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Dopo lintroduzione di imatinib nel 2001, la disponibilit in Italia di nilotinib in prima linea rappresenta un nuovo paradigma della terapia della Leucemia Mieloide Cronica (LMC). Questo traguardo segna un passo ulteriore nel percorso verso la cura definitiva della malattia e vede Novartis impegnata nella ricerca di nuove soluzioni terapeutiche e nella definizione di nuovi approcci per la gestione della LMC
in collaborazione con ricercatori ed enti accademici. Nilotinib un potente e selettivo inibitore della proteina Bcr-Abl che causa la produzione di cellule tumorali nella Leucemia Mieloide Cronica Ph+. La profonda riduzione di Bcr-Abl, definita come risposta molecolare maggiore e completa, rappresenta oggi una tappa fondamentale per il controllo della malattia a lungo termine nei pazienti affetti da Leucemia Mieloide Cronica Ph+.
Anche il follow up a 36 mesi ha confermato come il trattamento con nilotinib garantisca risposte molecolari complete che raggiungono il 30% a tre anni nei pazienti trattati con nilotinib 300 mg due volte al giorno rispetto al 15% che si ottiene con imatinib 400 mg al giorno. Questo target quindi raddoppiato nei pazienti trattati con nilotinib e ci importante perch oggi sappiamo che questo il presupposto per avere una sempre maggiore percentuale di pazienti che potranno prima o poi smettere la terapia e considerarsi definitivamente guariti
commenta Giuseppe Saglio, Professore ordinario di Medicina Interna ed Ematologia dellUniversit di Torino, Ospedale Universitario S. Luigi Gonzaga di Orbassano. La Leucemia Mieloide Cronica uno dei quattro tipi di leucemia pi comune afferma Michele Baccarani, Professore di Ematologia, Direttore dellIstituto di Ematologia Lorenzo e Ariosto Sergnoli, Universit di Bologna lincidenza della
malattia pari a circa 10-15 nuovi casi per milione per anno, per un totale in Italia di circa 600-900 nuovi casi lanno. Con lintroduzione delle nuove terapie la sopravvivenza a 10 anni passata dal 20% all80% e la fase cronica della malattia si prolungata a scapito delle fasi accelerata e blastica incrementando sempre pi laspettativa di vita dei pazienti affetti da questa malattia Avere a disposizione delle terapie che riescono a svezzare i pazienti dal trattamento senza provocare una ripresa della malattia quindi molto importante non solo per i pazienti ma anche per il sistema sanitario aggiunge Saglio Questo processo viene oggi accelerato con lintroduzione di nilotinib perch una percentuale maggiore di pazienti potrebbe raggiungere questo traguardo.
Il progetto Path to cure di Novartis prevede sforzi per migliorare la comprensione della patologia, la standardizzazione del metodo di misura della risposta alla terapia e la definizione di nuovi approcci per la gestione complessiva della Leucemia Mieloide Cronica. In questo ambito rientrano attivit uniche di collaborazione con enti accademici e scientifici a livello nazionale ed europeo, quali il progetto Labnet ed EUTOS .
Sono entrambi progetti di successo in cui si stabilita una importante collaborazione tra enti accademici e Azienda farmaceutica conclude il Prof. Fabrizio Pane, Professore Ordinario di Ematologia - Direttore U.O. di Ematologia e Trapianti di Midollo Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e Presidente della Societ Italiana di Ematologia. Il progetto EUTOS, nato nel 2007, unampia iniziativa europea frutto della collaborazione tra European LeukemiaNet e Novartis per la standardizzazione del trattamento della Leucemia Mieloide Cronica. Labnet, nato in Italia nel 2007, un esempio virtuoso nato sotto legida della SIE e gestito dal GiMEMA - Gruppo Italiano Malattie Ematologiche nelladulto - che consente di
mettere in rete una serie di laboratori specializzati in biologia molecolare in Italia che effettuano un monitoraggio della risposta molecolare attraverso metodiche sofisticate standardizzate e di elevata qualit.
Oggi Labnet coinvolge 36 laboratori ben dislocati su tutto il territorio nazionale e rappresenta un modello di monitoraggio del paziente di sicuro successo in Italia e nel mondo. Avvalendosi infatti di un sistema basato sul web, il progetto supera gli ostacoli legati alla regionalizzazione e rende visibili risultati ed indagini in tempo reale dai medici coinvolti.
Fonte : ClicMedicina Per ulteriori informazioni Ufficio stampa Burson-Marsteller Healthcare tel. 066889631 Simona Valentini simona.valentin@bm.com - cell. 340 6994602 Francesco Antonelli Francesco.antonelli.ce@bm.com tel. 06 68896339