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16/05/2011

Corso di impianti tecnici per ledilizia storica

Impianto elettrico
Residenze - uffici

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Il D.M. n37 del 22/01/2008 si applica agli impianti posti al servizio degli edifici indipendentemente dalla destinazione duso, collocati allinterno degli stessi o nelle relative pertinenze. Impianto elettrico: artt. 1, 2, 5 e 6 Obbligatoriet del progetto: il progetto deve essere redatto da un professionista iscritto negli albi professionali secondo la specifica competenza. I progetti contengono almeno gli schemi dell impianto e i disegni planimetrici, una relazione tecnica sulla consistenza e sulla tipologia dellinstallazione, della trasformazione o dellampliamento dellimpianto stesso, con riguardo alla tipologia e alle caratteristiche dei materiali e componenti da utilizzare.

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Alcuni richiami
Corrente elettrica I [A]: moto dei portatori di carica positiva Tensione V [V]: lavoro necessario per portare lunit di carica da un punto ad un altro Resistenza R []: offerta dal materiale al passaggio della corrente elettrica dipende dal materiale: R = L/ A = resistivit elettrica [ mm2/m] Legge di OHM V=RI Legge di Joule: P = R I2

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e = EM sin t Regime sinusoidale i = IM sin t = 2 / T = 2 f f = 50 Hz

Z = impedenza i = IM sin ( t ) = sfasamento tensione - corrente

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Definizioni sistema monofase: generatore di tensione e unico e corrente i sfasata di un angolo sistema trifase: presenza di tre generatori di tensione e identici, sfasati tra loro di = 2 /3

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Limpianto elettrico prevalentemente costituito da: - impianto monofase per alimentazione degli apparecchi di illuminazione; - impianto monofase per lalimentazione delle utenze; - impianto trifase per i servizi generali

Si distingue la linea principale (montante), dalle derivazioni principali e da quelle secondarie. Per determinare le sezioni dei conduttori dei vari tronchi necessario conoscere i valori delle potenze installate.

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Illuminamento 1 Una sorgente luminosa emette un flusso luminoso [lm] Lilluminamento E [lux] pari: E = /S S = superficie illuminata [m2] E dipende dal tipo di lavoro che si esegue, come segue: lavori di precisione lavoro molto fine lavoro fine lavoro medio lavoro grossolano uffici aule scolastiche abitazioni 2000 lux 1000 lux 500 lux 200 300 lux 100 200 lux 250 500 lux 125 300 lux 30 - 100 lux

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Illuminamento 2 Ogni sorgente (lampada elettrica) ha un consumo specifico espresso in watt/lumen, il cui inverso lefficienza luminosa (lumen/ watt) che indica il rapporto tra flusso luminoso e potenza assorbita.

Efficienza lampade Alogene 20 W 17,5 50 W 19,0 100 W 25,0

Fluorescenti 20 W 40 W 50 W

45 60 67

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Illuminamento 3
Occorre ora considerare le caratteristiche dellambiente, ovvero altezza del soffitto, colore pareti, rapporti dimensionali tra larghezza ed altezza (coefficiente di correzione K) Pareti Pareti Pareti Pareti L/H = L/H = L/H = L/H = L/H = L/H = e soffitto bianchi e soffitto riflettenti e soffitto grigio vetrate, soffitto non riflettente 1, pareti e soffitto scuri 1, pareti e soffitto chiari 2, pareti e soffitto scuri 1, pareti e soffitto chiari 4, pareti e soffitto scuri 4, pareti e soffitto chiari K K K K K K K K K K = = = = = = = = = = 0,3 0,2 0,4 0,8 3,3 2,5 2,5 2,0 2,0 1,6

La potenza richiesta pari a: P = (E S K)/

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La direttiva 92/75/CEE ha stabilito la necessit di applicare unetichetta energetica ai principali elettrodomestici. Nel 1994 stata emanata la prima direttiva specifica. La legislazione europea stata poi recepita in ciascuno dei paesi dellUnione Europea. Cos in Italia nel 1998 stato introdotto lobbligo delletichettatura energetica per frigoriferi e congelatori, da maggio 1999 stata introdotta letichetta per le lavatrici, da giugno 2000 quella per le lavastoviglie, da luglio 2002 obbligatoria letichetta per le lampade ad uso domestico e da luglio 2003, infine, sono state introdotte le etichette per i forni elettrici e i condizionatori.

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Lampadine

fluorescenti

basso

consumo:

classi

B.

Lampadine a incandescenza alogene: prevalentemente in classe D. Lampadine a incandescenza: prevalentemente nelle classi E e F. La valutazione della classe di efficienza energetica si basa sui valori di corrente luminosa e di potenza della lampadina, rilevati secondo le menzionate disposizioni. Le procedure di rilevamento sono stabilite nella Norma DIN EN 50285:1999 Procedure di misurazione dell'efficienza energetica di lampade elettriche per l'uso domestico".

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Apparecchiature ed elettrodomestici Gli assorbimenti elettrici sono forniti dai costruttori. Aspirapolvere Cucina elettrica Frigorifero Forno elettrico Radio Ventilatori 200 W 3000 - 5000 W 500 W 1500 W 100 W 50 400 W

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Coefficienti di contemporaneit
Coefficiente di riduzione basato sul fatto che non tutti gli apparecchi sono in funzione contemporaneamente. Abitazioni Illuminazione Cucina Servizi vari Ascensore Alberghi, ospedali, collegi Illuminazione Servizi tecnologici Servizi vari Prese Ascensori Uffici e negozi Illuminazione Servizi tecnologici Servizi vari Ascensori

0,65 1,00 0,25 1,00 0,75 1,00 0,50 0,50 3,00 per il pi potente 1,00 per il secondo 0,90 1,00 0,50 3,00 per il pi potente 1,00 per il secondo

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Poich i carichi nel tempo possono aumentare, in funzione dellaumento delle esigenze delle utenze, occorre aggiungere una percentuale di maggior carico. Abitazioni Uffici, scuole Ospedali Negozi 1,1 1,2 1,2 1,2 Ptotale = 1,2 j Pj

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Lintensit di corrente I si determina come segue: I = Ptotale/V I = Ptotale/(V cos ) I = Ptotale/(3 V cos ) sistemi monofasi, circuiti ohmici; sistemi monofasi, circuiti induttivi; sistemi trifasi, circuiti induttivi;

cos =0,8 il fattore di potenza ed indica lo sfasamento tra la tensione e la corrente

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La sezione dei conduttori S Sistemi monofasi S = l I/ V = resistenza specifica del conduttore l = lunghezza del conduttore [m] I = intensit di corrente [A] V = caduta di tensione [V]

Sistemi trifasi S = 3 l I/ V

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Apparecchio

Potenza (watt)

Consumo (kWh/anno) 0.4 0.1 250 26 39 3000 600 21 0.4 1100 26 65 78 600 2 3.1 26

utilizzo

Affettatrice Arricciacapelli Asciugabiancheria Asciugacapelli Aspirapolvere Boiler elettrico Congelatore Cappa aspirante Coltello elettrico Cucina elettrica Ferro da stiro Forno elettrico Friggitrice Frigorifero Frullatore

50 50 3000 1000 1000 1200 300 100 100 3000 1000 2000 2000 250 150

10 min/sett 10 min/sett 2 volte/sett (6 mesi) 30 min/sett 45 min/sett 120 L/giorno continuo 4 h/sett 5 min/sett 2 fuochi 45 min/giorno 1 h/sett 1 h 20 min/sett 45 min/sett continuo 15 min/sett 3 h/sett 30 min/sett

Giradischi/ CDrom 20 Grill 1000

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Lavastoviglie Lavatrice Lucidatrice Macchina per cucire Macina caff Personal computer Radiatore Radio Radiosveglia Registratore Segreteria telefonica Spremiagrumi Tagliaerba Televisore Tostapane Trapano

3000 3000 300 100 20 200 2000 10 10 20 5 70 1000 100 1000 500

700 210 3.9 1.2 0.01 21 400 7.3 87 4.2 40 0.6 8 105 13 6.5

1 lavaggio/giorno 2 lavaggi/sett 15 min/sett 1 h/mese 5 min/sett 14 h/sett 10 h/sett (6 mesi) 14 h/sett continuo 4 h/sett continuo 10 min/sett 15 min/sett (8 mesi) 20 h/sett 15 min/sett 15 min/sett

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Elementi di difesa antincendio Carico di incendio B [kg/m2]

B=

M j PCS, j
j

S PCS,legno

M = massa dei singoli combustibile [kg]; PCS = potere calorifico superiore dei diversi elementi considerati [MJ/kg]; PCS,legno = 14,4 MJ/kg il potere calorifico del legno standard S = superficie in pianta della zona considerata [m2]

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Elementi di difesa antincendio Compartimentazione: delimitazione di una zona funzionale delledificio attraverso elementi di partizione di opportuna resistenza al fuoco ed assicura inoltre la fuoriuscita allesterno di fumi e aria calda. Per valori di B = 120 kg/m2, la compartimentazione consigliata pari a S = 2000 4000 m2

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Elementi di difesa antincendio Via di fuga: percorso per raggiungere un luogo sicuro Luogo sicuro: spazio scoperto o compartimento antincendio (separato dagli altri da spazi aperti o filtri di fumo) adatto a ricevere un certo numero di persone Percorsi semplici e brevi Massimo affollamento ipotizzabile A [pp] A=Sd d = densit di affollamento [pp/m2]; S = superficie considerata [m2]

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Elementi di difesa antincendio Capacit di deflusso D: numero di persone che possono lasciare senza danni ledificio attraverso una via duscita di riferimento (modulo) 50 pp locali al pianterreno; 37,5 pp locali interrati o entro i primi tre piani; 33 pp loali oltre il terzo piano. La larghezza delle uscite da ogni piano L (minima 1,2 m) L = 0,6 A/ D Le uscite devono essere almeno due e ragionevolmente contrapposte

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Elementi di difesa antincendio Classificazione degli incendi


Classe A: incendi di materiali solidi con formazione di braci Classe B: incendi di liquidi o solidi liquefattibili Classe C: incendi di gas Classe D: incendi di metalli e sostanze chimiche pericolose Incendi che coinvolgono rischi elettrici Incendi in ambienti di interesse artistico

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Elementi di difesa antincendio Spegnimento degli incendi


Classe A: Classe B: Classe C: Classe D: polvere, schiuma acqua e halon polvere, CO2, schiuma, halon polvere, CO2, halon polvere

Incendi che coinvolgono rischi elettrici polvere, CO2, halon Incendi in ambienti di interesse artistico polvere, CO2, halon

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D. M. 19 Agosto 1996 Regola tecnica di prevenzione incendi per locali di pubblico spettacolo teatri; cinematografi; cinema teatri; auditori e sale convegno; locali di trattenimento; sale da ballo; teatri tenda; circhi Art. 2.1.3 Accesso allarea Requisiti minimi per gli accessi allarea: larghezza 3,5 m; altezza libera 4m; raggio di volta 13m; pendenza 10%; resistenza al carico: almeno 20 t Art. 2.1.4 Ubicazione dei piani interrati I locali al chiuso non possono essere ubicati oltre il secondo piano interrato (- 10 m)

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Art. 2.2.3 Comunicazioni con altre attivit Filtro a prova di fumo dotato di porte REI 30 Strutture REI 60 Art. 2.3.2 Reazione al fuoco dei materiali Atri, corridoi e disimpegni: materiale in Classe I al massimo per il 50% della superficie. Poltrone e mobili imbottiti di classe 1 IM Art. 3.1 Distribuzione dei posti a sedere Distribuzione dei posti in settori di 160 pp con max 16 posti per fila e 10 file. Distanza tra i settori: 1,2 m

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Art. 4.1 Affollamento Laffollamento massimo si stabilisce in base al numero dei posti a sedere ed in piedi. Per locali di trattenimento e sale da ballo: 0,7 pp/m2 al chiuso; 1,2 pp/m2 allaperto Art. 4.2 Capacit di deflusso Deve essere minore o uguale a: - 50 per locali con pavimento a quota compresa tra 1 m rispetto al piano di riferimento; - 37,5 per locali a 7,5 m rispetto al piano di riferimento; - 33,0 per locali oltre 7,5 m rispetto al piano di riferimento

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Art. 4.3.2 Numero via duscita Il numero delle uscite deve essere non inferiore a tre in posti ragionevolmente contrapposti Per locali di capienza non superiore a 150 pp, posso prevedere 2 uscite Art. 4.3.3 Larghezza vie duscita La larghezza di ogni singola via di uscita deve essere multipla di 0,6 m e comunque non inferiore a 1,2 m La larghezza totale delle uscite di ogni piano determinata dal rapporto tra laffollamento previsto al piano e la capacit di deflusso relativa.

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Art. 4.3.4 Lunghezza via duscita Lunghezza massima del percorso (fino al luogo sicuro) deve essere inferiore a 50 m, oppure di 70m se vi sono efficaci impianti di smaltimento dei fumi asserviti ad un impianto di rilevazione incendio. Le scale che fanno parte del sistema di vie desodo devono essere di tipo protetto. La lunghezza del percorso per raggiungere la scala protetta deve essere inferiore a 40 m

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