Una stella binaria (si usano anche i termini stella doppia o sistema binario) un sistema composto da due stelle che orbitano attorno ad un baricentro comune. Se una delle due stelle ha una massa molto superiore all'altra, il baricentro pu essere cos spostato verso di essa da ridurre il sistema ad una stella quasi ferma attorno alla quale ne orbita un'altra (esattamente come succede, per esempio, nel caso dell'orbita della Terra attorno al Sole). Composizione dell universo e delle stelle, plasma. L universo costituito in maggioranza, in termini di volume, da nebulose che non hanno densit omogenea. Una nebulosa (dal latino: nuvola) una nuvola interstellare di polvere, idrogeno e plasma. Il plasma lo stato della materia in cui gli atomi si trovano strutturati (elettroni da una parte e ioni dall altra) per via dell alta temperatura. E lo stato della materia pi diffuso nell Universo e quello meno diffuso sulla Terra (si ha comunque nelle lampade al neon, fiamme, aurore boreali, fulmini). La materia di cui composta una stella idrogeno protonico, elio e un residuo di tutte le specie chimiche naturali anche se non possibile stimarlo con certezza perch la densit e la temperatura sono talmente alte che non permettono di studiarle facilmente. Fusione termonucleare. L idrogeno protonico ci che permette di innescare un processo nucleare che la catena protone-protone. La catena protone-protone un processo che trasforma idrogeno (protoni) in nuclei di elio. la sorgente di energia principale per la maggior parte delle stelle dell'universo, compreso il Sole nel quale questa catena il processo predominante. Un altro processo che porta alla formazione di elio partendo da idrogeno il ciclo CNO. 1 H + 1H 2 H + e+ + e 2 H + 1H 3 He + + 5.49 MeV 3 He +3He 4He + 1H + 1H + 12.86 MeV Tale processo porta alla formazione di una grande quantit di energia che possibile calcolare attraverso la celere formula di Einstein e = m c2 che significa: l energia liberata pari al prodotto tra il difetto di massa e il quadrato della velocit della luce nel vuoto (il difetto di massa la differenza tra la massa dei due protoni idrogeno che si fondono, pari a 4,03 e l elio, pari a 4,003 , da cui si trova che il difetto di massa 0,7% della massa iniziale). Si tratta di un processo fisico e non chimico perch le trasformazioni avvengono nel nucleo e non da parte degli elettroni (le reazioni chimiche avvengono a causa della posizione e del movimento degli elettroni negli orbitali). Nuclei di Bok e formazione delle stelle. Vi sono aree a maggiore concentrazione di materia in una nube stellare chiamati Nuclei di Bock. Quando una stella muore per implosione, l onda d urto va a rompere l equilibrio nei nuclei di Bock, perch si ha un avvicinamento delle particelle tali che se la distanza utile per avere attrazione gravitazionale, allora tutta la massa costituente il nucleo si aggrega. Se la massa del nucleo tale da determinare il raggiungimento di una temperatura dell ordine di 15 milioni di gradi Kelvin (attraverso un processo noto come riscaldamento gravitazionale) viene innescato il processo di fusione termonucleare e si ha il passaggio da protostella a stella altrimenti la contrazione si ferma e il corpo si raffredda, diventando una nana bruna. La nube che si contrae aumenta costantemente di temperatura. Questo aumento non dato da reazioni nucleari come nel caso delle stelle, ma dalla conversione dell'energia gravitazionale in energia termica: quando una particella (atomo o molecola) si avvicina al centro del frammento in contrazione perder energia potenziale. L'energia totale deve rimanere costante, perci questa riduzione si traduce in un aumento dell'energia cinetica della particella. Mediata su un grande numero di particelle, questa viene vista come energia termica, o temperatura, della nube. Pi quest'ultima si contrae, pi la temperatura aumenta. Le molecole che collidono tra di loro vengono spesso a trovarsi in stati eccitati, che possono emettere radiazione quando decadono. La densit della nube sta per continuamente aumentando, finch diventa opaca rendendo difficile che la radiazione riesca ad uscire. A partire da questo istante, la temperatura della nube salir molto pi
rapidamente. Diventer anche pi difficile da osservare, perch la protostella come chiusa in un bozzolo da cui ben poca luce riesce ad uscire. Questo stadio quindi descritto pi che altro da modelli teorici. Un'altra difficolt che questo stadio dura molto poco, e quindi sono poche le stelle che lo stanno attraversando in questo momento e che possiamo studiare. Alla fine, la temperatura al centro della stella arriva a svariati milioni di gradi, e superata una certa soglia il nucleo inizia a produrre energia attraverso reazioni di fusione nucleare. La produzione di energia contrasta la forza di gravit che faceva contrarre la stella, ed essa si trova di nuovo in equilibrio. Gli strati esterni vengono soffiati via dalla luce della nuova stella, che si rivela cos al resto dell'Universo. Nel caso inizi la reazione di fusione la stella soggetta a due forze opposte: la forza gravitazionale che diretta verso l interno e provoca la contrazione della stella e la pressione esercitata dai gas in espansione per via dell alta temperatura, essa diretta verso l esterno e provoca la dilatazione della stella. Quando le due forze si bilanciano, la stella in una situazione di equilibrio e si trova nella sequenza principale del diagramma HR. Quando quasi tutto l idrogeno terminato, il nucleo di elio, pi denso di quello originario di idrogeno, finisce per collassare, cio per contrarsi su s stesso, evento che provoca un aumento di temperatura che pu arrivare fino a 100 milioni di Kelvin, sufficienti per innescare il processo di trasformazione dell elio in carbonio. L aumento di temperatura provoca l espansione degli strati pi esterni di idrogeno, in questo modo la stella aumenta considerevolmente il suo volume (il raggio pu arrivare fino a 200 mln di km), la superficie della stella si raffredda fino a divenire rossastra: la stella in questo stato prende il nome di gigante rossa. L evoluzione della stella segue vie diverse a seconda della massa iniziale della stella. - massa iniziale poco inferiore a quella del Sole: la temperatura del nucleo non sufficiente a promuove la trasformazione di elio in carbonio; la stella destinata a collassare gradualmente fino a divenire corpi delle dimensioni della terra, le nane bianche, destinate a raffreddarsi. - massa iniziale come quella del Sole o alcune volte maggiore: la temperatura tale da far continuare la fusione termonucleare con produzione di carbonio. Il nucleo diviene pi denso e pi caldo e l involucro esterno di gas si espande. Man mano che la stella si espande la gravit alla sua superficie diminuisce per cui risulta pi facile per gas pi esterni sfuggire alla forza di gravit; si viene cos a formare una nebulosa planetaria. A questo punto, la nebulosa planetaria si raffredda e si dissolve, mentre il nucleo, avendo perso energia con la liberazione dei gas pi esterni, si raffredda, ma l energia conservata nel suo nucleo ancora tale da farla brillare di un colore bianco vivo: siamo di fronte ad una nana bianca. Non detto che la nana bianca sia destinata a oscurarsi completamente divenendo nana bruna. Se la nana bianca fa parte di un sistema binario in cui l altra stella una gigante, la nana bianca pu riuscire a strappare materia ed energia alla gigante (perch gli strati pi esterni della gigante risentono meno dell attrazione), la nana bianca, avendo nuova energia aumenta anche di 100mila volte la sua luminosit diventando cos una nova. In rari casi pu capitare che la nana bianca attiri materia dalla gigante che non viene bruciata ma che va ad aumentare la massa della nana che cos riattiva il processo di fusione. - massa superiore di almeno una decina di volte a quella del Sole: le temperature arrivano a miliardi di gradi, facendo innescare nuove reazioni termonucleari, con formazione di nuovi elementi: solitamente la fusione termonucleare arriva alla sintesi del ferro, perch i nuclei del ferro sono pi stabili e la produzione di nuclei pi pesanti del ferro non avrebbe senso perch comporterebbe un consumo di energia piuttosto che una liberazione. La temperatura comunque altissima, tale da far fondere elettroni e protoni in modo tale che il nucleo sia formato solo da neutroni: la densit aumenta, il nucleo si contratto e anche gli strati esterni collassano sul nucleo, che oppone forza ad un ulteriore collasso e per contraccolpo proietta gli strati esterni della stella: la violenza dell esplosione e la quantit di energia liberata tale che la luminosit di questi corpi, le supernove, sono irraggiungibili da una stella. Di questa esplosione rimane solo il nucleo di neutroni, detto stella di neutroni (sono dette stelle anche se non avviene il processo di fusione) e se la massa originaria della supernova notevole, il nucleo di neutroni cos denso che genera un campo gravitazione cos intenso che neanche la luce pu sfuggire: si forma un buco nero. Si sa poco dei buchi neri perch qualunque cosa pu entrare ma niente pu uscire. In fisica un corpo nero un oggetto che assorbe tutta la radiazione elettromagnetica incidente (e quindi non ne riflette). Il corpo nero, per la conservazione dell'energia, irradia tutta la quantit di energia assorbita (coefficiente di emissivit uguale a quello di assorbivit) e deve il suo nome solo all'assenza di riflessione. Lo
spettro (intensit della radiazione emessa ad ogni lunghezza d'onda) di un corpo nero caratteristico, e dipende unicamente dalla sua temperatura. Et delle stelle. Gran parte delle stelle ha un'et compresa tra 1 e 10 miliardi di anni. Vi sono stelle che per hanno et prossime a quella dell'Universo (13,7 miliardi di anni): la stella pi vecchia conosciuta, HE 1523-0901, ha un'et stimata di 13,2 miliardi di anni. La durata del ciclo vitale di una stella dipende dalla massa che essa possiede al momento della sua formazione: quanto pi una stella massiccia, tanto pi la durata del suo ciclo vitale breve. Infatti la pressione e la temperatura che caratterizzano il nucleo di una stella massiccia sono nettamente superiori a quelle presenti nelle stelle meno massicce; di conseguenza l'idrogeno viene fuso in maniera pi "efficiente" tramite il ciclo CNO (anzich secondo la catena protone-protone), che produce una quantit di energia superiore mentre le reazioni avvengono a un ritmo pi serrato. Le stelle pi massicce hanno una vita prossima al milione di anni, mentre le meno massicce (come le nane arancione rosse) bruciano il proprio combustibile nucleare molto lentamente arrivando a vivere per decine o centinaia di miliardi di anni. Unit di misura astronomiche. L Unit Astronomica (UA) pari alla distanza media Terra-Sole (pari a circa 1.5 *1011). L anno luce la distanza che percorre la luce nel vuoto in un anno. Il parsec (parallasse secondo) la distanza a cui possibile osservare integralmente il semiasse maggiore dell orbita Terra-Sole sotto un angolo pari a un secondo di grado. Struttura delle stelle (e del Sole). Le struttura di una stella si compone di 4 parti: nucleo, zona radiativa, zona convettiva, fotosfera. Il nucleo la parte pi interna della stella , e di conseguenza la pi calda (circa 15 milioni di kelvin). Al suo interno si svolgono le reazioni di fusione nucleare, responsabili della produzione di energia della stella. Nella zona radiativa l energia termica trasmessa per irraggiamento; nella zona convettiva trasmessa per convenzione. La fotosfera superficie visibile di una stella; lo strato dal quale proviene la radiazione osservabile. La superficie brillante della fotosfera non omogenea perch si presentano con una certa periodicit, delle macchie solari che sono pi scure perch relativamente pi freddi (1500 K in meno). Le stelle in quanto corpi sono circondati da un atmosfera stellare composta da cromosfera e corona stellare. La cromosfera una corona circolare trasparente che circonda il sole. Appare come un sottile alone roseo, il cui bordo esterno sfrangiato in numerose punte luminose dette spicole. La cromosfera visibile durante le eclissi perch l intensa luminosit della fotosfera ne impedisce la visione. La corona circolare la parte pi esterna dell atmosfera solare ed composta da plasma che diventa sempre pi rarefatto man mano che ci si allontana dalla sottostante cromosfera. Nella parte pi esterna della corona le particelle ionizzate hanno velocit sufficienti da sfuggire all attrazione gravitazione del Sole per disperdersi nello spazio sotto forma di vento solare. Alcuni fenomeni che avvengono nell atmosfera solare sono le protuberanze o i brillamenti (flares). Le protuberanze sono nubi di idrogeno che innalzano dalla cromosfera verso la corona solare, mentre i brillamenti sono violentissime esplosioni di energia, con intensi lampi di luce e potenti scariche elettriche. Durante i brillamenti sono proiettati verso la terra enormi quantit di energia sotto forma di raggi X, onde radio e particelle atomiche che interagiscono con le particelle ionizzate che si trovano nell atmosfera terrestre per dare origine a fenomeni come le aurore polari. Diagramma HR. Il diagramma HR (dal nome dei due astrofisici che l hanno ideato: Hertzsprung e Russell) un istantanea del universo. Si tratta di un grafico che pone in ascissa la temperatura (quindi il colore) e in ordinata la luminosit (posto il Sole come luminosit 1). Si pu notare come le stelle non si distribuiscono a caso ma lungo una diagonale chiamata sequenza principale. Magnitudine.
La luminosit delle stelle cos come si vedono nella sfera celeste, nota come magnitudine apparente, non dipende solo dall effettiva quantit di radiazione elettromagnetica emessa ma anche dalla distanza e dalle dimensioni, per questo la luminosit intrinseca indicata tenendo come riferimento la luminosit che avrebbe il corpo celeste osservato a 10 parsec di distanza; tale luminosit indicata come magnitudine assoluta. Lo strumento in grado di misurare la luminosit di una stella il fotometro fotoelettrico. Differenza tra nova e supernova. In astronomia, una nova (al plurale novae o nove) un'enorme esplosione nucleare causata dall'accumulo di idrogeno sulla superficie di una nana bianca, che fa s che la stella diventi, per qualche giorno, molto pi luminosa del solito. Una supernova un'esplosione stellare che sembra risultare nella creazione di una nuova stella nella sfera celeste ("nova" il termine latino per "nuova". Il plurale a volte scritto alla latina, supernovae; ma anche, in italiano, "supernove"). Il prefisso "super" la distingue da una nova, la quale anch'essa una stella che aumenta la sua luminosit, ma in maniera nettamente minore e con un meccanismo diverso. Le supernove sono contraddistinte dall'espulsione degli strati esterni di una stella alla velocit di migliaia di chilometri al secondo, riempiendo lo spazio circostante di idrogeno ed elio (oltre ad altri elementi). I detriti espulsi formano quindi nubi di polveri e gas. Un'esplosione di supernova pu comprimere del gas preesistente che si trovava vicino alla stella e si suppone che ci possa innescare processi di formazione stellare. Una supernova l'unico meccanismo naturale conosciuto per produrre gli elementi pi pesanti del ferro (tra cui cobalto, uranio, nichel, piombo, iodio, tungsteno, oro e argento), che si formano nell'atmosfera rovente della supernova sfruttando l'enorme energia a disposizione. In una nova la riattivazione della reazione nucleare comporta un implosione che sottrae energia da una stella nascente; nella supernova l incremento di magnitudine dovuto all implosione del nucleo della stella che determina un enorme forza centrifuga quindi l esplosione degli strati non nucleari. Teoria dell Universo inflazionario (Big Bang). L ipotesi sulla nascita dell universo pi accreditata quella del Grande Scoppio: all inizio del tempo, nell istante zero, l Universo doveva essere concentrato in un volume pi piccolo di un atomo, con una densit quasi infinita e una temperatura di miliardi di gradi. In un determinato istante questo uovo cosmico esploso cosa che avrebbe fatto aumentare il volume dell Universo di miliardi di volte. Alcune conseguenze di questa ipotesi sono la presenza di una radiazione cosmica di fondo (che stata riscontrata accidentalmente nel campo delle telecomunicazioni ed ritenuta il residuo termico del Big Bang), l allontanamento delle galassie, circostanza verificata attraverso la legge di Hubble e il fenomeno del redshift. Legge di Hubble. La legge di Hubble stabilisce che le galassie si allontanano con velocit tanto pi alte quanto pi sono lontane (in modo proporzionale). In simboli matematici: v/d=H (il rapporto tra la velocit di allontanamento e distanza costante e pari alla costante di Hubble. Leggi di Keplero. Elaborate dall astronomo Keplero sono derivano in gran parte dalle osservazioni di Tito Brahe. La prima legge stabilisce che l orbita descritta da un pianeta un ellisse, di cui il Sole occupa uno dei fuochi. Ci che cambia tra le orbite ellittiche dei vari pianeti l eccentricit. Le orbite sono ellittiche perch l equilibrio di forze che agisce un pianeta non solo quello tra forza d attrazione gravitazionale del Sole e forza centrifuga del pianeta ma perch ad esempio entrano in gioco le forze di attrazione dei pianeti con massa maggiore verso quelli pi piccoli. La seconda legge afferma che il raggio vettore che unisce un pianeta con il Sole spazza aree uguali in tempi uguali. La velocit orbitale non costante, ma varia lungo l'orbita. In prossimit del perielio, dove il raggio vettore pi corto che all'afelio, l'arco di ellisse corrispondentemente pi lungo. Ne segue quindi che la velocit orbitale massima al perielio e minima all'afelio.
La terza legge afferma che i quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti (= tempo che impiega un corpo per compiere un orbita completa) sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite. Paralleli e meridiani. Le intersezioni del piani perpendicolari all asse terrestre con la superficie terrestre individuano delle circonferenze dette paralleli. Il parallelo con circonferenza massima l equatore. Esistono infiniti paralleli (quanti sono i punti della superficie terrestre), si prendono per in considerazione solo quelli che distano un grado l uno dall altro per cui esistono 89 paralleli a nord dell equatore e 89 a sud di esso. I paralleli sono utilizzati per determinare una delle coordinate geografiche che la latitudine. Alcuni paralleli fondamentali sono il Tropico del Cancro (a nord di 23 27 ), il Topico del Capricorno (a sud di 23 27 ), il Circolo Polare Artico (a nord di 66 33 ) e il Circolo Polare Antartico (a sud di 66 33 ). Le zone comprese tra questi paralleli ci consentono di individuare il clima di queste regioni: tra i due tropici vi un clima tropicale caratterizzato cio da un clima caldo e umido costante; tra i tropici e i circolari polari vi un clima temperato dovuto alla successione delle stagioni; dai circoli polari alle estremit vi un freddo continue e l sono massime quantit di ghiaccio. Le intersezioni tra la superficie terrestre e piani contenenti l asse terrestre individuano i meridiani. Il meridiano di rifermento quello passante per Greenwich. Esistono 360 meridiani di grado che possono essere usati per definire un altra coordinata geografica che la longitudine. Altra coordinata importante per localizzare un punto, oltre a latitudine e longitudine, la quota. Metodo di Eratostene. Eratostene sapeva che a Siene (l'attuale Assuan, che si trova a circa 800 Km a sud-est di Alessandria), in un momento preciso dell'anno, il sole illuminava il fondo dei pozzi. Questo evento si ripeteva ogni anno a mezzogiorno del solstizio d'estate e dipendeva dal fatto che i raggi del sole cadevano verticalmente. In quel momento, un bastoncino piantato verticalmente a terra non avrebbe proiettato nessuna ombra. Egli not che ad Alessandria, dove egli viveva, nello stesso giorno e alla stessa ora i raggi del Sole non erano perpendicolari ma formavano un angolo di 7,2 con la verticale. Eratostene assunse, correttamente, che la distanza del Sole dalla Terra fosse molto grande e che quindi i suoi raggi fossero praticamente paralleli quando raggiungono la superficie terrestre. Inoltre considerava che la Terra dovesse avere forma sferica. La differenza di inclinazione di 7,2 dipende dalla curvatura della superficie terrestre che cambia il punto di vista dal quale gli abitanti delle due citt vedono il Sole. Egli ragion in questo modo: l'angolo di 7,2 congruente all'angolo che ha per vertice il centro della Terra e i cui lati passano rispettivamente per Alessandria e Siene. Si tratta quindi di una "distanza angolare" tra le due citt, pari a un cinquantesimo dell'angolo giro. Ci significa anche che la distanza "effettiva" tra le due citt (ritenuta di 5.000 stadi) un cinquantesimo della circonferenza terrestre. Eratostene moltiplic per 50 questo valore, ottenendo 250.000 stadi: la prima misura scientifica della circonferenza terrestre. A quel tempo la stima di distanze cos grandi, misurate a passi, era sicuramente molto imprecisa; inoltre molto difficile stabilire una corrispondenza esatta tra lo stadio e il metro attuale. Di conseguenza non facile determinare il margine di errore dei risultati ottenuti da Eratostene. La lunghezza dello stadio greco una misura molto incerta variando dai 154 metri ai 215 metri. Secondo le opinioni pi accreditate, lo stadio usato da Eratostene corrispondeva a 185 metri attuali: ne risulterebbe cos una circonferenza terrestre di 46.250 km, un dato che, nonostante superasse di oltre 6.000 km la misura accettata attualmente, era comunque molto buono, tenuto conto dell'imprecisione degli strumenti utilizzati e delle assunzioni di quel tempo. Secondo altri autori, Eratostene arriv molto pi vicino: lo stadio doveva essere lungo 157,5 metri e quindi la circonferenza calcolata da lui corrispondeva 39.690 km, un dato di sconcertante attualit!
Prove della rotazione. Alternanza di giorno e notte. Effetto Coriolis: deviazione del moto dei gravi. Esperienza di Guglielmini. Esperimento di Foucault. Alternanza di luce e buio. Effetti. Moto apparente del Sole. Prove della rivoluzione. Aberrazione della luce delle stelle: se si deve osservare una stella, la direzione secondo cui la vediamo non la congiungente tra l osservatore e la stella ma una direzione leggermente inclinata perch la luce della stella si muove a causa della rivoluzione terrestre, per cui necessario inseguire la stella. Movimenti del pianeta Terra. La Terra dotata di una serie di movimenti, i principali sono: moto di rotazione attorno al proprio asse, moto di rivoluzione intorno al Sole e un moto di traslazione assieme al Sole; tuttavia vi sono moti millenari e secondari chiamati cos perch non determinano effetti immediatamente osservabili e sono: precessione lunisolare, spostamento della linea degli apsidi, variazione dell inclinazione dell asse terrestre, variazione dell eccentricit dell orbita. Il moto di rotazione della Terra avviene da Ovest a Est in senso antiorario. Alcune prove sono l effetto Coriolis (nell emisfero boreale i corpi in caduta libera deviano a destra, a sinistra nell emisfero australe) verificato attraverso l esperimento di Guglielmini sulla caduta dei gravi dalla torre degli Asinelli a Bologna e attraverso la variazione dei piani di oscillazione del pendolo di Foucault. Il pendolo di Foucault un pendolo sferico (perch vincolato a muoversi sulla superficie di una sfera); Foucault ebbe l idea di costruire un grande pendolo sferico all interno del Pantheon di Parigi sospendendo una sfera legata da un filo molto lungo alla cupola del monumento. Alla sfera venne applicata un asta che sfiorava un disco cosparso di sabbia di modo che si potesse osservare che il piano delle oscillazioni variasse in senso orario. In realt, l oscillazione del piano di oscillazione pendolo era solo apparente perch era il pavimento a muoversi in senso opposto (cio antiorario). Equinozi e solstizi L asse di rotazione terrestre non perpendicolare al piano dell orbita (se ci fosse vero ogni punto della superficie terrestre sarebbe in luce e al buio per lo stesso intervallo di tempo), ma inclinato di 66 33 rispetto a questo. Esistono per due giorni in cui questa circostanza si verifica e sono gli equinozi (etimologia: notte uguale, nel senso di ore di buio uguali a quelle di luce) che cadono il 21 marzo e il 23 settembre. In questo caso, i raggi del Sole cadono perpendicolari all Equatore e tangenti ai poli e il circolo di illuminazione passa per i due poli; altro dettaglio, che in questi giorni l Eclittica (cammino apparente del Sole sulla sfera celeste, si interseca con l equatore celeste. I solstizi sono due giorni, 21 giugno e 22 dicembre, in cui il Sole lungo l Eclittica raggiunge il punto di declinazione (analoga alla latitudine ma proiettata sulla sfera celeste) minima o massima. In questi giorni, al contrario degli equinozi, il numero di ore di luce massimo o minimo. Nel solstizio d estate, nell emisfero boreale, i raggi del Sole sono tangenti ai circoli polari e cadono perpendicolarmente al Tropico del Cancro, il polo nord costantemente illuminato anche a mezzanotte (si verifica il fenomeno del sole a mezzanotte) e nell emisfero boreale vi il maggior numero di ore di luce; la situazione diametralmente opposta nell emisfero australe e coincide con quella che vi nell emisfero boreale durante il solstizio d inverno, in cui i raggi del sole sono tangenti ai circoli polari ma cadono perpendicolare al Tropico del Capricorno, il polo nord costantemente al buio (e rester tale per 100 giorni) e l emisfero nord riceve il minor numero di luce. Moti millenari. I moti millenari sono movimenti della terra che per completarsi richiedono tempi lunghi. Uno di questi la precessione lunisolare o moto doppio-conico: dovuto all attrazione combinata del Sole e della Terra che tendono a far variare l inclinazione dell asse terrestre in modo che questo sia perpendicolare al piano dell orbita. Questo movimento fa descrivere all immaginario asse del mondo, in un lasso di tempo pari a quasi 26000 anni, un doppio cono, da cui deriva il nome del moto. In realt, poich l orbita Terra-Sole ellittica, l attrazione lunisolare cambia nel tempo, quindi ci sono delle perturbazioni periodiche (della durata di circa 18
anni) dette nutazioni. Per effetto delle nutazioni l asse terrestre descrive due coni ondulati. La precessione lunisolare avviene in senso orario, cos anche la linea degli equinozi e dei solstizi si muovono in senso contrario al movimento della Terra sul orbita, cos equinozi e solstizi anticipano la loro posizione sull eclittica di circa 20 minuti ogni anno, per questo motivo, il moto di precessione lunisolare denominato anche precessione degli equinozi. Altro movimento millenario lo spostamento della linea degli apsidi, che la congiungente di afelio e perielio, la quale ruota in senso antiorario avendo come perno il Sole, compiendo un giro in circa 117mila anni. Questo movimento, combinato con la precessione degli equinozi, ne abbrevia il periodo da 26mila a 21mila anni. La variazione dell eccentricit dell orbita consiste nella variazione del rapporto tra la distanza del Sole dal centro dell orbita e la lunghezza del semiasse maggiore di quest ultima, in modo tale che, ad esempio, la differenza tra le distanze afelio-Sole e perielio-Sole vari da un massimo di 16 milioni di km a 1 milione di km. Il movimento dell inclinazione dell asse terrestre la variazione dell angolo che l asse di rotazione forma con la perpendicolare al piano dell orbita, angolo che varia da un minimo di circa 21 gradi a un massimo di 24 gradi con un periodo medio di 40mila anni. Glaciazioni, cicli di Milankovitch. Milankovitch osserv come la combinazione di pi moti millenari avesse effetti climatici rilevanti come una glaciazione. La precessione degli equinozi fa variare la posizione delle stagioni sull orbita: attualmente il semestre autunno-inverno cade in perielio, quando la Terra pi vicina al Sole, quindi le escursioni termiche sono attenuate. Se l inverno avvenisse in afelio, allora la temperatura sarebbe pi rigida. La variazione dell eccentricit dell orbita influisce sulla quantit di energia che la Terra riceve tramite i raggi solari. Se l eccentricit aumenta le distanze Sole-perielio e Sole-afelio aumentano con il risultato che l intensit dei raggi solari che raggiungono la superficie terrestre minore, quindi il clima diventa pi freddo. Altro fattore che influisce sul clima il mutamento dell inclinazione dell asse terrestre: se l inclinazione aumenta i raggi solari arrivano inclinati e riscaldano meno. Se si combinano questi fattori, cio il semestre autunno-inverno che avviene in afelio, l afelio molto distante dal Sole per via dell eccentricit dell orbita e raggi inclinati, allora si avr un intenso irrigidimento del clima che porter ad una glaciazione (aumento dell estensione dei ghiacciai ai poli). Orientamento. I punti cardinali sono 4 punti principali verso le quali possibile muoversi: essi sono Nord o Settentrione o Tramontana, Sud o Mezzogiorno o Ostro, Est o Oriente o Levante, Ovest o Occidente o Ponente. -Osservando il movimento apparente del Sole: sapendo che il sole sorge ad Est e tramonta da Ovest, ponendo la destra ad Est e la sinistra ad Ovest si avr che il Nord di fronte e il Sud dietro la schiena. -Osservando i pali: la parte dove c pi umidit indica il Nord. -Notando la posizione del muschio: questo cresce laddove c pi umidit, quindi nei posti non esposti al Sole, quindi al Nord. -Usando l orologio analogico: si punta la lancetta delle ore verso il sole, la bisettrice dell angolo che ha per lato la lancetta delle ore e quelle delle ore 12 punta verso il Sud se l operazione fatta in ore antimeridiane, al Nord se fatta in ore pomeridiane. -Usando la bussola, che per indica Nord e Sud magnetici (sono aree e non punti) che raramente coincidono con quelli geografici, in alcuni periodi, addirittura, il campo magnetico stato assente. Per questo motivo, la direzione indicata dalla bussola e quella del meridiano su cui si trova l osservatore forma un angolo detto declinazione magnetica. -Individuando la Stella Polare: si proietta la stella sull orizzonte celeste: il punto individuato indica il Nord. Conoscere la latitudine. La latitudine del posto in cui ci si trova pu essere determinata grazie agli angoli che formano i raggi della Stella Polare o del Sole. La latitudine l angolo formato dai raggi della Stella polare e la tangente alla superficie
terrestre nel punto di stazione; oppure l angolo formato tra i raggi del sole e la normale alla superficie terrestre nel punto di stazione. Curiosit: La latitudine del posto in cui ci troviamo (Muro Lucano, Liceo scientifico) 4045'35.44"N, la longitudine 1529'42.25"E. Strumenti astronomici. Il teodolite un apparecchio formato da un cannocchiale in grado di muoversi secondo angoli verticali ed orizzontali, serve a misurare azimut e altezza (coordinate sferiche) di un oggetto. Conoscere la longitudine. La longitudine si trova a conoscendo l intervallo di tempo che impiega il Sole per spostarsi dal meridiano di Greenwich al meridiano in cui si trova l osservatore. Infatti c una relazione tra l intervallo di tempo e l arco tra un meridiano e l altro percorso dal Sole: il Sole impiega un ora (360/24h) per coprire un arco di 15, 4 minuti per percorrere un grado e 4 secondi per percorrere un primo. Moltiplicando 15 per il numero di ore che impiega il Sole per coprire la distanza dal meridiano di Greenwich al meridiano in cui si trova l osservatore si ha la longitudine di quest ultimo meridiano. Conoscere la quota. L altitudine si misura utilizzando uno speciale barometro che mette in relazione pressione e altezza. In un luogo ad elevata altitudine la pressione atmosferica minore, il barometro sfrutta questo principio per determinare l altitudine del luogo. Giorno sidereo e giorno solare, anno sidereo e anno solare. Il giorno sidreo o siderale l'intervallo di tempo compreso fra due passaggi consecutivi di una stella sullo stesso meridiano; la sua durata, pressoch invariabile, di 23 ore e 56 minuti, e corrisponde al tempo impiegato dalla Terra per compiere un'intera rotazione. Infatti si pu considerare trascurabile lo spostamento che la Terra effettua, nel contempo, lungo la sua orbita intorno al Sole, data l'enorme distanza, dal sistema solare, della stella presa come punto di riferimento. Il giorno solare l'intervallo di tempo compreso fra due passaggi consecutivi del Sole sullo stesso meridiano. Esso pi lungo di circa 4 minuti del giorno sidreo (e dura perci all'incirca 24 ore), non essendo pi trascurabile lo spostamento che la Terra compie intorno al Sole mentre effettua la sua rotazione, data la vicinanza di quest'ultimo. Inoltre, il giorno solare non una misura costante, ma un po' pi lungo in inverno e un po' pi corto in estate, poich varia la velocit del moto di rivoluzione della Terra. Il giorno solare medio, che rappresenta la media aritmetica di tutti i giorni solari di un anno, invece una misura costante, adatto quindi alle esigenze della vita civile, ed preso come unit-base per la misurazione del tempo. La sua durata risulta cos di 24 ore esatte, ognuna delle quali (ora solare media) viene suddivisa a sua volta in 60 minuti primi, suddivisi anche questi in 60 minuti secondi. Esso incomincia quando il Sole allo Zenit, cio quando mezzogiorno. Il giorno civile dura per convenzione 24 ore esatte e comincia a mezzanotte. Il moto rotatorio della Terra subisce un rallentamento regolare, a causa di una trasformazione dell'energia in calore: la durata del giorno si allunga perci di due millesimi di secondo ogni cento anni. Cos come per il giorno, anche per l'anno si pu distinguere quello sidreo da quello solare. L'anno sidreo o siderale corrisponde all'intervallo di tempo tra due passaggi consecutivi del Sole per uno stesso punto dell'eclittica, riferito a una stella. Misura la durata di una completa rivoluzione della Terra, che di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi (in giorni solari medi). L'anno solare o tropico o tropicale il periodo di tempo compreso fra due passaggi successivi del Sole all'equinozio di primavera (misura dunque il periodo di tempo intercorrente tra l'inizio della primavera e l'inizio della primavera successiva), e ha una durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 45 secondi (in giorni solari medi, nell'anno 2000), risultando cos di circa 20 minuti e 25 secondi pi corto dell'anno sidreo. Questa differenza dovuta all'effetto di un moto secondario compiuto dalla Terra, detto di precessione degli equinozi, causato dall'azione perturbatrice che gli astri vicini esercitano sulla direzione dell'asse terrestre. In realt, la durata dell'anno solare si accorcia di circa mezzo secondo ogni secolo, per cui l'anno 1 d.C. ebbe una lunghezza di 365 g, 5 h, 48 m e 55 s, cio 10 secondi pi dell'anno 2000.
Ed proprio l'anno solare il periodo a cui si fatto riferimento per l'istituzione dell'anno civile, unit di misura del tempo effettivamente utilizzata e basata su un arrotondamento dell'anno solare per esigenze di praticit. Per questo l'anno civile sempre costituito da un numero intero di giorni, che possono essere 365 (nel caso si tratti di un anno comune) o 366 (nel caso si tratti di un anno bisestile). Fusi orari. I fusi orari sono zone della Terra che hanno la stessa ora legale. Precedentemente alla loro adozione, nelle varie zone della Terra si usava l'ora solare locale (media o vera), che produceva un orario leggermente differente da citt a citt. I fusi orari rettificarono parzialmente il problema, impostando gli orologi di una regione sull'ora solare media del meridiano centrale del fuso in cui la zona ricade. Considerando la Terra come sferica, e considerando che la rotazione terrestre si compie in 24 ore, dividendo i 360 della rotazione per 24 si pu immaginare la superficie sferica divisa in 24 "spicchi" di 15 l'uno, che vengono quindi percorsi in un'ora ciascuno. A questi spicchi si d il nome di fusi orari, e si assume per convenzione che in tutto il fuso ci sia l'ora del meridiano centrale ad esso, quello che taglia il fuso esattamente a met. Epatta. E la procedura che serve per stabilire il giorni di Pasqua: essa la prima domenica successiva al plenilunio conseguente all equinozio di primavera. Formazione del Sistema Solare. Ci sono due ipotesi sulla formazione del Sistema solare: l ipotesi monista e quella dualista. Il satellite naturale della Terra: la Luna. Si dice satellite naturale un qualunque corpo celeste che orbiti attorno ad un corpo diverso da una stella. Il satellite naturale della Terra uno solo ed la Luna. Si tratta di un satellite strano o sui generis perch ha caratteristiche diverse da quelle degli altri satelliti del Sistema solare. Ha una grandezza e una forma inconsuete: ha dimensioni e massa modeste se confrontate con altri colpi celesti ma notevoli se confrontate con altri satelliti del Sistema solare. Anche considerando la massa dei satelliti in rapporto ai a quella dei pianeti attorno a cui orbitano, la luna il satellite con il rapporto maggiore. La forma della luna quasi sferica ( per l esattezza un elissoide a tre assi); anche questa una particolarit della Luna. La densit della Luna minore a quella della Terra (3,3 g/cm3 contro 5,5 g/cm3). Dimensioni, massa e densit ridotte si traducono una ridotta gravit della Luna, che pari a 1/6 di terrestre. A sua volta, se l accelerazione di gravit minore, sar minore la capacit della Luna di attirare e trattenere gas, infatti, la Luna priva di atmosfera. Una delle funzioni dell atmosfera quella di attenuare le escursioni termiche, inoltre, a causa dei fenomeni di riflessione e rifrazione dovute all atmosfera, parte della luce viene riflessa e il circolo di illuminazione non netto ma una fascia. Sulla Luna, tutte queste propriet sono invertite, a causa dell assenza di atmosfera: il circolo di illuminazione (terminatore) netto, il potere riflettente (albedo) della luce basso (7% contro 37% della terra), l escursione termica elevata (la temperatura del suolo lunare passa anche da 110 e -150C). I movimenti simultanei che Luna compie sono, tra gli altri: moto di rotazione della Luna intorno al proprio asse, moto di rivoluzione intorno alla Terra, moto di traslazione assieme alla Terra intorno al Sole. Il movimento di rotazione della Luna molto lento, si completa in circa 27 giorni e 7 ore, tempo uguale quello del moto di rivoluzione della Terra: questo significa che Luna volge sempre la stessa faccia alla terra. La superficie lunare visibile non esattamente la met di quella totale ma maggiore del 50% perch il moto di rivoluzione della Luna non regolare come quello di rotazione (nell apogeo la velocit minore, nel perigeo maggiore): ci comporta che il 18% della superficie sia alternativamente visibile e invisibile, mentre del restante 82% met sempre visibile e met sempre nascosta, ci si ottiene che la superficie visibile 59%. L orbita di rivoluzione della Luna ellittica, ci significa che esistono punti in cui la distanza Luna-Terra massima o minima: sono chiamati rispettivamente perigeo e apogeo. L orbita descritta dalla Luna intorno al Sole complessa: si tratta di epicicloide ( la curva generata da un punto di una circonferenza che rotola sulla superficie esterna di un'altra circonferenza).
Il piano su cui giace l orbita lunare non coincide con quello dell orbita terrestre ma inclinato di circa 5. L intersezione tra le due orbite determina due punti detti nodi, la congiungente dei nodi detta linea dei nodi. Per ci che riguarda la durata della rivoluzione, data la diversa velocit di rivoluzione esistono due mesi: il mese sidereo (misurato in riferimento ad una stella della Sfera celeste) che dura 27 giorni e 7 ore e il mese sinodico (misurato in riferimento all allineamento Terra-Sole) che dura 29 giorni e 12 ore. La differenza di quasi due giorni risiede nel fatto che quando la Luna ha effettivamente terminato una rivoluzione intorno alla Terra, quest ultima non si trova pi nello stesso punto ma si spostata di circa 27 per cui la Luna deve percorrere un tratto supplementare della sua orbita perch si abbia l allineamento Terra-Sole. Anche la Luna dotata di movimenti pi lenti come i moti millenari della Terra: la regressione della linea dei nodi e la rotazione dell asse maggiore dell orbita lunare. La regressione della linea dei nodi consiste in un rotazione retrograda (in senso orario) della linea dei nodi (simile alla precessione degli equinozi per la Terra); la rotazione dell orbita lunare uno spostamento in senso antiorario della congiungente apogeo e perigeo. Fasi lunari. Le condizioni di illuminazione della Luna non sono le stesse: esistono diverse fasi lunari. Quando la luna si trova tra terra e sole, in modo tale che l emisfero che essa ci rivolge non viene colpito da raggi solari e risulta essere oscuro, la fase di Luna nuova (o novilunio), la posizione che essa assume detta di congiunzione. Quando la Luna si trova in opposizione, cio dalla parte opposta del Sole, la sua met illuminata proprio quella rivolta verso noi: questa fase di Luna piena (o plenilunio). Altre due posizioni sono quelle di quadratura, che si hanno quando Luna, Terra e Sole occupano i vertici di un ipotetico triangolo rettangolo, in queste fasi vediamo solo met della luna. Vi sono poi altre quattro fasi in cui la luna ha un aspetto a falce: in due di queste la fase crescente, nelle altre due la fase calante. Luna calante e Luna crescente. Se, uscendo dalla citt, si intravede improvvisamente una falce di Luna, per riconoscere se si tratta di Luna calante o di Luna crescente basta ricordare il proverbio: "Gobba a ponente Luna crescente, gobba a levante Luna calante". Un abitante della citt ha naturalmente il problema di riconoscere dove si trova l'occidente e il levante, ma non si tratta comunque di un problema particolarmente difficile da risolvere. D'altra parte, se completamente digiuni di Luna e di cielo, volessimo complicarci un poco la vita, potremmo anche fare attenzione alla forma della Luna in riferimento alla lettera D maiuscola. D l'iniziale di "decrescente": ebbene, quando la falce di Luna assume la forma di una D la Luna non calante bens crescente. C invece l'iniziale di "crescente": quando la falce di Luna assume la forma di una C la Luna invece decrescente, cio calante. Insomma, sia che facciamo riferimento ai proverbi sia che facciamo riferimento ai paradossi della C e della D, non abbiamo nessuna difficolt a riconoscere se la Luna in fase crescente o in fase calante. Librazioni. Le librazioni sono oscillazioni della Luna dovuta all attrazione che la Terra ha sulla Luna e consentono di vedere pi del 50% della superficie lunare. Anche se il periodo di rotazione della Luna attorno al suo asse uguale a quello di rivoluzione attorno alla Terra, le librazioni permettono ad un osservatore terrestre di vedere delle porzioni di superficie lunare leggermente differenti ogni volta. Queste variazioni sono causate dal fatto che la Luna ruota intorno al proprio asse ad un ritmo costante, ma gira intorno alla terra ad un ritmo variabile, trovandosi in un'orbita ellittica e muovendosi pi veloce quando pi vicina alla Terra e pi lentamente quando ne pi lontana. L'effetto finale che, invece della met, solo il 42% della superficie lunare sempre visibile, un altro 42% sempre nascosto, e un altro 18% oscilla tra la porzione di superficie visibile e quella nascosta: questo fenomeno noto librazione apparente. Eclissi. L'eclissi, o eclisse, un evento astronomico che avviene quando un corpo celeste come un pianeta o un satellite si colloca tra una sorgente di luce (ad esempio il Sole) e un altro corpo: in altre parole, il secondo corpo entra nel cono d'ombra del primo. Le eclissi possono essere divise in quatto categorie a seconda che il corpo oscurato lo sia in toto o in parte:
y y y y
eclissi totale, quando il corpo completamente oscurato; eclissi parziale, quando il corpo solo parzialmente oscurato; eclissi anulare, quando il corpo pi grande dell'occultatore e quindi non viene oscurato del tutto, ma ne rimane solamente un cerchio luminoso; eclissi ibrida, quando la grandezza del corpo simile a quella dell'occultatore e, per un gioco di distanze, in alcune zone si osserva un'eclissi totale, in altre un'eclissi anulare.
Eclissi di Luna: Se la Luna si trova in opposizione (cio nella fase di plenilunio) mentre attraversa un nodo, si ha un'eclissi di Luna perch la Luna si trova a passare nel cono d'ombra creato dalla Terra (rispetto al Sole). Quando la Luna non si trova esattamente nella posizione nodale, entra solo parzialmente nella zona d'ombra; in questo caso si avr una eclissi parziale. Quando la Luna attraversa il cono di penombra, si avr un'eclissi di penombra. Eclissi di Sole: Se la Luna si trova a passare attraverso un nodo quando in congiunzione (novilunio), essa proietter un cono d'ombra sulla superficie terrestre, dando cos luogo ad un'eclissi di Sole. Durante un'eclissi solare la Luna copre completamente il Sole (eclissi totale) o parzialmente (eclissi parziale). Se la Luna si trova nella posizione di massima vicinanza alla Terra (perigeo) e contemporaneamente la Terra si trova alla massima distanza dal Sole (afelio), il cono d'ombra della Luna sar della massima grandezza, mentre il disco solare appare nelle sue dimensioni minori (dimensioni "apparenti" in quanto date dalla distanza); in queste condizioni si avr un'eclissi totale, che interessa aree ristrette della superficie terrestre. Nelle zone circostanti, dove si proietta il disco di penombra, si avr un'eclissi parziale. Nella situazione contraria (Luna in apogeo e Terra in perielio), il cono d'ombra prodotto dalla Luna sar minore e la misura del disco apparente del Sole maggiore; in questo caso sulla superficie terrestre si proietter il cono di penombra, mentre il cono d'ombra non tocca la superficie terrestre; l'eclissi solare sar anulare. La durata delle eclissi totale al massimo di 7 minuti e mezzo, mentre quella delle eclissi anulari circa 12. E stato calcolato che se nel corso di un anno ci sono 2 eclissi queste sono sempre di Sole; al massimo si pu arrivare a 7 eclissi delle quali 5 sono di Sole e 2 di Luna; anche possibile, ma pi raro, che ci siano 3 o 4 eclissi. Occultazione e transito. Una occultazione essenzialmente una eclisse di un astro prodotta dal passaggio di un qualsiasi altro corpo celeste tra esso e l'osservatore. Se nel linguaggio comune i termini "eclisse" e "occultazione" sono sinonimi, in quello astronomico necessaria una definizione pi stringente. La definizione ufficiale di occultazione : l'oscuramento di un corpo celeste da parte di un altro di maggiore diamentro apparente: in modo speciale il passaggio della Luna davanti una stella o un pianeta, oppure la scomparsa di un satellite dietro il disco del suo primario. Se la principale sorgente di illuminazione di un corpo riflettente interrotta dall'occultazione, il fenomeno anche chiamato eclisse. L'occultazione del Sole da parte della Luna una eclisse solare. In astronomia si usa correntemente il termine occultazione quando il corpo celeste pi vicino appare all'osservatore molto pi grande di quello distante, che viene completamente nascosto per un tempo inversamente proporzionale alla velocit angolare e direttamente proporzionale al diametro e alla traiettoria del corpo occultante. Si usa invece il termine transito quando l'oggetto pi vicino appare all'osservatore molto pi piccolo di quello distante e prospetticamente transitante sulla superficie di quello pi distante per chi osserva. Ad esempio si parler di transito quando Mercurio oppure Venere sembreranno attraversare la superficie del disco solare. Ipotesi sulla formazione della Luna. Le origini della Luna sono poco chiare e ci sono varie ipotesi sull'argomento: y Ipotesi della fissione. Nel 1878 Gorge H. Darwin, figlio di C. Darwin, ipotizz che la Luna si sarebbe scissa dalla Terra, all'equatore, quando questa era ancora fluida e quando la sua velocit di rotazione era ancora molto elevata. Secondo lo scienziato, la forza centrifuga era sufficientemente grande tale da far scindere la Luna dalla Terra. Ipotizz anche un punto in cui avvenne la separazione: l'oceano Pacifico.
La sua teoria per improbabile per due motivi: 1)perch l'orbita lunare inclinata, e pertanto se la luna si fosse veramente scissa all'equatore la sua orbita avrebbe dovuto essere parallela a quella terrestre. 2)perch per poter esser verificabile la Terr avrebbe dovuto compiere un'intera rotazione in sole 3 ore, una cosa praticamente impossibile. Ed per questo motivo che tale teoria stata scartata. y Ipotesi della cattura. Secondo questa teoria la Luna si sarebbe formata separatamente dalla Terra e sarebbe stata in seguito catturata dal nostro pianeta. Teoricamente possibile, ma le missioni sulla luna hanno scartato anche quest'ipotesi per i seguenti motivi: 1) i campioni di basalto lunari sono simili a quelli terrestri per composizione chimica, ma questo non sarebbe possibile se la luna si realmente formata in un luogo diverso. 2) l'orbita lunare dovrebbe essere molto ellittica ed instabile e non regolare com'. y Ipotesi dell accrescimento. La Luna si sarebbe formata, dopo la Terra, dalla riunione di materiali diversi (frammenti di corpi celesti, particelle, polvere), che un tempo erano in orbita attorno al nostro pianeta. Anche questa teoria stata scartata per i seguenti motivi: 1) Differiscono di molto nella loro densit; la Terr ne ha una di 5.6g/cm3 mentre la Luna 3,3g/cm3; 2) Anche questa teoria non spiega il perch dell'inclinazione dell'orbita. Non esclude altre ipotesi come la cattura: la Luna si sarebbe potuta formare per accrescimento da materiali localizzati fuori dal campo gravitazione terrestre, e potrebbe essere stata catturata dalla Terra in un secondo momento. y Ipotesi della precipitazione. I continui impatti dei meteoriti con la Terra l'avrebbero portata a raggiungere una temperatura superiore a 1500c. Questo avrebbe fatto evaporare selettivamente gli elementi pi leggeri, ad esempio i silicati. I vapori si sarebbero poi depositati attorno all'orbita terrestre per formare un anello. Con il passare del tempo, i silicati si sarebbero dapprima raffreddati e poi aggregati in oggetti sempre pi grandi, per formare infine la Luna. Tale teoria spiega i crateri del nostro satellite dovuti appunto ai vari impatti e la differenza di densit che c' tra Terra e Luna,ma non l'inclinazione dell'orbita lunare. y Ipotesi dell impatto. La Luna sarebbe nata da un impatto tra le Terra ancora allo stato fuso e uno o pi corpi di grosse dimensioni. Il corpo doveva aveva un nucleo metallico avvolto da un mantello di materiale meno denso. La gigantesca collisione disintegr il corpo impattante e una parte del mantello della Terra, lanciando in orbita nello spazio una nube di gas e detriti. Il denso nucleo impattante si associ alla Terra, mentre gran parte del materiale finito in orbita si riaggreg in un nuovo corpo di grandi dimensioni: la Luna. y Ipotesi del doppio impatto. Nel 2001 Robin Canup afferm che gli impatti furono 2 e non uno,scatenati dallo stesso oggetto. Theia nel primo impatto avrebbe colpito la Terra con un'inclinazione di 45 e una velocit di 4-5km/s,e avrebbe generato,come nell'ipotesi di un unico impatto, un anello attorno al nostro pianeta. In seguito i detriti prodotti dall'impatto sarebbero condensati tra loro producendo un corpo solido. La sua vicinanza con la Terr per lo avrebbe fatto collassare nuovamente con questa. In seguito al secondo impatto si sarebbe prodotto un secondo anello. Anche in questo caso i vari detriti sarebbero condensati tra loro per formare infine il nostro satellite"la Luna". Il secondo corpo si sarebbe trovato questa volta in un'orbita pi stabile"oltre il limite di Roche" e avrebbe avuto una massa 2 volte maggiore a quella del primo corpo. Tali impatti avrebbero impresso alla Terra la rotazione di 24 ore e l'inclinazione del suo asse a 23. Carte geografiche. La Terra pu essere rappresentata in scala su una superficie piana ( il caso delle carte geografiche) o su una superficie sferica ( il caso dei globi: sono modelli ideali della Terra).
Una carta geografica si pu definire come la rappresentazione ridotta, approssimata e simbolica di una zona della superficie terrestre. E ridotta perch non possibile riprodurre le vere dimensioni delle Terra. Queste devono essere rimpicciolite usando uno stesso rapporto di riduzione (scala) in modo tale che il rapporto tra lunghezze rappresentate sulla carta e lunghezze reali sia costante. E approssimata perch non possibile sviluppare su un piano una superficie sferica come quella della terra senza che questa subisca deformazioni. E simbolica perch gli oggetti geografici (rilievi, fiumi, opere umane, laghi ecc...) sono indicati mediante segni convenzionali. Le propriet che pu avere una rappresentazione della superficie terrestre sono l equidistanza (il rapporto tra lunghezze grafiche e reali deve rimanere inalterato), l equivalenza (il rapporto tra aree grafiche e aree reali deve essere costante) e l isogonia (l angolo formato tra due linee qualsiasi che compaiono sulla rappresentazione deve essere uguale all angolo compreso tra le corrispondenti linee sulla superficie terrestre). Scala. La scala di una carta geografica il rapporto tra una lunghezza misurata sulla carta e la corrispondente lunghezza sulla superficie terrestre. Esistono due tipi di scale: una numerica espressa sottoforma di rapporto 1:N, l altra grafica fatta da un segmento la cui lunghezza corrisponde ad un determinata lunghezza reale. Classificazione delle carte geografiche. Rispetto alla scala esistono quattro tipi di carte: - Piante e mappe, con scala maggiore di 1:10.000. Le piante raffigurano centri urbani mentre le mappe sono usate per rappresentare le propriet rurali; - Carte topografiche, con scala compresa tra 1:10.000 e 1:150.000 e raffigurano piccoli territori; - Carte coreografiche, con scala variabile da 1:150.000 e 1:1.000.000, che raffigurano aree abbastanza grandi della Terra (intere regioni); - Carte geografiche, con scala minore di 1:1.000.000, che rappresentano aree estese della Terra come interi stati o continenti. Rispetto al contenuto esistono tre tipi di carte: - carte generali, che si distinguono a loro volta in carte fisiche (che rappresentano aspetti o propriet naturali del territorio), carte politiche (che rappresentano aspetti artificiali come confini politici, citt, strade, ferrovie) e fisico-politiche (che hanno entrambe le caratteristiche). - carte tematiche, che mettono in risalto particolari aspetti fisici, biologici, antropici, es. carte climatiche, economiche, turistiche, stradali. In base al metodo di costruzione in: -carte rilevate, che sono costruite su misure e osservazioni direttamente eseguite sul terreno o mediante fotografie aeree; -carte derivate, che si ottengono a seguito di ingrandimenti e riduzioni dalle carte rilevate. Proiezioni Pure Consistono nel riportare il reticolato geografico, applicando i soli principi geometrici, su di una superficie ausiliaria, un piano (p. prospettiche) o un solido con superficie sviluppabile (p. di sviluppo). -Proiezioni Modificate si ottengono da quelle pure, apportando delle correzioni per diminuire le deformazioni. La pi diffusa la Proiezione conforme di Mercatore , una p. cilindrica in cui, per ovviare all inconveniente dello schiacciamento polare, le rette dei paralleli si vanno distanziando dall equatore verso i poli secondo la stessa proporzione dei meridiani; conformit ed equidistanza sono rispettate solo lungo l equatore. utilizzata per le carte nautiche poich rappresenta con un segmento di retta ogni lossodromia (<loxs = obliquo), la linea che taglia tutti i meridiani secondo lo stesso angolo e che quindi mantiene la stessa direzione rispetto ai punti cardinali (spesso, nella navigazione, si preferisce alla linea ortodromica, che coincide invece con il percorso pi breve). Proiezioni Convenzionali o Rappresentazioni
Le rappresentazioni sono p. modificate in base alle relazioni matematiche esistenti tra i punti grafici e quelli reali; in base alle necessit si costruiscono carte geografiche che rispettano uno dei tre requisiti. La rappresentazione conforme di Gauss (anche detta cilindrica trasversa di Mercatore) una proiezione pseudocilindrica in cui il solido tangente ad un meridiano e, sviluppato in piano, solo il meridiano di tangenza e l equatore sono ortogonali. Rispetta la conformit; il massimo di longitudine per evitare eccessive deformazioni lineari e superficiali di 3W e 3E del meridiano di tangenza (detto meridiano centrale) e quest area prende il nome di fuso. La Costruzione delle Carte Geografiche Si distingue in due fasi, la triangolazione e il rilevamento del terreno. - La Triangolazione (I fase) La triangolazione l operazione mediante la quale si determina la posizione di un elevato numero di punti sul terreno (non allineati) mediante il principio geometrico dei triangoli secondo il quale conoscendo le misure di un lato e degli angoli ad esso adiacenti si possono calcolare gli altri suoi elementi. 1) si fissano sul terreno i vertici o punti trigonometrici e se ne determinano le coordinate e l altitudine; 2) si pone la base geodetica, misurando la distanza di due vertici distanti a qualche km l uno dall altro e ubicati in piano, e trasportandola, in scala, sulla pianta; 3) si misurano gli angoli che hanno per vertici gli estremi della base geodetica e come uno dei lati lei stessa; 4) si misurano, coi dati cos ottenuti, tutte le distanze tra i vertici al fine di ottenere la rete di triangolazione, con maglie triangolari. Ottenuto un allineamento di basi di circa 20 km, che prende il nome di base calcolata, si forma un reticolo di triangoli chiamato rete geodetica di I ordine, che pu essere diviso in reticoli pi piccoli, di ordini via via maggiori (il pi piccolo riguarda un allineamento di 3 km). - Il Rilevamento sul Terreno o Levata Topografica (II fase) consiste nello stabilire le posizioni, le distanze e le altitudini del maggior numero di punti sul terreno contenuti nei triangoli della rete geodetica. Sfumo: si ombreggiano pi o meno intensamente le parti in rilievo; si utilizza di solito in concomitanza ad altri sistemi. Tratteggio: si evidenzia il rilievo con fasce sovrapposte di trattini tanto pi fitti e marcati quanto maggiore la pendenza, verso cui sono orientati. Tinte altimetriche: si identificano le fasce altimetriche con colori convenzionali. Curve di livello (isoipse, se si tratta di alture, isobate, se si tratta di depressioni o profondit marine): si tratta di linee ideali che uniscono i punti del terreno aventi la stessa altitudine; il dislivello tra isoipse o isobate contigue costante in ogni carta, e prende il nome di equidistanza. Per costruirle, bisogna intersecare, idealmente, il rilievo con piani paralleli ed equidistanti; le linee di intersezione vanno quindi proiettate sul piano della carta. Lumeggiamento: si evidenzia il rilievo mediante un contrasto chiaro-scurale accentuato. Si distinguono due tipi: 1) l. zenitale, la sorgente allo zenit, le vette e le creste sono pi illuminate; 2) l. obliquo, la sorgente posta a NW, a 45 di altezza dal foglio, le zone esposte alla sorgente sono illuminate. Grazie alla simbologia altimetrica, si possono ricavare 1) il profilo altimetrico/topografico che fornisce una visione bidimensionale dei dislivelli, e 2) lo stereogramma che una rappresentazione prospettica. La Carta Topografica d Italia Dal 1961 al primo 900, si ricorreva alla proiezione poliedrica. Nel 1946 si scelse la rappresentazione conforme di Gauss, introdotta da Boaga. Nel 1948 l Italia si conform al Sistema Cartografico U.T.M. (Universal Transverse Mercator) che comprende tutto il globo (secondo la rappresentazione conforme di Gauss). - Il Sistema Cartografico U.T.M. La Terra stata divisa in:
60 fusi di 6 di long., numerati a partire dall antimeridiano di Greenwich da W a E. 20 fasce parallele di 8 di lat., comprese tra gli 80N e gli 80 sud, contrassegnate da una lettera maiuscola dell alfabeto. 1200 zone, ovvero le maglie trapezoidali ottenute con l intersezione di fusi e fasce, ampie 6x8. Ogni fuso diviso in quadrati di 100 Km di lato, indicati da due lettere maiuscole (colonna e riga) Un reticolato kilometrico, che consiste in una divisione in maglie pi piccole. L Italia appartiene ai fusi 32, 33, 34 e alle fasce T ed S. - La Carta Topografica d Italia Provvede a rilevamento e stampa l Istituto Geografico Militare Italiano (I.G.M.I.), che ha sede a Firenze. L Italia rappresentata su carte diverse, sempre pi particolareggiate, la cui scala di volta in volta si divide per 4: estensione estremi della c. 1500 Km2 numeri arabi (30 x20 ) 1-227 + 1A etc. Quadranti 4 (per foglio) 1:50.000 375 Km2 numeri romani * (15 x10 ) Tavolette 4 (per quadr.) 1:25.000 96 Km2 NO, NE, (7 30 x5 ) SO, SE Sezioni 4 (per tav.) 1:10.000 24 Km2 lettere maiuscole *la numerazione parte dal quadrante in alto a destra e procede in senso orario. Ogni carta contraddistinta anche da un nome, quello dell oggetto geografico pi importante. Dal 1965, l I.G.M.I. sta allestendo la nuova carta topografica denominata serie 25, a scala 1:50.000, divisa in 652 fogli (600 Km2 ciascuno) che provengono dalla suddivisione della Carta Internazionale del Mondo al milionesimo. Dal 1986, sta allestendo anche una nuova carta detta serie 25/V, su scala 1:25.000, divisa in 2290 sezioni (150 Km2 ciascuno). Minerali. I minerali sono corpi naturali inorganici allo stato solido, formatisi attraverso processi geologici, fisici e chimici. Hanno una composizione chimica ben definita (o variabile entro ambiti ristretti) e una disposizione ordinata e regolare degli atomi. Sono in genere di origine inorganica, ma sono compresi tra essi anche i carboni e gli idrocarburi, la cui formazione passa attraverso processi biologici. Le specie chimiche di cui sono composti i minerali sono in prevalenza ossigeno e silicio. Quasi tutti i minerali hanno una struttura cristallina cio una disposizione regolare e ordinata degli atomi che forma una cella elementare. La cella elementare si ripete lungo le tre dimensioni del minerale e da origine alla forma esterna del minerale stesso. Le principali propriet fisiche dei minerali sono durezza, sfaldatura, lucentezza, colore, densit. La durezza la capacit di resistere all abrasione o alla scalfittura e dipende dalla forza legami tra gli atomi. E misurata da in base alla scala di Mohs, una successione di 10 minerali ordinati dal meno duro (talco) al pi duro (diamante). La sfaldatura la tendenza di un minerale a rompersi secondo superfici piane. La lucentezza il grado con cui la luce riflessa dalle facce di un cristallo e si distingue in metallica e non metallica. Il colore una propriet subito evidente ma non sempre utile per determinare il tipo di minerale perch alcuni minerali, detti idiocromatici, presentano sempre lo stesso colore mentre alcuni, i minerali allocromatici, presentano colori diversi a seconda delle impurit chimiche rimaste incluse nel reticolo durante la sua formazione. Minerali silicatici e non. I minerali silicatici sono i pi abbondanti perch in ambito inorganico il silicio l equivalente del carbonio in campo organico per la variet di strutture che in grado di formare. Il silicio attrae a s 4 ioni ossigeno in nome Foglio numero 285 scala 1:100.000
modo da creare il gruppo silicatico [SiO4]4- che ha forma di tetraedro. I gruppi possono legarsi tra loro creando catene di tetraedri oppure lamine Trai minerali non silicatici, quelli pi importanti sono quelli carbonatici formati dall anione (CO3 )2- come la calcite e la dolomite. Rocce e processi litogenetici. Le rocce sono aggregati naturali di diversi minerali: il pi delle volte sono eterogenee cio costituite da diversi minerali ma possono essere anche omogenei cio formati da un solo minerale. I processi litogenetici che portano alla formazione di rocce sono tre: processo magmatico, sedimentario e metamorfico. Il processo magmatico caratterizzato dalla presenza di materiale fuso, il magma, che risale all interno della Terra ad alta temperatura e in condizione di pressione molto alta. La cristallizzazione del fuso dovuta alla progressiva diminuzione della temperatura porta alla formazione delle rocce magmatiche. Il processo sedimentario dovuto all azione di agenti esogeni che lavorano i materiali rocciosi che affiorano in superficie, li trasportano e li fanno accumulare portando alla formazione di ricce sedimentarie. Questo processo avviene quindi a basse temperature e a bassa pressione. Nel processo metamorfico la trasformazione avviene all interno della Terra allo stato solido a temperature comprese tra i 300 e gli 800 gradi C, quindi a temperature tra quelle del processo sedimentario e quelle del processo magmatico. Rocce magmatiche. Le rocce magmatiche si distinguono in due gruppi: - rocce intrusive: diventano solide in profondit; il raffreddamento avviene in tempi molto lunghi (il magma fermo circondato da altre rocce che fanno da isolante termico) e il magma si cristallizza molto lentamente, dando origine ad una struttura granulare ed olocristallina. - rocce effusive: la solidificazione avviene in superficie, all aria libera e il repentino passaggio da 1000 C alla temperatura ambiente, cos come pure il passaggio da pressioni elevate e pressione ambiente fa si che la sostanza si raffreddi in modo talmente tanto veloce che gli atomi non hanno tempo di organizzarsi in reticoli cristallini e formano masse vetrose (o amorfe). Tuttavia, durante la risalita del magma, quando questo ancora in profondit, si possono formare cristalli di piccole dimensioni detti fenocristalli. La struttura complessiva che si ottiene quella porfirica, in cui una pasta di fondo amorfa vi possono essere un certo numero di fenocristalli. Le rocce magmatica si classificano in base al contenuto in silice (SiO2 ) in magmi acidi, neutri, basici, ultrabasici. I magmi acidi sono ricchi di silicio e alluminio, hanno un contenuto di silice pari ad almeno il 65% in peso e danno origine a rocce acide o sialiche. I magmi neutri hanno una composizione intermedia (dal 50 al 65%) di silice e danno origine a rocce neutre. I magmi basici hanno una percentuale bassa di silicio (tra 45 e 50%) e sono relativamente pi ricchi in ferro, magnesio e calcio. Per via del loro contenuto di ferro e magnesio tali rocce sono dette anche femiche. I magmi ultrabasici hanno una percentuale di silice inferiore al 45% in peso. Le rocce a cui danno origine questi magmi sono dette ultrabasiche o ultrafemiche. Rocce sedimentarie. Le rocce sedimentarie si formano a seguito di deposizione e accumulo su terre emerse o sul fondo di bacini acquei di materiali di varia origine. Il passagio la compattazione dovuta al peso dei materiali che via via vi soprappongono comprimendo i sedimenti sottostanti e riducendo gli spazi vuoti tra i singoli frammenti; la cementazione prodotta da acque che circolano nei sedimenti sfruttando la presenza dei pori e che portano in soluzione alcune sostanze: i soluti possono precipitare e riempire i pori cementando i granuli.
Rocce metamorfiche. Le rocce metamorfiche si formano in seguito alla trasformazione di altre rocce, provocata da aumenti di pressione e di temperatura all interno della crosta terrestre, ma senza che si arrivi alla fusione del materiale coinvolto.