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itinerari natura cultura e attivit prodotti tipici

Parco Naturale Regionale

Beigua
P R A T I C A

G U I D A

aree protette regione liguria

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Un patrimonio mondiale
Con i suoi 8700 ettari estesi fra le province di Savona e Genova il Parco pi vasto della Liguria e comprende il territorio di dieci comuni. Il recente riconoscimento di Geopark da parte dellUNESCO ne sottolinea il patrimonio geologico di importanza mondiale, mentre lenorme valore per quanto concerne la biodiversit testimoniato dalla presenza di tre Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.), in adempimento a specifiche direttive comunitarie sulla conservazione della natura. 500 km di sentieri offrono una variet rara di scenari e situazioni: dai percorsi mare-monti a strapiombo sulla costa al fascino brullo e selvaggio - dovuto alle caratteristiche della roccia serpentinica - dei picchi su Genova e Savona. Trekking, mountain-bike, torrentismo, arrampicata, orienteering e altre attivit sportive sono possibili allinterno della spettacolare palestra a cielo aperto rappresentata dal Parco. Chi ama larcheologia potr percorrere la strada megalitica nei dintorni di Alpicella, localit in cui si trova un museo dedicato alla preistoria (e altre raccolte sono ospitate nei musei di Sassello e di Masone) e, in frazione Fenestrelle, un riparo sotto la roccia. Sopra Arenzano si possono osservare le migrazioni dei rapaci diurni; ottanta le specie ornitiche del Parco, in cui nidificano laquila reale e il biancone. La scenografica val Gargassa caratterizzata da lunari formazioni di conglomerato, la Badia di Tiglieto, prima abbazia cistercense fondata oltre il confine francese, rappresenta un complesso architettonico di grande pregio, mentre a Campo Ligure si esercita ancora larte antica della filigrana, tramandata da generazioni e celebrata da una rassegna annuale. Queste testimonianze storico-culturali sono raccolte e raccontate nei musei e meglio illustrate attraverso la presenza, sul territorio, della cultura rurale e agricola, con produzioni alimentari caratteristiche quali i prodotti del latte, i tipici amaretti, i frutti del bosco, i funghi, le castagne, il miele.

Parco Naturale Regionale

Beigua

La carta didentit del Parco


Istituzione: L. R. n 16 del 09-04-1985 e L.R. n 12 del 22-02-1995 Superficie: 8.715,03 ettari Ente di Gestione: Ente Parco del Beigua Sito Internet: www.parcobeigua.it; www.parks.it/parco.beigua Province: Genova; Savona Comuni: Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Genova, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto, Varazze Comunit Montane: Argentea; Giovo; Valli Stura e Orba In copertina: una panoramica, dal sentiero verso il Passo della Gava, sulla costa di Arenzano. Nel frontespizio: unescursione nel canyon della val Gargassa.

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Punti di interesse
LEremo del Deserto di Varazze e il Percorso Botanico
Fondato nel Seicento dai Padri Carmelitani e ubicato, in Comune di Varazze, alla confluenza tra il Torrente Arrestra e il rio Malanotte, lEremo del Deserto contornato da un percorso botanico ad anello di notevole valore naturalistico, illustrato da pannelli. Sparse nel folto della vegetazione si trovano sette cappelle chiamate Romitori dove i frati trascorrevano periodi in solitudine.

I prodotti del territorio


I Formaggi del Parco
Ricca lofferta di prodotti caseari nel comprensorio del Parco: dalla profumata formaggetta di latte vaccino o misto di Stella al saporito pecorino del Beigua, fino ai formaggi freschi ottenuti dalla lavorazione del latte prodotto in valle Stura, dove la ricchezza della composizione floristica dei foraggi conferisce al prodotto il fresco aroma di prato montano.

Ente Parco del Beigua


Via Marconi, 165 16011 Arenzano (GE) Tel. Fax E-mail: info@parcobeigua.it

Numeri e Indirizzi
MUVITA - Museo vivo delle tecnologie per lambiente Via Marconi, 165 16011 Arenzano (GE) Tel. 010.910001 Fax 010.9100119 Tipica casa contadina ligure Via Ciosa, 1 Fraz. Sciarborasca Cogoleto (GE) Tel. 010.91701 Esposizione archeologica permanente P.zza IV Novembre Fraz. Alpicella Varazze (SV) Tel. 019.93901; 019.95210 Museo Perrando Via dei Perrando, 33 Sassello (SV) Tel. 019.724100 Collezione privata Passatempo: moto, cicli, oggetti del 900 Via Sciutto, 3 Loc. S. Anna Rossiglione (GE) Tel. 010.9239921 Museo della filigrana Palazzo della Giustizia, Campo Ligure (GE) Tel. 010.920877 010.921055 Museo Civico Andrea Tubino P.zza Castello, 2 Masone (GE) Tel. 010.926003

Le Foreste Demaniali
Nel Parco ci sono tre foreste demaniali, tutte di pregio naturalistico. La pi estesa (1640 ettari) la Foresta del Lerone, tra Arenzano e Cogoleto, con grandi prati e rupi serpentinitiche. In comune di Sassello la Foresta della Deiva (800 ettari), attraversata da un sentiero ad anello fra boschi di abeti rossi e di Douglas, di pini neri e silvestri, da boschi misti di rovere e altre latifoglie. La foresta di Tiglieto (740 ettari) interessa i comuni di Tiglieto, Masone e Campo Ligure e offre una notevole variet di ambienti boschivi.

Gli Amaretti di Sassello


Una produzione avviata nel 1800 la cui ricetta giunta immutata fino ai giorni nostri. Lamaretto di Sassello un classico, per il suo sapore e la sua pasta morbida. Alla ricetta tradizionale si affiancano versioni aromatizzate. Una sagra tradizionale festeggia il pasticcino nel mese di luglio.

Il Miele del Beigua Percorso geologico della Val Gargassa


Un itinerario ad anello conduce dal campo di calcio di Rossiglione (segnavia due X gialle) nellampio e scenografico canyon del torrente Gargassa, caratterizzato da rocce conglomeratiche fortemente modellate dallerosione, che si specchiano in placidi laghetti. Dal villaggio abbandonato di Veirera, antico centro di lavorazione del vetro, si imbocca la panoramica via del ritorno (segnavia tre palini gialli). Impensabile completare la visita al Parco senza aver degustato il delizioso miele del Beigua, prezioso indicatore ambientale del territorio. Sono molteplici le qualit prodotte. Spiccano, fra queste, castagno, erica, robinia, millefiori.

I salumi di Sassello
Il lardo e il pat di lardo, il prosciutto, il salame. Tutto fatto in casa, a Sassello, sede di una insospettata quanto pregiata e genuina produzione di salumi.

Le Zone Umide
La Torbiera del Laione, il Pantano di Canei, le Giare dellOlio, il Lago della Biscia sono solo alcune delle numerose e preziose zone umide presenti nel territorio del Parco. Alcune di esse ospitano specie vegetali molto particolari come la brasca, il pennacchio a foglie larghe, il cardo di palude e la molinia. In altre sono presenti anfibi e rettili come il tritone appenninico, il tritone punteggiato, la salamandra pezzata, la natrice dal collare. Come tutti gli ambienti molto fragili e sensibili allazione delluomo presenti allinterno del Parco, sono visitabili avendo ben presente che ogni minima alterazione dei luoghi ha un effetto, spesso negativo, sulla composizione e sulla struttura degli ecosistemi.

I Funghi porcini
Ne ricco, da sempre, il territorio del Parco. Una produzione di funghi secchi o conservati sottolio permette di gustare sempre il sapore intenso e inconfondibile di questo prelibato frutto della terra.

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Sassello Casa Galante Piampaludo

Monte Beigua (1287m/4h) Nei pressi dellalbergo-ristorante si arriva alla strada asfaltata, che prosegue diritta, dapprima lungo la selva di ripetitori televisivi, quindi in lieve discesa, per un tratto aperto a spettacolari panorami, verso le Alpi e sulla costa, che consentono di apprezzare spettacolari forme del paesaggio. Immersi in questo scenario si raggiunge Pra Riondo (1100m/4h20) dove, a fianco del ristorante-albergo, si trova il punto informativo Bruno Bacoccoli, con annesso un interessante Giardino geologico: un lembo di prato in cui sono disposte alcune delle formazioni rocciose pi importanti tra quelle presenti nel Parco del Beigua. Per scendere alla Torbiera del Laione si raggiunge, tornando indietro per breve tratto verso il Beigua, una deviazione a destra (Sentiero Natura, segnavia tre pallini gialli) Il sentiero passa in una zona di faggi e sbuca infine nei pressi della strada carrozzabile presso la Torbiera del Laione (987m/5h05) la principale zona umida del Parco, che ospita diverse, interessanti specie vegetali. Fra queste la drosera, una pianta insettivora le cui foglie sono coperte di peli vischiosi. La torbiera classificata come riserva integrale allinterno dellarea protetta e la sua fruizione regolata dalle norme del Piano del Parco; in particolare, il sito visitabile attenendosi strettamente alle indicazioni fornite da appositi pannelli collocati sul posto. La torbiera un tipico esempio di hot-spot (punto caldo) per la biodiversit che - per rarit e vulnerabilit delle specie presenti - costituisce un valore inestimabile per la conservazione della natura nel suo complesso. Lungo la mulattiera che passa nel bosco fra lasfaltata e la zona umida crescono due specie di orchidee: la concordia e lelleborina. Per scendere a Piampaludo occorre seguire il segnavia X giallo, lungo un percorso che alterna tratti di sentiero o di sterrata alla strada asfaltata.

LAlta Via dei Monti Liguri


LAlta Via dei Monti Liguri, itinerario escursionistico lungo pi di 400 Km che percorre tutta la Liguria, attraversa il cuore dellarea protetta in corrispondenza del crinale principale con panorami straordinari che spaziano dalle Alpi Apuane al Golfo di Genova, al Monviso, fino al Monte Rosa. Sono ben tre le tappe che transitano allinterno del Parco: tappa n.19 Passo del Giovo Prariondo; tappa n.20 Prariondo Faiallo; tappa n.21 Faiallo Passo del Turchino. Le tre tappe sono caratterizzate da pendenze non troppo elevate e possono essere percorse agevolmente anche da escursionisti non particolarmente esperti.

Colle del Bergnon


Periodo consigliato: In primavera e in autunno; con le ciaspole in inverno Durata del percorso: 6h ca. Caratteristiche: panoramico-storicogeologico-botanico
Costa del Giancardo Torbiera del Laione M. Beigua 1287

Casa della Banda

Pra Riondo

Sassello - Beigua- Piampaludo


Il bosco, con i suoi faggi maestosi, quindi il crinale, selvaggio e roccioso, fino alla vetta del Beigua. Grandi panorami e il giardino geologico di Pra Riondo. Infine il Sentiero Natura, con la particolare Torbiera del Laione. Accesso e punto di partenza Dalla piazza Concezione di Sassello, sulla quale si affacciano chiesa e municipio, si prende la via Umberto I (segnavia due triangoli pieni gialli); si giunge nella suggestiva zona del rio Sbruggia, scavalcato da un ponticello al di l del quale la cinquecentesca cappella di San Sebastiano. Bella, da qui, la vista sul centro storico. In localit Colletto si attraversa il rio Verlia prima di incrociare e superare una strada asfaltata. Giunti nei pressi di una casa, si tiene a destra e si prosegue lungo il rio Renuda, in una zona di carpini, ornielli e noccioli. Attraversato il ruscello, si continua nel bosco fino a Casa Galante proseguendo ancora in salita, a sinistra, oltre il Castagneto della Lupa e il Bric del Luvetto (i toponimi ricordano la presenza del predatore). Si passa, attraverso zone di castagneti e boschi misti, sotto il monte Tremmo per giungere al Colle del Bergnon (828m/1h40) in una zona dominata da faggi di dimensioni eccezionali. Si prosegue dapprima in piano per raggiungere, attraverso una salita a tratti ripida, labbandonata Casa della Banda. Oltre ledificio, contornato da grandi alberi, si attraversa il Fosso della Banda e si sale alla faggeta della Costa del Giancardo. Da qui si prosegue verso levante, lungo lAlta Via. un tratto ripido, aperto a scorci panoramici affascinanti, mentre sulle vaste praterie affiorano rocce ofiolitiche. Il sentiero conduce oltre il versante sud del Bric Veciri e la Sella del Beigua (1251m, area pic-nic). Da qui si raggiunge infine, agevolmente, la vetta del

Beigua Geopark
Dal marzo 2005 il Parco del Beigua riconosciuto Geoparco internazionale, nellambito della rete europea dei geoparchi (EGN) e della rete globale dei geoparchi dellUNESCO, per il suo ricco patrimonio geologico. Costituito, in particolare, dallestensione degli ofioliti (o rocce verdi), da canyon e da pinnacoli modellati nel conglomerato della val Gargassa, da aree paleontologiche dagli abbondanti contenuti di fossili, nonch da siti di interesse mineralogico, caratterizzati da spettacolari granati.

Nella pagina precedente: una faggeta in abito invernale. Sotto: un esemplare di tritone alpestre, presente nella zona umida della Torbiera del Laione insieme al tritone crestato, alla salamandra pezzata e ad alcune specie di libellule.

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Periodo consigliato: Tutto lanno, escluso in pieno inverno Durata del percorso: 3h Caratteristiche: archeologico - paesaggistico botanico

Ceresa Strada megalitica


N

Alpicella

M. Greppino 680

Cappelletta Faie
Varazze

La Strada Megalitica
Le incisioni rupestri
Non solo ad Alpicella, ma pure in altre zone del Beigua (il cui tononimo deriverebbe da Baigus, la primitiva divinit alpina che avrebbe dato il nome anche al monte Bego, nelle Alpi Liguri, altra zona ricca di testimonianze preistoriche) sono state rilevate tracce delluomo primitivo. Numerose le incisioni anche presso Piampaludo, nellalta valle dellOrba. Differenti, per contro, i segni lasciati nelle diverse aree: pi lineari sul versante tirrenico, pi articolati su quello padano. Un itinerario nel cuore della preistoria, che culmina lungo la strada megalitica, cio la Stonehenge del Beigua rivolta verso la vetta magnetica del monte Greppino. Poi Alpicella, con il museo preistorico e, in localit Fenestrelle, il riparo sotto roccia. Accesso e punto di partenza Dal posteggio a est della chiesa di Alpicella si imbocca la strada asfaltata verso levante che conduce (segnavia H rossa) alla frazione di Ceresa (550m/45) Occorre quindi raggiungere la fine della strada asfaltata. Qui si trova una bella casetta in pietra, con scaletta esterna in legno. A sinistra della costruzione il segnavia N indica la strada megalitica. Il sentierone, in autunno, un invitante tappeto di foglie rosse che conduce nel folto della vegetazione. Ma bene non distrarsi troppo: quasi allimbocco del sentiero ecco, in terreno di propriet privata, un masso detto a polissoir. il pi antico rinvenimento di incisioni rupestri nellarea del Beigua. Il masso riporta una serie di incisioni lineari in quanto probabilmente la pietra veniva usata come affilatoio. Si va avanti nel bosco; a tratti il sentiero si apre sulle vallate circostanti, e addirittura offre scorci sulla costa: ecco, laggi, il porto di Savona, abbracciato dalla sagoma di Capo Noli. Infine la strada megalitica: un viale preistorico, con una serie di massi a sembrare primitivi paracarri. Qual era la loro funzione? Il luogo noto agli studiosi come Recinto sacro ed era, forse, rivolto a qualche divinit, considerato che la vicina vetta del monte Greppino (raggiungibile seguendo il segnavia T che in parte accompagna la N della Strada megalitica) presenta, per la sua composizione rocciosa, una notevole capacit di attirare i fulmini. In fondo alla

Strada megalitica (600m/1h40) termina il sentiero preistorico. Si prosegue da qui lungo il sentiero (+ rossa) che scende a Varazze. Ci si immerge subito nel bosco, avvolto in autunno da colori intensi. Il sentiero raggiunge quindi lasfalto e, in Localit Cappelletta Faie (450m/2h30) il bivio per Alpicella. Si pu continuare a scendere fino a Varazze lungo il sentiero o proseguire per la strada asfaltata e tornare al paese dopo tre ore complessive di cammino.

Nella pagina precedente: il Riparo sotto roccia ad Alpicella e la pietra scritta, nei pressi del Beigua. Sopra: le rocce del monte Greppino. In basso: la strada megalitica.

Alpicella preistorica
Oltre alla strada megalitica, i dintorni di Alpicella conservano altre testimonianze dellepoca preistorica. Il sito archeologico in localit Fenestrelle raggiungibile prendendo la - segnalata - deviazione a sinistra lungo la strada che da Varazze sale ad Alpicella, poco prima di arrivare in paese. Illustrato da un pannello, il sito presenta un riparo sotto roccia nella valle del Teiro. Come dire: gli uomini delle caverne abitavano qui. Saliti in paese, si pu visitare la Collezione Archeologica permanente, con reperti che vieppi indicano la presenza dei nostri antenati nellarea.

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Periodo consigliato: Tutto lanno, escluso in pieno inverno Durata del percorso: 2h Caratteristiche: culturale - paesaggistico botanico

Badia di Tiglieto

Tiglieto

verso destra per circa 150 metri per riprendere poi, dal lato sinistro della strada, il sentiero: il bosco muta gradualmente, si passa dal castagneto a pini silvestri a pioppi tremuli. Raggiunta una propriet privata, litinerario prosegue oltre la sbarra, attraverso un piccolo complesso rurale. In questa zona il castagno lalbero dominante. Ma ecco il torrente Orba, e un suggestivo ponte in ferro che lo scavalca. Poco oltre si arriva in localit

La Badia di Tiglieto

Freira da Bassu

Anello di Tiglieto
LAstore
In unarea caratterizzata da unimportante comunit di uccelli legata allalternanza di ambienti boschivi e radure possibile talvolta scorgere, lungo margini che separano boschi dalle aree aperte, lAstore (Accipiter gentilis). Tipico abitatore dei boschi misti e delle conifere del Parco del Beigua, lAstore un elegante e possente rapace di medie dimensioni. Si nutre di Uccelli; nellarea del Beigua, in particolare, la preda preferita la Ghiandaia. Per la sua fierezza ed il suo coraggio lAstore veniva utilizzato, in passato, per la falconeria Una rasserenante escursione nel bosco, priva di dislivelli degni di nota, poi alcuni suggestivi scorci sul torrente Orba, con qualche passaggio su ponti e ponticelli. lanello della Badia di Tiglieto, sentiero che pu completare la visita al complesso cistercense pi antico dItalia e oggetto di recente ristrutturazione. Accesso e punto di partenza Si parte dal bivio (oltre Tiglieto provenendo da Genova e raggiungibile anche in corriera) fra la strada provinciale 1 e la deviazione per Olbicella. Proseguendo in direzione Olbicella si raggiungerebbe, a mezzo chilometro di distanza, il parcheggio e il punto di accesso al complesso monumentale della Badia di Tiglieto (395m). Il sentiero procede invece lungo un tracciato a fondo naturale per voltare, prima di un cancello, a sinistra e fiancheggiare il recinto della propriet. Ci si inoltra dapprima in un bosco di conifere per raggiungere rilassanti radure, quindi un tratto di sentiero in mezzo a castagni. Un breve tratto, ed ecco il ponticello sul rio Fornace, non utilizzabile al momento: necessaria una deviazione lungo la via provinciale. Raggiunto lasfalto si sale

Fondata nel 1120 nella piana alluvionale del torrente Orba, lAbbazia di Santa Maria (o Badia di Tiglieto) la prima abbazia cistercense fuori territorio francese. Il complesso comprende Freira da Bassu (421m/1h) la chiesa, il convento e Il nome in dialetto indica la presenza di unantica ferrieil refettorio, che racchiura i cui ruderi si trovano poco lontano, lungo la sponda dono tre lati del chiodel torrente Orba. stro (il quarto costiLo scenario della foresta muta ancora: ecco il bosco mituito da edifici agricoli). sto, con piante di ontano, sorbo, nocciolo e rovere. un Il chiostro e loratorio, paesaggio da fiaba, con due ponticelli che contribuiscoevidenziano le origini no a rendere ancora pi magica e intima latmosfera. romaniche. A favorire Ma il sentiero riserva ancora sorprese: lultimo tratto del lo sviluppo e la destinapercorso si apre sul torrente Orba. Il panorama da carzione agricola del comtolina mentre gli appassionati di botanica potranno osplesso furono i Frati di servare piante officinali quali la santoreggia e lelicriso, Citeaux. A loro si dela rara costolina appenninica, lerica, la calluna. vono i prati a schiena La natura passa infine, ma solo in parte, la mano alluodasino, importanti per mo. Si arriva sulla strada carrozzabile, un centinaio di il deflusso delle acque. metri pi in altro rispetto al punto di partenza. La strada Il monastero fu soppresfiancheggia lantico ponte romanico sul torrente Orba, a so nel 1442. cinque arcate in serpentino. Restaurato nel secondo SeiIl restauro del complescento, il ponte indica lantica via di accesso alla Badia so, ultimato di recente, A unestremit del ponte si trova una quercia secolare. Si ha recuperato le celtratta di uno fra gli alberi monumentali pi imponenti delle, la Sala Capitolare e la Liguria. Al lato opposto, i ruderi di un antico mulino. lArmarium medievali. Dal 2000 i monaci ciNella pagina precedente: in alto, il ponte romanico sullOrba stercensi sono tornati ad e, in basso, la Badia di Tiglieto. Qui sotto: la Sala Capitolare abitare la Badia.
della Badia.

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Difficolt: EE in inverno, con neve o ghiaccio. Periodo consigliato:


Primavera e autunno.

Cima del Pozzo

Bric Resonu 1147 M. Rama 1148 Passo Camul

M. Argentea 1082

Durata del percorso: 7h ca Caratteristiche: panoramico - geologico botanico - paesaggistico

sante meridionale dellArgentea (segnavia A), rutilante di sassi e rocce ospitanti una specializzata flora rupestre. In localit Collettassa un sentiero (segnavia a stella) sinerpica fino alla vetta, stupendo balcone panoramico con vista estesa dalla silhouette dellimponente arco alpino al piatto orizzonte del mare. Dalla rocciosa sommit dellArgentea, con un percorso quasi in piano (triangolo rosso), si raggiunge un rifugio prossimo a essere completato. Dal Rifugio Argentea (1091m/3h20) si segue verso ponente lo spartiacque principale tirrenico-padano che tra lArgentea e il Rama registra la minima distanza dal mare (5 km), con vette rocciose alte pi di mille metri. Le rocce metamorfiche del Gruppo di Voltri hanno indotto i geologi a classificare come elemento alpino larea del Beigua, spostando cos il confine geografico tra le Alpi e gli Appennini verso il capoluogo ligure. Scavalcato lampio crinale della Cima del Pozzo (1103m/4h) si rasenta lomonimo riparo (non custodito), per poi superare Passo Notua (1065m) e la dorsale di Cima Fontanaccia. LAlta Via dei Monti Liguri, ai margini della pineta, aggira a ovest il desolato Bric Resonu, per perdere quota verso il bordo orientale di Prato Ferretto (1091m). Dirigendosi verso sud-est, si conquista la panoramica cima del Monte Rama (1148m/5h) La Diretta (sentiero tondo rosso), scende rapidamente tra rocce e rada vegetazione fino a un bivio. Tenendo la destra, tra pareti di roccia e scarne pinete di pino nero, si procede sulla panoramica mulattiera che taglia a mezza costa i dirupi e le placche rocciose del Rama, portandosi al Passo Camul (790m); aggirando il versante ovest del Bric omonimo si tralascia il sentiero sulla destra che scende nel vallone di rio Scorza, verso Sciarborasca. Lantica direttrice, costituita da grandi lastre di pietra rette da imponenti muri a secco, spettacolare nei tratti pi impervi che tagliano il pendio. Il sentiero converge infine su una pista che calando di quota tra pini e dense formazioni arbustive a calluna, erica scoparia, cisto femmina, alaterno, perviene sulla strada asfaltata (190 m). Si segue ora la carrozzabile asfaltata fino alla Cappella di SantAnna di Lerca (161m, 8h30) Una volta costeggiato il campeggio, dopo 100 metri si svolta a sinistra lungo una strada che si abbandona, sempre a sinistra, per imboccare il sentiero botanico (C1) che scende al Ponte de Ratte. Risalendo si guadagna rapidamente la carrozzabile, presso lazienda agrituristica Argentea.

In basso: una spettacolare panoramica su Arenzano. Nella pagina seguente: scenografici momenti dellescursione.

Lerca

LAnello dei Rifugi


I monti Argentea e Rama distano pochi chilometri dal mare ma presentano caratteristiche spiccatamente alpine; inoltre dalle loro vette la vista spazia libera dalla Riviera fino a gran parte delle Alpi. Le ofioliti, rocce metamorfiche dallalto contenuto di magnesio, tipiche di questi rilievi, sono colonizzate da specie botaniche dal sicuro valore scientifico, come la Viola bertolonii, i cuscinetti bianchi del Cerastio ligure e la Dafne odorosa, riprodotta anche nel logo del Parco. Accesso e punto di partenza Da via Lerrone si superano alcune frazioni fino allazienda agrituristica Argentea (100m), dove si parcheggia lautomobile; seguitando lungo la carrozzabile si giunge in loc. Case Soprane (170m, 20, fonte), presso Campo. (nei pressi dellagglomerato rurale di Campo). Si prende la pista a destra (triangolo rosso) che sinoltra nel vallone di rio di Lerca, incassato tra i contrafforti rocciosi dellArgentea, la massiccia piramide del Rama e del Bric Camul. Si sale in ambiente alpino, quindi attraverso scarni boschi di conifere, con stupendi scorci sul monte Rama fino al Pian delle Segage, antico luogo di fienagione. Su questo pianoro prativo, ai piedi di Punta Querzola e Punta Tuschetti, si trova Casa Segage (638m, 1h20) fortunoso ricovero in caso dintemperie. Procedendo in costa, la mulattiera passa i numerosi rivi che scendono dallo spartiacque. Risalendo la testata della valle il sentiero si fa pi ripido, immerso nella frescura della faggeta e, oltre il Passo del Fo (940m), in ambiente aperto e spoglio, fino allaccogliente Rifugio Padre Rino (non custodito). Dalla Ex Casa Leveasso (903m/2h40) procedendo verso est si taglia il ver-

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Periodo consigliato:
Tutto lanno (eccetto le giornate calde), ma in particolare la primavera per il possibile avvistamento dei rapaci.

Passo Tardia 870 Passo della Gava 752


MMA

Bric Pigheggiu 747

Bric Brigna 467

Durata del percorso: 5h Caratteristiche: panoramico - faunisticogeologico


Prato Liseu

Crevari

Loc. Vacc

Arenzano

Crevari - Passo della Gava - Arenzano


Dafne odorosa
La Dafne odorosa (Dafne cneorum), il cui fiore stato stilizzato allinterno del logo del Parco del Beigua, si presenta come un piccolo arbusto prostrato; i suoi rami fioriferi sono caratterizzati da una fitta e morbida peluria esterna e si presentano con foglie sempreverdi e fiori riuniti a 6-10 in cespuglietti terminali. Le foglie sono lineari, coriacee, lucide sopra, glabre sotto, i fiori sono piccoli di colore rosa scuro molto brillante, riuniti in fascetti di 6-12. Il profumo intenso e caratteristico ricorda il garofano e la vaniglia. Lintensit e la fragranza sono tali da caratterizzare in maniera pressoch continua tutti gli ambienti aperti del Parco del Beigua. Un percorso suggestivo, panoramico e selvaggio nei suoi tratti pi elevati ed esposti, lungo la rotta migratoria degli uccelli rapaci. Oltre il Passo della Gava, prima del Curlo, un Centro Ornitologico per lo studio e la conoscenza, con un Sentiero Natura, un Percorso Ornitologico e punti di osservazione per il birdwatching. Accesso e punto di partenza Dalla chiesa della localit di Crevari (raggiungibile da Voltri con il bus n.96) si imbocca una crosa contrassegnata con il segnavia X rosso. Da via Piazzagrande si imbocca la via superiore dellOlba - considerata la pi antica via commerciale dellentroterra voltrese e tracciata probabilmente dai Liguri preromani - che sale fino al passo della Gava. A Campenave una delle aziende agrituristiche consigliate dal Parco (Pietre Turchine). Si prosegue lungo la strada asfaltata per prendere poi un sentiero a destra: il bosco dominato dal castagno. In alcuni tratti ben visibile lacciottolato dellantica mulattiera. Si sale nella zona del Bric della Brigna (467m/1h) ottimo punto di avvistamento delle migrazioni dei rapaci diurni durante la primavera. Verso il Bric Pennone il panorama si apre sul litorale e su Genova. Al passo fra il Bric Pennone e il Bric Pigheggiu (747m/1h30) lo scenario si spalanca sulla costa di Arenzano. Inizia la discesa in un paesaggio di brulla suggestione, fino alla vecchia casa del dazio, utilizzabile come riparo o come estemporanea area picnic. Si risale al

Passo Tardia (870m/2h) dal quale si avvista il Passo della Gava, che si raggiunge attraverso un tratto in parte selciato. Ancora scenari lunari fino al Passo della Gava (752m/2h30) Si scende verso Arenzano attraverso unampia sterrata. il Sentiero Natura Curlo-Passo della Gava del Parco del Beigua, contraddistinto da pannelli che illustrano le presenze ornitologiche della zona. La sterrata (segnavia MMA bianco) si alterna in pi punti con il sentiero Arenzano-Passo della Gava (due pallini rossi pieni). Si prosegue in un paesaggio fiero, aperto a levante sui monti Argentea e Rama, fino al panoramico pianoro di Prato Liseu (593m/3h30) Proseguendo ancora lungo la sterrata si nota, nei pressi di un traliccio, un pannello contrassegnato con il numero 6 del Percorso ornitologico individuato allinterno della ZPS (Zona di Protezione Speciale) Beigua-Turchino: il percorso ornitologico ad anello che (completo di una torre di osservazione per lavvistamento dei rapaci e di altre specie avifaunistiche) ruota intorno al Centro, raggiungibile anche proseguendo lungo la strada sterrata e prendendo, nei pressi di un cartello che segna la foresta demaniale Lerone, la deviazione per Localit Vacc (300m/4h15) Dove si incontra il nuovo Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale del Parco del Beigua. Si ritorna alla sterrata e si prosegue fino allasfalto, quindi allarea escursionistica e di sosta del Curlo. Il sentiero (due pallini rossi) prosegue lungo il lato sinistro della stessa area e scende lungo un pendio brullo, caratterizzato da una macchia mediterranea danneggiata dagli incendi, quindi da suggestivi scorci panoramici su Arenzano. Fino alla frazione di Case Gasca, dove si raggiunge lasfalto. Si scende una scalinata, si passa sotto lautostrada e si aggiunge la zona di Terralba e via Ciarlin; sulla sinistra, il tunnel per la stazione ferroviaria di Arenzano.
Nella pagina precedente: il falco pecchiaiolo. Qui sotto: Genova vista dal sentiero e, in alto, un pannello descrittivo nei pressi di Case Vacc.

Le migrazioni dei rapaci


Il Parco del Beigua - ed in particolare i settori sud-orientali che ricadono nei comuni di Genova (Voltri), Arenzano e Cogoleto - rientra tra le pi importanti aree, a livello continentale, per il fenomeno della migrazione dei rapaci. possibile rendersi conto della misura del fenomeno in primavera, quando migliaia di rapaci, appartenenti a diverse specie transitano nel cielo sopra il Parco per dirigersi verso le zone di nidificazione situate sia in Italia sia nel resto dellEuropa. Il dato impressionante, di circa 15000 rapaci, tra i quali pi di 1600 bianconi e 6000 falchi pecchiaioli, che transitano ogni primavera nel Parco, stato ottenuto dopo minuziose ricerche che hanno messo in luce la grande rilevanza del fenomeno migratorio e limportanza del Parco del Beigua nella rete dei punti deccellenza per la migrazione degli uccelli da preda a livello europeo

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Periodo consigliato: Dalla primavera allautunno Durata del percorso: 5h ca. Caratteristiche: Ambientale - geologico panoramico - storico - faunistico

Masone

displuviale tra le valli Stura e Orba. Da qui si raggiunge la deviazione a U per la breve salita al Bric Dentino (976m/2h) detto anche Bric della Saliera per via di unantica saliera, ora distrutta. Per proseguire fino al Bric del Dente si segue il triangolo giallo vuoto (in alternativa il rombo giallo pieno, oltre la Porta del Dente), dapprima in piano, quindi a sinistra, su un pendio non ripido ma deciso. A una sella, si prosegue ancora a sinistra. Il Bric del Dente (1107m/2h45) in vista, risalire la sua punta rocciosa richiede attenzione. Il panorama a 360, per, eccezionale: la cima, isolata sullo spartiacque fra le valli Cerusa, Orba e Stura, offre la sensazione di unaltitudine ben superiore. Suggestiva pure la discesa (due croci rosse) alla Sella del Barn (892m/3h15) lungo lAlta Via. Lo scenario selvaggio, aperto fino al mare di Genova. Dal Barn si risale il versante sud del monte Giallo e il versante nord del Bric Geremia (803m/3h45) la cui sommit raggiungibile, con una deviazione da Pian Geremia (due rombi gialli pieni). Sul pianoro della vetta il Forte Geremia (fine XIX secolo), programmato come struttura ricettiva dellAlta Via. Da qui si potrebbe prendere il sentiero diretto (due rombi pieni gialli) che scende a Masone in un ora e mezzo circa. Rimanendo in quota, si arriva al Sacrario dei Martiri del Turchino (655m/4h) che ricorda la strage di partigiani nel maggio 1944. Oltre il Sacrario si arriva al Giovo di Masone (674m). Da qui si scende alla Cappelletta di Masone (642m/4h10) lungo il percorso (trattino con due pallini gialli) che ricalca lantica via Cannellona. La secentesca Cappelletta fu eretta nel luogo in cui un certo Macci sarebbe scampato ai briganti. La discesa a Masone procede ripida fino alla zona del cimitero e alla piazza del Municipio.

Aquila reale
Avvistarla in queste zone, nel tratto pi elevato e selvaggio del percorso, possibile: lAquila reale (Aquila chrysaetos) il re dei rapaci, con unapertura alare estesa fino a due metri e mezzo e un peso di sei chili. Il becco forte e ricurvo e lo sguardo accigliato le conferiscono un aspetto fiero, sottolineato dal bel piumaggio bruno dorato. Il suo volo, volteggiante, con rari battiti di ala, appare elegante e lieve. Laquila reale si nutre di mammiferi di medie dimensioni, che cattura artigliandoli in rapide planate.

Cascina Troia
Bric del Dentino 976 Bric del Dente 1107

Cappelletta di Masone
Bric Geremia 803

Sella del Barn

Forte Geremia

Sacrario Martiri Turchino

Anello della Val Masone


Forte Geremia
Si trova sul crinale che separa il versante tirrenico da quello padano in corrispondenza dellAlta Via dei Monti Liguri in comune di Masone. La struttura ha risale a poco prima del 1890 e la sua costruzione consegue principalmente alle tensioni in atto, allepoca, fra lItalia e la Francia. Abbandonato durante gli anni 30 ora, dopo unattenta opera di restauro che ha coniugato le esigenze conseguenti alla utilizzazione ed i limiti che la conservazione dei caratteri dellinsediamento imponeva, la struttura ha riacquisito lantico splendore e viene utilizzata come struttura a supporto di attivit escursionistiche e ricreative. Un percorso intenso e vario per il mutare di ambienti naturali e per la presenza, nella parte finale, di monumenti significativi; un sentiero dapprima ricco di corsi dacqua e cascate, quindi selvaggio e spettacolare, con la salita al ruvido e panoramico Bric del Dente. Accesso e Punto di Partenza Si parte dal centro di Masone (408m), da via Cascata del Serpente, che fiancheggia a destra la piazza del Municipio Il percorso (segnavia tre pallini gialli) procede inizialmente sullasfalto. Oltre il sottopasso dellautostrada, si va verso localit Savoi in uno scenario di prati e macchie di bosco (noccioli, aceri, ontani neri, frassini). lacqua il leit motiv di questo tratto: una fonte con acqua potabile, quindi il ponticello sul rio Pestumo, anticipato dai resti (descritti da un pannello) della secentesca cartiera di Savoi. Si continua lungo il fondovalle del rio Masone; la strada lascia il posto alla sterrata e, oltre il rio Orlantin, una deviazione conduce alla postazione panoramica sulla suggestiva Cascata del Serpente. In questarea lEnte Parco in collaborazione con il Comune di Masone e con lIstituto Compresivo Valle Stura, ha predisposto un piccolo percorso botanico che illustra attraverso pannelli le specie vegetali arboree e arbustive pi significative e caratteristiche della val Masone e del Parco: una sorta di anteprima per mostrare allescursionista ci che incontrer lungo il percorso. Lampio sentiero si inoltra nel bosco: dominano i roveri, i noccioli, gli aceri, quindi i castagni. Si arriva a Cascina Troia (620m/1h) comodo e ampio riparo, circondato da tavoli, panche e ciappe per barbecues. Oltre la cascina, una ripida salita nel folto di un bosco di roveri che via via si dirada. Fino alla panoramica

Nella pagina precedente: la vetta del Bric del Dente. Sotto: la cascata del Serpente e un tratto dellAlta Via verso la Sella del Barn.

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I Servizi del Parco


Oltre alla sede dellEnte Parco dove presso il Centro di Esperienza possibile avere informazioni in merito alle differenti opportunit di fruizione turistica ed ai diversi servizi sono dislocati sul territorio altri punti di riferimento per i visitatori e per chiunque abbia necessit di acquisire notizie e materiale divulgativo inerente larea protetta. Centro Visite di Villa Bagnara, Masone (GE) Filo conduttore della struttura didattico-divulgativa sono i sapori della terra: litinerario espositivo si sviluppa su una superficie complessiva di circa 195 mq., articolandosi attraverso sale tematiche che si susseguono lungo un percorso definito e obbligato. Il centro affronta il tema delle attivit tradizionali e dei prodotti tipici agro-alimentari del comprensorio del Parco, ed in particolare delle Valli Stura e Orba, con lausilio delle pi moderne attrezzature informatiche multimediali che permettono al visitatore di entrare, attraverso i sensi, nella realt delle tradizioni della cultura rurale delle vallate del Parco. Centro Ornitologico e di educazione ambientale, localit Vacc - Arenzano (GE) La struttura, che si colloca allinterno della Foresta Regolale Leronee nella Zona di Protezione Speciale Beigua-Turchino, in una delle zone pi interessati per quanto concerne la migrazione dei rapaci, dedicata allavifauna. Il Centro presso il quale vengono svolte diverse attivit di ricerca scientifica, divulgazione naturalistica ed educazione ambientale dotato di sofisticati sistemi multimediali che, oltre alla visione di documentari specialistici, consentono di acquisire elementi di conoscenza, per meglio comprendere il complesso sistema delle risorse naturali che caratterizzano il comprensorio del Parco del Beigua. Centro Visite di Palazzo Gervino, Sassello (SV) In tale struttura vengono svolte attivit didattiche e di animazione locale; vi ospitato un ufficio di informazione e accoglienza turistica, nonch unesposizione dedicata al tema della geologia e della geomorfologia del comprensorio del Beigua Geopark. Punto Informativo Bruno Bacoccoli, localit Prariondo - Cogoleto (GE) Il punto informativo Bruno Bacoccoli situato a 1100 mt s.l.m. nel cuore del Parco aperto durante il periodo estivo (da giugno a settembre). La struttura fornisce informazioni turistiche relative al comprensorio del Beigua; ospita, inoltre, una raccolta di minerali ed un interessante giardino geologico. Punto Informativo Balilla, Tiglieto (GE) Il punto informativo Banilla ospita attivit di animazione locale e comunica le diverse opportunit di fruizione turistica del comprensorio del Parco e dellalta Valle Orba in particolare. Allinterno degli spazi del punto informativo ospitata unesposizione permanente dedicata al tema del bosco.

Note per lescursionista


Rispetta lambiente: non abbandonare rifiuti; evita i rumori inutili; non raccogliere fiori e piante protette; non disturbare gli animali; non abbandonare il percorso per non causare danni alle specie protette e alle colture. Indossa abiti e calzature adeguate al tipo di escursione che vuoi effettuare. Porta con te una mantellina antipioggia e un kit per il pronto soccorso. Porta con te una cartina dei sentieri dettagliata. Parti con una scorta dacqua adeguata. Non sottovalutare le difficolt del percorso e attrezzati di conseguenza. Valuta tempi e difficolt di percorrenza per non farti sorprendere dalloscurit. Informati sulle condizioni meteo e non trascurarne mai la variabilit. Come leggere la Guida Pratica La difficolt di ciascun itinerario segnalata dal colore del riquadro posto a fianco del titolo della scheda, secondo la legenda sottoriportata (il riquadro, col numero progressivo del percorso, riportato anche nella cartina generale): 1 Turistico (T) 1 Escursionisti medi (E) 1 Escursionisti esperti (EE) 1 Difficoltoso (EEA) I tempi di percorrenza indicati sono relativi al senso di marcia degli itinerari descritti; essi tengono conto delle caratteristiche di un escursionista mediamente allenato e prevedono brevi soste per le osservazioni e il ristoro.

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Come si arriva nel Parco

Con i mezzi pubblici Affidarsi ai mezzi pubblici significa scegliere il mezzo pi ecologico e gradito per accedere ai Parchi. Il sistema pi efficace per conoscere gli orari e comporre le combinazioni di accesso (treno e/o corriera) il sito internet con lorario integrato della Regione Liguria: www.orariotrasporti.regione.liguria.it In automobile Accessi principali: A10 Genova-Ventimiglia: Caselli di Genova-Voltri, Arenzano, Varazze, Celle Ligure, Albisola; A26 Voltri-Gravellona Toce: Casello di Masone. SS. 1 Aurelia; SS. 334 del Sassello; SS. 542; SS. 456 del Turchino.

Legenda della cartina


Area protetta

Sentieri descritti nella Guida

Alta Via dei Monti Liguri


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Rifugio / Foresteria

Sede del Parco

Centro Visita, Punto informativo Autostrada

Viabilit veicolare

Ferrovia

Numeri di emergenza

Emergenza infortuni

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Segnalazione incendi boschivi

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Parchi e Aree protette della Liguria


Aree protette marine previste
CEPARANA

Guide pratiche dei Parchi e delle Aree Protette liguri.


A cura di Stefano Ardito
(*) comprese aree contigue. (**) compresa area contigua e Sic (siti di interesse comunitario) gestiti dallEnte parco.

Aree protette marine

Passo del Rastrello

10

TO
G

Lerici

CA

LA SPEZIA

Per conoscere e vivere i Parchi della Liguria. Con tutta calma.


TITOLI PUBBLICATI
1 - Parco nazionale delle Cinque Terre 2 - Parco naturale regionale dellAntola 3 - Parco naturale regionale dellAveto 4 - Parco naturale regionale del Beigua 5 - Parco naturale regionale di Montemarcello Magra 6 - Parco naturale regionale di Portofino 7 - Aree protette regionali del Savonese Parco naturale regionale di Bric Tana Parco naturale regionale di Piana Crixia 8 - Aree protette regionali della Costa Ligure Riserva naturale regionale di Bergeggi Area protetta regionale Giardini Botanici Hanbury Riserva naturale regionale dellIsola Gallinara Parco naturale regionale di Portovenere Riserva naturale regionale di Rio Torsero 9 - Alta Via dei Monti Liguri 10 - Area protetta provinciale Giardino Botanico di Pratorondanino
Guida pratica Parco Naturale Regionale Beigua Edizione Erredi Grafiche Editoriali Genova Stampa Erredi Grafiche Editoriali Genova Direzione editoriale Fabrizio Clzia Testi Enrico Bottino, Fabrizio Clzia Fotografie Antonio Aluigi, Enrico Bottino, Maurizio Burlando, Fabrizio Clzia, Massimo Campora, Renato Cottalasso, Graziano Lovato, Cristiano Queirolo, Monica Saettone. Cartografia Daniela Blandino Art direction Mario Benvenuto Impaginazione Erica Giella

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S.Stefano d'Aveto

PARCO NATURALE REGIONALE DEL BEIGUA

Monte Ramaceto Borzonasca

Torriglia

Rapallo

Sestri Levante

Parco Nazionale delle Cinque Terre


a cura del Servizio Parchi e Aree protette della Regione Liguria - Agosto 2004
Isola Gallinara

a-Cinque Terre; b-Portofino

A
Passo di Cento Croci Monte Gottero

Punta Martin

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Bric Dente

P. del Turchino

Campo Ligure

GENOVA

Passo dei Giovi

1-Isola Gallinara 2-Rio Torsero 3-Bergeggi

Riserve Naturali Regionali Parchi Naturali Regionali

IMPERIA

Monte Monega

Colle di Nava

Triora

Olivetta S. Michele

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Aree protette

Dolceacqua

Pigna

VENTIMIGLIA

4-Bric Tana 5-Piana Crixia 6-Beigua 7-Antola (*)

Pieve di Teco

12-Giardino Botanico 8-Portofino (**) Pratorondanino 9-Aveto (*) 10-Portovenere Altre Aree Protette Regionali 11-Montemarcello 13-Giardini Botanici Hanbury Magra (*)

SAVONA

Piana Crixia

Colle di Cadibona

Monte Carmo

Millesimo

Colle del Melogno

Rocca Barbena

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RA N

IA

I E

Albenga

Aree Protette Provinciali

Monte Beigua

Varazze

Sassello

Colle del Giovo

Finale Ligure

Isola di Bergeggi

Urbe

Alta Via dei Monti Liguri

Busalla

Crocetta d'Orero

Passo della Scoffera

Monte Antola

c-Bergeggi; d-Gallinara; e-Capo Mortola; f-Portovenere

Monte Penna

Monte S.Nicolao

EM

IL

Levanto

IA

Riomaggiore

Regione Liguria Dipartimento Pianificazione Territoriale Servizio Parchi e Aree protette

Euro 1,50 iva inclusa

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