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Numero 30 Anno II
1 Settembre 2010
edizione stampabile
Editoriale LBG - UN NUOVO SINDACO: SCEGLIERE SENZA TIMORI Urbanistica Pietro Cafiero - PGT OSSERVATO SPECIALE Approfondimenti Guido Martinotti - ETICHE DI MARE 1 Carneade Carneade - DOMANDE SULLE ELEZIONI MILANESI. Citt Enrico Murtula - MA C PARTECIPAZIONE PUBBLICA ALLA REDAZIONE DEL PGT DI MILANO? Societ Giovanni Agnesi - LA FAMIGLIA ITALIANA? UNA FAMIGLIA STRESSATA. DallArcipelago Franco DAlfonso - PISAPIA, LUNICO CANDIDATO CHE CI SIA Metropoli Giovanni Zanchi - MARIA ANTONIETTA, IL SINDACO DAGOSTO E LO SCERIFFO Dal Palazzo Walter Marossi - ARRIVANO I FASCISTI A PALAZZO MARINO Lettera - Roberto Taranto - APPUNTI DA UN AGOSTO A MILANO
Il magazine offre come sempre le sue rubriche di attualit in ARTE & SPETTACOLI TEATRO a cura di Guendalina Murroni
scherza, sostenendo che il PGT tutto da rifare. Ci permettiamo solo di far notare a Pisapia, che, anche solo dal punto di vista statistico, assai improbabile che il piano sia tutto da buttare via qualcosa di buono c senza dubbio - e oltretutto, cos dicendo, fa un torto ai suoi colleghi dellopposizione che si sono fatti il cosiddetto mazzo per migliorarlo nei mesi scorsi (vedi anche il botta e risposta tra il nostro direttore e Majorino su queste stesse pagine). In pi si mormora (a leggere i giornali) di una possibile candidatura di un Boeri, un giorno Stefano e laltro Tito (come se fossero intercambiabili) per il Pd e non so se si tratti di un so-
gno di mezza estate o di un incubo settembrinoCome se non bastasse unaltra sorpresa attende i milanesi che, dopo aver scaricato le valige, si adagiano accaldati sul divano e accendono la tv: il canale del digitale terrestre Milano 2015, gi soprannominato dai pi maliziosi TeleLetizia, dato che lo stesso sindaco che finanzia di tasca propria il canale con finalit ovviamente elettorali. Proprio da questo pulpito digitale un consigliere di maggioranza paventa il blocco delle concessioni edilizie finch non si approva il PGT. Al di l della fattibilit tecnicoamministrativa di questo proposito, non sfugge che ormai con una DIA (e
qualche variante sapientemente piazzata in itinere) si costruiscono interi quartieri. E intanto il 14 febbraio del 2011 appare sempre pi vicino. Non sto parlando della presunta data della fine del mondo secondo certi fantomatici calendari Maia, ma del termine ultimo per lapprovazione definiva del PGT, pena il suo decadimento.
E ricordo che la mancata approvazione del PGT nei tempi di legge comporterebbe, quella s, un disastro urbanistico senza precedenti per la nostra citt, tra commissariamenti e vuoti nella pianificazione.
gosto 2010, Milano, pag.V). Non ci sarebbe stato nulla di male sentire dire da un esponente, che si dichiara cattolico, anche qualche parola sui grandi temi etici di cui pi di una volta ha trattato, con toni fermissimi e inequivocabili il Cardinale Tettamanzi: leguaglianza, la solidariet, la lungimiranza per linclusione e lamore per il prossimo. Ma, comprensibilmente, ci sono cattolici con diversi orientamenti e sensibilit. Preoccupa per che la prima affermazione di politica concreta che fa Pezzotta che, se Giuliano Pisapia fosse candidato, visto che si pronunciato in favore di un riconoscimento alle coppie di fatto, sarebbe impossibile uninterlocuzione serena. Nessuno chiede a Pezzotta di sostenere posizioni che non condivide, ma che cosa impedisce una interlocuzione serena, su un tema cos delicato e controverso, con qualcuno che non necessariamente la pensa come te? Da che posizione morale viene unaffermazione cos integralista? Non certo da quella dellumanesimo cristiano ed evangelico che alla base della tradizione culturale italiana e lombarda e i cui principi base sono condivisi da credenti e non credenti cresciuti in questa tradizione. Ci sono nel nostro paese milioni di persone che, per le ragioni pi diverse, hanno scelto o dovuto scegliere una famiglia intima, basata solo sullaffetto, invece di una famiglia convenzionale basata sulla forma (che non esclude, ma neppure garantisce, laffetto). Queste persone sono cattoliche o atee, di destra o di sinistra o di centro, di ogni et regione o stazione sociale: hanno il diritto, in base a quellumanesimo cristiano ed evangelico, di chiedere che i loro problemi umani, sentimentali e sopratutto concreti ed economici, vengano discussi senza editti talebani, da una parte e dallaltra, e che si arrivi a una soluzione buona per tutti, che rispetti certamente le sensibilit di tutti, ma che rifiuti le imposizioni moralistiche ideologiche e, soprattutto, che sia consona con quellumanesimo cristiano ed evangelico che patrimonio comune e di cui
nessuno si pu appropriare aprioristicamente. A Pezzotta e a chi la pensa come lui, proporrei di cominciare a ragionare in modo inclusivo, senza partire con lusuale gambitto della politica tradizionale, di porre veti a prescindere, e senza cadere nella pratica trita e ritrita della sinistra (o del centrosinistra o del centro, non mi importa) di spararsi nei garretti prima ancora di cominciare la corsa. A proposito di etica sarebbe utile chiarire, una volta per tutte, un punto che, con non poca falsa coscienza, i sedicenti religiosi fobolaici, tendono a confondere. Nel nostro paese siamo tutti o quasi cristiani; lo sono anche io che da adulto mi ritengo solidamente non-credente (o ateo) e sinceramente anticlericale, non antireligioso. Infatti, salvo la minoranza ebraica e altre piccole minoranze, tutti gli italiani della mia et e anche di vari decenni pi giovani, hanno ricevuto uneducazione cristiana ed assolutamente vero che la nostra storia ha radici cristiane - anche se ho ritenuto e continuo a ritenere inopportuno che questa affermazione di fatto venga tradotta in fondamento normativo. Ma le radici grondano anche sangue e dolore e se vogliamo riscattarci da questo sangue e da queste sofferenze dovremmo tutti (credenti e non) rafforzare gli elementi umanitari e di comprensione umana che fanno parte di queste radici, non impugnare la spada vendicatrice di principi che sono altamente controversi anche allinterno della complessa dottrina cristiana. Nessuno ha il monopolio dellumanesimo cristiano, ma chi vuole riconoscersi in questo umanesimo deve dare prova volta per volta di praticarlo veramente, hic Rhodus hic salta. Dobbiamo distinguere i principi dalle convenzioni; lOn. Giovanardi, che io seguo sempre con attenzione perch ha lampi di vera genialit buonsensaia, cos spiega la sua visione del pubblico religioso: guardate la chiesa, dice, nelle domeniche ordinarie sono pieni solo i primi banchi, ma nei giorni di grande festa si riempie tutta la chiesa. Ecco a noi (noi cattolici del PDL, ndr)
quelli dei primi banchi non interessano, noi ci rivolgiamo a tutti gli altri. Appunto, i risultati morali si vedono. Uno degli ultimi arrivati nelle ferie agostane delletica Vito Mancuso che con unarticolessa su Repubblica solleva un grave problema di coscienza: eticamente accettabile continuare a lavorare per la Mondadori dopo che La Repubblica aveva denunciato una legge che garantiva enormi sgravi fiscali a una serie di aziende, tra cui preminentemente leditrice di propriet del premier grazie a una sentenza comperata dallAvv. Previti per questo condannato anche in terzo grado? Se lo scopo era quello di risolvere il problema e sanare il tormento di un autore della Mondadori, la strada scelta stata del tutto inadatta: infatti il problema di coscienza un fatto privato e per chi ha una coscienza veramente sensibile si risolve privatamente e in silenzio, perch appunto un fatto di coscienza, cio di se con s (o il dio che c in te). Al pi si pu dare testimonianza pubblica (martir in greco) dellatto compiuto. Se invece un atto di narcisismo pubblico un cattolico dovrebbe ricordarsi che questo comportamento viene condannato piuttosto duramente in Luca 18,10-14, Io vi dico: questi (il pubblicano, ndr) torn a casa sua giustificato, a differenza dell'altro (il fariseo, ndr), perch chi si esalta sar umiliato e chi si umilia sar esaltato). Se poi com parso, gli scopi erano invece quello di fare un po dammuina e prevenire una critica che sarebbe sicuramente arrivata probabilmente da sinistra, dove i fessi non mancano dopo il dossier di Repubblica o altro, Mancuso ha sicuramente sollevato un grande polverone, pagando per, io credo, conti piuttosto salati. Il primo che ha fatto contemporaneamente la figura dellingenuo (che nella cultura italiana vuol dire fesso) e del furbastro (che se si fa beccare rientra parimenti nellodiata categoria) e il secondo che non stato convincente neppure con i suoi ammiratori, tra cui mi annovero, che anzi sono rimasti piuttosto male.
Ora un singolo lettore conta pochino, ma poich sospetto che siano in tanti nella mia posizione, il risultato stato parecchio negativo. Ma non tuttavia il risultato pi negativo: in primo luogo spostando il fuoco sul rapporto etico, autore-editore, si creata una cortina fumogena sul vero problema politico editore-Premier; in secondo luogo si data loffa alla
destra di prendersi (giustamente) gioco di unintellettualit che per una ragione o laltra (con rarissime eccezioni tra cui Don Gallo, lunico che ha rotto il contratto) non ci ha fatto una bella figura, vedi il commento irridente su il Domenicale del 29 Agosto; terzo permette a Berlusconi di uscirne a testa alta dicendo, vedete, tutti lavorano per me e mangiano
nel mio piatto. Insomma un esempio triste del vai avanti tu che a me mi vien da ridere e una conferma della implacabile propensione della comunit degli intellettuali letterari italiani di porre questioni che non possono essere risolte, ma solo rimestate nel mortaio della retorica. If you pose silly questions yo get silly answers. (segue)
comportano come la lista del sindaco.I partiti minori contano? S. Premesso che di partiti maggiori ormai ne esistono 2 (pdl, pd) e che almeno un quarto degli elettori alle precedenti comunali vot per liste con meno del 5% evidente che giocandosi la vittoria sul filo dei 20/30000 voti nulla si pu buttare. Ovviamente sono tanto pi rilevanti i partiti con una forte identit e capacit di mobilitazione a prescindere dalla loro legittimazione benpensante. Cos ad esempio farei limpossibile se fossi un candidato del centro sinistra per coinvolgere i radicali ma non disdegnerei i pensionati. Lunico pericolo di confondere gli elettori con le micro
caste dei dirigenti. Cos ad esempio che esista una percentuale significativa di elettorato di sinistra a Milano certo che i segretari dei partitini lo rappresentino dubbio. La lista Grillo pu modificare il quadro? S. Un candidato a sindaco grillino, renderebbe forse inutili le primarie di coalizione, favorirebbe la presentazione di pi candidati del cs con opzione principale quella di giocarsi la partita al secondo turno. In pratica il grillino affosserebbe Pisapia favorendo chi nel pd vuole andare da solo sperando nelle divisioni del centro e del centrodestra. Ci sar una candidatura di disturbo interna al cd?
S. Come ci sar interna al cs e durer fino a pochi giorni dalla presentazione delle liste e si concluder con la presentazione delle listedella spesa o dei desiderata. Si vince convincendo gli astensionisti? No.
O non necessariamente. Si pu vincere anche favorendo lastensionismo in elettori berlusconiani delusi che mai voterebbero a sinistra. La tesi che la maggioranza dellastensione sia di potenziali elettori di cs antica (risale almeno al mitico libro di Vigorelli Litaliano socialistaa ma non lo sa) ma indimostrabile.
Citt MA C PARTECIPAZIONE PUBBLICA ALLA REDAZIONE DEL PGT DI MILANO? Enrico Murtula
Come noto, lo scorso luglio il Consiglio Comunale di Milano ha adottato il nuovo piano di governo del territorio (PGT) che andr a sostituire il vigente piano regolatore generale (PRG) del 1980. Il nuovo piano urbanistico dovr essere nuovamente votato dal Consiglio per la sua definitiva approvazione. Prima che ci possa avvenire, tuttavia, previsto dalla legge che il pubblico (comprensivo di singoli cittadini, societ, associazioni, ecc.) possa presentare i propri commenti. Quanti saranno in grado di utilizzare questa possibilit? La domanda ha una sua attualit. Se anche la legge urbanistica del 1942 prevedeva una fase partecipativa infatti solo con una recente normativa di origine internazionale che al pubblico stato attribuito un articolato diritto di partecipazione ai procedimenti pianificatori di contenuto ambientale, tra i quali trova posto quello di redazione del PGT. Le problematiche ambientali che riguardano la citt sono tante (inquinamento atmosferico e traffico, rumore, mancanza di verde ed eccesso di urbanizzazione del suolo) e tutte sono almeno in parte affrontate dal PGT, che, tra laltro, deve individuare gli eventuali ambiti di nuova costruzione e i relativi pesi insediativi, le nuove infrastrutture per la mobilit (strade e linee metropolitane), le aree verdi, le norme di tutela paesaggistica. In che modo il contenuto del PGT comunicato alla citt? Il piano adottato dal Consiglio stato pubblicato informalmente sul sito internet del Comune sin dallinizio di agosto con la dichiarata finalit di coinvolgere il pubblico. Provate tuttavia voi stessi a verificare quanto ci possa davero avvenire. Andando sulla home-page (wwww.comune.milano.it) e cliccando sul rettangolo grigio che si trova sulla destra si aprir una pagina asciutta, che poco spiega e dalla quale solo possibile scaricare alcuni files. Il primo ostacolo per il cittadino proprio che tale pagina non contiene, n rinvia a istruzioni che illustrino il significato del PGT, in che modo esso influenzer le vite dei cittadini e degli operatori economici, n come un cittadino possa partecipare alla sua redazione (pur essendo tale possibilit espressamente prevista dalla legge). Il secondo ostacolo che il piano stato distribuito su una moltitudine di documenti di testo (oltre mille pagine) e grafici (pi di un centinaio di tavole), che solo il tecnico in grado di affrontare e pure con qualche difficolt. Il terzo ostacolo che i citati documenti senza essere stati previamente ridotti sono stati inseriti in pacchetti informatici, i quali, pur zippati, continuano a essere troppo pesanti (uno di essi pesa pi di 850 MB): anche solo per dare una breve occhiata bisogna dunque avere la pazienza di attendere alcune ore per scaricare, spacchettare e distribuire la documentazione necessaria. Evidentemente, fra tutte le opzioni disponibili (in primis, le mappe informatiche interattive, gi in parte usate dallo stesso Comune per la pianificazione vigente), non stata scelta quella che consente la pi ampia fruizione dal pubblico. Giova ricordare che pi o meno un anno fa, in attuazione della normativa regionale, era stata aperta una prima finestra partecipativa anteriore alla stessa discussione in Consiglio ed erano state utilizzate modalit di comunicazione della bozza di PGT del tutto analoghe a quelle sopra citate. Orbene, al termine di quella finestra erano giunte solamente 97 osservazioni, di cui appena 13 riferibili agli aspetti ambientali del piano; di queste ultime, solo 3 firmate da singoli cittadini. Il dato corrispondeva a circa uno scritto ogni 450.000 residenti e dimostrava, nella sua assurda esiguit, che qualcosa nella
comunicazione del piano non aveva funzionato. Oggi, che si stanno definendo le modalit di comunicazione del piano adottato, si dovrebbe nuovamente riflettere su quel dato. Anche perch dalla lettura di alcune delle disposizioni applicabili pare potersi desumere che l'effettivit della partecipazione pubblica possa costituire un parametro normativo, eventualmente valutabile in sede giudiziale. Dopo essere emerso negli ordinamenti del nord Europa e anglosassoni ed essere stato integrato nella dichiarazione di Rio de Janeiro del 1992 su ambiente e sviluppo, il principio della partecipazione pubblica ai processi decisionali in materia ambientale stato affermato a livello europeo con la Direttiva 2001/42/CE (trasposta nella normativa nazionale e regionale sulla valutazione ambientale strategica) e, soprattutto, con la Convenzione di Arus (ratificata dallItalia nel 2001 e dalla stessa Unione Europea nel 2005). Tale Convenzione, tra laltro, prevede che il pubblico sia
informato "in modo adeguato, tempestivo ed efficace", al fine di "consentirgli di prepararsi e di partecipare al processo decisionale", e, soprattutto, che tale partecipazione debba avvenire in una fase iniziale, quando tutte le alternative sono ancora praticabili e tale partecipazione pu avere un'influenza effettiva". La Convenzione richiede che, "al momento dell'adozione della decisione, si tenga adeguatamente conto dei risultati della partecipazione del pubblico". Nelle sue premesse, la Convenzione afferma anche la necessit che il pubblico "sia a conoscenza delle procedure di partecipazione ai processi decisionali in materia ambientale, possa accedervi liberamente e sappia come usufruirne", e richiama la circostanza di come i cittadini per esercitare i loro diritti essi possono aver bisogno di assistenza. E chiaro dunque come lintervento del pubblico non configurato come un mero passaggio formale, ma come un elemento integrante del processo di de-
finizione delle scelte pubbliche, che deve pertanto essere attivamente e adeguatamente sollecitato dalle amministrazioni pubbliche coinvolte. Non si pu che rilevare come la mancata informazione e il mancato coinvolgimento del pubblico nella fase di definizione delle scelte del PGT (sia strategiche, sia puntuali) appaia non ridurre il rischio di contenzioso su di esse, ma semplicemente spostarlo sulle sue fasi attuative. Come gi avvenuto in passato, dunque probabile che proprio in quel momento si costituiranno i comitati e i gruppi di cittadini "contro/anti" lattuazione della singola scelta, i quali potranno quindi portare a bandiera proprio il fatto di non essere stati consultati, con un conseguente contenzioso politico e giudiziale probabilmente pi protratto nel tempo che non se lopposizione fosse stata fatta emergere e gestita nelle fasi iniziali della decisione.
famiglia come punto di vista strutturale nelle politiche fiscali; quello che non ci soddisfer unulteriore una tantum o un provvedimento tampone o solo per alcune tipologie di famiglie. Siamo sempre stati propositivi e lo saremo sempre di pi. Ad esempio la richiesta del Forum, purtroppo non accolta in finanziaria 2010, era quella di usare la stessa cifra del bonus famiglia, 2,4 milioni di euro, per avere una deduzione fiscale di 3.200 euro a figlio, unimpostazione che avrebbe introdotto una modifica strutturale nel sistema fiscale. Il nostro modello quello della no tax area familiare per arrivare gradualmente a una deduzione annua di 7.000 euro per figlio, lo consideriamo pi equo rispetto al quoziente familiare o a un modello orientato su assegni o detrazioni. A parte il fatto che ogni sistema e meccanismo pu avere dei correttivi, limportante che gli interventi siano consistenti, permanenti e universali. Occorrono finalmente normative organiche per la famiglia considerata come soggetto sociale da sostenere con politiche che promuovano e accompagnino ogni suo sviluppo, dalla nascita alla crescita dei bambini, degli adolescenti e dei giovani (consultori, assistenti di maternit per le mamme in gravi difficolt, asili nido, salute, scuola, formazione, ecc). Normative che abbiano uno sguardo al lavoro dei coniugi con lintroduzione di flessibilit per la cura familiare; al reimpiego dei giovani, alle tutele universalistiche come gli ammortizzatori sociali, allistru-zione
dei figli, attraverso il sostegno al reddito con politiche fiscali e tariffarie adeguati. Non si dimentichi infine una politica degli affitti ispirati allequit e dellaccompagnamento in tutte le necessit legate alla cura parentale (handicappati, disabile, malati, malati terminali, ecc.) che le famiglie svolgono da sempre e sempre pi sole. Inoltre a mio avviso occorre: - passare dallattuale fiscalit, che interessa il singolo individuo anche allinterno della famiglia, a una fiscalit che prenda in considerazione la famiglia nella sua globalit, unica via per una vera equit fiscale; - cambiare la mentalit comune per cui i servizi di welfare sono considerati consumi e spese da finanziare quando c ricchezza, invece che investimenti sociali che danno ricchezza futura; - accelerare il federalismo fiscale che, con la distribuzione delle responsabilit, avvicina le scelte politiche (specialmente quelle comunali) alla realt economica e alle esigenze sociali del territorio facilitando gli interventi a favore delle famiglie (vedi esperienza di Parma sulla modifica delle aliquote ISEE per lerogazione dei servizi che premia le famiglie con figli); - intervenire affinch sia superato il primato negativo italiano a livello europeo che vede meno donne occupate nel lavoro e minor natalit; - coinvolgere nel servizio di assistenza al singolo utente tutto il nucleo familiare di appartenenza. Ogni progetto politico parte dai propri ideali e
si confronta e coniuga nella seria lettura della realt in continua evoluzione, dopo il pensare che contiene in embrione metodi e proposte di intervento viene il fare concreto. Le proposte sopra elencate sono tantissime e con un unico obiettivo: investire sulla famiglia utilizzando un programma globale e unico, utilizzando a questo fine come base iniziale tutti i fondi nazionali, regionali e comunali che, come dice Francesco Belletti del Forum delle Famiglie, sono stati gestiti in modo frammentario e discontinuo. Per finire desidero superare la valutazione troppo spesso esclusivamente economicistica della famiglia, rilevandone la sua ricchezza naturale e pi profonda che quella relazionale. A conforto di questo pensiero riporto alcune considerazioni di Adriano Fabris professore di Filosofia Morale allUniversit di Pisa, che afferma:Possiamo dire che il senso della famiglia consiste nel promuovere e nel mantenere un contesto di relazioni - allinterno e allesterno del nucleo famigliare capaci di coinvolgere. Di pi: il senso della famiglia sta nel fatto che queste relazioni possono coinvolgere proprio perch sono feconde: perch risultano in grado di produrre altre relazioni. In una parola: la famiglia risulta essenzialmente un tramite relazionale. In ci consiste la sua funzione di base. In ci risiede il suo valore qualunque forma essa venga ad assumere. Ed per questo che ben lungi dallessere superata.
Elettori potenziali che inopinatamente sono ancora in cerca di profumi (politici): alliniziativa del teatro Litta per Giuliano Pisapia candidato si poteva notare come accanto alla solita compagnia di svelti di firma e agli esponenti di partiti e parodie di partito arrivati in loco per vedere e soprattutto farsi vedere siano comparse, come dal nulla, almeno trecento persone che non si vedevano da anni o non avevano mai partecipato ad appuntamenti della politica cittadina, desiderose di capire se quello fosse il luogo dove potesse partire o meno unavventura finalmente vincente. In realt a lavorare su unidea e una politica, finora, solo Pisapia, che ha impiegato il mese di agosto per avviare i primi comitati di sostegno alla candidatura ed ha cominciato la campagna elettorale, delineando il profilo di un possibile campo di sostegno e accordo dal quale nessuno pregiudizialmente escluso a patto di condividere un progetto di governo alternativo a quello di Alberini e Moratti ed ha iniziato a fare il contraltare a Donna Letizia sulle scelte e soprattutto sulle finte scelte di amministrazione della citt. La Sindaca, infatti, con gran dispiego di mezzi, ha proseguito nella costruzione di unimmagine virtuale di s stessa, come quando si presentata al mercato di viale Papiniano beccandosi una serie di vivaci contestazioni da commercianti e cittadini di cui riuscita a non far comparire la minima traccia su giornali e televisioni, leggendo e ascoltando i quali si ha la certezza che abbia attraversato leggera il viale fra due ali di folla adoranti. Il vero ostacolo della battaglia elettorale sar, ancora una volta, linformazione, nella quale la sproporzione delle forze in campo direttamente proporzionale allincapacit politica e di governo della signora Moratti, riconosciuta ormai unanimemente anche nel proprio schieramento, dove pure sono daccordo fra loro su quasi niente anche a Milano, come a Roma: ma il peso degli otto milioni di euro di spese di comunicazione del bilancio comunale (comprensivi dei compensi di Red Ronnie e Alain Elkann) e dei primi milioni
di petroeuro (mezzi e mezzanini Atm occupati da luglio, anche con eventuale sconto, sono costosetti) restano una base solida per la ricandidatura. La lotta nel centrodestra tutta sulla gestione commissariale di Palazzo Marino, lasciando alla Sciura la passerella della prima della Scala e il th con gli ospiti stranieri (anche per le difficolt con le lingue dei vari Salvini, De Corato, Podest e, pare, dello stesso Formigoni), com testimoniato dallaccendersi della lotta per la poltrona di vicesindaco intorno alla quale si decideranno gli assetti interni futuri. Tra i partiti di opposizione lagosto stato vissuto invece come una provvidenziale lunga pausa di riflessione, come se di tempo per riflettere non ce ne fosse stato abbastanza fino a ora: perfino i tradizionali produttori di comunicati stampa hanno limitato le esternazioni a mezzo fax e il Pd, per una volta senza disaccordi evidenti, ha lasciato filtrare la notizia che il 7 settembre, non un giorno prima n uno dopo, annunceranno il nome. I rumors sono meno intensi del solito ed hanno riguardato, dopo la mancata disponibilit di Pomodoro, Ambrosoli e Tito Boeri, il fratello di questultimo, larchitetto Stefano Boeri- curiosamente indicato anche come possibile candidato del centrodestra - che ha comunque smentito qualsiasi interesse e volont non appena il suo nome apparso su qualche articolo di stampa nazionale. La grande e fiduciosa attesa sembra essere incentrata sul lavoro degli autonominati saggi guidati da Riccardo Sarfatti, che stanno conducendo segretissime e invisibili consultazioni, in massima parte nei luoghi di vacanza perch nessuno dei componenti di questo sinedrio stato intravisto in citt dalla fine di luglio, mentre lunica indicazione politica certa sembra essere quella che non si tratter di una candidatura di partito e quindi non avremo una terza utilizzazione del manifesto con Penati in completo grigio. La speranza di alcuni quella che finalmente arrivi in stazione un qualsiasi Godot e che le primarie, con un Pisapia che non si fatto rinchiudere nemmeno per un istante nella parte
del candidato rosso o dei salotti, semplicemente non si facciano; altri cullano speranze di stile dalemiano, tipo una candidatura di Gabriele Albertini che spacca il centrodestra o comunque lemergere di una posizione finiana minimamente credibile sulla quale impiantare unoperazione di valenza nazionale che permetta di non occuparsi di quisquilie locali; tutti gli altri sono in attesa degli eventi, per posizionarsi pro o contro il metodo o il candidato in funzione degli equilibri interni. Le vicende nazionali hanno dato fiato e spinta ai sostenitori di un candidato del terzo polo che per, nel pi che probabile rientro precipitoso del dissenziente Albertini dalle parti di Palazzo Grazioli magari con promessa di futuro incarico di governo, resta sempre e comunque innominato o, pi probabilmente, ora introvabile. La logica vuole che, una volta svanito il progetto pi ambizioso, si abbia una candidatura terzista, stile Marcora alle provinciali o Pezzotta alle Regionali, meno marcata dal punto di vista cattolico e con la speranza di arrivare oltre il 5%, che dia una qualche robustezza alla presenza oggettivamente un po rarefatta del futuribile polo nella nostra citt. Riassumendo, finora siamo a Giuliano Pisapia, lunico candidato che ci sia (sul serio) e alle sue schegge di programma che cominciano a delineare unidea di progetto ambrosiano; il solito riflesso da polli di Renzo, con abbondante uso del fuoco amico per azzoppare la concorrenza interna e arrivare puntuali allappuntamento con sconfitta sia basta che sia mia , stato finora limitato a qualche dichiarazione che ha funzionato come assist per la corazzata della comunicazione della Moratti ed ha permesso al Tg3 Lombardia di dire che lopposizione ancora senza candidato; molto probabile la presenza di un candidato terzo in funzione di un quadro nazionale. Attendendo il sette settembre, che probabilmente finir per essere ricordato come il giorno prima dellotto, poteva andare meglio, ma anche peggio .
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fendendo il bilancio, aveva acquisito la mentalit delle amministrazioni borghesi. Un altro oppositore della Giunta, bench questo non fosse il suo ruolo, era il prefetto Lusignoli che, fin dallinsediamento di Filippetti, non aveva mancato critiche espresse pubblicamente nei confronti del sindaco, intervenendo, fin dove possibile, per censurare le frasi o i passaggi dei suoi discorsi. La strategia di Lusignoli, in questo certamente appoggiato dal governo, consisteva nel cercare la provocazione con la Giunta: diede lordine di punire i tranvieri per la sospensione del lavoro il 1 maggio 1921, una consuetudine che a Milano risaliva al 1904. Le diatribe potevano nascere anche su questioni apparentemente piccine, ma simbolicamente rilevanti, come quando un vigile intim a un tassista di togliere dalla sua vettura la bandierina tricolore, e Lusignoli, informato dellaccaduto, accus pubblicamente lassessore Fiori di avere emanato tali direttive. La Giunta decise di non reagire alle provocazioni di Lusignoli, limitandosi a esprimere riprovazione. Un comportamento che non piacque n ai comunisti, che avrebbe voluto uno sciopero generale di protesta e la denuncia di Lusignoli, n ai liberali, i quali ritenevano che, se il prefetto aveva veramente violato la legge e superato i propri limiti, andasse denunciato alle autorit civili. Ma i liberali stavano evidentemente con Lusignoli, se Ranelletti aggiunse poi che alla citt, pi che le critiche di Lusignoli, avevano fatto ben pi male la mala amministrazione, o ridurre il Comune nostro che era il pi fiorente dItalia in istato quasi fallimentare, col non pagare i fornitori, col non pagare i debiti neppure alle Opere Pie, e perfino col non pagare gli stipendi e i salari ai dipendenti dl Comune [...] Il decoro e il buon nome di Milano sono offesi non dagli interventi del prefetto, ma dallo sgoverno fatto dalle Amministrazioni socialiste.2 A tutti gli effetti, la situazione era drammatica: lospedale era creditore di dieci milioni, la Cassa depositi non aveva ancora inviato il prestito promesso. In citt, gli scontri tra fa-
scisti, socialisti e comunisti erano pi intensi che mai, mentre pochi mesi prima, nel Teatro Diana, era esplosa una bomba piazzata dagli anarchici. Senza dire che allarcivescovado, dopo la morte di Ferrari, era arrivato Achille Ratti, una figura che, come a scritto Giorgio Rumi ha una sua idea della restituzione complessiva dellItalia alla sua costituiva anima cattolica. Non comprende, e in definitiva non condivide, significati e valori del partito come luogo di organizzazione del consenso e come radicamento della democrazia nelle masse [...] La sua industriosa Brianza gli aveva insegnato cosa possano fare lorganizzazione e la disciplina mentre la dialettica dei diversi rimane fuori dai suoi interessi [...] Quando il vertice ecclesiale volge le spalle allipotesi della democrazia e dellapertura alle grandi esperienze politico-culturali dellet contemporanea [...] lo scenario che si disegna passa piuttosto allo sviluppo delle competenze, alla professionalit, allassociazionismo corporativo, ai valori gerarchici. Rispetto al fascismo che avanza non c dubbio: la nuova ambrosianit che Ratti e Gemelli incarnano senzaltro competitiva, in quanto non radialmente altra, e piuttosto figlia della stessa rinunzia.3 I rapporti tra maggioranza e opposizione divennero incontrollabili per solo nellestate del 22. Le forze politiche prebelliche apparivano sempre pi incapaci di proporre una politica autonoma e sempre pi dipendenti dai nazionalisti e dai fascisti. I liberali milanesi, erano invitati da pi parti in primis il Corriere a non avere pi remore nei confronti di Mussolini e ad allearsi stabilmente con il suo partito. Si doveva fornire di unorganizzazione permanente alla Fiera campionaria, sorta due anni prima su iniziativa di imprenditori e finanzieri. La Giunta voleva che la Fiera si costituisse a Ente autonomo in modo che vi fosse un controllo del Comune, mentre la minoranza appoggiava la proposta della Fiera come ente morale, per questo del tutto indipendente dal Comune. Dalla discussione accesa agli insulti, tra Marangoni e Ranellet-
ti, il passo fu breve, tanto che quasi tutti i consiglieri della minoranza abbandonarono laula facendo mancare il numero legale. Pochi giorni dopo, a unennesima discussione sui bilanci comunali e di fronte agli attacchi violenti di Ranelletti e del nazionalista Arrigo Solmi, scoppiarono tafferugli tra i consiglieri e il nazionalista Alcide Frattini venne colpito. Si trattava di un nazionalista che si era da tempo schierato con il fascismo e che riusc per pochi giorni ad alzarsi dalla sua modestissima statura e a farsi leader, in consiglio, di posizioni che allesterno erano quelle dei fascisti, attorno alle quali egli aggreg i liberali e i radicali: rimarremo seriamente al nostro posto - disse in Comune pochi giorni dopo la sua aggressione - nellopera di epurazione anche, che sar continuata senza tregua. A Milano siamo un po in ritardo ma gli avvenimenti camminano e non posso formulare laugurio, in questa aula dove abbondano piccoli uomini incapaci, laugurio cio che presto lamministrazione socialista, piovra di Milano industre e patriottica, sia spazzata, che sul balcone riconsacrato di Palazzo Marino sventoli per sempre la santa bandiera dItalia.4 Pochi giorni dopo il discorso di Frattini e vari discorsi sullo stesso tono del liberale Ranelletti, avvenne la destituzione manu miltari della giunta democraticamente eletta da parte dei fascisti, tra il plauso del Corriere della Sera e il tripudio di Luigi Albertini. Pi che profetici, i discorsi di Frattini e di Ranelletti, mostravano come il liberalismo milanese avesse da tempo abbandonato autonomia e proposta ai fascisti, finendo per condividerne metodi e tattiche. Non escluso che il colpo a Palazzo Marino fosse previsto da tempo, e che Frattini e Ranelletti avessero sentore di qualcosa, un sentore che poi, assai maldestramente, rivelarono a tutti. In quei giorni del resto si pot vedere un deputato di diverse legislature del partito che ancora qualcun chiamava costituzionale, un ex-ministro, appunto De Capitani, assaltare personalmente Palazzo Marino. Loccasione per laggressione al Comune venne data in seguito al fal-
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limento del grande sciopero legalitario, il 3 agosto 1922 il prefetto Lusignoli, non potendo accettare fino in fondo di lasciare fare ai fascisti ci che egli comunque intimamente desiderava, fece intensificare la sorveglianza a Palazzo Marino anche se, scrisse al Ministro degli Interni dellagonizzante governo Facta, lo stato danimo della cittadinanza completamente favorevole ai fascisti e non nascondo che mal tollererebbero unazione a fondo contro i fascisti. Nel tardo pomeriggio del 3 agosto, la folla tumultuante, in apparenza spontanea, in realt guidata dai fascisti e nazionalisti e ai loro assistenti liberali e radicali, inizi a premere alle porte di Palazzo Marino. La polizia lasci entrare la canea, le sale del Comune furono occupate, DAnnunzio (casualmente?) a Milano fu chiamato dalle camicie nere
perch pronunciasse un discorso dal balcone di Palazzo Marino. Il poeta-vate, non sempre neppure in quel periodo daccordo con la strategia fascista e con Mussolini, svolse la bisogna, mentre il procuratore generale Antonio Raimondi ritenne che tutto quanto era accaduto non costituiva motivo di reato! Il 27 agosto il decreto reale giustific e legittim il colpo di mano contro la giunta democraticamente eletta, motivandolo con il fatto che questo enorme stato di cose [cio la gestione Filippetti] ha creato nella cittadinanza un risentimento che ha veduto la sua esplosione nei gravissimi incidenti del 3 agosto; e poi la calma, che si ristabilita per labbandono di fatto delle funzioni da parte degli amministratori, sarebbe seriamente compromessa, indispensabile, per grave ragioni di
1 Cit. in F. Nasi, 1899-1926, cit.,p. 94. 2 ibidem, p. 98. 3 G. Rumi, I cattolici, i migliori fra i cittadini, cit, p. 60-61. 4 Cit. in F. Nasi, 1899-1926, cit,. p. 101. 5 M. Punzo, La giunta Caldara, cit. e pi generale A. Lyttleton, La conquista del potere. Il fascismo dal 1919 al 1929, Bari 1974.
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Un cenno ai lavori stradali, come sempre numerosi ma pi per la manutenzione della rete gas che per il rifacimento del manto stradale, che ne avrebbe molto bisogno; per fare un solo esempio il cantiere allangolo
tra Via DAlviano e Via Soderini, aperto da met aprile, dato ancora a ferragosto come concluso al 6 agosto. Peccato che i lavori procedano a singhiozzo, con periodi di sospensione apparentemente immotivati e che
tale data sia passata invano, senza correzioni sul cartello. Quando finiranno i lavori e qualcuno si degner di comunicarlo aggiornando la data sullapposito cartello?
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TEATRO
Questa rubrica curata da Guendalina Murroni rubriche@arcipelagomilano.org
Piccola attesa
Ancora un po di attesa per lapertura dei teatri milanesi, ma si prevede un anno molto interessante con grandi appuntamenti durante la stagione 2010/2011 come ad esempio quello con Toni Servillo e Sconcerto il 19 settembre, serata unica al Piccolo Teatro di Milano durante il MITO Festival. Per quanto riguarda questa settimana si potr ancora partecipare a festival e rassegne come ad esempio Ultimaluna iniziato il 31 agosto. Alla rassegna parteciperanno artisti quali Iaia Forte, Lella Costa, Arianna Scommegna, Bebo Storti, Renato Sarti, Saverio La Ruina, Marco Manchisi, Cada die, Elsinor, Teatro del Drago, Urteatro, Jogijo. Per ulteriori informazioni sul festival consultare il sito: www.ultimaluna.org. A Milano continua Crossroads l1, il 3, l8 e il 10 settembre alle ore 21.00, 21.30 e 22.00. La rassegna presentata da Ariella Vidach (AIEP) allinterno di Estate alle colonne e vede partecipare giovani danzatori alle Colonne di San Lorenzo. Sempre in settimana ma sul fronte musicale il Magnolia Parade porta a Milano musicisti internazionali come Motel Connection, Crystal Castles, F.M. Einheit dei Einsturzende Neubauten dal 2 al 4 settembre. Per ulteriori informazioni consultare il sito: http://www.circolomagnolia.it/parade2010/. Continua lappuntamento con il cinema allaperto della rassegna Arianteo al Conservatorio, ai bastioni di Porta Venezia e allUmanitaria. Questa settimana da non perdere Il Nastro Bianco, A serious man, Nord, Simon Konianski.
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