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La criticavo anche perch sbatteva le ante della cucina e perch, quando arrivava a casa, buttava il cappotto a nord, le borse

a sud, gli oggetti ad est e i documenti ad ovest; per me era facile orientarmi perch, al centro del salotto, splendeva la mia Stella Polare. Ed ora, mi restano gli amici, quelli che gi cerano, quelli che andr nuovamente a trovare e quegli altri che voglio conoscere in questo Mondo Nuovo, nel quale non dimenticher mai che - in una notte stellata con le promesse scritte nel cielo - preso dentro al buio che avanza, venne lei a dare luce al mio giorno. Queste sono le parole di un uomo innamorato che ha perso la persona amata a causa della propria paura a dire Ti amo: il treno passato e non ritorner pi perch le cose maturano quando il loro tempo e non gli restato altro che elaborare il lutto con dignit personale e con rispetto nei confronti del proprio amore. Capita invece spesso che, in luogo di comprendere e di rispettare la decisione del partner, lamante rifiutato decida di giocarsi il tutto per tutto con atteggiamenti plateali, dimenticando che, nella maggior parte dei casi, la persona amata ha maturato il proposito di chiudere la storia dopo una lunga riflessione e che giocarsi il tutto per tutto ha spesso come unico risultato quello di rendersi ridicoli. Ogni storia damore diversa dallaltra, ogni abbandono ha proprie ragioni e, daltra parte, non sono in grado di dare dei consigli: insomma, giocatevela come meglio ritenete ma prestate attenzione alla posta in gioco e alle regole da seguire perch il risultato delle vostre azioni potrebbe essere lauspicato ricongiungimento ma, in casi nemmeno estremi, potrebbe coincidere con una condanna alla reclusione da sei mesi a quattro anni. *** Lart 612 bis del codice penale recita infatti che, salvo che il fatto costituisca pi grave reato, chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo, minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina o comunque da pregiudicare in maniera rilevante il suo modo di vivere, punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Volendo tralasciare lipotesi pi grave della formulazione di una minaccia che infligga un grave disagio psichico ovvero determini un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina (condotte di vera e propria persecuzione), desidero invece soffermarmi su comportamenti piuttosto diffusi - che lamante abbandonato potrebbe orgogliosamente rivendicare ed ostentare come gesti di semplice non desistenza o di caparbiet o come prove damore ma che possono altres costituire, a

determinate condizioni, atti di molestia finalizzati a pregiudicare in maniera rilevante il modo di vivere dellamata e tali da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da costringere la vittima stessa ad alterare le proprie abitudini di vita. *** Ai nostri fini, possibile pertanto circoscrivere1 il reato di c.d. stalking quando il presunto (e solo presunto) innamorato: A) commetta, in danno della vittima, reiteratamente condotte di molestia, tali b.1) da cagionare alla vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura; ovvero b.2) da costringere la vittima stessa ad alterare le proprie abitudini di vita; con la dovuta precisazione che, una volta accertato che la condotta costituisce molestia e che la molestia ripetuta, il perdurante e grave stato di ansia o di paura e la necessit di alterare le abitudini di vita costituiscono conseguenze tra loro alternative, capaci tutte e ciascuna di integrare il reato in discussione. *** A) La molestia. Per comprendere cosa sia la molestia, potrebbe essere utile richiamarsi alla giurisprudenza sviluppatasi relativamente alla contravvenzione di cui allart. 660 c.p. in base alla quale sono tali quei comportamenti che consistono in uninsistente ed inopportuna interferenza nellaltrui sfera di libert, produttiva di una fastidiosa intromissione nella vita privata della vittima. Tanto basterebbe per concludere che inopportuni e fastidiosi sono tutti quei comportamenti che risultano tali agli occhi della vittima ed per questa ragione che la Legge non fornisce un elenco di condotte penalmente rilevanti. Sicuramente, rientrano nella condotta di molestia i pedinamenti della vittima dalla propria casa al luogo di lavoro, gli appostamenti sotto la casa familiare, alla fermata dellautobus, linvio di numerosi sms, le ripetute telefonate2 mute e linvio di messaggi su social network.3 La condotta penalmente rilevante, quanto alla molestia, costituita quindi da una condotta a forma libera connotata dallintrusione fastidiosa nella sfera individuale altrui.
Cassazione penale, 22 giugno 2010), n. 34015 68 telefonate nell'arco di 50 ore oppure quattro telefonate di pochi secondi nel giro di quattordici minuti. 3 Tra le tante, Cass., 27 novembre 2008, n. 4623; Cass. 9 aprile 2008, n. 17787.
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Quando lintrusione fastidiosa? La risposta semplice: quanto una condotta percepita come intrusione significa che il gesto non gradito e che, di conseguenza, lautore deve sentire il campanello dallarme. Se fosse gradita non sarebbe intrusione bens interessamento, partecipazione, empatia, etc... B) La reiterazione della molestia. La molestia considerata reiterata quando si realizzino - quanto meno - due atti di minaccia o di molestia4, purch abbiano indotto un perdurante stato di ansia o di paura nella vittima ovvero il costringimento a modificare le proprie abitudini di vita.5 C) Il perdurante e grave stato di ansia o di paura. Il Tribunale di Milano6 ha osservato che, in tema di stalking, il concetto di perdurante e grave stato di ansia o di paura non si riferisce ad uno stato patologico (oggetto di valutazione medico-legale) bens a conseguenze sullo stato d'animo della persona offesa (come, ad esempio, al sentimento di esasperazione e di profonda prostrazione concretamente accertabile e non transitorio), in quanto rappresentano la conseguenza di una vessazione continuata che abbia sostanzialmente comportato un mutamento nella condizione di normale stabilit psicologica del soggetto. Anche la Corte di Cassazione ha confermato sussiste il perdurante e grave stato di ansia o di paura anche in assenza della prova della causazione di una patologia della vittima, poich lansia coincide con lapprensione e con lo stato danimo derivante dallessere fatti oggetto, per un lungo periodo, di una condotta di grave intromissione nella propria vita privata, di perdurante turbativa del riposo e della tranquillit e che, avuto riguardo alle modalit della condotta e della sua reiterazione, il danno pu essere provato e risarcito anche sulla base di presunzioni. D) La necessit per la vittima di alterare le proprie abitudini di vita. La fattispecie ricorre quanto, al fine di evitare la molestia, la vittima costretta a modificare il proprio stile di vita personale o lavorativo e ad alterare la routine della propria giornata tipo7, poich provata nella serenit e nell'equilibrio.

Trib. Reggio Emilia, Sez. G.I.P, 12 marzo 2009; Trib. Milano, 31 marzo 2009, n. 595; Trib. Milano, 17 aprile 2009, n. 770. 5 Cass. Pen., 02/03/2010, n. 25527 6 Trib. Milano, 17 aprile 2009. 7 Appello Milano, 27 settembre 2011 che si pronuncia si di una vicenda di persecuzione durata 5 anni (ma, come abbiamo visto, il termine pu essere anche pi breve) e di cui ritrascrivo la parte motiva relativa al capo di imputazione b) 612 bis c.p., imputato perch, con costante ed ossessiva condotta persecutoria protrattasi nel tempo, e nonostante i ripetuti richiami delle forze dell'ordine e le precedenti denunce sporte dalla vittima, minacciava Caia, procurandole fondati timori per l'incolumit personale propria e dei familiari, e costringendola a modificare le proprie abitudini.

* * * In conclusione, una cosa un sano desiderio di riconquista perseguito, magari, anche con comportamenti goliardici -, altro la negazione della personalit dellindividuo tramite strategie - pi o meno volontarie e consapevoli di moleste intromissioni e coartazione dellaltrui quotidianit e serenit.

In estrema sintesi, Caia riferiva di avere trovato sul parabrezza dell'auto un biglietto di un ignoto corteggiatore - cui peraltro non aveva dato peso - e che, da quel giorno, aveva ricevuto sistematiche telefonate, inizialmente "mute" e poi individuate come riferibili a Caio mediante il servizio di rintraccio della chiamata. Caia aveva poi riconosciuto Tizio in quanto vicino di casa dei genitori e aveva notato che - con frequenza pressoch quotidiana - questi si "appostava" di fronte alla sua abitazione. In altre occasioni, aveva notato di essere seguita in auto; altre volte, Tizio aveva adottato particolari comportamenti per farsi vedere e notare (ndr marcato narcisismo), al punto che - dopo essere stata avvicinata con fare provocatorio (ndr segni di violenza) - si era decisa a denunciare l'accaduto. Peraltro, anche successivamente, Tizio aveva persistito, tanto che Caia aveva iniziato a nutrire timore di uscire di casa; le continue telefonate, spesso pervenute anche sul posto di lavoro, l'avevano indotta a cambiare il numero di telefono. Tizio aveva allora iniziato a telefonare alla madre per chiederle informazioni sul suo conto e aveva continuato a seguirla in auto; l'aveva anche avvicinata pretendendo di uscire insieme per chiarire tutto. A questo punto, Caia si era vista costretta a non uscire pi da sola, facendosi sempre accompagnare dal marito, a ricorrere ad espedienti per evitare di essere seguita, ed anche a rinunciare a recarsi in determinati luoghi. La denunciante aveva inoltre ricevuto scritti anonimi contenenti apprezzamenti, richieste di incontri e anche pesanti ingiurie; dopo essere stata seguita, Caia aveva trovato Tizio che lattendeva al lavoro e laveva poi visto in attesa davanti alla propria abitazione. La sentenza del Tribunale viene confermata dalla Corte dAppello che: ribadisce la positiva valenza accusatoria delle dichiarazioni di Caia, dalla quale non risulta n veniva motivatamente prospettato alcun interesse a false accuse ed il cui racconto era soggettivamente credibile ed anche riscontrato documentalmente e per testi, si da costituire elemento di prova essenziale ma non certo esclusivo; ribadisce la positiva valenza probatoria dei conformi racconti dei familiari, nei limiti ovviamente di quanto loro riferito dalla persona offesa; ribadisce la positiva valenza probatoria delle dichiarazioni rese da testi "neutri" quali una collega di lavoro, negli appunti manoscritti, le cui - talvolta confuse - annotazioni erano semmai sintomatiche dell'alterato stato d'animo; esclude efficacia scriminante alle eventuali "provocazioni" di Caia, in quanto smentite dalle denunce per le molestie subite ad opera di Tizio; osserva che il farsi accompagnare od il demandare ad altri eventuali incombenze per timore di uscire di casa da sola, l'escludere l'abituale frequentazioni di alcuni luoghi o l'adottare cautele negli spostamenti necessari, il cambiare infine il numero di telefono - dopo la presentazione di plurime denunce -, costituiscono indubbiamente evidenti manifestazioni, per un verso, di un perdurante e grave stato d'ansia e di timore, e, per altro verso, di una coartata alterazione delle abitudini di vita, a nulla rilevando che, per ovvi motivi, Caia continuasse a recarsi al lavoro o che la condotta di Tizio non avesse mai assunto connotazioni violente; esclude lasserita buona fede di Caio, in considerazione dell'oggettiva invasivit sistematica della propria condotta, come tale inevitabilmente percepibile, tanto pi a fronte delle ripetute diffide della persona offesa.

Per comprendere la differenza tra amore e possesso che segna poi il discrimine tra riconquista e persecuzione occorre in conclusione porsi questa domanda:Ma come mi sentirei IO se mi trovassi dallaltra parte?. Insomma, giocatevela con le armi che avete e, se la donna o luomo che amate vi respinge, allora fermatevi a riflettere e allora pettinatevi, curatevi, fatevi la barba oppure la french, siate ordinati nel vestire e nel mangiare, guardatevi allo specchio e sorridete soddisfatti perch siete forti e perch lamore pi grande deve ancora arrivare.

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