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Percorsi di Scrittura Autobiografica per lOrientamento e lOutplacement

FR MAR ANCES C CHE GIA A NO


DI:

Quando apriamo il quaderno su una pagina bianca, o un nuovo documento di Word, soprattutto se il tema su cui dobbiamo scrivere libero, spesso proviamo una sorta di vertigine. Come iniziare? Cosa dire? Come riuscire a tradurre i pensieri, in una forma graca e semantica che abbia una precisa logica, un suo disegno? Questa una sensazione che spesso si prova di fronte al dover prendere una decisione: A quale scuola mi iscrivo?, Che professione devo scegliere?, In quale ambito posso ricollocarmi?. Ecco che il futuro, anche vicino temporalmente come il domani, assume nella sua indenitezza una valenza che fa paura. Si teme di non saper scrivere la risposta giusta, di non soddisfare se stessi e gli altri, si teme di fallire, fare errori, non arrivare al lieto ne. Cosa accomuna la capacit di riempire pagine bianche, con la possibilit di far scelte, nella vita,

Per cominciare a capire chi siamo, dobbiamo raccontarci. (Antonio Tabucchi)

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ispirate al valore della qualit? L'abilit di scrivere, di conoscere l'argomento (quindi noi stessi) e saperlo trattare nel modo migliore. Scrivere non in senso grammaticalmente corretto, non necessariamente poetico, non seguendo un tracciato comune a quello che hanno preso altri prima di noi. Perch la cosa pi importante che sulle pagine di un quaderno o sui fogli bianchi che sono i giorni a venire, noi si impari a scrivere con verit, esprimendo la nostra inconfondibile voce. La voce di chi scrive una voce che viene dall'interno, che rappresenta il proprio modo di stare al mondo e interpretarlo, che contiene (pur a volte distaccandosene) le voci della famiglia di origine, del Paese di provenienza, racchiude le nostre abitudini nel dire o tacere alcuni argomenti, una voce presente n dalla nascita e che si perder solo alla ne della vita. Ma non si perder del tutto. La voce scritta resta infatti anche dopo di noi, a testimoniare chi eravamo e in cosa abbiamo creduto o sbagliato, cosa abbiamo fatto. A volte queste voci diventano lezioni per le generazioni future. Quello che distingue le voci, le voci sulla carta, la nostra dimestichezza ad esternarle. Ad ascoltarle e permettere che abbiano il loro spazio. Il blocco della pagina bianca, e nel processo di scelta, quindi spesso la nostra mancanza di allenamento a superarlo, la dimestichezza ad arrenderci e chiudere il quaderno, seguendo la via pi facile o quello che fanno gli altri. Se la nostra voce non pu esprimersi, non arriveremo ad esprimere la nostra essenza: fatta di sogni, paure, progetti. Con questo testo vorrei invitarvi a riprendere la scrittura, a riprendere la vostra unica, antica, coraggiosa voce d'inchiostro, afnch con essa possiate scrivere il capolavoro, per il quale sapete di essere al mondo.

Noi che conosciamo siamo sconosciuti a noi stessi: e ci ha le sue buone ragioni. Non siamo mai andati in cerca di noi stessi, come potrebbe quindi accadere che ci troviamo? (F. Nietzsche)

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Scriviamo,

scarabocchiamo

una

lista della spesa o rispondiamo a una mail e a un sms.

Lo facciamo in automatico, perch la scrittura per la maggior parte delle persone diventato un mezzo per non dimenticare di comprare ci che serve in cucina, per altri un modo per pubblicare su Facebook il pensiero di un momento, o prenotare via mail un albergo per le vacanze. Ovviamente non ci ricordiamo quanta fatica abbiamo fatto per arrivare a svolgere questa azione, ci siamo dimenticati delle a e delle f esercitate sul quaderno a quadretti, ci siamo dimenticati, soprattutto, l'attenzione che avevamo in quel momento, la concentrazione sulla pagina bianca. E ancor pi non ricordiamo l'importanza che ha avuto questa azione sulla Terra quando, pi di tremila anni prima di Cristo, la scoperta della scrittura ha segnato il passaggio dalla preistoria alla storia. Questo passaggio, non solo ha permesso che oggi si abbia testimonianza di civilt da tempo scomparse, ma ha consentito il formarsi, nell'individuo, dei processi di logica, analisi, classicazione, sintesi e ipotesi. Quest'ultimo stato la base per la formazione di nuove teorie, per l'esplorazione (con il pensiero prima che con la pratica) e per tutte le invenzioni che hanno portato le civilt allo stato attuale. Prima che si affermasse la scrittura, la memoria e gli insegnamenti erano trasmessi in forma orale, non restava quindi in nessun luogo traccia delle azioni dei popoli, delle loro credenze e dei loro pensieri. Con la scoperta della scrittura, invece, le comunit poterono nalmente seguire il proprio sviluppo attraverso la registrazione di ci che erano state, in altre

I LIMITI DEL MIO LINGUAGGIO SONO I LIMITI DEL MIO MONDO. (L. Wittgenstein)

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parole: darsi un'identit. Solo con un'identit, i nuclei urbani poterono iniziare a comunicare e confrontarsi con gli altri, perdendo quella valenza di comunit segrete e mute (perch basate su codici decifrabili solo a loro) per aprirsi all'esterno. Non pu passare inosservato quanto questo processo, la cui valenza antropologica di enorme rilievo, sia esattamente lo stesso che avviene tutt'ora nell'interazione tra gli individui e, cosa ancor pi importante, nella costruzione di se stessi come identit denite, con una precisa collocazione nel mondo, una memoria e un futuro dove collocare i propri sogni e progetti. Purtroppo negli ultimi anni ci siamo disabituati alla forma scritta. Siamo pi consoni agli appunti, le abbreviazioni, i neologismi che fanno parte dei codici linguistici usati al posto di descrizioni e approfondimenti. Se nelle persone adulte questo pu essere un altro modo per comunicare, che nulla toglie alla forma scritta pi classica (la maggior parte di noi ancora in grado di scrivere una lettera se dovesse esternare un sentimento o una notizia importante), per quanto riguarda le nuove generazioni non proprio cos. Emerge quindi, nei contesti formativi, la necessit che i ragazzi tornino a scoprire il valore della parola scritta, nel quale risiede la loro capacit futura per l'esercizio attivo della cittadinanza, poich essere competenti della parola scritta signica estendere la propria possibilit di comprendere e innovare se stessi e il proprio contesto di riferimento. Se infatti i ragazzi sono in grado di scrivere a livello graco, stanno perdendo l'abilit nella testualit, che la capacit di produrre testi con unit linguistiche dal signicato complesso, coese e coerenti. L'affermarsi dei media elettronici pu attenuare la dimensione esecutiva del grasmo, ma non pu escludere quella della testualit, che riguarda le operazioni di pensiero. La ricerca degli ultimi vent'anni ha dimostrato che scrivere un'attivit complessa: oltre che alla padronanza della lingua, essa implica un elevato carico cognitivo dovuto alla necessit di coordinare numerose abilit (grache, linguistiche, testuali) e processi (cognitivi, meta cognitivi,

E lignoto che abbiamo dentro: scrivere vuol dire raggiungerlo. questo o niente. (M. Duras)

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motivazionali). Imparare a scrivere non quindi assimilabile al trascrivere la lingua parlata o disporre qualche idea in sequenza: signica saper governare il processo del farsi testo, governando il pensiero e la sua costruzione. Imparare a scrivere pu, quindi, essere del tutto assimilato all'imparare a pensare. Da qui la sua importanza.

Le parole sono pietre: servono per costruire case.


2

(C. Levi)

considerata una for ma di magia: gli scribi tracciavano con cura ogni segno sacro, no a farne unopera darte.

In Egitto, la scrittura era

Essendo sacro e magico, ogni segno era anche considerato vivente e chi scriveva doveva prestare molta attenzione a questo aspetto. Perci, per esempio, tracciando il geroglico di un leone o di un uomo armato, gli scribi ne mutilavano una zampa o spuntavano la punta della lancia, per impedire che punta e artigli potessero balzare fuori dal testo e ferissero il lettore. Ancora oggi, le parole scritte hanno un potere magico: nascono nel profondo e vi ritornano immediatamente con il processo di lettura, ci riportano al centro. Sono magiche, non perch realizzino incantesimi, ma perch fermano il tempo, aprono porte su scenari dimenticati e fanno rivivere incontri, riportano alla mente progetti dimenticati, parlano a noi stessi dei nostri sogni. Difcilmente ci ricorderemo qualcosa che abbiamo detto durante un'ora qualsiasi dei nostri anni di scuola, ma chiunque di noi, aprendo un quaderno di allora e rileggendo un tema, potr trovare se stesso non solo nei

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Scrivere cercare la calma, e qualche volta trovarla. tornare a casa. Lo stesso che leggere. Chi non scrive e non legge mai, sempre fuori casa, anche se ne ha molte. un povero, e rende la vita pi povera. (A. M. Ortese)

pensieri espressi sopra le pagine, ma collegando ad essi qual era il suo mondo, che odore aveva la classe, che tipo di atmosfera c'era nella propria casa al rientro. La scrittura magica perch non dimentica, per questo una pratica che deve essere mantenuta anche da adulti, perch nessuno scordi le idee avute, i desideri espressi, quali sono le aree della sua vita nelle quali deve attuare un miglioramento, in quali invece avvenuto un processo di crescita che, se non fosse stato registrato, non potrebbe essere confrontato con il punto di partenza, perderebbe valore, rimarrebbe incerto. La parola scritta ferma il tempo e al contempo lo accelera, ci porta al passato ma anche a parlare con chi saremo quando avremo ottant'anni, chiedere consiglio e ascoltare la nostra voce futura, rispondere. Chi scrive percorre distanze, e pi traccia strade d'inchiostro sulla pagina bianca, pi, simmetricamente, scende all'interno. Non possibile che raccontando un evento sulla pagina, concentrandosi su un'idea o progetto, descrivendolo oppure ordinandolo in una semplice lista di passi, la persona non compia un movimento evolutivo dentro e fuori se stessa. La scrittura si distanzia quindi dall'improduttiva (anche se piacevole) oziosit del fantasticare o sognare ad occhi aperti, e dalla gassosit della parole dette e subito evaporate nell'aria, che diventano quindi ritrattabili, modicabili, facilmente dimenticabili da noi stessi e dagli altri. La parola scritta non esce di bocca per svanire nell'aria, fa un percorso pi lungo: dalla mente scende verso il basso attraversando la giugulare, l dove passa la vita, e dalle spalle percorre tutta la lunghezza del braccio, attraversando il palmo della mano no a spingersi in cima alle dita. La parola scritta glia di un movimento sico, a volte un chinare la schiena sopra il tavolo e la pagina aperta, oppure avvicinare la faccia alla luce bianca che emette uno schermo, crea una spossatezza negli arti che merita un'attenzione doppia, un lavoro artigianale, uno sforzo che unisce la mente al corpo. Questa attenzione non sar mai raggiunta durante una conversazione, nella quale la velocit delle parole mantiene forzatamente il pensiero ad un livello

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superciale. Per superciale si intende quello delle abitudini, delle parole scelte per automatismi e dove, pi di questo, spesso la parola non ci permette di scoprire, di noi, terre inesplorate e sorprendenti. Apriamo la bocca e percorriamo binari noti, non abbiamo tempo di scegliere vocaboli nuovi e diversi, provare a spiegarci attraverso metafore sulle quali abbiamo riettuto e corretto afnch fossero le pi esaustive possibili. questo il motivo per cui nella conversazione terapeutica o di consulenza, necessario afdarsi meno alla parola che al comportamento para-verbale e non-verbale, perch si possa comprendere della persona ci che nascosto anche ai suoi stessi occhi. Nella scrittura questo non necessario, se essa stata sollecitata nel modo opportuno, se la persona stata guidata nel superare l'ostacolo della pagina bianca, allora si osserveranno comportamenti legati all'espressione creativa: il corpo rilassato e chino in avanti, lo sguardo che segue le parole farsi d'inchiostro senza quasi rileggerle, la graa che cambia e diventa calcata, ampia, senza punteggiatura. Questi segni sono esplicativi di un'apertura avvenuta dentro se stessi, e quando la persona alzer la testa e legger (o riassumer) le parole scritte, ci sar coesione tra il contenuto del testo e il tono di voce, l'emozione trasmessa, la tensione del corpo. Anche durante la fase di insight creativo, durante la scrittura i processi del pensiero sono costretti a rallentare. Quando si comincia a scrivere, ci si trova nella condizione di seguire un'idea no alle sue conclusioni logiche, dipanandola dal groviglio di altri pensieri e considerazioni nella quale immersa, e rendendo quell'idea una strada con una direzione chiara, anche se potrebbe condurci in zone mai esplorate no a quel momento. Inoltre, un fenomeno che si osserva quando una persona scrive (o viene invitata a scrivere) pi volte dello stesso episodio o ricordo, un graduale cambiamento di prospettiva. Questo cambiamento di visuale permette anche di diventare, con il passare del tempo, pi distaccati rispetto all'argomento trattato. Distaccati non signica meno coinvolti, ma sicuramente pi lucidi e precisi nel catalogare

Come si potevano perdere le parole che correvano per il mondo, e con le parole perdere intere vite, intere storie che nessuno avrebbe potuto ricostruire uguali? (R. Cotroneo)

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l'esperienza vissuta, e le sue possibili cause o effetti. La scrittura crea una distanza, seppure piccola, tra la parola detta e l'evento. Traducendo un fenomeno in parole scritte, modichiamo il modo in cui lo intendiamo e ce lo rappresentiamo nella nostra mente. La parola scritta pu quindi essere considerata uno strumento per approfondire e nel contempo semplicare le nostre esperienze. Per dissipare le nebbie interiori. Il fatto di narrare per iscritto le proprie esperienze pu contribuire inne a migliorare la propria salute sica o psicologica. Le persone che scrivono dei pensieri e sentimenti pi profondi, relativi a loro esperienze traumatiche, evidenziano infatti un funzionamento immunitario pi intenso. Questo avviene in quanto faticoso trattenere o inibire attivamente i propri pensieri e sentimenti. Col passare del tempo, il lavoro di inibizione pu gradualmente indebolire le difese dell'organismo. Come altre fonti di stress, l'inibizione pu inuire sul sistema immunitario, sul sistema cardiovascolare e sul funzionamento biochimico del cervello e del sistema nervoso. Se l'inibizione potenzialmente dannosa, il confronto con i nostri pensieri e sentimenti pi profondi pu provocare notevoli beneci alla salute sul breve e lungo periodo. L'espressione scritta pu neutralizzare molti dei problemi dell'inibizione. Inoltre, il fatto di scrivere di ci che ci turba, pu avere l'effetto di modicare i nostri valori profondi, il nostro modo quotidiano di pensare e ci che proviamo nei nostri stessi confronti. Questo avviene perch, scrivendo delle esperienze inibite, le persone traducono e incanalano l'evento in linguaggio. Una volta tradotta in parole, l'esperienza pu essere meglio compresa e superata. Non si tratta quindi di un semplice sfogo sulla pagina bianca, ma del fatto che le persone, con la tecnica della scrittura, riescono a conoscersi e comprendersi meglio. In seguito a questo la salute migliora, e avviene una signicativa riduzione di ansia e depressione, che consente un miglioramento in altri ambiti di vita delle persone, quali un maggiore rendimento scolastico, e la capacit di trovare un nuovo lavoro.

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Persino quando scriviamo a caso, si distingue la nostra inconfondibile voce.

Per quanto tentiamo di sottrarci a noi stessi, scopriamo di non poterci sottrarre alla nostra impronta, unica e personale. La scrittura ci permette di riettere su un aspetto che parlando non abbiamo tempo di cogliere: le parole che usiamo e il modo in cui esse plasmano la nostra esperienza del mondo. Siamo abituati a scegliere il termine che ci pi comodo, ed esso ci impedisce di vedere, pensare ed esplorare. Esercitandoci con la scrittura, possiamo estendere e cambiare la nostra percezione, in quanto cambiare la percezione e cambiare le parole che utilizziamo per descriverla, vanno di pari passo. Un metodo molto efcace per sperimentare la visione della nostra esperienza da punti di vista inesplorati, cos da ampliare la percezione di noi stessi e denire pi precisamente la nostra storia e identit in vista di future scelte, quella che risiede nell'uso delle metafore. La parola metafora viene dal greco (metaphor) e signica trasferimento. La metafora una gura retorica che consiste nel trasferire ad un oggetto il termine proprio di un altro, secondo un rapporto di analogia. Per
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Aristotele la metafora era senza confronti la cosa pi importante.. la sola cosa che non si potesse imparare, il segno della genialit. Nel suo saggio intitolato New Words, George Orwell sostiene che ognuno di noi possiede una vita mentale esterna e una interna: la prima si manifesta nel comune linguaggio quotidiano, la seconda in un altro tipo di pensiero (forse unespressione migliore potrebbe essere il pensiero dei sentimenti) che afora raramente poich le parole comuni non ne possono esprimere la complessit. Lo scopo dell'esercitarsi a raccontare la propria esperienza per metafore quindi quello di scandagliare lattivit pi profonda della mente, usando un linguaggio visivo alternativo per conferirle una forma tangibile, in breve, per rendere visibile il pensiero interiore. Nel momento in cui ci abbandoniamo alla scrittura spontanea, ecco che ci si presentano associazioni, collegamenti, nessi inattesi. Cominciamo a vedere la rete di signicati che unisce le cose, invisibile nel mondo lineare e pi angusto della causa-effetto vericabile. Apparentemente la metafora descrive una cosa nei Ingenua forse, e magari termini di unaltra, in realt trova i nessi nascosti, misteriosi presuntuosa e certo di troppe fra le cose. cose ignorante; ma, spinta ad L'immagine-guida della metafora serve ad organizzare le annotare, ogni volta, da una intima appassionata necessit esperienze che cercano di esprimersi ma non riescono a di intendere: intendere venire alla supercie. Rappresenta una mini teoria riguardo la sensazioni e idee, intendere lo vita della persona, un'ipotesi da vericare e modicare in spettacolo del mondo e la sua funzione dei successivi sviluppi di quella stessa vita. Creare un signicato pi ampio per un singolo oggetto uno strumento per rafforzarsi. Attribuire valore a una cosa ( r i c o r d o, e ve n t o, p ro g e t t o ) , s i g n i c a a s s e g n a r e contemporaneamente valore alle proprie reazioni rispetto a quella cosa. Se si prosegue in questo processo, il suo effetto cumulativo sar quello di porre chi scrive in una condizione pi pienamente attiva e interattiva. E ci condurr inevitabilmente a un pi profondo apprezzamento del mondo, di se stessi e della pagina scritta. E dunque anche una maggiore percezione e comprensione. Scrivendo, le persone si appropriano, o riappropriano, di loro stesse.

musica or melodiosa or furente, intendere l'anima verace della vita: con modi miei, e per riconoscermi e per attestarmi. (S. Aleramo)

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Chi scrive, e mantiene questa pratica viva negli anni, svilupper una mente responsabile, consapevole, curiosa, attenta. Caratteristiche necessarie in questi tempi di crisi nel mondo del lavoro e in quasi tutti gli altri campi dell'esistente, dove l'abitudine rende deboli, immobili, non soddisfatti e non centrati sul nostro miglioramento. Una persona che scrive responsabile perch prende posizione, quantomeno sulla carta, e difcilmente mente a se stessa. Una posizione scritta un pensiero che ha subito un processo di analisi ed diventato pi chiaro e lineare di quando l'avevamo in testa, perso in mezzo a tante altre immagini prive di importanza. responsabile perch sa che la scrittura di s non pu essere fatta da nessun altro, richiede quindi una presa di coscienza, un ritagliarsi tempo per s, sapere che qualsiasi consiglio ci verr dato, davanti alla pagina bianca ci troveremo soli. Questo aspetto uno dei tanti per cui scrivere una pratica indispensabile per una persona che si presenti a un colloquio di Orientamento o ad una consulenza di Outplacement. Per togliere immediatamente l'equivoco o la speranza che sar il consulente a lavorare per lui/lei, il fatto di proporre un esercizio scritto, fosse anche un semplice test o il mettere nero su bianco il proprio obiettivo della seduta, permette immediatamente che la persona si assuma la responsabilit di un viaggio che dovr percorrere in prima persona. Una mente che scrive una mente che si esercita nella consapevolezza. Usando tecniche diverse di scrittura, la persona si concentra sull'ampia gamma di esperienze che essa in altro modo potrebbe trascurare, o riconoscere solo vagamente. Grazie a questa accentuazione della consapevolezza, l'individuo pu prendere decisioni in tutta autonomia. Queste decisioni possono spaziare in ogni ambito della propria vita, ma sicuramente trovano ampio campo di applicazione nelle scelte che

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creano uno sviluppo futuro, quali ad esempio la scelta di un adatto percorso di studio o un miglioramento della propria vita professionale. La consapevolezza la si pu paragonare alla messa a fuoco di una macchina fotograca: pi precisa sar la messa a fuoco, pi la scelta sar fondata su basi sicure. Senza esercitare la consapevolezza, le persone vengono private di una funzione fondamentale di autoaffermazione: ossia della capacit di riconoscere con immediatezza la loro realt. Perch una mente che scrive una mente che si esercita nella consapevolezza? Perch, prima di questo, una persona che scrive una persona curiosa. Che non si basa solo su quello che sa o sapeva un tempo, che si esercita nell'arte dell'ascolto, che attribuisce valore ai dettagli, che non si accontenta delle denizioni con le quali viene descritta dagli altri (i media, la famiglia, i propri contesti di riferimento) ma sente il bisogno di spingersi sempre un po' pi avanti, sulla carta come nel mondo, cercando parole che ne svelino i doni e gli ostacoli, aprendo scenari chiusi dietro porte reali o di carta. Ogni mente che scrive quindi una mente attenta, e questa capacit del restare desti la chiave migliore per vivere una vita che non sia soltanto un susseguirsi di giorni e azioni con moto d'inerzia. La persona attenta sa cogliere al volo, esplora, in continua denizione di s, pronta a capire se stia per arrivare ad un incrocio di strade e di scelte, pronta a prenderle scegliendo il suo meglio, una mente che non si accontenta di un narcisistico riettersi su una pagina di diario, ma usa la scrittura per stare sempre connessa, proiettata in avanti, per ricaricarsi e balzare fuori dalla pagina, come il leone o il guerriero dei geroglici dell'antico Egitto. Una mente che scrive una mente che non si annoia e non dorme, perch ogni situazione e pensiero (anche il pi semplice o doloroso), per lei un trampolino di lancio.

La poesia un dono fatto agli attenti. Un dono che implica destino. (P. Celan)

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L'Orientamento un intervento nalizzato a porre la persona nelle condizioni di poter effettuare delle scelte personali circa il proprio progetto personale/professionale e di vita.

Tale intervento non coincide con un particolare momento dell'esistenza, ma riguarda una modalit educativa permanente, ovvero un'attenzione della persona che corrisponde alla piena espressione della sua identit, professionalit e vocazione, in riferimento alla realt in cui essa vive. Nelle diverse denizioni di Orientamento esistenti, con conseguenti pratiche messe in atto in ambito di Consulenza, emerge come esso possa essere esclusivamente volto a favorire scelte formative e professionali, oppure possa riguardare anche altri aspetti, legati alla vita delle persone intesa nella sua globalit. Attivare competenze nei bambini e negli adulti, afnch essi imparino a scegliere con coscienza di s, qualit e autonomia in ogni ambito e momento della propria vita, un'attivit indispensabile per costruire una societ di individui soddisfatti di s e concorrenti alla piena realizzazione della Comunit e del bene comune. Ad ogni et, anche la pi vicina all'infanzia, opportuno se non necessario insegnare a gestire se stessi di fronte al cambiamento. Cambiamenti nell'et dell'infanzia non saranno per scelta autonoma, ma derivanti da scelte di gure adulte. Nonostante questo, star sempre al singolo la capacit di adattarsi efcacemente alla nuova situazione (si tratti di un cambio di scuola, di casa, di amici, fosse solo per il tempo di una vacanza). Cosa pu destabilizzare, e continuer a farlo anche nell'et adulta, un individuo di fronte a una nuova condizione di vita (lavoro, citt, salute)?
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L'incapacit, dovuta alla mancanza di abitudine, di conoscere se stesso e la propria storia, appartenersi prima che appartenere, nominare il proprio percorso di vita e, di conseguenza, saperlo narrare. Molto spesso, le persone si trovano ad essere come le civilt precedenti l'avvento della scrittura: sanno di loro solo frammenti di storia (a volte raccontata da altri) e, non prendendosi la responsabilit di narrarsi, restano mute, prive della capacit di evolvere o quanto meno mettersi in gioco, in modo costruttivo, nella nuova situazione. Se la nostra storia non ci appartiene, non saremo certamente in grado di prevederne gli sviluppi, guidare la trama verso intrecci favorevoli, saremo spettatori che attendono passivamente di leggersi sopra pagine scarabocchiate dagli altri. quindi di fondamentale importanza che il consulente di Orientamento attui percorsi afnch, n dalle scuole elementari, si insegni ai bambini a conoscere se stessi e narrarsi, non solo in riguardo al presente e al passato, ma anticipando il futuro con sogni che emergano dai propri talenti. Quelli che seguono, sono alcuni tra i tanti esempi di laboratori o percorsi di Orientamento, che possono essere attuati con successo negli ambiti formativi.

SCUOLE ELEMENTARI
Nella Scuola Elementare, un percorso signicativo preveder la lettura di favole (o parti di esse) tratte dalla cultura classica italiana e straniera. Si avr cura di scegliere favole nelle quali sia presente una scelta attuata dall'eroe protagonista, in seguito alla quale la trama assumer un signicativo cambiamento di rotta (il povero diventa ricco o viceversa -, il personaggio buono fa un'azione errata che lo mette nei guai, oppure il cattivo si redime). Si solleciteranno gli alunni a narrare se stessi come i personaggi della favola e,

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arrivati al punto di scelta, scrivere (aiutandosi con disegni) cosa sarebbe successo loro, che scelte originali e creative avrebbero potuto mettere in atto, a quale futuro sarebbero andati incontro e come sarebbe stato il nale della loro storia. Alla conclusione dei lavori, ogni bambino (oppure ogni gruppo di lavoro) illustrer all'insegnante e ai compagni la propria storia.

In seguito a questa prima parte del percorso, si inviteranno i bambini a descrivere se stessi, sollecitandoli a narrarsi come eroi di una favola, attuando similitudini, quali ad esempio: Mi sono sentito come il Brutto Anatroccolo, quando..., Mi ero perso come Pollicino, ma.... In questo modo, si abitueranno i bambini a narrare se stessi, a dar valore alla propria esperienza e quotidianit, a rilevare paure oppure interessi sui quali pongono maggiormente attenzione, indicatori di talenti inespressi. Sar quindi un percorso di scoperta della propria identit, nella quale i bambini cominceranno a sentirsi non solo spettatori, ma anche protagonisti della loro piccola storia, inserita in altre storie pi grandi (di genitori e gure di riferimento), comprendendo quanto, alle scelte di ognuno, corrispondano conseguenze, felici o infauste e quanto sia importante riconoscerle o anticiparle, per dare alla propria vita una trama da favola.

E tu chi sei? domand il Bruco. Non era incoraggiante come inizio di una conversazione. Alice rispose, un po timidamente: - Io a questo punto quasi non lo so pi, signore.. o meglio, so chi ero quando mi sono alzata stamane, ma da allora credo di essere stata cambiata parecchie volte. (L. Carrol)

SCUOLE MEDIE E SUPERIORI


In questi ambiti, il consulente di Orientamento proporr agli alunni esercizi scritti di ricordo e racconto di s, attraverso la stimolazione data da frasi celebri di poeti, letterati e cantanti, cos da creare un'identicazione con il tema scritto e permettere ai ragazzi una riessione approfondita su di s: sui propri limiti e i propri talenti. La scrittura, in ambito scolastico di Scuola Media e primo ciclo di Scuole Superiori, permetter al formatore di considerare e rispettare il bisogno di privacy dei ragazzi, che verranno quindi in un primo momento

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invitati ad esprimersi individualmente. Questo permetter inoltre la partecipazione allargata a tutta la classe, evitando che i soggetti pi carismatici catalizzino su di s il tempo e l'attenzione. Per stimolare la libera espressione, si leggeranno le regole di Scrittura Bop di Jack Kerouac, che offrono spunti creativi e liberatori, inerenti la stesura della propria esperienza individuale. Alla ne del lavoro, ogni ragazzo dovr leggere o riassumere oralmente il proprio scritto, cos da esercitare la capacit di esternare e sostenere positivamente i propri pensieri. Sar importante far lavorare i ragazzi sulla presa di coscienza del concetto di scelta, facendoli riettere sulle porte che aprono o precludono il futuro, a volte denitivamente. Questo aspetto verr sottolineato perch i ragazzi di quest'et escano dalla logica dei video-game: nella quale tutte le scelte sono revocabili e niente, compresa la ne della vita, denitiva o pu essere riattivata a piacimento. Lo stesso procedimento sar attuato nella Scuola Superiore, ponendo l'attenzione nel fornire stimoli e citazioni adeguate all'et. In quest'ambito, infatti, sarebbe opportuno che una parte di esse derivasse da persone esistenti: che abbiano raggiunto un grado di realizzazione ed eccellenza nella propria esperienza di vita e lavoro. In questo modo i ragazzi potranno cominciare a confrontarsi con tematiche inerenti il mondo che li aspetta fuori dal contesto scolastico, misurando se stessi e le proprie aspettative, con esperienze reali legate al mondo contemporaneo. In entrambi i contesti formativi, i clicli d'incontro prevederanno i seguenti passaggi: conoscenza di s e della propria storia, descrizione del contesto di vita, immaginazione libera del futuro e proiezione dell'immagine di s su una gura di successo stimata e conosciuta (del proprio ambito familiare o sociale, o trasmessa dai media). Si sosterranno inne i ragazzi a ideare azioni (formative e lavorative) per sovrapporre la loro situazione presente a quella del futuro desiderato. In questa ultima fase, si trasmetteranno agli studenti le regole di base (tratte da esercizi di orientamento e coaching) per ideare e abbozzare un proprio progetto di vita, e si insister afnch essi utilizzino un quaderno dove mantenere vivo il monitoraggio di s e dei propri cambiamenti di strade e interessi, cos da essere sempre consapevoli dei propri obiettivi e valori di riferimento.

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CENTRI PER LORIENTAMENTO


Anche in questi contesti, si utilizzeranno esercizi di scrittura, dove far emergere tratti della personalit, denire i talenti e crearsi un progetto di vita (di studio o professionale) a breve, medio e lungo termine. Portando esempi concreti (da citazioni o interviste) si solleciteranno inoltre i candidati ad essere curiosi, leggere, viaggiare, tenersi informati, ricercare e confrontarsi con chi opera al di fuori del proprio contesto. La scrittura servir per la stesura del proprio curriculum e della lettera di marketing. Il mantenimento di un proprio Diario di Studio e Professionale, permetter ai soggetti di mantenere viva la concentrazione sui propri obiettivi, non perdendo l'autostima quando qualche tentativo o esperienza potrebbero non avere gli esiti sperati. Inoltre, un quaderno nel quale siano stati registrati i corsi frequentati, gli esami sostenuti, le esperienze professionali svolte (con nominativi e recapiti per eventuali referenze future) e le competenze acquisite, far s che la persona abbia sempre una chiarezza di s, che le consenta di sostenere colloqui di lavoro con competenza ed entusiasmo, conoscendo a memoria il suo percorso di vita, sapendolo narrare in forma coesa e attraverso l'utilizzo di metafore incisive e accattivanti. Il quaderno professionale permetter ad ogni individuo di monitorare se il suo bagaglio di conoscenze sia sempre aggiornato, adeguato e innovativo, mantenendo il confronto con le realt (soggettive o aziendali) esterne e sviluppando la dote gi citata dell'attenzione: per informarsi, aggiornarsi e riettere, confrontando i propri bisogni con i settori di interesse. Questo former giovani pronti ad affrontare l'incerto e mutevole mercato del lavoro, afnch essi possano migliorare costantemente la propria carriera e preparazione, e siano pronti a sperimentare nuove strade, nelle quali trovare idee vincenti e spunti di crescita.
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L'Outplacement la branca della consulenza nell'ambito delle risorse umane, che si occupa di accompagnare le persone in uscita da un'Azienda nella ricerca di nuove opportunit professionali.

Si tratta quindi di una qualicata consulenza e assistenza che viene offerta, esclusivamente su mandato dell'Azienda, al lavoratore di ogni livello che, dovendosi riproporre al mercato del lavoro, potr avvantaggiarsi dell'intervento specialistico di professionisti esperti in tutte le problematiche connesse alla riqualicazione professionale, alla gestione di carriera e al riorientamento del lavoratore nel contesto produttivo. Dare ai propri dipendenti in uscita supporto, signica per un'Azienda non dimenticare collaboratori che magari hanno contribuito al successo dell'impresa, pensando concretamente al loro futuro, proprio come indicato dalle direttive emanate dall'Unione Europea. Il servizio di Outplacement nato negli U.S.A. alla ne degli anni '60. Esempio-tipo della sua applicazione fu la drastica riduzione dei dipendenti specializzati della NASA l'ente spaziale americano, che erano stato impegnati nel "Progetto Apollo": si decise di offrire quindi a tutti il servizio di Outplacement, per consentirgli di riqualicarsi e potersi ricollocare in altri contesti aziendali. In Italia quest'attivit ha iniziato a comparire verso la met degli anni '80: rispetto agli altri Paesi europei, si tratta ancora di un servizio innovativo, che sta iniziando a diffondersi in questi ultimi anni nel privato e nel pubblico. L'intervento di Outplacement pu essere individuale (cio pu risultare frutto di un accordo diretto tra il dipendente e l'Azienda) o collettivo (cio il risultato di accordi sindacali, riguardanti gruppi di lavoratori). In ambito di consulenza per l'Outplacement, la scrittura si dimostra indispensabile per diversi motivi.

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Innanzitutto serve a far s che la persona possa prendere coscienza di s e della propria esperienza, redigendo una corretta e aggiornata autobiograa professionale, afnch il passato assuma un disegno coeso e logico, nel quale riconoscersi. Osservare i passaggi svolti e le sde sostenute, infatti, ha Linizio difcile. Abbiamo paura di fallire. l'effetto di aumentare l'autostima personale, aiutando a far Abbiamo paura di non ritrovare all'individuo le capacit e l'energia necessarie per aver nulla da dire. affrontare il cambiamento professionale in modo costruttivo. Utilizzare la scrittura, inoltre, far s che nella persona avvenga una presa in carico di se stessa, spostando il focus dalla responsabilit esterna degli eventi che si sta trovando a dover affrontare ( colpa del mercato, del datore di lavoro, del destino, ecc) a una positiva responsabilit interna, nella quale prendere coscienza delle proprie capacit ed obiettivi. Questo eviter, inoltre, un'errata speranza che il lavoro venga svolto dal consulente di Outplacement, mantenendo al contrario attiva la propria capacit di assumere su di s tutto il processo di cambiamento. Far mettere su carta il proprio percorso professionale e gli sbocchi desiderati, permetter la creazione di uno spazio mentale libero da pressioni esterne, nel quale poter ricominciare a considerare le proprie necessit e il proprio benessere, e decidere in autonomia i percorsi di maggior interesse. In Outplacement, la scrittura consentir agli individui di esternare i propri vissuti, considerandoli da prospettive nuove e trasformandoli in risorse sulle quali puntare. Un esempio dell'efcacia nell'uso di questa tecnica, narrato da Pennebaker, in una delle sue ricerche: in un esperimento effettuato nel '91, venne chiesto, a met degli uomini licenziati da un'Azienda, di scrivere i pensieri e i sentimenti pi profondi riguardo al licenziamento, per mezz'ora al giorno, per cinque giorni consecutivi. L'altra met scrisse di come usava il suo tempo.

Abbiamo paura che ci che diremo possa essere banale o noioso. Abbiamo paura che possa danneggiarci. Abbiamo paura che possa essere una menzogna. Abbiamo paura che possa essere la verit. Abbiamo paura che nessuno se ne accorga. Abbiamo paura che qualcuno impari ci che abbiamo detto, magari noi stessi. Abbiamo paura che ci saranno conseguenze. Abbiamo paura che staremo attenti. Abbiamo paura di dover cambiare la nostra vita. Abbiamo paura di non riuscire a cambiare. Ma pi di questo, abbiamo paura di riuscirci. (D. Meetzger)

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Gli uomini con la consegna di scrivere i propri pensieri e sentimenti, furono estremamente aperti e sinceri nei loro scritti: descrissero l'umiliazione e il risentimento per la perdita del lavoro, e altri problemi pi intimi, connessi alle difcolt coniugali, alla malattia e alla morte, al denaro e alla paura per il futuro. Nell'arco di tre mesi, il 27% del gruppo sperimentale riusc a procurarsi un lavoro, contro il 5% dell'altro gruppo. Sei mesi dopo avere scritto, il 53% di coloro che avevano scritto i propri pensieri e sentimenti aveva trovato lavoro, contro il 18% dei soggetti assegnati all'altro gruppo a parit di colloqui di lavoro effettuati. Molto probabilmente, la risposta a questi risultati che chi aveva potuto esplorare i propri pensieri e sentimenti, aveva avuto maggiori probabilit di scendere a patti con essi, soprattutto quelli pi demotivanti e negativi, quali l'ostilit verso il precedente datore di lavoro. Questi uomini si erano sentiti traditi. Forse, quindi, quando il gruppo che non aveva esternato i propri vissuti per scritto partecip ai colloqui di lavoro, molti di loro senza accorgersi abbassarono la guardia e parlarono del trattamento ingiusto subito. Quelli che invece avevano potuto sfogarsi per scritto, si rivelarono al colloquio pi sereni, quindi pi promettenti, e vennero assunti.

CONSULENZE INDIVIDUALI
Nelle consulenze individuali di Outplacement, la pratica della s c r i t t u r a ( e g l i e s e rc i z i autobiograci e creativi ad essa connessi), entrer in gran parte nella prima fase: il supporto psicologico del cliente. Il consulente di Outplacement, attraverso mirati esercizi, aiuter la persona a focalizzarsi sul considerare la situazione di
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crisi e cambiamento come un'opportunit: quella di ripensare a se stessi, alla propria carriera, a quello che si fatto nora e a ci che si desidera per il futuro. Il consulente proporr esercizi per aiutare a stilare la propria autobiograa personale e professionale, ponendo l'attenzione sul fatto che vengano sviluppate narrazioni di successi, oppure eventi nei quali vi stato il superamento di ostacoli o, inne, dove sono state espresse risorse e talenti. Il fatto che il candidato, grazie alla scrittura, possa rileggere e conseguentemente riettere su quanto emerso dai propri elaborati, non solo durante il colloquio con il consulente, ma soprattutto in modo autonomo nei propri contesti di vita, favorir la velocizzazione dei suoi processi di rimotivazione e autostima. Essi, infatti, sviluppati solo verbalmente nell'incontro di Outplacement, potrebbero indebolirsi al di fuori, confondendosi con altre opinioni e pensieri limitanti. Come si gi visto nella sezione precedente, il fatto di creare uno spazio mentale privato, nel quale sfogare le proprie frustrazioni legate alla perdita del lavoro, permetter al cliente di liberarsi dal trauma personale e professionale subito, focalizzandosi positivamente sull'ascolto di s, nella ricerca di nuove strategie professionali da mettere in atto. Alla conclusione di questa fase, egli sar pronto per scrivere il bilancio di carriera, redigendo accuratamente le proprie esperienze, competenze e capacit trasferibili. A seguire, il cliente verr stimolato a scrivere il nuovo Obiettivo Professionale, nel quale far conuire quanto elaborato nelle fasi precedenti e trasformandolo in progetto, coerente con la sua storia personale e professionale, e realizzabile. La scrittura, a questo punto, verr utilizzata per affrontare aspetti pi tecnici, quali stendere (o correggere) il proprio curriculum e scrivere una lettera di marketing: che siano rappresentativi della propria individualit ed efcaci rispetto alla promozione di se stessi nei contesti desiderati. Nell'ultima fase della Consulenza, in cui il cliente dovr attivarsi personalmente con azioni pratiche, il fatto di scrivere il proprio Diario Professionale, gli permetter di sviluppare competenze di auto-analisi, monitorare le iniziative intraprese e i propri comportamenti, annotarne i risultati e mantenere viva la consapevolezza sul percorso che sta effettuando. Mettere su carta i propri pensieri e obiettivi, permetter di non mancare a se stessi, facendosi fuorviare da pressioni esterne, o da offerte di lavoro non in linea con i propri valori e progetti, che presto si trasformerebbero in un fallimento. Scrivere la propria storia professionale, e il futuro desiderato, far s che ogni giorno questo funga da monito e specchio, nel quale riettere, il pi presto possibile, l'obiettivo nalmente raggiunto.

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CONSULENZE DI GRUPPO
La pratica della scrittura pu essere utilizzata con successo anche in Consulenze d'Outplacement di gruppo. Anche qui, essa permetter ad ogni soggetto di focalizzarsi su se stesso, attivandosi in prima persona nella ricostruzione del proprio percorso lavorativo e nello stilare l'elenco delle capacit apprese e spendibili in altri contesti. Il consulente avr cura di spiegare le regole dell'uso della scrittura, specicando quanto non sia necessario scrivere bene ma semplicemente trovare il proprio modo e le parole per nominare (anche solo a se stessi) il momento psicologico e pratico che si sta affrontando. Questa narrazione permetter di affrontare il presente con maggiore competenza, in attivo e orientato verso il futuro. Il fatto di essere invitati a prendere tempo per scrivere a se stessi, in modo sintetico e incoraggiante, sar l'avvio per aiutare tutti i componenti del gruppo a prendere un proprio spazio, alimentando l'autostima. Nutrire la ducia in se stessi sar il primo passo per combattere due nemici che, soprattutto in momenti di crisi come pu essere la perdita del lavoro, ogni persona si trova a dover affrontare: lo scetticismo, riguardante sia la propria capacit di reazione, che quello espresso (dichiaratamente o meno) dai familiari verso i nuovi sogni e progetti; e la critica, verso il mercato, la societ o, nello specico, le persone che ci stanno privando della nostra identit professionale e delle nostre sicurezze. Il consulente far riettere anche sulla rabbia e la vergogna, ad esempio invitando a scrivere una sorta di lettera o ipotetico discorso, indirizzato a una o pi persone che si ritengono responsabili o che si teme potrebbero giudicarci. Il fatto di mettere nero su bianco i propri pensieri, contribuir a distaccarsene, liberando la mente da discorsi inutili che bloccano il processo di evoluzione e di crescita. La scrittura, sar quindi un valido supporto per ritrovare un senso di integrit in se stessi,

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facendo ri-allineare le persone con i propri sentimenti e pensieri, cos che diminuiscano le ambiguit e si possa arrivare a quella chiarezza interiore che la base per il cambiamento. Il fatto di attivarsi, in un contesto di gruppo, nella ricerca di soluzioni alternative alla realt frustrante che si sta vivendo, e poter condividere alcune riessioni scritte, far s che gli individui avvertano una vicinanza con gli altri, che li faccia diminuire e superare la sensazione di isolamento. Ascoltare altre voci e altri modi di affrontare il presente, inoltre, favorir un processo indispensabile per la creazione di una mente pi consapevole e attenta ai suoi processi interni: quella di ascoltare le opinioni contrastanti presenti nella propria mente, cos da nominare desideri e paure correlate, slanci e critiche, portandoli alla coscienza ed ampliando il proprio campo del pensiero e dell'azione conseguente. Se il consulente attiver nel gruppo discussioni, inerenti ad esempio le diverse modalit e atteggiamenti utilizzati dai singoli per affrontare il cambiamento imminente, ogni individuo potr riettere le parti di s nelle diverse voci del gruppo, mettendo in atto soluzioni alternative e creative, che non avrebbe attuato se avesse ascoltato soltanto i propri pensieri pi ricorrenti. La mia depressione svan,

quando in ci che mi deprimeva riconobbi una struttura: la sua descrivibilit.

La scrittura interverr per deviare l'attenzione dalle difcolt immediate e quotidiane che si stanno vivendo, aprendo una sorta di varco nel mondo del possibile, e facendo s che (P. Handke) all'interno di esso si possano trovare idee nuove e stimolanti. Chiedere ad esempio di rispondere per iscritto alla seguente sollecitazione: Se avessi cinque vite parallele, ognuna delle quali realizzata e di successo, cosa staresti facendo in ciascuna di esse?, consentir ai soggetti di fare un salto nell'immaginario, permettendosi di nominare anche solo a se stessi altre possibilit, sogni che sempre si sono tenuti nel cassetto per paura o pigrizia, talenti che si vorrebbero approfondire ma di cui non si mai avuto il coraggio. E chiedere inoltre: Cosa puoi fare questa settimana, per avvicinarti a una di queste vite?, attiver una serie di considerazioni probabilmente mai portate dal mondo dei sogni alla pratica.

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Ovviamente il consulente dovr anche attivarsi per passare tutte le informazioni necessarie ad affrontare la realt contingente, mantenendo l'attenzione del gruppo sia su se stessi che sulla realt circostante. In questo sar molto utile far emergere in tutti la consapevolezza che il mercato attuale richiede, e richieder sempre pi, di sapersi mettere in gioco pi spesso in ambiti e professioni diverse: per questo si inviter a riettere sul fatto che la propria identit non dovr essere legata esclusivamente al posto di lavoro o alla professione svolta, ma associata alla propria storia ed evoluzione personale pi ampia. Il fatto di svolgere questo percorso all'interno di un gruppo nel quale si era invece conosciuti solo (o soprattutto) per il proprio ruolo professionale, permetter che si crei una maggiore coesione tra i soggetti coinvolti e un migliore sostegno, umano, reciproco. Sentire di avere intorno a s un gruppo di persone che condividono pensieri ed emozioni simili, infatti, potr sostenere il soggetto nel proprio percorso individuale di ricostruzione di s in vista del futuro, aumentando la sua capacit narrativa, relazionale e di cambiamento.

MEDIAZIONE CULTURALE
L'uso della scrittura viene spesso associato esclusivamente ai ceti sociali e culturali medio-alti. Sicuramente questa tipologia di cliente in vantaggio rispetto al comprendere l'importanza della stesura di un'autobiograa personale e professionale, oltre che un quaderno nel quale annotare una precisa progettualit rivolta al futuro. Ma non bisogna pensare che persone di ceti sociali pi bassi, o persone straniere, con una scarsa dimestichezza della lingua parlata nel Paese dove viene svolta l'attivit di

I due uomini, per risarcire le brecce aperte dallesilio, si sono messi a scrivere. La scrittura si imposta a loro come unurgenza. Passeggiavano con la somma della loro malinconia, delle loro angosce e delle loro speranze, afdata a un grande quaderno tenuto sotto braccio. Scrivere. Scrivere per non impazzire, per aggrapparsi alle proprie radici, per tradurre i lunghi e dolorosi silenzi che attraversano le nostre vite. (T. B. Jelloun)

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Outplacement, siano messe in difcolt o impossibilitate a seguire un procedimento di consulenza, che preveda tra le sue tecniche la forma scritta. Sicuramente le persone devono avere le competenze di base per la scrittura: non essere analfabete e possedere l'abilit motoria di scrivere. Senza questa premessa, la tecnica della scrittura fuori luogo e morticante. Per tutti gli altri, la scrittura pu essere un rifugio: un luogo dove trovare la propria concentrazione, una strada da percorrere e, cosa pi importante, dove trovare se stesse. Si ricorda quanto poco sia rilevante, in queste situazioni, il fatto di produrre testi corretti a livello ortograco e grammaticale; ognuno deve essere sollecitato a rispondere nel modo che pi gli appartiene: per immagini, parole sparse sulla pagina, denizioni, appunti, svolgimenti dalla lunghezza variabile. L'unica cosa importante rispecchiarsi nel testo scritto, leggere con calma ed esporlo a voce dopo aver trovato una precisa logica, una propria chiarezza. Se si consente a persone straniere di scrivere nella propria lingua d'origine, si permette loro di ritornare a casa per un momento, trovare una zona protetta nella quale hanno sicurezze, competenze e talenti, nonch parole per esprimere se stesse e le risorse necessarie per affrontare il nuovo percorso. Aiutare le persone a creare la propria autobiograa personale e il progetto professionale, pur nella propria lingua di origine, far s che esse ricostruiscano la loro identit, e la possano esprimere e sostenere all'esterno. Il consulente di Outplacement chieder invece alle persone straniere di scrivere nella lingua del Paese ospitante, quando sar utile che esse sperimentino l'espressione di s con vocaboli che dovranno utilizzare nei colloqui lavorativi che sosterranno. Scrivere (e ri-scrivere) le aiuter ad apprendere la nuova lingua, correggendo gli errori grammaticali in un contesto protetto, servir ad apprendere termini tecnici e utilizzare il Diario professionale come trait-d'union tra la loro vita (e lingua) d'origine e quella nella quale hanno riposto il futuro: le loro pagine bianche.

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Il Consulente di Orientamento e Outplacement, o il Coach, pu essere denito come un sollecitatore di storie a lieto ne, egli infatti porr domande, come: Qual' il tuo dono?, Che lavoro faresti gratuitamente?, Dove ti vedi tra cinque anni?.

Rispondere difcile, soprattutto perch spesso la prima volta che pensiamo alla risposta. Come affrontare, quindi, questa pagina bianca? Prima di tutto raccogliendo le parti della storia che ci riguardano. Facendo un rapido viaggio all'indietro e rivedendo, come in un lm, i passaggi che abbiamo svolto, i desideri espressi, le strade intraprese e le direzioni che, retrospettivamente, abbiamo percorso. Non possiamo vederci tra cinque anni se non sappiamo dove siamo adesso, e tanto meno se non sappiamo raccontare il percorso che abbiamo fatto. La capacit di sognare e progettare pu essere innata, ma sicuramente poco allenata, e richiede una gura professionale che ci aiuti in questo. Una gura che sappia, con poche domande aperte, farci svolgere una metariessione, facendoci scrivere, anche solo per punti, la nostra autobiograa personale e professionale. Nella vita siamo spesso scrittori che aprono una pagina bianca e improvvisano o riscrivono lo stesso concetto del giorno o degli anni precedenti. Scriviamo quello che gli altri si aspettano. Per questo di fondamentale importanza il ruolo del consulente di Orientamento, n dall'et scolastica. Egli infatti si pone come il lettore di un romanzo. Ascoltando, va in cerca di storie, con una sensibilit esercitata che gli permette di capire se la
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storia che viene narrata ha prevedibili esiti, o bloccata davanti a una pagina bianca. Altre volte egli non si limiter ad ascoltare, ma guider la consapevolezza del proprio cliente sugli sviluppi della trama, ponendogli delle domande. Esse avranno innanzitutto lo scopo di far riconoscere, la persona stessa, come protagonista della storia che sta vivendo. Il consulente di Orientamento si prender cura di preparare lo spazio afnch il cliente possa scrivere comodamente, spiegando brevemente e con chiarezza che, per focalizzarsi su di s, egli verr invitato a sperimentare in alcuni momenti la pratica della scrittura. Gli chieder, quindi, di fornirsi di una penna con la quale possa scrivere comodamente e velocemente, perch quando sar nel usso dell'espressione creativa, dovr seguire con l'inchiostro il farsi parola dei suoi pensieri. Chieder anche di fornirsi di un quaderno, o blocco di fogli, che non abbia nessuna pretesa di pregio o bellezza, ma sopra il quale possa sentirsi libero di esternare anche i pensieri peggiori o che ritiene pi sciocchi. La dimensione dovr essere di un foglio A4, perch se user un quaderno piccolo, anche se pi maneggevole, i pensieri saranno anch'essi piccoli e non spazieranno in immagini esplorative nella sua mente. Avere una pagina bianca signicher, a questo punto, avere un vero e proprio spazio per pensare. In esso, egli potr farsi domande sui propri
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desideri e talenti, potr immaginare se stesso libero da qualsiasi condizionamento esterno e trovare nuove parole per nominarsi. Questo ancor prima di doverlo dichiarare all'esterno, fosse anche una gura professionale orientata all'ascolto. Il consulente di Orientamento e Outplacement indirizzer quindi il cliente alla ricerca e scoperta dei propri valori (e conseguentemente del proprio valore). Per supportarlo nella costruzione di una trama personale e professionale efcace, egli considerer i seguenti elementi: 1. Ogni parte, nella storia del cliente, prima o poi dovr trovare una sua coerenza. Se nella trama dovesse regnare infatti un senso d'indenitezza e la sensazione di confusione, o se le conseguenze di azioni ed eventi tardassero ad avere una propria collocazione, l'attenzione e l'interesse del narratore (oltre che dell'ascoltatore) cadrebbero. Il consulente dovr quindi individuare selettivamente i passaggi e le metafore che possano consentire al cliente di ricomporre le contraddizioni, ricordando che alla radice del malessere individuale vi spesso proprio l'incoerenza: la sensazione di non essere intero n appartenere a un disegno. 2. Consulente e cliente dovranno avvertire di stare procedendo in una direzione. Anche chi sta vivendo una situazione professionale o emotiva statica, avr infatti bisogno di sentire che qualcosa (seppur solo dentro di s) si sta muovendo. Scrivere potr servire a colmare il lasso di tempo che deve trascorrere prima che sia possibile fare qualcosa di concreto. Inoltre denire e nominare con precisione una sequenza di compiti e passaggi ancora in sospeso, potr essere d'aiuto per comprendere ci che si vuole veramente fare, Alla ne, alla ne di tutto, con i fatti preparandosi a farlo con maggiore sicurezza, della propria vita che si risponde agli armonia e cognizione di causa. interrogativi che il mondo ci rivolge con 3. Bisogner fare attenzione afnch il cliente usi la scrittura di s per attivarsi realmente, e non per illudersi di essere impegnato nel cambiare la propria situazione, in realt rimandando la presa in carico di se stesso e la decisione di esprimersi con concretezza. importante notare, per, che far raccontare la propria storia, immaginando

tanta insistenza. Chi sei? Cosa volevi veramente? Cosa sapevi veramente? A chi e a che cosa sei stato fedele o infedele? Nei confronti di chi o che cosa ti sei mostrato coraggioso o vile? Sono queste le domande capitali. E ciascuno risponde come pu, in modo sincero o mentendo, ma questo non ha molta importanza. Ci che importa che alla ne ciascuno risponde con la propria vita. (S. Mrai)

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un futuro desiderato oltre gli ostacoli presenti al momento, pu aiutare a scaricare l'energia e lo stress accumulati. Per far s che il cliente sperimenti diversi modi di interpretare ed annotare la propria esperienza, si potranno, oltre al gi citato uso delle metafore (che verr stimolato chiedendo di rappresentare un evento o pensiero con immagini e parole in associazione libera), usare altri stimoli, tra i quali: 1. Far stilare una sequenza cronologica di ricordi, azioni, o progetti futuri. Oppure, al contrario, far immaginare e descrivere accuratamente una scena del proprio futuro ideale, senza chiedersi come arrivarci (ma permettendosi di lavorarci in un secondo momento). 2. La digressione: rispettando gli interessi con i quali il cliente si presentato, si pu invitarlo, con domande mirate, a scrivere utilizzando un punto di vista e una prospettiva nuova (mettendosi ad esempio nei panni di un altra persona, soprattutto se stimata). Questo lascer aperto un varco perch si affaccino, nella mente del cliente, soluzioni e idee inaspettate. 3. Stringere la sequenzialit: questa tecnica pu essere anche chiamata di Scrittura Zen e consiste nel porre al cliente diverse domande in successione, alle quali dovr rispondere per iscritto d'istinto, senza avere quindi il tempo di ragionare e applicare gli schemi mentali a cui avvezzo. Un esempio, pu essere rappresentato dal dover rispondere a una sequenza stretta di affermazioni, quali: Io sono, Io sono, Io non sono, Io ho, Io sono... ecc, alla cui ne sar il cliente stesso a riettere sull'immagine emersa, molto spesso sorprendendosi delle risposte. 4. Allargare la sequenzialit: in questo caso, all'opposto, si chieder al cliente di descrivere minuziosamente (al limite del paradosso) un'attivit di routine che svolge quotidianamente in ambito lavorativo oppure di vita privata. All'interno di essa, dovr annotare dettagli ed elementi secondari che non aveva mai considerato, sia dell'ambiente esterno che di se stesso. Questo servir a fargli esercitare l'attenzione, cos da scoprire quanto la sua esperienza di vita sia pi ricca di come pu apparire supercialmente, e di

La maggior parte delle persone si ammala per non saper esprimere quello che vede e quello che pensa. (F. Pessoa)

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quanti stimoli e input si possano cogliere, per mettere in atto dei miglioramenti. Indipendentemente dalle tecniche usate (che saranno diverse in base al tipo di clientela), si solleciter una scrittura che tocchi alcune aree tematiche, quali: la cronologia della propria vita (personale e professionale), l'orientamento etico (i valori di riferimento) e pedagogico (ci che si ritiene di aver imparato no a questo momento). Sar quindi una ricerca delle proprie radici, del proprio sentirsi al mondo. Al termine del colloquio, si attuer con il cliente una sintesi del lavoro svolto, delle tematiche trattate e dei passaggi successivi da mettere in atto. Insegnare a redigere un proprio Diario Professionale, permetter che il lavoro intrapreso non termini, n si sospenda, con la ne del singolo incontro. Dare altre domande e stimoli a cui rispondere per iscritto, infatti, far s che le persone restino attive e vigili sul lavoro iniziato anche in altri contesti, abituandosi ad effettuare un'autoanalisi e rendersi autonome da una gura di riferimento. Questo infatti lo scopo principale a cui deve aspirare un consulente di Orientamento e Outplacement: insegnare una tecnica e far s che, dalla pagina scritta, le persone si stacchino per vivere pienamente il futuro, senza aver pi bisogno di una guida e del suo intervento.

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Il consulente di Orientamento e Outplacement dovr formare i suoi clienti afnch essi imparino a redigere un Diario Professionale, nel quale annotare le esperienze svolte, gli obiettivi e i sogni che si vogliono raggiungere, i successi ottenuti e le aree sulle quali si necessita ancora di un miglioramento.

Non sar quindi un semplice diario adolescenziale con usso di coscienza, ma un lavoro ragionato, nel quale tenere acceso il focus sulla propria esperienza di studio, lavoro, vita. Questo quaderno dovr uscire dalla logica che spinge a riettere su di s solo nei momenti di difcolt e bisogno. Si inviter, al contrario, a mantenere questa pratica durante ogni fase di studio e lavoro, annotando e valorizzando, in sintesi, gli obiettivi raggiunti, oltre alle situazioni problematiche reali o ipotetiche. Bisogna ricordare che ogni esperienza di crescita porta in s momenti di crisi. Per affrontarli, potr essere utile effettuare in anticipo un esame della realt a cui si sta andando incontro, rispondendo per iscritto a domande, quali ad esempio: Che errori posso commettere in questa circostanza? A quali conseguenze potrei andare incontro? Rispondendo in anticipo, si potr affrontare e risolvere la situazione nella propria mente, prevenendo il vericarsi degli ostacoli e scaricando l'ansia e il suo potere di bloccarci di fronte alla pagina bianca, che rappresenta un futuro nel quale ancora non sappiamo orientarci. Nella fase di annotazione degli avvenimenti sul diario professionale, sar importante registrare gli stessi a ne giornata, o alla ne dell'attivit nella quale si cerca un miglioramento.

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Mantenendo con se stessi l'impegno di annotare gli avvenimenti salienti, si eserciter una caratteristica che torner poi utile nel mondo del lavoro e nella realizzazione dei propri progetti: la disciplina. Essa, sar esercitata con la scrittura concentrandosi sui seguenti aspetti: 1. Il tempo. Fissare un limite di tempo ben denito per scrivere, e rispettarlo, servir a migliorare la propria capacit di concentrazione. Inoltre rispettare un tempo deciso a priori, manterr l'individuo libero dalla necessit di produrre una considerazione notevole: si fatto del proprio meglio e Non viaggio mai senza quando il tempo nito ci si pu fermare, senza che il tempo il mio diario: bisogna sulla pagina diventi una scusa per rimandare azioni sempre avere qualcosa di sensazionale da importanti.

leggere in treno.

2. Il focus. Spesso imparare a scrivere creativamente e per (O. Wilde) associazioni o metafore, se da una parte libera l'intelligenza facendo scoprire connessioni nuove e utili, dall'altra pu essere scambiato per un poter uscire fuori tema e fare digressioni che spostano l'attenzione dall'obiettivo o l'esperienza sulla quale ci si sta confrontando. quindi essenziale tenere sempre presente lo scopo (di analisi di s e miglioramento) per cui si sta utilizzando il proprio Diario. 3. Il risultato. Alla ne di ogni pagina bianca riempita, o meglio di ogni seduta di scrittura (che pu avere una durata anche di soli quindici minuti) si ha un risultato. Bisogna infatti avere chiare le tematiche emerse e, anche se pu al momento sembrare noioso e inutile, necessario mantenere la disciplina di concludere con frasi, quali: Ora capisco che..., Questo mi ha fatto accorgere di.., Non avrei mai pensato di essere... Questo servir a mettere in luce i risultati, e far risaltare il vantaggio di aver svolto la sessione di scrittura. La fase di rilettura, invece, avverr in un momento successivo, per avere una visione pi logica. Essa, oltre all'analisi, avr un effetto liberatorio, perch i pensieri ordinati sulla pagina assumeranno una dimensione pi oggettiva e meno coinvolgente. Questo avr il potere di stimolare nuove idee, confermando aspetti conosciuti e facendo scoprire soluzioni creative, prima nascoste al nostro ragionamento.
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Sar quindi una fase di rielaborazione: l'occasione per attivare un momento di self-coaching, visto come un allenamento al governo di se stessi. La rilettura del proprio quaderno aiuter a comprendere il funzionamento della propria mente e le conseguenze dei comportamenti: ci si render conto di dove avremmo potuto osare di pi e non lo abbiamo fatto, per paura o pigrizia. Si potranno vedere quali azioni mettiamo in atto per abitudine, perdendo del tempo senza accorgerci. Ovviamente risalteranno anche i successi: per esempio piccole azioni messe in atto con disciplina e costanza, che hanno portato a mete un tempo irraggiungibili e che ora, viste nero su bianco, assumono tutta la loro importanza, facendoci provare la graticazione che spinge verso altre azioni di miglioramento. Quest'ultimo punto ci permetter anche di ricordare di non utilizzare la scrittura come un sostituto all'azione o una strategia di evitamento. Essere focalizzati sul compito, comporta infatti anche darsi e rispettare limiti nella trascrizione di stati d'animo e fatti, chiudendo il quaderno per affrontare la realt circostante. Inne, anche se si potranno (e dovranno) utilizzare spunti tratti dal Diario Professionale (per esempio nelle sedute di Consulenza di Orientamento e Outplacement), chi tiene il diario dovr avere sempre presente che non vi la necessit di mostrarlo ad alcuno, perch questa predisposizione falserebbe l'esplorazione di s e della propria esperienza. La scrittura sar quindi interpretata e utilizzata come una parentesi, costruttiva e attiva, per mantenere viva in ogni momento la consapevolezza di ci che si vuole, e delle azioni (e direzioni) da intraprendere per ottenerlo.

Qualsiasi cosa scelga dovr essere portata a termine seguendo un programma preciso e in una prospettiva creativa e molto disciplinata, altrimenti non valgo nemmeno la carta su cui sto scrivendo. (S. Plath)

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Da quanto esposto, si evince come la pratica della scrittura sia utile, se non indispensabile, per formare individui con una precisa identit personale e professionale, competenti di s oltre che della propria posizione negli ambiti di studio e lavoro. Scrivere libera non solo l'immaginazione ma anche l'intelligenza: permette di scorgere ci che altrimenti sfuggirebbe all'attenzione razionale e allo sguardo che posiamo su noi stessi e sull'esistente, senza curiosit ma solo per abitudine. La scrittura pu aiutare a formare persone consapevoli, che sappiano monitorare se stesse e la propria evoluzione, tanto quanto il prodotto, la tematica o le persone di cui sono responsabili, cos da apportare alla loro vita personale e professionale (e alla societ) i cambiamenti evolutivi auspicati e necessari. A questo scopo, afnare e mantenere viva la pratica della scrittura, sar compito indispensabile anche per i consulenti di Orientamento e Outplacement: afnch essi mantengano viva l'attenzione sulla loro esperienza, sviluppando al contempo le necessarie abilit di autoanalisi e self-coaching che, se vissute quotidianamente, potranno essere insegnate e trasferite ad altri con competenza. In questo modo, una frase d'inchiostro sulla pagina bianca contribuir a segnare per tutti un passaggio fondamentale: quello da una preistoria indenita e frammentata, a una storia di evoluzione e successo.

un momento molto importante per te. il momento in cui devi scegliere tra la contemplazione e l'azione. E tra l'abitudine e la creazione. (D. Grossman)

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Bibliografia
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Siti consultati:
www.aiso-outplacement.it www.orientamento.it www.wikipedia.it

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