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5 del 29/02/2012
Sommario:
Democrazi
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Economi
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Il legame tra scala mobile e articolo 18 Specularmente allattacco ai lavoratori la dequalificazione dellindustria
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Approvato il Piano Integrato sullimmigrazione Nel Decreto Semplificazioni un colpo alla sicurezza sul lavoro
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Comunicati stampa
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LI: La Federazione della Sinistra di Livorno a fianco dei lavoratori della Compagnia portuale LU: Inceneritore di Falascaia... FI: Piano dei rifiuti arcaico. Ora un tavolo per lalternativa Interrogazioni e mozioni
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n. 5 del 29/02/2012
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ste, e che per tanto il mercato del lavoro sostanzialmente concorrenziale ed equo, e non richiede alcun dispositivo di tutela per la parte debole, ossia i lavoratori. Le piccole imprese con meno di 15 addetti non sarebbero avvantaggiate dalleliminazione dellarticolo 18, in quanto la norma gi le esclude dallapplicazione. Queste rappresentano il 98% delle imprese italiane e occupano il 55% della forza lavoro. Tra queste vi sono le microimprese (che occupano meno di 10 addetti) che rappresentano il 95% del totale. Saranno queste micro unit produttive ad trarre vantaggio dalla rimozione dellarticolo 18, trovando lo stimolo per crescere verso le maggiori dimensioni? Appare francamente velleitario sostenerlo. Se fosse cos dovremmo gi oggi registrare per queste microimprese un addensamento verso il numero critico di 14 dipendenti, ma questo non nei dati nazionali. Il superamento dellarticolo 18 influir invece nelle scelte delle medie e grandi imprese, che impiegano attualmente circa il 45% delloccupazione, la quale appunto tutelata nelle discriminazioni dallarticolo 18. Per le medie e grandi imprese che puntano sugli investimenti, sul progresso tecnologico e sulle competenze, larticolo 18 non ragione di ostacolo: le maestranze tengono molto al loro capitale umano. Per le imprese in crisi economica, siano esse grandi o piccole, larticolo 18 non ovviamente un vincolo operativo. Inoltre, per le medie e grandi imprese in crisi la risoluzione dei contenziosi avviene attraverso accordi, frutto delle relazioni industriali, quando ci sono, oppure con la cessazione de facto dellattivit, senza confronto con le parti sociali, cos come si rischiato accadesse per lo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Infine, nelle fasi recessive larticolo 18 non limita la mobilit, come conferma anche loperato del Gruppo Espresso che negli ultimi tre anni ha mandato a casa 800 dipendenti su 3mila.
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favorendo la crescita della profittabilit dimpresa, non ha prodotto quella ascesa nella qualit innovativa dei processi di produzione e dei prodotti necessaria per la competizione globale. I decenni successivi si sono infatti caratterizzati da un assetto industriale in difficolt competitive, da lenta crescita economica, da regresso nelle condizioni salariali e occupazionali, da una crescente disuguaglianza nella societ e da un depauperamento dello sviluppo sociale. Siamo ormai abituati a constatare che la risposta di chi ha sbagliato politica quella di insistere sulle politiche sbagliate nella convinzione che non sono state realizzate con la dovuta radicalit. (). Con la speciosa conclusione che solo con leliminazione delle garanzie che regolano il rapporto di lavoro (art. 8 e art. 18) questa classe industriale avrebbe potuto far leva su un mercato del lavoro liberato da ogni vincolo per rilanciare la crescita produttiva. Ovviamente nella sua interpretazione il costo subito dai lavoratori sarebbe stato compensato da migliori prospettive di sviluppo sociale e civile. Si tratta di unanalisi di rara banalit che non meriterebbe nemmeno di essere richiamata se non fosse che il ribaltamento dellordine logico e fattuale tra politica industriale e politiche del lavoro sembra ripresentarsi anche in un governo dei tecnici che queste cose dovrebbero aver ben presenti, a meno che la tecnicit non sia intesa in senso cos ristretto da non porsi il problema delle sue implicazioni politiche e sociali (). Leliminazione del privilegio normativo realizza s il sogno dei cultori indefettibili del mercato poich rende tutti i lavoratori uguali, ma al costo di trascurare le implicazioni di generale precarizzazione che una libera concorrenza individuale produce in un contesto di strutturale disoccupazione. Leffetto di classe egualitario, ma di segno opposto rispetto agli anni settanta. auspicabile che, in vista dei potenziali effetti in termini di precarizzazione delle vite e di depauperamento dello sviluppo civile che deriverebbero da una politica economica che affronta in maniera impropria il vero ordine dei problemi da affrontare, il governo ponga come prioritaria una politica industriale di innovazione produttiva e sociale (sulle linee degli spunti che da tempo vengono offerti da www.sbilanciamoci.info e non solo), al cui interno collocare una politica del lavoro (non del mercato del lavoro) che prospetti condizioni di stabilit di reddito e di dignit delle condizioni di lavoro. Obiettivi che dovrebbero essere ovvi per qualsiasi governo che abbia a cuore la solidit della nostra democrazia.
n. 5 del 29/02/2012
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Sgherri Marini: Il decreto Monti sulle semplificazioni cancella i controlli sulla sicurezza sul posto di lavoro. Sosteniamo gli emendamenti di AiTeP
Lallarme lanciato oggi sul decreto semplificazioni, che riduce o addirittura sopprime i controlli sulla sicurezza del lavoro nelle imprese, ci preoccupa enormemente. Quanto potrebbe accadere, se il decreto venisse approvato cos come dal Parlamento cio zero o quasi controlli nelle aziende - sarebbe di una gravit inaudita. Il governo Monti si sta comportando in modo scellerato e inaccettabile, rispetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Ogni anno in Italia un migliaio di persone perdono la vita sul lavoro, 26 in Toscana nel 2011 ( e il trend in crescita rispetto al 2010). Facciamo appello al Presidente Rossi, con una interrogazione urgente, per sapere se al corrente di quanto sta succedendo a Roma e se ha intenzione di attivarsi per sostenere liniziativa dellassociazione italiana dei tecnici della prevenzione che, in accordo con alcuni parlamentari tra i quali Antonio Boccuzzi, ex operaio Thyssen Krupp, presenteranno degli emendamenti al decreto per fare in modo che i tagli alla sicurezza vengano evitati. Dalle notizie di agenzia di questa mattina pare che lorientamento del governo sia di apertura agli apporti del Parlamento. Dalla Toscana parta un messaggio forte e chiaro di sostegno agli emendamenti che AiTeP propone
Mozione bipartisan per legge nazionale e azione di contrasto da parte della Giunta regionale. Lastri, Fuscagni e Sgherri: Pratica incivile, ostacola libera scelta di maternit Firenze Dalla Toscana un appello per dire no alle dimissioni in bianco. Nella giornata di mobilitazione nazionale per chiedere il ripristino della legge 188, tutte le consigliere regionali della Toscana impegnano la Giunta ad un intervento normativo per contrastare una pratica sempre pi diffusa. Questo lobbiettivo della mozione presentata dalle consigliere regionali Daniela Lastri (Pd), Monica Sgherri (FdS-Verdi), Caterina Bini (Pd), Marta Gazzarri (Idv), Lucia Matergi (Pd), Rosanna Pugnalini (Pd), Marina Staccioli (Gruppo Misto), Stefania Fuscagni (Pdl) e sottoscritta anche da Vittorio Bugli, capogruppo Pd, Nicola Nascosti (Pdl) e Mauro Romanelli (FdS-Verdi) ora in attesa del pronunciamento dellaula.
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RILANCIARE LOPPOSIZIONE: SE NON ORA QUANDO? Contro il governo Monti, per la difesa dei diritti dei lavoratori. Domenica 4 marzo 2012 ore 10:30
Casa del Popolo Tamburini di Cerbaia
MASSIMO ROSSI
portavoce nazionale Federazione della Sinistra
La Federazione della Sinistra di Livorno al fianco dei lavoratori della Compagnia Portuale. I lavoratori sapranno fare le scelte migliori!
Ci preoccupa il difficile momento che sta attraversando la Compagnia Portuale di Livorno e le ricadute che essa potr avere sullintera gestione del Porto. La crisi attuale rischia di mettere a dura prova la tenuta e la presenza del mondo dellautogestione, in forma cooperativistica, e di aprire una fase di conflittualit preoccupante allinterno di un Porto che rischia di essere consegnato ad avventurieri e speculatori. Proprio per questo, come Federazione della Sinistra, sentiamo la necessit di intervenire, in questi giorni in cui i lavoratori della Compagnia sono impegnati nelle assemblee, per testimoniare con forza, la piena fiducia nei confronti della loro capacit di fare le scelte migliori per uscire dal momento di difficolt che stanno vivendo e per rilanciare la stessa cooperativa. La forza delle cooperative sta proprio nel loro essere unassociazione degli stessi lavoratori che su base di uguaglianza intervengono per decidere sul loro lavoro e sul loro futuro. Aggiungiamo, infine, che ogni giorno che passa diventa sempre pi urgente che Autorit portuale e Istituzioni si adoperino per evitare un peggioramento delle condizioni di lavoro e creino le condizioni che consentono una ripresa dei traffici e un rilancio delle attivit sul porto attraverso la messa in opera degli interventi strutturali necessari, basta ricordare la questione dei fondali.
Michele Mazzola Lorenzo Cosimi
n. 5 del 29/02/2012
Inceneritore di Falascaia: il pm di Lucca ha chiesto la citazione in giudizio per sei dirigenti e responsabili tecnici di Tev SpA
Nellestate del 2010, viene sequestrato dalla Magistratura limpianto sito nel comune di Pietrasanta a causa del presunto inquinamento delle acque del torrente Beccatoio, che scorre vicino allinceneritore. Monica Sgherri - Capogruppo Federazione della Sinistra-Verdi - con uninterrogazione in Consiglio regionale, sostiene la necessit e lurgenza di rivedere il sistema delle autorizzazioni basato sulle autocertificazioni, si evidenzierebbe, infatti, come tutto nasca da una autorizzazione al versamento delle acque nel Beccatoio rilasciata sulla base di unautocertificazione. Monica Sgherri avanzava inoltre la richiesta che la Regione si costituisse parte civile nel processo sulle presunte falsificazioni dei dati sulle emissioni dellinceneritore. Costituzione avvenuta nel settembre del 2011. Di pochi giorni fa la notizia della chiusura delle indagini per linquinamento da diossina e rame del rio Baccatoio. Il pm di Lucca ha chiesto la citazione in giudizio per sei dirigenti e responsabili tecnici di Tev SpA per smaltimento di rifiuti speciali pericolosi (acque contaminate) senza autorizzazione. Di grande rilevanza il ruolo svolto dai comitati, che non si sono arresi, e dai partiti del centrosinistra della coalizione Baccelli. La Federazione della Sinistra stata determinante per la fermezza politica dimostrata e per lOrdine del Giorno, presentato in provincia di Lucca e approvato allunanimit, con il quale si affermava la volont politica del raggiungimento RIFIUTI-ZERO al 2020 e la chiusura degli inceneritori provinciali e la decisione di riconvertire definitivamente limpianto di Pioppogatto - attualmente produttore di CDR - in un impianto di Trattamento Meccanico Biologico e non di compostaggio, in modo che il riciclaggio delle materie prime seconde diventi il centro della politica di trattamento dei rifiuti nella provincia di Lucca.
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GRANDI OPERE E SPERPERO DI RISORSE: TAV, Hub e basi militari al tempo della crisi
MONICA SGHERRI Capogruppo Fed. Sin. Verdi Consiglio Regionale della Toscana
Coordina: ANTONIETTA Intervengono:
ANTONIO MAZZEO Giornalista WALTER LORENZI Comitato NO Hub MAURIZIO DE ZORDO Comitato contro il Sottoattraversamento TAV - Firenze
Piano interprovinciale dei rifiuti. Ora un tavolo per lalternativa
Piano dei rifiuti: arcaico, dannoso ed inadeguato. Subito un tavolo di confronto con tutte le realt politiche e di movimento per stravolgere la scelta impiantistica Adrea Malpezzi - Segretario PRC Firenze Sabato 11 Febbraio i segretari provinciali di PRC, SEL, IDV e Verdi hanno sottoscritto un documento importante che non lascia adito a dubbi: non tollerabile che oggi si presenti un Piano dei rifiuti, che presumibilmente andr a regime non prima del 2012, che prevede una capacit di smaltimento tramite lincenerimento 5 volte maggiori di quelli attuali. unaberrazione ambientale e al tempo stesso testimonia una visione vecchia e limitata. Gli estensori del Piano Interprovinciale dei rifiuti vedono solo quasi esclusivamente nellincenerimento la soluzione del problema rifiuti: tutto ci testimonia solo una cosa, la mancanza di volont politica nel lavorare ad una seria raccolta differenziata e ad una riduzione sostanziale dei rifiuti; non un caso che nei principali comuni in questi ultimi anni non vi sia stato alcuna crescita della raccolta differenziata ma si sia addirittura registrato un aumento della produzione di rifiuti stessi. davvero avvilente che dopo 26 anni dalla chiusura dellInceneritore di San Donnino si presenti un Piano che veda ancora nellincenerimento la via principale per il trattamento dei rifiuti. Una visione arcaica, lontana dallEuropa, e schiacciata solo sugli interessi delle aziende che gestiranno limpianto, i ns. amministratori locali preferiscono quindi rispondere ad esigenze di mercato che a direttive europee o regionali. Non vogliamo entrare nelle scelte delle singole forze politiche e soprattutto del ruolo che assumeranno nei confronti delle Giunte di cui esse fanno parte, e ci vale anche per il PRC, ma vogliamo invitare le forze che hanno sottoscritto il Comunicato stampa di sabato 11 febbraio a tener fede a quanto dichiarato e cio a lavorare da subito al miglioramento (vorrei dire allo stravolgimento) di quel Piano attraverso un percorso partecipato, aperto ai cittadini ed ai comitati che da tempo hanno redatto un piano dei rifiuti alternativo. Chiediamo quindi alle forze firmatarie di iniziare da subito questo percorso partecipativo poich ogni giorno pi evidente che se non vogliamo che la politica esca definitivamente dalla vita pubblica, anche a causa dellarroganza dei vecchi politici, dobbiamo far tornare la parola ai cittadini che hanno il diritto a contribuire alla formazione delle decisioni che attengono alla salute e alla vita quotidiana di ognuno di noi.
Atti in Consiglio
Interrogazioni orali:
n. 574 del 21/02/2012 In merito alla cessione di spazi pubblicitari, nella AUSL12 di Viareggio, per la promozione del gioco dazzardo
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi
Mozioni:
n. 378 del 23/02/2012 In merito alla contrariet allindividuazione di siti per lo stoccaggio delle scorie nucleari sul territorio della Regione Toscana n. 371 del 21/02/2012 Per labbandono del programma di acquisto dei 131 cacciabombardieri F35 e per la destinazione a fini sociali dei fondi risparmiati
Via Cavour, 4 50129 - Firenze Tel.: 055 2387 445 / 240 / 341 Fax: 055 2387 570
Mozione n. 378 del 23/02/2012 In merito alla contrariet allindividuazione di siti per lo stoccaggio delle scorie nucleari sul territorio della Regione Toscana
www.rifondazionetoscana.it
No alle scorie nucleari sul territorio della Toscana. Mozione di Sgherri e Marini. Sgherri: con le nuove norme nazionali si possono rischiare colpi di mano. La Regione agisca presso il governo per rivedere il decreto Monti in tema e confermi in tutte le sedi il no a siti del genere in Toscana. Firenze, 24 febbraio No a scorie nucleari sul territorio della Toscana. Questa la ratio della mozione presentata da Monica Sgherri e Paolo Marini. A suo tempo la societ di gestione delle scorie nucleari Sogin spiega Sgherri aveva individuato alcuni siti anche nella nostra regione per lo stoccaggio delle scorie, individuazione che aveva suscitato una vera e propria sollevazione di enti e comunit locali e la contrariet della Regione Toscana; adesso il decreto Monti sulle liberalizzazioni allarticolo 24 accelerazione delle attivit di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari ha fra le sue finalit di rendere pi facile lautorizzazione di nuovi depositi di scorie nucleari, potendolo fare se necessario in deroga alle procedure ordinarie. quindi necessario ed questo limpegno a cui la mozione chiama la Giunta Regionale attivarsi affinch che non si realizzino a livello nazionale eventuali colpi di mano che bypassino le regioni ed i territori su questa partita. Va quindi posto tutto limpegno per la profonda revisione del decreto e delle normative collegate affinch non vi siano individuazioni di siti di stoccaggio nucleari senza il consenso delle Regioni e delle comunit locali. Inoltre, nello specifico della Toscana, la mozione chiede limpegno ad esprimere parere negativo parere richiesto dalle normative da parte della Regione Toscana allautorizzazione di siti del genere sul territorio regionale.
prossimo numero:
Acqua NOTav ...
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Marted 6 marzo ore 21:15 presso la Casa del Popolo Il Progresso, via Vittorio Emanuele II, 135 In preparazione dello sciopero del 9 marzo della FIOM la Federazione Provinciale di Firenze di Rifondazione Comunista organizza un Comitato Politico Federale tematico sul Lavoro al quale parteciper la compagna Roberta Fantozzi Responsabile Nazionale Lavoro.