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IL CORPO - IV, 6/7, 1996/1997

11 ritratto com~osito
di FRANCIS GALTON

Per superare la difficolt di ottenere volti realmente rappresentativi, ho ideato il metodo del ritratto composito, che stato spiegato di recente in molte occasioni, e di cui si trover una presentazione completa nel17Appendice A l . La descrizione del mio primo procedimento, ora scartato, render pi facilmente comprensibile il principio sui cui si basa la realizzazione dei ritratti compositi. I1 procedimento consisteva in questo. (1) Ho raccolto ritratti fotografici di persone diverse, ma tutte fotografate nello stesso modo (cio frontalmente) e con le medesime condizioni di luce e di ombra (cio con la luce proveniente da destra). (2) Ho ridotto fotograficamente i ritratti allo stesso formato usando come scala la distanza tra due punti di riferimento nei lineamenti; per esempio la distanza verticale tra due linee parallele, di cui una passava al centro delle pupille degli occhi, e l'altra fra le labbra. (3) Ho sovrapposto i ritratti come le pagine successive di un libro, in modo che i lineamenti di ogni ritratto venissero a trovarsi di fronte a quelli del ritratto precedente con la massima esattezza consentita dal caso specifico: l'occhio di fronte all'occhio, la bocca di fronte alla bocca. Per questo ho messo uno dopo l'altro i ritratti contro la luce, li ho sistemati, e ho poi fissato ciascuno al precedente con una striscia di carta gommata su uno dei margini. In questo modo ho ottenuto un libro con ogni pagina formata da un ritratto, e con ogni ritratto posto esattamente di fronte ad un altro. (4) Ho fissato il libro al muro in modo da poter girare le pagine in successione, con ogni ritratto bene in piano e pienamente esposto alla luce. (5) Ho puntato l'apparecchio fotografico sul libro fissato saldamente, e vi ho inserito una lastra sensibile. (6) Ho cominciato a fotografare una pagina dopo l'altra senza muovere l'apparecchio, ma mettendo il cappuccio sull'obbiettivo mentre giravo le pagine: in questo modo l'immagine di ogni ritratto successivo veniva proiettata sulla stessa zona della lastra sensibile.
l L'Appendice A contiene tre articoli di Galton sul ritratto composito precedentemente pubblicati su riviste o letti in occasione di conferenze. I n particolare: Composite portraiture, conferenza del 1878 presso I'Anthropological Institute; Generic Images, in Proceedings of the Ro:val Institution, 25 aprile 1879; Composite portraiture, conferenza del 1881 presso la Photographic Society. [NdT]

F. Galton, Il ritratto composito

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A ogni ritratto era concessa solo una frazione dell'esposizione necessaria per una buona foto. Supponiamo che fossero necessari 20 secondi, con 10 ritratti da fotografare. I n questo caso al singolo ritratto sarebbero stati attribuiti due secondi, dunque 20 secondi per il totale dei ritratti. Questo il principio di base del processo. I dettagli del procedimento che uso ora sono diversi e complessi. Chi interessato a conoscerli pu trovarne una spiegazione dettagliata nel19Appendice. I1 risultato del ritratto composito di porre in evidenza tutti i tratti comuni, lasciando soltanto un fantasma di traccia delle peculiarit individuali. Tutti i volti hanno tratti comuni cos numerosi che il ritratto composito, quando formato da molti componenti, non affatto un'immagine confusa; ha gi immediatamente la sembianza di una composizione ideale. forse utile dire che, quando prendo un qualche piccolo insieme di ritratti selezionati casualmente, mi riesce di solito facile suddividerli in cinque gruppi, quattro dei quali presentano abbastanza somiglianze per altrettanti compositi di una certa chiarezza, mentre il quinto costituito da volti troppo incongrui fra loro per essere raggruppati in un'unica classe. Per quanto riguarda i ritratti di fratelli e sorelle, riesco di solito a metterne con successo la maggior parte in un unico gruppo. Nella piccola raccolta di ritratti compositi riprodotta nell'illustrazione (fig. l), ho selezionato di proposito molti di quelli precedentemente pubblicati, di cui ho varie volte esposto in un formato pi grande gli originali insieme ai loro componenti, per eliminare ogni dubbio intorno alla genuinit del risultato. Coloro che li vedono per la prima volta possono credere che un unico volto dominante abbia sopraffatto gli altri, e che perci questi ritratti siano compositi soltanto di nome. Quando tuttavia vengono esaminati i dettagli, questa obiezione sparisce. Certo una foto scorretta pu far si che un volto predomini sugli altri, ma con la dovuta attenzione e le accortezze illustrate nell'Appendice, questo non accade. Mostrando ad amici i ritratti compositi e i relativi componenti, mi sono spesso divertito quando veniva espressa con forza la convinzione che era evidente la predominanza di un volto, salvo dover poi registrare il disaccordo di tutti quando chiedevo di indicarmi il volto dominante. Si dato anche il caso di un ritratto composito che, una volta ripetuto senza il componente che sembrava prevalere eccessivamente, risultava molto simile al precedente, a dimostrazione che il motivo della somiglianza stava nel fatto che il ritratto eliminato era molto prossimo all'immagine media ideale degli altri.

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Rispetto ai compositi grandi dei quali sono la riduzione, questi ritratti compositi piccoli offrono un'idea migliore delle potenzialit ultime del processo. Nei primi, i fantasmi delle peculiarit individuali sono pi visibili, e di solito un esame attento permette di identificare le tracce eguali lasciate da ciascuno dei membri di un gruppo di dimensioni moderate. : invece difficile poterlo fare per le immagini dell'illustrazione, se non con una luce molto buona e per un numero ristretto di casi. D'altra parte, le immagini pi grandi non contengono rispetto alle piccole un maggior numero di dettagli significativi.

Descrizione dei ritratti compositi

I1 medaglione di Alessandro Magno stato realizzato combinando


le immagini di sei diverse medaglie, con l'obiettivo di ottenere il tipo di lineamenti che i loro autori concordavano nel desiderare di attribuirgli. Gli originali sono stati gentilmente selezionati per me da R. Stuart Poole nella collezione del British Museum. Questo ritratto stato uno dei primi da me realizzati, ed stato riprodotto insieme ai suoi componenti nel Journal of the Royal Institution, per illustrare una mia conferenza in quella sede nell'aprile del 1879. Con questa procedura, mi sembra sia possibile molto pi che in altri modi ottenere le reali sembianze di un uomo. Ogni artista fa degli errori, ma combinando i lavori scrupolosi di molti artisti, i loro errori reciproci spariscono e rimane ci che comune all'insieme delle loro opere. Lo stesso avviene per le fotografie diverse di una stessa persona: vengono eliminate quelle espressioni momentanee e accidentali che una fotografia normale, con una esposizione breve, non pu evitar di registrare. D'altra parte, va perduto anche ogni momentaneo tratto felice dell'espressione. I1 ritratto composito riproduce i lineamenti in stato di quiete. I1 dittico successivo di ritratti compositi (il frontale e il profilo) non mai stato pubblicato prima. I1 suo interesse risiede principalmente nel fatto che le immagini sono state ottenute da due soli componenti. Esso mostra come stranamente perfino due volti con una somiglianza familiare non accentuata possano fondersi in uno solo. Una lettera del padre delle due ragazze, egli stesso fotografo, ci segnala che in questo caso nessuno dei due volti predomina:
Sono estremamente grato per i molto curiosi e interessanti ritratti compositi delle mie due figlie. Poich conosco cosi bene i loro volti, sono

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rimasto molto colpito quando ho aperto la lettera. Ho messo sul tavolo uno dei due ritratti frontali per farlo trovare casualmente alla madre. Lei ha detto: "Quando hai fatto questo ritratto ad A? Quanto somiglia a B! O B? Non mi ero mai accorta prima che si somigliassero tanto". Molte persone sono rimaste interdette quando hanno dovuto dire se si trattava del profilo di A o di B. Ne ho fatto poi vedere uno ad un amico che non vedeva le ragazze da anni, e ha detto: " sicuramente qualcuno della famiglia, ma non so chi" . H o fatto molti altri ritratti familiari. Ai miei occhi sembrano grandi successi, ma devo ammettere onestamente che le persone i cui ritratti si fondono nel composito, non paiono quasi mai interessarsi al risultato, se non come ad una curiosit. Siamo tutti inclini ad affermare la nostra individualit, ci ancoriamo a noi stessi e ci opponiamo all'idea di essere mescolati con altri in modo indiscriminato. lo stesso sentimento espresso da chi risiede in una strada di periferia, ma insiste a chiamare la propria casa villa e ad attribuirle nomi di fantasia, rifiutando per quanto gli possibile di indicarla semplicemente con il numero civico della strada. L'ultima immagine della fila superiore mostra la facilit con cui giovane e vecchio, maschile e femminile, si combinano e formano un'immagine efficace. I n questo caso i componenti sono il padre, la madre, due figli e due figlie. H o mostrato l'originale, e i ritratti da cui deriva, nel febbraio 1882 alla Loan Photographic Exibition, presso la Society of Arts. H o anche inviato copie dell'originale a diversi fotografi dilettanti, insieme ad una lettera circolare che li invitava a chiedermi gruppi familiari a scopo sperimentale, per verificare fino a che punto il procedimento fosse adeguato per i ritratti di famiglia. La fila di ritratti centrale illustra la salute, la malattia e la criminalit. Per la salute, ho combinato i ritratti di dodici ufficiali dei Royal Engineers con un numero pressoch eguale di ritratti di soldati semplici, fotografati per me dal Tenente R. E. Darwin. Gli individui dai quali stato ricavato questo ritratto composito, che non risultato chiaro quanto avrei voluto, differivano considerevolmente nei lineamenti e provenivano da zone diverse dell'Inghilterra. Gli elementi che avevano in comune erano i requisiti mentali e fisici richiesti per essere ammessi in quel reparto scelto, e una origine in genere britannica. I1 risultato un composito che esprime un vigore, una determinazione, una intelligenza e una franchezza considerevoli. H o esposto sia questo, sia altri realizzati rispettivamente a partire dagli ufficiali, dall'intera

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raccolta di ritratti di soldati semplici - trentasei - e da quella parte di essa utilizzata per il composito presentato qui. Questo volto e le qualit che connota ci suggeriscono probabilmente la direzione nella quale il ceppo della razza inglese pu esser migliorato pi facilmente. Inerisce alla nozione di razza l'esistenza di una qualche forma idealtipica dalla quale gli individui possono deviare in tutte le direzioni, ma intorno alla quale tendono ad aggregarsi, e intorno alla quale anche i loro discendenti continueranno ad aggregarsi. La direzione pi facile per il miglioramento di una razza muove verso questo tipo centrale, perch non vi nulla di nuovo da cercare. solo necessario incoraggiare per quanto possibile il ceppo di coloro che si conformano di pi al tipo centrale, e limitare quanto pi possibile il ceppo di coloro che deviano in modo rilevante da questo tipo. Ora, difficilmente pu esservi un metodo pi appropriato del ritratto composito per individuare il tipo fisiognomico centrale di una qualsiasi razza o gruppo. In contrappunto al ritratto dei Royal Engineers, presento due compositi dei tipi di volto grossolani e bassi che si possono reperire nelle classi criminali. Le foto da cui sono stati realizzati provengono da due grandi gruppi. I1 primo, di uomini che hanno subito gravi condanne per assassinio o altri crimini violenti; il secondo, di ladri. Sono ristampe di foto fatte per ordine delle autorit carcerarie a scopo di identificazione. Mi stato permesso di ottenerne delle copie da usare nelle mie ricerche, per gentile concessione di Sir Edmund Du Cane, Direttore delle prigioni di Sua Maest. Gli originali e i componenti di questi ritratti compositi sono stati esposti spesso. La stabilizzazione di tipi criminali sufficientemente distinti che si riproducono all'interno del loro gruppo purtroppo un dato di fatto. Essi costituiscono una delle pi tristi deturpazioni della civilt moderna. Torner in seguito su questo punto. Ho fatto numerosi ritratti compositi di gruppi diversi di detenuti che sono interessanti in negativo piuttosto che in positivo. Essi producono volti scarsamente significativi, sui quali non scritta alcuna malvagit. I volti individuali sono abbastanza malvagi, ma in modi diversi; una volta combinati insieme, le peculiarit individuali scompaiono e tutto ci che resta una comune umanit di tipo inferiore. I ritratti restanti illustrano l'applicazione del processo allo studio della fisionomia della malattia. Sono stati pubblicati un anno fa con molti altri, insieme a diversi dei ritratti individuali dai quali sono stati

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ricavati, in una memoria scritta insieme al Dott. Mahomed e pubblicata nel vol. XXV dei Guy's Hospital Reports. Gli originali e tutti i componenti sono stati esposti in diverse occasioni. Nella zona inferiore dell'illustrazione si troveranno tre compositi, ognuno derivato da un ampio numero di volti, selezionati esclusivamente sulla base della malattia di cui soffrivano. Quando si usano solo pochi ritratti, deve esserci tra loro una certa somiglianza, altrimenti il risultato sar confuso; ma qui, avendo usato rispettivamente 56, 100 e 50 casi, la combinazione di un qualsiasi gruppo eterogeneo d luogo ad un'espressione ideale. Si noter che il ritratto composito dei 56 volti femminili stato ottenuto fondendo altri due compositi, entrambi riportati qui (fig. 2). La storia questa - ho preso i 56 ritratti e li ho ordinati in due gruppi; nel primo ne ho inseriti 20 che indicavano una tendenza a lineamenti fini, nel secondo 36 che indicavano invece una tendenza a lineamenti grossi. H o poi realizzato da ciascun gruppo i ritratti compositi che si vedono nella figura. Si pu osservare che, nonostante il tentativo di formare due gruppi differenziati, i casi mediocri sono talmente numerosi che i compositi dei due gruppi risultano molto vicini. Come so per lunga esperienza, se avessi diviso i 56 componenti in due gruppi casuali, il risultato sarebbe stato molto simile. Si osserver che il ritratto co-composito ha un'espressione intermedia. La prova e la misura della verit statistica stanno nel grado di concordanza tra i risultati ottenuti da sottoinsiemi diversi di esempi della stessa classe generica. Da questi esempi si deduce che il ritratto composito pu giungere all'invarianza statistica, entro limiti non facilmente distinguibili a occhio nudo, dopo che siano stati combinati circa 30 ritratti casuali della stessa classe. Questo almeno quanto mi stato dato di sperimentare finora. I due volti che illustrano lo stesso tipo di malattia tubercolare sono molto impressionanti; quello in alto fotograficamente interessante come caso di predominanza di una caratteristica specifica, che per fortuna non distorce il volto ideale malaticcio. Una delle pazienti portava una sciarpa a quadri bianchi e neri molto marcati, il cui motivo si reso eccessivamente presente nel ritratto composito. I n questi casi sfoco leggermente l'immagine troppo nitida. L'Appendice descrive il modo in cui la diversa luminosit dei ritratti viene ricondotta a uno standard uniforme di illuminazione. Deve esser chiaro che questi ritratti non pretendono di offrire il panorama completo della fisionomia della tisi. Mi manca qui lo spazio

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per illustrare gli altri tipi, in particolare quello con i lineamenti grossolani e bolsi, o il tipo dello scrofoloso, oppure qualcuno dei tipi intermedi. Li ha studiati soprattutto il Dott. Mahomed nella memoria citata sopra. Per gli esperimenti con i compositi ho selezionato migliaia di foto, e sono stato colpito da alcune impressioni generali. I1 gruppo dei pazienti tubercolotici comprendeva molte centinaia di casi, tra i quali una percentuale ragguardevole di esemplari di una umanit molto ignobile. Alcuni erano scrofolosi e deformi, o soffrivano di varie forme disgustose di malattie ereditarie; la maggior parte erano malnutriti. Tuttavia, nello studiare i loro ritratti prevaleva un interesse pietoso, e tornavo giorno dopo giorno al mio noioso lavoro di classificazione con un sentimento di affetto verso i miei materiali. Le cose sono andate abbastanza diversamente con i criminali. Per qualche tempo non ho colto adeguatamente il degrado della loro espressione; alla fine la sensazione di questo degrado si impadronita di me con forza, e ora non posso maneggiare i loro ritratti senza costringermi con uno sforzo a superare l'avversione che mi suscitano. Sono sicuro che il metodo del ritratto composito apre un fertile campo di ricerca per gli etnologi, ma, data la difficolt a reperire i materiali necessari, trovo molto difficile fare qualcosa da solo. Come regola, gli individui devono essere fotografati appositamente. I ritratti realizzati da artisti vengono fatti da ogni possibile prospettiva, e con ogni possibile condizione di luce e di ombra, ma per il composito la prospettiva e l'ombra devono rimanere costanti. I ritratti di gruppo potrebbero andar bene, se non fosse che la forte luce degli esterni nei quali vengono fotografati necessariamente, provoca effetti indesiderati sull'espressione dei volti. I1 loro formato inoltre troppo piccolo per poterne ricavare ingrandimenti nitidi. Non occorre che il formato delle foto sia uniforme, perch la mia apparecchiatura riduce e ingrandisce le immagini mentre le sovrappone; ma i ritratti delle teste non dovrebbero mai essere inferiori a due volte la misura della Regina sul mezzo penny. Spero veramente che i fotografi dilettanti vogliano sperimentare in modo serio il ritratto composito su differenti sottotipi delle varie razze di uomini. Da parte mia, ho gi dedicato al perfezionamento e alla sperimentazione del procedimento pi tempo di quanto avrei potuto permettermi.
NOTA: Questo scritto la traduzione del capitolo The Composite Portrait in F. Galton, Inquiries into human faculty and its development, J. M . Dent & sons, London, 1907, pp. 6-13.

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