mia. Perch il Presidente del Consiglio un senatore della Repubblica. Perch c la garanzia del Presidente della Repubblica. Perch i partiti (o quello che resta di loro) dispongono dei gruppi parlamentari. I ministri appartengono al ceto alto del Paese: funzionari della pubblica amministrazione, diplomatici, militari, accademici, manager pubblici e privati e via continuando. Persone che appartengono alla struttura del potere esecutivo o che ne hanno ispirate le decisioni, anche in passato. In un suo secondo articolo, Ernesto Galli della Loggia contestava ai Partiti di avere trasformato in partitocrazia la loro esperienza democratica. La contestazione fondata. Per molti anni let della prima repubblica coincise con la guerra fredda. E la precedente guerra calda era stata combattuta e vissuta in Italia in modo diverso al Sud, al Centro, al Nord. La guerra fredda rese tutto ideologico. Basterebbe andare a rileggere la massa di allucinate sciocchezze che allora furono scritte e sulle quali si costruirono anche le carriere. I Partiti sondarono nelle istituzioni, chi per conquistarle, chi per
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Il governatore rosso
Ha suscitato sorpresa ed anche disappunto lintervista rilasciata dal governatore della Toscana Enrico Rossi - al quotidiano Il Foglio: anche lo scrivente, suo vecchio estimatore, stato colto di sorpresa al punto da dedicargli leditoriale di questo numero. In quella sede e cio su di un giornale vicino alla destra e particolarmente legato al Cavaliere, il nostro Presidente ha avuto lardire e lardore di paragonare lattuale Presidente del Consiglio Mario Monti - addirittura al suo predecessore sotto mentite spoglie ha voluto precisare Questa inattesa dichiarazione di Enrico Rossi ha prodotto qua e l, costernazione, aspri dissensi, contrasti e, in qualche caso anche approvazione nel variegato e sempre pi complesso mondo del Partito Democratico. Qualcuno si chieder perch abbiamo voluto riservare al governatore della Toscana leditoriale di questo mese. Perch, lo confessiamo apertamente, ci siamo sentiti traditinon
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Luned 2 Aprile, h. 17
presso la sede del Circolo Il Centro Via Trieste 7 - Livorno
Assemblea Ordinaria
Sabato 17 Marzo h. 17
presso Libreria Belforte Via della Madonna - Livorno
h. 18.30
incontro con
Roberto Nardi
Presidente Camera di Commercio
Politica
pulsiva che ha caratterizzato, in positivo, i primi tre anni della sua gestione alla guida della Toscana. Di proposito abbiamo citato la storica dichiarazione rilasciata da Enrico Berlinguer allindomani dellesplosione della crisi dellUnione Sovietica che coincise con il processo di liberalizzazione del PCI dalla linea dogmatica imposta dallormai decadente impero sovietico. Proprio nella sua discussa intervista il nostro governatore ha detto di rifarsi, nei suoi comportamenti,ancora oggi agli insegnamenti di Enrico Berlinguer, per la verit, piuttosto datati. Affermazioni che hanno suscitato, allinterno del PD, un pandemonio di proteste, di prese di distanza ed anche ironici commenti. Lirrituale riferimento a Berlinguer anzich al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il grande architetto delloperazione che ha portato Mario Monti alla Presidenza del Consiglio, stata considerata da molti influenti esponenti del PD quasi una delegittimazione del ruolo che il Presidente della Repubblica ha avuto nelloperazione Monti in una situazione drammatica per il paese. Limprovvida dichiarazione stata considerata quasi una specie di lesa maest da molti autorevoli dirigenti del PD toscano a cominciare dalla Rosy Bindi, dal nostro antico amico Enrico Letta, ma anche dal segretario regionale Andrea Manciulli, dallon. Ermete Realacci, da Giorgio Kutuf, presidente della provincia di Livorno, dai consiglieri regionali Paolo Tognocchi e Matteo Tortolini e tantissimi altri che hanno ritenuto opportuno prendere le distanze dallintervista rilasciata dal presidente Rossi a Il Foglio. Le reazioni del governatore rosso assente dalla Toscana perch impegnato ad Hanoi (ex Vietnam del Nord) per esigenze rigidamente istituzionali, sono state di sorpresa e rammarico: forse non si aspettava una reazione cos negativa. Tutta questa querelle sullepisodio suona come una conferma del clima difficile che sta attraversando, da tempo, il Partito Democratico ancora incerto su quale versante orientare le sue preferenze: quella suicida della fotografia di Vasto con Bersani, Di Pietro e Vendola su cui sembra orientato Enrico Rossi o quella di apertura verso componenti moderate come il Terzo Polo auspicata, per esempio, da Enrico Letta. Certamente da qui ai prossimi mesi ne vedremo delle belle.Intanto vogliamo augurarci che il presidente Rossi concorra, autorevolmente e speditamente ad accellerare la riforma elettorale in modo da riconsegnare al popolo toscano il diritto di scelta nelle elezioni dei propri rappresentanti insieme ad una drastica riduzione dei consiglieri regionali.
Il governatore rosso
tanto dalla discutibile affermazione rilasciata al Foglio quanto per il venire meno da parte di Enrico Rossi di quello che era sempre stato il suo abituale clich mentale : un innato senso di realismo unito ad una spiccata capacit dimostrata negli anni ottanta allorch guidava come Sindaco limportante comune di Pontedera. Un elevato livello di managerialit confermato durante la complessa e difficile gestione della sanit toscana nella scorsa legislatura: qualit che sembra si stiano assottigliando alla guida del governo regionale. Qualcuno, autorevole, ci ha voluto suggerire che, probabilmente, le sue capacit si siano consunte, in gran parte, proprio dopo quella infernale esperienza vissuta in quella difficile esperienza. In effetti sembra esaurita la spinta proPeriodico mensile del Circolo Culturale
Il podest forestiero
difenderle, chi per approfittarne. E bisogna considerare la realt sociale di allora. Il collateralismo cattolico nei confronti della DC, il municipalismo socialista, loltranzismo sindacale, la sorda competizione nella sinistra, la debolezza della tradizione liberale della destra. Tutto questo aliment il processo patologico di frammentazione lobbistico-corporativa. Il Paese, per, tenne. La sconfitta del terrorismo ne la prova. Poi venne, male, la seconda repubblica. Secondo Gustavo Zagrebelsky c il rischio che, quando tutto questo sar finito, ci si ritrovi nel vuoto di rappresentanza. Secondo Sergio Romano nelle democrazie occidentali ci saranno domani molti pi tecnici al potere di quanti ce ne siano oggi. Ne consegue che bisogna inventare nuove democrazie capaci di conciliare il potere dei tecnici con la volont degli elettori e la funzione dei parlamenti. Insidie: il populismo e il democraticismo. Pericolo: dopo il podest forestiero, la signoria o lologarchia degli ottimati.
Il Centro on line
Ricordiamo ai nostri lettori che possibile visionare online o scaricare il nostro periodico visitando il sito internet del circolo:
www.circoloilcentro-livorno.it
Politica Attualit
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Politica
Monti sta diventando lUomo della Provvidenza, ben oltre le sue stesse intenzioni
Con un tocco di autoironia, di quella anglosassone che sconfina nella perfidia, il presidente del Consiglio Mario Monti esclude di puntare ad un secondo mandato dopo le elezioni, sempre pi vicine, del 2013. Perch, spiega, se io e il mio governo facciamo bene, difficile che ci candidino di nuovo. Giustissimo: era stato chiamato per un sabbatico di lacrime e sangue (manutenzione straordinaria, lha chiamata lui) breve quanto intenso. Intenso, ma breve. Poi avrebbe passato la mano come Cincinnato e si sarebbe ritirato in Europa o, pi probabile, a fare il senatore a vita, che sempre una bella soluzione. Invece no: da quando a Palazzo Chigi si moltiplicano le richieste di ringraziarlo estendendogli almeno per altri cinque anni il mandato. Richiesta partita da Pier Ferdinando Casini, leader del Terzo Polo, fatta propria da Silvio Berlusconi e da una parte forse non maggioritaria, sicuramente cospicua, del Pd. Altro che Cincinnato, Monti rischia di divenire quel noto uomo pubblico romano che, alla fine, ottenne dal Senato la dittatura decennale. Mica per distruggere la libert di Roma, sia chiaro, solo per ristabilire lo stato di diritto e ridare forza ad una Res Publica stremata dalle fazioni (in latino suonava cos: legibus faciundis ac rei publicae costituendae, o almeno cos ci pare). Bene, Monti sta diventando lUomo della
Provvidenza, ben oltre le sue stesse intenzioni. Anche perch Giorgio Napolitano, che ha dato il via alloperazione che ha portato alla costituzione dellesecutivo, si totalmente schiacciato sulla sua linea politica ed economica. Il parallelo con Scalfaro ed il governo Dini, da questo punto di vista, non calza. Scalfaro infatti estromise Berlusconi da Palazzo Chigi e gli fece scegliere il nome del successore, ma poi si guard bene dal sposarne le scelte, mantenendosi allinterno del suo ruolo. Napolitano pare invece sentire la necessit, su quasi ogni singolo provvedimento, di intervenire ed avallare, spiegare e dimostrare. Magari esagerando, qualche
volta. La cosa non fa bene n a lui, n a Monti. Il quale Monti, dicevamo, promette e ribadisce che far come Cincinnato, e gli crediamo. Ma ci preoccupa una classe politica che, abituata a far politica a suon di mode ed annunci, sa solo in questi mesi appoggiare il Presidente del Consiglio, senza riuscire a tirar fuori unidea per il dopo. E quindi si trova costretta ad implorare che dopo il dopo ci sia ancora il presente. Cos non pu funzionare. La politica che rinuncia al suo ruolo ammazza se stessa, e alla fine anche la democrazia. I tecnici, per loro stessa natura, non sono in grado di progettare, vedere lontano, avere una visione. Possono fare eccellentemente la manutenzione straordinaria, s, ma nientaltro. Monti sembra essere lunico ad averlo capito. Se non lo capiscono i politici, il guaio grosso. Anche perch nessuno ci pu rassicurare che lattuale cura da cavallo abbia benefici effetti tra un anno o poco pi. Quanto al romano chiamato ad aggiustare la Repubblica, si chiamava Cornelio Silla. Rimise le cose a posto e, soddisfatto del suo lavoro, si ritir a vita privata. Tempo due anni e la Repubblica era di nuovo in profonda crisi. Non ne sarebbe mai pi uscita.
Politica
Sostiene la Bindi, replicando alla Binetti, che non bisogna avere nostalgia della DC, meglio, dunque, dimenticarla. Un professore dellUniversit Federico II di Napoli, Maurizio Griffo (non Grillo), ha scritto un libro che ha come titolo proprio lesortazione bindiana: Dimenticare la DC . La presidente del neonato PD vi troverebbe un bel po di impensati argomenti per la sua battaglia antinostalgica e anche un breviario di pronto intervento per loperazione oblio che lardimentoso Griffo ritiene indispensabile. In realt, n la Bindi, n il Griffo considerano che la DC non c pi, ed stata anche dimenticata, e meglio farebbero a guardare il non esaltante quadro politico attuale. Allegregio professore partenopeo non piaceva la costituzione materiale dorotea e sogna, chiudendo linfinita transizione italiana, di stabilizzare finalmente, la democrazia dellalternanza. Anche alla Bindi piace lalternanza. Ora, in base al principio di non contraddizione, poich, allo stato, lalternanza tra lesercito berlusconiano, con il complemento della Lega, e il PD con il concerto dipietrista, la conclusione dovrebbe essere che questo assetto migliore della DC e che tutto funzioni meglio anche perch adesso c la protezione civile! Se, invece, le cose non stanno cos e ancora non piacciono, allora, forse, sarebbe pi sensato porsi la domanda se davvero la rimozione della DC a risolvere i problemi di un nuovo, decente assetto politico o se, invece, non bisogna ricollocarla al centro della riflessione storica e politica. Mentre si invoca la fine della nostalgia democristiana affiorano altre nostalgie, come inevitabile nel vuoto esistente. Della DC meglio non parlarne e spazio va dato a chi non lamava che diventa, cos, storicamente pi rilevante del partito che ha ricostruito guidato e sviluppato lItalia. Si assiste oggi a singolari revival. Si ri-
Rosy Bindi
Paola Binetti
valuta, ed giusto, lazionismo, e la bella lettera di Beniamino Placido alla figlia commuove i nostri columnist, forse anche per la sua insofferenza verso la DC. Si riconsidera meglio lopera politica di Craxi, ma si ignora il ruolo della DC e se ne altera la comprensione, sostenendo, appunto, che laccordo con lo scudo crociato fu lerrore principale craxiano. Si potrebbe continuare, elencando frasi di disprezzo verso lesperienza democristiana di alcuni mediocrissimi esponenti politici, ma qui siamo alle scempiaggini ed meglio sorvolare. Ma, oggi, alla dimenticanza verso la DC si aggiunge anche lironia della storia, e cos avviene che i suoi leader, per dovere dufficio, vengono comme-
morati dagli antichi avversari. Sarebbe positivo se aprissero dibattiti e nuove prospettive di ricerca, ma tutto si conclude nel rito. Ricorrono gli anniversari di Zaccagnini e di Rumor, tace la stampa, tace la televisione. Non , dunque gi dimenticata la DC ? Ma le dimenticanze creano vuoti che vengono colmati male e creano danni storici e politici, perch non c discernimento, n analisi degli eventi e delle soluzioni adottate, studio dei rimedi e dei metodi, in definitiva, per quanto ci riguarda, consapevolezza autentica delle ragioni di una crisi politica come quella apertasi a met degli anni 90. Lesito della dimenticanza davanti a noi e non entusiasma neppure, credo, la Bindi e il Griffo.
Politica
Dopo le rivolte del 2011, nel mondo arabo persistono profonde criticit dalla lontana risoluzione
Quindici mesi fa, Mohamed Bouazizi, venditore tunisino, si immol tra le fiamme dopo il sequestro della propria merce: dal gesto prese avvio lampia sommatoria di fenomeni definita Primavera araba. In un anno, la macroregione tra il Marocco e lIran, fino alla Somalia, ha subito modificazioni profonde, talvolta in modo traumatico: Gheddafi stato ucciso, Ben Ali, Mubarak e Saleh sono stati costretti ad abbandonare il potere, il trono secolare degli al-Khalifa in Bahrein ha vacillato, in Siria tuttora si combatte. Le dinamiche sono ancora in corso di sviluppo, ma gi si propone il dubbio che quanto accada nel mondo arabo non sia una rivoluzione completa, bens un avvicendamento ai vertici di comando nel quale la discontinuit con i governi precedenti non caratteristica essenziale. Nonostante i buoni propositi dei protagonisti della Primavera araba da molti assimilata ai moti liberali ottocenteschi, piuttosto che al crollo del muro di Berlino spesso il potere non pas-
sato a elementi nuovi, ma rimasto nelle stesse mani, come nei casi della giunta militare in Egitto, composta per lo pi da uomini di Mubarak, e del governo transitorio libico, costituito da ex ministri di Gheddafi. Dal punto di vista dellinformazione, la sponda settentrionale del Mediterraneo ha preferito ricercare (talvolta forzatamente) le analogie tra i princpi ispiratori delle rivolte e i valori democrati-
ci occidentali, al costo, per, di tralasciare importanti fatti di cronaca, come lentit dei contrattacchi dei lealisti in Libia. Allo stesso modo, si posto in secondo piano il ruolo dei movimenti islamisti e la loro pervasivit tra le masse stremate, limitando i riferimenti alla reintroduzione della legge shariatica in alcune regioni e liquidando superficialmente la vittoria della Fratellanza musulmana in Egitto. innegabile che il 2011 sia stato linizio di vasti mutamenti in situazioni eterogenee: anche solo la caduta di capi che parevano invincibili sotto limpeto delle piazze di per s un evento epocale. A dominare adesso la speranza che le criticit sorte non divengano croniche, compromettendo i princpi davvero emancipatori dei moltissimi, soprattutto giovani, desiderosi di cambiamento. Tuttavia, per far s che la Primavera non divenga un Autunno arabo fondamentale che anche lOccidente si liberi da reticenza e spirito giustificatorio, ossia che siano abbandonati atteggiamenti di memoria coloniale funzionali pi a ottiche ideologizzate di breve periodo, che alla comprensione di complessi fenomeni sociali di carattere internazionale.
Attualit
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Attualit
APPROVIGIONAMENTO ENERGETICO
Ce lo possiamo permettere?
di Massimo Cappelli sentato dai rigassificatori, strutture che ricevono via mare il gas da ogni parte del mondo. In Italia ne sono in esercizio solo due,uno a Rovigo e uno a La Spezia, altri sono stati approvati e sono in fase di realizzazione. Il pi avanzato nei lavori quello di Livorno al quale dovrebbero aggiungersi nel tempo Gioia Tauro in Calabria, Porto Empedocle e Priolo Gargallo in Sicilia, Zaule a Trieste e Brindisi. Esistono poi altri progetti in fasi meno avanzate a Rosignano,Taranto e Monfalcone. Come vediamo un numero rilevante, dei quali almeno quattro o cinque necessari, che non tiene conto di altre strutture analoghe gi realizzate e operative in Europa (ad esempio la Spagna ne ha cinque che gi immettono gas in rete) e soprattutto delle leggi della concorrenza. Infatti se le forniture di gas via gasdotto sono obbligatoriamente limitate ai mercati di consumo dei Paesi attraversati dal gasdotto stesso, le navi che trasportano GNL (Gas Naturale Liquefatto) sono attratte dai mercati pi remunerativi e tra questi il mercato asiatico, dove possono ottenere prezzi pi vantaggiosi rispetto allEuropa. Ecco allora che con uno scenario molto complesso quale quello delineato la ricerca di risorse autonome, se esistenti, non pu essere trascurata. Un titolo ad effetto dello speciale Energia de Il Sole 24 Ore del 21 Febbraio scorso denunciava Nel sottosuolo (italiano)un tesoro dimenticato ed ancora almeno
Forse ce lo siamo gi dimenticati ma meno di un mese fa la neve e il freddo mettevano in ginocchio lEuropa e lItalia tanto che il Ministero per lo sviluppo economico autorizzava il riavvio delle centrali ad olio combustibile. Si dir che stata una situazione eccezionale, come in effetti stata, ma lesigenza dellapprovvigionamento energetico rimane centrale per lo sviluppo del mondo e per il nostro Paese. Per fronteggiare questa emergenza tutti i Paesi,in particolare quelli industrializzati ed in via di sviluppo,hanno avviato ricerche in campi non convenzionali come quello della estrazione del gas da scisti argillosi (shale gas) ed hanno ripreso con vigore le ricerche di idrocarburi nelle profondit marine. La situazione dellEuropa registra invece un calo della produzione interna di gas ed una crescita delle importazioni che ormai pari al 70% del suo fabbisogno e raggiunge il 90% (!!!) per lItalia. I principali fornitori sono la Russia e lAlgeria, mentre altro gas proviene dalla Libia tramite il gasdotto greenstream e in un futuro non lontano un altro gasdotto il southstreamporter nella rete italiana e quindi in Europa altro gas proveniente anche questo dalla Russia via Turchia . A questi rifornimenti, da aree a sensibile rischio geopolitico,si somma il flusso di gas che proviene dal nord Europa (Transitgas e Tgl) che approvvigiona le aree pi industrializzate del nostro continente. La sommatoria di tutti i flussi garantisce il soddisfacimento delle esigenze di energia in condizioni di normalit ed equilibrio, se un flusso ha dei problemi il sistema ne risente e pu andare in crisi se non si approntano compensazioni. Ad esempio per garantire i maggiori consumi, nel periodo della crisi di Febbraio, abbiamo dovuto contare sulle riserve e sulla solidariet dellAlgeria che ha aumentato le esportazioni riducendo i propri consumi interni,e della Russia compatibilmente con la grave situazione che essa stessa attraversava. Un aiuto significativo pu essere rappre-
600 milioni di barili di riserve di petrolio accertate ma le nuove prospezioni sono ferme. Il Governo Monti aveva tentato nelle bozze dellultimo decreto sviluppo di riattivare le esplorazioni nazionali di idrocarburi ma dopo le forti opposizioni ha dovuto ritirarle. Possiamo continuare a gestire le necessit del Paese dipendendo dallestero? E un vero peccato perch a fronte di una previsione di calo delle nostre riserve in sfruttamento abbiamo riserve accertate e potenziali molto significative. Tra queste oltre alle riserve di petrolio prima dette almeno altri 160 miliardi di metri cubi di gas in particolare nellalto adriatico che,se utilizzati, potrebbero sicuramente aiutare la traballante economia del nostro Paese e lEuropa intera. Per troppo tempo minoranze rumorose hanno condizionato e tentano tuttora di condizionare le scelte di governo, credo che non ce lo possiamo pi permettere. La complessit dei temi richiede assunzione di responsabilit,governare vuol dire assunzione di responsabilit,con Monti sta accadendo tuttavia sui temi strategici sopra esposti occorrerebbe maggiore incisivit nellinteresse stesso del Paese.
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10 Attualit
Ecco profilarsi i principali capitoli della riforma voluta dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero
di Andrea Sargenti
Il decreto legge 201/2011 (legge 214) nel quale contenuta la riforma entrata in vigore dal 1 Gennaio scorso con la novit della sostanziale cancellazione delle pensioni di anzianit. Le pensioni di vecchiaia hanno dei requisiti pi elevati, assegni determinati con il contributivo anche per coloro che avevano conservato il pi vantaggioso metodo retributivo; ecco quindi profilarsi i principali capitoli della riforma voluta dal Ministro del Lavoro Elsa Fornero. Per il nostro sistema previdenziale, la recente riforma delle pensioni rappresenta ufficialmente uno spartiacque. Si conclude definitivamente lera della redistribuzione e il sistema entra a pieno titolo in unaltra fase quella che possiamo denominare dellassicurazione. La regola contributiva, di cui la riforma dispone lapplicazione immediata, ossia pro - rata per le sole anzianit maturate dal 2012 in avanti, garantisce infatti pensioni commisurate ai contributi versati, rivalutate in base allet di pensionamento; ovvero chi va in pensione pi tardi
maggiore sar limporto che percepir. Leffetto delle nuove misure previdenziali contenute nella manovra saranno quelle di unificare let di uscita dal lavoro, che a regime (nel 2022) sar per tutti di 67 anni con la sola eccezione delle persone che hanno lavorato oltre 41 - 42 anni (pensione anticipata) o che hanno svolto lavori usuranti, quindi, potranno andare in pensione con le vecchie quote per le anzianit. Scompare cos ogni regalo previdenziale attribuito dalla regola retributiva e viene ridotta la portata redistributiva delle norme previdenziali, spesso eccessiva e impropria, specialmente quando rivolta a favore delle classi di reddito pi alte. Vediamo le novit: prima della riforma Fornero (e cio la legge 247/2007), la pensione di anzanit poteva essere conseguita sommando let anagrafica e lanzianit contributiva, in questo modo si raggiungeva un coefficiente minimo la cosiddetta Quota. Il valore della quota era destinato a crescere negli anni fino a stabilizzarsi nel 2013 a 97 (per i dipendenti) e a 98 ( per gli autonomi). Lunico caso in cui la pensione di anzianit poteva poteva essere conseguita senza alcun collegamento con let ana-
CONFINDUSTRIA LIVORNO
Sezione Costruttori Edili
Spigolature
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re tu la go pi S
Il PdL livornese nel caos
Non ci interessano le conclusioni del congresso del PdL livornese ma certamente mai avevamo assistito ad una vigilia cos intensa, dove prevalenti sono stati gli scontri allarma bianca. E questi vorrebbero rappresentare lalternativa allegemonia della sinistra a Livorno e provincia? Si starebbe benino....
12 Livorno
Riflessione sincera sulla citt da parte del Sindaco Alessandro Cosimi in un dibattito nella nostra sede
Ci sono delle occasioni in cui vorremmo che la nostra sede di via Trieste fosse pi ampia per accogliere gli amici in maniera gradevole e comoda, ma purtroppo non possibile, cosi luned 27 febbraio, molti dei presenti allincontro in programma con il Sindaco di Livorno dr. Alessandro Cosimi sono stati costretti a starsene in piedi e di questo ci scusiamo. Enrico Dello Sbarba, ha subito espresso la solidariet di tutto il circolo al Sindaco per lindegna gazzarra inscenata sotto la sua abitazione da un gruppo di occupanti la caserma del fante e, successivamente, con una sobria cerimonia gli ha consegnato la tessera di socio onorario del Centro, riconoscimento che accomuna le personalit che seguono e sostengono le nostre iniziative. La breve introduzione del sindaco Cosimi prende lavvio proprio dal trovarsi a parlare in un circolo culturale, luogo dove si presenta lopportunit di discutere temi importanti evitando di restare prigionieri del contingente e della propaganda, che permette di fare una riflessione alta senza la quale la citt rischia di restare fuori dalla realt. Un rischio ben presente a Livorno dove la riduzione ingente delle risorse dovute ai minori trasferimenti statali costringe ad affrontare un argomento nuovo e difficile: quello di far coincidere la realizzazione di alcune funzioni della pubblica amministrazione con linteresse dei privati; necessit che rimane estranea ed ostica anche a molti che condividono il percorso dellattuale maggioranza. Ci sono fatti e decisioni, che non dipendono dal Sindaco a cui non si pu porre rimedio in maniera nostalgica prima si faceva cosi, senza fare i conti con le diminuite risorse. Pur confermando che lamministrazione di sinistra sostiene la redistribuzione del
reddito, ha per chiaro che non pi possibile farlo con i vecchi strumenti come la concertazione sostenuta dal capitale pubblico che non c pi. I poteri forti della citt non vogliono novit che possano aprire ad altri soggetti finanziari ed imprenditoriali le grandi possibilit del nostro territorio. Infatti, dice il sindaco, fortissime le resistenze per arrivare alla definizione del piano regolatore del porto ( lattuale risale al 1953), e ripetuti i tentativi di far slittare la presentazione del piano strutturale del PRG della citt (che bloccando lespansione edilizia non permette alcuna speculazione alla rendita fondiaria) alla prossima legislatura. Mancano, continua il sindaco, imprese che, lavorando e guadagnando in citt, si assumano generosamente impegni a favore di tutti, manca una banca del territorio disposta a sostenere con lungimiranza le iniziative e le stesse fondazioni bancarie, disponibili alla beneficenza, non vogliono partecipare a societ miste pubbliche/private per costruire le infrastrutture necessarie allo sviluppo. Alessandro Cosimi ha terminato riba-
dendo la volont di usare i 2 anni residui di legislatura, anche a costo di affrontare scontri in maggioranza, per definire il Piano strutturale e ancor pi il PRG del porto con il progetto di darsena Europa, che considera essenziale ed urgente per il porto e la citt. Le resistenze, ripete, sono frutto di egoismi e miopia, ma quando, passata la crisi, riprenderanno i traffici, senza adeguate banchine il porto ( e la citt) sar irrimediabilmente declassato. Poi stata la volta del pubblico, che dopo aver seguito attentamente lesposizione ha inserito nuovi elementi di discussione, ad iniziare dalla situazione delle Terme del Corallo di cui la nostra Silvia Menicagli aveva ragguagliato gli intervenuti nellattesa dellarrivo del sindaco. A questo proposito il sindaco ha rivendicato alla sua amministrazione il merito di occuparsene confermando gli impegni e cio ristrutturazione e apertura al pubblico del parco, lavoro gi appaltato e messa in sicurezza delle strutture murarie, rifacimento del tetto della sala delle acque e tettoia di protezione del salone con spesa gi deliberata. Prosegue la ricerca di imprese disposte a partecipare alla ristrutturazione del complesso in cambio di una lunga concessione alluso. Il sindaco prosegue gli sforzi per recuperare la cifra necessaria a sostituire il cavalca ferrovia con il sottopasso. Meno bene invece per la Chiesa degli Olandesi: il tentativo dellassessore alla cultura di riunire gli imprenditori livornesi in una fondazione per il restauro non sta avendo successo. A chi paventava un possibile flop per loperazione Odeon ha risposto che la SPIL ha un patrimonio cos ingente che non abbisogna di immediati rientri, i box si vendano bene e ci sono manifestazioni di interesse per la gestione del parcheggio di scambio. Alessandro Cosimi, Sindaco di Si tornati anche, se indirettamente, Livorno sullepisodio della manifestazione dei senza casa, per parlare del rappor-
FOTO ONORATI
Livorno
to tra politica e gente a Livorno dove, certamente si manifesta solidariet ma anche dove i partiti evitano di fare la necessaria analisi politica dellaccaduto. La politica non pu non fare scelte, anzi la ristrettezza delle risorse la obbliga a farne di pi decise, valutando bene e mettendo in ordine i valori da sostenere; inevitabile perci scontentare qualcuno ma, senza la mediazione dei partiti, tutto si riversa sul Sindaco, che pu fare veramente poco per cambiare la mentalit di quei livornesi, abituati ad aspettarsi dal comune la casa o un lavoretto generico per il bimbo, senza mettersi in gioco pi di tanto. Colpa anche della sinistra che da sempre amministra questa citt, ammette il sindaco, ma anche del blocco sindacale e sociale che si formato intorno alle imprese pubbliche che un tempo costituivano leconomia della citt. Il risultato il rifiuto a provare cose nuove, di mettere in discussione il proprio status affrontando i cambiamenti. Solo un rilevante salto culturale, sia dei cittadini che delle imprese, pu ridare spinta alla citt, fornendo anche una nuova classe dirigente, politica ed amministrativa, adeguata.
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di Marisa Speranza Una folla di colleghi, amici ed estimatori si riunita a Palazzo Civico per la cerimonia di intitolazione della Sala Preconsiliare a Luciano De Majo, il giornalista scomparso un anno fa appena quarantenne. Grande commozione per un evento che lha ricordato con laffetto e la stima che si deve a un cronista deccezione quale egli stato. Un percorso professionale e umano, il suo trascorso tra le differenti testate e i differenti media che lhanno reso popolare : Lo si deve ha scritto Mauro Zucchelli alla sua preparazione professionale , alla scelta etica di stare con la schiena dritta, alla curiosit di raccontare le storie, allintelligenza umana di capire dove si gioca lesistenza vera delle persone. Una raccolta dei suoi articoli pi significativa stata distribuita per loccasione da Il Tirreno. Titolo del libretto: La passione di un cronista. E poi, una brochure stampata dal Comune a ricordo della cerimonia, con unintensa espressione del giornalista e la sintesi che laccompagna: Luciano. La mente, il cuore.
14 Livorno
E stato confermato allunanimit alla guida di Confcooperative della Provincia
La Provincia ha sottoscritto un accordo di partenariato con la Direzione Generale dellenergia della Commissione Europea finalizzato alla promozione del Patto dei Sindaci della Provincia di Livorno per lenergia. Liniziativa si colloca fra le attivit del pacchetto Clima ed energia dellUnione Europea, volte alla riduzione delle emissioni di CO2 attraverso ladozione di misure per lefficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili. LAccordo riconosce ufficialmente la Provincia quale Struttura di Supporto che fornir guida strategica e supporto tecnico ai Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci ma che non hanno la capacit e/o le risorse per ottemperarne i requisiti che riguardano, SOCIET COOPERATIVA principalmente, la preparazione e ladozione dei Piani di Azione per lEnergia Sostenibile (PAES). Edilizia LAmministrazione Provinciale sottolinea lassessore allambiente Nicola Nista avvier un programma di azioni per aiutare i comuni a raggiungere le condizioni per Pulizie civili e industriali ladesione al Patto. Le attivit riguarderanno, in particolare, il supporto alle predisposiGiardinaggio zione dei PAES a livello comunale e alla promozione di iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza su questi temi. Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline Tel. 0586.790.751 - Fax 0586.790.604 Lobiettivo della Commissione europea, infatti, quello di estendere il Patto dei Sindaci www.aclilabor.it alle citt europee di ogni dimensione, con la finalit di coinvolgere le citt e i cittadini ROSIGNANO SOLVAY Veduta aerea del punto di arrivo della tappa Genova Quarto dei Mille-Livorno di energetica dellUnione. nello sviluppo della politica km. 212.
Acli Labor
La Provincia sottoscrive unintesa per la promozione del Patto dei sindaci per lenergia
Livorno
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Numerose iniziative per ricordare lillustre poeta concittadino nel centenario della nascita
di Marisa Speranza
Sono un genovese di Livorno, usava dire Giorgio Caproni, perch qui egli era nato (1912) e aveva trascorso i primi dieci anni della sua vita. A centanni dalla nascita , Livorno lo ricorda con una serie di manifestazioni di grosso spessore che faranno entrare la poesia in citt in ripetute occasioni. Perch Caproni stato soprattutto un grande poeta, uno dei massimi del Novecento, e dare il via alle celebrazioni dellAnno Caproniano significa rendere onore a chi ha esportato unimmagine bella e delicata di Livorno. Lo ha detto il sindaco Alessandro Cosimi in apertura della cerimonia di consegna, presso il Teatro Goldoni , dei due preziosi violini appartenuti al poeta (un Maline Pere di manifattura francese della seconda met dellOttocento, e un Tedesco degli inizi del Novecento). Sono stati i figli di Caproni , Silvana e Attilio Mauro, a donarli al Comune alla presenza delle mas-
sime autorit cittadine. Gli strumenti saranno concessi in comodato alla Fondazione Teatro Goldoni dove rimarranno esposti. E stato, questo, il primo appuntamento del ricco calendario di iniziative distribuite nel corso del 2012: dal Convegno di maggio (presenti poeti italiani e critici di universit straniere) agli Itinerari poetici, con linstallazione di pannelli grafici in vari punti della citt che hanno ispirato il poeta; dal Caproni a teatro (brevi pices ispirate alle sue poesie presso la Goldonetta e altri piccoli teatri cittadini) allattivazione di laboratori scolastici centrati sulleducazione al linguaggio poetico. Il tutto arricchito da una Mostra fotografica a concorso (tema: i luoghi caproniani). Dulcis in fundo: un Festival articolato su pi giorni che prevede lincontro con poeti e critici su Caproni e la fede, la proiezione del film di Bernardo Bartolucci sul poeta e un concerto di musiche caproniane. Il grandioso progetto, sotto lAlto Patronato del Presidente della Repubblica,
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Rosignano
Il maramaldo e lIdV
Non intendiamo fare il maramaldo ma dopo quanto letto su Il Tirreno di marted 21 febbraio la notizia della bufera esplosa allinterno dellIdV di Rosignano, abbiamo avuto un senso di compassionevole piet per quella che ormai possiamo definire la pasionaria di Rosignano, alias la consigliera comunale dellIdV, Sandra Lancioni, divenuta - nientepopodimenoch - la responsabile della sezione di quel movimento nel nostro comune insieme allex rifondarolo e assessore Luca Simoncini. Tutto questo a seguito delle impreviste dimissioni del segretario ed ex presidente della CROM, Patrizio Loprete. Le dichiarazioni rilasciate a il Tirreno danno esattamente il senso e lo stato di questo movimento che vive e vegeta solo ed esclusivamente in funzione di una delle espressioni pi eclatanti del populismo e cio lex magistrato Antonio Di Pietro. I lettori ricorderanno che, nello scorso mese di dicembre, ad una nostra valutazione critica sui rapporti tra la giunta comunale di Rosignano e lesponente dellIdV, la pasionaria rosignanese rilasci dichiarazioni largamente critiche nei nostri confronti dimostrando assoluta immaturit anche di linguaggio nella polemica politica. Adesso lo stato di profondo disagio che caratterizza la maggioranza in Comune eplosa in tutta la sua evidenza perch le denunce dellex segretario dimissionario sono durissime e confermano la precariet e lo scarso senso di democrazia che caratterizza quel movimento. LIdV, ormai una scheggia impazzita della politica italiana, punta solo allo sfascio creando anche innumerevoli difficolt alle giunte nelle quali governa insieme al PD che, vedi Livorno e non solo, vive con crescente preoccupazione, questanomala alleanza. Adesso attendiamo,a pi fermo, notizie e dichiarazioni della pasionaria chiamata a gestire, ce lo consenta, una situazione difficile. In politica, cara consigliera Lancioni, niente si pu improvvisare altrimenti si finisce con il produrre solo guai che poi finiscono per ritorcersi sulla gente come sta regolarmente avvenendo nella giunta comunale di Livorno condizionata da un rappresentante di estrazione leghista. Ed in fondo lIdV non altro che una ripetizione dellantipolitica portata avanti dai leghisti. Ci viene spontaneo, a questo punto, chiederci quando il PD si decider a divenire un partito adulto relativamente alla scelta degli alleati.
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Rosignano
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Sempre attenta e precisa non ci ha per trovato daccordo sulle ultime due interrogazioni al sindaco Franchi
(e.d.s.) - Leggo, sempre o quasi sempre, le quasi quotidiante interrogazioni o interpellenze o mozioni, variano a seconda delle condizioni climatiche, presentate da Maria Grazia Angeli, la veterena in assoluto tra i consiglieri comunali di Rosignano. Se non erro lamica Maria Grazia siede sui banchi della sala consiliare (prima quella vecchia sicuramente pi austera e pi clas-
sica) e poi su quella nuova (troppo moderna e meno coinvolgente) dal 1885: sono, credo, 27anni !!. In tutto questo lungo percorso con grande serier ed impegno si occupata di tutto e di pi mantenendo sempre una alta dirittura morale e dando rilievo alla dignit della Isituzione che ha rappresentato. Malgrado le tempeste che ha vissuto e che vive tuttora, rimasta fedele a Forza Italia prima ed al PdL ora che hanno rappresentato per lei, un grande ombrellone sotto il quale ripararsi e garantirsi la rielezione grazie al numero costante di fedeli elettori
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pubblici dedicati ai caduti della Grande Guerra: vinse quello per il Circolo Ricreativo lAmicizia a Firenze nel 1923 e tre anni dopo per i Caduti di S. Giovanni Valdarno, inoltre si classific tra i primi per quello del Duca dAosta a Torino, realizz molte targhe funebri e il busto di Spartaco Lavagnini al cimitero di Trespiano. Nel 1929 emigr in Venezuela affermandosi prima con mostre personali e poi divenne lo scultore preferito dal presidente venezuelano Juan Vicente Gomez cos da accattivarsi in breve tempo la simpatia del governo di quel Paese e da ottenere importanti incarichi di lavoro in alcune citt venezuelane; Alla morte del presidente Gomez, Pietro Ceccarelli venne chiamato a realizzare la sua maschera funebre che fu tenuta in Italia per alcuni anni e poi ceduta ad uno dei figli del dittatore. Pietro Ceccarelli mor nel 1945 a solo 58 anni nel pieno della sua attivit artistica stroncato forse dal dolore per la morte di uno dei suoi quattro figli.
Cultura
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Un grande personaggio e regista di cui il cinema doggi avrebbe ancora gran bisogno
Si pu parlare in Italia, e pi in generale nel mondo cinematografico di cinema cattolico? Nonostante non sia un vero e proprio genere o filone cinematografico a differenza del Neorealismo o della Nouvelle Vague, ci sono stati molti studi, discussioni e anche scritti in merito alle pellicole divenute simboliche per i cattolici. Uno dei padri del cinema cattolico, fu sicuramente quel Roberto Rossellini (nella foto a fianco), che ebbe il merito di far conoscere la vera faccia (pulita..) dellItalia oltre i confini nazionali. Considerato uno dei pionieri della corrente neorealista, raccont il nostro paese, omaggiandolo attraverso la rappresentazione di vite quotidiane e di gente semplice, con il coraggio di chi mostrando immagini crude ma dense di emozioni ci fa ricordare costantemente che il cinema sia verit che memoria (resta negli annali cinematografici, la Magnani fucilata dai nazisti in Roma citt aperta). C chi dice che senza i film neorealisti di Rossellini limmagine dellItalia alleste-
ro sarebbe risultata pi sporca, pi compromessa di come gi era. Forse questa sar la tipica esagerazione ma sicuramente in quegli anni gli uomini pronti a ricostruire un Paese cerano eccome: chi con lo spirito del vero politico (De Gasperi), chi dietro ad una macchina da presa (Rossellini). Lalleanza tra Rossellini e una certa avanguardia cattolica, rappresentata dal critico cinematografico Gian Luigi Rondi e da padre Morlion, non era solo dovuta ad interessi di produzione cinematografica, ma anche soprattutto ad un interesse specifico e personale di fare cinema. Pellicole come Europa 51, Stromboli e Francesco giullare di Dio, seppur in maniera differente, veicolano un messaggio di cristianit. Dalla ricerca delle fede e di una risposta di Dio che la Bergman cerca (e trova!) in Stromboli, il messaggio religioso forte anche nellaffresco storico di Francesco giullare di Dio e perfino in Europa 51, opera questultima che fotografa in maniera verosimile gli anni caldi della contrapposi-
zione ideologica Dc-Pci. Al cinema dei giorni nostri non mancano n attrezzature n strumenti di lavoro, ma sicuramente avrebbe bisogno di idee e di uomini come Roberto Rossellini.
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Recentemente comparsa una serie di romanzi storici che fanno riferimento allesoterismo del medioevo, agli ordini dei cavalieri templari, al Priorato di Sion, dei Rosa Croce, e ad altre congregazioni segrete che sono scrigno di misteri irrivelabili o svelabili solo attraverso un percorso iniziatico destinato a pochi illuminati. E il caso del Codice da Vinci di Dan Brown o deLUltimo Catone di Matilde Asensi , fino a Il Labirinto della Rosa di Titania Hardie ed il recente LEretico del nostro concittadino Carlo Marsigli. Per ognuno di essi presente un mentore che con il suo lavoro artistico o filosofico o poetico fa da tessuto al percorso di rivelazione di un significato nascosto custodito da Ordini segreti. Anche il libro di Mauro Cascinelli, LUltimo uomo di Dio, per i tipi della Editrice Il Quadrifoglio di Livorno, ha per filo narrante la storia templare degli ultimi momenti prima del disfacimento ed annientamento dellintero Ordine.
Presentato sabato 25 febbraio nella suggestiva cornice della Chiesa degli Armeni, con la presenza di numerosi ospiti: a partire dal professor Giangiacomo Panessa, con la presenza del professor Cara, della rappresentanza dellOrdine templare O.S.M.T.H. dei figuranti del corteo storico La Livornina ai cavalieri in armatura medievale della Vergine di Ferro. Lincontro, organizzato dalla Associazione guide storiche di Livorno, si svolto in una atmosfera carica di curiosit e attenzione. Ma perch questo mondo di cavalieri senza paura e senza macchia ha affascinato nei secoli? Chi erano i cavalieri? Perch questo mito? Scriveva Ludovico Ariosto allinizio del proemio dellOrlando furioso: Le donne, i cavallier, larme, gli amori, le cortesie, laudaci imprese io canto.Attorno a questo mondo romantico ed eroico si creata una letteratura di genere, a partire dallalto medioevo con la letteratura francese in lingua doil, della canzone di gesta del ciclo arturiano e quindi le leggendarie avventure di Re Art e della tavola rotonda, di Lancillotto, di Parsifal ed il Sacro Graal, di Tristano, o come le gesta cavalleresche raccontate appunto dallAriosto, dal Tasso o da Cervantes. Il cavaliere era un individuo investito di particolare dignit perch poteva permettersi le spese per il sostentamento di un cavallo e dellarmatura, era il figlio secondogenito di famiglie nobili e quindi potente e ricco. Il fatto di avere un cavallo lo rendeva pi veloce di un appiedato, pi alto per osservare le cose, aveva una maggiore stabilit in battaglia e capacit di sovrastare un avversario a piedi. Trasformare cos un privilegiato in una figura superiore era ovvio accadesse, in pi illuminato dai principi
del cristianesimo, il cavaliere diventava un una persona di alti sentimenti di giustizia e donore pronto a dare la vita per una giusta causa. E questo il motivo che ne ha fatto un personaggio amato dalla letteratura per eccellenza. I cavalieri e gli ordini cavallereschi tardo medievali creati dai sovrani dopo la fine delle crociate, romanticizzati dalla letteratura, si rifanno alla memoria dei cavalieri templari. Ma la cavalleria nata durante il medioevo soprattutto in occasione delle Crociate. Raimondo Lullo vissuto tra 1200 e 1300, filosofo, scrittore, teologo, logico, mistico e missionario spagnolo nel suo Libro della Cavalleria scrive: Ci fu un tempo in cui scomparvero dal mondo la lealt, la solidariet, la verit e la giustizia. Tutto il popolo fu diviso per migliaia, e tra ogni mille ne fu scelto uno che si distinguesse dagli altri per lealt, saggezza e forza. A questi uomini fu dato il nome di Cavalieri!.
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MONTECATINI VAL DI CECINA: Prese il nome dal terreno dove fu edificato
Ero carcerato e siete venuti a trovarmi: dieci anni del Premio Casalini
di Luca Lischi
I dieci anni del Premio Casalini sono stati celebrati a novembre a Sollicciano. Il Premio, ogni anno, gira lItalia per portare allinterno delle carceri un po di cultura e un po di speranza. Nato a Porto Azzurro per ricordare un nobile professore, Emanuele Casalini, che si spese molto per la causa dei detenuti, in particolare affinch potessero, attraverso lUniversit delle Tre Et-Unitre, avere rapporti pi umani e superare meglio la solitudine che porta molti reclusi ad essere esclusi da percorsi rieducativi. La cerimonia di premiazione si tenuta nelledificio Il Giardino degli incontri, progettato dal noto architetto Giovanni Michelucci, con lo scopo di portare la citt nel carcere. Questa volta il carcere ha accolto le rappresentanze Istituzionali con il capo del Dipartimento dellAmministrazione Penitenziaria, Franco Ionta, il provveditore dellAmministrazione Penitenziaria della Toscana, Maria Pia Giuffridda, lassessore della Regione Toscana, Salvatore Allocca , lassessore Rosa Maria Di Giorgi del Comune di Firenze, lassessore Monica Mannucci della Provincia di Livorno, il Sindaco Gianni Anselmi del Comune di Piombino e tante altre autorit del mondo carcerario, del mon-
do del volontariato e scolastico. Molti gli studenti che hanno partecipato alla cerimonia, tra questi un nutrito gruppo venuto da Piombino accompagnati dal dirigente scolastico Gabriella Raimo e dai professori Fabio Canessa e Luciano Novelli. I dieci anni del Casalini sono stati ricordati dal Presidente di Giuria Ernesto Ferrero e da Lucia Casalini, anima e cuore pulsante di un Premio che stato riconosciuto per il suo valore culturale e sociale. Il dott. Ionta ha apprezzato e ringraziato per il prezioso lavoro svolto dal Casalini riconoscendone la validit e limportante contributo per favorire la rieducazione. Ha inoltre rilevato la grande capacit comunicativa delle copertine delle raccolte di opere del premio laltra libert. Questanno caratterizzato dalle spore di un fiore che si diffondono nel cielo azzurro; ledizione 2010 aveva riprodotto invece un faro che funge da guida nei mari. Un premio letterario nazionale, nato nella provincia di Livorno, che ha avuto in questi dieci anni tra i suoi testimoni Veronica Pivetti, Margaret Mazzantini, Franca Leosini, Margherita Oggero, Andrea Pancani e Alberto Ablondi. E questanno il professor Zeffiro Ciuffolotti, che ha tenuto una lectio magistralis sul tema dellabolizione della pena di morte in Toscana. Il premio rappresenta una piccola goccia, ma come sottolineava madre Teresa di
Calcutta: gutta cavat lapidem. Ero carcerato e siete venuti a trovarmi. Sono le gocce che scavano le pietre. Bastano piccoli gesti di solidariet per abbattere i muri di tanta solitudine. E questo premio, senza clamori, attraverso la scrittura, si adopera per offrire un piccolo contributo per lattuazione dei nostri principi costituzionali. Lo fa con orgoglio e con una giuria competente e qualificata. Lo fa come delle spore casualmente portate,dai venti favorevoli dellamicizia, in luoghi che infondono germogli di speranza. Il 24 marzo alle ore 11 a Montenero, presso il Santuario Mariano dei Padri Vallombrosani, Sua Eccellenza Monsignor Simone Giusti celebrer una Santa Messa nelloccasione di San Disma, Patrono dei detenuti. Al termine della quale sar distribuito il volume Laltra libert, pubblicato dalla provincia di Livorno, per la X edizione del Premio Emanuele Casalini.
Servizi s.r.l.
Via del Tempio 8 L IVOR N O
Appuntamenti
Il 17 marzo alle ore 10 presso il porticato del Palazzo della Provincia di Livorno si concluderanno, alla presenza delle Autorit cittadine, le celebrazioni ufficiali per il 150 anniversario dellUnit dItalia. Come auspicato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sar lasciato un segno permanente delle celebrazioni attraverso il ripristino di due lapidi commemorative dei Livornesi morti per lIndipendenza dItalia, che originariamente erano presenti nella facciata principale di Palazzo Granducale, che fu distrutto dai massicci bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.
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Mi chiedete di parlare
di Oriana Fallaci con Monica Guerritore - testo Monica Guerritore Domenica 11 marzo, ore 21 (Prosa fuori abb.) Giuseppe Giacobazzi presenta Apocalypse Sabato 17 marzo(Danza) Spoleto Ballett presenta
Lastice al veleno
una commedia scritta, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme Sabato 31 marzo, ore 21 (Volare Musica dAutore fuori abb.)
Paolo Conte
Nelson